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DOSSIER NUOVI SPUNTI DALLA RICERCA 80 n. 18-2018 22 ottobre INFORMATORE ZOOTECNICO di Adelfo Magnavacchi L’autore è direttore di Crpa spa (Centro ricerche produzioni animali), Reggio Emilia. Focus su sei progetti Crpa Competitività e ambiente obiettivi della ricerca L a competitività economica non è l’unico driver che guiderà il set- tore nel nostro Paese, dove forte è l’esigenza di mantenere l’agri- coltura come presidio del territorio e per la salvaguardia della biodiversità. Per questo, a fianco del modello di impre- sa di grande dimensioni efficiente e spe- cializzato, gestito con salariati, avranno uno spazio di crescita anche le aziende a gestione familiare, di dimensioni ridotte localizzate anche in collina e montagna che trarranno la loro capacità di creare reddito ed essere competitive dallo svi- luppo della multifunzionalità e dal contat- to diretto col consumatore. Anche queste imprese, al pari di quelle grandi, hanno bisogno di innovazione. Tutte trovano risposte nella ricerca, che oltre a sviluppare innovazioni tecnologi- che, di processo e di prodotto, sta orien- tandosi verso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi. È questo il caso, ad esempio, di alcu- ni progetti in corso di realizzazione da parte del Crpa, come “Forage4Climate”, “Bioeconomia km 0” ed “(E)mission”, che rispondono in particolare alle esigenze delle aziende di pianura del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano di trovare soluzioni integrate per recuperare com- petitività, gestendo nel contempo le prin- cipali problematiche ambientali. Altri progetti puntano sulla valorizzazione e promozione del prodotto e dell’attività agricola creando una social community su facebook e realizzando piattaforme di vendita on-line come modello di svi- luppo per le piccole latterie, come “Par- maggrega”. “Carbonio di montagna” e “Convenient”, invece, si focalizzano sulla valorizzazione delle biodiversità e del- le peculiarità della zootecnia da latte di montagna. Forage4Climate Il progetto “Forage4Climate” (http://fora- ge4climate.it), finanziato dall’Unione eu- ropea nell’ambito del Programma Life + (Life15 Ccm/It/000039), si occupa di de- lineare buone pratiche Agricole, capaci di mitigare l’emissione di gas serra, dando al contempo ricadute economiche positive al settore e valorizzandone il ruolo per la tutela dell’ambiente. Focus del progetto sono i sistemi foraggeri, cioè gli avvicen- damenti colturali per la produzione di ali- menti per l’allevamento da latte bovino e ovi-caprino. Oltre a sviluppare innovazioni tecnologiche, di processo e di prodotto, la ricerca sta orientandosi verso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi. Riservando grande attenzione a obiettivi come la sostenibilità ambientale ed economica I sei progetti di cui parliamo A) Nuovi modelli organizzativi, per i grandi allevamenti: - Forage4Climate - Bioeconomia a km 0 - (E)mission B) Tutela dell’ambiente e della biodi- versità in montagna: - Carbonio di montagna - Convenient C) Brand identity e filiera corta on- line, per i piccoli allevamenti: - Parmaggrega

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DOSSIER NUOVI SPUNTI DALLA RICERCA

80 n. 18-2018 22 ottobreINFORMATORE ZOOTECNICO

di Adelfo Magnavacchi

L’autore è direttore di Crpa spa (Centro ricerche produzioni animali), Reggio Emilia.

Focus su sei progetti Crpa

Competitività e ambienteobiettivi della ricerca

La competitività economica non è l’unico driver che guiderà il set-tore nel nostro Paese, dove forte è l’esigenza di mantenere l’agri-

coltura come presidio del territorio e per la salvaguardia della biodiversità. Per questo, a fianco del modello di impre-sa di grande dimensioni efficiente e spe-cializzato, gestito con salariati, avranno uno spazio di crescita anche le aziende a gestione familiare, di dimensioni ridotte localizzate anche in collina e montagna che trarranno la loro capacità di creare reddito ed essere competitive dallo svi-luppo della multifunzionalità e dal contat-to diretto col consumatore.Anche queste imprese, al pari di quelle grandi, hanno bisogno di innovazione. Tutte trovano risposte nella ricerca, che oltre a sviluppare innovazioni tecnologi-che, di processo e di prodotto, sta orien-tandosi verso lo sviluppo di nuovi modelli

organizzativi. È questo il caso, ad esempio, di alcu-ni progetti in corso di realizzazione da parte del Crpa, come “Forage4Climate”, “Bioeconomia km 0” ed “(E)mission”, che rispondono in particolare alle esigenze delle aziende di pianura del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano di trovare soluzioni integrate per recuperare com-petitività, gestendo nel contempo le prin-cipali problematiche ambientali. Altri progetti puntano sulla valorizzazione e promozione del prodotto e dell’attività agricola creando una social community su facebook e realizzando piattaforme di vendita on-line come modello di svi-luppo per le piccole latterie, come “Par-maggrega”. “Carbonio di montagna” e “Convenient”, invece, si focalizzano sulla valorizzazione delle biodiversità e del-le peculiarità della zootecnia da latte di montagna.

Forage4ClimateIl progetto “Forage4Climate” (http://fora-ge4climate.it), finanziato dall’Unione eu-ropea nell’ambito del Programma Life + (Life15 Ccm/It/000039), si occupa di de-lineare buone pratiche Agricole, capaci di mitigare l’emissione di gas serra, dando al contempo ricadute economiche positive al settore e valorizzandone il ruolo per la tutela dell’ambiente. Focus del progetto sono i sistemi foraggeri, cioè gli avvicen-damenti colturali per la produzione di ali-menti per l’allevamento da latte bovino e ovi-caprino.

Oltre a sviluppare innovazioni tecnologiche, di processo e di prodotto, la ricerca sta orientandosi verso lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi.

Riservando grande attenzione a obiettivi come la sostenibilità ambientale ed economica

I sei progetti di cui parliamo

A) Nuovi modelli organizzativi, per i grandi allevamenti: - Forage4Climate - Bioeconomia a km 0 - (E)missionB) Tutela dell’ambiente e della biodi-versità in montagna: - Carbonio di montagna- ConvenientC) Brand identity e filiera corta on-line, per i piccoli allevamenti: - Parmaggrega

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divulgazione e dimostrazione in campo dedicate agli agricoltori; tutti gli aggiorna-menti del progetto e gli appuntamenti su http://forage4climate.it

Bioeconomia a km 0Il progetto “Bioeconomia a km 0”, attiva-to nel dicembre 2017 e operativo fino al 2019, focalizza in una serie di obiettivi specifici i nodi da risolvere per la valoriz-zazione dei sottoprodotti vegetali nell’ali-mentazione animale e, in seconda battu-

Le azioni del progetto relative al latte bo-vino vengono svolte in aziende pilota di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Roma-gna. I risultati attesi dal progetto sono: - buone pratiche di produzione che fa-voriscano lo stoccaggio di carbonio nei suoli e limitino le emissioni di gas ad ef-fetto serra in atmosfera; - strumenti per la contabilizzazione dei flussi di carbonio; - la diffusione di una maggiore consape-

volezza del ruolo dell’agricoltura nella mi-tigazione dei cambiamenti del clima. Considerando l’azienda che produce lat-te con approccio from cradle to fam gate si valuta che gli interventi proposti da Fo-rage4Climate nelle aree della Pianura Pa-dana per i bovini potranno ridurre di circa 520mila t di CO

2 eq/anno le emissioni connesse alla produzione di latte vaccino e di 223mila t quella di latte ovicaprino. Il progetto, partito nel 2016, si conclu-derà nel 2020 e prevede molte attività di

Per divulgare i risultati di “Forage4Climate”, il progetto prevede molte attività dimostrative nelle aziende pilota. Nella foto, la visita guidata alla Fattoria Rossi di Reggio Emilia.

“Bioeconomia a km 0” mira alla valorizzazione dei sottopro-dotti nell’alimentazione. Nella foto, sottoprodotti insilati.

Nei siti di sperimentazione “(E)mission” si misurano le perdite di azoto in ambiente per promuovere le agrotecniche più ef-ficienti. Nella foto, misura delle emissioni di ammoniaca dallo spandimento dei liquami su prato stabile.

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ta, per produrre energia:- messa a punto di tecniche di conserva-zione ed uso dei sottoprodotti;- determinazione dei sottoprodotti po-tenzialmente utilizzabili e del loro valore (nutritivo, energetico, biologico, sanitario ed economico);- organizzazione logistica di approvvi-gionamento a livello di azienda agricola, cioè senza l’intermediazione dell’industria mangimistica e/o di uno stoccatore; - valutazione degli impatti e del risparmio di CO

2 dei processi proposti.I risultati attesi sono protocolli di gestione dell’approvvigionamento, dell’insilamen-to e dell’impiego delle biomasse a dispo-sizione in azienda e un’analisi completa costi/benefici del processo complessivo per la valutazione del risparmio di CO

2 dei processi proposti.“Bioeconomia a km 0 - Valorizzazione di sottoprodotti vegetali fibrosi come ali-mento zootecnico e a fini energetici” è un’iniziativa realizzata nell’ambito del Psr Emilia-Romagna 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: Produttività e sostenibilità per l’agricoltu-

ra - Focus Area 5C Valorizzazione scarti e sottoprodotti ai fini alimentari, agronomici ed energetici e chimica verde.

(E)missionObiettivo del progetto “(E)mission” (http://emission.crpa.it) è quello di garantire sostenibilità ambientale e sociale agli al-levamenti zootecnici delle filiere del Par-migiano Reggiano e del Grana Padano, attraverso la riduzione delle emissioni di ammoniaca e gas ad effetto serra in at-mosfera e il rilascio di nitrati nelle acque.Il sistema di produzione agricola sosteni-bile che si vuole mettere a punto si basa su un insieme di tecniche agronomiche fondamentali, quali la corretta gestione dei liquami (sia come modalità che come tempistica), la copertura permanente del suolo oppure l’alterazione minima del ter-reno, attraverso il prato stabile o l’utilizzo di colture di copertura temporanee. Tale sistema mira ad aumentare l’attività biologica e la fertilità dei terreni, e ridurre le perdite di azoto in atmosfera e verso le acque.Ricercatori e agricoltori lavorano assie-me, per una zootecnia sostenibile che

valorizza il potere fertilizzante dei liquami.“(E)mission - Ottimizzazione delle tec-niche agronomiche e della gestione dei reflui per ridurre l’impatto ambientale de-gli allevamenti zootecnici” è un’iniziativa realizzata nell’ambito del Psr Emilia-Ro-magna 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenaria-to europeo per l’innovazione: Produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Focus Area 5D - Ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall’agricoltura.

Carbonio di montagnaProteggere la montagna dall’abbandono e dal degrado ambientale, migliorando la redditività della zootecnia e facendola diventare fattore positivo per contrastare l’erosione e l’emissione di gas serra è l’o-biettivo del progetto “Carbonio di monta-gna” (http://carboniodimontagna.crpa.it). Quello dell’erosione e del dissesto idro-geologico è un fenomeno che colpisce molte aree montane d’Italia e che si ac-compagna a un progressivo spopola-mento. Il carattere innovativo del proget-to sta nell’ideazione e nel monitoraggio,

LO SCENARIO ECONOMICOCon una domanda mondiale in costante crescita, il settore lattiero-caseario guarda con sempre maggiore interesse alla ricerca scientifica, vista come partner per progettare modelli di sviluppo, tecnologico e di processo, sempre più efficienti. Il fine è quello di rendere le aziende sempre più competitive, socialmente accettabili e sostenibili per l’ambiente.Vincerà chi riuscirà a mantenersi sul mercato, producendo un reddito adeguato alla propria sopravvivenza. Questo significa che non è ancora finito il processo di ridimensionamento strutturale che ha portato in Italia nel giro di qualche decennio alla chiusura di centinaia di allevamenti, soprattutto di piccole dimensioni. Basti pensare che nel 2012, rispetto ad otto anni prima, il numero di aziende è passato da 61mila a 37mila unità. Si tratta di una riduzione del 40% circa, compensato da un aumento della produzione di latte, rimasta invece pressoché stabile. Le analisi di forecast, come Innovalatte 2030 realizzata dal Crpa nel 2013,

concordano nel prevedere un trend caratterizzato da una ulteriore contrazione del numero di allevamenti.Quello descritto è lo scenario che spinge il settore lattiero-caseario italiano ad adeguarsi alla competizione del mercato mondiale. Infatti, sempre come scenario al 2030, l’Ifcn, la rete che associa 30 istituti di ricerca di vari Paesi, di cui il Crpa è il partner ufficiale per l›Italia, nel suo report 2018 prevede una crescita della produzione di latte a livello mondiale del 35%, per un totale di 1,168 miliardi di tonnellate, cioè un aumento di 304 milioni di tonnellate, equivalente a più del triplo del volume di latte attualmente prodotto negli Stati Uniti.Per l’Italia è prevista una crescita del 10%, per effetto della fine del regime delle quote latte, pari a una produzione che comunque a livello mondiale rappresenterà sempre l’1-2% del latte totale. Nonostante la piccola percentuale, la capacità di creare formaggi di eccellenza e ad elevato valore aggiunto mette l’Italia nelle condizioni di giocare un ruolo attivo soprattutto nel settore dei formaggi, in particolare di quelli stagionati. A.M.

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direttamente nelle aziende, di una filiera del carbonio da riprodurre a livello terri-toriale che utilizzi in maniera efficiente e adeguata ai terreni declivi i reflui prodotti in loco. Lo scopo è quello di aumentare, attra-verso opportuni interventi tecnico-agro-nomici, l’accumulo di carbonio organico nei terreni; i risultati che si vogliono rag-giungere sono una minore emissione di CO

2 in atmosfera e un miglioramento della fertilità dei suoli, che diventano più resilienti all’erosione.“Carbonio di montagna - Il contributo della zootecnia da latte di montagna alla conservazione e al sequestro di car-bonio” è realizzato nell’ambito del Psr Emilia-Romagna 2014-2020 - Tipo di operazione 16.1.01 - Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: Produttività e sostenibilità dell’agricoltura – Focus Area 5E - Forestazione ambien-tale - Promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agri-colo e forestale.

ConvenientSalvaguardare gli ultimi 50 bovini di razza Ottonese, incrementandone il numero, e valorizzare le produzioni lattiero-casearie monolatte sono questi gli obiettivi del progetto “Convenient”, allo scopo di cre-are nuove prospettive di sviluppo econo-mico per l’appennino.La razza autoctona Ottonese, originaria della zona appenninica di convergenza tra Lombardia, Emilia, Liguria e Piemon-te, presenta caratteristiche di longevità e rusticità che la rendono adatta alle aree marginali. Nell’ambito del progetto sono previste azioni per aumentare il numero di ripro-duttori diversificando le dosi di seme disponibile per limitare il fenomeno della consanguineità e si studieranno le razioni ottimali per migliorare e standardizzare le produzioni. Successivamente si procederà alla carat-terizzazione chimica, nutrizionale, tecno-logica e sensoriale del latte e alla messa a punto di metodologie per realizzare prodotti lattiero-caseari mono-razza che potranno rappresentare una fonte diretta di reddito per l’azienda agricola.

Il modello di lavoro verrà realizzato in modo tale da essere replicabile in altre aziende per recuperare altre razze in via di estinzione.Il progetto “Convenient - Conservazione e valorizzazione di razze autoctone in via di estinzione” è realizzato nell’ambito del Psr Emilia-Romagna 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: produttività e sostenibilità dell’agricoltu-ra – Focus Area 4A - Salvaguardia, ripri-

stino e miglioramento della biodiversità, compreso nelle zone Natura 2000 e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell’agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell’assetto paesaggistico dell’Europa.

ParmaggregaInfine il progetto “Parmaggrega” (www.facebook.com/caseificio.sanpierdamiani) affronta il nodo della commercializzazio-ne del formaggio Parmigiano-Reggiano e crea un percorso innovativo per far in modo che produttori singoli e aggregati possano arrivare direttamente a vendere i propri prodotti in piattaforme di vendita online dove ancora non sono presenti. L’obiettivo generale del progetto è la cre-azione di una piattaforma/prototipo per la vendita del formaggio Parmigiano-Reg-giano direttamente al consumatore finale sui social media. Tale piattaforma/prototipo sarà creata mediante l’adattamento e la combina-zione dei principali strumenti di vendita on-line e webmarketing, senza tralasciare elementi ancora poco sfruttati nel mar-keting di questo prodotto, come il mar-keting territoriale, le certificazioni di filiera (Parmigiano Reggiano certificato Halal) e

Processo sperimentale di compostaggio di letame realizzato nell’ambito di “Carbo-nio di montagna” per ridurre le emissioni di CO2 .

In stalla, il progetto “Convenient” punta a migliorare e standardizzare la produ-zione di latte grazie all’ottimizzazione della razione (si ringrazia per la foto A. Zanon).

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Oltre alle informazioni on-line, le quotidiane visite al caseificio San Pier Damiani d Parma (partner del progetto “Parmaggrega”) favoriscono la trasparenza e la fide-lizzazione del consumatore.

la responsabilità sociale dell’impresa zo-otecnica.Le attività previste porteranno alla cre-azione della nuova corporate identity e del nuovo brand sulla base degli studi preliminari effettuati e sugli elementi ca-ratterizzanti i produttori (allevamento e caseificio), che saranno i protagonisti del marketing. La creazione e gestione della social com-munity e del social marketing faranno leva in particolare sulle attività svolte dai produttori, sulla tracciabilità degli input produttivi (e relativi processi di verifica), sul territorio e sulla responsabilità sociale di impresa. La realizzazione del piano logistico e dei processi di certificazione viene de-finita negli studi preliminari e mediante l’attivazione della piattaforma di vendi-ta, che ha lo scopo di aggregare i pro-duttori.“Parmaggrega: aggregazione produttori PR per la creazione di una filiera corta di

vendita diretta attraverso i social media” è un’iniziativa realizzata nell’ambito del Psr Emilia-Romagna 2014-2020 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del

partenariato europeo per l’innovazione: Produttività e sostenibilità per l’agricoltu-ra - Focus Area 2A - Ammodernamento e diversificazione. l

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