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TRADIZIONI • RICETTE • REGALI www.tarantobuonasera.it Supplemento allegato al numero odierno del Buonasera Taranto non vendibile separatamente Anno XXI • n. 300 Tariffa R.O.C.: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, S1/TA mercoledì 18 dicembre 2013 Festa Festa è è TRADIZIONI • RICETTE • REGALI TRADIZIONI • RICETTE • REGALI www.tarantobuonasera.it www.tarantobuonasera.it

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Anno XXI • n. 300

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale

D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, S1/TA

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ella nostra città il Natale, si sa, arriva prima.E non è un luogo comune: le case tarantine,nel rispetto di un’antica tradizione già si ve-

stono a festa nel giorno di Santa Cecilia. Il 22 novem-bre, infatti, in tutte le case si comincia a respirarel’atmosfera tipica di questo tanto atteso periodo del-l’anno.Complici di tanta voglia di allegria sono anche le ban-de locali grazie alle quali, nell’aria, echeggia il suonodelle pastorali.Non è ancora giorno quando alcune famiglie, quellein cui la tradizione è più sentita che in altre, si sve-gliano al rumore delle pettole che friggone in pentola.Poi arriva il momento più atteso dai bambini: quelloin cui si addobba l’albero e si prepara il presepe. Conmolta cura, si fa in modo che ogni angolo, ogni spaziodella casa, ricordi che manca poco più di un mese al25 dicembre. Insomma: si inizia a vivere la vera at-mosfera del Natale in attesa del secondo appuntamen-to: quello della vigilia dell’Immacolata. Anche questafesta viene vissuta pienamente con grandi abbuffate

di pettole, l’assalto alle pescherie per l’ac-quisto del baccalà ma, soprattutto, delleanguille e del capitone, piatti principidella cena che si arricchisce anche deidolci natalizi più classici, quali lisanacchiudere e le carteddate. Dopotrentadue giorni di festività pre-natali-zie, finalmente arriva la vigilia di Nata-le: memorabili le cene tarantine a basedi prodotti tipici della tradizione quali lecozze, l’anguilla, le pettole e gli imman-cabili dolci. I preparativi partono dalmattino: i mercati rionali e le bancarelledi via Di Mezzo, in città vecchia, sonopresi d’assalto per l’acquisto del pesce fre-sco. Poi, per le donne, arriva il momen-to di mettersi davanti ai fornelli. La vi-

gilia di Natale, a tavola la famiglia si riunisce neltardo pomeriggio. E ci resta per ore. Il momento èsacro. Poi alle 23,30, tutti in piedi: a mezzanotte sicelebra la Santa Messa. E non si può mancare.

NTARANTINO

Tra l’odore di pettolee il suono delle pastoraliil 25 dicembre cominciaad essere festeggiatocon trentadue giornidi anticipo.La vigilia è il momento piùatteso dalla famiglia chesi riunisce nel pomeriggiointorno alla tavolaimbandita

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IL NATALE Rispetto alle altre cittàla nostra comincia a vestirsi a festagià il 22 novembre,giorno dedicato a Santa Cecilia

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NATALE A SUONDI PASTORALI

La più antica pastorale tarantinaporta la firma del MO GiovanniIppolito. Dopo di lui in tantisi sono cimentati nella stesuradi brani, ma molti con scarsirisultati, tanto da guadagnarsiil titolo di “strimpellatori”

l’alba del 22 novembre quando per levie della città, grazie alle pastorali suo-nate dalle bande tarantine, si ini-

zia ad entrare nel clima natalizio.Natale a Taranto, comincia così: sulle splen-dide musiche suonate per le vie della città.Splendide melodie. Antichissime. Avvolgentie commeventi. Pregne di storia: la data di com-posizione dell’archeotipo reca, infatti, comedata di composizione addirittura il 1870. Annoin cui sembra sia stata anche eseguita in pub-blico per la prima volta.Ad onor del vero bisogna dire che i complessibandistici hanno raccolto, nel tempo, l’eredi-tà da parte di piccoli gruppi di suonatori va-ganti che, muniti di zampogna e flauti, allie-tavano la cittadinanza con musiche sacre.Sul sito “Taranto in cartolina” si legge che lenostre pastorali prendono il nome “dalla for-ma delle composizioni già utilizzata dai grandidel ‘600 (il tempo di 6/8 e l’andamento lentoda ‘ninna nanna’), ma sono diventate origi-nali grazie alla musicalità ed all’animo “ta-rantino” dei compositori che le hanno idea-te”. Si deve, in pratica, ai nostri validi musi-cisti l’abilità di aver “miscelato”, con maestria,alcune melodie proprie della tradizione nata-lizie (per esempio “Tu scendi dalle stelle”) conaltre proprie della città dei Due Mari. Maga-ri cantate, durante le ricorrenze, nelle chese.Ma chi sono i più importanti compositori diqueste splendide melodie?Al Maestro Giovanni Ippolito spetta, senzaombra di dubbio, il merito di essere il capo-scuola di questa tradizione.

E’ sulle note delle bandetarantine che ha inizio

il lungo periododelle feste natalizie

a Taranto:dall’alba del 22 novembre

fino al giornodi Natale sono loro

che scandiscono, puntualmente,per le vie della città,

ogni singolo momentodi questo gioioso

ed atteso momento dell’anno

È La più antica pastorale, infatti, porta la suafirma. Dopo di lui, si sono cimentati in tan-ti nella stesura di brani. Alcuni con scarsirisultati, tanto da guadagnarsi il titolo di“strim-pellatori”.Degli altri autorevoli Maestri tracciamo, diseguito, un breve profilo: Francesco De Be-nedictis, (Taranto, 1855-1933) al quale sideve la composizione di una pastorale na-talizia tarantina molto nota e di alcunemarce funebri;Giacomo Lacerenza, di Trinitapoli (Foggia-1885) ancora fanciullo si dimostra un per-fetto trombettista. Ampia la sua raccolta diopere musicali: poemi sinfonici, marce edover-ture. I tarantini lo conoscono ed ap-prezzano per le bellissime pastorali, suona-te durante le festività natalizie a Taranto eper le sue toccanti marce funebri;Domenico Colucci, tarantino (1874-1931). E’direttore della banda comunale di Tarantodal 1921 al 1930. La città lo ricorda soprat-tutto per la composizione della celebre pa-storale “Notte di Natale”, oltre che per al-cune marce funebri. Altri compositori di pa-storali da ricordare sono: Nino La Nave,Francesco Battista, Michele Ventrelli e Car-lo Carducci. Ed infine il il Maestro Giusep-pe Gregucci, direttore del Gran ComplessoBandistico “Domenico lemma” Città di Ta-ranto ed autore delle pastorali “Aurore na-talizie” e “Santa Cecilia” che rappresenta,con le sue toccanti composizioni, per la tra-dizione tarantina, una sorta di ponte “mu-sicale” tra il passato ed il futuro.

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FINALMENTECAPODANNO

E’ la notte più lunga dell’anno.La più attesa.Quella alla quale ci si preparacon maggiore curascegliendo l’abitogiusto da indossare,il make up più glamoured adeguato al looksia che si festeggiin casa o in giro per la città

e Natale è, tra le feste, quella che i ta-rantini preparano con maggiore me-ticolosità e con largo anticipo rispetto

agli abitanti delle altre regioni, a Capodannonon vi sono dubbi: da nord a sud dall’ultimanotte dell’anno ci aspetta solo tanto diverti-mento sia che si decida di trascorrerlo in casa,che “fuori porta” o in giro per la città.Se decidete di salutare il nuovo anno in casa,ricordatevi di renderla impeccabile. E affinchèlo sia, sono tre le cose che non possono manca-re: le decorazioni, il vischio e la musica. Alledecorazioni natalizie, possono essere aggiuntifestoni e luci nella stanza dove avrà luogo lacena. Il vischio è una tradizione nata nel nordEuropa: porta fortuna. Non può mancare. Ilsottofondo musicale va scelto a seconda dellacompagnia e dell’atmosfera che volete conferi-re alla festa fra un repertorio di musica classi-ca o lounge. Lasciatevi andare a scelte meno“importanti”, invece, nei minuti che precedo-no la mezzanotte: i vostri ospiti apprezzeran-no un po’ di ritmo in più. Ci sono, invece, alcu-ne regole che vanno rispettate per la tavoladella cena, come scegliere piatti, sottopiatti ebicchieri che abbiano richiami all’oro o all’ar-gento. L’ideale, per dare risalto a questi colori,è una tovaglia bianca o nei toni dell’avorio. Can-delabri e candele possono completare la tavola:la loro calda luce crea un’atmosfera più magicaed avvolgente. E per chi al colore rosso non rie-sce proprio a rinunciare, consigliamo un picco-lo nastro di raso da avvolgere sui tovaglioli pertenerli raccolti. Ed anche se viene festeggiatain casa, l’occasione richiede comunque una par-

S ticolare attenzione all’abito da indossare. Tantoda parte della donna, quanto da parte dell’uo-mo. Ciò che conta è non eccedere: non essendoun evento di gala, non potremo certo sfoggiareabiti lunghi. O un abito scuro, camicia bianca ecravatta in seta se si tratta di un “lui”. Megliooptare, quindi, per un classico tubino, ma conun quel tocco di luce in più che vi farà apparireimpeccabili. Se nero, poi, vi consigliamo di arric-chirlo di pochi, ma importanti dettagli che riu-sciranno a fare la differenza: potete, per esem-pio, impreziosirlo con moltissime idee e varian-ti, dal taglio del collo agli accessori che decite diindossare. E per completare il tutto, abbinate ilmake up all’abito indossato. Per un effetto dav-vero glamour finale, quest’anno i visagisti consi-gliano di puntare sulle tonalità metalliche degliombretti in argento, oro e bronzo. E se le labbrasono il vostro forte, ricordate: la parola d’ordinedel Capodanno 2014 è “osare”. Via libera, dun-que, a rossetti dai toni forti e accesi che le metta-no in risalto. Dal rosso, nelle sue moltissime de-clinazioni e sfumature, al rosa, fucsia fino a spin-gervi sulle tinte scure del bordeaux. Non menoimportante è il look per lui: giacca in vellutosu un pantaloni scuri o sul jeans, è la mise i-deale se si è invitati ad una cena elegante. In-dossate anche lo smoking se volete, ma a pat-to che sia il posto giusto e che lo facciate con e-strema disinvoltura. Per chi partecipa ad unparty informale, nell’era Dandy alcuni stilistihanno proposto un look composto da jeansstrappati, camicia in cotone con microdecorovintage, giacca in velluto con rever in satin e,per finire, il papillon. E buon anno a tutti.

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Se decidete di salutare la finedell’anno in casa, ricordatevidi renderla impeccabile edaccogliente agli occhi dei vostriospiti ripettando tre regolefondamentali: le decorazioni, ilvischio e la musica di sottofondo

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uella natalizia, si sa, è una tavola speciale.Talmente speciale che merita un’attenzio-ne particolare da parte di chi ospita pa-

renti ed amici con la voglia di “stupire” non soloattraverso un menù vario, ma anche inventandoqualcosa di originale per la “mise en place” dellasua tavola di Natale che, semplice e raffinata, vaapparecchiata avendo cura dei dettagli. E, soprat-tutto, in modo che risulti d’effetto. Ecco alcuneidee per realizzarla. Ciò che occorre è una tova-glia bianca, delle stoviglie in porcellana bianca,sottopiatti dorati, bicchieri di cristallo e posated’acciaio. Per creare un effetto particolare ed ele-gante, si possono mettere sopra i tovaglioli dellerose di seta bianche, incollate ad un fiocco di colo-re verde. Le posate vengono appoggiate sopra ilpiatto legate da un nastro verde e oro. Come cen-tro tavola va benissimo una composizione con rosebianche, pino artificiale, nastri dorati con al cen-tro una candela dorata. E per chi al rosso proprionon riesce a rinunciare, si può aggiungere solouna nota di questo acceso colore con un semplicenastro di raso legato ai tovaglioli, magari con uncampanellino per allietare gli invitati. Il segna-posto suggerito, potrebbe essere un panettonemignon o un piccolo cappello di Babbo Natale.Sulla tavola potranno rimanere dei frutti di me-lograno, con i suoi chicchi simbolo di fertilità. Si-curamente più ricercato e meno usuale è il colororo, perfetto se abbinato con una tovaglia di linoben stirata, sottopiatti, piatti e bicchieri elegan-ti. Si potranno aggiungere anche dei fiori comel’orchidea, che dona un effetto davvero chic. Sultavolo potrete sistemare anche delle candele inbarattoli vuoti circondati da glitter.Altra decorazione da utilizzare potrebbe essere ildolce sistemato su un’alzata, al centro della qua-le sistemeremo il panettone, circondato alla suabase da bacche rosse. E per rendere ancora piùcalda l’atmosfera, basta impreziosire il tutto conqualche “meraviglia” dei Maestri ceramisti diGrottaglie: porta candela, alzatine e, perchè no,piatti da portata che potrebbero lasciare, davve-ro, senza fiato i vostri ospiti.

Raffinata e Chic

La semplicità, da sempre, è sinonimo di stile ed eleganzaScegliete con cura i dettagli con i quali realizzarla

Q

Secondo il galateo è buon costume accogliere gli ospitioffrendo loro un piccolo pensierino, un libro o un disco.Oppure utilizzare come segnaposto un libriccino di poesie. Iregali importanti vanno, invece, sempre dati in separata sede

A TAVOLA

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A TAVOLAN A TA L EA TAVOLA

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Nicola Valentini è il direttore dell’hotel ristoran-te “Al Faro”, splendida struttura che sorge al-l’interno di una masseria del XVIII e che sicontraddistingue per la vista panoramica sulMare Piccolo e su Taranto.Le grandi vetrate luminose ed i soffitti a vol-te fedelmente recuperati e restaurati, ren-dono l’atmosfera del ristorante particolar-mente calda ed accogliente.Tradizione ed innovazione rappresentano lacarta vincente della famiglia D’amore, dallontano 1970 nel settore della ristorazione.“L’innovazione è la tradizione, anche sepuò sembrare un gioco di parole - affermaNicola Valentini - La tradizione è conserva-zione del patrimonio culinario; l’innovazio-ne è nella capacità di saper tramandarela tradizione. E noi crediamo di esserci riu-sciti, in oltre 40 anni di attività, a traman-darla. Molti nostri attuali clienti sono cresciuticon noi: gli abbiamo prima “allattati”, poi“svezzati” e, infine, ”nutriti”.Com’è cambiata la clientela dal 1970 ad oggi?“Abbiamo cominciato in un periodo storicoeconomicamente favorevole: la nascita dellostabilimento siderurgico ha favorito la nostracrescita insieme a quella di tutta la città ed ibenefici si sono visti fino alla fine degli anni no-vanta. La clientela che ci sceglieva era preva-lentemente dell’area industriale e la nostra ubi-cazione sul territorio favoriva, sicuramente, laloro scelta. Ma anche la nostra cucina “ac-chiappava” i gusti degli avventori, specialmen-te quelli nordici. Con le prime avvisaglie dellacrisi, la mancanza di una classe imprenditoria-le non ha favorito un naturale ricambio di nuo-vi clienti ‘business’. Siamo tornati ad una clien-tela più familiare. Locale e provinciale, ma sem-pre esigente e legata ai gusti del territorio”.Vuole provare a disegnare un menù ideale cherappresenti il ristorante negli anni?“Antipasto: cozze gratinate e frutti di mare cru-di. Primo piatto: mezzi tubetti alle cozze; secon-do piatto: spigola alla marinara. Cucina e pro-dotti del territorio, attaccamento alle origini, esal-tazione dei sapori della nostra bistrattata terra.Il ristorante “Al faro” in un piatto: quale consi-glierebbe ai suoi clienti?“Il nostro piatto forte è il “risotto ai frutti di mare”.Non è un piatto della tradizione locale, manegli anni è stato quello più richiesto dai clien-ti. E noi abbiamo cercato di esaltarlo con i pro-dotti del mare ‘nostrum’”.Dopo anni di attività, sicuramente custodiscetanti ricordi. Mi racconti qualche aneddoto…“Nell’aprile del 1974 ci viene proposta la gestio-ne di un locale storico nel rione Tamburi: il risto-rante “ RossoBlu”. Qui abbiamo servito - soddi-sfatto - i palati di molti personaggi, tra i quali ri-cordo lo scrittore-poeta Cesare Brandi che cionorò e ringraziò con questi versi scritti, nel 1982,sul retro di una busta: ‘Come il rosso e blu non cen’è più. Ce ne potrebbe esser di più, ma non cen’è più. Cara Taranto greca solo la sorte biecami ferisce nel tuo mare grande o piccolo chesia, ma senza uguale. Ora col rosso e blu haiqualcosa di più. Non mi riesce In nessun postodel mondo mangiare un miglior pesce’. Moltialtri personaggi politici, dello spettacolo, dellafinanza sono stati graditi ospiti del nostro ristoran-te, ma ricordarli tutti è impossibile”.Quali sono gli “ingredienti” del successo?“Sono tanti. Su tutti passione, amore e rispetto”.

a IntervistaNicola Valentini

PREPARAZIONEPulire accuratamente le cozze e privarledel bisso (ciuffetto sporgente tra le valveinterne della cozza).Aprire le cozze (togliere il frutto dal guscio)con l’apposito coltellino “apricozze”(crammede) avendo cura di conservarein una ciotola il liquido della stessa.Tagliare i pomodorini a spicchi.Preparare la pentola per la cottura deimezzi tubetti e versare la pastaad ebollizione dell’acqua.In una pentola alta preparare il fondoriscaldando un cucchiaio di olio,soffriggere l’aglio (due spicchi puliti) quindiaggiungere le cozze con il liquido esfumare con il vino bianco aggiungendo ipomodorini e un ciuffetto di prezzemolo e

cuocere a fiamma bassa percirca due minuti. A metà cotturadella pasta scolarla e versarlanella pentola dove abbiamopreparato le cozze aggiungendol’acqua di cottura fino a coprireabbondantemente la pasta e

finire la cottura aggiustando disale (il liquido delle cozze èabbastanza saporito) eaggiungendo, se occorre,acqua di cottura della pasta.Servire in piatto fondo conspruzzata di prezzemolo tritatoe, a piacere, pepeo peperoncino.

preparazione30 min

difficoltàbassa

MEZZI TUBETTI ALLE COZZE

INGREDIENTI(per 4 persone)

1 Kg. di cozze400 gr di pasta10 pomodoriniMezzo bicchiere di vino biancoPrezzemoloPepe, aglio, olio

PREPARAZIONEPulire accuratamente il pesce,privandolo delle interiora esquamare. In un tegame adagiare

la spigola e condirla con un filo diolio extravergine con ipomodorini pezzettati, la patatae il sedano tagliati a dadini (glistessi verranno serviti comecontorno) uno spicchio di agliosale e pepe e coprire conacqua tiepida; cuocere percirca 20 minuti (per una spigoladi 800/1000 grammi); servire inun piatto da portatae guarnire conprezzemoloa foglie.

preparazione30 min

difficoltàbassa

Vino consigliatoBIANCOGreco di TufoMastroberardino

Vino consigliatoBIANCOGewurztraminerSan Michele al Piano

Ristorante AL FAROTaranto - Via della Pineta, 3/5

Tel. 099 471 44 44www.alfarotaranto.it

SPIGOLA ALLA MARINARA

INGREDIENTI(per 4 persone)

1 Kg. di spigola10 pomodoriniUna patataSedanoMezzo bicchiere di vino biancoPrezzemoloPepe, aglio, olio

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Ristorante AL FORNELLO DA RICCICeglie Messapica (BR)

C.da Montevicoli, 1 - Tel. 0831 377104

è un locale immerso nel verde della campagna di CeglieMessapica, paesino della provincia di Brindisi.Qui Angelo e Dora Ricci e le loro figlie Rossella e Antonellacon suo marito, lo chef mauriziano Vinod Sookar, hannocreato un ambiente tranquillo e familiare dove offrono ailoro ospiti deliziosi piatti a base di prodotti della loro ter-ra.Antonella e Vinod devono il loro successo soprattutto al-l’impiego di materie prime locali di grande qualità, ge-nuinità e rispettosi della tradizione.Tra le specialità: orecchiette di semola con ragù dipolpettine al profumo di basilico; cosciotto di capretto conpatate cotte sotto la cenere e pomodorini; crostatina dimele murgine con gelato al fior di latte di capra e gel dibucce.Il locale propone una cucina di impronta spiccatamentetradizionale, arricchita da qualche saltuario spunto eso-tico dato da Vinod: avremo, così, una delicata aromatiz-zazione al curry nei gustosi tocchetti di coscia d’agnelloin riduzione di vino rosso pugliese, accompagnati da unottimo cous cous ai ceci.Per il resto il menù si mantiene stabilmente nel solco delletradizioni regionali con piatti concreti, serviti in porzionidecisamente robuste.

PREPARAZIONEPrivare i gamberi del carapace, eli-minare il budellino e tenere da par-te la ciotola. Diliscare la triglia e losgombro, tagliarli a losanghe e met-terli nella stessa ciotola dei gamberi.Pulire il calamaro, tagliarlo a julien-ne e metterlo a marinare con il resto

del pesce e due gocce di lime, unfilo d’lio e uno spicchio di aglio incamicia. Tenere in frigo. Prepara-re il brodetto di pesce con le lischee il resto degli ingredienti. Filtrar-lo, salarlo e portarlo ad ebollizio-ne. Con l’aiuto di una frustina,emulsionare la polpa di riccicon un po’ d’olio ed un pizzicodi alghe secche. Lessare la pa-sta al dente nel brodetto di pe-sce e scolare

MEZZE MANICHEIN BRODETTO DELLO JONIOCON EMULSIONE DI RICCIDI MARE E ALGHE

INGREDIENTI(per 4 persone)

280 g. di mezze maniche rigate4 gamberi di Gallipoli1 sgombro1 triglia1 calamaro20 ricci di mareerbe aromatiche (erba cipollina,basilico, aneto e rosmarino)fiori eduli1 spicchio di aglio in camicia1 limeolio extra vergine d’olivapepe creolo q.b.1 pizzico di alghe secchePer il brodetto:lische1 cipollotto fresco1 gambo di sedano, 1 ciuffodi prezzemolo, 2 pomodori

Vino consigliatoTraminerPetillant

Quella di Antonella Ricci per l’arte cu-linaria oltre che una passione è, senzaombra di dubbio, una vera e propria vo-cazione. Tra i fornelli dall’età di ottoanni oggi, chef fra le migliori a livellonazionale (1 stella della Guida Mi-chelin), è l’anima creativa del ristoran-te “Al fornello da Ricci”, una delle piùprestigiose tavole di Ceglie Messapica,immersa nel verde della campagnabrindisina.Un luogo tranquillo e familiare che lei,oramai a tempo pieno, porta avanti consuccesso insieme al marito, lo chef mau-riziano Vinod Sookar ed al resto dellafamiglia.Tra i capifila, insieme a Vinod, dellaScuola Internazionale di Gastronomia,fiore all’occhiello della cittadina e di tut-ta la Puglia, Antonella si divide congrande naturalezza tra il ruolo di mo-glie, madre, insegnante e, naturalmen-te, chef. “Sono nata in cucina con mam-ma - dichiara, orgogliosa - E lei è anco-ra al mio fianco. Ho capito subito qualefosse la mia strada: la passione per lacucina è nel mio Dna.Da ventidue anni, oramai, questo è il miomondo. Ho, comunque, deciso di laure-armi in Scienze Economiche Bancarie e,contemporaneamente, di conseguire il di-ploma presso l’Istituto Alberghiero diBrindisi. Poi, in Francia, per sei mesi hopartecipato ad una ‘full immersion’ di al-tissimo livello con uno dei più grandicuochi mondiali del XX secolo: PaulBocuse. Lì ho appreso le nuove tecnichedi cucina. La sua evoluzione”.

Antonella Riccia Intervista

il RISTORANTE

A proposito di evoluzione: la sua è unacucina multiculturale, ma legata ai sa-pori della tradizione…“Vero: credo che la cucina moderna traggaspunto da quella tradizionale. Nel nostro ri-storante è possibile trovare quelli che sono ipiatti tipici del nostro territorio: le fave cottenella pignata, la cicoriella cotta nel brodo dipiede di maiale, le orecchiette. Insomma: nonè un controsenso. Rimango fedele alla miaterra di origine. Siamo immersi nel verde del-la campagna: a mio parere sarebbe, invece,un controsenso ricevere gli ospiti in un am-biente estremamente moderno. Ancor più,proporre loro, magari, piatti della ‘nouvellecousine’”.

Quando, secondo lei, la cucina diventa“espressione artistica” a tutti gli effet-ti?“Quando crea emozione. E’ l’emozione che fala differenza: chi assaggia i nostri piatti, deveprovare sensazioni che oltrepassano il gusto.Sensazioni che restano dentro anche dopo ilpranzo o la cena. La nostra soddisfazione fi-nale consiste proprio in questo: nel lasciare,alla fine, un ricordo indelebile in chi ci vienea trovare attraverso le nostre ‘creazioni culi-narie’”.

Cosa significa per lei essere uno chef“stellato” in un campo dominato dagliuomini?“In molti non sanno che, in Puglia, le uniche‘3 stelle Michelin’ sono donne. La nostra è unaregione in cui, ancora, regna sovrano il ma-triarcato. Dominiamo anche in cucina. E’ unabella soddisfazione”.

preparazione30 min

difficoltàmedia

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Il ristoranteè il posto ideale per cene speciali, piccoliricevimenti e colazioni di lavoro. E’ il luogodove stile, eleganza, sobrietà e passione sifondono in una continua ricercatezza del-le migliori materie prime, per esaltare almassimo il gusto delle stagioni.Il connubio tra gusto e charme rendonoquesto posto veramente interessante, pro-ponendo una cucina del territorio e rivisi-tando alcuni piatti della nostra tradizionein grado di entusiasmare i palati più fini.Esempio: flan di funghi porcini della Sila confonduta di canestrato pugliese; macche-roncini di farro con crema di cicerchia ecozze tarantine; tortelli farciti con purea difave e cicoria selvatica; filetto di vitello ro-sato al primitivo di Manduria e miele di cor-bezzolo.L’atmosfera del locale, le luci soffuse, i cibicurati nei dettagli, fanno del Four Seasonsun locale per palati raffinati.La grande la scelta dei vini, i distillati vari, leacque migliori da tutto il mondo, le selezio-ni dei caffé e cioccolati, rendono questoposto ancora più interessante.Ottime le sciccherie d’autunno: funghi por-cini, cardoncelli, ovuli, tartufo bianco d’Al-ba, salumi pregiati e tantissime novità

ilr i s t o r a n t eFOUR SEASONS

PREPARAZIONEper la pasta:impastare le uova con la farina, ag-giungere un cucchiaio d'olio e cre-are un impasto ben omogeneo fa-cendolo riposare in frigo per un’oracirca. Con l'aiuto di una macchinaper la pasta, stendere delle sfoglielunghe almeno 40 cm.Utilizzando una (chitarra taglia pa-sta) otterrete degli spaghettoni.

Per il condimento:In una casseruola portare adebollizione dell'acqua salatadove versereto le cime di rape;dopo un paio di minuti, aggiun-gere gli spaghettoni. Nel frat-tempo, in una padella aggiun-

gere dell'olio, uno spicchiod'aglio in camicia facendo-lo leggermente dorare; ver-sare 2 cucchiai di bottargagrattugiata (circa 40 gr).Scolare la pasta e saltare conil condimento ottenuto ag-giungendo la restante bot-targa, ma tagliuzzata piugrossolanamente.Servire in un piatto di portataben caldo.

preparazione90 min

difficoltàbassa

Vino consigliatoBIANCOMuffato della SalaAntinori

SPAGHETTONIDI KAMUTALLA CHITARRACON CIMETTE DI RAPEE BOTTARGA DI CABRAS

INGREDIENTI(per 4 persone)

per la pasta al Kamut:300 gr. di farina di Kamut3 uova intere1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

per il condimento:500 gr di cime di rape martinesi80 gr di bottarga di Muggine1 pomodoro tagliato a filetti1 spicchio d’aglioolio extravergine d'oliva q.b.sale e pepe q.b.

PREPARAZIONESbucciare le pere e cuocerle con 1/2 litro d'acqua 100gr di zucchero, lastecca di cannella e il cognach fin-chè non saranno cotte, ma non sfat-te. Tagliare 2 pere a cubetti: la re-stante pera sarà utilizzata per guar-nire il piatto finale.In una casseruola mettere la ricottapassata al setaccio, aggiungere 100gr di zucchero, il mascarpone ed in-fine la panna montata ben soda.Amalgamare gli ingredienti con l'ag-

giunta delle pere cotte taglia-te a cubetti e rivestire i 4 stam-pini con del burro morbido ed ibiscotti sbriciolati. Farcire con ilcomposto di ricotta gli stampi-ni e metterli in freezer per 1 oracirca a -15.Nel frattempo preparare la co-luis frullando i lamponi con il ri-manente zucchero, passarla

al setaccio ottenendo, così,una salsa liscia da versare sulsemifreddo guarnendolo apiacere con lamponi freschi,la pera cotta, qualche fo-gliolina di menta e, se si sivuole, con della crema in-glese.

preparazione60 min

difficoltàmedia

SEMIFREDDOCON RICOTTA NOSTRANAE PERE CONFERENZASU COLUIS DI LAMPONI

INGREDIENTI(per 4 persone)

200 gr di ricotta mista50 gr di mascarpone150 gr di panna montata250 gr di zucchero3 pere Conferenza250 gr di lamponi freschi50 gr di biscotti secchi(Digestive)1 bicchierino di cognach1 stecca di cannella4 stampini per creme caramel

Vino consigliatoPinot Nero RosèFranzhaas

Ristorante Four SeasonsSan Giorgio Jonico (Ta)

Via Lecce, 151Tel. 099 592 51 25

www.four-seasons.it

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Sulle ali della “filosofia” adottata da Anto-nio Turrisi, il ritrovo grottagliese “Il Pizzicagno-lo”, in via L. Ariosto nr. 65, offre ai buongu-stai la possibilità di fare una “sosta” tra pre-libatezze provenienti da località vicine elontane, nazionali e straniere.Vetrina di prodotti selezionati, è la variega-ta sede delle eccellenze, dalla quale si dif-fondono tutt’intorno i sapori invitanti.Salumi, formaggi, vini e distillati (per un to-tale di circa 1200 etichette) e dolci assorti-ti: il meglio dell’enogastronomia d’Italia - enon solo - si ferma qui e trova spazio in unambiente reso unico e particolare da unacantina che fa da sfondo ad una zona de-gustazione davvero accogliente.“Tutto questo è il frutto di un lavoro iniziatonegli anni ‘70 da mio padre, sia pure in unaltro settore commerciale - dichiara Anto-nio - E’ lui che mi ha trasmesso la passioneverso questo genere di attività. Da dipen-dente di un supermercato, nel 1985 e dopoquindici anni ho deciso che fosse arrivato ilmomento giusto per fare un salto di quali-tà. In tutti i sensi. E così nel 1999, in un pic-colo locale di soli 99 mq, ho dato il via aquesta avventura. Ho cercato e raggrup-pato piccoli artigiani in grado di produrreprodotti di altissima qualità. Artigiani di ‘nic-chia’ che, tra l’altro, rischiavano di scom-parire per problemi economici o a causadi un mercato rivolto più verso prodotti alarga diffusione. Ed eccoci ancora qui”.Dal 1999, quindi, “Il pizzicagnolo” possia-mo dire che è al servizio dei palati ricercati“In effetti, la nostra è una clientela che amai sapori raffinati. Talmente raffinati, ma so-prattutto esigenti, da decidere di percor-rere qualche chilometro in più (arrivanoanche da altre province della Puglia) pervenire qui da noi dove sanno di trovare, peresempio, la salsiccia a staffa della foggianaFaeto, il cacciatorino di Brescia oppure iltorrone friabile con mandorle piemontese.Insomma: la filosofia del pizzicagnolo, allafine si è rivelata giusta...”A proposito: perchè “pizzicagnolo”?“Facendo una ricerca ho appreso che èuna parola che nell’antichità andava a de-finire un tipi di commercio veramente perpochi. per chi, in definitiva, acquistava i pro-dotti di qualità in quantità, però, ridotte.Come avviene la ricerca dei prodotti d’ec-cellenza?“Viaggiando e visitando le fiere specializ-zate nel settore. Oppure andando a trova-re il produttore ‘in casa’ sua per cercare dicapire se, realmente, quel che offre è real-mente un prodotto di alta qualità”.Per far scoprire e riscoprire, poi, questi sa-pori particolari, quasi tesori nascosti, “Il piz-zicagnolo” spesso organizza originali inizia-tive. A breve un appuntamento con la de-gustazione di prodotti gastronomici dellanostra regione, abbinati a vini provenientida cantine locali.“La mia vera vocazione è quella del risto-ratore - conclude Antonio - nel 2006 ho avu-to un’esperienza positiva in questo settore.Per questo intendo ampliare il numero deiposti destinati alla degustazione. Oggi pos-siamo ospitare solo una trentina di perso-na... Ma abbiamo in serbo molte sorprese”.

a Intervista

PREPARAZIONESalsa e pomodorini confit: lavare e taglia-re a metà i pomodorini, condire con oliosale e cuocerli alla brace. Una volta cotti,metterne da parte la metà, il resto passarlinel passa verdure e filtrare la salsa con unpassino. Purè di fave: mettere in un tega-me le fave secche (messe a mollo per ottoore circa) e le patate pelate e tagliate adadini. Salare, coprire con acqua e porta-re a completa cottura a fuoco lento fino aquando saranno diventate soffici.A cottura ultimata, passare il tutto nel pas-sa verdure. Condire con olio evo.Pane croccante: prendere del pane grat-tuggiato; in una padella soffriggere l’aglioed i filetti di alici dissalate e deliscate; ag-

giungere la mollica di pane ed unpeperoncino senza semi e pri-vo delle due estre-mità. Tartaradi alici: pulire le alici fresche pri-vandole della testa, dell’intesti-no e delle lische; tagliarle a cu-betti di circa un centimetro,condirle con olio, sale, bottar-ga e buccia di limone grattug-giata facendo attenzione anon grattuggiare la partebianca in quanto risultereb-be amara.Per la pasta: cuocere glispaghetti in abbondanteacqua salata. A cottura ul-timata saltarli con la salsa dipomodorini confit e i pomo-dorini cotti alla brace.

preparazione1 ora

difficoltàmedia

SPAGHETTONICON POMODORINI

ALLA BRACE

INGREDIENTI

500 g. pomodori ciliegini300 g. fave secche sgusciate3 patate di media grandezza200 g. di pane raffermo1 filetto d’acciuga400 g. di spaghettoni trafilati al bronzo1 peperoncinoaglio, olio e sale

PREPARAZIONEPer fare insaporire lo stinco, salate-lo con del sale dolce di Cervia,pepatelo leggermente e adagiate-lo in una casseruola con olio ex-travergine di oliva, aglio, rosmarino,salvia e alloro. Copritelo con dellacarta stagnola e fatelo riposare unanotte in frigorifero.A questo punto prendete la carnecon delle pinze da cucina (non uti-

lizzate la forchetta per non buca-re la carne) e fatela dorare leg-germente a fuoco vivo in padel-la sfumandola con del vino bian-co. Evaporato il vino passate allacottura in forno; preriscaldate ilforno a 200 gradi ed inserite lo

stinco in una teglia con del bro-do. Lasciatelo cuocere percirca un paio d’ore copertocon della carta stagnola (inmodo che durante la cottu-ra la carne sudi senza secca-re), aggiungendo di tanto intanto del brodo caldo e gi-rando lo stinco.Servire ben caldo.

STINCO DI MAIALE AL FORNO

INGREDIENTI

Stinco di maiale;rosmarino fresco in rametti;qualche foglia di salvia;qualche foglia di alloro;1 spicchio di aglio;delle bacche di ginepro;olio extravergine di oliva;1 bicchiere di vino bianco;sale, pepe;1 litro di brodo.

preparazione2 ore

difficoltàmedia

Vino consigliatoBIANCOVentidueCantina: Villa Raiano

Vino consigliatoMarina CveticMontepulcianoD’abruzzo

Ristorante IL PIZZICAGNOLOGrottaglie (TA) - Via L. Ariosto, 65

Tel. 099 561 15 20www.ilpizzicagnolo.it

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Antonio TurrisiAntonio TurrisiAntonio Turrisi

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Ideazio

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reparate la pastella per i filetti di baccalà mettendo insiemein una ciotola capiente la farina con l'acqua. Aggiungetel'acqua a poco a poco, mescolando velocemente in modo da

non formare grumi.Aggiungete tanta acqua quanto basta per formare una pastellaabbastanza densa e corposa, ma elastica. Aggiungete il sale e poifatela riposare per 15 minuti. Fate scaldare in una padella ab-bondante olio extra vergine d'oliva; prendete i filetti, passateli nellapastella e poi immergeteli nell'olio caldo.Rigirateli se serve e toglieteli dall'olio solo quando saranno bendorati. Prima di consumarli, salateli a piacere.Serviteli caldi.

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BACCALÀFRITTO

Tra i piattidell’anticatradizionetarantina èsicuramenteuno deipiù gustosi

FRITTURADI PESCE

Sulla tavola di Natale non possonomancare i sapori del “mare nostrum”arricchiti dalla famosa “pastella” fritta

ome prima operazione occorre pulire accuratamente il pesce,privandolo di tutto quanto non commestibile e non necessa-rio. Una volta pronto per la cottura, procedete a tagliarlo il

più possibile a listarelle, quindi lavatelo con cura e fatelo scolareaiutandovi con della carta da cucina per eliminare l'acqua in ecces-so. Prendete il pesce asciutto e passatelo nella farina senza esage-rare: ad infarinatura avvenuta, scuotete leggermente il pesce perraccogliere l'eccesso di farina. A questo punto il tutto è pronto perla frittura. In una padella ponete abbondante olio da frittura, fate-lo scaldare e solo dopo che la temperatura avrà raggiunto un valoreelevato, ponete il pesce girandolo frequentemente per dorarlo inmaniera uniforme. In seguito, sempre con l'ausilio di carta assor-bente, asciugatelo dall'olio in eccesso, salatelo e servitelo.

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INGREDIENTIseppie, calamari,acciughe, canestrelli,sarde, limone q.b.olio per frittura, farina

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Ideazione grafica A&B Comunicazione

li spaghetti con le anguille sono un primo piatto tipico della tradi-zione tarantina. Ingredienti: spaghetti; anguille; pomodori SanMarzano (fuori stagione pelati in scatola); vino bianco secco; allo-

ro; cipolla dorata; aglio; prezzemolo; olio extra-vergine di oliva;peperoncino; sale. Preparazione: scottare in acqua bollente i pomodo-ri. Togliere testa e coda alle anguille e pulirle. Lavarle e tagliarle atocchetti di 5 cm senza togliere la pelle. Mettere l’olio in un tegame dicoccio o di ghisa, lasciare scaldare e poi fare rosolare le anguille a fuocovivace assieme alle foglie di alloro. A doratura avvenuta, spegnere ilcalore con mezzo bicchiere di vino che lascerete evaporare. Quando ilvino è svanito, rimuovere le anguille. Fare un battuto con la cipolla,l’aglio, il prezzemolo e il peperoncino, vino bianco. Aggiungere i pomodo-ri pelati e tritati, fare insaporire per 5 minuti. Calare i tranci di anguil-la, salare e fare cuocere per 10 minuti. A cottura ultimata, togliere itocchetti. Rimettere i filetti di anguilla nel sugo e scaldare.

G

SPAGHETTICON TRANCIDI ANGUILLETra le ricette è quella che più di altrerispecchia il clima tipicamente natalizio

INGREDIENTIspaghetti, anguille,pomodori di SanMarzano, vino biancosecco, alloro, cipolla,aglio, prezzemolo, olio,peperoncino e sale

e orecchiette sono un tipo di pasta tipico della regione Puglia.Si realizzano utilizzando esclusivamente farina di grano duro,acqua e sale. Si presentano come una piccola cupola, con il

centro più sottile del bordo e con la superficie ruvida. Ne esisteanche una versione realizzata senza la forma di cupola, meglio co-nosciuta come "strascinate" nome, quest’ultimo, con il quale nellanostra regione vengono chiamate le orecchiette ottenute “trascina-te”. Ingredienti: strascinati (orecchiette piatte); filetti di acciu-ghe; pane raffermo grattuggiato; olio; prezzemolo tritato. Prepa-razione: mettete a cuocere gli strascinati. Durante la cottura dellapasta, soffriggere in abbondante olio i filetti di acciughe e il paneraffermo grattuggiato. Rimestare con un cucchiaio di legno fino acottura ultimata. Condire aggiungendo un filo d’olio extraverginee, a piacere, del prezzemolo tritato. E’ questo un piatto povero tipi-co del menù della vigilia di Natale.

L

ORECCHIETTECON FILETTIDI ACCIUGHE

Gustoserappresentanoun piatto“povero”tipicodel menùdella vigiliadi Natale

INGREDIENTIstrascinati (orecchiettepiatte), filetti diacciughe, pane raffermograttuggiato, olio extravergine di oliva,prezzemolo tritato

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ARROSTOFARCITO

INGREDIENTIvitello in una sola fetta,prosciutto cotto a fette,spinaci lessati e strizzati, ricotta,pecorino grattugiato, rosmarino,salvia, alloro, aglio, burroolio extravergine d’olivasale, pepe

osolare nel burro l’aglio schiacciato. Unire gli spinaci einsaporirli salando e pepando. Eliminare l’aglio e tritare glispinaci. Allontanare dal calore e lasciare raffreddare. Agli

spinaci tiepidi unire il formaggio grattugiato e la ricotta. Con unbatticarne appiattire il vitello, salarlo, peparlo e ricoprirlo con lefette di prosciutto. Distribuire sul prosciutto il composto di ricottasenza arrivare ai bordi della fetta di carne. Arrotolare l’arrosto elegarlo con spago da cucina. Ungere una pirofila con olio e burro,adagiare la carne, condirla con le aromatiche ed un pizzico di sale.Rosolare la carne a fiamma vivace, rigirandola. Porre la pirofila inforno a 180o per 45 minuti, irrorando spesso la carne con il fondo dicottura. Quando l’arrosto sarà cotto, sfornarlo. Una volta tiepido,tagliarlo a fette. Deglassare il fondo di cottura: raccore tutto il fondodi cottura (aromatiche comprese) e versarlo in una casseruola.Aggiungere 6 cucchiai di acqua ed un pizzico di pepe. Riportare lasalsa sul fuoco e lasciarla sobbollire dolcemente per 4/5 minuti, poifiltrare. Servire la carne a fette irrorata con il fondo di cotturaaccompagnandola con l’insalata mista.

RE’ il secondo perfetto per il pranzo natalizio

FICHIMARITATI

ar tostare le mandorle in forno. Accendere il forno, in funzioneventilato, a 150 C. Scottare i fichi secchi buttandoli in acquabollente per un paio di minuti, asciugarli con un

telo pulito e disporli con la polpa verso l’alto su un paio di teglie concarta forno. Far asciugare i fichi in forno per 15 min circa. Se i bordisi sono un po’ arricciati verso l’alto, stenderli delicatamente con lemani. Grattuggiare la buccia dei limoni e distribuirla sulla polpa deifichi aperti; mettere al centro di ogni ficouna mandorla e sovrapporre con un al-tro fico aperto. Infornare i fichi, ora ma-ritati, a 170o C per altri 10-15 min o fin-chè non diventeranno ben dorati. La-sciare intiepidire i fichi e disporli, alter-nandoli con delle foglie di alloro, dentroa dei vasi a chiusura ermetica puliti.

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INGREDIENTIfichi secchi, limoninon trattati,mandorle sbucciate,alloro

Ci sonoricette,comequesta, chesembranonate peresseremangiatenei giornidi festa

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Ideazione grafica A&B Comunicazione

urante il cenone di San Silvestro, tradizione impone che si man-gi il cotechino con le lenticchie: è un piatto che regna sovranosulle tavole di “fine anno” di ogni regione. Gustoso, sem-

bra sia anche portatore di “buona fortuna” e denaro se mangiato dopola mezzanotte con le mani. Ingredienti: 400 gr di cotechino; 250 gr dilenticchie; una cipolla; olio; polpa di pomodoro; alloro; 1 spicchio diaglio; sale. Preparazione: Mettere a mollo la sera prima le lenticchie(se indicato dal produttore). Il mattino seguente fare un soffritto conl'olio, la cipolla tritata, l'aglio. Unire le lenticchie scolate in precedenza,la polpa di pomodoro e la foglia di alloro. Salare e lasciar insaporireper una decina di minuti e poi aggiungere abbondante acqua bollente.Lasciar cuocere a fuoco moderato fino a cottura. Mettere a lessare ilcotechino. Una volta cotto, toglierlo dal brodo, affettarlo, disporlo su diun piatto da portata e contornarlo di lenticchie. Servire.

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COTECHINOSU LETTODI LENTICCHIEE’ il piatto che più di altri regna sovranosulla tavola imbandita di “fine anno”

INGREDIENTICotechino, lenticchie,cipolla, olio extravergine di oliva, polpadi pomodoro, alloro, unospicchio di aglio, salequanto basta

COZZEARRAGANATE

I suoi ingredienti celebrano la triademediterranea l’ulivo, grano, vite a cui va adaggiungersi quella miniera di tesori del gustoche è il mare pugliese

pazzolare le cozze, lavarle sotto l’acqua corrente e aprirle.Eliminare i mezzi gusci vuoti; gli altri con la valva disporliin una teglia sul cui fondo avrete versato due cucchiai

d’acqua salata ed un po’ d’olio.In una ciotola, amalgamare la mollica di pane con il prezzemolo el’aglio ben tritati, l’origano, la passata di pomodoro, l’olio, sale e pe-pe e cospargere le cozze con questo composto. Condire la superficiecon un filo d’olio e cuocere in forno caldo a 200° per 10-15 minuti. Ametà cottura spruzzatele con il vino.Le cozze sono pronte quando la superficie sarà leggermente gra-tinata. Servitele calde.

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INGREDIENTIcozze, di mollica di pane,vino bianco, prezzemolo,aglio, origano, passata dipomodoro, olioextravergine di oliva,sale, pepe

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ar preparare l’anguilla dal pescivendolo, chiedendo di pulirla,eliminare la testa e tagliarla a pezzi. A casa lavarla accura-tamente sotto l’acqua corrente e poi asciugarla con uno stro-

finaccio. Mettere l’uvetta ad ammollare in acqua tiepida.Fare soffriggere i pezzi di anguilla in una padella dove stiano comodisenza aggiungere nulla. Eliminare il liquido che sarà fuo-riuscito,poi versare l’olio e unire le cipolle affettate e l’aglio tritato. Fareinsaporire. Bagnare con l’aceto ed unite la salsa di pomodoro e.successivamente, i pinoli e l’uvetta. Aggiustare di sale e di pepe,coprire e fare cuocere. Mescolare di tanto in tanto.La cottura terminerà dopo circa un’ora. Servire il piatto caldissimo,magari accompagnandolo da polenta gialla o bianca, oppure da purèdi patate.

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CAPITONEIN AGRODOLCEE’ il piatto che non può per nessuna ragionemancare sulla tavola del tarantino “verace”

INGREDIENTIcapitone o anguilla,cipolle, aglio, cucchiaidi olio d’oliva extravergine. pinoli, uvetta,aceto di vino bianco,salsa di pomodoro, saleq.b., pepe q.b.

mpastare farina, aggiungere un bicchiere d'acqua tiepida condentro sciolti tre cucchiaini colmi di sale. Aggiungere il bicchieredi acqua tiepida con dentro sciolto il lievito di birra, continuare

a lavorare l'impasto e infine aggiungere il bicchiere scarso di lattetiepido. A questo punto aggiungere a filo i 400 ml di acqua tiepida elavorare l'impasto fino a che risulti appiccicoso e morbidissimo. Porreil tutto in un tegame grande ed alto.Coprire il tegame con il coperchio e lasciare riposare per un’ora emezzo. Mettere l'olio in un tegame sul fuoco e quando è pronto, conl'aiuto di due cucchiai, ricavare delle palline dalla pasta e friggerlenell'olio bollente (non fatele troppo grosse, regolatevi facendo ognipalla con mezzo cucchiaio di impasto circa). Le palline saranno cotteuna volta dorate da entrambi i lati, quindi girarle ed una voltadorate, toglierle dall'olio e disporle in un tegame ricoperto da cartaassorbente. Servirle calde.

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PETTOLE

INGREDIENTIfarina 00, acquatiepida, sale fino,lievito di birra, lattetiepido, olioper friggere

Il Natale a Taranto inizia con il profumo dellepettole che si diffonde tra le vie della città

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INGREDIENTIun chilo di farina, 100 gr.di vino bianco secco,100 grammi di olioextravergine di oliva e unpo' di sale fino, vino cotto,miele o zucchero a velo

mpastare la farina con il vino bianco e mezzo bicchiere di olio.Se l'impasto dovesse risultare troppo duro aggiungere un po'd'acqua tiepida fino ad ottenere una massa morbida e vellutata.

Fare lievitare per circa due ore.Stendere la pasta con il matterello in una sfoglia molto sottile ericavarne, con una rotellina dentata, delle strisce larghe 5 cm elunghe 20; ripiegare a metà nel senso della lunghezza, pinzettandocon le dita, in modo da formare una specie di rosetta. Quando sisarà finito di preparare queste rosette, lasciarle riposare per 8-10ore e poi friggerle. Appena fredde, tuffarle nel miele o nel vin cotto.

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Le sfoglie con cui vengono realizzate devonoessere sottilissime come la carta oleata

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mpastare la farina con il vino bianco e mezzobicchiere di olio. Se l'impasto dovesse risultaretroppo duro aggiungere un po' d'acqua tiepida fino

ad ottenere una massa morbida evellutata.Tagliare la pasta a piccoli pezzi chedevono essere poi incavati sullaparte liscia di una grattugia, comedegli gnocchi. Un tempo si usava uncestino di vimini. Friggere nell'oliobollente e, quando sono ben dorati,scolarli bene su carta assorbenteeliminando l'unto in eccesso. Farraffreddare e passare nel miele(deve essere molto caldo) o nel vinocotto.

IINGREDIENTI1 kg di farina, 100 gdi vino bianco secc,100 g di olioextravergine di oliva,un pizzico di sale fino,vino cotto, miele ozucchero a velo

Le donne di un tempo usavanoi cestini di vimini per per dare laforma a questa leccornìa

CARTEDDÀTE

SANNACCHIUDERE

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e festività, con il loro carico di cibi e pietanze,spesso rappresentano un vero viaggio nel mon-do della gastronomia. Ma oltre al piacere del pa-

lato, spesso si fanno i conti con la linea o, peggio ancora,con alcune patologie che a volte si scontrano con alcunitipici alimenti natalizi. Ad esempio si può accennare aldiabete che, seppure ben trattato farmacologica-men-te, è una patologia che necessita comunque di esseremoderata a tavola sia con i dolci che con i cibi salati.Oppure si può pensare a chi soffre di intolleranza versouno zucchero tipico del latte: il lattosio. E farne a meno,evitarlo, per questi individui appare un scelta obbliga-ta. Il lattosio lo ritroviamo, infatti, in concentrazionivariabili, in tutti gli alimenti da derivati dal latte o chelo contengono come ingrediente. Le concentrazioni mag-giori si registrano nello yogurt e nei latti fermentati,nei gelati, nei formaggi molli e nel burro. Normalmen-te, il soggetto intollerante al lattosio sopporta il consu-mo di formaggi a pasta dura, perché particolarmentepoveri di questo zucchero rispetto a quelli freschi ed ailatticini. Resta comunque possibile fare in modo chechiunque possa avvicinarsi a queste giornate con mag-giore serenità e spensieratezza. E’ importante, infatti,fare in modo che ogni persona, in questo particolareperiodo dell’anno, possa prendere più a cuore la pro-pria alimentazione rinforzandola, aggiungendo alimentiricchi di fibre e vitamine, come frutta e verdure. In talmodo, ad esempio, il ricco periodo alimentare natalizio,che prevede una fonte di alimenti che sono in grado digenerare notevoli quantità di radicali liberi, colpevoli,ad esempio, dell’invecchiamento precoce, può essere pre-parato assumendo molti vegetali che forniscono gliantios-sidanti. Molti radicali liberi, presenti nei tipicipiatti fritti, svolgono un’azione di ossidazione, ossiausurano i nostri tessuti, ma sono anche in grado di cre-are stati di infiammazione. L’uso costante e continuo divegetali, soprattutto freschi, consente di contrastare po-sitivamente l’azione dei radicali liberi. Un altro modoper potersi avvicinare alla tavola delle feste, è quello diiniziare a fare più movimento fisico: passeggiate, uscitein bicicletta, lezioni in palestra, cyclette o tapis roulantin casa, consentono di aumentare il nostro metaboli-smo e far sì che a tavola, pur stando seduti, il nostrocorpo possa essere in grado di “bruciare” di più.

LPATOLOGIE E CIBOECCO COSA FAREIl biologo nutrizionista Martino Martellotta rivela comeaffrontare con serenità a tavola alcuni problemi di salute

Prendere a cuore la propria alimentazione è fondamentaleper chi soffre di diabete, di intolleranza al lattosio o di altridisturbi, magari preparando il fisico ad affrontare la tavoladelle feste seguendo una dieta ricca di fibre e vitamine

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TORNARE IN FORMAIN SOLI DUE GIORNI

Complessivamente se si riduconole kcalorie, sia pure per un paio digiorni, il nostro corpo ne traebeneficio soprattutto dopo aversopportato il lungo carico di cibonatalizio. Ma è sempre sconsigliatoabolire del tutto i carboidrati

opo aver passato il Natale assieme aipropri cari e dopo aver gustato tutte leclassiche pietanze e magari abbon-

dato con alcuni cibi, arriva sempre il momen-to di fare i conti col proprio corpo e non solodal punto di vista della linea, ma anche daquello della salute.Cosa fare, dunque, per far sì che il nostro cor-po possa depurarsi dalle “scorie e tossine” chesi sono accumulate durante le festività nata-lizie?Un aiuto concreto ci viene dato dal fatto chesi possono impiegare un paio di giorni man-giando in maniera equilibrata e andando atogliere tutti quegli alimenti che favorisconol’accumulo di tossine, ma anzi esaltando lapresenza di alimenti che favoriscono la puli-zia e la purificazione dei nostri organi.Importante è, innanzitutto, prevedere l’usodi alimenti freschi e non conservati e che sia-no di facile digestione. Per rendere il tuttoancora più semplice è necessario cuocere i cibiin maniera non elaborata, ossia senza l’ag-giunta di troppi condimenti favorendo, adesempio, l’uso della vaporiera che consentedi trattenere tutti gli elementi nutritivi al-l’interno dell’alimento ed il forno che, invece,ci consente l’uso limitato dell’olio.Inoltre, sarebbe utile limitare per qualchegiorno il consumo degli alimenti proteici chesono fonte di scorie azotate che vanno elimi-nate e abolire, per un buon periodo, gli alcoli-ci. Tra le bevande, oltre ad evitare quelle zuc-cherate, si consiglia l’uso di tisane o anchedel solo the, meglio ancora se in foglie. Infinel’acqua, che deve essere assunta per non menodi 2 litri al giorno, è in grado di stimolare la

Dopo le grandi “abbuffate”tipiche delle feste,

torniamo a fare i conticon la bilancia.

Il biologo nutrizionistaMartino Martellotta

ci aiuta a capirecome eliminare,

in soli due giorni,scorie e tossine accumulate

mangiando inmaniera equilibrata

D diuresi e, pertanto, di purificare ed elimina-re le scorie presenti nel sangue. Complessi-vamente, se si riducono parzialmente lekcalorie, sia solo per un paio di giorni, ilnostro corpo ne trae beneficio, soprattuttodopo aver sopportato il lungo carico di cibonatalizio. Ma è bene ricordare che è sempresconsigliato abolire i carboidrati pensandodi ottenere risultati migliori. Così come è as-solutamente sconsigliato praticare il digiu-no o, peggio ancora, digiunare assumendopoi tisane o sostituti del pasto che promet-tono falsamente di purificare e far dimagri-re. Noi necessitiamo di una buona quantitàdi zuccheri che forniscono il giusto apportoener-getico e che in caso di deficit, possonoprocurarci anche svenimenti o malesseri.Una alimentazione depurativa, inoltre, deveconsentire una normale peristalsi intestina-le per favorire sia la regolare evacuazione,sia per meglio ripulire le anse intestinali gra-zie alla presenza delle fibre presenti soprat-tutto nelle verdure e nella frutta. A riguar-do si suggerisce di usare anche la cicoria, ilcarciofo e il cardo mariano che, oltre ad es-sere ricchi di fibre, sono vegetali con unaazione riconosciuta nel purificare il fegato,che è uno tra gli organi più importanti delnostro organismo. Fermo restando semprevalido il consiglio di rivolgersi a nutrizionistiseri e preparati, biologi o medici, è sempreutile e necessario tenere attivo il proprio me-tabolismo, con una adeguata e costante atti-vità fisica che per le donne prevede non menodi una oretta di attività fisica quotidiana,mentre per gli uomini è sufficiente tre quartid’ora.

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uest’anno, siate originali: se ancora non visiete lasciati in qualche modo abbagliaredai tanti, inutili, regali che pubblicità “con-

fezionate” ad hoc fanno passare come utili ed ori-ginali, noi abbiamo per voi la soluzione giusta.Quella che lascerà, per intenderci, il vostro part-ner - uomo o donna che sia - o la vostra amica delcuore, davvero soddisfatti: un cofanetto pieno diprodotti naturali. Acquistati, ovviamente e rigo-rosamente, in erboristeria. E, di conseguenza, si-curamente dai sicuri effetti benefici per il viso edil corpo di chi li riceve.Ma attenzione: molti produttori di cosmetici han-no approfittato della tendenza degli ultimi anni,producendo cosmetici che spacciano come natu-

rali. In realtà, però, non lo sono affatto. Il termi-ne naturale è difficile da definire e la parola

in se èambigua e può essere utilizzatafacilmente per ingannare iclienti. Quindi, meglio affi-darsi a chi le piante officinali,

i loro benefici e le loro possibiliapplicazioni nel campo della bel-lezza le conosce perchè le ha stu-diate. Recatevi, quindi in unavera erboristeria: gli intensi pro-fumi emanati dalle erbe, i lorocolori avvolgenti sapranno, si-curamente, convincervi.E poi, non dimentichiamo chealcuni dei prodotti naturali perl’igiene e la cura del corpo at-tualmente in commercio, sonoanche certificati biologici daprestigiosi enti italiani ed inter-nazionali.Via libera, dunque, ad un peelingche rimuova delicatamente le im-

purità, preservi la barriera idrolipi-dica e doni una piacevole sensazio-

ne rivitalizzante, rendendo la cutemorbida e setosa. Oppure a sferette

composte, esclusivamente, da acqua dimare e alga laminaria che sprigionano fra-

granze che suscitano emozioni sensoriali che ri-evocano un estremo piacere.

UN NATALE...NATURALENell’era “green” il regalo più originale è quello acquistatoin erboristeria dove regnano sovrane le piante officinali

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Per la cura del corpo e del viso sono tante le idee regaloo le combinazioni di prodotti da racchiudere in eleganticofanetti, come le sferette composte da acqua di mare e algalaminaria che sprigionano fraganze che suscitano emozioni

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a diversi anni, oramai, la tecnologia è incima alle classifiche di vendita, soprattut-to nei mesi che precedono il Natale.

Fra ottobre e dicembre, infatti, gli acquisti techaumentano del 28%: gli italiani, in pratica, puravvertendo fortemente il periodo di crisi, sembranon riescano proprio a rinunciare a smartphone,iPod, fotocamere digitali, I Phone di nuova gene-razione, cuffie o auricolari dotati della funzionedi isolamento acustico, solo alcuni esempi di pro-dotti acquistabili.Insomma, siamo un popolo a cui piace stare alpasso con i tempi. Nonostante tutto. Ed a qualsi-asi costo.Quindi, puntare sulla tecnologia per i regali diNatale è, sicuramente, la soluzione giusta per noncommettere sbagli e soddisfare i gusti e le aspet-tative di amici e parenti.Il mercato, tra l’altro, offre una vasta gamma diprodotti ed idee regalo tecnologi o elettronici dav-vero interessanti e pressochè per tutti.Tutto ciò che rientra nella categoria “ high tech”è la vera novità del momento. Fa tendenza. E,stranamente, è diventato una vera e propriamania anche per i meno appassionati.Basti pensare, su tutti, allo smartphone, il famo-so ed intelligente telefonino che abbina le funzio-nalità di un telefono cellulare con quelle di uncomputer palmare. Ad uno smartphone, tra l’al-tro, i produttori o terzi danno la possibilità di ag-giungere funzionalità di ogni genere sotto formadi applicazioni.Per chi, anche alla guida, non riesce proprio a ri-nunciare al piacere di una telefonata, ecco che ar-riva un praticissimo oggetto che permette di tele-fonare mentre si è al volante. E in totale sicurez-za. L’oggetto in questione si chiama semplicemen-te “Jabra drive speakerphone”: si tratta di unostrumento per telefonare in vivavoce dotato dibluetooth e con una batteria che dura fino a 20ore, autoinstallante. Si collega al telefono per par-lare liberamente senza ausilio delle mani ed ècollegabile a due apparecchi simultaneamente.Inoltre permette di ascoltare musica o si può uti-lizzare per i comandi vocali del GPS.Insomma, è il regalo perfetto per gli appassionatidel genere che accetteranno con gioia la novità.

SOTTO L’ALBEROIL REGALO È TECHQuello italiano è un popolo “tecnologico” che non riescea rinunciare a smartphone o iPod di ultima generazione

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Il mercato, ogni anno, offre tante novità in grado di stuzzicarela fantasia ed appassionare anche chi si è sempre dichiaratocontrario all’alta tecnologia o all’elettronica. Tutto ciò cherientra nella categoria “hi-tech” è di moda. E fa tendenza.

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LORDELEGANZAE CLASSEDAL 1978

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ra coloro che dettano le tendenzemoda a Taranto c’è, senza ombra didubbio, il negozio Barney’s che da

anni si è imposto sulla scena tarantina pro-ponendo un bino-mio di sicuro successo: ot-tima qualità ad un giusto prezzo.Un binomio, quest’ultimo, che fidelizza laclientela entusiasta di acquistare capi ditendenza ad un prezzo concorrenziale,Il negozio, infatti, propone da sempre brandche anticipano i tempi e seguono le lineeguida dettate da grandi stilisti.A questo proposito abbiamo intervistato ildott. Colonna ed i suoi più stretti collabora-tori per scoprire tutte le novità che la modapropone quest’anno.

Parliamo di tendenze: quali consiglidarebbe a chi è ancora alla ricerca diun look perfetto per le feste?“Non ci sono dubbi: i trend stagionali im-pongono un look retrò anni ‘40: l’inverno2014 sarà all’insegna dell’eleganza e dellaraffinatezza d’altri tempi.Tulle, ricami, taffetas, pizzo, applicazioni,piume di struzzo si abbinano perfettamen-te alla lana e alle pellicce. La vita di gonne epantaloni si alza”.

C’è, dunque, un ritorno alla femminili-tà d’altri tempi...“Decisamente. Anche gli accessori diventa-no più vistosi.Fa la sua ricomparsa il collarino”.

E per quanto riguarda i colori-moda,qual è la tendenza per l’imminente in-verno 2014?“Quest’anno il colore moda è, sicuramente,il bluette. Ma il nero resta il colore dell’ele-ganza, soprattutto la sera.La novità sta nell’inserimento di accessoricolor oro”.

LA MODA È DADa molti anni l’elegante negozio

in via Berardi è metaper le donne attente

alle novità ed ai trend stagionali

T

I due punti vendita al Borgo propongonotutte le tendenze moda di quest’annoattraverso un ritorno ad un look retròanni ‘40. Gli abiti sono confezionaticon tessuti impreziositi da pizzie applicazioni che li rendonodavvero particolari e unici

BARNEY’S

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e nell’elenco delle persone alle qualiavete destinato parte del vostro budgetavete individuato qualcuno al quale pia-

cerebbe ricevere un oggetto unico ed un po’retrò, ritenetevi fortunti: il gioco è fatto. Sonotanti, oramai, i negozi specializzati in questogenere di cose. Perchè tutto ciò che è “vin-tage” è diventato una sorta di culto. Ancor piùper i gusti più raffinati: sia che si tratti di unvestito, di un accessorio, di un complementod’arredo o di un apparecchio tecnologico, nonva infatti mai considerato “d’annata”. Signifi-cherebbe mortificarlo e sminuirne in valore. Alcontrario, è ben altro: va oltre la tendenza. Èsinonimo di vanità e raffinatezza. Vuol dire ri-dare valore al design di un tempo, semplice edi qualità. Il successo di una simile scelta,dunque è assicurato: amici e parenti ne sa-ranno entusiasti. Sia che si tratti di un discodegli anni ‘70 o di un poster di Elvis. Di unaconfezione regalo di caramelle di quell’epoca(le famose Sugar Babies, i Pop Rocks, le si-garette di cioccolato), oppure di quei vecchi

“VINTAGE”frullatori che si compravano negli anni ses-santa e settanta con le loro coppe di metalloe che, ora, si possono acquistare per menodi 35.00 dollari su un sito che offre questo uni-co dono, find-gift.com. Anche un hula-hooppuò essere un gradito regalo per chi ama ilfitness: di moda alla fine del 1960, l’hula-hoopè, in realtà, un aiuto eccellente per chi lottacontinuamente con le calorie. E’ un modo di-vertente per esercitarvi.E’ il perfetto dono per voi stessi o per altri.Provare per credere.

Le ispirazioni migliori oggi arrivanodai negozi che propongono oggettidel “passato” dai più raffinaticonsiderati un vero e proprio cultoe sinonimo di vanità

FOREVER

Direttore responsabile:MICHELE MASCELLARO

Coordinamento editoriale:CATERINA BAGNARDI

Hanno collaborato:GABRIELLA ESPOSITO

GIOVANNI GRAVINESE

BARBARA NOCERA

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il quotidiano BuonaseraContributi diretti Legge 7 agosto 1990 n. 250Registrazione n. 7/2012 Tribunale di Taranto(già tribunale di Santa Maria Capua Vetere)

Supplemento di

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la novità del momento che,senza ombra di dubbio, puòrendere felici i più piccoli: si

tratta di “Robotfish”, il simpaticopesce robotico, davvero divertente,che nuota in acqua grazie ad unpiccolo motore.In un periodo in cui il “pianeta”bambino appare inflazionato daivari Peppa Pig e tartarughe Ninja,il simpatico pesciolino ha dalla suail vantaggio di far risvegliare, sem-mai si fosse assopito, nei bambinil’amore verso gli animali domesti-ci. E, soprattutto, va a colmare lalacuna di non poterne possedereuno allorquando i genitori nondanno il permesso. Secondo la li-sta stilata dal quotidiano online“The telegraph”, Robotfish risultaessere uno dei must have tra i gio-chi per bambini, per questo Nata-le. Il giochino, distribuito in Italiada Giochi Preziosi, è prodotto daZuru e si attiva appena viene messo nell’acqua. I pescipossono essere acquistati singolarmente, o come partedel playset classico (con vaschetta trasparente), o delplayset deluxe (con vaschetta, retino “per pescarli” edue coralli con cui decorare il fondo dell’acquario). Lacaratteristica di questa idea regalo sfiziosa è che nonserve dargli da mangiare. Ha solo bisogno di una bat-teria che avvia il motore. Sono disponibili i pesci pa-gliaccio e gli squali. Ogni pesce costa intorno ai 10 euro.E loro, i vostri bambini, avranno un amico in più.

È

A NATALEARRIVA...

ROBOTFISH

É il regalo perfetto per i più piccoliUna divertente novità tutta tecnologica

n una società che mira ad un mondo completamente “green”,sotto l’albero di Natale non può mancare un regalo per i piùpiccoli scelto tra gli scaffali dei giochi cosiddetti “ecologici”.

Quei giocattoli, per intenderci, che vengono prodotti nel rispettodella natura che ci fornisce il materiale per produrlo. Giocattoli inlegno ed in stoffa, case bambole, trenini in legno, giochi per neona-ti, giochi da tavolo, giochi didattici, creativi e scientifici per ognietà. Tra questi il più tradizionale e quello più legato ai giochi diuna volta è, senza ombra di dubbio, il cavallo o cavallino a dondoloin legno. Il primo esemplare fu scoperto nel XVII secolo negli StatiUniti, ma in Europa giunse tardi, solo nel XIX secolo.I cavalcabili con ruote, che all’apparenza appaiono meno tradizio-nali, sono in realtà i giochi di legno più antichi: i loro antenati risal-gono addirittura ai tempi della Grecia Antica. Più attuale e moder-na e la cucina super accessoriata chiamata Deluxe Wooden Kitchen& Laundry Center: si presenta in legno colorato. Non le manca pro-prio nulla: dalla lavatrice al ferro da stiro. Dai fornelli al frigorife-ro, dal forno ai tanti cassetti che si aprono proprio come quelli veri.Piccole donne crescono. E le mode cambiano...

I

È ECOLOGICOIL GIOCO DI NATALEDal tradizionale cavallo a dondolo in legno aigiochi per neonati la scelta è fra quelli green

Quest’anno sotto l’albero non può mancare ungiocattolo scelto per i nostri bambini fra gli scaffalidei giochi prodotti con materiale naturale

Il simpatico pescerobotico nuota in acquagrazie ad un motore chesi avvia con una batteria.In commercio è possibileacquistare pesci squalo opagliaccio al prezzominimo di dieci euro

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