FEDERATORI – FEDERALIZZAZIONE - FEDERALISMO · confronti del Sud, deboli invece nel cozzo con...

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Appendice FEDERATORI – FEDERALIZZAZIONE - FEDERALISMO Documento I. - FORA..................................................................................................................... 2 Documento II. - La nuova geografia politica – M5S.......................................................................5 Documento III. - La nuova geografia politica................................................................................. 6 Documento IV. - Programma Cinquestelle - Luigi Di Maio..........................................................10 Documento V. - Programma Lega - Matteo Salvini...................................................................... 13 Documento VI. - Dichiarazione di Luigi Di Maio.........................................................................25 Documento VII. - Fëdor Michailovic Dostoevskij........................................................................ 26 Documento VIII. - The Federalist Papers: No. 10......................................................................... 28 Presentiamo una serie di documenti inerenti, direttamente o indirettamente, la nuova geografia politica, i “federatori”, la “federalizzazione” (quest’ultima già in atto attraverso una serie di modifiche legislative profonde, vedi Legge Bassanini e Titolo V – modifiche attraverso le quali la sinistra si proponeva di sterilizzare le spinte leghiste – ora ci ritroviamo una lega sovranista, che prima o poi dovrà ripescare il logo con la scritta Lega Nord), il federalismo”. A proposito di politici che hanno svolto un ruolo da “federatori”, negli ultimi ventiquattro anni abbiamo avuto Berlusconi, D’Alema, Prodi, Renzi – riportiamo qualche perla di costoro e un nostro commento: Era assolutamente necessario ritrovare il sentimento di “Italia come Patria” anche nel Nord, per poter dare ai problemi posti dalla Lega una risposta che evitasse ogni tentazione separatista. Offrimmo allora a Bossi una via che tenesse conto e accogliesse il sentimento del Nord ed evitasse i danni di un confronto senza mediazione politica tra la Lega e lo Stato. Berlusconi - 27 marzo 2009 Non cercate nel suo discorso cosa ha fatto per il Sud perché non troverete una parola. Ve lo diciamo noi: ha garantito che restasse saldamente attaccato al carro padano, grazie anche alla modifica del titolo V della costituzione regalatagli dalla sinistra. Zenone di Elea - 28 marzo 2009 Al congresso dell'Mpa (marzo 2009) Renato Schifani: "Siamo tutti convinti, avendo a cuore lo sviluppo non diseguale della nostra nazione, che il futuro federalismo dovrà essere solidale. Se il federalismo terrà conto delle diverse realtà del nostro Paese e interverrà per armonizzarne le esigenze, non creando freni allo sviluppo delle aree forti e sostenendo la crescita di quelle più fragili, potremo offrire all'Italia l'opportunità di continuare ad essere un grande paese, prospero, libero e sicuro". Al congresso dell'Mpa (marzo 2009) Massimo D'Alema rivendica: "la riforma federalista è stata fatta dal centrosinistra, frutto della Bicamerale da me presieduta. Ora si parla di una misura attuativa di quella riforma. Quindi lei parla con il padre del federalismo". Zenone di Elea – http://www.eleaml.org – 17 Marzo 2018

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AppendiceFEDERATORI – FEDERALIZZAZIONE - FEDERALISMO

Documento I. - FORA.....................................................................................................................2Documento II. - La nuova geografia politica – M5S.......................................................................5Documento III. - La nuova geografia politica.................................................................................6Documento IV. - Programma Cinquestelle - Luigi Di Maio..........................................................10Documento V. - Programma Lega - Matteo Salvini......................................................................13Documento VI. - Dichiarazione di Luigi Di Maio.........................................................................25Documento VII. - Fëdor Michailovic Dostoevskij........................................................................26Documento VIII. - The Federalist Papers: No. 10.........................................................................28

Presentiamo una serie di documenti inerenti, direttamente o indirettamente, lanuova geografia politica, i “federatori”, la “federalizzazione” (quest’ultima già inatto attraverso una serie di modifiche legislative profonde, vedi Legge Bassanini eTitolo V – modifiche attraverso le quali la sinistra si proponeva di sterilizzare lespinte leghiste – ora ci ritroviamo una lega sovranista, che prima o poi dovràripescare il logo con la scritta Lega Nord), il “federalismo”.

A proposito di politici che hanno svolto un ruolo da “federatori”, negli ultimiventiquattro anni abbiamo avuto Berlusconi, D’Alema, Prodi, Renzi – riportiamoqualche perla di costoro e un nostro commento:

Era assolutamente necessario ritrovare ilsentimento di “Italia come Patria” anche nelNord, per poter dare ai problemi posti dalla Legauna risposta che evitasse ogni tentazioneseparatista.

Offrimmo allora a Bossi una via che tenesseconto e accogliesse il sentimento del Nord edevitasse i danni di un confronto senza mediazionepolitica tra la Lega e lo Stato.

Berlusconi - 27 marzo 2009

Non cercate nel suo discorso cosaha fatto per il Sud perché nontroverete una parola.

Ve lo diciamo noi: ha garantito cherestasse saldamente attaccato alcarro padano, grazie anche allamodifica del titolo V dellacostituzione regalatagli dalla sinistra.

Zenone di Elea - 28 marzo 2009

Al congresso dell'Mpa (marzo 2009) RenatoSchifani: "Siamo tutti convinti, avendo a cuore losviluppo non diseguale della nostra nazione, che ilfuturo federalismo dovrà essere solidale. Se ilfederalismo terrà conto delle diverse realtà delnostro Paese e interverrà per armonizzarne leesigenze, non creando freni allo sviluppo delle areeforti e sostenendo la crescita di quelle più fragili,potremo offrire all'Italia l'opportunità dicontinuare ad essere un grande paese, prospero,libero e sicuro".

Al congresso dell'Mpa (marzo 2009)Massimo D'Alema rivendica: "lariforma federalista è stata fatta dalcentrosinistra, frutto dellaBicamerale da me presieduta. Ora siparla di una misura attuativa diquella riforma. Quindi lei parla conil padre del federalismo".

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FORA… EDITORIALE – NICOLA ZITARA * Documento I * 2

Documento I. - FORA...EDITORIALE - NICOLA ZITARA

Siderno, 28 febbraio 2000A partire dei primi decenni unitari - cioè da centovent’anni - il Sud vive in una condizione

di permanente mancanza di lavoro. Quella che fino a qualche decennio fa veniva chiamata"la questione meridionale", in sostanza, non è altro che inoccupazione, disoccupazionepermanente e generalizzata.

Lo stato italiano è nato (1861) quando tutta l’Europa stava passando dall’artigianatoall’industria e dall’agricoltura estensiva a quella intensiva. Questo passaggio ha modificatoradicalmente il rapporto tra il lavoratore e il costo degli strumenti di lavoro. Prima, laproduttività era molto bassa (se confrontata con l’attuale), ma per essere un produttorebastava un attrezzo semplice, come una zappa, un martello, un’ascia, una vela. Cambiatol’assetto, sono alcuni cambiamenti epocali, fra cui:

ogni posto di lavoro impegna un capitale consistente, a volte parecchi miliardi, una cifrache nessun lavoratore possiede, o come si dice correttamente, un capitale;

la produttività del lavoro è cresciuta e continua a crescere enormemente, di conseguenzauna minoranza di lavoratori, insediati su spazi ristretti, producono quanto il marcatorichiede, cioè quello che masse sterminate di uomini sono in condizione di comprare.L’esempio classico è quello delle cotonine, la cui produzione, un tempo, impegnava decinedi milioni di telai e di tessitori e tessitrici, interi continenti, mentre oggi è coperta da qualchemigliaio di impianti, ciascuno dei quali impiega qualche centinaio di lavoratori.

Nella sua fase genetica, il capitale è produzione non consumata, risparmio. Il risparmiopuò essere volontario o imposto dallo stato. Lo stato italiano ha imposto al popolomeridionale un risparmio forzoso, in alcuni momenti fino alla fame. Il capitale così formatoè stato consegnato nelle mani degli imprenditori e dei tangentisti padani, che se ne sonoappropriati e sempre con l’aiuto dello stato italiano l’hanno enormemente allargato). PerGramsci, che aveva capito tutto ma preferì tacere sulla convergenza d’interessi tra capitalistie aristocrazie operaie padane, era questa, e non altro, la cosiddetta questione meridionale.

Il Sud è senza lavoro perché non controlla il proprio risparmio. Non può usarlo perrealizzare il suo passaggio a paese moderno. Questo vincolo non è interno, ma esterno allasocietà meridionale e viene dallo STATO ITALIANO, che è uno stato falsamente nazionale.Esso infatti ha assolto la funzione storica di assicurare buoni profitti alle aziende e il pienoimpiego dei lavoratori nelle regioni padane. Oggi lo stato di Ciampi, di Amato, di Prodi, diD’Alema, cioè sempre lo stato nordista della Confindustria, guida dette regioni - forti neiconfronti del Sud, deboli invece nel cozzo con l’economia tedesca - a inserirsi nel sistemacapitalistico europeo con il minor numero di morti sul campo.

Da dieci anni il Sud sta pagando il biglietto d’ingresso del Centronord in Europa. Ci sonostati anche dei costi precedenti, come la mancata industrializzazione e l’annientamentodell’agricoltura meridionale, ma verità storica vuole che essi non siano messi in conto aipartener europei, ma al reuccio FIAT e ai duchini confindustriali (giavan signori, delleGrazie alunni) che, in cambio d’arance, sono riusciti a collocare fabbriche automobilistichee vetture in Spagna e nei paesi nordafricani. Lo stesso sire di Mirafiori e i ducetti delle

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FORA… EDITORIALE – NICOLA ZITARA * Documento I * 3

grandi confederazioni sindacali, in cambio dell’industrializzazione al Sud hanno volutoquattrini, strade, città d’arte, benessere, garanzie in fabbrica e fuori, la Scala primo teatro delmondo, il Reggio di Parma, una città dove si potrebbe fischiare persino Pavarotti, il Milanfra i grandi della storia della civiltà, la Bocconi, fonte unica dell’italico sapere, le altre leuniversità, la ricerca e mille altre cose ancora, non esclusa la rottamazione. Per non parlaredelle glorie del Cavallino Rosso e di Luna anch’essa Rossa.

E Napoli canta. Canta la lupara.Se non avverrà un miracolo - una cosa che neanche il governatore Fazio nel suo devoto

messianesimo riesce a immaginare - ancora una volta il Sud andrà alla perdizione. C’è ingiro per questi luoghi malfamati gente che a cinquant’anni non ha mai visto un lavoro e unapaga. Dal 1975 ad oggi, un’intera generazione - quattro milioni di persone - è stataprofondamente ferita. Fra dieci anni, ancora a metà della sua parabola vitale, la prossimagenerazione si renderà conto d’essere stata interamente bruciata.

E'un fatto ormai storicamente certo: con noi meridionali, la patria italiana è peggio delConte Ugolino.

Il Meridione è grande tre volte la Svizzera o l’Austria, sette volte l’Irlanda, due volte ilBelgio. Non siamo troppo piccoli per essere uno stato indipendente.

I lavoratori meridionali non sono di Serie B. Sono lavoratori del primo livello mondiale.Dovunque l’emigrazione li ha portati sono stati e sono apprezzati e amati. Buoni perl’efficiente Germania, per la versatile Inghilterra, per la strutturata Francia, per l’agonisticomondo americano e per l’Australia, oggi i loro figli e nipoti sono integrati e inseriti nelleclassi superiori e dirigenti. Né si può tacere che Mario Cuomo è stato vicino a esserepresidente degli USA.

Una volta indipendente, il Sud avrebbe un tasso di sviluppo di fronte al quale quello tantoconclamato della Corea sarebbe un’inezia. La classe lavoratrice inoperosa di cui dispone ètanto avanzata che in pochi anni il Sud supererebbe il prodotto interno lordo delle regionisettentrionali.

Chi leggerà il saggio che segue (Tutta l’égalité) troverà una più estesa esposizione sultema dello stato indipendente. Tra l’altro vedrà che il separatismo di cui si parla appartiene auna categoria politica nuova. Alla sua base sta l’idea neosocialista che la funzione essenzialedello stato è ancora quella che ispirava i nostri progenitori elleni e la politica delle loro città-stato: la piena occupazione, una cosa che è tutto l’opposto dello stato-azienda nazionale (ocontinentale) del capitale.

Il nostro socialismo parte dalla lezione di Marx, ma va oltre, depurando il progetto di ciòche esso aveva di macchinoso, astratto, disumano. Non è lontano dal liberalismo giuridico -dal diritto naturale - ma confligge con il liberismo amorale degli utilitaristi anglosassoni econ l’attuale arlecchinata globalista.

E'immorale che un uomo lavori al servizio di un altro e che quest’altro (con la scusapuerile che ha fornito macchine, attrezzi e materie prime) lo espropri in parte del guadagnoche il valore aggiunto dal suo lavoro comporta nello scambio del bene prodotto.

Viviamo in mondo fatto di merci e dominato dallo scambio. Il Come già proclamato daigiusnaturalisti la libertà di vendere e comprare è una libertà primaria. La proprietà dei beniprodotti e riproducibili, delle macchine, degli attrezzi, del danaro e del capitale liquido èfondamentale. Appartiene invece a una concezione illiberale la proprietà della terra, delle

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FORA… EDITORIALE – NICOLA ZITARA * Documento I * 4

acque e dell’aria, che si configura quasi sempre come monopolio. L’acquisto e la vendita deltempo di lavoro altrui è una violenza alla natura intelligente dell’uomo, alla dignità di unaspecie che, si afferma, fatta a immagine e somiglianza di Dio. Un atto non tanto lontanodalla riduzione in schiavitù.

La parola economia nella mente di chi la coniò voleva dire governo degli interessidomestici e familiari (della casa), oggi vuol dire governo degli interessi di un’azienda, siaessa una famiglia, una fabbrica, un podere, un Comune, una Regione, una collettivitànazionale, l’intera umanità. L’intervento dell’Ente pubblico nel coordinamento delle privateattività è oggi più che mai inevitabile. Solo un Comune può aprire una strada, illuminarla,adornarla di panchine, fiori e alberi, servire gli abitanti di acqua e fogna, farci arrivare imezzi di pubblico trasporto. Oppure chiudere al traffico una via che in precedenza era apertaal transito dei veicoli. Costruire un porto, un aeroporto, assicurare delle franchigie doganali,tutelare l’incolumità di lavora esponendosi a serio rischio. E non occorre Adam Smith percapire quanto pesi sul bar, sul negozio, sulla vita quotidiana dei bambini, dei vecchi, degliadulti la capacità di dirigere dell’ente pubblico.

Non c’è economia moderna senza uno stato indipendente. Meglio degli altri lo sanno gliamericani che dal momento in cui si sono liberati del Re d’Inghilterra hanno preso abruciare le tappe per arrivare a essere la più prospera nazione del mondo.

Non c’è economia nazionale se non presieduta e governata dall’ente stato. Lo sanno benegli europei che, per non farsi sfruttare ulteriormente dall’incontrollata emissione di dollariinconvertibili, hanno fondato un loro stato, e per prima cosa nominato un governo dellamoneta del loro stato.

Basta. Siamo un grande popolo. Siamo stati alle origini della civiltà occidentale in tutti icampi. L’umiliazione di essere cornuti e mazziati come Pulcinella deve finire.

Per noi. Per i nostri figli e nipoti. Per i nostri padri e avi.Si fotta lo stato italiano, e con esso la classe degli ascari che il governo nordista foraggia

per usarci come iloti della patria milanese.Nicola Zitara

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GEOGRAFIA POLITICA M5S * Documento II * 5

Documento II. - La nuova geografia politica – M5S

FONTE: http://www.cattaneo.org/

Perché il M5S ha stravinto al Sud?

I saldi di voto che abbiamo visto finora non ci danno indicazioni sui movimenti divoto che hanno favorito il risultato elettorale del M5S, né ci spiegano come mai si èdiversificato così nettamente il suo consenso dal punto di vista territoriale.

Da dove vengono i voti del Movimento 5 stelle? Quali dinamiche spiegano ilgrande successo di questo attore politico? Per rispondere a questo interrogativol’Istituto Cattaneo ha analizzato i flussi elettorali in 9 città (Brescia, Parma, Modena,Bologna, Firenze, Livorno, Pescara, Napoli e Salerno).

Dai risultati di queste analisi è possibile evidenziare un chiaro meccanismo di votoche ha favorito il successo del Movimento al Sud, o meglio la sua non - vittoria alNord.

Questo meccanismo è visibile nei grafici presenti in figura 1, in cui sono riportate lepercentuali stimate calcolate sull’elettorato complessivo: il M5S conquista voti aidanni del Pd, ma nelle città del Nord ne cede a vantaggio della Lega.

http://www.cattaneo.org/wp-content/uploads/2018/03/Analisi-Istituto-Cattaneo-Elezioni-Politiche-2018-Movimento-5-stelle-8-marzo-2018-1.pdf

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GEOGRAFIA POLITICA * Documento III * 6

Documento III. - La nuova geografia politica

FONTE: https://elezioni.repubblica.it/UNINOMINALI PLURINOMINALI

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GEOGRAFIA POLITICA * Documento III * 7

FONTE: https://elezioni.repubblica.it/

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GEOGRAFIA POLITICA * Documento III * 8

FONTE: http://elezioni.interno.gov.it/

Italia (esclusa VALLE D'AOSTA)

Sezioni: 61.375 / 61.401 | N. collegi unin. chiusi: 108 / 115

Italia (esclusa VALLE D'AOSTA)

Sezioni: 61.374 / 61.401 | N. collegi unin. chiusi: 221 / 231

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GEOGRAFIA POLITICA * Documento III * 9

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PROGRAMMA CINQUESTELLE * Documento III * 10

Documento IV. - Programma Cinquestelle - Luigi Di Maio

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PROGRAMMA CINQUESTELLE * Documento III * 11

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PROGRAMMA CINQUESTELLE * Documento III * 12

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 13

Documento V. - Programma Lega - Matteo Salvini

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 14

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 15

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 16

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 17

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 18

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 19

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 20

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 21

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 22

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 23

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PROGRAMMA LEGA * Documento IV * 24

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Dichiarazione di Luigi Di Maio * Documento VI * 25

Documento VI. - Dichiarazione di Luigi Di Maio

Buongiorno a tutti… Un grazie a tutti voi che siete qui, grazie davvero. Allora… Per ilM5S queste elezioni politiche sono state un trionfo. Siamo i vincitori assoluti di questeelezioni.. e, quindi, prima di tutto un grande “grazie” ai circa 11 milioni di Italiani che cihanno votato e che ci hanno dato la loro fiducia, e che ci hanno onorato con la loro fiducia.È veramente un onore ricevere un tale consenso come prima forza politica del paese, adiversi, diversi punti dalla seconda.

Un altro grazie va doverosamente a chi ha permesso tutto questo, che ha iniziato, aBeppe Grillo, e a Gianroberto Casaleggio, che ormai oltre dieci anni fa hanno dato avvio aquesto percorso.

Un grazie va agli attivisti, militanti, a coloro che… a coloro che si sono adoperati inquesta campagna, che hanno dato il massimo, anche a coloro che hanno fatto le donazioni.È stata una campagna autofinanziata, non abbiamo preso finanziamenti pubblici, nonabbiamo preso finanziamenti da grandi lobbies, quindi questo è un altro nostro grandeorgoglio.

E un “grazie” e un “in bocca al lupo” va ai nuovi eletti perché il M5S triplica il numero diparlamentari nelle due camere, e questo è un grandissimo risultato che tra l’altro avevamoanche annunciato durante la campagna, che avremmo almeno triplicato il numero deiparlamentari.

Ci sono intere regioni dove ci ha votato oltre il 50% dei cittadini. Più di un cittadino sudue di intere regioni di questo paese ha votato per il Movimento. Ci sono aree in cuiabbiamo raggiunto il 75% del consenso.

Siamo primi in Liguria col 27… col 30… in Emilia col 27%... siamo primi anche inPiemonte e nel Lazio dove governiamo Torino e Roma.

E siamo una forza politica che rappresenta l’intera nazione, rappresentiamo tutto lostivale, dalla Valle d’Aosta fino alla Sicilia. Tra l’altro in Valle d’Aosta abbiamo eletto laprima donna della storia, che viene eletta parlamentare in Valle d’Aosta.

E abbiamo una forza politica – il M5S – che rappresenta l’intera nazione. Non possodire lo stesso di altri che invece sono delle forze politiche territoriali.

Sentiamo la responsabilità di dare un governo all’Italia ed è per questo che prima ditutto dobbiamo constatare che oggi le coalizioni non hanno i numeri per governare ed è perquesto che ci prendiamo questa responsabilità. Una grande responsabilità per dare ungoverno all’Italia e quindi, voglio dire, anche a tutta la comunità internazionale, a tutticoloro che ci stanno osservando, anche agli investitori, in generale ai cittadini italiani edeuropei, che noi questa responsabilità la sentiamo.

Abbiamo la grande occasione storica di portare a termine, di portare a compimentoquelle cose che aspettiamo da trent’anni. Ed è per questo, voglio dirlo chiaramente, siamoaperti al confronto con tutte le forze politiche, a partire dalla individuazione delle figure digaranzia che vorremmo individuare a capo delle due camere. Sono sicuro che il Presidentedella Repubblica saprà guidare questo momento con autorevolezza, con sensibilità, comeha sempre fatto.

Oggi, per noi, inizia la III Repubblica e la terza sarà finalmente la “Repubblica deiCittadini Italiani”. Grazie.

FONTE: https://www.radioradicale.it/scheda/535051/politiche-2018-dichiarazioni-di-luigi-di-maio TRASCRIZIONE: https://www.eleaml.org/

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Федор Достоевский - Дневник писателя * Documento VII * 26

Documento VII. - Fëdor Michailovic Dostoevskij

http://alleanzacattolica.org/dall%C2%92italia-una-all%C2%92italia-unita/

Dall’Italia “una” all’Italia “unita”Alleanza Cattolica 27 anni faFëdor Michailovic Dostoevskij,

Cristianità n. 191-192 (1991)[…] in tutto il secolo vi sono state

intelligenze diplomatiche assai astute, intriganti, con la pretesa della più reale comprensione delle cose e intanto nessuno di essi ha visto mai niente oltre la punta delproprio naso e degli interessi correnti (tra l’altro i più superficiali ed erronei). Riattaccare i fili strappatisi, mettere una toppa ad un buco, “accrescere il prezzo di qualche cosa, indorare la merce per farla sembrare nuova”, ecco il nostro compito, ecco il nostro lavoro!

Tutto ciò ha una ragione, e secondo me laprincipale è la separazione dei principi, la separazione dal popolo e l’isolamento dellementi diplomatiche in una sfera per così dire troppo mondana e astratta dall’umanità. Prendete, per esempio, il conte di Cavour — non è un’intelligenza, non è un diplomatico?

Io prendo lui come esempio perché ne è già riconosciuta la genialità e inoltre perchéè già morto. Ma che cosa non ha fatto, guardate un po’; oh sì, ha raggiunto quel che voleva, ha riunito l’Italia e che ne è risultato: per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto ilmondo, da principio quella romana antica, poi la papale.

I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia

https://www.e-reading.club/bookreader.php/20389/Dostoevskiii_-_Dnevnik_pisatelya.html

Федор Достоевский - Дневник писателя

Напротив, во все столетие являлись дипломатические умы, положим, прехитрейшие, интриганы, с претензией на реальнейшее понимание вещей, а между тем дальше своего носу и текущих интересов (да еще самых поверхностных и ошибочных) никто из них ничего не усматривал! Порванные ниточки как бы там связать, заплаточку на дырочку положить, «пену подбить, вызолотить, за новое сойдет» – вот нашедело, вот наша работа!

И всему тому есть причины – и главнейшая, по-моему, – разъединение начал, разъединение с народом и обособление дипломатических умов в слишком уж, так сказать, великосветскойи отвлеченной от человечества сфере.

Ну, возьмите, например, графа Кавура[261] – это ль был не ум, это ль недипломат? Я потому и беру его, что за ним уже решена гениальность, да к томуже и потому еще, что он умер. Но что ж он сделал, посмотрите: о, он достиг своего, объединил Италию, и что же вышло: 2500 лет носила в себе Италия мировую и объединяющую мир идею – не отвлеченную какую-нибудь, не спекуляцию кабинетного ума, а реальную, органическую, плод жизни нации, плод мировой жизни: это было объединение всего мира – сначала древнеримское, потом папское.

Народы, взраставшие и переходившие в эти два с половиной тысячелетия в Италии, понимали, что они носители мировой идеи, а непонимавшие

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Федор Достоевский - Дневник писателя * Documento VII * 27

comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano. La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale.

Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremataed esaurita (ma è stato proprio così?) ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosapossiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour?

È sorto un piccolo regno unito di second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, cedendola al più logoro principio borghese — la trentesima ripetizione di questo principio dal tempo della prima rivoluzione francese — un regno soddisfatto della sua unità, chenon significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unitàmondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine.

Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!

Fëdor Michailovic Dostoevskij***

Diario di uno scrittore, ed. it. a cura di Ettore Lo Gatto, Sansoni, Firenze 1981, 1877, Maggio-Giugno, capitolo secondo, pp. 925-926.

чувствовали и предчувствовали это. Наука, искусство – все облекалось и проникалось этим же мировым значением.

О, положим, что мировая эта идея там,под конец, сама собой износилась и вся истратилась, вся вышла (хотя вряд ли так?), но ведь что ж наконец получилось вместо-то нее, с чем поздравить теперь-то Италию, чего достигла она лучшего-то после дипломатии графа Кавура?

А явилось объединенное второстепенное королевствицо, потерявшее всякое мировое поползновение, променявшее его на самое изношенное буржуазное начало (тридцатое повторение этого начала со времени первой французской революции), – королевство, вседовольное своим единством, ровно ничего не означающим, единством механическим, а не духовным (то есть не прежним мировым единством), и, сверх того, в неоплатных долгах, и, сверх того, именно вседовольное своею второстепенностью.

Вот что получилось, вот создание графа Кавура!

Одним словом, современный дипломатесть именно «великий зверь на малые дела»![262]

Федор Достоевский

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THE FEDERALIST PAPERS * Documento VIII * 28

Documento VIII. - The Federalist Papers: No. 10

http://www.thefederalist.eu/Il federalismo nella storia del pensiero

Anno XLIII, 2001, Numero 2, Pagina 144JAMES MADISON

James Madison (1745-1836) partecipò da protagonista a tutti i principali avvenimenti cheportarono alla creazione della Federazione americana. Nel 1776 fu membro della Convenzionedella Virginia incaricata di redigerne la Costituzione. Delegato al Congresso continentale(1780), partecipò alla convenzione di Annapolis (1786) che aprì la strada alla convocazionedella Convenzione di Filadelfia dell’anno successivo, dove giocò un ruolo decisivo nel dibattitosull’elaborazione della Costituzione federale. Nel 1787 accettò l’invito di Alexander Hamilton acollaborare, insieme a John Jay, alla stesura di una serie di saggi (The Federalist) in difesadella ratifica della Costituzione federale nei tredici Stati. Il saggio numero 10 del Federalistche viene qui proposto, rappresenta una delle più efficaci difese della federazione comestrumento per preservare la democrazia e sconfiggere la faziosità in una repubblica.

Nel corso della prima legislatura federale Madison contribuì a sconfiggere gli antifederalisti,che si proponevano di emendare in senso confederale la nuova Costituzione. Fu grazie al suoimpegno che i primi dieci emendamenti, noti come Bill of Rights, vennero elaborati mantenendofermo il rifiuto di un ritorno alla Confederazione.

Tuttavia negli anni seguenti, quando si pose il problema del consolidamento del governofederale, Madison, insieme a Thomas Jefferson, contrastò duramente le politiche delSegretario al Tesoro Hamilton e del Presidente George Washington. Nel 1790 si oppose allacreazione della Banca federale e, successivamente, giunse a giustificare il diritto dei singoliStati, in primo luogo della Virginia, di rifiutarsi di sottostare, unilateralmente eindipendentemente dal parere della Corte Suprema, alle leggi approvate dal Congresso. Aquesto proposito resta significativo il suo rapporto al Congresso della Virginia (1800), piùvolte citato in seguito dai fautori del diritto di secessione nell’ambito della federazione.Presidente degli Stati Uniti per due mandati consecutivi, nel 1809 e nel 1813, dovette conciliarela sua avversione al consolidamento dei poteri federali con le esigenze di politica interna (nonpose il veto al rinnovo dello statuto della Banca centrale) e di politica estera l’istituzione di unesercito permanente).

The Same Subject ContinuedThe Union as a Safeguard Against Domestic Faction and Insurrection

From the New York Packet. Friday, November 23, 1787.MADISON

https://www.congress.gov/resources/display/content/The+Federalist+Papers

The Federalist Papers : No. 10To the People of the State of New York AMONG the numerous advantages

promised by a well constructed Union, nonedeserves to be more accurately developedthan its tendency to break and control theviolence of faction. The friend of populargovernments never finds himself so much

http://www.thefederalist.eu/

IL FEDERALISTA N. 10 (Madison)*Al popolo dello Stato di New York

Tra i numerosi vantaggi offerti da unasolida unione, nessuno merita di essere piùaccuratamente esaminato di quellorappresentato dalla tendenza di essa aspezzare e a controllare la violenza dellefazioni. Il fautore di governi popolari non si

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alarmed for their character and fate, aswhen he contemplates their propensity tothis dangerous vice.

He will not fail, therefore, to set a duevalue on any plan which, without violatingthe principles to which he is attached,provides a proper cure for it.

The instability, injustice, and confusionintroduced into the public councils, have, intruth, been the mortal diseases under whichpopular governments have everywhereperished; as they continue to be the favoriteand fruitful topics from which theadversaries to liberty derive their mostspecious declamations.

The valuable improvements made by theAmerican constitutions on the popularmodels, both ancient and modern, cannotcertainly be too much admired; but it wouldbe an unwarrantable partiality, to contendthat they have as effectually obviated thedanger on this side, as was wished andexpected.

Complaints are everywhere heard fromour most considerate and virtuous citizens,equally the friends of public and privatefaith, and of public and personal liberty, thatour governments are too unstable, that thepublic good is disregarded in the conflictsof rival parties, and that measures are toooften decided, not according to the rules ofjustice and the rights of the minor party, butby the superior force of an interested andoverbearing majority. However anxiouslywe may wish that these complaints had nofoundation, the evidence, of known factswill not permit us to deny that they are insome degree true.

It will be found, indeed, on a candidreview of our situation, that some of thedistresses under which we labor have beenerroneously charged on the operation of ourgovernments; but it will be found, at thesame time, that other causes will not aloneaccount for many of our heaviestmisfortunes; and, particularly, for thatprevailing and increasing distrust of public

troverà mai tanto imbarazzato nel considerareil carattere e il destino di questi, come quandoponga mente alla facilità con cui degeneranoquelle forme corrotte del vivere politico.

Egli, pertanto, sarà propenso ad annetteregran valore a qualunque progetto, che pur nonviolando i principi che gli sono cari,rappresenti un efficace antidoto a taletendenza.

La mancanza di stabilità, l’ingiustizia, e laconfusione che sovrintendono ai pubbliciconsessi hanno rappresentato, in verità, i malimortali di cui i governi popolari hanno finitocol perire ovunque; essi, poi, continuano afornire agli avversari della libertà leargomentazioni favorite e più feconde per leloro più speciose e declamatorie invettive.

Non si loderanno, certo, mai abbastanza inotevoli miglioramenti che le costituzioniamericane hanno apportato ai vecchi e nuovimodelli popolari; ma sarebbe, certo,insostenibile parzialità affermare che talimiglioramenti hanno ovviato a pericoli delgenere con l’efficacia che ci si sarebbe potutoaspettare o sperare.

Sentiamo lamentare, da ogni parte, alcunifra i nostri più considerati e virtuosi cittadini— cui il pubblico interesse sta a cuore quantoquello del singolo, e così la pubblica libertàcome quella individuale — che i nostrigoverni sono troppo instabili, che il benepubblico viene trascurato nel conflitto delleparti contrastanti, e che vengono spesso presedelle misure, non in base a principi digiustizia, o in considerazione dei diritti dellaminoranza, ma in forza della superioritànumerica della maggioranza interessata eprepotente. Per quanto ardente possa essere ilnostro desiderio che queste lamentele nonabbiano fondamento alcuno, l’evidenza stessadei fatti ci vieta di negarne la veridicità.

Un esame onesto della situazione dimostra,in realtà, che solo erroneamente, alcuni deimali di cui abbiamo sofferto sono stati riferitial modo di agire dei nostri governi; ma siproverà anche, al medesimo tempo, che tuttele altre cause non basteranno a giustificare

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engagements, and alarm for private rights,which are echoed from one end of thecontinent to the other. These must bechiefly, if not wholly, effects of theunsteadiness and injustice with which afactious spirit has tainted our publicadministrations.

By a faction, I understand a number ofcitizens, whether amounting to a majorityor a minority of the whole, who are unitedand actuated by some common impulse ofpassion, or of interest, adversed to the rightsof other citizens, or to the permanent andaggregate interests of the community.

There are two methods of curing themischiefs of faction: the one, by removingits causes; the other, by controlling itseffects.

There are again two methods of removingthe causes of faction: the one, by destroyingthe liberty which is essential to itsexistence; the other, by giving to everycitizen the same opinions, the samepassions, and the same interests.

It could never be more truly said than ofthe first remedy, that it was worse than thedisease. Liberty is to faction what air is tofire, an aliment without which it instantlyexpires. But it could not be less folly toabolish liberty, which is essential topolitical life, because it nourishes faction,than it would be to wish the annihilation ofair, which is essential to animal life,because it imparts to fire its destructiveagency.

The second expedient is as impracticableas the first would be unwise. As long as thereason of man continues fallible, and he isat liberty to exercise it, different opinionswill be formed. As long as the connectionsubsists between his reason and his self-love, his opinions and his passions willhave a reciprocal influence on each other;and the former will be objects to which thelatter will attach themselves. The diversityin the faculties of men, from which therights of property originate, is not less an

molte delle nostre più crude sventure e, inparticolare, non potranno essere invocate inrelazione alla diffusa e sempre crescentediffidenza per gli impegni di caratterepubblico, o all’allarme circa la difesa deidiritti dei singoli che si va sentendoecheggiare da un estremo all’altro delcontinente. Tutto ciò è dovuto principalmente,se non completamente, alla faziosità che hadeterminato nelle nostre pubblicheamministrazioni una mancanza di coerenza edi giustizia.

Per fazione intendo un gruppo di cittadiniche costituiscano una maggioranza o unaminoranza, che siano uniti e spinti da unmedesimo e comune impulso di passione o diinteresse in contrasto con i diritti degli altricittadini o con gli interessi permanenti ecomplessi della comunità.

Vi sono due metodi per curare i mali causatidalle fazioni: uno è rimuoverne le cause, e ilsecondo è controllarne gli effetti.

Vi sono due modi ancora, per distruggere lecause di una faziosità: il primo è quello didistruggere la libertà che ne è condizioneindispensabile; il secondo è quello diaccomunare tutti i cittadini in unanimità diopinioni, di passioni e di interessi.

Il detto che il rimedio è peggiore del maleha, nel primo caso, un’incomparabileesemplificazione. La libertà rappresenta per lafaziosità quel che l’aria rappresenta per ilfuoco: un alimento senza il quale essa vienesenz’altro meno. Tuttavia sarebbe altrettantofolle abolire la libertà, che è essenziale allavita politica — solo perché essa può nutrire lefazioni — quanto pensare di eliminare l’aria,che è essenziale alla vita animale, solo perchéessa dona al fuoco la sua energia distruttrice.

Il secondo espediente è inattuabile, propriocome il primo è imprudente. Finché la ragioneumana non diviene infallibile e fino a chel’uomo sarà libero di esercitarla, vi sarannosempre opinioni differenti. E fino a chesussisterà un legame tra la sua ragione el’amore che ciascuno nutre per sé medesimo,le sue convinzioni e le sue passioni subiranno

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insuperable obstacle to a uniformity ofinterests. The protection of these faculties isthe first object of government. From theprotection of different and unequal facultiesof acquiring property, the possession ofdifferent degrees and kinds of propertyimmediately results; and from the influenceof these on the sentiments and views of therespective proprietors, ensues a division ofthe society into different interests andparties.

The latent causes of faction are thus sownin the nature of man; and we see themeverywhere brought into different degreesof activity, according to the differentcircumstances of civil society. A zeal fordifferent opinions concerning religion,concerning government, and many otherpoints, as well of speculation as of practice;an attachment to different leadersambitiously contending for pre-eminenceand power; or to persons of otherdescriptions whose fortunes have beeninteresting to the human passions, have, inturn, divided mankind into parties, inflamedthem with mutual animosity, and renderedthem much more disposed to vex andoppress each other than to co-operate fortheir common good. So strong is thispropensity of mankind to fall into mutualanimosities, that where no substantialoccasion presents itself, the most frivolousand fanciful distinctions have beensufficient to kindle their unfriendly passionsand excite their most violent conflicts. Butthe most common and durable source offactions has been the various and unequaldistribution of property. Those who holdand those who are without property haveever formed distinct interests in society.Those who are creditors, and those who aredebtors, fall under a like discrimination. Alanded interest, a manufacturing interest, amercantile interest, a moneyed interest,with many lesser interests, grow up ofnecessity in civilized nations, and dividethem into different classes, actuated by

reciproci influssi: e le seconde influirannosulle prime. D’altronde la differenza di qualitàintrinseche di ciascun uomo, che rappresentala fonte dei diritti di proprietà, configura unostacolo parimenti insuperabile ad unaeventuale uniformità d’interessi. Prima curadi ogni governo dovrà, infatti, essere lasalvaguardia di queste qualità individuali. Edalla protezione delle facoltà di guadagnodistribuite in minore o maggiore misura inciascun individuo, nasce, naturalmente, ilpossesso di beni di tipo e misura differenti; edall’influsso esercitato da questi beni sulleopinioni e sui sentimenti dei rispettiviproprietari, deriva una divisione della societàin interessi ed in partiti differenti.

Le cause latenti della faziosità sono, così,intessute nella natura stessa dell’uomo; e noile vediamo, ovunque, più o meno operanti, aseconda di quelle che sono le varie situazionidi una società civile.

Una appassionata partecipazione a varieopinioni politiche, o religiose, o d’altrogenere, su questioni di carattere pratico o suspeculazioni teoriche; una devozione per varicapi in lotta per la preminenza e per il potere,o per persone di diverso genere, le cui fortunesiano importanti per le umane passioni,hanno, di volta in volta, diviso l’umanità indiversi partiti, infiammando gli uomini direciproca animosità e rendendoli assai piùpronti alla reciproca oppressione evessazione, che non ad una mutuacooperazione per il raggiungimento di un finecomune. Tale e tanto forte è questa tendenzadell’umanità ad abbandonarsi all’odioreciproco che, laddove siano venute amancare delle ragioni più solide, sono bastatispunti e distinzioni dei più futili e fantasticiper eccitare le malevole passioni e generare ipiù violenti conflitti.

Le fonti più comuni e durature di faziositàsono, tuttavia, fornite dalla varia o inegualedistribuzione delle ricchezze. Coloro cheposseggono e coloro che non hanno proprietàhanno sempre costituito i contrastanti interessinella società. Similmente, i creditori da una

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different sentiments and views. Theregulation of these various and interferinginterests forms the principal task of modernlegislation, and involves the spirit of partyand faction in the necessary and ordinaryoperations of the government.

No man is allowed to be a judge in hisown cause, because his interest wouldcertainly bias his judgment, and, notimprobably, corrupt his integrity. Withequal, nay with greater reason, a body ofmen are unfit to be both judges and partiesat the same time; yet what are many of themost important acts of legislation, but somany judicial determinations, not indeedconcerning the rights of single persons, butconcerning the rights of large bodies ofcitizens? And what are the different classesof legislators but advocates and parties tothe causes which they determine? Is a lawproposed concerning private debts? It is aquestion to which the creditors are partieson one side and the debtors on the other.Justice ought to hold the balance betweenthem. Yet the parties are, and must be,themselves the judges; and the mostnumerous party, or, in other words, the mostpowerful faction must be expected toprevail. Shall domestic manufactures beencouraged, and in what degree, byrestrictions on foreign manufactures? arequestions which would be differentlydecided by the landed and themanufacturing classes, and probably byneither with a sole regard to justice and thepublic good. The apportionment of taxes onthe various descriptions of property is anact which seems to require the most exactimpartiality; yet there is, perhaps, nolegislative act in which greater opportunityand temptation are given to a predominantparty to trample on the rules of justice.Every shilling with which they overburdenthe inferior number, is a shilling saved totheir own pockets.

It is in vain to say that enlightenedstatesmen will be able to adjust these

parte ed i debitori dall’altra. Gli interessi deiproprietari agrari, quelli degli industriali, deicommercianti, dei possessori di capitaliliquidi insieme ad altri minori crescono, dinecessità, nelle nazioni civili e si ripartisconoin diverse classi sollecitate ad agire da varisentimenti e valutazioni.

Compito primo della legislazione modernaè, appunto, la regolamentazione di questiinteressi svariati e delle loro reciprocheinterferenze, il che implica un certo spirito diparte, fin nell’esplicazione delle comuniattività di ordinaria amministrazione.

A nessun individuo è concesso di fungereda giudice in una causa che lo riguardipersonalmente, dacché il suo stesso interessesvierebbe senza meno il suo giudizio e, conogni probabilità, ne comprometterebbel’integrità. Analogamente, anzi a maggiorragione, non è possibile che un certo numerodi individui sia allo stesso tempo giudice eparte in causa; eppure cosa mai sono molti trai più importanti atti legislativi, se nondeliberazioni di giudizio concernenti non idiritti di un solo individuo, ma quelli di larghemasse di cittadini? E cosa sono mai le variecategorie di legislatori se non parti edavvocati delle cause sulle quali deliberano?V’è, ad esempio, una proposta di leggerelativa ai delitti privati? Ecco subito unaquestione in cui le parti sono costituite daicreditori e dai debitori. La giustizia dovrebbemantenere l’equilibrio tra i due. Tuttavia leparti sono, ed in effetti debbono essere, essestesse giudici; è quindi prevedibile che laparte più numerosa, o, in altre parole, lafazione più potente finirà per prevalere. Sidovranno incoraggiare le fabbriche nazionali,imponendo restrizioni sui manufatti esteri, edin qual misura? Sono tutte questioni su cui lacategoria dei fabbricanti e quella deifinanzieri deciderebbero diversamente enessuna delle due, probabilmente, avrebbemente soltanto al pubblico bene e allagiustizia.

L’imposizione di tasse sui vari tipi diproprietà sembrerebbe richiedere la massima

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clashing interests, and render them allsubservient to the public good. Enlightenedstatesmen will not always be at the helm.Nor, in many cases, can such an adjustmentbe made at all without taking into viewindirect and remote considerations, whichwill rarely prevail over the immediateinterest which one party may find indisregarding the rights of another or thegood of the whole.

The inference to which we are brought is,that the CAUSES of faction cannot beremoved, and that relief is only to be soughtin the means of controlling its EFFECTS.

If a faction consists of less than amajority, relief is supplied by the republicanprinciple, which enables the majority todefeat its sinister views by regular vote. Itmay clog the administration, it mayconvulse the society; but it will be unable toexecute and mask its violence under theforms of the Constitution. When a majorityis included in a faction, the form of populargovernment, on the other hand, enables it tosacrifice to its ruling passion or interestboth the public good and the rights of othercitizens. To secure the public good andprivate rights against the danger of such afaction, and at the same time to preserve thespirit and the form of popular government,is then the great object to which ourinquiries are directed. Let me add that it isthe great desideratum by which this form ofgovernment can be rescued from theopprobrium under which it has so longlabored, and be recommended to the esteemand adoption of mankind.

By what means is this object attainable?Evidently by one of two only. Either theexistence of the same passion or interest ina majority at the same time must beprevented, or the majority, having suchcoexistent passion or interest, must berendered, by their number and localsituation, unable to concert and carry intoeffect schemes of oppression. If the impulseand the opportunity be suffered to coincide,

esattezza ed imparzialità; pure, nessun altroatto legislativo offre maggiori tentazioni alpartito dominante di calpestare le regole dellagiustizia. Ogni singolo scellino, con cui essocarica la minoranza, rappresenta uno scellinorisparmiato alle proprie tasche.

E’ vano affermare che illuminati uomini diStato ben sapranno conciliare questicontrastanti interessi, convogliandoli tuttiverso il pubblico bene. Gli statisti illuminatinon saranno sempre a portata di mano. Né,d’altronde, in molti casi, questa conciliazionepotrebbe avvenire senza tenere d’occhioalcune considerazioni indirette e remote,considerazioni che avranno difficilmente lameglio sull’interesse immediato che unadeterminata parte potrebbe avere a trascuraregli interessi di un’altra parte, o anche ilpubblico bene.

La conclusione, cui siamo tratti, saràdunque la seguente: che le cause di faziositànon possono venire eliminate e che bisogna,dunque, limitarsi a trovare dei rimedi atti alimitare gli effetti di essa.

Se una fazione non raggiunge lamaggioranza, il principio repubblicano stessofornisce il rimedio, concedendo allamaggioranza il diritto di frustrarne i sinistriintenti per mezzo del voto. Essa potràintralciare l’amministrazione e mettere inrivoluzione la società, ma non le saràpossibile far uso della propria violenza emascherarla sotto un formale rispetto dellacostituzione. D’altro lato, invece, se lamaggioranza stessa fa parte di una fazione, gliistituti di governo popolare le permettono disacrificare il pubblico interesse ed il benedegli altri cittadini alla propria passione ointeresse dominante.

Pertanto, il grande oggetto della nostraricerca dovrà proprio essere comesalvaguardare il pubblico interesse ed il benedei singoli dal pericolo di una tale fazione,senza, d’altronde, intaccare lo spirito e laprassi democratica. Lasciate che aggiunga chequesto è il rimedio grandemente desiderato,per mezzo del quale questa forma di governo

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we well know that neither moral norreligious motives can be relied on as anadequate control. They are not found to besuch on the injustice and violence ofindividuals, and lose their efficacy inproportion to the number combinedtogether, that is, in proportion as theirefficacy becomes needful.

From this view of the subject it may beconcluded that a pure democracy, by whichI mean a society consisting of a smallnumber of citizens, who assemble andadminister the government in person, canadmit of no cure for the mischiefs offaction. A common passion or interest will,in almost every case, be felt by a majorityof the whole; a communication and concertresult from the form of government itself;and there is nothing to check theinducements to sacrifice the weaker party oran obnoxious individual. Hence it is thatsuch democracies have ever been spectaclesof turbulence and contention; have everbeen found incompatible with personalsecurity or the rights of property; and havein general been as short in their lives asthey have been violent in their deaths.Theoretic politicians, who have patronizedthis species of government, haveerroneously supposed that by reducingmankind to a perfect equality in theirpolitical rights, they would, at the sametime, be perfectly equalized and assimilatedin their possessions, their opinions, andtheir passions.

A republic, by which I mean agovernment in which the scheme ofrepresentation takes place, opens a differentprospect, and promises the cure for whichwe are seeking. Let us examine the pointsin which it varies from pure democracy, andwe shall comprehend both the nature of thecure and the efficacy which it must derivefrom the Union.

The two great points of differencebetween a democracy and a republic are:first, the delegation of the government, in

potrà risollevarsi dall’obbrobrio sotto cui ègiaciuta per tanto e potrà essere raccomandataalla stima dell’umanità perché venga messa inatto.

Ma in quale modo raggiungere un simileobiettivo? Evidentemente vi sono uno o duemezzi soltanto. O si deve prevenire lapossibilità che la stessa passione o lo stessointeresse prevalgano nel medesimo tempo intutta una maggioranza, o la maggioranzastessa, che fosse coinvolta nella medesimapassione o nel medesimo interesse, deveessere posta in condizioni vuoi numeriche,vuoi ambientali, tali da non poter tramare omettere in pratica delle misure oppressive. Sesi lasceranno coincidere impulso e possibilitàd’agire, ben sappiamo come non vi sianoremore di carattere religioso o morale chepossano agire con sufficiente efficacia. Taliremore non sono adeguate nemmeno quandosi tratta delle ingiustizie e delle violenzeperpetrate dai singoli, ed indubbiamente laloro efficacia diminuisce progressivamentevia via che aumenta il numero dei complici,vale a dire via via che essa diventa più chemai necessaria. Da questa visionedell’argomento si potrebbe concludere cheuna democrazia pura, col che intendo riferirmiad una società di pochi cittadini, che siriuniscono ed amministrano di persona la cosapubblica, non offre alcun possibile rimedio aiguai delle fazioni. Avverrà quasi sempre cheun interesse o una passione accomunino lamaggioranza; la stessa forma di governofavorisce le possibilità di comunicazione e diaccordo; e nulla v’è che possa controllareimpulsi che spingono a sacrificare la parte piùdebole o un individuo poco gradito.

E’ cosi, pertanto, che le democrazie hannosempre offerto spettacolo di turbolenza e didissidi, si sono sempre dimostrate in contrastocon ogni forma di garanzia della persona odelle cose; e hanno vissuto una vita che è statatanto breve, quanto violenta ne è stata lamorte.

I teorici della politica che hanno esaltatoquesto tipo di convivenza politica, hanno

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the latter, to a small number of citizenselected by the rest; secondly, the greaternumber of citizens, and greater sphere ofcountry, over which the latter may beextended.

The effect of the first difference is, on theone hand, to refine and enlarge the publicviews, by passing them through the mediumof a chosen body of citizens, whose wisdommay best discern the true interest of theircountry, and whose patriotism and love ofjustice will be least likely to sacrifice it totemporary or partial considerations. Undersuch a regulation, it may well happen thatthe public voice, pronounced by therepresentatives of the people, will be moreconsonant to the public good than ifpronounced by the people themselves,convened for the purpose. On the otherhand, the effect may be inverted. Men offactious tempers, of local prejudices, or ofsinister designs, may, by intrigue, bycorruption, or by other means, first obtainthe suffrages, and then betray the interests,of the people. The question resulting is,whether small or extensive republics aremore favorable to the election of properguardians of the public weal; and it isclearly decided in favor of the latter by twoobvious considerations:

In the first place, it is to be remarked that,however small the republic may be, therepresentatives must be raised to a certainnumber, in order to guard against the cabalsof a few; and that, however large it may be,they must be limited to a certain number, inorder to guard against the confusion of amultitude. Hence, the number ofrepresentatives in the two cases not being inproportion to that of the two constituents,and being proportionally greater in thesmall republic, it follows that, if theproportion of fit characters be not less in thelarge than in the small republic, the formerwill present a greater option, andconsequently a greater probability of a fitchoice.

ritenuto, a torto, che ponendo tutti gli uominiin uno stato di perfetta eguaglianza per quantoriguarda i loro diritti politici, essi neavrebbero potuto automaticamente livellareperfettamente le proprietà, le opinioni e lepassioni.

Una repubblica, e con ciò intendo riferirmiad un regime politico in cui operi il sistema dirappresentanza, apre diverse prospettive, edoffre il rimedio che andiamo cercando.Esaminiamo dunque i punti in cui essadifferisce da una pura democrazia, e bencomprenderemo vuoi la natura del rimedio,vuoi la maggiore efficacia che l’Unione nonmancherebbe di fornirle.

I due grandi elementi di differenziazione trauna democrazia e una repubblica sono iseguenti: in primo luogo nel caso diquest’ultima vi è una delega dell’azionegovernativa ad un piccolo numero di cittadinieletto dagli altri; in secondo luogo, essa puòestendere la sua influenza su un maggiornumero di cittadini e su una maggioreestensione territoriale.

Risultato del primo punto è, da un lato,quello di affinare ed allargare la visionedell’opinione pubblica, attraverso lamediazione di un corpo scelto di cittadini, lacui provata saggezza può meglio discernerel’interesse effettivo del proprio paese ed il cuipatriottismo e la cui sete di giustiziarenderebbero meno probabile che si sacrifichiil bene del paese a considerazioniparticolarissime e transitorie. In un regime diquesto genere, può ben avvenire che la vocedel popolo, espressa dai suoi rappresentanti,possa meglio rispondere al bene di tutti, diquanto non avverrebbe se essa fosse espressadirettamente dal popolo riunito con questospecifico scopo. D’altro canto il risultato puòessere capovolto. Individui faziosi, schiavi dipregiudizi locali, che accarezzino sinistridisegni, potrebbero riuscire, con l’intrigo o lacorruzione o con altri mezzi, ad ottenere,dapprima, il suffragio popolare e, quindi,tradire gli interessi del popolo che li avesseeletti. L’argomento che ne risulta è il

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In the next place, as each representativewill be chosen by a greater number ofcitizens in the large than in the smallrepublic, it will be more difficult forunworthy candidates to practice withsuccess the vicious arts by which electionsare too often carried; and the suffrages ofthe people being more free, will be morelikely to centre in men who possess themost attractive merit and the most diffusiveand established characters.

It must be confessed that in this, as inmost other cases, there is a mean, on bothsides of which inconveniences will befound to lie. By enlarging too much thenumber of electors, you render therepresentatives too little acquainted with alltheir local circumstances and lesserinterests; as by reducing it too much, yourender him unduly attached to these, andtoo little fit to comprehend and pursue greatand national objects. The federalConstitution forms a happy combination inthis respect; the great and aggregateinterests being referred to the national, thelocal and particular to the State legislatures.

The other point of difference is, thegreater number of citizens and extent ofterritory which may be brought within thecompass of republican than of democraticgovernment; and it is this circumstanceprincipally which renders factiouscombinations less to be dreaded in theformer than in the latter. The smaller thesociety, the fewer probably will be thedistinct parties and interests composing it;the fewer the distinct parties and interests,the more frequently will a majority befound of the same party; and the smaller thenumber of individuals composing amajority, and the smaller the compasswithin which they are placed, the moreeasily will they concert and execute theirplans of oppression. Extend the sphere, andyou take in a greater variety of parties andinterests; you make it less probable that amajority of the whole will have a common

seguente: se siano più adatte ad eleggerebuoni custodi della cosa pubblica le piccole ole grandi repubbliche. Tale questione dovrà,senz’altro, essere decisa in favore di questeultime, in considerazione di due ovviargomenti: si dovrà in primo luogo notarecome, per quanto piccola la repubblica possaessere, i rappresentanti dovranno sempreraggiungere un certo numero per evitare lepossibili mene di pochi: e che, per grande chepossa essere, quelli dovranno essere limitatiad un certo numero, per evitare la confusionegenerale della massa. Da qui risulta come ilnumero dei rappresentanti, in ambedue i casi,non sia proporzionato a quello di coloro che lieleggono, ed essendo, anzi, relativamentemaggiore nella piccola repubblica, neconsegue che, se la proporzione di personalitàadatte al compito non è minore nella granderepubblica, essa presenterà maggiorelarghezza di scelta e, conseguentemente,migliori probabilità di effettuare tale sceltacon discernimento.

In secondo luogo, dacché ciascunrappresentante sarà scelto da un numero dicittadini che sarà maggiore nella grande chenella piccola repubblica, rimarrà più difficilea candidati immeritevoli tramare e mettere inpratica le manovre tortuose con cui troppospesso si effettuano le elezioni; inoltre,essendo il suffragio popolare più libero, essosi indirizzerà più facilmente verso uomini chepresentino reali meriti e fermi e conosciuticaratteri.

Si deve ora ammettere che, in questo comein molti altri casi, esiste una zona comune, perambedue le soluzioni, in cui si riscontrerannoinconvenienti. Allargando troppo il numerodegli elettori, si farà sì che il rappresentantesia troppo poco al corrente di tutte le piccolesituazioni ed interessi locali; mentre,riducendolo troppo, avverrà che egli vi siaanche troppo attaccato e poco atto acomprendere le questioni di caratterenazionale ed a prestare per esse la propriaopera. La costituzione federale rappresenta,da questo punto di vista, un felice

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motive to invade the rights of other citizens;or if such a common motive exists, it willbe more difficult for all who feel it todiscover their own strength, and to act inunison with each other. Besides otherimpediments, it may be remarked that,where there is a consciousness of unjust ordishonorable purposes, communication isalways checked by distrust in proportion tothe number whose concurrence is necessary.

Hence, it clearly appears, that the sameadvantage which a republic has over ademocracy, in controlling the effects offaction, is enjoyed by a large over a smallrepublic,--is enjoyed by the Union over theStates composing it. Does the advantageconsist in the substitution of representativeswhose enlightened views and virtuoussentiments render them superior to localprejudices and schemes of injustice? It willnot be denied that the representation of theUnion will be most likely to possess theserequisite endowments. Does it consist in thegreater security afforded by a greatervariety of parties, against the event of anyone party being able to outnumber andoppress the rest? In an equal degree doesthe increased variety of parties comprisedwithin the Union, increase this security.Does it, in fine, consist in the greaterobstacles opposed to the concert andaccomplishment of the secret wishes of anunjust and interested majority? Here, again,the extent of the Union gives it the mostpalpable advantage.

The influence of factious leaders maykindle a flame within their particular States,but will be unable to spread a generalconflagration through the other States. Areligious sect may degenerate into apolitical faction in a part of theConfederacy; but the variety of sectsdispersed over the entire face of it mustsecure the national councils against anydanger from that source. A rage for papermoney, for an abolition of debts, for anequal division of property, or for any other

compromesso: infatti, essa prescrive che gliinteressi di carattere generale venganodelegati al legislativo centrale, mentre quellidi carattere locale e particolare rimangano dicompetenza delle assemblee legislative deivari Stati.

Altro punto di differenziazione è ilseguente: che un regime repubblicano puòabbracciare un maggior numero di cittadini edun più territorio di quanto non possa unregime democratico ed è proprio questacircostanza che fa sì che le possibili manovredelle fazioni siano da temere meno nel primo,che nel secondo caso.

Quanto più piccola è la società, tanto minorisaranno probabilmente gli interessi e le partiche la compongono; quanto meno numerosiquesti singoli interessi e queste parti tanto piùfacilmente si potrà formare una maggioranzache condivida il medesimo interesse; e quantopiù è il numero dei cittadini che basti acostituire una maggioranza, quanto piùlimitata la zona in cui essi agiscono, tanto piùfacilmente essi potranno tramare ed eseguire iloro disegni di oppressione. Allargate la zonad’azione ed introducete una maggiore varietàdi partiti e d’interessi e renderete menoprobabile l’esistenza di una maggioranza che,in nome di un comune interesse, possa agirescorrettamente nei riguardi dei diritti deglialtri cittadini; oppure, anche qualora esistesseuna simile comunità di interessi, sarà certopiù difficile, a coloro che ne partecipino, ilriconoscere e il valutare la propria forza el’agire d’accordo con altri. Accanto ad altriostacoli si può notare come, dove esistecoscienza di propositi ingiusti o disonorevoli,la diffidenza reciproca esercita tanto maggiorcontrollo sulla possibilità di comunicare e diaccordarsi, quanto maggiore sarà il numero dicoloro la cui complicità sarebbe necessaria.

Donde appare chiaramente come l’Unionepossa vantare, rispetto agli Stati che lacompongono, la stessa superiorità che unarepubblica può vantare nei riguardi di unarepubblica più piccola, ed una repubblica ingenere nei riguardi della democrazia, per

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improper or wicked project, will be less aptto pervade the whole body of the Unionthan a particular member of it; in the sameproportion as such a malady is more likelyto taint a particular county or district, thanan entire State.

In the extent and proper structure of theUnion, therefore, we behold a republicanremedy for the diseases most incident torepublican government. And according tothe degree of pleasure and pride we feel inbeing republicans, ought to be our zeal incherishing the spirit and supporting thecharacter of Federalists.

quanto si riferisce al controllo delle azionifaziose.

Tale vantaggio proviene, forse, dal fatto chei rappresentanti, in questo caso, sarebberoindividui superiori, per le proprie illuminateopinioni e per i propri virtuosi sentimenti, aipregiudizi locali e alle manovre meno chegiuste? Non vi è dubbio alcuno che irappresentanti dell’Unione saranno piùfacilmente in grado di rispondere a questirequisiti. Consiste invece nella maggioregaranzia offerta dalla più ampia varietà diopinioni e di interessi che si oppone allapossibilità che uno di questi gruppi possasuperare ed opprimere gli altri? Anche inquesto caso, la maggiore varietà di gruppidiversi, inclusi nell’Unione, aumenta quellagaranzia. O consiste esso, infine, nei maggioriostacoli che si oppongono all’attuazione dellesegrete speranze di una maggioranza ingiustaed interessata? Anche in questo casol’ampiezza dell’Unione le fornisce il piùsostanzioso vantaggio.

L’influenza di capi faziosi può appiccarfuoco nei loro Stati, ma non sarà in grado diprovocare, attraverso tutti gli altri, unaconflagrazione generale. Una determinataconfessione religiosa può, in una qualcheparte della Confederazione, degenerare inepisodi di faziosità politica, ma la gran varietàdi confessioni, diffuse in ogni dove sulla suasuperficie, difenderà le assemblee nazionalida ogni pericolo di tal sorta.

Sarà assai più difficile che una follia voltaad ottenere che venga emessa carta moneta, oaboliti i debiti o divisa pariteticamente laproprietà, o infine che si metta in atto unqualunque altro progetto insensato edimpossibile, si diffonda in tutta l’Unionepiuttosto che in una parte di essa; così come èassai più facile che tale malanno pervada unazona o un distretto particolare, piuttosto cheun intero Stato.

Il rimedio che la repubblica offre per i malipiù tipici del regime repubblicano risiededunque nell’ampiezza e nella strutturadell’Unione. E quanto più noi saremo lieti ed

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orgogliosi di essere repubblicani, tanto piùdovremo salvaguardare e rinforzare in noistessi le nostre convinzioni di federalisti.

(a cura di Franco Spoltore)* Da Alexander Hamilton, James Madison,

John Jay, Il Federalista, Bologna, Il Mulino,1997.

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