FEDERAZIONE ITALIANA PESCA SPORTIVA E ATTIVITA’...

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CONI CMAS FEDERAZIONE ITALIANA PESCA SPORTIVA E ATTIVITA’ SUBACQUEE Programma Corso di specializzazione in Immersione sotto i ghiacci by Scuola Provinciale Bolzano Rel. 02-00

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CONI CMAS

FEDERAZIONE ITALIANA PESCA SPORTIVAE ATTIVITA’ SUBACQUEE

Programma Corso di specializzazione in

Immersione sotto i ghiacci

by Scuola Provinciale Bolzano Rel. 02-00

Estratto dal“REGOLAMENTO GENERALE ATTIVITA’ DIDATTICA”

Articolo XXXIII Corso di immersione sotto i ghiacciAllievi01) Organizzazione Società affiliate02) Età minima 16 anni compiti03) Requisiti a) Possesso del brevetto di 2°grado "Sommozzatore" o equivalenti

b) 10 immersioni certificate sul regolamentare libretto federale diimmersione dopo il conseguimento del brevetto di "Sommozzatore".c) Intervallo di almeno 4 mesi dopo il conseguimento del brevetto di "Sommozzatore".

04) Durata minima teoria 02 orebacino delimitato 02 oreacque libere 02 esercitazioni

05) Programma quello approvato dal Consiglio Federale06) Brevetto Attesta la frequenza ad un corso per effettuare immersioni entro i

limiti stabiliti dal brevetto di base con finalità come daspecializzazione.

Istruttori01) Organizzazione Società affiliate su delega delle Sezioni Provinciali02) Età minima 20 anni03) Requisiti per accedere a) Possesso del brevetto di Istruttore A.R. di 1° grado da almeno 12

all'esame mesib) Possesso del brevetto di specializzazione c) Tirocinio, con giudizio positivo, al almeno 2 corsi di specializzazione di immersione sotto i ghiacci in qualità di collaboratore dell’istruttore dopo il conseguimento del brevetto di specializzazione come allievo.d) Frequenza con esito positivo del corso di preparazionee) Esecuzione di almeno 4 immersioni sotto i ghiacci certificate sul regolamentare libretto federale di immersione dopo il conseguimento del brevetto di specializzazione come allievo

04) Durata minima teoria 04 ore (comprensive di prova d'esame)bacino delimitato 02 ore

acque libere 02 esercitazioni05) Programma quello approvato dal Consiglio Federale06) Brevetto Istruttore abilitato a svolgere corsi di immersione sotto i ghiacci ed a

rilasciare i relativi brevetti. Può accompagnare gli allievi in mare in relazione alle norme stabilite dai brevetti di base.

PREMESSA

L’immersione sotto il ghiaccio deve essere considerata una immersione particolare in quantosi effettua in ambiente e con condizioni esterne non abituali. Proprio l’ambiente in cui si effettual’immersione pone seri problemi di gestione e di sicurezza, infatti oltre ai problemi legati alla quotaesiste quello del ghiaccio. Nessuno, infatti, potrà mai riuscire ad aprirsi un'uscita da sotto il ghiaccionel caso avesse perduto l’orientamento e non riuscisse più a ritrovare il buco d’ingresso.

Il programma base di questo corso approfondisce alcuni degli aspetti già trattati nel corso di2° grado “Sommozzatore” , introduce concetti del corso di immersioni in quota (coloro che fosserogia in possesso dello specifico brevetto ovviamente ne trarrebbero vantaggio) e si sofferma in modospecifico sulla gestione della sicurezza legato all’ambiente.

TEORIA

01 – Immersione in quota

Per immersioni in quota intendiamo tutte quelle immersioni che sono effettuate in bacini adaltitudine superiore a quella del mare, anche se in questo corso, proprio per l’esigenza dellaglaciazione prenderemo in considerazione solo quelli di altitudine superiore a 700 mt. Leimmersioni nei bacini o laghi di montagna hanno il loro fascino particolare ma richiedono, oltre aduna buona preparazione specifica, un aggiustamento delle tabelle d'immersione che sono valide alivello del mare dove la pressione atmosferica è di 760 mmHg.

Supponiamo di salire ad un'altitudine di circa 2000 mt. s.l.m. dove la pressione barometricaè di 630 mmHg. Consideriamo il rapporto fra la pressione barometrica alla partenza e quellaall’arrivo e il valore reciproco e vediamo come impiegarli:

(X) 760: 630 = 1.21(Y) 630: 760 = 0.83

All’arrivo in quota saremo in condizione di sovrasaturazione, come al termine diun’immersione al mare.

Quale sarà il nostro gruppo d'appartenenza?

Il gruppo d'appartenenza all’arrivo in quota è uguale al rapporto fra la pressione di partenzae quella d'arrivo; e’ quindi sempre un numero maggiore di 1, tanto maggiore quanto si sale in quota.

Nel nostro esempio il gruppo d'appartenenza è espresso dal numero 1.21 che, consultando latabella della pagina successiva corrisponde alla lettera “D”.

Per rilevare il tempo residuo abbiamo anche bisogno della profondità dell’immersione, checalcoleremo utilizzando il secondo dei due rapporti, in pratica 0.83. La profondità di riferimento perconsultare la tabella per le immersioni ripetitive è, infatti, sempre inferiore alla profondità reale.

Supponiamo di volerci immergere a 14 mt., avremo:

14 X 0.83 = 11.62 = 12 mt.

Questa è la profondità che ci serve a rilevare il tempo residuo che, come risulta dalla tabellaè di 37 minuti.

Ritorniamo al grafico e aggiungiamo i nuovi valori:

A questo punto dobbiamo consultare la tabella d'immersione per decidere che immersione fare, madovremmo riferirci ad una profondità maggiore rispetto a quella reale, tanto maggiore quanto più sisale di quota.

E qui si ritorna al primo dei nostri due rapporti, quello maggiore di 1. Nel nostro esempioavremo:

14 X 1.21 = 16.94 = 18 mt.

Questa profondità sarà quella da utilizzare per il calcolo dell’immersione. Il tempo massimoprevisto dalla curva di sicurezza a 18 MT. è di 60 min.; la nostra immersione considerando TR =37, avrà quindi per differenza la durata massima di 23 min..

Siamo finalmente in grado di completare il nostro grafico:

Ma non abbiamo ancora finito; dobbiamo ancora calcolare la velocità di risalita e la quotadella tappa di rispetto.

La velocità di risalita non sarà di 10 mt. al minuto ma sarà ridotta in relazione alla minorpressione barometrica e lo stesso dicasi per la tappa di rispetto, e cioè:

velocità di risalita: 10 X 0.83 = 8.30 = 8 mt./min.

tappa di rispetto: 3 mt. X 0.83 = 2.49 = 2.5 mt.

Se invece volessimo immergerci dopo 48 ore all’arrivo in quota, le cose sarebbero un po' piùsemplici perché, ferme restando tutte le altre procedure, non dovremmo considerare il coefficientedi sovrasaturazione all’arrivo.

Ripercorriamo le varie tappe del calcolo:

Pressione a livello del mare: = X (n° maggiore di 1)Pressione all’arrivo in quota

Pressione all’arrivo in quota: = Y (n° minore di 1)Pressione a livello del mare

ATTENZIONE: Siccome l’immersione si svolge in acque fredde con una temperatura dicirca 4 gradi (non può essere inferiore in acque dolci altrimenti si ghiaccerebbe) dobbiamoaumentare la profondità in tabella di due metri a causa dell'assorbimento dell’azoto che con ilfreddo tende ad aumentare l’entrata in soluzione.

02 – Preparazione ed esecuzione dell’immersione

L’immersione sotto il ghiaccio va fatta solamente in laghi ben conosciuti, dove abbiamogià effettuato immersioni estive e dove conosciamo perfettamente il tipo di fondale e la loroconformazione oppure accompagnati da Istruttori esperti ed a conoscenza del luogo.Naturalmente sono fondamentali le condizioni meteorologiche che senza dubbio devono esserefavorevoli.

L’attrezzatura individuale e di gruppo necessaria per preparare il campo d’immersione è laseguente:

1. Abbigliamento invernale e possibilmente impermeabile

2. Ramponi da ghiaccio per evitare di scivolare sul ghiaccio

3. Motosega in perfette condizioni (non deve perdere olio o benzina per evitare l’inquinamento)

4. Piccone e badile

5. Paletti in legno e fettucce per delimitare i buchi e relative assi da sistemare attorno ai buchi perevitare di scivolare

6. Chiodi da ghiaccio (almeno 4) per fissare le sagole guida

7. Minimo 70 mt. di sagola guida galleggiante arrotolata su un avvolgisagola appesantito. Lasagola deve essere fissata in maniera da non potersi liberare dall’avvolgisagola

8. Due lampade stroboscopiche con batterie cariche (da collocare sotto l’apertura dei buchi)

9. Moschettoni da roccia ad alta tensione in alluminio (più leggeri in acqua)

10. Sagola di sicurezza da 10 mt. per ogni sub che s'immerge (le sagole possono essere ridotte inlunghezza se lo richiedono le condizioni di sicurezza)

11. Numeri telefonici d’emergenza e Kit di pronto soccorso

Preparazione del campo di immersione:

Prima si salire sulla crosta di ghiaccio dalla terra ferma, e’ opportuno controllare lo spessore delghiaccio con il piccone, non dimenticando che indicazioni utili possono essere attinte da esperti delluogo. In ogni caso lo spessore del ghiaccio a bordo del lago non dovra’ mai essere inferiore ai 10cm. Se l’immersione viene organizzata alla fine della stagione invernale o nel periodo che seguegiornate particolarmente calde, lo spessore minimo deve essere considerato di 20 cm. Evitareaccuratamente di valutare lo spessore del ghiaccio tramite lancio di pietre, in quanto le stesseverrebbero in seguito inglobate nel ghiaccio stesso creando rischi nel caso di ulteriori tagli. Moltaattenzione va prestata all’esistenza di crepe in prossimità’ della sponda, tenendo presente che lestesse hanno maggior facilita di formazione nelle vicinanze di immissari o emissari del lago stesso.

Esistono diversi sistemi per effettuare le immersioni. Il più usato è quello di tagliare due buchi nelghiaccio ad una distanza di circa 50 mt l’uno dall’altro e a meta percorso un buco più piccolo che incasi d'emergenza consente l’uscita. I buchi nel ghiaccio devono essere tagliati vicino alla riva inmaniera che si riesca a vedere il fondo e risulti più facile l’orientamento.

I blocchi di ghiaccio tagliati vanno issati in superficie con l’aiuto del piccone e della pala e postiintorno ai buchi, mai spinti sotto la superficie ghiacciata del lago dove potrebbero intralciare lesagole guida.

I buchi vanno delimitati con i paletti e la fettuccia per evitare accidentali cadute negli stessi..

Nei due buchi principali, arrivo e partenza, vanno calate le lampade stroboscopiche ad unaprofondità di circa 30 cm sotto la superficie di ghiaccio come punto di riferimento.

Dopo aver fissato l’avvolgisagola sul ghiaccio vicino al buco di partenza due istruttori siimmergono, dopo aver preso i riferimenti con la bussola, e srotolando la sagola ne portanol’estremità fino al buco d'arrivo. Giunti all buco d’arrivo passano il capo della sagola ad unassistente che la assicura a due chiodi da ghiaccio preventivamente fissati nel ghiaccio vicino albuco.

Fuori dall’acqua un istruttore deve essere pronto (vestito e con attrezzatura pronta all’uso) perinterventi d’emergenza.

Ora il campo d’immersione è pronto.

La figura 1 illustra un tipo d'immersione

A turno due sommozzatori alla volta si preparano per entrare in acqua senza aprire il rubinettodell’ARA, per evitare il congelamento del primo o del secondo stadio.

Assicurano le sagole personali, lunghe 10 mt., da un lato alla sagola guida tramite un moschettone edall’altro al GAV, in un punto sicuro e resistente, sempre con un moschettone. Mentre l’istruttoreaspetta sagolato in acqua, al primo sommozzatore viene aperta la rubinetteria e lo stesso tenendo inmano, raccolta, la sagola personale, scivola in acqua, e prende contatto con l’erogatore soltantoquando affonda per evitare, come detto prima, il rischio di congelamento dello stesso conconseguente autoerogazione continua. Il secondo sommozzatore segue effettuando le stesseoperazioni.

Figura 1

Un secondo tipo d'immersione, figura2, prevede un assistente in superficie per ognisubacqueo in immersione.

I sommozzatori si preparano ad entrare in acqua senza aprire il rubinetto dell'A.R.A. perevitare il congelamento del primo o del secondo stadio, ciascuno assicurato al proprio GAV conun capo di una sagola (cima di sicurezza), sempre passata nella mano e lunga almeno quanto ladistanza tra i due buchi nel ghiaccio, mentre l’altro capo sarà fissato ad un chiodo da ghiaccio inprossimità del buco di partenza; questa cima dovrà essere costantemente tenuta in manodall’assistente in superficie e mantenuta sempre in leggera tensione in modo da sentire prontamenteeventuali segnali comunicati dal subacqueo legato all’altra estremità.

Figura 2

Nel caso in cui durante l’immersione si incontrasse la fauna ittica, l’avvicinamento deve esseremolto lento e controllato poiché il ritmo vitale della stessa è rallentato e quindi molto più delicatoche durante il resto dell’anno, evitare assolutamente di spaventarla o di scacciarla dal propriorifugio.

E’ di fondamentale importanza non pinneggiare quando si entra in acqua e occorre staremolto attenti a non pinneggiare durante l’immersione in prossimità del fondo per evitare dialzare limo o fango dal fondo che creerebbero difficoltà di visibilità.

La sagola deve essere tenuta corta e non estesa, quando non serve per tutta la sua lunghezzaper evitare il rischio gl la stessa si incattivi o ingrovigli.

La durata dell’immersione non dovrebbe superare i 20 min. circa per evitare problemi legatiall’ipotermia.

Al termine dell’immersione ci si toglie la cintura della zavorra, la si passa all’assistente e con unavigorosa pinneggiata ci si siede sul bordo del buco.

03 – Attrezzature personali

Poiché l’immersione sotto il ghiaccio si fa d’inverno è necessario un abbigliamento adeguato ancheall’esterno, soprattutto per prevenire problemi al termine dell’immersione.

Per questo tipo d’immersione oltre alla solita attrezzatura di base sono consigliati:

1. Almeno una muta semistagna2. Guanti e calzari in perfetto stato e di spessore adeguato3. A.R.A. con bi-attacco4. Due erogatori separati (non octopus) in perfetto stato e adeguati al tipo d’immersione

(attenzione: non tutti gli erogatori sono predisposti per temperature fredde)5. La zavorra base dovrebbe essere aumentata di un chilogrammo

Nel caso si decida di utilizzare la torcia subacquea bisogna stare molto attenti ai problemi con lecime, servono l'aeratore, il pallone segnasub e la boa di segnalazione di emergenza.

I computer subacquei, se utilizzati, devono essere idonei alla temperatura di esercizio, controllareperche’ non tutti lo sono, quindi le tabelle di immersione devono essere assolutamente nelladotazione personale.

04 – Procedure di emergenza

Congelamento dell’erogatoreQuando si ghiaccia l’erogatore va in autoerogazione continua e non bisogna farsi prendere dalpanico o dall’agitazione ma cambiare erogatore (prendere contatto con il secondo) e tenere con ilbraccio teso verso la superficie l’erogatore ghiacciato (come nella figura sottostante) in modo che ilcompagno lo possa individuare facilmente e chiudere il rubinetto dell’erogatore in autoerogazioneseguendo la frusta dello stesso.

Naturalmente l’immersione deve ritenersi finita e ci si porta all’uscita più vicina.

Perdita del compagnoIl compagno che si è perso o si è staccato accidentalmente dalla sagola deve portarsiimmediatamente sotto la superficie del ghiaccio e aspettare. L’istruttore riporta l’altrosommozzatore all’uscita ed insieme all’istruttore che era pronto in caso di emergenza, assicurato alcapo di una seconda sagola guida, pronta per le emergenze e più lunga di almeno 10 metri,compiranno un percorso di ricerca a cerchio intorno al buco. Poiché la sagola guida è galleggianteandrà ovviamente a toccare il compagno perso che aspetta in prossimità della lastra ghiacciata.

In coso di ricerca negativa, bisogna contattare i presidi di emergenza istituzionali e nel frattempoeffettuare altri buchi nel raggio della lunghezza della sagola di emergenza e possibilmente ancheoltre.

Difficoltà’ con l’uso della muta stagna o del gavIn caso di congelamento delle varie valvole o comandi di carico e scarico si deve staccare la frustadi carico. Quando si congela la valvola di scarico immancabilmente si assume un assetto positivoche ci porterà a contatto con lastra di ghiaccio. Per pinneggiare e quindi raggiungere l’uscita è benegirarsi a pancia in su. In questa posizione si riesce ad avere una pinneggiata abbastanza efficacesenza toccare continuamente il ghiaccio con le pinne.

"PENSA"

- CONOSCI BENE LA SITUAZIONE A TERRA E IN ACQUA?

- HAI PREDISPOSTO TUTTO?

- IN CASO DI EMERGENZA SAI COME COMPORTARTI ATERRA

E IN ACQUA?

- LA SITUAZIONE METEREOLOGICA TI PERMETTE DI FAREL’IMMERSIONE?

- CONOSCI I TUOI LIMITI?

05 – Nodi e segnali

I nodi e segnali sono conoscenze fondamentali per ogni tipo di immersione, ma l’immersione sotto ighiacci, date le specificita’ di applicazione, richiede un esercizio continuo nelle applicazioni delletecniche. I segnali, sono quelli tradizionali, cui vanno aggiunti segnali specifici come quelli ritortatiin figura.

Congelamento dell’erogatore Ho freddo !

Segnali sulla cima di sicurezza

• Uno strappo: dammi sagola (lasciami più libertà di movimento)• Due strappi: tutto OK !• Strappi continui: emergenza ! recuperatemi !

La cima andrà tenuta sempre tesa da parte dell’assistenza in superficie, in modo da sentireprontamente ogni segnale del subacqueo in immersione.

BACINO DELIMITATO

I capi di una sagola (sagola guida) saranno fissati ai due lati opposti della piscina con i nodiadeguati.

Due sommozzatori si prepareranno al bordo vasca con l’attrezzatura completa e l’autorespiratore.Dopo aver collegato un capo della sagola personale alla sagola guida tramite un moschettone el’altro capo al proprio GAV.

Prima di entrare apriranno le bombole ed entreranno in acqua per rotazione dal bordo (simulandocosì l’entrata in acqua dalla lastra di ghiaccio), prendendo contatto con l'erogatore solamente nelmomento dell'immersione.

Inizieranno il percorso della lunghezza della sagola guida, srotolando la sagola personale(preventivamente arrotolata e tenuta in mano) per effettuare liberi spostamenti lungo il percorso.

Durante il tragitto effettueranno degli incroci tra di loro, facendo attenzione a non aggrovigliare ledue sagole personali.

Tutto il percorso dovrà essere effettuato mantenendo un perfetto assetto neutro, quindi nondovranno toccare il fondo e non dovranno emergere.

Faranno il percorso a ritroso ed emergeranno al punto di partenza con le sagole personali giàriarrotolate correttamente in mano.

Le esercitazioni devono essere svolte in periodi lontani dalle immersioni programmate, questo perlasciare che l’attrezzatura possa asciugarsi in modo perfetto, evitando in questo modo rischi dicongelamento nel momento dell’uso sotto in ghiaccio.

ACQUE LIBERE

Si effettueranno due immersioni mettendo in atto le due tecniche apprese durante le lezioni di teoria.