Focus Immigrazione - Anno X n. 38 del 22 novembre 2012

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Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agli iscritti UIL A cura del Servizio Politiche Territoriali della Anno X n. 38 del 22 novembre 2012 Campagna “12 x 12”: lavoro dignitoso per lavoratrici e lavoratori domestici Il 18 dicembre 2012, Convegno a sostegno della ratifica della Convenzione OIL n. 189 Nella settimana dal 12 al 18 dicembre, campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico e sui contenuti della Convenzione ILO 189. In tutto il mondo vi sono oltre 100 milioni di lavoratrici impiegate a svolgere il proprio lavoro nella casa di qualcun altro. Il loro lavoro, in molti Paesi, è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto, e non rispettato. La grande maggioranza dei lavoratori domestici, sono donne e migranti. In molti paesi esse sono escluse dalla legislazione del lavoro e dai sistemi di protezione sociale. Nel giugno 2011, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione n. 189 e raccomandazione n. 201 sui lavoratori domestici, mirata a stabilire una base di diritti sociali e lavorativi. La Convenzione 189 è entrata in vigore nel 2012 dopo la ratifica dei primi due Paesi: Uruguay e Filippine. Nel corso dell’anno hanno ratificato lo stesso dispositivo anche Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo seguito con attenzione il lavoro realizzato dal Suo Ministero e relativo alla procedura di ratifica della, nonché la disponibilità e l’appoggio dato dal Governo al dispositivo stesso. Ci auguriamo pertanto che la procedura possa concludersi positivamente in tempi brevi. Nel dicembre 2011, la Confederazione Internazionale dei sindacati (ITUC – CSI), ha lanciato a livello mondiale la campagna “12 x 12”, proponendosi l’obiettivo di ottenere la ratifica della Convenzione n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. La campagna ha già ottenuto la costituzione e la mobilitazione di Comitati “12 x 12” in 81 paesi, chiedendo la ratifica della Convenzione ed il miglioramento della legislazione nazionale. I Comitati hanno intrapreso varie attività con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici e dei legislatori ed hanno organizzato eventi pubblici per promuovere la convenzione a sostegno dei diritti dei lavoratori domestici. In questo ambito, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato iniziative in tutta Italia, che si realizzeranno nella settimana dal 12 ed il 18 dicembre prossimi, con attività di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del lavoro domestico e sulla necessità di ratificare quanto prima la Convenzione anche nel nostro Paese. La settimana si concluderà con un seminario centrale che si terrà il 18 dicembre 2012, presso la sede Oil di Roma in Via Panisperna, a partire dalle ore 09.00. 1

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Focus Immigrazione - Anno X n. 38 del 22 novembre 2012

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Rassegna ad uso esclusivamente interno e gratuito, riservata agliiscritti UILA cura del Servizio Politiche Territoriali della Uil Dipartimento Politiche Migratorie

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Anno X n. 38 del 22 novembre 2012

Campagna “12 x 12”: lavoro dignitoso per lavoratrici e lavoratori domesticiIl 18 dicembre 2012, Convegno a sostegno della ratifica della Convenzione OIL n. 189Nella settimana dal 12 al 18 dicembre, campagna di informazione e sensibilizzazione sul tema del lavoro domestico e sui contenuti della Convenzione ILO 189.

In tutto il mondo vi sono oltre 100 milioni di lavoratrici impiegate a svolgere il proprio lavoro nella casa di qualcun altro. Il loro lavoro, in molti Paesi, è sottovalutato, sottopagato, invisibile, non riconosciuto, e non rispettato. La grande maggioranza dei lavoratori domestici, sono donne e migranti. In molti paesi esse sono escluse dalla legislazione del lavoro e dai sistemi di protezione sociale. Nel giugno 2011, l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), ha adottato la Convenzione n. 189 e raccomandazione n. 201 sui lavoratori domestici, mirata a stabilire una base di diritti sociali e lavorativi. La Convenzione 189 è entrata in vigore nel 2012 dopo la ratifica dei primi due Paesi: Uruguay e Filippine. Nel corso dell’anno hanno ratificato lo stesso dispositivo anche Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo seguito con attenzione il lavoro realizzato dal Suo Ministero e relativo alla procedura di ratifica della, nonché la disponibilità e l’appoggio dato dal Governo al dispositivo stesso. Ci auguriamo pertanto che la procedura possa concludersi positivamente in tempi brevi. Nel dicembre 2011, la Confederazione Internazionale dei sindacati (ITUC –CSI), ha

lanciato a livello mondiale la campagna “12 x 12”, proponendosi l’obiettivo di ottenere la ratifica della Convenzione n. 189 da parte di 12 Paesi entro il 2012. La campagna ha già ottenuto la costituzione e la mobilitazione di Comitati “12 x 12” in 81 paesi, chiedendo la ratifica della Convenzione ed il miglioramento della legislazione nazionale. I Comitati hanno intrapreso varie attività con l’obiettivo di richiamare l’attenzione dei politici e dei legislatori ed hanno organizzato eventi pubblici per promuovere la convenzione a sostegno dei diritti dei lavoratori domestici. In questo ambito, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato iniziative in tutta Italia, che si realizzeranno nella settimana dal 12 ed il 18 dicembre prossimi, con attività di informazione e sensibilizzazione sulla tematica del lavoro domestico e sulla necessità di ratificare quanto prima la Convenzione anche nel nostro Paese. La settimana si concluderà con un seminario centrale che si terrà il 18 dicembre 2012, presso la sede Oil di Roma in Via Panisperna, a partire dalle ore 09.00. Alla tavola rotonda, saranno invitati i Ministri del lavoro, degli Esteri e dell’Integrazione e le controparti datoriali. Presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil con delega sull’immigrazione.

LavoroFlussi. Fornero: "Ragioniamo sul

nuovo decreto, pesa la disoccupazione" Aprire all'immigrazione  può comportare dei problemi, dato l'aumento di immigrati senza

lavoro. Ma non possiamo chiuderci"

Roma – 19 novembre 2012 – Il governo sta "ragionando" su un nuovo decreto flussi per riaprire gli ingressi di lavoratori stranieri in Italia, ma sulla decisione finale peseranno i dati poco incoraggianti sulla disoccupazione degli immigrati. Lo ha anticipato stamattina il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo a Trento a un incontro con i giovani organizzato dalla Confindustria locale. A una domanda su immigrazione e lavoro, Fornero ha risposto che "aprire all'immigrazione  può comportare dei problemi, dato l'aumento della

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disoccupazione tra gli immigrati. Per questo – ha sottolineato - stiamo ragionando sul nuovo decreto flussi". "Se guardiamo nel medio periodo – ha però aggiunto  il ministro del Lavoro- le due sponde del Mediterraneo non possono essere separate. Dall' immigrazione possiamo avere un grande contributo alla crescita, non possiamo chiuderci, ma dobbiamo far sì che queste persone trovino occasioni di lavoro e di cittadinanza". L’ultima volta che l’Italia ha aperto  le frontiere per far arrivare dall’estero lavoratori subordinati non stagionali è stato nel 2011, grazie a un decreto flussi varato dal governo Berlusconi. Prevedeva quasi 100 mila ingressi, oltre la metà dei quali erano riservati a lavoratori di ogni settore provenienti da Paesi che avevano accordi con l’Italia. Da altri Paesi potevano arrivare solo trentamila lavoratori domestici. Per il 2012 il governo Monti non ha varato decreti flussi, a eccezione di quello per i lavoratori stagionali. Questa scelta, suggerita dai tecnici dei ministeri del Lavoro e dell’Interno, è stata giustificata davanti al Parlamento dallo stesso ministro Fornero con l’eccessiva presenza di disoccupati stranieri in Italia.Elvio Pasca,

Ricerca della Banca d’Italia gli immigrati non tolgono lavoro agli italianiUn'analisi di 15 anni di immigrazione dimostra che questa ha «spostato» i lavoratori nazionali verso lavori più qualificati http://www.corriere.it/

Primo: gli immigrati non tolgono lavoro, portano anzi dei benefici al mercato del lavoro che li accoglie. Secondo: gli effetti positivi per i lavoratori «nazionali», sono anche in termini di busta paga. Terzo: consistenti flussi migratori hanno l’effetto di spostare i lavoratori «nazionali» verso occupazioni più specializzate e migliori. Francesco D’Amuri, ricercatore di Bankitalia, e Giovanni Peri, dell’University of California, in un working paper appena pubblicato sul sito della nostra Banca centrale, sfatano alcuni luoghi comuni.

LA RICERCA - Fra il 1996 e il 2010 i lavoratori stranieri entrati nei 15 principali Paesi

dell’Europa Occidentale sono quasi raddoppiati; erano poco meno dell’8% del totale della forza lavoro nel 1996, sfioravano il 14% nel 2010. Un trend che ha superato di gran lunga quello americano: negli Stati Uniti i lavoratori stranieri (nati all’estero) erano il 6% nel 1998, sono diventati il 12,9% nel 2010. Secondo modelli econometrici e analisi dei dati statistici dei Paesi di riferimento i due ricercatori dimostrano che persino un raddoppio dei flussi immigratori, al contrario di quanto ritengono in molti, non ha impatti significativi, a livello statistico, sui livelli di occupazione. Chi dunque teme che gli extracomunitari tolgano il lavoro agli italiani ha un falso timore. Non solo: analizzando 15 anni di immigrazione in Europa i due autori sono giunti alla conclusione che questa ha «spostato» i lavoratori nazionali verso lavori meno manuali e più qualificati e determinato un aumento medio delle buste paga pari allo 0,7%. Effetti che sono maggiori nei Paesi che hanno un mercato del lavoro più flessibile, mentre mercati maggiormente protetti attenuano leggermente questi trend così come l’assorbimento degli immigrati attraverso un avanzamento occupazionale dei lavoratori «nativi».Marco Galluzzo

Carceri: Consiglio d'Europa, stranieri scontino pena nel proprio Paese(ASCA) - Strasburgo, 19 nov - Per cercare di alleviare il grave problema del sovraffollamento delle carceri in Italia, ma anche in molti altri paesi del continente, il Consiglio d'Europa suggerisce accordi tra gli stati perche' ''i detenuti stranieri possano scontare il periodo di pena nel proprio paese''. Per trovare una soluzione equa, il Consiglio d'Europa organizza il 22 e 23 novembre a Roma, assieme al ministero della giustizia, una conferenza europea che stabilisca l'attuazione di questo principio. La Conferenza sarà inaugurata alla Protomoteca del Campidoglio giovedì 22 novembre alle 15 dal Ministro della Giustizia Severino, dalla Vice Segretaria Generale del Consiglio d'Europa Gabriella Battaini Dragoni e dal vice Presidente della

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Corte europea dei Diritti dell'Uomo Guido Raimondi. Venerdì i lavori proseguiranno alla scuola di formazione della polizia penitenziaria in via di Brava. Il paese europeo col maggior numero di detenuti stranieri e' la Svizzera (il 71,6% della popolazione carceraria), perché evidentemente i cittadini svizzeri delinquono poco. Mentre Polonia e Romania hanno un numero minimo di stranieri in carcere (appena lo 0.7%). In Italia il 36% dei detenuti sono stranieri. Se, quindi, più di un terzo della popolazione carceraria fosse trasferita nei rispettivi paesi di origine, sarebbe un bel sollievo per il problema del sovraffollamento. La soluzione proposta dal Consiglio d'Europa e condivisa dal governo italiano avrebbe anche il vantaggio di consentire al detenuto di ricevere le visite regolari dei familiari e anche di poter beneficiare maggiormente nel proprio paese dei programmi di preparazione per il reinserimento nel tessuto sociale una volta scontata la pena.com-dab/

Cittadinanza

Nel 2050 gli immigrati saranno 17% della popolazione

(Agi) Roma 19 novembre 2012 - Oggi in Italia siamo circa 60 milioni: diventeremo 62 milioni nel 2037 poi la popolazione tornerà a scendere intorno al 2050,

quando saremo un 'cocktail' di culture grazie agli immigrati che passeranno dall'attuale 7% al 17%".Lo ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, intervenendo alla convention "Italia + 30" organizzata dall'Istituto Piepoli. "Per allora - ha spiegato Giovannini - gli immigrati rappresenteranno il 25% della popolazione residente nel nord est ma meno del 3% nelle isole: sarà un Paese molto più concentrato al nord, nelle aree più densamente produttive, e questo determinerà tensioni sociali molto forti".Nel 2050 "l'Italia diventerà sempre più vecchia: gli ultra sessantacinquenni supereranno il 30% e gli ultraottantenni il 15%, e questo inciderà

non solo sul welfare ma anche sul cambiamento sociale e culturale. I giovani? Non hanno un futuro pensionistico favorevole, avendo una vita lavorativa limitata e spezzettata percepiranno un pacchetto pensionistico molto più ridotto dei loro genitori e dei loro nonni. E il rimpianto - ha concluso il presidente dell'Istat - e' che abbiamo la generazione giovane più istruita di sempre ma la lasciamo in panchina: i 'neet', i giovani cioè che non studiano e non lavorano, sono oltre il 20%".Fonte Agi

Cittadinanza agli immigrati, l'assenza di RomaLa Capitale non ha aderito alla campagna promossa da Anci, Save the Children e Rete G2. Al contrario di altri 358 Comuni

ROMA - «Hai 12 mesi di tempo , dal compimento dei 18 anni, per richiedere la cittadinanza italiana. Ecco come fare». Così, attraverso l'invio di una lettera, oltre 300

Comuni hanno informato migliaia di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri su come diventare cittadini italiani. Ad aderire all'iniziativa: «18 anni in Comune», lanciata un anno fa da Anci, Save the children e Rete G2-seconde generazioni, in prima fila le grandi città: da Milano a Napoli, da Genova a Bari, assente ingiustificata Roma. «È una vergogna - denuncia Paolo Masini, consigliere Pd in Campidoglio -, la partecipazione di Roma sarebbe fondamentale sia per il gran numero di bambini che, ogni anno, nascono sul suo territorio da genitori stranieri, sia come valore simbolico, essendo la Capitale».LA NORMATIVA - L'importanza dell'iniziativa si coglie considerando gli stringenti limiti entro cui l'attuale normativa circoscrive il diritto di ottenimento della cittadinanza. Oggi infatti chi nasce in Italia da genitori stranieri non è automaticamente un cittadino italiano. Può diventarlo solo facendone richiesta al compimento dei 18 anni, ed entro 12 mesi. Dopo? «Il diritto decade - spiega Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 - e a

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quel punto l'iter non è più automatico e i requisiti richiesti diventano più rigorosi». La campagna <Inside out”- L’Italia sono anch’io>. Per il diritto alla cittadinanza dei minori nati da genitori stranieri (fotogramma)LA DENUNCIA - Aderire alla campagna è «il minimo sindacale», commenta ironicamente Masini. Che aggiunge: «Finché il legislatore non si deciderà a modificare la normativa, come amministrazione locale abbiamo almeno il dovere di informare». E se Save the children si dichiara stupita della mancata adesione della Capitale, secondo Masini si tratta di una «chiara volontà politica, in linea con le altre scelte praticate in tema d'immigrazione».LE ASSOCIAZIONI - Ma di tempo per aderire ce n'è ancora. La campagna è stata rilanciata e proseguirà, avvertono le associazioni promotrici, finché il Parlamento non approverà una legge di modifica all'attuale normativa. E da Save the children l'invito al Campidoglio: «Sarebbe importante l'adesione di Roma. Auspichiamo al più presto un segnale in tal senso».Annalisa Perla

Dai TerritoriImmigrazione, al via oggi lo sportello unico della Prefettura di RomaAvviato oggi,  in via sperimentale, il nuovo servizio “Linea Amica Immigrazione e Prefettura di Roma - Sportello Unico Immigrazione”, a supporto dello Sportello informazioni della

Prefettura.

Roma, 19 novembre 2012 - Gli operatori di

Linea Amica - il contact center multicanale del Ministero della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, che assiste i cittadini nei rapporti con la P. A. - forniscono agli utenti informazioni in tempo reale sullo stato della loro pratica aperta presso lo Sportello Unico Immigrazione della Prefettura. In particolare, il servizio è rivolto agli utenti che hanno presentato istanze relative al rilascio dei nulla osta per: ricongiungimento familiare; lavoro subordinato, o domestico, o stagionale; conversione del permesso di soggiorno. “Linea Amica Immigrazione e Prefettura di Roma - SUI" risponde dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 al numero verde di Linea Amica 803.001 (06828.881 per chi chiama da telefono mobile). Invece, il servizio "Linea Amica Immigrazione", che fornisce informazioni sul tema dell'immigrazione in generale e risponde agli stessi numeri, continua ad essere attivo nei normali orari di apertura del contact center Linea Amica, cioè dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. La sperimentazione, che durerà fino al 31 dicembre 2012, rientra nella convenzione tra Prefettura di Roma e Formez PA per la realizzazione del progetto “Piano di supporto allo Sportello Unico per l’Immigrazione”, che ha l’obiettivo di migliorare il rapporto con il pubblico e l’attività amministrativa dello Sportello.(19/11/2012-ITL/ITNET)

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Discriminazione: l’Unar chiede al Governo una norma per consentire ai cittadini di Paesi terzi di partecipare ai concorsi pubblici.Secondo il direttore dell’Ufficio De Giorgi l’Italia rischia una procedura di infrazione da parte dell’Ue; necessarie nuove norme che potrebbero essere inserite nel prossimo decreto legge “salva infrazioni”.

Oltre 100mila i bambini stranieri nati nel 2011, il 18,4% dei nati in Italia.Incremento del 28,7% rispetto al 2010. In Emilia Romagna i bambini stranieri sono un terzo dei neonati.

Per i cittadini dell’Uruguay non è più necessaria la legalizzazione dei documenti, basta l’apostille.Una novità che farà risparmiare tempo e denaro.

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