Foglio Parrocchiale Marzo 2012

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Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’Alpone Piazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045 6107379 - fax 045 7612978 [email protected] - www.parrocchiamonteforte.it Anno 11 - n. 122 - Marzo 2012 ORARI DELLE SANTE MESSE FERIALI: Parrocchia : Lunedì, Mercoledì e Venerdì ore 19.00, Giovedì ore 20.30; San Giuseppe : Martedì, Giovedì ore 8.30; Casa di Riposo : Martedì ore 7.30 FESTIVE: Parrocchia : Sabato ore 19, Domenica ore 8, 9.30, 11, 18.30; Casa di Riposo : Sabato ore 16 ADORAZIONE: San Giuseppe : Martedì dalle ore 9 alle 22 e Giovedì dalle ore 9 alle 19; Parrocchia : Giovedì dalle ore 21 alle 22 ADORAZIONE COMUNITARIA: Ogni primo Giovedì del mese alle ore 21.00 in Chiesa Parrocchiale «Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (Eb 10,24) Fratelli e sorelle, la Quaresima ci offre ancora una volta l’op- portunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il no- stro cammino di fede, sia personale che co- munitario. È un percorso segnato dalla pre- ghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pa- squale. Quest’anno desidero proporre al- cuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Pre- stiamo attenzione gli uni agli altri, per sti- molarci a vicenda nella carità e nelle opere buone». È una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l’accesso a Dio. Il frutto dell’accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede», di man- tenere salda «la professione della nostra speranza» nell’attenzione costante ad eser- citare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone». Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2012 Foto Gianni Brighente (continua)

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Foglio Parrocchiale della Parrocchia di Monteforte d'Alpone VR

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Page 1: Foglio Parrocchiale Marzo 2012

Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’AlponePiazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045 6107379 - fax 045 7612978

[email protected] - www.parrocchiamonteforte.it

Anno 11 - n. 122 - Marzo 2012

ORARI DELLE SANTE MESSE

FERIALI: Parrocchia: Lunedì, Mercoledì e Venerdì ore 19.00, Giovedì ore 20.30; San Giuseppe: Martedì, Giovedì ore 8.30; Casa di Riposo: Martedì ore 7.30

FESTIVE: Parrocchia: Sabato ore 19, Domenica ore 8, 9.30, 11, 18.30; Casa di Riposo: Sabato ore 16

ADORAZIONE: San Giuseppe: Martedì dalle ore 9 alle 22 e Giovedì dalle ore 9 alle 19; Parrocchia: Giovedì dalle ore 21 alle 22ADORAZIONE COMUNITARIA: Ogni primo Giovedì del mese alle ore 21.00 in Chiesa Parrocchiale

«Prestiamo attenzione gli uni agli altri,

per stimolarci a vicenda

nella carità e nelle opere buone»

(Eb 10,24)

Fratelli e sorelle, la Quaresima ci offre ancora una volta l’op-portunità di riflettere sul cuore della vitacristiana: la carità. Infatti questo è un tempopropizio affinché, con l’aiuto della Paroladi Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il no-

stro cammino di fede, sia personale che co-munitario. È un percorso segnato dalla pre-ghiera e dalla condivisione, dal silenzio edal digiuno, in attesa di vivere la gioia pa-squale. Quest’anno desidero proporre al-cuni pensieri alla luce di un breve testobiblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Pre-stiamo attenzione gli uni agli altri, per sti-molarci a vicenda nella carità e nelle operebuone». È una frase inserita in una pericopedove lo scrittore sacro esorta a confidare in

Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ciha ottenuto il perdono e l’accesso a Dio. Ilfrutto dell’accoglienza di Cristo è una vitadispiegata secondo le tre virtù teologali: sitratta di accostarsi al Signore «con cuoresincero nella pienezza della fede», di man-tenere salda «la professione della nostrasperanza» nell’attenzione costante ad eser-citare insieme ai fratelli «la carità e le operebuone». Si afferma pure che per sostenerequesta condotta evangelica è importante

Messaggio di Benedetto XVI per la Quaresima 2012

Foto Gianni Brighente

(continua)

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partecipare agli incontri liturgici e di pre-ghiera della comunità, guardando alla metaescatologica: la comunione piena in Dio.Mi soffermo sul versetto 24, che, in pochebattute, offre un insegnamento prezioso esempre attuale su tre aspetti della vita cri-stiana: l’attenzione all’altro, la reciprocitàe la santità personale. 1. “Prestiamo attenzione”: la responsabilitàverso il fratello. Il primo elemento è l’invitoa «fare attenzione»: il verbo greco usato èkatanoein, che significa osservare bene, es-sere attenti, guardare con consapevolezza,accorgersi di una realtà. Lo troviamo nel Vangelo, quando Gesù in-vita i discepoli a «osservare» gli uccelli delcielo, che pur senza affannarsi sono oggettodella sollecita e premurosa Provvidenza di-vina, e a «rendersi conto» della trave chec’è nel proprio occhio prima di guardarealla pagliuzza nell’occhio del fratello. Lotroviamo anche in un altro passo dellastessa Lettera agli Ebrei, come in-vito a «prestare attenzione aGesù», l’apostolo e sommo sacer-dote della nostra fede. Quindi, ilverbo che apre la nostra esorta-zione invita a fissare lo sguardosull’altro, prima di tutto su Gesù,e ad essere attenti gli uni verso glialtri, a non mostrarsi estranei, in-differenti alla sorte dei fratelli.Spesso, invece, prevale l’atteggia-mento contrario: l’indifferenza, ildisinteresse, che nascono dal-l’egoismo, mascherato da una par-venza di rispetto per la «sfera privata».Anche oggi risuona con forza la voce delSignore che chiama ognuno di noi a pren-dersi cura dell’altro. Anche oggi Dio cichiede di essere «custodi» dei nostri fratelli,di instaurare relazioni caratterizzate da pre-mura reciproca, da attenzione al benedell’altro e a tutto il suo bene. Il grandecomandamento dell’amore del prossimoesige e sollecita la consapevolezza di avereuna responsabilità verso chi, come me, ècreatura e figlio di Dio: l’essere fratelli inumanità e, in molti casi, anche nella fede,deve portarci a vedere nell’altro un veroalter ego, amato in modo infinito dal Si-gnore. Se coltiviamo questo sguardo di fra-ternità, la solidarietà, la giustizia, così comela misericordia e la compassione, scaturi-ranno naturalmente dal nostro cuore. 2. “Gli uni agli altri”: il dono della recipro-cità. Tale «custodia» verso gli altri contra-sta con una mentalità che, riducendo la vitaalla sola dimensione terrena, non la consi-dera in prospettiva escatologica e accetta

qualsiasi scelta morale in nome della libertàindividuale. Una società come quella at-tuale può diventare sorda sia alle sofferenzefisiche, sia alle esigenze spirituali e moralidella vita. Non così deve essere nella co-munità cristiana! L’apostolo Paolo invita acercare ciò che porta «alla pace e alla edi-ficazione vicendevole», giovando al «pros-simo nel bene, per edificarlo», senzacercare l’utile proprio «ma quello di molti,perché giungano alla salvezza». Questa re-ciproca correzione ed esortazione, in spiritodi umiltà e di carità, deve essere parte dellavita della comunità cristiana. I discepoli del Signore, uniti a Cristo me-diante l’Eucaristia, vivono in una comu-nione che li lega gli uni agli altri comemembra di un solo corpo. Ciò significa chel’altro mi appartiene, la sua vita, la sua sal-vezza riguardano la mia vita e la mia sal-vezza. Tocchiamo qui un elemento moltoprofondo della comunione: la nostra esi-

stenza è correlata con quella degli altri, sianel bene che nel male; sia il peccato, sia leopere di amore hanno anche una dimen-sione sociale. Nella Chiesa, corpo misticodi Cristo, si verifica tale reciprocità: la co-munità non cessa di fare penitenza e di in-vocare perdono per i peccati dei suoi figli,ma si rallegra anche di continuo e con giu-bilo per le testimonianze di virtù e di caritàche in essa si dispiegano. «Le varie membraabbiano cura le une delle altre», affermaSan Paolo, perché siamo uno stesso corpo.La carità verso i fratelli, di cui è un’espres-sione l’elemosina - tipica pratica quaresi-male insieme con la preghiera e il digiuno- si radica in questa comune appartenenza.Anche nella preoccupazione concreta versoi più poveri ogni cristiano può esprimere lasua partecipazione all’unico corpo che è laChiesa. Attenzione agli altri nella recipro-cità è anche riconoscere il bene che il Si-gnore compie in essi e ringraziare con loroper i prodigi di grazia che il Dio buono eonnipotente continua a operare nei suoi

figli. Quando un cristiano scorge nell’altrol’azione dello Spirito Santo, non può chegioirne e dare gloria al Padre celeste. 3. “Per stimolarci a vicenda nella carità enelle opere buone”: camminare insiemenella santità. Questa espressione della Let-tera agli Ebrei ci spinge a considerare lachiamata universale alla santità, il camminocostante nella vita spirituale, ad aspirare aicarismi più grandi e a una carità semprepiù alta e più feconda. L’attenzione reci-proca ha come scopo il mutuo spronarsi adun amore effettivo sempre maggiore,«come la luce dell’alba, che aumenta losplendore fino al meriggio», in attesa di vi-vere il giorno senza tramonto in Dio. Iltempo che ci è dato nella nostra vita è pre-zioso per scoprire e compiere le opere dibene, nell’amore di Dio. Così la Chiesastessa cresce e si sviluppa per giungere allapiena maturità di Cristo. In tale prospettivadinamica di crescita si situa la nostra esor-

tazione a stimolarci reciprocamenteper giungere alla pienezza del-l’amore e delle buone opere. Pur-troppo è sempre presente latentazione della tiepidezza, del sof-focare lo Spirito, del rifiuto di «trafficare i talenti» che cisono donati per il bene nostro e al-trui. Tutti abbiamo ricevuto ricchezzespirituali o materiali utili per ilcompimento del piano divino, per il bene della Chiesa eper la salvezza personale. I maestri

spirituali ricordano che nella vita di fedechi non avanza retrocede. Cari fratelli e so-relle, accogliamo l’invito sempre attuale atendere alla «misura alta della vita cri-stiana» (GIOVANNI PAOLO II, Lett. ap.Novo millennio ineunte). La sapienza dellaChiesa nel riconoscere e proclamare labeatitudine e la santità di taluni cristianiesemplari, ha come scopo anche di susci-tare il desiderio di imitarne le virtù. SanPaolo esorta: «gareggiate nello stimarvi avicenda». Di fronte ad un mondo che esige dai cri-stiani una testimonianza rinnovata di amoree di fedeltà al Signore, tutti sentano l’ur-genza di adoperarsi per gareggiare nella ca-rità, nel servizio e nelle opere buone.Questo richiamo è particolarmente forte neltempo santo di preparazione alla Pasqua.Con l’augurio di una santa e feconda Qua-resima, vi affido all’intercessione dellaBeata Vergine Maria e di cuore imparto atutti la Benedizione Apostolica.

BENEDETTO XVI

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GU I N E A B I S S A Uspeciale

La carità della QuaresimaUn bel traguardo! Abbiamo portato la se-renità, la sicurezza, la dignità alla comu-nità delle suore dello Spirito Santo che ilSignore ci ha fatto incontrare attraversola nostra carità in Guinea Bissau.I nostri fratelli e le nostre sorelle, che sonostati in Africa a lavorare nei mesi scorsi,hanno effettuato un lavoro straordinario:sono riusciti a fare molto di più di quelloche si erano prefissati. Le pagine che se-guono vi daranno l’idea del lavoro svolto.È bello che un anno dopo, noi che ab-biamo beneficiato della carità di molti chesono venuti in nostro soccorso nell’allu-vione, siamo diventati aiuto per altri.Nello scorso anno abbiamo unito tutte lenostre forze ed iniziative per portare a ter-mine questo progetto. Ora abbiamo fattoun po’ di debito ma credo che con l’aiutodella provvidenza di Dio e delle tante ini-ziative di questo e del prossimo anno riu-sciremo a pagare tutto. Abbiamo spesocirca 18.000 euro per mandare il containercon il materiale necessario per i lavori eper l’acquisto in loco di tutto il resto che

serviva.Ora però riamane una grande difficoltàche tuttavia può diventare una splendidaopportunità per tutti noi per vivere in ve-rità uno dei precetti della Quaresima ecioè l’elemosina.Le suore dello Spirito Santo, alle quali ab-biamo ricostruito la casa, sono tutte di ori-gine africana. Sono state fondate dalVescovo di Bissau già in paradiso, mons.Ferrazzetta originario di Selva di Progno.Ebbene queste suore non possono contaresul sostegno di una Casa Madre europeae quindi vivono una grande povertà.Per sostenersi hanno aperto un asilo, of-frendo, oltre alla scuola, un pasto a più di160 bambini. Molti di questi sono bam-bini che non possono pagare nulla per ilmantenimento della scuola e spesso sonomolto denutriti. L’unico pasto giornalieroche fanno è quello che consumano dallesuore, talvolta molto povero, perchéanche le buone suore fanno quello chepossono.Parlando allora con il Vescovo ausiliare

di Bissau ci è venuta l’idea di lanciare unacampagna di adozioni a distanza di que-sti bambini. Con pochissimo al giorno, sipotrebbe adottare un bambino perchépossa avere il minimo necessario peruscire dalla denutrizione.Nei prossimi giorni ci metteremo in con-tatto con le suore e cercheremo di com-prendere realmente quali sono le necessitàe come fare per bene le cose.Nel numero del foglio parrocchiale diAprile daremo tutti i dettagli per poteradottare un bambino della Guinea Bissau.La quaresima tradizionalmente è il tempodell’elemosina. Credo veramente che conpoche elemosine, forse meno di un caffèal giorno, potremo sfamare un bambinoin Guinea Bissau. Il Signore che ci accompagna apra il no-stro cuore, perché nella carità verso i piùpoveri possiamo convertirci e ritrovarenell’amore disinteressato il senso del no-stro essere cristiani.

don Alessandro

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Bissau, 26 Gennaio 2012

Gentilissimo Don Alessandro,

la mia Congregazione ed io vorremmo

esprimerle la nostra gratitudine per quello

che lei ed i suoi parrocchiani avete fatto

per noi. Il vostro aiuto è stato per noi una

benedizione del Signore.

Come lei sa il nostro è uno dei paesi più

poveri al mondo e anche noi come Con-

gregazione, non possiamo permetterci

tante cose. I lavori alla nostra casa, ci sem-

bravano un sogno irraggiungibile, ma voi

li avete realizzati. Vi siamo infinitamente

grate per tutto quello che avete fatto per

noi.

Voi siete per noi i messaggeri di Cristo,

perché con le vostre opere arrivate ai lon-

tani, testimoniando l’amore di Cristo: “Se

fai qualcosa è come se l’avessi fatto a

me”.

Vogliamo ringraziare voi tutti perché siete

i testimoni di quanto può fare un popolo

quando riconosce il Signore nel proprio

fratello. Vi auguro di ricevere sempre nel

cuore l’Amore e la Pace di Dio.

Volevo ancora dirle, carissimo don Ales-

sandro, che lo scorso anno abbiamo aperto

l’asilo. Abbiamo 144 bambini suddivisi

in cinque sale. Per ogni classe ci sono due

educatrici e un’ausiliare. L’asilo è aperto

dalle otto alle diciassette. Per combattere

la denutrizione, serviamo ai bambini il

pranzo, almeno siamo certi che fanno un

pasto completo al giorno.

A nome mio e della mia Congregazione

vi esprimo il mio affetto, la mia stima e la

mia grande riconoscenza per ogni vostro

aiuto.

Prego il Signore affinché riempia sempre

la vostra vita, quella dei vostri familiari e

parrocchiani di gioia amore e serenità.

Grazie di tutto cuore.

Suor Celeste Monteiro

Lettera delle suore di Bissau alla Comunità

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È trascorso quasi un anno da quando lanostra Parrocchia ha lanciato un’inizia-tiva di carità missionaria in favore delladiocesi di Bissau (capitale della GuineaBissau) per rispondere a una richiestaavanzata dal suo Vescovo, mons. JoséCâmnate. Nella capitale è attivo dal1993 un istituto femminile di vita con-sacrata, intitolato al Divino Espirito

Santo para a Evangelização (DivinoSpirito Santo per l’Evangelizzazione) evoluto da mons. Settimio Ferrazzetta,primo vescovo della Guinea Bissau. Lacasa dove vivono le suore e le giovani incammino vocazionale – tutte guineane –risale agli anni Ottanta: è oramai vec-chia, non più funzionale e a tratti fati-scente. Era perciò urgente mettervimano per garantire una vita più dignitosae più sicura a quanti vi abitano e vi ope-rano. Tutte le offerte raccolte in questimesi sono servite per l’acquisto del ma-teriale necessario alle opere di ristruttu-razione, realizzate da alcuni volontarimontefortiani: una decina di persone hatrascorso a Bissau i mesi di gennaio efebbraio concludendo buona parte dei la-vori programmati. È notizia di questigiorni che il Vescovo di Bissau, ricono-scente per il lavoro svolto e per il nostroimpegno (anche economico), ha messoa disposizione del progetto una discretasomma di denaro, che permetterà di

completare il lavoro.Un paio di settimane fa sono rientrati gliultimi volontari. Con loro ho fatto unachiacchierata per capire meglio qualiopere hanno portato a termine e cosaresta da fare; soprattutto, ho chiesto lorodi raccontare la loro esperienza, così chepossa diventare un arricchimento pertutta la comunità.«Cominciamo col dire che siamo soddi-sfatti: la maggior parte dei lavori cheavevamo programmato sono andati abuon termine, nonostante qualche pic-cola difficoltà e la notizia che anchemons. Câmnate abbia trovato dei fondi

per aiutarci nel proseguimento del pro-getto ci rende molto contenti».Quale situazione avete trovato al vo-stro arrivo?«Sapevamo a cosa saremmo andati in-contro, ma la situazione ci è sembratadavvero difficile. Basti pensare che l’ac-qua calda è rimasta per molti giorni unsogno. E quel che è peggio è che in de-terminati periodi l’acqua era troppo pocaper riuscire a farsi una doccia: ci siamodovuti arrangiare con i metodi tradizio-nali, lavandoci a pezzi con un pento-lino… Ma al di là dell’inizialespaesamento ci siamo messi subito al la-voro per risolvere anche questo pro-blema».Cosa è stato realizzato di preciso?«Per quanto riguarda la casa con l’abi-tazione delle suore, una squadra ha si-stemato l’impianto elettrico, mentre unaltro gruppo si è occupato dell’impiantoidraulico. Adesso, a lavori finiti, ognistanza ha i propri punti luce e le proprieprese di corrente, che è garantita daun’azienda pubblica oppure da un gene-ratore di corrente. Per quanto riguarda laparte idraulica, è stato rimesso a nuovol’impianto, lavorando più del previsto:sono stati sistemati tutti e sei i bagni, unodei quali ora ha il collegamento per l’ac-qua calda; agli altri la si potrà portare infuturo».

Testimonianza dei nostri missionari in Guinea

(continua)

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Un altro grosso problema era la sta-bilità della casa, che è stata costruitasu un terreno paludoso che sta ce-dendo poco a poco.«L’acqua è normalmente raccolta da unpozzo che si trova in cortile. Così fa-cendo il livello della falda si abbassasempre più, il terreno cede e diminuisceil sostegno ai muri perimetrali della casa:questi si riempiono di crepe e fessure,anche molto grandi. In alcuni casi si po-teva vedere da una parte all’altra».E cosa è stato fatto per risolvere ilproblema?«Erano già stati posizionati dei rinforzidi metallo che sosterranno il tetto. Noici siamo limitati a stuccare le fessure,per rendere più accogliente la casa, masoprattutto più pulita. La terra rossadell’esterno riempiva ogni cosa (oltre-tutto, le finestre non hanno vetri!) ed eradifficile tenere puliti gli ambienti. E poidalle fessure entravano in casa ospiti nonsempre graditi: nei giorni della nostrapermanenza ci hanno fatto compagniatopi più o meno grossi, qualche serpentee molti pipistrelli. Gentili, per carità afarci visita, ma ne avremmo fatto volen-tieri a meno! Non vi dico gli spaventiche ci facevano prendere…».E l’esterno?«La necessità più urgente era la sistema-zione del cancello d’ingresso e del murodi cinta. L’ingresso risultava più bassodel livello stradale e durante la stagionedelle piogge il cortile si allaga, con con-seguenze immaginabili. Nelle ultime

settimane abbiamo innalzato il livellodel portone, predisponendo le rampe persuperarlo. L’acqua defluirà grazie a dellecanalette e le suore potranno restare al-l’asciutto. Poi andava sistemato il murodi cinta, che era basso e pericolante: nonproteggeva più la casa da animali e ladri.Pensavamo di recuperarne almeno unaparte limitandoci ad innalzarlo, ma erain condizioni disperate: si è preferito ab-batterlo e ricostruirlo da zero. Un lavoropiù lungo del previsto, ma che siamo riu-sciti a concludere».Anche grazie a manodopera locale, osbaglio?«Sì, soprattutto per i lavori esterni ab-biamo reclutato una decina di giovanidel posto: lavorando per noi avevano la

possibilità di guadagnare qualcosa, perla precisione 5 euro al giorno, che lesuore pagavano alla fine della settimana.La cosa più importante è che abbiamolavorato con loro, insieme, fianco afianco».E come vi facevate capire?«Con tutto quello che c’era a disposi-zione: gesti, soprattutto, ma anche qual-che parola, in dialetto o per i più braviin portoghese. Persino le suore dopo duemesi hanno imparato qualche parola didialetto! Il principio era che ognuno sidava da fare come poteva e dove ser-viva. Non c’erano specializzazioni: cia-scuno lavorava nel suo piccolo per ilbene della missione, ognuno secondo leproprie capacità».Mi pare di capire che si è creato unclima di familiarità e, nonostante lefatiche, di serenità.«È vero: si è creato un bel clima, sia tranoi volontari sia con le suore. Le fatichenon sono mancate, così come qualcheincidente, ma tutto è stato superato conserenità e spirito di condivisione. Cisiamo sentiti accolti e abbiamo accoltoquanto quella città, con le sue povertàe contraddizioni, ci ha donato. Ricor-diamo tutti la semplicità con cui il Ve-scovo è capitato a cena da noi,preannunciato solo da una suora checorreva trafelata in casa gridando: “C’èSua Eccellenza, c’è Sua Eccellenza!”.Naturalmente abbiamo condiviso con lesuore i momenti di preghiera e non èmancata qualche occasione di festa».

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Posso chiedervi se c’è un momentoche vi è rimasto particolarmenteimpresso?«Ognuno ne ricorderebbe uno di-verso. Le risate e i canti che si face-vano fino a tarda sera assieme allesuore o la visita a sorpresa del Ve-scovo, ad esempio… Ma non pos-siamo dimenticare i bambini che cisalutavano da distante: alcuni ci indi-cavano gridando “Branco! Branco!”,perché per molti non è affatto normalevedere un uomo bianco; qualche altroinvece che vincendo la timidezza silascia persino abbracciare. Ci ha col-pito l’estrema povertà di molte situa-zioni, che contrasta con i chioschiaperti per vendere la corrente elettricache serve a ricaricare il cellulare –ormai ce l’hanno tutti! Ci hanno im-pressionato anche le file di bambiniche lungo le strade vendevano lafrutta per racimolare i soldi necessaria pagarsi la scuola…».Tante cose, insomma. E pare diffi-cile mettere d’accordo una con l’al-tra.«Proprio così. Ma l’unica cosa impor-tante crediamo che sia quella di esserestati lì, di esserci messi vicino e avercamminato con la gente del posto. Èimportante aver visto, ascoltato, vis-suto con loro senza giudicare, senzala paura di sporcarsi le mani, perchéanche questa diventa testimonianza difede e di amore».Mentre Giuseppe Almari, GiuseppinaAlmari, Dino e Andrea Beghini, LucaBrandiele, Dino Cagnazzo, Paolo DeCristan, Francesco Marcolungo,Maria Munari, Giuseppe Prà, FrancoRigon e Vittorino Saorin racconta-vano della loro permanenza in Africa,era palpabile la gioia e la fraternitàche avevano sperimentato. Sono per-sone diverse, che in qualche casonemmeno si conoscevano prima dipartire, ma che sono riuscite a faregruppo, a creare unità. Ci auguriamoche altri nella nostra Parrocchia sianodisponibili a condividere in futuroun’esperienza come questa, che fa delbene agli altri mentre fa bene a noistessi.

Paolo Cagnazzo

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Con il Sacramento della Cresima si parte per un nuovo cammino...

“E a due a due li mandò”Come per tutti arriva anche l’ultimogiorno di scuola. E anche per il corso in-tensivo di formazione che porta ad annun-ciare il Vangelo con la vita e con ilservizio siamo agli sgoccioli.Ad ognuno dei giovani è stato proposto diimpegnarsi in parrocchia. Ad alcuni inparticolare è stato proposto l’attività del“friend”. E come ci ha insegnato donAlessandro non è altro che saper donarela nostra amicizia a dei ragazzi più piccolinel nome di Gesù, e, con tante piccole at-tenzioni, cercare di far loro capire chesono amati da Qualcuno di più grande.E il prossimo venerdì 9 marzo, si svolgeràil tanto atteso, e anche un po’ temuto man-dato friend.In tale veglia a un giovane che ha seguitoil corso di evangelizzazione saranno affi-

dati un gruppo di ragazzi di secondamedia. Obiettivo dei friend? Creare con iragazzini affidati un rapporto di amicizia,ponendo al centro Gesù. Sarà l’amiciziavera instaurata da ogni friend con i suoiragazzi il ponte principale per far passarela fede. Infatti, solo quando si è amici verisi possono condividere le esperienze vis-sute, quelle che ci hanno fatto incontrareGesù, che ci fanno dire le opere grandi cheGesù ha compiuto in noi.Come ci dice il Signore, noi siamo statichiamati per nome. E frutto del corso èsaper rispondere “ECCOMI” che a mepiace anagrammarlo così: “E Con Corag-gio Oggi Mi Incammino”.Sapendo che sulla strada non siamo solima accompagnati da un legame che si ècreato con gli altri friend e gli animatori.

Sembra impossibile, ma fino a un anno faeravamo tutti diversi, invece ora abbiamotrovato in Gesù un punto di incontro. Il mandato è un momento di crescita, so-prattutto nella fede, poiché per essere dav-vero “friend” è necessario affidarsicompletamente a Lui, al Suo progetto;perché noi possiamo dare quel poco cheabbiamo e Lui può trasformarlo in qual-cosa di meraviglioso. Possiamo essere come cristalli e Cristo Si-gnore la luce. Solo se noi lo lasciamo fil-trare Lui può illuminare tutte le nostresfaccettature e creare i colori perché comedice Giovanni “In questo sta l'amore: nonsiamo stati noi ad amare Dio, ma è lui cheha amato noi”.

Valentina Lucchi

Domenica 12 Febbraio 2012 - CresimeDomenica 12 Febbraio i nostri ragazzi diII media hanno ricevuto il Sacramentodella Confermazione. L’anno scorso noimamme-catechiste abbiamo iniziato in-sieme a loro un cammino di preparazione,alla scoperta del significato del dono delloSpirito Santo.All’inizio eravamo piene di dubbi: “Sa-remo all’altezza del compito che ci è statoaffidato? Saremo capaci di aiutarli a com-prendere l’importanza di questo Sacra-mento? Saremo in grado di lasciare nelloro cuore il desiderio di avvicinarsi aGesù?...”. Abbiamo trovato le risposte aqueste domande durante gli incontri perio-dici con il parroco.

Don Alessandro non si stancava mai di ri-peterci di affidarci allo Spirito Santo e diinvocarlo perché solo da Lui avremmo ri-cevuto l’energia necessaria per incontraresettimanalmente i nostri ragazzi.Certo, ci sono stati anche momenti di scon-forto quando ci sembrava di “predicare”inutilmente. Poi, però, durante il ritiro or-ganizzato in parrocchia, quando li abbiamovisti affrontare il momento di preghiera si-lenziosa con serietà e sincera partecipa-zione, quando li abbiamo sentiti invocareuno ad uno lo Spirito perché venisse in loroaiuto, ci siamo rese conto che qualcosa era-vamo riuscite a trasmettere. Sì, tutto il no-stro seminare aveva dato frutto!

La nostra soddisfazione, poi, si è tramutatain gioia, quando, durante la cerimonia dellaCresima li abbiamo sorpresi emozionati econsapevoli che quello che stava acca-dendo li avrebbe cambiati, resi più respon-sabili.L’esperienza vissuta, insomma, ci ha arric-chito e ci ha insegnato che non si deveavere paura, che non serve essere teologiper essere testimoni del Vangelo, che bastaavere fede e affidarsi al Signore, perchécon Lui tutto possiamo. Un grazie al nostro parroco per averci chia-mate a questa missione e a tutti i genitoriche ci anno affidato i loro figli.

Elisabetta e Annarosa

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Carnevalgrest

Il GRINV (strana sigla che sta per Gruppi In-vernali in sintonia con Grest Gruppi Estivi) èuna proposta parrocchiale rivolta ai bambinidelle elementari e ai ragazzi delle medie per ri-trovarsi insieme in amicizia il pomeriggio dellaprima domenica del mese. Il momento è gestitoda genitori volontari e dal preziosissimo aiutodelle animatrici del Grest. La prima volta che cisiamo incontrati è stata domenica 5 febbraio: ilpomeriggio è trascorso piacevolmente in com-pagnia giocando, ballando e facendo merenda.Noi genitori abbiamo avuto la conferma che perfar divertire i nostri figli basta veramente poco,sono servite cose semplici per creare un belclima di festa e di allegria, dove i sorrisi e le ri-sate non sono mancati.

Il Circolo Noi ha organizzato il 20 febbraio sem-pre per i bambini e i ragazzi la festa di carnevaledenominata CARNEVALGREST. Il tempo ciha costretti ad incontrarci in Oratorio ma pos-siamo veramente dire che coloro che hanno par-tecipato sono stati soddisfatti. I ragazzi hannocolorato l’oratorio con i loro vestiti mascherati:c’era di tutto e di più dalla spagnola all’uomoragno, dai soldati alle dame dai pagliacci alletigri. Sempre con l’aiuto degli animatori delGrest e un valido supporto tecnico, la festa si èriempita di musica e giochi simpatici dove tuttihanno partecipato con divertimento.

I prossimi appuntamenti sono:

- domenica 4 marzo ore 14.30 GRINV solo per i bambini e ragazzi;

- domenica 18 marzo ore 15.30 TOMBOLA per tutti.

Il CIrColo NoI è APErTo

PEr TUTTI I TEssErATI:sABATo PoMErIGGIo

DoMENICA MATTINA E PoMErIGGIo

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Domenica 5 Febbraio 2012 - Battesimi

Orari della segreteria della canonica

Lun-Ven: 9-12, 15.30-19; Sab: 9-12; Dom: 8.45-11

Cristian~

Edoardo~

Ettore~

Anna~

Sara~

Francesco

Le ali di Thomas“lE AlI DI THoMAs” sono una realtàoramai consolidata da quasi otto anni nellanostra comunità; tantissimi la conoscono,moltissimi ne fanno parte. Tantissimimontefortiani la aiutano, ma forse pochine conoscono davvero le origini, quellapartenza che ha poi portato quest’associa-zione a raccogliere e investire quasi100.000 € per ridare sorrisi, per ricostruireun po’ di serenità e speranza nei cuori dichi, per sfortuna o per altro, crede di nonaver più il diritto di sorridere o di sentirsifelice.Le Ali, così come vengono chiamati, sonoun gruppo di ragazzi che in nome di Tho-mas Todeschi, ragazzo strappato alla vitadalla distrofia muscolare, organizzano egestiscono eventi finalizzati a raccoglierefondi che in qualche modo possano alle-viare le sofferenze di chi si trova in diffi-coltà, a volte finanziando un sogno, avolte semplicemente aiutando a pagareuna bolletta. Non importa se in Brasile onelle case di Monteforte, ciò che importaè che torni il sorriso, soprattutto se quellodi un bambino.Attualmente sono tanti i progetti che que-sti ragazzi stanno portando avanti: in Bra-sile, con i bambini, in Ecuador con i

medici, in Africa con i volontari di Mon-teforte, ma soprattutto qui, in paese, conle famiglie in difficoltà e con chi spessosi vergogna di chiedere. Da qualchegiorno è partita una raccolta di fondi perun progetto che s’intitola “Il sogno dileo” ci spiega Alessandra presidentedelle Ali, questo progetto, segnalato da unamico delle Ali e in collaborazione con laPiccola Fraternità, vuole portare un bam-bino Istriano a realizzare il suo sogno:quello di volare a Disneyland Paris, prima

che la distrofia muscolare di cui è affettolo costringa per sempre su una sedia a ro-telle, potrebbe sembrare una sciocchezzadavanti ai grossi problemi che affliggonole famiglie di oggi, continua Alessandra,ma per chi poi dovrà passare il resto dellasua vita su una sedia a rotelle o attaccatoa un respiratore, il ricordo di questo viag-gio potrebbe diventare il sole di ognigiorno e noi ci impegneremo perché ciòavvenga.

Marco Verzè e Alessandra Fabbro

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Il Santo del meseIl 17 Marzo si festeggia san Patrizio

«Arrivato in Irlanda, ogni giorno por-

tavo al pascolo il bestiame, e pregavo

spesso nella giornata; fu allora che

l’amore e il timore di Dio invasero sem-

pre più il mio cuore, la mia fede crebbe

e il mio spirito era portato a far circa

cento preghiere al giorno e quasi altret-

tanto durante la notte, perché allora il

mio spirito era pieno di ardore».

Patrizio nasce verso il 385 in Britanniada una famiglia cristiana. Verso i 16 anniviene rapito e condotto schiavo in Ir-landa, dove rimane prigioniero per seianni durante i quali approfondisce la suavita di fede secondo il brano della Con-fessione che abbiamo riportato all’inizio.Fuggito dalla schiavitù, ritorna in patria,trascorre qualche tempo con i genitori,poi si prepara e studia per diventare dia-cono e prete. In questi anni raggiungeprobabilmente il continente e fa delleesperienze monastiche in Francia. Raggiunti i 40 anni sente la nostalgia diritornare nella verde isola dell’Irlanda,qui c’è bisogno di evangelizzatori e qual-cuno fa il suo nome come vescovo mis-sionario. La famiglia è restia a lasciarlo

partire e i suoi oppositori gli rimprove-rano una scarsa preparazione spirituale.Nel 432, tuttavia, egli è di nuovo sul-l’isola irlandese e, accompagnato da unascorta, predica, battezza, conferma, ce-lebra l’Eucarestia, ordina presbiteri, con-sacra monaci e vergini. Il successo missionario è grande,ma non mancano gli assalti di ne-mici e predoni, così come le ma-lignità dei cristiani. In quel momento così difficiledella sua vita Patrizio scrive allorala Confessione per respingere leaccuse e celebrare l’amore di Dioche l’ha protetto e guidato neisuoi viaggi così pericolosi. Muore verso il 461. È il patronodell’Irlanda e degli irlandesi nelmondo.Intorno al 650, san Furseo portòalcune reliquie di san Patrizio aPéronne in Francia da dove ilculto si diffuse in varie regionid’Europa; in tempi moderni il suoculto fu introdotto in America e inAustralia dagli emigranti cattolici

irlandesi.Il nome Patrizio dal latino significa “di

nobile discendenza”.Spesso nei dipinti e nelle stature vieneraffigurato con il Bastone pastorale e ilTrifoglio.

Anagrafe Parrocchiale

Hanno concluso il loro cammino terreno

17-11-1940 Montini Vitaliano 05-02-2012

30-06-1934 Bolla Renato 12-02-2012

01-09-1916 Mastella Lucia 13-02-2012

22-08-1928 Temelin Norma 16-02-2012

18-04-1911 Contin Maria 23-02-2012

Sono entrati nella nostra Comunità

6 GeNNaio 2012enea Steccanella nato il 15-10-2011

5 FeBBRaio 2012

Cristian Camponogara nato il 23-10-2011

edoardo Meneghello Canoso nato il 29-06-2011

ettore Meneghello Canoso nato il 29-06-2011

anna Rinaldi nata il 05-10-2011

Sara Schiavo nata il 12-10-2011

Francesco Tonin nato il 12-10-2011

Comunicazione dal Gruppo CaritàIl gruppo Carità comunica che il ricavato del mercatino della Carità per l’anno 2011 è stato di€ 1.000,00, che sono stati consegnati a Don Alessandro per la Guinea Bissau.

Il gruppo ringrazia calorosamente tutti coloro che hanno collaborato, preparando i vari lavoretti e

quelli che hanno scelto il mercatino per i loro acquisti.

Chiunque volesse mettere a disposizione il suo tempo per la preparazione dei lavoretti può rivol-

gersi alle incaricate.

Grazie di cuore

Il gruppo Carità

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Sante Messe di Suffragio

Impaginazione a cura di Alberto Saorin

1 GIO ore 20.30 - S. Messa, a seguire adorazione guidata2 VEN Mattino: visita ai malati

ore 20.30 - Adolescenti3 SAB ore 13.00 - Formazione animatori

ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamicaore 17.00 - Confessioni I mediaore 20.00 - Adorazione giovani in oratorio

4 DoM 2a Settimana di QuaresimaCatechismo III elementareore 14.30 - Grinv

5 LUN ore 21.00 - Gruppo Missionarioore 21.00 - Scuola di evangelizzazione adulti II step

6 MAR ore 19.45 - Scuola di evangelizzazione giovani7 MER ore 20.45 - Catechisti8 GIO ore 21.00 - Fidanzati II anno9 VEN ore 20.30 - Veglia mandato Friend10 SAB ore 13.00 - Formazione animatori

ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamicaore 15-18.30 - Ritiro I Comunioneore 20.00 - Adorazione giovani in oratorio

11 DoM 3a Settimana di QuaresimaCatechismo IV elementareRitiro Parrocchiale a Castelletto di Brenzone

12 LUN ore 18.00 - Gruppo Caritàore 21.00 - Scuola di evangelizzzione adulti II step

13 MAR ore 20.45 - Consiglio Scuola Materna14 MER ore 21.00 - Friend 315 GIO ore 21.00 - Fidanzati conviventi16 VEN ore 20.30 - Adolescenti

17 SAB ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamicaore 17.00 - Confessioni I mediaore 20.00 - Adorazione giovani in oratorio

18 DoM 4a Settimana di Quaresima - Catechismo V elementareVendita torte Scuola MaternaTesseramento associazione “Le ali di Thomas”15-20 - Why not me?

19 LUN ore 21.00 - Scuola di evangelizzazione adulti II step

20 MAR ore 16.00 - Prove I Confessioniore 20.45 - Genitori I Confessione

21 MER ore 15.00 - S. Messa gruppo Padre Pio a S. Giuseppe22 GIO ore 16.00 - Prove I Confessioni

ore 21.00 - Fidanzati I anno

23 VEN ore 20.30 - Adolescenti24 SAB ore 13.00 - Formazione animatori

ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamicaore 16.00 - Prove I Confessioniore 20.00 - Adorazione giovani in oratorio

25 DoM 5a Settimana di Quaresimaore 16.00 - I ConfessioneMercatino della Carità

26 LUN ore 21.00 - Scuola di Evangelizzazione adulti II step

27 MAR ore 19.45 - Friend 228 MER ore 20.45 - Catechisti29 GIO ore 21.00 - Consiglio Pastorale Parrocchiale30 VEN Mattino: visita ai malati (anticipata dal 1° ven. del mese)

ore 20.30 - Penitenziale adolescenti e giovani

31 SAB ore 13.00 - Formazione animatoriore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamica

Calendario Attività

2 VEN Bogoni Gina Prà (crocetta); Tadiello Noemi (crocetta); SaviniFernanda (compleanno); Famiglia Meneghello; Bogoni Andrea(compleanno); Savini Franco; Fiorin Rosetta; Fedeli Pia ePressi Giovanni; Contin Maria (7°)

5 LUN Bogoni Emilia; Grazia Benito; Carletto Luciano e FusaroNatalia; Bolla Renzo (classe 1931); Suor Francesca Nardi;Famiglia Tessari; Famiglia Marcazzani Luigino; NardiOfelia; Verzini Attilio e Modenese Gloria

6 MAR Manuel e Gerardo; Benetti Luigi ed Anna; Fam. Fattori7 MER Veneri Giulio; Pelosato Tullio; Montini Vitaliano;

Ginepro Pietro e Silvina8 GIO Famiglia Canoso9 VEN Intenzioni di una persona; Rodighiero Guglielmo e Gini

Federico12 LUN Cremasco Leonello e Bruno; Comerlati Alessandro (anniv.);

Milani Luigino; Camera Marcello e Lucia; FamiglieRodighiero e Ramazzin; Marcazzani Tullio e Prà Giovanni;Famiglia Perazzolo Gino; Famiglia Ginepro Pietro; VeneriPalmira e Fasolo Guerrino; Dal Lago Lucia e Luigi

13 MAR Famiglia Rossi. Defunti dimenticati sepolti a Monteforte14 MER Carletto Luciano (crocetta); Fusaro Natalia (crocetta); Anzolin

Maria e Claudino; Faltracco Wilma; Flavia e GiuseppeFontana; Famiglia Marcazzani Giuseppe; Fongaro Gianlucae Rosetta; Tamini Bianca e Businaro Adriano; Famiglia ZorziBattista; Soriato Gaetano

15 GIO Bogoni Elio (anniver.) e Todeschi Thomas (compleanno);

Bonomi Giuseppe16 VEN Gini Olinto (crocetta); Pelosato Leonella (crocetta); Mastella

Lea e Dal Savio Cosma; Veneziani Gabriella; Grigato Marco(compleanno); Olinto ed Angelina (anniver.); Rizzotto Pierina(crocetta); Preto Lucia

19 LUN Motterle Celeste; Fattori Silvietto e Gino; Murari Mario eTodesco Adelina; Burti Giocondo (crocetta); FossatoAngela (crocetta); Temelin Bruno (crocetta); PasettoVittorio; Murari Gaetano e Fusaro Natalia; AlpiovezzaLuigi

20 MAR Zambon Antonio (I anniversario); Famiglia Rossi.Defunti dimenticati sepolti a Monteforte

21 MER Rodighiero Guglielmo (croc.); Lecetti Andrea; FongaroGianluca e Rosetta; Famiglia Marcazzani Luigino;Famiglia Bolla Nello e Trezzolani Bruna

22 GIO Gastaldo Ferruccio ed Angelina; Pelosato Renzo e Luigi;Antonioli Ottorino ed Ermelinda; Antonioli Agostino (an-

niversario); Tecchio Mario Pierino (anniversario)

23 VEN Bogoni Gina; Bozzola Giuseppe (crocetta); Prà Enrico;Tessari Nerina (crocetta); Steccanella Peter; RodighieroAntonio e famiglia

26 LUN Pelosato Antonia (crocetta); Meneghini Franco eMassimo; Rizzotto Antonio e Marina; Bertuzzo Annama-ria; Leonia ed Igino Zanatello; Famiglia Meneghello; Riz-zetto Bruno ed Antonini Anna; Simoncello Mario e BurtiLeonella

27 MAR Rodighiero Maria. Defunti dimenticati sepolti a Montef.28 MER Bolla Domenico (crocetta); Schiavo Lina (crocetta);

Verzè Pietro (crocetta); Fabiani Franco e Maria; FamigliaIsolani e Geri; Fongaro Gianluca e Rosetta

29 GIO Lazzarini Achille e Caterina; Cavazza Augusto; FamigliaRossi

30 VEN Prà Luigi