Fleroinforma n.60

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flero informa { quadrimestrale d'informazione dal comune di flero www.comune.flero.bs.it In questo numero: pag.2 editoriale pag.3 res publica pag.7 in primo piano pag.9 mondo scuola pag.12 natura e ambiente pag.16 storie e cultura pag.17 associazioni pag.24 il postino pag.27 sportivamente pag.28 info utili voi siete qui n u m e r o 60 Iscrizione al Tribunale di Brescia n. 27 del 21/4/1998 - Proprietà: Comune di Flero - Direttore editoriale e responsabile: NADIA PEDERSOLI Direzione e Redazione: Piazza IV Novembre 4 - Flero - tel. O3O/2563173 Realizzazione e stampa: TIPOLITOGRAFIA ARTIGIANA FILIPPINI Via Fornaci n. 21 Brescia FleroInf-60-COP.indd 1 8-06-2012 14:34:26

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Fleroinforma di Giugno 2012 Numero 60

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flero informa{quadrimestrale d'informazione dal comune di flero www.comune.flero.bs.it

In questo numero:

pag.2 editoriale

pag.3 res publica

pag.7 in primo piano

pag.9 mondo scuola

pag.12 natura e ambiente

pag.16 storie e cultura

pag.17 associazioni

pag.24 il postino

pag.27 sportivamente

pag.28 info utili

voi siete qui

n u m e r o 6 0

Iscrizione al Tribunale di Brescia n. 27 del 21/4/1998 - Proprietà: Comune di Flero - Direttore editoriale e responsabile: NADIA PEDERSOLI Direzione e Redazione: Piazza IV Novembre 4 - Flero - tel. O3O/2563173 Realizzazione e stampa: TIPOLITOGRAFIA ARTIGIANA FILIPPINI Via Fornaci n. 21 Brescia

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editoriale

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di Nadia Pedersolisindaco di Flero

A nome dell’Amministrazione Comunale porgo i saluti di tutta la cittadinanza a Mons. Monari e a tutti coloro qui riunitisi per celebrare una delle feste più belle: la festa dei lavoratori.

Flero è da sempre un paese dedito al lavoro, una nobile realtà che negli ultimi decenni ha subito una drastica trasformazione: da un’economia centrata sul lavoro agricolo a conduzione famigliare, che tutt’ora in parte sussiste e che andrebbe rivalorizzata, siamo diventati uno dei distretti industriali più estesi della provincia. Anche a seguito di questa tumultuosa trasformazione, i problemi che oggi affliggono il territorio rendono ormai urgente un riequilibrio complessivo fra i settori economici. Servirebbe dunque innescare un circuito virtuoso, antico ed al contempo avveniristico, che veda l’agricoltura, l’industria, il commercio ed il settore terziario concorrere alla realizzazione di un nuovo modello economico-sociale più equilibrato di quello finora conosciuto.

Del resto, uno degli effetti dell’attuale grave crisi economica, si manifesta nell’impossibilità per le persone – giovani e donne in particolare – di contribuire attivamente alla definizione della comunità tramite un loro progetto di vita sia individuale che collettivo. Trattasi di un fenomeno pericoloso, perché ne va della loro dignità. È dunque giunto il tempo di interrogarci sulla necessità (oserei dire l’obbligatorietà) di superare un modello economico centrato sulla sola crescita quantitativa e sul consumo illimitato, per puntare invece sulla qualità della vita e sulla dignità del lavoro. In quest’orizzonte, i cittadini dovrebbero essere pensati prima di tutto come persone anziché come merce che produce e consuma altra merce. È a loro, a noi tutti che spetta il compito di concorrere responsabilmente all’equilibrio fra le componenti “vive” del territorio: da un lato le forze produttive, dall’altro l’ambiente con le sue forme di vita, tutte indispensabili al futuro del pianeta, ovvero “il creato”, come forse il Vescovo preferirebbe chiamarlo.

Solo così potremo sfuggire alle logiche, quasi militaresche verrebbe da dire, con cui il mondo del mercato e della finanza è stato svincolato dall’economia reale e dalle

reali esigenze della società. Solo così potremo ricondurre il credito bancario ad una delle sue funzioni originarie: quella di investire nei progetti di imprese e persone, credendo nelle loro capacità, ma anche condividendo i rischi a cui si espongono, avendo fiducia in loro.

Forse allora, Monsignore, alla luce di questo orizzonte, anche percorrendo percorsi distinti, potremo continuare a sentirci vicini nella necessità di affermare un progetto di sviluppo e di società che veda nella ricchezza, nello stesso concetto di “proprietà” qualcosa di nuovo: non un semplice approdo dell’egoismo umano, un recinto da difendere a mano armata contro gli esclusi e al contempo una prigione per gli stessi “signori”, ma un progetto collettivo, fondato sulla condivisione di conoscenze e competenze, sull’impegno e sulla responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, di qualsiasi estrazione sociale essi siano.

In questa prospettiva, la responsabilità sociale dell’impresa e i diritti dei lavoratori sono tematiche sulle quali la politica deve saper intervenire. Ma serve che essa torni ad essere “buona politica”, cioè tesa alla tutela e all’incremento del “bene pubblico”, all’incremento della dignità di persone e famiglie, all’impegno per un futuro migliore per tutti.

Proprio una settimana fa si celebrava un’altra festa civile indissolubilmente legata al 1° maggio: il 25 aprile, festa della Liberazione e della Resistenza dove, oltre le differenze, forze di diversa matrice politica e religiosa si sono incontrate nel riconoscere anzitutto valore e dignità all’uomo, alla sua libertà.

E forse la nostra congiunta presenza, qui, oggi, istituzioni civili e religiose a cornice della festa dei lavoratori, testimonia come, al di là delle nostre specifiche funzioni e missioni, ciò che ci unisce sia, prima di tutto, il riconoscimento della dignità dell’uomo. Un riconoscimento che è già di per se stesso un progetto in cui tutti siamo coinvolti.

Grazie a tutti e buon 1° maggio

Pubblichiamo un estratto dell'intervento del Sindaco in occasione della celebrazione del 1· maggio alla presenza di Mons. Monari, Vescovo di Brescia

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l'intervista

res publica

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all’assessore al bilancio ed alle opere pubbliche

Assessore Ghisi, il programma elet-torale dell’attuale maggioranza in Consiglio Comunale puntava da un lato sulla salvaguardia e la promo-zione ecosostenibile del territorio, dall’altro, come più volte ribadito anche dal Sindaco nei mesi scorsi, sulla connotazione "civica" del vo-stro intento politico. Perché tene-te così tanto a questo aggettivo? E cos'è per lei la politica?

Don Lorenzo Milani definiva la politica come l’arte di “uscire tutti insieme dai problemi partendo dagli ultimi”. Credo che questa definizione renda bene l’idea del civi-smo, inteso come lo sforzo di un’intera comunità di trova-re forme di convivenza che garantiscano ai suoi cittadini, sia attuali che futuri, un’esistenza serena e dignitosa. Ciò è possibile solamente attraverso modelli di cittadinanza basati sull’equità, l’efficienza e la responsabilità. È compito della politica elaborare e mettere in pratica questi modelli.

Fra le più gravose promesse eletto-rali vi era il ritiro del PGT adottato dalla precedente Amministrazione che prevedeva la trasformazione di circa 300.000 mq di territorio agri-colo in aree edificabili. L'avete fatto davvero ed in più occasioni avete già cercato di spiegare alla cittadinanza i motivi di tale scelta. Come noto però, gli oneri di urbanizzazione derivanti dalla cementificazione del territorio, sono considerati ormai l'unica fonte di finanziamento dei comuni. Ora, senza questi oneri di urbanizzazione, come farete?

Innanzitutto, vorrei fornire alcuni dati. Secondo l’ISTAT dal 1990 al 2005 in Italia sono stati consumati 3 milioni 663mila ettari di area agricola, una superficie più o meno equivalente all’estensione del Lazio e dell’Abruzzo. Nella sola Lombardia ogni giorno vengono trasformati in cemento 117mila metri quadrati (circa sette volte piazza Duomo a Milano). Con quali conseguenze?

Ritenendo importante che fra amministratori ed

elettori venga mantenuto un rapporto di reciproca

conoscenza, ad un anno dall'insediamento dell'attuale

Amministrazione,

diamo inizio alla rubrica "Res Publica" che,

di numero in numero, proporrà ai lettori

una serie di interviste ad alcuni

protagonisti della vita amministrativa del paese.

Considerato il difficile momento

economico che l'Italia sta attraversando

ed il delicato compito che i Comuni

si trovano a svolgere in questa fase,

abbiamo scelto come primo interlocutore

Fabio Ghisi, Assessore al Bilancio ed

ai Lavori Pubblici del Comune di Flero.

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res publica

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l'intervistaIn primo luogo, compromettendo alcuni servizi ecologici fondamentali: il suolo verde produce cibo, trattiene anidri-de carbonica, regola la temperatura ed è fonte di biodiver-sità. Cementarlo significa rinunciare a queste fondamentali funzioni. Ma non solo. L’impermeabilizzazione del territorio ha come conseguenza diretta le alluvioni e le frane, con costi superiori a 3 miliardi di euro all’anno. Chi pensiamo paghi queste spese? Davvero crediamo che gli oneri di urbanizzazione siano, nel conteggio complessivo, sufficienti a compensare i danni? La scelta di ritirare il PGT proposto da chi ci ha preceduti e di sostituirlo con un piano che non invade le aree destinate all’agricoltura, ma riqualifica le zone industriali e gli immobili esistenti, è stata una scelta necessaria, soprattutto sul piano economico. All’estero sono arrivati a queste conclusioni tempo fa: in Germania, ad esempio, la Legge Merkel appro-vata nel 1998 fissa l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo da 130 a 30 ettari al giorno entro il 2020 e di arrivare ad un consumo nullo entro il 2050. Non si tratta quindi di estremismo verde, ma di proporre un modo di usare il cemento (o altri materiali) che non consumi suolo. E se questa “rivoluzione edilizia” avrà luogo, allora gli oneri di urbanizzazione potranno ancora alimen-tare le casse dei comuni, ma senza costi collaterali. La sfida del nostro PGT è proprio questa.

Considerate le vostre scelte urba-nistiche, pare non siano pochi quelli che, anche dall’esterno di Flero sia da destra che da sinistra, cercano di eti-chettarvi come un’amministrazione poco realista... un’amministrazione del “Mulino Bianco”. Come rispon-dete a coloro i quali, nel migliore dei casi, vi giudicano, per così dire, degli ingenui idealisti non al passo con i tempi?

Trasformare il territorio agricolo in edificabile è il modo più veloce e banale che i comuni hanno trovato negli ul-timi decenni per fare cassa. Una prassi che, anche a causa della riduzione dei trasferimenti statali, si è recentemente intensificata, a prescindere dalle effettive esigenze della po-polazione. Alcune statistiche affermano, ad esempio, che le case co-struite in provincia di Brescia siano ormai sufficienti a ga-rantire il fabbisogno abitativo dei prossimi 10 anni. Non parliamo dei centri commerciali, sorti come fun-ghi sia nei comuni amministrati dal centro-destra che dal centro-sinistra, i quali, dopo aver messo in ginocchio il piccolo commercio locale, in alcuni casi ora faticano a garantirsi il fatturato necessario. Pur di favorire la tra-sformazione del territorio, comuni come Flero o Castel

Mella hanno letteralmente gareggiato nell’offrire tariffa-ri sugli oneri di urbanizzazione sempre più favorevoli ai costruttori, dimenticando che gli introiti derivanti dagli oneri dovrebbero invece servire ad indennizzare la co-munità rispetto ai costi sociali che i nuovi insediamenti producono. Risultato? Con questa politica i comuni, pur incassando facili denari nell’immediato, hanno caricato costi enormi sulle generazioni future, costi che ora iniziamo a pagare attraverso interventi non più differibili per adeguare i ser-vizi (fognature, strade, scuole, ecc.) e per far fronte a pro-blemi ambientali che in modo evidente condizionano la nostra qualità di vita, come il fenomeno delle polveri sottili nell’aria, alla cui origine vi è certamente anche la cementi-ficazione esagerata del territorio. La nostra amministrazione sta cercando di individuare for-me alternative attraverso le quali il Comune possa finan-ziarsi senza provocare gli enormi danni collaterali che la trasformazione del territorio ha generato. Se questo signi-fica essere idealisti, ben venga quest’etichetta. Per quanto riguarda l’accusa di ingenuità, credo debba essere rivolta a coloro che in questi anni non hanno saputo immaginare soluzioni adeguate alla complessità dei problemi.

Durante uno degli ultimi Consigli Co-munali, una delle forze di opposizione vi ha accusato di non sapere utilizza-re le ingenti risorse finanziarie lascia-te dall’Amministrazione precedente. Che fondamento ha questa illazio-ne? Voi cosa rispondete?

Da alcuni anni la possibilità di spesa dei Comuni è condi-zionata non solo dalle risorse economiche di cui dispongo-no, ma anche dal rispetto dei vincoli di spesa annuale fissati dal patto di stabilità. Prima che il patto entrasse in vigore, i Comuni erano abi-tuati a risparmiare in vista della realizzazione di alcune im-portanti opere. Una volta raggiunta la somma di denaro necessaria, si procedeva ad appaltare i lavori e ad utilizzare il denaro accantonato per pagarli. Da quando il patto di stabilità è stato introdotto, questo modo di procedere non ha più avuto senso: il patto impo-ne infatti che il Comune possa spendere in un anno una cifra commisurata all’ammontare delle sue entrate nello stesso anno. Un po’ come se ci dicessero che la spesa an-nuale della nostra famiglia non debba superare il nostro reddito annuale: i risparmi accumulati negli anni precedenti sul nostro conto corrente, magari in previsione dei lavori di ristrutturazione della nostra abitazione, non potrebbero più essere utilizzati. È quello che è accaduto al Comune di Flero: per anni le amministrazioni che ci hanno preceduto hanno incassato

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oneri di urbanizzazione ed accumulato risparmi di spesa sul conto corrente del Comune presso Banca d’Italia, in previsione di effettuare successivamente importanti inter-venti come l’ampliamento della scuola dell’infanzia. Tuttavia, l’introduzione del patto di stabilità ha fatto sì che il denaro risparmiato, attualmente pari a circa 7 milioni di euro, non potesse più essere speso. Mi preme puntualizzare che il patto, seppur con formula-zioni diverse, è in vigore da diversi anni e, nonostante ciò, chi ci ha preceduto ha continuato ad accumulare risparmi, probabilmente confidando che prima o poi i vincoli sugli investimenti venissero rimossi. Una speranza piuttosto ingenua: cosa succederebbe se do-mani il Governo sbloccasse di colpo la capacità di spesa dei Comuni? Più o meno quello che accadrebbe ad una banca che avesse per anni congelato i conti correnti dei suoi clienti: tutti si riverserebbero in massa agli sportelli per prelevare il proprio denaro con conseguenze catastrofi-che per la banca stessa. Pertanto, se la rimozione dei vincoli del patto avrà luogo, avverrà in modo graduale nel corso di alcuni anni, in modo da permettere ai Comuni di poter tornare a spendere il proprio denaro senza provocare dissesti allo Stato. In que-sta prospettiva, è saggio che il Comune di Flero, se vuole realizzare qualcosa, dimentichi momentaneamente di ave-re 7 milioni di euro sul conto corrente e si predisponga ad attivare strumenti di finanziamento alternativi, che gli consentano di realizzare subito le opere necessarie e di pagarle successivamente, attraverso rate annuali che non superino i limiti di spesa imposti dal patto. Il fatto che il gruppo di opposizione guidato dal Dr. Cominelli, il quale ha amministrato Flero dal 2001 al 2011, non sia perve-nuto a queste conclusioni ed insista ad accusarci di non saper spendere i soldi da lui inutilmente accumulati, credo si commenti da solo.

Per quanto riguarda la tassazione, il 2012 è l’anno dell’IMU. Può chiarirci quali sono le intenzioni dell’ammini-strazione in proposito?

Nel 2012 è prevista una riduzione dei trasferimenti statali verso il Comune di Flero pari a circa 350.000 EURO. Se a questo taglio aggiungiamo un ulteriore mancato introito

di circa 150.000 EURO corrispondenti a risorse correnti che nel 2011 hanno avuto natura una tantum, il deficit di entrata da colmare nel 2012 rispetto al 2011 sarà pari a 500.000 EURO. A questi tagli, dobbiamo aggiungere una ulteriore presumibile riduzione dei trasferimenti di denaro provenienti dalla Regione per il finanziamento della scuola dell’infanzia comunale e dal distretto socio-sanitario per il sostegno ai servizi sociali. Quindi, se da un lato non voglia-mo compromettere i servizi erogati dal Comune e dall’altro intendiamo completare nel 2012 i lavori di ampliamento del cimitero ed una parte delle opere di sistemazione della scuola media, vi sono solo due modi per recuperare queste mancate risorse: agire sulle aliquote dell’addizionale IRPEF oppure sulle aliquote IMU. Ma quale di queste due forme di tassazione riflette meglio il principio di equità per cui chi ha di più deve pagare di più? Se questa domanda ci fosse stata rivolta un anno fa avrem-mo probabilmente risposto che l’addizionale IRPEF, essendo basata sul reddito individuale annuale, fosse una leva fiscale più equa. Tuttavia, dopo aver analizzato la distribuzione del reddito dei cittadini fleresi, ci siamo resi conto che anche nel nostro pa-ese come nel resto d’Italia, troppo spesso il reddito dichia-rato non corrisponde a quello reale e che un inasprimento significativo delle aliquote dell’addizionale avrebbe fatto sì che a pagare fossero di nuovo i soliti. Abbiamo quindi optato per un intervento che preveda un leggero ritocco delle aliquote dell’addizionale IRPEF per le fasce di reddito basse ed un incremento più significativo per i redditi maggiori. Contemporaneamente, abbiamo deciso di intervenire sulle aliquote base previste dal Governo per la tassazione IMU, applicando un incremento pari all'uno per mille sia per le abitazioni principali che per gli altri fabbricati. In aggiunta, abbiamo incaricato una società specializzata della Camera di Commercio che, attraverso una perizia immobiliare, ha quantificato il valore di mercato delle aree edificabili anch’esse assoggettate all’applicazione dell’IMU. L’insieme di questi interventi ci dovrebbe garantire un in-cremento di gettito derivante dall’addizionale IRPEF pari a circa 180.000 EURO ed un maggior gettito IMU, rispetto a quanto incassato tramite l’ICI nel 2011, pari a circa 480.000

Il patto di stabilità vieta ai Comuni di spendere in un anno più di quanto incassano. In questo modo, i risparmi accumulati negli anni precedenti non possono di fatto più essereutilizzati.

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l'intervista

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneLe nuove aliquote in vigore dal 2012 amministr

Addizionale IRPEF: Aliquota 2011 Aliquota 2012Spezzone di reddito (EURO)

Da 0,00 a 15.000

Da 28.000 a 55.000

Da 15.000 a 28.000

Da 55.000 a 75.000

Oltre 75.000

0,20%

0,20%

0,20%

0,20%

0,20%

0,30%

0,50%

0,40%

0,60%

0,70%

Aliquota base fissata dallo Stato

Aliquota adottata dal Comune

Abitazione principale

Altri fabbricati

0,40%

0,76%

0,50%

0,86%

IMU:

EURO, permettendoci di colmare la riduzione dei trasferi-menti statali ed in tal modo di avviare i due summenzionati cantieri senza rischiare di violare il patto di stabilità. Ricordo, per chi non lo sapesse, che la metà del gettito IMU derivante da fabbricati diversi dall’abitazione princi-pale calcolato applicando l’aliquota base dello 0,76%, non spetterà al Comune, ma andrà versata direttamente allo Stato. Tale percentuale potrebbe aumentare qualora, pri-ma della fine dell’anno, il Governo ritenesse necessario ri-toccare le aliquote base. In questo caso, a dicembre anche i Comuni potrebbero trovarsi nella spiacevole condizione di dover rivedere al rialzo le aliquote attualmente fissate.

Quali saranno le ricadute sul porta-foglio dei cittadini fleresi?

Nel caso medio, vale a dire una famiglia che possegga so-lamente la propria abitazione ed in cui i genitori produ-cano un reddito imponibile annuo individuale inferiore a 28.000 EURO, le ricadute saranno abbastanza contenute. Facciamo un esempio: un nucleo composto da due geni-tori, entrambi lavoratori con reddito individuale compreso tra 15.000 e 28.000 EURO, e da un figlio di età inferiore ai 26 anni, residenti in un’abitazione di proprietà di categoria

A02 (abitazioni di tipo civile) con rendita catastale pari a 400 EURO, subirà, a partire da gennaio 2013, un aumento complessivo dell’addizionale IRPEF inferiore a 82 EURO all’anno e pagherà, a partire dal 2012, un IMU complessi-va pari a circa 86 EURO, in virtù della detrazione di 200 EURO per l’abitazione principale e di 50 EURO per il figlio. Quindi, si tratterebbe di un onere aggiuntivo pari a circa 7 EURO al mese nel 2012 ed a circa 14 EURO nel 2013. Di-verso il discorso per i redditi alti o per i proprietari di se-conde case, per i quali l’effetto delle aliquote si farà sentire maggiormente. Anche se, in questo caso, stiamo parlando di soggetti che avendo di più sono chiamati a partecipare in misura maggiore allo sforzo economico. Resta il rammarico di non essere potuti intervenire per includere nel novero delle abitazioni principali anche gli al-loggi concessi in comodato d’uso gratuito ai parenti: se in-fatti l’avessimo fatto, considerato che lo Stato da quest’an-no avrebbe comunque preteso che la sua quota venisse calcolata come se queste abitazioni fossero seconde case, avremmo prodotto un ammanco di circa 200.000 EURO, il che non sarebbe stato sostenibile.

» continua a pag. 21

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in primo piano

7giugno 2012 } fleroinforma

dall'amministrazione comunale

scuola dell’infanzia:

Come previsto,

l'Amministrazione

Comunale ha in

questi mesi avviato

le procedure per

la realizzazione dei

due nuovi edifici

destinati alla scuola

dell'infanzia che

sostituiranno gli

attuali plessi, ormai

obsoleti ed inadeguati

per il numero di

bambini iscritti.

A differenza di quanto inizialmen-te ipotizzato, gli edifici da realizzare saranno due anziché uno: il primo, collocato in via Aldo Moro accanto alle scuole medie, conterrà 4 sezioni; il secondo, da costruire in via Paine al posto del plesso esistente, accoglie-rà 8 sezioni. La scelta di non realiz-zare un unico edificio di 12 sezioni in via Paine, inizialmente ventilata, permetterà da un lato di rispettare la normativa sulle scuole dell’infanzia che fissa la dimensione massima del singolo edificio scolastico in 9 sezioni, dall’altro di salvaguardare il bel parco di via Paine che, diversamente, sareb-be stato pesantemente compromes-so. In questa prospettiva, come si può facilmente intuire, l’attuale edificio di via Umberto I verrà destinato ad altri utilizzi.L’avviamento del cantiere di via Aldo Moro, previsto nel 2013, durerà in-dicativamente un anno. Al termine dei lavori, le attuali 4 sezioni di via Paine saranno trasferite presso il nuovo edificio di via Aldo Moro. Si potrà quindi procedere a demolire e ricostruire (ampliandolo) l’edificio di via Paine che verrà completato entro il 2015. La realizzazione delle opere

avverrà tramite un contratto di lea-sing: in pratica, la costruzione verrà pagata da una società finanziaria a cui il Comune verserà un affitto per 20 anni, al termine dei quali rientre-rà definitivamente in possesso degli immobili pagando un riscatto finale. In tal modo sarà possibile sia soste-nere economicamente l’operazione dilazionando nel tempo gli esborsi sia conservare la destinazione pubblica degli edifici.La scelta della società che finanzie-rà l’opera e dell’azienda costruttrice ad essa associata avverrà tramite un bando di gara che sarà pubblicato nei prossimi mesi. Il bando si baserà sui due progetti preliminari redatti nei mesi scorsi dagli architetti Rinal-do Ciravolo e Nicola Bolpagni che hanno tenuto conto delle indicazioni fornite dall’Amministrazione e delle esigenze manifestate dalle insegnanti della scuola, traducendole nelle scel-te progettuali riportate nella tabella a fianco. I progetti preliminari dei due edifici possono essere liberamente consultati presso l’Ufficio Tecnico del Comune.

i due nuovi edifici in progetto

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneEnergie rinnovabili e risparmio energetico Entrambi gli edifici che ospiteranno le nuove scuole dell’infanzia saranno dotati di impianti fotovoltaici per la produzione diretta di elettricità e attrezzati con pannelli solari termici per riscaldare l’acqua sanitaria. I pannelli verranno posizionati sulla copertura dell’edificio di via Paine (che a tal fine conterrà delle zone appositamente inclinate) e sul tetto dell’auditorium comunale per quanto attiene l’edificio di via A. Moro.

amministr

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Nuova scuola di via Paine (200 alunni) Nuova scuola di via Aldo Moro (100 alunni)

Posizione

L’edificio si sviluppa da est a ovest. Le aule si trovano sul lato sud, più soleggiato e rivolto verso l’interno del parco. La scuola è arretrata di circa 10 metri dalla sede stradale di via Paine.

L’edificio si sviluppa ad ovest dell’auditorium comunale, nell’area a nord della scuola media. L’accesso all’edificio avviene dal nuovo parcheggio di via Bulgherini tramite un percorso alberato.

Struttura

L'edifico è composto da tre macro settori distinti per forma e funzione. Il primo, collocato ad est, svolge la fun-zione di ingresso e spazio ricreativo collettivo. Il settore centrale ospita le aule delle otto sezioni. Nel terzo setto-re, sul lato ovest, trovano spazio gli ambienti di servizio.

La pianta dell’edificio è composta da venti moduli di di-mensione 7,50 x 7,50 metri. Ogni modulo esprime una specifica funzione: quattro sezioni per le attività a tavolino con i relativi moduli di servizio, aree dedicate alle attività di movimento, all’accoglienza, ai laboratori, al dormitorio.

Spazio ricreativo

Dall’ingresso si accede ad un corpo di fabbrica trapezoi-dale utilizzabile per attività collettive al coperto e in gra-do di funzionare come auditorium (120 persone) anche durante le ore di chiusura scolastica. La sala, a doppia altezza, è dotata di servizi igienici, spazio tecnico collo-cato sopra l’ingresso dove posizionare fari, proiettori ed apparecchi acustici, sistema di illuminazione artificiale e naturale (grazie alle vetrate a sud e a est apribili su un’area esterna di accesso al parco).

Tramite l’ingresso si accede ad uno spazio multifunzio-nale per l’accoglienza, le attività di movimento, le esposi-zioni ed le attività comuni. L’area collega tra loro i quattro moduli sezione e le altre unità funzionali. Questo spazio traversante pone in rilievo la dimensione dell’edificio, facendo simultaneamente percepire la sensazione di es-sere all’interno e all’esterno. Lo spazio multifunzionale è inteso come una porzione di spazio pubblico dentro l’edificio.

Chiostri e

giardini interni

Adiacenti al corridoio d’ingresso, rivolti verso via Paine, quattro chiostri luminosi si confrontano con un portico esterno disposto lungo il lato nord in continuità con l'in-gresso, diventando spazi dedicati all'accoglienza ed alla riconsegna dei bambini. I chiostri costituiscono anche dei “pozzi” in grado di captare la luce a soffitto attraverso una grande vetrata inclinata verso sud, riscaldando l'aria e contribuendo a mitigare la temperatura.

Ogni sezione è rivolta verso la scuola media e l’audito-rium, prendendo luce ed aria da un giardino con un si-stema di pareti vetrate apribili. In particolare, due sezioni affacciano su due giardini esterni all’edificio, mentre altre due si aprono verso altrettanti giardini interni. Questi giardini rappresentano delle stanze verdi all’aperto che, adeguatamente attrezzate, diventano spazi di gioco, so-sta o per la didattica.

Locali di servizio

I locali di servizio sono collocati nel terzo settore, lungo il lato est dell’edificio. In questo blocco trovano spazio la sala riunioni, lo spogliatoio ed il bagno degli insegnanti, l’infermeria con bagno per il medico, lo spogliatoio ed il bagno del personale di servizio, la lavanderia, la sala per la preparazione dei pasti da distribuire, un vano tecnico disposto su due livelli. Accanto al vano tecnico principale, altri vani sono predisposti per ciascuna sezione lungo il corridoio ed in corrispondenza dell’ingresso.

I locali di servizio sono disposti lungo il lato ovest dell’edificio, verso l’auditorium comunale. In questi mo-duli trovano spazio la sala riunioni, lo spogliatoio ed il bagno per gli insegnanti, l’infermeria, la lavanderia, la sala per la preparazione dei pasti provenienti dalla nuova cu-cina adiacente la mensa delle scuole, un vano tecnico. Gli spazi di servizio utilizzano due moduli e si possono raggiungere sia dall’interno che dall’esterno attraverso ingressi secondari.

Spazi esterni

Gli spazi esterni prevedono un giardino/cortile attorno all’edificio. Sul lato di via Paine e sul lato est sono previsti gli accessi pedonali e carrabili. L’accesso per i mezzi che consegna-no i pasti e di soccorso è posto a nord-ovest.

L’edificio è inserito in un parco di cui costituisce parte integrante. Le alberature disegnano infatti un sistema di giardini re-golati sulla stessa maglia modulare dell’edificio. Gli alberi che identificano le sezioni all’aperto sono i ciliegi.

Aule

Dall’ingresso un corridoio conduce alle sezioni dotate di spogliatoio, aula per attività a tavolino, bagno con quattro servizi e antibagno, aula per attività libere, cortile interno (in comune tra due sezioni adiacenti). L’aula per le attività a tavolino affaccia sul parco e accede all’area per le at-tività all’aperto attraverso un portico. Un patio interno permette di aumentare la luce diretta. I servizi sono dotati di lucernari per l’illuminazione e l’areazione.

Ogni modulo sezione è composto dall’aula per le attivi-tà a tavolino e dallo spogliatoio posizionato all’ingresso. Ad ogni sezione corrisponde un modulo di servizio che include un refettorio idoneo ad ospitare tutti i bambini della sezione, un bagno con quattro servizi, un antibagno studiato per essere anche utilizzato come fasciatoio. Un apposito modulo è destinato alle attività di laboratorio ed uno al dormitorio dei bambini.

Ingresso

L’ingresso è posto a nord-est dell'edificio (verso la banca), in corrispondenza del primo dei tre settori. All’esterno, è marcato dalla presenza di una piccola piazza, spazio di relazione tra scuola e comunità.

L’ingresso avviene attraverso un portico posto a nord-ovest dell’edificio e sottolineato dalla presenza di tre giardini adiacenti con funzione di luogo d’attesa e incon-tro tra genitori ed alunni.

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Visti i cambiamenti in atto, abbiamo voluto interpellare sull’argomento due protagoniste del mondo della scuola: la Dirigente Scolastica delle Scuole Elementari e Medie di Flero, Dottoressa Giulia Coppini, che, nel caso venis-sero create alcune sezioni statali della scuola dell’infanzia, si appresterebbe a dirigerle, e l’Assessore all’Istruzione Piera Prederi.

Dottoressa Coppini, quali sono le attuali difficoltà e problematiche della scuola dell'infanzia flerese?

La scuola dell’infanzia opera da anni nella realtà comunale svolgendo un prezioso lavoro di formazione per i bambini da 3 a 6 anni. Dalla scuola primaria abbiamo sempre avuto modo di apprezzare la disponibilità alla collaborazione e al dialogo di tutte le insegnanti e della coordinatrice. La questione più delicata e per certi versi difficile da affron-tare, riguarda la difficoltà nell’offrire continuità educativa e didattica dapprima tra scuola dell’infanzia e primaria, successivamente tra scuola primaria e media inferiore. Si badi bene che tale difficoltà ovviamente non riguarda solo la situazione flerese, ma si presenta come una costante della scuola italiana. Dalla lettura di molti autori che hanno analizzato il mondo dell’infanzia si evince come si possa veramente apprendere e progredire nella crescita solo se le nuove esperienze vengono inserite e connesse con le conoscenze e le abilità già possedute: da qui l’esigenza di continuità educativa e didattica fra i tre ordini di scuola.

Attualmente, nella difficile ed incerta

congiuntura economica, fra tagli,

crisi e timori recessivi, i cittadini si

interrogano sul loro futuro. Particolare

apprensione emerge pensando alle

fasce più deboli e vulnerabili della

società: ai bambini, ai diversamente

abili, a chi ha perso o non trova lavoro.

In questo contesto la scuola dovrebbe

giocare un ruolo ancora più importante

che in passato: alla sua qualità si

connettono le speranze per le future

generazioni e per il destino dell’intero

Paese. In linea con una politica attenta

alle esigenze delle famiglie, il Comune

di Flero sta cercando di operare scelte

atte a migliorare ed incrementare

l’offerta formativa sul territorio. In

questo quadro, si inscrive il progetto

di statalizzazione di alcune sezioni

della scuola dell’infanzia, attualmente

completamente comunale.

l'intervista

mondo scuola

La parzialestatalizzazione

della scuola dell’infanzia

9giugno 2012 } fleroinforma

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10fleroinforma { giugno 2012

E quindi quali sono le principali ne-cessità?

Le necessità di ogni scuola sono sostanzialmente legate ai seguenti aspetti: la possibilità di costruire con competenza un progetto formativo unitario, tenendo conto dei ne-cessari riferimenti normativi e della realtà socio-culturale nella quale l’istituzione scolastica opera; di disporre dun-que delle risorse umane e strutturali per sostenerlo e realizzarlo; di avere infine spazi di visibilità perché tutta la comunità, a partire dai genitori, valorizzi al massimo l’azio-ne educativa progettata.

Parliamo dunque della statalizzazio-ne richiesta dall’attuale Amministra-zione: cosa cambierà? Lei che cosa ne pensa?

Da anni si pensa favorevolmente a questo progetto, anche nella convinzione che la presenza nel Circolo Didattico di almeno una sezione di scuola dell’infanzia possa rap-presentare una significativa opportunità per realizzare ciò che ho provato a spiegare poco fa. Da una parte, infatti, l’ingresso nel Circolo del segmento dell’infanzia porta ne-cessariamente a riflettere in vista dell’elaborazione di un progetto formativo unitario e “in continuità”; dall’altra crea l’opportunità di mettere in campo un sistema integrato tra scuola statale e comunale, con la messa in comune di risorse formative, operative e strutturali tali da garantire ad ogni alunno le stesse opportunità. Non è una cosa da poco: richiede grande impegno e disponibilità. Fatti salvi i legittimi timori e le normali preoccupazioni, ritengo sia un’occasione fondamentale per Flero.

Come le sembra l’idea dell’Ammini-strazione di poter creare un Istituto Comprensivo, che includa la scuola dell’infanzia, quella elementare e la scuola media?

Nel caso di attuazione di tale ipotesi, ritengo che le aspet-tative migliorative siano più che legittime e lungimiranti, tenuto conto che verrebbe a disegnarsi un polo scola-stico completo e, almeno su un piano ideale e di pre-supposti, virtuoso, indipendentemente dalle persone che saranno chiamate a governarlo.

Assessore Prederi, a che punto sia-mo con la pratica di statalizzazione di una parte della scuola dell’infanzia?

La Giunta ha richiesto lo scorso agosto all’Ufficio Scola-stico Provinciale di istituire due sezioni statali della scuola dell’infanzia, recependo anche il parere favorevole della Direzione Didattica. La scelta è stata adottata innanzitut-to in conseguenza dell’aumento della popolazione in età scolare che, stando alle proiezioni demografiche, è desti-nata a crescere fino a sfiorare le 300 unità. La creazione di una nuova scuola dell’infanzia statale, da affiancare a quella comunale che comunque conserverà un numero di inse-gnanti almeno pari a quello attuale, è una scelta necessaria per poter soddisfare le numerose richieste delle famiglie fleresi. Attualmente, siamo in attesa di una risposta defini-tiva dall’Ufficio Scolastico Provinciale.

Ci parli dell’Istituto Comprensivo che vorreste realizzare. Di cosa si tratta esattamente?

Alla fine di novembre abbiamo richiesto la realizzazione dell’Istituto Comprensivo, che consente di unificare ver-ticalmente il percorso didattico-educativo riconducen-do tutti i plessi scolastici statali di Poncarale e di Flero sotto un’unica dirigenza scolastica che manterrà la sede nel nostro paese. In questo scenario, la statalizzazione di alcune sezioni della scuola dell’infanzia e la loro inclu-sione nell’istituto sarebbe un’estensione del tutto logica e naturale. L’Istituto Comprensivo garantirà uniformità di accesso ai servizi scolastici, connotandosi come qualifican-te valore aggiunto per le scuole di ogni grado.

Nicoletta Del Vecchio «

l'intervista

mondo scuola

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11giugno 2012 } fleroinforma

Nel mese di gennaio è stato sottoposto un questionario

ai genitori della scuola dell'infanzia chiamati ad esprimere

il loro livello di gradimento su alcune questioni inerenti

l'organizzazione dell'Istituto di entrambi i plessi di via Paine

e via Umberto I. Nel rilevare una complessiva generale

soddisfazione da parte dei genitori, vengono comunque

riportate le 10 risposte che hanno evidenziato alcune ombre

di criticità: esse possono fornire spunti di riflessione da

tradurre in interventi finalizzati ad aumentare ulteriormente

il grado di soddisfazione degli utenti.

A VIVA VOCEcosa pensano i genitori

della scuola dell’infanzia?

MO

LTIS

SIM

O

MO

LTIS

SIM

O

ABB

AST

AN

ZA

ABB

AST

AN

ZA

MO

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MO

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POC

O

POC

O

PER

NU

LLA

PER

NU

LLA

via Umberto Ivia Paine

DOMANDA

RISPOSTE

Conoscete il progetto educativo-didattico (POF) della Scuola dell’Infanzia di Flero?

Ritenete che il progetto educativo e formativo della Scuola sia sviluppato durante l'anno in maniera soddisfacente?

L’orario di funzionamento della Scuola (8.30-16.00) è ritenuto rispondente alle vostre esigenze?

È ritenuto soddisfacente alle Vostre esigenze il Centro Ricreativo Estivo pro-posto nei mesi di chiusura della Scuola (luglio/agosto)?

Ritenente opportuno riproporre come gli scorsi anni delle serate a tema per la formazione dei genitori con personale qualificato (psico-pedagogista, nutrizionista, ecc.)?

Il servizio prestato dagli Uffici Amministrativi corrisponde alle aspettative (informativa di inizio anno scolastico, modulistica iscrizioni ai servizi, rette, ecc.)?

Ritenete che il progetto educativo e formativo della Scuola sia valido?

L’arredamento della Scuola è adatto alla sua funzione?

I giochi esterni sono sufficienti?

E il materiale scolastico?

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Marta Savoldi Laurea in Esperto Linguistico

d'impresa in data 2 aprile 2012 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di

Brescia con votazione 110 e lode.

Nicolas GarosioLaurea in Tecnico del Restauro in data 28 febbraio 2012 presso

la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia con votazione 110.

Un applauso a...NUOVE LAUREE:

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12fleroinforma { giugno 2012

natura e ambiente

Regole per una corretta

raccolta differenziataLa raccolta differenziata dovrebbe essere diventata una consuetudine familia-re. Eppure, guardando dentro il sacco dei rifiuti, ci sono ancora tanti materiali riciclabili che non vengono separati, con gravi danni economici ed ambientali. A Flero la raccolta è ancora di tipo “stradale” con la sola separazione di carta, plastica, vetro e lattine. Il sistema è certamente perfettibile, ma se correttamente utilizzato può generare da subito ottimi risultati. Vediamo come fare.

MODALITÀ DI RECUPERO: prima di essere riposti negli appositi cassonetti o campane, i rifiuti devono essere puliti e resi il meno ingombranti possibile. È sempre ne-cessario: A) Separare materiali “diversi” e smaltirli in ma-niera corretta (dividere giornali e riviste dai loro involucri di cellophane, togliere la "finestra" di plastica dalle buste da lettera, distinguere tappi e contenitori di diversi mate-riali, ecc.); B) Ridurre le dimensioni dei rifiuti (schiacciare le lattine e le scatole di cartone e cartoncino, schiacciare bottiglie e contenitori in plastica e rimettere il tappo affin-ché non riacquistino la forma originaria); C) Sciacquare i contenitori degli alimenti per eliminare residui di cibo. In caso di dubbi sulla corretta modalità di smaltimento dei rifiuti, consultare il prontuario completo per la raccolta (http://www.comune.flero.bs.it > uffici > ecologia > igie-ne urbana > modalità di conferimento dei rifiuti).

ACCESSO ALL’ISOLA ECOLOGICA: presentarsi in via Pirandello negli orari di apertura (vedasi l’ultima pa-gina) con un documento di identità comprovante la resi-denza nel Comune di Flero. Artigiani ed imprese possono accedere dopo aver ricevuto l’autorizzazione del Comune.

COSA CONFERIRE IN ISOLA ECOLOGICA: carta, plastica, vetro e lattine, imballaggi in carta, cartone, plastica, legno (cassette di frutta e verdura, bancali, ecc.), stoviglie in porcellana, vetro, terracotta, rifiuti ingombranti (mobili, materassi, ecc.), rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (detti RAEE domestici, come televisori, stampanti, frigoriferi, climatizzatori, ecc.), toner per stampa esauriti, prodotti tessili, rifiuti biodegradabili (limitatamen-te a sfalci e potature), pile, farmaci scaduti, tubi fluorescen-ti e altri rifiuti contenenti mercurio (lampadine), batterie e accumulatori, olii vegetali (da cucina), olii minerali (da cambio auto e motoveicoli), piccole quantità di calcinacci e materiali da demolizione.

Dal maggio 2012, i commercianti con sede a Flero pos-sono conferire i RAEE provenienti da utenze domestiche ritirati con la formula "uno contro uno": sarà a tal fine ne-cessario presentare il modulo di attestazione della prove-nienza domestica debitamente compilato (scaricabile dal sito internet comunale) e l'iscrizione all'albo dei gestori ambientali per la specifica categoria, nonché compilare il documento di trasporto.

CARTA - Cosa conferire nel cassonetto di colore BIANCO:

SÌ Giornali, riviste, libri, quaderni, fotocopie, volantini, sacchetti di carta, scatole di cartone, scatole di cartoncino (per

alimenti o altro), cartoni per pizza (puliti), tetrapak (cartoncini del latte, dei succhi di frutta, ecc.)

NO Carta sporca, oleata o plastificata, carta da forno, tovaglioli di carta usati, carta con residui di colla o altre sostanze, carta autocopiante, carta chimica del fax, bicchieri e piatti di carta, polistirolo

VETRO E LATTINE - Cosa conferire nella campana/cassonetto di colore VERDE:

SÌ Bottiglie, flaconi e barattoli in vetro, piatti/bicchieri in vetro, lattine in alluminio per bibite, contenitori in alluminio

(scatolette del tonno, pelati, ecc.), bombolette spray, foglio sottile per cioccolato, coperchi yogurt, vaschette per alimenti in alluminio, oggetti in metallo con simbolo "AL"

NO Vetri per finestre, specchi, piatti/bicchieri in porcellana, pirofile in pirex o terracotta, lampadine e tubi al neon

PLASTICA - Cosa conferire nel cassonetto di colore GIALLO:

SÌ Contenitori che recano le sigle PE, PET, PVC, bottiglie e contenitori per liquidi, flaconi per prodotti d'igiene personale

e pulizia casa, confezioni per alimenti, vaschette in polistirolo, polistirolo espanso degli imballaggi e simili, pellicole per imballaggi (cellophane, plastica a bolle, ecc.), sacchetti di plastica

NO Tutti i contenitori che NON RECANO le sigle PE, PET, PVC, piatti, bicchieri e posate in plastica, tubi di dentifricio, cd, dvd, musicassette e videocassette, giocattoli, beni durevoli di plastica (articoli casalinghi, elettrodomestici, ecc.), grucce per appendiabiti

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natura e ambiente

13giugno 2012 } fleroinforma

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneMeno plastica, meno CO

2

Dall’inizio dell’anno scolastico nella mensa delle nostre scuole i pasti vengono serviti in stoviglie di ceramica, anziché in piatti, bicchieri e posate di plastica. Le stoviglie di ceramica, oltre che mantenere più a lungo il calore delle pietanze, hanno evitato l’emissione in atmosfera della CO

2 che la produzione e lo smaltimento di una media

di 2.984 coperti di plastica al mese avrebbe causato. Per rendere l’idea, nel solo periodo compreso tra settembre e dicembre sono stati serviti ai soli alunni delle scuole elementari 11.938 pasti. Senza l’introduzione delle stoviglie in ceramica, la mensa avrebbe consumo circa 310 chilogrammi di plastica e rilasciato in atmosfera 1.862 chilogrammi di CO

2 che, in condizioni normali, occuperebbero il volume di un cubo di

10 metri per lato. Il prossimo obiettivo dell’Amministrazione è fare in modo che in tutte le feste popolari del paese i prodotti usa getta in plastica vengano sostituiti da stoviglie in ceramica o, in subordine, da prodotti in bioplastica.

amministr

Le BIOPLASTICHE sono invece interamente realizzate con materie prime di origine agricola e hanno due importantissime caratteristiche: a differenza delle eco plastiche sono lavorabili come le plastiche tradizionali e a fine vita si possono smaltire con gli scarti di cucina perché realizzate con materie prime naturali, producendo solamente anidride carbonica, acqua e compost.

Prodotti realizzati in BIOPLASTICA sono attualmente in commercio e possono tranquillamente sostituire quelli costruiti con plastiche tradizionali o eco plastiche. Se vogliamo contribuire a ridurre l’inquinamento, non è quindi necessario stravolgere il nostro stile di vita, ma è sufficiente prestare un po’ di attenzione a quali prodotti di plastica acquistiamo: scegliamo quelli di BIOPLASTICA!

Enrico Accascina «

Negli anni ‘50 un oggetto di plastica come un vassoio, un piccolo elettrodomestico o una posata erano simbolo di progresso e benessere. Oggi, tali oggetti hanno un valore così basso da essere considerati usa e getta. L’aumento della richiesta di petrolio per la produzione di energia e per il trasporto ha reso infatti disponibili sul mercato grandi quantità di scarti petroliferi da utilizzare come materie prime per produrre plastiche. Come conseguenza, le nostre discariche e le nostre campagne si sono progressivamente riempite di rifiuti plastici che impiegheranno dai cento ai mille anni per decomporsi. Dal sito dell’Arpa è possibile scoprire che in Italia nel 2010 la produzione di rifiuti di plastica si è attestata attorno ai 20.000 Kg a testa. La maggior parte di questa plastica è costituita da imballaggi e piccoli oggetti usa e getta come stoviglie e posate.

Le materie plastiche non sono tutte uguali. A livello ecologico si possono individuare tre grandi famiglie: plastiche tradizionali, eco plastiche e BIOPLASTICHE. Se le prime rappresentano un gravissimo problema ambientale perché al termine della loro vita sono conferite in discarica o peggio utilizzate negli inceneritori, le plastiche ecologiche appartengono ad una famiglia di plastiche tradizionali al cui interno sono presenti derivati del petrolio e amido di mais o di riso. Le eco plastiche ridimensionano il problema dello smaltimento ma non lo risolvono: il loro smaltimento segue infatti quello delle plastiche tradizionali.

Non tutte le plastiche

sono uguali

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14fleroinforma { giugno 2012

Sono una “Emys Orbicularis”, testuggine lacustre. Il mio habitat naturale è, ma forse è meglio dire “era”, l’Europa centrale e sud-orientale, pianura padana com-presa. Non è facile incontrarmi, perché sono un animale schivo e riservato, ma soprattutto perché gli umani stan-no distruggendo le zone umide ed acquatiche dove vivo (laghetti, stagni, fossi). In genere mi nutro di insetti e larve, lumachine, piccoli anfibi, lombrichi, ma non disdegno nep-pure un buon pasto a base di flora acquatica. Posso vivere in media 40-50 anni e puoi riconoscermi osservando la mia pelle bruna impreziosita da striature e tanti puntini gialli. Anche l’iride dei miei occhi, che son femmina, in genere è gialla. I maschi invece possono averla anche di color rossastro ed hanno una coda più lunga della nostra. Essi però son più piccoli: possono raggiungere un mas-simo di 13-18 cm, mentre noi femmine arriviamo fino a 20-23 cm di lunghezza; questa differenza è segno della saggezza della Natura: il nostro accoppiamento ne è faci-litato. Infatti, nel periodo primaverile, dopo un doveroso corteggiamento, i maschi si aggrappano al nostro cara-pace (la corazza superiore) e così possiamo raggiungere insieme il fondo dell’acqua dove rimaniamo anche per 60 minuti di seguito. Dopo circa 30 giorni, le uova possono essere deposte in nidi che scaviamo e poi mimetizziamo vicino alla riva. Entro 60-90 giorni, se tutto va bene, ecco che dai 3 ai 15 dei nostri piccoli usciranno alla luce del sole. Già per cause naturali (predatori, forti escursioni termiche e quant’altro) molti di loro non ce la faranno a diventare adulti. Ma non è questo il problema principale che sta determinando il declino della nostra specie, bensì l’uomo: l’essere che, con un cervello così evoluto, non ha ancora ben capito che tutti gli abitanti della terra sono essenziali alla vita del pianeta, alla sua biodiversità. Il terribile inquinamento dei corsi d’acqua dovuto agli scarichi, ai pesticidi ed agli erbicidi utilizzati dall’agricoltura intensiva, il progressivo disboscamento degli argini, l’in-tubazione dei fossi, la cementificazione delle nostre aree vitali rischiano di farci scomparire per sempre. Oltre-tutto, in questi ultimi decenni, l’homo sapiens sapiens ha pensato bene di sconvolgere ulteriormente gli equilibri naturali introducendo specie esotiche di animali, spesso più prolifici e resistenti.

Nel nostro caso trattasi della “Trachemys Scripta Elegans”, la testuggine dalle “orecchie rosse” originaria dell’area fluviale del Missisipi. All’apparenza è abbastanza simile a noi, ma in sostanza ben diversa, tant’è vero che, ad esem-pio, nel suo habitat originario essa è quasi esclusivamen-te vegetariana; diviene invece famelicamente onnivora soltanto in condizioni a lei inadatte e in un ambiente già così compromesso da non poter offrire sufficienti fonti di approvvigionamento; per questo la sua presenza può costituire un problema per me e le altre specie preesi-stenti. Malauguratamente, troppi umani hanno avuto e hanno ancora la brutta abitudine di acquistare cuccioli di queste nostre cugine per farli vivere in vaschette di plastica, salvo poi liberarsene allorquando abbiano raggiunto una certa dimensione. È così che zone umide superstiti e laghetti lombardi si sono popolati di testuggini elegans. È avvenuto anche qui a Flero, nel laghetto del parco Barbaglio, dove le Trachemys son divenute troppo numerose in un luogo a loro inadatto. Il brutto fenomeno del commercio internazionale di milioni di animali, può quindi trasformarsi anche in una piaga ecologica, tanto che, nel caso della Trachemys, l’Unione Europea, già dal 1997, ne ha vietato le importazioni in tutti gli Stati mem-bri. L’accorato appello che rivolgo a voi umani è di non comprare più animali esotici! Chiedo altresì alle vostre leg-gi ed alle amministrazioni comunali di vietare l’abbandono di animali di qualsiasi specie e provenienza... Lancio que-sto accorato appello prima di adagiarmi su un tranquillo fondale dove, in totale ibernazione, aspetterò una nuova primavera, una nuova rinascita. Ma prima di chiudere gli occhi, voglio aggiungere un messaggio di speranza ed un auspicio: che sia ormai giunto il momento in cui gli umani possano rimediare ai torti commessi contro la Natura e che il Comune di Flero si sforzi di far rivivere il suo territorio, ad esempio progettando aree protette adatte al reinserimento di specie autoctone. E chissà, forse in un prossimo futuro, un bambino, in una bella giornata primaverile, passeggiando nella nuova area verde del Vaso Fiume di cui ho sentito parlare, potrebbe esclamare: “Eccola! L’ho vista!! È una Emys Orbicularis!”. M. L. «

la testuggine

lacustre

natura e ambiente

sentiCHI

parla

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natura e ambiente

15giugno 2012 } fleroinforma

Cari/e cittadini/e di Flero, siamo guardie ecozoofile dell’associazione ANPANA (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) e ci occupiamo di salvaguardare gli animali e l’ambiente su tutto il territo-rio della Provincia di Brescia con le funzioni di Agenti di Polizia Giudiziaria.

ANPANA ha recentemente sotto-scritto una convenzione con il Co-mune di Flero per la vigilanza sul ter-ritorio al fine di difendere gli animali (intervenendo attivamente nei casi di maltrattamento) e controllare il territorio, poiché a tutti è noto che il rispetto dell'ambiente e degli animali è fondamentale per la crescita e lo sviluppo sereno della convivenza.Gli abitanti di Flero sono 8.600 e circa 5.000 famiglie risultano essersi “allar-gate” con la presenza di un cane. Ma certamente gli animali presenti nelle vostre case sono molti di più visto che, seppur non conteggiabili in quanto privi del microchip obbligatoriamente previsto per i cani, ci sono anche gatti, tartarughe, volatili e pesci.A proposito di cani, sapete che è ob-bligatorio raccoglierne le deiezioni? Se ogni proprietario di cani non lo facesse, potete facilmente immagina-re quanto possa diventare sgradevole una passeggiata in centro o nel no-stro parco. Già... il nostro parco, dove quel meraviglioso laghetto è purtrop-po diventato un inadatto habitat per le tartarughe, che dapprima facevano compagnia ai bimbi in casa e che poi, vuoi perché troppo cresciute, vuoi perché il bimbo non le vuole più (!), sono state lasciate lì, con grave danno per il delicato ecosistema del laghet-

to, visto che le povere testuggini, non essendo autoctone, divorano i pesci e quant’altro vi sia di commestibile.Sono proprio questi gli argomenti di cui ci occupiamo e che vorremmo discutere con voi nelle serate a tema che intendiamo organizzare nel vo-stro paese, serate in cui approfondi-remo come comportarsi nelle situa-zioni quotidiane in cui siamo chiamati a difendere l’ambiente e gli animali. Contemporaneamente, saremo lieti di promuovere iniziative nelle scuo-le al fine di insegnare ai "cittadini di domani" il rispetto e le buone nor-me di comportamento ambientale, accettando naturalmente qualsiasi

forma di aiuto per le iniziative future dell’associazione.Quali Agenti di Polizia Giudiziaria la nostra funzione, oltre che di vigilare, è anche quella di sanzionare comporta-menti non corretti. Ma siamo certi che grazie alla collaborazione di tutti i citta-dini le sanzioni non saranno necessarie e che il rispetto reciproco renderà il Comune ancora più vivibile.Certi che la nostra vigilanza sarà ap-prezzata, vi invitiamo, per qualsiasi informazione, segnalazione o anche per porci semplici domande, a contat-tarci ai seguenti numeri 3281704326 - 3478153526 o all'indirizzo e-mail [email protected].

Cos’è e cosa fa l’ANPANA

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneOperazione tartarugheAl fine di ripristinare l’ecosistema del laghetto all’interno del parco Bruno Barbaglio, le guardie eco-zoofile dell’ANPANA, con cui il Comune ha sottoscritto un’apposita convenzione, hanno provveduto nelle scorse settimane a prelevare dall’acqua molte tartarughe Trachemys la cui proliferazione aveva fortemente danneggiato la restante fauna del parco. Complessivamente, sono state recuperate 64 tartarughe, di cui 43 sono state affidate a privati (tra cui 21 fleresi) che le hanno accolte nei laghetti dei loro giardini e le altre sono state trasferite al Centro Recupero Animali Selvatici di Mantova. Restano ancora circa 60 tartarughe da raccogliere e ricollocare: l’ANPANA, compatibilmente con i numerosi impegni presi, cercherà di provvedere nei prossimi mesi.

amministr

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16fleroinforma { giugno 2012

storie e cultura

In totale a Cefalonia morirono 8400 Italiani, lasciati insepolti, perché come si esprime la iena nazista maggiore Hirschfeld, "gli Italiani non meritano sepoltura". Un episodio diverso ma altrettanto tragico nelle isole del Dodecaneso è quello di Lero. Lero rappresenta la più lunga resistenza condotta dal no-stro esercito ancora inquadrato ne-gli schemi regolari, e si protrasse nel tempo oltre i limiti della fase storica seguita all'otto settembre. Il presidio di Lero (marinai e fanti della Regina), agli ordini dell'ammiraglio Mascher-pa e del comandante Re, resistette nell'isola più di 50 giorni all'assedio nazista e subì più di 187 bombarda-menti aerei. Respinse il primo sbar-

Negli ultimi anni, si è tornati a parlare di episodi di resistenza ai Tedeschi, da parte delle forze armate italiane, nei giorni successivi all'otto settem-bre 1943 ed in particolare da chi era dislocato oltre i confini italiani.Alessandro Natta, nel libro “L’altra Resistenza” inserisce a pieno titolo nel movimento della Resistenza eu-ropea anche le azioni degli internati militari nei campi di concentramento tedeschi. Una Resistenza che riscatta lo sbando delle forze armate italiane a seguito dell’ 8 settembre 1943.Nel grande disorientamento causato dalla fuga del Re e di Badoglio dopo l'otto settembre, che lascia le forze armate italiane senza ordini sul da farsi, il comando supremo germani-co poteva emanare il 10 settembre un comunicato che diceva: "Le forze armate italiane non esistono più...". Se ciò poteva essere vero per il ter-ritorio continentale, dove in effetti, dopo tale data, sparisce ogni resi-stenza organizzata dell'esercito, si affermava una cosa falsa se riferita all'esercito al di là dei mari. In patria c'era il caos generale seguito all'otto settembre, la tentazione del ritorno a casa, il richiamo prepotente degli af-fetti familiari. Oltre confine bisognava fare e decidere per proprio conto e se forte anche qui era il richiamo della patria lontana, assai più forte poteva riuscire il desiderio di risolvere "subi-to" la propria situazione impugnando le armi, schierandosi dalla "parte di chi aveva ragione" riscattando di col-po tante umiliazioni e vergogne.Cefalonia è l'episodio che più vie-ne richiamato come esempio, anche perché si conclude con il massacro di migliaia di soldati ed ufficiali italiani.

La resistenza in uniforme:

Tra i 1500 superstiti

c'era anche un marinaio flerese,

Daniele Gabusi, mio zio.

co il 12 novembre per cadere solo il 16 novembre quando erano venute meno le munizioni. Gravi le perdite subite dal nemico: 200 aerei abbat-tuti dalla contraerea, almeno 3000 i caduti Tedeschi. Solo 1500 i super-stiti su 12000 Italiani impegnati nella impari lotta catturati dai tedeschi ed internati nei campi di prigionia. Tra i 1500 superstiti c'era anche un marinaio flerese, Daniele Gabusi, mio zio.Dopo la battaglia di Lero, Daniele viene caricato con altri prigionieri su un convoglio tedesco diretto ai cam-pi di internamento. Il convoglio viene bombardato dagli Alleati, i prigionieri superstiti sono allo sbando.Lungo e difficile è il ritorno, dal set-tembre ‘43 alla fine del ’45. Attra-versando la Yugoslavia si sopravvive attraverso l’aiuto delle popolazioni locali. Al rientro, impossibile dimenti-care la battaglia di Lero e la lingua sla-va, imparata per necessità, sulla strada del ritorno.

Adriano Gabusi «

Le notizie principali sono tratte da:“Storia della Resistenza italiana”

di Roberto Battaglia, Einaudi 1964“L’altra Resistenza”

di Alessandro Natta- 1997

un Gabusi alla Seconda

Guerra Mondiale

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associazioni e volontariato

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riflessioni dell'Associazione Nazionale Partigiani di Flero in occasione del

25 Aprile 2012"Aldo dice 26 per uno”... è la frase in

codice trasmessa da Radio Londra

al comando della Resistenza italiana

il pomeriggio del 24 aprile: è l’ordine

dell’insurrezione generale.

Il 25 aprile viene proclamata la Li-berazione nazionale e questa data è stata scelta come condensazione di tutte le azioni condotte per libe-rare il paese dal nazi-fascismo, come simbolo di una rinascita nazionale: è la festa di tutti gli italiani, la festa in cui, una volta all’anno, ovunque, do-vrebbero risuonare i principi sanciti dalla Costituzione Repubblicana en-trata in vigore il 1° gennaio del 1948. Uguaglianza, libertà, democrazia, giu-stizia sociale: nel segno di un riscatto morale e civile, una nuova Italia era nata dalle macerie di un progetto to-talitario e sanguinario.

Da allora, nel corso degli anni, la vita democratica della nostra Repubblica è stata messa più volte a dura prova: dapprima attraverso la repressione violenta del dissenso, i tentativi di golpe, la strategia della tensione; più recentemente con le stragi di mafia, le moderne forme di populismo me-diatico e la corruzione politica. Come conseguenza, si è andata affermando nel paese una sempre più crescen-te sfiducia nella politica, tradottisi in una pericolosa scissione tra rappre-sentanti politici ed elettori che trova il suo culmine nei nostri giorni.

Eppure, senza politica, potrebbe non restar altro che l’oblio e, pur se pre-servata nei suoi meccanismi, la morte sostanziale della democrazia stessa. Per scongiurare questo scenario, in un Paese stanco, contrassegnato da una crisi generalizzata, con la massi-ma urgenza, come sessantasette anni fa, devono riaffermarsi una rinascita civile ed una nuova riconciliazione nazionale, una riconciliazione fra po-polo e politica che sappia coinvolge-re soprattutto le nuove generazioni con nuove passioni e speranze: ma perché ciò possa avvenire si impone una vera e propria rifondazione della politica stessa.

Se, dopo tangentopoli, si era parlato di nascita di una Seconda Repubblica, ora, dopo il suo sconfortante naufra-gio, anche alla luce dei recenti scan-dali, come sessantasette anni fa, con la stessa tensione morale, sarebbe il caso di impegnarci tutti affinché una terza Repubblica possa nascere. In tal senso, dal punto di vista istituziona-le, il minimo che si possa auspicare è l’approvazione di una nuova legge elettorale che riavvicini elettori e can-didati vincolandoli ad uno stringente patto di responsabilità, nonché nuove normative sul finanziamento dei par-titi. Due passaggi determinanti, ma at-tualmente non di facile realizzazione, dato che l’iniziativa dovrebbe venire proprio da coloro che attualmente occupano i seggi parlamentari.

La crisi c’è ed è generalizzata, non è solo economica, ma sociale e, ap-punto, politica. Di fronte al baratro profilatosi, per iniziativa del Presiden-te della Repubblica, è stata invocata ed attuata la soluzione di un gover-no tecnico. Ma è bene ricordare che

non esistono mai provvedimenti pu-ramente tecnici, perché ogni scelta governativa non può che essere an-che una scelta politica. Ed ogni scelta politica non può che avere delle pe-santi ricadute sulla vita dei cittadini e sulla loro speranza di cambiamento; lo sanno bene soprattutto le fasce deboli della nostra società che, in nome della crisi si son viste ridurre ulteriormente le garanzie per una vita dignitosa e sgravata dai bisogni di pura sussistenza.

Per uscire dalla crisi non potranno mai bastare delle scelte frutto di un alto decisionismo tecnico, che, ap-punto, puramente tecnico non potrà mai essere, bensì è necessario ripen-sare e far vivere i presupposti della vita democratica del Paese. Solo così potremo scorgere l’alba di una nuova rinascita. Solo così il popolo italiano potrà unire le forze e le energie, in un rinnovato spirito di liberazione.

Ripartiamo dal 25 aprile.

Viva il 25 aprile!

Armando Rinaldi « Sez. A.N.P.I. Flero

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Su richiesta del Gruppo Alpini di

Flero, pubblichiamo il seguente contributo in occasione degli 80 anni

del gruppo

Insieme per ricordare, celebrare e lavorare

Il gruppo alpini di flero compie

80 anni.Un importante

appuntamento ed un impegno

Che bella cosa gli anniversari! Certamente perché sono occasione di “far festa”, ma soprattutto perché ti danno l’opportunità di ricordare, di rivivere, di condividere e di rinnovare quell’impegno che, con tanto entusiasmo, ha preso i migliori anni della tua vita. Non sono mai delle feste fine a se stesse, ma delle tappe, lungo il cammino umano, che servono a rincuorare tutti quelli che sono impegnati nella testimonianza di un gruppo; a rinnovare la gioia e l’orgoglio di un’appartenenza, anche ricordando i passi e i gesti compiuti, gli incontri cercati o scampati, ma soprattutto a guardare avanti verso la meta che fortuna-tamente non avrà fine perché legata al destino di tutta la nostra Comunità.

Pensiamo proprio che questo sia il contesto nel quale il nostro Gruppo Alpini di Flero si appresta a celebrare il suo 80° compleanno, al quale invita tutta la Comunità fle-rese. Gli 80 anni di vita di una “Associazione d’arma” ine-vitabilmente si caricano dei sentimenti e delle trepidazioni di tanti giovani chiamati al servizio militare. Certamente si vanno affievolendo i ricordi ed i drammi legati ai periodi di guerra. Grazie al cielo e alla buona volontà degli uomini, la nostra Patria sta vivendo un lungo periodo di pace! E che il cielo ce la conservi! Ormai il servizio militare è stato ripensato e riorganizzato secondo le esigenze dei nostri tempi. Ma tutti quelli che lo hanno vissuto come appun-tamento fondamentale della propria gioventù, chiamata a servire la Patria “sotto le armi”, non hanno più dimenti-cato quei giorni vissuti in caserma, a stretto contatto con superiori e commilitoni, a fare i conti con l’obbedienza e con i pericoli di un addestramento sempre impegnativo.

Così si sono formate generazioni di giovani che poi hanno portato nella quotidiana vita civile i valori appresi e con-divisi. Questa è stata la strada percorsa dai nostri Alpini; questo è il terreno che sempre fa germogliare l’entusia-smo e la passione civile che così bene contraddistingue chi porta il cappello con la penna. Infatti nell’albo d’oro della memoria gli Alpini di Flero hanno raccolto tutti i

nomi e gli esempi dei nostri nonni e dei nostri padri che, dopo aver servito l’Italia in guerra e in pace, sono “andati avanti”. Che bella questa espressione, tipica degli Alpini, che così indicano quelli ormai defunti! Ma il ricordo di chi ci ha preceduto e che ha tracciato la strada, lasciandoci importanti orme da seguire, non è affidato solamente al pensiero commemorativo. Nella tradizione alpina alle pa-role seguono sempre i fatti. Gli Alpini si contraddistinguo-no per la realizzazione di importanti ”monumenti viventi” che testimoniano, nel tempo, il perdurare dell’impegno alpino nel concretizzare i valori di solidarietà partecipativa verso i bisogni che emergono impellenti dallo scorrere dei giorni.

Ecco allora il costante impegno del Gruppo Alpini di Flero che con svariate iniziative sostiene e accompagna, fin dal suo nascere, la bella avventura della Scuola Nikolajewka di Mompiano a Brescia, specializzata nella cura e nell’as-sistenza di miodistrofici e di non autosufficienti. Anche la realizzazione dell’ Asilo di Rossoch in Russia, costruito per i figli e i nipoti dei russi combattuti durante quella sventurata campagna della seconda guerra mondiale, ha visto il concreto e fattivo contributo degli Alpini di Flero. E come dimenticare i drammatici giorni in cui il tessuto sociale ed urbano delle nostre Comunità è stato stravolto e distrutto da terribili eventi di calamità naturali?

Terremoti, alluvioni, nevicate eccezionali, quanti episodi possono essere raccontati dai nostri Alpini! Essi, i nostri

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Alpini di Flero, sono sempre stati pronti a portare la loro operativa solidarietà dove più vivo era il bisogno, a nome anche di tutti i fleresi. Ma non solo c’è sempre stata la ge-nerosa risposta sollecitata da avvenimenti tragici, anche il costante aiuto ordinario del servizio continuativo a favore di chi versa nel bisogno o che conosce il peso di tante difficoltà quotidiane vede l’espletarsi di tanta disponibilità alpina, sempre pronta a dare una mano, con il sorriso sulle labbra. In cambio gli Alpini non chiedono nulla. Non sono in cerca di lodi o di riconoscimenti. A loro bastano la stima e la simpatia che in verità non mancano mai.

C’è però un rischio molto diffuso ai giorni nostri che gli Al-pini vorrebbero sconfiggere. A lungo andare, anche le cose più belle rischiano di essere dimenticate. L’incessante pro-cedere del tempo spesso dà per scontato ciò che sconta-to non è. Anche la bella immagine dell’Alpino generoso e disponibile può affievolirsi e appannarsi. Tanta generosità, tanto spirito altruistico, spesso racchiusi in un vero conte-sto di semplicità e riservatezza, vengono avvolti dall’ovvie-tà e perdono quel carattere di esempio che invece deve essere noto per stimolare nuova e più ampia partecipa-zione. Come possono le nuove generazioni raccogliere il testimone di un così grande senso civico di appartenenza ad una Comunità? Il servizio militare obbligatorio non c’è più! Il servizio civile non è mai davvero partito e subito si è arenato nelle difficoltà della crisi economica. Rimane solo l’efficacia dell’esempio vissuto e non ostentato. Da molte parti ci è giunta la sollecitazione a realizzare anche a Flero un segno concreto, di pietra, che possa dire a tutti che lo spirito alpino c’è ancora e che in tanti si impegnano a rav-vivare la forza della sua fiamma.

Forse è davvero giunto il tempo di lasciare un segno tan-gibile del nostro passaggio e soprattutto di donare alla Comunità di Flero un simbolo di quanto è stato fatto dagli Alpini, dal tempo della guerra fino ai giorni nostri.

Certamente è un gesto “dovuto” alla memoria dei nostri “veci” già andati avanti. Ma anche un monito alla nostra sensibilità così distratta di uomini del XXI sec. impegnati a rincorrere mille guai, e dimentichi di che cosa sia davvero essenziale. Abbiamo così pensato di realizzare a metà del lungo cammino di via Aldo Moro, proprio dove la strada compie un’ampia curva attorno alle Scuole Medie, un’area di sosta e di meditazione. L’Amministrazione Comunale, sempre attenta e sensibile alle nostre sollecitazioni e che vogliamo sentitamente ringraziare, ci ha assegnato in cu-stodia una piccola parte del giardino pubblico e dell’area verde della Scuola, per realizzare quello che a noi piace indicare come un “luogo del ricordo”. Non vogliamo re-alizzare un monumento celebrativo, ma un’area di sosta, un luogo adatto a ricordare e a meditare. Siamo certi che il buon esempio di chi ci ha preceduto rincuori chi oggi non rinuncia a continuare l’impegno nato dal loro cuore e, nello stesso tempo, ispiri buoni propositi in chi non pensa di chiudere gli orizzonti della vita nel ristretto spazio del proprio personale, ma che si vuole aprire alla solidarietà con chi,vivendoci accanto, conosce il bisogno e la sofferenza.

Il Gruppo Alpini di Flero, nel partecipare a tutti questi suoi sentimenti, invita ciascuno a condividere la sua gioia e ad aprire il proprio cuore a una sempre maggiore generosità. Nel prossimo mese di giugno celebreremo la tradizionale “Festa Alpina” alla quale tutti siamo invitati.

Nei giorni 21, 22 e 23 settembre 2012 in occasione dell’80° della fondazione del Gruppo Alpi-ni di Flero invitiamo tutti i fleresi a condividere con noi la gioia di una lunga e bella esperienza che si rinnova e che continua nel tempo le caratteristiche migliori di ogni “cuore alpino”.

Gruppo Alpini di Flero

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneOgnuno, nel suo piccolo, può adottare comportamenti virtuosi per salvaguardare l'ambiente, proteggendo la salute sua e del pianeta. A Flero, la carenza di risorse economiche e di personale (operatori ecologici/stradini) non permette di gestire il verde pubblico meglio di come facciamo attualmente. Se i cittadini che abitano vicino ai nostri parchi, specie se di piccole dimensioni, si impegnassero a collaborare per la loro sorveglianza e manutenzione, godremmo tutti di un ambiente più vivibile ed avremmo dei risparmi economici. Con lo stesso spirito, è inoltre nato un gruppo di volontari chiamato “Sentinelle dell' Ambiente” che si occupa di verificare lo stato del verde, di rilevare eventuali infrazioni, di avanzare proposte ed idee (anche per migliorare le nostre zone industriali). Se vi interessa aderire alle campagne “ADOTTA UN PARCO” o “DIVENTA SENTINELLA DELL’AMBIENTE”, chiamate l' Ufficio Tecnico (Tel. 030-2563173) lasciando il vostro nominativo e recapito telefonico. Verrete contattati dal consigliere che si interessa di questi progetti.

ADOTTA UN PARCO E DIVENTA SENTINELLA DELL'AMBIENTE amministr

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cazione provvisoria nei locali dell'ex istituto Galvani, messi a disposizione in comodato d’uso gratuito per tre anni dal Sig. Giampietro Bettoni, ed ha partecipato con successo al bando di gara dell'Agenzia Regionale Emer-genza Urgenza, ottenendo l’accredi-tamento per continuare ad operare nel nostro territorio.La nuova sede, sita in via Don Milani 9, è facilmente raggiungibile sia pro-venendo dal centro del paese che da Poncarale con qualsiasi mezzo, grazie anche alla vicinanza della pista ciclabile.La sede dispone di un ufficio, di due sale riunioni, di una sala per la forma-

zione dei volontari, di un centralino, di una cucina, di due camere con bagni, di servizi per gli ospiti e di tre garage in grado di accogliere 6 ambulanze e 5 autovetture.La struttura è quindi adeguata per ospitare un numero sempre crescen-te di collaboratori e per consentire al COSP di svolgere ancora meglio il suo prezioso servizio, nell'attesa di individuare una sistemazione defini-tiva. Dalla redazione di FleroInforma, un augurio di buon lavoro ed un sincero ringraziamento a tutti i volontari.

Simone Bonfiglio «

Con l'inaugurazione della nuova sede COSP, avvenuta

il 22 aprile, si risolve, almeno

momentaneamen-te, una delle ne-

cessità più urgenti di cui si è molto parlato nei mesi

scorsi.

Benché in un primo momento fos-se stata ipotizzata l'edificazione della nuova sede sulla strada provinciale SP22, in una delle aree di mitigazione ambientale del raccordo autostrada-le previste da Centro Padane in pros-simità del nuovo cavalcavia di via Don Maestrini, l’effettiva problematicità, anche sul piano normativo, di quella collocazione ha reso impraticabile la soluzione immaginata. Nel maggio 2011, la nuova Ammini-strazione si è quindi resa disponibile a spostare il COSP in una struttura di proprietà comunale vicina alla Casci-na Nozza, nell’ottica di fornire all’as-sociazione una sede maggiormente funzionale e servita dalla viabilità pro-vinciale, nonché di istituire tramite la presenza del COSP un presidio che concorresse a riqualificare la zona in-dustriale ad ovest del paese.Nel frattempo, il COSP ha trovato in modo autonomo una nuova collo-

Il COSP ha inaugurato la

nuova sede

Come agiscel'AmministrazioneComunale

azioneNASCE L’ALBO DELLE ASSOCIAZIONIIn data 2 Aprile il Consiglio Comunale ha approvato la costituzione dell'Albo delle Associazioni, strumento che agevola la partecipazione alla vita amministrativa come sancito dallo Statuto del nostro Comune. Le associazioni attive nel territorio flerese, iscrivendosi, potranno nominare un proprio rappresentante nelle consulte operanti nelle materie da esse trattate. Per aderire è necessario il rispetto di alcuni requisiti, quali l'assenza di finalità lucrative, il rispetto della Costituzione e delle leggi vigenti. La richiesta di iscrizione dovrà essere formulata dal legale rappresentante dell’associazione, compilando l'apposito modulo ed allegando lo statuto o l’atto costitutivo, una relazione sull'attività svolta e sulle finalità, l’ultimo bilancio consultivo approvato, la partita IVA e/o il codice fiscale.

amministr

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l'intervista

res publica

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» continua da pag. 6Non c’è il rischio, colpendo in pre-valenza i redditi più alti, che a pagare di più siano proprio quelli che non evadono le tasse?

Il rischio c’è e va progressivamente scongiurato. Non pos-siamo pensare che le Istituzioni siano credibili nel chie-dere sacrifici ai cittadini se poi chi viola le regole non ne paga le conseguenze. È per questo che nei mesi scorsi abbiamo provveduto ad istituire il Consiglio Tributario, un gruppo di persone con competenze specifiche, incaricate dal Consiglio Comunale di verificare le situazioni anomale rilevate dagli uffici analizzando il database fiscale del Co-mune. Il database fiscale è una base dati in cui confluiscono le informazioni inerenti i redditi, il patrimonio immobilia-re, le utenze domestiche, i contratti di affitto, i passaggi di successione di tutti i contribuenti residenti o aventi sede legale nel Comune di Flero. Attraverso questo strumento, è possibile individuare le situazioni di potenziale evasione fiscale che, in base ad un accordo già stipulato, verranno segnalate all’Agenzia delle Entrate. Parallelamente, abbia-mo conferito ad una cooperativa specializzata in accerta-menti fiscali l’incarico di verificare i pagamenti dell’ICI/IMU e della tariffa rifiuti onde ripristinare, ove fosse necessario, l’equità di trattamento tra i cittadini, che deve essere alla base di qualsiasi patto di convivenza civile.

Quali sono finora le maggiori diffi-coltà riscontrate nelle sue mansioni di assessore? E poi, essendo al cor-rente delle lunghe riunioni che vi tengono impegnati fino a tarda sera, anche nei giorni festivi, vien da chie-dere se le capita di avere dei ripen-samenti, di essersi in qualche modo pentito di aver accettato questo in-carico…della serie “ma chi me l’ha fatto fare”?

Non è un mistero che, quando il Sindaco mi ha chiesto di ricoprire la funzione di assessore esterno al bilancio ed alle opere pubbliche, i miei progetti fossero altri e non includes-sero il Comune di Flero. Tuttavia, l’occasione di dimostrare che alcuni principi enunciati e difesi dai banchi dell’oppo-sizione negli anni precedenti non fossero solamente con-cetti astratti ma potessero essere concretamente applicati, mi ha convinto ad accettare l’incarico.In questo anno di servizio, ho scoperto che la macchina amministrativa di un comune, anche se non di grandi di-mensioni come il nostro, contempla una varietà di funzioni

ed una complessità di problemi talmente ampia da richiedere un impegno a tempo pieno ed una frequentazione degli uffici faticosamente conciliabile con i tempi a disposizione di chi, come me, lavora in un’azienda privata. Per fortuna il Sindaco, tramite lo strumento dell’aspettativa, rie-sce ad essere presente in Municipio tut-ti i giorni supplendo anche alle assenze degli assessori “lavoratori”. Dal canto mio, riesco a svolgere la maggior parte delle attività che mi competono la sera e nei fine settimana, sacrificando una parte del mio tempo libero e della mia vita priva-ta. Non sono comunque pentito di aver accettato l’incarico. In primo luogo per-

ché trovo molto stimolante la possibilità di sperimentare strumenti di analisi, decisione e controllo di gestione tipici delle aziende private, anche in una piccola realtà della pub-blica amministrazione come è quella del Comune di Flero. Secondariamente, perché da sempre penso di appartene-te ad una comunità in movimento, all’interno della quale ognuno, in base alle proprie capacità e possibilità, deve oc-cuparsi un poco degli altri.

Non possiamo pensare che le Istituzioni siano credibili nel chiedere sacrifici ai cittadini se poi chi viola le regole non ne paga le conseguenze. Per questo nei mesi scorsi abbiamo provveduto ad istituire il

Consiglio Tributario.

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res publica

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l'intervista

Il vostro programma elettorale era molto ambizioso, oltre all’adozione del nuovo PGT, quali scelte sono già state prese per la sua realizzazione?

Il primo anno di amministrazione è servito soprattutto per raccogliere informazioni, capire i processi che governano il Comune e porre le basi per la realizzazione di alcune opere fondamentali che verranno avviate nei prossimi anni. In questo senso, abbiamo provveduto a saldare quasi tutti i debiti lasciati dall’Amministrazione precedente, pari a circa 500.000 EURO di fatture non pagate o pervenute dopo il nostro insediamento, in modo da evitare di trascinare sugli esercizi successivi esborsi che avrebbero inutilmente pesato sul patto di stabilità. Parallelamente, abbiamo av-viato le progettazioni preliminari delle due nuove scuo-le dell’infanzia e della cucina a servizio della mensa. Per quanto attiene le manutenzioni straordinarie, verso la fine del 2011 abbiamo realizzato i lavori di sistemazione di una parte del tetto della scuola media, dal quale pioveva ac-qua. È inoltre stato conferito l’incarico per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, un proget-to che speriamo possa essere finanziato dalla Fondazione CARIPLO e che permetterà di individuare quali interventi debbano essere effettuati nel nostro Comune per ridur-re le emissioni di CO

2 nell’aria, attraverso l’utilizzo delle

energie rinnovabili e di accorgimenti orientati al risparmio energetico, come la revisione degli impianti di pubblica il-luminazione. Infine, abbiamo predisposto alcuni importanti strumenti finalizzati a disciplinare in modo più organico ed efficiente l’incasso degli oneri di urbanizzazione e delle monetizzazioni, i cui tariffari e le cui modalità di calcolo

non venivano aggiornati da anni. Queste ultime sono atti-vità impegnative che non produrranno certamente effetti immediati, ma che ci consentiranno di provvedere più se-

renamente alla copertura delle spese degli interventi attualmente in pro-getto. Ci sarebbero molte altre azioni che sono in corso e che meritereb-bero di essere illustrate, come la cre-azione di un’unica direzione didattica per le scuole elementari e medie, l’av-viamento del processo che dovrebbe portare già dall’anno prossimo all’isti-tuzione di una sezione statale della scuola dell’infanzia, l’affidamento della gestione degli appartamenti comunali all’ALER con l’obiettivo di ripristinare criteri di assegnazione e pagamento oggettivi, l’istituzione dell’albo delle associazioni, l’avviamento delle atti-

vità di rifacimento del sito internet comunale e di crea-zione del nuovo sito internet della biblioteca, il conferi-mento dell’incarico per la revisione della viabilità che ci permetterà di trovare soluzioni efficaci al problema del traffico soprattutto in talune situazioni dove una diversa progettazione degli stop e dei sensi di circolazione potreb-be decisamente ridurre il pericolo di incidenti e migliorare la qualità di vita dei residenti. Si tratta di azioni che forse non fanno notizia come l’apertura di un cantiere, ma che ci permetteranno nei prossimi anni di raggiungere gli impor-tanti obiettivi fissati dal programma di mandato.

L’arroganza è un connotato che pur-troppo ha spesso caratterizzato la gestione politica nel nostro paese, al contrario pensiamo che un atteggia-mento riflessivo ed anche autocritico possa essere propedeutico ad una buona gestione del bene pubblico. Dunque chiediamo se finora, secon-do lei, vi sono stati degli errori o del-le carenti valutazioni strategiche da parte della vostra amministrazione e nel caso affermativo, come pensate di porvi rimedio.

Come era inevitabile, in questi mesi abbiamo commesso alcuni errori. In primo luogo siamo stati troppo chiusi nel-le stanze del Comune. La mole di problemi che ci siamo trovati ad affrontare, le urgenze dettate in particolar modo dalla necessità di ritirare il PGT adottato dall’Ammini-strazione precedente e di approvarne uno nuovo entro i termini previsti dalla legge ed il timore di non riuscire a rispettare il patto di stabilità a causa dei debiti ereditati,

Abbiamo provveduto a saldare quasi

tutti i debiti lasciati dall’Amministrazione

precedente, pari a circa 500.000 EURO di fatture

non pagate o pervenute dopo il nostro insediamento.

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hanno prodotto una sorta di “ansia da prestazione”, facen-do sì che la disponibilità di numerose persone ad aiutarci non sia stata sufficientemente sfruttata. Alcune consulte non sono ancora state convocate, altre stentano ad entra-re pienamente in funzione. È necessario porre rimedio a queste mancanze: in primo luogo perché lo esige l’idea di democrazia partecipata che abbiamo promosso, seconda-riamente perché le energie e le risorse non vanno assolu-tamente disperse. Per quanto riguarda le carenti valutazioni strategiche, in questi giorni si sta discutendo molto in paese di due pic-cole aree precedentemente destinate a verde pubblico che nel nuovo PGT sono state dichiarate edificabili. Una scelta presa nel giugno 2011, quando, appena insediatici, non avevamo ancora un pieno controllo della situazione finanziaria e temevamo, vista la quantità di fatture in arrivo, di poter sforare il patto di stabilità. Nulla di irreparabile, considerato che la proprietà di quelle aree è del Comu-ne. A posteriori, sarebbe stato più saggio, considerate le implicazioni pratiche e simboliche della vicenda, discutere con gli abitanti delle zone interessate circa la possibilità di “adottare” tali spazi, nell’ottica di razionalizzare la spesa per la manutenzione e la gestione del verde pubblico.

Ben lungi dall’aderire allo stereotipo di un “buon governo” da cartolina, se fosse possibile proseguire la vo-stra azione amministrativa, secondo lei, come si presenterà l’immagine di Flero fra, diciamo, una quindicina d’anni?

Non faccio fatica a rispondere, visto che il disegno della Flero che vorremmo era già ampiamente abbozzato nel nostro programma elettorale. Innanzitutto sarà un paese più verde: nel bilancio di previsione 2012 viene finanziato uno studio per la riqualificazione dei nostri parchi, per la piantumazione delle strade, delle piste ciclabili, dei per-corsi pedonali e per la predisposizione di un regolamento verde che tuteli il nostro patrimonio vegetale. Qualcuno afferma che non si sono ancora visti i segni della nostra azione amministrativa in questa direzione: è vero, ma come più volte ribadito, il primo anno di amministrazione è stato dedicato soprattutto a comprendere l’esistente ed a porre le basi per gli interventi che ci apprestiamo ad effettuare. Il piano del verde rientra tra quelli più urgenti. Non di-mentichiamo poi la situazione di estremo degrado in cui versano alcune delle zone industriali: se gli strumenti adot-tati nel PGT risulteranno efficaci, anche in quel contesto dovremmo riuscire, nel corso dei prossimi anni, ad ottene-re importanti risultati, concertando con i proprietari piani ed opere di riqualificazione delle aree, sia sotto il profilo urbanistico che ambientale. Non vanno infine trascurati gli

interventi di mitigazione del raccordo autostradale che è stato recentemente aperto al traffico: Centro Padane, oltre a realizzare le piantumazioni a nord della strada (pur-troppo, per quelle a sud, bisognerà attendere il tracciato definitivo della TAV), si è impegnata con noi ad effettuare una serie di interventi per la costruzione di piste ciclabili che collegheranno Flero al Parco del Montenetto. Se tutte queste opere andranno a buon fine, forse tra quindici anni, fuori da ogni stereotipo, qualcuno potrà davvero spedire una bella cartolina di “Saluti da Flero”.

Invece, molto realisticamente e pragmaticamente, riguardo alle ope-re pubbliche, appannaggio del suo assessorato, può dirci cosa e come potrà essere concretizzato entro la fine di questo mandato?

Il nostro obiettivo prioritario è quello di realizzare le due scuole dell’infanzia e la cucina della mensa, nonché di completare l’auditorium comunale iniziato ormai sei anni fa e mai terminato. La gara per l’assegnazione di tutti questi lavori, da realizzare in leasing, dovrebbe essere effettuata nei prossimi mesi e, tassi di interesse permettendo, l’inca-rico assegnato entro la fine dell’anno. I cantieri potranno pertanto essere avviati entro la prima metà del 2013 e completati entro il 2015. Vi sono poi alcune opere di im-porto minore, ma non per questo meno importanti, come gli ulteriori interventi di manutenzione straordinaria della scuola media (servizi igienici, infissi, seconda parte del tet-to) che contiamo di completare prima della fine del 2013, nonché l’ampliamento del cimitero, il cui cantiere verrà aperto a breve visto che il numero dei loculi disponibili è ormai prossimo all’esaurimento. Vorremmo inoltre realiz-zare una stazione di distribuzione dell’acqua pubblica, pre-vedendo lo stanziamento necessario già nel bilancio 2012. Non dimentichiamo infine gli interventi di ristrutturazione del centro sportivo di via San Martino, la cui progettazio-ne preliminare è stata finanziata nel bilancio 2011 ed il cui incarico verrà assegnato a breve. In questo caso, solo una parte delle opere che verranno previste potranno essere realizzate entro la fine del mandato, anche se il progetto vuole delineare un intervento complessivo da effettuarsi in più lotti.

La ringraziamo. Buon lavoro.

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il postino

La bolletta del metano

Roncadelle, 10 maggio 2012

Gentilissimo Sindaco Nadia Pedersoli,

(…) a seguito di segnalazioni da par-te dei clienti, siamo venuti a cono-scenza che un certo numero di auto-letture non sono state recepite nella fatturazione dei consumi di compe-tenza fino a Marzo 2012. Le fatture, in assenza di lettura del misuratore o autolettura comunicata dal cliente, vengono generate in acconto sulla base del consumo/anno contrattuale o consumo storico. Ci preme innan-zitutto scusarci con i nostri Clienti coinvolti in questa situazione e con-fermiamo la nostra piena disponibi-lità a trovare una soluzione ad ogni specifico caso. Il nostro personale è disponibile nel valutare e proporre la migliore soluzione. Con l’occasio-ne, ci permettiamo di fornire alcune informazioni che pensiamo possano essere utili per migliorare il nostro rapporto con il Cliente.

Fattura in acconto: le fatture in acconto vengono effettuate sulla base della curva di consumo tipi-ca del gas, definita dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas. In paro-le semplici, ogni mese pesa, per una percentuale di consumo, in base al clima medio della zona e del perio-do. Queste percentuali, si applicano sul volume di metri cubi/anno di ogni singolo cliente, considerando il volume/anno contrattuale ovvero il consumo storico. Il consumo storico

A seguito delle sollecitazioni

di numerosi cittadini che lamentano

l'emissione di bollette del gas

metano con acconti non rispondenti

ai reali consumi e conguagli

effettuati anche molti mesi dopo,

l'Amministrazione Comunale ha

richiesto chiarimenti a ViviGas.

Ricordando che l'affidamento

della gestione del gas metano

sarà oggetto di una imminente gara

che coinvolgerà Flero ed i Comuni

limitrofi, riportiamo di seguito la

risposta pervenuta

dall'attuale gestore.

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di ogni singola famiglia, può variare negli anni in aumen-to o in diminuzione: ad esempio, introducendo una stufa nell’abitazione (diminuzione del consumo) o, viceversa, in occasione di una diversa composizione della famiglia stes-sa per una nascita (aumento del consumo).

Queste variazioni, influiscono sul volume/anno del gas.Utile per noi sarebbe che il nostro Cliente le comunicasse al fine di consentirci di modificare il suo volume/anno, per il calcolo degli acconti.

Fattura a lettura: ai clienti che utilizzano il gas per il riscaldamento, con un consumo/anno superiore ai 500 metri cubi, la società di Distribuzione competente per il territorio effettua due letture/anno del misuratore. Tali letture vengono comunicate alla società di vendita VIVI-GAS e vengono inserite nella prima fattura in emissione successiva alla data di lettura. Oltre a questo, il Cliente può effettuare personalmente la rilevazione dei propri consumi e comunicarli direttamente alla società di vendita VIVIGAS attraverso i canali messi a disposizione. Il ser-vizio specifico per la comunicazione dell’autolettura è il Numero Verde dedicato 800 22 11 88 attivo 24 ore su 24, totalmente gratuito sia per telefonate da rete fissa che da rete mobile.

Un Consiglio: nel caso di comunicazione attraverso questo numero verde, si consiglia di chiamare nelle ore serali. Il servizio è gratuito sempre ed è automatico, utiliz-zabile quindi anche al di fuori degli orari di ufficio, como-damente da casa.

Fatturazione base Vivigas: in linea generale la fattura-zione viene emessa su base trimestrale, nel periodo che intercorre tra aprile e dicembre. Durante il periodo inver-nale compreso tra gennaio e marzo, le fatture vengono invece emesse con cadenze più ravvicinate (in media 3 fatture), fermo restando che tra la data di emissione di una fattura e la data di emissione di quella successiva, do-vrà decorrere un periodo di almeno 20 giorni. In partico-lar modo, in questo periodo, consigliamo la comunicazio-

ne dell’autolettura al fine di consentirci l’emissione delle fatture in lettura e non in acconto.

Esiste per i clienti, un’opzione di fatturazione denominata VIVA, che consente al cliente la possibilità di crearsi un calendario di fatturazione personalizzato. Vivigas, in que-sto “programma speciale”, emette 4 fatture/anno: •aprile per la competenza consumi da gennaio a marzo, •luglio per la competenza consumi da aprile a giugno, •ottobre per la competenza consumi da luglio a settembre,•gennaio per la competenza consumi da ottobre a dicembre.

Le fatture verranno emesse in acconto, in assenza di let-tura, o diversamente in effettivo, in presenza di lettura da parte del Distributore o autolettura da parte del Cliente. Inoltre, il cliente potrà disporre personalmente l’emis-sione di ulteriori fatture mensili, fino ad un massimo di 12/anno, comunicando l’autolettura nel mese stesso in cui vorrà che i consumi vengano fatturati (es: il sig. Rossi vuole fatturare in effettivo i consumi di aprile: nel mese di aprile dovrà comunicare l’autolettura).

Vivigas è a disposizione sin da ora, con il proprio per-sonale dipendente, per organizzare presso i Vostri uffici comunali - se di vostro interesse - una giornata al mese nei periodi di fatturazione invernale e comunque pri-ma dell’emissione della fattura, per fornire informazioni, suggerimenti e risposte ad eventuali dubbi o reclami.

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Vorrei inoltre sottoporLe un’altra preoccupazione forse più pregnante e foriera di ulteriore disillusione e sfiducia verso le istituzioni in un mo-mento in cui, sa Dio, non ne abbiamo certo bisogno. La richiesta dei citta-dini è sempre più frequentemente la stessa: dove è lo Stato, la sua efficien-za, il suo servizio, la sua cura, il suo “decoro”, la sicurezza proclamata, se il simbolo attraverso cui si rappre-senta è un’opera pubblica che ha già mangiato tutte le risorse stanziate e mostra le sue armature in evidente stato di fatiscenza in un contesto di area dismessa?

Per questo motivo, mi sento di proporLe quello che sempre più cittadini mi suggeriscono: “Sindaco, si faccia riconsegnare il terreno che il Comune di Flero aveva concesso per la costruzione della Caserma, restituiamolo alla collettività per uno dei numerosi bisogni che abbiamo. Non possiamo aspettare oltre, non possiamo permetterci che la casa della sicurezza, diventi la casa della vergogna. Abbiamo sempre avuto a cuore i nostri Carabinieri e il loro lavoro, li sappiamo indispensabili e vicini anche se operano da Bagnolo Mella. Parliamone. Così si perde la speranza nella Repubblica”.

IL SINDACO

A nome dell’Amministrazione Comunale

LA STRAGE IO C'ERO

È un giorno di maggio la gente convenuta

sta là vociantecon canti, proteste, grida

la piazzadi stendardi è piena.

Garriscono al vento le bandiere

tinte di rosso vivo

come un cuore che batte.

Poi un boato, un lampo,urla

che salgono al cieloimbronciato.

La folla si contorcepochi attimi

poi solosangue, carne, ossanebbia; una strage

e tutto è consumato.Passano i giorni

ma ancora rivedoquel fosco cielo

le tenebrose nubila gente esangue.

Io c'eroricordo

e non potrò scordarequel cielo

quel boatol'urlo

lo strazioil fatto assassino.

O mano che al tempo ancora

ti nascondisegnato

sul tuo voltosta la condanna dei vivi

sei consegnata alla storia, sei vinta

sei più mortadei morti di maggio.

Dell'uomo malvagiotace l'odio dei giorni

ma parla il silenziola morte, il martirio

il palpito dei vivil'olocausto di maggio.

Gigi Zanola, poeta e pittore. In Sala Consiliare è esposta una sua

opera sulla strage di Piazza Loggia

28 maggio 197428 maggio 2012APRIRE GLI ARCHIVI

DI STATO!Lettera per la caserma dei Carabinieri

Flero, 6 giugno 2012

Al Prefetto di Brescia

Signora Narcisa Brassesco Pace

Con la presente, intendo sottoporre alla Sua attenzione, la situazione di degrado nella quale versa la co-struenda Caserma dei Carabinieri del mio Comune, che doveva essere consegnata già a giugno del 2011, affinché Lei se ne faccia latore verso le Autorità competenti.

L’edificio in questione, prospiciente la via XX Settembre, all’ingresso ovest del paese, si presenta in una situa-zione di vera emergenza igienico-sanitaria.

In particolare il persistente stagnare di oltre 50 cm di acqua nello scavo, la presenza di rifiuti edili derivanti dal deterioramento dell’edificio, la vegetazione che cresce incolta ed il conseguente proliferare di zanzare e roditori, sono le cause evidenti del grave pregiudizio per l’igiene e la sicurezza della popolazione in ge-nerale e, in particolare, degli abitanti dell’attiguo nuovo villaggio e delle aree residenziali viciniori.

Già l’anno scorso ho segnalato la situazione di grave pregiudizio al Commissario Opere Regione Lombardia senza ricevere risposta e i cittadini hanno continuamente subito gli inconvenienti sopra segnalati. Inizia pertanto un’altra ennesima estate senza soluzione al proliferare di topi, nutrie e zanzare stante la situazione di degrado del cantiere e relativa pozza stagnante.

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sportivamente

5 domande a Cristian Prederi

Basket:

C1, Lamezia Terme C1, per poi tor-nare nelle squadre della provincia di Brescia in C2. Nonostante siano pas-sati gli anni non ho ancora smesso.

3 Tre parole che ci raccontino la tua storia?Impegno, rispetto delle regole e ami-cizia.

4 Qualche rimpianto?

Direi di no. In fondo il basket mi ha dato tanto dal punto di vista umano.

5 Perché secondo te lo sport è importante a qualsiasi età e a qualsiasi livello?Lo sport è una risorsa a disposizio-ne della collettività perché permette di conoscere persone, sviluppare la creatività, preservare la salute fisica, scoprire ideali e valori che migliora-no la qualità della vita dell'individuo di qualsiasi età ed estrazione sociale.

Silvia Zorzetti «

1 Cristian, ti ricordi com’è nata la tua passione per il basket?La passione è nata semplicemente quando hanno cominciato a trasmet-tere le partite del basket NBA, il ba-sket americano, alla tv. Mio fratello nel frattempo aveva già iniziato a giocare nella squadra di Flero e il campetto dell'oratorio ha fatto il resto.

2 Ci racconti la tua esperienza dagli esordi?Il passaggio alle giovanili del Flero del Presidente Franchini e del mitico Angelo Peroni, vero appassionato di sport, è stato breve. La militanza nel Flero è durata fino alla cessione in se-rie D al Ghedi, per tre anni, quando fui chiamato alla leva militare... obbli-gatoria ai tempi. Venne poi il momen-to e l'occasione di giocare in modo professionale e andai a Bergamo in B2 per 4 anni. Per mancanza di spon-sor la squadra si sciolse e la destina-zione fu Chiari in C1, poi Asola C1, Lumezzane C1, Iseo B2, Cremona

Proseguendo nella carrellata

di personaggi fleresi che si sono distinti

in ambito sportivo,

intervistiamo in questo numero

Cristian Prederi,

giocatore di basket che

negli anni 90’ ha raggiunto la

serie B2.

LO SMALTIMENTO DELL’ETERNIT: Flero, con Palazzolo sull’Oglio, è il paese della nostra provincia con più superfici in amianto da bonificare. Nel prossimo nu-mero spiegheremo quando la legge preve-de lo smaltimento obbligatorio dell’eternit ed attraverso quali procedure.

IL VIGNETO DI VILLA GRASSENI Nel mese di maggio il Comune ha ap-provato una convenzione con la Scuola Vincenzo Dandolo di Bargnano di Cor-zano (corso per operatori agricoli) per la gestione del vigneto nel parco della villa. Nella prossima edizione, parleremo di questo progetto e della produzione del vino “made in Flero”.

IL DECENNALE DELLA MORTE DI BRUNO BARBAGLIOSono trascorsi ormai dieci anni dalla morte dello storico sindaco di Flero. Nel prossimo FleroInforma ne ricorderemo la figura ed illustreremo gli interventi in atto per riqualificare il parco ed il monu-mento a lui dedicati.

IL PROGETTO “USCIRE INSIEME DALLA CRISI”Il Comune e la Parrocchia hanno avviato un progetto per offrire aiuto concreto a chi nel nostro paese si trova in grave difficoltà a causa della crisi economica. Nella prossima edizione forniremo tutti i dettagli dell’iniziativa.

LA PROMOZIONE DELLA SANITARS SE.TA.L IN A2Il 5 maggio scorso, la squadra di pallavolo femminile della Società Promoball V.B.F. di Flero è stata promossa in serie A2. Nel prossimo numero commenteremo l’avvenimento e conosceremo le pro-spettive della squadra.

IN MISSIONE NEL BURUNDIAlcuni mesi fa, la nostra concittadina Adriana Prederi è rientrata dal Burun-di, dove ha trascorso alcune settimane presso la missione della flerese Suor Bru-na Chiarini. Nel prossimo FleroInforma, apriremo una finestra su questo paese, uno dei più poveri e tormentati del con-tinente africano.

nel prossimo numero

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info utilii

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In particolare si discuterà di:• IMU e ADDIZIONALE IRPEF

• OPERE PUBBLICHE

• PARCHI E VERDE

• CASERMA DEI CARABINIERI

• VIABILITÀ

• STATALIZZAZIONE SCUOLA INFANZIA

• PROBLEMI SEGNALATI DAI CITTADINI

ASSEMBLEA PUBBLICAMARTEDÌ 26 GIUGNO ORE 20,30

Municipio di FLERO - Sala consiliareL’Amministrazione Comunale incontra la cittadinanza per un rendiconto

sul primo anno di governo e l’illustrazione del bilancio 2012

FleroInforma è gestito da volontari per quanto riguarda la redazione, l’impagina-zione e la distribuzione. L’unica spesa ef-fettivamente sostenuta riguarda la stam-pa tipografica, effettuata in due colori (salvo che per la copertina). Complessi-vamente, il numero di dicembre (16 pa-gine) è costato circa 1.200 euro, mentre il numero attuale (28 pagine) ha avuto

Orari degli uffici comunali e contatti

Orari di ricevimento

fax lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabatoufficio/servizioOrari di apertura al pubblico (tel. 030 2563173)

» Anagrafe ed Elettorale 030 2563531 8:30-12:45 8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

10:00-12:00

» Segreteria e Protocollo 030 2761200 8:30-12:45 8:30-12:458:30-12:4515:00-17:00

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»Ufficio Tecnico 030 2569518 8:30-12:308:30-12:4515:00-17:00

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» Isola Ecologica 14:00-18:00 8:00-12:008:00-12:00 14:00-18:008:00-12:008:00-12:0014:00-18:00

» Servizi Sociali e Scolastici 030 2569301 8:30-12:30 8:30-12:308:30-12:3015:00-17:00

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» Ragioneria e Tributi 030 2661145 8:30-12:30 8:30-12:308:30-12:3015:00-17:00

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» Polizia e Commercio Cell: 3357780296

030 2569546 10:00-12:0010:00-12:00 15:00-17:00

» Biblioteca Tel: 0302560101

030 2761200 14:00-18:0014:00-18:00 14:00-18:009:00-12:0014:00-18:00

9:00-12:00

Sindaco Pedersoli Nadia: martedì e giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00Assessori: mercoledì pomeriggio su appuntamento

un costo di circa 2.400 euro. In questo modo abbiamo pressoché dimezzato la spesa che veniva sostenuta precedente-mente, evitando, come accadeva prima, di occupare quasi metà giornale con la pubblicità a cui si era soliti ricorrere per recuperare qualche entrata.

Fleroinforma è stampato su carta riciclata.

Hanno gratuitamente collaborato a questo numero di FleroInforma:Enrico AccascinaSimone BonfiglioNicoletta Del Vecchio (Radio Vera)Monica Frassine (grafica e impaginazione)Adriano GabusiLeonardo ManentiGianfranco SavoldiSilvia Zorzetti

Quanto costa questo giornale:

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