FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE · facoltÀ di scienze della comunicazione _____ corso di...

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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE _______________________________________________________________________________ CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MANAGEMENT E COMUNICAZIONE DI IMPRESA Tesi di Laurea in Comunicazione scientifica, reti ed innovazione PROSSIMITÀ E SVILUPPO NELLE SOCIETÀ COMPLESSE, CONNESSE ED INTERDIPENDENTI Laureando Relatore Pierre Luca Gentile Ch.mo Prof. Matr. 68872 Luca Tallini _______________________________________________________________________________ Anno Accademico 2013-2014

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FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE _______________________________________________________________________________

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN

MANAGEMENT E COMUNICAZIONE DI IMPRESA

Tesi di Laurea

in

Comunicazione scientifica, reti ed innovazione

PROSSIMITÀ E SVILUPPO

NELLE SOCIETÀ COMPLESSE, CONNESSE ED INTERDIPENDENTI

Laureando Relatore

Pierre Luca Gentile Ch.mo Prof.

Matr. 68872 Luca Tallini

_______________________________________________________________________________

Anno Accademico 2013-2014

SOMMARIO

SOMMARIO...............................................................................................................1

INTRODUZIONE…..................................................................................................4

CAPITOLO 1

1.1 - Una critica visione d’insieme …....................................................................11

1.2 - Efficienza e problema ecologico …................................................................12

1.2.1 - Chiudiamo il cerchio …............................................................................16

1.2.2 - Decrescita vs società dei consumi …........................................................19

1.3 - Dall’informazione alla conoscenza …............................................................22

1.4 - Tecnologie della comunicazione e reti ….......................................................23

1.5 - Globalizzazione e azione locale ….................................................................27

CAPITOLO 2

2.1 - Il concetto di prossimità ….............................................................................29

2.2 - Prossimità e conoscenza …..............................................................................32

2.3 - Il potenziale di prossimità …..........................................................................34

2.4 - Analisi e dimensioni di prossimità ….............................................................36

2.4.1 - La prossimità informativa …...................................................................38

2.4.1.1 - Analisi di prossimità informativa …..................................................39

2.5 - Internet di prossimità ….................................................................................41

1

CAPITOLO 3

3.1 - Introduzione al caso “Te lo regalo se vieni a prenderlo” …........................45

3.1.1 - Innovazione sociale …...............................................................................47

3.2 - Discariche online, tra reale e virtuale ….......................................................49

3.3 - Prossimità messe a sistema …........................................................................51

3.3.1 - Ecosistema Facebook come ambiente favorevole …..............................52

3.3.2 - Gruppi Facebook come strumento idoneo ….........................................54

3.3.3 - Prossimità organizzativa e regole …........................................................55

3.4 - Esposizione mediatica, ancora prossimità informative …...........................63

3.4.1 - Il contributo del media mix .....................................................................64

3.5 - Bisogni, comunità locali, efficienza e prossimità utile complementare ….68

3.6 - Dinamicità positive ….....................................................................................70

CAPITOLO 4

4.1 - Premessa .….....................................................................................................73

4.2 - Caso Decoro Urbano …..................................................................................74

4.3 - Prossimità informativa messa a sistema …...................................................79

4.4 - Intelligenza collettiva, territorio e partecipazione …...................................82

CONCLUSIONI …..................................................................................................87

APPENDICE

1 – Intervento integrale del Presidente Josè Mujica al summit RIO+20….........93

2

2 – Antropocene (articolo del 23 Gennaio 2015 corriere.it) …............................95

3 – The Great Acceleration 2015 (articolo + indicatori) ….................................97

4 – Accordi del gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo” ….......................... 102

5 – Infografica risultati prima indagine Decoro Urbano ...................................108

INDICE FIGURE

1 – Post di benvenuto nel gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo” …............58

2 – Infografica Decoro Urbano – Comuni attivi …...............................................78

3 – Infografica Decoro Urbano – Segnalazioni ….................................................78

4 – Infografica Decoro Urbano – Popolazione …..................................................79

SITOGRAFIA …....................................................................................................114

BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................117

3

INTRODUZIONE

Quasi 10 minuti è durato l'intervento del Presidente dell’Uruguay José Alberto

Mujica Cordano1, conosciuto come Pepe Mujica, in occasione del summit Rio+202

nel 2012. In quei 10 minuti le parole del Presidente hanno minato la stabilità del

castello di carte tenuto in piedi dall’idea di sviluppo sostenibile di stampo

occidentale. Egli, pur riconoscendo la buona fede degli oratori che lo hanno

preceduto, esordisce così:

Per tutta la sera si è parlato di sviluppo sostenibile, di tirare fuori masse immense dalla povertà.

Ma cos’è che ci svolazza in testa? Attualmente, il modello di sviluppo e di consumo è quello

delle società ricche. Mi domando ora: cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindù avessero

la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci resterebbe

per poter respirare? Per essere più chiaro: il mondo oggi ha gli elementi materiali per rendere

possibile che sette, otto miliardi di persone possano avere lo stesso grado di consumo e di spreco

1 “José Alberto Mujica Cordano (Montevideo, 20 maggio 1935) è un politico uruguaiano, conosciuto pubblicamente come Pepe Mujica, senatore della repubblica e capo dello Stato dal1º marzo 2010. […] In riferimento alla piccola quota di stipendio che trattiene per sé (circa 800 euro) che lo ha fatto soprannominare anche il "Presidente più povero del mondo", Mujicadichiarò in un'intervista al quotidiano colombiano El Tiempo che tale quantità di denaro gli era sufficiente, alla luce del fatto che molti suoi connazionali devono vivere con meno”, wikipedia.org, voce: José Mujica, http://it.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Mujica, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

2 Il summit Rio+20 si è tenuto a Rio de Janeiro nei giorni 20-22 giugno 2012. “ 'Rio+20' is the short name for the United Nations Conference on Sustainable Development which took placein Rio de Janeiro, Brazil in June 2012 – twenty years after the landmark 1992 Earth Summit in Rio. At the Rio+20 Conference, world leaders, along with thousands of participants from the private sector, NGOs and other groups, came together to shape how we can reduce poverty, advance social equity and ensure environmental protection on an ever more crowdedplanet. The official discussions focussed on two main themes: how to build a green economy to achieve sustainable development and lift people out of poverty; and how to improve international coordination for sustainable development. AT Rio+20, more than $513 billion was pledged to build a sustainable future. It signaled a major step forward in achieving the future we want”, un.org, pagina: What is 'Rio+20'?, http://www.un.org/en/sustainablefuture/about.shtml, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

4

che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile? O dovremmo fare un altro tipo di

discussione?3

Le preoccupazioni del Presidente Mujica sono le stesse che animano questa tesi,

oltre ad esserci evidenze scientifiche che avvallano l'ipotesi che il collasso del

sistema non è un'opzione così lontana dalla realtà. Si è addirittura coniato un nuovo

termine, antropocene4, per distinguere questa nuova era geologica in cui la grande

accelerazione5 dell'azione antropica si sta dimostrando così impattante sugli equilibri

naturali del pianeta che alcuni scienziati pensano sia l'ultima, e che l'umanità si

estinguerà nei prossimi 100 anni6. Pare evidente a questo punto fare chiarezza su

cosa si intende in questa tesi per sviluppo: lo sviluppo è qui inteso come il processo,

continuo e durevole, imputato a migliorare le condizioni sistemiche che permettono

la vita, ossia permettono all’umanità di sopravvivere e prosperare nell’ambiente che

l'ospita.

3 Traduzione e trascrizione dell'intervento, youtube.com, voce: IL MIGLIOR DISCORSO DEL MONDO - Presid Josè Mujica - ITA - ENG - ESP, https://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

4 “Antropocene è un termine coniato negli anni ottanta dal biologo Eugene Stoermer che nel 2000 fu adottato dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen nel libro Benvenuti nell'Antropocene. Il termine indica l'era geologica attuale nella quale all'uomo e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Il termine deriva dal greco anthropos, che significa uomo, e non sostituisce, nel testo dello scienziato, il termine corrente usato per l'era geologica attuale, Olocene, ma si riferisce all'impatto che l'Homo sapiens ha sull'equilibrio del pianeta”, wikipedia.org, voce: Antropocene, http://it.wikipedia.org/wiki/Antropocene, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

5 igbp.net, pagina: Great Acceleration, http://www.igbp.net/globalchange/greatacceleration.4.1b8ae20512db692f2a680001630.html ,(ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

6 corriere.it, pagina: «Esseri umani estinti entro cento anni». La catastrofica previsione del biologo Frank Fenner. Cause: esplosione demografica e consumi fuori controllo, http://www.corriere.it/scienze/10_giugno_20/estinzione-razza-umana-marchetti_d0d140f8-7c4e-11df-bd5b-00144f02aabe.shtml, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

5

La tesi sostenuta è che oggi, lo sviluppo, non può prescindere dalla presa di

coscienza dell'influenza che ognuno esercita sull'ambiente naturale e sociale con le

scelte quotidiane. Vivendo in società frenetiche e complesse, in cui molti fenomeni

sono interdipendenti, acquisire questa consapevolezza risulta alquanto complicato.

Capita spesso di etichettare alcuni fenomeni, di cui tra l’altro si ha spesso una

conoscenza molto parziale, come cause o conseguenze di problemi in modo secco e

acritico. Questo approccio semplicistico, seppur utile nella vita quotidiana a prendere

decisioni velocemente, tende a ridurre la capacità di comprendere la complessità che

ci circonda, a discapito di questioni più rilevanti che a lungo andare si rivelano

controproducenti.

Piero Dominici7, in Dentro la società interconnessa. Prospettive etiche per un

nuovo ecosistema della comunicazione8, sottolinea più volte la necessità di un

approccio alla complessità che sia multidisciplinare9 e parla di rinascita di interesse

7 “Piero Dominici é Professore aggregato di Comunicazione pubblica presso il Dipartimento diScienze politiche dell'Università degli studi di Perugia e Visiting Professor presso l’Universidad Complutense di Madrid, Facultad de Ciencias de la Información. Componente del Collegio dei Docenti del Dottorato di ricerca in Teorie e ricerche sulla politica presso l’Università degli studi di Perugia, fa parte del Consiglio Didattico scientifico del Master MOTIP (Università di Roma “La Sapienza”), ha insegnato presso diversi Dottorati e Master universitari. Fa parte dell’Albo dei Revisori MIUR ed è membro di associazioni scientifiche eprofessionali”, ilsole24ore.com, pagina: About Piero Dominici, http://pierodominici.nova100.ilsole24ore.com/about, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

8 P. Dominici, Dentro la società interconnessa. Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione, Franco Angeli, 2014.

9 “Questione, questa sì, davvero cruciale per l’evoluzione di una conoscenza e la produzione diun sapere multidisciplinare che deve recuperare necessariamente una prospettiva d’analisi globale e complessiva. [...] fenomeni come la globalizzazione, la società della conoscenza, la società interconnessa, l’innovazione sociale e tecnologica, sono ormai da considerarsi dei “dati di fatto”: inutile, sterile e improduttivo essere pro o contro a priori. Abbiamo urgentemente bisogno di spiegazioni e analisi fondate su dati e ricerche, ma abbiamo anche terribilmente bisogno di un approccio teorico critico alla complessità, che ci metta in condizione di uscire dalle sabbie mobili del determinismo monocausale ma anche, ad un livello meno impegnativo, di un nuovismo acritico di maniera che ci ha portato a convincerci,

6

per l’etica affermando che “sembra essersi definitivamente affermato un nuovo

concetto di soggettivita responsabile, basato su una maggiore autonomia individuale

e su spazi di liberta piu ampi”10. Dominici, in un’intervista rilasciata a Marco

Minghetti11, argomenta questo nuovo concetto di soggettività responsabile così:

Lo straordinario potenziamento delle modalità comunicative e la radicale differenziazione dei

canali dell’offerta formativa (policentrismo formativo) hanno comportato una crescente capacità

di autodeterminazione da parte del soggetto (per alcuni si tratta di una conquista, per altri di un

rischio destinato ad indebolire il legame sociale), più autonomo e indipendente nelle scelte, nelle

valutazioni, nei giudizi di valore, nell’adozione di modelli di comportamento e di schemi

cognitivi.

Ad essere sconvolto nel suo complesso è anche il sistema simbolico condiviso insieme al

(medium) linguaggio che tenta di descrivere e rappresentare questo ennesimo mutamento. Ma si

stanno rapidamente modificando anche le modalità attraverso le quali conosciamo la realtà,

archiviamo ed elaboriamo informazioni. Per tutti questi livelli di analisi, maggiore autonomia

significa concretamente maggiore responsabilità nelle scelte, non soltanto comunicative.

Libertà e responsabilità, come noto, sono concetti relazionali che implicano la presenza e il

confronto con l’altro (comunicazione – reciprocità) e, di conseguenza, la necessità, di più, la

rilevanza strategica dei processi di condivisione (questione sempre molto presente nei lavori e

nelle ricerche condotte in questi anni) che, inevitabilmente, definiscono le condizioni per

rimettere al centro la persona e la qualità delle relazioni anche, e soprattutto, dentro le

organizzazioni. Ad essere in gioco anche quel passaggio dal castello alla rete (Butera) che,

tuttavia, richiede un profondo cambiamento culturale (lungo periodo), anche fuori dai sistemi

organizzativi. In altre parole, il fattore “cultura” e il fattore umano – a mio avviso – sono

assolutamente decisivi e, spesso, sottovalutati…possono ostacolare o, viceversa, agevolare il

cambiamento organizzativo e sistemico; allo stesso tempo, ancora troppo debole, e poco diffusa,

la consapevolezza che i mutamenti profondi, quelli che lasciano traccia, si verificano sempre nel

lungo periodo e sono di tipo “culturale”. La tecnologia contribuisce senz’altro ad accelerarli ma,

in questi anni, che tutto era fantastico solo perché 'nuovo'.”, intervista a Piero Dominici da Marco Minghetti pubblicata il 17 Novembre 2014 nella rubrica “novà” del ILSOLE24ORE.COM, ilsole24ore.com, pagina: Un nuovo umanesimo per la società interconnessa, http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2014/11/17/un-nuovo-umanesimo-per-la-societa-interconnessa/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

10 Ibidem11 “Professore di Humanistic Management all’Università di Pavia e collaborare come

giornalista pubblicista a testate che vanno da Mondo Economico a Il Sole 24 Ore”, marcominghetti.com, pagina: Chi sono, http://www.marcominghetti.com/chi-sono/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

7

come ripeto spesso, l’innovazione tecnologica senza cultura rappresenta sempre un’opportunità

per pochi, un cambiamento parziale e limitato.12

Disponiamo dei mezzi necessari per avviare innovazioni significative capaci di

innestare quel rinnovo culturale di cui l’ambiente ha tanto bisogno, ma questa

possibilità non va affidata alla pura casualità più di quanto lo sia già. A tal proposito

bisogna considerare in modo pratico quando, ossia in quali momenti, l’uomo si trova

dinanzi a queste sue nuove moderne responsabilità.

La realtà quotidiana, secondo la proposta avanzata in questa tesi, è fatta di

prossimità potenzialmente utili che potrebbero essere sfruttate, ed anche con il

minimo sforzo. La prossimità, nelle varie dimensioni in cui torna utile ( fisica,

geografica, informativa, cognitiva, ecc. ), può essere analizzata e messa a sistema

attraverso l'organizzazione efficace dell'informazione al fine di produrre dinamicità

positive per il sistema nel suo complesso. Grazie a tali dinamicità positive il sistema

potrebbe tornare a godere degli equilibri naturali e sociali su cui si basa il benessere,

globalmente diffuso.

Nel primo capitolo viene proposta una visione d'insieme sui problemi

contemporanei mediante l'approccio sistemico. A partire dal problema ecologico,

viene dimostrato che l'impiego delle risorse materiali e immateriali è ampiamente

migliorabile in termini di efficienza. Tale obiettivo è perseguibile attraverso

l'organizzazione dell'informazione nei sistemi territoriali locali, considerati come il

livello ottimale d'intervento. Le tecnologie dell'informazione automatica

12 Intervista a Piero Dominici da Marco Minghetti pubblicata il 17 Novembre 2014 nella rubrica “novà” del ILSOLE24ORE.COM, ilsole24ore.com, pagina: Un nuovo umanesimo per la società interconnessa, http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2014/11/17/un-nuovo-umanesimo-per-la-societa-interconnessa/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

8

rappresentano le risorse operative utilizzabili a tale scopo grazie a caratteristiche

logiche e fisiche molto versatili.

Il secondo capitolo è dedicato alla prossimità, qui intesa come strumento

concettuale ad alto potenziale semantico utile ad analizzare la realtà e progettare

interventi a carattere sistemico. La dimensione di prossimità maggiormente

analizzata è quella informativa, considerata come presupposto fondamentale alla

creazione di conoscenza, sfruttabile ai fini dell'efficienza e capace di stimolare nuovi

comportamenti. La vicinanza all'informazione è affrontata sia come condizione di

presenza fisica, sia come occasione di accesso mediatico.

Nel terzo capitolo viene esaminato un caso di innovazione sociale particolarmente

interessante. Il progetto nato su Facebook “Te lo regalo se vieni a prenderlo” mostra

infatti come la prossimità può essere messa a sistema e produrre dinamicità positive

partendo dal livello locale. Tali dinamicità influenzano in modo direttamente

riscontrabile l'efficienza del sistema locale, ma agiscono anche a livello globale

arginando parzialmente l’aggravio del problema ecologico creando nuova mentalità

ecologica.

Il quarto capitolo prende in esame un caso di partecipazione della cittadinanza

attiva. Il servizio “Decoro Urbano” fornisce alle comunità locali uno strumento di

monitoraggio diffuso del territorio. Permette ai cittadini di comunicare alle

amministrazioni comunali informazioni utili alla gestione del territorio sfruttando i

meccanismi dell'intelligenza collettiva. La prossimità fisica temporanea a un

problema e le potenzialità degli smartphone vengono combinate a beneficio della

9

gestione del territorio rafforzando come riflesso anche la percezione di prossimità

istituzionale tra cittadino e amministrazioni pubbliche.

10

CAPITOLO 1

1.1 - Una critica visione d’insieme

Oggi non avrebbe senso parlare di sviluppo se non si considerasse come priorità

inderogabile il problema ecologico. Solo una critica visione d’insieme permette di far

emergere idee utili a fronteggiare l’accelerazione di entropia causata dalle attività

antropiche. Osservare il presente e comprendere come ci siamo arrivati è l’unica via

per scegliere cosa vogliamo per il futuro. Fino a che, almeno, per l'umanità un futuro

esisterà13. Affrontare questa sfida significa valorizzare le conoscenze e scegliere

modelli di sviluppo coerenti con il benessere dell’intero sistema Terra su cui

l’umanità rappresenta solo una delle specie viventi.

A partire dal problema ecologico è possibile risalire a tutta la serie di connessioni

tra sistema economico, sociale e ambiente che rendono le nostre società inefficienti

nell’impiego di risorse materiali e immateriali. L’efficienza risulta una grandezza

utile a guidare lo sviluppo, come già lo è stata in passato.

L'informazione, in questo contesto, assume un ruolo fondamentale perché

finalizzabile all'efficienza grazie al suo potenziale di conoscenza. Nel momento in

13 Conferenza tenutasi nel 2012 al Future of Humanity Institute presso l’Università di Oxford che ha visto la partecipazione di un team internazionale di scienziati, matematici e filosofi con l’intento, per quanto possibile, di individuare i maggiori pericoli che minacciano la nostra esistenza come specie. Il simposio ha prodotto un documento finale, denominato Existential Risk as a Global Priority, nel quale il rischio dell’estinzione umana viene classificato come una priorità globale che i responsabili politici devono prendere in seria considerazione e prendere le dovute precauzioni. existential-risk.org, pagina: Existential Riskas a Global Priority, http://www.existential-risk.org/concept.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

11

cui vi sono risorse in grado di gestirla l’informazione acquista forma utile. Per

fortuna disponiamo di tecnologie molto potenti per gestirla.

Il “chi, dove e quando” vanno ricercati nella dimensione locale del vivere

quotidiano. Gli approcci dall’alto, pur essendo fondamentali, risultano una mera

illusione se l’entropia, quella arginabile, non viene trattata anche ai livelli più bassi

della dimensione sociale: singola persona e comunità in primis. È la storia del

secchio bucato sul fondo. Ed è proprio da questi livelli che emerge il concetto di

prossimità come chiave di volta per conoscere e intervenire sulla realtà. La qualità

dell’azione locale determina l’efficienza nell’impiego di risorse ed è in grado di

favorire uno sviluppo che tiene conto delle questioni locali, personali e comunitarie,

senza trascurare problemi importanti di portata globale.

1.2 - Efficienza e problema ecologico

Uno dei fattori che influenza maggiormente l’inarrestabile dilatarsi dei problemi

ecologici è la mancanza di efficienza nell’impiego di risorse materiali e immateriali.

Il sapere attuale e le conoscenze più avanzate disponibili permetterebbero un

notevole miglioramento rispetto al problema. Pur essendone consapevoli, non

riusciamo ad abbandonare abitudini e vizi incoerenti. Tutto sembra più grande di noi

e del nostro potere: quello personale!

12

“L’efficienza moltiplica la produttività”14, scrive testualmente Guido Viale15 in La

Conversione Ecologica. “La riserva energetica maggiore a disposizione di una

comunità è costituita dall’efficienza, cioè dall’uso razionale dell’energia, che

moltiplica la produttività delle risorse utilizzate”16. Di conseguenza preserva energia

per il futuro, energia che sarà disponibile per ulteriori processi di lavoro.

Questa semplice constatazione potrebbe oggi essere il volano di un nuovo e

auspicato sviluppo, soprattutto considerando i segnali di decadenza entropica causati

dalla nostra cieca società economico-antropocentrica. Il 19 agosto 201417 l’umanità

ha consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno nella

biosfera. Nei restanti 4 mesi e 11 giorni, ossia fino all’ingresso nel 2015, abbiamo

consumato risorse a debito con l’ambiente, un ormai irritato benefattore. Questa

14 G. Viale, La conversione ecologia. there is no alternative, Rimini, NdA Press, 2011, p. 63.15 “[...] laureato nel 1978 in sociologia industriale presso la facoltà di Lettere e filosofia

dell'Università di Torino. Vive a Milano e si occupa di ricerche economiche, sociali e di politiche attive del lavoro in campo ambientale. Da anni, in qualità di esperto, interviene sulleprincipali testate nazionali per parlare di ambiente, economia e modello di sviluppo. Nel 2014 è promotore della lista per le elezioni europee, L'Altra Europa con Tsipras”, wikipedia.org, voce: Guido Viale, http://it.wikipedia.org/wiki/Guido_Viale, (ultimo accesso: 01 Febbriao 2015).

16 Ibidem17 Lo rende noto il Global Footprint Network: “Siamo un'organizzazione internazionale che si

occupa di contabilità ambientale tramite l’Impronta Ecologica al fine di supportare le decisioni politiche in un mondo caratterizzato dalla limitatezza delle risorse naturali. Noi lavoriamo con i governi locali e nazionali, investitori, e opinion leader per garantire a tutte le persone benessere nel rispetto dei limiti del nostro pianeta”, footprintnetwork.org, pagina: Homepage, http://www.footprintnetwork.org/it/index.php/GFN/ , (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

13

ricorrenza si chiama Earth Overshoot Day18 ed ogni anno tende ad arrivare un po’

prima.

Sfruttando già quasi un mondo e mezzo ogni anno non è difficile immaginare che a

breve non sarà più possibile, e dovremo agire per davvero, e tutti. Questa situazione

non potrà essere affrontata per molto ancora come la citazione di una tesi o un

articolo di giornale, nel senso che la salvaguardia dell’ambiente riguarderà realmente

e praticamente la quotidianità di persone e organizzazioni come emergenza

inderogabile.

L’uomo ha da sempre perseguito efficienza e risparmio energetico nei processi di

lavoro in vista di maggiore produzione e benessere grazie al susseguirsi di sviluppi

sociali, tecnici e organizzativi. L’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento, ad

esempio, rispetto alla caccia, richiedevano meno energia fisica e meno rischi, oltre a

rappresentare un’ulteriore e differente disponibilità di cibo. L’invenzione di strumenti

e la messa a punto di tecniche di coltura ha permesso ancora più efficienza riducendo

l’energia necessaria a compiere specifici compiti, migliorando la resa produttiva e

allargando il ventaglio sociale del lavoro. Migliorare l’efficienza dei processi di

lavoro è quindi una tendenza spontanea riscontrabile lungo tutta la traiettoria di

sviluppo dell’umanità.

18 “Ecological Debt Day, also known as Earth Overshoot Day, is the (claimed) approximate calendar date on which humanity’s resource consumption for the year exceeds Earth’s capacity to regenerate those resources that year. Ecological Debt Day is calculated by dividing the world biocapacity (the amount of natural resources generated by Earth that year),by the world Ecological Footprint (humanity’s consumption of Earth’s natural resources for that year), and multiplying by 365, the number of days in one Gregorian calendar year: ( World Biocapacity / World Ecological Footprint ) x 365 = Ecological Debt Day”, wikipedia.org, voce: Ecological Debt Day, http://en.wikipedia.org/wiki/Ecological_Debt_Day , (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

14

A partire dalla prima rivoluzione industriale l’uomo entra a contatto con una nuova

intensità di sviluppo. Impara a sfruttare forme di energia molto potenti e conosce un

sorprendente progresso scientifico e tecnologico, fino al momento in cui comprende

di averne perso il controllo19: Hiroshima fu il più evidente segnale che l’auto-

estinzione è possibile. Malgrado la traumatica scossa, l'uomo non impara la lezione e

continua a remare contro se stesso; e pian piano, in sottofondo, interviene sempre più

pesantemente sugli equilibri ambientali fino a scontrarsi con la crisi ecologica in cui

versiamo.

L’ingresso nella post-modernità è segnato dal venir meno della fiducia in uno

sviluppo indefinito, ovvero incurante dei suoi effetti secondari in termini di degrado

ambientale e sociale20.

Orientare gli sforzi comuni per migliorare l’efficienza nell’impiego delle risorse

materiali e immateriali è quindi una via indispensabile per affrontare i problemi

sistemici in cui siamo immersi. Abbiamo bisogno di mettere in campo strumenti,

conoscenza e coscienza, e dobbiamo farlo localmente in quanto è nelle comunità

locali la vera sfida dello sviluppo, al più basso livello d’intervento d’azione di ogni

singolo uomo.

Il problema ecologico è un problema complesso, e va osservato da una prospettiva

sistemica per risalire ai vari processi, strettamente concatenati tra loro, che

19 A tal proposito Latouche scrive in La scommessa della decrescita: “Ormai è noto a tutti che stiamo andando dritti contro il muro. Restano da calcolare solo la velocità con cui ci stiamo arrivando e il momento dello schianto”, S. Latouche, La scommessa della decrescita, Milano,Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, Prima edizione (rivista) in “Universale Economia” - SAGGI ottobre 2009, p. 7.

20 G. Savagnone, Comunicazione. oltre il mito e l’utopia. per una cultura conviviale, Milano, PAOLINE Editoriale Libri, 1997, pp. 14-18.

15

alimentano il circolo vizioso (del vivere contemporaneo) delle nostre società

moderno-contemporanee, permettendo a vari problemi di prosperare con tutte le

conseguenze che ne derivano ad ogni livello. Una brillante ricostruzione di questo

circolo vizioso è stata proposta da Annie Leonard21, a fine 2007, attraverso un un

breve documentario animato della durata di 20 minuti: “La storia delle cose” che ha

totalizzato più di 12 milioni di visualizzazioni22 in tutto il mondo.

1.2.1 - Chiudiamo il cerchio

Nel video “La storia delle cose” emerge che la società dei consumi basa il

benessere percepito su un’illusoria abbondanza materiale che mercifica tutto e genera

spreco. Dilatare il ciclo di vita degli oggetti in questo sistema sarebbe

controproducente per il sistema stesso, non contribuirebbe alla crescita economica.

L’obsolescenza programmata, ovvero la progettazione di beni destinati a non durare

più a lungo di un certo limite prestabilito mediante caratteristiche tecnico-produttive,

e l’obsolescenza percepita, che sfrutta le mode per “manipolare” i gusti dei

21 “Annie [Leonard] ha passato quasi 20 anni investigando e analizzando questioni di carattere ambientale e giuridico. Ha viaggiato in 40 nazioni, visitato centinaia di fabbriche dove i nostri oggetti sono prodotti e le discariche dove vengono buttati. Testimoniando per prima l'impatto sia del sovraconsumo che del sottoconsumo, Annie si è dedicata fieramente alla bonifica e alla trasformazione del nostro sistema economico ed industriale affinché servissero, piuttosto che indebolire, la sostenibilità ecologica e la equità sociale. Attualmente la direttrice del progetto 'La storia delle cose'. Prima di questo, più recentemente, Annie ha coordinato il gruppo dei Finanziatori per La Produzione ed Il Consumo Sostenibile, che cercano di affrontare gli impatti nascosti sull'ambiente e il sociale dell'attuale sistema consumistico basato sul fare, usare e gettare oggetti durante tutto l'arco della vita. Ha anche lavorato con GAIA (Global Alliance for Incinerator Alternatives - Alleanza globale per l'alternativa agli inceneritori), Health Care Without Harm, Essential Action e Greenpeace International.”, wikipedia.org, voce: Annie Leonard, http://it.wikipedia.org/wiki/Annie_Leonard, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

22 “Il film è diventato un fenomeno di internet, ha generato oltre 12 milioni di spettatori in oltre 200 nazioni dalla sua data di lancio nel 2007”, Ibidem.

16

consumatori rendendo appunto i prodotti “fuori moda”, sono i meccanismi tecnici e

culturali “messi a sistema” per alimentare il circolo vizioso del consumismo che, in

ultima battuta, anziché produrre benessere produce tanti rifiuti.

Nel documentario, commentato da Ralph Nader23 come “modello di chiarezza e

motivazione”, vengono mostrate le connessioni tra un gran numero di problemi

ambientali e sociali, e il modello economico dominante in cui sfruttamento

indiscriminato delle risorse naturali e del lavoro sono a favore di interessi esclusivi di

pochi grandi soggetti: multinazionali e governi asserviti ad esse.

La causa originale del problema, secondo il video, è la concezione lineare del

modello produttivo che, non considerando la scarsità delle risorse ambientali, preleva

più di quanto la biosfera sia in grado di riprodurre e immette in ogni fase rifiuti

complessi da smaltire; trascurando, quindi, che anche lo smaltimento, quando

possibile, richiederà nuove quote di energia. Una visione differente rispetto al

modello lienare esiste e si chiama economia circolare. E’ un modello proposto da

23 “Ralph Nader (Winsted, 27 febbraio 1934) è un avvocato, saggista, attivista e politico statunitense. Con il suo impegno di sinistra radicale, ambientalista e d'azione civica popolare [...]. Temi di speciale interesse sono per Nader la tutela del consumatore, l'umanitarismo, l'ambientalismo e la democrazia”, wikipedia.org, voce: Ralph Nader, http://it.wikipedia.org/wiki/Ralph_Nader, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

17

Kenneth Boulding24 in un saggio del 1966 intitolato The Economics of the Coming

Spaceship Earth25.

L’economia circolare26 non concepisce il rifiuto. Ogni scarto continua ad essere

risorsa per un nuovo ciclo produttivo, proprio come accade in natura. In base a

questo approccio le tecniche produttive, i materiali utilizzati e i modelli di consumo

sarebbero orientati alla sostenibilità.

24 “Kenneth Ewart Boulding (Liverpool, 18 gennaio 1910 – Boulder, 18 marzo 1993) è stato un economista, pacifista e poeta inglese naturalizzato statunitense. Mistico religioso, devoto quacchero, scienziato dei sistemi e filosofo, è stato cofondatore della teoria generale dei sistemi, fondatore di numerosi progetti in economia e scienze sociali. Era sposato con Elise Boulding M., sociologa e tra le maggiori contributrici della creazione accademica della disciplina di peace and conflict studies, o polemologia”, wikipedia.org, voce: Kenneth Boulding, http://it.wikipedia.org/wiki/Kenneth_Boulding, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

25 “The closed earth of the future requires economic principles which are somewhat different from those of the open earth of the past. For the sake of picturesqueness, I am tempted to call the open economy the "cowboy economy," the cowboy being symbolic of the illimitable plains and also associated with reckless, exploitative, romantic, and violent behavior, which is characteristic of open societies. Tile closed economy of the future might similarly be calledthe "spaceman" economy, in which the earth has become a single spaceship, without unlimited reservoirs of anything, either for extraction or for pollution, and in which, therefore, man must find his place in a cyclical ecological system which is capable of continuous reproduction of material form even though it cannot escape having inputs of energy. The difference between the two types of economy becomes most apparent in the attitude towards consumption”, Kenneth E. Boulding, The Economics of the Coming Spaceship Earth, 1966, disponibile all'indirizzo http://dieoff.org/page160.htm (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

26 “The circular economy is a generic term for an industrial economy that is, by design or intention, restorative and in which material flows are of two types, biological nutrients, designed to reenter the biosphere safely, and technical nutrients, which are designed to circulate at high quality without entering the biosphere”, wikipedia.org, voce: Circular Economy, http://en.wikipedia.org/wiki/Circular_economy, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

18

A livello istituzionale, a partire dal 1972, anno in cui fu pubblicato il primo

Rapporto sui limiti dello sviluppo27, commissionato al MIT dal Club di Roma28, vari

governi e comunità internazionali iniziano a introdurre varie misure d’intervento

orientate alla sostenibilità del sistema nel suo complesso senza mai però abbandonare

o rivedere l’obiettivo della crescita economica, altro argomento alquanto

controverso.

1.2.2 - Decrescita vs società dei consumi

Esiste una scuola di pensiero che punta l’indice contro l’obiettivo “crescita”

asserendo che sia il male assoluto colpevole del degrado e dello sfruttamento sia

ambientale sia sociale. Serge Latouche29, studioso francese molto noto nell’ambito

dell’antropologia economica, propone come unica soluzione un modello da lui stesso

27 “Il Rapporto sui limiti dello sviluppo (dal libro The Limits to Growth. I limiti dello sviluppo),commissionato al MIT dal Club di Roma, fu pubblicato nel 1972 da Donella H. Meadows (13marzo,1941\20 febbraio,2001) , Dennis L. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III. Il rapporto, basato sulla simulazione al computer World3, predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza dellaspecie umana.”, wikipedia.org, voce: Rapporto sui limiti dello sviluppo, http://it.wikipedia.org/wiki/Rapporto_sui_limiti_dello_sviluppo, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

28 “Il Club di Roma è una associazione non governativa, no-profit, di scienziati, economisti, uomini d'affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti. La sua missione è di agire come catalizzatore dei cambiamenti globali, individuando i principali problemi che l'umanità si troverà ad affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando soluzioni alternative nei diversi scenari possibili. In altre parole, il Club di Roma intende essere una sorta di cenacolo di pensatori dediti ad analizzare i cambiamenti della società contemporanea”, wikipedia.org, voce: Club di Roma, http://it.wikipedia.org/wiki/Club_di_Roma, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

29 “Serge Latouche (Vannes, 12 gennaio 1940) è un economista e filosofo francese. È uno degli animatori della Revue du MAUSS[1], presidente dell'associazione «La ligne d'horizon», è professore emerito di Scienze economiche all'Università di Parigi XI e all'Institut d'études du developpement économique et social (IEDES) di Parigi”, wikipedia.org, voce: Serge Latouche, http://it.wikipedia.org/wiki/Serge_Latouche, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

19

ricostruito sulla base di dati scientifici ed economici che tiene conto della limitatezza

delle risorse e l’impossibilità di una crescita illimitata: il modello della decrescita.

Tale modello propone la riconciliazione tra società, ambiente ed economia

mediante la sostituzione del modello competitivo con un modello collaborativo in cui

reciprocità e sussidiarietà emergono per valorizzare prima di tutto il benessere

sociale anziché il “ben-avere materiale” appoggiato dalle lobby industriali. Per

arrivare a un modello sociale di questo tipo ed uscire dall’immaginario dominante,

propone le 8 R, ovvero uno strumento concettuale e operativo che comprende:

Riciclare, Riutilizzare, Ridurre, Rilocalizzare, Ridistribuire, Ristrutturare,

Riconcettualizzare, Rivalutare.

Latouche mette in guardia i suoi lettori e seguaci anche sul concetto di sviluppo

sostenibile. Egli ripercorre le tappe storiche, con tanto di studi e documenti

internazionali siglati, in cui è emerso questa idea definendola una mistificazione, un

ossimoro, un pleonasmo, in quanto affiancato al dogma della crescita economica

illimitata in cui la “riproduzione sostenibile” non trova spazio a causa del

“saccheggio sistematico e indiscriminato” delle risorse ambientali, che alimenta in

buona misura i meccanismi del sistema economico della crescita30.

Il sistema economico della crescita è alimentato dalla crescita dei consumi e il

principale indicatore di benessere macroeconomico di una nazione è il PIL, il

Prodotto Interno Lordo31. “La nostra economia incredibilmente produttiva ci richiede

30 S. Latouche, La scommessa della decrescita, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, Prima edizione (rivista) in “Universale Economica” - SAGGI ottobre 2009, pp. 73-85.

31 “In macroeconomia il prodotto interno lordo (PIL) è il valore monetario totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso

20

di elevare il consumismo a nostro stile di vita, di trasformare l'acquisto e l'uso di

merci in rituali, di far sì che la nostra realizzazione personale e spirituale venga

ricercata nel consumismo. [...] Abbiamo bisogno che sempre più beni vengano

consumati, distrutti e rimpiazzati ad un ritmo sempre maggiore. Abbiamo bisogno di

gente che mangi, beva, vesta, cavalchi, viva, in un consumismo sempre più

complicato e, di conseguenza, sempre più costoso. Gli utensili elettrici domestici e

l'intera linea del fai-da-te sono ottimi esempi di consumo costoso”32 scriveva Victor

Lebow33 nel 1955. Ed ecco perché Latouche, in La scommessa della decrescita, cita

di un periodo di tempo, generalmente un anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali). Non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi”, wikipedia.org, voce: Prodotto Interno Lordo, http://it.wikipedia.org/wiki/Prodotto_interno_lordo, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

32 Pubblicato nel 1955 nell'edizione primaverile del Journal of Retailing, una rivista specializzata in vendita al dettaglio. Nel suo articolo discuteva il costo del mantenimento dello stile di vita americano nel 1955, e l'effetto che questo costo ebbe sui profitti di vendita al dettaglio. Testo originale: “Our enormously productive economy demands that we make consumption our way of life, that we convert the buying and use of goods into rituals, that weseek our spiritual satisfactions, our ego satisfactions, in consumption. [The measure of social status, of social acceptance, of prestige, is now to be found in our consumptive patterns. The very meaning and significance of our lives today expressed in consumptive terms. The greater the pressures upon the individual to conform to safe and accepted social standards, the more does he tend to express his aspirations and his individuality in terms of what he wears, drives, eats- his home, his car, his pattern of food serving, his hobbies. These commodities and services must be offered to the consumer with a special urgency. We requirenot only “forced draft” consumption, but “expensive” consumption as well.] We need things consumed, burned up, worn out, replaced, and discarded at an ever increasing pace. We need to have people eat, drink, dress, ride, live, with ever more complicated and, therefore, constantly more expensive consumption. The home power tools and the whole “do-it-yourself” movement are excellent examples of “expensive” consumption”, wikipedia.org, voce: Victor Lebow, http://it.wikipedia.org/wiki/Victor_Lebow, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

33 “Victor Lebow [...] è stato un economista e saggista statunitense. È considerato uno dei fautori del consumismo ed è noto soprattutto per la sua formulazione di capitalismo consumistico americano, espressa nel 1955 con un articolo pubblicato sul Journal of Retailing. [...] Secondo la biografia pubblicata all'inizio del suo libro Free Enterprise: l'oppio del popolo americano (1972), Lebow è stato «un dirigente, funzionario, e direttore di grandi

21

come prima cosa una frase di Cornelius Castoriadis34: “L’ecologia è sovversiva

poiché mette in discussione l’immaginario capitalista dominante; ne contesta

l’assunto fondamentale secondo cui il nostro orizzonte è il continuo aumento della

produzione e dei consumi. L’ecologia mette in luce l’impatto catastrofico della logica

capitalistica sull’ambiente naturale e sulla vita degli esseri umani”35.

Manca adesso l’ultimo anello della catena economica di mercato, quello

fondamentale e decisivo: il consumatore. Nelle società consumiste l’atto di consumo

è potere. Il consumatore infatti cede potere sotto forma di flussi monetari orientati

verso specifici soggetti, o sistemi, permettendone la sopravvivenza o la prosperità.

L’insieme delle scelte di consumo mantiene in vita il sistema economico così com’è

stato presentato finora.

1.3 - Dall’informazione alla conoscenza

L’informazione è l’unità fondamentale di scambio36 che permette ad ogni sistema,

inteso come insieme coordinato di elementi interagenti e finalizzati, di funzionare

aziende»”, Ibidem.34 “Cornelius Castoriadis ([...] Istanbul, 11 marzo 1922 – Parigi, 26 dicembre 1997) è stato un

filosofo e psicanalista francese d'origine greca, difensore del concetto di «autonomia politica». Fondatore alla fine degli anni quaranta del gruppo politico Socialismo o barbarie (editore del giornale omonimo), vicino al luxemburghismo ed al consiliarismo”, wikipedia.org, voce: Cornelius Castoriadis, http://it.wikipedia.org/wiki/Cornelius_Castoriadis, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

35 Cit. in S. Latouche, La scommessa della decrescita, Milano, Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano, Prima edizione (rivista) in “Universale Economica” - SAGGI ottobre 2009, p. 7.

36 Secondo un’interessante ricostruzione proposta dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bologna l’informazione è “il seme irriducibile dal quale emerge ogni cosa”e vari fenomeni come “l’emergere della vita, la nascita del linguaggio e l’accumularsi della cultura sono stati resi possibili dal fatto che la materia e l’energia hanno la capacità di elaborare l’informazione”, G. Casadei, Energia, materia, informazione e linguaggio, unibo.it,pagina: Sezione documenti Prof. Giorgio Casadei, http://www.cs.unibo.it/casadei/poster/2.doc , (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

22

seguendo precisi programmi operativi che permettono di elaborarla rendendola

risorsa utile, ovvero fruibile in specifiche forme e contesti.

L’efficienza dipende da una pluralità di fattori che determinano il modo in cui

utilizziamo l’informazione: la disponibilità di informazione è una pre-condizione,

segue poi la capacità di registrarla, elaborarla e comunicarla lì dove diventa risorsa

utile. L’informazione diviene infatti conoscenza se collocata in un contesto specifico

connesso a soluzione di problemi o a processi decisionali37.

Se ad esempio l’informazione è che c’è una coda autostradale di 2 km tra Pescara e

Giulianova e stiamo decidendo il percorso da fare per arrivare a Giulianova partendo

in macchina da Vasto, solo alla luce della coda sceglieremo con certezza di

percorrere la strada statale anziché l’autostrada. Deve esserci però un sistema che

renda disponibile quell’informazione all’utilizzatore finale, la conoscenza da parte

dell’utilizzatore finale della disponibilità di informazioni di questo tipo e

l’attivazione informativa prima che si metta in viaggio.

Ne consegue che l’obiettivo efficienza è perseguibile mediante l’organizzazione

dell’informazione in sistemi informativi che, attraverso processi di raccolta,

elaborazione e distribuzione, ne valorizzano il potenziale.

1.4 - Tecnologie della comunicazione e reti

Il contesto socio-tecnologico in cui siamo immersi presenta potenzialità incredibili

grazie alla varietà di strumenti, canali di comunicazione e abitudini d’interazione

37 B. Lamborghini, L'impresa web. Social Networks e Business Collaboration per il rilancio dello sviluppo, Milano, Franco Angeli S.r.l., 2009, pp. 20-21.

23

ormai consolidate. Internet, pc, smartphone, tablet e social network sono le risorse

operative con cui oggi l’informazione potenziale diventa conoscenza.

A partire dall’avvento di Internet, che ha rappresentato un salto evolutivo cruciale

nella storia della comunicazione umana, l’evoluzione delle tecnologie della

comunicazione e l’alto livello di pervasività in molti aspetti della vita quotidiana

mostrano chiaramente quanto queste tecnologie siano diventate un’estensione quasi

naturale di interconnessione tra singoli individui, comunità e un mondo informativo

sempre disponibile e in continua espansione.

Social network e smartphone amplificano l’opportunità di creare e disporre di

sistemi informativi sia personali sia diffusi a cui partecipa una pluralità di individui

sempre più ampia e varia. Grazie a caratteristiche logiche e fisiche molto versatili

questi strumenti sono estremamente personalizzabili, si adattano perfettamente a

gusti e necessità informative e operative di ogni specifico utente utilizzatore.

Nei social network l’utente costruisce la propria rete di collegamenti diretti a varie

entità: persone, aziende, gruppi di interesse o di lavoro, ecc. Ognuna di queste entità,

compreso l’utente, condivide continuamente dati e informazioni. Le dinamiche che si

sviluppano sono differenti in base alla rete di collegamenti costruita dall’utente.

Ognuno accede a uno strumento estremamente personale che rispecchia i suoi

interessi, riguarda i suoi “amici” e lo tiene aggiornato, spesso anche troppo, su tutto

questo mondo informativo.

In termini di personalizzazione, anche gli smartphone sono speculari alle abitudini

dei loro utilizzatori grazie ai sistemi operativi di cui sono dotati, le app e i widget

24

installabili. Gli smartphone tecnicamente sono dei computer tascabili nati grazie alla

miniaturizzazione e la convergenza di varie tecnologie in un unico dispositivo: gps,

wireless, bluetouth, foto/videocamera, touch screen rendono questi strumenti dei

“super dispositivi” ad altissima usabilità, sempre in tasca e, soprattutto, sempre

connessi ad internet.

Assieme agli smartphone si è diffuso l’utilizzo delle App, che in linea di massima

sono semplici software installati su un dispositivo. Fin qui nulla di nuovo, se non che

queste App sfruttano internet in modo differente rispetto alla classica navigazione da

browser in cui il collegamento a una pagina web prevede il caricamento di tutte le

informazioni da internet, ossia le caratteristiche grafiche per la presentazione e

strutturazione a schermo delle informazioni e l’interrogazione di banche dati per

prelevare i contenuti. Nelle App l’utente preleva da internet solo i dai essenziali, i

contenuti a cui vuole accedere, mentre l’intero codice che permette l’elaborazione e

la presentazione di quei contenuti sono già installati sul suo dispositivo. Questo

passaggio determina una notevole diminuizione dei dati che deve prelevare dalla rete

internet superando uno dei classici limiti delle nostre connessioni: la velocità di

accesso all’informazione a causa dei limiti delle infrastrutture telematiche.

Disponiamo quindi di un'infrastruttura di comunicazione automatica globale che

collega tutti, e presto anche tutto38, in modo dinamico e non esclusivo, tendendo cioè

38 “In telecomunicazioni Internet delle cose (o, più propriamente, Internet degli oggetti o IoT, acronimo dell'inglese Internet of Things) è un neologismo riferito all'estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. Il suo primo utilizzo ebbe luogo probabilmente nel 1999 presso l'Auto-ID Center, un consorzio di ricerca con sede al MIT. Il concetto fu in seguito sviluppato dall'agenzia di ricerca Gartner. [...] L'Internet delle cose è vista come una possibile evoluzione dell'uso della Rete. Gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni

25

ad includere anziché escludere. Inoltre queste reti sono paritarie, pongono tutti sullo

stesso piano. Piero Dominici, nel saggio Dentro la società interconnessa39 pubblicato

nel 2014, mette in guardia sulla reale portata dello sviluppo tecnologico pondendo la

questione al centro tra la dicotomia tecno-entusiasti e tecno-scettici. Intervistato da

Marco Minghetti egli afferma:

La tecnologia, i social networks e, piu in generale, la rivoluzione digitale, pur avendo

determinato un cambio di paradigma, creando le condizioni strutturali per l’interdipendenza (e

l’efficienza) dei sistemi e delle organizzazioni e intensificando i flussi immateriali tra gli attori

sociali, non sono tuttora in grado di garantire che le reti di interazione create generino relazioni,

fino in fondo, comunicative, basate cioe su rapporti simmetrici e di reale condivisione. In altre

parole, la Rete crea un nuovo ecosistema della comunicazione ma, pur ridefinendo lo spazio del

sapere, non puo garantire, in se e per se, orizzontalita o relazioni piu simmetriche. La differenza,

ancora una volta, e nelle persone e negli utilizzi che si fanno della tecnologia, al di la dei tanti

interessi in gioco40.

aggregate da parte di altri. Le sveglie suonano prima in caso di traffico, le piante comunicanoall'innaffiatoio quando è il momento di essere innaffiate, le scarpe da ginnastica trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in tempo reale con persone dall'altra parte del globo,i vasetti delle medicine avvisano i familiari se si dimentica di prendere il farmaco. Tutti gli oggetti possono acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla Rete. L'obiettivo dell'internet delle cose è di far sì che il mondo elettronico tracci una mappa di quello reale, dando un'identità elettronica alle cose e ai luoghi dell'ambiente fisico. Gli oggetti e i luoghi muniti di etichette Identificazione a radio frequenza (Rfid) o Codici QR comunicano informazioni in rete o a dispositivi mobili come i telefoni cellulari. I campi di applicabilità sono molteplici: dalle applicazioni industriali (processi produttivi), alla logistica e all’infomobilità, fino all'efficienza energetica, all'assistenza remota e alla tutela ambientale”, wikipedia.org, voce: Internet delle cose, http://it.wikipedia.org/wiki/Internet_delle_cose, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

39 P. Dominici, Dentro la società interconnessa. Prospettive etiche per un nuovo ecosistema della comunicazione, Franco Angeli, 2014.

40 Intervista a Piero Dominici da Marco Minghetti pubblicata il 17 Novembre 2014 nella rubrica “novà” del ILSOLE24ORE.COM, ilsole24ore.com, pagina: Un nuovo umanesimo per la società interconnessa, http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2014/11/17/un-nuovo-umanesimo-per-la-societa-interconnessa/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

26

1.5 - Globalizzazione e azione locale

Viviamo in società globalizzate in cui l’insieme delle micro-azioni di un gruppo in

una parte del globo contribuisce a generare conseguenze, spesso del tutto sconosciute

o ignorate, dall’altra parte del globo come mostra chiaramente il video “La storia

delle cose”. Il globale, pur non essendo direttamente prossimo in termini spaziali,

riguarda tutti. Ci appartiene, come la massa di cellule di cui siamo composti ma che

non percepiamo singolarmente. I problemi ecologici mettono a rischio la

sopravvivenza dell’intera specie e ci pongono dinanzi alle nostre personali

responsabilità proprio a causa dell’influenza che abbiamo su essi.

Questo punto di vista, che mostra l’interdipendenza tra ogni cosa, mostra anche la

sua fragilità: è disorientante in quanto sposta le responsabilità sulla moltitudine di

attori e fattori su cui oggettivamente non abbiamo nessun controllo, quindi

deresponsabilizza l’uomo comune. Nella società complessa questo punto di vista,

globalmente parlando, rappresenta uno dei maggiori limiti al cambiamento.

La vita quotidiana si svolge nei contesti territoriali locali su cui esercitiamo il

potere diretto di fare o non fare, quindi la capacità di interferire nei processi che, a

loro volta nella società complessa in cui tutto è interdipendente, genereranno

conseguenze a cui non assisteremo personalmente, ma avverranno. Il nostro diretto

livello d’azione è locale, ed è da qui che bisogna partire per recuperare efficienza

nell’impiego di risorse materiali e immateriali. La qualità dell’azione locale,

determinando l’efficienza nell’impiego di risorse, è in grado di favorire uno sviluppo

27

che tiene conto delle questioni locali, personali e comunitarie, senza trascurare i

problemi di portata globale.

28

CAPITOLO 2

2.1 - Il concetto di prossimità

Il concetto di prossimità grazie all’elevata variabilità semantica con cui può essere

utilizzato assume in questa tesi, oltre al suo significato classico come sinonimo di

“vicinanza”, un carattere strumentale, ovvero funge da passe-partout per analizzare

da un punto di vista principalmente micro la realtà complessa.

Per comprendere questo concetto bisogna soffermarsi prima su quello di spazio e

la sua evoluzione nel tempo. Una ricostruzione puntuale ci viene proposta da Chiara

Cantù41 nel saggio Innovazione e prossimità relazionale. Il contesto dei parchi

scientifici tecnologici42. Di seguito viene riportata una parte del paragrafo Il concetto

di spazio e prossimità: una prospettiva liquida in cui emergono vari elementi che

torneranno utili in questo lavoro:

Le relazioni spazio-temporali, che definiscono nelle teorie della fisica la rappresentazione della

realtà, hanno conquistato una crescente attenzione anche nel campo socio-economico.

Il concetto di spazio in particolar modo, sia nella fisica sia nella prospettiva economica, si è

contraddistinto per un passaggio da una fondazione naturale-fisica alla formulazione liquida.

41 “Dottore di Ricerca in Gestione d'Impresa, è Ricercatrice presso l'Università Cattolica di Milano dal 2011. Laureata in Economia e Commercio, ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Impresa e Mercato con una tesi: 'Convergenza settoriale: trasformazione o convergenza di networks? I settori della telemedicina-telesanità e teledomotica'. Dal 2000 collabora con Centrimark (Centro di Ricerche di Marketing) svolgendo attività di ricerca riguardante temi focalizzati su network di impresa, relazioni spaziali, business relationships, innovazione e servizi. E’ autrice di monografie, articoli pubblicati su riviste nazionali e internazionali, papers presentati a convegni nazionali e internazionali”, unicatt.it, pagina: Profilo docente Chiara Luisa Cantù, http://docenti.unicatt.it/ita/chiara_luisa_cantu/ , (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

42 C. Cantù, Innovazione e prossimità relazionale. Il contesto dei parchi scientifici tecnologici, Milano, Franco Angeli s.r.l., 2013.

29

Una prima interpretazione di spazio, che ha preceduto tutta la geometria scientifica, riconduce la

nozione di «posizione degli oggetti nello spazio» al concetto mentale delle «relazioni di

posizione degli oggetti materiali». Attraverso questo concetto di spazio, «ogni descrizione di

posizione è per ammissione una descrizione di contatto».

In fisica la nozione di spazio è stata infatti associata a diverse interpretazioni che richiamano la

struttura che si delinea dalle relazioni tra gli oggetti ed il sistema di coordinate dove un oggetto

può essere individuato. Quando si parla di spazio ci si riferisce inoltre all'entità che impedisce a

tutti gli oggetti dell'universo di toccarsi l'uno con l'altro, nonché a qualcosa che viene percorso

da un oggetto (Treccani).

Secondo Poincaré (1907) nell'ambito della fisica matematica lo spazio geometrico viene definito

partendo da uno spazio che si genera nell'insieme delle percezioni sensoriali; le impressioni

costituiscono uno spazio rappresentativo che si esprime da un punto di vista visivo, tattile e

motorio.

Per Enstein (1915) l'idea di spazio nell'individuo è il frutto di esperienze sensoriali concatenate

tra loro; l'osservatore crea l'idea di spazio con lo stabilire le relazioni tra gli oggetti corporei

diversi.

L'operazione movimento diventa quindi elemento significativo del concetto di spazio ma

presuppone la conoscenza di elementi interdipendenti che richiedono una pre-comprensione di

locazione, continuità, identità, cambiamento e tempo. Il tipo di conoscenza non è dovuta solo a

leggi della fisica e della chimica che implicano la collocazione di tutti gli oggetti nello spazio e

nel tempo, ma anche dall'insieme delle sensazioni che appaiono collegate alla spazio-temporalità

del mondo (Piaget, 1926).

Un altro elemento discriminante nell'interpretazione dello spazio è la definizione di spazio

assoluto e di spazio relativo che è stata anche oggetto di querelle filosofiche.

Aristotele e Newton (1687) ritenevano che si potesse misurare con precisione l'intervallo di

tempo tra eventi, e che questo tempo sarebbe stato lo stesso chiunque lo avesse misurato. Lo

spazio era assoluto. Il tempo era completamente separato dallo spazio.

Poincaré (1913) per primo afferma che lo spazio è relativo e che la frase «posizione assoluta di

un oggetto» è priva di significato, così come «grandezza assoluta di un oggetto».

Oltre a ciò Hume (1748) ha dimostrato come le coordinate spazio-temporali, entro cui si svolge

la percezione del soggetto, non sono dei riferimenti oggettivi, ma solo il modo soggettivo di

ordinare i dati percepiti. In una prospettiva simile, Kant (1786) definisce lo spazio come la

«forma di tutti i fenomeni dei sensi esterni, cioè la condizione soggettiva della sensibilità, sotto

la quale soltanto ci è possibile l'intuizione esterna».

Con la teoria della relatività generale di Einstein (1915) vengono meno i concetti assoluti di

spazio e di tempo, considerando gli effetti fisici rispetto a spazi e tempi relativi all'osservatore.

30

Oggetti e organizzazioni sono quindi collocati in uno spazio che non è assoluto e non è legato

esclusivamente ad una vicinanza fisica ma che è caratterizzato da diverse dimensioni di

prossimità, ovvero di vicinanza nel tempo e nello spazio43.

Letteralmente, la parola prossimità, indica la condizione di vicinanza, ovvero un

certo grado di distanza, tra due entità differenti. La vicinanza può essere di tipo

spaziale, temporale o concettuale e le entità possono essere materiali(persone, oggetti

o luoghi) e immateriali(idee o concetti). Alcuni esempi possono certamente aiutare a

comprendere la versatilità applicativa di questo concetto: un esame universitario può

essere più o meno prossimo, quindi più o meno vicino nel tempo; si può avere idee in

comune e in quel caso esiste una prossimità cognitiva più o meno coincidente;

trovarsi davanti a una situazione, in un determinato frangente spazio-temporale la

prossimità fisica permette di acquisire informazioni che altrimenti sarebbero rimaste

estranee, si tratta quindi di una prossimità informativa derivata da una prossimità

fisica.

La prossimità può essere una condizione oggettiva se rapportata a luoghi o date

precisi, quindi in riferimento a spazio e tempo. Mentre può essere una percezione

soggettiva se rapportata alla condizione sociale e culturale di una persona.

Immaginando ad esempio diversi livelli di prossimità culturale rispetto al problema

ecologico, l’ambientalista sarà più vicino al problema e alle relative soluzioni

problema rispetto a un cittadino che non fa ancora la raccolta differenziata. Entrambe

però, sia percezione sia condizione non sono statiche, tendono a cambiare nel tempo.

Nel caso della condizione oggettiva il cambiamento è evidente dato che è naturale

essere più o meno prossimi a un luogo o una data. Mentre per ciò che attiene alla

43 Ivi, pp. 17-18

31

percezione soggettiva il continuo susseguirsi di input esterni44 e rielaborazioni interne

conducono al cambiamento.

Quando si afferma quindi che la prossimità possiede un intrinseca “capacità di

interferire, a ogni scala, sull’azione umana e sui processi economici e sociali”45 ci si

riferisce al fatto che la vicinanza, declinata nelle sue diverse dimensioni, è un fattore

chiave che influenza il risultato di ogni processo agendo in modi differenti sul

comportamento delle parti interagenti.

2.2 - Prossimità e conoscenza

L’utilizzo più comune della parola “prossimità” avviene in termini fisici-spaziali

per stabilire relazioni di temporanea vicinanza con qualcosa: ad esempio “mi trovo in

prossimità del mare” indica essere fisicamente in quel luogo. Però, come osservato

da Piaget46, è grazie alla conoscenza accumulata in passato che conosco l’entità a cui

sono prossimo, ovvero il mare. Conoscenza accumulata in altri momenti di

prossimità. La prossimità quindi ricopre un ruolo fondamentale nella vita quotidiana

44 “La prossimità si fonda sulla conoscenza tacita, che è dinamica e non immobile, legata ai soggetti, dipendente dal contesto, localizzante e socialmente accessibile solo attraverso l’interazione fisica”, C. Capineri, Scuola di Studi Geografici, “LA PROXIMITY AL CONVEGNO DELLA SOCIETÀ DI STUDI GEOGRAFICI”, in AA.VV. a cura di Capineri C., Celata F., de Vincenzo D., Dini F., Randelli F. e Romei P., Oltre la Globalizzazione. Prossimità/Proximity, volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici, Nuova Serie N.11, Firenze 2013, p. 11.

45 Ivi, p. 8.46 “presuppone la conoscenza di elementi interdipendenti che richiedono una pre-comprensione

[...]. Il tipo di conoscenza non è dovuta solo a leggi della fisica e della chimica che implicano la collocazione di tutti gli oggetti nello spazio e nel tempo, ma anche dall'insieme delle sensazioni che appaiono collegate alla spazio-temporalità del mondo (Piaget, 1926)”, C. Cantù, Innovazione e prossimità relazionale. Il contesto dei parchi scientifici tecnologici, Milano, Franco Angeli s.r.l., 2013.

32

in quanto l’essere vicini a qualcosa, fisicamente, mediaticamente o mentalmente,

permette l’acquisizione e l’accumulo di informazioni relative a specifiche entità47.

Chiunque affronti il concetto di prossimità riscontrerà questo stretto legame tra

prossimità e produzione di conoscenza. Boschma48, studiando i contesti delle

economie regionali, osserva che “In una molteplicità di scale spaziali, imprese e

individui coordinano le proprie azioni per apprendere e generare una nuova

conoscenza”49. Egli inoltre, come riportato dalla Cantù, amplia e approfondisce lo

spettro di dimensioni osservabili grazie alla prossimità: “La prossimità può essere

vista in chiave non solo geografica ma anche sotto vari aspetti (Boschma, 2005;

Rallet e Torre, 2005) quali la dimensione cognitiva, sociale, istituzionale e culturale.

L'attenzione esclusiva alla dimensione geografica può generare la chiusura del

sistema alle dinamiche dell'ambiente e del contesto in cui le imprese operano.”50

In natura, inoltre, è possibile riscontrare il progressivo accumulo di conoscenza a

livello biologico osservando come le nostre cellule, veri e propri organismi viventi,

in tempi evolutivi molto lunghi e lontani, “decisero” di mettersi insieme, quindi

vicine, per meglio scambiarsi gli elaborati, o metabolizzati. Attraverso questo

47 “Il ruolo della prossimità varia a seconda della natura della conoscenza trasmessa: pubblica vs privata; teorica vs applicata; tacita vs codificata”, C. Capineri, Scuola di Studi Geografici, “LA PROXIMITY AL CONVEGNO DELLA SOCIETÀ DI STUDI GEOGRAFICI”, in AA.VV. a cura di Capineri C., Celata F., de Vincenzo D., Dini F., Randelli F. e Romei P., Oltre la Globalizzazione. Prossimità/Proximity, volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici, Nuova Serie N.11, Firenze 2013, p. 10.

48 “Ron Boschma, Professor in Regional Economics, Urban and Regional research centre Utrecht (URU), Section Economic Geography, Faculty of Geosciences”, uu.nl, pagina: Profilo Professor Ron Boshman, http://econ.geo.uu.nl/boschma/boschma.html, (ultimo accesso: 01 Fennraio 2015).

49 Cit. in C. Cantù, Innovazione e prossimità relazionale. Il contesto dei parchi scientifici tecnologici, Milano, Franco Angeli s.r.l., 2013, p. 18.

50 Cit. in Ivi, p. 19.

33

espediente gruppi di cellule si organizzarono in tessuti e organi, come macrorganismi

specializzati per svolgere determinate funzioni vitali, spesso uniche ed insostituibili.

Quindi per svolgere funzioni via via più complesse le cellule hanno scelto una

prossimità fisica, la loro adiacenza e vicinanza, e una prossimità etica, sussidiarietà e

subordinazione organizzativa51.

2.3 - Il potenziale di prossimità

Anche l’uomo, proprio come le cellule, ha scelto la prossimità al fine di distribuire

e ottimizzare il lavoro. L’uomo infatti condivide spazio con i suoi simili, si

specializza nell’essere utile alla comunità in qualcosa e trae beneficio dal fatto di

farne parte in quanto gli altri gli sono utili in tutto il resto, insieme il valore totale

aumenta. Questo principio, che nel terzo capitolo verrà chiamo “prossimità utile

complementare”, spiega in parte il motivo per cui esistono le comunità e il potenziale

della più evidente forma di prossimità, quella fisica.

51 La fonte d'inspirazione è un blog intitolato Riciclaggio della memoria e non è di carattere scientifico. E' possibile proporre comunque ricerche a carattere scientifico aderenti alle idee proposte, per approfondimenti: origini della vita, evoluzione chimica, evoluzione prebiologica, Aleksandr Ivanovič Oparin(Uglič, 2 marzo 1894 – Mosca, 21 aprile 1980), Stanley Miller(Oakland, 7 marzo 1930 – National City, 20 maggio 2007). La fonte viene comunque riportata per via del carattere interessante in cui propone le “capacità di crescita individuali” grazie all'uso utile, riciclaggio, della memoria, per approfondimenti: Pagina: Il principio della "prossimità" - Comunità umana e funzionamento multicellulare - http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/06/il-principio-della-prossimita-comunita.html

34

In un saggio di Lévinas52, Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità53, troviamo in

citazione: ”il termine ‘prossimità’ [...] esprime meglio il senso di una relazione nella

quale la relazione precede ciò che è in relazione”54. Detto altrimenti: la parola

prossimità valorizza la relazione tra entità nel momento in cui sono vicine. La

prossimità infatti rappresenta la condizione oggettiva in cui l’essere “vicini a”

diviene un’opportunità, in cui c’è la possibilità che si attivi quel potenziale di

scambio. Esempio: Posso leggere un libro, ma non è detto che comprenda ciò che

l’autore vuole trasmettere, e quindi non è detto che mi arricchisca del potenziale

racchiuso in esso. La relazione tra me e il contenuto di quel libro è caratterizzata da

un potenziale inespresso che può prendere forma solo grazie a varie dimensioni di

prossimità concatenate, che a volte tendono a essere coincidenti, e che concorrono a

valorizzare la relazione. Nel paragrafo successivo verrà proposta una sintetica analisi

52 “Emmanuel Lévinas (Kaunas, 12 gennaio 1906 – Parigi, 25 dicembre 1995) è stato un filosofo francese di origini ebraico-lituane. [...] Dopo la guerra, Levinas divenne un pensatoredi punta in Francia, emergendo dal circolo degli intellettuali che circondavano Jean Wahl. La sua opera si basa sull'etica dell'Altro o, come direbbe Levinas, egli ricerca "l'etica come prima filosofia". Per Levinas, l'Altro non è conoscibile e non può esser ridotto ad un oggetto per sé, come è detto dalla metafisica tradizionale (chiamata ontologia da Levinas). Levinas preferisce pensare la filosofia come la 'conoscenza dell'amore' piuttosto che l'amore della conoscenza. Nel suo sistema, l'etica diventa un'entità indipendente dalla soggettività al punto che la responsabilità è intrinseca al soggetto; per questo un'etica di responsabilità precede qualunque 'oggettiva ricerca della verità'. Levinas fa derivare la preminenza della sua etica dall'esperienza dell'incontro con l'Altro. Per Levinas l'incontro faccia a faccia con un altro essere umano è un fenomeno privilegiato nel quale la prossimità dell'altra persona e la distanza sono entrambi fortemente sentiti. Alla rivelazione del volto il primo desiderio naturale di una persona è di uccidere l'Altro. Allo stesso tempo, la rivelazione del volto costringe l'immediato riconoscimento dell'incapacità di una persona di farlo. Ogni uomo deveistantaneamente riconoscere l'inviolabilità e l'autonomia dell'Altro, riconosciuto come 'insegnante'”, wikipedia.org, Voce: Emmanuel Lévinas, http://it.wikipedia.org/wiki/Emmanuel_L%C3%A9vinas, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

53 E. Lévinas, Totalità e infinito. Saggio sull'esteriorità (1971), Milano, Editoriale Jaca Book SpA, ottobre 2006.

54 Cit. in Ivi, p. LV.

35

delle dimensioni di prossimità in relazione a questo esempio.

Quanto appena affermato rispetto al potenziale inespresso di una qualsiasi

relazione è riferibile alla creazione di valore. Valorizzare una relazione significa, in

questo contesto, liberare l’energia potenziale55 e, se applicato alle interazioni sociali,

stimolare un comportamento. Per fare un esempio pratico rispetto al problema

ecologico, più si è prossimi al problema ecologico in ogni sua dimensione, più è

probabile che si attivino comportamenti idonei alla sua soluzione. Se ciò non avviene

significa che il potenziale di prossimità non si è attivato in qualche dimensione

fondamentale.

2.4 - Analisi e dimensioni di prossimità

Si propone ora una sintetica analisi delle dimensioni di prossimità relative

all’esempio “io-libro” introdotto nel paragrafo precedente:

1) disporre materialmente del libro, permette la prossimità fisica indispensabile

all’accesso a quella risorsa;

2) ne consegue una prossimità informativa: entrando a contatto con tutta una

serie di informazioni mediate attraverso il libro in un codice linguistico

specifico;

55 “In fisica, l'energia potenziale di un oggetto è l'energia che esso possiede a causa della sua posizione o della sua orientazione rispetto a un campo di forze. Nel caso si tratti di un sistema, l'energia potenziale può dipendere dalla disposizione degli elementi che lo compongono. Si può vedere l'energia potenziale anche come la capacità di un oggetto (o sistema) di trasformare la propria energia in un'altra forma di energia, come ad esempio l'energia cinetica”, wikipedia.org, voce: Energia potenziale, http://it.wikipedia.org/wiki/Energia_potenziale, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

36

3) saper leggere può essere considerata una prossimità tecnologica56 in quanto si

condivide il codice in cui è proposto quel contenuto (il codice linguistico è

una tecnologia naturale e culturale);

4) esiste una prossimità culturale nel momento in cui si dispone di una serie di

conoscenze, idee e concetti appartenenti ad una cultura di riferimento che

permette al lettore e all’autore di stabilire una connessione, e quindi una

prossimità cognitiva;

5) la prossimità cognitiva, in questo caso, è il fine ultimo legato alla potenzialità

espressiva di quel libro.

Come emerge dall’analisi, le molteplici dimensioni di prossimità a volte tendono a

sovrapporsi e altre a concatenarsi. Cristina Capineri57 scrive a tal proposito: “la

vicinanza – qui proximity – può manifestarsi in modi assai diversi in funzione della

tipologia di relazione a cui si fa riferimento e della scala alla quale tali relazioni si

manifestano: prossimità culturale, sociale, cognitiva, organizzativa e così via”58.

56 Immaginando un ipotetico spazio tecnologico, è possibile stabilire se due soggetti condividono o meno l’utilizzo di specifiche tecnologie e quindi se esiste tra loro una prossimità tecnologica. Questo ragionamento è estendibile alle organizzazioni e le comunità. In campo economico la prossimità tecnologica tra due imprese è definita come 'complementarietà tecnologica'.

57 “Cristina Capineri è professore associato al Dipartimento di Scienze Politiche Sociali e Cognitive dell’Università degli Studi di Siena dove insegna geografia economico-politica e geografia dello sviluppo. [...] Nel 1990 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Geografia Urbana e Regionale con una tesi su "Reti e relazioni ferroviarie infraregionali: il caso del Compartimento ferroviario di Firenze". Dal 1987 al 1991 è stata membro della Redazione della Rivista Geografica Italiana e dal 1998 è segretaria scientifica della Società di studi geografici, con sede a Firenze”, unisi.it, pagina: Profilo Docente Cristina Capineri, http://www.dispoc.unisi.it/it/dipartimento/persone/docenti-di-ruolo/cristina-capineri, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

58 C. Capineri, Scuola di Studi Geografici, “LA PROXIMITY AL CONVEGNO DELLA SOCIETÀ DI STUDI GEOGRAFICI”, in AA.VV. a cura di Capineri C., Celata F., de Vincenzo D., Dini F., Randelli F. e Romei P., Oltre la Globalizzazione. Prossimità/Proximity, volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici, Nuova Serie N.11,

37

2.4.1 - La prossimità informativa

Come emerso in più punti la vicinanza può essere considerata anche sinonimo di

accesso informativo. Ricopre quindi un ruolo rilevante in quanto è un presupposto

fondamentale alla creazione di conoscenza e, di conseguenza, stimolo di nuovi

comportamenti. Il suo terreno d'estensione, nell'attuale contesto socio-tecnologico,

non è solo fisico/geografico ma si dirama in modo esponenziale grazie alle

potenzialità dei media e dei nuovi media. Internet, nella fattispecie, ne è la più

potente cassa di risonanza, permettendo alle persone accessibilità, varietà e

immediatezza di informazioni più o meno complesse.

La prossimità informativa, dunque, si concretizza in uno scenario molto articolato

ricco di occasioni fisiche e mediatiche. In base alle implicazioni che ne condizionano

la fruibilità può essere implicita, esplicita, diretta, mediata, causale e volontaria. Si

presenta in modo implicito quando il ricevente deve codificarla per trarne vantaggio;

è esplicita se la codifica è proposta da un emittente con un determinato scopo; può

essere diretta o mediata in base al modo in cui ci si entra in contatto; infine, può

essere causale o volontaria a seconda dell’intenzionalità nell’ottenere

quell’informazione.

Il ragionamento appena esposto è la sintesi estrema dell’analisi di prossimità

informativa. Allo scopo di mostrare in che modo si sviluppa l’analisi di prossimità

informativa di seguito è riportata parte dell’analisi svolta su uno dei due casi di

studio trattati.

Firenze 2013, p. 9.

38

La prossimità informativa, vicinanza all'informazione, è considerata sia come

condizione di presenza fisica sia come occasione di accesso mediatico.

2.4.1.1 - Analisi di prossimità informativa

Un esempio di analisi di prossimità informativa è il caso del Signor Salvatore

Benvenuto, creatore del gruppo Facebook “Te lo regalo se vieni a prenderlo”59. La

sua esperienza è significativa in quanto mostra come vari momenti di prossimità

informativa, a un problema complesso, hanno innescato un processo risolutivo.

Nella Mission del progetto egli scrive:

“Ho avuto l'idea di questa rete sociale, proprio un giorno in una discarica. Vado

spesso a Bellinzona e rimango stupito dalle tante cose che vengono buttate via e

quasi sempre ancora funzionano. La mia esperienza personale di formatore di

persone adulte e il video su YouTube 'La storia delle cose' mi hanno dato le

motivazioni per far nascere l'iniziativa”60.

Frame 1, analisi di prossimità:

1) egli si trova in discarica, in prossimità del problema;

2) la sua attenzione si è già soffermata in altre occasioni sul problema;

3) “tante cose vengono buttate via e quasi sempre ancora funzionano” è

l’informazione utile ricavata dalla prossimità.

59 Caso di studio analizzato nel Cap. 3.60 facebook.com, pagina: Informazioni su Amici di 'Te Lo Regalo Se Vieni a Prenderlo',

https://www.facebook.com/teloregalosevieniaprenderlo/info?tab=page_info, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

39

Il frame 1 mostra che l’informazione è emersa da un’esperienza casuale, implicita,

diretta (in questo caso anche ripetuta). Se però ad esempio fosse stato distratto,

quindi in presenza di una certa forma di “rumore”, quest’informazione utile non

l’avrebbe letta. Non avrebbe pensato che quei rifiuti non avevano tanto l’aria di

essere rifiuti. Almeno ai suoi occhi, c’era più spreco che reale immondizia.

Avendo riscontrato tanto spreco e disponendo dell’informazione utile (“tante cose

vengono buttate via e quasi sempre ancora funzionano”) Salvatore decide di

approfondire il problema e trova il video documentario “La storia delle cose” su

YouTube.

Frame 2, analisi di prossimità:

In questo frame dobbiamo distinguere due differenti tipi di prossimità informativa:

1) quella derivata dalla prossimità tecnologica, e quindi da Internet che

rappresenta un’esponenziale estensione di prossimità informativa;

2) quella relativa alla qualità dell’informazione (il video) che, essendo

particolarmente chiara, riesce a ridurre la complessità del problema e si

trasforma in conoscenza.

Rispetto al primo frame l’informazione qui emerge da un’esperienza mediata,

esplicita e volontaria. Mediata in quanto proviene da un video su YouTube, esplicita

per via della chiarezza informativa del video, volontaria in quanto Salvatore ha scelto

di approfondire quello che credeva essere il problema principale. Grazie al video,

infatti, egli scopre che a monte del problema “discariche” ci sono tutta una serie di

40

problemi, e quello a cui lui personalmente ha assistito è solo una delle conseguenze a

lui più prossime di un problema complesso.

Frame 3, analisi di prossimità:

In un intervista egli racconta: “Ero in discarica per gettare alcune bottiglie, e notai

una marea di oggetti in buono stato abbandonati al loro destino. Arrivò persino un

signore che voleva liberarsi di un televisore al plasma (quasi nuovo e perfettamente

funzionante!) perché non sapeva dove piazzarlo in casa. Pensai che poteva benissimo

regalarlo a qualcuno! Fu in quel momento che scoccò l’idea di Te lo regalo se vieni a

prenderlo”61.

Questo frame mostra l’informazione utile decisiva all’avvio del progetto: “Pensai

che poteva benissimo regalarlo a qualcuno!”. Ponendo la situazione sotto la lente di

ingrandimento della prossimità emerge che si è trattata di una prossimità informativa

diretta, implicita e casuale.

“L’innovazione richiede che l’idea creativa si combini con risorse e competenze in

grado di conferire all’idea una forma ‘utile’”62 questo aspetto viene trattato nel terzo

capitolo, interamente dedicato al progetto.

2.5 - Internet di prossimità

La prossimità, in ogni sua dimensione, è sempre più condizionata da situazioni

ambivalenti legate al doppio filo del contesto globale e locale, percepito

61 infoinsubria.com, pagina: Regalare invece di gettare: 'Te lo regalo se vieni a prenderlo', http://www.infoinsubria.com/2012/11/regalare-invece-di-gettare-%E2%80%9Cte-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo%E2%80%9D/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

62 M. A. Shilling e F. Izzo, Gestione dell'innovazione, Milano, McGraw-Hill, 2013, p. 32.

41

quotidianamente attraverso esperienze dirette oppure mediate da tecnologie della

comunicazione. ”Se [infatti] le conoscenze codificate viaggiano su scala globale

grazie a mezzi di comunicazione sempre più veloci e pervasivi, quelle tacite e

radicate rispondono ancora alle logiche di rete dei sistemi territoriali di riferimento e

a quelle “atmosfere” che caratterizzano i luoghi”63. Se in un primo momento della

storia di Internet le potenzialità di questo medium sono state impiegate

prevalentemente per superare le grandi distanze e avvicinare soggetti anche molto

lontani su scala globale, oggi la dimensione locale reclama un'attenzione crescente.

Sfruttare maggiormente Internet in ambito urbano e metropolitano a partire dalle

interazioni che già avvengono rendendo tali interazioni più comode, funzionali e

convenienti. La scelta di approfondire e sviluppare le interazioni locali si basa sul

fatto che localmente è fondamentale stimolare il consolidamento e la formazione di

reti di fiducia. Rafforzare queste reti locali moltiplicandone le possibilità di relazione

potrebbe essere un buon obiettivo per un Internet pensato sulla prossimità. L'internet

di prossimità infatti si riferisce a tutte quelle interazioni locali che presentano

margini di miglioramento grazie alla combinazione di servizi internet-based e

dispositivi ampiamente diffusi mobili e fissi.

Luca Mascaro, nel suo blog, affronta il tema di un web iperlocale e scrive: “Un

web iperlocale sarebbe un web modellato sulle esigenze di una particolare città dove

persone, servizi e informazioni sarebbero altamente contestualizzate luogo per luogo

63 C. Capineri, Scuola di Studi Geografici, “LA PROXIMITY AL CONVEGNO DELLA SOCIETÀ DI STUDI GEOGRAFICI”, in AA.VV. a cura di Capineri C., Celata F., de Vincenzo D., Dini F., Randelli F. e Romei P., Oltre la Globalizzazione. Prossimità/Proximity, volume delle Memorie Geografiche della Società di Studi Geografici, Nuova Serie N.11, Firenze 2013, p. 9.

42

e tempo per tempo. Per esempio potremmo avere delle chat tra le persone presenti in

una piazza oppure la possibilità di vedere dove si trovano e come si muovono gli

utenti con un particolare profilo in città creando così momenti di aggregazione

randomici”64.

Un altro esempio molto interessante è una app per smartphone, SentientID, che

permette l'accesso a informazioni geolocalizzate, registrate in aree precise della città,

da una nostra rete di contatti: “When we move through the city with SentientID, we

can have access to the information that my friends have posted on the internet about

these places I’m visiting. But also I can find projects related to my interests that are

in front of me, but invisible to my eyes”65. In questo caso non è tanto il progetto in se

a generare interesse quanto il principio che sta alla base di quest'idea: ogni metro

quadro potrebbe fornire informazioni di ogni tipo rispetto a qualunque cosa che ci sia

in quel luogo e l'accesso potrebbe essere impostato su diversi livelli di privacy. Per

fare un esempio, documenti e planimetrie di un immobile potrebbero essere sempre

disponibili, “allegate” direttamente ai metri quadri di quell'immobile e l'accesso a

quelle informazioni sarebbe possibile solo attraverso chiavi d'accesso informatiche

altamente sicure; la stessa cosa potrebbe essere fatta per un terreno agricolo, oppure

per un comune albero della città.

64 L. Mascaro, lucamascaro.info, pagina: Un web iperlocale è possibile!, http://www.lucamascaro.info/blog/innovation/un-web-iperlocale-e-possibile.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

65 urbanohumano.org, pagina: SentientID definitive connection physical identity environment digital identity, http://urbanohumano.org/social-tecnology/sentientid-definitive-connection-physical-identity-environment-digital-identity/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

43

Quelli appena accennati sono solo brevissimi esempi di cosa significherebbe

impiegare in modo innovativo Internet nella dimensione locale. Nei capitoli che

seguono vengono trattati due casi in cui ciò emerge in vario modo e il potenziale di

prossimità viene colto mediante il coinvolgimento di diversi soggetti che partecipano

a vario titolo.

44

CAPITOLO 3

3.1 - Introduzione al caso “Te lo regalo se vieni a prenderlo”

“Te lo regalo se vieni a prenderlo” è la community66 nata nel 2011 su Facebook

con l’obiettivo di “dare una seconda vita agli oggetti che non si usano più”67 ed

evitare che finiscano in discarica. L’idea, come anticipato nel capitolo precedente, è

di Salvatore Benvenuto, a cui va il merito di aver avviato quest’importante iniziativa

che ad oggi68 conta più di 370 mila membri69 tra l’Italia e la Svizzera. Nello

specifico, il primo gruppo è nato in Canton Ticino e poi è stato replicato in ogni

regione d’Italia grazie alla collaborazione volontaria di diversi utenti sparsi sul

territorio.

66 “Forse il passo necessario per comprendere le nuove forme d'interazione sociale nell'Era di Internet sta nella ridefinizione di comunità: bisognerebbe ridimensionare la sua componente culturale, dare più rilevo al ruolo di supporto per individui e famiglie ed evitare di legare la sue esistenza a un singolo fattore materiale. Pertanto, una definizione utile e funzionale potrebbe essere quella proposta da Barry Wellman: 'Le comunità sono reti di legami personaliche forniscono socialità, supporto, informazione, un senso di appartenenza e d'identità sociale'”, M. Castells, Galassia Internet, Gianfranco Feltrinelli Editore Milano, Quarta edizione settembre 2013, p. 126.

67 facebook.com, pagina: Informazioni su Amici di 'Te Lo Regalo Se Vieni a Prenderlo', https://www.facebook.com/teloregalosevieniaprenderlo/info?tab=page_info, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

68 Tutti i dati raccolti e pubblicati in questo capitolo risalgono a Gennaio 2015, ad eccezione della verifica di tutti i link fatta in data 01 Febbraio 2015.

69 Dato ricavato dalla somma algebrica dei membri di ogni gruppo. Questo dato è reperibile su Facebook nella pagina principale di ogni gruppo. Dati regione per regione(ed altri): Ticino: 14217, Abruzzo: 12109, Basilicata: 2323, Calabria: 5391, Campania: 29227, Emilia Romagna: 20055, Friuli-Venezia Giulia: 15625, Lazio: 2400, Liguria: 23627, Lombardia: 30259, Marche: 14329, Molise: 3299, Piemonte: 25517, Puglia: 25513, Sardegna: 43733, Sicilia: 14132, Toscana: 28098, Trentino: 6129, Umbria: 5407, Valle d'Aosta: 3575, Veneto: 18878, Lamezia: 872, Isola d'Elba: 1285, Capannori: 566, Romandia: 508.

45

La scelta di questo caso è dettata da svariate motivazioni che lo rendono

emblematico rispetto all’idea di sviluppo proposta in questa tesi e si collega

perfettamente a tutti gli argomenti trattati finora: il problema ecologico, il carattere

locale delle community, le fondamentali tecnologie della comunicazione che

risultano sia strumento operativo sia mezzo di diffusione mediatica, le modalità in

cui è nato e prospera il progetto grazie alla collaborazione di utenti che credono

nell’idea che “EVOLVERSI VUOL DIRE "UTILIZZARE AL MEGLIO LE

RISORSE”70, prima frase che compare negli Accordi del gruppo71 su cui viene

indirizzato ogni nuovo membro appena entra a far parte della community della sua

regione.

Questo caso mostra anche come la prossimità può essere messa a sistema e

produrre dinamicità positive72 per il sistema nel suo complesso, nelle dimensioni

micro, meso e macro. Dove per micro si intende la persona con i suoi

comportamenti, meso le comunità localizzate geograficamente e politicamente e

macro l’ambiente, e quindi il sistema mondo. Questa parte verrà approfondita

nell’ultimo paragrafo del capitolo dedicato al concetto di dinamicità positive.

Altro aspetto importante è che si tratta di un caso di innovazione sociale che ha

trovato in un mezzo particolarmente adatto, i gruppi Facebook, il canale adeguato per

coordinare le interazioni tra domanda e offerta di oggetti usati ottimizzando

70 L'intero documento è riportato in appendice 4, facebook.com, pagina: Accordi del gruppo 'Te Lo Regalo Se Vieni a Prenderlo', https://www.facebook.com/notes/amici-di-te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo/accordi-del-gruppo-te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo/561588217191943, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

71 Ibidem, vedi appendice 4.72 Vedi paragrafo 3.6.

46

l’impiego di un certo tipo di risorse materiali all’interno dei territori locali riducendo

il carico ambientale.

3.1.1 - Innovazione sociale

Nel Libro bianco sull’innovazione sociale73, scritto da Robin Murray, Julie Caulier

Grice e Geoff Mulgan troviamo la seguente definizione: “Definiamo innovazioni

sociali le nuove idee (prodotti, servizi e modelli) che soddisfano dei bisogni sociali

(in modo più efficace delle alternative esistenti) e che allo stesso tempo creano nuove

relazioni e nuove collaborazioni. In altre parole, innovazioni che sono buone per la

società e che accrescono le possibilità di azione per la società stessa”74.

L’innovazione sociale è altro dall’innovazione tout court che nasce dalla

competizione di mercato e dalla ricerca di un maggiore profitto. All’origine di questi

processi di innovazione esistono pressioni sociali esercitate dall’esistenza di bisogni

insoddisfatti (es. servizi sanitari di prossimità), di risorse sprecate (es. il consumo di

suolo), di emergenze ambientali (es. qualità dell’aria nei centri abitati) o sociali (es.

crescenti aree di disagio e marginalità). La fornitura diretta di prodotti e servizi in

grado di soddisfare tali bisogni non è più garantita né dal mercato né dalle

amministrazioni pubbliche. Questo vuoto politico e fallimento di mercato apre il

campo alle risorse e forze del privato sociale, all’imprenditorialità dal basso, alle

comunità di cittadini che si organizzano per soddisfare nuovi e vecchi bisogni, per

73 R. Murray, J. Caulier Grice, G. Mulgan, Il libro bianco dell’innovazione sociale. Come progettare, sviluppare e far crescere l’innovazione sociale, Edizione italiana a cura di A. Giordano, A. Arvidsson, NESTA (National Endowment for Science Technology and the Arts), 2011.

74 Ivi, p. 3.

47

ottimizzare l’utilizzo delle risorse (umane e naturali) per garantire un miglioramento

sociale, per realizzare soluzioni più soddisfacenti in base ai propri valori e le proprie

aspirazioni.

L’innovazione sociale in questo caso quindi emerge intorno a un problema

socialmente condiviso: l’accumulo in discarica di rifiuti urbani che non sembrano

essere ancora rifiuti. Alcune amministrazioni locali e associazioni di volontariato, tra

cui la Caritas75, già da tempo propongono soluzioni a questo problema predisponendo

spazi dedicati, nel caso delle amministrazioni, e servizi di presa in carico, nel caso

delle associazioni, per il recupero e riutilizzo di alcune tipologie di oggetti ancora

utili che altrimenti finirebbero in discarica. Il problema è che in entrambi i casi si

tratta di modelli centralizzati in cui l’onere di consegnare l’oggetto, anche se

ingombrante, è a carico del proprietario e in alcuni casi oltre a pratiche burocratiche

si devono affrontare anche spese economiche per “non buttare” o per far smaltire

correttamente qualcosa che potrebbe avere una seconda vita. E’ qui che interviene

l’innovazione sociale che, in modo decentralizzato e sfruttando i nuovi media sociali,

propone un nuovo modello in cui l’onere del ritiro è a carico dell’interessato

all’oggetto.75 “La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) per la

promozione della carità. Ha lo scopo cioè di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Fondamentale il collegamento e confronto con le 220 Caritas diocesane, impegnate sul territorio nell'animazione della comunità ecclesiale e civile, e nella promozione di strumenti pastorali eservizi: Centri di ascolto, Osservatori delle povertà e delle risorse, Caritas parrocchiali, Centridi accoglienza, ecc.”, caritasitaliana.it, pagina: Chi siamo, http://www.caritasitaliana.it/home_page/chi_siamo/00003450_La_Caritas_Italiana.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

48

Nel vecchio modello centralizzato, classificabile come il classico approccio top-

down, esiste un soggetto incaricato che fa da intermediario tra offerta e domanda,

mentre nel modello decentralizzato, che invece propone un approccio bottom-up, non

c’è intermediario in quanto l’intermediazione avviene mediante un mezzo digitale: i

bit anticipano lo spostamento fisico eliminando l’intermediario fisico. Si afferma

quindi che in questo caso l’innovazione sociale ha portato alla creazione di vere e

proprie discariche online76 dove ricevere in dono oggetti che altrimenti ci sarebbero

finiti davvero in discarica. Un sistema che permette di allungare il ciclo di vita ad

oggetti usati ma ancora utili. Moltissimi oggetti infatti concludono forzatamente il

loro ciclo di vita prima del reale tempo limite e, da risorsa per qualcuno, si

trasformano in costo per tutti, ovvero comunità locali e ambiente.

L’innovazione sociale implica anche l'impiego di nuove tecnologie e soprattutto di nuove forme

organizzative, dove l'organizzazione dal basso convive con una 'socialità di rete' e dove le stesse

relazioni sociali diventano strumenti da mobilizzare nell’attività imprenditoriale; dove nel bene e

nel male le differenze fra vita lavorativa, vita politica e vita privata tendono a scomparire. In

questo senso l’innovazione sociale comporta un nuovo modo di organizzare l'attività umana, nel

lavoro come nell’impegno politico, un modo dove - per usare la terminologia di Hannah Arendt -

le potenzialità della vita vengono messe all’opera in un impegno di natura etica e non morale77.

3.2 - Discariche online, tra reale e virtuale

La metafora introdotta nel paragrafo precedente di discariche online, presa in

prestito da alcuni blogger che l’hanno saggiamente utilizzata, risulta significativa sia

da un punto di vista comunicativo sia fattuale: il richiamo al luogo fisico “discarica”

76 Vedi paragrafo 3.2.77 R. Murray, J. Caulier Grice, G. Mulgan, Il libro bianco dell’innovazione sociale. Come

progettare, sviluppare e far crescere l’innovazione sociale, Edizione italiana a cura di A. Giordano, A. Arvidsson, NESTA (National Endowment for Science Technology and the Arts), 2011, introduzione.

49

denota che in quello spazio c’è qualcosa che non serve più a nessuno e può essere

liberamente presa. E il fatto che sia “online” implica che non si trova realmente in

quel luogo in cui, nell’immaginario comune, sono ammassati tanti rifiuti sporchi e

puzzolenti.

Questo nuovo modello crea praticamente un nuovo spazio dove un oggetto,

destinato alla discarica, transita nella sua essenza più leggera, i bit, quindi come

informazione e, grazie ad una visibilità utile, ottiene la possibilità di una seconda

vita. Può essere quindi trattato in un altro modo.

Nello specifico, i gruppi Facebook che fungono da discariche online risultano

luoghi virtuali caratterizzati da vari attributi:

1. sono localizzati geograficamente in base di due livelli: il primo riguarda la

regione del gruppo, il secondo è riferito direttamente all’oggetto in quanto

l’utente che propone in regalo l’oggetto deve dichiarare dove dovrà essere

ritirato;

2. è possibile interagire con i “custodi temporanei” dei quei doni;

3. offrono una visibilità all’oggetto che fisicamente sarebbe molto limitata;

E’ possibile quindi riscontrare che in questa combinazione tra reale e virtuale

avviene una modifica della nostra percezione e il nuovo medium ridefinisce lo spazio

della rappresentazione e quindi dell’interazione sociale. “Ogni situazione, pertanto,

può essere definita come un sistema informativo, che incorpora «un determinato

modello di accesso alle informazioni sociali [e] un determinato modello di accesso al

comportamento di altre persone» (Meyrowitz 1985: 61). In sintesi, creando nuovi

50

ambienti sociali, i media elettronici modificano la geografia situazionale della nostra

vita sociale. È possibile, pertanto, studiare il cambiamento dei comportamenti sociali

innescati dai nuovi media attraverso un metodo per così dire circostanziale,

esaminando cioè i nuovi confini delle situazioni”78.

3.3 - Prossimità messe a sistema

Nel secondo capitolo è stata proposta l’analisi di prossimità informativa relativa

alla nascita dell’idea. Mentre nel paragrafo precedente è stata prima introdotta la

metafora di discariche online per sottolineare il modo in cui l’idea poteva essere

realizzata, e poi sono state elencate alcune caratteristiche peculiari che rendono i

gruppi Facebook lo strumento operativo ideale utilizzato per dar vita alle community

locali. L’innovazione infatti richiede che l’idea creativa si combini con risorse e

competenze in grado di conferire all’idea una forma utile79.

Comprendere il doppio ruolo del noto social network Facebook è fondamentale in

questo caso di studio. Infatti possiamo considerarlo sia lo strumento operativo che

permette l’interazione e il coordinamento tra gli utenti nei gruppi, sia uno dei

principali canali di diffusione dell’idea grazie ai meccanismi di trasmissione delle

informazioni che avvengono sia in modo automatico sia manuale. Va quindi praticata

un’importante distinzione di base nel considerare Facebook: 1) come ecosistema

78 rivistadiscienzesociali.it, pagina: L’ubiquità fragile. Lo smartphone e le nuove geografie situazionali, http://www.rivistadiscienzesociali.it/lubiquita-fragile-lo-smartphone-e-le-nuove-geografie-situazionali/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

79 M. A. Shilling e F. Izzo, Gestione dell'innovazione, Milano, McGraw-Hill, 2013, p. 32.

51

virtuale che ospita tante community locali e 2) le community locali che utilizzano lo

strumento gruppo.

3.3.1 - Ecosistema Facebook come ambiente favorevole

Come ecosistema virtuale va osservato che la scelta di utilizzare proprio Facebook

rispetto ad altri social network si è rivelata fondamentale in quanto è il social

network generalista più utilizzato in Italia80. Inoltre è un luogo di relazione

particolarmente conviviale che favorisce l’interazione e i 26 milioni di utenti italiani

iscritti81 generalmente compaiono con la propria identità reale. Questa enorme massa

di utenti è estremamente variegata a livello sociale, aspetto importante per via del

digital divide, ed è una piattaforma potenzialmente territoriale. Tutte queste

caratteristiche dell’ecosistema Facebook ci permettono di delineare le prime

dimensioni di prossimità utili:

● prossimità tecnologica: gli utenti (ampi per quantità e qualità) sanno già

muoversi nell’ambiente Facebook, non c’è quindi bisogno che apprendano il

funzionamento di una nuova piattaforma. Ciò infatti rappresenterebbe uno

switching cost82, ovvero: una volta adottata una tecnologia il passaggio a una

tecnologia differente comporta dei costi, definiti switching cost. In

particolare, per acquisire familiarità nell’utilizzo di un nuovo ambiente

digitale, l’utente dovrà impiegare parte del suo tempo. Tale investimento

80 vincos.it, pagina: Osservatorio Social Media, http://vincos.it/osservatorio-facebook/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

81 Ibidem.82 M. A. Shilling e F. Izzo, Gestione dell'innovazione, Milano, McGraw-Hill, 2013, p. 159.

52

diventa uno switching cost in grado di scoraggiare il potenziale utilizzatore al

passaggio ad una tecnologia alternativa;

● prossimità informativa: essendo una rete sociale in cui si condividono

informazioni con i propri “amici”, l’utente può entrare facilmente a contatto

con l’informazione principale, ovvero: “esiste un sistema per donare e

ricevere in dono oggetti che altrimenti andrebbero buttati”;

● prossimità geografica: l’ambiente virtuale di Facebook è predisposto per

funzionare anche secondo logiche territoriali. L’utente può essere infatti

aggiunto al gruppo direttamente dai propri amici, che chiaramente lo

aggiungeranno al gruppo regionale di appartenenza e lui stesso poi potrà

aggiungere altri amici;

● prossimità sociale: trattandosi di un rete sociale, è connaturato nello

strumento la creazione di prossimità sociale;

● prossimità istituzionale: in un certo senso Facebook gode di legittimità da

parte della popolazione “facebookiana” e le iniziative presenti su Facebook

tendono a goderne di riflesso, sempre se non si auto-delegittimano attraverso

le interazioni che compiono. Pur riconoscendo che questa ipotesi è tutta da

dimostrare, posso affermare che: come ci sono io su Facebook, c’è anche la

multinazionale, il pub che frequento e il Comune in cui vivo, tutte entità reali.

Facebook è una rappresentazione della realtà con le proprie regole e

dinamiche. In tale senso può considerarsi istituzione.

53

3.3.2 - Gruppi Facebook come strumento idoneo

Si passa ora all’analisi delle dimensioni di prossimità dello strumento gruppo. Una

premessa importante è che chiunque può creare un gruppo su Facebook, ma fare in

modo che il gruppo funzioni è un obiettivo più arduo. Sono necessarie varie

dimensioni di prossimità affinché il gruppo funzioni:

● prossimità geografica: questa dimensione è fondamentale al fine di creare la

community locale; da questa dimensione infatti dipende anche la prossimità

spaziale/fisica tra degli utenti che si scambieranno doni (chiunque può

iscriversi in qualunque gruppo ma la capacità di sfruttarlo dipende dall’area

geografica in cui vive, e interagisce virtualmente);

● prossimità organizzativa: questa dimensione permette al gruppo di funzionare

in quanto i membri condividono due tipi di regole. 1) Regole formali imposte

tecnologicamente dallo strumento e 2) regole formali e informali dichiarate

negli Accordi del gruppo83. La prossimità organizzativa influenza la qualità

delle interazioni e fa sì che il gruppo non cada nel caos. Ciò avviene anche

grazie al monitoraggio degli amministratori del gruppo. Questi tipi di regole

verranno affrontati subito dopo questo elenco;

● prossimità cognitiva: permette ai membri la condivisione dello spirito e l’idea

di fondo, facendo da collante nella comunità virtuale e ridistribuendo le

responsabilità di funzionamento attraverso il mutuo rispetto di regole

informali socialmente accettate nel gruppo. Far parte di una comunità prevede

83 Documento riportato per intero in appendice 4.

54

il rispetto di regole formali, quindi dichiarate, e regole non scritte, quindi

informali;

● prossimità informativa: i gruppi locali permettono l’accesso oppure la

condivisione di informazioni utili: dove X,Y e Z sono variabili, l’utente X

regala l’oggetto Y e il ritiro è in località Z. Gli aspetti interessanti quindi sono

1) la disponibilità e il recupero di informazioni utili, 2) informazioni che

altrimenti sarebbe impossibile, oppure molto complicato, conoscere 3)

quando un sistema esiste e permette maggiore prossimità informativa a

informazioni particolarmente utili si estendono possibilità di scelta tra diversi

comportamenti. Secondo quanto già detto sugli attributi della prossimità

informativa nel capitolo precedente si considera questa come mediata,

esplicita e volontaria.

3.3.3 - Prossimità organizzativa e regole

La prossimità organizzativa, quindi condividere un modello organizzativo, avviene

mediante la combinazione di due tipi di regole:

1 - Regole formali imposte dallo strumento: caratteristiche tecniche del software,

ciò che il software permette e non permette. Varie volte finora è stato affermato che

questo strumento è ideale rispetto ai fini della community. Facebook ha infatti

concepito i gruppi per riunire persone sotto un obiettivo, causa o fine comune. I

gruppi sono strumenti di collaborazione finalizzati a vari scopi. Di seguito viene

55

proposto un elenco delle caratteristiche principali che rendono questo strumento

migliore rispetto ad altri, ad esempio forum o siti di annunci:

● bacheca: tutta la community condivide un’unica bacheca in cui compaiono

tutti post in ordine cronologico. I post sono le pubblicazioni degli utenti. Ogni

post può essere commentato, e attraverso i commenti avvengono le

interazioni tra utenti;

● pubblicazione e interazione: l’area attraverso cui l’utente può pubblicare un

nuovo post oppure quelle in cui può interagire nei post già presenti sono

distribuite coerentemente e sono pratiche da utilizzare. Sono progettate

secondo principi di usabilità utilizzati in tutto l’ambiente virtuale di

Facebook, cioè anche fuori dai gruppi;

● riordino automatico dei post più recenti: questa è una funzione fondamentale

nei gruppi in quanto permette di riportare in alto post già pubblicati nei quali

avviene un’interazione(commento). I nuovi post vengono automaticamente

inseriti in alto in bacheca. Questa funzione applica un criterio di rilevanza

cronologica in base alle interazioni e pubblicazioni;

● notifiche: ogni utente può decidere se ricevere le notifiche del gruppo. Si può

scegliere di essere avvisati con più o meno frequenza su ciò che accade

all’interno del gruppo;

● cancellazione: permette di cancellare i post e i commenti al singolo post;

● documenti: possibilità di creare documenti condivisi con il resto del gruppo;

56

● privacy84: i gruppi sono impostati come chiusi, ovvero tutti gli utenti di

Facebook possono trovare i gruppi mediante una ricerca o visualizzare che un

amico ne fa parte, ma solo i membri possono visualizzare i contenuti. Se si

viene aggiunti al gruppo da un membro oppure si richiede di essere iscritti si

diventerà membro solo dopo l’approvazione della richiesta.

2 - Regole formali e informali proposte negli Accordi del gruppo: si tratta di un

documento condiviso nel gruppo con tutte le regole utili per partecipare alle attività.

Bisogna precisare che rispetto alle prime regole, che sono imposte dallo strumento,

queste sono del tutto arbitrarie, l’utente tecnicamente è libero di non leggerle e non

seguirle. E’ necessario quindi che si attivino varie dimensioni di prossimità utili

perché ciò avvenga: informativa, deve essere stimolato l’accesso e la lettura degli

accordi in modo da creare quella prossimità cognitiva utile alla partecipazione, che

infine si traduce in prossimità organizzativa rispetto ai fini comuni del gruppo.

Il tentativo di stabilire una prossimità con il nuovo membro viene fatto mediante

un primo post fissato in alto nella bacheca del gruppo85. L’utente, appena viene

accettato e in generale quando accede al gruppo, visualizza come primo post in alto

84 I gruppi Facebook possono avere tre distinte impostazioni di privacy: aperto, chiuso e segreto: 1) Aperto: tutti gli utenti di Facebook possono vedere e iscriversi ai gruppi aperti. Creando un gruppo di questo tipo, esso comparirà tra i risultati di ricerca e tutti i suoi contenuti (foto, video e discussioni) saranno visibili a chiunque lo visualizzi. 2) Chiuso: tutti gli utenti di Facebook possono trovare i gruppi chiusi, ma solo i membri possono visualizzarei contenuti. Se si viene aggiunti al gruppo da un membro oppure si richiede di essere iscritti sidiventerà membro quando la richiesta sarà approvata. 3) Segreto: i gruppi di questo tipo non possono essere trovati nelle ricerche, e coloro che non sono membri non possono vedere niente del gruppo. Per esserne parte si deve essere aggiunti da un membro del gruppo. I livellidi privacy possono essere mutati durante la vita del gruppo: se il livello di privacy muta, tutti i partecipanti ne sono automaticamente informati.

85 Anche questa è una funzione molto utile a disposizione degli amministratori per condividere informazioni importanti con la community.

57

nella bacheca un messaggio di benvenuto pubblicato direttamente dall’ideatore del

progetto e riportato di seguito:

DIAMO IL BENVENUTO AI NUOVI MEMBRI.

"Se sei stato inserito in questo gruppo è perché qualcuno dei suoi membri ti reputa importante e

pensa che anche tu abbia qualcosa da condividere per una qualità migliore della vita." Prima di

partecipare alle attività, per cortesia leggi gli " accordi del gruppo". Lo staff di " te lo regalo se

vieni a prenderlo".

Nel post segue poi un elenco di link e documenti utili: Sito ufficiale, Accordi del

Gruppo, Oggetti regalati, Ringraziamenti, Elenco Admin e Moderatori, Note

integrative, Domande - Risposte (FAQ), Amici, Dicono di Noi. Per poi concludere

con un’immagine allegata al post. Riporto di seguito lo screenshot del post completo:

Figura 1 – Post di benvenuto nel gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”

58

Come è possibile notare nulla è lasciato al caso. Viene effettuata una

comunicazione di valore rispetto al progetto in modo che il nuovo membro entri

subito in sintonia con lo spirito che anima l’iniziativa. Gli vengono forniti tutti gli

strumenti per farlo e il messaggio è posizionato in un punto di costante passaggio,

ovvero ogni volta che l’utente accede al gruppo visualizzerà questo post, anche se

solo per una frazione di secondo.

Passando agli Accordi del gruppo, l’obiettivo che evince da questo documento,

riportato per intero in appendice, è comunicare al nuovo membro alcune regole

chiare e semplici a cui dovrà attenersi, pena l’esclusione dal gruppo.

Nella prima parte degli accordi è presente una parte puramente valoriale e

informativa in cui vengono proposti anche i link ad alcuni video come ‘La storia

delle cose’ e il film “Home”86, ovvero tutti gli aspetti che hanno motivato e dato vita

al progetto. Questa parte verrà discussa nell’ultimo paragrafo del capitolo, quando si

parlerà di dinamicità positive. Per ciò che attiene alle regole verranno qui esposte

solo alcune utili a mostrare gli aspetti più rilevanti:

● viene subito chiarito che il gruppo è dedicato solo a persone fisiche e che i

membri devono essere disponibili a possibili verifiche da parte della

comunità: “IL MEMBRO CHE PARTECIPA ALLE ATTIVITÀ DEL

GRUPPO DICHIARA CHE IL PROPRIO PROFILO FACEBOOK

86 “'Home' è un documentario su ambiente e cambiamento climatico di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson, diffuso contemporaneamente il 5 giugno 2009 nelle sale cinematografiche di 50 paesi, in concomitanza con la giornata mondiale dell'ambiente. Concepito come un reportage di viaggio, è realizzato quasi interamente con immagini aeree. Il film è stato prodotto in due versioni: una più breve (90 min) per televisione, DVD e Internet, e una più lunga (120 minuti) per il cinema”, wikipedia.org, voce: Home (film 2009), http://it.wikipedia.org/wiki/Home_%28film_2009%29, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

59

CORRISPONDE AL VERO E RIMANE DISPONIBILE AD EVENTUALI

VERIFICHE DA PARTE DEI MEMBRI E DEGLI AMMINISTRATORI.

NON ACCETTIAMO PROFILI CHE SI IDENTIFICANO COME

ATTIVITÀ PROFESSIONALI, ASSOCIAZIONI O ENTI”;

● anche l’aspetto minori è considerato evidenziando un principio di

responsabilità da parte dei membri del gruppo: “PARTECIPAZIONE DEI

MINORI - Poiché non siamo in grado di verificare l'età anagrafica di chi

chiede l'iscrizione al gruppo, vi preghiamo di accertarvi che eventuali

trattative e consegne siano effettuate verso/da persone adulte o, se minorenni,

assistite dai genitori”;

● vengono poste limitazioni agli oggetti trattati con indicate le modalità in cui

verranno trattati gli annunci non conformi, sottolineando però lo spirito della

regola: “Non pubblichiamo annunci che hanno come oggetto: ANIMALI,

ARMI, MEDICINALI, MATERIALE DI CARATTERE SESSUALE,

COUPON, CONFEZIONI ALIMENTARI INIZIATE O BOTTIGLIE

APERTE, SIM TELEFONICHE, CD DVD VHS E PROGRAMMI

MASTERIZZATI, CONSOLLE MODIFICATE, TESTI PDF E BENI

DELLO STATO (polizia, esercito, carabinieri, ecc... ). Gli annunci non

riguardanti oggetti da salvare dalla discarica non sono ammessi (servizi,

pubblicità, eventi, richieste e offerte di lavoro, ecc...). Gli annunci non

conformi verranno cancellati senza preavviso, se pubblicati una seconda

volta, verrà allontanato anche l'utente. Chiediamo infine l'esclusiva sugli

60

oggetti che postate nel nostro gruppo, per correttezza e per non tradire le

aspettative dei nostri utenti”.

Nella parte successiva vengono mostrate alcune regole che hanno la funzione di

rendere la comunicazione più “discreta”87, termine inteso in senso informatico.

Aspetto che favorisce collaborazione e prossimità organizzativa:

● il messaggio va proposto secondo uno schema preciso, ciò facilita

pubblicazione e comprensione immediata dell’annuncio sia per chi propone

sia per chi legge gli annunci: "REGALO/CERCO/OFFRO - DESCRIZIONE

DELL'OGGETTO – CITTA'/ZONA".

- A - Specificare prima dell'annuncio : REGALO - OFFRO - CERCO - (in

maiuscolo)

- B - Pubblicate una singola fotografia, reperibile anche in rete, che

rappresenti l'oggetto (eventuali altre foto di particolari possono essere

aggiunte in un secondo momento nei commenti). NON accettiamo immagini

con collegamenti a siti esterni. I post con foto non conformi verranno

cancellati.

- C - Quando fate un'offerta inserite sempre il luogo di ritiro dell'oggetto.

Quando cercate un oggetto inserite sempre il luogo più vicino a voi o che

potreste raggiungere.

- D - QUANDO L'OGGETTO È STATO CONSEGNATO CANCELLATE

L'ANNUNCIO”;

87 Per discreto s'intende che i suoi elementi si distinguono gli uni dagli altri in maniera netta.

61

● l’utente che pubblica un post può utilizzare un ”up” ogni 24 ore nel caso di un

post “OFFRO” e 72 ore nel caso dei “CERCO”. Un “up” è un commento che

serve a riportare in alto in bacheca il post;

● la scelta del destinatario dell’oggetto è a discrezione del proponente, che se

vuole può avvalersi dei consigli presenti nell’accordo: “I CRITERI DI

SCELTA PER IL DONO, per chi condivide sono di COLLABORAZIONE e

non di COMPETIZIONE:

- a. Il richiedente abita nei pressi del mio domicilio;

- b. È una persona che conosco;

- c. È qualcuno che ha donato molto nel gruppo;

- d. Il profilo è trasparente e ho fiducia;

- e. Ragioni personali.”;

● la prenotazione si fa tramite commento in modo secco e nel rispetto dello

spirito del gruppo: “PRENOTAZIONE: L'utente interessato all'oggetto

offerto deve prenotarsi in bacheca e non tramite messaggio privato. E'

consentita solo la semplice prenotazione (es:"mi prenoto"), quest'ultima deve

essere effettuata una sola volta all'interno dell'annuncio, non sono ammessi

altri commenti personali. Eventuali info, su dove si abita e sulla disponibilità

al ritiro, vanno aggiunte SOLO se specificatamente richieste dal donatore,

mentre le informazioni tecniche sull'oggetto, non specificate nel post, vanno

richieste sotto l'annuncio. Le prenotazioni irregolari ed i commenti personali

possono essere cancellati dagli amministratori anche senza preavviso: la

62

pressione che alcuni membri esercitano per aggiudicarsi gli oggetti é

controproducente e deve essere vanificata”.

3.4 - Esposizione mediatica, ancora prossimità informative

Torniamo per un attimo al momento iniziale in cui il primo gruppo, quello del

Canton Ticino, è stato creato. Siamo nel 2011, per la precisione il 14 Settembre. Idea,

strumento operativo e regole di funzionamento base sono stabilite. Mancano a questo

punto gli utenti. Come arriva un utente su questo gruppo? Attraverso quali canali?

Come già osservato è necessaria una prossimità informativa affinché una persona

sappia, ossia ne venga a conoscenza, altrimenti quella risorsa non esiste. Sapere di

poter fare qualcosa, che esiste un sistema che lo permette, è il primo passo. Quello

fondamentale dal punto di vista dell’utilizzatore. Potrebbe sembrare un’ovvietà, ma

non è così in quanto far conoscere un’iniziativa che nasce dal basso presenta non

poche difficoltà.

63

3.4.1 - Il contributo del media mix

Tra le note della pagina88 facebook Amici di “Te lo regalo se vieni a prenderlo”89

ne troviamo una intitolata “COSA DICONO DI NOI ( I MEDIA )”90 creata l’11

dicembre 2012 e da allora tenuta aggiornata, quindi un anno e quattro mesi dopo la

creazione del primo gruppo. Grazie a questo documento e varie ricerche tramite il

motore di ricerca Google è stato possibile ricostruire i momenti iniziali di

esposizione mediatica del gruppo che ne hanno favorito la diffusione.

Il primo articolo web si trova su “Ticinonline - Il portale del Ticino”91 risale al 26

Aprile 2012, circa sette mesi dopo la nascita del primo gruppo, e si intitola "Te lo

regalo se vieni a prenderlo", la seconda vita degli oggetti92 e, oltre a proporre lo

88 Oltre allo strumento “gruppo” Facebook offre l'opportunità di utilizzare anche un altro importante strumento: la “pagina”. Rispetto al gruppo quest'ultimo ha una funzione divulgativa e di promozione, infatti Facebook stesso lo consiglia come strumento per fare marketing, ed è utilizzato da molte organizzazioni pubbliche e private. Al pari dei “documenti” nei gruppi, è possibile creare delle “note”.

89 “Abbiamo creato questa pagina per condividere opinioni, post, eventi e qualsiasi altra informazione utile a far crescere i nostri valori eco-solidali. Questa pagina é legata ai gruppi 'Te lo regalo se vieni a prenderlo', nasce con l'intento di offrire a tutti i nostri membri uno spazio in cui potersi esprimere per socializzare, comunicare, fare riflessioni o chiedere consigli. Il fine è quello di creare uno scambio costruttivo dove, i membri tra loro e con gli amministratori danno luogo a dialoghi, conversazioni, suggerimenti... un confronto che avvenga nel rispetto e con l'uso della buona educazione, tutti possono dire la propria, senza ledere la dignità altrui (la violazione di questo prevede l'allontanamento dalla pagina). Insomma noi ci siamo e vogliamo sentirvi!”, facebook.com, pagina: Pagina Amici di “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, https://www.facebook.com/teloregalosevieniaprenderlo/info?tab=page_info, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

90 facebook.com, pagina: Nota “COSA DICONO DI NOI ( I MEDIA )” in Pagina Amici di “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, https://www.facebook.com/notes/amici-di-te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo/cosa-dicono-di-noi-i-media-/561883230495775, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

91 tio.ch, Ticinonline - Il portale del Ticino, http://www.tio.ch/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

92 tio.ch, pagina: "Te lo regalo se vieni a prenderlo", la seconda vita degli oggetti, http://www.tio.ch/News/Ticino/679015/Te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo-la-seconda-vita-degli-oggetti/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

64

spirito dell’iniziativa così come la conosciamo oggi, ci dice che allora il primo

gruppo contava “oltre 1800 iscritti”(oggi ne conta più di 14000), e poi dice: “si sta

rapidamente diffondendo anche in Italia, con vari gruppi regionali nati in questi

giorni” citando le parole del signor Benvenuto: "Ogni giorno ricevo un sacco di

richieste, e il gruppo veneto ha ottenuto 850 iscritti in due giorni". Ad oggi l’articolo

è stato aperto 19447 volte93 ed è stato una delle fonti principali citate da svariati altri

articoli comparsi sul web successivamente.

Prima di questo articolo l’iniziativa ha ricevuto un altro momento di esposizione

mediatica il 10 Febbraio 2012, sempre in Ticino, su RSI Rete194 nella rubrica

“cronache della Svizzera italiana”.

In seguito al terremoto in Emilia-Romagna95, avvenuto a fine Gennaio 2012, il

gruppo ticinese allestisce un punto di raccolta di beni di prima necessità a Bellinzona

e l’iniziativa viene divulgata su Radio Fiume Ticino. Nello spot, pubblicato anche su

YouTube in data 3 Giugno 201296 e utilizzato come ulteriore mezzo di diffusione

dell'iniziativa in rete, oltre a dare le coordinate precise del punto di raccolta viene

messo a disposizione il gruppo facebook come centro informazioni per la raccolta.

L’iniziativa prosegue con una serata di beneficenza organizzata a Milano Marittima

in data 30 giugno 2012 in collaborazione con Radio Ticino e Roking Tv97.

93 Dato prelevato dal contatore delle visite incluso in ogni pagina del portale online.94 Canale della Radiotelevisione svizzera in lingua italiana.95 wikipedia.org, voce: Terremoto dell'Emilia del 2012,

http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_dell%27Emilia_del_2012, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2012).

96 youtube.com, video: Te lo regalo se vieni a prenderlo spot Radio Fiume Ticino, https://www.youtube.com/watch?v=cfwBsfV-WH4, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

97 ticinonews.ch, pagina: Il Vanilla per l'Emilia. Sabato 30 giugno serata di beneficenza per l'Emilia con il Papeete tour 2012, http://www.ticinonews.ch/eventi-e-spettacoli/130722/il-

65

Quest’ultimo frammento informativo è stato recuperato in un’intervista radiofonica

a Donatella Piras, portavoce nazionale del progetto che intanto si è costituito in

associazione, andato in onda su Radio Delta 1 Abruzzo e pubblicato su YouTube il 23

Luglio 201298. Nell’intervista emerge che in quella data ogni regione in Italia ha un

gruppo dedicato, gli utenti totali superano la soglia di 50000 e il gruppo della regione

Abruzzo è “un po’ il fanalino di coda”. Oggi il gruppo Abruzzo conta quasi 12000

iscritti.

Il 12 Agosto 2012 il web magazine EticaMente.net99 pubblica l’articolo “Te lo

regalo se vieni a prendertelo”: il riutilizzo in Facebook100. E’ uno dei riferimenti

nazionali dal punto di vista green e il suo target è quello più vicino e attento a questo

tipo di iniziative. La pagina facebook di EticaMente.net è seguita da 342000 utenti e

ad oggi l’articolo ha ricevuto più di 11000 condivisioni e 341000 Mi piace su

facebook.

vanilla-per-l-emilia, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).98 youtube.com, video: radio delta 1, https://www.youtube.com/watch?v=cAS29G5-CjE,

(ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).99 “EticaMente nasce nel 2011 con l’obiettivo di informare le persone su temi green ed etici

dell’ecologia, dell‘ambiente, dell’animalismo e della solidarietà. Perché il cambiamento origina dall’informazione! EticaMente.net è un sito commerciale ed offre un servizio informativo completamente gratuito. Si sostiene con sponsorizzazioni e con la promozione dibeni e servizi delle aziende partner. La redazione di Eticamente.net è attualmente costituita inparte da membri stabili e da alcuni collaboratori esterni. Siamo una redazione composta da persone di varia estrazione sociale e culturale, abbiamo storie ed esperienze di vita diversissime ma siamo accomunati dalla curiosità conoscitiva e dalla passione per la scrittura,attività quest’ultima che consideriamo fondamentale e potente mezzo di diffusione della conoscenza”, eticamente.net, pagina: Chi siamo, http://www.eticamente.net/chi-siamo, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

100 eticamente.net, pagina: “Te lo regalo se vieni a prendertelo” : il riutilizzo in Facebook, http://www.eticamente.net/4131/te-lo-regalo-se-vieni-a-prendertelo-il-riutilizzo-in-facebook.html (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

66

I frammenti informativi proposti finora sono stati scelti in quanto sono i più

significativi, ma rappresentano solo una minima parte di quelli disponibili sul web in

riferimento al progetto. Infatti la ricerca precisa di “Te lo regalo se vieni a prenderlo”

su Google restituisce oggi 25100 risultati e come accennato si tratta di una ricerca

precisa nel senso che, utilizzando le virgolette prima e dopo il testo da ricercare,

Google cerca proprio quella sequenza di parole, appunto precisa. Nella prima pagina

di risultati non compare nemmeno uno dei frammenti già proposti. Questa ricerca è

utile però a comprendere come un grande media come Google gerarchizza in modo

automatico le informazioni e i riferimenti relativi al progetto.

La convergenza mediatica tra web, radio ed eventi organizzati ha permesso in

primo luogo di risalire alle tappe fondamentali di esposizione mediatica che hanno

permesso all’iniziativa di crescere dal basso evidenziando come ogni canale ha

contribuito sia singolarmente sia in combinazione con altri canali alla diffusione

dell’iniziativa. La trattazione potrebbe andare avanti attraverso l’analisi dei canali

tematici a base territoriale. Se ne è parlato già in due casi: i primi momenti

d’esposizione osservati sono avvenuti in Ticino su radio e web, proprio dove è nato il

primo gruppo. Successivamente in ogni regione è avvenuta la stessa dinamica e quasi

in ogni regione è possibile risalire a quei momenti fondamentali.

Inoltre, per concludere con un riferimento locale, nella ricerca appena citata fatta

su Google, in prima pagina compare nella sezione notizie l’articolo su ilPescara.it un

articolo recentissimo del 30 Gennaio 2015 intitolato “"Te lo regalo se vieni a

67

prenderlo": si dona su Facebook contro la crisi e le discariche piene”101 e per

sottotitolo “In Abruzzo due affollatissimi gruppi sul più famoso social network danno

spazio ad annunci di qualunque genere per oggetti che non servono più, ma possono

avere nuova vita. Le regole sono ferree: niente soldi né lucro, solo solidarietà in post

pubblici”. L’orientamento di Google nel fornire informazioni legate alla località da

cui viene effettuata una ricerca, mostra un aspetto rilevante di prossimità informativa.

3.5 - Bisogni, comunità locali, efficienza e prossimità utile complementare

Alla base del sistema “Te lo regalo se vieni a prenderlo” c’è quella che in questa

tesi è definita una prossimità utile complementare. Che rappresenta anche il

presupposto logico su cui si basa un altro sistema a tutti ben noto: il mercato. Tale

sistema è basato sulla legge di domanda e offerta, ed è regolato da una serie di

istituzioni che ne garantiscono il funzionamento. In una prossimità utile

complementare due soggetti che hanno bisogni specifici differenti riescono a

combinarli grazie a un legame di complementarietà che intercorre tra i loro bisogni:

nel senso che la soddisfazione del primo è anche soluzione e soddisfazione per

l’altro. Bisogna considerare come presupposto fondamentale l’esistenza diffusa di

queste occasioni di prossimità utile complementare, la cui individuazione nel

contesto locale, in cui la prossimità emerge naturalmente, assume un’importanza

determinante per lavorare sull’efficienza del sistema locale.

101 ilpescara.it, pagina: "Te lo regalo se vieni a prenderlo": si dona su Facebook contro la crisi ele discariche piene, http://www.ilpescara.it/cronaca/te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo-si-dona-su-facebook-contro-la-crisi-e-le-discariche-piene.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

68

Comprare il pane, ad esempio, pone in relazione 2 bisogni tra loro complementari:

il bisogno primario del consumatore e quello del fornaio di vendere il pane prodotto

quotidianamente. Questa situazione rappresenta una tipica situazione di prossimità

utile complementare. In questo caso però è già regolata dal mercato e segue una

precisa regola di scambio economico monetario basata su principi di efficienza per

entrambe le parti. Tale sistema permette infatti al fornaio di produrre pane in modo

efficiente grazie alle economie di scala e permette alla comunità di ottenere un bene

primario in modo pratico rispetto all’auto-produzione domestica.

Poniamo ora un altro esempio: ci si deve liberare di qualcosa e non c'è nessuno a

cui darla. Potrebbe essere un comodino, un televisore, un divano, un passeggino per

bambini, ecc. Pur sapendo che il ciclo di vita di quel oggetto non è ancora terminato

è necessario disfarsene in quanto non ha più un’utilità per il proprietario e in casa

ormai occupa solo spazio raccogliendo polvere. A seconda della tipologia di oggetto

e della città in cui si vive, ci si dovrà organizzare per il suo corretto smaltimento.

Immaginiamo ora quante persone in quello stesso momento in cui qualcuno cerca di

liberarsi di quello che sta per diventare un rifiuto, hanno il bisogno, o il desiderio,

proprio di quel oggetto, e che magari non gli interessa che sia nuovo, ma sono solo

interessati all’utilità che ne trarranno. In altre parole ciò che per qualcuno in quel

momento è diventato un rifiuto/scarto (ancora funzionante e in buono stato) per

qualcun’altro è certamente una risorsa. Bene, anche questa è una situazione di

prossimità utile complementare. Solo che non è regolata da nessun sistema in grado

di valorizzare quella prossimità.

69

Esistono quindi casi in cui occasioni di prossimità utile complementare non sono

regolate, o regolamentate, da nessun sistema, in cui la condizione di estraneità e la

mancanza di canali di incontro impedisce ai due bisogni di combinarsi e realizzare il

potenziale di efficienza presente. La combinazione di queste due situazioni

individuali ed estranee potrebbe tradursi infatti in un’opportunità di realizzo per

entrambi, generando una relazione/interazione temporanea di tipo win-win.

3.6 - Dinamicità positive

Il concetto di dinamicità positive delinea e raggruppa ogni variazione sistemica

tendente ad una soluzione di più ampio raggio, nel senso che tiene conto delle varie

dinamiche, dirette e indirette, che tendenzialmente genererà. Considerando che, ogni

azione produce conseguenze e che il susseguirsi di azioni e interazioni genera

dinamicità con relative e conseguenti mutazioni sistemiche, è possibile distinguere

tra: dinamicità tendenti all'efficienza e al benessere del sistema nel suo complesso e

non solo di una singola parte, definite qui positive, e dinamicità che al contrario,

seppur prodotte inconsapevolmente, aumentano l'entropia e generano ulteriore

disordine.

Il concetto di dinamicità positive solo per una questione pratica è osservabile

attraverso l'analisi di singole azioni, ma non si riferisce a una singola azione

rapportata ad una singola conseguenza, ma a molteplici azioni che generano

molteplici conseguenze secondo un approccio che guarda alla complessità come

occasione da comprendere e non come sinonimo esclusivo di incertezza.

70

Osservando il caso “Te lo regalo se vieni a prenderlo” in una prospettiva sistemica

è possibile notare che tante singole azioni nel complesso producono un valore

maggiore rispetto al valore prodotto da ogni singola azione. Per singola azione qui si

intende tanto l'idea di dar vita al progetto quanto la scelta di ogni singolo utilizzatore

di sfruttare questo nuovo sistema sia a beneficio personale che collettivo e

ambientale.

Negli Accordi del gruppo, come premessa viene lanciato un messaggio molto

chiaro, che in questo discorso rappresenta un’azione orientata a produrre dinamicità

positive:

"EVOLVERSI VUOL DIRE "UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE"

Lo scopo di questo progetto è quello di REGALARE oggetti che possono essere riutilizzati. Il

fine è quello di diminuire l'inquinamento evitando le discariche; dove spesso si trovano oggetti

funzionanti o ancora in ottimo stato.

"TUTTI POSSIAMO ESSERE UNA RISORSA PER GLI ALTRI"

Pensiamo a quanti beni inutilizzati abbiamo nelle nostre case e potrebbero essere utili ad altre

persone? Possiamo costruire un contesto più collaborativo e socialmente evoluto, contrapposto

al modello competitivo a cui siamo stati educati. Il nostro è un tentativo e siamo orgogliosi di

aver trovato così tanta approvazione.

"ABBRACCIAMO IL PRINCIPIO DELLA COLLABORAZIONE E DELLA BUONA FEDE"

Stiamo collaborando per favorire uno sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed economico).

Promuoviamo la collaborazione e la stima reciproca all'interno del gruppo e vanifichiamo ogni

forma di opportunismo.

La partecipazione di ogni membro è molto gradita se in linea con questi obiettivi.

Lieti di accogliervi vi diamo il benvenuto.

Come evince da queste parole, il messaggio è intriso dei valori culturali proposti

dal progetto. E’ possibile notare che contenuti, tono ed enfasi utilizzati in ogni parte,

a partire dai tre enunciati sino a l’abbraccio di accoglienza finale, tendono a creare

71

tra i membri quella prossimità cognitiva utile allo sviluppo di una nuova interessante

prossimità, quella culturale.

Associando quanto appena affermato alla notevole crescita dell’iniziativa e infine

un’affermazione proposta da Noah Brier nel suo blog: “Siamo attratti dalle persone

che la vedono come noi, in qualunque ambito sia radicata tale visione. Senza dubbio,

la tua comunità [a cui appartieni] influenza la tua identità: come ti vesti, le parole che

usi, i libri che leggi, etc. La novità è che oggi le persone che la vedono allo stesso

modo sono in grado di trovarsi”102 è possibile immaginare che una società basata sui

valori di sostenibilità ambientale, sociale ed economica non è oggi una totale utopia.

102 Cit. in weeconomy. l'economia riparte dal Noi, n.l., B.C.Dalai editore, 2012.

72

CAPITOLO 4

4.1 - Premessa

In questo ultimo capitolo viene presentato un caso particolarmente interessante dal

punto di vista della prossimità e dello sviluppo. Il caso riportato riguarda un servizio

innovativo che permette ai cittadini per prima cosa di inviare, tramite smartphone,

foto-segnalazioni geolocalizzate103 inerenti al degrado urbano direttamente alle

amministrazioni comunali e poi permette di continuare a seguire le segnalazioni sino

alla risoluzione del problema. La prossimità viene considerata importante in due

modi differenti:

1. la condizione oggettiva di temporanea prossimità fisica del cittadino a un

problema, che gli permette di effettuare la segnalazione rendendo disponibile

quell’informazione all’amministrazione comunale che ha l’incarico di

risolvere il problema;

2. la percezione soggettiva del cittadino rispetto al grado di prossimità

istituzionale con la pubblica amministrazione locale, ovvero quanto il

cittadino sente considerate le sue istanze e quanto la pubblica

amministrazione locale consideri rilevante la sua partecipazione alla vita

pubblica.

103 Documento digitale che oltre a contenere l'immagine contiene i dati sulla posizione geografica precisa di dove è stata prodotta mediante sistema GPS.

73

Lo sviluppo, a seconda del punto di vista considerato, emerge in prima battuta

dall’efficienza prodotta dallo strumento innovativo, aspetto trattato dopo in dettaglio,

in quanto permette di valorizzare quell’occasione di prossimità fisica al problema

meglio di altri metodi di segnalazione. Per ciò che attiene alla prossimità

istituzionale, quella stessa occasione si configura come un momento utile per

rafforzare il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione locale, quindi non solo

come indicatore di coesione, ma anche come strumento di coesione. La

partecipazione del cittadino, se accolta e valorizzata dalle istituzioni, favorisce

fiducia e collaborazione spendibili poi anche nelle varie politiche di sviluppo locale.

Infatti, se nel primo caso proposto l’intento era quello di mostrare come migliorare

l’impiego delle risorse materiali nei territori locali, in questo secondo caso sono le

risorse immateriali ad essere oggetto di attenzione e sviluppo. Capitale sociale,

intelligenza collettiva, patrimonio informativo e culturale sono risorse immateriali

che localmente producono effetti e lasciarle governate esclusivamente dal caso, o al

caos, rappresenta un rischio oltre che un enorme spreco.

4.2 - Il caso Decoro Urbano

Decoro Urbano è un progetto avviato nel 2011 dalla società Maiora Labs, startup

innovativa con sede a Roma, che si presenta, includendo anche la mission aziendale,

con queste parole: “Utilizziamo la Rete e la tecnologia per migliorare la qualità della

vita delle persone. Realizziamo progetti in partnership e servizi di pubblica utilità

rivolti ai cittadini, alle aziende ed alle istituzioni. Siamo una startup. Siamo un

74

laboratorio di idee. Siamo le persone che le realizzano”104. Nella pagina dedicata ai

progetti presenta in modo chiaro ed efficace il caso trattato: “Decoro Urbano è

l'innovativo progetto di Maiora Labs che rende possibile un filo diretto tra cittadini

ed amministrazioni pubbliche nell'ambito della riqualificazione urbana.

L'applicazione smartphone permette di inviare al proprio Comune le foto-

segnalazioni di degrado divise per categoria e visualizzate su mappa. Decoro Urbano

è inoltre un social network per cittadini attivi che utilizzano l'app come strumento di

partecipazione, contribuendo alla risoluzione dei problemi del territorio”105.

Decoro Urbano è un servizio gratuito sia per i cittadini sia per le amministrazioni

comunali, con cui si pone come interlocutore particolareggiato. I Comuni che

aderiscono formalmente al progetto mediante la sottoscrizione di un Accordo di

licenza gratuita106 acquisiscono lo status di Comune Attivo e gli viene fornito:

1. pannello di controllo per gestire le segnalazioni;

2. indirizzo internet personalizzato;

3. app smartphone personalizzata;

4. materiale divulgativo (template per poster, template per flyer, banner).

104 maioralabs.it, pagina: Chi siamo, http://www.maioralabs.it/noi/, (ultimo accesso: 01 Febbraio2015).

105 maioralabs.it, pagina: Progetto Decoro Urbano, http://www.maioralabs.it/nostriprogetti/decorourbano/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

106 Per l'adesione è necessaria la sottoscrizione di due moduli: Accordo di licenza grauita, Disposizioni particolari. Entrambi i moduli vanno firmati dal Sindaco, da un suo delegato o accompagnati ad una delibera di giunta. Una volta firmati vanno inviati via PEC oppure per mezzo posta tradizionale in duplice copia presso la sede dell'azienda. Entrambi i documenti sono liberamente consultabili sul sito del progetto: decorourbano.org, pagina: Homepage, http://www.decorourbano.org/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

75

Una funzione importante svolta direttamente dalla società fornitrice è quella di

filtrare le segnalazioni, come indicato nel documento Presentazione ai Comuni: “Il

team di Maiora Labs effettua un controllo preventivo impedendo la pubblicazione di

segnalazioni non pertinenti o la violazione delle condizioni di utilizzo”107.

Ogni segnalazione, passato il primo filtro di pertinenza, viene pubblicata nella

piattaforma web e nel pannello di controllo del Comune. Le segnalazioni vengono

visualizzate su una mappa dando la possibilità all’operatore di monitorare

costantemente il territorio al fine di organizzare al meglio gli interventi anche in base

alla tipologia di segnalazione. Ci sono infatti varie categorie segnalabili:

– rifiuti;

– vandalismo e incuria;

– dissesto stradale;

– zone verdi;

– segnaletica;

– affissioni abusive.

L’ente preposto gestisce gli interventi richiesti in base alle priorità e comunica lo

status dell’operazione: IN ATTESA, IN CARICO, RISOLTA. La risoluzione di un

problema ottiene ampia visibilità in rete e raggiunge rapidamente la community. E’

possibile infatti informare automaticamente i cittadini in merito allo stato delle loro

segnalazioni e/o di quelle relative alla loro zona.

107 decorourbano.org, pagina: Presentazione ai Comuni scaricabile in PDF, http://www.decorourbano.org/docs/Decoro_Urbano.pdf, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

76

Nella Presentazione ai Comuni viene sottolineata la rilevanza del progetto in

ambito di e-Government108 facendo riferimento ad altri progetti simili attivi a livello

internazionale109. L’aspetto social permette l’utilizzo mirato della rete per comunicare

la presenza istituzionale sul territorio attraverso l’attenzione costante alle tematiche

di decoro urbano, e infine la completa integrazione con i social network permette

risonanza mediatica agli interventi e costruzione del consenso nelle community

locali.

Per ciò che attiene ai risultati realizzati è stato pubblicato a Settembre 2014

un’infografica sulla Prima indagine Nazionale di Decoro Urbano, parzialmente

riportata di seguito110:

108 “L'Amministrazione digitale o e-government (a volte anche governo elettronico o e-gov) è il sistema di gestione digitalizzata della pubblica amministrazione, il quale - unitamente ad azioni di cambiamento organizzativo - consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi informatici, grazie all’uso delle tecnologie dell'informazione e dellacomunicazione (TIC), allo scopo di ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini ed imprese) sia servizi più rapidi, che nuovi servizi, attraverso - ad esempio - i siti web delle amministrazioni interessate”, wikipedia.org, voce: Amministrazione digitale, http://it.wikipedia.org/wiki/Amministrazione_digitale, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

109 Esempi di progetti attivi in Nord Europa, Stati Uniti, Australia, India, Giappone: NeighborGods.net, SeeClickFix.com, FixMyStreet.ca.

110 La versione completa è riportata in Appendice 5.

77

Figura 2 – Infografica Decoro Urbano – Comuni attivi

Figura 3 – Infografica Decoro Urbano – Segnalazioni

78

Figura 3 – Infografica Decoro Urbano – Popolazione

4.3 - Prossimità informativa messa a sistema

Rispetto ad altri modi in cui il cittadino può effettuare segnalazioni ad un ufficio

comunale questa modalità presenta delle caratteristiche più performanti sintetizzabili

in:

1. migliore qualità dell'informazione trasmessa;

2. gestione automatica dell’informazione;

3. monitoraggio post-segnalazione.

Frame 1 - Prossimità fisica e informativa

La prossimità fisica temporanea al problema pone il cittadino in una posizione

privilegiata rispetto alla disponibilità di quell'informazione. Si manifesta l’occasione

79

di una prossimità informativa utile. Secondo gli attributi esposti nel capitolo 2 questa

prossimità informativa:

● è diretta, trattandosi di una prossimità fisica al problema;

● è esplicita, in quanto il problema si mostra nella sua evidenza;

● è casuale, in quanto il cittadino si trova casualmente davanti al problema.

Come già osservato, la prossimità informativa utile è sfruttabile solo in presenza di

un sistema in grado di valorizzarla. In questo caso il soggetto incaricato a risolvere il

problema è l'amministrazione comunale che, in qualche modo, deve disporre

dell'informazione per intervenire. Grazie al sistema Decoro Urbano

l'amministrazione può integrare nel suo sistema informativo tutta una serie di dati

ottenendo un vantaggio sia quantitativo, in quanto i cittadini sono numericamente

superiori rispetto alle risorse umane del Comune e vivono il territorio centimetro per

centimetro, sia dal punto di vista qualitativo, aspetto trattato nel prossimo frame.

Frame 2 - Aspetti qualitativi dell’informazione ed efficienza del sistema

I dati trasmessi possono definirsi ricchi in quanto il sistema permette solo foto-

segnalazioni geolocalizzate. Per evidenziare il salto di qualità a livello complessivo

ottenuto grazie a questo sistema è utile proporre una sintetica comparazione con

un’altra modalità di segnalazione, quella telefonica:

In una segnalazione telefonica:

1. non è previsto un riscontro fotografico oggettivo (se non mediante

un’ulteriore comunicazione);

80

2. la posizione del problema è comunicata in modo meno preciso rispetto a una

localizzazione automatica prodotta dal sistema GPS111;

3. un impiegato deve registrare l'informazione, utilizzando quindi tempo;

4. il cittadino può effettuare una segnalazione solo in orari e giorni specifici,

sperando di contattare l'ufficio giusto, problema che renderebbe ancora più

inefficiente il processo.

Pare evidente la differenza in termini di risorse da impiegare per la sola fase di

registrazione delle segnalazioni con modalità telefonica, che il Comune deve

comunque mantenere attiva per via di fasce della popolazione soggette al digital-

divide. Nel nostro caso, per l'amministrazione viene a crearsi un nuovo canale

informativo altamente efficiente da integrare a quelli già esistenti generando un

alleggerimento generale del carico di lavoro per gestire la fase di raccolta

segnalazioni.

Frame 3 - Prossimità informativa post-segnalazione

In questo frame emergono due aspetti molto interessanti legati alla continuità. Il

primo aspetto riguarda la continuità vissuta dal cittadino-utente che resta in contatto111 “Il Sistema di Posizionamento Globale (in inglese: Global Positioning System, abbreviato

GPS, a sua volta abbreviazione di NAVSTAR GPS, acronimo di NAVigation Satellite Timing And Ranging Global Positioning System o di NAVigation Signal Timing And Ranging Global Position System) è un sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile che, attraverso una rete satellitare dedicata di satelliti artificiali in orbita, fornisce ad un terminale mobile o ricevitore GPS informazioni sulle sue coordinate geografiche ed orario, in ogni condizione meteorologica, ovunque sulla Terra o nelle sue immediate vicinanze ove vi sia un contatto privo di ostacoli con almeno quattro satelliti del sistema. La localizzazione avviene tramite la trasmissione di un segnale radio da parte di ciascun satellite e l'elaborazione dei segnali ricevuti da parte del ricevitore”, wikipedia.org, voce: Sistema di Posizionamento Globale, http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_di_Posizionamento_Globale, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

81

con la segnalazione e, soprattutto, con i suoi effetti. Grazie al monitoraggio viene a

crearsi una nuova dinamica partecipativa che non termina nel momento della

segnalazione, ma si estende sino alla sua risoluzione. Definibile appunto con

l’espressione “dalla culla alla tomba”. Il secondo aspetto di continuità è

rappresentato dal carattere social del sistema Decoro Urbano che, oltre ed essere

pensato secondo il principio dell'Open government112, è ben integrato con gli altri

principali social network. Ciò permette di poter condividere le segnalazioni su altre

piattaforme con il doppio obiettivo di diffondere la visibilità dello strumento e

stimolare le amministrazioni locali ad aderire al progetto.

4.4 - Intelligenza collettiva, territorio e partecipazione

Questo caso offre l’opportunità di osservare i benefici di un’intelligenza collettiva

locale in azione. Lévy113 definisce l’intelligenza collettiva come la “somma delle

informazioni trattenute individualmente dai membri del gruppo e resa disponibile

112 “L'espressione "open government" (letteralmente "governo aperto") si intende un concetto di governance a livello centrale e locale, basato su modelli, strumenti e tecnologie che consentono alle amministrazioni di essere “aperte” e “trasparenti” nei confronti dei cittadini. In particolare l'Open government prevede che tutte le attività dei governi e delle amministrazioni dello stato debbano essere aperte e disponibili, al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico sull’operato”, wikipedia.org, voce: Open Government, http://it.wikipedia.org/wiki/Open_government, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

113 “Pierre Lévy (Tunisi, 1956) è un filosofo francese che studia l'impatto di Internet sulla società. Allievo di Michel Serres e Cornelius Castoriadis alla Sorbona, specializzatosi a Montreal, studioso delle implicazioni culturali dell'informatizzazione, del mondo degli ipertesti, e degli effetti della globalizzazione, è titolare di una cattedra di intelligenza collettiva all'università di Ottawa. Pierre Lévy si interessa di computer e Internet, come strumenti per aumentare le capacità di cooperazione non solo della specie umana nel suo insieme, ma anche quelle di collettività come associazioni, imprese, gruppi locali, etc. Egli sostiene che il fine più elevato di Internet è l'intelligenza collettiva[...]”, wikipedia.org, voce: Pierre Lévy, http://it.wikipedia.org/wiki/Pierre_L%C3%A9vy, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

82

qualora ce ne fosse bisogno”114. Affiancando a questo concetto la dimensione locale è

possibile pensare il territorio in termini di una rete di connessioni comunicative alla

quale partecipano allo stesso titolo sia le istituzioni sia i cittadini. Dove questi ultimi,

se considerati e "trattati" come soggetti "esperti" del territorio, diventano portatori di

contributi attivi, in direzione del potenziamento di quel capitale sociale ritenuto

ormai la leva fondamentale del processo di sviluppo della collettività.

Molto spesso, la conoscenza dei problemi locali è diffusa e allo stesso tempo

tacita. Con la conseguenza che i problemi si protraggono e aggravano nel tempo

generando prima indignazione e poi rassegnazione. Queste dinamiche producono

disaffezione nei confronti delle istituzioni impedendo la formazione di quella

componente immateriale denominata capitale sociale, inerente alla struttura di

relazioni fra due o più persone che si modificano in modo da facilitare azioni

positive. Al contrario, l’introduzione di strumenti e pratiche idonee si dimostra una

soluzione capace di generare efficienza nei processi, risparmiando risorse impiegabili

altrove, e valorizzare le relazioni tra diversi attori sociali che nel sistema

interagiscono generando sviluppo.

Dando la possibilità al cittadino di comunicare “meglio”115 con le amministrazioni

pubbliche il rapporto tra cittadini e amministrazioni cambia. Per le amministrazioni

cambiano le modalità di gestione del territorio e per i cittadini cambia la percezione

sia del territorio sia del rapporto con le istituzioni. Questo significa sfruttare

114 P. Lévy, L'intelligenza collettiva: per un'antropologia del cyberspazio, traduzione di M. Colò e D. Feroldi, Feltrinelli, Milano 2002, p. 209.

115 In questo caso comunicare “meglio” vuol dire rendere più efficiente l'azione comunicativa mediante sistemi e regole che rendono l'informazione trasmessa più precisa e più leggera grazie a modalità di acquisizione predisposte informaticamente.

83

l'intelligenza collettiva e rafforzare come riflesso anche la percezione di prossimità

istituzionale tra cittadino e amministrazioni pubbliche. Grazie all'introduzione di

strumenti digitali e sistemi informativi diffusi è possibile recuperare quelle risorse

informative sparse, cioè disseminate su un’ampia superficie territoriale che la

comunità locale vive e conosce, ovvero il patrimonio informativo geograficamente

localizzato. Se la partecipazione sporadica del cittadino alla vita pubblica, viene

valorizzata, quell’azione potrebbe evolvere nello sviluppo di comportamenti utili

all’intera collettività.

Henry Jenkins116, in Cultura convergente117, ci dice che partecipare significa poter

svolgere un ruolo attivo in un avvenimento o in un processo. In questa chiave d

lettura partecipare significa poter influire sull’esito del processo ed è questo il profilo

che distingue la partecipazione da altre forme di interazione con cui spesso viene

confusa come la comunicazione, l’informazione, il dialogo. L’importanza della

partecipazione può essere letta sotto il profilo dell’ampliamento della democrazia

-maggiore informazione, maggiore interazione tra cittadini e decisori -ma anche

come opportunità per permettere ai cittadini singoli o ai soggetti organizzati di116 “Henry Jenkins (Atlanta, 4 giugno 1958) è un accademico e saggista statunitense che si

occupa di media, comunicazione e giornalismo. [...] Fra i suoi oggetti di interesse si segnalano i rapporti fra testo e lettore, la crescita delle fan culture (le espressioni artistiche dal basso che gli appassionati di generi culturali anche minori producono in via autonoma) e lo sviluppo dei franchise dell'industria dell'intrattenimento. Jenkins studia inoltre il fenomenodelle culture partecipative nell'ottica della New media Literacy, la capacità da parte di giovanie di adulti di acquisire le competenze necessarie per essere fruitori consapevoli e partecipanti attivi della cultura che nasce nel contesto dei nuovi media. I temi trattati in quest'ottica variano dalle modalità di apprendimento, all'intelligenza collettiva, alla comunicazione transmediale, al gap di partecipazione, ai problemi etici legati al mondo dei nuovi media. Unadefinizione del concetto di cultura partecipativa si trova nel suo saggio Culture partecipative e competenze digitali”, wikipedia.org, voce: Henry Jenkins, http://it.wikipedia.org/wiki/Henry_Jenkins, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

117 H. Jenkins, Cultura convergente, Maggioli Editore, aprile 2014.

84

assumere, in una logica di sussidiarietà, ruoli propositivi, deliberativi ed attuativi nei

processi di governo e trasformazione del territorio. ( Le modalità di elaborazione del

discorso politico sono destinate a mutare pelle ) : l’ex cittadino «informato» diventa

ora un cittadino «monitorante»; la partecipazione inizia ad organizzarsi secondo

«affiliazioni di tipo tattico, temporaneo e volontario». Il rischio è che “la democrazia

digitale sia decentralizzata, non equamente distribuita, profondamente

contraddittoria”118. Di qui la necessità, che è anche una responsabilità della classe

politica, di spingere sul terreno della media-education: il digital divide non riguarda

solo l’accesso alla rete, ma anche la capacità di saper decodificare i segnali della

cultura convergente e sviluppare le competenze per prendervi parte. Anche Dominici

affronta questo tema sottolineando che “la comunicazione [...] è [un] processo sociale

di condivisione della conoscenza [...] e, considerando fondata l’equazione

conoscenza = potere, ne consegue che tutti i processi, le dinamiche e gli strumenti

finalizzati alla condivisione della conoscenza non potranno che determinare una

condivisione del potere o, comunque, una riconfigurazione dei sistemi di potere e

delle gerarchie all’interno delle organizzazioni. Tuttavia occorre ribadire, ancora una

volta, che una cittadinanza realmente attiva e partecipe del bene comune non si

realizza soltanto con cittadini “connessi”, esperti “internauti”, in grado di accedere

alle informazioni disponibili online. Non è una questione soltanto di competenze

tecniche e/o digitali. Un sistema politico che intenda essere realmente democratico

118 Ivi, p. 226.

85

ha bisogno di cittadini informati e criticamente formati e di una sfera pubblica che

sappia riguadagnare una sua autonomia dalla politica”119.

Francesca Di Donato, nel web book Che cos'è il social software? Architettura

delle reti e politiche del nuovo discorso scientifico, affronta il tema della

collaborazione mediata dal software e propone un aspetto a mio avviso significativo

rispetto alla potenzialità del software, specie nell'accezione social: “con l'espressione

si intendono applicazioni orientate ad aiutare la collaborazione fra gruppi che

lavorano a distanza, includendo tanto le tecnologie sottostanti, quanto gli aspetti

sociali implicati”, e poi in un alto punto riporta questa citazione: “Code is law”,

scriveva nel 1999 Lawrence Lessig. «Il controllo del codice è potere. Per i cittadini

del cyberspazio, il codice – testo arcano scritto in linguaggio altamente formalizzato,

tipicamente accessibile a pochi privilegiati - è il nesso attraverso cui le intenzioni si

realizzano e il design prende forma. Esso sta diventando un tema cruciale nel

contesto politico»”. Immaginare come evolverà quest’affermazione in una società in

cui ci sono più smartphone che persone potrebbe essere un buon modo per ripensare

la vita pubblica e la gestione del bene comune.

119 Intervista a Piero Dominici da Marco Minghetti pubblicata il 17 Novembre 2014 nella rubrica “novà” del ILSOLE24ORE.COM, ilsole24ore.com, pagina: Un nuovo umanesimo per la società interconnessa, http://marcominghetti.nova100.ilsole24ore.com/2014/11/17/un-nuovo-umanesimo-per-la-societa-interconnessa/, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015).

86

CONCLUSIONI

Vedi cara,certe crisi son soltantosegno di qualcosa dentroche sta urlando per uscire.

FRANCESCO GUGGINI120

Ogni crisi è portatrice di un messaggio: c'è qualcosa che non va. Compiere degli

sforzi per comprendere quale sia il problema, oltre ad essere fondamentale per

tentare di risolverlo, è l'esercizio principale che alimenta lo sviluppo e, a lungo

andare, rende più capaci di affrontare le avversità. Questo processo è attribuibile sia

allo sviluppo della persona nel corso della vita, sia dell'umanità nel corso della storia.

Il problema è che oggi, nell'era dell'antropocene, la crisi ambientale avanza a ritmi

esponenziali e “le chiacchiere stanno a zero”.

Il problema ecologico, questa volta inteso globalmente come squilibrio ambientale

e sociale, ci è sempre più prossimo e non c'è campo del sapere che non sia coinvolto.

La prossimità al problema fortunatamente offre anche occasioni di conoscenza e di

stimolo per adottare nuovi comportamenti. Come evidenziato nei due casi proposti, e

rappresentano solo una goccia nell'oceano di iniziative e progetti di questo tipo121,

stanno emergendo nuove mentalità ecologiche di tipo economico e civico. Le

120 F. Guggini, canzone: Vedi cara, album: Due anni dopo, EMI, gennaio 1970. 121 Per approfondimenti: M. Mainieri, Collaboriamo! Come i social media ci aiutano a lavorare

e vivere bene in tempo di crisi, Milano, Ulrico Hoepli Editore S.p.A., 2013. D. Tarozzi, Io faccio così. Viaggio in camper alla scoperta dell'Italia che cambia, Milano, Chiarelettere editore Srl, terza edizione Aprile 2014. M. Yunus, Si può fare! Come il business sociale può creare un capitalismo più umano, Milano, Prima edizione nell'”Universale economia” - SAGGI, settembre 2012. A. Galdo, L'egoismo è finito. La nuova civiltà dello stare insieme, Torino, Giulio Einaudi editore s.p.a., 2012.

87

responsabilità individuali, sia nel ruolo di consumatori122 che in quello di cittadini, si

stanno facendo largo nella complessità che avvolge i fenomeni, aumenta l'incertezza

e ne offusca la comprensione. L'innovazione tecnologica e sociale ricopre un ruolo

rilevante in quanto offre materialmente l'opportunità di comprendere, riducendo la

complessità al fine di ottenere una visione globale coerente e utile, formare nuove

consapevolezze, rendere disponibili strumenti idonei all'azione collettiva e infine

contribuire a generare il cambiamento che tende all'idea di sviluppo proposta in

questo lavoro.

Per le società contemporanee, soprattutto nei termini di “società complesse,

connesse e interdipendenti”, questa situazione rappresenta una grande opportunità

evolutiva. Pur correndo il rischio di esagerare, penso davvero che questa sia

un'occasione per compiere notevoli passi avanti: ad esempio rimettere al giusto posto

il ruolo dell'economia rispetto all'uomo123; ripensare il gigantismo delle

122 Un caso di rilevanza straordinaria è rappresentato dai Gruppi d'Acquisto Solidale, meglio noticome GAS. I Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) sono gruppi di persone che acquistano insieme, seguendo il principio della solidarietà, che li porta a preferire produttori piccoli e locali, rispettosi dell'ambiente e delle persone, con cui entrare in relazione diretta. Il concetto che sta alla base dei GAS è quello di "filiera corta", cioè l'avvicinamento fra produttore e consumatore finale, sia in termini geografici, privilegiando le aziende più vicine, sia in termini "funzionali", tagliando gli intermediari quali i grossisti e i negozianti. Nel caso dei GAS la filiera è la più corta possibile, infatti i consumatori si rivolgono direttamente ai produttori. I criteri con cui gli aderenti ai GAS selezionano prodotti e produttori sono quelli classici del consumo critico, senza però mai perdere di vista la qualità del prodotto, che è normalmente di fascia medio-alta. L'obiettivo dei membri dei GAS non è quello di risparmiare, ma quello di acquistare prodotti rispettosi dell'ambiente e delle persone: il fatto di farlo in gruppo e rivolgendosi direttamente ai produttori, porta anche ad una sostanziale riduzione del prezzo rispetto ad un prodotto delle medesime caratteristiche acquistato in negozio.

123 E. F. Schumacher, Buon lavoro - Crescita individuale e benessere collettivo: il senso del lavoro umano nei testi inediti dell'autore di Piccolo è bello, Traduzione di Elena Recchia dall'originale inglese Good Work, Harper Colophon, New York. Verena Scumacher ©1979. Redazione di Antonio Airoldi. Coordinamento di Paolo Giorno. Como, I edizione 1995.

88

organizzazioni pubbliche e private124; restituire il maltolto ai popoli che pagano il

prezzo dell'opulenza occidentale125; ripensare al valore del lavoro umano126; e infine

alla sua felicità. Sarà forse questo l'obiettivo ultimo dello sviluppo? Il Presidente

Mujica, a tal proposito, si esprime molto chiaramente in chiusura del suo intervento

alla conferenza internazionale sullo sviluppo sostenibile Rio+20:

I miei compagni lavoratori lottarono molto per le 8 ore di lavoro, ed ora ne stanno ottenendo 6.

Chi ottiene 6 ore, però, ottiene 2 lavori, pertanto lavora più di prima. Perché? … Perché deve

pagare un mucchio di rate: il motorino che ha comprato, l’automobile che ha comprato, e paga

rate! E paga rate! E quando arriva a estinguere il debito è un vecchio reumatico come me. E la

vita gli è passata davanti! E uno si fa questa domanda: è questo il destino della vita umana?

Queste sono cose molto elementari: lo sviluppo non può essere contro la felicità! Deve essere

a favore della felicità umana! Dell’amore! Della terra! Delle relazioni umane! Di prendersi cura

dei figli! Di avere amici! Di avere ciò che è elementare! Precisamente! Perché questo è il tesoro

più importante che abbiamo. Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si

chiama: la felicità umana! Grazie.127

Pur riconoscendo il carattere utopico dei propositi appena esposti, almeno secondo

le ideologie capitaliste, produttiviste e consumiste dominanti, penso sia essenziale

nel contesto attuale porsi qualche interrogativo anziché accettare a priori la realtà

imposta, come d'altronde propone anche Mujica. Come nasce altrimenti

l'innovazione? Se tutto è immutabile solo perché già c'è, le parole progresso,

sviluppo e innovazione non avrebbero alcun senso. Avere dubbi, anche e soprattutto

124 Riflessione personale: “mentre cammini non ti accorgi se stai calpestando una formica, perché dovrebbe essere diverso per una multinazionale che per molti aspetti è più potente di uno Stato?”.

125 P. De Sanctis Ricciardone, Il fardello dell'uomo bianco, Bergamo, Minerva Italica, 1978.126 E. F. Schumacher, Buon lavoro - Crescita individuale e benessere collettivo: il senso del

lavoro umano nei testi inediti dell'autore di Piccolo è bello, Traduzione di Elena Recchia dall'originale inglese Good Work, Harper Colophon, New York. Verena Scumacher ©1979. Redazione di Antonio Airoldi. Coordinamento di Paolo Giorno. Como, I edizione 1995.

127 Traduzione e trascrizione dell'intervento, youtube.com, voce: IL MIGLIOR DISCORSO DEL MONDO - Presid Josè Mujica - ITA - ENG - ESP, https://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015), discorso integrale in appendice.

89

sulle proprie idee, favorisce il ragionamento, stimola la ricerca, e per finire alimenta

quel processo denominato sviluppo. Più menti si attivano, collaborano, partecipano,

vivono. E' questa l'idea, e non si tratta di una rivoluzione, ma di una evoluzione. In

una società orientata all'evoluzione, la complessità diventa uno strumento operativo

al servizio dello sviluppo. Energia, risorse materiali e immateriali, nonché la vita

umana, non sarebbero in alcun modo oggetto di speculazione. Non è forse questa

un'idea maggiormente aderente agli ideali di sostenibilità ambientale e sociale dettati

nei trattati internazionali sottoscritti da mezzo mondo?

Come suggerisce Luigi Zoja128, in Utopie minimaliste129, “Gli errori dell'utopia non

andrebbero risolti rinunciando all'utopia, ma rinunciando agli errori. Anche nel

secolo scorso si commetteva uno sbaglio psicologico ancora prima che politico: la

maggioranza degli utopisti si interessava alle proprie fantasie sull'uomo più che agli

uomini reali. Il secolo presente rischia invece di non avere più utopie perché, venduta

l'anima agli oggetti,è al contrario incapace di quell'esercizio critico della fantasia che

costituisce un passaggio obbligato per il bambino che voglia diventare uomo”130.

Secondo Zoja questo passaggio psicologico dell'umanità da uno stadio evolutivo di

“bambino” a quello di “adulto” non necessita di eroi, ideologie o rivoluzioni,

considerate al contrario le utopie massimaliste che hanno caratterizzato il XX secolo

128 “Luigi Zoja (Varese, 19 agosto 1943) è uno psicoanalista italiano.Laureato in Economia, ha compiuto le prime ricerche sociologiche nella seconda metà degli anni sessanta. Ha studiato presso il C. G. Jung Institut di Zurigo. I suoi saggi e libri sono pubblicati in 14 lingue”, wikipedia.org, voce: Luigi Zoja, http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Zoja, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

129 L. Zoja, Utopie minimaliste. Un mondo più desiderabile anche senza eroi, Milano, Chiarelettere editore srl, ottobre 2013.

130 Ivi, p. 6.

90

e, a dirla tutta, si sono dimostrate strumenti di manipolazione dell'inconscio

individuale e collettivo. Il concetto di utopie minimalise nasce in contrapposizione al

modello massimalista e include tutte quelle piccole idee e azioni che

quotidianamente ognuno può compiere senza puntare a cambiare il mondo, senza la

necessità di ottenere l'attenzione delle masse e soprattutto senza rendere la persona

uno della massa. Le utopie minimaliste puntano a migliorare la realtà individuale di

ognuno, grazie alla curiosità, alla riflessione, all'introspezione, ai dubbi sulle

abitudini, puntando quindi allo sviluppo personale di una coscienza critica che tenga

anche di conto la nostra natura irrazionale e le pulsioni emotive come costanti da

riconoscere, conoscere e accettare, in quanto ineludibili.

È in questo complesso quadro sistemico (naturale, sociale, tecnologico ed

economico) che emerge il potenziale di prossimità sia come condizione oggettiva di

vicinanza utile, sia come strumento interpretativo e operativo al servizio dello

sviluppo della dimensione locale. Quella appunto vissuta e percepita individualmente

e socialmente nella quotidianità131, in cui oggi l'obiettivo è cercare di imitare gli

equilibri e l'efficienza del miglior motore termodinamico132 esistente: la natura.131 P. Berger e T. Luckmann, La realtà come costruzione sociale, edizione originale: The Social

Construction of Reality, Garden City, New York, Doubleday and Co., 1966. Copyright © 1966 by Peter L. Berger e Thomas Luckmann. Copyright © 1969 by Società editrice il Mulino, Bologna. Traduzione di Marta Sofri Innocenti e di Alessandro Sofri Peretti, 2011.

132 “L'ambiente è energia, sotto forma materiale, ed è organizzato come un complesso motore termodinamico; il più complesso e perfetto esistente. L’organizzazione sociale ed economica del mondo futuro passa attraverso la comprensione dell’ambiente e dei principi sui quali è strutturato. […] [L'ambiente naturale] per poter funzionare correttamente è stato progettato utilizzando la massima variabilità possibile al più basso livello energetico permesso; ottenendo così il massimo rendimento per l’energia utilizzata. [...] L’attuale sistema socioeconomico non ha pensato fino a poco tempo fa alla questione del massimo rendimento energetico ma a quella del massimo rendimento economico. Le due cose, mantenendo l’attuale sistema, non sono coerenti. Spesso utilizziamo sistemi a massima specializzazione, monospecifici, con alti consumi energetici e conseguenti bassi rendimenti. Tutto ciò è il frutto

91

di quella condizione culturale e quindi socioeconomica generata dall’Illuminismo, ultimo stadio evolutivo della scienza gallileiana, ed era di passaggio verso una comprensione nuova e più integrata del mondo che ci circonda”, ecosostenibile.org, pagina: Il Motore Termodinamico, http://www.ecosostenibile.org/termotore.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015), dati del Congresso dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Italiani del 2003, autore Guido Bissanti, agronomo che si occupa particolarmente di Sistemi Ambientali, Termodinamica Ambientale, Sviluppo Sostenibile e Analisi di Politiche Ambientali e Rurali, ecosostenibile.org, pagina: Autore, http://www.ecosostenibile.org/autore.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2013).

92

APPENDICE 1

Intervento integrale del Presidente Josè Muijica al summit RIO+20Traduzione e trascrizione dell'intervento del Presidente dell'Uruguay Josè Mujica allaconferenza sullo sviluppo sostenibile (UNCSD), denominata anche Rio+20 ( 20-22 Giugno 2012, Rio de Janeiro, Brasile).

youtube.com, voce: IL MIGLIOR DISCORSO DEL MONDO - Presid Josè Mujica - ITA - ENG - ESP, https://www.youtube.com/watch?v=3SxkMKTn7aQ, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

Intervento

Autorità presenti di tutte le latitudini e organismi,

molte grazie, e i nostri ringraziamenti al popolo del Brasile, e alla sua signora Presidente,

e molte grazie alla buona fede che sicuramente hanno manifestato tutti gli oratori che mi

hanno preceduto ed esprimiamo la intima volontà come governanti di accompagnare tutti gli

accordi che questa nostra povera umanità possa sottoscrivere senza dubbio ci permettono di

farci alcune domande a voce alta:

per tutta la sera si è parlato di sviluppo sostenibile, di tirare fuori masse immense dalla

povertà. Che cos’è che ci svolazza in testa? Il modello di sviluppo e di consumo attualmente

è quello delle società ricche. Mi domando: cosa succederebbe a questo pianeta se gli Hindu

avessero la stessa proporzione di auto per famiglia che hanno i tedeschi? Quanto ossigeno ci

resterebbe per poter respirare? Più chiaramente: il mondo oggi ha gli elementi materiali per

rendere possibile che sette, otto miliardi di persone possano avere lo stesso grado di consumo

e di spreco che hanno le più opulente società occidentali? Sarà possibile? O dovremo fare un

giorno un altro tipo di discussione? Perché abbiamo creato una civilizzazione, quella in cui

siamo, figlia del mercato, figlia della concorrenza, e che ha prodotto un progresso materiale

portentoso ed esplosivo. Però quello che era economia di mercato ha creato società di

mercato! E ci ha prodotto questa globalizzazione, che significa guardare a tutto il pianeta!

Stiamo governando la globalizzazione o è la globalizzazione che governa noi? E’ possibile

parlare di solidarietà e “che siamo tutti uniti”, in un economia basata sulla concorrenza

spietata? Fin dove arriva la nostra fratellanza? Nulla di questo lo dico per negare

l’importanza di questo evento. No! E’ per il contrario! La sfida che abbiamo davanti è di una

portata di carattere colossale e la grande crisi non è ecologica, è politica! L’uomo non

governa oggi…le forze che ha scatenato fino a quando le forze che ha scatenato governano

l’uomo…e la vita! Perché non veniamo sul pianeta per svilupparci in termini generali.

Veniamo alla vita cercando di essere felici. Perché la vita è corta e ci va via. E nessun bene

vale quanto la vita, e questo è elementare. Però se la vita mi va a sfuggire, lavorando e

lavorando per consumare un “plus”, e la società del consumo è il motore! Perché, in

93

definitiva, se si paralizza il consumo e si ferma l’economia, è il fantasma della stagnazione

per ognuno di noi. Però questo è iper-consumo, a sua volta, è quel che sta assalendo il

pianeta! E deve generare questo iper-consumo, cose che durano poco, perché si deve vendere

tanto! E una lampadina elettrica non può durare più di 1000 ore accesa. Ma ci sono

lampadine che possono durare 100mila /200mila ore! Però queste non si possono fare!

Perché il problema è il mercato, perché dobbiamo lavorare…e dobbiamo avere una

civilizzazione di uso e smaltimento! E siamo in un circolo vizioso! Questi son problemi di

carattere politico! Che ci stanno dicendo la necessità di iniziare a lottare per un’altra cultura.

Non si tratta di regredire all’uomo delle caverne, ne di avere un “monumento

dell’arretratezza”. E’ che non possiamo indefinitamente continuare ad essere governati dal

mercato, ma che dobbiamo governare il mercato! Per questo dico che il problema è di

carattere politico…nel mio umile modo di pensare. Perché…i pensatori antichi definivano…

Epicuro… Seneca… gli (Indios) Aymara… “Povero non è chi possiede poco, ma veramente

povero è chi necessita infinitamente tanto” e desidera, e desidera e desidera sempre più.

Questa è una chiave di carattere culturale. Quindi… saluto lo sforzo e gli accordi che si

fanno. E lo accompagno, come governante. Perché so che alcune delle cose che sto dicendo

“stridono”. Però dobbiamo renderci conto che la crisi dell’acqua, dell’aggressione

ambientale non è una causa. La causa è il modello di civilizzazione che abbiamo costruito. E

ciò che dobbiamo rivedere è il nostro modo di vivere! Perché? Appartengo a un piccolo

paese, molto ben dotato di risorse naturali per vivere. Nel mio paese ci sono 3 milioni di

abitanti, poco più, 3 milioni e 200… Però ci sono 13 milioni di vacche delle migliori al

mondo. E un 8-10 milioni di ovini stupendi. Il mio paese è esportatore di cibo, di latticini, di

carne. E’ una pianura, quasi il 90% del suo territorio è utilizzabile. I miei compagni

lavoratori lottarono molto per le 8 ore di lavoro, e ora stanno ottenendo 6 ore! Però chi

ottiene 6 ore ottiene 2 lavori, pertanto lavora più di prima. Perché? Perché deve pagare un

mucchio di rate: il motorino che ha comprato, l’automobile che ha comprato, e paga rate! E

paga rate! E quando arrivi a estinguere il debito è un vecchio reumatico come me, e la vita

gli va via! E uno si fa questa domanda: E’ questo il destino della vita umana? Queste cose

sono molto elementari: lo sviluppo non può essere contro la felicità! Deve essere a favore

della felicità umana! Dell’amore! Della terra! Delle relazioni umane! Di prendersi cura dei

figli Di avere amici! Di avere l’elementare! Precisamente! Perché questo è il tesoro più

importante che hanno. Quando lottiamo per l’ambiente, il primo elemento dell’ambiente si

chiama: la felicità umana! Grazie.

94

APPENDICE 2

Antropocene (articolo del 23 Gennaio 2015 corriere.it)data pubblicazione: 23 Gennaio 2015 in corriere.it sezione SCIENZEcorriere.it, pagina: Antropocene: l’attuale era geologica è iniziata con la prima bomba atomica, http://www.corriere.it/scienze/15_gennaio_21/antropocene-era-geologica-bomba-atomica-aff44af6-a188-11e4-8f86-063e3fa7313b.shtml, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

LA DECISIONE PRESENTATA AL WORLD ECONOMIC FORUM DI DAVOS

Antropocene: l’attuale era geologica è iniziata con la prima bomba atomica16 luglio 1945: il Trinity Test nel New Mexico, prova generale dell’ordigno di Hiroshima, segna l’inizio di una nuova fase. Anche geologica di Eva Perasso

C’è un tempo geologico in cui l’intervento umano è accelerato talmente da aver modificato l’ambiente

con un impatto nuovo, dirompente e più rapido rispetto al passato. È l’era geologica in cui oggi viviamo, iniziata, secondo gli studiosi, negli anni Cinquanta circa o più precisamente il 16 luglio

1945, data in cui nel deserto del New Messico fu fatta detonare la prima bomba atomica. Con il primo test nucleare della storia del mondo e pochi giorni prima dell’attacco di Hiroshima la Terra entrava

dunque nell’era dell’Antropocene (dal greco Anthropos, uomo, e koinos, recente). La ricerca - apparsa recentemente sulla rivista specializzata Quaternary International - è stata presentata nel corso del

World Economic Forum di Davos.

AntropoceneDa molti anni geologi, esperti in stratigrafia, scienziati, climatologi, discutono su quale sia la data in

cui l’Olocene, iniziato 11 mila anni fa, si sia concluso. Il termine Antropocene venne coniato già nel 2000 dal chimico olandese premio Nobel Paul Crutzen, mentre la data-simbolo del 16 luglio 1945 è

frutto di una ricerca compiuta da un gruppo internazionale di studiosi facenti parte dell’Anthropocene Working Group (Awg), in cui lo stesso Crutzen è incluso e capitanata da Jan Zalasiewicz

dell’Università di Leicester.

Data simbolicaPer lo studioso britannico la scelta è simbolica: «Come ogni confine geologico, la data non è un

marcatore perfetto, ma è una opportunità per evidenziare dove sia partito il cambiamento a livello planetario a opera dell’uomo». Questa proposta, cui sottende una decisione dunque geologica prima

che storica, dovrà essere accettata e approvata dall’intero gruppo e ufficialmente sancita dalla Commissione internazionale di stratigrafia (Ics), che si pronuncerà sul tema entro il 2016. Per il

momento la ricerca è stata presentata a Davos al World Economic Forum. La motivazione del cambiamento geologico è insita nell’esplosione stessa dell’atomica: da quel momento infatti alcuni

isotopi radioattivi sono entrati a far parte anche degli strati delle rocce sedimentarie. A questo si

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aggiungono altri inequivocabili interventi umani: la diffusione della plastica a partire dagli anni

Cinquanta ha modificato il tipo di sedimenti depositato sui fondi marini, per esempio, e ancora ha cambiato la struttura dei ghiacci, tracciando così un confine e una differenza marcata rispetto al

passato, data dall’intervento e dalla responsabilità umana.

L’inizio di una nuova eraEsistono proposte alternative alla data di detonazione dell’atomica: molti geologi sostengono che il

tempo in cui l’uomo iniziò con il suo operato a compromettere e plasmare la Terra va fatto risalire alladiffusione dell’agricoltura (la sua invenzione corrisponde a 10mila anni fa circa), altri ancora

sostengono che sia utile guardare alla rivoluzione industriale (dalla fine del Settecento), mentre alcuni studiosi pensano che il cambiamento dirompente debba ancora avvenire. In termini geologici, ciò non

deve stupire: i ragionamenti dei geologi abbracciano migliaia e spesso milioni di anni, piuttosto che i tempi brevi su cui siamo abituati a discernere.

I 24 indicatori del Sistema Terra

A motivare e rinforzare la teoria proposta dal gruppo di 26 geologi dell’Awg si aggiunge uno studio pubblicato nei giorni scorsi, guidato dal professor Steffen della Australian National University. La

ricerca ha analizzato l’impatto dell’uomo sull’ambiente negli ultimi sessant’anni proprio a partire dalla data contraddistinta come inizio dell’Antropocene e ha scelto 24 indicatori globaliche

testimonierebbero come l’attività umana e soprattutto il sistema economico globale siano il primo driver del cambiamento del Sistema Terra, ovvero la somma dei processi umani, biologici, chimici,

fisici che interagiscono tra loro. Dei 24 indicatori, dodici riguardano in particolare l’azione umana (crescita economica, popolazione, consumo energetico, uso dell’acqua, trasporti, telecomunicazioni e

così via), e altri dodici riguardano invece l’ambiente (biodiversità, deforestazione, ciclo del carbonio, ciclo dell’azoto ne fanno parte).

La Grande accelerazione

I risultati dello studio evidenziano come in molti settori il forte processo di accelerazione del cambiamento dovuto all’intervento umano abbia già portato la Terra a superare il limite, e questo è

avvenuto soprattutto a partire dagli anni Cinquanta. Dal 1950 infatti i grandi cambiamenti mondiali sono direttamente collegati al sistema economico. Alcuni esempi: l’uso di fertilizzanti è aumentato di

otto volte, l’uso di fonti di energia è aumentato di cinque volte, la popolazione che abita nei centri urbani è aumentata di sette volte. A livello ambientale, sempre a partire dagli anni Cinquanta si è avuta

una accelerazione nei danni subiti alla biosfera e all’estinzione di diverse specie, nel cambiamento climatico, nei livelli di sostanze inquinanti presenti nei mari. E proprio questo cambiamento, la cui

accelerazione è stata così drammatica e veloce a partire da 65 anni fa, è una delle motivazioni più fortiche sostengono la teoria dell’inizio dell’Antropocene nello stesso periodo.

96

APPENDICE 3

The Great Acceleration 2015 (articolo + indicatori)igbp.net, pagina: Great Acceleration, http://www.igbp.net/globalchange/greatacceleration.4.1b8ae20512db692f2a680001630.html, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

Great Acceleration

The second half of the 20th Century is unique in the history of human existence. Many human activites reached take-off points sometime in the 20th Century and sharply accelerated towards the end of the century.

The last 60 years have without doubt seen the most profound transformation of the human relationship with the natural world in the history of humankind.

The effects of the accelerating human changes are now clearly discernible at the Earth system level. Many key indicators of the functioning of the Earth system are now showing responses that are, at least in part, driven by the changing human imprint on the planet. The human imprint influences all components of the global environment - oceans, coastal zone, atmosphere, and land.

Dramatic though these human-driven impacts appear to be, their rates and magnitudes must be compared to the natural patterns of variability in the Earth system to begin to understand their significance.

The increase in atmospheric carbon dioxide concentration provides a useful measure with which to evaluate the rate and magnitude of human-driven change compared to natural variability. The human imprint on carbon dioxide is unmistakable. In December 2014, atmospheric carbon dioxide concentration stood at 399 parts per million by volume (ppmV), over 100 ppmV above the previous maximum level of around 280 ppmV recorded in the Vostok ice core.

Within the current limits of resolution of the ice-core records, the present concentration has been reached at a rate at least 10 and possibly 100 times faster than carbon dioxide increases at any other time during the previous 420 000 years. Thus, in this case human-driven changes are well outside the range of natural variability exhibited by the Earth system for thelast half-million years at least.

Over just the past few hundred years, human activities have clearly evolved from insignificance in terms of Earth system functioning to the creation of global-scale impacts that:

– are approaching or exceeding in magnitude some of the great forces of nature

97

– operate on much faster time scales than rates of natural variability, often by an order of magnitude or more

– taken together in terms of extent, magnitude, rate and simultaneity, have produced a no-analogue state in the dynamics and functioning of the Earth system.

The domino effect

Human impacts on the Earth system do not operate in separate, simple cause-effect responses. A single type of human-driven change triggers a large number of responses in the Earth system, which themselves cascade through the system, often merging with patterns of natural variability.

The responses seldom follow linear chains, but more often interact with each other, sometimes damping the effects of the original human forcing and at other times amplifying them. Responses become feedbacks, which in turn can lead to further forcings that can alter the functioning of the Earth system.

The nature of the Earth system’s responses to the increasing anthropogenic forcing is more complex than simple cause-effect relationships, such as greenhouse gas emissions causing global warming.

Fossil-fuel combustion produces a range of gases that have a large number of cascading effects. For example, carbon dioxide not only affects climate but directly affects how

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vegetation grows. It changes the carbonate chemistry in the ocean – the oceans are becomingmore acidic, which in turn affects marine organisms. Changing carbonate chemistry is a factor in the widespread decline of coral reefs around the world.

Fossil-fuel combustion also produces oxidising gases such as nitric oxide and sulphur dioxide that have well-known effects such as acidification and eutrophication of ecosystems.

However, these gases can eventually contribute to changes in fundamental Earth system functioning because of their indirect effects on the radiative properties of the atmosphere, and hence climate. The mechanisms are through reactions with other gases plus their impactson the ability of the atmosphere to cleanse itself through oxidation and other processes.

Aerosols produced by fossil-fuel combustion can fertilise or reduce plant growth, depending on the circumstances, and directly affect human health. They also lead to large-scale direct orindirect modifications of climate.

We can trace even more subtle effects back to fossil-fuel combustion. Increasing carbon dioxide levels affect the stomatal opening of terrestrial vegetation, reducing water vapour loss through the stomates. This results in higher water-use efficiency. This effect is especiallypronounced in semi-arid vegetation, and can lead to increased productivity through enhancedsoil moisture.

More generally, no two species react in an identical way to elevated atmospheric carbon dioxide concentration. This leads to changes in the competitive abilities of plants and hence to changes in species abundances and community composition. Fossil-fuel combustion cascades through the Earth system to become even a biodiversity issue.

Like fossil-fuel combustion, land-cover and land-use change also trigger widespread cascading effects at local, regional and global scales. We can show a few ways local effects of land-use change cascade through regional to global scales.

Multiple, interacting stresses

Global change does not operate in isolation but rather interacts with an almost bewildering array of natural variability modes and also with other human-driven effects at many scales. Especially important are those cases where interacting stresses cause a threshold to be crossed and a rapid change in state or functioning to occur.

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100

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APPENDICE 4

Accordi del gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”facebook.com, pagina: Accordi del gruppo “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, https://www.facebook.com/notes/amici-di-te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo/accordi-del-gruppo-te-lo-regalo-se-vieni-a-prenderlo/561588217191943, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

ACCORDI DEL GRUPPO "TE LO REGALO SE VIENI A PRENDERLO"

"EVOLVERSI" VUOL DIRE "UTILIZZARE AL MEGLIO LE

RISORSE"

Lo scopo di questo progetto è quello di REGALARE oggetti che possono essere

riutilizzati. Il fine è quello di diminuire l'inquinamento evitando le discariche; dove

spesso si trovano oggetti funzionanti o ancora in ottimo stato.

"TUTTI POSSIAMO ESSERE UNA RISORSA PER GLI ALTRI"

Pensiamo a quanti beni inutilizzati abbiamo nelle nostre case e potrebbero essere

utili ad altre persone? Possiamo costruire un contesto più collaborativo e

socialmente evoluto, contrapposto al modello competitivo a cui siamo stati educati

. Il nostro è un tentativo e siamo orgogliosi di aver trovato così tanta approvazione.

"ABBRACCIAMO IL PRINCIPIO DELLA COLLABORAZIONE E DELLA BUONA

FEDE"

Stiamo collaborando per favorire uno sviluppo sostenibile (ambientale, sociale ed

economico). Promuoviamo la collaborazione e la stima reciproca all'interno del

gruppo e vanifichiamo ogni forma di opportunismo.

La partecipazione di ogni membro é molto gradita se in linea con questi obiettivi.

Lieti di accogliervi vi diamo il benvenuto.

Salvatore Benvenuto (fondatore) e lo staff.

SITO UFFICIALE: www.benewpeople.com

102

I VIDEO:

PROMO "TE LO REGALO SE VIENI A PRENDERLO":

http://www.youtube.com/watch?v=7ZuWStl180Q

LA STORIA DELLE COSE : http://www.youtube.com/watch?v=fZdGPRThjrA

DOCUMENTARIO: HOME (terra) documentario: http://www.youtube.com/watch?

v=I1fQ-3-CEFg

DICONO DI NOI: www.facebook.com/561883230495775

"QUALCHE MINUTO PER LEGGERE GLI ACCORDI"

IL MEMBRO CHE PARTECIPA ALLE ATTIVITÀ DEL GRUPPO DICHIARA CHE IL

PROPRIO PROFILO FACEBOOK CORRISPONDE AL VERO E RIMANE

DISPONIBILE AD EVENTUALI VERIFICHE DA PARTE DEI MEMBRI E DEGLI

AMMINISTRATORI. NON ACCETTIAMO PROFILI CHE SI IDENTIFICANO COME

ATTIVITÀ PROFESSIONALI, ASSOCIAZIONI O ENTI.

PARTECIPAZIONE DEI MINORI

Poiché non siamo in grado di verificare l'età anagrafica di chi chiede l'iscrizione al

gruppo, vi preghiamo di accertarvi che eventuali trattative e consegne siano

effettuate verso/da persone adulte o, se minorenni, assistite dai genitori.

ACCORDI DEL GRUPPO "TE LO REGALO SE VIENI A PRENDERLO"

1. PUBBLICHIAMO SOLO ANNUNCI CERCO IN REGALO - OFFRO IN

REGALO. Non pubblichiamo annunci che hanno come oggetto: ANIMALI, ARMI,

MEDICINALI, MATERIALE DI CARATTERE SESSUALE, COUPON,

CONFEZIONI ALIMENTARI INIZIATE O BOTTIGLIE APERTE, SIM

TELEFONICHE, CD DVD VHS E PROGRAMMI MASTERIZZATI, CONSOLLE

MODIFICATE, TESTI PDF E BENI DELLO STATO (polizia, esercito, carabinieri,

ecc... ). Gli annunci non riguardanti oggetti da salvare dalla discarica non sono

ammessi (servizi, pubblicità, eventi, richieste e offerte di lavoro, ecc...). Gli

annunci non conformi verranno cancellati senza preavviso, se pubblicati una

seconda volta, verrà allontanato anche l'utente. Chiediamo infine l'esclusiva sugli

oggetti che postate nel nostro gruppo, per correttezza e per non tradire le

aspettative dei nostri utenti.

103

2. NO AI LINK ESTERNI AL GRUPPO. NON accettiamo post o commenti con link

esterni al gruppo, questo per evitare pubblicità ad altri siti, servizio non ammesso

dai nostri accordi.

3. GLI ANNUNCI POSSONO ESSERE FORMULATI SOLO DA UTENTI PRIVATI.

LE ASSOCIAZIONI O GLI ENTI NON POSSONO PARTECIPARE ALLE NOSTRE

ATTIVITA', gli oggetti devono essere chiesti con un profilo privato e a titolo privato,

senza specificarne il destinatario. Il nostro progetto NON nasce come aiuto ai

bisognosi, gli scopi sono: il riuso di beni inutilizzati o destinati alla discarica e lo

sviluppo di migliori rapporti sociali. Tutti gli iscritti devono avere pari opportunità a

prescindere dalla loro situazione economica, non sono ammessi appelli che

facciano leva su disagiate condizioni personali ed economiche. I COMMERCIANTI

che usano il progetto e la buona fede dei membri per fini professionali/commerciali

NON SONO ACCETTATI. Gli oggetti regalati devono essere destinati ad un

USO PRIVATO. Gli amministratori declinano ogni responsabilità per l’uso

improprio o per le condizioni degli oggetti.

4. La BACHECA NON PUO' ESSERE UTILIZZATA PER COMMENTI

PERSONALI, discussioni, promozioni o per lasciare informazioni di qualsiasi

genere. Gli eventi correlati al gruppo e le comunicazioni dello staff fanno

eccezione.

5. CORRETTA PRENOTAZIONE ED ASSEGNAZIONE. Chiediamo trasparenza

per il principio della buona fede.

PRENOTAZIONE: L'utente interessato all'oggetto offerto deve prenotarsi in

bacheca e non tramite messaggio privato. E' consentita solo la semplice

prenotazione (es:"mi prenoto"), quest'ultima deve essere effettuata una sola volta

all'interno dell'annuncio, non sono ammessi altri commenti personali. Eventuali

info, su dove si abita e sulla disponibilità al ritiro, vanno aggiunte SOLO se

specificatamente richieste dal donatore, mentre le informazioni tecniche

sull'oggetto, non specificate nel post, vanno richieste sotto l'annuncio. Le

prenotazioni irregolari ed i commenti personali possono essere cancellati dagli

104

amministratori anche senza preavviso: la pressione che alcuni membri esercitano

per aggiudicarsi gli oggetti è controproducente e deve essere vanificata.

ASSEGNAZIONE: L'offerente, quando ha deciso a chi assegnare l'oggetto, lo

comunica pubblicamente indicando il nome e cognome del prescelto e

specificando " POST CHIUSO", da quel momento non ci si può più prenotare; in

caso di mancato ritiro il donatore potrà riassegnare tra i precedenti prenotati o,

qualora non ce ne fossero, riaprire il post. Non è consentito rendere pubblici i dati

privati (indirizzo, numero di telefono,ecc..), dopo l'assegnazione potrete

comunicarveli tramite "MESSAGGIO PRIVATO". IL DONATORE CANCELLERA'

IL POST A CONSEGNA AVVENUTA.

6. CRITERI DI SCELTA PER IL DONO. Ogni persona è libera di donare a chi

desidera. L'utente che offre in regalo DECIDE A CHI DONARE L'OGGETTO, NON

ESISTE UN VINCOLO DI PRIORITÀ DI PRENOTAZIONE, tutti gli utenti hanno

diritto alle stesse possibilità di aggiudicarsi l'oggetto.

I CRITERI DI SCELTA PER IL DONO, per chi condivide il concetto di

COLLABORAZIONE e non di competizione, sono:

a. Il richiedente abita nei pressi del mio domicilio;

b. È una persona che conosco;

c. È qualcuno che ha donato molto nel gruppo;

d. Il profilo è trasparente e ho fiducia;

e. Ragioni personali.

- TEMPI DI ASSEGNAZIONE: Lo staff non impone limiti di tempo per

l’assegnazione, consigliamo di lasciare aperto un post almeno 24 ore, a meno che

non si abbia urgenza di liberarsi dell'oggetto.

- SORTEGGI ED ESTRAZIONI: NON si possono organizzare in bacheca

estrazioni e/o sorteggi, vanno evitate assegnazioni di numeri, gare di qualunque

tipo o simili. Il donatore è libero di assegnare secondo un metodo casuale se lo

preferisce, purché ciò non interferisca con il normale andamento del gruppo.

105

7. CHIEDIAMO RISPETTO PER CHI PUBBLICA IL PROPRIO ANNUNCIO,

rispondete agli annunci CERCO solo se avete da offrire ciò che viene cercato. Se

desiderate cercare o offrire lo stesso oggetto dovrete fare un vostro post

personale.

8. NON PRENOTARSI PER ALTRE PERSONE DEL GRUPPO. Se vedete in

regalo un oggetto che interessa a una vostra conoscenza, potete taggarne il nome

nell’annuncio così da portarlo alla sua attenzione, ma non accogliamo

prenotazioni a nome di altri utenti del gruppo.

9. UTILIZZO DEL COMANDO “UP”. Ogni post dopo la pubblicazione scende

nella bacheca, spinto dai nuovi. E’ di uso comune commentare il proprio annuncio

con la dicitura “UP” per farlo risalire. Chiediamo di usarlo ogni tre giorni nei post di

CERCO, mentre è possibile fare“UP” ogni 24 ore nei post di OFFRO.

10. NON VIENE ACCETTATO NE' TOLLERATO UN LINGUAGGIO

SCORRETTO, OFFENSIVO O IMPROPRIO. NON SONO AMMESSI ABUSI O

USI IMPROPRI DEL MEZZO DI COMUNICAZIONE, I TRASGRESSORI

VERRANNO SEGNALATI E BLOCCATI PERMANENTEMENTE.

11. LA CORRETTEZZA È PARTE INTEGRANTE DELLE PERSONE ADERENTI

AL GRUPPO. Ogni membro partecipa attivamente per mantenere un clima

sereno all'interno del gruppo e alla buona riuscita del progetto, segnalando

agli amministratori eventuali scorrettezze. Gli amministratori decidono i

provvedimenti da intraprendere nei confronti di chi non rispetta gli "accordi del

gruppo" o cerchi di danneggiare il progetto, la pena é il blocco temporaneo o

definitivo. Gli amministratori gestiscono unicamente le trattative che avvengono in

bacheca fino ad assegnazione dell'oggetto; le trattative private successive

all'assegnazione sono responsabilità degli utenti.

12. Grazie per aver letto fin qui, aggiungiamo i consigli PER LA

PUBBLICAZIONE DEGLI ANNUNCI IN BACHECA:

"REGALO/CERCO/OFFRO - DESCRIZIONE DELL'OGGETTO - CITTA'/ZONA"

106

A - Specificare prima dell'annuncio : REGALO - OFFRO - CERCO - (in maiuscolo)

B - Pubblicate una singola fotografia, reperibile anche in rete, che rappresenti

l'oggetto (eventuali altre foto di particolari possono essere aggiunte in un secondo

momento nei commenti). NON accettiamo immagini con collegamenti a siti

esterni. I post con foto non conformi verranno cancellati.

C - Quando fate un'offerta inserite sempre il luogo di ritiro dell'oggetto. Quando

cercate un oggetto inserite sempre il luogo più vicino a voi o che potreste

raggiungere.

D. QUANDO L'OGGETTO È STATO CONSEGNATO CANCELLATE

L'ANNUNCIO.

BUON REGALO A TUTTI!

Lo staff e i membri amici di “te lo regalo se vieni a penderlo”.

----------------------------------------------------------------------------------------------------

Il progetto nasce in Ticino (Svizzera) e coinvolge tutte le regioni italiane.

SVIZZERA:TICINO: https://www.facebook.com/groups/222970677758752/ROMANDIA: https://www.facebook.com/groups/410448418978540/

ITALIA:ABRUZZO: https://www.facebook.com/groups/238922922872556/BASILICATA: https://www.facebook.com/groups/211124728993163/CALABRIA: https://www.facebook.com/groups/304573596281294/CAMPANIA: https://www.facebook.com/groups/197952166986840/EMILIA ROMAGNA: https://www.facebook.com/groups/200917530021227/FRIULI: https://www.facebook.com/groups/243171909113436/LAZIO: https://www.facebook.com/groups/380887921942943/LIGURIA: https://www.facebook.com/groups/302279599846017/LOMBARDIA: https://www.facebook.com/groups/218000808301852/MARCHE: https://www.facebook.com/groups/405317849480197/MOLISE:https://www.facebook.com/groups/213976955375400/PIEMONTE: https://www.facebook.com/groups/271576316264611/PUGLIA: https://www.facebook.com/groups/377191098981422/SARDEGNA:https://www.facebook.com/groups/143133145828231/SICILIA: https://www.facebook.com/groups/211218032316457/TOSCANA: https://www.facebook.com/groups/354864374564928/TRENTINO: https://www.facebook.com/groups/270175113066148/UMBRIA:https://www.facebook.com/groups/316049835125477/VALLE D'AOSTA: https://www.facebook.com/groups/404678142877807/VENETO:https://www.facebook.com/groups/479854528705729/

ALTRI:LAMEZIA: https: www.facebook.com/groups/332545236776993/ISOLA D'ELBA: www.facebook.com/groups/321322667975406/CAPANNORI: www.facebook.com/groups/524184770960753/

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APPENDICE 5

Infografica risultati prima indagine Decoro Urbanodecorourbano.org, pagina: Infografica risultati prima Indagine Nazionale di Decoro Urbano, http://www.decorourbano.org/blog/wp-content/uploads/2014/09/Infograf_DU_r05.pdf, (ultimo accesso: 01 Febbraio 2015)

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corriere.it - «Esseri umani estinti entro cento anni». La catastrofica previsione del

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- Antropocene: l’attuale era geologica è iniziata con la prima bomba

atomica

decorourbano.org - Homepage

- Presentazione ai Comuni scaricabile in PDF

dieoff.org - The Economics of the Coming Spaceship Earth

ecosostenibile.org - Il Motore Termodinamico

- Autore

eticamente.net - Chi siamo

- “Te lo regalo se vieni a prendertelo” : il riutilizzo in Facebook

existential-risk.org - Existential Risk as a Global Priority

facebook.com - Informazioni su Amici di 'Te Lo Regalo Se Vieni a Prenderlo'

- Accordi del gruppo 'Te Lo Regalo Se Vieni a Prenderlo'

- Pagina Amici di 'Te lo regalo se vieni a prenderlo'

- Nota “COSA DICONO DI NOI ( I MEDIA )” in Pagina Amici di 'Te lo

regalo se vieni a prenderlo'

footprintnetwork.org - Homepage

igbp.net - Great Acceleration

ilpescara.it - "Te lo regalo se vieni a prenderlo": si dona su Facebook contro la crisi e

le discariche piene

ilsole24ore.com - About Piero Dominici

- Un nuovo umanesimo per la società interconnessa

infoinsubria.com - Regalare invece di gettare: 'Te lo regalo se vieni a prenderlo'

lucamascaro.info - Un web iperlocale è possibile!

maioralabs.it - Chi siamo

- Progetto Decoro Urbano

marcominghetti.com - Chi sono

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funzionamento multicellulare

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- Club di Roma

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- Henry Jenkins

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- Internet delle cose

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- Kenneth Boulding

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- Prodotto Interno Lordo

- Ralph Nader

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