Fasi dell’indagine: individuazione degli alimenti responsabili · Sicurezza Alimentare Malattie d...

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Fasi dell’indagine: individuazione degli alimenti responsabili Istituto Superiore di Sanità Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare Malattie d Origine Alimentare – Indviduazione dei focolai e merodi di indagine Ancona, 12 novembre 2009 Gaia Scavia

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Fasi dell’indagine: individuazione degli alimenti

responsabili

Istituto Superiore di SanitàDipartimento di SanitàPubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare

Malattie d Origine Alimentare – Indviduazione dei foco lai e merodi di indagine Ancona, 12 novembre 2009

Gaia Scavia

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Passi nell’indagine di un’epidemia

1. Identificare un’epidemia 2. Confermare il sospetto diagnostico3. Creare un team d’indagine4. Adottare una definizione di caso5. Decidere come identificare i casi (case finding) 6. Descrivere l’epidemia (tempo, luogo, persona)7. Formulare ipotesi sulla causa8. Eseguire studi analitici per confermare l’ipotesi9. Mettere in opera le opportune misure di controllo e

prevenzione10. Comunicare i risultati, le evidenze e condurre valutazioni

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Cronologia di un’epidemia

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Allerta all’ISS: 1 marzo 2004

• 16 casi di botulismo vengono segnalati da 3 regioni confinanti nel sud dell’Italia: Molise, Campania, Puglia

• tutti i casi sono residenti in Molise

• Tutti hanno cenato in un agriturismo in Molise la sera del 22 e del 24 febbraio

• 3 casi sono risultati positivi per Clostridium botulinumtipo B

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Indagine preliminare

• 30 casi rintracciati e intervistati

• 22 hanno mangiato le melanzane prodotte nell’agriturismo

• le melanzane sono il cibo consumato dalla maggior parte dei casi rispetto agli altri cibi

• non è rimasta nessuna melanzana da analizzare

• quelli che non si sono ammalati non sono stati intervistati

•il successivo studio analitico ha evidenziato che l’alimento responsabile erano le olive e non le melanzane

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Saggiare specifiche ipotesi

• Studi epidemiologici analitici

Hanno la finalità di individuare un possibile nesso di causalità tra il consumo di un alimento e l’ ”outcome”ovvero la malattia oggetto della nostra indagine

• Quali studi sono utili nelle indagini dei focolai di origine alimentare:– Studio di coorte

– Studio caso-controllo

• Forniscono ipotesi di lavoro che devono essere valutate alla luce delle indagini di laboratorio condotte sia sui campioni dei pazienti che sugli alimenti sospetti

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Studi epidemiologici analitici

Saggiare specifiche ipotesi

Coorte Caso-controllo

Prospettiva Retrospettiva

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Studio di coorte• Coorte = gruppo• Permette di studiare se un fattore di rischio (consumo di

alimento) è associato alla malattia• Consente di stimare il rischio di sviluppare la malattia nel

gruppo degli esposti (chi ha consumato un certo alimento) e in quello dei non esposti (chi non ne ha consumato)

• L’associazione tra alimento e malattia si ottiene confrontando il rischio nei due gruppi

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tempo

Coorte Esposti

Coorte non Esposti

Esposti malati

Esposti non malati

Non esposti non malati

Non esposti malati

Esposizione Malattia

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Studio di coorte prospettivo

tempo

esposizione allerta / indagine malattia

Allerte su alimenti contaminati, Segnalazione tempestiva di focolai

tempo

esposizione allerta / indaginemalattia

Studio di coorte retrospettivo

Epidemie da sorgente puntiforme (es. banchetto)

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Studio di coorte• Il rischio di malattia viene calcolato

in termini di incidenza cumulativa:

proporzione di individui che hanno sviluppato la malattia (casi ) entro un dato periodo, sul totale degli individui

• Viene comunemente indicata con il termine di tasso d’attacco o attackrate (AR)

Coorte (N= 23)

Casi (N=9)

tempomalati (casi) non malati totale attack rate

9 14 23 9/23 = 0,391

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L’attack rate viene calcolato sia nel gruppo degli espostiE+ (chi ha consumato un particolare alimento)

che nel gruppo dei non esposti E- (chi non ne ha mangiato)

Esposti (N= 23)

Casi (N=9)

tempo

Non esposti (N=16)

Casi (N=3)

tempo

AR (E+) = 9/23 = 0,391

AR (E-) = 3/16= 0,187

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malati (casi) non malati totale (coorte) attack rate

M+ M- tot AR

E+ 9 14 23 9 / 23 = 0,391

E- 3 13 16 3 / 16 = 0,187

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malati (casi) non malati totale (coorte) attack rate

M+ M- tot AR

E+ 9 14 23 9 / 23 = 0,391

E- 3 13 16 3 / 16 = 0,187

• L’associazione tra alimento e malattia si ottiene confrontando il rischio dei due gruppi• il confronto può essere eseguito calcolando:

il Rischio Relativo (RR): rapporto tra il rischio degli esposti (chi ha consumato l’alimento) sul rischio dei non esposti

RR =AR (E+) = 0,391

AR (E-) = 0,187= 2,09

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Rischio Relativo (RR)

• Indica quanto è più probabile che gli individui che hanno consumato l’alimento sviluppino la malattia rispetto a chi non l’ha consumato

• RR > 1 indica una maggiore probabilità di malattia negli individui che hanno consumato l’alimento (alimento sospetto)

• RR = 1 non vi è differenza tra i gruppi• RR < 1 indica una minor probabilità di malattia

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Studio analitico focolaio C.botulinum: ipotesi iniziale

Melanzane M+

E+ 34

E- 9

Olive M+

E+ 34

E- 7

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Melanzane M+ M- AR RR

E+ 34 14 48 0,71

E- 9 7 16 0,56

Olive M+ M- AR RR

E+ 34 8 42 0,81

E- 7 12 19 0,37

1,26

2,20

Studio analitico focolaio C.botulinum: studio analitico

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Studi di coorte• È lo studio analitico d’elezione per l’indagine dei

focolai da fonte puntiforme (es. banchetto)• Consentono di ottenere misure dirette del rischio

tra gli esposti e i non esposti (AR)• Relazione temporale chiara tra l’esposizione e la

malattia• minor possibilità di errore nella stima

dell’associazione tra malattia e alimenti dovuta alla scelta dei soggetti sui quali condurre l’indagine

• Impegnativi e costosi

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67%65%Any symptom

25%26%Hypertermia

37%26%Vomiting

46%43%Abdominal Pain

46%52%Nausea

58%43%Diarrhoea

Sintomi

Pranzo 2 (N=24)

Pranzo 1 (N=23)

33 ± 1645 ± 17Tempo di incubazione (ore)

58,30%43,50%Attack rate

1410Casi di gastroenterite

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Focolaio E.coli enteroaggregativo O92 (EAEC), in un agriturismo presso Civitanova Marche (2006) – studio di

coorte

OUT2alimento malati sani tot AR malati sani tot AR RR

prosciutto 14 7 21 66,67 0 3 3 0,00 , ciauscolo 12 5 17 70,59 2 5 7 28,57 2,47lonza 10 6 16 62,50 4 4 8 50,00 1,25salame 10 5 15 66,67 4 5 9 44,44 1,50pecorino 14 4 18 77,78 1 6 7 14,29 5,44mamellata 6 1 7 85,71 8 9 17 47,06 1,82ravioli 14 10 24 58,33 0 0 0 #DIV/0! #DIV/0!tagliatelle 11 9 20 55,00 3 1 4 75,00 0,73salsiccia 4 2 6 66,67 10 8 18 55,56 1,20agnello 8 7 15 53,33 6 3 9 66,67 0,80maiale 4 1 5 80,00 10 9 19 52,63 1,52insalta 7 3 10 70,00 7 7 14 50,00 1,40patate fr 7 6 13 53,85 7 4 11 63,64 0,85crema fritte 7 3 10 70,00 7 7 14 50,00 1,40oliva fritta 12 5 17 70,59 2 5 7 28,57 2,47mille foglie 12 9 21 57,14 2 1 3 66,67 0,86

esposti non esposti

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Studio analitico – casi positivi per EAEC

OB2Food items N % N % P-valuepecorino cheese 6/8 0,75 0/5 0,00 0,008fried olives 6/9 0,67 0/4 0,00 0,026

exposed unexposed

Number of persons with EAEC infection among

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Studio caso-controllo

• Permette di studiare se i casi di malattia sono associati ad una maggiore probabilità di aver consumato un alimento rispetto ai soggetti sani

• Permette di stimare indirettamente l’associazione tra alimento e malattia

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Casi

Controlli

tempo

Casi esposti

Casi non

esposti

Controlli

esposti

Controlli

non esposti

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tempo

esposizione indaginemalattia

Studio di caso controllo

Epidemie da fonte continua

È sempre retrospettivo !!

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Studio caso-controllo: misura di associazione

• Nello studio caso controllo non è possibile calcolare:direttamente il rischio relativo

• L’associazione tra malattia e alimento viene stimata tramite il calcolo dell’Odds Ratio (OR) che, in determinate condizioni, può approssimare bene la stima del RR

• si basa sul confronto della probabilità (odds) di aver consumato un alimento tra i casi e i controlli

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casi

M+

E+ 12

E- 3

La probabilità di aver consumato alimento tra i casi (Odds)12/3 = 4

La probabilità di aver consumato alimento tra i controlli (Odds) 55/46 = 1,2

controlli

M-

55

46

Odds Ratio (OR)

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casi controlli

M+ M-

E+ 12 55

E- 3 46

Odds 4 1,2

• L’associazione tra malattia e alimento si ottiene confrontando gli odds dei casi e dei controlli• il confronto può essere eseguito calcolando il rapporto cioè l’Odds Ratio (OR)

OR = Odds dei casi / odds dei controlli

OR = 4/1,2 = 3,3

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• Indica quanto è più probabile che i casi abbiano consumato l’alimento rispetto a chi non si èammalato

• L’interpretazione del valore di OR è analoga al Rischio Relativo (valori OR > 1 indicano l’esistenza di una possibile associazione tra alimento e malattia)

• È una buona stima del RR quando la frequenza di malattia non è elevata

Come interpretare l’OR

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Scelta dei controlli• I soggetti di controllo dovrebbero provenire dallo

stesso “contesto” o popolazione dalla quale provengono i casi (simili caratteristiche demografiche, socio-culturali ecc.

• I controlli dovrebbero avere lo stesso rischio potenziale di esposizione dei casi

• I controlli dovrebbero avere la stessa probabilitàdei casi di sviluppare la malattia

• In caso contrario si rischia di ottenere un risultato dello studio distorto

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Come scegliere i controlli

Casi• Comunità• Ambulatorio• Ospedale• registri

Controlli• Comunità• Ambulatorio• Ospedale• Vicini di casa• Amici • familiari

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Studio caso controllo• Può essere vantaggioso per indagare epidemie di

origine alimentare da fonte continua o di comunitàsvelate attraverso la sorveglianza di laboratorio (casi)

• Permette di indagare più facilmente esposizioni multiple (consumo di più alimenti)

• Svantaggi: • Non permette di stimare direttamente il rischio• Bias!! (distorsione dei risultati)

– selezione arbitraria dei controlli – Differenze tra i casi e i controlli, nel ricordare l’alimento

consumato

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Werber D, et al. Am J Epidemiol 2007;165:425-34.

Shiga toxin-producing Escherichia coli infection in Germany: different riskfactors for different age groups

Infezioni da VTEC - Fattori di rischio

6.9 (1.0, 47.9)Consumo latte crudo

9.3 (2.5 - 35.3)Contatto con ruminanti

2.6 (1.2, 5.3)Giocare in “sand-box”

Odds Ratio (95% CI)Fattore di rischio associato significativamente

Bambini < 3 anni

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130 casi in 4 regioni dell’Irlanda del Nord tra set e ott 2004

Fonte continua

Studio analitico – Caso Controllo

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Studi analitici• Lo studio analitico è parte dell’indagine e la sua efficacia

dipende da come viene condotta complessivamente l’indagine (definizione di caso, case finding ecc.)

• Possono sia fornire elementi per approfondire ulteriormente l’indagine sia essere fortemente indicativi della fonte d’infezione

• Le conclusioni di uno studio (individuazione di un alimento sospetto) devono essere interpretate (es. compatibilità della matrice con l’agente eziologico) e supportate dalle altre indagini (risultati di laboratorio)

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• Specie• Sierogruppo/sierotipo• Fagotipo• Pulsotipo (PFGE) • Profilo di antibiotico resistenza

• Studio caso-controllo• Studio di coorte• Studio trasversale• Serie storiche (registri)

Chiedi al paziente e/o chiedi anche al patogeno

Generare e testare ipotesi sulla causa

La conoscenza dell’agente eziologico e delle sue caratteristiche sono molto utili per formulare ipotesi sull’origine dell’epidemia (potenziali reservoir, fonti di infezioni, vie di trasmissione)

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Esempio:

• Giugno 2004 – La rete disorveglianza EnterNet registrasvariati casi d’infezione nell’uomo daSalmonella Typhimurium DT104A, mai segnalati in precedenza in Italia

•isolamento di un ceppo ST DT104A in un suino in Veneto nel gennaio 2004

7-8. Generare e testare ipotesi sulla causa

Esempio:

ipotesi: consumo di cioccolata, carne suina.

• studio caso controllo

• il consumo di un salume risultava fortemente associato alla malattia (OR=25.5)

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Individuazione dell’alimento incriminato

Come collegare un alimento ad un focolaio:

•L’indagine epidemiologica mostra un’associazione tra l’alimento e la malattia

•Nell’alimento e nei pazienti viene isolato lo stesso agente patogeno

•L’indagine lungo la filiera evidenzia un veicolo o fattori di rischio che possono aver provocato la contaminazione o la crescita

Fondamentale la tempestività !!!

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…grazie per l’attenzione