FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE · Le procedure concorsuali diverse da fallimenti e...
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FALLIMENTI, PROCEDUREE CHIUSURE DI IMPRESE
O S S E R V A T O R I O4°q | FEBBRAIO 2018 | N°33
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OSSERVATORIO SUI FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE - FEBBRAIO 2018 / N° 33
CHIUSURE D’IMPRESASOTTO I LIVELLI PRE-CRISISINTESI DEI RISULTATI Nel 2017 hanno avviato procedure di default o di uscita volontaria dal mercato 93 mila imprese, un dato in calo del 5% rispetto all’anno precedente e lontano dal massimo raggiunto al picco della crisi (109 mila procedure nel 2013). Il calo è più marcato per fallimenti e concordati preventivi e più contenuto per le liquidazioni volontarie. In contro-tendenza le procedure di liquidazione coatta amministrativa, che fanno registrare un’impennata dovuta al forte aumento di default di società cooperative, soprattutto nel Mezzogiorno. Questa è, in estrema sintesi, la fotografia dei dati relativi alle chiusure di impresa del 2017.I dati tratti dagli archivi di Cerved indicano che il miglioramento dei fallimenti ha acquisito ulteriore slancio: nel 2017 sono fallite 12.009 aziende, con un calo dell’11,3% rispetto all’anno precedente che rafforza le dinamiche già positive osservate nel 2016 (-8,2%) e nel 2015 (-6,1%). In base ai dati storici, il numero di fallimenti è tornato ai livelli dei primi anni Duemila.Nel corso del 2017 è proseguito anche lo ‘sboom’ dei concordati preventivi: sono state presentate 589 domande (-29% sul 2016), il minimo da oltre dieci anni e un livello molto distante dai massimi del 2013 (2.278 domande). La tendenza riflette sia miglioramenti del ciclo economico, sia cambiamenti normativi. Le procedure concorsuali diverse da fallimenti e concordati tornano invece ad aumentare, soprattutto per l’impennata nel numero di casi di liquidazioni coatta amministrativa (647, +46% rispetto all’anno precedente), che riguardano principalmente cooperative attive nel campo della logistica e dei servizi.
Guidano la riduzione
i fallimenti,in calo
anche liquidazionie concordati.
In forte aumento i default delle cooperative.
PROCEDURE E LIQUIDAZIONI DI IMPRESE(valori assoluti, dati annuali)
Fonte: Cerved
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OSSERVATORIO SUI FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE - FEBBRAIO 2018 / N° 33
Nel 2017 è diminuito anche il numero di liquidazioni volontarie di imprese in bonis, un indicatore più congiunturale che riflette le aspettative di profitto degli imprenditori. In base ai dati hanno lasciato il mercato volontariamente 79.587 imprese, il 4% in meno rispetto all’anno precedente, un livello in linea con i dati pre-crisi. I fallimenti si riducono in tutti i macrosettori analizzati, con cali con tassi a doppia cifra in tutti i macrosettori e in tutta la Penisola, con le sole eccezioni dei servizi e del Centro. Prosegue con forza la riduzione del concordato preventivo in tutta l’economia. Viceversa le liquidazioni coatte amministrative risultano ovunque in crescita, con tendenze particolarmente negative nel terziario e nel Centro-Sud. Il calo delle liquidazioni, infine, è attribuibile agli andamenti positivi osservati nei servizi, nel Mezzogiorno e nel Nord Est.
Fallimenti Concordatopreventivo
Liquidazionecoatta amministrativa
Liquidazionevolontaria
-19,0%-28,2%
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PROCEDURE CONCORSUALI E LIQUIDAZIONI PER SETTORE(tassi di variazione 2017/2016)
INDUSTRIA COSTRUZIONI SERVIZI E ALTRI SETTORI
Fonte: Cerved
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Fallimenti Concordatopreventivo
Liquidazionecoatta amministrativa
Liquidazionevolontaria
TASSO DI VARIAZIONE DI PROCEDURE CONCORSUALI E LIQUIDAZIONI(tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: Cerved
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Fallimenti Concordatopreventivo
Liquidazionecoatta amministrativa
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PROCEDURE CONCORSUALI E LIQUIDAZIONI PER AREA GEOGRAFICA(tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: Cerved
NORD EST NORD OVEST CENTRO SUD E ISOLE
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I FALLIMENTINel 2017 il calo dei fallimenti ha acquisito slancio, con miglioramenti diffusi a tutti i settori e a tutte le aree geografiche della Penisola.In base alle statistiche, tra ottobre e dicembre 2017 sono fallite in Italia 3.242 imprese, in diminuzione del 4,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Il dato positivo dell’ultimo trimestre prosegue il miglioramento iniziato alla fine del 2014 e porta il totale dei fallimenti aperti nel corso del 2017 a quota 12 mila (-11,3% sull’anno precedente), con un calo che rafforza ulteriormente i segnali positivi già osservati nel 2016 (-8,2%) e nel 2015 (-6,1%).
La riduzione dei fallimenti ha riguardato tutte le forme giuridiche, con cali più marcati per le società di persone (-14,4% vs 2016) e per le società di capitale (-11,7%), mentre risultano più contenuti per le imprese organizzate in altre forme giuridiche (-6,4%). I trend di lungo periodo evidenziano che nel tempo è cresciuto il peso dei fallimenti di società di capitale, anche per effetto della riforma del 2007 che ha escluso dall’area di fallibilità le imprese di dimensione minore, frequentemente organizzate come società di persone o ditte individuali.
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ANDAMENTO DEI FALLIMENTI(dati trimestrali, variazioni % a/a)
VARIAZIONE A/A (ASSE DX) DATI DESTAGIONALIZZATI E CORRETTI PER I GG LAVORATIVIDATI GREZZI
Fonte: Cerved
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Per il terzo anno consecutivo si riducono i fallimenti in tutti i settori dell’economia. Gli andamenti più positivi si registrano nell’industria, settore ampiamente tornato sotto i livelli pre-crisi: nel 2017 sono infatti fallite 1.650 società manifatturiere, il 19% meno rispetto al 2016 e un dato al di sotto del periodo 2001-2006. Nel 2017 le procedure risultano in forte calo anche nelle costruzioni (-17%), ma a livelli ancora lontani da quelli pre-crisi. Nei servizi e negli altri settori sono infine fallite 7.973 imprese, in calo del -7,5% rispetto al 2016.
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FALLIMENTI PER MACROSETTORE(valori assoluti, tasso di variazione 2017/2016)
Fonte: Cerved
FALLIMENTI PER FORMA GIURIDICA(valori assoluti, tasso di variazione 2017/2016)
SOCIETÀ DI PERSONE SOCIETÀ DI CAPITALI (ASSE DX) ALTRE FORMEFonte: Cerved
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INDUSTRIA SERVIZI ED ALTRI SETTORI COSTRUZIONI
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Dati di maggiore dettaglio indicano che a guidare il calo, tra i settori manifatturieri, sono le imprese del sistema moda (-27,5% vs 2016) e della metallurgia (-24,5%), mentre nei servizi spicca il calo tra le società immobiliari (-13,1%) e della distribuzione (-9,2%). In contro-tendenza la filiera intrattenimento-comunicazione, che fa registrare un aumento dei fallimenti (+5,4%).Nel 2017 i fallimenti si sono ridotti in tutta la Penisola con andamenti che hanno rafforzato quelli già positivi dell’anno precedente. Nel Nord Ovest sono fallite 3.504 imprese, il 12,4% in meno rispetto al 2016. A trainare la riduzione il Piemonte (-16,2%), seguito da Liguria (-12,4%) e Lombardia (-11,4%). Nel Nord Est si contano 2.264 procedure, il 12,2% in meno del 2016, con cali più marcati in Friuli (-25,8%) e Trentino (-16,9%), rispetto a Veneto (-12,5%) ed Emilia Romagna (-8%). Al Centro sono fallite 3.068 aziende, in calo dell’8,9% rispetto al 2016: diminuiscono con tassi a doppia cifra le procedure in Umbria (-17,2%) e nelle Marche (-14,4%), e a ritmi più contenuti in Toscana (-8,9%) e Lazio (-6,3%). Nel 2017 i tribunali hanno aperto 3.173 procedure fallimentari a imprese con sede nel Mezzogiorno, l’11,5% meno del 2016. Le tendenze sono positive in tutta l’area, con riduzioni maggiori in Sardegna (-17,3%) e Basilicata (-19%).
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FALLIMENTI NELL'INDUSTRIA(valori assoulti e tassi di variazione 2017/2016, primi 5 settori per numerosità nel 2017)
FALLIMENTI NEI SERVIZI(valori assoluti e tassi di variazione 2017/2016, primi 5 settori per numerosità nel 2017)
Fonte: Cerved
Fonte: Cerved
-27,5% SISTEMA MODA
-9,2% DISTRIBUZIONE
-17,1% MECCANICA
-6,4% SERVIZI NON FINANZIARI
-18,8% SISTEMA CASA
-13,1% IMMOBILIARI
-24,5% METALLI
-4,9% LOGISTICA E TRASPORTI
-14,8% MEZZI DI TRASPORTO
5,4% INFORMAZIONE,E INTRATTENIMENTO
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FALLIMENTI PER REGIONE (variazioni 2017/2016)
Fonte: Cerved.
LOMBARDIA: -11,4% FRIULI VENEZIA GIULIA: -25,8%
TRENTINO ALTO ADIGE: -16,9%
VENETO: -12,5%
EMILIA ROMAGNA: -8,0%
ABRUZZO: -10,3%
MARCHE: -14,4%
MOLISE: -11,1%
PUGLIA: -7,5%
BASILICATA: -19,0%
CALABRIA: -6,6%
SICILIA: -9,3%
LAZIO: -6,3%
UMBRIA: -17,2%
SARDEGNA: -17,3%
CAMPANIA: -14,7%
PIEMONTE: -16,2%
LIGURIA: -12,4%
TOSCANA: -8,9%
VALLE D'AOSTA: 22,2%
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LE PROCEDURE NON FALLIMENTARINel 2017 diminuiscono le procedure concorsuali non fallimentari, trascinate da un ulteriore calo dei concordati preventivi, tornati a livelli vicini a quelli che precedevano il ciclo di riforme con cui il legislatore ha tentato di dotare il sistema italiano di uno strumento simile al Chapter 11 statunitense. I dati indicano che tra ottobre e dicembre i tribunali hanno avviato 430 procedure non fallimentari, in leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2016 (+3,9%). Nonostante questo incremento, il numero totale di procedure avviate nel 2017 (1.658) risulta ancora in calo rispetto al 2016 (-5,1%), anche se con una tendenza decisamente più contenuta rispetto all’anno precedente (-30,9%).
Le tendenze generali risultano fortemente differenziate tra le diverse tipologie di procedure. Prosegue infatti il forte calo di concordati preventivi: nel 2017 sono state presentate solo 589 domande (-29% sull’anno precedente), un livello molto lontano dai massimi del 2013, quando per effetto della crisi e dell’introduzione del concordato in bianco si era impennato il ricorso a questo strumento (2.278 domande). All’origine di questo crollo, il minore utilizzo del concordato in bianco, la procedura che consente di bloccare le azioni esecutive dei creditori in attesa della presentazione del piano di risanamento: nel 2017 sono state presentate 1.569 domande (-8,4% rispetto al 2016), circa un terzo di quelle presentate nel 2013 (4.459).Il calo dei concordati ha riguardato tutti i settori e le aree del Paese. Nel 2017 le imprese delle costruzioni hanno ridotto di oltre un terzo le domande di concordato rispetto all’anno precedente, mentre la riduzione è più contenuta nell’industria (-28,2%) e nei servizi (-27,4%). È invece il Nord Est l’area della Penisola dove sono calati maggiormente i concordati (-50%), seguita a distanza dal Mezzogiorno (-30,3%), dal Nord Ovest (-23,5%) e dal Centro (-15,6%).Nel 2017 i tribunali hanno avviato 1.069 procedure concorsuali diverse da fallimento e concordato preventivo, in forte aumento rispetto al 2016 (+16,7%). Ad aumentare sono soprattutto quelle di liquidazione coatta amministrativa (+45,7%), la procedura di liquidazione di banche, assicurazioni, partecipate pubbliche e società cooperative.
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ANDAMENTO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI NON FALLIMENTARI(dati trimestrali)
Non include i concordati in bianco, le procedure di cancellazione, di scioglimento per atto dell’autorità e le procedure che originano da atto dell’autorità.
Fonte: Cerved.
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Dati di dettaglio indicano che nel 2017 si è impennato il numero di liquidazioni coatte amministrative di cooperative, in particolare quelle attive nella logistica (+64,2%) e nei servizi non finanziari (63,1%), soprattutto nei servizi di assistenza e nelle attività di pulizia. Anche gli altri settori dell’economia hanno fatto registrate un aumento di queste procedure, ma a tassi più contenuti (+20,4% l’industria e +18,9% le costruzioni).Dal punto di vista geografico invece l’aumento è stato più pronunciato al Centro-Sud, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno (+63,7%) e dell’Italia centrale (+54,7%). L’incremento è comunque superiore al 30% anche nel Nord della Penisola.
Fonte: Cerved.
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ANDAMENTO DI CONCORDATO PREVENTIVO, CONCORDATO IN BIANCO E LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA(valori assoluti e tassi di variazione 2017/2016)
Concordato preventivo Liquidazione coatta amministrativa
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-27,4%
CONCORDATO PREVENTIVO E LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA PER MACROSETTORE(tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: Cerved.
LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA CONCORDATO IN BIANCO
INDUSTRIA COSTRUZIONI SERVIZI E ALTRI SETTORI
CONCORDATO PREVENTIVO
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Concordato preventivo Liquidazione coatta amministrativa
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CONCORDATO PREVENTIVO E LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA PER AREA GEOGRAFICA(tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: Cerved.
NORD EST NORD OVEST CENTRO SUD E ISOLE
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LE LIQUIDAZIONIIn base alle stime, tra ottobre e dicembre hanno avviato una liquidazione volontaria 37 mila imprese in bonis, un dato sostanzialmente in linea con quello dell’anno precedente (-0,9%). Nel complesso, nel 2017, sono state liquidate 79.587 società1 , il 4% meno rispetto all’anno precedente. Dopo l’aumento del 2016, che aveva risentito di modifiche di normative fiscali che avevano reso vantaggioso la liquidazione soprattutto di società immobiliari, tornano quindi a diminuire le chiusure volontarie di imprese.Il calo ha riguardato soprattutto le società di persone (-11,3%), che hanno toccato il livello più basso dall’inizio della serie storica. Più contenuto il miglioramento fatto registrare dalle società di capitale2 (-2%), su valori ancora superiori a quelli pre-crisi.
1 Per via dell’aggiornamento degli archivi camerali, il numero di liquidazioni è stimato e poi corretto nel successivo numero dell’Osservatorio. Il numero effettivo di procedure delterzo trimestre 2017 (13.490) è inferiore rispetto alla stima di 13.822 fornita nello scorso Osservatorio.
2 Si considerano società di capitale diverse dalle ‘dormienti’ (società che non hanno realizzato ricavi nei tre esercizi precedenti alla liquidazione).
Fonte: stime Cerved.
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ANDAMENTO DELLE LIQUIDAZIONI(dati trimestrali, destagionalizzati e corretti per le giornate lavorative)
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I dati settoriali indicano che nel 2017 sono tornate ad aumentare le liquidazioni nell’industria (5.740, +3,2% sul 2016), anche se i livelli rimangono storicamente bassi. Nelle costruzioni si contano 8.485 liquidazioni, un dato non lontano da quello del 2016 (+0,4%). Il numero di chiusure volontarie si è ridotto invece nei servizi e negli altri settori (65.362 società, -5,1%).
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LIQUIDAZIONI DI IMPRESA PER FORMA GIURIDICA(numero di casi, tassi di variazione 2017/2016)
(*) esclude le società di capitale che non hanno mai depositato un bilancio nei tre anni precedenti alla chiusura
SOCIETÀ DI PERSONE SOCIETÀ CAPITALE*
Fonte: stime Cerved.
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LIQUIDAZIONI PER MACROSETTORE(valori assoluti, tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: stime Cerved.
INDUSTRIACOSTRUZIONI SERVIZI E ALTRI SETTORI (ASSE DX)
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OSSERVATORIO SUI FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE - FEBBRAIO 2018 / N° 33
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LIQUIDAZIONI PER AREA GEOGRAFICA(valori assoluti, tassi di variazione 2017/2016)
Fonte: stime Cerved.
Come per le procedure non fallimentari, il calo delle liquidazioni non ha interessato tutte le aree del Paese: cresce infatti il numero delle imprese in bonis liquidate al Nord Ovest (+1,3%), spinto dal dato della Lombardia (+7,6%). Tornano invece a calare le liquidazioni nel resto della Paese: a guidare il trend il Mezzogiorno (-10,9%), in cui al dato positivo di Puglia (-17%) e Sicilia (-13,8%) si contrappone l’aumento registrato in Abruzzo (+6,5%) e Basilicata (+2,7%), seguito da Nord Est (-6%), in cui peggiora il solo Trentino (+3,6%), e Centro (-1,2%).
NORD EST NORD OVEST CENTRO SUD E ISOLE
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OSSERVATORIO SUI FALLIMENTI, PROCEDURE E CHIUSURE DI IMPRESE - FEBBRAIO 2018 / N° 33
ANDAMENTO DELLE LIQUIDAZIONI PER REGIONE(tasso di crescita 2017-2016)
+20% +15% +10% +5% 0% -5% -10% -15% -20% Fonte: stime Cerved.
LOMBARDIA: 7,6% FRIULI VENEZIA GIULIA: -7,7%
TRENTINO ALTO ADIGE: 3,6%
VENETO: -9,2%
EMILIA ROMAGNA: -4,4%
ABRUZZO: 6,5%
MARCHE: -4,7%
MOLISE: -9,6%
PUGLIA: -17,0%
BASILICATA: 2,7%
CALABRIA: -11,3%
SICILIA: -13,8%
LAZIO: 0,5%
UMBRIA: -9,8%
SARDEGNA: -2,6%
CAMPANIA: -12,2%
PIEMONTE: -11,3%
LIGURIA: -7,2%
TOSCANA: -1,1%
VALLE D'AOSTA: 9,0%
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