Fisiologia Umana -...

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1 Fisiologia AA 2004/2005 Giulio Sandini 1 Fisiologia Umana Il Sistema Nervoso Fisiologia AA 2004/2005 Giulio Sandini 2 Metodi di Indagine del SN Anatomia (struttura del sistema) A diversi livelli di dettaglio e relativa sia alle strutture che alle connessioni Fisiologia (Funzionamento del sistema) Elettrofisiologia, biochimica Embriologia Farmacologia (Effetto di farmaci) sia a fini diagnostici e terapeutici che conoscitivi Psicologia e Psicofisica (Risposte “soggettive” a stimoli) Percezione sensoriale Modellistica e Simulazione (hardware e software)

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Giulio Sandini 1

Fisiologia Umana

Il Sistema Nervoso

Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 2

Metodi di Indagine del SN

• Anatomia (struttura del sistema)A diversi livelli di dettaglio e relativa sia alle strutture che alleconnessioni

• Fisiologia (Funzionamento del sistema)Elettrofisiologia, biochimica

• Embriologia• Farmacologia (Effetto di farmaci)

sia a fini diagnostici e terapeutici che conoscitivi• Psicologia e Psicofisica (Risposte “soggettive” a stimoli)

Percezione sensoriale• Modellistica e Simulazione (hardware e software)

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Le Neural Sciences cercano di spiegare il comportamento sullabase dell’attività del cervello

Alcune domande:

I processi mentali sono localizzati in aree specifiche del cervelloo rappresentano l’attività emergente dell’intero cervello?

Se i processi sono localizzati quali regole legano l’anatomia e la fisiologia al comportamento (percezione, pensiero, movimento)?

A che livello di dettaglio lavorare (singolo neurone, nuclei etc.)?

Quale parametro considerare (elettrico, chimico, fisico)?

Cervello e Comportamento

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Cenni storiciAnatomia

Mondino de’ Liuzzi (1313) Leonardo (1482 )Andrea Vesalio (1527)Università di Padova (1594)

Luigi Rolando(1809)Brodmann (1909)

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Cenni storiciIstologia

Fino alla scoperta del microscopiol’idea prevalente era che il cervellofosse una ghiandola e chel’elaborazione avvenisse mediantefluidi. 1624

Alla fine del 1800 CamilloGolgi e Santiago Ramon I Cajal descrivono la strutturadelle cellule nervose (i neuroni) - silver staining method.

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Alla fine del diciottesimo secoloLuigi Galvani scopreche i tessuti nervosiproducono elettricità

Cenni storici(elettro) fisiologia

•1809 Rolando stimola elettricamente la corteccia

•1820 Inventato il Galvanometro

•Nel 1900 si scopre chel’attività elettrica di un neuroneinfluenza l’attività di altrineuroni

•1906 - Charles S. Sherringtondescrive le sinapsi e la corteccia motoria

•1929 – Hans Berger pubblica i primi risultati sull’eeg

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Cenni storiciFarmacologia

Alla fine del diciannovesimo secolo Claude Bernard, Paul Ehrlich e John Langley scoprono che alcuni farmaciinteragiscono con specifici recettori.

1963 - John Carew Eccles, Alan Lloyd Hodgkin and Andrew Fielding Huxley share Nobel Prize for work on the mechanisms of the neuron cell membrane

1976 - Erwin Neher and Bert Sakmann develop the patch-clamp technique

http://faculty.washington.edu/chudler/hist.html

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Lo studio del comportamento umano inizia già nell’antichità

Uno studio sistematico del comportamento inizia a metà del XIX secolo con Charles Darwin e le sue ricerche sull’evoluzione e sulcomportamento animale.

experimental psychology: studio del comportamento umano e animale in condizioni controllate

ethology: studio del comportamento degli animali nel loro ambientenaturale

Cenni storiciPsicologia e Comportamento

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Il tentativo di mettere in relazione “biologia”e comportamento inizia già alla fine del XVIII secolo con Franz Joseph Gall: areediscrete della corteccia cerebralecontrollano funzioni specifiche

Il cervello non è un unico organo ma èformato da un insieme di almeno 35 organia ciascuno dei quali corrisponde unafacoltà mentale (anche concetti astrattiquali la generosità e la pazienza)

L’uso di queste facoltà provoca unacrescita degli organi per cui è possibile, analizzando la forma del craniocaratterizzare il carattere degli individui(phrenology)

Cenni storiciPsicologia e Comportamento

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Struttura del sistema nervoso

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Sistema NervosoSistema Nervoso Centrale: Cervello e midollo spinaleSistema nervoso periferico: I neuroni che controllano i muscoli e i recettoriperiferici

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Ilsistema nervoso centrale èformato da 7 parti principali:

1)Midollo spinale: riceveinformazioni sensoriali dagliarti e dagli organi interni e controlla i motoneuroni

2)Medulla3)Pons4)Cervelletto5)Midbrain6)Diencefalo7)Emisferi cerebrali “ricoperti

dalla corteccia cerebralecontengono i nuclei dellabase, l’ippocampo e l’amygdala

Brain Stem

11 KS

SNC

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La Corteccia Cerebrale èsuddivisa in quattro lobi:frontale, parietale, temporale e occipitale

Le convoluzioni cerebralihanno la funzione diaumentare la superficie dellacorteccia (evoluzione) e presentano delle regolarità fraindividui (solchi e giri siritrovano simili in tutti gliindividui)

Ciascun emisfero elaborainformazioni controlaterali

Gli emisferi non sonosimmetrici (siaanatomicamente chefunzionalmente)

82 KS

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“We Speak with the left emisphere”Nel 1861 Pierre Paul Broca descrive il caso di un paziente che, pur essendo in grado di capire illinguaggio parlato non è in grado di parlare e/o scrivere correttamente.

Il paziente non presenta danni motori che giustifichino questa incapacità ed è in grado diarticolare singole parole e di modulare melodie musicali.

L’esame del cervello del paziente dopo la morte rivela una lesione nella zona posteriore del lobo frontale dell’emisfero sinistro. Osservazioni analoghe vengono fatte per altri otto pazienti.

Nel 1876 Carl Wernickedescrive il caso di un pazienteche pur essendo in grado diarticolare parole non è in gradodi comprendere il linguaggioparlato

La lesione cerebrale è in unazona diversa

Wernicke propone il modellodell’elaborazione distribuita: solo le funzioni elementari sonosvolte da singoli nuclei specializzati mentre quellecomplesse richiedonointerconnessioni fra areediverse.

12 KS

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Broadman ha identificatoanatomicamente 52 diverse areedelle corteccie cerebrali.

Per molte di queste aree è statatrovata successivamente unaspecializzazione funzionale.

Il fatto che funzioni di “alto livello”non siano localizzate aumenta laplasticità del cervello: le areerimaste si riorganizzano.

La rappresentazione dellaconoscenza è distribuita: lesionilocalizzate distruggono solo in parte la conoscenza (ad esempiola capacità di riconoscere i volti o di associare odori a oggetti).

Nei pazienti “split brain” ciò che èmostrato all’emisfero destro èriconosciuto ma non è possibilearticolarne il nome.

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Le cellule del sistema nervoso

L’enorme variabilità e complessità dei comportamenti dipende dalnumero elevato di neuroni (circa 100 miliardi) e dalla complessità delleinterconnessioni (i singoli componenti sono poco diversi fra loro)

Alcune domande:

1) Che “linguaggio” viene usato nella comunicazione?

2) Come sono interconnessi i neuroni?

3) Che relazione c’e’ fra schemi di interconnessione e comportamento?

4) Come si modifica il comportamento con l’esperienza?

Il tessuto nervoso è composto da due classi di cellule: le cellule nervose (neuroni) e le cellule gliali

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Il Neurone

Nel neurone si possono identificare 4 areemorfologiche: il nucleo (o soma), i dendriti, l’assone e i terminali pre-sinaptici.

I dendriti rappresentano gli “ingressi” del neuronementre l’assone è l’uscita.

I segnali elettrici trasmessi lungo l’assone(potenziali d’azione o spikes) sono impulsivi con un’ampiezza di circa 100 mV e con una durata dicirca 1 ms. Il segnale si propaga ad una velocitàche varia da 1 a 100 m/s.

L’alta velocità di conduzione è ottenuta per mezzo della guaina mielinica.

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Il neurone

Il tipo di informazione trasmessa non è codificata dallaforma del segnale ma dal “percorso” seguito nelcervello.

Vicino alle terminazioni l’assone si ramifica ed entra in contatto con altri neuroni. Il punto di contatto èchiamato sinapsi. La cellula che invia il segnale èchiamata cellula presinaptica, quella che riceve èchiamata cellula postsinaptica.

I terminali presinaptici sono degli ingrossamentidell’assone che non sono anatomicamente collegatialla cellula postsinaptica. Questa separazione èchiamata synaptic cleft.

I neuroni si differenziano quasi esclusivamente per la loro forma (vale a dire il numero e la forma deiterminali)

22 KS

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Il principio di funzionamento del neurone Il neurone a riposo è polarizzato

con una ddp di -70 mV (potenzialedi membrana a riposo). La concentrazione di ioni negativi èmaggiore all’interno del neurone.

Iperpolarizzazione: aumento dellapolarizzazione (e.g. -90mV) Depolarizzazione: diminuzionedella polarizzazione (e.g. -50mV)

Se, in conseguenza di ciò cheavviene sulle sinapsi, il neurone sidepolarizza a valori maggiori dicirca -50mV, viene generato un potenziale d’azione. I potenzialid’azione (o spikes o impulsinervosi) hanno la stessa forma e ampiezza. Il segnale vienecodificato nella frequenza discarica.

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L’ampiezza del segnale d’uscita è determinata dall’ampiezza della depolarizzazioneche, a sua volta è determinata dal numero e dalla frequenza degli impulsi.

Le molecole del neurotrasmettore passano attraverso la sinapsi e provocano unavariazione del potenziale post-sinaptico che può essere inibitoria(iperpolarizzante) o eccitatoria (depolarizzante).

Il treno di impulsiviaggia lungo l’assonee raggiunge la regioneterminale dell’assone.

Gli impulsi stimolano ilrilasco dineurotrasmettori (ilsegnale d’uscita). Anche il segnaled’uscita, come quellod’ingresso, èanalogico.

34 KS

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Funzione - Forma

Nonostante la forma diversa il principio di funzionamento dei neuroni non cambia

31 KS

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A seconda del numero di terminali(processes) i neuroni si distinguono in:Unipolari: l’albero dendritico si ramificadall’assone. Soprattutto negli invertebrati.Bipolari: l’albero dendritico e l’assone

partono separatamente dal soma. PseudoUnipolari:rappresentano unaclasse speciale di cellule unipolari. Sono i neuroni che trasportano informazione sultatto, pressione e dolore nel midollospinale. In queste cellule l’assone si divide in due, un ramo va al cervello, l’altro aimuscoli e alla pelle. Multipolari: singolo assone e uno o piùdendriti. Mediamente hanno circa 10,000 contatti. Le cellule di Purkinje possonoavere fino a 150,000 contatti.I neuroni si classificano anche in: sensoriali (o afferenti), motoneuroni e interneuroni.Gli interneuroni sono i più numerosi e sidistinguono a loro volta in relay neurons(trasmissioni a grandi distanze) e local interneurons che effettuano elaborazionilocali.

26 KS

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A SimpleCircuit

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Sinapsi

Esistono due tipi di sinapsi:Sinapsi ElettricheSinapsi Chimiche

I collegamenti elettrici hanno la funzione di rendere omogenea l’attivita’ di neuroni vicini fra loro (background)

I collegamenti chimici sono, invece, piùlocalizzati

Sinapsi chimicaSinapsi Elettrica

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Integrazione temporale e spaziale

224 KS

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Le cellule della glia

Le cellule gliali sono molto più numerose dei neuroni (da 10 a 50 volte) e non hanno una funzione direttamente collegataall’elaborazione e alla trasmissione.

Hanno le seguenti funzioni:

1) strutturate (elementi di supporto e di separazione fra gruppi dineuroni)

2) producono la mielina

3) eliminiamo gli “scarti”

4) mantengono la concentrazione degli ioni potassio e producono e rimuovono neurotrasmettitori.

5) durante lo sviluppo guidano la crescita neuronale

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Lo stiramento del muscolo estensoreprovocato dalla percussione del tendineprovoca la contrazione del muscoloflessore.Questo è un esempio di riflesso spinale(comportamento mediato solo dai neuronidel midollo spinale). Questo riflesso èanche chiamato monosinaptico perchémediato da una sola sinapsi (neuronipseudo-unipolari).

Il Riflesso Patellare

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La maggior parte dei riflessi spinali sono polisinaptici e possonoquindi essere controllati dal SNC.

37 KS

Stretch reflex

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L’allungamento di un singolo muscolo provoca la stimolazione di centinaia direcettori ciascuno dei quali attiva da 100 a 150 motoneuroni: divergenzaneuronale. Un singolo neurone può provocare una influenza distribuita.

Al contrario molte cellule sensoriali convergono su una singola cellulamotoria: la cellula target integra l’informazione proveniente da diverse sorgenti.

30 KS

RetiNeurali

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Reti Neurali (alcuni semplici circuiti)

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Il Sistema NervosoParte II

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I Sistemi Sensoriali

La percezione sensoriale è la sequenza di tre eventi:1) Uno stimolo fisico2) La trasformazione dello stimolo in impulsi nervosi e

la sua elaborazione3) Una risposta percettiva

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Psicologia Sperimentale

Experimental Psychology:Studio sperimentale deiprocessi mentali (Qual’è la sequenza di eventiattraverso i quali unostimolo produce unasensazione?)

Psychophysics: Studia la relazione fra le caratteristichefisiche degli stimoli e percezione. Ad esempio, due stimoli di intensità doppia sonopercepiti come tali?

Sensory Physiology: Studial’effetto degli stimoli a livellonervoso. Ad esempio due stimoli di intensità doppiaprovocano un raddoppio dellarisposta del neurone?

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La percezione di uno stimolo è diversa dalle caratteristiche fisichedello stimolo.

Il sistema nervoso opera un filtraggio delle informazioni in arrivo e leinterpreta sulla base delle esperienze precedenti.

Riceviamo onde di pressione ma percepiamo dei suoni.

I suoni, i colori, gli odori non esistono al di fuori del cervello.

Che rumore fa un albero che cade se non c’è nessuno a “sentire”? L’albero che cade crea delle onde di pressione ma non un “rumore”. Il rumore viene creato dal cervello.

Percepire non vuol dire registrare direttamente ciò che avviene ma costruire un’interpretazione per mezzo del sistema sensoriale e dell’esperienza.

Percezione = Illusione

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I sistemi sensoriali ricevono informazioni dai diversi tipi direcettori e la trasmettono al sistema nervoso centrale.

Quattro funzioni dei sistemi sensoriali:

1) percezione

2) controllo motorio

3) regolazione delle funzioni di organi interni

4) mantenimento dello stato di allerta

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Non tutte le sensazioni sono “conscie” (ad esempio i riflessi)

Informazioni exterocettive e propriocettive.

Le informazioni propriocettive sono utilizzate per regolarealcune funzioni del corpo umano (e.g. temperatura, pressione, ritmo cardiaco e respiratorio, alcuni riflessimotori).

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Proprietà di uno stimolo (1)

Le sensazioni codificano almeno 5 proprietà dellostimolo:

1) Modalità: visiva, acustica, olfattiva, gustativa, somatica (tatto, temperatura, dolore, posizione degli arti).

2) Intensità: dipende dalla “forza” dello stimolo (esiste in generale una soglia di stimolazione al di sotto dellaquale non viene percepita nessuna sensazione). Le soglie dipendono in generale da fattori quali esperienza e fatica o dal contesto. …

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Proprietà di uno stimolo (2)

3) Sensitività: esprime la capacità di discriminare due stimoli di intesità diversa (discriminiamo facilmente 1 kg da 2 kg ma non 50 kg da 51 kg).

Legge di Weber: ∆S = K x S

∆S = Just Noticeable Difference

S = Reference Stimulus

K = Constant

La differenza fra due stimoli deve crescere in modoproporzionale allo stimolo di riferimento.

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Proprietà di uno stimolo (3)

4) Durata: la durata di una sensazione dipende siadall’ampiezza che dalla durata dello stimolo. Se lo stimolo dura a lungo la sensazione diminuisce(Adattamento). Si può parlare di risoluzionetemporale.

5) Posizione (o localizzazione): la maggior parte dellesensazioni hanno una precisa origine spaziale(esterna o interna al corpo). Quasi sempre si puòparlare di risoluzione spaziale (ad esempio la two-point threshold).

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Struttura di un canale sensoriale

L’informazionesensorialeraggiunge le areecorticali attraversoun certo numero dineuroni. Nel casosomatico si tratta ditre neuroni.

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Recettori sensoriali (1)Recettori diversi checodificano quantità fisichediverse:

Visione:Luce

Udito: Onde di pressione

Equilibrio: Accelerazionemeccanica

Tatto: Deformazione, Temperatura

Gusto, Olfatto: Concentrazione chimica

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Recettori Sensoriali (2)

Nei sistemi somatico e olfattivo i recettori fannoparte del neurone (Neuronesensoriale primario) cheeffettua sia la trasduzioneche la codifica.Nei sistemi visivo, gustativo, uditivo e per la misuradell’equilibrio, i recettori sonocellule di tipo epiteliale checomunicano con il neuronesensoriale primarioattraverso un meccanismosimile a quello delle sinapsi.

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Nell’uomo esistono recettorimeccanici, recettori chimici, recettori di temperatura, fotorecettori e recettori del dolore. Alcuni animali hanno ancherecettori di campi elettrici e recettoridi radiazioni infrarosse.

La trasformazione delle diverse forme di energia in energia elettrica(elettrochimica) avviene variando la permeabilità della membrana del recettore.

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Recettori sensoriali (3)

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Funzione di sensibilitàOgni recettore èsensibile (tuned) ad un intervallo limitatodello stimolo. Ad esempio i neuroniuditivi sono sensibiliad un intervallolimitato dellefrequenze percepite.

È possibile definireuna tuning curve o funzione disensibilità del recettore.

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I neuroni sensoriali primari proiettano su neuroni secondari che, solitamente, sono raggruppati in “relay nuclei”. Ad esempio i nuclei talamici. L’unica eccezione è l’olfatto nel quale i neuroni primariproiettano direttamente sulla corteccia olfattiva.

I neuroni sensoriali “centrali” hanno a loro volta un campo recettivoche è ottenuto dalla combinazione dei campi recettivi periferici. Questicampi recettivi sono via via più complessi o codificano informazionispazio-temporali estratte dalle informazioni “base” (ad esempio CR sensibili al movimento visivo).

Campo Recettivo

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Il funzionamento di un recettore è descritto dalsuo campo recettivo (ad esempio la dimensionedel campo recettivodetermina la risoluzionespaziale del recettore).

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La maggior parte dei sistemi sensoriali è costituita da percorsiparalleli (parallel pathways) che codificano parametri specificidello stimolo.

Ad esempio nel sistema visivo esistono percorsi parallelidell’informazione di colore, movimento, disparità.

Nel sistema somatico esistono due percorsi paralleli per informazioni tattili, posizione, dolore e temperatura.

A parte il gusto e l’olfatto, i percorsi sensoriali sono organizzati in modo da conservare la relazione spaziale che esiste a livello deirecettori. Neuroni vicini elaborano informazioni provenientida recettori vicini. Somatotopia, Retinotopia e Tonotopia.

Parallelismo

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Giulio Sandini 47

La frequenza di scarica di un neuronesensoriale primario codifica l’intensitàdello stimolo.

La frequenza di scarica èproporzionale alla interpretazionepercettiva dello stimolo.

KS378KS379

Trasduzione e Codifica

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Giulio Sandini 48

La discriminazionefra stimoli diversi èfacilitata da un meccanismonervoso (noto con ilnome di lateral inhibition) cheamplifica i contrasti.

Inibizione Laterale

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Giulio Sandini 49

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Giulio Sandini 50

I diversi sistemi sensoriali possono essere studiatiseparatamente ma la percezione del mondo esterno è unitaria.

Percezione = illusione (ciò che percepiamo non dipende solo dalle leggi fisiche che stimolano i nostri sensi)

Cognitive Neural Science

Lo studio dei singoli neuroni è necessario ma non sufficiente per capire il funzionamento del cervello.

Le Scienze Neurali Cognitive studiano le relazioni che esistonofra funzionamento di singoli neuroni e la “cognizione” (vale a dire l’insieme di conoscenza ed elaborazione che genera ilcomportamento).

Basi Neuronali dei processi cognitivi

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Giulio Sandini 51

Somatotopia

L’informazionesomatica èrappresentatain modoordinato nellecortecciesomatiche

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Giulio Sandini 52

Homunculus

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Giulio Sandini 53

Fattore di ingrandimento corticale

Regioni maggiormente sensorizzate proiettano su aree maggiori della corteccia sensoriale

La quantità di elaborazione corticale dedicata è proporzionale all’area della superfice corticale (lo spessore della corteccia e’ costante)

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Giulio Sandini 54

Somatotopia

La corteccia somatica primaria S-I è ulteriormente suddivisa in 4 regioni distinte dal punto di vista citoarchitettonico.

Queste regioni corrospondono alle aree 3a, 3b, 1 e 2 di Broadman

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Giulio Sandini 55

Le mappe siripetono nellediverse areesensoriali

KS327

“punti vicini codificano segnali simili”

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Giulio Sandini 56

KS330

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 57

La rappresentazione spaziale delle superfici sensoriali (mappe) siripete per ogni caratteristica misurata e/o elaborata

Area 3a: input diretto da muscoli e articolazioni

Area 3b: input diretto dalla “pelle”

Area 1: elaborazione della “pelle”

Area 2: “pelle” e “muscoli”

Lesioni nell’area 1 provocano disturbidella discriminazione tattile (e.g. misura della rugosità)

Lesioni nell’area 2 provocano disturbinella valutazione della dimensione e della forma di oggetti afferrati con la mano

Nelle aree 3b e 1 si ha unarappresentazione speculare dellasuperficie cutanea

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Giulio Sandini 58

La mappa interna del corpo si modifica con l’esperienza

KS331

La ripetizione di task motori che coinvolgonosolo tre dita della mano provoca un aumentodella superficie corticale che analizzal’informazione di queste dita

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 59

Correlated firing

La netta separazione fra le rappresentazioni delle ditasparisce dopo alcuni mesi che le due dita 3 e 4 sono “incollate” fraloro.

La rappresentazione non dipende solo da fattori geneticima può essere alteratadall’attivazione sincronizzata deineuroni.

Questo mappaggio è reversibile

KS332

Cells that fire together, wire together

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Giulio Sandini 60

(pazienti amputati continuano a percepire l’artomancante)In passato si pensava che queste sensazionifossero dovute da impulsi nervosi generati dallazona rimarginata dalla feritaPiù recentemente: la rappresentazione delle partidel corpo vicine a quella dell’arto amputatooccupano le zone che non ricevono piùsensazioni.

Stimolazioni del volto e dell’avambraccio sonopercepite come stimolazionidell’arto mancante

Viene mantenuta la topologia

KS335

The Phantom Limb Syndrome

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 61

L’architettura corticale ècostitruita a più livelli.

Le aree 3a, 3b, 1 e 2 ricevonoinput da tutta la superficiesensoriale e una modalità tendead essere dominante.

lo “strato” codifica le connessioni

la “colonna” codifica la provenienza e la funzione

KS337

L’architettura corticale ha una struttura a strati e

colonnare

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Giulio Sandini 62

1) diverse sottomodalitàconvergono su un singolo neurone

2) i campi recettividiventano più ampi

3) le risposte dei neuronidiventano più complesse

Nelle aree 1 e 2 i neuronisono sensibiliall’orientamento, allavelocità e alla forma 3D

Integrazione sensoriale

KS338

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 63

KS339

L’iniezione di un inibitore dellatrasmissione nervosa (muscimol) nell’area 2 provoca la perdita del coordinamento delle dita

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Giulio Sandini 64

Fisiologia Umana

Il Sistema NervosoParte III

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Giulio Sandini 65

Banda dello spettro elettromagnetico visibile all’occhio umano

La percezione visiva

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Giulio Sandini 66

Valori di Luminanza

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Giulio Sandini 67

CFF: Critical Flicker Frequency:

Una luce lampeggiante viene percepita continua se la frequenza di lampeggiamento è superiorealla CFF

La CFF dipende anche dall’intensità dellostimolo e varia con l’eccentricità

Acuità Visiva:

1) Detezione: Dimensione minima di un target 2) Verniero: Allineamento minimo di due target 3) Risoluzione: Discriminazione fra due target

Allineamento

Vernier Acuity

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 68

α

Angolo Visivo:Angolo sotteso da un oggetto

S = dimensione oggetto

D = distanzaα S

tg — = —2 2DA 57 cm di distanza 1 cm = 1 grado

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Giulio Sandini 69

Le frequenze spaziali

L - Lmax min

Contrasto =

L + Lmax min

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Giulio Sandini 70

Funzione di Sensibilità al Contrasto

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Giulio Sandini 71

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Giulio Sandini 72

L’occhio

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Giulio Sandini 73

Osservando con l’occhio sinistro la crocetta e variando la distanza del foglio l’immaginedisco sparisce quando cade in corrispondenza della macchia cieca. Nella parte inferiore la linea sembra continua.

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Giulio Sandini 74

Rappresentazione schematicadella struttura della retina umana

Distribuzione dei coni e deibastoncelli nella retina umana

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Giulio Sandini 75

L’acuità visiva è spazio-variante

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Giulio Sandini 76

Misure delle funzioni visive

Dark e Light Adaptation

La soglia assoluta rappresenta la minima intensità di luce percepibile (per i bastoncelli è dell’ordine di pochi fotoni).

La soglia assoluta dipende anchedall’area dello stimolo.

Per valori fisiologici vale la legge diRicco:

A X I = C

La soglia è proporzionale al prodottointensità*area.

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Giulio Sandini 77

Campo visivo binoculare

La posizione degli occhi sullatesta controlla, in parte, l’estensione della zonabinoculare del campo visivo.

L’ampiezza della zonabinoculare aumenta con le capacità manipolativedell’animale ed è massima neiprimati.

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Giulio Sandini 78

Zona Binoculare

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Giulio Sandini 79

Proiezione del Campo Visivo

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Giulio Sandini 80

Il movimento degli occhi è controllato da tre coppie dimuscoli oculari.

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Giulio Sandini 81

Le cellule della retina hanno campi recettivi ditipo antagonista

Cellule “ON” e cellule “OFF”

Cellule X,Y, e W

Cellule X CR Piccolo Risposta SostenutaPrincipalmente in fovea

Cellule YCR GrandeRisposta TransientePrincipalmente in periferia

Cellule della Retina

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Giulio Sandini 82

Hermann Gridsi spiega con il profilo dei campi recettivi delle cellule retiniche

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Giulio Sandini 83

L’anatomia del sistema visivo

I primi stadi di elaborazione visiva dopo la retina sono:

Corpo genicolato laterale (nel Talamo)

Collicolo Superiore

La Corteccia Visiva Primaria

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Giulio Sandini 86

Le cellule del Genicolato sonodivise in due classi: Parvocellularee Magnocellulare

La classe P riceve principalmentedalle cellule X

La classe M riceve principalmentedalle cellule Y

Il Genicolato è una importantestazione di riorganizzazione dellefibre della retina

Cellule del Genicolato

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Giulio Sandini 87

Proiezione corticale

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 88

Retino-Cortical Mapping

Log-Polar Mapping

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Giulio Sandini 89

La Corteccia Visiva

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Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 90

Architettura Corticale

Fisiologia AA 2004/2005

Giulio Sandini 91

Colonne di Dominanza Oculare