ARTICOLO DELLA GAZZETTA DI PALOCCO – FEBBRAIO 2017

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PSICOMOTRICISTA FUNZIONALE

Albo n° 1509

A cura del Dr. Salvatore Rustici

DI COSA SI OCCUPA LO PSICOMOTRICISTA FUNZIONALE

Lo psicomotricista funzionale favorisce lo sviluppo della persona tramite il movimento, rispettando l’individualità della persona, e con il suo intervento educativo basato sui bisogni della persona, promovendo allo stesso tempo le sue potenzialità, portandola ad eseguire un movimento utile e adeguato ad ogni situazione. Tutto ciò può avvenire grazie ad una appropriata ed alta formazione teorica- scientifica, tecnica strumentale e pratica. Lo psicomotricista funzionale è professionalmente competente ad effettuare interventi educativi di aiuto alle persone di ogni età, attraverso metodologie e tecniche indirizzate verso un equilibrato sviluppo della persona per mezzo del movimento. Quindi il processo educativo dello psicomotricista funzionale inizia a seguito di un analisi funzionale che rappresenta l’insieme di funzioni energetiche e operative

nell’organismo in relazione con il mondo esterno (ambiente). L’obiettivo primario è quello di raggiungere la realizzazione di una persona che sappia essere efficace sull’ambiente con un azione giusta ed equilibrata nel momento adatto. Quindi lo specialista in psicomotricità funzionale, attua interventi di aiuto a persone di ogni età ed estrazione sociale e culturale. Lo psicomotricista funzionale accoglie e accompagna la persona lasciandogli la libertà di esprimersi pur sostenendola nel suo agire sia dal punto di vista dei movimenti che del linguaggio, evitando di dividere il movimento dal linguaggio. Lo psicomotricista funzionale deve vivere completamente e partecipare attivamente con le tecniche stimolatorie che propone, intervenendo efficacemente ai bisogni educativi dell’individuo basandosi alla concezione funzionale dell’educazione come sviluppo dell’individuo per mezzo del movimento, mantenendo sempre ben presente una visione cronologica dello sviluppo del soggetto, partendo dal concepimento. Quindi sviluppare un percorso funzionale , tenendo conto dei fattori di variabilità, che impone all’organismo di adattarsi all’imprevedibilità dell’ambiente, attraverso la funzione di aggiustamento. Quindi lo psicomotricista funzionale, con la propria preparazione professionale può intervenire con soggetti indifferenti di ogni età e ambiti, dagli asili nido alle scuole di ogni ordine e grado, penitenziari, reparti ospedalieri, etc.,

intervenendo con il suo sapere e il saper fare, nel favorire nella persona un equilibrato e armonico sviluppo , prevenendo le difficoltà relazionali incoraggiando allo stesso tempo gli apprendimenti, aiutando il soggetto a scoprire le proprie risorse , indirizzandolo a trovare una spontaneità e creatività, e alle funzioni di aggiustamento, un educazione spontanea ed efficace delle funzioni accompagnate da abilità di accoglienza e di accompagnamento , diventando un processo operativo-affettivo del movimento, in cui la comunicazione del corpo è sentita e partecipante.

Fonte: la psicomotricità funzionale scienza e metodologia- sito internet ASPIF.

L’ANGOLO DEL MENTAL COACHA cura del Dr. Salvatore Rustici

ATLETA

Anche gli atleti devono possedere alcune abilità principali.La prima si riferisce alle competenze che si sviluppano tramite l’attività sportiva (tecnica-tattica-fisica-psicologica).Queste sono tutte abilità che l’atleta ripete durante le sedute di Training e che gli consentono di gareggiare al meglio delle proprie possibilità.Un elevato livello di abilità viene raggiunto attraverso un alto grado di qualitàsoggettiva dell’allenamento, basato sull’autodisciplina.Questo tipo di attività deve essere percepita consapevolmente dall’atleta come soddisfacente e l’acquisizione dell’expertise è un processo a lungo termine che svolto

in maniera motivata è considerato un processo a lungo termine: in molti casi può durare anche 10.000 ore.Altra caratteristica è quella di servirsi della propria esperienza sportiva permigliorare, considerando che la consapevolezza dell’apprendimento e ilperfezionamento si basano sulla continua correzione degli errori, sino alraggiungimento dell’esecuzione ottimale.L’allenamento ideale si fonda sulla ripetitività delle esercitazioni, di durata noninferiore alle 1.000 ore l’anno: è importante fare questo tipo di esperienza inassociato, ossia stimolando tutti i sensi, evitando quindi la dissociazione; questo significherebbe inserire il pilota automatico e non assumersi la piena responsabilità di come ci si allena.La piena consapevolezza relativa alle proprie capacità prestazionali in gara e in allenamento, fa si che giunga alla coscienza la rappresentazione di sé stessi e la piena comprensione delle esperienze effettuate; questo consente di costituire un metodo utile per esercitare un positivo controllo della pressione agonistica.È importantissimo, sia negli allenamenti che nel riscaldamento pre-gara, tenere l’attenzione centrata sul presente, anche nei momenti di pressione agonistica psicofisica:gli atleti dovrebbero svolgere le loro azioni tecniche in una condizione diconcentrazione tale da consentire un'esecuzione ottimale.Questo tipo di consapevolezza permette agli atleti di comprendere pienamente quello che stanno facendo anche in prestazioni meno brillanti, proponendo importanti correzioni e modifiche utili per le prestazioni future.L’accettazione degli errori è un altro aspetto essenziale nell’esperienza degli atleti.Ciò che compromette il risultato finale non è il singolo errore, ma è il comportamento dell’atleta dopo averlo commesso.Quindi attenzione a cercare la perfezione, perché ogni errore allontanainesorabilmente da questa aspettativa irrealistica-illusoria.Bisogna concentrarsi solo sulla prestazione, cosi si è in grado di agire fino in fondo per eseguirla con il massimo dell’impegno, soprattutto dopo momenti negativi o errori.

Fonte: Allenarsi per Vincere – Alberto Cei