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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Facoltà di Ingegneria Economia Industriale Docente: Gianmaria Martini Anno Accademico 2009/2010 Limit Pricing e Deterrenza Bosio Marco 50125 Caldara Gabriele 50950 Nicoli Stefano 44577 Nodari Luca 49339

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO

Facoltà di Ingegneria

Economia Industriale

Docente: Gianmaria Martini

Anno Accademico 2009/2010

Limit Pricing e Deterrenza

Bosio Marco 50125Caldara Gabriele 50950Nicoli Stefano 44577Nodari Luca 49339

Il ruolo dell’analista finanziario

Analisi empirica delle transazioni pre-quotazione

Il ruolo dell’analista finanziario nella riduzione delle asimmetrie informative

Limit Pricing e Deterrenza

Introduzione

Impresa Settore Quota di mercato

Campbell’s Zuppe pronte 70%

Sotheby’s e Christie’s Aste 90%

Intel Semiconduttori 75%

Microsoft Sistemi operativi 90%

E’ evidente come ciascuna di queste imprese possieda un notevole potere di mercato tanto che, in alcuni casi, sembra che ci si trovi di fronte a dei veri e propri monopoli.

Limit Pricing e Deterrenza

Obiettivi

Il fatto che casi di potere di mercato prolungati nel tempo siano tanto diffusi solleva alcuni interrogativi:

• Come fanno queste imprese a mantenere una posizione che garantisce loro profitti così tanto elevati?

• Come mai non emergono nuovi concorrenti per quella quota di mercato e per quei profitti?

L’obiettivo del seguente lavoro è quello di cercare di dare una risposta a queste domande, concentrandosi sui comportamenti strategici delle imprese.

Limiti Pricing e Deterrenza

Struttura di mercato

Legge degli effetti proporzionali (legge di Gibrat) 1/4

Limit Pricing e Deterrenza

La legge degli effetti proporzionali analizza l’evolvere della struttura di un settore col passare del tempo.

Dati dell’analisi:

• 100 imprese• T periodi (stages di gioco)• 100 tassi di crescita assegnati a caso per ogni stage (variabilicasuali normali con media e varianza costanti)

Legge degli effetti proporzionali (legge di Gibrat) 2/4

Limit Pricing e Deterrenza

Se:

xt = Dimensione di un’impresa al tempo t

xt-1 = Dimensione dell’impresa al tempo t-1

Ɛt = Tasso di crescita da t-1 a t

xt = xt-1 Ɛt

Legge degli effetti proporzionali (legge di Gibrat) 3/4

Limit Pricing e Deterrenza

Applichiamo ora la funzione logaritmo ad entrambi i membri dell’equazione:

Log xt = Log (xt-1 Ɛt) = Log xt-1 + Log Ɛt

Per sostituzioni successive otteniamo:

Log xt = Log x0 + Ʃ Log ƐtT=1

t

La dimensione, quindi, di un’impresa al tempo t dipende dalla dimensione iniziale e dal sommarsi di fattori casuali legati alla sua crescita.

Se ipotizziamo però che la dimensione iniziale sia uguale per tutte le imprese, la dimensione all’istante t dipenderà unicamente dal sommarsi di questi fattori casuali.

Legge degli effetti proporzionali (legge di Gibrat) 4/4

Limit Pricing e Deterrenza

Dopo un dato numero di ripetizioni il risultato può sorprendere:Il settore si è concentrato, nonostante tutte le imprese partissero dalla medesima situazione iniziale.

Questo modello mostra come la struttura di mercato sia il risultato di fattori casuali legati alla crescita delle imprese.

Il modello però presenta dei limiti in quanto non considera:•Ricerca e innovazione per la riduzione dei costi.•Fusioni.•Entrata e uscita delle imprese dal mercato.

Barriere all’entrata

Limit Pricing e Deterrenza

E’ il mercato che impone delle condizioni alle nuove imprese entranti. Tali condizioni possono essere:

• Tecnologiche (economie di scala, sunk cost)

• Legali (brevetti, diritti di esclusività, tasse governative per l’esercizio di professioni)

• Organizzazione del mercato (canali distributivi, reti di marketing, fedeltà dei consumatori)

• Conoscenza

Deterrenza strategica 1/2

Limit Pricing e Deterrenza

Numerosi studi empirici (Jovanovic 1982, Nelson e Winter 1982, Sutton 1997, Klepper 2002) mostrano che:

• Entrata è cosa comune.

• Si entra da piccoli.

• Si sopravvive in pochi.

• Il tasso di entrata è fortemente correlato al tasso d’uscita.

• I tassi di ingresso e uscita variano considerevolmente in base al settore.

Deterrenza strategica 2/2

Limit Pricing e Deterrenza

Dai risultati degli studi emerge come ci siano molte imprese di piccola dimensione che entrano ma allo stesso tempo escono dal mercato con estrema facilità.

Questa situazione è il risultato del comportamento delle imprese già presenti sul mercatoche, grazie alla loro posizione, sono in grado di attrarre molte imprese ma allo stesso tempo riescono a mettere in opera delle strategie al fine di impedire o rendere difficile la loro sopravvivenza.

Comportamento predatorio

Limit Pricing e Deterrenza

Comportamento predatorio: insieme di azioni adottate da un’impresa che garantiscono un profitto solo se estromettono dal mercato concorrenti giàesistenti o dissuadono potenziali concorrenti dall’entrare nel mercato stesso.

Il comportamento predatorio, quindi, consiste in un’insieme di azioni che comportano un costo, per la quale l’unica giustificazione è la riduzione della concorrenza che essa mira a raggiungere.

In altri termini, un comportamento è definito predatorio se riduce in apparenza il profitto dell’impresa che mette in atto questo comportamento, ma in realtà genera un profitto aggiuntivoqualora il comportamento desse i risultati sperati.

Limit Pricing e Deterrenza

Il modello di Bain-Sylos Labini

Ipotesi:• Incumbent: impresa già presente sul mercato.• Entrante: impresa che intende entrare nel mercato presieduto dall’incumbent.

• Esistono due momenti distinti:

t=1: nel mercato è presente solo l’incumbent.t=2: l’entrante deve decidere se entrare o meno nel mercato.

• Informazione completa.• Efficienza produttiva simmetrica tra le due imprese.• L’entrante sostiene che, anche dopo la sua entrata nel mercato, l’incumbent non varierà la quantità di output prodotta nel periodo t=1.

L’entrante dovrà valutare quindi la reazione del mercato a qualsiasi livello di prezzo, dopo di che valuterà o meno l’eventuale entrata.

Limit Pricing e Deterrenza

Il modello di Bain-Sylos Labini - Quando ha luogo l’entrata

L’entrata avviene solo se l’entrante ottiene profitti positivi .

Dati:• Pi è il prezzo prima dell’entrata.• Aci è il costo medio sostenuto dall’incumbent.• Ace è il costo medio sostenuto dall’entrante.• Di è la domanda di mercato.• De è la domanda residuale.

Pi – Aci (che consente profitti positivi) > Ace – Aci (vantaggio di costo)

La curva di domanda dell’entrante (residuale) ha un tratto che sta al di sopra della curva di costo medio.

Il modello di Bain-Sylos Labini - Quando non ha luogo l’entrata

Limit Pricing e Deterrenza

L’entrata non avviene se l’entrante non ottiene profitti positivi .

Pi – Aci (che consente profitti positivi) < Ace – Aci (vantaggio di costo)

• La curva di domanda residuale si trova al di sotto di quella di costo medio dell’entrante.

• Non esiste un tratto sulla curva De che consente profitti positivi.

Ne consegue che maggiore è la differenza tra Ace e Aci, maggiore è la differenza tra pi e Aci (prospettiva di profitti) che non provoca l’entrata.

Il modello di Bain-Sylos Labini – Prezzo limite

Limit Pricing e Deterrenza

Prezzo limite: prezzo in corrispondenza del quale vale:

Pi – Aci = Ace – Aci

• Per prezzi maggiori si verifica l’entrata.• Per prezzi minori non si verifica l’entrata.• In corrispondenza del prezzo limite l’entrante ha (avrebbe)profitti nulli.

Il prezzo limite è pari ad Ace, infatti:Pi -Aci=Ace-Aci ossia p=Ace

Prezzo per il quale l’entrante riesce appena a coprire i suoi costi medi ma non ad ottenere profitti positivi.

Come l’incumbent impedisce l’entrata

Limit Pricing e Deterrenza

L’incumbent può allora determinare la posizione della domanda residuale in modo tale che essa porti ad un profitto nullo per l’entrante e quindi ad una non convenienza ad entrare.

PE

L’incumbent, in condizioni di monopolio, fissa la combinazione prezzo-quantitàche massimizza i suoi profitti.

In caso di minaccia da parte di un’entrante, invece, l’incumbent, agendo sulle quantità da produrre, fissa un prezzo limite in modo tale da annullare i profitti della potenziale concorrente.

L’incumbent, per dissuadere l’entrata, è disposto a rinunciare ai suoi profitti da monopolista fissando un prezzo limite che risulta essere molto più basso rispetto al prezzo in caso di monopolio.

Prezzo limite: considerazioni

Limit Pricing e Deterrenza

Limiti del modello di Bain-Sylos Labini

Limit Pricing e Deterrenza

Il modello di Bain-Sylos Labini si basa su un ipotesi molto forte: il concorrente, infatti, crede che l’incumbent non varierà la sua produzione a seguito di una sua eventuale entrata.

La fissazione di un prezzo limite può funzionare solamente se l’impresa presente sul mercato può impegnarsi a produrre una produzione limite anche nel caso in cui il potenziale concorrente decida effettivamente di entrare sul mercato.

Questa che sembra un’ipotesi ad hoc è in realtà giustificata nel modello di Dixit-Spence (1977): ciò che rende credibile la fissazione di una quantità limite è il fatto che l’impresa già presente sul mercato faccia un investimento preventivo e irrevocabile nella propria capacità produttiva.

Il modello di Dixit-Spence (1977)

Limit Pricing e Deterrenza

Ipotesi:

• Stadio I: Incumbent: K1= capacità(impresa 1) r = costo per unità di capacità

w = costo di produzioneF1= sunk costs (diversi da rK1)q1≤ K1

• Stadio II: - Incumbent: q1>K1

- Entrante: K2 = capacità(impresa 2) F2 = sunk costs

r = costo per unità di capacitàw = costo di produzione

Funzione di domanda: P = A-B(q1+q2)

Funzioni di costo

Limit Pricing e Deterrenza

Analizziamo le funzioni di costo al secondo stadio:

INCUMBENT:

C1(q1,q2, K1) = F1 + wq1 + rK1 , per q1 ≤ K1 MC = w

= F1 + (w + r)q1 , per q1 > K1 MC = w+r

ENTRANTE:

C2(q2) = F2 + (w + r)q2 MC= w+r

Effetto della capacità produttiva sul costo marginale

Limit Pricing e Deterrenza

Effetto della capacità sul costo marginaleIncumbent: MC = w, per q1≤ K1 Entrante: MC = w+r

MC = w+r, per q1 > K1

Funzioni di profitto e output ottimo per l’incumbent

Limit Pricing e Deterrenza

INCUMBENT

Funzione di profitto• п1(q1,q2,K1) = Ricavi - Costi = [A-B(q1+q2)]q1-[wq1+F1], per q1≤ K1• п1(q1,q2,K1) = Ricavi - Costi = [A-B(q1+q2)]q1-[(w+r)q1+F1], per q1 > K1

Ricavo marginale• MR1=A-2Bq1-Bq2

Output ottimo• q1*= (A-w)/2B – q2/2, per q1≤ K1• q1*= (A-w-r)/2B – q2/2, per q1 > K1

Output ottimo per l’incumbent

Limit Pricing e Deterrenza

Incumbent: opera sulla funzione di risposta L’L, per q1≤ K1opera sulla funzione di risposta N’N, per q1 > K1

Funzione di profitto e output ottimo per l’entrante

Limit Pricing e Deterrenza

Entrante

Funzione di profitto• п2(q1,q2,K1) = Ricavi - Costi = [A-B(q1+q2)]q2-[(w+r)q2+F2]

Ricavo marginale• MR2=A-Bq1-2Bq2

Output ottimo• q2*= (A-w-r)/2B – q1/2

Limiti di capacità dell’incumbent

Limit Pricing e Deterrenza

• Esistono due equilibri di Nash: T e V.• L’incumbent avrà sempre valori di K1 compresi fra T1 e V1.• L’incumbent produce M1 se l’entrante non è in grado di andare in pareggio a T2

Caso 1: Impossibilità d’entrata

Limit Pricing e Deterrenza

• BE ≥ T2 (break-even): l’impresa 2 non entra.• K1 = M1, l’incumbent agisce da monopolista.

Caso 2: Entrata bloccata e deterrenza

Limit Pricing e Deterrenza

• Se M2 < BE < T2, K1 = M1, l’impresa 2 non entra.• Se V2 < BE < M2: K1 = M1 o K1>M1 deterrenza.

Caso 3: Entrata inevitabile

Limit Pricing e Deterrenza

• BE < V2, l’impresa 2 entra e K1 = M1

Esempio numerico

Limit Pricing e Deterrenza

• Funzione di domanda: P=120-(q1+q2)

• W=r=30

• F1=F2=200

Funzioni di risposta:

a) Incumbent: q1=45-1/2q2 se q1 ≤ K1q1=30-1/2q2 se q1 > K1

b) Entrante: q2=30-1/2q1

Esempio numerico con K1=Km=30

Limit Pricing e Deterrenza

Stage 1: L’ incumbent fissa K1=Km=30

La risposta ottima dell’entrante per K1= 30 è:

q2=30-1/2q1 q2=30-0,5*30 =15

Il prezzo di mercato nello stage 2 è:

P=120-(q1+q2) P=120-(30+15) =75

Conviene entrare all’entrante?

п2=P*q2-(w+r)*q2-F2 п2=75*15-(30+30)*15-200=25

п1=P*q1-wq1-rK1-F1 п1=75*30-30*30-30*30-200=250

Esempio numerico con K1=32

Limit Pricing e Deterrenza

Stage 1: L’ incumbent fissa K1=32

La risposta ottima dell’entrante per K1= 32 è:

q2=30-1/2q1 q2=30-0,5*32=14

Il prezzo di mercato nello stage 2 è:

P=120-(q1+q2) P=120-(32+14) =74

Conviene entrare all’entrante?

п2=P*q2-(w+r)*q2-F2 п2=74*14-(30+30)*14-200 = -4

п1=P*q1-w*q1-r*k1-F1 п1=74*32-30*32-30*32-200 = 248

Grafico esempio numerico

Limit Pricing e Deterrenza

• q1=32 quindi q2=14• l’impresa 2 non entra e l’impresa 1 è monopolista

Il timing 1/4

Limit Pricing e Deterrenza

Nel mercato è presente l’incumbent che ottiene dei profitti da monopolista пm.

Si sa che la domanda è in crescita: nel prossimo periodo raddoppierà per poi rimanere costante.Un potenziale entrante, quindi, potrebbe trovare spazio per entrare nel mercato.

Quello che conta, quindi, in questo caso è l’impresa che per prima è in grado di realizzare il prossimo impianto (“timing ”):

• l’incumbent riuscirebbe ad evitare l’entrata della concorrente.• l’entrante riuscirebbe ad entrare nel mercato.

Il timing 2/4

Limit Pricing e Deterrenza

Se non ci fosse il rischio di entrata, il monopolista espanderebbe isuoi impianti all’inizio del periodo successivo sopportando un costo F e guadagnando da lì in avanti 2пm.Questo a condizione che il valore attuale dell’incremento di profitto пm sia superiore al valore attuale del costo:

Con R= 1/(1+r): tasso di sconto del monopolista r = tasso di interesseR/(1-R) = 1/r

пmR / (1-R) > RF

Il timing 3/4

Limit Pricing e Deterrenza

Se l’entrante condivide il mercato, come per l’incumbent avrà un profitto diCournot pari a пc nel primo periodo e 2пc per ogni periodo successivo.

L’entrante incorre in un costo F se costruisce un nuovo impianto.

L’entrante può scegliere se entrare subito o aspettare quando la domanda di mercato raddoppia:

Caso1: L’entrante entra nel primo periodo guadagnando пc nel primo periodo e 2пc nel secondo.

PV= пc + 2пcR/(1-R)-F

Caso 2: L’entrante ritarda l’ingresso fino al secondo periodo.

PV= 2пcR/(1-R)-RF

Il timing 4/4

Limit Pricing e Deterrenza

Assumiamo che per l’entrante sia più conveniente entrare nel secondo periodo.

Caso1: L’incumbent aspetta e lascia libera l’entrata. Entrambe entrano nel secondo periodo.

PV= 2пcR/(1-R)

Caso 2: L’incumbent investe subito in capacità produttiva.

PV= 2пmR/(1-R)-F

A patto che 2(пm-пc)/r >F, l’impresa già presente sul mercato investirà subito in modo da impedire l’entrata del concorrente. Da un lato c’è il profitto aggiuntivo che l’impresa ottiene mantenendo la sua posizione di monopolio, dall’altra c’è il costo anticipato in capacità produttiva aggiuntiva da sopportare.Così facendo l’incumbent è in grado di poter prevenire l’entrata della concorrente ancor prima che la possibile entrata sia in vista.

Il caso Banco di Sardegna

Limit Pricing e Deterrenza

Nel 1996 il Banco di Sardegna prospettò una ristrutturazione della sua rete di filiali sia attraverso l’acquisizione delle filiali delle casse comunali di credito agrario sia con l’apertura ex novo di 44 filiali.

Questa ristrutturazione era una risposta ad una perdita del Banco di quote di mercato a favore di nuovi concorrenti.

La Banca d’Italia notò che: “L’esistenza di un eccesso di capacità produttiva dell’industria bancari sarda nel caso di attuazione del progetto di espansione territoriale del Banco appare confermata della riduzione che si verrebbe a registrare nel rapporto depositi/sportelli dell’isola rispetto al dato medio nazionale. […..] Nella sostanza attraverso tali comportamenti, il Banco segnala la propria capacità e intenzione di rispondere ad eventuali nuovi ingressi sul mercato ampliando l’offerta di servizi. La creazione di un eccesso di capacitàproduttiva sul mercato bancario della Sardegna, saturando il mercato, può costituire un deterrente all’entrata di nuovi competitori ovvero all’espansione di quelli già esistenti”. ( provvedimento n.21 del 17 Gennaio 1998 della Banca d’Italia)