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Il giornale della federazione degli agenti, intermediari e rappresentanti di commercio Aprile 2015 Notiziario Federagenti Direttore Responsabile: Vincenzo Lucarelli Comitato di Redazione, Direzione ed Amministrazione c/o la Sede Nazionale del Sindacato. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 181/94 del 26/04/94 Iscritta Registro Nazionale della Stampa n. 6400 del 21/07/98 IN QUESTO NUMERO • Maggiore attenzione sul mondo degli agenti, qualcosa si muove in Parlamento • Abolire il monomandato? • Gli agenti non hanno l’anello al naso • Attività di vigilanza Enasarco: ecco i risultati del 2014 • Quando l’inadempimento giustifica il recesso per giusta causa • Rubrica Legale • Rubrica Previdenziale • Enasarco, chiude la sede di Palermo continua a pagina 2 Una recente risoluzione presentata da un nu- trito gruppo di parlamentari PD, alla Camera, in commissione Lavoro, pone finalmente l’atten- zione sull’insufficiente sistema di diritti, tutele e welfare, allo stato esistente, per i lavoratori au- tonomi, con particolare riguardo alle partite IVA. Certo i deputati puntano la loro attenzione so- prattutto sulle minori tutele riservate agli iscritti alla gestione separata, ma sembra cominciare a passare il concetto che il lavoratore autonomo non è più solo l’evasore da colpire, ma un lavo- ratore che come, e forse più degli altri aggiun- giamo noi, è stato colpito dalla terribile crisi eco- nomica di questi ultimi anni. Un’altra risoluzione presentata dalla Lega Nord, sempre in Com- missione Lavoro, evidenzia come siano stati proprio i lavoratori autonomi la forza che, pro- porzionalmente, ha pagato il prezzo più alto nel quinquennio di crisi, segnalando come dal 2008 ad oggi siano andati persi oltre 400mila posti di lavoro e bruciati quasi 68 miliardi di reddito im- ponibile. chiama ora Abbiamo assistito con stupore alla contrapposizione marcata che all’interno dell’Usarci si è creata a proposito della figura degli agenti monomandatari. Infatti in recenti dichiarazioni Andrea Zanchetta, Presidente di Agenti Treviso, associazione federata Usarci, si è fermamente schierato contro la proposta di legge avanzata da Usarci e sostenuta, secondo le affermazioni di Zanchetta, da SEL, che vorrebbe regola- mentare la figura dell’agente monomandatario stabilendo – tra l’altro – la previsione di un limite economico al di sotto del quale sarebbe proibito stipulare un contratto mono- mandatario. Senza entrare nel merito del disegno di legge di cui parla Zanchetta, che – se fosse realmente come descritto nell’articolo – rischia di presentare svariati aspetti di illegittimità, imponendo un limite alla libertà contrattuale delle parti che il legislatore nazionale solitamente non vede di buon occhio, non si può non rimanere stupiti dal fatto che, invece di ricorrere al normale dibattito e dialettica interna propria di qualsiasi associazione, alcuni federati dell’Usarci abbiano sentito il bisogno di dar voce pubblicamente alle loro convinzioni e aspettative, ribadendo il fatto di non condividere – pare – le posizioni ufficiali dell’associazione. Un contrasto, questo, che può essere fonte di disorientamento per gli iscritti Usarci, peraltro su un tema che, a nostro avviso, è posto e affrontato in maniera fuorviante. La distinzione tra agente plurimandatario e monomandatario non è mai stata presente nel Codice Civile, ma è stata creata dalla contrattazione collettiva di settore (i famosi Accordi Economici Collettivi) di cui Usarci è da anni fra le associazioni firmatarie. Allora, ci chiediamo noi, perché dover ricorrere alla legge (con le lungaggini, difficoltà e rigidità che tale strumento sottintende) e non affrontare, invece, la questione in occasione del rinnovo degli Accordi collettivi? Forti contrasti all’interno dell’Usarci su un falso problema Abolire il monomandato? Occorrono più tutele per i plurimandatari con un solo contratto continua a pagina 3 Maggiore attenzione sul mondo degli agenti, qualcosa si muove in Parlamento

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Il giornale della federazione degli agenti, intermediari e rappresentanti di commercioAprile 2015

Notiziario Federagenti Direttore Responsabile: Vincenzo Lucarelli Comitato di Redazione, Direzione ed Amministrazione c/o la Sede Nazionaledel Sindacato. Autorizzazione Tribunale di Roma n. 181/94 del 26/04/94 Iscritta Registro Nazionale della Stampa n. 6400 del 21/07/98

IN QUESTO NUMERO• Maggiore attenzione sul mondo degliagenti, qualcosa si muove in Parlamento• Abolire il monomandato?• Gli agenti non hanno l’anello al naso• Attività di vigilanza Enasarco:ecco i risultati del 2014• Quando l’inadempimento giustifica il recesso per giusta causa• Rubrica Legale• Rubrica Previdenziale• Enasarco, chiude la sede di Palermo

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Una recente risoluzione presentata da un nu-trito gruppo di parlamentari PD, alla Camera, incommissione Lavoro, pone finalmente l’atten-zione sull’insufficiente sistema di diritti, tutele ewelfare, allo stato esistente, per i lavoratori au-tonomi, con particolare riguardo alle partite IVA.Certo i deputati puntano la loro attenzione so-prattutto sulle minori tutele riservate agli iscrittialla gestione separata, ma sembra cominciarea passare il concetto che il lavoratore autonomonon è più solo l’evasore da colpire, ma un lavo-ratore che come, e forse più degli altri aggiun-giamo noi, è stato colpito dalla terribile crisi eco-nomica di questi ultimi anni. Un’altra risoluzionepresentata dalla Lega Nord, sempre in Com-missione Lavoro, evidenzia come siano statiproprio i lavoratori autonomi la forza che, pro-porzionalmente, ha pagato il prezzo più alto nelquinquennio di crisi, segnalando come dal 2008ad oggi siano andati persi oltre 400mila posti dilavoro e bruciati quasi 68 miliardi di reddito im-ponibile.

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Abbiamo assistito con stupore alla contrapposizione marcata che all’interno dell’Usarcisi è creata a proposito della figura degli agenti monomandatari.Infatti in recenti dichiarazioni Andrea Zanchetta, Presidente di Agenti Treviso, associazionefederata Usarci, si è fermamente schierato contro la proposta di legge avanzata daUsarci e sostenuta, secondo le affermazioni di Zanchetta, da SEL, che vorrebbe regola-mentare la figura dell’agente monomandatario stabilendo – tra l’altro – la previsione diun limite economico al di sotto del quale sarebbe proibito stipulare un contratto mono-mandatario. Senza entrare nel merito del disegno di legge di cui parla Zanchetta, che – se fosserealmente come descritto nell’articolo – rischia di presentare svariati aspetti di illegittimità,imponendo un limite alla libertà contrattuale delle parti che il legislatore nazionalesolitamente non vede di buon occhio, non si può non rimanere stupiti dal fatto che,invece di ricorrere al normale dibattito e dialettica interna propria di qualsiasi associazione,alcuni federati dell’Usarci abbiano sentito il bisogno di dar voce pubblicamente alle loroconvinzioni e aspettative, ribadendo il fatto di non condividere – pare – le posizioniufficiali dell’associazione. Un contrasto, questo, che può essere fonte di disorientamento per gli iscritti Usarci,peraltro su un tema che, a nostro avviso, è posto e affrontato in maniera fuorviante. Ladistinzione tra agente plurimandatario e monomandatario non è mai stata presente nelCodice Civile, ma è stata creata dalla contrattazione collettiva di settore (i famosi AccordiEconomici Collettivi) di cui Usarci è da anni fra le associazioni firmatarie. Allora, ci chiediamo noi, perché dover ricorrere alla legge (con le lungaggini, difficoltà erigidità che tale strumento sottintende) e non affrontare, invece, la questione in occasionedel rinnovo degli Accordi collettivi?

Forti contrasti all’interno dell’Usarci su un falso problema

Abolire il monomandato?Occorrono più tutele per i plurimandatari con un solo contratto

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Maggiore attenzione sul mondo degliagenti, qualcosa si muove in Parlamento

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2Aprile 2015

di Luca Orlando (Componente Direttivo Nazionale Federagenti)

Una recente risoluzione presentata da un nu-trito gruppo di parlamentari PD, alla Camera, incommissione Lavoro, pone finalmente l’atten-zione sull’insufficiente sistema di diritti, tutele ewelfare, allo stato esistente, per i lavoratori au-tonomi, con particolare riguardo alle partite IVA.Certo i deputati puntano la loro attenzione so-prattutto sulle minori tutele riservate agli iscrittialla gestione separata, ma sembra cominciarea passare il concetto che il lavoratore autonomonon è più solo l’evasore da colpire, ma un lavo-ratore che come, e forse più degli altri aggiun-giamo noi, è stato colpito dalla terribile crisi eco-nomica di questi ultimi anni. Un’altra risoluzionepresentata dalla Lega Nord, sempre in Com-missione Lavoro, evidenzia come siano statiproprio i lavoratori autonomi la forza che, pro-porzionalmente, ha pagato il prezzo più alto nelquinquennio di crisi, segnalando come dal 2008ad oggi siano andati persi oltre 400mila posti di

lavoro e bruciati quasi 68 miliardi di reddito im-ponibile.Entrambe le risoluzioni hanno l’obiettivo di im-pegnare, inoltre, l’esecutivo a favorire la costi-tuzione di un tavolo di confronto con i soggettiinteressati, al fine di rivedere il sistema previden -zia le dei professionisti iscritti alle casse previ-denziali private, attualmente eccessivamenteframmentato, nonché a modificare i regolamentidelle casse, al fine di conseguire un progressivoequilibrio di trattamento tra vecchi pensionati,nuovi pensionati e lavoratori ancora attivi, e su -perare il problema delle posizioni di iscritti silen -ti, in un’ottica solidaristica e di sostenibilità fi-nanziaria, che tenga conto delle dinamiche de - mografiche e dei meccanismi di contribuzione.Particolare attenzione è posta negli atti parla-mentari alla contribuzione degli agenti eviden-ziando come la Fondazione Enasarco rappre-senti un unicum nel sistema previdenziale ita-

liano, prevedendo pergli agenti del commer-cio una doppia contri-buzione previdenzialeobbligatoria che, ovvia-mente, penalizza an-cora di più i giovani chescelgono la nostra pro-fessione. Noi auspichiamo che questa attenzione che fi-nalmente pare coinvolgere in maniera bipartisani politici sul tema della contribuzione e dei si -len ti, non sia un nuovo fuoco di paglia e che lerisoluzioni presentate siano veramente il segnodi una maggiore comprensione della realtà la-vorativa e delle profonde difficoltà in cui la no -s tra categoria versa da svariati anni a questaparte.

Maggiore attenzione sul mondo degliagenti, qualcosa si muove in Parlamento

Gli agenti non hanno l’anello al nasola Redazione

L’Usarci ha recentemente promosso un que-stionario con una serie di domande sul-l’Enasarco.Francamente fa «sorridere» questo tentativodi sembrare interessati all’opinione dellacategoria visto che questa associazione,che da anni siede nel CdA dell’Ente, non siè mai sognata di chiedere nulla agli agentidi commercio quando, ad esempio, ha votatoa favore del forte aumento dei contributi daversare oppure dei requisiti per ottenere lapensione, o quando ancora ha votato a fa-vore della portabilità dei contributi ma soloper chi si è iscritto dopo il 2012 (e tutti gliagenti iscrittisi prima, che hanno accantonato

un sacco di soldi e che rischiano, perdendoil lavoro, di non avere un euro indietro?).Oppure quando, insieme alle consorelleFnaarc e Fiarc, ha difeso a spada trattal’operato del presidente Enasarco Boco(mai stato agente…) che aveva candida-mente ammesso di essere un «incompe-tente» in materia di investimenti finanziari(al proposito basta vedere il servizio intitolatoCassa continua di Report del 2 Giugno2014). Oppure ancora quando ha deciso dilegare il rendimento del Firr (che prima eradel 4%) ai rendimenti della gestione mobiliare(oggi dello 0,6%) e immobiliare (oggi del -1,39%) facendo perdere agli agen ti un bel

po’ di soldini… Perché in questi casi (neabbiamo scelti solo alcuni, in realtà la listaè molto più lunga…) l’Usarci non ha chiestoprima il parere della categoria? Non saràche adesso che ci sono le elezioni – secondomolti imposte dal Ministero dopo i recentiscandali e non voluti dalle associazoni – èalla ricerca di consenso perché teme chele cose nell’ente cambino davvero? Ma gliagenti, che stanno pagando sulla propriapelle le scelte di chi come Usarci, Fnaarc eFiarc da anni sta comodamente seduto sul -le poltrone del CdA Enasarco vedendosi ri-conosciuti gettoni e laute prebende, hannoormai capito bene da che parte stare…

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mandato che secondo noi deve continuare adessere consentito e magari regolato ancor piùprecisamente e con ancora maggiori tutele ne -gli AEC di categoria.

3Aprile 2015

di Loretto Boggian (Vice Segretario Generale Federagenti)

Abbiamo assistito con stupore alla contrap-posizione marcata che all’interno dell’Usarci siè creata a proposito della figura degli agentimonomandatari.Infatti in recenti dichiarazioni Andrea Zanchetta,Presidente di Agenti Treviso, associazione fe-derata Usarci, si è fermamente schierato controla proposta di legge avanzata da Usarci e so-stenuta, secondo le affermazioni di Zanchetta,da SEL, che vorrebbe regolamentare la figuradell’agente monomandatario stabilendo – tral’altro – la previsione di un limite economico aldi sotto del quale sarebbe proibito stipulare uncontratto monomandatario. Senza entrare nel merito del disegno di leggedi cui parla Zanchetta, che – se fosse realmentecome descritto nell’articolo – rischia di presen-tare svariati aspetti di illegittimità, imponendoun limite alla libertà contrattuale delle parti cheil legislatore nazionale solitamente non vededi buon occhio, non si può non rimanere stupitidal fatto che, invece di ricorrere al normale di-battito e dialettica interna propria di qualsiasiassociazione, alcuni federati dell’Usarci abbianosentito il bisogno di dar voce pubblicamente alleloro convinzioni e aspettative, ribadendo il fattodi non condividere – pare – le posizioni ufficialidell’associazione. Un contrasto, questo, che puòessere fonte di disorientamento per gli iscrittiUsar ci, peraltro su un tema che, a nostro av -viso, è posto e affrontato in maniera fuorviante. La distinzione tra agente plurimandatario emonomandatario non è mai stata presente nel

Codice Civile, ma è stata creata dalla contrat-tazione collettiva di settore (i famosi AccordiEconomici Collettivi) di cui Usarci è da anni frale associazioni firmatarie. Allora, ci chiediamo noi, perché dover ricorrerealla legge (con le lungaggini, difficoltà e rigiditàche tale strumento sottintende) e non affrontare,invece, la questione in occasione del rinnovodegli Accordi collettivi? Usarci, insieme a Fnaarc e Fiarc ha sottoscrittoil rinnovo degli AEC dell’Industria lo scorso lu -glio. Perché il tema non è stato affrontato al -lora fra le associazioni sindacali e datoriali se-dute intorno allo stesso tavolo?Ricordiamoci che quando un’azienda offre aun agente un contratto come monomandatario,contemporaneamente si impegna a versareun (eventuale) massimale contributivo ben piùalto di quello previsto per il plurimandatario edi applicare una serie di tutele (tra cui la piùampia durata del periodo di preavviso o la da-zione di una più alta indennità sostitutiva).Il problema, quindi, non è quello del monoman -da tario, ma piuttosto del monomandatario difatto, cioè di quegli agenti (e sono veramentemolti) a cui la ditta offre volutamente un contrattoda plurimandatario, pur sapendo che tale attivitàimpegnerà a tempo pieno l’agente rendendoglidi fatto impossibile assumere altri mandati. In questi casi l’azienda cerca di ottenere il mas -simo dall’agente offrendogli il minimo delle tu -tele. È questo, a nostro parere, l’aspetto da col -pire e prevenire e non certo quello del mono-

Abolire il monomandato?Occorrono più tutele per i plurimandatari con un solo contratto

La valutazione della gravità dell’inadempi-mento ai fini dell’eventuale recesso pergiusta causa è sempre fonte di contestazionefra aziende preponenti e agenti. Anche pergli addetti ai lavori non è sempre facile indi-viduare comportamenti e/o inadempimentiche, con sicurezza, possano essere consi-derati di una gravità tale da giustificare ilrecesso in tronco di una delle parti. Se èpacifico che il mancato versamento dei con-tributi previdenziali o la sistematica violazionedell’esclusiva siano comportamenti tali dalegittimare un recesso per gius ta causa,sono molte le condotte che rimangono in

una linea d’ombra e che spes so inducono,prudentemente, i consulenti a sconsigliareall’agente di porre fine al rapporto. Una re-cente sentenza della Suprema Corte peròsembra fornire un contributo importante sot-tolineando come, nel rapporto di agenzia, ilrapporto fiduciario assuma una mag giorerilevanza, rispetto al rapporto di lavoro su-bordinato, con la conseguenza che, per ve-rificare la legittimità del recesso in temad’agenzia basterà un inadempimento diminor rilevanza rispetto a quello necessarioin relazione ad un rapporto di lavoro subor-dinato.

Quando l’inadempimento giustifica il recesso per giusta causa

Sulla base di tali considerazioni quindi laSuprema Corte (sent. 11728 del 26.5.2014),considerando adeguatamente motivate levalutazioni in concreto formulate dai giudicidi merito, ha ritenuto legittimo il recessoper giusta causa operato dall’agente a se-guito del mancato riconoscimento da partedella preponente delle provvigioni su unsingolo ordine effettuato direttamente pressol’azienda da un cliente precedentementeacquisito dall’agente e rientrante nella suazona di esclusiva.

Forti contrasti all’interno dell’Usarci su un falso problema

di Luca Orlando

Attività di vigilanza Enasarco:ecco i risultati del 2014

Recentemente sono stati resi noti i datirelativi all’attività di vigilanza svolta nelloscorso anno dall’Enasarco.Nel 2014 gli ispettori della Fondazionehanno effettuato verifiche e controlli suoltre 4.000 aziende (con una media di81 accertamenti pro capite effettuati daogni funzionario). Delle aziende controllateil 90% (per la precisione l’87%) è risultatanon in regola, per un totale di evasioneaccertata pari a oltre 54,3 milioni di euro,con un valore medio per singola aziendapari ad oltre 11.000 euro. Di tale sommail 16,40% risulta già essere stato incassatodall’Ente, mentre per il restante sonopreviste dilazioni di pagamento o sonoin corso contestazioni.

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Rubrica Legalea cura di Stefano Novello (Avv. dello Studio Trotti & Partners Consulente Federagenti Milano)

Domanda: La mandante ha receduto da unrapporto di agenzia dopo una decina di anni,riconoscendomi il preavviso dovuto. Nel vigoredi tale mandato ho acquisito numerosi clientiper conto della preponente, nonché sviluppatonotevolmente il fatturato della medesima.Quest’ultima, tuttavia, rifiuta di riconoscermil’indennità di cessazione del rapporto, soste-nendo che non riceva più sostanziali vantaggiderivanti dagli affari intercorsi con i clienti dame seguiti e sviluppati. Come posso replicarea tale argomentazione?

Risposta: Come ormai noto, per consolidatagiurisprudenza di legittimità (si veda per tutteCass. civ. Sez. lavoro, 01/04/2014, n. 7567) edi merito (si veda per tutte Trib. Reggio EmiliaSez. II, 11/02/2014), qualora l’indennità deter-minata secondo le modalità indicate nell’articolo1751 c.c., costituisca, in concreto, un trattamentodi miglior favore per l’agente, dovrà esserecorrisposta a quest’ultimo, ricorrendone i pre-supposti, a prescindere da qualsivoglia rinvioalla contrattazione collettiva (in particolare alleindennità di fine rapporto di cui agli accordieconomici collettivi di settore) contenuto nelmandato individuale.Tali presupposti, lo ricordiamo, sono: a) chel’agente abbia procurato alla preponente nuoviclienti o, in alternativa (si veda per tutte Corted’Appello di Bologna, Sez. Lavoro, 25 agosto2007), abbia sensibilmente sviluppato gli affaricon i clienti esistenti; b) che il preponentericeva ancora sostanziali vantaggi derivantidagli affari con tali clienti; c) che il pagamentodi tale indennità sia equo. Inoltre, come nelcaso di specie, la risoluzione del rapporto nondeve essere imputabile ad un grave inadem-pimento dell’agente, che non consenta la pro-secuzione, anche provvisoria, del rapporto.Nel caso che ci occupa, la mandante non hamesso minimamente in discussione la sussi-stenza dei requisiti, fra loro alternativi, di cui

alla lettera sub a che precede, tuttavia sostienedi nulla dovere riconoscere all’agente, poiché,a suo dire, non gli deriverebbe, dopo la cessa-zione del rapporto, alcun sostanziale vantaggio,e, quindi, per carenza del requisito, cumulativo,sub lettera b che precede. Al riguardo occorredistinguere se la mancanza di quest’ultimacondizione sia imputabile all’agente, ovverodipenda da una libera scelta della preponente.Nel primo caso, è evidente, all’agente nonspetterebbe alcuna indennità, ove per esempioinizi un nuovo rapporto con una mandanteconcorrente in favore della quale proceda allafidelizzazione dei clienti seguiti nel precedenterapporto, privando, così, lecitamente, la primamandante di sostanziali vantaggi. Diversamente,ove detta mancanza è riconducibile esclusiva-mente ad autonome scelte imprenditoriali dellamandante che si rifiuta di riconoscere l’indennitàex art. 1751 c.c., la giurisprudenza sia di legit-timità sia di merito, si è espressa in termini fa-vorevoli per l’agente, riconoscendo in buonasostanza che le conseguenze negative di dettescelte della preponente non debbano ricaderenella sfera giuridica dell’agente.L’indirizzo più risalente attiene al caso dellamessa in liquidazione volontaria della prepo-nente dopo la cessazione del rapporto (v. pertutte Trib. Monza 22 gennaio 2007). Ebbene,in modo del tutto condivisibile, tale orientamentoritiene che il dato oggettivo della messa in li-quidazione della preponente comprometta lapossibilità di tenere conto del perdurevole van-taggio in capo a quest’ultima, al fine di escludereil diritto dell’agente ad ottenere l’indennità exart. 1751 c.c., che dovrà, così, essergli ricono-sciuta al ricorrere degli altri requisiti, seppurecon una riduzione percentuale in ossequio alcriterio dell’equità. Sempre in relazione al re-quisito oggetto del presente approfondimento,da ultimo, la Suprema Corte ha avuto occasionedi statuire che «L’indennità di cessazione delrapporto di agenzia compensa l’agente per

l'incremento patrimoniale che la sua attivitàreca al preponente sviluppando l’avviamentodell'impresa. Ne consegue che tale condizionedeve ritenersi sussistente, ed è quindi dovutal’indennità, ove i contratti conclusi dall’agentesiano contratti di durata, in quanto lo sviluppodell’avviamento e la protrazione dei vantaggiper il preponente, anche dopo la cessazionedel rapporto di agenzia, sono "in re ipsa”,mentre resta irrilevante la circostanza che ivantaggi derivanti dai contratti in questionenon possano essere ricevuti dal preponenteper suo fatto volontario» (Cass. civ. Sez. lavoro,05/11/2013, n. 24776).Infine, si è formato un più recente orientamentodella giurisprudenza di merito, particolarmentefavorevole per l’agente (Trib. di Milano – Sez.Lav., n. 561 del 12 febbraio 2013, Dott. Scar-sella, in Giustizia Milano 2013; nonché Trib. diMonza – Sez. Lav. del 19 febbraio 2014, Dott.Di Lauro), secondo cui, a prescindere dallacondotta tenuta dalla preponente, «la valuta-zione dei sostanziali vantaggi ancora ricevutidal preponente dopo la cessazione del rapporto– che deve essere effettuata al momento dellacessazione del contratto – non può che espri-mersi in termini di potenzialità della clientelalasciata dall’agente e, dunque, in termini pro-gnostici avuto, cioè, riguardo alla clientela re-perita dall’agente e da lui “riconsegnata” alpreponente al termine del rapporto».Sulla scorta degli orientamenti giurisprudenzialisopra menzionati ritengo che il rifiuto dellapreponente possa essere validamente conte-stato, purché la mancanza di sostanziali van-taggi non dipenda da un fatto volontario del-l’agente.

Aprile 2015

Presso la sede Federagenti Cisal di Milano viene fornita consulenza sindacale sul contratto diagenzia. In particolare viene garantita assistenza in merito alle problematiche concernenti lagestione del rapporto di agenzia, la stipula di nuovi mandati, la verifica di eventuali variazionicontrattuali, il calcolo dei conteggi relativi alle indennità di fine rapporto, la stesura di diffide erichieste di pagamento delle indennità e degli insoluti di varia natura. Inoltre, si provvede allaredazione e all’inoltro delle pratiche di rimborso IRAP versata negli ultimi 48 mesi e viene of-ferto un servizio di tenuta contabilità a prezzi speciali per gli agenti regolarmente associati. In-fine, grazie al Patronato Encal Cisal, viene fornita consulenza in materia previdenziale e ven-gono espletate le pratiche pensionistiche Inps ed Enasarco.Federagenti Cisal Via Felice Bellotti, 7 - 20129 Milano (MI)Tel. 02/76011471 – 02/76028076 • Fax 02/76311080 • E-mail: [email protected]

Federagenti Milano

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Rubrica PrevidenzialeA cura della Dott.ssa Rita Notarstefano (Responsabile Federagenti Sicilia Orientale)

Domanda: Sono un agente di commercio, re-golarmente iscritto all’Enasarco. Da quale etàmio figlio può frequentare le colonie dell’Entee qual è la procedura per essere ammesso?

Risposta: La Fondazione Enasarco organizzain collaborazione con centri convenzionati, chemettono a disposizione strutture e personalespecializzato, soggiorni estivi per i bambinidei propri iscritti che abbiano compiuto i 6anni e non compiuto i 12 anni di età primadell’ingresso in colonia nel turno prescelto.Ogni turno di colonia avrà una durata non in-feriore a 14 giorni.Le colonie sono riservate esclusivamente a:• figli degli agenti in attività con un conto pre-videnziale, incrementato esclusivamente dacontributi obbligatori che al 31 dicembre del-l’anno precedente la richiesta, presenti unsaldo attivo non inferiore a 2.973 Euro, eun’anzianità contributiva di almeno cinqueanni, di cui gli ultimi tre consecutivi (per untotale di dodici trimestri);• figli dei pensionati;• orfani degli agenti che al momento del de-cesso avevano in corso un rapporto di agen-zia o di rappresentanza commerciale ed unconto previdenziale presso l’Enasarco noninferiore a 412 Euro.Per ciascun bambino deve essere effettuato,un versamento quale quota di compartecipa-zione alle colonie, secondo modalità legate alreddito complessivo familiare annuo lordo.N.B.: Per reddito familiare complessivo annuolordo si intende quello ai fini Irpef risultantedal modello Isee, percepito nell’anno 2013. Le quote di compartecipazione verranno resti-tuite esclusivamente se: • il bambino non è stato ammesso a fruire dellaprestazione;

• è pervenuta alla Fondazione, almeno 20giorni prima dell’inizio del turno di colonia as-segnato, la comunicazione di rinuncia; • il bambino non può partecipare al turno dicolonia assegnato, a causa di ricovero ospe-daliero o di malattia infettiva. In entrambi i casi la rinuncia, documentata dacertificato ospedaliero o dall’Ufficiale Sanitario,

potrà pervenire alla Fondazione anche oltre il20° giorno precedente l’inizio del turno.Per ciascun bambino è necessario presentarela seguente documentazione:ricevuta di versamento della quota di com-partecipazione;modello Isee (in caso di mancata o incompletaproduzione del modello Isee la domanda vienerespinta);copia del documento di identità valido del ri-chiedente.IMPORTANTE: Le domande devono esserepresentate entro il 15 maggio 2015 (fa fede ladata del timbro postale di spedizione) e devonoessere redatte sull’apposito modulo predispo-sto dalla Fondazione; dovranno inoltre essereinviate esclusivamente a mezzo raccomandataa:Fondazione Enasarco – Ufficio PrestazioniIntegrativeTrovate l’intera regolamentazione sul sitowww.enasarco.it ma le sedi Federagenti sonoa Vs. disposizione per ogni dubbio o assi-stenza.

Domanda: Ho saputo che a partire da que-st’anno la Fondazione dà una sorta di contri-buto spese agli agenti per i soggiorni estivi deipropri figli. Potrei conoscere le modalità perusufruirne?

Risposta: In effetti il contributo per soggiorniestivi è una nuova prestazione integrativa fi-nalizzata a supportare le famiglie degli agenticon figli in età da 4 a 13 anni che abbiano fre-quentato nel periodo estivo (giugno – luglio –agosto – settembre) per almeno tre settimane,anche non consecutive, i soggiorni estivi or-ganizzati da strutture pubbliche o private.Per il 2015 la Fondazione bandisce un concorsoannuale per la concessione di 2.500 contributida 200 euro ciascuno per nucleo familiare.La domanda per richiedere il contributo dovràessere presentata allegando i seguenti docu-menti:- attestato di frequenza del bambino (o deibambini) rilasciato dalla struttura organizzatricedei soggiorni estivi, pubblica o privata;

- documento giustifi-cativo, in originale,della spesa sostenutarilasciato su carta in-testata dalla strutturache ha erogato il ser-vizio;- modello Isee (in casodi mancata o incom-pleta produzione delmodello Isee, la domanda sarà respinta);- copia del documento di identità in corso divalidità del richiedente.La richiesta dovrà essere inviata solo succes-sivamente al termine del/dei soggiorno/i edovrà essere inoltrata esclusivamente a mezzoraccomandata a:Fondazione Enasarco – Servizio PrestazioniUfficio Prestazioni Integrative e FirrIMPORTANTE: Le richieste dovranno essereinviate entro e non oltre il 31 ottobre 2015.Sulla base delle domande pervenute saràstilata una graduatoria da utilizzare per la con-cessione del contributo. Per ottenere però tale prestazione è necessarioche l’agente possieda determinati requisiti siacontributivi che reddituali.In particolare il richiedente dovrà, alla data delsoggiorno, • essere un agente in attività con un contoprevidenziale incrementato esclusivamenteda contributi obbligatori che, al 31 dicembredell’anno precedente, presenti un saldo attivonon inferiore a 2.973 euro e un’anzianitàcontributiva complessiva di almeno cinqueanni, di cui gli ultimi tre consecutivi oppure ti-tolare di una pensione diretta Enasarco;• essere titolare di un reddito complessivo an -nuo lordo ai fini Irpef anno 2013 risultante dalmodello Isee non superiore a 38.644 euro.

Se entrambi i genitori sono iscritti alla Fonda-zione, il nucleo familiare avrà diritto a una solaprestazione.

Per assistenza alla presentazione della praticapotete rivolgervi presso le sedi Federagentiche trovate sul sito www.federagenti.org

Aprile 2015

Dallo scorso 19 marzo, la sede Enasarco diPalermo non è più attiva e le migliaia diagenti della Sicilia Centro-Occidentale sonoe saranno costretti per il futuro a rivolgersialla sede etnea di via Roberto Giuffrida Ca-storina, 28 – 95128 Catania. Peraltro gliorari di ricevimento, pur in presenza di unaaffluenza presumibilmente molto maggiore,rimarranno gli stessi ovverosia martedì dalle09 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30.Federagenti ha chiesto alla Fondazione dirivedere questi orari e giorni di ricevimento,

reputando assolutamente insufficienti 6 orealla settimana per diverse migliaia di iscritti.La tanto auspicata «spending review» nonsi otterrà certamente in questo modo, chie-dendo ulteriori sacrifici agli agenti, quantomagari riducendo i posti nel CdA dell’Ente(che invece a quanto pare saranno aumen-tati…) e prevedendo per essi un mero rim-borso spese senza gettoni di presenza oulteriori riconoscimenti economici.Facciamo presente a tutti gli iscritti e i sim-patizzanti siciliani che presso le sedi Fede-

Enasarco, chiude la sede di Palermoragenti – oltre ai consueti servizi di consu-lenza e assistenza sindacale, legale e fi-scale, è possibile ricevere l’assistenza pertematiche Inps/Enasarco tramite il nostropatronato. In particolare per quanto riguardai colleghi agenti della Sicilia Centro-Occi-dentale il Dott. Di Franco, per anni stimatofunzionario Enasarco, è a vostra disposi-zione nella nostra sede di Palermo di ViaIsidoro La Lumia, 11 per indirizzarvi al me-glio (si riceve previo appuntamento al cell:349-5867526).

di Giorgio Consales