fanno chiamare benefattori del popolo. Voi però non dovete ...

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Stampato in proprio dalla Parrocchia S. Eusebio Salt. I sett. Domenica 25 novembre CRISTO RE DELL’UNIVERSO, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37 BIANCO 08,00 10,00 19,00 Pro populo Def. Giuseppe Spano Def. Maria Gaviano (9° anniversario) Lunedì 26 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4 VERDE 08,30 17,00 18,00 19.00 Def. Giovanni Pisano (trigesimo) Deff. Gerolamo Dessalvi e Maria DAVANTI AL TABERNACOLO Martedì 27 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11 VERDE 08,30 18,00 Def. Annamaria Tronu (5° anniversario) Mercoledì 28 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19 VERDE 08,30 18,00 19,00 Deff. Rosina e Bono Boi INCONTRI SULLA BIBBIA Giovedì 29 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune VERDE Lez. Fer.: Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28 08,30 17,00 17.45 18,00 ADORAZIONE Def. Laura Colinet Venerdì 30 novembre S. ANDREA, apostolo, festa (3) Messa propria, prefazio degli Apostoli Lez. Fer.: Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22 ROSSO 08,30 17,45 18,00 19,30 Def. Luigina Carta (8° anniversario) Deff. Giovanna dell’Orfano, Giuseppe Erba PARROCCHIANI DEFUNTI Sabato 1 dicembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 22,1-7; Sal 94; Lc 21,34-36 BIANCO 08,30 16,00 16,30 17,00 18,00 Def. Gianluca Cogotti INCONTRO CATECHISTI/E Def. Luigia Frau (trigesimo) ADORAZIONE Def. Edoardo D’Angelo (24° anniv.) BATTESIMI NICOLE E BEATRICE Salt. I sett. Domenica 2 dicembre (DOMENICA I DI AVVENTO (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12_4,2; Lc 21,25-28.34-36 VIOLA 08,00 10,00 18,45 19,00 Pro populo Deff. Fam. Costa Deff. Francesco e Chiara V. Q. Sella Tel. e Fax 070504200 09121 CAGLIARI Fax 1782740992 E-mail: [email protected] Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it 25 Novembre2 Dicembre 2012 ANNO XI N. 524 “In principio era il Verbo … tutto fu fatto per mezzo di Lui”, “Cristo deve regnare, finché Dio abbia messo tutti i nemici sotto i suoi piedi” (1 Cor 15,25) “Così Dio conduce la storia al suo com- pimento: riunisce tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra sotto un unico capo, Cristo” (Ef. 1,10). In questa prospettiva teologica della esaltazione di Cristo, è chiaro che non ci è difficile parlare della regalità di Cristo. Per evitare che siamo condizionati dalle nostre categorie di re e di regno la liturgia, abbandonando oggi la lettura del Vangelo di Marco, ci invita a contemplare il processo di Gesù nella versio- ne-visione di Giovanni. “I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si fanno chiamare benefattori del popolo. Voi però non dovete agire così”. Ed Egli ce ne ha dato l’esempio. Non è re alla maniera umana. Pilato entra ed esce, chiama e interroga Gesù, gli parla e Gesù risponde. Sembra quasi meravigliarsi, (e ci meravigliamo noi che parli tanto con questo pagano per quanto investito di autorità mentre non parla ad Erode Antipa), di certo vuole che Pilato gli chieda da sé, non per sentito dire, chi Egli sia real- mente. Forse anche noi parliamo di Lui, anche con esattezza, ripetendo quel che abbia- mo sentito dire di Lui senza che questo sia diventato un personale e autentico atto di fede. “Dunque tu sei re?” Certo! Sappiamo anche che il Suo Regno non è di questo mon- do. Noi saremmo i suoi servitori che non combattono per Lui. Purtroppo non per il rifiu- to della violenza, anzi spesso rimproveriamo gli altri che non si espongono fino al marti- rio o Dio stesso che non manifesta la sua onnipotenza contro i cattivi. Il nostro è più un nasconderci per una vigliaccheria di cui siamo più o meno consci che un imitare la Sua mansuetudine. Tanto meno un amore che si fa dono totale di sé. “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?” chiede Giuda. Il nostro è un re consegnato per denaro, per paura, per odio, per disprezzo … per amore. Già, perché Dio per amore per gli uomini ha consegnato agli uomini il proprio Figlio ed Egli, il Figlio, si è consegnato agli uomini per essere innalzato … sulla croce. “Ma Dio lo ha esaltato perché ogni ginocchio si pie- ghi nei cieli e nella terra” davanti a Lui. Egli continua a consegnarsi a noi nell’Eucaristia per essere l’inizio della nostra comunione con Lui per la vita eterna. Sac. Giuseppe RIFLETTIAMO SULLA PAROLA DI DIO PREGHIERA Signore Gesù, ci hai provato a far uscire Pilato dalle strettoie del suo potere, ma lui ascoltava poco: «Che cos'è la verità?». Ce l'aveva davanti e non l'ha vista; forse, se fosse venuto sul Calvario, avrebbe capito la verità dell'amore. Ma noi siamo con te sotto la croce e sappiamo che è il tuo trono: da lì non domini ma innalzi chi crede in te. Tu sei la verità: smaschera ogni menzogna che ci rende schiavi e donaci di entrare nel tuo regno di amore e libertà.

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Stampato in proprio dalla Parrocchia S. Eusebio

Salt. I sett.

Domenica 25 novembre CRISTO RE DELL’UNIVERSO, solennità (1) Messa propria, Gloria, Credo, prefazio proprio Lez. Fest.: Dn 7,13-14; Sal 92; Ap 1,5-8; Gv 18,33b-37 BIANCO

08,00

10,00

19,00

Pro populo

Def. Giuseppe Spano

Def. Maria Gaviano (9° anniversario)

Lunedì 26 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,1-3.4b-5; Sal 23; Lc 21,1-4 VERDE

08,30

17,00

18,00

19.00

Def. Giovanni Pisano (trigesimo)

Deff. Gerolamo Dessalvi e Maria

DAVANTI AL TABERNACOLO

Martedì 27 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 14,14-19; Sal 95; Lc 21,5-11 VERDE

08,30

18,00

Def. Annamaria Tronu (5° anniversario)

Mercoledì 28 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 15,1-4; Sal 97; Lc 21,12-19 VERDE

08,30

18,00

19,00

Deff. Rosina e Bono Boi

INCONTRI SULLA BIBBIA

Giovedì 29 novembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune VERDE Lez. Fer.: Ap 18,1-2.21-23; 19,1-3.9a; Sal 99; Lc 21,20-28

08,30

17,00

17.45

18,00

ADORAZIONE

Def. Laura Colinet

Venerdì 30 novembre S. ANDREA, apostolo, festa (3) Messa propria, prefazio degli Apostoli Lez. Fer.: Rm 10,9-18; Sal 18; Mt 4,18-22 ROSSO

08,30

17,45

18,00

19,30

Def. Luigina Carta (8° anniversario)

Deff. Giovanna dell’Orfano, Giuseppe Erba

PARROCCHIANI DEFUNTI

Sabato 1 dicembre FERIA DELLA XXXIV SETTIMANA (7) Messa a scelta, prefazio comune Lez. Fer.: Ap 22,1-7; Sal 94; Lc 21,34-36 BIANCO

08,30

16,00

16,30

17,00

18,00

Def. Gianluca Cogotti

INCONTRO CATECHISTI/E

Def. Luigia Frau (trigesimo)

ADORAZIONE

Def. Edoardo D’Angelo (24° anniv.) BATTESIMI NICOLE E BEATRICE

Salt. I sett.

Domenica 2 dicembre (DOMENICA I DI AVVENTO (1) Messa propria, Credo, prefazio I di Avvento Lez. Fest.: Ger 33,14-16; Sal 24; 1Ts 3,12_4,2;

Lc 21,25-28.34-36 VIOLA

08,00

10,00

18,45

19,00

Pro populo

Deff. Fam. Costa

Deff. Francesco e Chiara

V. Q. Sella Tel. e Fax 070504200 09121 CAGLIARI Fax 1782740992

E-mail: [email protected] Sito internet: www.parrocchiasanteusebiocagliari.it

25 Novembre—2 Dicembre 2012 ANNO XI N. 524

“In principio era il Verbo … tutto fu fatto per mezzo di Lui”,

“Cristo deve regnare, finché Dio abbia messo tutti i nemici sotto i

suoi piedi” (1 Cor 15,25) “Così Dio conduce la storia al suo com-

pimento: riunisce tutte le cose, quelle del cielo e quelle della terra

sotto un unico capo, Cristo” (Ef. 1,10). In questa prospettiva teologica della esaltazione

di Cristo, è chiaro che non ci è difficile parlare della regalità di Cristo. Per evitare che

siamo condizionati dalle nostre categorie di re e di regno la liturgia, abbandonando oggi

la lettura del Vangelo di Marco, ci invita a contemplare il processo di Gesù nella versio-

ne-visione di Giovanni. “I re comandano sui loro popoli e quelli che hanno il potere si

fanno chiamare benefattori del popolo. Voi però non dovete agire così”. Ed Egli ce ne

ha dato l’esempio. Non è re alla maniera umana. Pilato entra ed esce, chiama e interroga

Gesù, gli parla e Gesù risponde. Sembra quasi meravigliarsi, (e ci meravigliamo noi che

parli tanto con questo pagano per quanto investito di autorità mentre non parla ad Erode

Antipa), di certo vuole che Pilato gli chieda da sé, non per sentito dire, chi Egli sia real-

mente. Forse anche noi parliamo di Lui, anche con esattezza, ripetendo quel che abbia-

mo sentito dire di Lui senza che questo sia diventato un personale e autentico atto di

fede. “Dunque tu sei re?” Certo! Sappiamo anche che il Suo Regno non è di questo mon-

do. Noi saremmo i suoi servitori che non combattono per Lui. Purtroppo non per il rifiu-

to della violenza, anzi spesso rimproveriamo gli altri che non si espongono fino al marti-

rio o Dio stesso che non manifesta la sua onnipotenza contro i cattivi. Il nostro è più un

nasconderci per una vigliaccheria di cui siamo più o meno consci che un imitare la Sua

mansuetudine. Tanto meno un amore che si fa dono totale di sé. “Quanto mi volete dare

perché io ve lo consegni?” chiede Giuda. Il nostro è un re consegnato per denaro, per

paura, per odio, per disprezzo … per amore. Già, perché Dio per amore per gli uomini

ha consegnato agli uomini il proprio Figlio ed Egli, il Figlio, si è consegnato agli uomini

per essere innalzato … sulla croce. “Ma Dio lo ha esaltato perché ogni ginocchio si pie-

ghi nei cieli e nella terra” davanti a Lui. Egli continua a consegnarsi a noi nell’Eucaristia

per essere l’inizio della nostra comunione con Lui per la vita eterna. Sac. Giuseppe

RIFLETTIAMO

SULLA

PAROLA DI DIO

PREGHIERA

Signore Gesù, ci hai provato a far uscire Pilato dalle strettoie del suo potere, ma lui

ascoltava poco: «Che cos'è la verità?». Ce l'aveva davanti e non l'ha vista; forse, se

fosse venuto sul Calvario, avrebbe capito la verità dell'amore. Ma noi siamo con te

sotto la croce e sappiamo che è il tuo trono: da lì non domini ma innalzi chi crede in

te. Tu sei la verità: smaschera ogni menzogna che ci rende schiavi e donaci di entrare

nel tuo regno di amore e libertà.

C arissimi tutti, questo mezzo di comunicazione ci per-

mette di sentirci sempre in contatto, per me è molto

importante considerando le grandi distanze che ci se-

parano, come pure la posizione geografica di Archer’s Post.

Le mie nuove notizie ancora una volta cercano di farvi passa-

re il mio vivere quotidiano in semplicità. Qualche tribù conti-

nua con il furto di bestiame (capre, bovini), è capitato che in

paese all'alba hanno sparato diversi colpi nel momento che il

bestiame veniva rubato, chiaramente nessuno è intervenuto,

neppure la polizia, anche perché la notte è buia e non esiste l'illuminazione nelle “strade”.

In due “manhate” hanno festeggiato due matrimoni samburu/turkana e ciò ha permesso alla

gente di avere un momento di “festa”. Nell'ospedaletto oltre a vari ricoveri per degenze di

malattie TBC – HIV – ferite da taglio ecc., rallegra la nascita di tanti bambini; nell'ala della

nuova maternità stanno terminando gli ultimi ritocchi per l'ingresso delle future partorienti. I

bambini che frequentano l'asilo continuano assidui nella presenza, perché si sentono accolti,

seguiti e mangiano. In questi giorni ha piovuto moltissimo, anche se per poche ore, i bambi-

ni erano gassati, non riuscivamo a farli entrare in classe, la loro felicità era stare sotto la

pioggia, immaginatevi una bella giornata estiva caldissima e voi sotto la pioggia, il refrige-

rio è appagato! Come ho spiegato altre volte, l'acqua nelle case non c'è, la gente fa chilome-

tri per prenderla al fiume, il governo ha fatto un allaccio nel centro del paese con un rubi-

netto controllato da un incaricato, la gente paga per la quantità che vuole, per farvi capire i

gabinetti sono fuori la capanna, non tutti hanno fatto la casetta, cioè quattro lamiere e il buco

in terra, carta igienica per chi se lo può permettere però ci sono le pietre, qua ad Archer’s è

pieno. Vi descrivo questa parte perché sono fiduciosa, investire nell'educazione per questi

bambini e giovani è/sarà il futuro del Kenya. La settimana scorsa ad Archer’s Post è venuto

nel pomeriggio il vice presidente del Kenya, Kalonso, per la sua campagna elettorale, come

tutti i candidati del mondo ha fatto il giro nel paese, e infine i soliti discorsi “promozionali”

di miglioramento chiudendo con distribuzione di soldi. Distacco tra tanti avvenimenti, la

morte di persone che ho conosciuto, l'ultimo è stato ieri: un bambino di 9 anni portato d'ur-

genza all'ospedaletto con problema respiratorio, dopo un'ora è deceduto, ho accompagnato il

feretro a casa sua con le varie persone del vicinato, qua esiste il cimitero, ma chi vuole può

seppellire il proprio parente in uno spazio affianco alla propria casa. Ho provato forte emo-

zione anche se non era mio parente, un contegno di dolore con “un'accettazione di volontà di

Dio”: la mamma vedova (il marito è morto l'anno scorso) è incinta. Questo è parte di tanto

bagaglio (osservare, ascoltare, incontrare, camminare, suggerire, sperare) che mi porto den-

tro di questa “cruda” ma stupenda esperienza ad Archer’s Post. L'Avvento si avvicina, il

mio augurio è che “ogni momento” sia una continua preparazione all'accoglienza - “venuta”

dell'altro che può essere di disturbo/diverso perché nell'amore del Padre tutti ci sentiamo

accolti. Un caro abbraccio Rosaria

M ercoledì 14, durante un momento di

discussione all’interno dell’incontro

sulla Bibbia, don Giuseppe ha detto una

frase che mi è rimasta impressa: “vedo fra la

gente molte più persone buone di quante siano

quelle cattive”. Mi ha fatto riflettere perché pro-

prio nei giorni precedenti (e Lia me ne è testimo-

ne) mi sono sentito sfiduciato e stanco. Stanco di

una società nella quale chi ci dovrebbe governare

troppo spesso non lo fa nel modo migliore. Nella

quale il furto, l’imbroglio, la violenza, l’arrivi-

smo, l’apparire, il vuoto culturale sono diventati la nuova religione. Stanco di una società

nella quale molti politici sono straordinariamente bravi a parlare dottamente di nulla.

Stanco di una società nella quale i malati di SLA (gravissima malattia degenerativa che

porta lentamente alla paralisi totale ma lascia inalterato il cervello) sono costretti allo

sciopero della fame per avere una assistenza dignitosa. Stanco di sentire operai che occu-

pano, scioperano, protestano per salvare il posto di lavoro e quindi il pane quotidiano da

dare alla famiglia che invece è un diritto. Stanco di una società nella quale i giovani si

sentono frustrati, umiliati, non realizzati, perché senza lavoro e senza prospettive. Stanco

di una società nella quale l’anziano non è visto come una risorsa da utilizzare dignitosa-

mente per il bene di tutti e soprattutto dei giovani mettendo a disposizione la sua espe-

rienza, ma da tassare per prelevargli quei pochi euro che per lui sono vitali. Cose che mi

provocano sconforto e pessimismo (per fortuna mitigato dal contagioso ottimismo di Lia)

e che mi portano a pensare che l’uomo e la società sono cattivi. “ Vedo fra la gente

molte più persone buone di quante siano quelle cattive”. Ottimistica la frase di don

Giuseppe che però, a ben pensarci, rappresenta in effetti la realtà. Il male che serpeggia

nella società è dovuto a poche persone e pochi centri di potere e giornali e televisioni ne

amplificano la portata. Perché è proprio vero che fa più rumore un albero che cade che

un’intera foresta che cresce. Fiducia nell’uomo, ecco cosa serve per vincere il pessimismo

e migliorare le cose. Aprire la finestra e far entrare il sole dell’ottimismo. Ma non basta,

dobbiamo anche agire. Abbiamo i nostri diritti di cittadini che possiamo esercitare nei

momenti opportuni. Ognuno di noi può fare, nel suo piccolo, tantissime cose ma su tutte

una credo sia fondamentale: l’esempio e l’educazione che diamo ai giovani. Educarli ai

valori di lealtà, dell’onestà. Educarli alla ricerca non del successo a tutti i costi ma della

realizzazione autentica di se stessi, nel rispetto degli altri e dei valori cristiani. Lo stiamo

già facendo in parrocchia nel collaborare con le famiglie all’educazione cristiana dei

bambini del catechismo. Naturalmente non basta, ma i giovani sono la nostra speranza e

farli crescere con quei valori è la cosa migliore che si possa fare per il loro futuro e quello

dell’intera società.. Paolo