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“FATE QUELLO CHE VI DIRÀ” Itinerario di preghiera e di riflessione per il tempo di Avvento ANNO 2013

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“FATE QUELLO CHE VI DIRÀ”Itinerario di preghiera e di riflessione

per il tempo di Avvento

ANNO 2013

In copertina: Pietro Lorenzetti, Madonna dei Tramonti, affresco, Basilicainferiore S. Francesco in Assisi.

Hanno collaborato:Don Matteo AmbuDon Daniele BaniDon Stefano CasamassimaDon Stefano MantelliDon Roberto Tempestini

Sussidio a cura dell’ufficio catechistico e dell’ufficio liturgico.

Introduzione

Abbiamo chiuso da poco l’anno della fede che ha lasciatoun segno profondo nella vita della Chiesa tutta. Alla lucedi questo dono affrontiamo con spirito nuovo questo tempodi Grazia che è l’Avvento.Il piccolo sussidio che qui presentiamo vuole essere unaiuto per la preghiera e la meditazione personale in prepa-razione alla celebrazione del grande Mistero dell’Incarna-zione.La prima settimana è segnata dalle grandi profezie natali-zie che sono promessa di salvezza, di liberazione e di gioia;la seconda è caratterizzata dal mistero della divina mater-nità di Maria mentre la terza ci pone davanti la verità con-solante di una Maternità che continua nella storia, MariaMadre della Chiesa. Il percorso si conclude l’ultimo giornocon l’invito alla contemplazione e all’adorazione dellegrandi cose compiute dal Signore nella vita di Maria, maanche nella vita della Chiesa e nella storia tutta.Ringrazio in particolar modo i quattro sacerdoti che hannogenerosamente e prontamente accolto la richiesta dell’uf-ficio catechistico di preparare i testi delle meditazioni el’ufficio liturgico diocesano che ha collaborato per la pre-parazione delle preghiere.Ci accompagni in questo tempo, tipicamente mariano, labella invocazione: “Veni Sancte Spiritus, veni per Mariam”!

Don Dante CarollaDirettore dell’ufficio catechistico diocesano

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PRIMA SETTIMANA“La Vergine concepirà e partorirà un figlio

che chiamerà Emmanuele” (Is, 7,14)

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Lunedì della prima settimana

“Il Signore stesso vi darà un segno” (Is 7,14)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito Santo,realizza in noi le promesse di Dio, rendi salda la nostra fede e benedici il nostro cammino incontro al Signore.

Dal libro del profeta Isaia.

Il Signore parlò ancora ad Acaz: «Chiedi un segno dal Si-gnore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù inalto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio ten-tare il Signore». Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Da-vide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini,perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Per-tanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergineconcepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettareil male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che ilbimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, saràabbandonato il paese di cui temi i due re. Il Signore man-derà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorniquali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda:manderà il re di Assiria». (Is 7,10-17)

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Meditazione

Il Signore dice ad Acaz, re di Giuda : “Chiedi un segno!”(Is 7,10ss) Lui, all’esplicita richiesta di Dio, si rifiuta conun pretesto: “Non voglio tentare il Signore”. E il profetadice: “Non siete contenti di stancare la pazienza degli uo-mini, perché ora vogliate stancare anche quella di Dio?”(7,13) Ma il Signore travalica ogni sorda incomprensionedella sua volontà di salvezza. Ed ecco il segno che Luistesso dà. Un figlio da Dio, come dono per la salvezza diIsraele. Anche se probabilmente il riferimento storico diIsaia è al figlio del Re Ezechia, noi leggiamo il testo pen-sando a Maria. Questo segno è la possibilità dell’’impossi-bile, la manifestazione della Grazia Onnipotentedell’Altissimo. La vergine che concepisce e partorisce. Dal-l’assoluta impotenza a generare di Maria, che dice di sé“non conosco (non ho rapporti con) uomo”, la sua onnipo-tenza d’amore trae la vita: l’umanità del Verbo Incarnato. Tutto, nell’evento dell’Incarnazione, dice che l’iniziativa èdi Dio (“Il Signore stesso vi darà…) . Assolutamente gra-tuita e infinitamente misericordiosa! E’ Lui che “per primoci ha amati”. Sta a noi non mettere ostacoli; anzi collabo-rare, ma con libero “sì” di chi, guardando a Maria nel Van-gelo dell’Annunciazione, ha imparato a dire: “Sono il servodel Signore”, si compia in me il suo disegno che è salvezza.

La voce dei Padri

Hai udito, Vergine, che concepirai e partorirai un figlio; haiudito che questo avverrà non per opera di un uomo, ma per

opera dello Spirito Santo. L’angelo aspetta la risposta; devefare ritorno a Dio che l’ha inviato. Aspettiamo, o Signora,una parola di compassione. Ecco che ti viene offerto ilprezzo della nostra salvezza: se tu acconsenti, saremo su-bito liberati. Noi tutti fummo creati nel Verbo eterno di Dio,ma ora siamo soggetti alla morte: per la tua breve rispostadobbiamo essere rinnovati e richiamati in vita.Tutto il mondo è in attesa, prostrato alle tue ginocchia: dallatua bocca dipende la consolazione dei miseri, la redenzionedei prigionieri, la liberazione dei condannati, la salvezza…di tutto il genere umano.Levati su, corri, apri! Levati con la fede, corri con la devo-zione, apri con il tuo assenso. «Ecco», dice, «sono la servadel Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1, 38).Dalle «Omelie sulla Madonna» di san Bernardo, abate(Om. 4, 8-9; Opera omnia, ed. Cisterc. 4, 1966, 53-54)

Preghiera conclusiva [dal Sl 9]

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,annuncerò tutte le tue meraviglie.Gioirò ed esulterò in te,canterò inni al tuo nome, o Altissimo.Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,perché tu non abbandoni chi ti cerca, Signore.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Martedi della prima settimana

“Il popolo che camminava nelle tenebrevide una grande luce” (Is 9,14)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo, che ci apri lo scrigno della Parola:illumina gli occhi del nostro cuoreperché possiamo riconoscere la fedeltà di Dio,di generazione in generazione.

Dal libro del profeta Isaia.

Il popolo che camminava nelle tenebrevide una grande luce;su coloro che abitavano in terra tenebrosauna luce rifulse.Hai moltiplicato la gioia,hai aumentato la letizia.Gioiscono davanti a tecome si gioisce quando si mietee come si gioisce quando si spartisce la preda.Poiché il giogo che gli pesavae la sbarra sulle sue spalle,il bastone del suo aguzzinotu hai spezzato come al tempo di Madian.Poiché ogni calzatura di soldato nella mischiae ogni mantello macchiato di sanguesarà bruciato,sarà esca del fuoco. (Is 9,1-4)

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Meditazione

Si parla qui di una prossima liberazione politica, di una promessadi pace e di giustizia per Israele: l’Israele storico di quel tempo.Ma come nel passo di ieri, considerato soprattutto che il versoisaiano viene riportato anche da Matteo, non possiamo che trarreuna conclusione: la “luce” che illumina il popolo è Gesù. Lui, ilFiglio di Dio fatto uomo, è il vero Salvatore. Non solo di una si-tuazione contingente, ma come senso e ragione di tutta l’esi-stenza umana. Il Cristo si qualificherà egli stesso come “luce delmondo”; Giovanni lo definirà “luce che brilla nelle tenebre.” In Cristo, Dio non impone all’uomo moniti tassativi dettati dal-l’alto secondo un linguaggio perentorio e minatorio del tipo“Convertitevi o sarà peggio per voi”, ma viene a visitare diretta-mente l’uomo entrando nella sua storia, condividendo il suo statodi meschinità e di precarietà al fine di poterlo avvicinare in modofamiliare, mostrandogli che la via della salvezza è cosa possibileda realizzare. Ebbene, il fatto che Cristo si presenti a noi quale “luce” delmondo è motivazione sufficiente per poterci entusiasmaredi lui e aderire al suo invito: “Convertitevi perché il regnodei cieli e vicino”. La conversione dipende innanzitutto da una libera decisione diDio, con cui Egli intende manifestarci il Suo amore e chiamarcia nuova vita. Non si chiede di operare un repentino passaggiodalle opere di male alle azioni di bene, come se la conversione di-pendesse esclusivamente dalle nostre forze, ma innanzitutto direnderci conto dell’amore di Dio nei nostri riguardi, del fatto cheLui vuole “provocarci” invitandoci a scoprire la salvezza e la vita;pertanto il primo protagonista della conversione è Dio stesso. Certo, la conversione non sarà mai un atto compiuto una

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volta per tutte: essa è sempre intrisa di ostacoli, lotte, in-certezze, occasioni di smarrimento spirituale e carenze diogni sorta e anche i personaggi più noti della spiritualità edell’ascetica hanno subito vacillamenti e sconfitte; ma poi-ché Colui che ci chiama ci sostiene, non ci mancheranno irequisiti né i mezzi di grazia per un retto orientamentoverso Dio. Per questo non bisogna mai lasciarsi vinceredallo scoramento e dall’abbattimento di fronte agli insuc-cessi. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?

La voce dei Padri

Veglia su di te con grande cura, affinché vivendo alla Pre-senza di Dio, tu non faccia nulla, neppure la più piccolacosa, al di fuori del suo volere. Vivi sotto il suo sguardo e«servi» con amore.

Isaia di Scete

Preghiera conclusiva [dal Sl 18(17)]

Ti amo, Signore, mia forza.Signore, tu dai luce alla mia lampada;il mio Dio rischiara le mie tenebre.La via di Dio è perfetta,la parola del Signore è purificata nel fuoco;egli è scudo per chi in lui si rifugia.Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

Mercoledi della prima settimana

“Poichè un Bambino è nato per noi” (Is 9,15)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito di Cristo, il Giusto atteso dai secoli:aiutaci a non dubitare mai della fedeltà di Dio,e preparaci a celebrare il mistero dell’incarnazione.

Dal libro del profeta Isaia.

Poiché un bambino è nato per noi,ci è stato dato un figlio.Sulle sue spalle è il segno della sovranitàed è chiamato:Consigliere ammirabile, Dio potente,Padre per sempre, Principe della pace;grande sarà il suo dominioe la pace non avrà finesul trono di Davide e sul regno,che egli viene a consolidare e rafforzarecon il diritto e la giustizia, ora e sempre;questo farà lo zelo del Signore degli eserciti. (Is 9,5-6)

Meditazione

Ecco che questa promessa di giustizia e di pace si attua at-

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traverso un nuovo monarca destinato a regnare per il benedi Israele. Di nuovo storicamente si fa riferimento al figliodel re, ma il bambino è il Bambino Gesù. Discendenteanche lui di Davide – gli evangelisti ci terranno a dimo-strarlo – instauratore di un Regno Nuovo: il Regno di Dio. Sono diversi i titoli che Isaia attribuisce a questo bambino:tutti fanno riferimento alla grandezza di Dio e di nuovo allasua assoluta iniziativa nell’opera della salvezza (v. 6 “Que-sto farà lo zelo del Signore…”). Tutti gli appellativi si pos-sono attribuire al Cristo, e quindi alla vita di Gesù.Attenzione quindi: “dominio, trono, regno” vanno letti allaluce della sua vita, della sua passione morte e resurrezione.Il bambino che nasce per noi, è così tanto “per noi” da pre-ferire la nostra libertà – anche quando è usata male – allasalvaguardia della sua stessa vita. Alcune icone ortodosse rappresentano il bambino dellamangiatoia collocato in fasce – quasi una piccola mummia– in una specie di bara di pietra. Un chiaro richiamo almodo in cui è esercitata la regalità da parte di Gesù: il suotrono è la croce, la sua forza il perdono. Non dimentichiamo dunque la novità stravolgente del Van-gelo che già il Natale presenta: non esiste potere più fortedell’Amore. Neanche la morte lo può vincere.

La voce dei Padri

“Abbi sempre Gesù nel cuore, e l’immagine del Crocefissonon si allontani mai dalla tua mente. Sia Gesù tuo cibo etua bevanda, tua dolcezza e tua consolazione, tuo miele etuo desiderio, tua lettura e tua meditazione, tua preghiera e

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tua contemplazione, vita, morte e risurrezione tua. Gesù èmiele alla bocca, melodia all’orecchio, letizia al cuore”.

(S. Bernardo)

Preghiera conclusiva [dal Sl 46(45)]

Venite, vedete le opere del Signore,egli ha fatto cose tremende sulla terra.Farà cessare le guerre sino ai confini della terra,romperà gli archi e spezzerà le lance,brucerà nel fuoco gli scudi.Fermatevi! Sappiate che io sono Dio,eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

Giovedi della prima settimana

“Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse”(Is 11,1)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,accresci in noi la fede:nella tua promessa riponiamo la nostra fiducia.

Dal libro del profeta Isaia.

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,un virgulto germoglierà dalle sue radici.Su di lui si poserà lo spirito del Signore,spirito di sapienza e di intelligenza,spirito di consiglio e di fortezza,spirito di conoscenza e di timore del Signore.Si compiacerà del timore del Signore.Non giudicherà secondo le apparenzee non prenderà decisioni per sentito dire;ma giudicherà con giustizia i miserie prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,cintura dei suoi fianchi la fedeltà. (Is 11,1-5)

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Meditazione

Lo Spirito Santo è il Dono per eccellenza, il primo Donoche Dio fa a quelli che credono il Lui e a Lui affidano lapropria vita. Con lo Spirito Santo ricevi Dio stesso nellatua vita. E questa Presenza, se la accetti, ti rende santo, cioèbello agli occhi di Dio e di quelli che ti stanno intorno. Ilprofeta Isaia, nel capitolo 11, anticipa quello che lo Spiritodel Signore compie in Gesù. Lo stesso Spirito, che noi ab-biamo ricevuto nel Battesimo e che nuovamente riceviamonella Cresima, compie in noi quello che ha compiuto inGesù. “Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito disapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza,spirito di conoscenza e di timore del Signore.”La salvezza cristiana è “trasformazione” dell’uomo operatadallo spirito Santo (cfr anche Ez 36,26-27): è vera libera-zione a partire dal nostro intimo. Quando lasciamo che loSpirito agisca in noi, riceviamo anche noi quello che Luiporta con Sé, i Suoi doni che ci rendono partecipi della San-tità di Dio.

La voce di un mistico

«E allora l’anima dà una testimonianza di questa vita di Dioin sé; e allora l’anima ha un suo criterio per riconoscerel’azione di Dio in sé; ha la testimonianza che lo Spirito vivein lei - come dice S. Paolo (cf 2Cor 13,5; Gal 4,6). Perché?Perché tutto il suo agire dimostra la presenza di Uno piùgrande di noi nell’anima nostra; dimostra che un Altro ciha invaso - noi diveniamo lo strumento di un Altro. […] Se

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è lo Spirito che agisce, naturalmente l’azione dello Spiritoimporta sempre in noi questo superamento dei modi umanionde l’anima può avere una certa testimonianza di questapresenza. Il cristiano perfetto, dunque, è colui la cui vitagià trasparisce Dio, già rende testimonianza di Dio: la rendeagli altri, la rende anche a sé medesimo, nel senso che ilcristiano acquista una certezza, una certa assicurazione diquesta presenza di Dio in sé»

Don Divo Barsotti, Conferenza sullo Spirito Santo

Preghiera conclusiva [dal Sl 119(118)]

Venga a me, Signore, il tuo amore,la tua salvezza secondo la tua promessa.Osserverò continuamente la tua legge,in eterno, per sempre.Questo mi consola nella mia miseria:la tua promessa mi fa vivere.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Venerdi della prima settimana

“Il lupo dimorerà insieme con l’agnello”(Is 11,6)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni Spirito di unità e di riconciliazione,implora per noi il dono della pace.Certi della tua promessa, ci uniamo al coro degli angeliper cantare: Gloria a Dio e pace in terra!

Dal libro del profeta Isaia.

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello,la pantera si sdraierà accanto al capretto;il vitello e il leoncello pascoleranno insiemee un fanciullo li guiderà.La vacca e l’orsa pascoleranno insieme;si sdraieranno insieme i loro piccoli.Il leone si ciberà di paglia, come il bue.Il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide;il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.Non agiranno più iniquamente né saccheggerannoin tutto il mio santo monte,perché la saggezza del Signore riempirà il paesecome le acque ricoprono il mare.

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In quel giornola radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli,le genti la cercheranno con ansia,la sua dimora sarà gloriosa. (Is 11,6-10)

Meditazione

L’opera dello Spirito trasforma tutto, anche la creazione.Ogni regola naturale che porta in sé violenza e conflitto,sembra sovvertita nell’opera redentrice di Cristo. È una promessa, in realtà, non ancora compiuta nei suoi ef-fetti storici pure per noi. Il lupo in realtà divora ancoral’agnello e ancora oggi i furbi hanno la meglio e l’ingiusti-zia saccheggia il mondo. Anche noi allora restiamo in attesadi giustizia, di pace di armonia …Non assopiamo questo desiderio nel cuore (beati gli assetatie affamati di giustizia…) ma facciamolo diventare vita ope-rosa che lotta, crede, sopporta, spera, contro ogni statisticao pronostico nefasto.

La voce dei Padri

Vi sono degli stolti che dicono: non poteva la Sapienza diDio liberare gli uomini in modo diverso senza assumerel’umanità, senza nascere da una donna e patire tutte questesofferenze da parte dei peccatori? A costoro rispondiamo:lo poteva certamente; ma se avesse fatto diversamente, sa-rebbe stato dispiaciuto ugualmente della vostra stoltezza.

Sant’Agostino.

Preghiera conclusiva [dal Sl 34(33)]

Chi è l’uomo che desidera la vitae ama i giorni in cui vedere il bene?Custodisci la lingua dal male,le labbra da parole di menzogna.Sta’ lontano dal male e fa’ il bene,cerca e persegui la pace.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Sabato della prima settimana

“Gioisci figlia di Sion, esulta Israele”(Sof 3,14)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito di gioia!Non permettere che le fatiche e i dolori della vita rattristino il nostro cuore:con Maria a te cantiamo il nostro Magnificat!

Dal libro del profeta Sofonia

Gioisci, figlia di Sion,esulta, Israele,e rallegrati con tutto il cuore,figlia di Gerusalemme!Il Signore ha revocato la tua condanna,ha disperso il tuo nemico.Re d’Israele è il Signore in mezzo a te,tu non vedrai più la sventura.In quel giorno si dirà a Gerusalemme:«Non temere, Sion, non lasciarti cadere le braccia!Il Signore tuo Dio in mezzo a teè un salvatore potente.Esulterà di gioia per te,ti rinnoverà con il suo amore,si rallegrerà per te con grida di gioia,come nei giorni di festa». Dal libro del Profeta Sofonia (Sof 3,14-18)

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Meditazione

Il pensiero va al testo dell’Annunciazione, con il quale laprofezia di Sofonia presenta un significativo parallelismo:“Gioisci, figlia di Sion…” “Ave, Maria”. Vi è l’invito alla gioia: «Rallegrati con tutto il cuore» (v.14). Vi è l’accenno alla presenza del Signore: «Re d’Israeleè il Signore in mezzo a te» (v. 15). Vi è l’esortazione a nonaver paura: «Non temere, Sion, non lasciarti cadere le brac-cia» (v. 16). Vi è infine la promessa dell’intervento salvificodi Dio: «Il Signore tuo Dio in mezzo a te è un salvatore po-tente» (v. 17). I riscontri sono tanto numerosi e puntuali daindurre a riconoscere in Maria la nuova «figlia di Sion»,che ha pieno motivo di rallegrarsi perché Dio ha deciso direalizzare il suo piano di salvezza.In Cristo, Dio manifesta all’uomo la sua vicinanza, la suavolontà di salvarlo e condurlo a liberazione per la gioia piena. Non solo la presenza del Signore onnipotente è garanzia di fe-licità, ma nel Signore stesso si trova una gioia che vuole comu-nicarsi: Il Signore tuo Dio “esulterà di gioia per te, ti rinnoveràcon il suo amore, si rallegrerà per te con grida di gioia.” (3,18)Anche la spada (“una spada ti trafiggerà l’anima”, Lc 2,35)non è mai in Dio, un’esperienza di dolore fine a se stesso.“È aperta alla resurrezione e alla novità: sotto la croce, nelmomento della spada per l’umanità, si è avuta la novità diuna madre per sempre,” donata a tutti. (P. Iotti)

La voce dei Padri

Svégliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. «Svégliati, o

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tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà» (Ef5, 14). Per te, dico, Dio si è fatto uomo. Prepariamoci a celebrare la venuta della nostra salvezza,della nostra redenzione;...«Egli è diventato per noi giusti-zia, santificazione e redenzione perché, come sta scritto,chi si vanta si vanti nel Signore» (1 Cor 1, 30-31). Rallegriamoci dunque di questa grazia: perché nostra gloriasia la testimonianza della buona coscienza... (…) e qualegrazia di Dio più grande ha potuto brillare a noi? Il Figliounigenito di Dio, ...il figlio dell’uomo, figlio di Dio.

(Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo.Disc. 185; Pl 38, 997-999)

Preghiera conclusiva [dal Sl 40(39)]

Esultino e gioiscano in te, Signore,quelli che ti cercano;dicano sempre: «Il Signore è grande!»quelli che amano la tua salvezza.Ma io sono povero e bisognoso:di me ha cura il Signore.Tu sei mio aiuto e mio liberatore:mio Dio, non tardare.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

SECONDA SETTIMANA

Maria madre di Gesù

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Lunedì della seconda settimana

“Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abramo” (Mt 1, 1-17)

Invochiamo lo Spirito santo

Soffio di vita, che guidi la storia e l’hai riempita di Dio:fa’ che con fede sempre più grande riconosciamo in Gesùil Cristo,il Messia figlio di Davide, figlio di Dio.

Dal Vangelo secondo Matteo

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbegenerò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara daTamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram ge-nerò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generòSalmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obedda Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la mogliedi Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generòAbìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat ge-nerò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioa-tam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generòManasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della de-portazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel,Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd,Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generòSadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùdgenerò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Gia-cobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dallaquale è nato Gesù chiamato Cristo. La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, ècosì di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Ba-bilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babi-lonia a Cristo è, infine, di quattordici. (Mt 1,1-17)

Meditazione

Avvento da “ad-ventus”, è il tempo dell’attesa, dello sve-gliarsi dal sonno della pigrizia spirituale perché è in arrivouna novità. Senza questa tensione verso il futuro, verso ilritorno di Cristo nella sua gloria, non si comprende il mi-stero dell’Incarnazione. La speranza nella venuta di Cristo,però, non riguarda solo la parusia, ma anche l’oggi dellanostra storia quotidiana. Cristo vuol tornare ogni volta chelo allontaniamo dalla nostra vita, attenda pazientementesenza stancarsi.Sorge spontanea la domanda sul significato della genealo-gia di Gesù, che rapporto c’è tra futuro e passato? Come siconcilia la mia storia spesso segnata da infedeltà e peccaticon la novità dell’incarnazione?Credo che la nostra storia, senza la luce della fede, rimanenelle tenebre di chi non capisce il perché degli sbagli com-messi, e delle ingiustizie ricevute.

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Ecco l’importanza della genealogia, se togliamo da questalista di nomi il suo apice che è Cristo, non si capisce più ilsenso della storia. In Cristo si compiono le attese e le spe-ranze dell’umanità. Di grande consolazione sono le parole che Giovanni Paolo IIpronunciò alla Giornata Mondiale della Gioventù a Toronto:Noi non siamo la somma delle nostre debolezze e dei nostrifallimenti; al contrario, siamo la somma dell’amore delPadre per noi e della nostra reale capacità di divenire l’im-magine del Figlio suo.

La voce dei Padri

(…) Vedete dunque come questo Vangelo è degno di am-mirazione sin dal suo esordio. Se voi nutrite dei dubbi sullagloria che vi è stata promessa, ebbene credete considerandol’umiliazione di Gesù Cristo. La ragione umana prova in-fatti ben più fatica a comprendere che Dio è divenuto uomo,che non a capire che un uomo possa diventare Figlio di Dio.Quando, dunque, voi sentite dire che il Figlio di Dio èanche Figlio di David e di Abramo, non abbiate più dubbi:pure voi, che siete figli di Abramo, diverrete Figli di Dio.Dio si sarebbe abbassato invano, se non l’avesse fatto perinnalzare noi. Egli è nato secondo la carne, affinché voi ab-biate una nuova nascita secondo lo spirito.

(San Giovanni Crisostomo, Commento al Vangelo di San Matteo. Città Nuova Editrice pp. 42-43).

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Preghiera conclusiva [dal Sl 78(77)]

Ciò che abbiamo udito e conosciutoe i nostri padri ci hanno raccontatonon lo terremo nascosto ai nostri figli,raccontando alla generazione futurale azioni gloriose e potenti del Signoree le meraviglie che egli ha compiuto.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Martedi della seconda settimana

“Non temere di prendere con te Maria tua sposa” (Mt 1,20)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,tu sveli i misteri di Dio:donaci occhi nuovi per riconoscere la tua opera.

Dal Vangelo secondo Matteo

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madreMaria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che an-dassero a vivere insieme si trovò incinta per opera delloSpirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non vo-leva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre peròstava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sognoun angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Da-vide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, per-ché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infattisalverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era statodetto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlioche sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe

fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e presecon sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse,partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. (Mt 1,18-25)

Meditazione

“Non temere di prendere con te Maria, tua sposa”Con queste parole l’angelo del Signore annuncia a Giu-seppe che il Figlio generato in Maria viene dallo SpiritoSanto. L’evangelista Matteo non intende soffermarsi sullereazioni di Giuseppe ad un tale annuncio. Il suo scopo èsemplicemente quello di rispondere alla domanda: chi è ilMessia? Per lui, Gesù, “che salverà il suo popolo dai suoipeccati”, è l’erede ultimo d’Israele, e Giuseppe è colui chelo inserisce nella stirpe di Davide.Che senso ha questo evento? certamente Giuseppe si saràdomandato il significato di questa nascita. Sta qui la gran-dezza di questo semplice falegname di galilea, “accetta dinon capire”, di non possedere tutto il piano di Dio nella suarazionalità, si fida della parola dell’angelo e prende con seMaria. I Vangeli non ci riportano nemmeno una parola di Giuseppee credo non sia casuale, la sua missione sta nel silenzio dichi lascia parlare il Verbo di Dio.

La voce dei Padri

(…) Contempla il cielo, Gesù è la; considera la terra, Gesùè la; sali con la parola nel cielo, discendi con la parola agli

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inferi, vi troverai Gesù. Infatti, se sali al cielo, trovi Gesù,e se discendi agli inferi, Gesù è là (Sal 138,8). Oggi, mentreparlo, egli è con me in questo momento, in questo istante;e se ora un cristiano parla in Armenia, Gesù è con lui. “Nes-suno” – infatti - “dice che Gesù è il Signore, se non permezzo dello Spirito Santo (1 Cor 12,13)”. Se con il tuo pen-siero precipiti negli abissi, anche là vedrai Gesù operare,poiché sta scritto: “ non dire in cuor tuo: chi è salito alcielo? Cioè per frane discendere Cristo; ovvero: chi discen-derà nell’abisso? Cioè per trarre Cristo fuori dai morti(Rom 10,6ss)”. Dove dunque non è colui che ha riempitodi sé tutte le cose, terrestri, celesti e inferi? Egli è dunqueveramente grande, egli, la cui potenza ha riempito ilmondo, che è e sarà sempre ovunque, perché il suo regnonon avrà mai fine (Lc 1,33).

(Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di San Luca.Città Nuova Editrice pp. 86-87)

Preghiera conclusiva [dal Sl 36(35)]

Quanto è prezioso il tuo amore, o Dio!Si rifugiano gli uomini all’ombra delle tue ali,si saziano dell’abbondanza della tua casa:tu li disseti al torrente delle tue delizie.È in te la sorgente della vita,alla tua luce vediamo la luce.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Mercoledi della seconda settimana

“Rallegrati o piena di Grazia, il Signore è con te!”(Lc 1,28)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito di lode!Con gioia ti accogliamo nella nostra vita:trasformala in un canto di amore per Dio,il Creatore, la pienezza di tutti i nostri desideri.

Dal Vangelo di Luca

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio inuna città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine,promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamatoGiuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei,disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». Aqueste parole ella rimase turbata e si domandava che sensoavesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere,Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco conce-pirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Saràgrande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio glidarà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempresulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». (Lc 1,26,33)

Meditazione

L’angelo non bussa per entrare in casa di Maria; entra ebasta - perché il messaggio è urgente. Marca la differenzatra la sicurezza angelica e il soprassalto della giovane, l’ir-ruzione dell’iniziativa di Dio: la pienezza della grazia di-vina inonda Maria.Ciò per cui Maria è stata preparata, trova ora compimento.In un certo senso potremmo dire che Dio ha giocato d’an-ticipo: la grazia dell’Immacolata Concezione a questo mo-mento era diretta. Maria forse lo scopre ora: è normale ilturbamento quando Dio ti prende di sorpresa…Ma la notizia che il messo divino reca è di gioia: “Coraggio,non temete, ecco il vostro Dio viene a salvarvi! (Is 35,4)”.E questa volta non manda un altro, ma viene proprio lui, inpersona!

Dal Magistero della Chiesa

L’Eucaristia, mentre rinvia alla passione e alla risurrezione,si pone al tempo stesso in continuità con l’Incarnazione.Maria concepì nell’Annunciazione il Figlio divino nella ve-rità anche fisica del corpo e del sangue, anticipando in séciò che in qualche misura si realizza sacramentalmente inogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, ilcorpo e il sangue del Signore. C’è pertanto un’analogia pro-fonda tra il fiat pronunciato da Maria alle parole dell’An-gelo, e l’amen che ogni fedele pronuncia quando riceve ilcorpo del Signore.

(Giovanni Paolo II, Ecclesia de Eucharistia, n. 55)

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Preghiera conclusiva [dal Sl 46(45)]

Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

Giovedi della seconda settimana

“Avvenga di me quello che hai detto”(Lc 1,38)

Invochiamo lo Spirito santo

Spirito di timore,aiutaci a cercare sempre con amore la volontà di Dioe non farci mai mancare il tuo sostegno affinché, avendola riconosciuta, possiamo con amore ad essa obbedire.

Dal Vangelo di Luca

Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non co-nosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scen-derà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenzadell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chia-mato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente,nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sestomese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibilea Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Si-gnore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partìda lei. (Lc 1,34-38)

Meditazione

È proprio vero che Dio dialoga con ognuno di noi? E, al-

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lora, com’è la relazione che si stabilisce tra me e la sua Pa-rola? E questa Parola va, presuntuosamente, in cerca solodi servi?Per Maria, l’annunzio dell’angelo non assume i connotatidell’obbligo, ma del coinvolgimento amoroso:“Tu mi hai rapito il cuore,sorella mia, mia sposa, tu mi hai rapito il cuore (Ct 4,9)”.Di fronte a quest’amore coinvolgente, Maria non rispondeservilmente: ella si dona, cosciente e contenta di farlo. Lasua integrità verginale è, di fatto, segno di dono totale alSignore e segno di scelta esclusiva di farsi coprirsi (cfr. Rt3,9; Lc 1,35) solamente da Dio. Per questo Maria è umilee ricca nello steso tempo: non accetta altri scudi all’infuoridi Dio.

Dal Magistero della Chiesa

Nella Madre di Cristo e Madre nostra si è realizzata per-fettamente la vocazione di ogni essere umano. Tutti gliuomini, ricorda l’apostolo Paolo, sono chiamati ad esseresanti e immacolati al cospetto di Dio nell’amore (cfr Ef1,4). Guardando alla Madonna, come non lasciar ridestarein noi, suoi figli, l’aspirazione alla bellezza, alla bontà,alla purezza del cuore? Il suo celeste candore ci attiraverso Dio, aiutandoci a superare la tentazione di una vitamediocre, fatta di compromessi con il male, per orientarcidecisamente verso l’autentico bene, che è sorgente digioia.

(Benedetto XVI, Angelus, 8.XII.2005)

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Preghiera conclusiva [dal Sl 143(142)]

Al mattino fammi sentire il tuo amore perché in te confido.Fammi conoscere la strada da percorrere,perché a te s’innalza l’anima mia.Insegnami a fare la tua volontà,perché sei tu il mio Dio.Il tuo spirito buonomi guidi in una terra piana.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Venerdi della seconda settimana

“Diede alla luce il suo figlio primogenito”(Lc 2,7)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,guida sicura nella via della vita:con gioia andiamo incontro al Signore che viene.

Dal Vangelo di Luca

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che sifacesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censi-mento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Da-vide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudeaalla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrareinsieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentresi trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni delparto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolsein fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’eraposto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano dinotte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Si-gnore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore liavvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma

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l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio unagrande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nellacittà di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. (Lc2,1-11)

Meditazione

Nella lingua italiana, questo versetto suona bene: il verbodare esprime la donazione che Maria fa di sé stessa e, so-prattutto, nel giorno di Natale, il regalo che ella fa al mondofacendo nascere il Figlio di Dio, e l’offerta che di questosuo figlio fa: non lo tiene per sé. Maria dona colui che haricevuto e, così, seguita nello spirito dell’ecce ancilla e delfiat.Ora, contempliamo con Maria il bambino appena nato. Lamaternità non è solo fisica: lo sguardo della Vergine accom-pagnerà Gesù, custodendo nel cuore gli eventi della sua vita(cfr. Lc 2,19.51); ella sarà introdotta, così, nel mistero piùintimo della vita di Gesù: il suo cibo consiste nel fare la vo-lontà di colui che l’ha mandato (cfr. Lc 2,34; Gv 4,34).

Dal Magistero della Chiesa

(Nello sguardo di Maria) è come riflesso lo sguardo delPadre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figliodalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardooggi Maria ci guarda. Abbiamo bisogno del suo sguardo ditenerezza, del suo sguardo materno che ci conosce meglioche chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione

e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuosguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è undono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del no-stro cammino, è un dono di Gesù Cristo.

(Francesco, Omelia, 22.IX.2013)

Preghiera conclusiva [dal Sl 131(130)]

Signore, non si esalta il mio cuorené i miei occhi guardano in alto;non vado cercando cose grandiné meraviglie più alte di me.Io invece resto quieto e sereno:come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,come un bimbo svezzato è in me l’anima mia.Israele attenda il Signore,da ora e per sempre.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Sabato della seconda settimana

“Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia” (Lc 2,12)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito di vita, che rinnovi la terra:apri i nostri occhi perché, come Maria,possiamo vedere il regno di Dio che cresce in mezzo anoi.

Dal Vangelo di Luca

Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto infasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve conl’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodavaDio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uo-mini che egli ama». Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo,i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, ve-diamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto cono-scere». Andarono dunque senz’indugio e trovarono Mariae Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. Edopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era statodetto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle coseche i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tuttequeste cose meditandole nel suo cuore.

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I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dioper tutto quello che avevano udito e visto, com’era statodetto loro. (Lc 2,12-20)

Meditazione

La povertà del presepe palesa l’ingiustizia del mondo e giàanticipa la Passione. Quanta sofferenza è presente anchenelle nostre vite! Quanti slanci, attese, desideri rimangonodelusi! La vita come un cantiere di demolizioni. C’è felicitàanche per me? Dio si prende cura anche di me?Ma all’annunzio del messo celeste una grande luce ha av-volto i pastori: “Veniva nel mondo la luce vera, quella cheillumina ogni uomo” (Gv 1,9). Dio illumina ogni uomo,perché, incarnandosi, sceglie la via dell’uomo: con la suacarne, tocca la carne di ogni persona. No, non siamo esclusidalla felicità e l’amore non è più una chiamata insicura, unanotte oscura che inghiotte le nostre esistenze: è possibileamare perché “lo splendore del re ha vinto la tenebre”.

Dal Magistero della Chiesa

L’uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stessoun essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se nongli viene rivelato l’amore, se non s’incontra con l’amore, senon lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vi-vamente. E perciò appunto Cristo Redentore rivela pienamentel’uomo all’uomo stesso. Questa è - se così è lecito esprimersi- la dimensione umana del mistero della Redenzione. In questa

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dimensione l’uomo ritrova la grandezza, la dignità e il valorepropri della sua umanità. Nel mistero della Redenzione l’uomodiviene nuovamente «espresso» e, in qualche modo, è nuova-mente creato. Egli è nuovamente creato!

(Giovanni Paolo II, Redemptor hominis, n.10)

Preghiera conclusiva [dal Sl 37(36)]

La bocca del giusto medita la sapienzae la sua lingua esprime il diritto;la legge del suo Dio è nel suo cuore:i suoi passi non vacilleranno.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

TERZA SETTIMANA

Maria Madre della Chiesa

Lunedi della terza settimana

“Anche a te una spada trafiggerà l’anima”(Lc 2,35)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito di sapienza e di scienza,aiutaci a riconoscere, come il giusto Simeone, Gesùsalvezza e luce per tutti i popoli.

Dal Vangelo di Luca

Quando venne il tempo della loro purificazione secondo laLegge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme peroffrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore:ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per of-frire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi,come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone,uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il confortod’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli avevapreannunziato che non avrebbe visto la morte senza primaaver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spi-rito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano ilbambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le brac-cia e benedisse Dio: Il Nunc dimittis «Ora lascia, o Signore, che il tuo servovada in pace secondo la tua parola;

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perché i miei occhi han visto la tua salvezza,preparata da te davanti a tutti i popoli,luce per illuminare le gentie gloria del tuo popolo Israele». Profezia di Simeone Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevanodi lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli èqui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno dicontraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. Eanche a me una spada trafiggerà l’anima». (Lc 2,22-35)

Meditazione

“In questa comunione che è la Chiesa, la presenza dellaVergine Maria tiene desta un’attesa materna. Nel tempodella sua vita, povera di privilegi ma colma di benevolenza,ella si è lasciata trafiggere dal dolore del mondo. Lungi dal-l’indurirti, reso sensibile alle sofferenze dell’umanità, sa-prai restare in un’attesa colma di fiducia?”

Vergine madre, figlia del tuo Figlio,umile ed alta più che creatura,termine fisso d’eterno consiglio.

Preghiera conclusiva [dal Sl 33(32)]

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,rende vani i progetti dei popoli.Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,

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i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.Beata la nazione che ha il Signore come Dio,il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Martedi della terza settimana

“Ecco tuo padre e io, angosciati ti cercavamo!” (Lc 2,48)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo, noi veniamo a te con fiducia:ti consegniamo le nostre vite,ti presentiamo i nostri dubbi, incertezze, paure, incom-prensionie ci avviciniamo a te senza timore per accogliere la tua luce.

Dal Vangelo di Luca

I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme perla festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salironodi nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa,mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù ri-mase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorges-sero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata diviaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i cono-scenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Ge-rusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, sedutoin mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Etutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la suaintelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti esua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco,tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose:

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«Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmidelle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sueparole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sotto-messo. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.(Lc 2,41-51)

Meditazione

“Nel noi di una comunione coniugale talvolta la paura dellaseparazione s’insinua, il terrore della perdita s’affaccia.Perché attardarsi in sensi di colpa o in accuse reciproche?Proprio nel tempo dell’angoscia Maria e Giuseppe si met-tono in cammino verso la casa di Dio. Vivere nell’attesa diDio, cercarLo nel bisogno? Perché vergognarsi di que-st’umile speranza. Non è forse la condizione di tutta la no-stra vita?”

Tu se’ colei che l’umana naturanobilitasti sì, che ‘l suo Fattorenon disdegnò di farsi sua fattura.

Preghiera conclusiva [dal Sl 59(58)]

Io canterò la tua forza,esalterò la tua fedeltà al mattino,perché sei stato mia difesa,mio rifugio nel giorno della mia angoscia.O mia forza, a te voglio cantare,

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poiché tu sei, o Dio, la mia difesa,Dio della mia fedeltà.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Mercoledi della terza settimana

“Fate quello che vi dirà!” (Gv 2,5)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,sostienici con la tua grazia:insegnaci a cercare ciò che è buono e gradito a Dio,fa’ che non ci allontaniamo mai dalla sua volontà.

Dal Vangelo di Giovanni

Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’erala madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con isuoi discepoli. Nel frattempo, venuto a mancare il vino, lamadre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù ri-spose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giuntala mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giu-dei, contenenti ciascuna due o tre barili. E Gesù disse loro:«Riempite d’acqua le giare»; e le riempirono fino all’orlo.Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestrodi tavola». Ed essi gliene portarono. E come ebbe assag-giato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che nonsapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevanoattinto l’acqua), chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti servonoda principio il vino buono e, quando sono un pò brilli,quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora ilvino buono». Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in

Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepolicredettero in lui. (Gv 2,1-11)

Meditazione

“Colma di gioia per l’amore di ogni coppia, la Madre vigilaaffinché la festa non abbia fine. Sensibile, della sensibilitàstessa di Dio, invoca un dono buono per ciascuna famiglia.Discreta, sospinge verso il Frutto del suo grembo, suggerisceun ascolto fermo. Alla Presenza del Corpo di Cristo sapremorimanere nell’attesa di una parola che ci trasformi. Offriremoi nostri corpi come un dono vivente, santo e gradito a Dio?”

Nel ventre tuo si raccese l’amorePer lo cui caldo nell’eterna paceCosì è germinato questo fiore.

Preghiera conclusiva [dal Sl 40(39)]

Ho detto: «Ecco, io vengo.Nel rotolo del libro su di me è scrittodi fare la tua volontà:mio Dio, questo io desidero;la tua legge è nel mio intimo».

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Giovedi della terza settimana

“Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”(Mt 12,48)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,insegnaci ad amare la parola del Signore:sia per noi linfa vitale che nutre le nostre vite.

Dal Vangelo di Matteo

Mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fra-telli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qual-cuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli chevogliono parlarti». Ed egli, rispondendo a chi lo informava,disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poistendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco miamadre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontàdel Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, so-rella e madre». (Mt 12,46-50)

Meditazione

“Insieme alla Madre di Gesù, aspettando sulla soglia l’av-vento del Signore, siamo colti da un mite presentimento:alle fragili relazioni familiari è donata una speranza tenace.

Sapremo attendere Colui che viene per non perdere nes-suno? Acconsentendo alla volontà del Padre, giorno dopogiorno, tessiamo legami di vita eterna. Oseremo dirGli: ilTuo volere si compia in me ed in tutti i miei fratelli?”

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,che qual vuol grazia ed a te non ricorre,sua disianza vuol volar sanz’ali.

Preghiera conclusiva [dal Sl 40(39)]

Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signoree non si volge verso chi segue gli idoliné verso chi segue la menzogna.Quante meraviglie hai fatto,tu, Signore, mio Dio,quanti progetti in nostro favore:nessuno a te si può paragonare!Se li voglio annunciare e proclamare,sono troppi per essere contati.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Venerdi della terza settimana

“Ecco tuo figlio... Ecco tua Madre!“(Gv 19,26-27)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo,tu ci rendi fratelli:aiutaci a sentirci membra amate dell’unica famiglia di Dio.

Dal Vangelo di Giovanni

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di suamadre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora,vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egliamava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poidisse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel mo-mento il discepolo la prese nella sua casa. (Gv 19,25-27)

Meditazione

“Con i poveri della terra, invochiamo miracoli, aiuto, atten-diamo liberazione ma spesso ci viene data ‘soltanto’ Pre-senza. Non lo sappiamo ancora? Aprendo le portedell’ospitalità ai poveri, alle persone sole, agli anzianisiamo visitati dal Signore stesso, dalla sua Madre amata.

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Perché disperare per noi e per i nostri cari? Attraverso isanti che sono sulla terra il Padre circonda le nostre vite ditenerezza, di misericordia. Alleggeriti, riprendiamo il cam-mino.”La tua benignità non pur soccoreA chi dimanda, ma molte fiateLiberamente al dimandar precorre.

Preghiera conclusiva [Sl 133(132)]

Ecco, com’è bello e com’è dolceche i fratelli vivano insieme!È come olio prezioso versato sul capo,che scende sulla barba, la barba di Aronne,che scende sull’orlo della sua veste.È come la rugiada dell’Ermon,che scende sui monti di Sion.Perché là il Signore manda la benedizione,la vita per sempre.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

Sabato della terza settimana

In attesa dello Spirito Santo “con Maria, la Madre di Gesù” (At 1,14)

Invochiamo lo Spirito santo

Vieni, Spirito santo, effondi ancora oggi su di noi i tuoi doni:aiutaci a vivere, come Maria, nella speranza del Regnoche viene.

Dagli Atti degli Apostoli

Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degliUlivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino per-messo in un sabato. Entrati in città salirono al piano supe-riore dove abitavano. C’erano Pietro e Giovanni, Giacomoe Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Gia-como di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, in-sieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù econ i fratelli di lui. (At 1,12-14)

Meditazione

“Nelle oscurità della nostra esistenza, nella notti prolungatedall’inquietudine e dal dubbio, la Madre del Signore ei isanti invocano per noi, con noi. Senza stancarci, affrettiamo

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l’avvento della Consolazione del Padre e del Figlio. Nel-l’attesa non dimentichiamolo mai: l’amore di Dio è river-sato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che civiene donato.”

In te misericordia, in te pietate,in te magnificenza, in te s’adunaquantunque in creatura è di bontate.

Preghiera conclusiva [dal Sl 139(138)]

Dove andare lontano dal tuo spirito, Signore?Dove fuggire dalla tua presenza?Se salgo in cielo, là tu sei;se scendo negli inferi, eccoti.Se prendo le ali dell’auroraper abitare all’estremità del mare,anche là mi guida la tua manoe mi afferra la tua destra.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

QUARTA SETTIMANA

“L’anima mia magnifica il Signore” (Lc 1,46)

Lunedi della quarta settimana

“Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”(Lc 1,46)

Invochiamo lo Spirito santo

Soffia con potenza Spirito santo!Rendi spediti i nostri passi nel cammino verso il Regno.Con tutta la Chiesa gridiamo: maranatha! Sì, vieni presto! Amen. Vieni, Signore Gesù!

Dal Vangelo di Luca

Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signoree il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,perché ha guardato l’umiltà della sua serva.D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotentee Santo è il suo nome:di generazione in generazione la sua misericordiasi stende su quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio,ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;ha rovesciato i potenti dai troni,ha innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato a mani vuote i ricchi.

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Ha soccorso Israele, suo servo,ricordandosi della sua misericordia,come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza,per sempre». (Lc 1, 46-55)

Meditazione

Questo cantico è molto vicino a quello che intonerà Gesùquando, esultando nello Spirito Santo, scoprirà che la be-nevolenza del Padre si rivela ai piccoli (Lc 10,21-22). Mariaesalta l’opera di salvezza che Dio sta realizzando tra gli uo-mini. Qualche esegeta suggerisce di leggere questo canticodi Maria sullo sfondo della grande liberazione dell’Esodoe in particolare del celebre Cantico del mare (Es 15,1-18.21). Maria canta la grandezza di Dio. Riconosce che Dio è Dio.La conseguenza della scoperta di Dio grande nell’amore èl’esultanza dello spirito. La scoperta dell’amore immensodi Dio per noi vince la paura. Chi conosce il vero Dio, gioi-sce della sua stessa gioia. Dio è amore. L’amore è dono. Il dono è tale solo nella mi-sura in cui non è meritato. Dio quindi è accolto in noi comeamore e dono solo nella misura della coscienza del nostrodemerito, della nostra lontananza, della nostra piccolezzae umiltà oggettive. Maria è il primo essere umano che ri-conosce il proprio nulla e la propria distanza infinita da Dioin modo pieno e assoluto. Il merito fondamentale di Mariaè la coscienza del proprio demerito: ella riconosce la pro-pria infinita nullità.

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Per questo, giustamente, la Chiesa proclama Maria esentatadal peccato originale, che consiste nella menzogna anticache impedisce all’uomo questa umiltà fiduciosa, che do-vrebbe essere tipica della creatura.L’umiltà di Maria non è quella virtù che porta ad abbas-sarsi. La sua non è virtù, ma la verità essenziale di ognicreatura, che lei riconosce e accetta: il proprio nulla, il pro-prio essere terra-terra. Tutte le generazioni gioiranno conlei della sua stessa gioia di Dio, perché in lei l’abisso ditutta l’umanità è stato colmato di luce e si è rivelato comecapacità di concepire Dio, il Dono dei doni. Maria sintetizza in una sola parola tutti gli attributi di coluiche ha già chiamato Signore, Dio, Salvatore, Potente,Santo: il nome di Dio è Misericordia. Dio è amore che nonpuò non amare. E’ misericordia che non può non sentire te-nerezza verso la miseria delle sue creature. San Clementedi Alessandria afferma che “per la sua misteriosa divinitàDio è Padre. Ma la tenerezza che ha per noi lo fa diventareMadre. Amando, il Padre diventa femminile”.Maria descrive la storia biblica della salvezza in sette azionidi Dio. La descrizione con i verbi al passato significa quelloche Dio ha già fatto nell’Antico Testamento, ma anchequello che ha compiuto nel Nuovo, perché il Cantico, com-posto dalla comunità cristiana, canta l’operato di Dio allaluce della risurrezione di Cristo già avvenuta. A proposito di questa rivoluzione operata da Dio, che rove-scia i potenti dai troni e manda a mani vuote i ricchi, no-tiamo che anche questa è un’opera grandiosa e commoventedella misericordia di Dio: quando il potente cade nella pol-vere e il sazio prova l’indigenza, essi sono posti nella con-dizione per essere rialzati e saziati da Dio. Nell’esperienza

del vuoto e nel crollo degli idoli, l’uomo si trova nella con-dizione migliore per cercare Dio. In Maria è presente Dio fatto uomo. In lui si realizzano lepromesse di Dio. E’ per la fede in Cristo che si è discen-denza di Abramo (Lc 3,8). Il compimento della promessafatta da Dio ad Abramo è definitivo: “In te si diranno bene-dette tutte le famiglie della terra” (Gen 12,3).

La voce dei Padri

Magnificare il Signore e, in lui, trasalire di gioia.L’angelo che annunziava un mistero disse alla VergineMaria, per aiutarla a credere per mezzo di un segno, cheuna donna anziana e sterile stava per diventare madre, mo-strando in questo modo che Dio può tutto ciò che vuole.Maria, appena udito questo, non già perché non credessealla profezia, o fosse incerta sull’autorità di chi l’avevafatta, o dubitasse della prova addotta, ma, come portata daldesiderio, tutta slancio e dedizione, nella sollecitudine chescaturisce dalla gioia, si diresse verso la regione montana.Poteva dunque non correre verso l’alto, Maria, piena ormaidi Dio? La grazia dello Spirito Santo non sopporta gli in-dugi di una preparazione laboriosa... E subito si manifestano i benefici dell’arrivo della Verginee della presenza del Signore. Perché, “appena Elisabettaebbe udito il saluto di Maria, il bambino le esultò nel senoed ella fu ricolma di Spirito Santo”. Notiamo la scelta ap-propriata di ogni parola. Elisabetta per prima udì la voce,ma fu Giovanni a percepire subito la grazia. La madre in-tese secondo l’ordine della natura, il figlio esultò in virtù

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del mistero. L’una riconobbe l’arrivo di Maria, l’altroquello del Signore; la donna avvertì la venuta della donna;il piccolo sentì giungere il piccolo. Elisabetta e Maria ma-gnificano la grazia e i due figli operano dal di dentro, dandoinizio ad un mistero di misericordia a vantaggio delle loromadri. E queste, con un doppio miracolo, profetizzano sottol’ispirazione dei loro figlioli. Il bambino esultò e la madrefu ripiena di Spirito Santo. La madre però non fu ripienaprima del figlio, ma anzi, essendo il figlio pieno di SpiritoSanto, ne colmò anche la madre. Giovanni ha esultato e haesultato anche lo spirito di Maria. E, all’esultanza di Gio-vanni, Elisabetta è ripiena di Spirito Santo... Beata tu chehai creduto (Lc. 1, 45). Ma anche voi siete beati, perchéavete udito e creduto. Ogni anima che crede, concepisce egenera la parola di Dio, riconoscendone le opere. Che inciascuno di voi ci sia l’anima di Maria, per glorificare il Si-gnore; ci sia lo spirito di Maria per trasalire di gioia in Dio.Se una sola è madre di Cristo secondo la carne, secondo lafede invece Cristo è generato da tutti. Ogni anima infatti ri-ceve il Verbo di Dio in sé, purché, senza macchia né colpa,sappia conservare coraggiosamente la propria castità. Per-ciò chiunque sa comportarsi così, magnifica il Signorecome l’anima di Maria lo ha magnificato, mentre il suo spi-rito esultava in Dio suo salvatore. E il Signore viene glori-ficato, come si legge in un altro passo: Magnificate ilSignore con me (Sal. 33, 4). Non nel senso che la parolaumana possa aggiungere qualcosa alla gloria del Signore,ma perché egli viene magnificato in noi. Infatti l’immaginedi Dio è Cristo (cfr. 2 Cor. 4, 4; Col. 1, 15) e quindi l’animache vive rettamente e compie il bene, magnifica questa im-magine di Dio, a somiglianza della quale è stata creata. E

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nel magnificarla si sublima, partecipando in qualche modoalla sua grandezza.

Sant’Ambrogio

Preghiera conclusiva [dal Sl 34(33)]

Benedirò il Signore in ogni tempo,sulla mia bocca sempre la sua lode.Io mi glorio nel Signore:i poveri ascoltino e si rallegrino.Magnificate con me il Signore,esaltiamo insieme il suo nome.

Il Signore è vicino.Ci benedica e ci doni la sua pace. Amen.

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Indice

Introduzione ........................................................................p. 3

LA VERGINE CONCEPIRÀ E PARTORIRÀ

UN FIGLIO CHE CHIAMERÀ EMMANUELE (IS 7,14) ..................p. 5

Il Signore stesso vi darà un segno (Is 7,14) ........................p. 6

Il popolo che camminava nelle tenebrevide una grande luce (Is 9,14) ............................................p. 9

Poiché un Bambino è nato per noi (Is 9,15)........................p. 12

Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse (Is 11,1) ...........p. 15

Il lupo dimorerà insieme con l’agnello (Is 11,6).................p. 18

Gioisci figlia di Sion, esulta Israele (Sof 3,14) ...................p. 21

MARIA MADRE DI GESÙ ........................................................p. 25

Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide,figlio di Abramo (Mt 1, 1-17) .............................................p. 26

Non temere di prendere con te Maria tua sposa(Mt, 1,20) ............................................................................p. 30

Rallegrati o piena di Grazia, il Signore è con te!(Lc 1,28)..............................................................................p. 33

Avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38)..............................................................................p. 36

Diede alla luce il suo figlio primogenito (Lc 2,7)...............p. 39

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Troverete un bambino avvolto in fasce,che giace in una mangiatoia (Lc 2,12) ................................p. 42

MARIA MADRE DELLA CHIESA ..............................................p. 45

Anche a te una spada trafiggerà l’anima (Lc 2,35) .............p. 46

Ecco tuo padre e io, angosciati ti cercavamo! (Lc 2,48) .....p. 49

Fate quello che vi dirà! (Gv 2,5) .........................................p. 52

Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli? (Mt 12,48).......p. 54

Ecco tuo figlio...Ecco tua Madre! (Gv 19,26,27)................p. 56

In attesa dello Spirito Santo con Maria, la Madre di Gesù (At 1,14) .................................................p. 58

L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE (LC 1,46)....................p. 61

Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente (Lc 1,46) ...........p. 62

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