Foligno - maestro Matteo | apprendere non è mai stato ... · Lago Tr asmi eno T e v e r e Lago di...
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Popolazione Popolazione
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Storia Storia
Territorio Territorio alle pagine 6 - 9
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Cultura locale Cultura locale Cultura locale
alle pagine 16 - 272
L’UMBRIAprende il nome dagli antichi Umbri, una
popolazione che si stabilìnella regione intorno al 1000 a.C. e che fu poi travolta dalla conquista romana.
La regione in numeri
SUPERFICIE8 456 km2
POPOLAZIONE872 967 abitanti
PROVINCEPerugia (PG): 645 000 abitantiTerni (TR): 227 967 abitanti
FIUMI PRINCIPALITevere: 405 kmNera: 116 km
Velino: 90 kmChiascio: 82 kmPaglia: 67 kmTopino: 77 kmNestore: 53 km
MONTI PRINCIPALIMonte Pennino: 1 571 mMonte Subasio: 1 290 m
Terni
PerugiaOsserva la posizione
dell’Umbria rispetto alle altre regioni d’Italia.
Scopri on-lineScopri on-lineScopri on-lineLE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONE.Cercale nelle prossime pagine vicino a questo simbolo!
Età anticaNel 300 a.C. iniziò l’occupazione da parte dei Romani,che bonificarono alcune delle aree paludose e costruiro-no la via Flaminia. Questa strada attraversava tutta laregione e ancora oggi collega Roma a Rimini, sulla costaadriatica.
La storiaLa storiaLa storia
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Medioevo (dal 476 d.C. al 1492)Nel IV secolo d.C., con la decadenza dell’Impero roma-no, la regione fu devastata dalle invasioni barbari-che. Le città si spopolarono e le campagne tornarono aessere paludi incolte. Vi furono anni di carestia.L’Umbria fu contesa dai Longobardi, una popolazionebarbarica del nord Europa, e dai Bizantini, che popola-vano la parte orientale dell’Impero romano. In questoperiodo acquisì molta importanza la Chiesa, che offrivaprotezione e aiuto ai cittadini. Si diffusero in tutta laregione chiese, monasteri e abbazie. Nel IX secolo tuttala regione passò al dominio dei Franchi. L’agricolturariprese vigore e i commerci s’intensificarono. Sorsero iliberi Comuni di Assisi, Gubbio, Perugia eOrvieto, che si confrontarono in accese lotte. La pacesi ebbe con il prevalere di Perugia sugli altri Comuni.
PreistoriaIn origine il territorio era popolato da piccole tribù che furonosconfitte dagli Umbri e dagli Etruschi. Degli Umbri abbiamo scar-se notizie, ma si sa che fondarono Spoleto, Todi e Assisi. GliEtruschi fondarono numerose città indipendenti, fra le quali Perugiae Orvieto. Ogni città era governata da un re-sacerdote, il lucumone.
Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo
scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti
in Umbria negli ultimi anni.
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Oggi
Età modernaNel XVI secolo, tutta la regione entrò a farparte dello Stato pontificio, che aveva ilPapa come sovrano. Le numerose tasse e ladiminuzione dei commerci indebolirono forte-mente la regione.
Età contemporanea (dal 1789 a oggi)Nel XIX secolo la regione partecipò alle guerre per l’indi-pendenza dell’Italia e nel 1860 fu annessa al Regnod’Italia. Solo nel Novecento furono definiti gli attua-li confini della regione, con il passaggio al Lazio diRieti e di tutta la zona della Sabina, prima compre-se nella provincia di Perugia.Colpita dal terremoto del settembre 1997,l’Umbria ha dovuto affrontare il problema dellaricostruzione dei paesi distrutti dal sisma e dellatutela del suo ricco patrimonio artistico, in molti casidanneggiato e compromesso.
Monti e valliLa catena dei Monti Sibillini, in parte suterritorio marchigiano, è la più elevatadell’Umbria, con vette superiori ai 2000metri. A nord-est la Serra Maggio segnail confine settentrionale con le Marche. IMonti Reatini, con cime superiori ai1500 metri, dividono l’Umbria dal Lazio.
Tra i rilievi dell’Antiappennino si aprono numero-se conche, che sono il risultato del lento pro-sciugamento di antichi laghi: la Val Tiberina, laValle Umbra, le conche di Gubbio, GualdoTadino e Norcia. Queste aree sono fertili ericche di acque e vengono ampiamente sfrutta-te dall’agricoltura. I Monti Martani separanola Valle Umbra dalla Val Tiberina.
L’Umbria è l’unica regione dell’Italia peninsulare senza sbocchi sul mare.
Il territorio è prevalentemente collinare. Tra le collinesi aprono numerose vallate e conche. La regione ècomposta da due fasce montuose dirette da nord a sud:l’Appennino Umbro-Marchigiano e l’Antiappennino. I rilievidell’Appennino raggiungono altitudini per lo più modeste e si elevano a sud-est nel massicciodei Monti Sibillini.
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Il paesaggioIl paesaggioIl paesaggio
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29%montagna
71%collina
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• Monti Sibillini
• Conca di Gubbio
Il clima dell’Umbria è in gran parte influenzato dal Tirreno. Infatti è di tipo mediterra-neo, con estati calde e secche e temperature invernali relativamente miti. Solo nellezone più interne vi sono inverni rigidi caratterizzati da precipitazioni nevose.
Il climaIl clima
Fiumi, cascate e laghi
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L’Umbria è ricca di corsi d’acqua e, per un lungo tratto, è attra-versata dal Tevere che nasce nell’Appennino Tosco-Emiliano ericeve le acque di numerosi affluenti. Il maggiore è il Nera,secondo fiume umbro per lunghezza. Il fiume Velino, gettan-dosi nel Nera, forma la Cascata delle Marmore (foto inbasso). È la cascata più alta d’Italia, formata da tre salti succes-sivi per un totale di 165 metri. Fu creata artificialmente daiRomani nel III secolo a.C., per bonificare la zona. Oggi è sfrut-tata per produrre energia elettrica.
Il Trasimeno (foto a destra) è il lago più grande dell’Italiapeninsulare, ma poco profondo perché non è alimentato dacorsi d’acqua: la sua profondità dipende esclusivamen-te dalle piogge. Si estende nella parte occidentaledell’Umbria, quasi al confine con la Toscana, ed è cir-condato da colline. Nella regione ci sono altri laghi,come quello di Piediluco e quelli artificiali diCorbara e di Alviano.
• Per visitare virtualmente la Cascata delle Marmore vai sul sito:
www.cascatedellemarmore.it/
La floraLa floraLa florae la faunae la faunae la fauna
Il faggioIl faggioIl faggioNell’antichità, prima dei diboscamenti operati dal-l’uomo, gran parte dell’Europa centrale era copertada fitti boschi di faggi. Il faggio è una pianta chepuò raggiungere l’altezza di 30 metri. La cortecciadel suo tronco è liscia e color grigio chiaro. Crescebene sui terreni calcarei e fertili. Dal suo legno,liscio e senza nodi, si ricavavano mobili, parquet(caratteristici pavimenti in legno) o manici di attrez-zi da lavoro. Può anche essere utilizzato per farnelegna da ardere.8
L’Umbria presenta paesaggi modificati dall’uomo e ambienti dove la natura è rimasta selvaggia: alle coltivazioni di olivo, vite e cereali si alternano fitti boschi spontanei.
Nella fascia collinare si trovano alcune specie vegetali della macchia mediterranea, come la ginestrae il ligustro. Oltre i 600 metri di altitudine prospe-rano i boschi di latifoglie (castagni, lecci equerce). Superati i 1000 metri di altitudine predo-minano le foreste di faggi, aceri, sorbi ecarpini; queste, man mano che si sale di quota,lasciano il posto a boschi di conifere. In altamontagna i pascoli estivi si colorano di fioriappartenenti a specie rare: la fritillariadell’Orsini, l’astragalo, alcune varietà dinarcisi e di genziane.
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Astragalo
Genziana
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L’istrice (foto a sinistra) è un animale prevalentemente not-turno che si nutre di frutti e radici. Vive nei luoghi asciuttidove sono presenti cespugli e alberi o in boschi abbastanzaradi. È lungo dai 50 ai 70 centimetri e può raggiungere i 12chilogrammi di peso. Il suo aspetto è inconfondibile, per gliaculei presenti su tutto il dorso. Quando è in stato di allarme,l’istrice rizza il pelo, grugnisce e scuote gli aculei in tutte ledirezioni. Non è un animale aggressivo, ma la minaccia dellesue spine fa scappare anche i predatori più agguerriti!
Attenti alle spineAttenti alle spine
La sostituzione di parte del patrimonio boschivo dell’Umbria con aree coltivate ha ridotto la fauna della regione.
Il territorio rimasto naturale ospita però ancoranumerose specie di animali.
I mammiferi più comuni sono volpi, faine, donnole, martore, scoiattoli (foto in alto),istrici, lepri, conigli selvatici e tassi. Tra gli ungulati si contano numerosi cinghiali edaini. Ormai estinto da un paio di secoli è l’orso bruno, mentre esistono ancora lupiappenninici, rigorosamente protetti.Le zone umide e il Lago Trasimeno ospitano numerose specie di uccelli acquatici: fola-ghe, gabbiani comuni e reali, oche selvatiche, germani reali e aironi.Nei cieli volano il falco pellegrino, quello di palude e il nibbio bruno.Tra i pesci di lago ricordiamo la tinca, il luccio, il cavedano, la carpa e il coregone,mentre nei torrenti vive la trota fario. Sono presenti il gambero di fiume, specieormai abbastanza rara, e il chirocefalo del Marchesoni.Nei boschi vivono tordi, merli, picchi, fringuelli, codirossi, cince e luì.Tra i rapaci diurni vi sono poiane, astori, gheppi, falchi pecchiaioli, sparvieri eaquile reali, mentre tra i rapaci notturni i più importanti sono il gufo comune e il guforeale, la civetta e l’allocco.Tra i rettili prosperano la vipera, il biacco e il saettone.
Lupo appenninico• Vipera • Gufo reale
Perugia
Terni
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Le città Le città Le città
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Perugia fu fondata dagli Etruschi su un colleche dominava la piana del Tevere e le colline delLago Trasimeno. Ebbe grande importanza sianel periodo romano sia nel Medioevo. NelTrecento controllava tutto il territorio dell’attua-le regione. Attualmente il suo centro storicoconserva la struttura medievale, con stradestrette e ripide. Perugia è sede di note indu-strie del settore alimentare e dolciario, di stabi-limenti meccanici, tessili e conciari (industrieche trasformano le pelli in cuoio). Oggi è ancheun notevole centro turistico e culturale e ospi-ta un’università per stranieri.
Il capoluogo
Musica e cioccolatoMusica e cioccolatoMusica e cioccolatoIn occasione dell’Umbria Jazz Festival ogni anno, in estate, Perugia diventa il puntod’incontro per gli amanti della musica provenienti dall’Italia, dall’Europa e dagli StatiUniti. Per dieci giorni, dalla mattina alla sera, nel centro storico della città si tengonodecine di concerti.In autunno, invece, il capoluogo umbro si trasforma in una gigantesca pasticceriaall’aperto. A Perugia si svolge, infatti, il Festival Eurochocolate, la festa del cioc-colato, con esposizioni, distribuzione di cioccolatini, corsi di cucina e premi finali (gliEurochocolate Awards).
La popolazione si concentra soprattutto nelle aree collinari e nelle zone attorno a Perugia.
L’Umbria ha una bassa densità di popolazione con poco più di 103 abitanti per km2 (in Italia la media è 196 abitanti). Dal 1971 a oggi la crescita demografica è stata modestissima e nel 2004 si è registrato addirittura un calo nel numero degli abitanti che sono poi aumentati con l’arrivo di immigrati.
meno di 25
da 25 a 100
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Abitanti per km2
Al centro di Piazza IV Novembre c’è laFontana Maggiore, scolpita nel 1278. Èformata da due vasche in marmo decorate.Nella vasca inferiore sono rappresentati isegni zodiacali, le arti e il calendario deilavori agricoli; nella vasca superiore unadonna, che rappresenta la città di Perugia,porta i fiori e i frutti della campagna e ipesci del Lago Trasimeno.
Entrando da Porta San Pietro s’incontra la basilica diSan Domenico e si raggiunge poi la piazza delSopramuro, dove si allineano il palazzo quattrocentescodell’Università Vecchia e il Palazzo del Capitano delPopolo. Proseguendo, dopo una breve salita si apre unadelle più importanti piazze d’Italia: la piazza IV Novembre,su cui si affacciano il Palazzo dei Priori (foto a destra) e lacattedrale di San Lorenzo. Il lato di Palazzo dei Priori chesi trova sulla piazza è di pietra squadrata e ha un aspettosevero; l’altro lato è su corso Vannucci e ha un portale deco-rato come quello di una cattedrale. Da questo portale sientra alla Galleria nazionale dell’Umbria.
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A spasso per Perugia
I cinque rioni storici della città sono racchiusi damura etrusche ancora visibili per lunghi tratti.Quando la città di Roma era poco più di un accam-pamento di capanne, nella Perugia etrusca si entra-va da ben sette porte. Una di queste (foto a sinistra)è l’Arco etrusco detto anche di Augusto, che fucostruito intorno al III secolo a.C.; nei due blocchi inpietra posti ai suoi lati sono visibili i resti di dueteste, che rappresentano le antiche divinità protet-trici della città.
Le città Le città Le città
In provincia di Perugia
La provincia di Perugia comprende varielocalità di interesse storico e artistico, comeAssisi, Gubbio, Spoleto, Città diCastello, Foligno e Todi.Assisi sorge alle pendici nord-occidentali delMonte Subasio, da dove domina la pianurapercorsa dai fiumi Topino e Chiasco. Anticoinsediamento degli Umbri, in seguito fuoccupata dagli Etruschi e divenne un centro
romano prima e longobardo poi. Fu la cittànatale di San Francesco e di Santa Chiara,per questo è diventata il centro universaledel messaggio francescano di pace e fra-tellanza. Il suo centro storico, la basilica diSan Francesco e gli altri siti francescani,insieme alla quasi totalità del territorio comu-nale, sono stati dichiarati dal l’Une scoPatrimonio mondiale del l’Umanità.
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Gubbio è un centro storico medievale digrande interesse. Conserva anche numerosie interessanti monumenti di epoca romana,come il teatro (nella foto a sinistra), situatoappena fuori le mura della città, non lontanodalla piazza Quaranta Martiri. In questa zonasi trovano altri resti romani, come una grandedomus unita alle terme.
Spoleto fu fondata dagli Umbri e divennepoi un centro romano, come dimostrano inumerosi resti presenti nella città. Il ponteromano è del I secolo a.C. e probabilmen-te fece parte dei lavori commissionati daAugusto per migliorare la via Flaminia. Ilteatro romano (nella foto a destra) risaleal I secolo d.C. e fu riportato alla luce allafine del secolo scorso. Ha un diametro di 70metri e nell’orchestra è ancora possibilevedere parte della pavimentazione origina-le. Oggi viene utilizzato per spettacoliall’aperto, soprattutto durante il Festivaldei Due Mondi. Lungo la via Cecili si pos-sono vedere i resti delle antiche muracostruite tra il V e il I secolo a.C. circa.
Terni
Orvieto sorge sulla sommità di una rupe di tufo chedomina la valle del fiume Paglia. Fra il VII e il III secoloa.C. fu un centro etrusco, divenne poi romano, ostrogo-to, bizantino e longobardo (606 d.C.). Nel 1137 fu poi unlibero Comune, che in seguito fu annesso ai domínidella Chiesa.Conserva importanti testimonianze della vita e delleusanze etrusche, come la Necropoli etrusca delCrocifisso del tufo. Sono numerose anche le chiese,fra le quali spiccano quella medievale di Sant’Andrea(foto a destra) e il Duomo.Vicino al Duomo sorge la piazza del Palazzo del
Capitano del Popolo,l’edificio che ospitava leriunioni dei consiglipopolari, quando la cittàera un libero comune.Orvieto si sviluppa anche sotto terra, dove gallerie, grotte e fran-toi scavati nel tufo raccontano la storia della città. Fra questi il piùfamoso è il Pozzo di San Patrizio (foto a sinistra) profondo 62metri, formato da 72 finestre e 248 scalini, che fu costruito pergarantire acqua in caso di guerra.In quest’area sono diffuse la lavorazione artigianale della cerami-ca e le industrie enologiche, meccaniche, chimiche e deltabacco.
Terni è sorta al centro di una conca circondatada colli, alla confluenza del torrente Serra nelNera: il suo antico nome infatti era Interamna,cioè «tra due fiumi». La città ha un aspettomoderno perché è stata in gran parte ricostruitadopo la Seconda guerra mondiale. A ricordodelle epoche passate, conserva resti romani(come l’Anfiteatro) e monumenti medievali(Palazzo Carrara, il Duomo e altre chiese). Lo sviluppo di Terni è legato alla ricchezza d’ac-qua della pianura in cui sorge e alla produzione dienergia elettrica, ma soprattutto all’industria perla produzione di acciaio fondata nel 1884.Oggi, però, l’economia di quest’area puntasoprattutto sulla ricerca, sui servizi e sulle comu-nicazioni.
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In provincia di Terni
Nel complesso, l’allevamento di bestiame non ètra le voci importanti dell’economia della regione,anche se tra i prodotti tipici vi sono i salumi, soprat-tutto di Norcia. L’allevamento tradizionale di bovinie ovini ha ceduto il posto a quello dei suini.
AllevamentoAllevamento
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Industria
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Grazie alla modernizzazione delle tecniche, l’agricoltura è increscita, anche se continua a essere soprattutto un’attivitàa conduzione familiare. Le colture più diffuse sono quelledei cereali (frumento, mais, orzo), delle barbabieto-le da zucchero, del girasole e del tabacco. Fra lealtre coltivazioni ci sono quelle di olivo, vite e ortaggi(in particolare pomodori). È tipica la produzione dellelenticchie. Particolarmente pregiati e rinomati sono itartufi neri di Norcia. Molto importante è la produzionedel legname fornito dai boschi e dalle foreste che ricopro-
no gran parte della regione.
AgricolturaAgricolturaAgricoltura
In passato l’Umbria, a causa della povertà del terri-torio, ha conosciuto una forte emigrazione,che oggi è in calo. Il reddito per abitante è soprala media nazionale, il tasso di disoccupazione èinferiore a quello medio italiano, la criminalità èbassa e l’ambiente naturale è stato in gran parteconservato. Per questi motivi, attualmente l’Umbria è una delleregioni con la più alta qualità di vita.
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Le attività Le attività economiche economiche Le attività economiche
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65%terziario
3,7 %primario
31,1%secondario
64,2%terziario
3,7 %
32,1%secondario
La natura montuosa del territorio ha rallentato a lungo lo sviluppo economico della regione.
L’abbondanza di energia elettrica ha fatto sorgerepresso Terni grandi industrie siderurgiche e chi-miche, che oggi sono in crisi; prosperano, invece,molte piccole e medie imprese nei settori tessile,calzaturiero, dei mobili, alimentare e dolciario.Vi sono inoltre numerose cartiere.È fiorente l’artigianato specializzato nella lavorazionedi ferro battuto,rame, legno, cuoio
e merletti. Sin dai tempi degli Etruschi è tipica laproduzione dei buccheri, una ceramica di colorenero lucido. A Gualdo Tadino è diffusa la produzionedi stoviglie e brocche; a Deruta è caratteristica lafabbricazione di mattonelle e ceramiche decorate.
Industria e artigianatoIndustria e artigianato
A causa del terreno prevalentemente montuoso, le comunicazioni non sono moltosviluppate. I collegamenti più importanti sono garantiti dalle superstrade che unisconoPerugia con Orvieto, Spoleto e Terni e da un tratto dell’Autostrada del Sole. La rete fer-roviaria è insufficiente, mentre quella stradale è costituita per lo più di strade secondarie.La via principale resta la Flaminia, che collega il versante adriatico a quello tirrenico.L’unico aeroporto della regione è nazionale e si trova a Perugia.
ComunicazioniComunicazioni
Nel terziario hanno particolare importanza il turismod’arte e quello religioso. In via di sviluppo èl’agriturismo nelle belle cascine e nelle case dicampagna. Il turismo religioso ha la sua capitale inAssisi. Le città d’arte più visitate sono Perugia,Gubbio, Orvieto e Spello. Molti turisti sono atti-rati anche dalle molteplici manifestazioni come laCorsa dei Ceri a Gubbio, la Giostra della quin-
tana a Foligno o la Corsa dell’anello a Narni.
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Turismo
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Trevi (Perugia) fra aprile e maggio diventa una delle capitalidell’olio italiano, grazie alla festa dell’olio a Primavera,interamente dedicata al pregiato olio extravergine, prodotto dipunta delle colline umbre. Per gustare invece l’olio novello,ottenuto dalla spremitura delle olive appena raccolte, si deveandare a fine novembre a Giano dell’Umbria (Perugia), dovei molti frantoi aprono le porte e offrono degustazioni a tutti ipartecipanti alla manifestazione «Le vie dell’olio».
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklore
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La festa dell’olioLa festa dell’olioLa festa dell’olio
Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hannoinfluenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore èl’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali-mentari…) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi,spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo».Così gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze,per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae-sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.
Molte delle feste tradizionali presenti in Umbriasono legate al ricco passato di spiritualità e ai tanti santi cui la regione ha dato i natali.
I faoni di NorciaI faoni di NorciaI faoni di NorciaUna leggenda cristiana racconta che nel 1291, mentre laPalestina era occupata dagli infedeli, gli angeli portarono insalvo la casa della Madonna da Nazareth a Loreto, nelleMarche, sorvolando l’Umbria. Ogni anno, a Norcia (Perugia) ein molte altre località, vengono accesi grandi falò (detti:«faoni») che ricordano questo miracoloso avvenimento. Per tuttala notte si fa festa intorno ai faoni che rischiarano le tenebre e aiutanogli angeli a raggiungere la loro meta. A mezzanotte, al momento del passaggio dellaSanta Casa, tutte le campane iniziano a suonare.
Il Festival dei Due MondiIl Festival dei Due MondiIl Festival dei Due Mondi
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L’infiorata di CannaraL’infiorata di CannaraL’infiorata di CannaraIn occasione della festa del Corpus Domini(«corpo del signore») si porta in processioneun ostensorio con un’ostia consacrata, cheper i credenti è il corpo del Signore. La pro-cessione si deve svolgere in un ambienteche sia il più bello possibile, per questo daibalconi delle case si espongono tappeti etessuti. In alcune località, lungo il percorsoviene realizzata l’infiorata. Si disegnanocioè a terra le immagini sacre da rappresen-tare e poi le si colora con migliaia di petali difiori. Tra quelle che hanno luogo nell’Italiacentrale una delle più famose è quella diCannara (Perugia).
CalendimaggioCalendimaggioCalendimaggioAd Assisi dal giovedì al sabato della prima setti-mana di maggio per salutare l’arrivo della prima-vera ha luogo la festa di Calendimaggio. La«Parte di sotto» e la «Parte di sopra» della cittàsi sfidano in una serie di gare, cori polifonici, gio-chi medievali, spettacoli popolari e scherzi di giul-lari. Al termine della festa, che dà luogo a sfilatee scene di vita medievale con migliaia di figuran-ti e all’elezione di Madonna Primavera, vieneproclamata la parte vincitrice.
Nato nel 1958, il Festival dei Due Mondi si propone di far incontrare l’arte e la cultu-ra dell’Italia e dell’Europa con quelle degli Stati Uniti. Ha luogo d’estate e comprende unaserie di spettacoli teatrali e di opere liriche, ballet-ti, concerti, mostre d’arte e di cinema. Per la suaimportanza si colloca tra gli appuntamenti inter-nazionali più conosciuti e prestigiosi.
• Visita il sito del Festival:www.spoletofestival.it
L’amore delle tre melagraneL’amore delle tre melagrane
Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklorel’
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Una volta, il figlio del Re, mentretagliava la ricotta, si ferì con il coltel-lo: la goccia di sangue macchiò il for-
maggio e il giovane decise che avrebbe spo-sato solo una ragazza bianca come il latte erossa come il sangue. Così partì per cercar-la. Per strada incontrò un vecchierello che glichiese dove andasse. Il principe rispose:– Cerco una donna bianca come il latte erossa come il sangue.– Eh – disse il vecchio – è una ricerca diffici-le. Chi è bianca non è rossa e chi è rossa nonè bianca. Prendi queste tre melagrane.Aprile e vedi che cosa ne vien fuori, ma fallovicino alla fontana.Il giovane andò alla fontana, aprì una mela-grana e subito ne saltò fuori una bellissimaragazza bianca come il latte e rossa come ilsangue, che gridò:– Giovanottino dalle labbra d’oro, dammi dabere se no io moro.Il figlio del Re prese l’acqua nel cavo dellamano e gliela offrì, ma non fece in tempo ela bella ragazza morì. Anche con la secondamelagrana accadde la stessa cosa. Aprì laterza melagrana e saltò fuori una ragazzaancora più bella delle altre. Il giovane fu rapido a buttarle in faccia l’ac-qua e lei visse. La ragazza non aveva vestiti,così il principe le disse di nascondersi sull’al-
bero mentre egli tornava a palazzo a pren-derle dei vestiti e una carrozza. La ragazzafece come aveva detto lui.Mentre il giovane era via, la Brutta Saracinaandò alla fontana con una brocca a prendereacqua. Vide riflesso nell’acqua il bel visodella fanciulla e, per lo stupore di vedersicosì bella, fece cadere la brocca.
UNA FIABA UMBRA
A metà del Novecento un grande scrittore italiano,Italo Calvino, raccolse in un volume le fiabe popolaridelle varie regioni d’Italia. Quella che riportiamo proviene dall’Umbria,
ma è nota e diffusa in buonaparte dell’Italia centrale.
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La Brutta Saracina tornò a casa senz’acqua esenza brocca e la sua padrona la sgridòmolto, rimandandola indietro con un’altrabrocca. La storia si ripeté per altre due volte,finché la ragazza sull’albero, divertita, scop-piò in un risata. Allora la Brutta Saracina alzògli occhi e la vide. Le propose di scendereperché le disse che voleva pettinarla e farlaancora più bella. La ragazza non voleva, maalla fine si fece convincere. Mentre la petti-nava, la Brutta Saracina le vide tra i capelliuno spillone, lo prese, glielo ficcò in un’orec-chia e subito la ragazza cadde a terra morta.Dalla ferita le uscì una goccia di sangue, chesi trasformò in una colomba bianca, la qualesubito volò via. La Brutta Saracina si arrampi-cò sull’albero.Quando il principe tornò, si stupì nel vederlacosì scura, ma lei rispose che il sole le avevafatto cambiare colore. Allora il principe lechiese come mai avesse cambiato voce, mala Brutta Saracina disse che il vento le avevafatto venire la raucedine. Il principe doman-dò come mai, da tanto bella che era, fossediventata così brutta e lei sostenne che labrezza l’aveva fatta cambiare.Alla fine, il principe, non sapendo più cosadire, se la portò a palazzo e se la sposò. Dalgiorno del matrimonio tutte le mattine unacolomba bianca veniva a posarsi sulla fine-stra della cucina e chiedeva al cuoco: – Ocuoco, cuoco della mala cucina, che fa il prin-cipe con la Brutta Saracina?– Mangia, beve e dorme! – rispondeva ilcuoco.
E la colomba: – Zuppettella a me, penned’oro a te.Il cuoco le dava un piatto di minestra, lacolomba si dava una scrollata e a terra cade-va un mucchietto di penne d’oro, poi volavavia. Un giorno la Brutta Saracina vide dinascosto la scena e, quando il giorno dopo lacolomba tornò, lei la trafisse con uno spiedo.La colomba morì, ma una goccia di sanguecadde nel giardino e da quella goccia di san-gue nacque un albero di melagrane. Lemelagrane di quest’albero avevano la virtù difar guarire chi era in punto di morte e cosìdavanti al palazzo c’era sempre una coda digente che chiedeva alla Brutta Saracina lacarità di una melagrana. Alla fine, sull’alberorimase un solo frutto e la Brutta Saracinadecise di tenerselo per sé. Ma una vecchinasi recò da lei per chiederle l’ultima melagra-na per il marito che stava morendo e ladonna fu costretta dal principe a dargliela.Quando però la vecchia arrivò a casa, il mari-to era già morto e lei, allora, decise di tener-si la melagrana come ornamento per la suapovera casa.Tutte le mattine la vecchia andava a messae, quando tornava, la casa era in perfettoordine. Un giorno pensò di nascondersi percapire chi le mettesse in ordine la casa evide che dalla melagrana usciva una bellissi-ma ragazza. Uscì dal suo nascondiglio e chie-se alla ragazza chi fosse. La fanciulla raccon-tò tutta la storia e la donna decise di tener-sela come figlia. La vestì con i suoi poveriabiti e la portò a messa con lei.Una domenica il principe la vide e la riconob-be; fermò la vecchia e la costrinse a rivelar-gli dove avesse trovato la ragazza. Capì allo-ra che la ragazza era la fanciulla della fontanae seppe di tutto il male che aveva fatto laBrutta Saracina. La portò con sé a palazzo ele ordinò di raccontare tutta la sua storia allaBrutta Saracina che, vedendosi scoperta, sigettò in un burrone e morì. Così il principepoté sposare la ragazza.
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In tutta Italia le canzoni dialettali, cioè le canzoni il cui testo è in dialetto, sono molto nume-rose. Anche l’Umbria non fa eccezione. Si tratta di canzoni che servivano a esprimere legioie e le fatiche di un’esistenza semplice e povera. Alcune parlavano d’amore, altresottolineavano quanto fosse duro il lavoro quotidiano, altre sono filastrocche per divertirei bambini. C’erano poi canzoni che accompagnavano i momenti di festa o quelli di sostadal lavoro, come le bevute nelle osterie.
Epa, poglie e cece fonno più ’ton anno che ’ton diece.Api, polli e ceci fanno più in un anno che in dieci.Il proverbio vuole dire che queste produzioni sono imprevedibili, non sono uguali tutti gli anni.
Chi cci-à la mójje bèlla sempre canta, chi cci-a pochi quatrini sempre conta.Chi ha la moglie bella canta sempre, chi ha pochi quattrini sta sempre a contarli.
Se vo’ accontentà i budelli, ’to lo spito hè da cucinà gli ucelli.Se vuoi accontentare lo stomaco, bisogna cucinare gli uccelletti allo spiedo.
In tutta Italia i proverbi e le canzoni dialettali sono molto numerosi.
La canzone dialettale
ProverbiProverbiProverbie canzonie canzonie canzoni
Leggi alcuni proverbi e modi di dire tipicidell’Umbria e scopri il loro significato.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro queste brevi frasi sinascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
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Oggigiorno a piglià moglieOggigiorno a piglià moglieOggigiorno a piglià moglie
* Spiazzi di Babusse: area agricola, poi trasformata in area fabbricabile, alla periferia di Terni.Venne chiamata così dal nome del costruttore: Babusse.
La canzone che ti proponiamo era cantata soprattutto nella Valnerina. Ilprotagonista cerca di convincere la sua fidanzata Nina che è diventatoimpossibile sposarsi perché la vita è diventata troppo cara.
Oggigiorno a piglià moglie,Nina mia, non se po’ fa:so’ sospiri, so’ sospiri, so’ gran doglie,se d’amore ’gna campà.
Do’ lo trovi un bucittaccio?Pe’ du’ sedie, pe’ du’ sedie co unpagliacciot’ariccomanni: «A poco cacio!».Te risponde, te risponde: «Tu sìpacio!».
E se voli un po’ de lusso,va’ alli spiazzi de Babusso!De ’sti tempi lo sposà,Nina mia, non se po’ fa.
Oggigiorno a piglià moglie,co ’stu lussu, co ‘stu lussu che ce sta,pe’ levaj tante voje’gna piglialla in società.
Famo presto a di’: «Sposemo!».Ma poi doppo, ma poi doppo chemagnemo?E bollì che ce mettemo?Li bacetti, li bacetti che ce demo?
E se poi vengon li figli,che gli demo? Gli sbadigli?De ‘sti tempi lo sposà,Nina mia, non se po’ fa.
Oggigiorno prendere moglie,Nina mia, non si può fare:son sospiri, son sospiri, sono gran dolori,se bisogna campare d’amore.
Dove trovi un buco di casa?Per due sedie, per due sedie e unpagliericcioti raccomandi: «A poco prezzo!».Ti rispondono, ti rispondono: «Tu seimatto!».
Se poi vuoi un po’ di lusso va agli spiazzi di Babusse*!Di questi tempi lo sposare,Nina mia, non si può fare.
Oggigiorno prendere moglie,con il lusso, con il lusso che c’è,per soddisfarle tante vogliebisognerebbe prenderla in società.
Si fa presto a dire: «Sposiamoci!».Ma poi dopo, ma poi dopo che mangiamo?E a bollire che ci mettiamo?I bacetti, i bacetti che ci diamo?
E se poi vengono i figli,che gli diamo? Gli sbadigli?Di questi tempi lo sposare,Nina mia, non si può fare.
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Nella gastronomia locale dell’Umbria è molto utilizzata la cipolla. La cipollata è un antipa-sto povero della tradizione contadina a base di cipolle, uova e pomodoro.L’olio extravergine di oliva Umbria DOP
(Denominazione di Origine Protetta) èancora prodotto con metodi che risalgo-no ai periodi etrusco e romano. Quest’olio saporito è adatto alla gastro-nomia umbra, fatta di cibi semplici, comela baggiana, una minestra di fave epomodori tipica di Perugia. Le paste fresche tipiche della regionesono i passatelli, i maccheroncinistrascicati e le ciriole ternane, eccel-
lenti se condite con il ragù di carneoppure con pomodoro frescoe funghi.
In cucinaIn cucinaIn cucina
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Fra i prodotti tipici della regione ci sono le cicerchie, unavarietà di legumi con cui si prepara anche la zuppa, e lelenticchie di Castelluccio di Norcia IGP (IndicazioneGeografica Protetta). Le lenticchie si coltivano su un altipia-no a 1400 metri sul livello del mare, in mezzo alla catena deiMonti Sibillini.
La nociata è un torrone fatto con noci, miele e chiare d’uovo, confezionato fra duefoglie d’alloro. La vera particolarità di questo tradizionale dolce di Natale è che sonosoprattutto gli uomini a prepararlo, perché l’impasto va mescolato per quasi quattroore e servono dei gran muscoli!
Il dolce degli uominiIl dolce degli uominiIl dolce degli uomini
Legumi, ortaggi e salumi caratterizzano la cucina umbra.
Tra gli ortaggi più originali coltivati nel territoriodella provincia di Perugia c’è senza dubbio ilsedano nero di Trevi, così detto per il coloreparticolarmente scuro che assume prima diessere sottoposto a lavorazioni speciali. Prima diessere vendute, infatti, le piante sono interrateper un periodo di quindici giorni. In questo mododiventano bianche, prive di fili e acquistano unsapore intenso. La sua produzione è limitatissi-ma, perché è coltivato in uno strettissimo lembodi terra vicino al fiume Clitunno.
Nero come il sedanoNero come il sedanoNero come il sedano
I salumiI salumiI salumiIl tipico salume umbro è il capocollo, dal sapore leggermente speziato. La morta-della umbra è molto diversa dalle altre, per l’impasto e la lavorazione. Il prosciuttodi Norcia ha origini antiche: già i Greci e i Romani producevano questo pregiatosalume. Oggi vanta il riconoscimento di prodotto a IGP che è attribuito dallaComunità Europea, per indicare che una determinata area ha caratteristiche partico-lari che rendono unico il prodotto di quella zona. Ha un’inconfondibile forma a peraed è molto saporito. Deve le sue particolarità alla stagionatura e al tipo di lavorazio-ne, che avviene nei territori dei comuni della Valnerina, posti al di sopra dei 500 metrisul livello del mare.
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Perugia è rinomata per le sue industrie dolciarie, in partico-lare per la produzione di cioccolato. La storia del ciocco-lato in Europa comincia verso la metà del Cinquecento, quan-do fu importato dall’America. All’inizio era consumato solocome bevanda calda zuccherata, a partire dal Settecento fu tra-sformato in tavolette.
Golosità!Golosità!Golosità!
La lavorazione della carne di maiale è un mestiere cheha le sue origini in Umbria. Già nei secoli passati Norciagodeva di grande fama per i suoi salumi, specialmenteprosciutti e sanguinacci, tanto che gli esperti salumierivenivano chiamati norcini anche fuori dall’Umbria.Ancora oggi, in certe regioni, il negozio di salumi vienechiamato norcineria.
Il negozio di salumiIl negozio di salumiIl negozio di salumi
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Arte e museiArte e museiArte e musei
Il Duomo di Orvieto è un gioiello dell’ar-chitettura medievale italiana. La facciata èmolto slanciata verso l’alto e grandi archiincorniciano i tre portali. Sopra il portaleprincipale vi è una grande finestra rotonda,chiamata «rosone». La facciata è ornata dasculture e mosaici. Anche l’interno è impo-nente ed elegante, arricchito da splendidevetrate multicolori e da affreschi, comequelli di Luca Signorelli, grande pittore delQuattrocento.
La basilica di San Francesco ad Assisi èstata costruita per ricordare la vita e leopere di san Francesco, fondatore dell’ordi-ne dei Frati Minori e patrono d’Italia.L’edificio è formato da due chiese sovrap-poste: la basilica inferiore, dove è sepoltosan Francesco, e la basilica superiore (nellafoto). Le pareti di quest’ultima sono affre-scate con 28 episodi della vita del santo, inbuona parte dipinti da Giotto, uno dei piùgrandi pittori del Trecento.
Descrivi qui sotto il monumento
che hai ricostruito.
Osserva sulla carta dove sono i principali monumenti dell’Umbria.
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Ritaglia i pezzi del puzzle e scopriqual è il monumento raffigurato.
PALAZZO DEI CONSOLIGubbio
FONTANA MAGGIOREPerugia
DUOMO
Spoleto
DUOMOOrvieto
PIAZZA DEL POPOLO
Todi
BASILICA DI
SAN FRANCESCOAssisi
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Molto spesso i musei espongono talmentetanti reperti che è quasi impossibile osser-vare tutto. Quindi, quando si va a visitareun museo è meglio prepararsi prima, con-sultando un catalogo per scegliere cosa ciinteressa di più.Molti musei propongono esperienze dilaboratorio, che permettono di sperimenta-re, giocare o realizzare piccole opere d’arte.
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Secondo gli antichi Greci,
le Muse erano le divinità che proteggevano le arti,la poesia e le scienze.Museo vuol dire
«luogo sacro alle Muse».
Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac-colgono scoperte scientifiche, quelli chericostruiscono l’ambiente in cui vivono glianimali, quelli dedicati alle tradizioni popo-lari, al teatro, al cinema… A seconda deltipo, hanno nomi diversi: per esempio, lepinacoteche conservano i dipinti e i museiarcheologici raccolgono testimonianze eoggetti antichi.
Arte e museiArte e museiArte e musei
• Museo Archeologico nazionale dell’UmbriaPerugia - Piazza Giordano Bruno, 10
• Galleria nazionale dell’UmbriaPerugia - Corso Vannucci, 19www.gallerianazionaleumbria.it
• Museo regionale della CeramicaDeruta - Largo San Francesco, 1
• Museo dell’Opera del Duomo di Orvietowww.operadelduomo.it/museo/001.html
A spassoA spassoper i museiper i musei
A spassoper i musei
Nel Museo regionale della Ceramica di Deruta sipossono ammirare oltre 6000 maioliche, prodotte inquesta città e famose in tutto il mondo. Nelle salesuperiori è stata ricostruita un’antica farmacia, dovesono esposti i vasi che servivano per contenere leerbe medicinali.
L’Angelo è un particolare di una grandepala d’altare dipinta da Piero dellaFrancesca nel Quattrocento, il Polittico diS. Antonio. Era stata realizzata per la chie-sa di Sant’Antonio a Perugia e oggi è con-servata nella Galleria nazionaledell’Umbria. Al centro del grandePolittico c’è la Madonna con in braccioGesù Bambino e alcuni santi al suo fianco.
Prova a colorare il quadro e poi vai a vedere quello vero,
per scoprire se tu e l’artista amate gli stessi colori.
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La Madonna con bambi-no e sei angeli, conserva-ta alla Galleria na zio -nale dell’Umbria diPerugia, è sta ta di pin tanel Trecento da Duc cio diBuoninsegna, fa-mosopittore senese. È la partecentrale di un «polittico»,cioè un’opera compostada tanti quadri che rac-contano una storia.
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Completa il cruciverba e nella colonna evi-denziata troverai il nome di una localitàumbra famosa per i salumi.
1. Città umbra sulle rive del Nera.2. Località conosciuta per il Festival dei Due Mondi.
3. Capoluogo dell’Umbria.4. È famosa quella delle Marmore.5. La città di cui era originario sanFrancesco.6. Importante fiume umbro.l’
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bria
GiochiGiochi
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Questo gioco consiste neldisporre una parola data inverticale, e utilizzare ognilettera di questa come ini-ziale di un’altra parola. Tidiamo un esempio qui alato. Potete giocare
anche a squadre. Inventateun acrostico per una cittàumbra a vostra scelta. Vincechi forma l’acrostico piùbuffo…
L’acrostico
Sai risolvere un rebus? Sostituisci ai dise-gni le parole che rappresentano e scopriraiil nome di un fiume e di un lago dell’Umbria.I numeri tra parentesi ti indicano da quantelettere è formata ogni parola.
Il rebus
Il cruciverba
Gli anagrammi
PER
I
UG
asseggianontusiasti
A rmonia
idononiversitariiovanin
Quali parole, che si riferiscono all’Umbria, sinascondono nei seguenti anagrammi?Dovrai scoprirlo, provando a cambiare l’ordine delle lettere, come nell’esempio.
Dividetevi a squadre. Vincerà la squadra chescoprirà in meno tempo le parole nascoste.
TRENI | I SASSI | RE MARMO |RANCIO | FOGLI NO | VIA TORO | DITO
PerugiaPerugiaPie rugaPie ruga
NO
LUCO
(6;9)
Traforo delM. Bianco
Colle delMonginevro
Passo delSempione
Traforo delFréjus
Colle delMoncenisio
Colle di Tenda
Passodello Stelvio
Passo del Brennero
Passo delTonale
Passodei Giovi
Colle diCadibona Passo
dell’AbetonePasso
della Futa
Passodella Cisa
I
Ischia
Isole Egadi
I s o l e E o l i e
Arc i p
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go
To s c a n o
Pantelleria
VerrèsCourmayeur
Alba
Marostica
Murano
Chioggia
Asiago
Burano
Brunico
Riva delGarda Aquileia
S. Danieledel Friuli
Comacchio
PortofinoFaenza
Volterra
S. Benedettodel Tronto
Fabriano
Orvieto
Gubbio
Todi
Assisi
Narni
Foligno
Tarquinia
Cassino
CerveteriCivitavecchia
Marino
Fiuggi
Gaeta
Cocullo Termoli
Jesi
Pietrabbondante
Amalfi
ErcolanoPompei
PaestumSorrento
GiffoniAlberobello
Otranto
ViesteManfredonia
S. Mariadi Leuca
Gioia delColle
Melfi
Maratea
Metaponto
Eraclea
Gioia Tauro
Sibari
Tropea
LocriVillaS. Giovanni
Soverato
Cefalù
Taormina
Mazaradel Vallo
Marsala
Noto
Augusta
Bomarzo
Alghero
Barùmini
PortoTorres
Orosei
Cortinad’Ampezzo Tolmezzo
Palmanova
Riace
Arbatax
Latina
Frosinone
TeramoPescara
Chieti
Isernia
CasertaAvellino
Salerno
Benevento
Foggia
Asti
Cuneo
Vercelli
Biella
Alessandria
Novara
Verbania
LeccoBergamo
Brescia
Pavia Cremona
Varese
Lodi
Como
Mantova
Sondrio
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
VeronaVicenza
Bolzano
Gorizia
Pordenone
Udine
Imperia
SavonaLa Spezia
Rimini
Ferrara
Ravenna
Forlì
Modena
ReggioEmiliaParma
Piacenza
Cesena
Prato
Massa
Lucca
Pistoia
PisaLivorno Arezzo
Siena
CarraraPesaro
Macerata
Urbino
Fermo
Monza
Grosseto
AscoliPiceno
Terni
Viterbo Rieti
Nuoro
Oristano
Sassari
Carbonia
Iglesias
TempioPausania Olbia
Sanluri
TortolíLanusei
Taranto
Brindisi
Lecce
Andria
BarlettaTrani
Matera
Cosenza
Reggiodi Calabria
Vibo Valentia
Trapani
Messina
Caltanissetta
Agrigento
EnnaCatania
Siracusa
Ragusa
Crotone
AOSTA
TORINO
MILANOVENEZIA
TRENTO
TRIESTE
GENOVA
BOLOGNA
FIRENZEANCONA
PERUGIA
ROMA
L’AQUILA
CAGLIARI
CAMPOBASSO
NAPOLI
BARI
POTENZA
CATANZARO
PALERMO
M A RM E D I T E R R
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Autostradeitaliane
Scala 1 : 7 000 000
0 50 100 150 Km
InInviaggio!viaggio!
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Principali vie di comunicazione stradali
Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regionee di alcune di quelle confinanti: colora in rosso sulla carta dell’Italia che trovi in questa pagi-na le strade percorse.
Nelle Marche la prima tappa è Urbino:testimoniano il suo gloriosopassato il Palazzo ducale e l’Università, una delle più antiche d’Italia.
Le Grotte di Frasassi sono uno spettacolarecomplesso di gallerie scavate dalle acque. Pensa che la grotta più grande (l’Abisso Ancona) potrebbe ospitare…il Duomo di Milano!
Nel 1200 i maestri cartai di Fabrianoriuscirono a ottenereuna carta economica e resistente. Ancora oggi la cittadina è specializzata nellaproduzione di carta.
Dalle mura di Foligno,in Umbria, si puòammirare uno splendidopanorama seduti sui«canapè» (sedili in mattoni) costruiti in passato dalle più importanti famigliedella città.
Pesaro
Urbino
Gubbio
L. Trasimeno
L. diBolsena
L. diBracciano
L. diVico
P. Mon
Cascatadelle
Marmor
Rieti
TerniNarni
Bomarzo
Orvieto
Viterbo
Tarquinia
CivitavecchiaCerveteri
Latin
P
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Assisi
Foligno
Fabriano
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Fiora
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Grotte diFrasassi
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Perugia
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InInviaggio!viaggio!
A spasso per Umbria e...Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle localitàpiù note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune diquelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con lacuriosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.
Le acque della Cascata delleMarmore, la più alta cascata italiana, sono sfruttate per la produzione di energia elettrica.
Una delle mete più fantasiose del Lazio è il Parco dei mostri di Bomarzo, costruito nel Cinquecento scolpendo, su grossi
massi, orchi, draghi, elefanti...
Le necropoli di Tarquinia edi Cerveteri sono ricche dimemorie dell’antica civiltàetrusca.
Poco più a sud di Roma, a Marino, in ottobre si celebrala Sagra dell’uva: per l’occasione dalle fontanezampilla vino bianco e nelle
vie cittadine sfilano un corteo storico e carri addobbati di tralci
di vite e grappoli d’uva.
Macerata
Fermo
Ascoli Piceno
N. deiti Sibillini
a
re
Fiuggi
Frosinone
na
Cassino
Gaeta
IsolePonziane
to
ene
Liri
San Benedettodel Tronto
Perugia conserva la struttura medievale,con strade tortuose e in salita chiuse fra le mura di antichipalazzi.
Ancona
P.N. delCirceo
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Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Umbria, Marche e Lazio, poi colora in rosso,
sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.
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l’l’UmbriaUmbrial’Umbria
• Scrivi sulla riga il nome del capoluogo di provincia e sui puntini il nome del capoluogodi regione.• Individua la principale catena orografica e descrivine le caratteristiche morfologiche.• Indica e localizza sulla carta le principali risorse turistiche del territorio umbro.