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1 Fu Giovanni Paolo II (30 aprile 2000) a volere che la se- conda domenica di Pasqua si chiamasse anche «Domeni- ca della Divina Misericordia». Lo stesso giorno in cui diede quest'annuncio, canonizzò anche suor Faustina Ko- walska, una semplice suora di Cracovia, a cui il Signore affidò – a cavallo tra le due Guerre Mondiali – il Messag- gio della Misericordia. «Figlia mia – aveva detto il Signore a suor Faustina –, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericor- dia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. Nessuna anima abbia paura di acco- starsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scar- latto». Il Signore le aveva anche detto: «La festa della Misericor- dia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga cele- brata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia». E qual è la sorgente della Misericordia? Qual è la sorgente dalla quale scaturisce quell'acqua pura capace di dare pie- nezza alla vita del mondo? Tutta la tradizione cristiana ci dice che tale sorgente è uni- camente l'eucaristia. È nell'eucaristia, infatti, che la Mise- ricordia di Dio – manifestata soprattutto nella Pasqua – viene riversata nei nostri cuori. Così possiamo dire che la Domenica della Divina Miseri- cordia non distoglie la nostra attenzione dal mistero della Pasqua. La Domenica della Divina Misericordia è la ri- sposta riconoscente dell'uomo al dono della Pasqua. In quest'anno vivremo la festa della Misericordia in un 19 APRILE 2020: Nº 1336 NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va) Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected] altro modo, visto che per la pandemia non si può approfit- tare delle confessioni e partecipare all'Eucaristia. Perciò come vivere la festa della Misericordia in modo fruttuoso? Possiamo accogliere, anche questa volta, le grazie che Gesù ci aveva preparato per la festa? Le circostanze riguardanti la celebrazione di questa festa sono cambiate, ma non sono cambiate le condizioni per attingere le grazie legate alla festa. Quando pratichiamo la comunione spirituale, non sappiamo se accediamo alla grazia di remissione totale delle colpe. Però siamo sicuri che Dio vuole concederci la Sua miseri- cordia e conosce perfettamente i limiti in cui viviamo. La Sua gioia è di dare molto, anzi, moltissimo –come diceva a santa Faustina. Che cosa dunque dobbiamo fare quest'anno, nel giorno della festa della Misericordia? Quello che facciamo sempre, cioè cercare di avere un at- teggiamento di fiducia verso Dio, di accettare e compiere la volontà di Dio in queste circostanze in cui viviamo, in questi limiti che dobbiamo accettare, affrontando le sfide di ogni giorno. Si tratta, inoltre, di avere non solo un atteggiamento di fi- ducia verso Dio, ma anche di avere la carità verso il pros- simo. Attualmente abbiamo tante occasioni per testimo- niare la carità verso i fratelli, nel nostro servizio profes- sionale, sociale, in ogni campo dell'esistenza umana. Se non c'è possibilità di confessarsi, bisogna suscitare in se stessi un atto di dolore perfetto per i peccati e accoglie- re Gesù nella comunione spirituale. E lasciare il resto a Gesù. Lui sa che cosa dare a ciascuno e di che cosa abbiamo bisogno. don Franco FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA "Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione del- la nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l'atto ulti- mo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sin- ceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l'uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sem- pre nonostante il limite del nostro peccato". da: "Misericordiae Vultus" - di Papa Francesco. Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Miseri- cordia (11 aprile 2015)

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Fu Giovanni Paolo II (30 aprile 2000) a volere che la se-conda domenica di Pasqua si chiamasse anche «Domeni-ca della Divina Misericordia». Lo stesso giorno in cui diede quest'annuncio, canonizzò anche suor Faustina Ko-walska, una semplice suora di Cracovia, a cui il Signore affidò – a cavallo tra le due Guerre Mondiali – il Messag-gio della Misericordia. «Figlia mia – aveva detto il Signore a suor Faustina –, parla a tutto il mondo della Mia inconcepibile Misericor-dia. Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. Nessuna anima abbia paura di acco-starsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scar-latto».Il Signore le aveva anche detto: «La festa della Misericor-dia è uscita dalle Mie viscere; desidero che venga cele-brata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L'umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia».E qual è la sorgente della Misericordia? Qual è la sorgente dalla quale scaturisce quell'acqua pura capace di dare pie-nezza alla vita del mondo? Tutta la tradizione cristiana ci dice che tale sorgente è uni-camente l'eucaristia. È nell'eucaristia, infatti, che la Mise-ricordia di Dio – manifestata soprattutto nella Pasqua – viene riversata nei nostri cuori.Così possiamo dire che la Domenica della Divina Miseri-cordia non distoglie la nostra attenzione dal mistero della Pasqua. La Domenica della Divina Misericordia è la ri-sposta riconoscente dell'uomo al dono della Pasqua.In quest'anno vivremo la festa della Misericordia in un

TITOLO

19 APRILE 2020: Nº 1336

NOTIZIARIO DELLA PARROCCHIA SS. PIETRO E PAOLO - P.zza XXV Aprile, 13 – 21040 GERENZANO (Va)

Tel. 02-968 81 05 - Mail: [email protected]

altro modo, visto che per la pandemia non si può approfit-tare delle confessioni e partecipare all'Eucaristia. Perciò come vivere la festa della Misericordia in modo fruttuoso? Possiamo accogliere, anche questa volta, le grazie che Gesù ci aveva preparato per la festa?Le circostanze riguardanti la celebrazione di questa festa sono cambiate, ma non sono cambiate le condizioni per attingere le grazie legate alla festa. Quando pratichiamo la comunione spirituale, non sappiamo se accediamo alla grazia di remissione totale delle colpe. Però siamo sicuri che Dio vuole concederci la Sua miseri-cordia e conosce perfettamente i limiti in cui viviamo. La Sua gioia è di dare molto, anzi, moltissimo –come diceva a santa Faustina. Che cosa dunque dobbiamo fare quest'anno, nel giorno della festa della Misericordia? Quello che facciamo sempre, cioè cercare di avere un at-teggiamento di fiducia verso Dio, di accettare e compiere la volontà di Dio in queste circostanze in cui viviamo, in questi limiti che dobbiamo accettare, affrontando le sfide di ogni giorno. Si tratta, inoltre, di avere non solo un atteggiamento di fi-ducia verso Dio, ma anche di avere la carità verso il pros-simo. Attualmente abbiamo tante occasioni per testimo-niare la carità verso i fratelli, nel nostro servizio profes-sionale, sociale, in ogni campo dell'esistenza umana. Se non c'è possibilità di confessarsi, bisogna suscitare in se stessi un atto di dolore perfetto per i peccati e accoglie-re Gesù nella comunione spirituale. E lasciare il resto a Gesù. Lui sa che cosa dare a ciascuno e di che cosa abbiamo bisogno.

don Franco

FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA"Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericordia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione del-la nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l'atto ulti-mo e supremo con il quale Dio ci viene incontro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sin-ceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l'uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sem-pre nonostante il limite del nostro peccato".

da: "Misericordiae Vultus" - di Papa Francesco.Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Miseri-cordia (11 aprile 2015)

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2° DI PASQUA o della DIVINA MISERICORDIA (At 4,8-24a; Col 2,8-15; Gv 20,19-31)

ore 8.30: S. Messa (def.ti ZONI don ERNESTO e Fam.)

ore 10.00: S. Messa dei ragazzi(def.ti VANZULLI ADELE e Fam.; def.to TURRA G IUSEPPE)ore11.30: S. Messa ore 15.00: Ora della Misericordiaore 18.00: S. Messa (def.to PAGANI FELICE; def.ti GUZZETTI GIANCARLO e PUPPI VITTORIO)La celebrazione, presieduta dall'Arcivescovo, sarà trasmessa alle ore 11.00 in diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater, www.chiesadimilano.it, canale YouTube chiesadimilano.it collegandosi da pc, tablet, smartphone e smart tv.

Feria pasquale (At 2,41-47; Gv 1,35-42)ore 7.00: S. Messa (def.ta BERNASCONI G. CARLA)ore 8.30: S. Messa (def.ti MONDINI MARO e OLIVA EUGENIA)

Feria pasquale (At 3,1-8; Gv 1,43-51)ore 8.30: S. Messa (def.ti PAGANI RITA, CLERICI SANTNO e Genitori)ore 18.00: S. Messa (def.ta BUCCELLA ELISABETTA)

domenica 19 apriledomenica 19 apriledomenica 19 aprile

lunedi 20 aprilelunedi 20 aprilelunedi 20 aprile

martedi 21 aprilemartedi 21 aprilemartedi 21 aprile

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SOLA IN CASA, LITIGANDO CON LE PARETIRacconto di Mons. Mario Delpini

Dopo settimane di isolamento la signora Giovanna era esaspe-rata. Era abituata a lavorare dal mattino alla sera, anche se era pen-sionata, perché l'ufficio non voleva privarsi di una esperta come lei. Era abituata a incontrare le amiche per una chiacchierata. Era abi-tuata alla visita dei nipoti ogni giorno e anche a tenerli a pranzo, quan-do uscivano affamati da scuola. Era abituata a darsi da fare in ogni modo, in parrocchia, in Caritas. Da settimane era isolata: non ne po-teva più! Quel giorno dunque si mise a sfogarsi con le pareti di casa. Giovanna: «Non vi sopporto più, io non ci resisto. Mi siete diventate antipatiche: non vi immaginate quanto! Basta, basta!». Rispose la parete del Nord. Parete del Nord: «Ehi, Giovanna, datti una calmata. Non ci siamo per proteggerti: te la prendi con me? Io fermo il vento freddo. Io ti pro-teggo dall'insidia del virus maledetto. Io ti difendo dai rumori e dagli strilli dei tuoi vicini. Non merito i tuoi insulti». Giovanna: «Sei proprio insolente. Guarda un po' che cosa vai a pen-sare! Tu non mi difendi per niente. Tu mi tieni prigioniera, altro che! Tu mi impedisci di vedere le montagne e di sognare le mie cammina-te d'estate». Parete del Nord: «Sì, le montagne! Non faccio per dire ma l'ultima volta ti sei lussata una caviglia e ci hai messo due mesi a rimetterti in forma. È meglio che non fai tanto la sportiva. Ti proteggo anche dalle tue imprudenze!». Giovanna: «Io non sopporto più queste pareti che mi chiudono in questo silenzio insopportabile. Ma non c'è nessuno qui che abbia qualche cosa da dire?». Rispose la parete a Occidente, dove c'è la libreria. Parete d'Occidente: «Senti, Giovanna, ascolta! Se ti calmi un mo-mento, puoi sentire la voce che viene da lontano, voce piena di sa-pienza e di luce». Giovanna: «Ma che stai dicendo?». Parete d'Occidente: «Ascolta, ascolta!». Come d'incanto Giovanna si accorse che i libri negli scaffali non era-no pagine impolverate, ma voci amiche, desiderose di confidenza. Dal vecchio libro di liceo, veniva la voce di Manzoni con le sue sen-tenze commoventi: «La c'è la provvidenza...». Dall'edizione sciupata di un tascabile, parlava con voce grave Dostoevskij: «Ma allora nel profondo dolore nostro, di nuovo risusciteremo alla gioia, senza la quale non può vivere l'uomo, e Dio non può esistere: giacché è Dio che dà la gioia, è questo il privilegio suo, sublime… Signore, si sciol-ga il gelo dell'uomo nella preghiera! Come potrei vivere io, là sotto terra, senza Dio. Per il forzato, senza Dio è impossibile vivere, più impossibile ancora che per il non forzato! E allora noi, gli uomini sot-terranei, intoneremo dalle viscere della terra il nostro tragico inno a Dio, presso il quale è la gioia! E sempre viva Dio e la sua gioia! Io sen-to amore per lui!». E dal volume elegante veniva la voce dell'amato Pomilio: «Ci sono, però, le finestre, e sono i nostri piccoli cieli, i caldi spazi sui quali ci si affaccia a saziarsi della vita altrui». L'inconfondibile voce di Turoldo: «E poi attendere/ alla porta della cella/ fino a sera/ fino a notte: atten-dere/ qualcosa/ o qualcuno / o nessuno / ma attendere». Il sussurro di Dickinson: «Se potessi scordare la mia gioia passata, / ricordare soltanto la tristezza presente, / sarebbe lieve il male. / Ma il ricordo dei fiori / sempre mi fa difficile il novembre. / Io che ero quasi audace …». Insomma i libri di una vita volevano convincere Giovanna che avevano ancora molto da dire dai loro scaffali sulla parete d'Occidente. Giovanna: «Sì, va bene gli amici della letteratura. Va bene la parola edificante, la parola aguzza come una lama, la parola delicata come una carezza. Ma voi mi impedite l'incontro, mi impedite gli affetti!». Rispose la parete di Mezzogiorno, dove ci sono le foto di famiglia. Parete di Mezzogiorno: «Fissa ancora lo sguardo, cara Giovanna, sulla storia di famiglia: ti ricordi il papà Antonio? La sua vita laboriosa, faticosa e la sua lunga malattia, quando è passato dalle bestemmie alle preghiere? E il nonno, Enrico, così taciturno e creativo che ti in-ventava un giocattolo ogni settimana e non riuscivi a capire perché tu fra tutte fossi la preferita? E la mamma? Ah, la mamma…! Tutta la famiglia è qui, con te, Giovanna! Non arrabbiarti, puoi passare giorni interi a dialogare con loro, perché tutti sono vivi e la comunione dei santi non è un affresco su un muro antico, ma una festa che si cele-bra anche in casa tua, anche quando ti sembra di essere sola!».

Giovanna: «Certo è commovente il ricordo dei vivi e dei morti. Alla mia età, poi! Quanti volti sono qui sulla parete di Mezzogior-no. Quanti doni? Quanti esempi! Si dovrebbe imparare a prega-re!». Rispose la parete d'Oriente, dove c'è il crocifisso e l'immagine della Madonna delle lacrime di Treviglio. Parete d'Oriente: «Sì si dovrebbe imparare a pregare! L'arte della preghiera si può imparare a cominciare dal corpo. Forse per questo nelle famiglie si prega poco, perché il corpo è come trattenuto dall'esprimersi: sono presenti anche gli altri. Chi si metterebbe in ginocchio per pregare? Il papà ti domanderebbe: “Ma che stai facendo? Alzati da terra?”. Come fare a battersi il petto davanti alla moglie? Invece tu Giovanna sei sola: puoi met-terti in ginocchio e persino piangere di commozione. Tu sei sola, puoi baciare senza imbarazzo il crocifisso e l'immagine della Madonna, puoi accendere un cero senza sembrare strana. Sì, non è bello stare soli così a lungo, ma si può anche imparare a pregare». Giovanna: «Beh, in effetti …». Stava per replicare, ma in quel momento suonò il telefono e il litigio si interruppe.

Programma della settimanaProgramma della settimanaProgramma della settimana

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giovedi 23 aprilegiovedi 23 aprilegiovedi 23 aprile

mercoledi 22 aprilemercoledi 22 aprilemercoledi 22 aprile

venerdi 24 aprilevenerdi 24 aprilevenerdi 24 aprile

sabato 25 aprilesabato 25 aprilesabato 25 aprile

domenica 26 apriledomenica 26 apriledomenica 26 aprile

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Cari amici, sono perfettamente a conoscenza della difficile situazione che stiamo attraver-sando e che, quindi, non sarebbe il caso che in questo momento la Parrocchia “tenda la mano” a chiedere.Nonostante questo, e in

evidente imbarazzo, vorrei farvi presente che il perdurare da più di 7 settimane della restrizione governativa che impedisce di uscire di casa, ha privato la Parrocchia del normale gettito di offerte domenicali su cui si fonda la nostra capacità economica. Cosicché, abbiamo dato fondo alle nostre casse, soprattutto pagando sia in febbraio che in marzo, oltre alle normali spese e bollette, le due Ri.Ba. mensili (ricevute bancarie) di € 5.200 che da novembre e fino a giugno ci siamo impegnati a pagare. È per questo che mi rivolgo in particolare alle famiglie un po' più abbienti della nostra Parrocchia perché, visto che non passa il cestino durante la Messa, si facciano carico di un aiuto economico attraverso un bonifico. Altrimenti a fine aprile non ho la possibilità di onorare gli impegni economi-ci della Parrocchia. Conosco la generosità del nostro paese e, quindi, vi ricordo l'IBAN su Intesa Sanpaolo:IT 10 Z 03069 09606 100000009721. Grazie.

don Franco

UNA QUESTUA STRAORDINARIA…

Per riprendere in settimana…

Lettura del Vangelo secondo Giovanni 20, 19-31

È la sera dello stesso gior-no: i discepoli, e c'è da pen-sare le discepole (ormai i teologi lo accreditano), so-no rinchiusi nel luogo dove si trovavano con le porte sbarrate per paura dei Giu-dei. Sono impauriti, smarriti, non sanno più che pensare degli ultimi fatti accaduti: come credere a delle donne? O ad

altri che affermano di aver fatto un tratto di strada addirittura con Gesù che non hanno subito riconosciuto? Che cosa si va dicendo? E la tomba vuota? E i Giudei che vanno raccontando falsità?E loro sono lì che si guardano; e ciascuno ha un suo rimorso nei confronti di Gesù: in fondo tutti lo hanno piantato in asso! C'è chi lo ha tradito, chi lo ha rinnegato, chi si è nascosto: nessuno la ha difeso o gli è stato vicino per confortarlo. Addirittura in un momento cruciale si sono addormentati. Si salva forse qualche donna, ma, si sa, le donne sono emotive.E guardandosi reciprocamente ciascuno scopre la sua viltà, il suo tradimento, la sua pochezza, la sua angusta e pusillanime amicizia.Ed ecco: GESU' si fermò in piedi in mezzo a loro e, mostrandosi vivo nella concretezza di mani e fianco ferito, pronuncia parole di pace: via, via i turbamenti, le recriminazioni, il piangere su stessi. PACE. E subito il RESPIRO, cioè la sua vita: d'ora in poi respireranno lo Spirito, respireranno la sua vita.Per questo è possibile il PERDONO. Che è perdono prima di tutto fra di loro: è un riaccogliersi senza diffidenze e senza sospetti, è un ritrovare le radici di un'amicizia nella propria comune fragilità, nell'accettare di non essere all'altezza degli ideali e di accogliere come dono e come gratitudine la stima riaccesa, la fiducia ricomposta e rinnovata.Per questo il perdono è affidato alla comunità cristiana (il testo di Giovanni va molto oltre l'istituzione di un sacramento!), all'interno della quale va vissuta e praticata ogni riconciliazione come realtà trasfigurata dalla resurrezione, cioè dalla vita che vince la morte.E Tommaso, che è l'uomo del coraggio, più che del dubbio, capisce e non ha più bisogno di verifiche concrete: ha capito che lasciarsi toccare da Gesù è lasciarsi respirare dentro il suo Spirito, cioè la sua VITA.

Feria pasquale (At 4,1-12; Gv 3,1-7)ore 7.00: S. Messa (def.ti GHIRIMOLDI JACOPO,

SANDRA, PINI ROSA, F am. GHIRIMOLDI e CLERICI LUIGI)

ore 8.30: S. Messa (def.ti MOI SALVATORE, SANNA CATERINA e Fam.; d ef.to BORGHI

FEDRIK)

Feria pasquale (At 4,13-21; Gv 3,7b-15)ore 8.30: S. Messa ore 17.00: Esposizione dell'Eucarestia per

l'Adorazione personaleore 18.00: S. Messa (def.ti PAGANI GIOVANNI, PEDROTTI GIOVANNA e F igli DIONIGI e CAROLINA; def.ti ANGARONI ROBERTO e

Fam.; def.ti VISCARDI ADELE, GIANNI LUIGIA, GIORGIO e Fam.; def.to ILLUMINOSO GIORGIO)

Feria pasquale (At 4,23-31; Gv 3,22-30)ore 7.00: S. Messaore 7.30: Esposizione dell'Eucarestia per

l'Adorazione personaleore 8.30: S. Messa (def.ti MONZA SANTINO e

LUIGIA, BORGHI ANGELOe GIUSEPPINA e CATERINA)

ore 15.00: Ora della Misericordia

S.MARCO (1Pt 5,5b-14; 2Tim 4,9-18; Lc 10,1-9)

ore 8.30: S. Messaore 18.00: S. Messa

3° DI PASQUA (At 19,1b-7; Eb 9,11-15; Gv 1,29-34)

ore 8.30: S. Messa ore 10.00: S. Messa dei ragazzi (def.ti ANGARONI

PIERO e ALBERTO, Z AFFARONI GRAZIOSA e RENZO e Nonni; def.ti MANFRIN A NGELO e ADELE)

ore 11.30: S. Messa (def.ti BIANCHI BRUNO e Fam. MONZA)

ore 18.00: S. Messa (def.ta GHIRIMOLDI SANDRA; def.ti MONTI CARLO, C ARNELLI

ANTONIETTA, MONTI PIERO e COMI CAROLINA)

La celebrazione, presieduta dall'Arcivescovo, sarà trasmessa alle ore 11.00 in diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater, www.chiesadimilano.it, canale YouTube chiesadimilano.it collegandosi da pc, tablet, smartphone e smart tv.

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Caritas Parrocchiale, sede in P.zza XXV Aprile, 1 - tel 380-3762008 - [email protected] Centro di ascolto: Mercoledì h 17.30-19 Sito Caritas: www.caritasgerenzano.wordpress.com

Suore Cottolengo: Via don Pargoletti, 1 02-21069673

Visita il sito della tua Parrocchia: www.parrocchiagerenzano.it

IT10Z0306909606100000009721 (Intesa San Paolo)

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