Folkest 2012: i protagonisti (profili artisti)

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ALAN STIVELL (Bretagna)Ad Alan Stivell, nome d’arte in bretone di Alain Cochevelou, si deve la rinascita e il rinnovamento dellamusica tradizionale bretone, che, a partire dagli anni ‘70, lo ha reso celebre nel mondo. Il suo nome è legatoindissolubilmente all’arpa celtica, strumento del quale non solo è un virtuoso, ma che è letteralmente rinatocon lui. Stivell rimane infatti uno dei pochi a sapersi muovere in modo così naturale, anche nelle sueimprovvisazioni, in una musica world davvero senza confini. Oltre ad essere interprete eccelso nelle ballate enelle danze celtiche di sapore tradizionale, è stato inoltre uno tra i primi a inserire con grande maestriastrumenti tradizionali e testi bretoni in un contesto attuale fatto di campionamenti ed elettronica.Nel 1955, all’età di undici anni, sale per la prima volta sul palco dell’Olympia e tuttora rimane l’artista piùgiovane esibitosi nel tempio della musica francese, un record difficilmente battibile. La sua prima incisionediscografica risale al 1959, con un primo 45 giri; seguiranno ventidue album, molti dei quali fanno partedella storia del folk revival mondiale.www.alan-stivell.com

ALICE (Italia)La lunga carriera artistica di Alice ha visto, nell’ultimo decennio, un susseguirsi di novità che hannoconfermato il suo ruolo di prestigio nella scena italiana della musica di qualità. “Viaggio in Italia”, del 2003,è un album che raccoglie canzoni di Battiato, Fossati, De André, De Gregori, Guccini, Gaber e Battisti.Tra il 2006 e il 2008 tiene alcuni concerti con il nuovo progetto “Lungo la strada”, in cui attraverso il propriopercorso musicale, Alice pone l'attenzione su alcuni temi quali l'amore, la guerra, la poesia, la ricerca di sestessi, la fede, costantemente al centro dell'esistenza. Si esibisce con Steve Jansen, Marco Pancaldi e AlbertoTafuri. A fine marzo 2009, Alice pubblica il suo primo disco dal vivo, intitolato “Lungo la strada live”, conla sua Arecibo Edizioni Musicali. L'album è distribuito dalla EMI, storica etichetta dell'artista. Il 21 giugno2009 partecipa ad Amiche per l'Abruzzo, concerto benefico svoltosi allo Stadio San Siro di Milano efinalizzato alla raccolta di fondi per la popolazione dell'Abruzzo, a seguito del terremoto del 6 aprile 2009.All'evento hanno partecipato sul palco 43 artiste italiane. Sempre nel 2009, riceve il "Premio Mia Martini2009" alla luce di una carriera portata avanti con straordinaria coerenza e scelte artistiche coraggiose spessolontane da logiche commerciali e partecipa al disco di Claudio Baglioni "Q.P.G.A." nella canzone "Unastoria finita". Attualmente, Alice sta lavorando a un nuovo album di inediti che, secondo le indiscrezioni,vedrà le collaborazioni di Franco Battiato, Tiziano Ferro, Steve Jansen e Mino Di Martino. La suapubblicazione è prevista per la fine dell’estate.http://www.alice-officialwebsite.com

DAVE ALVIN & THE GUILTY ONES (Texas)“Esistono due tipi di musica folk. Quella che si suona sottovoce e quella che si suona a volume massimo: iole suono entrambe”. Così si presenta Dave Alvin, da più di un quarto di secolo uno dei grandi poeti dellamusica americana. Dai tempi del suo primo album solista (“Romeo’s Escape”, 1986) dopo l’esperienza deiBlasters con il fratello Phil, si è progressivamente diretto verso una dimensione cantautorale, anche se il suochitarrismo è sempre stato in primo piano, spesso prestato ad altri grandi della musica come Tom Waits eLos Lobos. Per molti anni è stato accompagnato dalla sua band The Guilty Men, ma dopo la scomparsa delsuo carissimo amico e fisarmonicista Chris Gaffney (2008) non se la sente di proseguire con quel nome e sipresenta sul palco dell’Hardly Strictly Bluegrass Festival con una all-star band di tutte donne, con cui ilfeeling è istantaneo e potente (“come avessimo suonato insieme da cent’anni”, dirà Alvin) e che da alloravengono ribattezzate The Guilty Women. Il gruppo è costituito da alcune veterane delle scena Americanacome Cindy Cashdollar, Nina Gerber, Laurie Lewis, Sarah Brown, Amy Farris, Christy McWilson, LisaPankrantz, con occasionali special guests come Marcia Ball e Susie Thompson.Il suo album più recente è “Eleven Eleven”, composto “on the road” con le Guilty Women e registrato nellepause del tour. L’album raccoglie gli spunti di un viaggio tra atmosfere e ambienti variegati degli Stati Uniti:storie americane, del passato e del presente, un viaggio tra perdenti e maledetti, che mostrano come DaveAlvin abbia attinto al suo spirito da cronista empatico e dolente, alla Woody Guthrie. “Storie – dice Alvin –non sempre vere, ma di certo autobiografiche”. Un disco che presenta duetti pregevoli: con Phil Alvin, chericostruisce il duo che fu all’origine dei Blasters, con la Guilty Woman Christy McWilson e l’ultimaregistrazione ancora inedita insieme all’amico scomparso, Chris Gaffney.Dave Alvin torna dal vivo con The Guilty Ones, la nuova band che mescola i generi e le formazioni degliultimi anni e che vede accanto a Dave, Chris Miller , chitarra elettrica dalle note rock blues nei Guilty Men;la già Guilty Woman Lisa Pankratz alla batteria (texana che inizia la sua carriera col leggendario rock and

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roller Ronnie Dawson e da allora suona con The Derailers, Rosie Flores, Robbie Fulks, Toni Price, DaleWatson, Deke Dickerson, Marti Brom, Roger Wallace, Bill Kirchen, Billy Joe Shaver, Hayes Carll e in showcome “Austin City Limits”, “Late Night with Conan O'Brien” e al più longevo programma radiofonicocountry negli Stati Uniti il “Grand Ole Opry”) - e al basso il marito Brad Fordham (che inizia la sua carrieranelle band rockabilly canadesi per suonare tra gli altri con Jimmy Dale Gilmore eWanda Jackson), nuovaaggiunta alla band , dopo che Dave lo vide suonare insieme alla moglie Lisa in un club di Austin.www.davealvin.net

MAX ARDUINI (Italia) **Cantautore in continua evoluzione, titolare di un Cd come “Cauto e Acuto” (RadiciMusicRecords) che haraccolto il favore di pubblico e critica. Erede di una famiglia di artisti ma avvicinatosi alla musica un po’ percaso, ha debuttato discograficamente nel 2009 con un’autoproduzione realizzata in collaborazione conStefano Dionigi (QuintoRigo). La sua formazione artistica vanta riferimenti a De Andrè, Buscaglione,Tenco, Conte e Capossela ma anche a Ray Charles, Tom Waits, Frank Black, Johnny Cash.www.myspace.com/maxarduinivinilesoundband

AREA (Italia)In attesa del nuovo album, la cui uscita è prevista per l’autunno, gli Area sono di nuovo in tour, il “ReunionTour”: Patrizio Fariselli, Paolo Tofani e Ares Tavolazzi ovvero tre dei componenti storici di uno dei gruppiitaliani che hanno segnato indelebilmente le vicende musicali degli anni Settanta e la cui influenza è arrivatasino a noi, tengono tuttora alta la bandiera di una musica che da sempre non conosce barriere fra stili elinguaggi. Dall’autunno 2010, quando è riaffiorata l’idea della reunion, gli Area hanno suonato in varieregioni d’Italia, collezionando oltre 30 concerti, ospiti tra l’altro del Blue Note di Milano, del TrafficFestival di Torino (dove sin sono esibiti davanti a 25.000 spettatori) e della Casa del Jazz di Roma, ovunquesalutati calorosamente da un pubblico variegato, formato da vecchi e nuovi estimatori. Classici del gruppocome “Luglio, Agosto, Settembre (nero)”, “Gioia e Rivoluzione”, “La mela di Odessa” e “Cometa Rossa”sono quindi diventati inni di più generazioni, accomunate dalla passione per un sound la cui originalità traelinfa vitale dalla fusione fra rock, jazz e sperimentazione. Se oggi mancano la voce di Demetrio Stratos e labatteria di Giulio Capiozzo, Fariselli, Tofani e Tavolazzi (coadiuvati dal batterista Walter Paoli) intendonoportare sul palcoscenico tutto il proprio percorso artistico e umano, senza mai dimenticarsi di chi appuntonon è più tra loro ma evitando accuratamente di lasciarsi andare alla nostalgia per il passato. Una giuriacomposta da 50 giornalisti musicali italiani ha nominato gli Area come gruppo “indie” più significativo degliultimi 50 anni.www.area-internationalpopulargroup.com

BABEMALÀ (Piemonte) **Nasce a Torino nel 1998 dall’aggregazione di alcuni musicisti già da tempo attivi nell’ambiente della musicafolk piemontese. Alla base del progetto c’è un’idea semplice in apparenza, quanto impegnativa nella realtà:esplorare e proporre la musica popolare di svariate regioni europee; il loro spettacolo è, infatti, un mix distrumentali, pezzi cantati e danze dell’area folk italiana e internazionale. Nel settembre del 2001 i Babemalàhanno pubblicato il loro primo CD, intitolato “Vietato Dondolarsi”.xoomer.virgilio.it/aldepi1/babemala.htm

MAURIZIO BETTELLI (Italia)Autore, compositore, musicologo, studioso di culture anglo-americane, ha scritto canzoni per i Nomadi esaggi sui rapporti tra musica popolare e letteratura. Mescolando rock-blues e racconti di vita vissuta, portasul palcoscenico voci, atmosfere, suoni e immagini d'America: “Canzoni per crescere. Storie e canzoni diWoody Guthrie” (con A. Portelli, 2001), “Storie di Frontiera” (con F. Minganti, 2002); “Cantando la Route66 (2002-2003)”; “Indians!” (con Franco Meli, 2004). Collabora con le Biblioteche comunali di Modena dal1982: sono a sua cura le rassegne “Lingue e linguaggi in lingua italiana” (sulla traduzione, 1994) e“Avventure con Huck Finn” (2002, per le scuole). Ha partecipato con la sua band alle prime edizioni di“Totem” di Alessandro Baricco e Gabriele Vacis (1997-2000), collabora con la Scuola Holden, teatri eistituzioni culturali, Rai Radio 3.

BK EVOLUTION (Slavia) *

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I suoni antichi dei dialetti sloveni delle valli del Natisone e del Torre uniti ai ritmi contemporanei del folk-rock. È il mix che caratterizza la produzione dei BK (Beneške Korenine) Evolution, la formazione nata nel2007 e che ha all'attivo già due album, nei quali presentano anche le versioni musicate di poesie di noti poetivalligiani. Un sound che denota una certa originalità, semplice, senza fronzoli virtuosistici, ma mai banalevisto l'arrangiamento orchestrale e i frequenti cambi di ritmo.http://bk-evolution.blogspot.it

PAOLO BONFANTI TRIO (Italia)Genovese, classe 1960, ha iniziato a suonare la chitarra nel 1975 con alle spalle studi di teoria musicale,armonia e pianoforte. Nei primi anni ’80 si è perfezionato con Armando Corsi e Beppe Gambetta. Nell’estate1986 ha seguito un corso al Berklee College of Music di Boston. È laureato al D.A.M.S. di Bologna con unatesi sul Blues. Frontman dal 1985 al 1990 dei Big Fat Mama, ha poi suonato con i Downtown (DickHeckstall-Smith, Mickey Waller e Bob Brunning, Fabio Treves e la sua band, Red Wine, Beppe Gambetta.A ciò si sono affiancate un’intensa attività didattica, alcuni articoli e trascrizioni per riviste specializzate, lapubblicazione per la Bèrben di Ancona di un metodo per chitarra country-rock scritto a quattro mani conBeppe Gambetta e vari lavori di produzione artistica (Fabio Treves, La Rosa Tatuata). Del marzo 1994 è lapartecipazione (unico musicista italiano) alla rassegna “South by Southwest” ad Austin, Texas.Dal 1990 si esibisce con una propria band e come solista e dal 1992 ad oggi ha pubblicato 7 cds (“On MyBackdoor, Someday” è il primo e “Takin ‘a Break” l’ultimo del 2011) e partecipato come ospite in molti altri(Fabio Treves, Red Wine, YoYo Mundi, La Rosa Tatuata, etc.)www.paolobonfanti.it

BRADLEY, CUNNANE & BRADLEY (Irlanda)Violinista dal tocco eccezionale, liutaio, poeta, Paul Bradley è oggi una delle grandi realtà della musicatradizionale irlandese, avendo suonato insieme a ArtyMcGlynn, Martin Hayes e Tommy People e girato ilmondo con la sua band Dorsa. Originario del Nord Irlanda, della contea di Armagh, ma residente da moltianni a Galway, dove tiene regolarmente corsi di violino e ha il suo atelier di liuteria, si esibirà a Folkest allatesta di un eccellente trio composto dal chitarrista Ruairi Cunnane e dalla sorella Geraldine Bradley, albodhran e alla voce. Il primo si esibisce spesso in duo con Barry Kerr ed è ospite fisso dell’Open HouseFestival di Belfast; sue fonti ispirative Planxty, Woody Guthrie e Neil Young; la seconda, apprezzataprotagonista di innumerevoli sessions, si fa apprezzare per la particolare timbrica vocale (memorabili le sueinterpretazioni del Sean Nos, lo ieratico canto popolare irlandese) e la raffinata tecnica percussiva sultamburo tradizionale dell’Isola Verde.

CALEGARIA (Istria)E’ una formazione nata a Capodistria per ridare voce a una delle radici della città: prende, infatti, il nomedalla suggestiva via principale del centro storico, intitolata agli antichi calzolai che un tempo vi tenevanobottega. Ha all’attivo due dischi nei quali Calegaria presenta una serie di brani della tradizione musicaleistro-veneta in una forma che, pur rispettando le melodie originali, sia più vicina alle sonorità e al gustomusicale del presente. Oltre a strumenti tipici sono impiegati quindi basso, batteria, percussioni, chitarra etastiere, seguendo un’idea precisa: proporre nuova musica popolare (tradizionale) e renderla fruibile a unmaggior numero di persone. La musica diventa così spunto per cantare, ballare, ridere e stare insieme, unrapporto attivo della gente con la propria cultura.www.calegaria.net

CARRIE RODRIGUEZ (Texas)Un destino segnato quello di Carrie Rodriguez, se si considera che suo padre David è un apprezzatofolksinger con 9 dischi all’attivo e sua prozia per parte di madre era Eva Ganta, una cantante di musica latinadi successo negli anni ’50. Molti esponenti di spicco della scena cantautorale americana erano amici difamiglia, su tutti Lyle Lovett, che ha avuto anche un importante ruolo nella carriera della Rodriguezaiutandola e incoraggiandola. Ricorda Carrie “papà mi regalò un disco di Cohen per i miei 9 anni, lo odiai.Ma poi lo ripresi a 13 anni e lo amai”. Il suo primo disco solista (dopo quelli di debutto con Chip Taylor) fu“Seven angels on a bicycle” del 2006 (in cui compaiono Bill Frisell e Greg Leisz), a cui seguiranno nel 2008“She ain’t me” (che include una canzone composta a 4 mani con Mary Gauthier) e nel 2009 il “Live inLouisville”, dove compaiono alcune canzoni eseguite in duo con Lucinda Williams.

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Nel 2010 decide di tributare il giusto omaggio agli artisti che l’hanno influenzata e le hanno permesso dicrescere con l’album di cover “Love & circumstance”. Il disco include canzoni di suo padre e sua zia,ovviamente, e poi Little Village (Hiatt/ Lowe/Cooder/Keltner), Buddy Miller & Julie Miller, RichardThompson, Townes Van Zandt, Hank Williams, Lucinda Williams e altri.www.carrierodriguez.com

COLOUR FOUR SAXOPHONE QUARTET (Slovenia)Quattro giovani musicisti, quattro sassofonisti nell’orbita dell’Accademia Musicale di Ljubljana, allievi delgrande Dejan Prešiček. Già protagonisti di tour di successo in Ungheria e Serbia e premiati a Treviso loscorso anno con il primo posto al contest per gruppi cameristici nella categoria fino a 24 anni, il Colour FourSaxophone Quartet è composto da strumentisti di vaglia, anche individualmente più volte vincitori diprestigiosi concorsi in patria e all’estero e che vantano prestigiose collaborazioni con sassofonisti famosi,quali Claude Delangle, Daniel Gauthier, Jean-Denis Michat, Jean -Yves Fourmeau, Dragan Sremec ...

GIORDANO DALL’ARMELLINA (Italia)Si occupa di studi sul folclore dal 1980 e ad oggi ha tenuto più di 1600 concerti in tutto il mondo, esibendosispesso per gli Istituti Italiani di Cultura all'estero che lo hanno chiamato per tenere conferenze/concertipresso cinque università statunitensi, sette canadesi e in Germania (Francoforte). Si è esibito anche inSpagna, Francia, Svizzera, Scozia, Irlanda, Australia, Eritrea, Israele e più volte al Conservatorio di Milano,oltre che in diverse università italiane. La sua esperienza come insegnante di inglese per più di 30 anni lo haportato a scrivere un saggio in inglese sulle ballate britanniche per le scuole (“Medieval British Ballads in aEuropean Context”, ed. Loescher con Cd allegato). Recentemente ha pubblicato il saggio “Ballate PopolariEuropee” che è già alla seconda edizione e che contiene 4 cd con 70 ballate ed al quale hanno partecipato piùdi 50 artisti fra i più bei nomi del folk. Ha pubblicato anche articoli su riviste specializzate e saggi in libri frai quali “Educare all’Europa” a cura di Giuseppe Deiana (ed. Unicopli) e “Educazione letteraria e nuovetecnologie” a cura di Paolo Balboni (Utet).www.dallarmellinagiordano.it

DECALAMUS (Lazio) ***Gruppo musicale e centro di studi attivo da numerosi anni nella ricerca e riproposta delle tradizioni popolaridella Valle di Comino (situata sul versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo), una delle aree italianepiù ricche di tradizioni musicali. Zampogna, ciaramella, organetto, ocarina, chitarra battente, fisarmonica,flauti pastorali, tamburelli caratterizzano il repertorio proposto accompagnando le tre voci presenti nellaformazione. Forti di una esperienza che li ha condotti a suonare in tutto il mondo (Parigi, Edimburgo,Santiago del Cile, Cleveland, Kuala Lumpur, Sidney) sono i vincitori del “Premio Alberto Cesa 2012”, conla canzone “Glie Bregante”.www.calamus.it

DÉMODÉ (Italia)*Amano definirsi orchestrina tascabile: in realtà sono un ensemble composto da sei giovani musicisti.la cui musica strumentale viaggia fra ispirazioni folk, jazz e contemporanee con l'impiego di strumenti per lopiù acustici; mettono così in scena il loro personalissimo immaginario musicale fatto di spazi, luoghi esuggestioni d'altri tempi. Vincitori di Musica nelle Aie 2001, nello stesso anno pubblicano il Cd "Le Paroleal Vento” recensito sulle principali riviste specializzate (BlowUp, il Mucchio, Rockerilla... ecc).http://www.myspace.com/wearedemode

ELVIRA IMPAGNATIELLO (Italia) **Cantautrice che pure vanta una ricca esperienza di interprete di musica etnica (Novalia, Boom BoomLanguage,Trancendental, Piccola Banda Ikona) e tradizionale (Musicanti del Piccolo Borgo, Autura).Compositrice di colonne sonore (Mario Monicelli, Aurelio Grimaldi, Bryceson Griffiths e altri), privilegiacomunque la canzone d’autore come sua forma preferita d’espressione. Il suo stile, fra “pizzica e jazz”, èpersonale e caratterizzante, facilmente riconoscibile. Si esibisce anche in solo, accompagnandosi con chitarrae pianoforte.www.myspace.com/elviraimpagnatiello

ENSEMBLE RIGHI (Veneto)

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Gruppo di recente formazione, prende il nome dal folklorista veronese Ettore Scipione Righi, che nellaseconda metà dell’Ottocento raccolse una grande messe di fiabe, racconti, melodie e testi riguardanti latradizione popolare veronese, questi ultimi recentemente pubblicati nel volume “Il canto popolare veronese”curato da Silvana Zanolli ed Alessandro Nobis. A Spilimbergo l’Ensemble si presenta in formazione a 3costituita da Alfredo Nicoletti (chitarra, canto e direzione musicale), ricercatore e musicista che fin dagli anniSettanta si è occupato della tradizione musicale veronese prima con il Canzoniere Veronese e poi con iFolkamazurka; da Giuliana Bergamaschi, voce dei Folkamazurka, e dalla violoncellista Paola Zannoni, diformazione classica ma in grado, grazie alla sua duttilità, di dare il suo contributo creativo in musiche “altre”come la contemporanea e la popolare.

ALBERTO GROLLO & FIVE STRINGS QUARTET (Italia)Il chitarrista di Conegliano, alla guida di un ensemble cameristico tutto al femminile, ha recentemente datovita a un progetto discografico (“Live in Shalott”, Folkest Dischi) che si potrebbe sottotitolare “Da Bach aiPink Floyd”: si tratta, infatti, di una compilation dedicata alla reinterpretazione di grandi classici dellamusica di ogni genere, un percorso non solo dal grande musicista di Eisenach a Roger Waters & Co., maanche dai Verve ai Beatles, dalle ballads di area celtica alle canzoni cubane. Il disco, apprezzato dalla criticaspecializzata, è stato registrato dal vivo al Teatro Miotto di Spilimbergo: la dimensione “live” del progetto,quindi, gli calza a pennello e non deluderà le attese, crescenti anche oltre i confini regionali.www.albertogrollo.com

IRISH&MORE (Italia)**Fedele al suo nome, il trio suona canzoni, melodie e storie irlandesi... e più ancora! Con una selezione deiloro brani tradizionali preferiti ma anche con composizioni proprie, i tre musicisti condividono l’amore per lamusica celtica invitando a un viaggio attraverso una Bretagna meravigliosa e una Scozia profumata di maltopassando per le Shetland fino a un Quebec colorato d'autunno e a un'Auvergne ballerina, senza trascurarel'Australia misteriosa e le magiche tradizioni [email protected]

JUREDURE’ (Italia) *Interpretano e rinnovano con proprie composizioni e arrangiamenti particolari la musica tradizionale delmeridione d’Italia, soprattutto quella calabrese. Di formazione classica e autori, fra l’altro, della colonnasonora del mediometraggio di Wim Wenders “Il Volo” (2010) ambientato a Riace e del lungometraggio“Itaker” interpretato e prodotto da Michele Placido (2012), presentano un live trascinante e originalecaratterizzato dall’insolito utilizzo di una sezione di fiati.www.juredure.org

KAL (Serbia)Una band giovane e trascinante che sapientemente miscela blues, suoni dance e rock’n’roll. Ma c’è di più:tanto portatori della tradizione balcanica quanto attivisti culturali della minoranza Rom, sono da anniprotagonisti di una battaglia di rinnovamento e di riscrittura delle regole del folk che li ha condotti adassumere spesso atteggiamenti di rottura con l’establishment musicale di Belgrado, anche attraverso l’attivitàdidattica della lingua, della musica e della storia dei Rom. In questo senso, Il loro album “Radio Romanista”è una autentica dichiarazione d’intenti: la possibilità di far convivere moderno e tradizionale senzasconfinare nel pop per ribellarsi alla società dei consumi e individuare una nuova strada per la musica (e lacultura) serba: come sintetizza il loro leader Dragan Ristic: “No alla turbo spazzatura: anche se alla gentepiace, noi dobbiamo essere coerenti con le nostre idee. Anche in un epoca post-moderna come quella attuale,termini come impegno e missione non possono essere dimenticati. A rischio di essere perennemente fuorimoda preferiamo essere una band che desidera fare la differenza”.www.myspace.com/romakal

KALAVRÌA (Calabria) **Già noti come Il Canzoniere di Pellaro, attivi da oltre trent’anni, nel corso dei quali hanno raggiunto lamaggiore visibilità nel 1996, quando si classificano al terzo posto all’Accademia della Canzone di Sanremo evengono poi notati da Eugenio Bennato che li coinvolge in alcuni progetti artistici a forte caratterizzazioneetnica. In occasione della loro partecipazione a Folkest, presenteranno uno spettacolo studiato ad hoc perdare giusto spazio agli strumenti della tradizione calabrese.

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www.kalavria.it

GUIDEWIRES (Irlanda)Nel 2007, durante un festival in Belgio, Pádraig, Tóla and Paul si esibivano come trio, mentre Sylvainsuonava nei Comas: fu amore musicale al primo ascolto. L’anno successivo si unì al quartetto Karol Lynch enacquero i Guidewires. Ancora un anno ed ecco il loro primo Cd, un live registrato a Ennis, nella contea diClare: il successo fu immediato, e non solo in Irlanda; decine di festival in Europa e Stati Uniti si conteseroquesta giovane e sorprendente band. Il 2010 fu l’anno della consacrazione, con i concerti di Glasgow (CelticConnections) e Dublino (World Cultures) e il secondo album “11”, nuovamente nelle folk charts di tutto ilmondo. Guidewires suonano con Dónal Lunny al Festival di Cornovaglia nel luglio 2011 e la stampaspecializzata li consacra come protagonisti di “uno fra i migliori concerti mai tenuti in assoluto”. Forse per laprima volta dopo tanti anni, Guidewires ha saputo restituirci lo spirito originario della Celtic Music; maisoddisfatti e sempre in frenetica attività, stanno lavorando a un progetto musicale che vedrà coinvoltimusicisti inglesi, scozzesi, bretoni e ovviamente irlandesi. Da non perdere!www.guidewiresmusic.com

HUMPTY DUO (Italia)L’idea che unisce il chitarrista Luca Del Sacco e il contrabbassista Matteo Mosolo è quella di fondere laclassica tradizione jazzistica con brani originali, nei quali i ritmi incalzanti e le interessanti soluzioniarmoniche rivelano intendimenti di arrangiamento mai banali. Essenziali ma dal sound pieno e convincente,nonostante l’assenza di percussioni, il duo è riuscito in poco tempo a ritagliarsi uno spazio notevole e unbuon numero di consensi all’interno di un territorio come quello friulano, particolarmente fertile e sensibileper i progetti coraggiosi e originali.www.soundcloud.com/humptyduo

KIANA (Hawaii)Nata e cresciuta in Giappone da padre giapponese e madre americana. Ha iniziato a comporre musica perpianoforte a undici anni, ispirata da un incontro con dei delfini mentre nuotava in mare. A sedici anni hainiziato a comporre musica per chitarra, e con il passare degli anni si è lasciata sempre più influenzare dallamusica inglese e americana nei vari stili (rock, alternative,folk, acoustic, pop, jazz, contemporary) cheandava sempre più diffondendosi in Giappone. Dopo la decisione di dedicarsi alla musica da professionista,si trasferisce alle Hawaii dove tuttora vive e lavora. Dal 2004 al 2007 pubblica tre Cd e nel 2010 è per laprima volta in Europa per un breve tour (Germania, Scozia, Olanda). Il successo di questo primo tour sireplica l'anno successivo con un numero maggiore di date e di Paesi toccati, al punto tale che inevitabile è ladecisione di programmare anche un European Tour 2012 al quale Folkest ha subito aderito. Impegnataattivamente in campagne ambientali e sociali, Kiana è dolce e solare: una nuova star internazionale tutta daconoscere.http://www.kianamusic-fanclub.org/Kianamusic-fanclub/Kiana.html

KLEZMATICS (Usa)L’album del 2007 “Wonder Wheel” ha fatto vincere loro il più prestigioso premio musicale degli States, ilGrammy Award per il miglior disco di world music contemporanea. Un riconoscimento a una carrierasempre ai massimi livelli per questa band che, da molti anni, conduce un proprio percorso diapprofondimento del linguaggio espressivo della musica tradizionale delle feste ebraiche dell’Est Europa,conosciuta come klezmer, e se ne sono impadroniti, apportandovi sensibilità contemporanee, combinandoidentità e misticismo ebraico con lo spirito del nostro tempo e diventando tra le più note e apprezzateformazioni della musica contemporanea internazionale. Sono per gli appassionati il simbolo di quel klezmerche fonde le tradizioni askenazite con le influenze dell’avanguardia jazz più tipiche del nuovo continente.Innumerevoli le collaborazioni e i progetti che li hanno visti protagonisti con Itzhak Perlman e ChavaAlberstein, Allen Ginsberg e Robin Williams, John Zorn e Marc Ribot, Robert Plant e Jimmy Page, PeterGabriel, Lester Bowie, La Monte Young e David Byrne. Un graditissimo ritorno a Folkest dopo qualcheanno di assenza, con una formazione solo parzialmente modificata e ancora tanta voglia di stupire.www.klezmatics.com

KRASÌ (Italia) *

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Attivo da oltre un decennio, il gruppo è formato da tre salentini che suonano gli strumenti piùtradizionalmente legati alla pizzica (tamburelli, violino, fisarmonica) e da quattro pugliesi “non salentini”che suonano chitarre, basso e batteria; presentano uno spettacolo concepito come un vero e proprio viaggiomusicale che parte con la pizzica, cuore pulsante del Salento ed elemento principale del repertorio, per poipassare alla Campania con le sue tammurriate e alla Sicilia con le classiche tarantelle, proseguendo poi versoest con musiche di tradizione balcanica, saltando di tanto in tanto in Calabria e nel Gargano.www.krasi.it

NERI MARCORÈ (Italia)Neri Marcorè è “ il più amato dagli italiani”. Così lo definisce Edoardo De Angelis, che oltre a condividerecon lui una fondata amicizia, è anche testimone e complice della passione che l’artista marchigiano coltiva,come fuoco sotto la cenere: la musica. Chi ha avuto la fortuna di assistere a una delle molte repliche delteatrale “Un certo Signor G”, che Marcorè ha dedicato a Gaber, ha potuto constatare con quale voluttuosaprofessionalità il protagonista non solo cantasse, ma anche impugnasse con proprietà la chitarra. Ebbene,sotto le stelle propizie di Folkest, Neri Marcorè avrà il battesimo di un concerto, a capo di unaagguerritissima band che lo sosterrà con sonorità acustiche. “Le Mie Canzoni Altrui”, è il titolo di questoevento speciale: una novità assoluta, che Neri offre a Spilimbergo al pubblico di Folkest e a quello, piùvasto, di Radio Uno Rai, che lo manderà in onda. Il titolo allude al fatto che Neri interpreta con amorecanzoni composte dai suoi amici cantautori, da Fabrizio a Cristiano De Andrè, da De Gregori a Fossati, daLigabue a Bennato, da Pacifico allo stesso De Angelis, che sarà ospite del concerto, all’amato maestro JamesTaylor. Nel corso della serata, una sorpresa, così grande da meritare il più assoluto riserbo… possiamoparlare però delle canzoni: “Le mie parole”, “Strano che non ci sei” (Pacifico); “Cardiologia” (De Gregori);“Labile”, “Notturno delle 3”, “L’angelo e la pazienza” (Fossati); “Fiume Sand Creek” (Fabrizio De Andrè);“Dietro la porta”, “Invincibili” (Cristiano De Andrè); “Piccola stella senza cielo”, “Ho messo via” (Ligabue);“Venderò” (Bennato); “Lella”, “Il mondo sta bruciando” (De Angelis); “Fire and Rain” (Taylor). Unrepertorio vario, importante, ben scelto, che Neri interpreta con affetto e personalità. Infine, la band,composta da Marco Caronna (chitarre, bouzouki, aggeggi), Domenico Mariorenzi (chitarra, piano), PrimianoDi Biase (piano, fisarmonica), Guerino Rondolone (contrabasso), Simone Talone (percussioni) e AlessandroTomei (fiati). Un evento da non perdere, per godere di grande musica, partecipare a una straordinariasorpresa, e avere la possibilità di raccontare tutto agli amici, potendo dire “C’ero anch’io”.www.nerimarcore.it

MAROPOLI (Italia)Fare proprie le sonorità del Mediterraneo rifuggendo da ogni stereotipo: è l'obiettivo artistico di questoquartetto nato fra Marocco e Napoli. Strumenti contemporanei si fondono con quelli della tradizioneextraeuropea come santur, baglama e mbira ma un ruolo importante lo svolge l'improvvisazione individualeche aggiunge ulteriore varietà agli stimoli musicali del gruppo. Numerose percussioni insaporiscono lospettacolo, perennemente in bilico fra arcaicità e libertà esecutiva.

MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO (Italia) *Sono uno dei gruppi folk punk italiani di maggior successo avendo venduto oltre diecimila copie dei loroalbum tutti interamente autoprodotti, autopubblicati ed autodistribuiti. La loro musica è influenzata da gruppicome Pogues, Dubliners e Stiff Little Fingers, ma anche dal sound di leggende come Johnny Cash. Amantidel folk irlandese e delle ballate malinconiche rilette in chiave punk, hanno dato vita ad una nuova propostamusicale italiana, schierati sotto la bandiera del combat folk.www.moschedivellutogrigio.it

I MUSICANTI DEL PICCOLO BORGO (Italia)Formazione storica del folk revival italiano costituitasi alla metà degli anni Settanta con l’intento direcuperare e riproporre il patrimonio della tradizione musicale popolare dell’Italia centro-meridionale.Svolgendo ricerche in Molise e nel Lazio, il gruppo ha prodotto un’ampia documentazione del repertoriomusicale tradizionale e compiuto approfonditi studi organologici con l’apprendimento e l’uso degli strumentipiù strettamente legati al mondo agropastorale, come il piffero, la zampogna, la chitarra battente, l’organettoe, recentemente, il “bufù”, il grande tamburo a frizione molisano. Il repertorio proposto dai “Musicanti delpiccolo borgo” comprende tutte le forme musicali tradizionali tipiche dell’Italia centro-meridionale, dalleninne nanne agli stornelli, dai canti religiosi ai saltarelli e alle tarantelle, e presenta, in una rispettosa

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rielaborazione, che ne permetta la fruizione anche in contesti diversi da quello originario, sia testi e melodiefrutto della ricerca sul campo, sia brani tratti dalla discografia esistente.www.musicantidelpiccoloborgo.it

NÉ LADEIRAS (Portogallo)Né Ladeiras è il nome d'arte di Maria de Nazaré de Azevedo Sobral Ladeiras, nata a Porto in una famiglia dimusicisti: madre cantante, padre solista di viola, nonno materno suonatore di chitarra portoghese, cavaquinhoe percussioni. All'età di sei anni partecipa a un festival per piccoli cantanti. Non vince, ma decide che lamusica sarà la sua vita e comincia a cantare con formazioni giovanili della sua città. Nel 1974 fonda conalcuni amici la Brigada Victor Jara, con cui tre anni dopo ottiene il primo contratto discografico. Nasce così“Eito Fora”, il suo disco di debutto ufficiale come cantante di una band. Fra il 1980 e il 1982 partecipa a unprogetto innovativo per la scena musicale portoghese, la Banda do Casaco, poi finalmente nel 1982 l’albumsolista “Alhur”. “Sonho Azul” del 1984 conferma l’ottima accoglienza del precedente, ma bisogneràattendere il 1994 per il terzo disco, che segna il definitivo impegno di Né a favore della riscoperta delletradizioni musicali portoghesi. Si intitola infatti “Traz-os-Montes”, ed è dedicato a una regione montuosa delPortogallo ricca di testimonianze del passato.

NOSISÀ (Friuli)Oltre dieci anni erano passati dall' ultimo lavoro discografico, un lasso di tempo come l'attimo fuggente edeterno di un’eclissi di sole, ma la grande stella ha saputo splendere di nuovo vigorosa. Questo è “NeriCjarbon”, nero carbone, nero come la notte, nero come l'Africa, nero come un suono lontano. I Nosisà sonodi nuovo in scena, pronti a stupire ancora chi li ha amati, cantati, seguiti e abbandonati. Se volete sarannoluce e colore, un raggio di calore in un mondo nero carbone... Così si sono ripresentati al loro pubblico adistanza di un bel po' di anni dal loro ultimo disco, sempre per l'etichetta FolkestDischi. Eccoli nuovamentetra noi con il loro suono compatto, con una cifra stilistica che conferisce ulteriore valore all'elevato tassotecnico dei singoli musicisti, che fanno di questa formazione una delle grandi realtà della musica friulana.

THE PIEDMONT BROTHERS BAND (Italia/Usa) **Ron Martin è di Eden, in North Carolina e Marco Zanzi di Varese. Una profonda amicizia nata grazie al Webe alle comuni passioni musicali per i Byrds, Bob Dylan, CSN&Y ed il suono country californiano di BuckOwens, Herb Pedersen e Chris Hillman. Il genere musicale della Piedmont Brothers Band è piuttosto vario,ma può sicuramente rientrare nella definizione “americana”, termine coniato abbastanza di recente e checomprende musica con influenze country, bluegrass, folk, gospel, blues e celtica.www.piedmontbrothersband.com

PETER CAM (Italia)Il progetto musicale Peter Cam nasce nel 2003 da un’idea di Pietro Sabatini (voce, chitarra, bouzouki,basso), Alex Camaiti (voce, chitarra) e Vieri Bugli (violino) e dalla loro esigenza di proporre un propriorepertorio di canzoni originali principalmente in inglese, per intraprendere nuove strade musicali che nonriuscivano ad esprimersi completamente. I tre componenti provengono da varie formazioni musicali di rock,folk, blues, pop, classica, e il loro tipo di musica si può probabilmente definire come una specie di sintesi diquegli stili prima accennati. Pietro ha suonato per trentaquattro anni con lo storico gruppo di musicairlandese Whisky Trail incidendo ben undici dischi; Alex ha suonato per anni e inciso dischi con il gruppoNuova Era, uno dei più importanti gruppi italiani di rock progressivo a cavallo tra gli anni ‘80-‘90; Vieri ètuttora membro dei Whisky Trail, degli Archaea e di altre formazioni acustiche. Il primo disco “Strade” risaleal 2005 e nel febbraio 2011 è uscito il nuovo CD “In the Light”.http://www.artistsandbands.org/ita/modules/recensioni/detailfile.php?lid=2354

PRISKA (Friuli)Nata in Francia da genitori friulani, si è fatta notare con il suo album d'esordio, "La Fureur de Papavoine",scritto a quattro mani con Lino Straulino, considerato da molti critici come uno dei dischi più intensi epoetici degli ultimi anni nel panorama della musica italiana. Priska canta in italiano, friulano e francese,zigzagando abilmente fra i tre idiomi, proponendo il suono puro delle parole in modo intimista e senzamediazioni. Il successivo “Eppure ti vedo ancora” colpisce per la profondità dei contenuti. Non c'è nientequi che cade fuori posto. La voce racconta con accenti ombrosi e carichi di vita vissuta (qualcosa tra laMargo Timmins dei Cowboy Junkies e Marianne Faithful), le musiche sottolineano e narrano a loro volta,

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sfuggendo sempre il cliché della banalità. E il suo chitarrismo si rifà a quello di Ida Presti, una delle piùfamose chitarriste della storia, nata in Francia nel 1924 e scomparsa nel 1967. Tra i suoi amici DjangoReinhardt, il famoso chitarrista manouche.http://www.myspace.com/priska76/

Q-BLUES (Italia)Il nome sta per Quasi Blues e i Q-Blues propongono una divertita, rispettosa e partecipata rivisitazione deglievergreen del rock-blues degli anni ’60 e ’70. Gli eroi di un tempo e i loro brani più famosi diventano lacolonna sonora di un viaggio in cui la chitarra elettrica gioca con la voce, l’hammond interagisce con letastiere e una robusta sezione ritmica raccoglie il tutto con avvolgente energia e un pizzico di nostalgia.Di prossima pubblicazione un Cd per l’etichetta Folkest Dischi, presentato in esclusiva durante il festival2012.

QUINTA RUA (Piemonte) *Nasce nel 2002 grazie al musicista ricercatore Guido Antoniotti che riunisce in una unica formazione artistipionieri della musica tradizionale piemontese e francese (attivi nel biellese negli anni '80 e '90, ex membridei Refolé) e giovani entusiasti e dinamici interessati alla musica popolare (membri della formazioneBalbalord). Il progetto musicale in seguito si evolve ed attualmente il gruppo propone concerti sia da ballosia da ascolto proposti con strumenti rigorosamente acustici.http://www.myspace.com/quintarua

ROSAS E CANÇOES (Italia) *Il gruppo propone il fado classico e intramontabile di Amalia Rodrigues e la musica portoghese piùcontemporanea di grandi interpreti come Dulce Pontes e Mariza, arrivando anche a citare la vicina morna diCapoverde attraverso le note più intense dei brani di Cesaria Evora... Lo spettacolo è un viaggio ideale nelcuore della cultura lusitana, tra vicoli e taverne di Lisbona, un omaggio ad una grande tradizione canora diindubitabile fascino, fatta di sentimenti semplici ma mai superficiali , di sincere emozioni e di inaspettatesfumature… di rose e di canzoni.www.omphalosmusic.com/rosasecancoes

SABA ANGLANA (Somalia/Etiopia)Nata a Mogadiscio da mamma etiope e padre italiano, debutta nel 2008 con l’album "Jidka (The Line)",ispirato al contatto tra le varie culture di cui Saba è figlia. Il disco, di cui è anche autrice, riscuote un ottimoriscontro di pubblico e di critica tanto da comparire con i suoi brani in importanti raccolte di musica dicantanti del calibro di Sally Niolo e Miriam Makeba. Nel 2009 Saba ed il produttore, co-autore dellemusiche, Fabio Barovero, incontrano ad Addis Abeba musicisti tradizionali e contemporanei: una ricercamusicale sul campo nella capitale etiope, dove convergono un po’ tutti gli stili musicali del Corno d’ Africa.Qui si sono effettuate le registrazioni con sessioni e appunti, come quelle con Endale Abate, BelayAlemayehu, Binyam Berhanu ed altri musicisti con strumenti tipici della cultura etiopica come krar,masinko, washinti. Questi contributi fanno parte dell’effervescente melting pot sonoro, di lingue e di cultureche costituiscono il nuovo album di Saba, "Biyo", registrato anche con il solido contributo dei musicisti chel'accompagnano dal vivo. Il titolo dell'album è una parola che rimanda al termine greco Bios, cioè Vita, mache in somalo, la lingua della terra natale di Saba, indica con significativa attinenza l’acqua. Il temadell’acqua come risorsa in assoluto più importante per l’uomo, è infatti il perno attorno a cui ruota tutto ilprogetto discografico, pubblicato e distribuito da marzo 2010 da Egea Music.www.sabaanglana.com

SIKÈ (Sicilia) *Il gruppo nasce nel 1999 dall’incontro di musicisti di diversa formazione (classica, popolare e jazz) cheinterpretano le antiche “banniate” dei venditori ambulanti e dei pescatori e le litanie dello stretto di Messina,il tutto sostenuto da melodie e suoni di reminescenza arabo-spagnola. La musica dei Sikè è prettamenteacustica, eseguita con strumenti quali il mandolino, la chitarra, il contrabbasso, i flauti, la fisarmonica, latromba e le percussioni. I testi sono scritti in dialetto e vengono spesso utilizzati termini tratti dall’anticovernacolo siciliano.www.myspace.com/isike

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SILVIA & THE FISHES ON FRIDAY (Italia)**Un trio acoustic/indie-folk (voce, chitarre, contrabbasso) attivo dal 2010, che ripropone il sound malinconicoe allo stesso tempo incalzante del folk nordico facendolo convivere con ritmiche di bossa e chitarrepercussive. Si ispirano a musicisti e cantautori come Nick Drake, Kings of Convenience, Damien Rice eLaura Marling. Una proposta delicata e grintosa, una bella voce affiancata da validi strumentisti conl’obiettivo di scrivere e suonare musica vicina a tutti, immediata, che vorrebbe arrivare dritta aquella che il gruppo chiama “anima”.http://www.myspace.com/silvianotes

SIRTOS (Ungheria/Grecia)La musica greca, che affonda le proprie radici nell’antichità e nelle tradizioni bizantine, nella sua formaattuale è venuta ad assorbire una moltitudine di colori e tradizioni, grazie alla graduale infiltrazione dellamusica tradizionale dei popoli vicini che vivono nel Mediterraneo e nei Balcani, albanesi e turchi.Sirtos è certamente uno dei migliori ensemble tradizionali europei, che ben ha assimilato questo patrimoniomusicale, rivitalizzandolo e riproponendolo in una forma fresca ed attuale. Lo testimoniano i numerosidischi e i concerti tenuti in ogni parte d’Europa. Fondati nel 1980, il loro repertorio attinge alla musicatradizionale greca con particolare riferimento a temi e arie delle isole, i luoghi più aperti alle influenzeasiatiche. La materia tradizionale è continuo oggetto di studio, approfondito con frequenti viaggi e ricerche.Gli arrangiamenti rispettano i canoni tradizionali e sono eseguiti con strumenti tipici; le parti soliste sonoaffidate al bouzouki e al violino; gli strumenti a corda e a fiato e le percussioni provvedonoall’accompagnamento.

JENNY SORRENTI (Campania)Nata a Napoli da madre gallese e padre napoletano esordisce come leader della band di rock progressiveSaint Just con cui registra due album ormai di culto: “Saint Just” (1973) e “La casa del lago” (1974).Successivamente Jenny decide di intraprendere una carriera come solista e nel 1976 pubblica l’album“Suspiro”, considerato dalla critica un significativo esempio di pop cosmopolita. Dopo il secondo album“Jenny Sorrenti” (1979), si dedica alla composizione di musica per il teatro, oltre a insegnare canto,viaggiare, studiare canto lirico e musica medievale. Dopo una lunga pausa, nel 2002 esce il suo quintoalbum, “Medieval Zone”, in cui si fa concreto ancora una volta l’incontro tra la musica del Mediterraneo equella del Nord Europa. Nel 2006 pubblica “Com’è grande enfermidade” e nel 2009 “Burattina”, album chela riporta all’attenzione della critica che ne esalta il valore della scrittura musicale e testuale. Nel 2011 decidedi riformare i Saint Just con la nuova denominazione di Saint Just Again, nuovi musicisti e il nuovo disco“Prog Explosion”. La storia continua e prossimamente uscirà un nuovo album di Jenny Sorrenti. Folk, jazz,brani inediti di sua composizione in italiano, italiano e inglese: questo ed altro ancora nel progetto dellacantautrice anglo-napoletana che continua il suo viaggio insieme al chitarrista Piero Viti, al fisarmonicistaVincenzo Zenobio ed al batterista-percussionista Marcello Vento.www.jennysorrenti.it

LINO STRAULINO (Friuli)Cantante, cantautore, chitarrista e polistrumentista carnico è attivo dal 1983 e da allora considerato uno deipiù importanti rappresentanti di quella che viene definita “nuova musica friulana”. Titolare di numerosiprogetti discografici e produzioni live, ha anche collaborato con molti prestigiosi artisti della sua regione,musicando e arrangiando le poesie di Maurizio Mattiuzza, suonando e cantando con Aldo Giavitto, AndreaDel Favero, Loris Vescovo, Stefano Fedele e Priska Benelli nonché militando in gruppi folk (Mitili FLK e LaSedon Salvadie) e rock (Fale Curte). Nel 2009 ha dato vita a una formazione d’ispirazione medievale, LaMunglesa, che ripropone ballate italiane da lui riarrangiate insieme a Elisabetta Boiti, Gabriella Gabrielli eAntonella Macchion. Il suo strumento preferito è la chitarra acustica, ma predilige anche la chitarra banjo,l’armonica blues, il violino, le tastiere elettroniche, le percussioni e quasi tutti gli strumenti tipici del folkrevival degli anni Ottanta (armonium, cornamusa, mandolino, glockenspiel, tin whistle e molti altri).http://it-it.facebook.com/pages/Lino-Straulino-MusicPagePagjineMusicaal/260483877340962?sk=info

TO LO LOOSE (Italia)Si formano nel 1995 a Trieste. Suonano con l’obiettivo di non riproporre fedelmente in ambientemediterraneo le suggestioni della verde Irlanda, ma di calarle nella nostra realtà musicale e culturale a suon

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di birra e divertimento, cucendo sui ritmi mesti o sugli scatenati sincopati dell’Isola verde un soundrockeggiante nuovo di zecca, capace di far rivivere i brani della tradizione irlandese in composizionicompletamente nuove, sempre bagnate di piacevoli sonorità folk. Il loro, per ora unico, Cd “Donkey Riding”(Folkest Dischi) è la fedele testimonianza di una sonora dichiarazione d’intenti.http://guide.supereva.it/musica_celtica_/interventi/2002/11/124339.shtml

TRENINCORSA (Italia) *Il genere prediletto dalla band varesina è quello caratterizzato dalle sonorità folk contaminate da rock,country, irish folk e ska-reggae: un progetto artistico che finora si è articolato su quattro Cd ottimamenteaccolti da critica e pubblico e centinaia di concerti in Italia e all’estero. Finalisti a Sanremo DOC del 2010,vantano -nonostante la giovane età- autorevoli collaborazioni con artisti del calibro di Davide Van De Sfroos,Cesareo, Erriquez di Bandabardò, Paola Folli e Tonino Carotone.www.trenincorsa.it

TREVES BLUES BAND (Italia)Nato e cresciuto a Milano, Fabio Treves fonda questa band nel 1974, considerata la prima band blues dellastoria della musica italiana. In quegli anni conosce anche il chitarrista e armonicista texano, trapiantato inItalia, Cooper Terry, con cui avvierá un lungo sodalizio musicale. Treves collabora con mostri sacri del bluesmondiale quali Dave Kelly, Billy Branch, Paul Jones, Alexis Korner, Bob Margolin, Sam Lay, LouisianaRed, Pat Grover, Gordon Smith, Son Seals, Eddie Boyd e molti altri. Partecipa a vari festival in tutta Italia ein tutto il mondo, raggiungendo un certo livello di prestigio e di considerazione che lo portano a superare idieci album all'attivo. Conosce Frank Zappa durante la sua visita italiana ed è l’unico artista italiano adessere salito sul palco con lui. Numerose anche le sue esperienze musicali nel panorama nazionale: infattioltre che con i bluesmen italiani Tolo Marton e Guido Toffoletti, collabora con Angelo Branduardi,Pierangelo Bertoli, Mina e Ivan Graziani poi con Gianluca Grignani, Claudio Rocchi, Eugenio Finardi, ShelShapiro, Giorgio Conte, Francesco Baccini, Riccardo Cocciante.www.trevesbluesband.com

TRIO MUSICANTI (Italia)“Dicantididonne e d’amore” è il nuovo progetto di Elvira Impagnatiello, Silvio Trotta e Alessandro Bruni,che ripercorre le ispirazioni nate dal contatto diretto con le fonti popolari della musica tradizionale delcentro sud d’Italia, frutto della loro ricerca degli anni 70 riproponendo quei brani, ascoltati spesso senzaaccompagnamento musicale, dove le donne cantano se stesse. Sono ninnananne, canti d’amore, serenate,canti ludici, giocosi e narrativi, dai quali emerge una figura femminile non solo cristallizzata dall’uomocome dea irraggiungibile o come demone malvagio, ma una donna che sa raccontare di se,’ della suadimensione quotidiana, dei suoi desideri più nascosti, senza lasciare nell'ombra la sua vita interiore. I cantiscelti sanno dare voce al protagonismo spesso silenzioso delle donne ed è la voce l’idea madre di questoprogetto, quella di Elvira Impagnatiello, ponte metaforico tra passato e presente, che si muove libera tra letrame sonore di sole corde intrecciate da Silvio Trotta e Alessandro Bruni.www.musicantidelpiccoloborgo.it

ROBERTO VECCHIONI (Italia)Nato nel 1943, non è solamente uno dei più grandi cantautori che l’Italia musicale possa annoverare, maanche un paroliere e uno scrittore raffinato, pervaso da una sottile e intelligente ironia. L’unico, che per dirlacon Ernesto Assante, «può permettersi di vincere il Festivalbar e di far coppia con i più bei nomi della nostracanzone sul palco del Club Tenco, di scrivere canzoni raffinate e suadenti, di riscrivere la storia di Orfeo edEuridice, di citare Oscar Wilde ed al tempo stesso di scherzare, cadere di tono, frequentare la canzonettasenza perdere lo spirito e la faccia». Ha vinto i quattro premi più importanti della musica italiana: il PremioTenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992, il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della critica nel 2011,e tutto questo senza mai interrompere la sua attività prima di insegnante nelle scuole superiori, poi di presidee oggi di docente universitario. Nel 2009 concepisce, insieme al maestro Beppe D’Onghia, un nuovoambizioso progetto, dove propone le sue canzoni riarrangiate per pianoforte e quintetto d’archi. Il cantautoresi esibisce anche in versi recitati su musiche di Chajkowskij, Puccini, Rachmaninoff. Da questa esperienzanasce lo splendido album “In Cantus” presentato anche a Spilimbergo. Lo scorso anno esce il doppio album“I colori del buio”. Si tratta della prima antologia ufficiale, capace di rappresentare la sua anima popolare,quella più classica fino ad arrivare al jazz, attraverso i pezzi che hanno saputo conquistare diverse

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generazioni. A impreziosire il disco anche due splendidi brani inediti: “I colori del buio”, che dà il titolo allavoro (scritto insieme all’ormai fedele Claudio Guidetti) e “Un lungo addio” (con testo firmato per la primavolta anche dalla moglie Daria Colombo).www.vecchioni.org

FABIO VETRO – PIVA EMILIANA (Italia) **Propone uno spettacolo originalissimo di one-man-band, interamente incentrato sulla piva emiliana, tipo dicornamusa solista un tempo diffusa in Italia centrosettentrionale e ora oggetto di una interessanterivitalizzazione grazie soprattutto al gruppo modenese Le Pive Nel Sacco di cui l’artista fa parte.Accompagnato da basi multitimbriche tutte suonate da lui medesimo, esegue un repertorio eterogeneo emolto vario, rivolto a sottolineare le misconosciute potenzialità dello strumento.www.pivenelsacco.blogspot.com

“VOLA VOLA VOLA - CANTI POPOLARI E CANZONI”Ambrogio Sparagna, Orchestra Popolare Italiana con la partecipazione straordinaria di Francesco DeGregori (Italia)Il lavoro di Ambrogio Sparagna si colloca da sempre in maniera viva ed attuale all’interno del grandepatrimonio della nostra musica tradizionale, unendo al rigore della ricerca sul campo la freschezza e lamusicalità dell’Orchestra Popolare Italiana.Guidato dagli innumerevoli organetti del suo fondatore e direttore, questo Ensemble di giovani musicisti -zampogna, ghironda, ciaramella, viola e violino a tromba, scacciapensieri e percussioni di ogni tipo -ripropone e rivisita in una continua festa sonora (e al di fuori di ogni manierismo accademico) suoni e ritmiche da sempre appartengono alla nostra sensibilità e alla cultura della nostra terra.In questo contesto di assoluta contemporaneità non deve stupire la partecipazione straordinaria di FrancescoDe Gregori, che si è avvicinato spesso nel suo percorso artistico alle suggestioni della musica popolareitaliana: Francesco proporrà nel corso dello spettacolo alcune delle sue canzoni più belle e meno conosciute,duetterà a tratti con Ambrogio, si cimenterà in una breve rilettura dantesca al ritmo della pizzica.www.francescodegregori.netwww.ambrogiosparagna.it

VRUJA (Istria)Il gruppo continua la tradizione delle formazioni musicali dell'Istria slovena, le quali negli ultimi decennihanno lasciato un profondo solco nella conoscenza e diffusione del patrimonio musicale istriano. Il nome è diorigine dialettale e significa sorgente, ruscello. Il gruppo rappresenta una felice fusione di musicisti esperti,veri e propri pionieri della rinascita della musica popolare di questa regione e di musicisti più giovani, acontatto però con la tradizione locale già dalla più tenera età. Vruja, proponendosi in chiave originale,intende aggiungere un'ulteriore tassello al mosaico della libera composizione ed esecuzione del patrimoniomusicale dell'Istria.

*: primo classificato in una delle selezioni territoriali di “Suonare@Folkest - Premio Alberto Cesa”

**: secondo classificato in una delle selezioni territoriali di “Suonare@Folkest - Premio Alberto Cesa”

***: vincitore del premio Alberto Cesa 2012

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