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La Newsletter del FermoLUG Ottobre 2016 - Numero 11 Sabato 22 ottobre, in occasione del sedicesimo Linux Day, giorna- ta nazionale promossa da Italian Linux Society a sostegno di GNU/Linux e del Software Libe- ro, il FermoLUG organizza, pres- so il MITI (http://mitimontani.- provincia.fm.it), Museo dell’Inno- vazione e della Tecnica Industria- le, via p. Serafino Marchionni (mappa): LINUX DAY 2016. Programma 16:00 – Cose che abbiamo fatto (Paolo Silenzi, Franco Mannoc- chi) 16:20 – Linux nelle scuole (Massi- mo Ciccola) 17:00 – Impara LaTeX e mettilo da parte (Daniele Liciotti) 17:40 – Pausa 17:50 – Quale scrivania? L’eterno dilemma… (Franco Mannocchi) 18:20 – FreeCAD, il CAD 3D li- bero (Marco Alici) 18:50 – Introduzione allo sviluppo di Android: da Java alle app di GATTINI (Andrea Colangelo) Indice Linux Day 2016 a Fermo 1 Facebook contro Telegram? 2 Microsoft porta la shell Bash di Linux su Windows 10 3 Il protocollo nell’età della pie- tra 3 Autori cercasi! Se ti piace scrivere articoli e re- censioni, FermoLUG News ti sta cercando! Invia il tuo mate- riale a: [email protected] Linux Day 2016 a Fermo FermoLUG News SABATO 22 OTTOBRE – MITI – via p.Serafino Marchionni a Fermo LinuxDay 2016 sabato 22/10 Il Linux Day è una manifesta- zione nazionale promossa da Italian Linux Society (ILS) fin dal 2001 ed organizzata ogni anno in contemporanea dai sin- goli Gruppi Linux delle diverse città italiane. Lo scopo principa- le è quello di promuovere il si- stema operativo GNU/Linux e il software libero. Anche quest’anno il FermoLUG è lieta di annunciare che sabato 22 ot- tobre a Fermo parteciperà al Li- nuxDay, con un evento da non perdere. Pagina 1 Una Bash dentro Windows 10 Cosa ci fa la Bash di Ubuntu dentro all’ultimo sistema opera- tivo di casa Microsoft? Pagina 3

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La Newsletter del FermoLUG Ottobre 2016 - Numero 11

Sabato 22 ottobre, in occasionedel sedicesimo Linux Day, giorna-ta nazionale promossa da ItalianLinux Society a sostegno diGNU/Linux e del Software Libe-ro, il FermoLUG organizza, pres-so il MITI (http://mitimontani.-provincia.fm.it), Museo dell’Inno-vazione e della Tecnica Industria-le, via p. Serafino Marchionni(mappa): LINUX DAY 2016.

Programma16:00 – Cose che abbiamo fatto(Paolo Silenzi, Franco Mannoc-chi)16:20 – Linux nelle scuole (Massi-mo Ciccola)17:00 – Impara LaTeX e mettiloda parte (Daniele Liciotti)17:40 – Pausa17:50 – Quale scrivania? L’eternodilemma… (Franco Mannocchi)18:20 – FreeCAD, il CAD 3D li-bero (Marco Alici)18:50 – Introduzione allo sviluppodi Android: da Java alle app diGATTINI (Andrea Colangelo)

IndiceLinux Day 2016 a Fermo 1Facebook contro Telegram?

2Microsoft porta la shell Bash

di Linux su Windows 10 3Il protocollo nell’età della pie-

tra 3

Autori cercasi! Se ti piace scrivere articoli e re-censioni, FermoLUG News tista cercando! Invia il tuo mate-riale a:

[email protected]

Linux Day 2016 a Fermo

FermoLUG News

SABATO 22 OTTOBRE – MITI – via p.Serafino Marchionni a Fermo

LinuxDay 2016 sabato 22/10 Il Linux Day è una manifesta-zione nazionale promossa daItalian Linux Society (ILS) findal 2001 ed organizzata ognianno in contemporanea dai sin-goli Gruppi Linux delle diversecittà italiane. Lo scopo principa-le è quello di promuovere il si-stema operativo GNU/Linux e ilsoftware libero. Anchequest’anno il FermoLUG è lietadi annunciare che sabato 22 ot-tobre a Fermo parteciperà al Li-nuxDay, con un evento da nonperdere. Pagina 1

Una Bash dentro Windows 10 Cosa ci fa la Bash di Ubuntudentro all’ultimo sistema opera-tivo di casa Microsoft? Pagina 3

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Prima ti ignorano, poi ti deridono,poi ti combattono. Poi vinci. (Ma-hatma Gandhi)Alzi la mano chi non ha un profilosu Facebook. Oltre ad essere un so-cial network da un miliardo e mez-zo di utenti attivi mensili, Facebookè anche un’azienda che nel 2015 harealizzato un fatturato di quasi 18miliardi di dollari e un utile netto di3,7 miliardi. Nel 2012 ha acquistatoun altro social network, Instagram,per un miliardo di dollari. Nel2014, avendo capito che molti or-mai la preferivano al suo Messen-ger (la piattaforma di messaggisticaistantanea integrata in Facebook),Zuckerberg ha acquisito ancheWhatsapp, pagandola 19 miliardi didollari, al cambio attuale circa 17miliardi di euro, cioè circa un puntodi PIL italiano. Whatsapp all’epocacontava 450 milioni di utenti attivimensili, nonostante l’app fosse apagamento. Oggi gli utenti attivimensili sono un miliardo e l’app daqualche mese è diventata gratuita.In buona sostanza Facebook rappre-senta un impero finanziario enorme,che detiene il monopolio di fattodelle comunicazioni in rete.Poi venne TelegramCreato nel 2013 dai fratelli russiNikolai e Pavel Durov, il sistema siè subito distinto nel panorama deiprogrammi di messaggistica istanta-nea sia per le sue caratteristiche tec-niche, per molti aspetti superiorialla stessa Whatsapp, che per la suagratuità. Di più: i client (https://te-legram.org/apps) per le varie piatta-forme (cioè le app che installiamosu smartphone e tablet) sono soft-ware libero rilasciato con licenzaGNU GPL2 (mentre il server, cioèil software che gestisce le comuni-cazioni tra i client, è proprietario).Ancora di più: le sue API(https://it.wikipedia.org/wiki/Appli-cation_programming_interface)pubbliche rendono possibile la rea-lizzazione di client indipendenti eanche di bot (https://core.tele-gram.org/bots), ovvero account vir-tuali gestiti da software che amplia-no a dismisura le funzionalità di Te-legram e che stanno letteralmentespopolando (https://storebot.me/)tra gli utenti di Telegram.Nonostante tutto questo, ad oggiTelegram conta circa 100 milioni diutenti attivi mensili: non pochi inassoluto, ma pur sempre un decimodi quelli di Whatsapp. Mica starà lì

a preoccuparsi, il buon Zuckerberg,di questo manipolo di anticonformi-sti che preferiscono messaggiarecon l’app dell’aeroplanino di cartabianco in campo azzurro anzichécon quella della cornetta bianca incampo verde? Mica avrà paura del-la concorrenza di “Davide” Tele-gram sul suo “Golia” Whatsapp?Ma curiosamente da qualche giornoil profilo Facebook di Telegram(https://www.facebook.com/tlgrm)è stato inspiegabilmente oscurato.Così, senza comunicazioni né tanto-meno spiegazioni, tant’è vero chePavel Durov ha dichiarato di nonessersene nemmeno accorto, vistolo scarso utilizzo della pagina. Mamica l’avranno fatto apposta? Saràstato un errore, un incidente, unequivoco…Altrettanto curiosamente, da qual-che giorno gli utenti di Instagrampossono inserire nel campo “websi-te” del proprio profilo utente l’indi-rizzo web del proprio sito, del pro-prio blog, della propria pagina Fa-cebook (ovviamente) ecc., ma nondel proprio account Telegram, (cheè un URL del tipo https://telegram.-me/nomeutente e permette di avvia-re una chat senza dover comunicareil proprio numero di telefono al de-stinatario. No, Whatsapp non haquesta né tante altre funzioni di Te-legram). Se lo fanno ricevono il se-guente messaggio di spiegazione:“I link che chiedono alle persone diaggiungerti in un altro servizio nonsono supportati su Instagram”.

Nonostante la forma migliorabile, sicapisce che la preoccupazione diInstagram è quella di difenderci dalink che inviano a pagine che ri-chiedano credenziali di accesso perpoter essere visualizzate. Come lepagine Facebook, del resto, cheperò sono consentite. Facebook sì,Twitter sì… Telegram no. Peròmica l’avranno fatto apposta? Saràstato anche questo un altro errore,

un altro incidente, un altro equivo-co…Ancor più curiosamente,sull’account Twitter di Telegram èapparsa la notizia (https://twitter.-com/telegram/status/705125343011725312) che da qualche giorno que-sta operazione non è permessa nem-meno su Whatsapp. E non è tutto:inviando un messaggio contenenteun link relativo a Telegram, il linkviene trasmesso come semplice te-sto, cioè non lo potete aprire toc-candolo sullo schermo del vostrodispositivo e addirittura non lo po-tete nemmeno copiare come unqualsiasi altro messaggio della vo-stra timeline. Vietato. Impossibile(tranne che sulla interfaccia web(https://web.whatsapp.com/) di Wa-tsapp, peraltro sconosciuta ai più).

Ma mica l’avranno fatto apposta?Sarà stato un altro errore, incidente,equivoco…Ma se è vero che “un indizio è unindizio, due indizi sono una coinci-denza, tre indizi sono una prova”,quanto sopra costituisce la provache “Golia” Facebook, da buonmonopolista, ha deciso di compe-tere contro “Davide” Telegramnon tanto migliorando la qualità deisuoi prodotti, dei suoi software edei suoi servizi, quanto piuttostomanipolando prodotti e servizi inmodo da sabotarne l’utilizzo da par-te dei suoi diretti concorrenti (perinciso, Telegram non potrebbe maifare una cosa simile: essendo ilclient basato su software libero, ilgiorno dopo qualcuno creerebbeuna versione del client “pulita”),anche a costo di diminuire la libertàdi utilizzo ai suoi stessi utenti, deci-dendo per loro cosa si può scriverenel proprio profilo utente e cosa no,quali link possono essere cliccati equali no. Sarebbe un po’ come se ilmonopolista dei sistemi operativi(http://www.techeconomy.it/2013/03/06/microsoft-561-mln-di-euro-di-multa-dalla-ue-per-il-caso-internet-explorer/) per computer manipolas-

Facebook contro Telegram?

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Microsoft porta la shell Bash di Linux su Windows10

se il sistema in modo da integrareanche un browser web predefinitoper ostacolare l’utilizzo di browserconcorrenti. Questa pratica ha unnome: abuso di posizione domi-nante. Nel 2013 costò a Microsoftuna multa da 561 milioni di euro daparte dell’Unione Europea. Anchequi siamo probabilmente dinanzi adun nuovo caso di abuso di posizio-ne dominante.Forse Zuckerberg è ancora in tempoper ripensarci, e magari decidereche gli utenti di Instagram e Wha-tsapp hanno il diritto ci scrivere i

link che vogliono nel loro profiloutente; che gli utenti di Whatsapphanno il diritto di cliccare sui linkriferiti a Telegram, e anche di co-piare i messaggi che li contengono,ad esempio per inoltrarli agli amici;che forse la concorrenza a Telegramsi può fare aggiungendo funzionali-tà a Whatsapp, che non ha il sup-porto agli stickers, né i bot, né lechat segrete, né la possibilità diinoltrare file diversi da audio, videoe immagini, né le funzioni di rispo-sta (https://telegram.org/blog/re-plies-mentions-hashtags)…, funzio-

nalità che rendono da sempre Tele-gram migliore, e invoglierebbero ilmiliardo di utenti di Whatsapp acambiare, se solo gli fosse la sciatala libertà di cliccare su quel link cheogni tanto ricevono da quei centomiseri milioni di utenti dell’app conl’icona dell’aereoplanino bianco incampo azzurro.“Prima ti ignorano, poi ti derido-no, poi ti combattono. Poi vinci(Mahatma Gandhi)”.Marco Alici - Fonte: http://www.te-checonomy.it/2016/03/12/facebook-contro-telegram/

L’intento di Microsoft, da un paiod’anni a questa parte, è spingere glisviluppatori ad utilizzare Windows10 per creare applicazioni… e nonsolo applicazioni per Windows. Lasocietà di Redmond propone il suosistema operativo come una solu-zione per i professionisti che lavo-rano su applicazioni web, mobile eper tutte le piattaforme, ma ricono-sce che alcuni di loro preferisconoutilizzare altri OS come, ad esem-pio, Linux.Nella giornata di ieri, sul palco del-la conferenza Build 2016,Microsoft ha annunciato ufficial-mente una partnership con Canoni-cal per portare lo user space diUbuntu Linux in Windows 10 edintegrare la shell Bash.La mossa rientra in un processo diapertura avviato da Microsoft intor-no ai suoi strumenti di sviluppo epermetterà di creare app, modelli escript per il web, per Linux o OS X.Kevin Gallo (Director Program Ma-nagement per la Windows Develo-per Platform) ha voluto sottolinea-re che non si tratterà di una cross-

compilazione o di una macchinavirtuale, bensi’ si tratta della vera epropria Bash su Windows 10, unsupporto nativo. Tutto questo è sta-to possibile grazie allo sforzo con-giunto degli sviluppatori di Ubuntue di Microsoft Research che sonoriusciti a tradurre in tempo reale lechiamate di sistema di Linux inchiamate di sistema di Windows.Microsoft lo definisce “WindowsSubsystem for Linux” e Dustin Kir-kland l’ha già definito come“l’inverso di Wine”.Gli effetti si vedranno subito: Bashsarà disponibile per il download dalWindows Store, porterà strumentiopen-source a riga di comando suWindows, inclusi editor di testocome Emacs. Basterà digitare“bash” nel menù di avvio di Windo-ws 10 per aprire cmd.exe con ilprompt su /bin/bash. Il sistema saràdotato di un completo spazio-utenteUbuntu con tool come ssh, grep,wget, curl, python, mysql, ruby,php, vim e tantissimi altri.Allo stato attuale il cosiddetto“Windows Subsystem for Linux” è

basato su Ubuntu 14.04, ma prestosarà aggiornato a Ubuntu 16.04 lacui release definitiva è attesa per il21 Aprile, e permette di montare inlettura-scrittura la partizione diWindows in /mnt/c e allo stessotempo di accedere alle partizioni diLinux direttamente dal file managerExplorer di Windows. Una bella co-modità per gli sviluppatori che po-tranno usare la shell Linux diretta-mente da Windows 10 senza dover-si avventurare in complicate confi-gurazioni.La notizia dell’arrivo della shellBash di Linux in Windows 10 è sta-ta accolta con un applauso da partedel pubblico presente in sala, e saràprobabilmente ben accetta dagliutenti che seguono con interesse ilmondo Linux.[Fonte(http://liliputing.com/2016/03/some-native-ubuntu-apps-coming-to-windows-10-for-developers.html)]Matteo Gatti - Fonte: http://www.l-ffl.org/2016/03/microsoft-porta-la-shell-bash-linux-windows-10.html

La Newsletter del FermoLUG Pagina 3

Il protocollo nell’età della pietraSecondo il vocabolario Treccani,pàleo– (dal greco παλαιός, palaios)significa “antico”. Per molti opera-tori delle pubbliche amministrazio-ni marchigiane Pàleo (bizzarroacronimo di “PAperLEss Office sy-stem”) è anche il nome di un soft-ware: Paleo è il sistema di protocol-lo e gestione documentale adottatodalla Regione Marche e da diversialtri Enti Regionali. Paleo è statosviluppato direttamente dalla Giun-ta della Regione Marche nel rispet-to dell’attuale normativa nazionale

nel settore.Il sistema: Assicura la realizzazionedel protocollo minimo (DPR445/00); Consente la gestione docu-mentale (Capo III C.A.D.); Gestisceil Workflow documentale; Supportale funzioni di trasmissione e gestio-ne dei documenti informatici nativi(Capo IV C.A.D.); Fornisce stru-menti per la razionalizzazione edinformatizzazione dei processi do-cumentali in entrata, in uscita e in-terni; Gestisce l’integrazione con lecasella PEC di posta istituzionale

dell’ente e degli uffici; Integra larubrica con l’Indice delle PubblicheAmministrazioni; Si integra con ilsistema di conservazione digitale.Attualmente il sistema Paleo è uti-lizzato, oltre che dagli organi dellaRegione Marche (Giunta, Consiglioed Autorità Indipendenti) da quasi90 Enti Pubblici, comprendenti EntiFunzionali (Arpam, Assam, Ars,Erap Ersu), Enti del settore Sanita-rio (ASUR, Aree Vaste, AziendeOspedaliere) e Enti Locali (Comu-ni, Provincie, Comunità Montane e

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Unioni Comuni).Il manuale d’uso del sistema è sca-ricabile qui (http://paleodown-load.regione.marche.it/Manuale-PaleoRegione.pdf). Si riferiscealla versione 04/04/2006/. Nonsappiamo se si tratta della versionecorrente del sistema, ma certamen-te dal punto di vista informatico il2006 non è molto lontano dal Pa-leolitico.A pagina 5 viene spiegato che“l’applicativo richiede l’utilizzo diInternet Explorer versione 6.0 sp1o superiori”, e viene consigliato di“disinstallare, se sono presenti, labarra di Google o Yahoo e di atti-vare le finestre popup altrimentinon si avrà una corretta visualiz-zazione delle schermate”. A chideve esercitare la funzione di pro-tocollista viene esposta la solitaprocedura consistente nell’abbas-sare le impostazioni di sicurezzae consentire al browser di eseguirei controlli ActiveX provenienti da-gli indirizzi di lavoro del sistema.Si tratta quindi di un altro caso(http://www.techeconomy.it/2016/01/04/sistema-certificazione-anti-mafia-non-ci-resta-piangere) disoftware in uso presso la pubblicaamministrazione che: funzionasolo su computer con sistemi ope-rativi Microsoft; funziona graziealla tecnologia (proprietaria, diMicrosoft) ActiveX, obsoleta, de-precata e ormai praticamente in di-suso ovunque anche a causa deiproblemi di sicurezza intrinseca-mente legati alla sua natura.Un rapporto del 2010(http://www.regione.marche.it/Re-gione-Utile/Agenda-Digitale/Link-Click.aspx) evidenzia diffusione ecosti di sviluppo e di utilizzo delsistema Paleo:Il sistema Paleo, di cui la RegioneMarche ha la proprietà, ha avutoun costo (iva compresa) di155.000 € (progettazione, svilup-po, manutenzione e distribuzione),a fronte di un costo annuo di circa800.000 € (calcolato sulla mediadei costi di 4 prodotti equipollenti)adottando un sistema proprietarioesterno e distribuendolo ad un nu-mero di enti pari e dimensional-mente equivalenti agli enti sopra

indicati, e quindi con un risparmio,nel solo primo anno di gestione,dell’80%.Si tratta quindi di software svilup-pato internamente dalla RegioneMarche, e questa è una buonacosa. Infatti l’art.68 (http://www.a-gid.gov.it/cad/analisi-comparativa-soluzioni) del Codice per l’Ammi-nistrazione Digitale (CAD) pone ilsoftware sviluppato per conto del-la pubblica amministrazione al pri-mo posto tra le scelte che favori-scono l’economicità e l’efficienza.Ci sono poi i “costi di avvio delservizio” (stimati in 2.367 eurouna tantum), e i costi di erogazio-ne del servizio (1.490 euroall’anno). Dentro ai primi ci sonoanche 672 euro di licenza MS SQLServer, ma in entrambi i casi noncompaiono i costi di licenza del si-stema operativo che, per le tecno-logie usate (Microsoft SQL Server,Microsoft .Net, ActiveX che ri-chiede Microsoft Internet Explo-rer), deve essere obligatoriamenteMicrosoft Windows. È possibileche si dia per scontato che in unPC sia installato Microsoft Windo-ws, ma è davvero così scontato? Onon è vero piuttosto il contrario,cioè che si è legati (chi ha dettovendor lock-in?) ad avere Windo-ws per poter utilizzare il sistemaPaleo?Vano è il risparmio che si ottienesviluppando internamente sistemicome questo, se poi bisogna co-munque spendere risorse in licen-ze perché il sitema funzioni. Sipuò fare certamente di più, svilup-pando sì internamente, ma utiliz-zando nello sviluppo strumenti etecnologie open source, dal mo-mento che ne esistono diverse,molte delle quali ormai mature, avolte performanti come o più delleconcorrenti proprietarie.E se 2006 è l’anno di rilasciodell’ultima versione del software,è anche decisamente giunta l’oradi farlo, per non rischiare di rima-nere nell’età della pietra. - MarcoAlici - (foto di Le Moustier Wiki-pedia, public domain) - Fonte:http://www.techeconomy.it/2016/03/18/protocollo-nelleta-della-pie-tra/

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