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OOMENIGA 29 DtCEMBRE 1935 (A. XIV) Coionie; FAS CISTA - CREMONA (A. XXH) — N. 312 L 52 PREZZ! DABBONAiVltNlO: lb.lm e t-olonie: Anco L 52: Seme,lre L. 27- TrimMta 1 14- £ , « o L. 120: Numero .eparato. cejit«,m, 20; Airetiaio 40 _ Gli abWamenti « ricevono ^ ^ t r i uffici Oh<.x. Retila Amm.Distaz.: V,a Angj.ssola relefono RedaE. 15-75; AmminiBliM. 23-13 C CP .A^^ \foHndatorc : ROBERTO FARINACCI ennesimo voto Roma, 28 sera, mi il fi 'C-fi superato a ! l'ffiììi^sitna battaglia. ••! l'intento di ottenere •-.^Jiìranza appena ap- ,!.,iri ' nìc si è destreg- : , ,1'ì!' l'ìoglio poteva. , •,;,' /(' sinistre italo- .., 'ìsurnto'. a) di ave- ,.,-.) r!:s:daTnente la po- •: -uria: h) di avere :• •/• /::l'Inghilterra l'ap- . hTrcxire, marittimo, > /, .'/'.' Francia in caso di •-.ii'Hf: r) di avere accet- :;>;.•' ><• sanzioni proposte l'i un corto momento ha . il hii'Ogno di concre- : •:u Hoare raccordo di i i/i '.' perchè, di fronte :h.'."iLO sul petrolio, l'I- • •.'ìi'hbe reaipto trasci- confessare che alUItalia si of- friva ben poca cosa e che al- I Etiopia "si davano vantaggi notevoli. L'accordo di Parigi ci assegnava molto meno di quello che Flnghilterra e la Francia nel 1906 erano dispo- ste a dare.' ' Lavai non Ha avuto una pa- rola di rimprovero contro il Governo inglese che nello sconfessare Hoar^e- aveva scon- fessato anche lui. Egli conti- nuerà a rimanere al potere. II 17 gennaio alla Camera francese si avrà una nuova ' tempesta. Si salverà? Verrà 1 I sopraffatto? Non ci interessa. Noi contiamo sul nostro buon diritto e sull'eroismo dei nostri soldati che amano combattere e detestano la ri- !la guerra anche la nuncia. PREZZI DELLE INSERZIONI DM miilimeoo di alvraza (laigheiia ona colonnal (pagamenm «nBapato); ASTISI commKCjal.L. 2,00 - Avvisi 6naaziari L. 4.50 _ Avvisi Lejali. concoiii, appalti, aite, comanicari. difllde o simili U i.tlO - Avvisi moitoan L, 3,00 — Cronaca e Sentenze L, 4,50 _ Avvisi economici (vedi monca) -t_,R"°l3f"> =5clusivamen.e alfUNIONE PUBBLICITÀ- ITALIANA S. A..- Fuia)» d= CREMONA Galleria 25 Mano Telefono 18-15. _ Centrale di Milano e SmfflmaT. La Camera fra dopo m serrato dibattito snl conflitto italo - etiopico la fiducia a Lavai e gli altri: Mtissoiini viene cii-r3stato nel 1915 dopo avere pronuiioiato deila Francia e dell'Inghilterra discorso difesa / ••.•ritUdmo atto, e con noi iil'ir.v atto anche i Fran- . •^f rhi' solidarizzano con VI- :':ìi'i 0 (Uà quali ieri una larga irppr-'ficntanza celebrava un ìito all'Altare della Patria a r.omu. che il signor Lavai ha I.-ferito alle proposte di Pari- •^: non per svolgere un'opera i fifijica consona a quelli che i.orrebbero essere i Piccoli scomri ai mia 22° BattaglioEe sira coioima eritreo semakto a a oves to alfordiiie del i Af Gagà giorno principi lìin unicamente sotto il timo- I La propaganda etiopica Gibuii, 28 notte. Esiste ad. Addis Abehà un f/ior- (ii'lla Società delle Nazioni, ! uni-came re. la paura sono sue que- parole della guerra. Il C'ipo del Governo, credendo'""^e di quaitro vau'me in Umjva ./; .„».„...; „77„ UU^A;„„ ^^.^'^'""cese, fondato, diretto e am- li sottrarsi alla libidine divo I raiiiì^lrato da certo L. Robillard parla- •;,; quale fino a qualche anno ad- rr.trice delle sinistre mentari, si è gettato a peso dietro esercitava.!'onorevole me- morto fra le braccia dei con- '^^"•'^e di ciahaitìno. Al titolo „^.- I- /-'.•„„, „ j,.j r„ anodino di Couriei* d' Ethiopie murati ai Irinevra e del Go- ,. „ .^ ., ..,:.. . , ìli 1 rr <• effeitcende aggiunge il sottoti- vrrno inglese, aia la traru;ia, j^fg pomiioso di Joui'nal de ren- per il gioco parlamentare dei seignement du cariefour de la suoi uomini, ha dovuto rinun- ciare al suo orgoglio e al suo prestigio. Eden può essere soddisfatto. Dopo avere liqui- dato Hoare ha posto in con- dizioni di schiavitù, il signor Lavai. A noi tutto questo può in- teressare fino ad un certo punto. La nostra linea di con- dotta non m-ut-erà. L'attuale sanzionismx) idiota e malvagio riusciremo a sopportarlo an- che attraverso i sacrifici piii inauditi; ma se l'assedio eco- nomico venisse ^eso, con nuo- vi provvedimenti, insopporta- bile, il popolo italiano, com- patto e deciso, saprà spezzare con la forza il cerchio che lo cinge. Quella che vogliamo mettere in rilievo è la parte del discorso con la quale La- nd si è lamentato del conte- gno dell'Italia nel non pren- dere in considerazione con premura l'accordo di Parigi. Tutti sanno come si sono svolli gli avvenimenti. L'8 di- cembre le proposte di Parigi sono definite. Il 9 dicembre Eden mobilita la stampa e i laburisti contro le proposte e minaccia le sue dimissioni; a Parigi il comunismo, la mas- soneria e una parte di radi- cali capitanati da Herriot si s'-agliano contro il signor La- vali. Il 10 dicembre alla Ca- ni ora dei Comuni si organiz- za il chiasso più clamoroso contro le proposte. L'il di- et'mbre l'accordo di Parigi tiene comunicato a Roma e ad Addis Abebà. Il negus nel- lo stesso giorno lo respinge. Il 12 dicembre alla riunione lei Comitato dei diciotto a Ginevra i signori Eden e La- vai tengono sull'accordo di Parigi due funerei discorsi. Lo stesso Eden fa compren- dere alla Lega la necessità di respingere le proposte, men- tre alla Camera dei Comuni e alla Camera dei Lords è pre- sentata una mozione contro le stesse proposte. Il 15 dicem- bre Herriot pronuncia in un banchetto di radicali un di- scorso contro quanto era stato concordato a Parigi. Il 17 di- cembre il Gabinetto britanni- co approva la linea di con- dotta di Eden e costringe Hoare a dimettersi. Che cosa voleva pretendere il signor Lavai da Mussolini (he parla a Pontinia e al Gran Consiglio adunato il 18 SlTd? , ^on si potie^va che prendere ano della situazione determi- natasi a Ginevra e a Londra. L'ItrUa poteva, invece, esse- ri', di fronte a tanto demago- siamo e malafede, piii seve- 'f". tanto più che le proposte di Parigi i^ano inaccettabili. Lu messa Boere ha dovuto Mer Rou.ee. In realtà, insieme airAgenzvà, Reuter non è che il boUettino iraj>enale delV ufficio stampa diretto dal melicelo te- desco Davide Rall. Un direttore ciabattino A suo tempo, sulle sue colonne venne vulibiìcato a caratteri cu- bitali la ricon'iuista di Adua da paxie^^^ietìli abissini e, ver Ivc castone, ìa figlia del direttore- ciabattirw, illustrò la marcia trionfale di ras Sejum suUa stra- da di Asmara e Massaua. Bru- ciato dalla-scottante smentita dei fatti, all' annuncio della ricon- quista di Macallè lanciato dal- l'ufficio stampa etiopico, il di- rettore-ciabaXtino si mostrò più guardingo e, non potendo con- traddire Davide Hall che lo pa- ga, ne potendo tacere la voluta falsa notizia, egli escogitò una formula capace di salvar^ capra e cavoli: 0 Si segìiala che nu- merosi soldati italiani hanno la- sciato Macallè ». Le smentite, questa volta, non sono possibili che lo stesso Maresciallo Bado- glio lasciò Macallè dopo la sua recente visita. liei medesimo numero, la figlia del direttore potè versare il pro- prio lirismo penriaiolo dcscri- ci^ido una grandiosa rivista mi- niare svoltasi qualche giorno fa sulla piazza della stazione ài Dire Daua. La rivista ebbe luo- go svi serio, e il fatto in sé non avrebbe importanza, pur ammet- tendo, come rileva la scrittrice, che i soldati etiopici divisa nuovissima, armi lucenti, ince- dere solenne e passo fiero ab- biano sfilato brillantemente al seguito di ufficiali europei dai petto carico di decorazioni. Han- no importanza invece i retrosce- na che provocarono tale rivista, dimostrando essi ancora una vol- da l'ingordigia senza fine dei ca- pi abissini e la malafede dì cer- te imprese cinematografiche che, come certi giornali anglo-sasso- ni, sono diventati organi di pro- paganda filo-etiopica nel m.ondo. Anche secondo il signor flo- billard, le truppe partecipanti al- la sflUita di Dire Daua non com- prendevano che 16 cavalieri, una compagnia di fanteria, una se- zione di mitraijlicri, mentre l'ar- tiglieria ivpo-trainala era com- posta di quattro di quei cotali cannóni della repubblica vencAa venduti nel 1916 a Ligg Jasù dal- l' attuale inicvdcnle . ai riforni- menti etiopici, il tedesco Schum- raer. La rivista carosello Daoanli all' autorità indigena, rappresentata soprattutto da pre- ti copti e davanti al console e vice-console di Francia, i distac- camenti in parola effettuarono movimenti vari di piazza d'armi, conche, esercizi di assalto com- mentati dal gracchiare delle mi- tra-gliatrici e dagli starnuti asma- tici dei quattro vecchissimi can- noni. Dopo, incominciò la « gran- de parata »- delle truppe in li- nea. Passarono una volta davan- ti alle autorità, -poi "ana seconda, una terza, wia quarta. Incomin- ciata alle 9, la parata durava ancora alle 11 quando da tempo le autorità consolari francesi avevano abbandonato la tribuna. Perchè simile- interminabile ca- rosello? Percfiè- quattro macchi- ne da presa potessero prendere gli uomini di fronte e di dietro, di scorcio e in profondità, dal- l'ano e dah basso: Il mio amico Augusto. Genina-M dirà che un obiettìco abilmente 'manovrato può fare cento aaitt di com- ROMA, 28. TI Ministero per la Stampa e la Propagan- da dirama il seguente comunicato N. 82 : Il Maresciallo Bado- glio telegrafa: Una nostra colonna di ricognizione ha sostenu- to piccoli scontri con nu- clei nemici nella zona ad ovest del Passo di Af Gagà. L'aviazione ha eseguito ,' azioni dì bombardamento su nuclei nemici nella re- gione del Taccazè e nel settore di Amba Alagi. Nel combattimento di Abbi Addi del 22 dicem- bre si è particolarmente segnalato il 22° Batta- glione eritreo. parse una moilitudine Infinita. A quante ìnigliaia saliranno i -KM armigeri etiopici che infa- ticabili passarono almeno una decina di volte davanti ai quat- tro obicltivi? Non so. Comunque, il, filin correrà per tutti gii sclier- mi di tutto il mondo e dirno- streranno in mod.o lampante che l'Etiopia possiede un esercito or- dinatissimo e truppe istruite al- l'europea. Ebbene la grande pa- rata venne studiata, organizzata e montata dalla casa Paramount, sezione europea con sede a Pa- rigi e costò, a quanto mi dicono, piuttosto rara. Il degiac Nasibìi comandante dell'armata harrari- na, quando il direttore della Pa- ramount per l'Etiopia gli chie- se 500 uomini, ben sapendo che le case cinemalografiche^ se vo- gliono, pagano, pretese 10 mila talleri {oltre 40 mila lire). La Paramount, informata delle pretese di Nasibù, avverti per marconigramma il proprio invia- to di aderire alle medesime, non badare a spese, fare un film coi fiocchi, e fu accontentata. Le 200 divise e i 5000 talleri per la grande parata vennero messi dalla Paramount in conto pro- fitti e perdite, oppure qualche ente, magari l'Inlelligence Ser- vice, come pretendono alcuni, sovvenzionò il film, a scopo pro- pagandistico? PAOLO ZAPPA I capi del clero cristiano-ccpio cogliono Cile Axiim sia italiana Axum, '28 notte I capi del clero cristiano copto hijnno inviato al rappresentante iccale del nostro Governo il se- guente voto: <t Noi, sacerdoti e capi del cle- ro cristiano conio abbiamo sen- tito con piacere che Axum non verrà mai più detta al Governo etiopico e che rimarrà una città santa sotto il Govèrno italiano. Noi siamo felici insicm.e ai no- stri fedeli di apprendere tale no- tizia perchè siamo sicuri che sot- to il dominio del forte Governo italiano il nostro culto, le nostre chiese prospereranno e che tutti noi cittadini di Axum traverem.o un benessere che .finora non ci venne mai concesso. (Detto voto era stato preceduto d'j. un altro Inviato al generale Cubeddu all'inizio di auesto me- se: « Noi, capi' del clero copio di Axum, preghiamo U. generale Cu- beddu, rappresentante- del 'gran- de, forte e generoso . Governo i- taìian-o, che voglia benignarsi di far pervenire al Governo italia- no e sQjfràtutto al grande; iaa- gnanimo e potente Be d'Italia, la fama del quale da tempo im- mcnorabde è giunta in queste regioni, tutta la nostra imperitu- ra riconoscenza per la protezione accord.ata al nostro cullo. Sicuri e fiduciosi in quella magnanima prolezione, starno noi stessi in motte centinaia tra sacerdoti e popolo convenuti in Adua appena qubsia fa occupata e prima an- cora che le truppe italiane muo- vessero verso Axum, e abbiamo voluto fare allora spontaneo o- viaogìo alla grande bandiera tri- colore munita della croce. « Il Governo italiano poteva di- struggere le nostre chiese, di- sperdere l nostri sacerdoti, per- seguitare i nostri fedeli, ed in- vece è venuto incontro ai nostri ìùsogjii ed allo nostre necessità, h(i protetto i nostri fedeli, ha sollevato con frequenti munifiche elargizioni la miseria in cui e- ravamo lasciati ' dai precedeKti^ Governi. Speciale ringraziamen- to intendiamo che pervenga al Governo italiano per avere con la protezione del suo potente \- seicilo fatto si che la. più grande festa nostra della nostra grandis- sima patrona S.- Maria. si sia .svolta cori, solennità che da tem- po Immemorabile non si faceva e col massimo ordine malgrado delia folla incalcolabile convenu- ta da ogni dove. Vogliamo, si- gnor Generale, che arrivino al potente Governo ed aU'ancor più potente Re d'Italia tutte le no- stre benedizioni per l'opera gran- de compiuta e per quella, che com.pirà in avvenire per la no- stra fede. Afehebrid Abraha - Cheri Cliieta Tioldeiohannes - Haleca Gabre Micael - Ne- gabi Hagos. « Non posso ripartire J e disirug- 'A'jvniiij il niareriaie dirigejidosi verso le nosire linee. I rimiinenii apparecchi deUa ;;([uadi-!.4Jia assumevano la pro- teziOTie dei piloti mitragliando e meuendo in fuga il nemico .-ino ad esaurinicnro delle mu- nizioni, mentre un appareccixiò da bombardamento sopravvenu- 10, radiotelegrafava .ad Axum l'avvenuto incidente, richieden- do l'urgente invio di soccorsi e rimanendo sulla zona lino a sera inoltrata. II comando del II C. d'A. di- .spoiieva iìiuneùiaiamente per l'invio di un reparto di spahls die r'iiFracciava i due piloti .e li riconduceva incolumi nelte iiiiee. Esempio niirabiie di ca- meratismo, perfetta intesa .tra aviatori e soldati, fredda calma e ardente spirito combattivo che il Maresciallo Badoglio ha prei^ minio col conferjm.erito al ma- resciallo 'Vaschi della Medaglia d'.*trgento al valor militare ». Ea situazione GravifflOYlineiitirivolta segnalati nell'interno delI'Etiooia Gìbutl, 28 notte.. Dei pastori, provenienti da Ad dis Abebà assicurano che dome- nica- 22 dicembre è scoppiala nel Gnggi,ani' •'ina rivolta rapilanala da Mammà figlio di Ras -Hailù. li movimento è stato molto im- portante e le perdite si fa.nno ascendere a duemila uomini. Da Addis Abebà so.no stati in- viati aeroplani e rinforzi. La ri- volta continua. Gli stessi pastori assicurano che nelle varie fron- ti mancano i viveri e che la per- centuale della diserzione è for- te e che le condizioni sanitarie sono disastrose e che il tifo, la dissenterìa e il vaiolo fanno .stra- ge. Il Dottor Loeb ha dichia- rato : « Manca soltanto il cole ra.-a. I reparti in marcia comin- ciano a disseminare morti di fa- me. La tribù, degli Adals nella, regione di Menh sgozza i ritar- datari. Il colonnello belga Kurt, ha sconsigliato all'Imperatore di procedere alla punizione degli Adals temendo U7ia aperta rivol- ta della popolazione al sud di Di'sslè. Insomma, comincia e de- linearsi lo .•sfasciamento interno dell' eterogeneo artiflciòsQ con-, glomerato etiopico. iln lirillants episoilia sviaM nel settore del Taccazè Adigrat, 2S notte. Si hanno pai'tiuolarL circa Fm- tei-essanie azioni? aviatoria svol- tasi nel settore del Taccazè: « 11 giorno 25 u. .s. una sciua- driglia di caccia notturna effet- tuava un'azione di mitraglia- mento a volo rasente contro una- colonna di armati abissini in ri- tirata nei settore del Taccazè a Circa io km. dalle linee. Un ap- parecchio pilotato dal marescial- lo Allavena veniva . colpito da fucileria alia tubazione, della benzina ed' era costretto ad at- terrare nei pressi della colonna nemica. Il compagno di pattu- glia maresciallo Vaschi, veden- do il camerata in pericolo e ri- tenendo possibile il sal\^taggio, tentaVa di atterrare, ina dopo breve rullaggio, l'asìNK) restava in verticale. I due piloti,, dopo avere iiivano cercato di rimet- tere l'apparecchio in efficienza, ^spoi]£V4ao a. t&cti, a seguale: ^ I coinballinienti svoltisi il 15, -16 e ' 17 dicembre a Mai rimchet' e l:)enib<>i;uinà, il 2"2 dicembre ad Ad- 'di .\bl)i e il 26 dicembre al' passo di Af Gagà, hanno evidentemente, come già iacennnorilevarc nel nu- mero ìlei Regime del 21 dicembre, un movente politico, in quanto cor- rispondono alla levata di scudi le- ghist:ii e filo-etiopica di Londra la qnaic ha avuto come pi-inia vitti- ma il ministro Hoare. Si traila in- somma di mostrare al pubblico, eoa roboanti comunicali opportu nainciUo diramati dalla propagan- da inglese., che le truppe eliopiclie non si limitano, conio finora hanno fatto, a ritirarsi davanti all'avan- /.ala italiana, ma sanno « conten- ilere il terreno a palmo a palmo ». Mrinhiori di questo fine poH- tico, ò difficile render.=i conto dello scopo di questi attacchi, dal punto di vista tjuramcnle militare. Pre- scindendo dall' evidente inferiorità tattica intrinseca dello truppe etio- picìie, anche delle più scelte, sta di fatto t^te mandare gruppi di qualche migliaio di armali ad at- laccare delle posizioni difensive te- nulo da truppe europee o adde- slrate all'europea come le nostre indigene, è una vera pazzia: quei gruppi sono destinali al macello. .Anche nella migliore delie i[>otcsi, conseguendo cioè una sorpresa lo- cale, non si può sperare di sfrut- tarla davanti ad un avversario il quale, come noi, dispone di uno schieramento potente in profondità e, per giunta, possiede mezzi di trasmissione ultramoderni e istan tanoi. La snerata sorpresa è de- stinata quindi a restare sterile e trasformarsi al piìi presto in disa- stro. Si può anche immaginare che il Coniando etiopico, privo di avia- zione da ricognizione, cerchi di ta- stare il nostro schieramento — particolarmente all'ala destra ove. è più esleso — sperando di trovarvi un punto debole -ove far leva, op- pure miri ad attrarre l'attenzione e le risei-ve italiane verso il setto- re minacciato, mentre invece l'a- zione priìicipale*-verrebbe prepara- la e svolta in altro settore. Ma il gioco sarebbe* di una semplicità puerile e compiuto con mezzi ina- deguati, poiché le unità di prima linea bastatìo jpìenamentc per sof- focare tentativi' : jriel ^ genere. Staremo-a'vedere il seguito. Co- munque, non.&vda- na-scondere che se il ÌVcgus; per ragioni di politica estera o interna, .od anche per pre- ,venire le tremende, crisi logistiche comuni a tutti gli eserciti (Ttiopici, continuasse in questi attacchi parr -'Aalì o, meglio, tcnla.'^se un,gran colpo offensivo,, questo sarebbe veramente il benvemilo. M. CI. »»• il Consiglio nazionale del Partito si riunirà il 4 gennaio Roma, 28 sera. II « Fòglio di Disposizioni » del Segretario del Partito, nu- mero 522, reca: Il Consiglio Nazionale del P. N. P., presenti i compo- nenti il Direttorio Nazionale, si riuriirà nella sala delle adu- nate del Palazzo del Littorio il 4 gennaio XIV, alle ore 10 (« Foglio d'Ordini » N. 140 del 22 agosto XIII E. F.). , il Duce riceverà il Consiglio Nazionale alle ore 11 nel Pa- lazzo Venera. E' prescritta l'uniforme invernale. Parigi, 28 notte. Dopo una serie di discorsi, di discussioni e di voti di scarso interesse in un'atmosfera assai più. calma di Quella di ieri, La- vai ha ripresi) nel pomeriggio di oggi la paròla per rispondere agli attacchi degli oratori di op- posizióne e . suonare v il raduno alla maggioranza. Come era lo- gico, tenendo conto della violen- za e deila perfìdia degli attacchi sferratigli contro da Paolo Rey- naud, da Delbos e da Blum, il Presidente del Gonsig-lio ha in- sistito ancora più di ieri suUa propria fedeltà passata e futura,, agli obblighi societari traccian- do ad uso dell'opposizione una specie di compendio del proprio sta.to di servizio sanzionista dai quale risulta la illegittimità del- le accuse rivoltagli di avere tra- dito la causa della Lega e sa- botato la conversione inglese al- l'azione collettiva. "Nessuna infrazione al Patto,, K Io non Ito mai mancato alla fedeltà del patto —ha detto La- vai. — Il Patto di Ginevra resta la legge internazionale e rinne- garlo sarebbe contrario ai miei piti elementari interessi, tanto più dato il fatto che tuffai i no- stri accordi particolari da quel- lo di. Locamo, a qiieUi con. la Piccala Intesa, a quelli di Roma, passano per Ginevra. Ma. io non ho voluto accontentarmi di : una fedeltà passiva e ho preferito avere deUe conversazioni, coi ca- pi degli altri Governi interessati alla pace. (t Siin dal principiò della crisi, senza attendere la riunione uffi- ciale del Consiglio, ho coiiferito con il ministro degli Esteri bri- tamnioo e entrambi ci siamo,tro-, vati d'accordo nel pensare ch-e convenisse rnetterié dà parta ogni sanzione hiilit«,rei blocco navale, chiusura del .carnale di Suez e ac- contentarci delle sanzioni- econo- miche. Ci aceordammio, sulla, proi- bizione, delle impoitaziohl dal- l' ItaHa ma fu l'Inghilterra a ri- nunciane :ail,a proibizione delle esportazioni. per-ritalla. « Quando il Comitato di Goor- dinazione si riunì una dilazione venoiie chiesta per la messa in opera dèlie sanzioni. La Frianeia propose che essa fosse rinviata di quattro giorni. Non si vorrà dire; spero che un ritórdo dì quat- tro giorni costituisce: naia mano- vra, dilatoria,! Quando veniLe in discussione, su proposta càiiade- se, il iprogetto; di em&arao sul petrolio, sul ferro, atil carbone, ecc., pregai la. Segreteria di Gi- nevra di: rinviare kt- riiinióne. Ma fu . tinic-a3tìaentE?.„-Beseh:è,:: itt; : tiuel momentóé«BQ fiat&imio ff'jPtó dai lavori paplaifiièìitaril Sùccés- sivam-ente . ir;^G<i'v©rnio .. ingìiésé,.' avendo riconosciuto Domié; guài© francese che prima, di passare a un aggràvanientó delle sanziooi,. suseettibile di apportare- -delle alee, -eira prefefihilie fiare anpòia. .uria volta un. tentativo dì oonci- liiazione,. io e sir Samiiél Hoare proponemmo, conìormanidocl al- l'invito rivoltoci;:, per bocca del miiriistro vaa Zeeland, H pirogetto trànsazionale del 10 diDembre. Questo progetto; non ha' raccolto l'adesione di tutti t membri delia Lega. : «E' vero: ma non si può dire per questo che per colpa sua io abbia compromesso le buone re- lazioni franco-britanniche se esso veime concordato solidalmente dai Governi di Parigi e.di Lon- dra. Al ptmto in cui stanno le cose l'embargo sul petrolio non è stato né approvato né abban- donato. L'Inghilterra ha dichia- rato cjie,, per essere efficace, que- sta niiova sanzione deve essere applicata anche dagli Stati non societari é cioè dagU Stati Uniti. Ora, fino al 20 gennaio, non è possibile dire che cosa deciderà ti Congresso americano e di con- seguenza neppure che cosa deci- derà Ginevra. In ogni caso io non ho nulla in contrario ad impegnarmi a consiiltare la Ca- mera' su. questo argomento quan- do il momento sarà gitmto. Il patto dunque l'ho sempre rispet- tato. Si è preteso rimproverare al Governo francese di non ave- re voluto muovere un solo sol- dato per aiutare l'Inghilterra; ma nessimo .a Ginevra ha mai Chiesto alla Francia di procedere ad atti di questo genere. farebbe onore ai proprii impe- gni. Io ho fatto, dunque, quanto stava in me perette nulla si po- tesse rimproverare alla Francia. In. quanto però ai miei sfarzi di conciliazione nan ho l'intenzione né di dissimularli né di vergo- gnarmi. L'Italia non credette passìbile accettare le basi di al- scussìone elaborate in agosto. La cosa mi addolorò. Poi venne ii progetto dei Cinque. Jfessuno di tali sforzi è stato coroiiato da successo; ma chi oserebbe seste- nere Cile là via della concilia- zione non sia sempre apertaì Le mie dichiarazioni, come quelle del signor Eden, sono consegna -te nei vei-bali di Ginevra. Non ho, dunque, il diritto di scora.<- giarmi. Rispetterò il Patto ma la Francia, senza recai'gli o-fte sa, continuerà a ricercare la conciliazione ». Verso la fine del propriQ di- scorso il Capo' del Governo t>cp allusione ai rapporti della Fran- cia con la Germania e la Rus- sia per. controbattere le manovre accessorie tentate in questi gior- ni dall'opposizione in appoggio dell'attacco principale. «Fin-: tanto che il riawìoina- mento franco-tedesco non sia co- sa fatta— disse Lavai — non vi sarà in.- Europa vera garanzia di pace. Comunquevid- non conce- pisco un accordo: separato tra Francia: e Germania ma soltan- to tin accordo, che rientri nella organizzazione collettiva della si- curezza. L'ultima parola scam biata fra. ine e sir Samuel Hoare Io fu per rieonosceTe quali ofir- zontt si SGliieiì^ebbero davanti all'Europa, il giorno che riuscis- simo a far riefitrare la Germa- nia nella Lega.- In quanto al Pat to sovietico^ hfr già informato il : CancelUerer tedesco che esso sarà rati ficaio--ma che esso non è diretto contro il Reich.'.Si trat ta di un patto dì mutua " assi- li Oeiisigi dei Ministri tal siffwa ROMA, 28 sera Lunedì mattina, alle ore 10, come era stato annunciato, si riunirà a Palazzo del Viminale il Consiglio dei Ministri. stenza che non deve trovarsi in contraddizione con il patto di Locamo né implicare un auto- matismo . contrario ai principii. 'é-Msi. -te^.. NMia. loEO::-:r©eente; oonveisazloneF: H sìg:. Hitler e -ràinhàsciàtore: & Eràacià: S.- sé no trovati d'accor.do neE'anga- rarsì, rapporti di : buon vielaato tra 1 nostri dtìe Paesi ». E Lavai termina ; fra gli ap- plausi; del centro e deUa. destra avvertendo che. la Camera stava; peir'emettere uh-: voto grave. Sda nian.;:m-ano che l;'ora.tore parlava ratmo-Sfera deUa Camera era ve- nuta • ' _ visibUmente _ mìgMoa'ando. flfl fatto che Herriot awesse: ser- bato, il sL'enzlo,;: sottoscrivendo così, sia pure implìcitameoite al- la opportunità- di non. attentare ai giorni del Gabinetto, era sta- to interpretato come un richia- mo amichevole © moderatore al- l'ala moderata del radicalismo. De) resto non hisogna nascon- dersi che la necessità in cui là Camera si trova di votare il bi- lancio entro la mezzanotte del 31 dicembre costifuivà una gran- de carta nel gioco del Governo. 1 due ordini del giorno A farla breve due ordini del giorno, si trovavano in presenza: quello dei radicali estremisti, concepito come segue: <c La Ca- mera, deplorando che il Governo non abbia dato più nettamente al mondo l'impressione deUa sua fedeltà aUa poUtica estera costan- te della Francia dal 1919 in poi, preoccupata di pace tanto net presente come nell'avvenire, met- tendo anche al primo posto deUe sue preoccupazioni la sicurezza nazionale essenzialmente vinco- lata al rispetto del patto della Società delle Nazioni respingen- do ogni aggiunta passa all'ordi- ne del giorno ». Il secondo ordine del giorno presentato da imo dei gruppi del centro diceva invece semplice- mente: «La Francia, fedele alle più nobili tradizioni francesi, approvando le dichiarazioni del Governo, gU esprime la fiducia per continuare nel rispetto del Patto della Società delle Nazioni la sua opera di conciliazione; dì intesa internazionale e di pace e respingendo ogni aggiunta passa all'ordine del giorno ». Lavai diede naturalmente la preferenza al secondo dei due te- sti; ponendo la questione di fidu- cia. Chiesta dall'opposizione la priorità del voto sul primo testo, la Camera l'ha respinse con 296 voti contro 276, cioè con 20 voti di, maggioranza. Messo quindi in votazione l'ordine del giorno ac- cettato dal Governo, esso risultò appirOvato con 304 schede contro 261, ossìa con.43 voti di maggio- ranza. Era molto più dì quanto 1 caicoli più ottimistici avessero osato sperare. L'esito della bat- taglia è stato accolto con un sen- so di sollievo dal numeroso pub- blico che gremiva le tribune, do- ve; era stara notata fra l'altro la presenza deil'.-Xmbasciatore d'Ita- lia, dalla folla che circondava i cancelli di Palazzo Borbone e dal Paese; iiiieio che attende\'a an- siosamente l'uscita dei giornali e le comunicazioni della radio. La maggioranza ottenuta da Lavai non ha probabilmente in sé nuUa di definitivo nel senso che l'opposizione non disarma e che l'attacco si rinnoverà di qui a gualche settimana, non appe- na l'andamento della situazione Internazionale permetterà di sfer- rarlo. Ma. Lavai ò uomo che sa accontentarsi di quello che ha e soprattutto che sa trarne partito. Le due 0 tre settimane di respi- ro che gli vengano accordate gli permetteranno per Io meno di scandagliare abilmente la situa- zione creata dall'avvento dì Eden stro, pure senza farci soverchiai illusioni, non possiamo che com^: piacerci di vedere mantenuta al- la direzione della poUiica estera francese un uomo U quale ha già dato all'Europa prove iudtib- bie di un'alta comprensione del- le necessità e del pericoli del- l'ora. In quanto ai postumi in-: terni deUa battaglia paxlamenta-, re. teniamo a notare che l'onore, vole Paul Reynàud, in seguito all' impressione deplorevole del suo discorso di ieri, ha ritenuto' opportuno di dimettersi dall* presidenza del centro repubblir; cano. Alctini organi ufficiosi, che fa-, cendo assegnamento sulla immi- nente caduta del Gabinetto si' erano già dati nei loro resoconti di stamattina ad esaltare U cam- pione della causa inglese e della svalutazione del franco, sono ri. masti assai male. CONCETTO PETTINATO "Onore agli uni e agli altri,, « Si è preteso accusarmi di ave- re accordato a Ginevra il 18 otto- bre la solidarietà francese nel campo delle sanzioni senza ave- re buona volontà e lasciando ca- pire che la Francia non avrebbe osservato l'impegno. Questa e una ingiuria che, se posso an- che subire in silenzio finché col- pisce me solo,: respìngo altamen- te quando si rivolge al mio Pae- se. Non èveró cheio abbia in- formato Roma troppo tardi della nostra e dell'altrui volontà dì ap- plicare il patto societario. Non è vero che le cose siano andate come se avessi dato all'Italia carta bianca. « Io non contesto affatto la mia amicizia per l'Italia e sono fiero dì aver potuto suggellare il rla-^- vicmamento delle due grandi so- relle latine. Non bisogna però dimenticare che V incartamento relativo era già tutto pronto ne- ,rii archìvi del Quai d'Orsay quand) presi la successione del portafo.glio degli Esteri. Io non oppongo i caduti italiani in ter- ra francese ai caduti britannici; rerdo onore agli imi e agli àl- ìri! ». E qui, dopo che un ap- plauso fragoroso ebbe salutata la sua frase, l'oratore riprese: ?• Non ho nulla trascurato di quanto potesse aiutare il Gover- no italiano a rendersi conto che aveva tutto da guadagnare a mo- strarsi conciliante. II 19 luglio diedi istruzioni al nostro amba- sciatore a Roma affinchè ricor- dasse al signor Mussolini che la politica della Francia .sarebbe rimasta imperniata sulla Leg.i delle Nazioni Identiche istruzlo-: zionì gli ho dato il 30 agosto, U 4 settainbre, il 13 settembre, il 10 ottobre. Non mi sono stancata di avvertire Roma che la Fran- eia rimarrebbe fedele al Paiio élal Foreiga Office. Per contg:*o^,, Messimi sorpresa a Bellino Berlino, 28 notte. . La vittoria di misura riportafa da Lavai non ha destato sorpre- sa in questi cìrcoli politici,;-dova: si ritiene Che tm eventuale cam- biameirtodi. persona non. potrete-» be modificare sostanzialmeiité 1*: . politica "estera; del Quai .d'OrsaT* L'esito della faticosa battaglia; ; era in ; eerto qual modo: previsto,: ; dopo che nel suo discorso EavEil aveva lumeggiato con netta.; fxan-;; ehezza i vari pericolt deHa sltna.-; zìone- Di guèsto avviso è sacÉe& il Berliner Tàgeblatt, il quale OSH; serva che assai: pTobabifinfÉnt*; nessun eventuale STtGcessotè- d t Lavai si sentirebbe di. assomeré:.; ì rischi; che; Lavai si^è fiiiora;:rai-: gionevolmente rifiutato tì córrék ; re. La KoelmscRe Z:eMma "isxmt^: che il: discorso di Lavai è;,stàtoic.;; straordinariamente ahile-viiIS^j; sidente del. / Consiglio :iraneèsey,s aggìtmge, ha evìtatoitt perìcolfS;';;: so argomento deiremftarga ; sul;? petrolio offrendo in càmbio? gnati si a gtiìsa di stETrogatov:. pnaJ^-ri»::!; nevata professione di; :{sd»; meB^j; GOllaiorazlonefrajacò-rbritanìacfeiK Lavai si & sforzato "di;^mostEàsG;; re che niet teonnffinta ateàle^ prap; Francia la a^opo seguires-uS^I politica xeallstìcà' ai. cehtojy;^!: cento per la; quale il Hstàafett; mento della paoe e assai :^:iHtó|« portante che nbit r una appncaf*:,; zione; camltósa:- dei •pEìncipJi:;-;gw;:; nevrinfi Riassumendo, il giorrtei: le trova Gliff in •un analogo toab;; co momento Brìana; aOT-ebBe pM^:" lato dìvérsamraife-:: e cercalos-alft bàttere-' gli .àvMrsari con;;;te ioroft;; stésse ' ainii2' «; EavaLv-ctóMpiS^à;; :EOH.;:;(jKMsca:-.i;:SPaDa..;iaffisè;:ilC:, ;iB;rtand. Eglfciffesei!iffi::fcffittt;'e:l%i:, ;infiggiaf;;i; •BeEicoS;:':aoL':esst^:fi^te| renti-sen2ai.',4rQSg>E?eBmnifintei^ ; BègisfeaHdfflifgE s^ilaifflfi 4e^ ifciétììesfa brìfanmcsf pec fe; cotfjfv; perazione Ì M Medìtéxraiièoi lai?; JtoìoTiarZeitoiff osserva che. las ; Inghilterra pare si proponga! dK;;; riunire sotto il; satì* comando HB un MoccodiEetfo: contro l'Itàlìài:;-; gli;Stati <ìel:-Mediterraneo-^Gìwj: politicamente saiéBBéro solidaJ»:^ con l'Italia: dues-to proposito, aff* grrnige Torgano di; Goering,; pep ; il momento non ha scopi sfrate-:- gici, ma soltanto ptirameute pa- ; lìtici al flne di auinentai« le pro- spettive di successo di nn x>rCH: getto di pace benviso alla Socie- tà delle Nazioni, vale a -dire al- l'Inghilterra. • • "' Circa to miliardi i deficit Mi bilancio ftdarai» dogi! S. U. New York, 28 notte. AI gennaio d defieìl del bi-; lancio feBeraìe si eleva a dollari 1.786.000.000. Il Governo spende circa due dollari per ogni dollaro che incassa; un dollaro e 10 cen- tesimi vanno in spese generali a 85 centesimi in sussidi. Sempre gli stessi Ogni giorno ci scagliamo contro quei tali signori che in questa o in quella Nazione si accaniscono contro il no» stro Paese. Oggi dobbiamo prendercela con gli Italiani che continuano a peccare di sentimentalismo e di inaudite debolezze. Basta che uno stra- niero ci dica una parola zuc- cherata che subito andiamo in brodo di giuggiole^ I giornali allora gli dedica- no intere colonne di aggettivi laudativi, lo si invita in Ita- lia, gli si offre la colazione, e se non gli si dà anche qual- che moglie è per una ragione di pudore. Così è avvenuto ultimamente per il deputato frcmcese De Monzie. Chiama- to a Padova, i nostri intellet- tuali gli hanno conferito pres- so quella Università la laurea (C Honoris causa » con conse- guenti brindisi alla fraterna unione franco-italiana. II De Monzie deve essersi fatto di noi un pessimo con- cetto ed ha avuto ragione: lo avevamo preso eccessivamen- te sul serio. Egli ieri alla Ca- mera francese ha votato con-, tro il Governo di Lavai, col- pevole di non essere stato ec- cessivam.ente societario e non essersi accodato intera- mente al carro inglese. Il laureato di Padova col suo voto ha voluto esprim.ere la solidarietà al popolo bar- baro e schiavista di Etiopia^ Bea. ci stal—^

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OOMENIGA 29 DtCEMBRE 1935 (A. XIV) Coionie;

FAS CISTA - CREMONA (A. X X H ) — N. 312 L 52 PREZZ! DABBONAiVltNlO: lb.lm e t-olonie: Anco L 52: Seme,lre L. 27- TrimMta 1 14-

£ , « o L. 120: Numero .eparato. cejit«,m, 20; Airetiaio 40 _ Gli abWamenti « ricevono ^ ^ t r i uffici Oh<.x. Retila Amm.Distaz.: V,a Angj.ssola relefono RedaE. 15-75; AmminiBliM. 23-13 C C P

.A^^ \foHndatorc: ROBERTO FARINACCI

ennesimo voto Roma, 28 sera,

mi il fi 'C-fi superato a ! l'ffiììi^sitna battaglia.

• ••! l'intento di ottenere •-.^Jiìranza appena ap-,!.,iri ' nìc si è destreg-

: , ,1'ì!' l'ìoglio poteva. , •,;,' /(' sinistre italo-

.., 'ìsurnto'. a) di ave-,.,-.) r!:s:daTnente la po-

•: -uria: h) di avere :• •/• /::l'Inghilterra l'ap-. hTrcxire, marittimo,

> /, .'/'.' Francia in caso di •-.ii'Hf: r) di avere accet-:;>;.•' ><• sanzioni proposte

l'i un corto momento ha . • il hii'Ogno di concre-: •:u Hoare raccordo di i i/i '.' perchè, di fronte :h.'."iLO sul petrolio, l'I-• •.'ìi'hbe reaipto trasci-

confessare che alUItalia si of­friva ben poca cosa e che al-I Etiopia "si davano vantaggi notevoli. L'accordo di Parigi ci assegnava molto meno di quello che Flnghilterra e la Francia nel 1906 erano dispo­ste a dare.' '

Lavai non Ha avuto una pa­rola di rimprovero contro il Governo inglese che nello sconfessare Hoar^e- aveva scon­fessato anche lui. Egli conti­nuerà a rimanere al potere.

II 17 gennaio alla Camera francese si avrà una nuova ' tempesta. Si salverà? Verrà 1

I sopraffatto? Non ci interessa. •

Noi contiamo sul nostro buon diritto e sull'eroismo dei nostri soldati che amano combattere e detestano la ri-

!la guerra anche la nuncia.

PREZZI DELLE INSERZIONI DM miilimeoo di alvraza (laigheiia ona colonnal (pagamenm «nBapato); ASTISI commKCjal.L. 2,00 - Avvisi 6naaziari L. 4.50 _ Avvisi Lejali. concoiii, appalti, aite, comanicari. difllde o simili U i.tlO - Avvisi moitoan L, 3,00 — Cronaca e Sentenze L, 4,50 _ Avvisi economici (vedi monca) -t_,R"°l3f"> =5clusivamen.e alfUNIONE PUBBLICITÀ- ITALIANA S. A..- Fuia)» d=

C R E M O N A Galleria 25 M a n o Telefono 18-15. _ Centrale di Milano e SmfflmaT.

La Camera fra dopo m serrato dibattito snl conflitto italo - etiopico

la fiducia a Lavai

e gli altri: Mtissoiini viene cii-r3stato nel 1915 dopo avere pronuiioiato deila Francia e dell'Inghilterra

discorso difesa

/ ••.•ritUdmo atto, e con noi • • iil'ir.v atto anche i Fran-

. • f rhi' solidarizzano con VI-:':ìi'i 0 (Uà quali ieri una larga irppr-'ficntanza celebrava un ìito all'Altare della Patria a r.omu. che il signor Lavai ha I.-ferito alle proposte di Pari-•^: non per svolgere un'opera i fifijica consona a quelli che i.orrebbero essere i

Piccoli scomri ai mia 22° BattaglioEe

sira coioima eritreo semakto

a a

oves to alfordiiie del

i Af Gagà giorno

principi

lìin unicamente sotto il timo- I La propaganda etiopica Gibuii, 28 notte.

Esiste ad. Addis Abehà un f/ior-

(ii'lla Società delle Nazioni, ! uni-came

re. la paura — sono sue que-parole — della guerra. Il

C'ipo del Governo, credendo'""^e di quaitro vau'me in Umjva ./; . „ » . „ . . . ; „77„ UU^A;„„ ^^.^'^'""cese, fondato, diretto e am-li sottrarsi alla libidine divo I raiiiì^lrato da certo L. Robillard

parla- • •;,; quale fino a qualche anno ad-rr.trice delle sinistre mentari, si è gettato a peso • dietro esercitava.!'onorevole me-morto fra le braccia dei con- '^^"•'^e di ciahaitìno. Al titolo

• „^.- I- /- ' .•„„, „ j , . j r„ anodino di Couriei* d' Ethiopie murati ai Irinevra e del Go- ,. „ .^ ., ..,:..

. , ìli 1 rr • <• effeitcende aggiunge il sottoti-vrrno inglese, aia la traru;ia, j^fg pomiioso di Joui'nal de ren-per il gioco parlamentare dei seignement du cariefour de la suoi uomini, ha dovuto rinun­ciare al suo orgoglio e al suo prestigio. Eden può essere soddisfatto. Dopo avere liqui­dato Hoare ha posto in con­dizioni di schiavitù, il signor Lavai.

A noi tutto questo può in­teressare fino ad un certo punto. La nostra linea di con­dotta non m-ut-erà. L'attuale sanzionismx) idiota e malvagio riusciremo a sopportarlo an­che attraverso i sacrifici piii inauditi; ma se l'assedio eco­nomico venisse ^eso, con nuo­vi provvedimenti, insopporta­bile, il popolo italiano, com­patto e deciso, saprà spezzare con la forza il cerchio che lo cinge. Quella che vogliamo mettere in rilievo è la parte del discorso con la quale La­nd si è lamentato del conte­gno dell'Italia nel non pren­dere in considerazione con premura l'accordo di Parigi.

Tutti sanno come si sono svolli gli avvenimenti. L'8 di­cembre le proposte di Parigi sono definite. Il 9 dicembre Eden mobilita la stampa e i laburisti contro le proposte e minaccia le sue dimissioni; a Parigi il comunismo, la mas­soneria e una parte di radi­cali capitanati da Herriot si s'-agliano contro il signor La­vali. Il 10 dicembre alla Ca­ni ora dei Comuni si organiz­za il chiasso più clamoroso contro le proposte. L'il di-et'mbre l'accordo di Parigi tiene comunicato a Roma e ad Addis Abebà. Il negus nel­lo stesso giorno lo respinge. Il 12 dicembre alla riunione • lei Comitato dei diciotto a Ginevra i signori Eden e La­vai tengono sull'accordo di Parigi due funerei discorsi. Lo stesso Eden fa compren­dere alla Lega la necessità di respingere le proposte, men­tre alla Camera dei Comuni e alla Camera dei Lords è pre­sentata una mozione contro le stesse proposte. Il 15 dicem­bre Herriot pronuncia in un banchetto di radicali un di­scorso contro quanto era stato concordato a Parigi. Il 17 di­cembre il Gabinetto britanni­co approva la linea di con­dotta di Eden e costringe Hoare a dimettersi.

Che cosa voleva pretendere il signor Lavai da Mussolini (he parla a Pontinia e al Gran Consiglio adunato il 18 SlTd? ,

^on si potie^va che prendere ano della situazione determi­natasi a Ginevra e a Londra. L'ItrUa poteva, invece, esse­ri', di fronte a tanto demago-siamo e malafede, piii seve-'f". tanto più che le proposte di Parigi i^ano inaccettabili. Lu messa Boere ha dovuto

Mer Rou.ee. In realtà, insieme airAgenzvà, Reuter non è che il boUettino iraj>enale delV ufficio stampa diretto dal melicelo te­desco Davide Rall.

Un direttore ciabattino A suo tempo, sulle sue colonne

venne vulibiìcato a caratteri cu­bitali la ricon'iuista di Adua da paxie^^^ietìli abissini e, ver Ivc castone, ìa figlia del direttore-ciabattirw, illustrò la marcia trionfale di ras Sejum suUa stra­da di Asmara e Massaua. Bru­ciato dalla-scottante smentita dei fatti, all' annuncio della ricon­quista di Macallè lanciato dal­l'ufficio stampa etiopico, il di-rettore-ciabaXtino si mostrò più guardingo e, non potendo con­traddire Davide Hall che lo pa­ga, ne potendo tacere la voluta falsa notizia, egli escogitò una formula capace di salvar^ capra e cavoli: 0 Si segìiala che nu­merosi soldati italiani hanno la­sciato Macallè ». Le smentite, questa volta, non sono possibili che lo stesso Maresciallo Bado­glio lasciò Macallè dopo la sua recente visita.

liei medesimo numero, la figlia del direttore potè versare il pro­prio lirismo penriaiolo dcscri-ci^ido una grandiosa rivista mi­niare svoltasi qualche giorno fa sulla piazza della stazione ài Dire Daua. La rivista ebbe luo­go svi serio, e il fatto in sé non avrebbe importanza, pur ammet­tendo, come rileva la scrittrice, che i soldati etiopici — divisa nuovissima, armi lucenti, ince­dere solenne e passo fiero — ab­biano sfilato brillantemente al seguito di ufficiali europei dai petto carico di decorazioni. Han­no importanza invece i retrosce­na che provocarono tale rivista, dimostrando essi ancora una vol-da l'ingordigia senza fine dei ca­pi abissini e la malafede dì cer­te imprese cinematografiche che, come certi giornali anglo-sasso­ni, sono diventati organi di pro­paganda filo-etiopica nel m.ondo.

Anche secondo il signor flo-billard, le truppe partecipanti al­la sflUita di Dire Daua non com­prendevano che 16 cavalieri, una compagnia di fanteria, una se­zione di mitraijlicri, mentre l'ar­tiglieria ivpo-trainala era com­posta di quattro di quei cotali cannóni della repubblica vencAa venduti nel 1916 a Ligg Jasù dal­l' attuale inicvdcnle . ai riforni­menti etiopici, il tedesco Schum-raer.

La rivista carosello Daoanli all' autorità indigena,

rappresentata soprattutto da pre­ti copti e davanti al console e vice-console di Francia, i distac­camenti in parola effettuarono movimenti vari di piazza d'armi, conche, esercizi di assalto com­mentati dal gracchiare delle mi-tra-gliatrici e dagli starnuti asma­tici dei quattro vecchissimi can­noni. Dopo, incominciò la « gran­de parata »- delle truppe in li­nea. Passarono una volta davan­ti alle autorità, -poi "ana seconda, una terza, wia quarta. Incomin­ciata alle 9, la parata durava ancora alle 11 quando da tempo le autorità consolari francesi avevano abbandonato la tribuna. Perchè simile- interminabile ca­rosello? Percfiè- quattro macchi­ne da presa potessero prendere gli uomini di fronte e di dietro, di scorcio e in profondità, dal­l'ano e dah basso: Il mio amico Augusto. Genina-M dirà che un obiettìco abilmente 'manovrato può fare dì cento aaitt di com-

ROMA, 28. TI Ministero per la

Stampa e la Propagan­da d i rama il seguente comunicato N. 82 :

Il Maresciallo Bado­glio telegrafa:

Una nostra colonna di ricognizione ha sostenu­to piccoli scontri con nu­clei nemici nella zona ad ovest del Passo di Af Gagà.

L'aviazione ha eseguito ,' azioni dì bombardamento su nuclei nemici nella re­gione del Taccazè e nel settore di Amba Alagi.

Nel combattimento di Abbi Addi del 22 dicem­bre si è particolarmente segnalato il 22° Batta­glione eritreo.

parse una moilitudine Infinita. A quante ìnigliaia saliranno i -KM armigeri etiopici che infa­ticabili passarono almeno una decina di volte davanti ai quat­tro obicltivi? Non so. Comunque, il, filin correrà per tutti gii sclier-mi di tutto il mondo e dirno-streranno in mod.o lampante che l'Etiopia possiede un esercito or-dinatissimo e truppe istruite al­l'europea. Ebbene la grande pa­rata venne studiata, organizzata e montata dalla casa Paramount, sezione europea con sede a Pa­rigi e costò, a quanto mi dicono, piuttosto rara. Il degiac Nasibìi comandante dell'armata harrari-na, quando il direttore della Pa­ramount per l'Etiopia gli chie­se 500 uomini, ben sapendo che le case cinemalografiche^ se vo­gliono, pagano, pretese 10 mila talleri {oltre 40 mila lire).

La Paramount, informata delle pretese di Nasibù, avverti per marconigramma il proprio invia­to di aderire alle medesime, non badare a spese, fare un film coi fiocchi, e fu accontentata. Le 200 divise e i 5000 talleri per la grande parata vennero messi dalla Paramount in conto pro­fitti e perdite, oppure qualche ente, magari l'Inlelligence Ser­vice, come pretendono alcuni, sovvenzionò il film, a scopo pro­pagandistico?

PAOLO ZAPPA

I capi del clero cristiano-ccpio cogliono Cile Axiim sia italiana

Axum, '28 notte I capi del clero cristiano copto

hijnno inviato al rappresentante iccale del nostro Governo il se­guente voto:

<t Noi, sacerdoti e capi del cle­ro cristiano conio abbiamo sen­tito con piacere che Axum non verrà mai più detta al Governo etiopico e che rimarrà una città santa sotto il Govèrno italiano. Noi siamo felici insicm.e ai no­stri fedeli di apprendere tale no­tizia perchè siamo sicuri che sot­to il dominio del forte Governo italiano il nostro culto, le nostre chiese prospereranno e che tutti noi cittadini di Axum traverem.o un benessere che .finora non ci venne mai concesso.

(Detto voto era stato preceduto d'j. un altro Inviato al generale Cubeddu all'inizio di auesto me­se:

« Noi, capi' del clero copio di Axum, preghiamo U. generale Cu­beddu, rappresentante- del 'gran­de, forte e • generoso . Governo i-taìian-o, che voglia benignarsi di far pervenire al Governo italia­no e sQjfràtutto al grande; iaa-

gnanimo e potente Be d'Italia, la fama del quale da tempo im-mcnorabde è giunta in queste regioni, tutta la nostra imperitu­ra riconoscenza per la protezione accord.ata al nostro cullo. Sicuri e fiduciosi in quella magnanima prolezione, starno noi stessi in motte centinaia tra sacerdoti e popolo convenuti in Adua appena qubsia fa occupata e prima an­cora che le truppe italiane muo­vessero verso Axum, e abbiamo voluto fare allora spontaneo o-viaogìo alla grande bandiera tri­colore munita della croce.

« Il Governo italiano poteva di­struggere le nostre chiese, di­sperdere l nostri sacerdoti, per­seguitare i nostri fedeli, ed in­vece è venuto incontro ai nostri ìùsogjii ed allo nostre necessità, h(i protetto i nostri fedeli, ha sollevato con frequenti munifiche elargizioni la miseria in cui e-ravamo lasciati ' dai precedeKti^ Governi. Speciale ringraziamen­to intendiamo che pervenga al Governo italiano • per avere con la protezione del suo potente \-seicilo fatto si che la. più grande festa nostra della nostra grandis­sima patrona S.- Maria. si sia .svolta cori, solennità che da tem­po Immemorabile non si faceva e col massimo ordine malgrado delia folla incalcolabile convenu­ta da ogni dove. Vogliamo, si­gnor Generale, che arrivino al potente Governo ed aU'ancor più potente Re d'Italia tutte le no­stre benedizioni per l'opera gran­de compiuta e per quella, che com.pirà in avvenire per la no­stra fede.

Afehebrid Abraha - Cheri C l i i e t a Tioldeiohannes -Haleca Gabre Micael - Ne-gabi Hagos.

« Non posso ripartire J e disirug-'A'jvniiij il niareriaie dirigejidosi verso le nosire linee.

I rimiinenii apparecchi deUa ;;([uadi-!.4Jia assumevano la pro-teziOTie dei piloti mitragliando e meuendo in fuga il nemico .-ino ad esaurinicnro delle mu­nizioni, mentre un appareccixiò da bombardamento sopravvenu-10, radiotelegrafava .ad Axum l'avvenuto incidente, richieden­do l'urgente invio di soccorsi e rimanendo sulla zona lino a sera inoltrata.

II comando del II C. d'A. di-.spoiieva iìiuneùiaiamente per l'invio di un reparto di spahls die r'iiFracciava i due piloti .e li riconduceva incolumi nelte iiiiee. Esempio niirabiie di ca­meratismo, perfetta intesa .tra aviatori e soldati, fredda calma e ardente spirito combattivo che il Maresciallo Badoglio ha prei minio col conferjm.erito al ma­resciallo 'Vaschi della Medaglia d'.*trgento al valor militare ».

Ea situazione

Gravi fflOYlineiiti dì rivolta segnalati nell'interno delI'Etiooia

Gìbutl, 28 notte.. Dei pastori, provenienti da Ad

dis Abebà assicurano che dome­nica- 22 dicembre è scoppiala nel Gnggi,ani' •'ina rivolta rapilanala da Mammà figlio di Ras -Hailù. li movimento è stato molto im­portante e le perdite si fa.nno ascendere a duemila uomini.

Da Addis Abebà so.no stati in­viati aeroplani e rinforzi. La ri­volta continua. Gli stessi pastori assicurano che nelle varie fron­ti mancano i viveri e che la per­centuale della diserzione è for­te e che le condizioni sanitarie sono disastrose e che il tifo, la dissenterìa e il vaiolo fanno .stra­ge. Il Dottor Loeb ha dichia­rato : « Manca soltanto il cole ra.-a. I reparti in marcia comin­ciano a disseminare morti di fa­me. La tribù, degli Adals nella, regione di Menh sgozza i ritar­datari. Il colonnello belga Kurt, ha sconsigliato all'Imperatore di procedere alla punizione degli Adals temendo U7ia aperta rivol­ta della popolazione al sud di Di'sslè. Insomma, comincia e de­linearsi lo .•sfasciamento interno dell' eterogeneo artiflciòsQ con-, glomerato etiopico.

iln lirillants episoilia s v i a M nel settore del Taccazè

Adigrat, 2S notte. Si hanno pai'tiuolarL circa Fm-

tei-essanie azioni? aviatoria svol­tasi nel settore del Taccazè:

« 11 giorno 25 u. .s. una sciua-driglia di caccia notturna effet­tuava un'azione di mitraglia­mento a volo rasente contro una-colonna di armati abissini in ri­tirata nei settore del Taccazè a Circa io km. dalle linee. Un ap­parecchio pilotato dal marescial­lo Allavena veniva . colpito da fucileria alia tubazione, della benzina ed' era costretto ad at­terrare nei pressi della colonna nemica. Il compagno di pattu­glia maresciallo Vaschi, veden­do il camerata in pericolo e ri­tenendo possibile il sal\^taggio, tentaVa di atterrare, ina dopo breve rullaggio, l'asìNK) restava in verticale. I due piloti,, dopo avere iiivano cercato di rimet­tere l'apparecchio in • efficienza, ^spoi]£V4ao a. t&cti, a seguale:

I coinballinienti svoltisi il 15, -16 e ' 17 dicembre a Mai rimchet' e l:)enib<>i;uinà, il 2"2 dicembre ad Ad-

'di .\bl)i e il 26 dicembre al' passo di Af Gagà, hanno evidentemente, come già iacennnorilevarc nel nu­mero ìlei Regime del 21 dicembre, un movente politico, in quanto cor­rispondono alla levata di scudi le-ghist:ii e filo-etiopica di Londra la qnaic ha avuto come pi-inia vitti­ma il ministro Hoare. Si traila in­somma di mostrare al pubblico, eoa roboanti comunicali opportu nainciUo diramati dalla propagan­da inglese., che le truppe eliopiclie non si limitano, conio finora hanno fatto, a ritirarsi davanti all'avan-/.ala italiana, ma sanno « conten-ilere il terreno a palmo a palmo ».

Mrinhiori di questo fine poH-tico, ò difficile render.=i conto dello scopo di questi attacchi, dal punto di vista tjuramcnle militare. Pre­scindendo dall' evidente inferiorità tattica intrinseca dello truppe etio-picìie, anche delle più scelte, sta di fatto t^te mandare gruppi di qualche migliaio di armali ad at-laccare delle posizioni difensive te-nulo da truppe europee o adde-slrate all'europea come le nostre indigene, è una vera pazzia: quei gruppi sono destinali al macello. .Anche nella migliore delie i[>otcsi, conseguendo cioè una sorpresa lo­cale, non si può sperare di sfrut­tarla davanti ad un avversario il quale, come noi, dispone di uno schieramento potente in profondità e, per giunta, possiede mezzi di trasmissione ultramoderni e istan tanoi. La snerata sorpresa è de­stinata quindi a restare sterile e trasformarsi al piìi presto in disa­stro. Si può anche immaginare che il Coniando etiopico, privo di avia­zione da ricognizione, cerchi di ta­stare il nostro schieramento — particolarmente all'ala destra ove. è più esleso — sperando di trovarvi un punto debole -ove far leva, op­pure miri ad attrarre l'attenzione e le risei-ve italiane verso il setto­re minacciato, mentre invece l'a­zione priìicipale*-verrebbe prepara­la e svolta in altro settore. Ma il gioco sarebbe* di una semplicità puerile e compiuto con mezzi ina­deguati, poiché le unità di prima linea bastatìo jpìenamentc per sof­focare tentativi' : jriel genere.

Staremo-a'vedere il seguito. Co­munque, non.&vda- na-scondere che se il ÌVcgus; per ragioni di politica estera o interna, .od anche per pre-,venire le tremende, crisi logistiche comuni a tutti gli eserciti (Ttiopici, continuasse in questi attacchi parr

-'Aalì o, meglio, tcnla.' se un,gran colpo offensivo,, questo sarebbe veramente il benvemilo.

M. CI. » » •

il Consiglio nazionale del Partito si riunirà il 4 gennaio

Roma, 28 sera. II « Fòglio di Disposizioni »

del Segretario del Partito, nu­mero 522, reca:

Il Consiglio Nazionale del P. N. P., presenti i compo­nenti il Direttorio Nazionale, si riuriirà nella sala delle adu­nate del Palazzo • del Littorio il 4 gennaio XIV, alle ore 10 (« Foglio d'Ordini » N. 140 del 22 agosto XIII E. F.). , il Duce riceverà il Consiglio Nazionale alle ore 11 nel Pa­lazzo Venera. E' prescritta l'uniforme invernale.

Parigi, 28 notte. Dopo una serie di discorsi, di

discussioni e di voti di scarso interesse in un'atmosfera assai più. calma di Quella di ieri, La­vai ha ripresi) nel pomeriggio di oggi la paròla per rispondere agli attacchi degli oratori di op­posizióne e . suonare v il raduno alla maggioranza. Come era lo­gico, tenendo conto della violen­za e deila perfìdia degli attacchi sferratigli contro da Paolo Rey-naud, da Delbos e da Blum, i l Presidente del Gonsig-lio ha in­sistito ancora più di ieri suUa propria fedeltà passata e futura,, agli obblighi societari traccian­do ad uso dell'opposizione una specie di compendio del proprio sta.to di servizio sanzionista da i quale risulta la illegittimità del­le accuse rivoltagli di avere tra­dito la causa della Lega e sa­botato la conversione inglese al­l'azione collettiva.

"Nessuna infrazione al Patto,, K Io non Ito mai mancato alla

fedeltà del patto — h a detto La­vai. — Il Patto di Ginevra resta la legge internazionale e rinne­garlo sarebbe contrario ai miei piti elementari interessi, tanto più dato il fatto che tuffai i no­stri accordi particolari da quel­lo di. Locamo, a qiieUi con. la Piccala Intesa, a quelli di Roma, passano per Ginevra. Ma. io non ho voluto accontentarmi di : una fedeltà passiva e ho preferito avere deUe conversazioni, coi ca­pi degli al tr i Governi interessati alla pace.

(t Siin dal principiò della crisi, senza attendere la riunione uffi­ciale del Consiglio, ho coiiferito con il ministro degli Esteri br i -tamnioo e entrambi ci siamo,tro-, vati d'accordo nel pensare ch-e convenisse rnetterié dà parta ogni sanzione hiilit«,rei blocco navale, chiusura del .carnale di Suez e ac­contentarci delle sanzioni- econo­miche. Ci aceordammio, sulla, proi­bizione, delle impoitaziohl dal­l ' ItaHa ma fu l'Inghilterra a ri­nunciane :ail,a proibizione delle esportazioni. per - r i ta l la .

« Quando il Comitato di Goor-dinazione si r iun ì una dilazione venoiie chiesta per la messa in opera dèlie sanzioni. La Frianeia propose che essa fosse rinviata di quattro giorni. Non si vorrà dire; spero che u n ritórdo dì quat­tro giorni costituisce: naia mano­vra, dilatoria,! Quando veniLe in discussione, su proposta càiiade-se, il iprogetto; di em&arao sul petrolio, sul ferro, atil carbone, ecc., pregai la. Segreteria di Gi­nevra di: rinviare kt- riiinióne. Ma f u . tinic-a3tìaentE?.„-Beseh:è,:: itt; : tiuel momentóé«BQ fiat&imio ff'jPtó dai lavori paplaifiièìitaril Sùccés-sivam-ente . ir;^G<i'v©rnio .. ingìiésé,.' avendo riconosciuto Domié; guài© francese che prima, di passare a un aggràvanientó delle sanziooi,. suseettibile di apportare- -delle alee, -eira prefefihilie fiare anpòia. .uria volta un. tentativo dì oonci-liiazione,. io e sir Samiiél Hoare proponemmo, conìormanidocl al­l'invito rivoltoci;:, per bocca del miiriistro vaa Zeeland, H pirogetto trànsazionale del 10 diDembre. Questo progetto; non ha ' raccolto l'adesione di tutti t membri delia Lega. :

«E' vero: ma non si può dire per questo che per colpa sua io abbia compromesso le buone re­lazioni franco-britanniche se esso veime concordato solidalmente dai Governi di Parigi e.di Lon­dra. Al ptmto in cui stanno le cose l'embargo sul petrolio non è stato né approvato né abban­donato. L'Inghilterra ha dichia­rato cjie,, per essere efficace, que­sta niiova sanzione deve essere applicata anche dagli Stati non societari é cioè dagU Stati Uniti. Ora, fino al 20 gennaio, non è possibile dire che cosa deciderà ti Congresso americano e di con­seguenza neppure che cosa deci­derà Ginevra. In ogni caso io non ho nulla in contrario ad impegnarmi a consiiltare la Ca­mera' su. questo argomento quan­do i l momento sarà gitmto. Il patto dunque l'ho sempre rispet­tato. Si è preteso rimproverare al Governo francese di non ave­re voluto muovere un solo sol­dato per aiutare l'Inghilterra; ma nessimo .a Ginevra ha mai Chiesto alla Francia di procedere ad atti di questo genere.

farebbe onore ai proprii impe­gni. Io ho fatto, dunque, quanto stava in me perette nulla si po­tesse rimproverare alla Francia. In. quanto però ai miei sfarzi di conciliazione nan ho l'intenzione né di dissimularli né di vergo­gnarmi. L'I tal ia non credette passìbile accettare le basi di al-scussìone elaborate in agosto. La cosa mi addolorò. Poi venne i i progetto dei Cinque. Jfessuno di tali sforzi è stato coroiiato da successo; ma chi oserebbe seste-nere Cile là via della concilia­zione non sia sempre apertaì Le mie dichiarazioni, come quelle del signor Eden, sono consegna -te nei vei-bali di Ginevra. Non ho, dunque, i l diritto di scora.<-giarmi. Rispetterò il Patto ma la Francia, senza recai'gli o-fte sa, continuerà a ricercare la conciliazione ».

Verso la fine del propriQ di­scorso il Capo' del Governo t>cp allusione a i rapporti della Fran­cia con la Germania e la Rus­sia per. controbattere le manovre accessorie tentate in questi gior­ni dall'opposizione in appoggio dell'attacco principale.

«Fin-: tanto che il riawìoina-mento franco-tedesco non sia co­sa fatta— disse Lavai — non vi sarà in.- Europa vera garanzia di pace. Comunquevid- non conce­pisco un accordo: separato tra Francia: e Germania m a soltan­to tin accordo, che rientri nella organizzazione collettiva della si­curezza. L'ultima parola scam biata fra. ine e sir Samuel Hoare Io fu per rieonosceTe quali ofir-zontt si SGliieiì^ebbero davanti all'Europa, il giorno che riuscis­simo a far riefitrare la Germa­nia nella Lega.- In quanto al Pa t to sovietico^ hfr già informato i l : CancelUerer tedesco che esso sarà rati ficaio--ma che esso non è diretto contro i l Reich.'.Si trat ta di un patto dì mutua " assi-

li Oeiisigi dei Ministri tal siffwa

ROMA, 28 sera Lunedì mattina, alle

ore 10, come era stato annunciato, si riunirà a Palazzo del Viminale il Consiglio dei Ministri.

stenza che non deve trovarsi in contraddizione con il patto di Locamo né implicare un auto­matismo . contrario a i principii. 'é-Msi. - t e ^ . . NMia. loEO::-:r©eente; oonveisazloneF: H sìg:. Hitler e -ràinhàsciàtore: & Eràacià: S.- s é no trovati d'accor.do neE'anga-rarsì, rapporti di : buon vielaato tra 1 nostri dtìe Paesi ».

E Lavai termina ; fra gli • ap­plausi; del centro e deUa. destra avvertendo che. la Camera stava; peir'emettere uh-: voto grave. Sda nian.;:m-ano che l;'ora.tore parlava ratmo-Sfera deUa Camera era ve­nuta •'_ visibUmente _ mìgMoa'ando. flfl fatto che Herriot awesse: ser­bato, i l sL'enzlo,;: sottoscrivendo così, sia pure implìcitameoite al­la opportunità- di non. attentare ai giorni del Gabinetto, era sta­to interpretato come un richia­mo amichevole © moderatore al­l'ala moderata del radicalismo. De) resto non hisogna nascon­dersi che la necessità in cui là Camera si trova di votare il bi­lancio entro la mezzanotte del 31 dicembre costifuivà una gran­de carta nel gioco del Governo.

1 due ordini del giorno A farla breve due ordini del

giorno, si trovavano in presenza: quello dei radicali estremisti, concepito come segue: <c La Ca­mera, deplorando che il Governo non abbia dato più nettamente al mondo l'impressione deUa sua fedeltà aUa poUtica estera costan­te della Francia dal 1919 in poi, preoccupata di pace tanto net presente come nell'avvenire, met­tendo anche al primo posto deUe sue preoccupazioni la sicurezza nazionale essenzialmente vinco­lata al rispetto del patto della Società delle Nazioni respingen­do ogni aggiunta passa all'ordi­ne del giorno ».

Il secondo ordine del giorno presentato da imo dei gruppi del centro diceva invece semplice­mente: «La Francia, fedele alle più nobili tradizioni francesi, approvando le dichiarazioni del Governo, gU esprime la fiducia per continuare nel rispetto del Patto della Società delle Nazioni l a sua opera di conciliazione; dì intesa internazionale e di pace e respingendo ogni aggiunta passa all'ordine del giorno ».

Lavai diede naturalmente la preferenza al secondo dei due te­sti; ponendo la questione di fidu­cia. Chiesta dall'opposizione la priorità del voto sul primo testo, la Camera l 'ha respinse con 296 voti contro 276, cioè con 20 voti di, maggioranza. Messo quindi in votazione l'ordine del giorno ac­cettato dal Governo, esso risultò appirOvato con 304 schede contro 261, ossìa con.43 voti di maggio­ranza. Era molto più dì quanto 1 caicoli più ottimistici avessero osato sperare. L'esito della bat­taglia è stato accolto con un sen­so di sollievo dal numeroso pub­blico che gremiva le tribune, do­ve; era stara notata fra l'altro la presenza deil'.-Xmbasciatore d'Ita­lia, dalla folla che circondava i cancelli di Palazzo Borbone e dal Paese; iiiieio che attende\'a an­siosamente l'uscita dei giornali e le comunicazioni della radio.

La maggioranza ottenuta da Lavai non ha probabilmente in sé nuUa di definitivo nel senso che l'opposizione non disarma e che l'attacco si rinnoverà di qui a gualche settimana, non appe­n a l'andamento della situazione Internazionale permetterà di sfer­rarlo. Ma. Lavai ò uomo che sa accontentarsi di quello che h a e soprattutto che sa trarne partito. Le due 0 tre settimane di respi­ro che gli vengano accordate gli permetteranno per Io meno di scandagliare abilmente la situa­zione creata dall'avvento dì Eden

stro, pure senza farci soverchiai illusioni, non possiamo che com^: piacerci di vedere mantenuta al­la direzione della poUiica estera francese un uomo U quale h a già dato all'Europa prove iudtib-bie di un'alta comprensione del­le necessità e del pericoli del­l'ora. In quanto ai postumi in-: terni deUa battaglia paxlamenta-, re. teniamo a notare che l 'onore, vole Paul Reynàud, in seguito all' impressione deplorevole del suo discorso di ieri, h a ritenuto' opportuno di dimettersi da l l* presidenza del centro repubblir; cano.

Alctini organi ufficiosi, che fa-, cendo assegnamento sulla immi­nente caduta del Gabinetto si' erano già dati nei loro resoconti di stamattina ad esaltare U cam­pione della causa inglese e della svalutazione del franco, sono r i . masti assai male.

CONCETTO PETTINATO

"Onore agli uni e agli altri,, « Si è preteso accusarmi di ave­

re accordato a Ginevra il 18 otto­bre la solidarietà francese nel campo delle sanzioni senza ave­re buona volontà e lasciando ca­pire che la Francia non avrebbe osservato l'impegno. Questa e una ingiuria che, se posso an­che subire in silenzio finché col­pisce me solo,: respìngo altamen­te quando si rivolge al mio Pae­se. Non è v e r ó c h e i o abbia in­formato Roma troppo tardi della nostra e dell'altrui volontà dì ap­plicare il patto societario. Non è vero che le cose siano andate come se avessi dato all'Italia carta bianca.

« Io non contesto affatto la mia amicizia per l'Italia e sono fiero dì aver potuto suggellare il rla-^-vicmamento delle due grandi so­relle latine. Non bisogna però dimenticare che V incartamento relativo era già tutto pronto ne-,rii archìvi del Quai d'Orsay quand) presi la successione del portafo.glio degli Esteri. Io non oppongo i caduti italiani in ter­ra francese ai caduti britannici; rerdo onore agli imi e agli àl-ìri! ». E qui, dopo che un ap­plauso fragoroso ebbe salutata la sua frase, l'oratore riprese: ?• Non ho nulla trascurato di quanto potesse aiutare il Gover­no italiano a rendersi conto che aveva tutto da guadagnare a mo­strarsi conciliante. II 19 luglio diedi istruzioni al nostro amba­sciatore a Roma affinchè ricor­dasse al signor Mussolini che la politica della Francia .sarebbe rimasta imperniata sulla Leg.i delle Nazioni Identiche istruzlo-: zionì gli ho dato il 30 agosto, U 4 settainbre, il 13 settembre, i l 10 ottobre. Non mi sono stancata

di avvertire Roma che la Fran-eia rimarrebbe fedele al Paiio é l a l Foreiga Office. Per contg:*o^,,

Messimi sorpresa a Bellino Berlino, 28 notte.

. La vittoria di misura riportafa da Lavai non ha destato sorpre­sa in questi cìrcoli politici,;-dova: si ritiene Che tm eventuale cam-biameirtodi. persona non. potrete-» be modificare sostanzialmeiité 1*: . politica "estera; del Quai .d'OrsaT* L'esito della faticosa battaglia; ; era in ; eerto qual modo: previsto,: ; dopo che nel suo discorso EavEil aveva lumeggiato con netta.; fxan-;; ehezza i vari pericolt deHa sltna.-; zìone- Di guèsto avviso è sacÉe& il Berliner Tàgeblatt, il quale OSH; serva che assai: pTobabifinfÉnt*; nessun eventuale STtGcessotè- d t Lavai si sentirebbe di. assomeré:.; ì rischi; che; Lavai si^è fiiiora;:rai-: gionevolmente rifiutato tì córrék ; re. La KoelmscRe Z:eMma "isxmt^: che il: discorso di Lavai è;,stàtoic.;; straordinariamente a h i l e - v i i I S ^ j ; sidente del. / Consiglio :iraneèsey,s aggìtmge, h a evìtatoit t perìcolfS;';;: so argomento deiremftarga ; sul;? petrolio offrendo in càmbio? g n a t i si a gtiìsa di stETrogatov:. pnaJ^-ri»::!; nevata professione di; :{sd»; meB^j; GOllaiorazlonefrajacò-rbritanìacfeiK

Lavai s i & sforzato "di;^mostEàsG;; re che niet teonnffinta ateàle^ p r a p ; Francia l a a ^ o p o seguires-uS^I politica xeallstìcà' ai . ceh to jy ;^ ! : cento per la; quale il Hstàafett; mento della paoe e assai :^:iHtó|« portante che nbi t r una appncaf*:,; zione; camltósa:- dei •pEìncipJi:;-;gw;:; nevrinfi Riassumendo, i l g iorr te i : l e trova Gliff i n •un analogo toab;; co momento Brìana; aOT-ebBe pM^:" lato dìvérsamraife-:: e cercalos-alft bàttere-' g l i .àvMrsari con;;;te ioroft;; stésse ' ainii2' «; EavaLv-ctóMpiS^à;; :EOH.;:;(jKMsca:-.i;:SPaDa..;iaffisè;:ilC:, ;iB;rtand. Eglfciffesei!iffi::fcffittt;'e:l%i:, ;infiggiaf;;i; •BeEicoS;:':aoL':esst^:fi^te| renti-sen2ai.',4rQSg>E?eBmnifintei^ ; BègisfeaHdfflifgE s^ilaifflfi 4 e ^ ifciétììesfa brìfanmcsf pec fe; cotfjfv; perazione Ì M Medìtéxraiièoi lai?; JtoìoTiarZeitoiff osserva che. las ; Inghilterra pare s i proponga! dK;;; riunire sotto i l ; satì* comando H B un MoccodiEetfo: contro l'Itàlìài:;-; g l i ;S ta t i <ìel:-Mediterraneo-^Gìwj: politicamente saiéBBéro solidaJ»:^ con l 'Italia: dues-to proposito, aff* grrnige Torgano di; Goering,; pep ; il momento non h a scopi sfrate-:-gici, ma soltanto ptirameute pa- ; lìtici al flne di auinentai« le pro­spettive di successo d i n n x>rCH: getto di pace benviso alla Socie­t à delle Nazioni, vale a -dire al­l'Inghilterra.

• • • " '

Circa to miliardi i deficit Mi bilancio ftdarai» dogi! S. U.

New York, 28 notte. AI 1° gennaio d defieìl del bi-;

lancio feBeraìe si eleva a dollari 1.786.000.000. Il Governo spende circa due dollari per ogni dollaro che incassa; un dollaro e 10 cen­tesimi vanno in spese generali a 85 centesimi in sussidi.

Sempre gli stessi Ogni giorno ci scagliamo

contro quei tali signori che in questa o in quella Nazione si accaniscono contro il no» stro Paese. Oggi dobbiamo prendercela con gli Italiani che continuano a peccare di sentimentalismo e di inaudite debolezze. Basta che uno stra­niero ci dica una parola zuc­cherata che subito andiamo in brodo di giuggiole^

I giornali allora gli dedica­no intere colonne di aggettivi laudativi, lo si invita in Ita­lia, gli si offre la colazione, e se non gli si dà anche qual­che moglie è per una ragione di pudore. Così è avvenuto ultimamente per il deputato frcmcese De Monzie. Chiama­to a Padova, i nostri intellet­tuali gli hanno conferito pres­so quella Università la laurea (C Honoris causa » con conse­guenti brindisi alla fraterna unione franco-italiana.

II De Monzie deve essersi fatto di noi un pessimo con­cetto ed ha avuto ragione: lo avevamo preso eccessivamen­te sul serio. Egli ieri alla Ca­mera francese ha votato con-, tro il Governo di Lavai, col­pevole di non essere stato ec-cessivam.ente societario e dì non essersi accodato intera­mente al carro inglese.

Il laureato di Padova col suo voto ha voluto esprim.ere la solidarietà al popolo bar-baro e schiavista di Etiopia^

Bea. ci stal—^

Page 2: FAS CISTAgiornale.laprovinciadicremona.it/userUpload/Binder1... · settore di Amba Alagi. Nel combattimento di Abbi Addi del 22 dicem bre si è particolarmente segnalato il 22° Batta

T<1L REGIME FASCISTA» — UOSIENICA 29 DICEMBRE 193»-XlVi

ierliislrilDyiÉÉereiDloiidra per un accordo aereo tra i due Paesi

]NrOTIZIE2

Utndra, 28 notte. I giomali pubblicauo oggi una

smentita non meno recisa* di quel­la diramala da Berlino all' infor­mazione di un giornale francese circa un nuovo colloquio fra i'ani basciatore dln^liilterra € il Can- ve misure sanzioniste. celliere HiUer. Si afferma che l'am­basciatore ha avuto solo due col­loqui con il Cancelliere, e preci-?ainon!e il 13 e il 20 di questo me­se, nel corso dei quali è stata esa­minata la .possibiìilà di iniziare trallalive sulla questione della Lo­camo aerea e sui problemi con­nessi con la limitazione degli ar-mamenli in generale.

Secondo informazioni ufficiose di siasera, il Cancelliere non oppone un rifiuto reciso alle proposte in-clesi di li-attativ€, ma sostiene che b iacerlezze della situazione pre­sente e «(uelle siilla conseguenza del conflitto -ilalo-abissino sconsi­gliano l'inizio di irallative in quan­to esse nelle ciixostanze attuali non avrebbero sortilo esito soddi­sfacente.

Nessuna sorpresa Si aggiunge inoltre che l'altcg-

giameiito assunto dal Cancelliere ìlei riguardi della Locamo aerea non sorprende il Governo britan­nico. Secondo il collaboratore di­plomatico delia Marixinq Posi, ne­gli ambienti responsabili . inglesi viene ..pure saienlila Finformazione di fonte francese secondo la quale il Cancelbere Hitler awebbe con­dizionato la firma di un accordo aereo alla restituzione deUe anti­che colonie tedesche. Ma lo stesso scrittore aggiunge che ce la questio­ne coloniale venne discussa a Ber­lino ma non in connessione con il Patto, aereq ».

Londra, come si pretendo oggi, • non è sorpresa .dall'esito negativo

dei suoi passi a Berlino, ma è cer­tamente delusa. Non avrebbe istrui­to il -SUO <imbasciatore a Berlino di effettuare sondaggi sulle inten-.zioni tedesche esallamente cinque giorni dopo l'a-ccordo Hoare-Lax'al <5i Parigi, se dal colloquio con Hi­tler non si fossero qui attesi risul­tati importanti nel senso di un'im-pazienlemente attesa chiarificazio­ne delle intenzioni della Germania.

La stessa cronologia degli even­ti a Parigi, Berlino e Londra ob­bliga a pensare che il passo del-lambasciatore intendesse appurare, alla stregua dei passi recentemen­te compiati in alfre capitali, ^uale posizione avrebbe adottata la Ger­mania nel caso di complicazioni nel Mediterraneo, Si intendeva a Londra di ottenere da Berlino ima risposta precisa, invocando la ne­cessità di avviare a conclusione le trattative sulla Locarno aerea; as­sicurarsi rappo§gio tedesco o, al­meno, impedire che esso venisse garantito ad altre potenze euro­pee? Nonostante la smentila alle voci parigine, lutto questo episodio diplomatico rimane a\Tfolto nella oscurità.

li corrispondente «uropeo del ìéew York Times, un giornale non abituato a psirlare a vanvera, in­piai-al suo giornale un resoconto del colloquio del 13 dicembre scor­so tra Fàmbasciatore d'Inghilterra « E Cancelliere, cofloguio svoltosi alla presenza del ministro degli

, Esteri tedesco von Neiwathr Egli \ afferma che efletìivamenle Hitler

«hiese ael modo più-esplicito, anzi in termini tutt'altro che diplomatici, la restituzione alla Germania delle sue perdute «olonie. L'ambasciato re «ra stato istruito di dichiarare, al Capo del Governo tedesco che gii armamenti della Germiania cau­savano serie apprensioni a Londra e che il Governo inglese sarebbe stato lieto di ottenere dal Cancel­liere tranquillizzanti assicurazioni in proposito

Hitler, dice il coitispondente del New York Times, accolse questa domanda con una esplosione di malumore. « L'ambasciatore — pro­segue il giornalista — passò allora a suggerire che \in Palio aereo avrebbe liberato l'Europa dalla in­quietudine da lui - menzionata. A questo punto la xabbìa del Gancél Mere mon conobbe controllo. Con la massima «nergia Hitler dichiarò all'ambasciatore ch'egli non avreb­be potuto attendere di parlare di Patto aereo fintanto -che fosse dato pratico riconoscimento alle sue ri­chieste di restituzione delle colonie e di eliminazione dal trattato di Versailles deEa clausola relativa alla rcsponsabiEtà tedesca dei con­flitto mondiale ».

Il Cancelliere quindi affermava che egli «ra tuffallro che soddi­sfatto dell'accordo navale anglo-tedesco e non intendeva che l'er-Tore commesso in materia di ar­mamenti navali d^lla Germania fos­se ripetuto in materia di armamen­to aereo. L'ambasciatore si ritirò molto depresso e, in base al suo rapporto trasmesso a Londra, E Go\'erno inglese, sempre secondo il giornalista, americano, decise dì tener testa all'uragano scatenato nel paese dall'accordo Hoare-Laval e di abbandonare la speranza fino ad allora nutrita di una eventuale collaborazione dell' Inghilterra con la Germania.

Rivelazioni ''poco accurafe„ Queste rii'elazìoni delia pubblica

opinione americana attengono a lo­ro volta una smentila, ma non così categorica come quella che ha col­pito le manovre contro Lavai di qualche giornale parigino. Si dice soltanto che queste rivelazioni so^ no « poco accurate », lasciandosi in tal modo al pubblico piena li­bertà di concludere che i rapporti fra Londra e Berlino «ono lontani dall'es-ser* soddisfacenti.

Di ciò d'alb'onde è convinto il collaboratore diplomalico del M<m Chester Guardian, B quale oggi, in nr importante articolo sulle con-V - izioiii anglo-tedesche, afferma cbv ia tendenza attuale del Gover Bo inglese è <iì non concentrare la sua attenzione sul presente, ma di pensare, piti di quanto aveva fallo in passato, all'avvenire. «Le sanzioni applicate all'Italia — egli scrive — e gli accordi in elabora­zione per una mutua assistenza non sono soltanto considerali co­me possedenti laa carattere ad hoc, ma come procedenti -di importanza fondamentale per tutto il futuro dell'Europa ». O in altre parole : « Mano mano. ebe si allontana o sembra allontanarà B pericolo im­mediato di un Gonfliao neL Medi­terraneo, l'ombra del riarmo della G •'•miìma è nitì chiaramente pa--ce-j . ,• ì i . "^ , ' •• ' -

=,. -:Ì- Lì.rurjuazioni • teaderebbe-r. .) cÀnicrmar* .Topàiione espres­sa dai varii ceUabor^r i diploma­tici di questi giornali che la poii-<ica di Eden al Foreign Offlce avrà nn carattere realista..nel senso che teiTà d'occhio le compEcazioni e

più di guanto sia slato fatto negli ultimi mesi e si preoccuperà di giungere ad una sistemazione del confìilto ilalo-abissino mediante ne­goziali anziché per il tramile, al massimo grado pericoloso, di nuo-

La Lega, dicono gii amici del minislro, riceverà tulli gli omaggi ai quali ha diritlo, ma le dii'etlive della politica estera inglese saran­no molto probabUniente quelle dei-late non tanto dal Covcnnnt quan­to dal rinnno della Germania. Coincideranno solo nel caso in cui il fronte uniio legliista si dimostre­rà di tale solidità da Iranguìuiz-zare al contempo due ordini di in­quietudini: quelle causate all'I-n-a-hillerra dalla nuova situazione nel 5lar Rosso e quelle causate dalla sempre più tormentosa incognita della Germania hitleriana.

L'uso delie pallottole M^-im ì imwma PD&ÌIÌÌCSÌÌ g msevra

Ginevra, 28 notte Il Segretariato giuevrmo pub­

blica og-g-i ì doeumen'^i che so^ no stati ,caraunicati nei giorni scorsi dal Governo iìaliaiio a Gin«vi-a circa l'iiupiego da par­te delle truppe etiopiche di pal­lottole dmn duin e cioè la co­pia del referto medico circa il decesso dell'eroico motorista ser­gente Dalmazio Birago, meda-gMa d'oro, con allegate diverse radiografie della ferita riportata dal Bira.go. La puljblicazione è impressionante sopratiuito per' quanto riguarda gli inoppugna­bili documenti radiogi'afici e ha sollevato molta emozione in «me­sti ambienti.

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Una conferenza i lalofi la fieli'jìieriCBSo MsrcKsiig s Sella

Sofia, 28 notte. Tutta la Slampa luetie in rilie­

vo la coufei'enza tenuta davanii ad un folto uditorio dal pubblici­sta, americano Marclcand sulla Abissinia e sul conflitto italo-abissino. Il Marckand, già invia­to speciale di parecchi giornali americani in Abissinia era noto finora per la sua spiccata italo-fobia: ha destato quindi grande impressione quando egli, dopo aver descritto lo stato di baa-ba-rie In cui si trova l'Etiopia, ha affermato gli innegabili diritti di espansione dell'Italia, sicura ap­portatrice di civiltà su quella terra. Sottolineata 1'artifl.ciosità di un conflitto europeo che non può assolutamente essere causato da una comune impresa colonia­le che venti anni fa non avrebbe suscitato alcun chiasso, il Mar­ckand ha soggiunto: « Lascio agU altri giudicare sulla* legittimità o meno dell'Impresa italiana e sul­l a conseguente leazione societa­ria promossa dall'Inghilterra-, è chiaro tuttavia che ehi troppo possiede diviene naturalmente sostenutore dell'eqrailIbTio, della tranquillità e della pace, ma è àltretta,nto logico che chi, come l'ItaMà, si dibatte In ingiuste, in­sostenibili difficoltà diventi un Tibelle ».

M t 1

Una j o t a rivista ingiese che muta il suo atteggiamento

Londra, 28 notte. E' interessante osservare come

r atteggiamento della nota rivi­sta inglese Great. Britain and the Eaést, che finora non dissimu­lava il suo appoggio all'azione sanzionista a oltranza, abbia nel suo ultimo numero una notevole deviazione. In 'im articolo sul problema abissino la rivista t ra l'altro fa le seguenti considera­zioni:

n- E' ora pili che paai evidente che nessun Stato per amore della L-ega h a intenzlonie -di fare la guerra all'Italia e quando 1 Go­verni Manifestano una simile de­cisione è prestmiiblle che essi posseggano delle I n f o r m a z i o n i ignorate da l Dubblioo sia di Lon­dra che di Ginevra e possiamo anche dire di New York. Un prov redìmento saggio, per ciò, sa­rebbe stato di lare buon viso a cattivo gioco traendone -il mi­glior profìtto. "Non rientra nel do­ver© della Lega 11 compito di in­sistere ia condizioni punitive e di spingere cosi i l seme per fu­turi dissidi. Se essa agisse con correttezza dovrebbe limitarsi ad essere un giudice e u n arbitro imparziale ». La rivista continua osservando che « il definir© una tragedia della giustizia Peventua-lità di una pace dell'Etiopia con l'Italia secondo condizioni favo­revoli a quest'ultima, non è al­tro che un gioco di parole che può avere del valore solo per « 1 moralisti puri ».

' M • I l

rautonoinia alla gossia Carpatica Vienna, 28 notte.

E' noto che la repubblica ceco­slovacca assunse oon il trattato di pace l'impegno di accordare alla Russia Carpatica 1' autono­mia. Fino ad oggi però l'autono­mia non è stata concessa aven­do il Governo di Praga obiettato che lo scarso livello culturale metteva quella popolazione nella impossibilità di ammiini&trarsi da sola senza contare che la forte -dittnsijsn© dt ì comunismo nelle regioni orientali avrebbe dato alla Dieta deHa Russia Caispatioa una pericolosa maggioranza" de­gli ,elen3enta dell'estrema" sinistra. Senabra adesso che i l gabinetto Hodza inooraggiato dalle i)erdite subite dai oomunisti nelle ultime elezioni si sia deciso a fare un primo passo verso la reaUzzazio-ne dell'autonomia. Per i prossimi mesi si preparenébbe aiache una nuova legge elettomle per la Dieta della Russia Carpatica. •

Il mM Mino ìÉm MM commeffloraio a Berlino

Berillio, 28 notte. Ricorrendo oggi U ventesimo

anniversario della morte del Martire trentìno Medaglia d'Oro Federico Guella, al cui nome glo­rioso s i intitola i l Fascio di Ber-iHjo, h a avuto luogo alla; Casa degli italiani, una solenne -ceri­monia. H DoUega Taulero Zu! berti ha commemorato con com­mossa parola .l'eroe di Castel-dante. E' seguitò l'appello lasei-std..tEi3Eaio presènti aila.:«erimo-nla ' l'Arabasciàtore .d ' I ta l ia «e Déttna. Attolioó, 11 Regio Gtmso-ie. fl-.«egre.larJo del. Faccio I)el;

,_^ ^ _ -la'Morte e tu ìù i cameratì di

L'alleanza franco-sovietica e UE Yìolento attacco tedesco

Berlino, 28 notte. La motivazione con cui l'onor.

Torres, oratore ufficiale della Ca­mera francese, ha proposto alla assemblea la ratifica del patto Iranco-sovietico, ofù'e aUa Boer-sen Zeitum lo spunto di un nuo­vo violento attacco contro lo spi­rito di Ginevra e sopratutto con­tro 11 patto stesso.

a l i relatore, scrive il giorna­le, ritiene di fare migliore re­clame al patto, asserendo che es­so risponde aUo spirito di Gine-vxa. Noi tedesclii lo abbiamo im­parato a conoscere tanto bene questo spirito d ì Ginevra che gli abbiamo voltato le spalle. Per noi esso è sempre slato spirito del male, il quale ad ogni legit­tima manifestazione del diritto tedesco all'esistenza, rispondeva esibendo catene e reticolati. Que­sto spirito anti-tedésco è rimasto immutato fino ad oggi e la pro­va migliore la offre Io stesso pat; to franco-sovietico, nato sotto i suoi auspici. L'on. Torres dice •che il patto è strumento di pace. Ci vuole molto coraggio per as­serire una cosa simile dopo tutto quello che è saltato fuori intorno a ilo sostanza del patto stesso dal giorno della sua nascita, il 2 mag gio u. s., ad oggi e dopo che il suo vero carattere è stato dimo­strato al cento per cento da tut­ta una serie di fatti. Non c'è un so"o individuo in Francia ed in Russia U Quale dubiti nn solo i-stante che il trattato squisita­mente 'militare ha lo scopò di te­nere schiacciata la Germania. Questa proposta è slata sottoli­neata e completata con l'aggiun­ta della Cecoslovacchia, il cui Presidente dei Ministri Innalza­v a pochi giorni or sono un inno ali' interessata amicizia ceco-so­vietica.

Delle convenzioni militari esi­stenti fra ia Russia e ia Cecoslo­vacchia si conosce abbastanza per sapere clie nel ca&o di uno scoppio della guerra auspicata da Mosca la Cecoslovacchia deve funzionare come campo di atter­raggio,^ aeroporto della flotta ae­rea sovietica contro la Germania anti-eomunista mentre sull'altro fianco entrerebbe - in campo la Francia. Questo & nessun altro è lo scopo del patto • lranèo-s.ovie-' tioo. E la relazione della Camera 10 conferma con uri accenno che. suona qiiasi,cinico al passato ri­cordando che la Francia torna a ridiventare- alteata della Russia, come già lo fu, nella grande gueira.

Così scrivendo il relatore evo­ca coscientemente le terribili om­bre del passato. Tutto i l mondo sa oggi quale parte liaiMio a.vn1o nello scoppio della guerra mon­diale Poincaré ed IswolsM per non fare che i due nomi soltamto e il ricordo dei dieci .mihoni di morti renderà indimenticabile il significato dell'alleanza franco­russa. Ed ora il relatore della Camera fraaicese' non solo esalta 11 significato delFaUeanza di al­lora ma arriva perfino a riallac­ciarvi con sconsiderate minacce qu.elia . miova. rivelando in tale mòdo un'altra vòlta l'essenza tur­bolenta di questo patto allo stes­so istante in cui lo definisce imo strimiiento di paoe T>. ' Lo stesso giornale denuncia u n « nuovo trucco »_ escogitato dalla priopag,Eijn-da sovietica. Numerose famiglie di tedeschi del Volga che gli scorsi anni ebbero dei pacchi natalizi spediti da citta­dini del Reieh sono state costret­te dalle locali autorità sovietiche a spedire dei pacchi contenenti indumenti e generi alimentari o.aUe popolazioni della Germania nazista ». La stampa di Mosca e le varie stazioni radio si sono poi affrettate a magnificare lo <!• spontaneo gesto di solidarietà». Il gesto è talmente spontaaieo — ooncmaenta la Boersen Zeiìung — che chi ha osato opporre un ri­fiuto è stato arr.estato.'

Stazfsne iMo claBdéstiiia 1B Biella cbe lifonde notizie contro la [ecosìoysccilia

Praga, 28 notte. La polizia ha scoperto che in

prossimità della città di Ceska Lipa, nella Boemia del nord, fun­ziona una stazione radiotrasmit­tente clandestina, che lancia no­tizie contro la Cecoslovacchia. Le autorità continuano con ogni sforzo per riuscire ad -indivi­duarla.

iflspieoaiiile velo ielieiioritàÉ'Wall Mi alla partenza ili due aviatori francesi

Parigi, 28 notte. Le autorità britanniche non

hanno permesso agli aviatori Pharabod e Cleìn di battere il record Parlgi-Tananariva. I ser­vizi della, navigazione aerea del Sudan egiziano hanno infatti trattenuto a Wadi Halfa, per 24 ore, coloro che tentavano di bat. tere il record di Chenin e Ro­bert di due giorni 9 ore e 42'. Pharabod e Clein che hanno spiccato il volo da Parigi giove­dì alle 10,32 e che haimo ripreso Il loro volo da Tunisi nello stes­so giorno alle 17.25 e poi da Sir te aUe 23.5 hanno atterrato a "Wadi Halfa Ieri venerdì all 'una. Senza che essi he sappiano an­cora la ragione, i capi della na-se aerea fecero sapere ai due aviatori francesi che non avreb­bero potuto partire prima di sà­bato mattina alle trei. Questa Im-motoflizzazione di venti ore ha tolto Ogni speranza ai due avia­tori di battere la perfermànce di Chenin e Robert poiché per riu­scirvi avrebbero dovuto giungere a Tananariva oggi sabato prima deUe 24.14 e da Wadi Halfa a Ta

"nanariva "vì è nn-à distanza di 5500 chilometri.

18 Msl !ii Mliione ad SO ariano per rapporti con una ebrea

Berlino, 28 notte. E' comparso stamane dinanzi

al tribunale di Berlino centro, tale Alfredo Kaflke, di 39 anni 8 ariano e cristiano » accusato di avere avuto rapporti intimi con la propria fidanzata, la quaran­tasettenne Sarah S. ebrea puro sangue, e di non averli tronca­ti dopo la promulgazione della legge per la protezione della taz­za. 'Il Kaflké è stato condannato ad u n anno e mezzo di reclu­sione. -. , •

Vu ÉiiM IMm aniato .1- Umdra, 28 notte.

Lo stato di salute dell'ex-mini-slro Lord Readiiig, che ha dovuto porsi a letto la settimana scorsa pe r un raffreddore, suscita qual-

T*£bé j reoiceujgaziOBe. fra i familiari;^

Nervosismo in Egitto per le tergiversazioni inglesi

Alessandria d'Egitto, 2S notte Il ritardo posto dall'Inghilter­

ra nel rispondere alla richiesta del fronte nazionale egiziano per la conclusione di un accordo an-glQ-egìzlano, consacrante l'indi­pendenza, provoca nervosismo negli ambienti polilici di Cairo. Si ripete che sono state le tergi­versazioni britanniche a condur­re alle sanguinose manifestazio­ni del giorni scorsi.

L'Abram pubblica un articolo dell'ex-Presidente del Consiglio Sidky Pascià il quale osserva fra l'altro che l'Inghilterra non po­trà convincere il mondo della sincerità e delle oneste sue in­tenzioni di difendere i popoli de­boli se non permetterà all'Egitto dì raggiungere l'indipendenza. Il Rosa el Yu&sef scrive che se Vln-ghiltérra negherà all'Egitto il di­ritto all'indipendenza il popolo deve unanimemente organizzare il boicGtlaggio economico, politi­co e culturale contro la Gran Bretagna.

A. L. . . • •

La politica inglese in Egitto secondo la "Tribuna d'Oriente,,

Ginevra, 28 notte. I giornali locali pubblicano og­

gi interessanti dichiarazioni del •signor .411 el Ghaissaty, direttore della « Tribuna d'Oriente », uno dei maggiori esponenti della co­lonia egiziana in Svizzera.

0 Le informazioni da fonte in­glese — dichiara U signor Ghais­saty — in base alle quali in caso di invio da parte dell'Italia di numerose divisioni motorizzate in Libia la difesa dell'Egitto sa­rebbe assicurata dalla coopera­zione delle forze turche, e greche, con le forze inglesi ha sorpreso in modo quanto mai penoso la opinione pdlDblica egiziana. Lo Egitto giudica a giusto titolo che U compito della difesa nazionale do^Tebbe essere assunto dall'E­gitto stesso. Il nostro paese ha d'altronde domandato e domanda tuttora la ricostruzione del suo esercito nazionale almeno di cen­tomila uomini che potrebbe Inca­ricarsi della difesa del suo. pro­prio territorio. Dal momento che non ha accolto questa domanda logica e legittima l'Inghilterra sarebbe oggi male fondata la^fare appello a delle truppe straniere 13er difendere il territorio egizia­no che d'altronde non è per nul­la minacciato come tale e l'Egit­to non potrebbe .pertanto aeco-gliere_ in alcun modo l'invio del­le suddette truppe nel suo ter­ritorio.

"L'iDgMlterra e il Sudan,, Budapest, 28 notte.

L'ex-deputato Emilio Nagi, pub­blica sul Pesti Hirlap un artico­lo dal titolo: « L'Inghil terra 'ed il Sudan ». Dopo aver rilevato che il Sudan, amministrato da funzionari britannici, con le' sue immense ricchezze è per l'Inghil­terra il territorio dì slruttametìto più importante dopo l'India, l'ar­ticolista prevede che in seguito al ripristino della costituzione in Egitto, la questione del Sudan darà nuovo filo da torcere alla •Gran Bretagna. Kon c'è bisogno di molto acume, scrive il Nagi, per capire che le prossime.ele­zioni egiziane daranno una enor­me maggioranza al partito na­zionalista estremista del Wafdi-sta, e che il nuovo Governo che ne deriverà chiederà la ammis-slcne dell'Egitto nella ^ Società delle Nazioni. .11 secondo passo del Governo nazionalista egizia­no sarà quello di reclamare la sovranità eflettiva sopra il Su­dan. L'una e l 'altra mossa, por­ranno l'Inghilterra in una dèh-catissima e grave situazione. Che cosa avs'errà se l'Egitto, dopo e.s-sere entrato nella Società de>U3 Nazioni, porterà a Ginevra la-questione dei Sudan? Come si potrà conciliare l'idea ìmperia-Usta con quella della pace col­lettiva, che, sinora, ha p r o d a malo di voler applicare rigida­mente 1 sistemi. societari ? L'In­ghilterra dovrà trovarsi in u n grande imbarazzo.

liitoiios[ii!ieoto officiale in Rflssia delle feste del Capodanno

Parigi, 28 notte. Il Petit Parìsien h a . d a Mosca

che per la prima volta le auto­rità sovietiche hanno dato la loro sanzione ufficiale alla cele­brazione delle feste dei nuovo an­no. Sino ad ora i russi festeggia­vano quasi di nascosto questa ri­correnza, poiohè era considerata una pratica borghese. Quest'an­no il Governo ha preso l'inizia­tiva di spostare il giorno di con­gedo che cadeva il 31 dicembre per consentire a tutti i cittadini-di festeggiare il l.o gennaio. Bal­li e mascherate avranno luogo i n tale' occasione. D'altra parte la vendita degh alberi dì NataLe che negli anni scorsi sì faceva clandestinamente, è oggi incorag­giata dalla Pravda, organo cen­trale de;l partito comunista. I l giornale' bolscevico biasima cer­t i direttori di mercati eh© non comprendendo lo spirito dei tem­pi, credono di poter impedire la vendita degli Alberi di Natale.

Sioperta me Galapasos di lina fortezza sconosciuta agli stessi indigeni

Londra, 28 notte. Le isole Galapagos continuanió

ad attrarre l'attenzione del Nuo­vo Mondo. Si tratta di una mi­steriosa scoperta da parte di una spedizione capitanata da -imo scienziato della California meri­dionale. Essa ha scoperto all'in­terno dell' isola di Albermarle, nel gruppo dehe Galapagos, una fortezza moderna munita di tor­rette e di pezzi di artiglieiia fabbricati questi ultimi da ima nota ditta degli Stati Uniti. La fortezza era l€tteralm.énfe abban­donata. Quantunque, secondo 1'©-sploi'atore, la sua costruzione do­vette esigere,per lo meno due anni' di lavoro ed. esser e termi­nata pochissimi anni- or sono non si sa sinora chi abbia co­struito la fortezza della cai ei§i-stenza tanto gli Stati Uniti quan­to i l 'C i l e dichiarano di" nulla sapere e di •'essa'auU* sài»vand gli stessi abitanti dalllsola, i quali hanno dichiarate all'esplo­ratore che mai videro .approdare alla loro Isola. operai fbìanchl o aaivi JBcsbali mater^i§. l>«i co> -' '

a l p r o c e s s o S t e t v i s k y Parigi, 28 notte.

La quarantesima udienza del processo Stavisky alle Assise del­la Senna è stata occupata dalla requisitoria del Procuratore Ge-Tierale Fernando Roux, il quale comincia col prendere coraggio­samente l'iniziativa di studiare le i mancanze » della giustizia, cercando di spiegare le lentezze contestate, i provvedimenti rin­viati, le istruttorie non aperte, cioè facendo la storia della Com­pagnia Fondiaria. Il rappresen­tante della pubblica accusa difen­de la memoria del consighere Alberto Prince, respingendo le allegazioni portate alla sbarra dai testimoni contro lo scompar­so consigliere. Fa notare come nel 1931 il consigliere Prince, nel momento decisivo di pronunciar­si sull'affare del Credito Munici­pale di Orleans, si prese « qual­che notte per riflettere » perchè la notte porta consiglio. Nel frat­tempo Stavisky ritirava 1 falsi smeraldi e rimborsava i buoni di quel Credito Municipale.

Il Proburatore Generale traccia poi la figura di Stavisky, quindi abborda la creazione del Credito Municipale di Bajona. A propo­sito di.Garat, il P. M. si esprime con severità. L'udtenza è poi tol­ta e rinviata a lunedì.

I gnai della bella viennese ài Ysieia le cìgiia lionis platino

Vienna, 28 notte. Il pretore del più elegante quar­

tiere di Vienna ha dovuto invi­tare i periti per spiegare se la t intura delle ciglia sia o no pe­ricolosa. Dotata di capelli bion­do-platino, la signora Marion X era rimasta molto male nel con­statare che le ciglia stavano tor­nando all'originale colore scuro. Perciò ella si rivolse all'istituto di bellezza locale perchè voleva subito procedere alla t intura se­condo il suo desiderio. Pr ima di usare' la tintura però il proprie­tario dell'istituto consigliò la bel­la Marion di attendere qualche giorno per vedere le reazioni della tintura che pertanto sareb­be stata applicata a titolo di sag­gio ad -alcuni peli delle ciglia. La signora, avendo fretta di par­ure, si ostinò a fare osservare che soltanto quindici minuti sa­rebbero bastati per-constatare la efficienza e l'innocuità della tin­tura. Ma il frutto di questa osti­nazione si ebbe ad operazione terminata. Un'infiammazione al­l'occhio costringeva la bella Ma­rion a porsi per una settimana a letto. Di qui il processo per ri­sarcimento danni. Il perito medi­co ha dichiarato che la tintura suole essere generalmente inno­cua, ma che non ,è consigliabile. un trattamento di cosmetici sen­za un periodo di prova per ac­certare l'esistenza o meno di pos­sibili idiosincrasìe.

Il giudice ha ritenuto che la colpa sia comunque tutta della

•bella signora Marion.

Una sene il imm% Cetóivaaila ihiraiHi ie f e i ^ nUalizi»

Vienna, 28 notte L'elenco delle sciagure delle

quali il Natale suole essere cau­sa finisce per impressionare.

A Olmutz nella Cecoslovacchia un capomastro ha voluto rispet­tar© l'usanza locale di festeg­giare l'iUuminazione dell'albero con una sparatoria e aperta la finestra ha premuto sul grillet­to della sua pistola a ripetizio­ne. Siccóme l 'arma non ha fun­zionato il capomastro ha comin­ciato a tetstarla cosi è partito un colpo che dopo aver attra­versato da parte a parte la te­sta di un piccino è andato a liccaasi nel petto della sorelli­na di questi, di 5 aimi, che si trovava dietro il bimbo. Ter­rorizzato il piccino con l'ulti­ma forza che gli rimane/a fug­giva nel cortile e tenfava di prendere la via dei campi, ma l'emorragia l 'ha abbattuto. In­tanto 1 genitori sembravano i-nebetiti e soltanto più tardi al­cuni vicini provvedevano al tra­sporto all'ospedale delle povere creaturine. La bambina però giungeva cadavere, il fratellino si trova in condizioni disperate.

Pure dalla Cecoslovacchia, a Bartfeld, il giorno di Natale un bracciante era andato con la moglie nel bosco a raccogliere della legna e essendosi la stu­fa della casa guastata i -quattro figli morivano per asfissia. Al riiomo 1 genitori sono stati trat­ti in arresto dai gendarmi. La donna però veniva quasi subito scarcerata essendo essa in pro­cinto di diventar© madre.

A Chisiman.. in Bessarabia, Ja vigilia di Natale i l tenente Cota-ranu presentandosi al colonnel­lo comandante il .reggimento che tirava di sciabola nella caser­ma in terne al tenente Mucha gli ha chiesto un permesso per la giornata festiva. Il colonnello lo rifiutò - obiettando che il Cotara-nu essendo ammalato aveva bi-sorgno di farsi curare nell'ospe­dale. Il Éotaranu non appena' i l collega Mucha finiva l'assalto e usciva dalla • casierma uccide­va il colonnello con la pistola d'ordinanza. La vendetta riusci­rebbe inesplicabile senza l'ipote­si che il Cotaranu fosse affetto da ahenazione mentale.

Si ha infine da Ischi (Austria) che in una borgata dei dintorni un muratore pe r festeggiare il Natale aveva scannato un maia­le allevato durante l 'anno. La bestia ribellandosi morsicò il muratore a un dito e U lerito non pensò d i curarsi. Tre gior­ni- dopo gli si è manifestata una violentissima infezione nel san­gue che malgrado ogni urgen­te cura dei medici si è dimo­strata ribelle. Il disgraziato mo­riva fra atroci spasimi.

Undici matrimoni celebrati nello spazio di due ore

Bergamo, 28 rotte Da Seriate giunge notizia che

nella mattinata è stato raggiun­to un caratteristico «primato: ben undici matrimoni sono stati cele­brati nel breve spazio di due ore.

Le estrazioni del Lotto MILANO 89 81 39 63 64 BARI 45 28. 17 24 11 FIRENZE 3 71 35 10 70 NAPOLI' 63 75 35 88 65 PALERMO 20 57 27 45 8 ROMA 80 67 23 71 2 TORINO 43 50 54 90 12 .VENEZIA 52 61 60 36 3Ì

Iraiito iiiT8Stiiei!to in Horniaiila Due morti e due (eriti gravi

Parigi, 23 notte. Un tragico incidente si è pro­

dotto al • mercato di Magny en Vexìn, particolarmente frequen­tato il sabato. Un autocarro di venti tonnellate, appartenente a una casa dì Rouen, in seguito alla rottura dei freni è entrato in pieno mercato investendo quattro persone delle quali due venditori ambulanti sono rima­sti uccisi sul colpo e le altre due gravemente ferite.

— a» • M —

S.O.S. di piroscafi sovietici bloccati dai ghiacci

Viadivostock, 28 notte. Piroscafi sovietici in navigazio­

ne sono stati improvvisamente bloccati nella zona dei ghiacci, «accolto l'S.O.S. da essi lancia­to, si è immediatamente disposta l'opera di soccorso a 'mezzo di aeroplani, che sono partiti nono­stante le violenti raffiche di ven­ti e le burrasche di neve.^ Secon­do radiotelegrammi lanciati dai •piroscafi alle autorità costiere, una parte dei passeggeri ha po­tuto, seguendo il pericolosissimo cammino dei ghiacciai, avviarsi in direzione di Sakaline. Quivi sono state approntate slitte trai­nate da cani e da cervi, le quali porteranno 1 passeggeri a Mo-skalevo. Si teme però vi siano già alcune vittime.

li disastro terroviario In lorinili Solenni funerali delle vittime

Berlino, 28 notte. Stamane hanno avuto luogo ad

.A.polda i funerali delle vittime della catastrofe ferroviaria avve­nuta alla vigilia di Natale. 'Vi so­no intervenuti alcuni nappresen-•tanii del Governo del Reich; il luogotenente della Turingia, San-kel; il direttore genei-ale delle Fe^'ovie dei' Reich, ing. Dort-mueller. Hitler aveva fatto invia­re una corona di fiori per oia-scuna vittima.

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Binomio antisanzionisfa : due prodotti itaiianissii

Barconi affondati nell'Ohio 75 mila dollari dì danni Neville (Kentucky), 58 notte

Ieri sul fiume Ohio 20 barconi carichi di carbone sono stai: strappati al rimorchiatore « Yei-ser y> dai ghiacci galleggianti e affondati. I danni ascendono a 75 mila dollari. Anche una diga è stata distrutta dai blocchi di ghiaccio.

flutoieìiiie sparita ktofiosamoiite con l'autista e un passeggero

Siviglia, 28 notte. Un'automobile occupata da un

autista e da un passeggero in­glese che attendeva al 'molo l'ar­rivo di un piroscafo, è sparita misteriosamente. Si crede sia precipitata nel Guadalquivir.

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Ex deputato ceeoskHfacco ferito in un Incidente d'auto

Praga, 28 notte L'ex presidente aeila Camera,

dott. Francesco Stanek, che fu una delle figm-e più note tra i deputati cecoslovacchi al Parla­mento di Vienna, è rimasto fe­rito alla testa in un incidente automobilistico.

Case danneggiate nella Spagna da misteriose esplosioni

IVIadrìd, 28 notte. Ad Ayodar. in provincia di Ca-

stellon,.in seguito ad un violen­to incendio rapidamente soffoca­to, sono state udite varie inspie­gabili potenti esplosioni che han­no prodotto vivo panico e ridot­to in macerie quattro case, altre sei sono rimaste danneggiate gravemente. Dato che le case er rano §tate sloggiate durante l'In­cendio si hanno da lamentare soltanto pochi feriti.

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Milionario che si fa rapire a scopo reclamistico

New Yorit, SS notte*. E' stato arrestato Caleb Miine,

flgho di un noto milionario, il quale ha confessato che il suo recente ratto è stata una misti­ficazione, organizzata da lui stes­so, per farsi della pubblicità ai-Io scopo di diventare attore.

Cinque milioni di nuovi lavori approvali dal fietlorato di Beroamo

Bergamo, 28 notte Cinque milioni di nuovi lavori

pubblici sono stati approvati dal Rettorato iprovinciale per opere di sistemazione, restauro su im­portanti strade e di pavimenta­zione su ahre tra cui la strada cremoniese, lodlgiana e cremasca.

ifi5ÌiSoaiÌ8»3w&i per deviare un corso di lava

New York, 28 notte Dodici aeroplani da bombar­

damento dell' aviazione militare americana hanno sottoposto ieri a un intenso boml>ardamento il vulcano Manna Loa, nell' isola Haway, allo scopo di deviare il eorso della lava che minacciava di seppelUre la cittadina di ffllo. La lava avanza aUa velocità di due chilometri al giorno verso il serbatoio che fornisce l'acqua ai 20.000 abitanti della eittà. Non si conosce ancora l'esito di questo bombardamento, ma si dichiara che le condizioni per questa ope­razione .erano m.olto favorevoli. Se gU enormi macigni staecati dalle (pareti del cratere non riu-scir.anno ad arginare la lava gli ingegneri procederanno, entro i prossimi giorni, alla demolizione di impressionanti bastioni di vec­chia Java,, mediante cariche di dinamite. ' Una di queste si dice sia di tale potenza da spaccare una. intera parete 'della monta­gna, aprendo nuove vie alla co­lata incandescente.

P. Pantaleo, V.-Direttore respons. S. h. nCremona Nuova» CrernòrìTf

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