Facoltà di Proporre PROPOSTE PROGRAMMATICHE a cura del Progetto Filosofi Collegio di Milano...
-
Upload
pancrazio-guglielmi -
Category
Documents
-
view
212 -
download
0
Transcript of Facoltà di Proporre PROPOSTE PROGRAMMATICHE a cura del Progetto Filosofi Collegio di Milano...
Facoltà di Proporre
PROPOSTE PROGRAMMATICHE
a cura del“Progetto Filosofi”
Collegio di MilanoProgramma Culturale 2008/2009
Alla luce dell’acceso dibattito sollevato dalle disposizioni del Governo in materia di Università, il gruppo “FdP - Facoltà di Proporre” del Collegio di Milano ha avvertito l’esigenza di assumere una propria posizione in merito, mediante la raccolta e l’analisi di dati ufficiali e attendibili.
In seguito alle conoscenze acquisite e alla nostra esperienza di studenti universitari, abbiamo ritagliato alcuni campi d’intervento, all’interno dei quali sviluppare dei propositi di miglioramento per il sistema universitario e che, in fase di elaborazione del documento, abbiamo suddiviso in ambiti preliminari, universitari e ausiliari.
Facoltà di Proporre
Abbiamo constatato che l’insufficiente sensibilizzazione intorno a queste tematiche si riflette nella mancata consapevolezza sociale delle funzioni dell’istituzione universitaria e dell’importanza della promozione dei risultati della Ricerca, principale chiave di sviluppo di un Paese.
PROPOSTEPRELIMINARI
Preso atto dei tagli previsti dalla Legge 133/2008
Considerato che il mondo accademico non si riconosce come inserito in un progetto unitario di riforma del sistema universitario Occorre consentire agli atenei di programmare adeguatamente i propri obiettivi strategici, anche attraverso una semplificazione normativa
Definire delle linee guida condivise dal mondo accademico e politico per un
progetto pluriennale di rilancio dell’Università e della Ricerca da
perseguirsi nel succedersi dei governi
Rileviamo una scarsa chiarezza esplicativa circa i casi e i limiti di utilizzo della forma del decreto legge
Occorre intensificare la diffusione d’informazioni, soprattutto nei periodi dell’anno in cui è prevedibile un calo dell’attenzione pubblica
Assicurare l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini circa
l’eccezionalità e la straordinarietà delle condizioni che giustificano l’utilizzo della
forma del decreto legge
Ogni anno sono prodotti numerosi documenti di analisi e valutazione dello stato dell’Università italiana
A tali studi non viene concesso né un adeguato spazio dai mass media né un’adeguata promozione all’interno delle università Occorre una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica, a partire dal settore studentesco, circa il funzionamento, l’efficienza e i cambiamenti del sistema universitario
Predisporre la diffusione sistematica di informazioni circa il funzionamento,
l’efficienza e le innovazioni del sistema universitario
Potenziare la pubblicità delle attività di ricerca comunicandone i risultati teorici via mail
Prevedere spazi mediatici che evidenzino l’utilizzo nel quotidiano di prodotti e servizi concepiti nelle università e successivamente sviluppati da terzi
Prevedere lezioni e testimonianze in scuole superiori, università e aziende
Intensificare gli eventi che coinvolgano direttamente il mondo universitario nelle attività culturali del territorio
Valorizzare i risultati prodotti dalla ricerca universitaria
PROPOSTEUNIVERSITARIE
Abbiamo esaminato la questione dell’autonomia universitaria; approfondito la necessità di migliorare i servizi di diritto allo studio; indicato alcuni strumenti per favorire carriere meritocratiche per studenti, dottorandi, ricercatori e professori; suggerito modalità di investimento nell’alta formazione degli insegnanti specializzati; analizzato la possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni di diritto privato e sondato la prospettiva, per gli atenei italiani, di aprirsi ad orizzonti internazionali.
AUTONOMIA STATUTARIA, REGOLAMENTARE E ORGANIZZATIVA
Mancano organi intermedi di controllo tra MIUR e università e manca una precisa distinzione di ruoli e poteri per gli organi di governo di ateneo, che dovrebbero controllarsi a vicenda
Per garantire una maggiore efficienza e una migliore progettualità del piano di sviluppo accademico occorre una revisione delle modalità di controllo tra MIUR, e università e tra università e facoltà
Revisionare la governance per consentire un maggiore controllo tra MIUR e università
e tra università e facoltà
Affidare a corpi intermedi l’elezione del Rettore
Affidare al CdA il compito di designare il proprio Presidente, scegliendo tra esperti nella gestione finanziaria
Prevedere un CdA composto per metà da rappresentanti del corpo accademico e per metà da: rappresentanti del MIUR, del territorio ed esperti esterni all’università
Prevedere un Senato Accademico composto dal Rettore, dai Presidi di Facoltà e dai rappresentanti del corpo docente, del personale non docente e degli studenti
Prevedere un sistema di controllo incrociato (checks & balances) tra CdA e Senato Accademico
Revisionare la governance per consentire un maggiore controllo tra MIUR e università
e tra università e facoltà
AUTONOMIA FINANZIARIA E CONTABILE
I tagli al FFO pongono in serie difficoltà molti atenei, obbligati ad adempiere al pagamento degli stipendi
Occorre indirizzare al meglio i piani finanziari degli atenei, supportandoli nella riallocazione della quota di FFO assegnata loro, suggerendo, inoltre, i valori percentuali da destinare ad ogni voce di spesa
Attivare servizi di consulenza gestionale esterni che aiutino le singole università a
non superare il tetto del 90% del FFO assegnato
Gli atenei possono stabilire le tasse d’iscrizione al limite del 20% della quota del FFO loro assegnata, sebbene tale limite venga talora superato
Non si può permettere agli atenei di risollevarsi dai problemi economici aumentando le tasse di iscrizione e i contribuiti degli studenti senza potenziare la politica del diritto allo studio
Mantenere il limite delle tasse universitarie al 20% del FFO assegnato finché non verranno presi provvedimenti volti a
investire almeno il 50% di questi introiti in servizi di diritto allo studio
L’apporto di finanziamenti privati all’università è altamente desiderabile per sostenere ricerca e didattica
La committenza di progetti di ricerca ideati e avviati in ambito aziendale potrebbe vincolare la ricerca universitaria alle sole esigenze delle imprese
Avviare un sistema di agevolazioni fiscali per le imprese che finanziano progetti didattici e scientifici ideati e avviati in
ambito universitario
AUTONOMIA DIDATTICA E SCIENTIFICA
Preso atto dell’insuccesso delle forme di attuazione della riforma cosiddetta del “3+2”, occorre:
Favorire la mobilità degli studenti
Incoraggiare la competizione tra gli atenei a partire dalla valorizzazione delle loro diversità
Razionalizzare le sedi universitarie
Favorire l’interazione tra università, territorio e mondo del lavoro
Conferire la possibilità di stipulare patti di stabilità, incentivare i piccoli atenei a
specializzarsi, garantire un alto livello di preparazione degli studenti e favorire l’interazione tra università, territorio e
mondo del lavoro
Conferire la possibilità di stipulare patti di stabilità tra gli atenei
Incentivare economicamente i piccoli atenei che scelgono di “specializzarsi” in pochi soggetti di ricerca
Definire le conoscenze richieste per l’accesso alle classi di laurea, di modo da riservare ai singoli atenei la scelta delle modalità di verifica e di recupero obbligatorie
Valutare in trentesimi le attività formative linguistiche e informatiche
Includere tra i componenti del Nucleo di Valutazione d’ateneo un dirigente dell’Ufficio Territoriale del Ministero del Lavoro, un dirigente del MIUR e un rappresentante del CNVSU
Conferire la possibilità di stipulare patti di stabilità, incentivare i piccoli atenei a
specializzarsi, garantire un alto livello di preparazione degli studenti e favorire l’interazione tra università, territorio e
mondo del lavoro
DIRITTO ALLO STUDIO
Individuiamo l’importanza di potenziare l’edilizia universitaria e la disponibilità di alloggi per studenti
Oltre alla necessità di avere borse di studio più sostanziose e di intraprendere iniziative volte a sostenere la mobilità spaziale e sociale
Investire i fondi statali stanziati per il diritto allo studio con una maggiore attenzione alle problematiche degli studenti fuori sede e alle risorse del
territorio
DIDATTICA E RICERCA
La prima risorsa dell’università risiede nel proprio capitale umano
La cui valorizzazione è ostacolata da:
La limitata mobilità nazionale degli studenti
L’inadeguato riconoscimento e la scarsa valorizzazione del merito
La degenerazione di politiche accademiche fondate su baronaggi e nepotismi
Favorire carriere meritocratiche per studenti, dottorandi, ricercatori e
professori
STUDENTIMantenere momentaneamente il valore legale del titolo di studio
Adottare criteri di selezione tali da individuare e premiare gli studenti meritevoli
Creare un network di studenti eccellenti, coordinato dal CCU
DOTTORANDIObbligo di conseguire il dottorato in un’università diversa da quella in cui ci si è laureati
Prevedere forme di collaborazione didattica facoltativa
Regolarizzare l’attività didattica svolta dal dottorando (conferire attestati o riconoscere crediti)
Favorire carriere meritocratiche per studenti, dottorandi, ricercatori e
professori
RICERCATORI E PROFESSORIIstituire concorsi con commissioni giudicatrici esclusivamente esterne (sorteggio)
Collegare l'incremento stipendiale alla valutazione della produzione scientifica (CNVSU, CIVR e ANVUR) e delle capacità didattiche dei singoli docenti e ricercatori (questionari compilati dagli studenti resi pubblici, sul modello di Yale)
Prevedere forme di retribuzione aggiuntive derivate da collaborazioni promosse dal territorio, per sensibilizzare scuole e aziende circa lo stato di avanzamento della ricerca universitaria
Favorire carriere meritocratiche per studenti, dottorandi, ricercatori e
professori
Alla rilevante presenza di ricercatori italiani all’estero si oppone:
Scarsa mobilità internazionale di studenti e docenti italiani
Scarso afflusso di studenti e ricercatori stranieri verso gli atenei italiani
Occorre investire in nuovi progetti di internazionalizzazione per arricchire competenze e attitudini spendibili in contesti multiculturali
Investire in progetti di internazionalizzazione rivolti a ricercatori
italiani all’estero, a studenti e docenti italiani e a ricercatori stranieri
Sviluppare un network tra ricercatori italiani all’estero
Potenziare programmi di scambio internazionale e finanziare l’intervento di ricercatori e docenti italiani a congressi internazionali
Destinare borse di studio a studenti stranieri meritevoli, attivare corsi di lingua italiana per stranieri e prevedere corsi in lingua inglese che attraggano studenti stranieri
Investire in progetti di internazionalizzazione rivolti a ricercatori
italiani all’estero, a studenti e docenti italiani e a ricercatori stranieri
L’Italia investe poco (1,09% del Pil, VS l’1,8% di media europea e il 2,6% di media OCSE) e male (è scarsamente competitiva a livello internazionale) nella ricerca
Occorre rilanciare la ricerca italiana tramite provvedimenti volti a:
Investire maggiormente nel CNR, in risorse umane e finanziarie
Potenziare il trasferimento tecnologico
Migliorare i tempi di promulgazione dei bandi, di valutazione dei risultati e di corresponsione dei contribuiti (snellire la burocrazia)
Avviare un sistema di agevolazioni fiscali per le imprese che finanziano progetti di ricerca ideati e avviati in ambito universitario
Incentivare gli investimenti pubblici e privati aumentando la resa della spesa
pubblica in Ricerca
Istituire una snella Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR), incaricata di:
Unire le prerogative del CIVR e del CNVSU
Promuovere la qualità del sistema università e della ricerca, rintracciando finanziamenti privati ed europei
Vincolare il finanziamento ai risultati, premiando i progetti migliori e gli atenei che fanno buona ricerca
Incentivare gli investimenti pubblici e privati aumentando la resa della spesa
pubblica in Ricerca
SSIS
Investire nell’alta formazione di un numero di insegnanti specializzati corrispondente alla reale necessità del sistema scolastico
La SISS può assolvere questo compito con i seguenti accorgimenti:
Accesso a numero chiuso, stabilito in base al computo annuale del turnover del personale docente nelle scuole secondarie
Definizione di un programma formativo che destini il 50% delle ore complessive all’attività di tirocinio
Immediato accesso alla carica di professore di ruolo al conseguimento del diploma di abilitazione SSIS
Riattivare la SSIS con ingresso a numero chiuso, 50% delle ore dedicate al tirocinio e
rapido inserimento nel mondo del lavoro
FONDAZIONI DI DIRITTO PRIVATO
La realizzazione pratica di tale possibilità di trasformazione, tutelata da norme per ora non ben definite, comporta rischi quali:
Molteplici interpretazioni della normativa sul finanziamento statale (art. 16 comma 9)
Tasse e contributi non accessibili, in quanto non vincolati a nessun tetto massimo
Problematiche inerenti le conversioni contrattuali degli impieghi
Violazioni della libertà della didattica e dalla ricerca
Svalutazione dei corsi di laurea meno competitivi sul mercato
Fornire regole più esplicite e rigorose per il finanziamento statale delle Fondazioni di
diritto privato
Regolamentare ulteriormente la facoltà, per le università, di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, tramite norme che:
Specifichino cosa si intende per “fini perequativi” (art. 16 comma 9)
Stabiliscano restrizioni e regole trasparenti per il sussidio statale (es. limiti di tassazione)
Definiscano i criteri di conversione contrattuale degli impieghi
Garantiscano la libertà della didattica e della ricerca tramite patti bilaterali tra il MIUR e le singole fondazioni che tutelino la ricerca di base
Assicurino la varietà dell’offerta formativa regionale
Fornire regole più esplicite e rigorose per il finanziamento statale delle Fondazioni di
diritto privato
STANDARD EUROPEI
La Commissione Europea nella comunicazione n. 208/2006 sostiene la modernizzazione delle università europee e stabilisce obiettivi strategici prioritari
L’università italiana si può agevolmente conformare alla prospettiva europea solo dopo un preventivo adattamento di tutti gli altri prioritari aspetti economici e sociali implicati
Predisporre un quadro normativo pluriennale, orientato verso la
realizzazione degli obiettivi strategici prioritari delineati dalla Commissione
Europea
PROPOSTEAUSILIARIE
Abbiamo approfondito ambiti che, in quanto studenti, avvertiamo come particolarmente vicini al nostro modo di concepire l’università: sostenibilità ecologica ed economica, biblioteche, reti wireless e l’eventualità di istituire una rete di studenti eccellenti.
Molte università non hanno ancora adottato strategie di sostenibilità ecologica ed economica,
che pure sono priorità del nostro Paese, conseguibili attraverso:
Un’opera di riconversione delle strutture e degli impianti di fornitura elettrica delle università partendo da progetti di eco-sostenibilità sviluppati da studenti e ricercatori
La pianificazione di bilanci di ateneo che, prendendo in considerazione il rapporto tra componenti ambientali e dinamiche economiche, valorizzino le risorse del territorio
Adottare comportamenti critici e responsabili in tema di sostenibilità
ecologica ed economica partendo dai progetti di ricerca universitari e da bilanci
di ateneo più sensibili alle risorse del territorio
Le biblioteche hanno la facoltà di promuovere la socializzazione, l’integrazione e lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica (art.9 della Costituzione)
Le strutture e i servizi di molte biblioteche italiane non agevolano tali attività Occorre riqualificare i servizi offerti dalle biblioteche italiane, rinnovarne le strutture e pianificare la costruzione di nuovi e moderni centri bibliotecari (e.g. il progetto B.E.I.C. di Milano)
Riqualificare i servizi offerti dalle biblioteche italiane, rinnovarne le strutture
e pianificare la costruzione di nuovi e moderni centri bibliotecari
Nell’era digitale molte risorse utili a garantire il diritto all’informazione e allo studio sono facilmente reperibili su Internet
Sviluppare una rete wireless accessibile gratuitamente dagli studenti (con opportune limitazioni di navigazione e sicurezza) disponibile nei pressi di ogni sede universitaria
Sviluppare una rete wireless cittadina gratuita per gli studenti
Non esistono concrete attività volte a favorire lo sviluppo di un network di studenti eccellenti
Occorre quindi promuovere forme di collaborazione fra gli stessi Collegi, e tra questi e altre istituzioni italiane e straniere E favorire iniziative di ricerca e collaborazione da svolgersi nei settori dell'orientamento universitario e professionale, della didattica, del tutorato e della formazione degli studenti
Potenziare le attività della Conferenza permanente dei Collegi Universitari
legalmente riconosciuti (CCU) volte a promuovere la collaborazione fra studenti
eccellenti
GRAZIE PERL’ATTENZIONE
Matteo Andreozzi, Amos Badalin, Roberta Guarragi, Claudia Macerola,
Flavia Marisi, Miriam Muccione e Adele Tiengoper conto del gruppo
“FdP - Facoltà di Proporre”
Collegio di Milano – Anno Accademico 2008/2009