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Foglio quadrimestrale del Museo Civico di Rovereto 40 ari Abbonati, vi aspetta un numero di Econews denso di approfondimenti, in diversi ambiti di interesse. Spazio alla nuova edizione di Discovery on Film, ma anche ai risultati della missione archeologica del museo in Eritrea, ad Adulis, e ai primi risulta- ti del grande progetto sulla biodiversità minacciata e i suoi potenziali adattati- vi, ACE-SAP. Negli appuntamenti tro- verete anche le serate estive sotto le stelle con Astrogastro, o i giardini botanici che, con le loro fioriture, coloreranno la pros- sima stagione, e molto altro ancora. Ma nell’editoriale vorrei soprattutto presen- tare l’evento che il Museo Civico, il 23 settembre prossimo, proporrà per cele- brare l’Unità d’Italia. il Museo, in col- laborazione con l’ASI, Agenzia Spazia- le Italiana, intende raccontare la storia di tre istituzioni scientifiche tra le più antiche del paese: l’Osservatorio Astro- nomico di Torino, l’Osservatorio Astro- nomico di Capodimonte (Napoli), e, na- turalmente, lo stesso Museo Civico di Ro- vereto con il suo Osservatorio, attraver- so un evento che permetterà al pubbli- co, con l’amplissima capacità di divul- C Econews n. 40 Supplemento al Volume n. 25/09 degli Annali del Museo Civico di Rovereto giugno-settembre 2011 gazione del web, un accesso in diretta alla scoperta della storia, delle attrez- zature, dei progetti e delle missioni del- le tre realtà scientifiche. Le tre istituzioni sono parte di realtà ter- ritoriali con un forte significato a livello nazionale: Torino è stata la prima capi- tale d’Italia. Napoli ha rappresentato la capitale del regno delle Due Sicilie fino al 1861, il trentino è stata l’ultima re- gione a diventare pienamente Italiana, e Rovereto in particolare ha una forte tra- dizione legata al movimento irredentista, volto al completamento dell’unificazione italiana comprendendo i territori ancora sotto il dominio austroungarico. Capodimonte, a Napoli, è stato istituito nel 1812, l’Osservatorio di Torino vanta 190 anni di storia e il Museo Civico di Rovereto è nato 160 fa. Le tre istituzioni sono state quindi testimoni della nasci- ta dell’Unità d’Italia e, negli anni, han- no contribuito a fare rete e a creare una comunità scientifica nazionale. Il Museo Civico di Rovereto coordinerà e ospiterà questo evento speciale acco- gliendo lo studio dal quale il volto Rai Piero Badaloni, giornalista e divulgato- re, gestirà i collegamenti con i tre Os- servatori, dialogando con ospiti di rilie- vo nel campo dell’astrofisica, dell’astro- nomia e della ricerca scientifica, sulla storia di tre istituzioni attraverso le quali si evidenzia come la scienza sia in gra- do di dialogare a tutti i livelli, naziona- li e internazionali, per raggiungere un obiettivo comune. Il tutto in diretta web, attraverso il ca- nale tematico Sperimentarea.tv, la web tv del Museo Civico di Rovereto, che sta diventando uno strumento sempre più ef- ficace di divulgazione scientifica e cul- turale. Vi terremo aggiornati attraverso le nostre mailing, i social network, il sito e la web-tv Sperimentarea. Vi aspettiamo numerosissimi! Claudia Beretta 2 gli appuntamenti 4 dentro gli eventi 7 spazio ricerca 10 la sezione 12 linea diretta 15 ultima ora Cieli d’Italia uniti dalla Scienza

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Foglio quadrimestrale del Museo Civico di Rovereto

40

ari Abbonati,

vi aspetta un numero di Econews denso

di approfondimenti, in diversi ambiti di

interesse. Spazio alla nuova edizione di

Discovery on Film, ma anche ai risultati

della missione archeologica del museo

in Eritrea, ad Adulis, e ai primi risulta-

ti del grande progetto sulla biodiversità

minacciata e i suoi potenziali adattati-

vi, ACE-SAP. Negli appuntamenti tro-

verete anche le serate estive sotto le stelle

con Astrogastro, o i giardini botanici che,

con le loro fioriture, coloreranno la pros-

sima stagione, e molto altro ancora. Ma

nell’editoriale vorrei soprattutto presen-

tare l’evento che il Museo Civico, il 23

settembre prossimo, proporrà per cele-

brare l’Unità d’Italia. il Museo, in col-

laborazione con l’ASI, Agenzia Spazia-

le Italiana, intende raccontare la storia

di tre istituzioni scientifiche tra le più

antiche del paese: l’Osservatorio Astro-

nomico di Torino, l’Osservatorio Astro-

nomico di Capodimonte (Napoli), e, na-

turalmente, lo stesso Museo Civico di Ro-

vereto con il suo Osservatorio, attraver-

so un evento che permetterà al pubbli-

co, con l’amplissima capacità di divul-

C

Econews n. 40

Supplemento al Volume n. 25/09 degli Annali del Museo Civico di Rovereto

giugno-settembre 2011

gazione del web, un accesso in diretta

alla scoperta della storia, delle attrez-

zature, dei progetti e delle missioni del-

le tre realtà scientifiche.

Le tre istituzioni sono parte di realtà ter-

ritoriali con un forte significato a livello

nazionale: Torino è stata la prima capi-

tale d’Italia. Napoli ha rappresentato la

capitale del regno delle Due Sicilie fino

al 1861, il trentino è stata l’ultima re-

gione a diventare pienamente Italiana, e

Rovereto in particolare ha una forte tra-

dizione legata al movimento irredentista,

volto al completamento dell’unificazione

italiana comprendendo i territori ancora

sotto il dominio austroungarico.

Capodimonte, a Napoli, è stato istituito

nel 1812, l’Osservatorio di Torino vanta

190 anni di storia e il Museo Civico di

Rovereto è nato 160 fa. Le tre istituzioni

sono state quindi testimoni della nasci-

ta dell’Unità d’Italia e, negli anni, han-

no contribuito a fare rete e a creare una

comunità scientifica nazionale.

Il Museo Civico di Rovereto coordinerà

e ospiterà questo evento speciale acco-

gliendo lo studio dal quale il volto Rai

Piero Badaloni, giornalista e divulgato-

re, gestirà i collegamenti con i tre Os-

servatori, dialogando con ospiti di rilie-

vo nel campo dell’astrofisica, dell’astro-

nomia e della ricerca scientifica, sulla

storia di tre istituzioni attraverso le quali

si evidenzia come la scienza sia in gra-

do di dialogare a tutti i livelli, naziona-

li e internazionali, per raggiungere un

obiettivo comune.

Il tutto in diretta web, attraverso il ca-

nale tematico Sperimentarea.tv, la web

tv del Museo Civico di Rovereto, che sta

diventando uno strumento sempre più ef-

ficace di divulgazione scientifica e cul-

turale. Vi terremo aggiornati attraverso

le nostre mailing, i social network, il sito

e la web-tv Sperimentarea.

Vi aspettiamo numerosissimi!

Claudia Beretta

2 gli appuntamenti

4 dentro gli eventi

7 spazio ricerca

10 la sezione

12 linea diretta

15 ultima ora

Cieli d’Italia uniti dalla Scienza

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ESPOSIZIONI PERMANENTI

LE COLLEZIONIDal dato al pensatoAl secondo piano della sede museale, le salepermanenti con le collezioni di ornitologia,mammologia, archeologia, numismatica.E nel contesto di Discovery on film 2011,l’apertura delle nuove sale permanenti di geo-logia, paleontologia e invertebrati.

Carlo Fait.Il sogno di uno scultore passatistaPalazzo Alberti - Corso Bettini, 41 - RoveretoIl progetto espositivo ripercorre l’intera atti-vità dello scultore attraverso l’esposizione dibronzetti, marmi, gessi, fra cui spicca l’impo-nente gruppo scultoreo La Preda e il busto diCristo morente, carichi di pathos e notevoliesempi del virtuosismo tecnico derivato dallostudio dell’arte del passato.

LEGO EDUCATION CENTRE

Appassionanti attività di roboticaper tutti al LEGO Education Cen-tre del Museo

Le attività sono su prenotazione per le scuolee per i gruppi.Il LEC sé anche aperto al pubblico per speri-mentazioni autonome:- kit di base LEGOMindstorms in prestito perl’intera durata dell’orario mattutino (o pome-ridiano) di apertura del Museo- consulenza in loco da parte di un esperto delMuseo ogni sabato e domenica dalle 15.30alle 16.30- Su richiesta, è prevista la possibilità di con-sulenza on-line da parte della sezione Roboti-ca del Museo anche al di fuori di tale orario.Laboratorio per bambini dai 5 agli 8 anniogni primo sabato del mese con orario 15.15-16.45Laboratorio per ragazzi dai 9 ai 14 anni ogniultimo sabato del mese con orario 15.15-16.45(attività su prenotazione entro la ore 11 delgiorno stesso)

PLANETARIO

Il planetario ha sede nel giardino del MuseoCivico di Rovereto.

Da giugno a settembre gli spettacoli si tengo-no il secondo e il terzo sabato del mese alleore 16.45, al costo del biglietto d’ingresso alMuseo.

Spettacolo serale ogni ultima domenica delmese alle ore 20.30.È possibile prenotare lezioni personalizzate,con orari e costi da concordare.Qualsiasi attività organizzata al planetario ègratuita per gli abbonati al Museo Civico.

In allestimento:

Mostra permanente al PlanetarioUn appassionante viaggio dalla Terra allepiù lontane frontiere del nostro universo.

Un nuovo allestimento che tratta i temi astro-nomici con l’ausilio di modelli e brevi spiega-zioni, utile integrazione agli spettacoli e ailaboratori teorici che si svolgono al Planeta-rio.

SUL TERRITORIO

Orme dei dinosauriLavini di Marco, alle pendici del Monte Zu-gna.Le orme di centinaia di dinosauri carnivori ederbivori impresse lungo un ripido colatoio, suaffioramenti rocciosi riferibili all’inizio delGiurassico (circa 200 milioni di anni fa).Visite guidate su prenotazione.

Il Sole dello ZugnaOsservatorio astronomico di Monte Zugna

Aperto al pubblico la terza domenica di ognimese, dalle ore 14 alle ore 18, per permetterea tutti di osservare le caratteristiche del Sole.E dopo il tramonto, osservazioni notturne suprenotazione (minimo di 10 persone).Ingresso 3,50 euro, anziani e ragazzi 2,50euro, gratuito per bambini e abbonati al Mu-seo.Per gruppi superiori alle 5 persone è necessa-ria la prenotazione.

Villa romana di IseraUn unicum nel suo genere in tutto il Trentino-Alto Adige per antichità dell’impianto, ric-chezza della decorazione architettonica, ab-bondanza e varietà dei reperti.Visite guidate su prenotazione.

Il legno e l’acquaL’antica segheria veneziana di Terragnolo

La struttura di origine settecentesca, restau-rata con l’intento di valorizzare l’identità cul-turale e il patrimonio storico locale, è oranuovamente funzionante.Al suo interno un percorso espositivo, video-documentazioni, attività didattiche a cura delMuseo Civico di Rovereto.Visite da maggio a ottobre, ogni venerdì, sa-bato e domenica dalle ore 14 alle 18; visite

guidate in luglio e agosto alle ore 15 e alle16, oppure su prenotazione.

Giardino botanico di BrentonicoCirca 6000 mq, oltre 500 diverse speciedi piante.Aperto ogni giorno (eccetto il lunedì) da metàgiugno a fine settembre con orario 10-12 e16-18.30.Visite guidate ogni venerdì e domenica alleore 17 nei mesi di luglio e agosto, altrimentisu prenotazione alla biglietteria del Museo.Il 28 e 29 maggio apertura straordinaria perammirare la straordinaria fioritura primave-rile, con visita guidata sabato pomeriggio alleore 16.

EVENTI, CONFERENZE,INIZIATIVE

25-29 maggio 2011

Discovery on film 2011.DiscoveryARENA: mettiamo lascienza al centroUndicesima edizione del festival primaverileche avvicina il grande pubblico alla scienza eall’innovazione con linguaggi semplici e con-divisi come quelli degli incontri informali,delle dimostrazioni, di exhibition e proiezioni

14 maggio-5 giugno 2011

Fratelli d’ItaliaPer i 150 anni dell’Unità d’Italia, una mo-stra di satira, grafica e illustrazione a curadel Circolo Culturale Sardo ‘Maria Carta’ -in collaborazione con assessorato comunalealla Contemporaneità e Museo Civico di Ro-vereto - ospitata nella sede espositiva di Pa-lazzo Alberti (corso Bettini 41).Orario: da martedi a domenica ore 9.00 -12.00 e 15.00 - 18.00. Ingresso libero.

2-5 giugno 2011

Monte Baldo: un ponte tra natura e

culturaLa montagna del Baldo e il suo parco: vivere,conoscere, gustare, esplorare.

4-5 giugno 2011

Notte Verde

La notte ad emissioni zeroSu iniziativa del Comune di Rovereto, con ilpatrocinio del Ministero dell’Ambiente, dalpomeriggio fino all’alba spettacoli ed eventidedicati alla green economy: incontri cultura-li, performance artistiche, appuntamenti delFestival dell’Economia e presentazioni azien-dali, con l’apertura prolungata di musei edesercizi commerciali.

Appuntamenti al MuseoCon il festival della scienza e dell’innovazione si inaugura idealmente la vivace

stagione estiva museale. È tempo di passeggiate al giardino botanico o allasegheria settecentesca, di visite by night alle mostre, di serate all’osservatorio, di

cene al profumo di erbe del Baldo. E per i ragazzi, avventure nella natura.

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Il Museo Civico di Rovereto partecipa anchecon un suo stand espositivo, con una mostratemporanea che illustra il progetto Ace Sapsulla biodiversità alpina a rischio e portandoper le strade del centro il robot ‘Dustbot’ perla raccolta differenziata porta a porta (svilup-pato dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisainsieme ad altri partner europei).

Ogni venerdì e domenica sera, fino all’au-tunno 2011

Oltre che nel consueto orario giornaliero (damartedì a domenica, ore 9-12 e 15-18), perl’intera estate 2011 il Museo Civico di Rove-reto apre ai visitatori anche il venerdì e ladomenica sera, dalle ore 20 alle 22.

Ogni giovedì sera,

dal 2 giugno al 29 settembre 2011

AstrogastroUna cena a lume di stella…Come ormai tradizione, ogni giovedì sera alleore 20 cena tipica presso il rifugio MonteZugna, seguita da lezione e osservazioni delcielo stellato nel vicino osservatorio astrono-mico. Quota di partecipazione 18 euro, ab-bonati 15 euro, ragazzi dai 6 ai 14 anni 10euro, sotto i 6 anni gratis.Solo su prenotazione. Dettagli e adesioni allabiglietteria del Museo Civico di Rovereto.Inoltre, serate speciali con lezione a tema:

venerdì 24 giugno

Osserviamo la Stazione Spaziale In-ternazionalecon Nicola Marconi e Dario Zendri

venerdì 15 luglio

Storia e mitologiacon Dario Zendri e Nicola Marconi

venerdì 29 luglio

Il cielo che non vediamocon Lucrezia Aversa

venerdì 5 agosto

2029 Apophis: l’asteroide (non) pe-ricoloso per la Terracon Nicola Marconi

venerdì 19 agosto

Osserviamo la Stazione Spaziale In-ternazionalecon Nicola Marconi e Dario Zendri

Domenica 19 giugno 2011

AstrocicloIl Museo Civico di Rovereto, in collaborazio-ne con la Società Museo Civico, propone l’ot-tava edizione di Astrociclo, gara ciclistica noncompetitiva sul Monte Zugna che offre a amici,collaboratori, dipendenti del Museo e a tuttigli interessati l’occasione di trascorrere unapiacevole giornata all’aria aperta e di cono-scere da vicino l’osservatorio astronomico conle sue particolari strumentazioni.In palio premi per i ciclisti che taglierannoper primi il traguardo. È possibile anche unirsi al gruppo raggiun-gendo l’osservatorio di Monte Zugna a piedi ocon mezzi propri “motorizzati”.

Venerdì 12 agosto 2011

Non solo stelle cadentiIl tradizionale appuntamento con le Perseidi econ la non stop ferragostana di esperimenticollettivi, osservazioni astronomiche, attivitàscientifiche organizzata dallo staff del Museo

CINEMA AL MUSEOAspettando la XXII Rassegna Internazionale del CinemaArcheologico (3-8 ottobre 2011), una carrellata dei film piùgraditi dal pubblico delle precedenti edizioni, vincitori delpremio”Città di Rovereto-Archeologia Viva”.In Sala Convegni, nei giorni di apertura del Museo - da martedì adomenica - mattino ore 10.00, pomeriggio ore 15.30 circa, suprenotazione.L’accesso alle proiezioni è compreso nel biglietto di ingresso alMuseo. Per gli abbonati l’entrata è gratuita.

31 maggio-5 giugnoA Girl Priestess in Cahuachi (Giappone , 2010)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2010

7 -12 giugnoSagalassos - Gli ultimi Romani (Belgio, Francia, Italia, 2008)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2009

14-19 giugnoLes secrets du Parthénon (Francia, 2008)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2008

21-26 giugnoJourneys from the Centre of the Earth: Peru (Inghilterra, 2006)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2007

28 giugno-3 luglioVenezia e la Galea perduta (Italia, 2006)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2006

5-10 luglioThe Truth of Troy (Gran Bretagna, 2004)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2005

12-17 luglioSecrets of the Star Disc (Gran Bretagna, 2003)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2004

19-24 luglioErcolano, gli scheletri del Mistero (Italia, 2002)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2003

26-31 luglioMémoire perdue de l’Ile de Pâsque (Francia, 2001-2002)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2002

2-7 agostoLes derniers jours de Zeugma (Francia, 2000)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2001

9-14 agostoSardinien – Rätsel versunkener Kulturen (Germania, 1999-2000)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 2000

16-21 agostoL’enigme des Nascas (Francia, 1999)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1999

23-28 agostoInagina. L’ultime maison du fer (Svizzera, 1997)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1998

30 agosto – 4 settembreLes Septieme Merveille du Monde (Francia, 1995-96)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1997

6-11 settembreHar Karkom: Montagna di Dio? (Svizzera, 1995)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1996

13-18 settembreDas geheimnis des Antiochos.Archäologie mit Seismik und Radar(Germania, 1992)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1995

20 – 25 settembreThe mystery of the frozen tombs of Siberia (Gran Bretagna,1993)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1994

27 settembre-2 ottobreLe secret de la grotte Cosquer (Francia,1992)vincitore Premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” 1993

Civico di Rovereto all’osservatorio astrono-mico di Monte Zugna.La sezione astronomica del Museo e gli astro-fili della Associazione Astronomica di Rove-reto metteranno a disposizione strumenti econoscenze per una giornata di elevato inte-resse scientifico.

Dal 4 giugno al 10 settembre 2011

Serate al RifugioRifugio Fos-ce, BrentonicoInformazioni e prenotazioni: tel. 0464391450 o E-mail: [email protected]

A cena con il botanicoCertificati dal marchio di qualità “Erbe delTrentino garantite del Museo Civico di Rovere-to”, una serie appuntamenti al rifugio perscoprire, conoscere e assaggiare le erbe spon-tanee del Monte Baldo guidati dai botanicidel Museo Civico di Rovereto- sabato 11 giugno

- venerdi 24 giugno

- sabato 9 luglio

- sabato 23 luglio

- sabato 10 settembre

SERATE G…ASTRONOMICHEMenu sotto le stelleScoprire e conoscere i segreti delle stelle gui-dati dagli esperti del Museo Civico di Rovere-to, degustando le specialità dei piccoli produt-tori del Monte Baldo :- sabato 4 giugno

- sabato 2 luglio

- venerdi 5 agosto

- sabato 3 settembre

23 settembre 2011

Cieli d’ItaliaIn collaborazione con ASI - Agenzia SpazialeItalianaPer celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia,in diretta web dal Museo Civico di Roveretoun evento speciale che vedrà riunite tramitecollegamenti live tre istituzioni scientifiche trale più antiche del paese: l’Osservatorio Astro-nomico di Torino, l’Osservatorio Astronomi-co di Capodimonte (Napoli) e il Museo Civicodi Rovereto stesso con il suo Osservatorio.Presenta il giornalista Piero Badaloni, notovolto Rai.

CAMPUS ESTIVI 2011

Campus ‘Natura’dal 13 giugno al 29 luglio(lunedì-venerdì, ore 7.30-17.30)per bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anniEscursioni nel verde, laboratori e giochi, orien-teering, orme e tracce, robotica, in sinergiacon Comune di Rovereto e Città Educativa

Campus Archeonaturadal 31 luglio al 6 agosto 2011residenziale, in località Geroli di Terragnoloper ragazzi dai 10 ai 17 anni (massimo 20partecipanti)Settimana di archeologia sperimentale e atti-vità naturalistiche.

Summer Campdal 22 al 27 agosto 2011residenziale, in località Geroli di Terragnoloper ragazzi dagli 8 ai 14 anniAttività linguistiche, scientifiche, artistiche eludiche a pieno contatto con la splendida na-tura del Trentino.

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Discovery On Film 2011,la scienza al centro

Un’arena in piazza con ottanta posti a sedere dedicata alla scienza spettacolare,quella che stupisce, che fa riflettere, che illustra nuove prospettive.

Si chiama DiscoveryARENA laprima grande novità di Disco-very On Film 2011, undicesi-ma mostra del film scientifi-co e tecnologico in scena aRovereto dal 25 al 29 Mag-gio per iniziativa del MuseoCivico di Rovereto e diSperimentarea.TV,anche quest’annocon il prezioso pa-trocinio dell’ASI,Agenzia SpazialeItaliana e del Mi-nistero dell’Univer-sità e della Ricer-ca.DiscoveryARENAnasce per essere illuogo dove assistereal grande spettacolo dellascienza, dove imparare e allostesso tempo divertirsi. Unospazio aperto a tutti, proget-tato per accogliere, nel corsodei cinque giorni dell’evento,incontri con i protagonisti del-la ricerca e della divulgazionescientifica, presentazioni di li-bri, dimostrazioni scientifiche,giochi e simulazioni, laborato-ri, proiezioni dei più interes-santi documentari scientifici atema, video-conferenze in col-legamento con ASI (AgenziaSpaziale Italiana), NASA, Po-litecnico di Milano e altri im-portanti enti internazionali,convegni, workshop di didat-tica della robotica e molto al-tro ancora.Particolarmente spettacolari legare della First Lego League

(torneo diobot realizzati con latecnologia Lego Mindstormsper ragazzi dai 9 a 14 anni) ele dimostrazioni della Robocup(sfide tra robot umanoidi) de-clinata nei tre settori calcio,dance e rescue.Tra i personaggi di calibro atu per tu con il pubblico di Di-scovery 2011, nella Discover-yARENA, anche Valerio Oss,compositor e visual effects ar-

tist del film ‘127 ore’ direttodal premio Oscar Danny Boy-le: un’opportunità per scopri-

re cosa c’è dietro la realizza-zione dei più sorprendenti ef-fetti visivi cinematografici. Ein collegamento dagli StatiUniti, il 27 maggio, l’astronau-ta Paolo Nespoli, reduce da seimesi di permanenza sulla Sta-zione Spaziale Internaziona-le.Molto atteso da appassionatidi ogni età anche l’incontro“Come nasce un fumetto, daldisegno all’animazione” conAndrea Artusi e Antonio Ser-

ra, autori delle avventure diNathan Never. E pro-

prio quest’ultimopersonaggio tornacome testimonial delDiscovery 2011, ri-prendendo il suo po-

sto dopo la parentesi del2010 affidata al Dottor

Greystorm. In questa edizio-ne è Sigmund Baginov, il ge-nio dell’informatica della seriea fumetti di genere fantascien-tifico edita da Sergio BonelliEditore, a prestare il suo cari-sma e le sue incredibili cono-scenze tecniche per accompa-gnare i visitatori di DiscoveryOn Film 2011 alla scopertadelle applicazioni digitali perla generazione di immaginidisegnate. Sotto la grandestruttura che ospita l’arenanon manca poi uno spazio con-viviale, dove continuare a par-lare di scienza e innovazionetra un caffé, un aperitivo, unacena a tema, in modo informa-le e nuovo.

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Per approfondire: www.sperimentarea.tv; gli incontri videoregistrati delle precedenti edizioni di Discovery on Filmsono disponibili nella sezione Cinema Museo del sito web www.museocivico.rovereto.tn.it.

Discovery on Film è organizzato daMuseo Civico di Rovereto

Con il patrocino di:ASI - Agenzia Spaziale Italiana

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Festival dei Festivals

In collaborazione con:CIMeC - Center for Mind/Brain Sciences - Università di Trento,

Società del Museo Civico

Rete interistituzionale per la robotica educativa

Fondazione Mondo Digitale

Rete “robotica a scuola” Regione Piemonte

Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte

Scuola di Robotica di Genova

Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa

Università pubblica della Navarra

Università degli Studi di Verona

Università degli Studi di Padova

Fondazione Bruno Kessler di Trento

NASA - National Aeronautics and Space Administration

Progetto Ace-Sap

Accademia delle Arti Grafiche di Venezia

Ludoteca Comprensoriale di Rovereto

Biblioteca Civica di Rovereto

Rete Istituti Comprensivi della Vallagarina e Altopiani di Brentonico e Folgaria

Centro di Formazione per insegnanti – Rovereto

Sovrintendenza scolastica Provincia Autonoma di Bolzano

Sergio Bonelli Editore – Milano

ATEC Robotics – Napoli

COMAU – Torino

Media Direct Srl - Bassano del Grappa

Eligasper - Isola Vicentina

La città del Sole – Rovereto

Coop. Ammonite – Fidenza

Antares – Rovereto

Sirio Film - Trento

Comunità di Valle

Assessorato alla Formazione - Comune di Rovereto

Assessorato all’Istruzione - Provincia autonoma di Trento

Le scuole partecipanti:

Liceo Scientifico Tecnologico E. Fermi – Lucca

Liceo Ginnasio Statale A. Rosmini – Rovereto

Liceo Scientifico Rainerum – Bolzano

Scuola secondaria di primo grado di Fumane – Verona

I.T.I. G. Marconi – Rovereto

I.T.I. Galilei – Bolzano

IPSIA Galilei – Torino

I.T.I. Galilei – Trento

I.T.I. Buonarroti – Trento

Istituto Tambosi – Trento

ITIS Pininfarina – Torino

Liceo Messedaglia - Verona

Case di produzione documentari

Current TV

Gedeon Programmes

National Geograpphic

ARTE France

ORF Universum

Matin et Soir FIlms

a & o buero Filmproduktion

INAF Istituto Nazionale di Astrofisica

con il sostegno di:

Provincia Autonoma di Trento

Cassa Rurale di Rovereto

Marangoni Pneumatici Andrea Frisinghelli

progetto DiscoveryArena:Andrea Frisinghelli

Con il sostegno di

Progetto europeo TERECoP sostenuto dalla Comunità Europea

Società del Museo Civico

Cassa Rurale di Rovereto

Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

Marangoni Pneumatici

Come da tradizione, Discove-ry implica al contempo la pre-senza degli stand di centri diricerca, università e aziendeche operano nel campo robo-tico e dell’intelligenza artifi-ciale: Università di Verona,Scuola Superiore di Studi Uni-versitari e di Perfezionamen-to Sant’Anna di Pisa, IstitutoItaliano di Tecnologia di Geno-va, Comau. E come tradizio-ne, immancabili i documenta-

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ri, straordinari e nuovissimi,presentati dalle più importan-ti case di produzione, che conimmagini spettacolari riesco-no ad attirare l’attenzione delpubblico su argomenti appa-rentemente di difficile approc-cio.Pienamente partecipe del-l’evento anche il laboratorio diformazione permanente dellasezione didattica del MuseoCivico di Rovereto, in collabo-razione con i maggiori specia-listi di robotica educativa, peroffrire agli insegnanti la pos-sibilità di approfondire compe-tenze idonee a una scuola del21°secolo.Sinergica a Discovery 2011,infine, l’apertura delle sale digeologia, paleontologia e inver-tebrati che vanno ad arricchi-re l’esposizione permanenteDal dato al pensato, nella sededel Museo Civico. Da sempre,del resto, il variegato mondodella natura rappresenta uneccezionale osservatorio e unafonte di ispirazione per lascienza umana.Non più chiuse nei laboratori,l’innovazione e la ricerca scen-dono così in piazza, a confron-to con gli studenti e con il pub-blico. La scienza si mette ingioco, in una kermesse concontinui cambiamenti e spun-ti di riflessione, offerti da im-portanti personaggi del mon-do scientifico e accademicoma anche dalle scuole e dalleaziende. Tutto questo (e moltoaltro ancora) a Discover-yARENA 2011.

Per maggiori dettagli e per

il programma completo di

Discovery On Film 2011:

www.museocivico.rovereto.tn.it

I recenti eventi di Fukushima, in

Giappone, e di Lorca in Spagna, han-

no richiamato alle menti di tutti

anche il terremoto del 2009 di L’Aqui-

la. Discovery On Film 2011 non solo

vuole rendere un suo personale

omaggio a tutti coloro le cui vite

sono state stravolte da simili catacli-

smi, ma vuole promuovere un modo

propositivo e consapevole di affron-

tare il rischio, che è assolutamente

connaturato alla vita nelle zone si-

smiche. Nel corso della prima sera-

ta del Festival viene quindi proietta-

to il mediometraggio “Non chiamar-

mi Terremoto” (inserito anche nel ciclo di conferenze “I mer-

coledì della Geologia 2011. Pericolosità e rischio: dalla Terra

all’atomo, e ritorno”, organiz-

zato sempre dal Museo).

“Non chiamarmi Terremoto”

è la storia di Marta, dodici

anni, che vive a L’Aquila, dove

tutti la conoscono con il so-

prannome “Terremoto”. Dopo

la notte del 6 Aprile 2009, la

vita di Anna subisce un cam-

biamento profondo, a cominciare da quel suo soprannome che

nessuno riesce più ad usare. Un anno dopo l’evento, Marta e la

sua classe si dedicano all’allestimento di una mostra sul terre-

moto in occasione del primo anniversario del sisma. Attraver-

so una serie di esperienze e di incontri, la protagonista - che

non si rassegna al fatalismo ed alla paura - impara a riconosce-

re le strutture antisismiche ed i rischi connessi a un territorio

dove il terremoto, prima o poi, torna sempre.

“Non chiamarmi Terremoto” è un docufiction nato nell’ambito

del progetto di formazione e scoperta del rischio sismico EDU-

RISK (www.edurisk.it). La piccola protagonista Federica Fac-

cia, la sua famiglia, i vigili del fuoco e i cittadini che compaio-

no nel film hanno tutti vissuto il terremoto di L’Aquila del 6

Aprile 2009. Il film, basato su una storia vera e scritto e diretto

da Beba Gabanelli, conta anche la partecipazione straordinaria

di Luciana Litizzetto, Mara Redeghieri, Ivan Marescotti e Vito

(www.nonchiamarmiterremoto.it).

N o n c h i a m a r m i

T e r r e m o t oN o n c h i a m a r m i

T e r r e m o t o

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caPer la salute della pernice bianca.

E di tutti noi.Incrociando avanzate analisi genetiche, dati ambientali e sofisticati modelli di

previsione, un team del progetto Ace Sap cerca la chiave per sostenere labiodiversità dei galliformi alpini. Anche perchè supportare l’ambiente e la sua

variegata ricchezza significa offrire maggiori garanzie alla stessa salute pubblica,messa sempre più a rischio da patologie legate alla perdita di biodiversità.

on è solo l’aggressione direttadell’uomo a causare la pro-gressiva scomparsa deigalliformi alpini.A decimare l’ele-gante Lagopus mu-

tus o pernice bianca,come pure la cotur-nice o il caratteristi-co Tetrao tetrix (co-munemente notocome fagiano di monteo gallo forcello), sta con-tribuendo in maniera deter-minante un piccolo parassitaintestinale che riduce le dife-se immunitarie degli esempla-ri infestati e ne limita la capa-cità di riprodursi. Un piccoloparassita la cui diffusione ne-gli ultimi dieci anni è aumen-tata in misura eclatante, mol-to probabilmente in relazioneai mutamenti climatici inatto. La conferma viene dallericerche di un gruppo di la-voro del progetto Ace Sap chesi sta attualmente occupandodi inserire tali dati in un con-testo più ampio, analizzando-ne le conseguenze sull’ecosi-stema. Nel contempo, si miraa identificare le basi moleco-lari e i meccanismi dell’inte-razione ospite-parassita.L’esempio studiato dei galli-formi alpini potrebbe infattifornire elementi utili anche ri-guardo altri casi in cui si evi-

denzino meccanismi analoghiinerenti virus, batteri, agentiinfettivi in genere.In estrema sintesi: l’aumentoprogressivo delle temperaturelegato al riscaldamento globa-le, con il conseguente innalzar-si della fascia attitudinale dialcune specie montane (chesolo a una determinata quotaritrovano l’habitat idoneo) staaccentuando la competizionetra le diverse specie, semprepiù spinte a contendersi unospazio che va restringendosiverso l’alto. Con la scomparsadelle praterie, anche il galloforcello è portato ora a saliredi quota. La precedente sud-divisione degli spazi e degli ha-bitat tra i diversi galliformi vie-ne così sconvolta. Per ‘farsilargo’ a scapito dei competi-

tors, il gallo forcello sta quin-di utilizzando proprio la cari-

ca parassitaria: grazie ad unamaggiore resistenza ai pa-

rassiti intestinali, la spe-cie Tetrao tetrix riesce

infatti ad averela meglio su cotur-nice e pernice bian-ca, più sensibili agliattacchi degli infe-stanti. E se l’utilizzo

di parassiti da partedi alcune specie quasi

quale vera e propria‘arma biologica’ rappresen-

ta una strategia antica e co-mune in natura, allo stato at-tuale potrebbe però comporta-re conseguenze irreversibili se-gnando l’estinzione definitivadi taxa assolutamente carat-teristici del paesaggio alpino. Per comprendere meglio le mi-nacce incombenti su questespecie e le possibilità di inter-vento, il gruppo di lavoro staconducendo avanzate analisisui complessi genici che rego-lano la resistenza ai parassitie, più in generale, sulle carat-teristiche genetiche delle popo-lazioni osservate. È chiara in-fatti l’importanza della diver-sità genetica sotto il profilo delpotenziale evolutivo e adatta-tivo di popolazioni e specie.“Il Fagiano di monte (Tetrao

tetrix tetrix Linnaeus, 1758) ela Pernice bianca (Lagopus

muta helvetica Thienemann,1829) sono considerate specie

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alpine di notevole interesseconservazionistico. - confer-mano i ricercatori del proget-to Ace Sap, al lavoro nei la-boratori della ‘FondazioneEdmund Mach’ a S. Micheleall’Adige - Le caratteristicheeco-etologiche di queste speciele rendono potenzialmentemolto vulnerabili di fronte aicambiamenti ambientali inatto e alle loro conseguenze.Recenti studi sottolineanocome siano la frammentazio-ne dell’habitat e la contrazio-ne della superficie idonea acostituire le principali minac-ce per queste due specie. Sitratta di problematiche comu-ni anche ad altri taxa appar-tenenti alla famiglia dei Tetra-onidi, soprattutto in ambitoalpino. In questo contesto, sirivela estremamente utile edinteressante l’approccio di ri-cerca fornito dalla genetica diconservazione, che consente diricostruire, dall’indagine del-le caratteristiche genetichedelle popolazioni, quali siano ifenomeni che le determinano.È possibile, in questo modo,rilevare eventuali situazioni diisolamento e di impoverimen-to genetico, nonché evidenzia-re l’effetto delle dinamicheconnesse alle popolazioni a

numerosità effettiva ridotta”.Le analisi si concentrano sudieci specifici marcatori gene-tici (più precisamente, dieciloci microsatellite nucleari),gli stessi per entrambe le spe-cie, particolarmente indicati-vi ai fini del progetto.Il dato genetico viene succes-sivamente correlato a quellospaziale, alla dimensione ‘ge-ografica’, per fruire in talmodo di una diversa chiave dilettura: quella offerta dallacosiddetta landscape genetics,

disciplina di recentissima af-fermazione che integra duearee di ricerca precedente-mente distinte quali geneticaed ecologia del paesaggio. Atal fine le caratteristiche ge-netiche di una data specie ven-gono mappate entro un terri-torio definito.‘Grazie a una fruttuosa colla-borazione con altri enti e or-ganismi, - specificano i ricer-catori - è stato possibile rac-cogliere più di 400 campionitotali per le due specie, prove-nienti da capi abbattuti trami-te prelievo venatorio. La di-mensione spaziale del campio-ne è diversa per le due specie.Nel caso del fagiano di monte,i campioni provengono esclu-sivamente dal territorio della

Provincia di Trento, mentreper la pernice bianca gli indi-vidui analizzati sono stati cam-pionati in numerose aree del-l’intero arco alpino centro-oc-cidentale. La posizione di ogniindividuo è stata georeferen-ziata, sia direttamente, trami-te l’impiego di un ricevitoreGPS, oppure tramite la rico-struzione indiretta della loca-lizzazione’. I ricercatori hanno inoltre sud-diviso le popolazioni campiona-te in sottogruppi (sottopopola-zioni di input): per quanto con-cerne il fagiano di monte, sonostate utilizzate come riferi-mento le aree predisposte dalServizio Foreste e Fauna del-la Provincia Autonoma diTrento per la gestione faunisti-ca del territorio. Nella carto-grafia qui sotto la suddivisio-ne spaziale dei campioni diquesta specie e il contributo diogni singola area faunistica alcampione totale.La cartografia di pagina 9, in-dica invece le sottopopolazio-ni preliminari di Pernice bian-ca, definite in questo caso dairicercatori (data la maggiorampiezza della superficie diprovenienza del campione)‘prestando attenzione alla co-erenza ecologica con le carat-

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cateristiche macrogeografichedella zona’, vale a dire gruppimontuosi, valli, corsi d’acqua.Incrociando dati genetici espaziali secondo l’approcciointegrato della landscape ge-

netics, dunque, sarà possi-bile capire come la conforma-zione del territorio e le varia-bili ambientali influiscano sulivelli e distribuzione della va-riabilità genetica.Questo grazie alla straordina-ria opportunità offerta dal pro-getto Ace Sap di mettere inrete competenze diverse (nelcaso specifico genetisti, biolo-gi, modellisti, climatologi) conl’obiettivo ultimo e comune divalutare il potenziale adatta-tivo degli ecosistemi alpini almutamento ambientale.I ricercatori del progetto AceSap non si stancano tra l’altrodi sottolineare che l’impegnoa favore della biodiversità sitraduce anche in concreta tu-tela della salute pubblica. Èin-fatti a modifiche dei prece-denti equilibri ecosistemici -connesse a mutamenti ambien-tali, alla scomparsa di preda-tori e all’incremento di specieche possono fungere da poten-ziale serbatoio di virus e bat-teri - che può essere fattorisalire il costante aumento di

patologie della fauna selvati-ca spesso rischiose anche perl’uomo. È il caso di quelle tra-smesse ad esempio da zanza-re e zecche.Riscaldamento globale e i mu-tamenti ambientali sono con-siderati del resto causa prin-cipale anche dell’incrementodemografico di alcune speciedi roditori, tra cui il topo sel-vatico dal collo giallo (Apode-

mus flavicollis), riconosciutead oggi in Europa tra le prin-cipali fonti di diffusone dimalattie, spesso trasmesse al-l’uomo proprio tramite zec-che. E ancora una volta, dun-que, per analizzare l’influen-za di fattori genetici ed am-bientali nell’interazione ospi-te-patogeno scende in campo

Per approfondire: in libera visione su Sperimentarea.tv , la web tv del Museo Civico di Rovereto, come sul suo canale tematico dedicato aitemi della biodiversità, Ace Sap Channel, sono disponibili numerosi video legati al progetto Ace Sap e, parallelamente, alle attività diricerca condotte nei laboratori della Fondazione Edmund Mach.

provvidenzialmente la geneti-ca; o più precisamente, l’immu-nogenetica. I ricercatori delprogetto Ace Sap alla Fonda-zione Edmund Mach monito-rano infatti la popolazione deiroditori mediante l’applicazio-ne di microchip, di radiocolla-ri e tramite test periodici acampione per la ricerca diagenti patogeni, arrivando allostudio del Dna di tali patogenisulla base di avanzate tecni-che di biologia molecolare fun-zionali allo sviluppo di even-tuali vaccini e terapie. Viene costantemente aggior-nata inoltre una mappaturadella dispersione e la conse-guente diffusione delle zoono-si, attraverso modelli epidemio-logici, matematici e statistici.Coniugando quindi alte spe-cializzazioni nei diversi cam-pi, grazie al ‘lavoro di squadra’previsto dal progetto Ace Sapsarà possibile sviluppare mo-delli predittivi preziosi non soloper andare in aiuto a specie mi-nacciate della fauna alpina,ma anche per determinare ledirette conseguenze delle va-riazioni di biodiversità sullasalute umana. Perchè megliostanno pernice bianca, fagia-no di monte e l’intera, riccavarietà di specie che popola ilnostro territorio, meglio stare-mo tutti noi.

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neAdulis, si ricompongono i

frammenti degli antichi commercie di una cultura pre-axumita

Fin dalle prime giornate di scavo il sito si è dimostrato ricco di memorie, di strutture,di reperti: documentazioni d’un passato glorioso, a lungo dimenticato.La campagna ‘d’approccio’ conferma dunque l’importanza di indagare

adeguatamente la piana che da secoli conserva i resti dell’antico porto commerciale,un tempo protagonista degli interscambi tra Mediterraneo e Oriente.

onferma le attese la primacampagna di scavo nel sitoarcheologico di Adulis, inEritrea, recentemente porta-ta a termine dal team di ricer-ca guidato dai fratelli Alfredoed Angelo Castiglioni sotto ladirezione del Conservatore perl’Archeologia del Museo Civi-co di Rovereto, l’archeologaBarbara Maurina. Con loroanche i ricercatori del Centrodi Geotecnologie dell’Universi-tà di Siena specializzati in in-dagini archeologiche. I lavorinell’area, già parzialmenteindagata da Roberto Paribeniall’inizio del ‘900, hanno datorapidi risultati, restituendoalla luce del sole i primi edifi-ci di quello che per secolifu tra i principali porti di scalonei traffici marittimi fra Me-diterraneo e Oriente.

“Prima che iniziasse il lavorodi Barbara Maurina questaera solo una piana invasa dal-la boscaglia; nessuno potevapensare che nascondesse leimportanti strutture scoperteda Paribeni. Il tempo le avevacompletamente cancellate”,confermava Alfredo Castiglio-ni a Sperimentarea.tv, la webtv del Museo Civico di Rovere-to che fin dagli esordi dellaMissione ne sta documentan-do premesse e sviluppi.Nell’area di scavo sono inveceora nuovamente visibili i restidi una antica chiesa cristianarisalente al V sec. d.C. dal pe-culiare basamento tronco-pi-ramidale. “Abbiamo iniziato aindagare questa struttura an-che per l’interessante abside,che mostra una particolare

pianta a ‘ferro di cavallo’ ab-bastanza rara nella regione,come già messo in evidenza daParibeni”, spiega l’archeologaBarbara Maurina. “Rimuo-vendo uno spesso strato di di-struzione nell’area corrispon-dente all’aula della chiesaabbiamo ritrovato alcuni bra-ni pavimentali originali. Un’altra particolarità è che sulmuro interno sembra esserciuna sorta di intonaco moltoduro che potrebbe conteneredella polvere di marmo. Lastruttura ci offre l’opportuni-tà di osservare la tecnica mu-raria dell’epoca Axumita: ve-nivano usati blocchi di basaltoed arenaria”.Nel contempo sono stati aper-ti due scavi stratigrafici cheaiuteranno a ricostruire la sto-

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ne

ria più antica del sito e po-tranno inoltre fornire notiziemolto interessanti riguardo levariazioni climatiche e geo-morfologiche subite dall’area,ad oggi distante una mancia-ta di chilometri dal Mar Rossoe una sessantina dalla città diMassawa. In particolare, i ricercatori delCentro di Geotecnologie GiulioBigliardi, Sara Cappelli edEnzo Cocca si sono occupati diun saggio di scavo al confineorientale dell’antica città che- a sorpresa - ha restituito unedificio parzialmente copertodal cedimento di alcunimuri. ”Durante la prossimacampagna intendiamo rimuo-vere il crollo per mettere inluce i muri e iniziare lo scavodei livelli di abbandono e difrequentazione della struttura- spiega Giulio Bigliardi, - Sitratta infatti di un contesto in-teressante, in quanto perfetta-mente sigillato da oltre un

metro e mezzo di depositi al-luvionali che hanno garantitouna perfetta conservazionedei sottostanti depositi antro-pici della città. Speriamoquindi che possa gettare nuo-va luce sulle ultime fasi di vitae sulle cause del declino dellacittà, ancora poco chiare”.Di particolare rilievo i repertiemersi dal settore di scavoaffidato all’archeologo AndreaManzo dell’Università Orien-tale di Napoli e ai colleghi delMuseo Nazionale di Asmara,che sta rivelando i livelli piùantichi di occupazione del sito:evidenze di capanne, focolari,tracce di una cultura tradizio-nale adulitana antecedente lacultura axumita.Molteplici e svariati, poi, i re-perti emersi durante i lavoriche richiamano la vocazionecommerciale di Adulis: ogget-ti di chiara importazione,come gli abbondanti frammen-ti di anfore prodotte all’epocanell’attuale Giordania, coccirisalenti al IV o V secolo a. C.,un peso in pietra comunemen-te impiegato come mezzo dimisurazione nel Mediterraneoe nel mondo romano. I manu-fatti verranno adesso analiz-zati accuratamente e confron-tati con oggetti simili prove-nienti da altre zone del MarRosso o del Mediterraneo.

Per approfondire: gli esclusivi filmati relativi alla Missione Adulis sono disponibili per la libera visione su Sperimentarea.tv(www.sperimentarea.tv) e sul suo canale tematico Archeologiaviva.tv (www.archeologiaviva.tv).

Per tutti i settori di scavo è sta-to realizzato adeguato rilievofotogrammetrico da parte del-l’equipe del Centro di Geotec-nologie, che ha anche curatoil rilevamento GPS delle strut-ture murarie in vista sulla su-perficie del sito. La missioneAdulis vede infatti in campotecnologie e risorse d’avan-guardia ad affiancare il lavo-ro di indagine tradizionale: iricercatori si avvalgono di tec-niche di valutazione del rischioarcheologico preventivo, sur-vey archeologico, web map-ping, analisi spettrometrichedi massa, nuove tecnologie perla ricostruzione 3D. Tutta ladocumentazione così raccoltaverrà gestita ed elaborata at-traverso una piattaforma GIS(Geographyc information sy-stem).Ma la Missione Adulis è soloall’inizio. I ricercatori, ora allavoro nei rispettivi laborato-ri, torneranno nel sito la pros-sima primavera per indagarein maniera più approfondita learee di scavo aperte, così dadefinire con maggiore precisio-ne la topografia dell’anticoporto e gli effettivi confini del-la città all’apice del suo svi-luppo, in epoca romano-bizan-tina (tra il I ed il VII secolod.C.). Il tutto, nuovamente, conla consulenza scientifica delMuseo Nazionale Eritreo diret-to da Yosief Libsekal e con lacollaborazione di ASI (Agen-zia Spaziale Italiana) e dellarivista Archeologia Viva(Giunti Editore).

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Sette Comunie il Museo Civico di Rovereto

uniti nella lotta alla zanzara tigreLa specie Aedes albopictus si sta dimostrando un nemico difficile da battere.

Il successo è possibile solo con l’impegno e la partecipazione attiva di tutti.Non pensiamo che il problema non ci riguardi. Ecco le regole per contribuire alla prevenzione

Mutamenti climatici, globalizzazione, interscambisempre più intensi hanno modificato le condizio-ni ambientali che fino a qualche anno fa costitu-ivano una barriera naturale contro animali e in-setti esotici. La zanzara tigre (Aedes albopictus)ha così raggiunto e rapidamente infestato anchela Vallagarina.Il Museo Civico di Rovereto - in sinergia con ilServizio Ambiente del Comune di Rovereto - è allavoro dal 1997 per monitorarne la presenza elimitarne la diffusione.Se si vuole avere la meglio su questo temibile in-setto è però necessario l’impegno congiunto ditutti, enti e privati cittadini. Ecco quindi scen-dere in campo a fianco del Museo sette Comunidel territorio, uniti contro la minaccia della zan-zara tigre.

La Zanzara Tigre:come si riconosceOriginaria dell’Asia, la zanzaratigre (Aedes albopictus) ha di-mostrato in questi ultimi anniuna straordinaria capacità dicolonizzare le nostre regioni.Più aggressiva nei confronti del-l’uomo rispetto alla zanzara co-mune (Culex pipiens), a diffe-renza di quest’ultima punge so-prattutto durante le ore diurne,in particolare dalle 11.00 alle14.00, e non emette il caratte-ristico ronzio che segnala l’ap-prossimarsi di altre zanzare. Il

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suo rostro è più lungo e largo diquello della zanzara comune(riesce infatti a penetrare ancheattraverso i vestiti). La rendonoinoltre facilmente riconoscibilela presenza di bande bianchesulle zampe e sull’addome e unacaratteristica, singola strisciabianca sul dorso nero.La specie si moltiplica da fineaprile a settembre e svernacome uovo; le uova sono moltoresistenti e in grado di ‘iberna-re’, per superare l’inverno an-che sotto zero e poi schiudersinei periodi più favorevoli. Inestate, invece, la schiusa si ve-rifica in genere pochi giornidopo la deposizione. A distan-za di una settimana si formaquindi l’insetto adulto, che hauna vita di 3-4 settimane.Dopo aver ingerito il sanguesucchiato a un ospite, la fem-mina deporrà nuove uova sullepareti verticali di piccoli con-tenitori contenenti acqua, ap-pena sopra il livello del liqui-do. Come nel caso di altre zan-zare, le uova di Aedes albopic-tus si apriranno solo una voltasommerse dall’acqua; tuttavia,anche in caso di siccità le uovapossono rimanere vitali permesi, fino al sopraggiungere dicondizioni idonee alla schiusa,per andare così con il tempo aincrementare la diffusione del-la specie sul territorio.

I luoghi di diffusioneFino a pochi anni fa l’area didiffusione della zanzara tigreandava dal Giappone al Mada-gascar.Dal 1990, anche per effetto deimutamenti climatici in atto suscala globale e del contestualeintensificarsi di interscambicommerciali, queste zanzarehanno trovato le condizioni perdiffondersi praticamente ovun-que, inclusa l’Italia.

Dal 1996 il Museo Civico diRovereto (per conto dell’ammi-nistrazione comunale e in si-nergia con Servizio Ambientedel Comune e Azienda Provin-ciale per i Servizi Sanitari), haapprontato procedure di con-trollo al fine di monitorare lapresenza di questa specie sulterritorio. Grazie a una retemolto fitta di ovitrappole, con-trassegnate da numeri di rico-noscimento e controllate setti-manalmente dallo staff del Mu-seo, è stato così possibile indi-viduare precocemente l’infe-stazione e registrarne l’evolver-si negli anni successivi. L’areadi Rovereto è dunque l’unicazona d’Italia dove si sia analiz-zato lo sviluppo dell’infestazio-ne fin dalle prime fasi del suomanifestarsi.La presenza della nuova specieè stata rilevata per la primavolta nell’estate 2001. I datiraccolti in seguito hanno dimo-strato poi una rapida espan-sione dell’infestazione.

I rischiNei paesi d’origine la zanzaratigre è vettore in particolaredella febbre gialla e del Den-gue (‘febbre rompiossa’), main Italia allo stato attuale nonsono presenti gli agenti pato-geni di tali malattie. La preoc-cupazione sanitaria legata alladiffusione di questa specie èdunque perlopiù a caratterepreventivo.È pur vero, tuttavia, che l’ele-vata antropofilia della zanzaratigre unita alla capacità vetto-riale ne fanno una specie chia-ve nella trasmissione di arbo-virus di interesse sanitario. Que-ste due condizioni, fattori chia-ve nel determinare il rischioepidemico, richiedono pertan-to la messa a punto di idoneisistemi di valutazione e ridu-

zione del rischio, anche allaluce dello sviluppo, in Europa,di piccoli focolai di malattie tra-smesse da zanzara tigre, comel’epidemia di Chikungunya inRomagna del 2007 o i casi diDengue autoctona sviluppatisinel Sud della Francia nel 2010.

Prevenzione e lottaNonostante la lotta sempre piùserrata contro la sua propaga-zione e cronicizzazione sul ter-ritorio locale, la zanzara tigre sista dimostrando un nemico dif-ficile da battere. I singoli prov-vedimenti di disinfestazionenon bastano.Unite le forze per una maggio-re efficacia d’azione, e ufficia-lizzato il coordinamento trami-te una conferenza stampa nel-la sede del Museo Civico di Ro-vereto, ora sette Comuni delC10 - Ala, Isera, Mori, Nogare-do, Pomarolo, Rovereto, VillaLagarina – analizzeranno dun-que in maniera congiunta conil supporto tecnico e scientifi-co del Museo Civico stesso, lemisure opportune a tutela del-le aree di competenza.Il Museo Civico di Rovereto al-largherà di consegnuenza il mo-nitoraggio della specie al terri-torio dei sette Comuni; un mo-nitoraggio sistematico risultainfatti strategico per valutare ledinamiche di diffusione della

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specie e stabilire l’efficacia del-le strategie di contenimento.Alla rete di 80 ovitrappole giàdislocate nell’area urbana diRovereto - area da cui l’infesta-zione è partita e il cui ServizioAmbiente comunale mettequindi a disposizione della Co-munità di Valle una maggioreesperienza sul campo - si ag-giungono a tal fine 20 ovitrap-pole per ciascuno dei Comuniaderenti. Il loro controllo setti-manale viene effettuato con ilcoinvolgimento di alcui giova-ni, selezionati dai rispettiviComuni, così da rendere atti-vamente partecipi del proget-to in primo luogo i ragazzi, lenuove generazioni.Ma il successo nella lotta allazanzara tigre è possibile solocon l’impegno e la partecipa-zione attiva di tutti. Non pen-siamo che il problema non ciriguardi. Ecco quindi le regoleper contribuire alla prevenzio-ne, diffuse dal Museo Civico diRovereto anche per mezzo dimateriale informativo, via webe tramite attività didattiche oincontri specifici.

Quello che tuttidobbiamo fareLa zanzara tigre può essere eli-minata solo con un attento ecostante controllo di giardini,cortili, terrazzi, cantieri, disca-riche, campi, serre, comunitàe aree private, oltre che dellearee pubbliche. I luoghi doveè più facile che le zanzare de-pongano le uova sono tombini,pozzetti di scolo dell’acqua pio-vana, bidoni e contenitori inorti e giardini, piccole fontane,sottovasi di fiori su terrazzi ebalconi, pneumatici o sacchettidi plastica abbandonati e altrioggetti che raccolgano acquapiovana. Per evitare la schiusaè sufficiente:

- introdurre nei contenitori d’acqua dei fili di rame (peresempio i fili elettrici privati della guaina in plastica). Ilrame ha un effetto tossico nei confronti delle larve peralmeno un anno

- svuotare sul terreno (e non nei tombini) ogni 5/7 giornil’acqua contenuta in sottovasi, annaffiatoi, piccoli abbe-veratoi, ciotole per l’acqua del cane ecc.

- spruzzare una volta la settimana anche un comune inset-ticida domestico nei tombini situati all’interno delle pro-prietà private, e nelle grondaie se non scaricano regolar-mente

- coprire con zanzariere a maglia fine eventuali contenitorid’acqua inamovibili, come vasche, bidoni, fusti per l’irri-gazione

- introdurre alcuni pesci rossi nelle fontane e nelle vaschedel giardino o del cortile. I pesci si cibano delle larve del-la zanzara bloccandone la riproduzione

- evitare che si formino piccole raccolte d’acqua all’ inter-no di eventuali pneumatici e copertoni presenti sulla pro-prietà; sarà utile stoccare gli pneumatici a piramide, avercura di lasciarli asciutti e coprirli con un telo - senza av-vallamenti - per evitare che l’acqua piovana vi ristagni.Gli pneumatici privi di copertura devono essere bucati inalmeno cinque punti e disinfestati con un insetticida al-meno ogni 15 giorni

- eliminare contenitori inutili e non abbandonare bottiglie,lattine, buste di plastica o recipienti che potrebbero riem-pirsi d’acqua

- anche nei cimiteri, non lasciare vasetti inutilizzati pienid’acqua; usare argilla espansa o sabbia ove possibile, cam-biare frequentemente l’acqua dei vasi con fiori freschi eintrodurre nel vaso dei fili di rame

- segnalare al Museo Civico di Rovereto o al Servizio Am-biente e Tutela del Territorio eventuali luoghi a rischio diinfestazione

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Il legno e l’acqua

Aperta alle visite l’antica segheria veneziana di Terragnolo, completamenterestaurata. Ora è sfida aperta a chi levigherà la sfera perfetta.

E il ‘woodcutter’ virtuale ha già conquistato il web.

l 30 aprile 2011 la granderuota ad acqua dell’anticasegheria veneziana di Terra-gnolo (a poca distanza daMaso S.Giuseppe) ha ripresoufficialmente a funzionare. E’dunque aperta alle visite lastruttura di origine settecen-tesca, restaurata con l’in-tento di valorizzare l’identitàculturale e il patrimonio sto-rico locale. Al suo interno èpossibile seguire un percorsoespositivo e prendere parte adattività didattiche a cura delMuseo Civico di Rovereto, ri-scoprendo così gli antichimestieri tradizionali del terri-torio.In mostra, in particolare, ilmetodo ormai dimenticato peril taglio del legno, esemplifi-cato da dimostrazioni e docu-mentato anche da alcune vi-deo-interviste ad anziani bo-scaioli. Le visite alla segheriasono possibili per tutto il peri-odo estivo, da maggio a otto-bre, ogni venerdì, sabato e

domenica dalle ore 14 alle 18;visite guidate per scuole egruppi su prenotazione allabiglietteria del Museo (0464/452800).Inoltre, grazie alla collabora-zione con One Way Manage-ment Srl (azienda italiana chegestisce la PC Simulator Col-

lection, pubblicata dal pu-blisher olandese Ingress bv),attraverso il videogioco ‘Woo-

dcutter Simulator’ è possibilecimentarsi personalmente nel-la gestione di una modernasegheria virtuale, attraversouna apposita postazione at-trezzata con le periferiche peril gaming prodotte da RaptorGaming Technology GmbH.

Per approfondire: maggiori dettagli sull’antica segheria e riguardo il Kit LUDO nel sito del Museo Civico di Rovereto(www.museocivico.rovereto.tn.it); su Sperimentarea.tv (www.sperimentarea.tv), inoltre, il video di presentazione dell’antica segheria.

Un’iniziativa che ha già cat-turato l’interesse di tutti gliappassionati di giochi virtua-li, conquistando ampi spazi sulweb.In parallelo, a chi vorrà par-tecipare al concorso “Realiz-za il tuo solido perfetto” verràfornito un apposito Kit LUDOcomposto da un cubo di legno(una balsa facilmente lavora-bile) e della carta vetrata. Iconcorrenti dovranno limare ilcubo di legno, fino a creare –a mano – un solido perfetto.Per validare la bontà della so-lido verrà utilizzato un siste-ma di misura composto da uncilindro, all’interno del qualesarà soffiata dell’aria. In talecilindro i partecipanti potran-no inserire il proprio manufat-to. Se l’oggetto prodotto dalconcorrente “galleggerà” al-l’interno di un preciso range divalori – indicato da una scalagraduata, l’artefice vinceràuno dei premi messi a disposi-zione dal Museo Civico di Ro-vereto e dall’Associazione Ar-tigiani e Piccole Imprese del-la Provincia di Trento: tra que-sti la nuovissima console Nin-tendo 3DS™, la console Nin-tendo Wii™ e alcune copie deivideogame che compongono laPC Simulator Collection.

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Autorizzazione Tribunale

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n. 114 del 12.04.1985

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Rovereto - via G. Tartarotti, 62

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