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F F F I I I G G G I I I S S S C C C A A A N N N I I I S S S A A A N N N E E E W W WS S S N N N . . . 1 1 1 / / / 2 2 2 0 0 0 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 1 1 . . . 0 0 0 1 1 1 . . . 2 2 2 0 0 0 1 1 1 2 2 2 Nota informativa a cura della Segreteria Nazionale Piazza G. G. Belli, 2 00153 Roma Presidenti Nazionali: FIGISC: LUCA SQUERI ANISA: STEFANO CANTARELLI Segreteria Nazionale FIGISC ANISA Telefono: 06 5866351 - Fax 06 58331724 e-mail : [email protected] [email protected] - sito internet: www.figisc.it pagine 7 FIGISC/ANISA NEWS 1/2012 11 GENNAIO 2012 R R R I I I F F F O O O R R R M M M E E E D D D I I I S S S E E E T T T T T T O O O R R R E E E : : : C C C O O O M M M U U U N N N Q Q Q U U U E E E L L L A A A S S S I I I R R R A A A C C C C C C O O O N N N T T T I I I , , , A A A R R R I I I S S S C C C H H H I I I O O O È È È S S S E E E M M M P P P R R R E E E I I I L L L G G G E E E S S S T T T O O O R R R E E E ( ( ( I I I R R R R R R I I I C C C E E E V V V I I I B B B I I I L L L I I I L L L E E E P P P R R R O O O P P P O O O S S S T T T E E E D D D I I I U U U N N N I I I O O O N N N E E E P P P E E E T T T R R R O O O L L L I I I F F F E E E R R R A A A ) ) ) Si sta andando, dunque, velocemente verso l’ennesima “liberalizzazione” di questo set- tore. Che sarebbe, per inciso, la quarta do- po il decreto Bersani 32/1998, che aprì il mercato a chiunque e derubricò la conces- sione, sostituendola con la semplice auto- rizzazione, dopo la legge 133/2008 (succes- siva alla infrazione comunitaria promossa dalla GDO), che abolì vincoli numerici, di di- stanza, di superficie e di attività accessorie ed ampliò gli orari del 50 %, dopo, infine, quella della legge 111/2011, che ha obbli- gato il self service su tutti gli impianti ed il suo funzionamento 24 ore su 24 (con l’as- sistenza del Gestore) ed ha aperto sulla contrattualistica. Questa ulteriore liberalizzazione basando- ci su quelle che sono le posizioni dell’An- titrust (di cui pubblichiamo in questo stesso numero le posizioni sul settore distribuzione carburanti), perché quelle del Governo non sono ancora nettissime dovrebbe consi- stere in cinque assi di intervento: chiusura degli impianti incompatibili, eliminazione dei vincoli sul terzo prodotto negli impianti, via libera alla generalizzata diffusione del gho- st, fine della contrattazione tipizzata e degli accordi di categoria (tre cose su cui non siamo assolutamente d’accordo!), distribu- tori plurimarca (una cosa del tutto di fan- tasia!).(continua in seconda pagina) M M M A A A N N N I I I F F F E E E S S S T T T O O O A A A N N N T T T I I I T T T R R R U U U S S S T T T : : : P P P O O O M M M P P P E E E B B B I I I A A A N N N C C C H H H E E E , , , G G G D D D O O O E E E G G G H H H O O O S S S T T T , , , N N N O O O A A A L L L T T T E E E R R R Z Z Z O O O P P P R R R O O O D D D O O O T T T T T T O O O , , , N N N O O O A A A D D D A A A C C C C C C O O O R R R D D D I I I S S S U U U I I I C C C O O O N N N T T T R R R A A A T T T T T T I I I Pubblichiamo di seguito dalla Segnalazio- ne di Antitrust lo stralcio relativo alla di- stribuzione dei carburanti: DISTRIBUZIONE CARBURANTI Razionalizzazione della rete di distribuzione Sviluppo operatori indipendenti ed impianti multimarca Con riguardo a questo settore, al fine di garantire una più incisiva razionalizzazione della rete distributiva, nonché favorire lo sviluppo di operatori indipendenti da com- pagnie petrolifere anche attraverso forme di aggregazione di piccoli operatori e/o di gestori di impianti, l’Autorità ritiene ne- cessario che in tempi brevi vengano a- dottate le seguenti misure pro-concorren- ziali: (continua in quinta pagina) I I I R R R R R R I I I C C C E E E V V V I I I B B B I I I L L L E E E P P P R R R O O O P P P O O O S S S T T T A A A D D D I I I U U U . . . P P P . . . : : : S S S T T T O O O P P P A A A C C C O O O N N N T T T R R R A A A T T T T T T I I I E E E C C C O O O M M M O O O D D D A A A T T T I I I , , , D D D E E E R R R E E E G G G U U U L L L A A A T T T I I I O O O N N N O O O R R R A A A R R R I I I , , , G G G H H H O O O S S S T T T G G G E E E N N N E E E R R R A A A L L L I I I Z Z Z Z Z Z A A A T T T O O O (in quinta pagina)

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Bollettino sidacale Figisc Anisa News

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Piazza G. G. Belli, 2 – 00153 RomaPresidenti Nazionali: FIGISC: LUCA SQUERI – ANISA: STEFANO CANTARELLI

Segreteria Nazionale FIGISC – ANISA Telefono: 06 5866351 - Fax 06 58331724e-mail : [email protected] [email protected] - sito internet: www.figisc.it

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FIGISC/ANISA NEWS 1/2012 11 GENNAIO 2012

RRRIIIFFFOOORRRMMMEEE DDDIII SSSEEETTTTTTOOORRREEE:::

CCCOOOMMMUUUNNNQQQUUUEEE LLLAAA SSSIII

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UUUNNNIIIOOONNNEEE PPPEEETTTRRROOOLLLIIIFFFEEERRRAAA)))

Si sta andando, dunque, velocemente versol’ennesima “liberalizzazione” di questo set-tore. Che sarebbe, per inciso, la quarta do-po il decreto Bersani 32/1998, che aprì ilmercato a chiunque e derubricò la conces-sione, sostituendola con la semplice auto-rizzazione, dopo la legge 133/2008 (succes-siva alla infrazione comunitaria promossadalla GDO), che abolì vincoli numerici, di di-stanza, di superficie e di attività accessorieed ampliò gli orari del 50 %, dopo, infine,quella della legge 111/2011, che ha obbli-gato il self service su tutti gli impianti ed ilsuo funzionamento 24 ore su 24 (con l’as-sistenza del Gestore) ed ha aperto sullacontrattualistica.

Questa ulteriore liberalizzazione – basando-ci su quelle che sono le posizioni dell’An-titrust (di cui pubblichiamo in questo stessonumero le posizioni sul settore distribuzionecarburanti), perché quelle del Governo nonsono ancora nettissime – dovrebbe consi-stere in cinque assi di intervento: chiusuradegli impianti incompatibili, eliminazione deivincoli sul terzo prodotto negli impianti, vialibera alla generalizzata diffusione del gho-st, fine della contrattazione tipizzata e degliaccordi di categoria (tre cose su cui nonsiamo assolutamente d’accordo!), distribu-tori plurimarca (una cosa del tutto di fan-tasia!).(continua in seconda pagina)

MMMAAANNNIIIFFFEEESSSTTTOOO AAANNNTTTIIITTTRRRUUUSSSTTT:::

PPPOOOMMMPPPEEE BBBIIIAAANNNCCCHHHEEE,,, GGGDDDOOO EEE

GGGHHHOOOSSSTTT,,, NNNOOO AAALLL TTTEEERRRZZZOOO

PPPRRROOODDDOOOTTTTTTOOO,,,NNNOOO AAADDD

AAACCCCCCOOORRRDDDIII SSSUUUIII CCCOOONNNTTTRRRAAATTTTTTIII

Pubblichiamo di seguito dalla Segnalazio-ne di Antitrust lo stralcio relativo alla di-stribuzione dei carburanti:

DISTRIBUZIONE CARBURANTIRazionalizzazione della rete didistribuzione – Sviluppo operatoriindipendenti ed impianti multimarca

Con riguardo a questo settore, al fine digarantire una più incisiva razionalizzazionedella rete distributiva, nonché favorire losviluppo di operatori indipendenti da com-pagnie petrolifere anche attraverso formedi aggregazione di piccoli operatori e/o digestori di impianti, l’Autorità ritiene ne-cessario che in tempi brevi vengano a-dottate le seguenti misure pro-concorren-ziali: (continua in quinta pagina)

IIIRRRRRRIIICCCEEEVVVIIIBBBIIILLLEEE PPPRRROOOPPPOOOSSSTTTAAA

DDDIII UUU... PPP...::: SSSTTTOOOPPP AAA

CCCOOONNNTTTRRRAAATTTTTTIII EEE CCCOOOMMMOOODDDAAATTTIII,,,

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GGGHHHOOOSSSTTT GGGEEENNNEEERRRAAALLLIIIZZZZZZAAATTTOOO

(in quinta pagina)

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RRRIIIFFFOOORRRMMMEEE DDDIII SSSEEETTTTTTOOORRREEE::: CCCOOOMMMUUUNNNQQQUUUEEE

LLLAAA SSSIII RRRAAACCCCCCOOONNNTTTIII,,, AAA RRRIIISSSCCCHHHIIIOOO ÈÈÈ

SSSEEEMMMPPPRRREEE IIILLL GGGEEESSSTTTOOORRREEE(((IIIRRRRRRIIICCCEEEVVVIIIBBBIIILLLIII LLLEEE PPPRRROOOPPPOOOSSSTTTEEE DDDIII

UUUNNNIIIOOONNNEEE PPPEEETTTRRROOOLLLIIIFFFEEERRRAAA)))(((cccooonnntttiiinnnuuuaaa dddaaallllllaaa ppprrriiimmmaaa pppaaagggiiinnnaaa)))

Diciamoci con chiarezza, quindi senza giri diparole, e perfino con crudezza, alcune cose.

Ci pare che non siano poche le contrad-dizioni di fondo che si possono cogliere inquesta vicenda (non nuova, peraltro): comeè possibile, ad esempio, coniugare una fi-scalità crescente con un contenimento ap-prezzabile dei prezzi agendo su un seg-mento marginale del prezzo (il ricavo in-dustriale) che è ormai attorno al 10 % delprezzo finale? come è possibile interveniresu una rete che è pletorica e costosa (mache, di converso, ha un elevatissimo indicedi presidio territoriale ed una gamma diprezzi e modalità di servizio articolate), inun contesto di assoluta libertà di stabili-mento (che ne ha gonfiato ulteriormente ladimensione ed abbassato l’efficienza per u-nità di vendita)? solo per citarne un paio.

La fretta di liberalizzare è una mossa tutta“politica” di un Governo di tecnici per dareuna risposta mediatica alle tensioni suiprezzi. In sintesi: dopo avere pescato apiene mani sulla fiscalità dei carburanti (unanno fa i prezzi italiani della benzina sta-vano al decimo posto in Eurolandia, oggisono al primo posto e la ragione è una sola:

+21 cent/litro per la benzina, +24 cent/litro per il gasolio di maggiori imposte nel2011), si vuol fare intendere agli italiani direstituire loro qualcosa scavando in quel10 % del prezzo finale costituito dal si-stema distributivo, che vale in tutto 15cent/litro (le imposte, per fare un pa-ragone, pesano dal 52 al 59 % a secondadel prodotto).Francamente, una presa in giro, anche sederivasse da un improbabile “senso di col-pa”.

E per arrivare a questo aleatorio risultato(è possibile? quanto vale? ne riparliamoappena più sotto) lo strumento è la scom-parsa del Gestore (parte integrante edefficiente del sistema nella fase finaledella distribuzione): che altro, infatti, vo-gliono dire – dietro la facciata benevola diuna supposta libertà, “a parole”, per laCategoria di competere – la richiesta diabolire la contrattazione collettiva, il co-modato, la scelta di ghostizzare gli im-pianti ?

Posizioni che sono (casualmente o meno)singolarmente in sintonia con quelle di U-nione Petrolifera (che riteniamo irricevibili!), la quale chiede di sbaraccare tutto edavere mano libera su tutti i fronti nei con-fronti della Categoria [via contrattazione ecomodato, via orari, ghostizzazione (si ve-dano in questo stesso numero le propostedi UP)], obiettivi il cui risultato finale sa-rebbe solo letale per i Gestori tanto quan-to lo sarebbe l’esito delle proposte – no-nostante sembrino collocate su un ver-sante ideologico opposto – di chi incau-tamente ha attizzato il fuoco della “libe-razione della benzina”. Da tutte queste trestrade il benzinaio arriva solo sul burronedove finisce il suo percorso.

Il modello di rete che sta nella testa deinuovi e vecchi liberalizzatori è quello delle“pompe bianche” e della GDO, e la ra-gione per cui questo è “il” modello diriferimento per eccellenza è che esso“consente” un “prezzo più basso” di unadecina di cent/litro; e perciò niente di piùsemplice e persino banale che ricreare in

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laboratorio con una legge dello Stato l’e-stensione di questo miracolistico modello atutta la rete, sostituendo tutto il vecchiosistema obsoleto e parassitario, comincian-do a smontarlo pezzo per pezzo.

Può darsi che ne siano convinti in buonafede, può darsi che non abbiano messo inconto alcune variabili tutt’altro che irrile-vanti, e questo non denota certo lungimi-ranza né comprensione dei fattori in gioco.

La prima variabile è che distribuzione eraffinazione sono intrinsecamente con-nesse: che questa “filiera” sia diseconomicaè un assunto “ideologico” tutto da dimo-strare, dipendente dalla scorciatoia di se-zionare le criticità, mentre è evidente cheper una serie di fattori (diminuzione deiconsumi, vincoli, ritardi di ammoderna-mento, scarsa concorrenzialità con la raf-finazione dei Paesi emergenti) la raffina-zione italiana è in crisi; servono interventidi sistema complessivi, mentre si proseguesulla strada di concentrare l’attenzione sullafase distributiva, lasciando che la questionedelle raffinerie vada ad arricchire il già cor-poso capitolo delle deindustrializzazioni delPaese.

La seconda variabile è che il modello “vir-tuoso” (o supposto tale) delle pompe bian-che è in realtà una nicchia (costituisce me-no del 10 % della rete) che funziona se esolo se può avere di fronte l’attuale retetradizionale contro cui competere con iprezzi ed a cui sottrarre erogati: la sua ge-neralizzazione sarebbe alla fine un generalelivellamento dei prezzi e della concorrenza.Della qual cosa potrebbe non importare anessuno se il risultato fosse un generalelivellamento dei prezzi verso il basso, ma èquesta una aspettativa fallace.

La terza variabile, infatti, è che gli oneri delsistema complessivo non sono comprimibiliad libitum: dalla raffinazione, ai depositi,all’ossatura della logistica per dirla in sin-tesi, al sistema dei trasporti secondari, allagestione amministrativa (a meno che non sipensi di sostituire alle strutture delle a-ziende petrolifere un carrozzone pubblico

del tipo dell’Acquirente Unico o similari), evia dicendo, il sistema distributivo (24.000impianti, 550 depositi, ecc.) hanno un co-sto; il modello “virtuoso” di cui abbiamdetto sopra, ha potuto avere il vantaggiocompetitivo di non dover sopportare onericomplessivi di sistema, di poter utilizzareraffinazione, logistica e scorte a costo ze-ro. Laddove questa diventasse da nicchiaa modello generalizzato, questi vantaggidi competitività sarebbero azzerati, gli o-neri di sistema si riverserebbero su questiterzisti della filiera esattamente come orasi riversano solo sulla rete tradizionale o“colorata” che dir si voglia e i prezzi non silivelleranno affatto verso il basso. Finedella festa e dei miracoli.

Questi, in sintesi, sono i passaggi “logici”del contenuto “ideologico” che sta dietroquesta ricerca di diminuzioni marginali delprezzo (ad onta degli aumenti tutt’altroche marginali della fiscalità nel prezzo): a)la benzina costa troppo, è una rogna; b)la causa è senz’altro del “sistema”; c) pe-rò esiste un prezzo “più basso”; d) esistee non domandiamoci perché esiste, a qualicondizioni è possibile, o se questo è undato strutturale o straordinario; e) se e-siste la cosa migliore è replicarlo in tutto ilsistema; f) lasciamo che il mercato facciae disfi da sé; g) evitiamo di continuare atormentarci sull’insieme delle questioni diquesto settore e sezioniamo i problemi (èbuona tecnica dividere un grosso proble-

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ma in diversi problemi più piccoli, magari dipiù rilevante impatto mediatico).

Così la riforma o “liberalizzazione” del set-tore (l’ennesima, ripetiamo) diventa un co-cktail di vecchi e nuovi distillati: dere-gulation del sistema dei rapporti e delle re-lazioni tra i soggetti del settore, suggestioniantiche sul non oil, astruse formule com-merciali (l’impianto “multimarca”), il tuttoshakerato assieme al falso buonismo verso iGestori (che ha un retrogusto acre di ma-celleria sociale), alle fantasiose aspettativesui prezzi con cui allettare il consumatorestrizzato a sangue ed al rituale omaggio alleliberalizzazioni che sarebbero (per il solopotere della parola in sé) “misure di svi-luppo” per un Paese in piena recessioneeconomica.

Detto questo rimane ancora da notare che,come sempre, ogni volta che si riparte adipotizzare riforme si cancella quello chestava già scritto sul palinsesto ed a cui suera faticosamente arrivati.Spieghiamoci meglio: l’articolo 28 della leg-ge 111/2011 rappresentava un punto diaccettabile equilibrio; metteva alcune tutelenei confronti della ghostizzazione indiscri-minata, alcune sulle modalità di gestionedel self, apriva, infine, la questione dellenuove forme contrattuali e recava i principifondamentali dell’equità delle condizioni sulmercato, insomma, difendeva il ruolo delGestore e gli consentiva un punto di ri-partenza. Bene: ora si vogliono, a quantopare, sbaraccare tutti i capisaldi per cuiquella norma costituiva l’accettabile puntodi caduta per la Categoria (ghost, self, con-trattualistica).

Insomma, è una cosa che chiaramentesarebbe una totale disfatta. Qui non si trat-ta di essere prevenuti o di essere “con-servatori” o contrari pregiudizialmente aqualcosa che metta in discussione equilibried assetti, bensì di essere terribilmentepreoccupati per il fatto che ogni riforma (edil discorso non vale solo per “questa” ri-forma, sia ben chiaro) esponga, senza rete,una Categoria - già sofferente per le acutecontraddizioni del mercato e con scarsis-

simo potere contrattuale – ai contraccolpidi interventi di rebuilding del settore chefinirebbero per penalizzarla ed estromet-terla definitivamente dal sistema, altroche avvantaggiarla sul piano della compe-titività.

Sono cose che abbiamo puntualmentedetto – a costo di apparire noiosi – anchein altre occasioni: abbiamo preso le di-stanze da proposte come la “liberazionedella benzina” perché comunque prospet-tavano un modello in cui la libertà sarebbestata quella di essere estromessi dagli im-pianti o di rimanere nella logica dellaguerra dei prezzi di tutti contro tutti; piùrecentemente abbiamo avuto una posi-zione critica sulla riduzione del vincolo diesclusiva al 50 % contenuta nella primabozza del decreto “salva l’Italia” (l’abbia-mo definita una “dolce eutanasia del Ge-store”), perché avrebbe presentato rischianaloghi. Nel tritacarne c’è sempre il ben-zinaio.

Che lo si voglia rappresentare totalmenteschiavo o lo si voglia illudere di essere co-sì libero da sembrare un petroliere inminiatura, la verità è che sono altre lepartite che contano davvero, come i prez-zi, o gli interessi dei poteri forti come laGDO, o altro ancora, e che in queste par-tite egli viene sempre usato come carneda cannone, sia che lo si coccoli sia che losi pesti.

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Non ci stuferemo mai di dubitare o di evi-tare di farci illudere, per quanto ciò siascomodo.

MMMAAANNNIIIFFFEEESSSTTTOOO AAANNNTTTIIITTTRRRUUUSSSTTT::: PPPOOOMMMPPPEEE

BBBIIIAAANNNCCCHHHEEE,,, GGGDDDOOO EEE GGGHHHOOOSSSTTT,,, NNNOOO AAALLL

TTTEEERRRZZZOOO PPPRRROOODDDOOOTTTTTTOOO,,,NNNOOO AAADDD AAACCCCCCOOORRRDDDIII

SSSUUUIII CCCOOONNNTTTRRRAAATTTTTTIII(((cccooonnntttiiinnnuuuaaa dddaaallllllaaa ppprrriiimmmaaa pppaaagggiiinnnaaa)))

a) potenziamento ed estensione dell’appli-cabilità del Fondo per la Razionalizzazionedella rete, istituito dal D.lgs. 11 febbraio1998, n. 32 e di cui all’art. 28 del D.L. 6 lu-glio 2011, n. 98, convertito in legge dalla L.15 luglio 2011 n. 111, per agevolare il piùpossibile l’uscita dal mercato degli impiantiinefficienti;

b) introduzione di misure di penalizzazionedei Comuni che non ottemperano agli ob-blighi di chiusura degli impianti incompa-tibili ai sensi del comma 4 dell’art. 28 del D.L. n. 98/2011;

c) modifica dell’art. 83 bis del D.L. 25 giu-gno 2008, n. 112, convertito in legge dallaL. 6 agosto 2008, n. 133, con una previsio-ne che vieti alle Regioni di inserire vincoliall’apertura degli impianti non previsti dallenorme nazionali, per eliminare gli ostacoliall’accesso a nuovi operatori non integrativerticalmente (pompe bianche, GDO);

d) eliminazione della limitazione specifica,posta dal comma 7 dell’art. 28 del D.L. 6luglio 2011, n. 98, convertito in legge dal-laL. 15 luglio 2011 n. 111, alla realizzazionedi impianti completamente automatizzati(ghost), i quali hanno costi più ridotti e pos-sono pertanto rappresentare un efficacestrumento di pressione concorrenziale, aifini di una maggiore efficienza della rete didistribuzione;

e) estensione della liberalizzazione delleforme contrattuali, prevista dal comma 12dell’art. 28 del D.L. 6 luglio 2011, n. 98,convertito in legge dalla L. 15 luglio 2011 n.

111, a tutte le relazioni tra proprietaridegli impianti e gestori (e dunque anche aquelle relative all’utilizzo delle infrastrut-ture che attualmente è regolato solo at-traverso il comodato gratuito), consenten-do l’utilizzo di tutte le tipologie contrat-tuali previste dall’ordinamento ed elimi-nando il vincolo della tipizzazione tramiteaccordi aziendali, nella prospettiva di svi-luppare una rete distributiva maggiormen-te indipendente dalle compagnie petro-lifere. La piena liberalizzazione delle formecontrattuali consentirebbe, da un lato, diaumentare l’autonomia del gestore ri-spetto al soggetto proprietario dell’impian-to incentivando, ad esempio, forme di ag-gregazione di piccoli operatori nell’attivitàdi approvvigionamento, dall’altro, potreb-be consentire alle società petrolifere dirifornire anche punti vendita non appar-tenenti alla propria rete (rendendo possi-bile la nascita di impianti multimarca).

IIIRRRRRRIIICCCEEEVVVIIIBBBIIILLLEEE PPPRRROOOPPPOOOSSSTTTAAA DDDIII UUU... PPP...:::

SSSTTTOOOPPP AAA CCCOOONNNTTTRRRAAATTTTTTIII EEE CCCOOOMMMOOODDDAAATTTIII,,,

DDDEEERRREEEGGGUUULLLAAATTTIIIOOONNN OOORRRAAARRRIII,,, GGGHHHOOOSSSTTT

GGGEEENNNEEERRRAAALLLIIIZZZZZZAAATTTOOO

Pubblichiamo, di seguito, la proposta didisegno di legge di regolamentazione delsettore avanzata da Unione Petrolifera:

DISEGNO DI LEGGE

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Articolo 1(Tutela della concorrenza)

1. Le disposizioni della presente leggecostituiscono principi generali in materia ditutela della concorrenza ai sensi dell'articolo117 comma 2 lettera e) della Costituzione;nel rispetto delle loro competenze, le Regio-ni, le province autonome e gli enti locali,nell'adozione di leggi o provvedimenti inmateria, assicurano la tutela di tali principi.

Articolo 2(Rapporti contrattuali tra titolari di

autorizzazione o concessioni e gestoridi impianti di distribuzione carburanti)

1. Al fine di incrementare la concorrenzialitàe l’efficienza del mercato attraverso una di-versificazione nelle relazioni contrattuali trai titolari di autorizzazioni o concessioni egestori degli impianti di distribuzione carbu-ranti, sono abrogati:(a) l’art. 16, commi 8 e 9 primo periodo deldecreto legge 26 ottobre 1970 n. 745convertito nella legge 18 dicembre 1970 n.1034;(b) l’art. 1, commi 6, 6bis, 7, 8 e 10 deldecreto legislativo 11 febbraio 1998 n. 32;(c) l’art. 19, commi 1 lett. g), 3 e 4 dellalegge 5 marzo 2001 n. 57.

2. L’efficacia dei contratti di gestione, sti-pulati ai sensi dell’art. 16 comma 8 del de-creto legge 26 ottobre 1970 n. 745 con-vertito nella legge 18 dicembre 1970 n.1034 e dell’art. 1 commi 6, 6bis, del de-creto legislativo 11 febbraio 1998 n. 32,cessa allo scadere di un anno dalla data dientrata in vigore della presente legge.

Articolo 3(Orari)

1. Al fine di incrementare la concorrenzialitàe l’efficienza del mercato, l’art 7 del decretolegislativo 11 febbraio 1998, n. 32 è sosti-tuito dal seguente:

“1. È vietata l’imposizione di un orario mas-simo settimanale o giornaliero di aperturadegli impianti stradali di distribuzione car-

buranti. L’orario minimo di erogazione de-ve essere di almeno cinquantadue ore alivello settimanale.

2. Ove presenti presso gli impianti stradalidi distribuzione carburanti, non possonoessere posti vincoli, limitazioni o restri-zioni all’utilizzo continuativo ed ininter-rotto, anche durante l’orario di apertura,delle apparecchiature per la modalità dirifornimento senza servizio con pagamen-to anticipato.

Articolo 4(Apertura di nuovi impianti e

automazione)

1. Al fine di incrementare la concorrenzia-lità, l'efficienza del mercato, la qualità deiservizi, il corretto e uniforme funzio-na-mento nel settore degli impianti di di-stribuzione carburanti e di garantire che ilconsumatore possa scegliere liberamentetra le varie modalità di erogazione deicarburanti, non possono essere posti spe-cifici vincoli per:

a) l’utilizzo di apparecchiature per la mo-dalità di rifornimento senza servizio conpagamento anticipato, durante le ore incui è contestualmente assicurata la possi-

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bilità di rifornimento assistito dal personale;b) l’apertura di nuovi impianti, ovvero latrasformazione di impianti già esistenti, condistribuzione carburanti in modalità esclusi-vamente automatizzata.

Articolo 5(Apertura di servizi “non oil” nel

settore degli impianti di distribuzionedei carburanti)

1. Al fine di incrementare la concorrenzia-lità, l’efficienza del mercato e la qualità deiservizi nel settore degli impianti di distri-buzione carburanti, è fatto divieto di impor-re specifici vincoli per l’esercizio di attivitàcomplementari a quella di distribuzionecarburanti ivi incluse la rivendita dei generidi monopolio e della stampa quotidiana eperiodica nonché la somministrazione di ali-menti e bevande.

2. Le attività di cui al comma 1 possonoessere gestite anche da soggetti diversi daititolari della licenza di esercizio dell’im-pianto di distribuzione di carburanti rilascia-ta dall’ufficio tecnico di finanza. Tali attivitànon sono trasferibili in altra sede.

3. È abrogato l’articolo 2, comma 2bis deldecreto legge 29 ottobre 1999 n. 383 con-vertito con modificazioni nella legge 28 di-cembre 1999 n. 496.