Fare vetro

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FARE VETRO Diario di un progetto classi della primaria Zambelli I.C.Morosini a.s.2012/13

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diario di un progetto didattico svolto dalle classi della primaria Zambelli dell'I.C.Morosini Venezia

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FARE VETRO

Diario di un progetto classi della primaria Zambelli

I.C.Morosini a.s.2012/13

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FARE IL VETRO

Il progetto “Fare il vetro” è stato realizzato presso la scuola elementare “Zambelli” nel

corso dell'anno scolastico 2012-2013. Ne sono protagonisti e insieme artefici gli

alunni di quinta e quelli di terza nonchè le insegnanti Susanna Voltarel, Michela

Arcari, Elisabetta Urbani e Teresa Aligante (per il Sostegno).

A questo gruppo si sono uniti quattro esperti che hanno aperto ai bambini un mondo di

forme e studio, di luoghi e di persone permettendo loro di esplorare non solo la

storia e la tradizione della nostra città, ma contribuendo a renderli consapevoli

dell'alta professionalità degli addetti a questo settore e delle diverse abilità e

competenze che coagiscono per la produzione di manufatti di alto artigianato.

Vetro sì quindi, tecniche e laboratori per gli alunni, ma anche un ampio sguardo alle

condizioni economico sociali di Murano nel corso dei secoli, alla storia e ai

cambiamenti; a questi conseguono trasformazioni che portano all'inevitabile

scomparsa di alcuni profili professionali facendo sorgere nuove specializzazioni che

daranno vita a prodotti innovativi sia nelle tecniche che nel design. Si è cercato di

stabilire cos'è l'artigianato creando poi il confronto tra artigianato tradizionale e

artigianato d'arte e dando corpo alla teoria in base al principio dell'unicità del

manufatto artistico.

Obiettivo del progetto era quindi quello di far conoscere agli alunni un prodotto a

partire dall'esplorazione del territorio e della sua storia ma con un occhio rivolto al

lavoro e al senso della formazione e dello studio che la conquista della

professionialità richiede. Si è cercato inoltre di far leva sul senso di appartenenza al

luogo e si è voluto mettere gli alunni a conoscenza del fatto che, all'interno del

Distretto a statuto speciale del vetro artistico di Murano e un tempo polmone

dell'economia veneziana, agisce una rete di professionalità che costituisce la filiera

del vetro artistico e che da secoli trasmette conoscenze tacite che si acquisiscono

solo con la pratica di bottega, il “zogar”, e l'osservazione o il “robar co l'ocio”, come

direbbe ancor oggi ogni muranese.

Gli alunni di quinta hanno partecipato a 4 uscite didattiche e a quattro laboratori

esterni al plesso e hanno imparato alcune tecniche di disegno nonchè composizione,

tecniche e storia del vetro con insegnanti ed esperti.

Le due classi hanno visitato il Museo del vetro di Murano e svolto un laboratorio

assistito dalla guida Andrea Canal.

La seconda tappa è stata San Giorgio con “Le stanze del vetro. Carlo Scarpa e Venini” di

Artsystem con Silvia Pichi, storica dell'arte e responsabile di laboratori Didattici per

studenti. Con Silvia si è analizzato in modo particolare il ruolo del design nella

produzione vetraria. La classe terza è stata invece accompagnata da Sabrina della

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ben nota “Barchetta Blu”, che ha saputo coinvolgere e trasportare gli alunni in

un'avventura “trasparente” e graditissima.

Le due classi hanno poi svolto visita e doppio laboratorio presso la scuola del vetro di

Murano “Abate Zanetti” dove hanno soffiato il vetro con il maestro Carlo Signoretto

e hanno svolto un laboratorio per la tecnica della vetrofusione con il maestro

Nicola.

Solo la classe quinta ha partecipato al laboratorio svoltosi nella bottega del perler

senegalese Moulaye Niang “Muranero” cimentandosi nella tecnica di lavorazione a

lume. Di grande interesse per gli studenti il film-documentario a lui dedicato e

diretto dal regista Franco Basaglia con il patrocinio della Regione Veneto, “Le perle

di ritorno. L'odissea di un vetraio”.

La classe quinta ha svolto il progetto per la parte teorica e pratica mentre la terza ha

affrontato la parte pratica del progetto partecipando a tre uscite anzichè a quattro.

La mostra del progetto, per la classe quinta, si è svolta a palazzo Carminati e ha raccolto

I disegni degli alunni e la ricerca in gruppi che ha dato vita a un libro e ai cartelloni..

Sono state inoltre esposte le lastrine in vetrofusione realizzate dagli alunni e le

bottigliette acidate nonchè il Libro d'Oro o Albo delle professionalità, documento

storico che raccoglieva I nomi illustri dei professionisti del vetro artistico di Murano.

I disegni in acetato hanno partecipato alla premiazione, svoltasi il 4 giugno 2013 a

palazzo Carminati, del progetto di Istituto “Trasparenze” che ha visto coinvolte le 5

classi quinte per la Manzoni, Canal e Zambelli, nonchè le 3 classi prime di secondo

grado del plesso Priuli

Si ringraziano in modo speciale gli esperti che, a titolo gratuito, hanno accompagnato I

nostri alunni in questo percorso con competenza e affetto e più volte si sono recati

a scuola e hanno seguito la classe nelle uscite. Gli esperti in questione sono:

L'artista Pino Carta (per le tecniche di disegno)

Eros Ballarin(per la storia del vetro e la storia di Murano)

La storica dell'arte Silvia Pichi

Il Perler Moulay Niang

Discipline coinvolte sono: Arte e immagine, storia e scienze.

LE MAESTRE

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Gli alunni raccontano

IL VETRO ARTISTICO DI MURANO

INTRODUZIONE

Testo di Eleonora Codemo e Leon Jimenez

Il vetro ha una lunga storia da percorrere e, percorrendola, si scoprono cose nuove e meravigliose.

La nostra classe ha la fortuna di poterle scoprire, poiché partecipa ad un progetto, “Fare il vetro” e ad un altro progetto con la scuola media Priuli che si intitola “Trasparenze ”, che si svolge in classe e fuori visitando musei e incontrando vetrai e artisti.

Questo progetto ha previsto: prima un' introduzione da parte di Susanna Voltarel, una delle nostre maestre, poi una serie di tappe che ora vi raccontiamo.

La prima tappa è stata quella di incontrare il maestro di scuola in pensione e specialista del vetro e della sua storia, nato e vivente a Murano: Eros Ballarin . Eros ci ha fatto vedere un dvd sul vetro, sulla sua storia e sulle tante scoperte che lo circondano. Infine ci ha parlato della sua storia personale con il vetro di Murano. Era un vero esperto!

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La seconda tappa é stata quella in cui siamo andati al Museo del Vetro di Murano, lì abbiamo incontrato la guida Marco Canal che all' inizio ci ha fatto una breve introduzione, poi ci ha portati ad ammirare gli affascinanti oggetti in vetro sia del passato che del presente.

Lì abbiamo visto tanti vasi, lampadari, sculture, murrine e ogni tipo di oggetto in vetro e ognuno realizzato con tecniche diverse e ancora usate.

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La terza tappa è stata la visita alle Stanze del Vetro, Venini e Carlo Scarpa, nell'isola di S. Giorgio Maggiore .

Quando siamo arrivati abbiamo incontrato la guida, un'altra esperta che ci ha guidati nel corso del progetto “Fare il vetro”, Silvia Pichi storica dell'arte, e che ci ha parlato delle diverse tecniche del vetro e ci ha portati a vedere tante opere d' arte una più bella dell' altra, del famoso Carlo Scarpa e del maestro che lavorava con lui, Boboli. Infine, nel laboratorio cui abbiamo partecipato, abbiamo dipinto le nostre bottigliette in vetro che ci avevano chiesto di portare.

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La quarta tappa di questo progetto è stata l' incontro con Moulaye Niang, un artigiano del vetro di origine senegalese che lavora le perle. Ci ha fatto vedere un film-documentario sul suo lavoro e sulla sua vita. “Le perle di ritorno” di Franco Basaglia con il patrocinio della Regione Veneto, è stato proiettato alla LIM. C'eravamo noi, la classe quinta, e anche la classe terza che ha partecipato per una parte al nostro progetto.

Moulaye ci ha detto che lui abita qui, ma a volte torna in Africa, a Dakkar, ad insegnare alla gente come lavorare queste magnifiche perle.

Moulaye ci ha invitato nel suo laboratorio Muranero che si trova alla Bragora, zona Arsenale e lì abbiamo visto la lavorazione al lume, una cosa davvero speciale. Nel laboratorio di Moulaye, Murano si mescola con l'Africa nei colori delle perle e nelle perle africane appese alle pareti.

Recentemente siamo andati alla Scuola del Vetro Abate Zanetti , dove abbiamo soffiato il vetro con la canna e abbiamo poi fatto un laboratorio di vetrofusione usando polvere, murrine, pezzi di vetro per fare una composizione tutta nostra su una lastrina di vetro.

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Terminato di comporle le abbiamo messe nel forno perchè diventassero vere e proprie opere arte.

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Ma il nostro lavoro si è anche svolto per grande parte a scuola dove siamo stati raggiunti dall'esperto di disegno e artista Pino Carta che già dall'anno scorso ci insegna a disegnare senza prendere un soldo, come gli altri che vengono perchè noi gli siamo simpatici.

Pensa che fortunati che siamo.

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Con l'artista Pino Carta disegnamo vasi in vetro cercando di far capire la trasparenza del vetro anche se stiamo disegnando su un foglio di carta che non è trasparente. Pino ci ha insegnato a migliorare le nostre tecniche in disegno.

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Queste tappe che vi abbiamo appena raccontato sono le tappe che abbiamo percorso con questo meraviglioso progetto.

Un'altra cosa importante che abbiamo capito è anche che abbiamo una tradizione che possiamo continuare e possiamo scegliere tra tanti mestieri perchè non esiste solo il maestro vetraio. C'è posto davvero per tante persone che sanno fare cose diverse e tutte insieme sono il distretto. Anche questa è una cosa che non sapevamo, forse non avevamo pensato che per fare un oggetto servono tante cose e tante persone che hanno imparato tante cose diverse.

Maggio 2013

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