Fare strategia nelle organizzazioni - Clinica Sanatrix · Fare strategia nelle organizzazioni...
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Fare strategia nelle organizzazioni sanitarie complesse:l’esperienza di
un medico divenuto menager
Master Risorse Umane in ambito Sanitario
Dott. Alfredo Siani 5 Ottobre 2013
Quale Medicina
1972-1991 Cardarelli-Sanatrix
1991-1994 USL 21 P.O.Rizzoli Ischia
1994-2004 ASL Napoli 2 P.O. S.Maria delle Grazie Pozzuoli
2004-2009 I.N.T. Napoli Fondazione
Pascale
2009-2011 AOU SUN
2012 – 2014 Clinica Sanatrix
IL CONCETTO DI STRATEGIA
La strategia come metafora Come ne parlano gli “strateghi”: la concorrenza
La strategia come metafora Come ne parlano gli “strateghi”: le risorse e la loro
disposizione in campo
• Meglio il 4-2-3-1 di Benitez o il 3-5-2 di Mazzarri?
La strategia come metafora Come ne parlano gli “strateghi”: come coordinamento
La strategia come funzione Qual è la finalità della strategia
e cosa fanno “gli strateghi”
• La strategia coincide con le principali azioni, assunte dall’alta direzione, che interessano l’impiego di risorse per migliorare la performance aziendale rispetto all’ambiente esterno
• Si tratta di azioni che hanno un orizzonte temporale pluriennale (Almeno 3 anni)
• L’alta direzione in genere si occupa di comprendere le opportunità e i vincoli, definire delle scelte tra varie opzioni e proporre delle azioni, allocare le risorse
• In effetti, il middle management è comunque chiamato a svolgere un ruolo attivo nell’implementazione del disegno strategico
La strategia in funzione del contesto La strategia assume significato nel contesto in cui si realizza • Sergio Marchionne
(FIAT SpA) sarebbe in grado di governare con efficacia ed efficienza un’ASL come la Napoli 1?
• Oppure – provocando – un generale o colonnello dell’esercito può riportare disciplina in un’azienda sanitaria?
La strategia come identità Cosa significa fare strategia in particolari contesti
• E’ la stessa cosa fare strategia in: – Un’azienda ospedaliera metropolitana come il
Cardarelli e in un’azienda ospedaliera come il Rummo di Benevento?
– In un’azienda ospedaliera universitaria o in un’ASL?
– In un’ASL come la Napoli 1 e in un’altra come quella di Avellino?
– In un’azienda sanitaria pubblica e in una privata?
– In Sanatrix (clinica medio grande di tipo familiare in seconda generazione) o al San Raffaele di Milano (grande gruppo imprenditoriale)?
QUALE E’ LO SPAZIO STRATEGICO DI UN DG E DI UN’AZIENDA?
IN COSA SI DIFFERENZIA UN’AZIENDA SANITARIA DALLE ALTRE AZIENDE?
Lo spazio strategico
TRATTATO DI MAASTRICHT
QUASI-MERCATO
PIENA RESPONSABILITA’ FINANZIARIA DELLE REGIONI
PDR
INIZIO CRISI MACROECONOMICA
2012 • Spending review • Patto di stabilità
Nuova governance di sistema
• Grip back • Condivisione Stato-Regioni: obiettivi finanziari e prospettive di sviluppo • Costruzione benchmark: qualità e spesa • Meccanismi premiali e sanzionatori
Lo spazio strategico è lo spazio di autonomia di cui gode un’azienda
sanitaria nel fare scelte di lungo periodo
MASSIMA ESTENSIONE PROGRESSIVA
RESTRIZIONE
Un problema di contesto, non di processo e contenuto
Numerosità, diversità ed influenza degli
stakeholders esterni
Numerosità, diversità ed influenza
degli stakeholders interni
A
B
A B
Basso grado di pluralismo
Alto grado di pluralismo interno
Alto grado di pluralismo esterno
(AA.PP.)
Alto grado di pluralismo
Case di cura private Di tipo familiare
Aziende sanitarie
IRCCS AOU
Il coordinamento debole Il caso Campania (2010-2012)
The quiet chaos (2006-2008)
High noon (2009-2010)
Much Ado About Nothing (2010)
Fon
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P 2
01
1
Il SSR Campano è complesso innanzitutto dal punto di vista istituzionale
• 7 ASL (38 PO a gestione diretta)
• 8 AO (9 presidi)
• 1 IRCCS pubblico + 1 IRCCS privato
• 2 Policlinici
• 4 Ospedali classificati
• 1 Ospedale privato qualificato
• 68 Case di cura accreditate e 4 non accreditate
• Mix pubblico-privato: • 68% dei PL per Deg. Ord. È pubblico. La
presenza del privato è doppia rispetto alla media italiana.
• Ambulatori e laboratori privati 1.445 (80% del totale)
• Elevata mobilita’ in uscita. La Campania presenta la mobilità passiva più elevata (11%), seguita da Lazio (8,9%), Puglia (8,5%), Lombardia (8,4%) Calabria (7,7%) e Sicilia (7,6%).
Un contesto in movimento con pochi risultati
1. Processo di aggregazione • Campania al 31/12/94: 61 USL
• Dal 1/1/95 ad aprile 2009: 13 ASL e 8 AO
• Da aprile 2009: 7 ASL e 8 AO
2. Nuovi soggetti istituzionali o trasformazioni giuridiche (ex Dlgs517/99 e Dlgs288/03) • Trasformazione dell’Azienda Universitaria Policlinico e del Policlinico Federico II di Napoli in Aziende Ospedaliere universitarie integrate
con il SSN.
• Trasformazione dell’IRCCS Pascale in Fondazione.
3. Nonostante un rapporto di posti letto per abitanti inferiore alla media nazionale anche regioni quali Campania, Puglia e Basilicata hanno avviato una consistente riduzione di posti letto
4. La complessita’ delle prestazioni ospedaliere in Campania è di oltre il 10% inferiore alla media nazionale
5. La spesa procapite e’ di 1.677 euro. Il saldo della mobilità extraregionale è negativo per 48 euro
6. Disavanzo sanitario regionale: milioni di Euro (2001-2008) e’ pari a 6.919 ml euro su un totale nazionale di 32.190 ml
Pratiche efficaci per fare strategia nelle aziende sanitarie
I rischi della strategia 1. Rischi sociali
– Coordinare decisori diversi (valori, interessi, obiettivi e modelli mentali molto diversi)
– Conflittualità “politica”
2. Rischi cognitivi – Convergenza dei modelli mentali
3. Rischi emotivi – Motivare con costanza decisori diversi e
altri soggetti per lunghi periodi di tempo
Pratiche strategiche utili 1. Workshop
– Utili per includere e ridurre la conflittualità
– “Fuori dalla routine quotidiana” – Tempi certi e frequenza ravvicinata – Differente grado di seniority e di
“potere” – Facilitatori e strumenti
2. Analisi quantitative e simulazione
degli effetti – Producono obiettività e discussione
critica
3. Visualizzazione dei driver e delle performance – Accelera la convergenza tra modelli
mentali differenti – Alberi, matrici e mappe
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Scrivere e leggere un piano strategico
SCRIVERE 3 forme di ambiguità
1.La dualità strutturale E’ arduo, se non impossibile, bilanciare il miglioramento della qualità con la riduzione della spesa pubblica
2. L’equivocità linguistica Uso di temi equivocabili come “rilevante” e “sviluppo” con vari significati
L’ambiguità linguistica, il più delle volte, è ricercata per “accontentare un po’ tutti”
3. Espansione dei contenuti Estensione di missioni e attività
4 modi di LEGGERE
1. Il lettore che intende le strategie come fonte di legittimazione socio-politica (es. gli atti aziendali)
2. Il lettore che intravede il piano come strumento politico (strumentale ai ruoli)
3. Il lettore attento che lo interpreta come una guida per l’azienda
4. Il lettore che comprende le basi di creazione del valore
Aumento età media
Diffusione conoscenze
Destrutturazione tessuto familiare
Cronicizzazione
Consumi
Innovazione tecnologica
Italia: da circa 60 mld € del 1998 ai 103 mld € del 2008
Le determinanti dell’aumento dei costi
QUALE MEDICINA
Strategie per il contenimento dei costi A livello di sistema
1. Ridurre i fattori produttivi (PL; medici)
2. Quasi-mercati (separazione acquirente-fornitore)
3. Aumentare la competizione tra fornitori
4. Sistemi di finanziamento • global budget; • fee for service (gg deg.; x
caso; x servizi individuali) • Budgetary caps
5. Valutazione del cambiamento tecnologico
Sistema di finanziamento
• Aumentare l’autonomia manageriale e la responsabilizzazione delle aziende
• Introduzione del budget e del controllo di gestione
• Dipartimentalizzazione • Reingegnerizzazione dei
processi clinici • Valutazione ed
incentivazione della dirigenza
QUALE MEDICINA
Medicina ed economia: i rischi che noto
• I cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nello stato assistenziale, e in particolare nella Sanità, sono dovuti alla riduzione delle risorse economiche e al conseguente rischio di limitare la qualita’ dell’assistenza e l’accesso alle prestazioni.
• Rischi di misunderstanding: La necessita di ottimizzare l’uso delle risorse ha dato maggior importanza all’aspetto economico e questo, se mal interpretato, può far prevalere l’aspetto di mercato e di produttività nella Sanità.
• Si pensi ai parti cesarei (Caso Campania), all’aumento dei volumi in modo opportunistico con il finanziamento a tariffa
QUALE MEDICINA
Riassetti istituzionali (Grip Back) alla ricerca di economie di scala
Centralizzazione acquisti
Piani di rientro
228 197 145
81 97 80
1995 2001 2012
ASL
AO
• Rischi di strumentalizzazione: soggetti estranei alla professione
tendono a condizionare il comportamento del medico: politici, amministratori, utenti...
• Rischi di identita’: all’aumento delle spese sanitarie si è unita la consapevolezza, largamente documentata dalla letteratura, delle rilevanti, talora inspiegabili, variazioni del comportamento dei sanitari di fronte a problemi simili.
Medicina ed economia: i rischi che noto
QUALE MEDICINA
La medicina di oggi non può fare a meno dell’economia
1. Allocare bene le risorse significa poter fare piu’ assistenza
2. E’ necessario allocare le risorse sulla base della qualita’ e delle prove di efficacia, l’EBM, modalita’ che permettono di ridurre l’inefficienza, di razionalizzare al meglio le risorse, di aumentare l’efficacia, di ridurre la variabilita’ delle prestazioni (e quindi il rischio di danno per il paziente).
QUALE MEDICINA
Un esempio:
• I Profili Diagnostico Terapeutico Assistenziali (PDTA – Disease Management) sono la risposta all’esigenza, soprattutto nella cura delle malattie croniche, di avere una visione “sistemica” dell’assistenza, che consideri tutti gli attori e le tappe del processo di cura, permetta il superamento dei “compartimenti” stagni e del concetto di singole prestazioni:
• I PDTA sono piani multiprofessionali e interdisciplinari di assistenza costruiti per specifiche categorie di pazienti, predisposti e usati da chi eroga prestazioni sanitarie; i PDTA identificano la migliore sequenza di azioni da effettuare al fine di raggiungere obiettivi di salute definiti a priori, con un’efficienza e un’efficacia ottimali.
QUALE MEDICINA
La medicina di oggi non può fare a meno dell’economia
Il sistema dei controlli esterni - fasi
Monitoraggio degli archivi dei dati SDO
Controllo delle Cartelle cliniche
1. i dati delle SDO vengono utilizzati per analizzare la qualità
dell’assistenza sanitaria erogata;
2. il controllo delle prestazioni di assistenza ospedaliera contribuisce
ad assicurare un’equa ripartizione delle risorse tra erogatori;
3. il controllo dell’accuratezza della compilazione delle cartelle cliniche
ed il monitoraggio delle prestazioni di assistenza ospedaliera sono
necessari per garantire i livelli essenziali di assistenza, in quanto
consentono di valutare l’appropriatezza dei ricoveri e contrastare
l’improprio impiego di risorse economiche;
Controlli di appropriatezza
Obiettivo:
Valutazione della appropriatezza dei ricoveri
Metodologia:
Fase 1 : Monitoraggio della frequenza (in
rapporto alle soglie massime di
ammissibilità definite a livello
nazionale e/o regionale) di specifici
DRG e procedure ritenuti ad alto
rischio di inappropriatezza e degli
episodi di ricovero a basso livello di
consumo di risorse.
Comunicazione trimestrale da parte
dell’ASL di eventuali situazioni di
superamento di soglie da recuperare
Controllo definitivo a fine anno
Fase 2 : Revisione campionaria delle relative
Cartelle Cliniche
Controlli di congruità
Obiettivo:
Verifica della corretta compilazione delle SDO e
della fedele descrizione dell’iter diagnostico-
teraupetico (codici diagnosi e procedure
appropriati)
Metodologia:
Fase 1 : Monitoraggio di appositi indicatori
applicati al database delle SDO idonei
ad identificare le SDO affette da
probabile incongruenza
Fase 2 : Revisione campionaria o esaustiva
delle corrispondenti Cartelle Cliniche e
della ulteriore documentazione clinica
(registro di sala operatoria, referti,
ecc…)
Le tipologie di controllo
468: Intervento chirurgico esteso non correlato con la
diagnosi principale; 476: Intervento chirurgico sulla
prostata non correlato con la diagnosi principale ; 477:
Intervento chirurgico non esteso non correlato con la
diagnosi principale
Non ammissibili in regime di DH.
Verifica analitica di tutte le cartelle cliniche.
DRG Incoerenti (DRG 468, 477 e 476)
Ricoveri che superano il valore soglia di
durata di degenza del DRG.
Verifica analitica delle date di accettazione
e dimissione.
Ricoveri lunghi
Casistiche indagate Ricoveri per acuti
Tutti i ricoveri ripetuti entro 30 giorni da un
precedente ricovero devono essere
sottoposti a controllo delle cartelle cliniche
delle coppie di ricoveri ripetuti. Sono esclusi:
-i ricoveri con esito decesso;
- i DRG nn. 257, 258, 259, 260, 317, 409, 410, 425, 426,
427, 428, 429, 430, 431, 432, 489, 490, 492.
Ricoveri ripetuti
L’ARSAN diffonderà annualmente le
frequenze medie regionali dei casi
complicati (CC) e non, per ciascun DRG e
tipologia amministrativa di soggetto
erogatore.
Le ASL verificheranno tutte le cartelle
cliniche dei casi superiori alla media
Ricoveri complicati
I ricoveri per neoplasia – successivi a quello
diagnostico – devono essere codificati a mezzo
degli appositi codici V, evitando di segnalare la
neoplasia in diagnosi principale.
Devono essere controllati tutti i ricoveri con
diagnosi principale tumore maligno (codici tra 140
e 208 ; 230 e 239) con degenza inf. o = 4 gg
Ricoveri ripetuti con diagnosi neoplasia
I ricoveri chirurgici preceduti entro 45 gg da un
ricovero di tipo medico devono essere sottoposti
a controllo delle cartelle cliniche delle coppie di
ricoveri ripetuti, al fine di verificare se il
precedente ricovero è stato erogato per
l’esecuzione di prestazioni propedeutiche
all’intervento chirurgico.
Omnicomprensività della tariffa
Casistiche indagate Ricoveri per acuti
Per i DRG di cui all’elenco allegato al DCA n. 58
del 30 set 2010, in casi di superamento delle
soglie, si da luogo ad abbattimento delle tariffe.
Si procede al controllo della documentazione
clinica solo nel caso il cui l’erogatore contesti
l’abbattimento.
DRG ad elevato rischio inappropriatezza
Devono essere controllate tutte le cartelle cliniche
delle dimissioni di neonati assegnati ai DRG 389
(Neonati a termine con affezioni maggiori ) e 390
(Neonati con altre affezioni significative) dallo
stesso istituto in cui è avvenuta la nascita.
Dimissioni di neonati patologici
La misurazione della performance operativa dei
Capi dipartimento
Responsabili di Area
si ottiene come media aritmetica dei punteggi relativi al raggiungimento
degli obiettivi di struttura delle unità organizzative di livello
immediatamente inferiore.
Misurazione della performance posizioni apicali
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• Chi sono i valutatori? – Superiore
– Pari
– Collaboratori
– Clienti
– Fornitori
• Chi sono i valutati? – Individui
– Team
Chi valuta?
Valutato
Capo diretto
Clienti Colleghi
Collaboratori
Tipo di valutazione più diffusa
Valutazione 180°
Valutazione 360°
32
Valutazione
organizzativa
60%
Valutazione
individuale
40%
I pesi della valutazione
Convergenze parallele Fonte: Lega, Sartirana et al., 2011
• Non è il caso di aver problemi proprio oggi
• Marco è un direttore di struttura complessa di un’azienda sanitaria del Nord Italia.
• Dopo anni di valutazioni sempre pienamente positive per tutti i suoi collaboratori, l’anno in cui sta per andare in pensione improvvisamente abbassa significativamente le valutazioni di metà di loro.
• Tale modifica avviene a fronte di obiettivi di budget comunque pienamente raggiunti e senza altri elementi emersi nel corso dell’anno (provvedimenti disciplinari, reclami, contenziosi, ecc.) che potessero giustificare tale abbassamento.
• “Ora che vado in pensione, non devo più preoccuparmi delle ritorsioni,
del clima organizzativo, della paura...”
• “ho comunque gratificato i migliori con altri mezzi, con gli incarichi, la visibilità, l’autonomia, i congressi…”
• “ma ho evitato – come è successo ad un mio collega – di dover giustificare le sue scelte, doverle difendere, provare le sue ragioni”
• Solo Dio puo' scegliere a caso (Dalle leggi di Murphy)…ovvero non solo (Dio) c'e',
ma si diverte pure alle mie spalle!
• Bruno è un medico di un’azienda sanitaria del nord-est Italia con una responsabilità di struttura semplice
• Quest’anno riceve una valutazione media, dopo anni di valutazioni eccellenti
• Bruno non è soddisfatto, non controfirma la valutazione e chiede una valutazione di seconda istanza al nucleo di valutazione
• Il nucleo di valutazione prova a spiegargli che – tutto sommato – il giudizio non è negativo
• «Forse in un altro contesto potreste avere anche ragione, ma qui ci
sono due fatti da non dimenticare.
• Primo, la valutazione in media riduce la quota di retribuzione variabile rispetto al massimo che potrei prendere, e se ho rispettato le attese perché dovrei avere di meno?
• Secondo, mi sono informato, e su 90 dirigenti con responsabilità di struttura complessa o semplice sapete quanti non hanno avuto il massimo? Uno. Io. È possibile che ci siano 89 «superstar» in questa azienda e solo un onesto e diligente lavoratore nella mia persona... lascio a voi rifletterci».
POLO CENTRO STORICO P.Zza Miraglia
COMPLESSO PATRIZIA
L.GO MADONNA DELLE GRAZIE Ed. Clin. Ostetrica
Villa Chiara
P.O.INCURABILI ORTOPEDIA PEDIATRIA
POLO CAPPELLA CANGIANI
CTO
MONALDI
COTUGNO
AORN CASERTA
P.O. Marcianise
SUN
Soluzione
Unire le 2 Aziende Ospedaliere
Universitarie Creare Aziende miste
Sistema Ospedaliero
Piccoli Ospedali Zonali
Grandi Ospedali multidisciplinari
Assenza di veri Trauma Center Ospedali Monospecialistici
SOLUZIONE
• Eliminare i piccoli ospedali dal 118
• Creare 1 Trauma Center
• Creare Ospedali di alta e media specialità funzionanti 12/24 h
• Creare Ospedali Monospecialistici funzionanti 24/24 h
Case di Cura Accreditate
• Accreditamento istituzionale
• Pagamenti certi e conformi su tutto il territorio regionale
• Tetto di spesa determinato con congruo anticipo e non a fine anno
• Controllo dell’appropriatezza delle prestazioni erogate uniforme su tutto il territorio regionale
Case di Cura Accreditate
• Obiettivo condiviso di sostituire gli Ospedali Zonali per dare una risposta corretta e rapida all’esigenza di salute del cittadino
Il Paziente
• Diagnosi corretta
• Percorso Diagnostico in tempi rapidi nella stessa struttura che prende in carico il paziente
• Tempi di attesa brevi e principalmente certi
Il Paziente
• Cambia centri diagnostici
• Gira confuso fra i diversi specialisti
• Ricorre,se può,all’ intramoenia per “risolvere”il suo problema terapeutico
• Fugge in altre regioni
Problemi
• Resistenza al cambiamento
• Difficoltà di verifica
• Difficoltà nell’applicazione di percorsi diagnostici corretti e condivisi con il paziente
Soluzioni
• Piano strategico condiviso
• Regole certe
• Assenza di deroghe
• Reale politica del fare
GRAZIE