Febbraio 2 – Newsletter POLITICHE ABITATIVE · Nel corso dell’audizione alla commissione...

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16 Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori...... SPI CGIL: Spi Stories, il concorso di cortometraggi indetto da LiberEtà in collaborazione con lo Spi Cgil:....................................................................pag. 7 SUNIA: Abitare la città: rigenerare spazi, progettare politiche”:Convegno a Catania....................................................................................................pag. 8 Dai territori: Campania: intesa Cna e AGCI per edilizia sociale a Salerno; Emilia Romagna: convenzione tra Comune e sindacati per rinegoziazione delle locazioni; Friuli Venezia Giulia: sportelli “Risposta Casa”; Liguria: edilizia: progetto “Enershift” per risparmio energetico; Puglia: protocollo CGIL/Comune a Lecce sull’utilizzo dei Fondi Europei; Umbria: alloggi di edilizia residenziale sociale a Foligno..................................pag 9/10 Il mercato immobiliare residenziale italiano cresce nel 2016 del 18,9%. Tra le grandi città gli incrementi maggiori si registra- noa a Torino, Bologna, Genova e Milano. Rispetto al 2015, aumenta l’acquisto del- la nuda proprietà (+11,5%). In rialzo gli acquisti tramite mutuo che segnano un +27,3%. Scende del 4% rispetto al 2015 la rata mensile iniziale aggirandosi sulla media nazionale di 587 euro (Agenzia delle Entrate, Andamento del mercato immobiliare nel IV trimestre 2016 e sintesi annua)........................... pag. 4 il dato è confermato anche dall'ISTAT, attraverso le convenzioni notarili di compravendita per unità immobiliari ri- levate nel terzo trimestre 2016 (172.301) che segnano un +19,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Le convenzioni per mutui e finanziamenti stipulati sono stati 93.997, +9,8% rispet- to allo stesso periodo del 2015 (ISTAT, Mercato delle compravendite e mutui di fonte notarile)...........................................................pag. 5 La Banca d’Italia ha presentato alcuni ri- sultati di una ricerca sui meccanismi di agglomerazione urbana e il loro legame con la crescita economica. E' stata illustrata l’evidenza empirica preliminare relativa all’analisi dei divari salariali, di innovatività e di produttività fra i lavoratori e le imprese residenti nelle aree urbane e in quelle non urbane e l’andamento dei prezzi immobiliari in rapporto alla capacità di accesso al credito e alla rigidità dell’offerta di abitazioni residenziali. (Banca d'Italia, primi risultati del progetto di ricerca “Sviluppo ur- bano, agglomerazioni produttive e crescita economica”).......pag.6 CGIL, FILLEA e SUNIA hanno presentano la proposta di un Piano di Edilizia Residenziale Sociale contro disagio abitativo e disoccupazione. La proposta vuole costituire un preliminare tra- ducibile in un atto normativo e rappresenta un'ipotesi con ele- menti concreti, nel tentativo di contribuire a delineare una possi- bile risposta sulla praticabilità di un intervento nel settore dell'ERS. Una proposta che rappresenterebbe, inoltre, un impor- tante stimolo all’innovazione del settore edile e alla creazione di nuova occupazione................................................................ pag. 1 Sono state firmate le Convenzioni per i primi 24 progetti del “Bando Periferie”, tra sindaci e Presidente del Consiglio che ha annunciato l'impegno del Governo sulla totalità delle 120 proposte presentate, specificando che le risorse economiche ci sono. Per il piano di riqualificazione delle aree urbane degradate la Presidenza del Consiglio dei ministri ha informato che entro maggio sarà pubblicata la graduatoria delle proposte ammesse che, però, potranno contare su una dotazione di soli 78 milioni di euro, a fronte dei 200 milioni stanziati inizialmenti.................pag. 2 A gennaio si è svolto il Meeting Nazionale ESPON 2020 e UR- BACT III: dal confronto tra soggetti pubblici, università e privati, sono arrivati concreti segnali di interesse per le opportunità offer- te dai nuovi programmi di cooperazione territoriale europea, ESPON 2020 e URBACT III. Nell'incontro sono state sottolineate le maggiori tendenze in atto nelle aree urbane e, di conseguenza, il ruolo di città e aree urbane nelle strategie europee: il futuro di sviluppo dell'UE dipenderà dallo stato delle città (raggiungimento dei Target Europa2020).................. .... pag. 3 Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale Febbraio 2 – Newsletter POLITICHE ABITATIVE Febbraio 2 – Newsletter POLITICHE ABITATIVE

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Notizie dalle categorie, dalle associazioni, dai territori......

SPI CGIL: Spi Stories, il concorso di cortometraggi indetto da LiberEtà incollaborazione con lo Spi Cgil:....................................................................pag. 7

SUNIA: Abitare la città: rigenerare spazi, progettare politiche”:Convegno aCatania.......................................................................................….............pag. 8

Dai territori: Campania: intesa Cna e AGCI per edilizia sociale aSalerno; Emilia Romagna: convenzione tra Comune e sindacati perrinegoziazione delle locazioni; Friuli Venezia Giulia: sportelli “Risposta Casa”;Liguria: edilizia: progetto “Enershift” per risparmio energetico; Puglia:protocollo CGIL/Comune a Lecce sull’utilizzo dei Fondi Europei; Umbria:alloggi di edilizia residenziale sociale a Foligno..................................pag 9/10

Il mercato immobiliare residenziale italianocresce nel 2016 del 18,9%. Tra le grandicittà gli incrementi maggiori si registra-noa a Torino, Bologna, Genova e Milano.Rispetto al 2015, aumenta l’acquisto del-la nuda proprietà (+11,5%). In rialzo gliacquisti tramite mutuo che segnano un+27,3%. Scende del 4% rispetto al 2015la rata mensile iniziale aggirandosi sullamedia nazionale di 587 euro (Agenzia delleEntrate, Andamento del mercato immobiliare nel IVtrimestre 2016 e sintesi annua)...........................pag. 4

il dato è confermato anche dall'ISTAT,attraverso le convenzioni notarili dicompravendita per unità immobiliari ri-levate nel terzo trimestre 2016 (172.301)che segnano un +19,9% rispetto allostesso periodo dell'anno precedente. Leconvenzioni per mutui e finanziamentistipulati sono stati 93.997, +9,8% rispet-to allo stesso periodo del 2015 (ISTAT,Mercato delle compravendite e mutui di fontenotarile)...........................................................pag. 5

La Banca d’Italia ha presentato alcuni ri-sultati di una ricerca sui meccanismi diagglomerazione urbana e il loro legamecon la crescita economica. E' stataillustrata l’evidenza empirica preliminarerelativa all’analisi dei divari salariali, diinnovatività e di produttività fra i lavoratorie le imprese residenti nelle aree urbane ein quelle non urbane e l’andamento dei

prezzi immobiliari inrapporto alla capacità diaccesso al credito e allarigidità dell’offerta diabitazioni residenziali.(Banca d'Italia, primi risultati delprogetto di ricerca “Sviluppo ur-bano, agglomerazioni produttivee crescita economica”).......pag.6

CGIL, FILLEA e SUNIA hanno presentano la proposta di unPiano di Edilizia Residenziale Sociale contro disagio abitativoe disoccupazione. La proposta vuole costituire un preliminare tra-ducibile in un atto normativo e rappresenta un'ipotesi con ele-menti concreti, nel tentativo di contribuire a delineare una possi-bile risposta sulla praticabilità di un intervento nel settoredell'ERS. Una proposta che rappresenterebbe, inoltre, un impor-tante stimolo all’innovazione del settore edile e alla creazione dinuova occupazione................................................................ pag. 1

Sono state firmate le Convenzioni per i primi 24 progetti del“Bando Periferie”, tra sindaci e Presidente del Consiglio che haannunciato l'impegno del Governo sulla totalità delle 120proposte presentate, specificando che le risorse economiche cisono. Per il piano di riqualificazione delle aree urbane degradatela Presidenza del Consiglio dei ministri ha informato che entromaggio sarà pubblicata la graduatoria delle proposte ammesseche, però, potranno contare su una dotazione di soli 78 milioni dieuro, a fronte dei 200 milioni stanziati inizialmenti.............. ...pag. 2

A gennaio si è svolto il Meeting Nazionale ESPON 2020 e UR-BACT III: dal confronto tra soggetti pubblici, università e privati,sono arrivati concreti segnali di interesse per le opportunità offer -te dai nuovi programmi di cooperazione territoriale europea,ESPON 2020 e URBACT III. Nell'incontro sono state sottolineatele maggiori tendenze in atto nelle aree urbane e, diconseguenza, il ruolo di città e aree urbane nelle strategieeuropee: il futuro di sviluppo dell'UE dipenderà dallo stato dellecittà (raggiungimento dei Target Europa2020)...................... pag. 3

Periodico mensile a cura di Laura Mariani - Area Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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1 Notizie

Un Programma di edilizia pubblica e sociale

la proposta CGIL-FILLEA -SUNIA

CGIL, FILLEA, SUNIA hanno presentano la proposta di un Piano di Edilizia residenziale Sociale contro disagio abitativo e disoccupazione. Come integrare l'edilizia pubblica e rispondere alle esigenze dei nuclei familiari attraverso canoni rapportati ai redditi.

Nel nostro Paese la spesa sociale per lacasa è tra le più basse d'Europa, a frontedi condizioni socio-economiche che au-mentano disuguaglianze (impoverimentodel ceto medio, difficoltà economiche deigiovani, invecchiamento della popolazio-ne) e di nuove componenti che modifica-no la domanda abitativa (aumenta deinuclei familiari che sono sempre più ri-dotti nel numero di componenti, accre-scimento della popolazione nei grandicentri urbani, consolidamento della com-ponente dovuta all'immigrazione).Nel 2015 le famiglie in difficoltà a causadell'onerosità delle spese per la propria

abitazione sono state circa 3 milioni,l'11,7% del totale; il 90% degli sfratti èavvenuto per morosità; oltre il 70% del-le famiglie in locazione (2,3 milioni dinuclei) ha un reddito inferiore ai 30milaeuro annui e vive in prevalenza neigrandi centri urbani, dove gli affitti sonopiù elevati. Inoltre, il 20% delle famiglieproprietarie (3,3 milioni) deve assolve-re al pagamento di un mutuo, e circaun terzo ha un valore immobiliare infe-riore a quello per cui hanno chiesto ilprestito. Infine, 650mila sono le do-mande di edilizia pubblica inevasepresso i comuni e gli ex Iacp.

Questi dati evidenziano la necessità di unPiano di edilizia residenziale sociale cheintegri l'edilizia pubblica e che possa ri-spondere alle esigenze dei nuclei familia-ri disagiati, attraverso canoni rapportati airedditi. Una proposta che rappresenterebbe,inoltre, un importante stimolo all’innova-zione del settore edile e alla creazione dinuova occupazione. Un’occupazione chedeve essere di qualità, con diritti e tutele,così come la Cgil promuove con i suoidue referendum per l’abrogazione deivoucher e per la responsabilità solidalenegli appalti.

Una proposta per rispondere al disagio abitativo, creare nuova occupazione eveicolare l'innovazione nel settore edilizio, integrandola ad efficienza e sostenibilità.

La proposta presentata vuole costituire un preliminare traducibile in unatto normativo e rappresenta un'ipotesi con elementi concreti, nel tentati-vo di contribuire a delineare una possibile risposta sulla praticabilità di unintervento nel settore dell'Edilizia Residenziale Sociale.Formula indicazioni sugli obiettivi del piano, che si propone decennale, esulle competenze da attribuire a CIPE, Ministero delle Infrastrutture e Tra-sporti, Regioni. Si esprime anche sui principi cui devono ispirarsi le legi-slazioni regionali e sulle modalità di reperimento delle aree da destinareal comparto, in modo da incidere in maniera contenuta sui costi finali. Al-tre indicazioni riguardano: la determinazione dei canoni (ed i beneficiaridegli alloggi, gli operati ed i soggetti gestori, le caratteristiche tecnichedegli edifici e delle abitazioni, a partire dalla sicurezza antisismica.Il Piano può creare nuova occupazione e rappresentare un veicolo permuovere l'innovazione nel settore edilizio, integrandola ad efficienza esostenibilità, minimizzando così gli impatti sul contesto ambientale,sociale ed economico.Per quanto riguarda le risorse, oltre a chiedere di stabilire un capitolo dibilancio specifico destinato al settore, si propone di accantonare una quotapercentuale dei finanziamenti per le opere compensative nell'ambito delcosto dell'appalto delle “grandi opere”, nonché l'utilizzo delle economie dispesa nei ribassi nella gara di appalto. Con l'insieme di questi dueprovvedimenti, anche con le oscillazioni dovute agli stanziamenti annuali,si possono ipotizzare circa 600 milioni di euro annui destinati ad ERS. Questo nella convinzione che le risorse pubbliche debbano anche, e nonin modo marginale, interessare interventi riguardante la manutenzione delterritorio ed interventi aventi una specifica finalità sociale

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2 Notizie

Periferie e aree urbane degradate

stato di attuazione dei programmi

Il 6 marzo sono state firmate le Convenzioni tra presidente del Consiglio e sindaci dei 24 capuologhi beneficiari dei 500 milioni di euro previsti dal Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, istituito dalla Legge di Stabilità 2016.

Il Presidente del Consiglio ha annun-ciato che l'impegno del Governo riguar-da la totalità dei 120 interventi, specifi-cando che i fondi ci sono. Il CIPE, infatti, nella seduta del 3 marzoscorso, ha assegnato al Programma798,17 milioni di euro di risose FSC2014-2020 (dotazione integrata per10.962 milioni di euro con la Legge diBilancio 2017): 603,90 milioni di euro infavore di città e comuni del Mezzo-giorno, 194,27 milioni di euro in favoredi città e comuni del Centro Nord. Glialtri 800 milioni di euro (provenienti dalnuovo Fondo Infrastrutture, istituito dal-la Legge di Bilancio 2017) dovrebberoarrivare nei prossimi giorni con un De-creto del Presidente del Consiglio. Se-condo le dichiarazioni ai 2,1 miliardi sa-ranno aggiunti fondi pubblici e privatiper un totale di circa 3,9 miliardi.

Per il piano periferie sono stati infattipresentati 120 progetti, da parte di 13città metropolitane e 107 comuni capo-luogo di provincia, per un valore com-plessivo di 3.881.000.000 euro. Dopo la registrazione delle convenzionida parte della Corte dei conti, i Comuniavranno 60 giorni di tempo per presen-tare i progetti definitivi e altri 60 per gliesecutivi. Elememento fondamentale per la fatti-bilità degli interventi: anche conside-rando, infatti, che ci saranno dei tempiper rendere disponibili gli stanziamentiaggiuntivi (1,6 miliardi), bisogna consi-derare che il 10% dei 120 progetti pre-sentati è a livello di progetti esecutivi, il13% di progetti definitivi, il 77% di studidi fattibilità o progetti preliminari darendere, come detto, definiti ed esecuti-vi in 4 mesi.

Per il piano di riqualificazione delle aree urbane degradate le proposteammesse potranno contare su una dotazione ridotta a 78 milioni di euro.

Nel corso dell’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla sicurezza e il degrado delle città, ilSegretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, Paolo Aquilanti, ha spiegato che per il piano diriqualificazione delle aree urbane degradate, previsto dala legge di Stabilità 2015, sta per terminare la fase divalutazione dei progetti; entro il prossimo maggio sarà pubblicata la graduatoria delle proposte ammesse. Questeperò, potranno contare su una dotazione di 78 milioni di euro, a fronte dei 200 milioni stanziati inizialmente per iltriennio 2015, 2016, 2017, già ridotte nel bando pubblicato in Gazzetta a 194.138.500 euro. Con i 78 milioni dieuro, secondo una stima del contributo richiesto per ciascun progetto, potranno essere finanziati circa 40-60 deiprogetti tra quelli che saranno definitivamente ammessi.Del bando non si avevano notizie dal termine per la presentazione delle proposte (30 novembre 2015): è stato chia -rito che il comitato di valutazione, insediato il 4 aprile 2016, si è riunito 28 volte fino alla seduta conclusiva del 31gennaio 2017. Degli 870 progetti presentati, 400 sono stati ammessiche alla valutazione di merito in cui, oltre aipunteggi attribuiti in modo automatico sino a concorrenza di 40 punti, sarà necessario approfondire gli specifici diciascun progetto, valutandone effetti, sostenibilità, quantità e qualità dei servizi erogati, attribuendo un punteggio sinoa 60 punti. Presumibilmente, verso la fine del prossimo mese di maggio, sarà approvata una graduatoria.Alla richiesta di unificare il bando periferie degradate con il bando periferie da 500 milioni, il Segretario ha rispostoin modo negativo vista la natura molto diversa dei due bandi per platea di partecipanti e per aree d’intervento. Ilbando periferie degradate, infatti, era rivolto a tutti i Comuni, senza distinzione territoriale o dimensionale. Questo elemento, assieme ad altre criticità (le proposte ammissibili erano tra le più generiche, da riscontrare in unagriglia di particolare difficoltà interpretativa) ha sicuramente posto non pochi problemi di gestione, allungando dimolto i tempi per la valutazione delle proposte e la fase attuativa del programma.

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3 Notizie

Programmi di cooperazione territoriale

ESPON 2020 e URBACT III

A gennaio si è svolto il MeetingNazionale ESPON 2020 e URBACT III: dal confronto tra soggetti pubblici, università e privati, sono arrivati concreti segnali di interesse per le opportunità offerte dai nuovi programmi di cooperazione territoriale europea.

Nell'incontro sono state sottolineate lemaggiori tendenze in atto nelle aree ur-bane: il 72% della popolazione europeavive in città o aree urbane e raggiungeràprobabilmente un livello superiore all'80%entro il 2050; il 67% del Pil dell'Europa èprodotto in regioni metropolitane (conuna popolazione del 59% del totale); icentri maggiori sono cresciuti e hannoreagito meglio alla crisi, mentre le cittàmedio piccole sono arretrate in capacitàe competitività territoriale, rimanendo tut-tavia la spina dorsale del territorio euro-peo e svolgendo un ruolo importante aifini dello sviluppo e della coesione territo-riali; c'è una tendenza “reale” alla agglo-merazione con il rischio che territori peri-ferici divengano sempre più marginali inuna competizione globale. Di conseguenza il ruolo di città e aree ur-bane nelle strategie europee: il futuro disviluppo dell'UE dipenderà dallo statodelle città (raggiungimento dei Target Eu-ropa2020); 2/3 delle politiche europee di

settore hanno un diretto impatto su città earee urbane; la crescente presa di co-scienza delle potenzialità dello sviluppourbano è rispecchiata nelle relazionidell'UE con l'estero, nella cooperazioneinternazionale e negli aiuti allo sviluppo.Nella comunicazione "Capacitare le auto-rità locali dei paesi partner per una mi-gliore governance e risultati più concretiin termini di sviluppo" (2016), la Commis-sione europea mette in luce il ruolo deci-sivo delle amministrazioni locali dellezone urbane per raccogliere le sfide disviluppo.C'è un crescente interesse della UE perle politiche e le iniziative a favore dellecittà ed aree urbane: Community Initiative(es Urbact, RESIDER etc.); Fondi struttu-rali, ma anche attraverso politiche di set-tore; Agenda Urbana (Comunicazionedella CE “La dimensione urbana delle po-litiche dell'EU”; l‘Agenda urbana perl‘Unione Europea del Patto di Amsterdamdel 30 maggio 2016; la New Urban Agen-

da dell'ONU definita con la ConferenzaHabitat III dell’Onu a Quito nell'ottobre2016; il Report The State of European Ci-ties 2016.Nel modello di sviluppo sostenibile urba-no europeo le città devono essere: luoghidi sviluppo sociale avanzato, una piatta-forma per la democrazia, il dialogo cultu-rale e la diversità, luoghi verdi, di rigene-razione ecologica e ambientale, poli di at-trazione e motori della crescita economi-ca. Lo sviluppo territoriale urbano deve ri-specchiare uno sviluppo sostenibiledell'Europa sulla base di una crescitaeconomica e un'organizzazione territoria-le equilibrata con una struttura urbanapolicentrica; contenere centri regionaliforti che garantiscano una buona acces-sibilità ai servizi di interesse economicogenerale; essere caratterizzato da unastruttura compatta di insediamenti conlimitata proliferazione urbana; godere diun elevato livello di tutela e qualitàambientale nelle zone limitrofe alla città.

Le città italiane e il programma URBACT

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Studi e ricerche

Agenzia delle Entrate: compravendite immobiliariL'Agenzia delle Entrate ha rilevato l'andamento del mercato immobiliareitaliano, che cresce a tassi positivi anche negli ultimi tre mesi del 2016 del +16,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il settore residenziale, con quasi 147 mila NTN, guadagna, rispetto al IV trimestre del 2015, oltre 15 punti percentuali.

Le compravendite di abitazioni sono inrialzo in tutte le aree. Come nel trime-stre precedente è il Nord a trainare(+18,7%), facendo segnare circa 7-8punti in percentuali in più rispetto allealtre due macro aree. La forte crescita delle compravendite diabitazioni, registrata a livello nazionale,si presenta in forma sostanzialmenteomogenea nei capoluoghi e nei comuniminori. Si registrano lievi differenzesolo nei singoli trimestri e all’interno dispecifiche aree geografiche. Con quasi49.000 NTN su base nazionale i capo-luoghi crescono nell’ultimo trimestre2016 del 13,2%, 3 punti percentuali inmeno rispetto agli altri comuni, il cuimercato, va ricordato, ha dimensionisuperiori, soprattutto al Nord e al Sud Il rialzo osservato a livello nazionaletrova riscontro anche nelle otto maggio-ri città. Rispetto allo stesso trimestre2015 i volumi si confermano in crescitasia nelle aree metropolitane (+12,6%)sia nei comuni delle rispettive province(+18,4%). Tra le città spicca Torino(+25,2%) che migliora ulteriormente il

tasso di crescita del trimestreprecedente. Positivo anche il mercatodi Bologna, con un rialzo tendenziale dipoco inferiore al 20%. Napoli (+17,4%)fa registrare una forte accelerazione ri-spetto al trimestre precedente. SoloRoma (+8,7%) e Firenze (+6,8%) regi-strano nel quarto trimestre 2016 un rial-zo al di sotto dei dieci punti percentuali.Nell’arco dei dodici mesi i risultati sonoanaloghi, con Firenze che riguadagnaqualche posizione e Palermo che si ri-vela invece il mercato meno dinamico(+9,2%). Anche i mercati dei comunidell’hinterland mostrano nel IV trime-stre tassi ampiamente positivi e subase annua, nel 2016 rispetto al 2015, irialzi sono compresi tra il +6,5% di Pa-lermo e il +24,2% di Torino. Le compravendite di nuda proprietà. Le abitazioni trasferite per la sola nudaproprietà, conteggiate per quota com-pravenduta, nel 2016 risultano 23.955,in aumento dell’11,5% rispetto al 2015.La crescita nelle transazioni annue ri-sulta più accentuata nei comuni noncapoluogo, +12,5%, mentre nei capo-luoghi il rialzo è del 9,5%. I mutui ipotecari per l’acquisto.Le compravendite di abitazioni compiu-te nel 2016 da persone fisiche avvalen-dosi di un mutuo con iscrizione di ipote-ca, mostrano, rispetto al 2015 un forterialzo. Il tasso di crescita risulta pari a+27,3% per un totale di circa 246 milaunità, oltre 50 mila in più del 2015. Ilcapitale complessivamente erogato nel2016 ammonta a circa 29,4 miliardi dieuro, con un incremento, poco inferiore

al 28% rispetto a quanto osservato nel2015. Il capitale medio erogato per sin-gola abitazione è rimasto sostanzial-mente invariato rispetto al 2015 e pari acirca 119 mila euro. La durata mediadei mutui rimane in linea con il datodell’anno precedente, 22 anni e mezzo.La quota di abitazioni acquistate dapersone fisiche con il ricorso al mutuoipotecario sale al 48,5%, guadagnandopoco più di 3 punti percentuali rispettoall’incidenza registrata nel 2015. Coe-rentemente con la diminuzione dei tassidi interesse e la stabilità del capitaleerogato medio per unità, la rata mensi-le iniziale scende nel 2016 del 4% ri-spetto al 2015, portandosi a livellomedio nazionale intorno a 570 euro.I prezzi delle abitazioni Nell’ultimo decennio diverse fasi carat-terizzano alterne vicende di scambi eprezzi. Dal 2006 i volumi delle compra-vendite di abitazioni subiscono una de-cisa flessione mentre i prezzi prose-guono al rialzo, anche se con tassi inrallentamento, fino al 2008. Nel 2009,le compravendite alternano semestri diperdita a lievi rialzi, i prezzi si attestanosu valori stazionari. La forte contrazio-ne delle compravendite del 2012 si ri-flette sui prezzi con un primo segno piùdeciso al ribasso. Seguono semestrinegativi sia per le compravendite siaper i prezzi. Dal 2014 gli scambi torna-no a risalire. I rialzi si consolidano nel2015 e nel 2016. Al rialzo delle compra-vendite corrisponde un rallentamentodel calo dei prezzi fino all’ultimo seme-stre del 2016 quando il tasso di varia-zione dei prezzi delle abitazioni tornapositivo, seppure con un esiguo +0,2%,dopo nove semestri consecutivi di calo.

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5 Studi e ricerche

Istat: prezzi delle abitazioniNel terzo trimestre 2016 le convenzioni notarili di compravenditaper unità immobiliari (172.301) mostrano una crescita significativa, segnando un +19,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Il 92,2% delle transazioni riguarda tra-sferimenti di proprietà di immobili ad usoabitativo ed accessori (158.798), il 7,4%unità immobiliari ad uso economico(12.710) e lo 0,5% unità immobiliari aduso speciale e multiproprietà (793). Lacrescita nei vari comparti coinvolge tuttele ripartizioni geografiche: gli incrementipiù significativi si registrano nel Nord-est(+29,3%) e nel Nord-ovest (+21,3%); va-riazioni positive più contenute si osser-vano nel Centro (+17,7%), nelle Isole(+12,8%) e al Sud (+12,0%).Il comparto abitativo ed accessori seguel’andamento generale, con incrementi

superiori alla media nazionale nel Nord-est (+25,0%) e nel Nord-ovest (+19,6%);più contenuti al Centro (+15,6%), nelleIsole (+12,1%) e al Sud (+10,9%).Nel comparto ad uso economico ilNord-est registra la crescita tendenzia-le più decisa, superiore alla medianazionale (+101,0%), seguono Nord-ovest (+54,2%), Centro (+53,8%) Sud(+29,9%) e Isole (+25,9%).Questo aumento può essere ricondottoalle agevolazioni fiscali introdotte dallalegge di stabilità 2016 (art. 1, commi da115 a 120, della legge 208/2015) che hafacilitato le transazioni di beni immobilidalle società ai soci. La norma agevola-tiva è scaduta il 30 settembre 2016, achiusura, dunque, del III trimestre (poiprorogata al 2017).La ripresa delle transazioni è piùpronunciata nei piccoli centri sia per ilcomparto dell’abitativo (+18,2% contro+17,1% nelle città metropolitane) che

per quello ad uso economico (+63,1%contro +49,8%).Il settore immobiliare chiude complessi-vamente in positivo i primi nove mesidell’anno (+19,8%), per un totale di526.165 convenzioni notarili di compra-vendita, 86.876 in più rispetto allo stes-so periodo dell’anno precedente. La cre-scita riguarda sia il comparto abitazioneed accessori (+19,4%) che quello aduso economico (+26,7%). In entrambi icomparti le compravendite crescono convalori sopra la media nazionale nelNord-est (+22,6% nell’abitativo e +40,3in quello ad uso economico) e nel Nord-ovest (+20,6% e +27,2%).Nei primi nove mesi del 2016, sono so-prattutto gli Archivi notarili distrettualicon sede nei piccoli centri a registrare lacrescita maggiore delle convenzioni dicompravendita, con valori superiori aldato nazionale sia nel settore dell’abita-tivo (+19,9% nelle piccole città e +18,8%nei grandi centri) che in quello economi-co (rispettivamente +27,4% e +25,6%).Nel terzo trimestre 2016 le convenzioninotarili per mutui, finanziamenti ed altreobbligazioni con costituzione di ipotecaimmobiliare stipulati con banche o sog-getti diversi dalle banche sono stati93.997 (+9,8% rispetto allo stesso perio-do del 2015).A livello territoriale, la crescita riguardatutte le ripartizioni geografiche, con in-crementi maggiori nelle Isole (+12,9%)nel Nord-ovest (+11,8) e nel Nord-est(+9,9%); più modesti gli aumenti regi-strati al Centro (+8,9%) e al Sud(+5,4%). La crescita tendenziale più altasi registra per gli Archivi Notarilidistrettuali con sede nelle cittàmetropolitane (+12,1%) rispetto a quellicon sede nei piccoli centri (+8,2%).I primi nove mesi del 2016 si chiudonocon una variazione positiva del 20,7%,per un totale di 291.589 convenzioni(+50.061 unità rispetto allo stessoperiodo dell’anno precedente).

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6 Studi e ricerche

Sviluppo urbano e crescita economicaLa Banca d'Italia ha analizzato i divari salariali, di innovatività e produttività fra lavoratori e imprese residenti in aree urbane enon urbane e l’andamento dei prezzi immobiliari in rapporto a capacità di accesso al credito e rigidità dell’offerta.

La Banca d’Italia ha presentato alcunirisultati sui meccanismi di agglomera-zione urbana e il loro legame con lacrescita economica, nell’ambito del pro-

getto di ricerca “Sviluppo urbano, ag-glomerazioni produttive e crescita eco-nomica”. E' stata illustrata l’evidenzaempirica preliminare relativa all’analisidei divari salariali, di innovatività e diproduttività fra i lavoratori e le impreseresidenti nelle aree urbane e in quellenon urbane, e l’andamento dei prezziimmobiliari in rapporto alla capacità diaccesso al credito e alla rigiditàdell’offerta di abitazioni residenziali. Le imprese localizzate nelle aree urba-ne italiane pagano infatti salari più ele-vati della media a parità di caratteristi-

che osservabili e non osservabili dei la-voratori, mostrano livelli di produttivitàdel lavoro più elevate e hanno unamaggiore propensione a brevettare leloro innovazioni. Inoltre i risultati mo-strano che l’elasticità dell’offerta immo-biliare è una determinante importantedella crescita locale, in quanto le diffe-renze nell’elasticità dell’offerta di immo-bili residenziali determina il modo in cuiuno shock di domanda induce una piùelevata crescita economica o un sem-plice aumento delle rendite della pro-prietà immobiliare.

Agglomerazione urbana e produttività nella Relazione annuale di Bankitalia: le aree di localizzazione costituiscono un’importante determinante della produttività aziendale, le imprese operanti all’interno di agglomerazioni urbane presentano, a parità di altre caratteristiche, livelli di efficienza mediamente superiori. Nei principali paesi avanzati le agglome-razioni urbane concentrano una parte si-gnificativa dell’attività economica. In Italia le aree urbane dei 12 maggioricomuni producevano, nella media delquinquennio 2001-05, un terzo del valo-re aggiunto, mentre la quota di popola-zione era pari a poco più di un quarto.Le imprese localizzate nelle 73 aree ur-bane italiane (la definizione di area ur-bana utilizzata adatta quella dell’Urban

Audit dell’OCSE e dell’Eurostat ai siste-mi locali del lavoro (SLL) individuatidall’Istat, identificando così 73 aree ur-bane che rappresentano gli SLL che in-sistono su comuni o aggregati di comunilimitrofi caratterizzati da una densità al-meno pari a 1.500 abitanti per km2; learee non urbane sono i rimanenti SLL.)sono mediamente più produttive delle al-tre: secondo le stime di Bankitalia, alnetto degli effetti delle fluttuazioni cicli-

che, il loro vantaggio in termini di produt-tività del lavoro è di 7,7 punti percentualinella manifattura e di 15,6 nei servizi.Tale divario risente delle caratteristichesia delle imprese sia delle aree di loca-lizzazione. Tra le prime spicca, oltre alsettore di specializzazione, la dimensio-ne aziendale che spiega buona parte delvantaggio di efficienza delle imprese ur-bane, in particolare di quelle che opera-no nei servizi. Quanto alle caratteristiche delle aree dilocalizzazione, la produttività delle im-prese è innalzata dai livelli medi di istru-zione e partecipazione al mercato del la-voro, da una più elevata mobilitàall’interno dell’area e dalla reattivitàdell’offerta di abitazioni residenziali. Altre caratteristiche che influenzanoposttivamente la produttività sono unapiù elevata disponibilità di servizi ad altaintensità di conoscenza, una minorespecializzazione complessiva, una mag-giore dimensione media delle impreseresidenti nell’area, una più ampia dimen-sione del mercato locale e una più ele-vata quota di stranieri e di giovani.

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Torna Spi Stories, il concorso di cortometraggi indetto da LiberEtà in collaborazione con lo Spi Cgil:Quest’anno la rassegna si concentrerà sulle periferie, urbane e non solo!

Luoghi contraddittori, ricchi di umanità, degrado, arte e voglia di riscatto. Le periferie, non solo delle grandi città maanche delle province isolate, sono tutto questo e molto altro: sono mercati affollati, sono polveriere di vita in cui lasolidarietà è una moneta di scambio, sono confronti – a volte molto duri – con le amministrazioni locali, sono fucinedi creatività, sono tutto ciò che orbita intorno a un centro che si fa sempre più impersonale e lontano, sono ritratti dipersone e storie di famiglie che vogliono sognare.Quest’anno Spi Stories, il concorso di cortometraggi indetto da LiberEtà in collaborazione con lo Spi Cgil e giuntoalla 5a edizione, dedica la sua rassegna al tema delle periferie urbane e non solo.Obiettivo della rassegna è indagare e raccontare, attraverso lo zoom di una telecamera, quegli spaccati di vita chesi muovono nelle periferie e riportare al centro il degrado ma anche il desiderio di riqualificare e le occasioni dirinascita che possono fiorire in territori troppo spesso dimenticati e tenuti al margine.

Termini di consegnaLa durata dei corti non dovrà superare i 10 minuti; la data di realizzazione non dovrà essere precedente al gennaio2015. I corti (corredati da indirizzo e breve profilo dell’autore, sinossi del corto, dal modulo di iscrizione in allegato eda un piccolo trailer), dovranno essere spediti entro e non oltre il 20 marzo 2017 ed essere inviati all’indirizzo [email protected] e in doppia copia su supporto digitale DVD presso: LiberEtà – “Rassegna opere audiovisiveSpi Stories” Via dei Frentani 4/A 00185 RomaLe opere pervenute saranno visionate da una giuria di esperti, da rappresentanti dello Spi Cgil e dalla redazione diLiberEtà.Le opere preselezionate saranno disponibili su una pagina interna al sito di LiberEtà (www.libereta.it) dove ilpubblico potrà esprimere la propria preferenza. Il voto espresso dalla rete influirà al 25% sulla decisione finale.La giuria, il cui voto varrà il 75%, avrà il compito di selezionare tre opere, quelle che saranno in grado dirappresentare nel modo più congeniale spaccati o particolari aspetti delle tematiche principali della Rassegna.I corti preselezionati verranno proiettati in coincidenza con la XXIII Festa di LiberEtà, promossa dallo Spi Cgil e cheavrà luogo nell’estate 2017.Le tre opere finaliste saranno premiate nel corso della giornata dedicata al Premio LiberEtà. L’autore dell’operaprima classificata riceverà un premio di 2.000€, il secondo e il terzo classificato riceveranno una GoPro.LiberEtà e gli organizzatori della Rassegna si riservano la facoltà di promuovere la programmazione delle operepreselezionate nelle loro strutture e nei luoghi che riterranno idonei. Resta inteso che gli autori dei corti pervenutialla rassegna riconoscono agli organizzatori tale facoltà. E quindi inviandole ne rilasciano liberatoria anche per usitelevisivi e web per la finalità del concorso. Non verranno restituiti i DVD inviati.Gli organizzatori informeranno i partecipanti su data e luogo della programmazione delle opere e dell’assegnazionedei premi.

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Abitare la città: rigenerare spazi, progettare politiche”:incontro per conoscere e porre in evidenzale opportunità di attivare politiche di rigenerazione di spazi urbani che rispondano alla questione abitativa.

L’abitare dignitoso non passa solo da un alloggio sicuro e sano, ma dal “prendersi cura” di chi occupa i suoi spazi,dell’ambiente circostante e dei rapporti con il territorio. Sembra un’utopia, soprattutto in una città difficile comeCatania, eppure le buone prassi esistono già. Se ne è discusso nel corso della conferenza “Abitare la città: rigenerare spazi, progettare politiche”. A confrontostudiosi, volontari e sindacalisti per fare luce sulle prospettive di intervento che comprendono processi diristrutturazione di edifici dismessi o poco utilizzati senza però mettere da parte le forme di socialità. Al centro deldibattito anche Librino e San Berillo, due quartieri con due storie diverse ma unite dal filo rosso delle case cheaspettano di essere riqualificate nel segno dei diritti.Giusi Milazzo, segretaria regionale del Sunia ha affrontato “il tema del paradosso tra il disagio abitativo e i tanti incerca di soluzioni adeguate alla mancanza di un tetto e il numero di abitazioni non utilizzate e la cementificazione delterritorio. Troppe case ma per chi? Domanda ed offerta seguono percorsi diversi. Le storture di un sistema dove lamancanza di una forte regia pubblica comporta una deregulation inaccettabile. I bisogni e le esigenze reali dellapopolazione e le trasformazioni sociali economiche e demografiche in corso sono elementi a cui le politiche della casain atto non danno alcun peso e valore. A Librino per esempio, il disagio si è costituto nel tempo ed è stato acuito dauna mancata risposta”.Carlo Cellammare, docente di urbanistica della Sapienza di Roma, ha raccontato la sua esperienza di Tor BellaMonaca (Roma), grande periferia romana con 35.000 abitanti dove è in corso un esperienza di coinvolgimento degliabitanti delle case popolari per progettare modi di vivere e abitare inclusivi. Un’esperienza che include ancheesperimenti di autoriqualificazione degli immobili degradati.Chiara Rizzica, dell' Associazione Innovarexincludere, ha invece spiegato il reale significato di “housing sociale” : «C’èun equivoco in Europa tra politica della case e politica edilizia. Si fa spesso confusione tra le due cose, mentrel’housing sociale è un programma integrato che mette insieme offerta di servizi alloggio, azioni e strumenti, trapubblico e privato, che servono a costruire una comunità solidale e coesa di abitanti. I destinatari sono una fasciagrigia che comprende chi riesce ad accedere al mercato e che non ha le risorse per farlo».L’architetto Calogero Punturo Calogero Punturo, direttore generale IACP Catania, ma anche coordinatore regionaledella Conferenza dei Direttori Iacp, sta portando avanti progetti di housing sociale in terreni di proprietà dello istituto ein collaborazione con i comuni attraverso la riqualificazione di immobili pubblici degradati e non utilizzati. Ha spiegato:“Lo Iacp Ente non economico strumentale della Regione, utilizza fondi propri o attinge ai finanziamenti previsti ad hoc.I progetti di housing sociale se realizzati tenendo conto della sostenibilità dei canoni possono offrire una risposta sia aldisagio abitativo per categorie a reddito medio/basso opossono costituire una risposta per nuove esigenze abitative.In Sicilia siamo ancora in ritardo. L’edilizia residenziale non èpiù sovvenzionata a causa dell’annullamento dei fondi exGESCAL. Abbiamo dovuto riconvertirci senza aiuto dallapolitica, senza strumenti normativi per auto sostentarci.Viviamo dalla sola gestione del patrimonio, ma gli utenti hannodifficoltà di pagare i canoni. E qui a Catania non registriamoalcuna disponibilità da parte del Comune di offerta da immobilida recuperare”.Teresa Consoli, docente di Sociologia Giuridica dell'Universitàdi Catania, ha illustrato il progetto “Housing first Sicilia” che sirivolge a persone senza fissa dimora o con difficoltà amantenere l’abitazione e le inserisce all’interno di alloggi,fornendo loro supporto sociale multidisciplinare “a partire dallacasa, superando la logica dei centri di accoglienza, seppurnecessari ma sempre intesi come misure emergenziali”. Carlo Colloca, docente di sociologia dell’ambiente e delterritorio dell'Università di Catania, ha spiegato il percorso,spesso doloroso e purtroppo facile da riscontrare nella vita ditutti i giorni, del confronto con l’altro. “Anche dal solo stuporeper abitudini diverse dello straniero che ci abita accanto, puònascere il disprezzo e la paura, ma può nascere anche l’accoglienza”.

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Campania: intesa Cna e AGCI per edilizia sociale a SalernoE' stato siglato un protocollo d’intesa tra la Cna di Salerno (Confederazione nazionale dell’Artigianato e delle Piccole eMedie Imprese) e l’A.G.C.I. Campania (Associazione Generali Cooperative Italiane-Campania), in vista dell’avvio delprossimo programma residenziale di oltre 1.600 alloggi di Edilizia Sociale da realizzare nella città di Salerno.Come si legge nel protocollo, la recente pubblicazione della graduatoria definitiva delle cooperative assegnatarie dellearee del Piano di Edilizia Economica e Popolare rende possibile l’avvio dell’intervento per la nascita di nuove case cherisulta essere, nel settore, tra i più significativi dei programmi nazionali.La realizzazione degli interventi residenziali, connessi a quelli infrastrutturali di interi quartieri, impegna le cooperativeassegnatarie ad agire anche a livello locale per la riduzione entro il 2020 delle emissioni di CO2 e rappresenta, per isuoi contenuti, sociali ed economici, un’occasione per l’utilizzo e la diffusione delle tecnologie basate su fontirinnovabili ad emissione zero, oltre che per ottenere efficienza energetica e contribuire alla riduzione dei consumienergetici della città.E’ partendo da questo presupposto che, nella realizzazione dei programmi costruttivi a Salerno, grazie a questoprotocollo d’intesa, si porrà grande attenzione alle tecniche di progettazione bio-climatica e di uso di materiali ecologicied al confort abitativo. Nella realizzazione del sistema-edificio è considerato fondamentale avere un’impiantistica adelevata resa e perfettamente integrata alle normative vigenti e una manutenzione degli impianti tendente adottimizzare il risparmio energetico, non solo residenziale ma anche dei servizi connessi all’abitare.L’accordo siglato tra la Cna di Salerno e le cooperative abitative prevede, appunto, di avviare piena collaborazione conle imprese artigiane associate del settore elettrico e termo-idrico sanitario, che sono ben a conoscenza del fatto chel’impiantistica elettrica, termo- idrico- sanitaria e delle telecomunicazioni ricopre un ruolo essenziale nellaprogettazione e che impianti efficienti garantiscono un significativo risparmio energetico ed un elevato livello dibenessere percepito. Diversi i punti fissati nel protocollo per la collaborazione tra Agci e Cna.

Emilia Romagna: convenzione tra Comune e sindacati per affittiIl 23 febbraio Il Comune di Modena ed i rappresentanti delle organizzazioni di proprietari e inquilini hanno rinnovato laconvenzione per le rinegoziazioni delle locazioni, confermando la validità dello strumento nell’ambito della filiera dellerisposte messe in campo per fronteggiare il disagio abitativo. I proprietari che accettano di rinegoziare al ribasso icontratti di locazione, avvalendosi del supporto delle organizzazioni degli inquilini e di quelle della proprietà firmatarie,possono fruire di un contributo per i primi tre anni pari a un bonus che può arrivare al massimo a 150 euro mensili(calcolato in base alla differenza tra nuovo canone rinegoziato e ultimo canone corrisposto) per un importo totale fino a5.400 euro, esenti dalle imposte. Il bonus è erogato dal Comune direttamente ai proprietari per il 65% alla stipula delnuovo contratto rinegoziato e per il rimanente 35% a inizio del quarto anno di validità del contratto. Per rinegoziare icontratti, inquilini e proprietari si devono rivolgere all’associazione di appartenenza che si occupa di promuoverel’accordo, assistere le parti e sottoscrivere il nuovo contratto. Sono previsti analoghi contributi anche per i proprietariche stipulano nuovi contratti a canoni ribassati attraverso il servizio Agenzia Casa. I proprietari con alloggi sfitti o concontratti di locazione in essere che accettano di sottoscrivere un contratto a canone calmierato con il Comunenell’ambito di Agenzia Casa potranno fruire, oltre che delle garanzie fornite dal servizio (pagamento del canone,verifica sulla corretta conduzione dell’alloggio, pagamento delle spese condominiali in caso di inadempienzadell’inquilino) dell’erogazione di un contributo pari a un bonus fino a un massimo di 5.400 euro. La rinegoziazione delle locazioni svolta con il supporto delle organizzazioni, nel biennio 2015-2016 ha consentito distipulare contratti ribassati per oltre 90 nuclei famigliari con una riduzione media sul canone di circa 116 euro mensili.Le rinegoziazioni sono state 68 nel 2015, con contributi mensili per i proprietari di 72 euro al mese e 22 nel 2016(contributo pari a 68 euro); nel 2017 il contributo è tornato ad essere di 72 euro e un contratto è già stato rinegoziato.Nello stesso biennio i nuovi contratti a canoni calmierati stipulati all'interno di Agenzia Casa, hanno consentito ad oltre70 nuclei famigliari di accedere ad un’abitazione con canone mensile ridotto di 186 euro rispetto al canone minimodefinito nei patti territoriali.

Friuli Venezia Giulia: sportelli “Risposta Casa” Dal 6 febbraio, e a cadenza scaglionata nelle settimane successive, hanno preso il via gli sportelli "Risposta Casa"previsti dalla Riforma organica delle politiche abitative e riordino delle Ater. La funzione degli sportelli, circa unatrentina in tutto il territorio regionale, coordinati dai rispettivi tavoli territoriali, è dare un servizio ai cittadini,raccogliendo direttamente dagli utenti le loro esigenze abitative e al contempo le offerte provenienti dal territorio, siada enti pubblici che privati. Gli sportelli "Risposta Casa" saranno aperti al pubblico e nella prima fase avranno esclusivamente il compito diraccogliere dati e fornire informazioni sui canali contributivi previsti dalla riforma, ma non assolveranno ai compiti - cherestano in capo agli uffici regionali - di accogliere le domande di contributo. Gli operatori di ciascun sportello sono statiformati dalla Regione e potranno avvalersi dell'utilizzo di una applicazione online chiamata "RispostaCasa", sviluppatada Insiel per la gestione e l'elaborazione dei dati raccolti.

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Liguria: edilizia: progetto “Enershift” per risparmio energetico Sostituzione delle caldaie, riqualificazione delle reti di distribuzione, coibentazione, interventi sulle perdite di carico, suisistemi di contabilizzazione e sui serramenti esterni. Attività che eviteranno di immettere in atmosfera oltre 3.000tonnellate di anidride carbonica l’anno, di consumare 14,5 Gigawatt di energia e di spendere 1,4 milioni di euro e cheprodurranno la decurtazione del 50% delle bollette del gas per gli inquilini. Sono questi i numeri liguri del progettoEnerSHIFT che vede come capofila la Regione Liguria, unica ad aggiudicarsi il finanziamento comunitario di oltre950mila euro grazie al coinvolgimento dell’Agenzia regionale ligure per l’energia (IRE), delle quattro ARTE liguri e deisindacati degli inquilini. Saranno 44 gli edifici di proprietà delle ARTE liguri su cui sono previsti interventi: 27 nellaProvincia di Genova, 2 in quella di Imperia, 3 nella Provincia di Savona, 12 nella Provincia della Spezia. Gli interventisi baseranno su un meccanismo di autofinanziamento e saranno a costo zero per gli enti pubblici perché saranno leESCo - società che attuano interventi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici - che effettueranno gliinvestimenti e si ripagheranno con i risparmi energetici che dovranno essere almeno del 50% rispetto ai consumiattuali, a vantaggio anche degli inquilini che si vedranno decurtare la bolletta del gas.Come dichiarato dalla Regione Liguria: “Si tratta del primo progetto in Italia che si occupa della riqualificazione energe-tica degli edifici residenziali pubblici, con un modello di finanziamento che prevede un ampio coinvolgimento del terri-torio ed i sindacati degli inquilini. Per facilitare la riuscita abbiamo deciso di stanziare un contributo di 5 milioni di eurosui fondi POR FESR 2014-2020 destinati a interventi di efficientamento energetico. Gli uffici regionali hanno iniziato illavoro di preparazione della gara di appalto che si terrà a luglio e che prevede un investimento di circa 15 milioni”.

Puglia: protocollo CGIL/Comune a Lecce sull’utilizzo dei Fondi EuropeiIl 30 gennaio a Lecce la Cgil ha firmato un protocollo d'intesa con il Comune, il primo in Puglia, sull'utilizzo degli oltre 2miliardi di euro di risorse previste per la programmazione regionale in Puglia per progetti finanziabili con i fondistrutturali europei. Un percorso di condivisione che proseguirà con le altre città capoluogo della regione. Di seguito le dichiarazioni di Pino Gesmundo, segretario regionale Cgil Puglia, Valentina Fragassi, segretaria generaleCgil di Lecce, Mario Barberio, responsabile del dipartimento sviluppo del sindacato, durante una conferenza stampache si è tenuta in mattinata nella Sala Giunta del Comune:“Le risorse previste nella programmazione regionale con i fondi strutturali europei sono tante e devono essereutilizzate tutte. Obiettivo di ogni investimento deve essere produrre sana e buona occupazione evitando di far sfociarel’occupazione possibile nel precariato e nel disagio dei voucher. I capitoli previsti riguardano temi importantissimi comeinfrastrutture culturali e turistiche, rifiuti, dissesto idrogeologico, rigenerazione urbana con un’attenzione importantealle periferie, ristrutturazione dell’edilizia scolastica, digitalizzazione dei servizi ai cittadini, inclusione sociale. La firmadi oggi è la tappa di un percorso di condivisione che il nostro sindacato, insieme al livello regionale, ha costruito con ilComune di Lecce nell’arco di almeno tre mesi. Un accordo che firmiamo per la prima volta a Lecce e con cui sisancisce la volontà di avviare un tavolo di lavoro sui temi della programmazione per produrre effetti benefici sullacollettività. Lecce sfiora il 55% di disoccupazione giovanile e, nonostante la presenza di un’Università importante e polidi eccellenza nella ricerca, registra un livello altissimo di emigrazione giovanile, l’offerta occupazionale, anche per queiragazzi che hanno raggiunto livelli di istruzione elevati, spesso non risponde alle attese, alle competenze eall’investimento fatto dalle famiglie sul territorio. La priorità per noi è che questi fondi siano utilizzati per creare nuoviposti di lavoro, ma anche per individuare opportunità di investimenti sull’esistente, riuscendo anche a fare fronte asituazioni di crisi che in questi anni si sono create nel nostro territorio”.Dichiarazione positiva quella del sindaco di Lecce, Paolo Perrone: “Siamo contenti che la Cgil abbia ritenuto distringere questo accordo con l'amministrazione comunale teso a identificare le opportunità sui progetti che riguardanocrescita, sviluppo e occupazione. Anche se da postazioni differenti, abbiamo lo stesso obiettivo, quello di intercettareefficacemente le opportunità offerte da questa programmazione. Il fatto che lo si faccia d’intesa può mettere a fattorcomune le nostre esperienze e potenzialità”.

Umbria: alloggi di edilizia residenziale sociale a FolignoDopo un tempo sorgeva il vecchio ospedale di Foligno, nascerà un mega complesso immobiliare da 7mila metriquadrati con appartamenti e uffici. Si tratta di un progetto di housing sociale, attuato da Abitare sostenibile centroItalia” (Asci) che lo scorso 31 gennaio ha acquisto l’area per fare 60 alloggi di edilizia residenziale sociale, cioèaccessibili a condizioni calmierate, sia con la formula della locazione con diritto di riscatto, sia della locazione a lungotermine. Le abitazioni avranno diversi tagli: bilocali, quadrilocali trilocali per soddisfare le esigenze di più target. L’areaverrà suddivisa in cinque blocchi, con costruzioni e impianti pensati per garantire la certificazione di sostenibilitàambientale in classe B. Lo scopo è far rinascere un’area importante del centro storico di Foligno, andata in sofferenzadopo il sisma del ’97 e la chiusura dell’ospedale, attraverso “un intervento d’importanza strategica”.Il progetto è sostenuto dal fondo Asci, riservato a investitori istituzionali, fra i quali il 70% è rappresentato dal “Fondoinvestimenti per l’abitare” (Fia), dedicato alle iniziative di social housing (gestito da Cdp Investimenti Sgr e investito daCassa depositi e prestiti), oltre alle Fondazioni umbre Cassa di risparmio di Perugia e di Foligno.

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Fonti e utilizzate per questo numero:Adnkronos, Agenzia delle Entrate, ANCI, ANSA, Banca d'italia, EUROSTAT; ISTAT, Ministero delle Infrastrutture eTrasporti, Unione europea.

Siti internet: casa e clima, edilizia e urbanistica, edilizia e territorio, Governo, Regioni.

Contributi di:SPI CGIL, SUNIA,

Febbraio 2017 – 2 - Newsletter - POLITICHE ABITATIVEPeriodico mensile di informazione e approfondimento Area delle Politiche per lo Sviluppo - CGIL nazionale

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