Fa Ligii - sceces.it 3.pdf · D’altra parte quanti sono i custodi degli stabili, pubblici o...

download Fa Ligii - sceces.it 3.pdf · D’altra parte quanti sono i custodi degli stabili, pubblici o privati, che sanno esattamente e rapidamente cosa fare quando un passeggero rima-

If you can't read please download the document

Transcript of Fa Ligii - sceces.it 3.pdf · D’altra parte quanti sono i custodi degli stabili, pubblici o...

  • Fausto Linguiti

    Come fare la manovraa mano degli asCensori

    Consigli tecnici, pratici e teorici, per effettuare in sicurezza e

    senza danneggiare lascensore, la manovra di soccorso dei

    passeggeri intrappolati nella cabina

    ii edizione

    nuova Bios

  • ISBN: 978-88-6093-056-9

    4

    2009 by Nuova Editoriale Bios s.n.c.Via A. Rendano, 25 - 87040 Castrolibero (CS)Casella Postale 528 - Tel. 0984 854149 Fax 0984 854038Sito Web: www.edibios.it E-Mail: [email protected]

    Tutti i diritti riservati - All rigths reservedFinito di stampare nel mese di marzo 2009

    Stampato dalla nuova Bios per conto della

    Societ Certificazione Europea Controllo e SicurezzaS.C.E.C. e S. srl - P.zza Ugo da Como, 10 - 00139 Roma

    Nella stessa collana:

    - F. Linguiti, Come fare la manovra a mano degli ascensori - dal tradizionale almicroprocessore, Quaderno n. 1- A. Palombaro e F. Linguiti, Il taglio delle scale per installare un ascensore in unedificio preesistente, Quaderno n. 2

  • 5

    1. Premessa

    Chi che sa intervenire, con sicurezza e competenza, per liberare ipasseggeri di un ascensore rimasti intrappolati nella cabina, ferma fraun piano e laltro, per un guasto o per mancanza di corrente elettrica?

    A questa domanda cercher di rispondere la presente guida pratica. bene precisare subito che, quando la cabina si blocca fra un piano elaltro, gli eventuali passeggeri non corrono assolutamente nessun peri-colo, ma devono solo avere pazienza, anche se sono impossibilitati aduscire e vengono a trovarsi in una situazione precaria che a volte si pro-trae per decine di minuti. Infatti i malcapitati non potranno lasciare lacabina fino a quando questa non sar arrivata ad un piano, o perch lastessa si rimessa in moto, o perch qualcuno ha effettuato la cosiddet-ta manovra a mano.

    Ma quante persone la sanno effettuare con perizia e sicurezza?Quanti invece sono i praticoni che intervengono con faciloneria e

    inconscienza dei rischi fisici e legali che corrono, nonch dei pericoli, avolte mortali, che pu provocare una manovra avventata?

    Daltra parte quanti sono i custodi degli stabili, pubblici o privati, chesanno esattamente e rapidamente cosa fare quando un passeggero rima-ne intrappolato in un ascensore?

    E negli stabili privi di portiere, chi che sa fare la manovra di soccor-so a mano con tranquillit e senza addirittura mettere in pericolo i pas-seggeri?

    Tutte cose risapute, ma nessuno, fino ad ora, ha voluto affrontare ilproblema per tutta una serie di motivi; il pi sentito, tra questi, il timo-re di fornire una preparazione tecnica superficiale, che pu dare unafalsa sicurezza ed aumentare lardire delloperatore poco cosciente. Inve-ce, uno degli scopi di questo fascicolo un invito alla prudenza ed allat-tenersi scrupolosamente alle azioni che saranno ben dettagliate in segui-to, facendo capire perch per liberare il passeggero rimasto intrappola-to in una cabina di ascensore per un guasto o mancanza di corrente, sidevono effettuare con consapevolezza unicamente le operazioni consi-gliate.

    In ogni caso, per nessun motivo e per qualsiasi tipo di ascensore sideve usare la chiave di emergenza che consente lapertura delle porte dipiano. Lutilizzo di detta chiave di emergenza strettamente limitato agliascensoristi.

    2. Come faTTo Un asCensore?

    Una prima grande suddivisione pu essere effettuata differenziandogli ascensori tradizionali denominati elettrici da quelli idraulici o oleo-dinamici, e fra i pi recenti, quelli senza locale motore. I primi utilizza-

  • 6

    no per il sollevamento un argano (1), i secondi una pompa; questultimainvia olio sotto pressione in un cilindro che spinge un pistone (cio unlungo stelo) che solleva la cabina. Quelli roomless elettrici, cio senzalocale motore, sono azionati da un argano posizionato, in genere allasommit del vano (vedi figura 6). Infine al paragrafo 2.D si evidenzianogli ascensori oleodinamici che hanno tutte le apparecchiature di aziona-mento racchiuse in un armadio metallico.

    2.a gli ascensori tradizionali

    I pi diffusi sono ancora quelli tradizionali, nei quali un motore elet-trico aziona un argano di sollevamento che, a sua volta, a mezzo di funidi acciaio, fa muovere la cabina nel vano corsa. Vediamo come fatto.Nella figura 1 rappresentato un ascensore con largano posto in altoche, schematicamente, pu essere rappresentato come in figura 1b,ovvero, se manca la puleggia(2) di deviazione come in figura 1 a. Talepuleggia necessaria per allontanare la cabina dal contrappeso.

    Nella figura 1 visibile il motore elettrico collegato allargano; in gene-re sul giunto di collegamento fra motore ed argano inserito un freno aganasce (vedi figura 2) azionato da un idoneo dispositivo, realizzato inmodo tale da risultare aperto solo quando il motore riceve corrente e, diconseguenza, solo quando la cabina in movimento; quando, invece,non arriva corrente al motore, le ganasce si serrano e largano frenato.

    ovvio che se il motore gira in un senso la cabina sale, se gira nelsenso opposto la cabina scende.

    Largano fa girare la puleggia motrice che, a sua volta, trascina peraderenza le funi di acciaio fissate ad una estremit alla cabina, allaltraal contrappeso.

    La cabina ed il contrappeso si muovono nel vano corsa, che pu esse-re costituito da una apposita sede chiusa realizzata in muratura, oppu-

    (1) Largano costituito da ingranaggi dentati che riducono il numero dei giridellasse dove calettata (fissata opportunamente) la puleggia motrice,rispetto ai giri dellasse del motore elettrico. Negli ascensori, in genere, lar-gano costituito da una vite senza fine (avente gli stessi giri del motore elet-trico) che muove una ruota dentata, calettata sullo stesso albero della puleg-gia motrice. Laccoppiamento vite senza fine-ruota dentata consente unariduzione dei giri notevole: allincirca, per gli elevatori pi diffusi, ogni 50 giridel motore elettrico la puleggia motrice compie un solo giro.

    (2) La puleggia una ruota, girevole attorno ad un asse, dotata di scanalaturecirconferenziali dove passano le funi; oltre che motrice se azionata dallarga-no, pu essere di rinvio, se rinvia le funi dallalto in basso (vedi fig. 1, 1a, 1b,1c e 2), o di deviazioni se allontana le funi collegate alla cabina da quelle delcontrappeso.

  • 7

    1. Quadro elettrico per gli interrutto-ri differenziali f.e.m. ed impiantoluce

    2. Quadro di manovra3. Argano4. Dispositivo aprifreno5. Ganasce freno6. Motore elettrico7. Volantino8. Puleggia motore9. Puleggia di deviazione10. Funi di acciaio11. Pattini della cabina12. Arcata metalica imbullonata alla

    cabina13. Portine o antine della cabina14. Guide della cabina15. Cabina16. Contrappeso17. Guide del contrappeso18. Grembiule

    fig. 1 - Ascensore tradizionale con argano posto in alto

  • 8

    fig. 1a - Schema di un ascensore con argano posto in alto

    Locale motoreArgano di sollevamentoTestata del vanoFuni di trazioneCabinaVano corsaContrappesoPorta del piano terra alvanoFossa del vanoBaggioli di arrestoTerrapieno

    1.2.3.4.5.6.7.8.

    9.10.11.

  • 9

    fig. 1b - Schema di un ascensore con argano posto in alto e con puleggia di devia-zione

    Locale motoreArgano di sollevamentoPuleggia di deviazioneTestata del vanoFuni di trazioneCabinaVano corsaContrappesoPorta del piano terraFossa del vanoBaggioli di arrestoTerrapienoMolle

    1.2.3.4.5.6.7.8.9.

    10.11.12.13.

  • 10

    fig. 1c - Schema di un ascensore con argano posto in basso

    Locale pulegge di rinvioPulegge di rinvioTestata del vanoFuni di trazioneCabinaVano corsaContrappesoLocale motorePulegge di deviazioneArganoBaggioli di arrestoTerrapienoGrembiule

    1.2.3.4.5.6.7.8.9.

    10.11.12.13.

  • 11

    fig. 1d - Schema di un ascensore con sospensione a taglia

    ArganoContrappesoCabina

    1.

    2.

    3.

  • 12

    fig. 2 - Gruppo di motore, argano e freno (tipo anni 70)

    Puleggia motriceArgano di norma realizzatocon una vite senza fine eruota elicoidaleGiunto di collegamento framotore e argano; su dettogiunto generalmente instal-lato il tamburo frenoMotore elettrico in genereasincrono trifaseIl volantino fisso, che fungepure da volano, calettatosullasse del motore elettricoTarghetta che indica il sensodi rotazione (salita e discesa)Freno a ganasceDispositivo aprifreno

    1.2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    7.8.

  • 13

    re, se costruito da vari anni, pu essere ubicato nel vano scala, ed ingenere delimitato da difese in rete metallica, o vetri di sicurezza, o altromateriale incombustibile

    In figura 1 sono poi visibili importanti organi, quali il quadro manovra,le guide della cabina e del contrappeso, larcata e le portine della cabina.

    Generalmente il contrappeso pesa quanto la cabina vuota pi circa lamet del carico trasportabile; pertanto, il peso massimo da movimentare,da parte del motore, allincirca uguale a met del carico trasportabiledalla cabina, poich se la cabina sale il contrappeso scende, o viceversa.

    Quindi, con riferimento alla figura schematica 1 a, se, ad esempio, lacabina e larcata metallica che la sostiene pesano 300 kg e la portata di 4 persone (il cui peso medio viene assunto pari a 75 kg), allora il con-trappeso peser 450 kg. ovvio che se la cabina a pieno carico, sihanno 600 kg che vanno in salita, mentre 450 kg, cio il contrappeso,vanno in discesa; largano deve sollevare solo 600-450=150 kg, pari alpeso di due persone e non di quattro.

    Lascensore tradizionale, con il gruppo di trazione (motore-arganofreno)posto in alto, sopra il vano corsa, come indicato in fig. 1, certamente ilpi diffuso; tuttavia molti ascensori hanno largano ubicato in basso, dinorma a fianco del vano corsa ove si muovono la cabina ed il contrappeso.

    In questo caso, per funzionare, lelevatore dotato di pulegge di rin-vio alla sommit del vano corsa, necessarie a rimandare le funi alla cabi-na ed al contrappeso, come indicato nella figura schematica 1 c.

    La sospensione della cabina e del contrappeso a mezzo di carrucola(sospensione a taglia) a volte adottata per i montacarichi, azionati damotori asincroni trifasi, dove non c, generalmente, necessit di avere ele-vata velocit, o per i montalettighe dove occorre assicurare allinfermo untrasporto dolce e senza scosse. Con tale sistema (fig. 1 d) si riesce a solle-vare carichi notevoli con una potenza effettiva di poco superiore alla metdi quella necessaria nel caso in cui la cabina ed il contrappeso fosserosospesi direttamente senza carrucole (in tal caso, per, questi ultimi avreb-bero velocit doppia, ma il motore dovrebbe erogare una potenza doppia).

    Da quanto sopra si comprende che, se da una parte la sospensione ataglia richiede un notevole sviluppo di funi, dallaltra parte si ha proprioil vantaggio di poter dimezzare la velocit di trasporto, rispetto alla velo-cit delle funi, senza ricorrere ad ingranaggi e quindi ad un riduttore picomplicato e costoso.

    Infatti, se nella figura 1 d, supponiamo che la puleggia motrice ruotiin senso orario, v la sua velocit periferica, che coincide con quella deltratto b di fune trascinato in salita e del tratto c che scende, mentre itratti a e d di fune sono fermi, ovviamente, la cabina ed il contrappeso sispostano con velocit v/2, rispettivamente in salita e discesa.

    Si osserva infine che il carico sullasse della puleggia motrice dimez-zato.

  • 14

    Tutti gli ascensori elettrici a fune hanno un dispositivo, collegato allacabina che chiamato, contro eccesso velocit (C.E.V). Tale dispositivonegli impianti installati precedentemente funzionavano solo per eccessodella velocit della cabina in discesa. Attualmente, per la normativaEuropea oggi in vigore, funzionano anche per eccesso di velocit in salita.

    2.b vari tipi di ascensori

    Gli ascensori pi comuni sono azionati da motori elettrici a correntealternata, detti asincroni trifasi, ad una sola velocit. Anche la cabinaha, di conseguenza, una sola velocit, generalmente inferiore a 0.85metri al secondo (per gli impianti collaudati, in base alla normativa Euro-pea, tale velocit al massimo 0.63 metri al secondo), velocit raggiun-ta dopo circa un paio di secondi dalla partenza e mantenuta fino a circadue secondi dallarresto. Con tali impianti non facile ottenere un pre-ciso livellamento della cabina ai piani e le partenze e gli arresti sono, avolte e specialmente nei vecchi ascensori, un p bruschi.

    Ovviamente, partenze ed arrivi pi graduali, nonch un migliore livel-lamento, sono ottenibili con motori a corrente alternata a doppia veloci-t, o meglio con i motori a corrente alternata che hanno dispositivi elet-tronici di controllo della velocit, (inverter) che ormai stanno sostituen-do i motori a corrente continua. Gli ascensori con inverter consentonovelocit di esercizio maggiori, partenze ed arrivi molto graduali, con unottimo livellamento al piano e per tali motivi sono sempre pi diffusi.

    Per quanto riguarda il sistema di apertura e chiusura delle porte deipiani e della cabina, gli ascensori si dividono in:

    manuali, quando lapertura e la chiusura delle porte dei piani e dellacabina eseguita dal passeggero;

    semiautomatici, quando lapertura e la chiusura delle porte di cabi-na avviene automaticamente, mentre le porte di piano sono azionate amano. Il passeggero, per uscire dalla cabina deve spingere la porta dipiano; invece per entrarci deve tirare la porta, senza bisogno, in entram-bi i casi, di ruotare una maniglia.

    Tale sistema detto a spinta, e prevede la chiusura automatica dellaporta a mezzo di un dispositivo (dictator) costituito da una idonea molladi richiamo e da un ammortizzatore ad olio; il blocco della porta avvienea mezzo di serratura elettromeccanica di sicurezza.

    automatici, quando lapertura e la chiusura delle porte di cabina e dipiano avviene automaticamente grazie ad un dispositivo (operatore),unico per tutto limpianto. Loperatore installato al di sopra del tettodella cabina ed costituito, in sintesi, da un motore elettrico di piccolapotenza (circa 0.1 kw), che, mediante idonei meccanismi, provoca ilmovimento della porta cabina. Questa, quando si trova in corrisponden-za di una porta di piano, si collega ad essa mediante opportuni accop-

  • 15

    piamenti e la trascina nel movimento di apertura o di chiusura.Da quanto sopra risulta chiaro che un ascensore deve essere studiato

    in funzione del suo utilizzo e dei passeggeri che deve trasportare ogni ora.Pertanto molte volte, quando un ascensore si guasta, ci dovuto al fattoche si installato un ascensore incapace di sopportare un determinatotraffico ed un determinato uso. Infatti un ascensore, progettato per smal-tire un traffico intenso ed un uso indelicato, come quello riscontrabile incerti grandi ospedali o luoghi pubblici molto frequentati, non solo deveavere un motore adeguato, ma tutte le apparecchiature elettromeccanichedevono essere pi robuste della norma ed adeguatamente dimensionate.

    Con gli ascensori ad argano si possono servire fabbricati alti decine dipiani con velocit da 0.5 a 2.5 m/s con portate di decine di persone; inve-ce, come vedremo, con gli elevatori oleodinamici normalmente si arrivaad altezze massime di circa 25/28 metri, con velocit di esercizio che,generalmente, sono dellordine di circa 60 centimetri al secondo, ma conportate anche notevolissime.

    2.c gli argani a tamburo

    Gli ascensori costruiti prima del 1940 non avevano la puleggia motri-ce, che muove le funi per aderenza ma al suo posto cera un tamburocilindrico ove si avvolgevano e si svolgevano le funi. Due coppie di funicollegavano al tamburo rispettivamente la cabina ed il contrappeso. Lecoppie di funi erano disposte in modo che se il tamburo girava in un datosenso si avvolgevano le funi della cabina e svolgevano quelle del contrap-peso o viceversa, e pertanto se la cabina saliva il contrappeso scendeva.

    Nella figura 3 schematizzato il principio di funzionamento di unascensore con argano a tamburo posto in alto. Alcuni di questi elevatorisono ancora in servizio e possono essere considerati veri e propri ascen-sori depoca. Attualmente gli argani a tamburo sono utilizzati, a volte, perpiccoli montacarichi, generalmente di portata non superiore a 100 kg.

    2.d - gli elevatori oleodinamici - gli armadi metallici omologati Ceche contengono le apparecchiature di azionamento di un ascenso-re oleodinamico

    Gli elementi fondamentali di un ascensore oleodinamico sono:- un gruppo motore-pompa;- un serbatoio dellolio di dimensioni sufficienti a contenere, a pistone

    (o stelo) abbassato, lolio destinato ad essere pompato nel cilindro persollevare il pistone;

    - tubazioni dellolio;- valvole di sicurezza di vario tipo;- un cilindro ove scorre il pistone, o pi propriamente lo stelo, che

    sostiene la cabina.

  • 16

    Il principio di funzionamento semplicissimo: se si aziona la pompa,lolio pompato nel cilindro e solleva lo stelo, quindi la cabina sale; se,a pompa inattiva, si fa defluire lolio attraverso la valvola di discesa, ilpistone e la cabina scendono. Tali impianti possono essere a spintadiretta o a taglia rovescia (vedi fig. n. 4 e n. 5).

    Nel primo caso il cilindro di sollevamento installato direttamentesotto la cabina ed alloggiato in un pozzo praticato nel suolo, sotto illivello della fossa e profondo circa come la corsa della cabina. In genera-le, data la difficolt di realizzare un pozzo profondo, la corsa massimaottenibile di pochi metri e generalmente pari a 1 o 2 piani. Per altezzesuperiori si utilizzano raramente i pistoni telescopici simili, per il lorofunzionamento, a quelli utilizzati per gli autocarri a cassone inclinabile.

    Nel secondo caso, il cilindro di sollevamento posto allinterno delvano corsa, a fianco della cabina o sul retro della stessa e termina allasua estremit superiore con una puleggia folle, chiamata taglia (vedifigura 5). La cabina sorretta da funi di acciaio come indicato in figura5. Le funi sono fissate da un lato allarcata della cabina, passano sullapuleggia folle, che costituisce la taglia rovescia, e sono fissate allaltrocapo ad un determinato punto del vano di corsa, ad una altezza compre-sa fra la base e lestremit del cilindro. Con tale disposizione, ad ognicorsa del pistone corrisponde una corsa doppia della cabina e quindi ilvano corsa pu contenere linsieme cilindro-pistone nella posizione dimassima estensione. Con questo tipo di installazioni si possono raggiun-gere corse notevoli, di norma fino a 8 o 9 piani, con velocit che normal-mente arrivano a circa 0.6 metri al secondo.

    La centralina oleodinamica, che pu considerarsi come lequivalentedel gruppo motore-argano-freno, costituita, se vista dallesterno, dauna cassa metallica, al cui interno, immersi nellolio, sono alloggiati ilgruppo motore-pompa e alcune valvole; detta cassa proprio il serbato-io dellolio. opportuno ricordare brevemente il principio di funziona-mento della valvola di ripescaggio. Detta valvola entra automaticamentein funzione quando la cabina si abbassa anche di pochi centimetri, aseguito di piccole perdite dolio dalle valvole o dalle guarnizioni, per ripor-tarla al piano. Qualora la cabina scendesse per pi di 16 centimetri, lacampana dallarme inizia a suonare per avvertire del pericolo che la cabi-na si abbassata.

    Da alcuni anni sono facilmente reperibili ascensori idraulici chehanno sia la centralina oleodinamica, sia tutte le apparecchiature elet-triche (quadro di manovra e quello degli interruttori, ecc.) rinchiusi in unarmadio metallico di limitate dimensioni (circa lungo 1,5 m, profondo 60cm, alto meno di 2 metri) omologato CE. Questo armadio pu essereposizionato ovunque, ma non troppo lontano dal vano corsa, e sostitui-sce, a tutti gli effetti, il locale centralina tradizionale.

  • 17

    fig. 3 - Principio di funzionamento di un ascensore con argano a tamburo

    Tamburo ad avvolgimentoCabinaContrappeso

    1.2.3.

    Nel Caso rappresentato, siavvolge la fune collegata al con-trappeso e si svolge quella dellacabina; pertanto questultimascende mentre il contappesosale.

  • 18

    fig. 4 - Impianto oleodinamico a spinta diretta

    CabinaGuidaStelo o pistone di sollevamentoMolle ammortizzatriciCilindro di sollevamente interrato

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

  • 19

    fig. 5 - Impianto oleodinamico a taglia rovescia

    TagliaStelo o pistoneFuni di sospensioneAttacchi delle funi sullarcataCilindroCabinaArcataPattiniGuideBasamento del cilindroAttacchi delle funi in bassoFossa del vano corsa

    1.2.3.4.5.6.7.8.9.

    10.11.12.

  • 20

    3. asCensori eleTTriCi senZa sala maCCHina (fig. 6)

    Il primo ascensore senza sala macchina stato probabilmente ilMonospace (vedi figura in copertina), costruito dalla Kone ascensori,seguito da altri modelli realizzati da varie societ.

    Oggi qualsiasi ditta artigiana pu installare un ascensore di questotipo che risponda alle Direttive Europee, alle specifiche del cliente ed allenorme di qualit pi severe. Il successo di questi impianti essenzial-mente giustificato dalla realt che il gruppo di sollevamento trova postoentro il vano dellascensore ed sorretto dai muri perimetrali del vano,ed in certi casi da una o da entrambe le guide. Il quadro di manovra sistemato, per la maggior parte degli impianti, lateralmente alla portadellultimo piano in un apposito armadio chiuso a chiave, ricavato nelmuro; pertanto non pi necessaria la sala macchine.

    SchindlerSmart

    MR

    L

    Nessun locale macchina: maggior spazio

    utilizzabile, minori costi di costruzione.

    In alto: con semplicit senza fissaggi

    strutturali, risparmiando tempo e denaro.

    Fissato solamente alle solette di inter-

    piano ed utilizzo di un solo lato del

    vano.

    Libert di scelta: ampia autonomia

    nella realizzazione del vano corsa.

    Fossa di ingombro minimo: pi spazio

    a disposizione.

    1

    2

    3

    4

    5

    fig. 6

  • 21

    Gli ascensori privi di locale argano sono quasi sempre senza larganodi riduzione fra i giri dellalbero motore e quello della puleggia motrice.In questo caso il motore, la cui velocit regolabile elettronicamente,aziona direttamente la puleggia motrice (impianto gearless).

    Il controllo elettronico tale che la cabina ha arresti ed avviamentigraduali e che si possono raggiungere velocit anche di 2 m/s.

    Tutti i dispositivi di sicurezza di questi ascensori sono praticamenteuguali a quelli degli ascensori prima descritti. Ovviamente i tecnici dellamanutenzione, dovendo operare in condizioni completamente diverse daquelle che si riscontrano negli ascensori tradizionali, devono essere ido-neamente informati ed addestrati a operare su tali impianti.

    Per la sicurezza necessario che la chiave dellarmadio, che contieneil quadro di manovra e quella di emergenza, che consente lapertura delleporte di piano anche con cabina non presente, siano conservate in luogosicuro e inaccessibile alle persone non autorizzate. Dette chiavi infattidevono essere solamente disponibili per il personale addetto alla manu-tenzione dellascensore.

    4. Cenno sUi CirCUiTi eleTTriCi di Un asCensore

    In ogni ascensore si hanno circuiti elettrici:- Circuito di alimentazione del motore o di potenza. Detto circuito ha

    generalmente una tensione di 380 V o raramente di 220 V e pu azio-nare il motore solo se tutti i contatti del circuito di manovra sonochiusi.

    - Circuito di manovra. in genere ad una tensione molto minore diquella di alimentazione. Quando premiamo un pulsante sia in cabinache ai vari piani, se le porte sono chiuse e tutti i contatti di sicurezzainseriti (ad es. contatti di blocco delle porte di piani, di accostamentodelle stesse, di extra-corsa salita e discesa, del paracadute, delle por-tine cabina) consente alla corrente elettrica di arrivare a mezzo del cir-cuito di alimentazione al freno, che cos si apre, ed al motore chemovimenta la cabina.

    - Circuito delle luminose e del display. Trattasi di un circuito a bassatensione che accende le luminose dei piani e se previsto illumina undisplay che indica dove si trova la cabina.Le frecce di salita e di disce-sa sono azionate da detto circuito.

    - Circuito di allarme. Deve essere alimentato a mezzo di una batteria atampone che deve assicurare che lallarme possa suonare, anchequando non ci sia la corrente elettrica, per almeno due ore.

    - Allarme bidirezionale. Negli impianti realizzati dopo il 2000 sono obbli-gatori i segnali di allarme inviato (dal passeggero in cabina) e di allar-me ricevuto, che segnala, appunto, al passeggero che il suo segnale diallarme stato ricevuto.

  • 22

    - Citofoni. In molti ascensori, c un citofono in cabina collegato conaltri punti di ascolto (ad es. in portineria, nel locale motore ecc.).

    - Telefono. Negli ascensori di recente realizzazione obbligatorio unimpianto telefonico che consente al passeggero di chiamare 24 ore su24 ore un punto di ascolto.

    5. Cosa fare nellemergenZa?

    In caso di incendio o terremoto non bisogna mai usare gli ascensori,bens le scale.

    In generale bene non usarli anche quando c il pericolo di improv-vise mancanze di corrente, come in occasione di tempeste o forti tempo-rali. Se si soli in una palazzina, pi prudente non usare lascensoredi sera o nei giorni festivi. In un edificio occupato da uffici, pi volteaccaduto che qualche passeggero, rimasto intrappolato per un guastobanale, abbia dovuto attendere lunghe ore prima di essere udito e soc-corso.

    Questo pericolo oggi evitabile con un collegamento telefonico direttofra linterno della cabina ed un centro di ascolto, che provvede ad invia-re un ascensorista esperto. Tale dispositivo obbligatorio per gli ascen-sori di recente realizzazione.

    In ogni caso opportuno, che molte persone imparino ad effettuare lamanovra di soccorso a mano per liberare con sicurezza e competenza imalcapitati che restino intrappolati nella cabina di un ascensore per unguasto o per la mancanza di corrente.

    6. Come fare la manovra a mano Con gli asCensori Tradi-Zionali

    Il lettore che ci ha seguito, ha ora unidea di come funziona un ascen-sore e conosce bene cosa non deve assolutamente fare per soccorrere chi intrappolato. Esso infatti deve eseguire solo la cosiddetta manovra amano attenendosi scrupolosamente a quanto indicato nellapposito car-tello esposto nel locale argano.

    Per eseguirla deve per poter arrivare, nel pi breve tempo possibile,al locale motore dellascensore. Di conseguenza non si deve trascurare ilfatto che le vie di accesso ed il locale stesso in caso di mancanza di cor-rente elettrica e di notte possono essere al buio; ovvio che, ove non siaprevisto un impianto luce di emergenza, per tali evenienze occorre averea disposizione una lampada.

    C poi il problema delle chiavi e dei cartelli con la scritta ascensorefuori servizio o in manutenzione o altra scritta similare, oggetti questiche dovrebbero essere custoditi in un luogo segnalato e facilmente acces-sibile. In realt, specialmente la mancata pronta reperibilit delle chiavi

  • 23

    molte volte causa di lunghe attese; infatti non serve solo la chiave dellocale macchina, ma tutte le altre chiavi necessarie per arrivare a que-sto, come, cantine, lavatoi, terrazze, ecc.

    Ammesso che le difficolt sopra elencate siano risolte rapidamente, sideve, sempre in ogni caso, prima di recarsi nel locale argano, assicurar-si che le porte dei piani e della cabina siano chiuse e accertarsi fraquali piani questultima rimasta bloccata. Infatti, se si conosce lim-pianto, ci si pu regolare meglio nelleffettuare la manovra di soccorsosapendo dove la cabina si arrestata.

    Durante la fase sopra descritta opportuno esporre, se reperiti, sulleporte di piano, i cartelli di ascensore fuori servizio prima ricordati.

    Si deve, inoltre, cercare di rassicurare i passeggeri, informandoli chenon c nessun pericolo, che sono in arrivo i soccorsi per consentire laloro uscita dallascensore e che devono rimanere a distanza dalle portedellascensore, per consentire lapertura in condizioni di sicurezza.

    indispensabile che leventuale soccorritore, data la grandissimavariet degli ascensori esistenti e le loro notevoli differenze costrut-tive, effettui assolutamente la prima volta la manovra a mano perprova, sotto la guida di un ascensorista patentato. La prima azione dafare togliere la corrente, agendo sullinterruttore generale della forzaelettromotrice.

    Esistono decine di tipi di tali interruttori, ed facile che un soccorri-tore inesperto possa sbagliarsi e togliere, ad esempio, la luce al vano oaddirittura la luce al locale argano! Pertanto opportuno conoscere chia-ramente quale linterruttore generale di forza motrice, e la sua precisaubicazione. Si deve togliere sempre la corrente, anche se linterventoviene effettuato proprio in seguito alla mancanza di energia elettrica;infatti la stessa pu ritornare allimprovviso e limpianto pu essererimesso in moto proprio quando il soccorritore sta agendo sullargano, ilcui movimento imprevisto pu metterlo in pericolo.

    Si deve successivamente aprire il freno, cio aprire i ceppi dello stes-so azionando lapposita leva. Questultima pu essere fissa e cio gi pre-disposta, o mobile (vedi vecchi impianti) e quindi deve essere installatacon cura sul gruppo freno per poter essere azionata con sicurezza.

    Successivamente, per spostare la cabina, occorre far girare larganoagendo sullapposito volantino che, per gli impianti realizzati negli ultimidecenni fisso e funge anche da volano, mentre, per molti ascensori pre-cedenti, pu essere mobile e perci va calettato con attenzione sullassedel motore elettrico o su quello dellargano, prima di iniziare la manovraa mano. Occorre far girare lentamente il volantino nel senso di minorresistenza, facendo muovere la cabina fino a che, un riscontro fisso (ingenere costituito da una freccia o da un segno di vernice esistente sul-largano o sul basamento) coincida con il primo segno di vernice che siincontra sulle funi. Tali segni sulle funi sono importantissimi perch

  • 24

    indicano che la cabina ad un piano.La salita o la discesa della cabina indicata sullargano da apposite

    frecce; quando il segno di vernice sulle funi coincide con il riscontrofisso, si nella zona ove le porte di piano possono aprirsi senza esseremanomesse o forzate.

    Si cos sicuri che le porte di piano possono aprirsi con facilit, ed ipasseggeri uscire comodamente.

    Lazione manuale del volantino pu richiedere un certo sforzo; tutta-via ci possono essere dei casi in cui, una volta aperto il freno ed iniziatala manovra, questo comincia a ruotare con una certa velocit. oppor-tuno allora chiudere un p il freno, agendo sullapposita leva, in modoche il volantino ruoti piano e di conseguenza, anche la cabina, ove si tro-vano i passeggeri intrappolati, si sposti lentamente.

    Finita la manovra bisogna richiudere il freno e, se mobili, riporre laleva apri freno ed il volantino; richiusa a chiave la porta del locale arga-no, prima di allontanarsi dallelevatore, occorre accertarsi che tutte leporte di piano siano chiuse e che non si possano in alcun modo aprire,ad eccezione, ovviamente, della porta di piano ove si trova ora la cabinae da dove sono usciti i passeggeri che erano rimasti intrappolati.

    necessario avvertire la ditta a cui affidata la manutenzione del-lascensore di quanto accaduto.

    Negli ascensori di pi recente realizzazione previsto anche il bloccoper eccesso di velocit in salita. Generalmente, in molti casi, si provvedea tale necessit con dispositivi paracadute di tipo bidirezionale funzio-nanti, appunto, per limitare la velocit eccessiva della cabina, sia in sali-ta che in discesa, e per rottura di una o pi funi.

  • 25

    fig. 7 - Cartello con le istruzioni per la manovra di emergenza per gli ascensoritradizionali

    La ditta manutentrice

    Assicurarsi che tutte le porte di piano siano chiuse e

    bloccate e, se reperiti, esporre i cartelli di fuori servizio

    Togliere corrente dallinterruttore generale

    Aprire il freno mediante lapposita leva sullargano e,

    contemporaneamente, girare il volantino fisso o aspor-

    tabile nel senso meno resistente sino a far coincidere

    il segno che apparir sulle funi con quello sullargano

    Chiudere il freno abbandonando la leva, curando che

    essa torni in posizione di riposo

    Togliere leventuale volantino asportabile

    Attenzione controllare immediatamente che tutte le

    porte ai piani siano ben chiuse e non si possano aprire

    ad eccezione di quella in corrispondenza della cabina.

    Avvertire la ditta manutentrice.

    1.

    2.

    3.

    4.

    5.

    6.

    7.

    istruzioni manovra a mano

  • 26

    7. Come fare la manovra a mano Con gli asCensori oleo-dinamiCi

    Anche in questo caso valgono molte delle considerazioni gi dettaglia-te nel paragrafo precedente; soprattutto quella che non ci si pu improv-visare soccorritori, se non si gi fatto la manovra di soccorso a manosotto la guida di un ascensorista e se non si conoscono bene le caratte-ristiche dellimpianto; ma in pi, occorre una maggiore prudenza, e cer-care di essere in due, uno nel locale centralina e laltro ad un piano vici-no a dove si trovi la cabina bloccata.

    Infatti, a volte, il locale centralina lontano dal vano corsa dellascen-sore e il soccorritore (se lelevatore privo di collegamenti citofonici) nonpu n sentire la voce dei passeggeri intrappolati n quella di chi si trovieventualmente su qualche pianerottolo. Il soccorritore, prima di entrarenel locale centralina, deve tranquillizzare i passeggeri ed assicurarsi chele porte di piano e di cabina siano tutte chiuse e sapere a che punto delvano corsa ferma la cabina.

    Entrato nel locale, deve seguire scrupolosamente le istruzioni scrittesullapposito cartello, togliendo la corrente, agendo sullinterruttoregenerale di forza motrice. Questo atto deve essere eseguito in ogni circo-stanza, anche quando lintervento di emergenza viene effettuato in segui-to ad arresto provocato da mancanza di energia elettrica.

    Deve poi avvicinarsi alla centralina, che costituita esternamente dauna cassa metallica, sopra la quale c solo qualche raccordo di tubazio-ni, un manometro e, sempre ben visibile, un pulsante o una levettaopportunamente evidenziato (in genere di color rosso) che, se azionato,consente allolio di defluire dal cilindro al serbatoio e, quindi, al pistoneed alla cabina ad esso collegata di scendere molto lentamente. Si devesentire lolio defluire nel serbatoio; se non si sente significa che nel cilin-dro non c pi olio e che la cabina arrivata un p al disotto del pianopi basso.

    Per maggior chiarezza si ripete che il soccorritore deve premere o tira-re il dispositivo indicato sulla centralina ed azionarlo finch la cabinascenda al piano pi prossimo, cio fino a quando la cabina nella zonadove si possono aprire le porte di piano; allora, sugli impianti recenti, siaccende una spia sul quadro di manovra, ed ovviamente i passeggeripossono allontanarsi dalla cabina. Per gli ascensori non recenti, e nonadeguati alla vigente normativa, manca la spia luminosa di cabina alpiano, occorre perci prima controllare la posizione della cabina e cheuna seconda persona avverta quando la cabina arriva nella zona di aper-tura porte (cio al piano). Se la cabina non dovesse scendere significa chela stessa rimasta bloccata, probabilmente dallazione del dispositivoparacadute. In questo caso non opportuno insistere nel provocare ladiscesa premendo il pulsante ma occorre chiamare immediatamente la

  • 27

    ditta di manutenzione. Chi ha eseguito la manovra deve successivamen-te verificare che tutte le porte dei piani siano bloccate ad eccezione diquella dinanzi al quale ferma la cabina.

    Effettuata questa operazione indispensabile avvertire urgentementela ditta incaricata della manutenzione dellascensore di quanto avvenuto.

    Le centraline, che rispondono alla vigente normativa, hanno ben visi-bile una pompa manuale per la salita della cabina in emergenza, ovvia-mente da usare quando la cabina non scende con la precedente mano-vra. In molti impianti anche previsto un tubo di prolunga della leva dipompaggio, che facilita lazione del soccorritore.

    Ad avviso tecnico dello scrivente luso della pompa manuale, per con-sentire la salita della cabina, una manovra che dovrebbe essere effet-tuata solo dagli ascensoristi.

    Tuttavia molte importanti ditte di costruzione di tali impianti sono delparere che chiunque abbia avuto una idonea preparazione possa effet-tuarla in sicurezza.

    In ogni caso, come sopra evidenziato, se la cabina non scende puessere bloccata dal paracadute e facendo defluire lolio dal cilindro, perprovocarne la discesa, questultimo rimasto vuoto. Agendo con lapompa il soccorritore rinvia lolio nel cilindro. Quando vede che la pres-sione si stabilizzata, cio quando sente un maggior sforzo per pompa-re lolio, deve verificare se la cabina si muove in salita . Se ci non acca-de, e cio se la cabina non si muove n in salita n in discesa, non deveinsistere, ma chiamare la ditta a cui affidata la manutenzione.

    asCensore oleodinamiCoisTrUZioni Per la manovra di emergenZa

    assiCUrarsi CHe PorTe o CanCelli di Piano siano Ben CHiUsi

    esPorre, i CarTelli di fUori serviZio

    1. Togliere la corrente azionando linterruttore generale.2. Premere il pulsante rosso indicato sulla centralina, finch la cabi-

    na scende al piano vicino e si accende sul quadro di manovra laluce rossa (o verde) di cabina presente al piano nella zona di aper-tura porte. I passeggeri possono uscire dalla cabina.

    3. Procedere immediatamente ad un ulteriore controllo che tutte leporte di piano, siano chiuse, ad eccezione di quello dinanzi al quale ferma la cabina.

    4. Avvertire la ditta di manutenzione dellimpianto.5. Qualora la cabina non scenda opportuno chiedere lintervento

    della ditta di manutenzione.

    fig. 8 - Cartello con le istruzioni per la manovra a mano di emergenza per unascensore oleodinamico

  • 28

    8. soCCorso dei Passeggeri inTraPPolaTi negli asCensorieleTTriCi Privi di sala maCCHine

    Le procedure di soccorso per questi elevatori privi di locale motoresono diverse fra i vari modelli di ascensori e se hanno o no largano diriduzione. In ogni caso sono completamente diverse da quelle descritteper gli ascensori elettrici tradizionali e quelli oleodinamici, perch vengo-no effettuate mediante dispositivi azionati dallarmadio, dove contenu-to il quadro di manovra, e cio a distanza del gruppo di azionamento del-lascensore.

    In genere, per gli impianti privi di argano, basta aprire il freno azio-nando una leva per ottenere il movimento della cabina, dovuto alla dif-ferenza di peso che si ha fra la stessa (carica o scarica) ed il contrappe-so. Se la cabina si muove si deve impedire che la stessa prenda velocitaprendo e chiudendo il freno ogni 1 o 2 secondi.

    Quando si accende lindicatore luminoso sul quadro, la cabina nellazona di apertura porte di un piano e non bisogna ovviamente aprire ilfreno, perch se la cabina si muovesse mentre un passeggero sta uscen-do la situazione potrebbe risultare molto pericolosa. Se la cabina non simuove aprendo il freno possibile che il peso della cabina e quello delcontrappeso siano uguali (carico bilanciato).

    Tale situazione molto rara. In tal caso il soccorso dei passeggeri puessere esclusivamente effettuato dagli ascensoristi.

    Certi impianti sono dotati di una idonea batteria che pu essere uti-lizzata per mettere in movimento la cabina quando si ha un carico bilan-ciato. In tal caso, una volta aperto il freno, lascensorista pu muovere lacabina con lenergia della batteria fino al piano pi vicino cio fino aquando si accenda sul quadro la spia di cabina al piano.

    Resta in ogni caso lassoluta necessit di controllare la chiusura delleporte di piano prima e dopo ogni azione di soccorso e, di staccare la cor-rente elettrica di alimentazione e di avvertire la ditta a cui affidata lamanutenzione con urgenza.

    parimenti indispensabile che il soccorritore effettui la prima volta lamanovra a mano in presenza di un manutentore, dato che la procedu-ra di soccorso, variano fra i diversi modelli. Cio, in pratica, un soccor-ritore che sappia fare con sicurezza la manovra di salvataggio su unimpianto si pu trovare in difficolt con unaltro modello di ascensoreprivo di sala macchine.

    9. avverTenZe generali Per CHi esegUe la manovra di soC-Corso

    Per ogni tipo di impianto, sia esso tradizionale, oleodinamico o senzalocale motore, si raccomanda di eseguire le varie manovre di soccorso

  • 29

    con calma; infatti i passeggeri non corrono nessun pericolo reale. Certola loro situazione non simpatica, soprattutto per che soffre di claustro-fobia; ma ricordiamo che, anche in una cabina posta in un vano chiuso,c sempre aria sufficiente, soprattutto se i malcapitati passeggeri noncominciano ad agitarsi e ad urlare.

    Invece, si ripete, pu esserci pericolo se il soccorritore effettua lamanovra di soccorso non come dettagliato negli appositi cartelli, maagendo sul quadro di manovra o usando la chiave di emergenza o forzan-do le porte di piano.

    10. disPosiTivi di emergenZa Per laZionamenTo aUTomaTi-Co degli asCensori in Caso di BlaCK-oUT

    Da vari anni si trovano in commercio dei dispositivi che consentono,se tutti i contatti delle porte di piano e di cabina sono chiusi e funzionan-ti, di arrivare al piano pi prossimo in caso di arresto dellascensore permancanza di corrente o per guasti generici, esclusi quelli relativi ai con-tatti di sicurezza delle porte ai piani e della cabina stessa.

    Con tali accorgimenti, il passeggero ha ben poche possibilit direstare bloccato e pertanto essi sono particolarmente consigliabili neglistabili privi di custodi, anche perch psicologicamente danno un notevo-le senso di sicurezza agli utenti.

    I dispositivi in questione possono essere facilmente installati siasu ascensori preesistenti che su nuovi impianti.

    In ogni caso doveroso ricordare che la maggior parte dei guastiche provocano larresto dellascensore provocato da difettoso funziona-mento delle porte ai piani o di cabina. Quindi tali dispositivi sono vera-mente efficienti solo in caso di mancanza di energia elettrica.

    11. ConClUsioni

    La miglior cautela per esser certi che il proprio ascensore sia affidabi-le e sicuro, quella di affidarsi ad una ditta di manutenzione qualificatache offra il servizio pi consono alle nostre esigenze e di effettuare pron-tamente i lavori segnalati durante le verifiche previste dalla vigente nor-mativa.

    Speriamo pure di aver fatto ben comprendere al lettore che un soccor-ritore deve attenersi unicamente alle istruzioni riportate sul cartello pereseguire la manovra a mano.

    In ogni caso, per nessun motivo, una persona che non sia un ascen-sorista patentato deve tentare di effettuare una qualsiasi riparazioneriguardante un elevatore.

  • 30

  • 31

    indiCe

    1. Premessa pag. 52. Come fatto un ascensore? 52.a Gli ascensori tradizionali 62.b Vari tipi di ascensori 142.c Gli argani a tamburo 152.d Gli elevatori oleodinamici Gli armadi metallici, omologati CE, 15

    che contengono le apparecchiature di azionamento di un

    ascensore oleodinamico

    3. Gli ascensori senza sala macchine 204. Cenno sui circuiti elettrici di un acensore 215. Cosa fare nellemergenza? 226. Come fare la manovra a mano con gli ascensori tradizionali 227. Come fare la manovra a mano con gli ascensori oleodinamici 268. Soccorso di passeggeri intrappolati negli ascensori elettrici

    privi di sala macchine 289. Avvertenze generali per chi esegue la manovra di soccorso 2810 Dispositivo di emergenza per lazionamento automatico degli

    ascensori in caso di black-out 2911 Conclusioni 29

    indiCe delle figUre

    in copertina: fotografia dellascensore Kone monospace.

    fig. 1 Ascensore tradizionale con argano posto in alto Pag. 7fig. 1a Schema di un ascensore con argano posto in alto 8fig. 1b Schema di un ascensore con argano posto in alto e con 9

    puleggia di deviazionefig. 1c Schema di un ascensore con argano posto in basso 10fig. 1d Schema di un ascensore con sospensione a taglia 11fig. 2 Gruppo motore argano freno 12fig. 3 Principio di funzionamento di un ascensore con 17

    argano a tamburofig. 4 Impianto oleodinamico a spinta diretta 18fig. 5 Impianto oleodinamico a taglia rovescia 19fig. 6 Fotografia dellascensore Schindler Smart 20fig. 7 Cartello con le istruzioni per la manovra di emergenza 25

    per gli ascensori tradizionalifig. 8 Cartello con le istruzioni per la manovra a mano 27

    di emergenza per un ascensore oleodinamico

  • 32

    laUTore

    faUsTo lingUiTi nato a Roma nel 1932: si iscrive allalbo degli ingegneridella provincia di Roma nel 1957 e inizia la carriera universitaria come assisten-te volontario.

    Negli anni Sessanta assistente ordinario; nel settanta libero docente. Neglianni ottanta professore associato nel gruppo di materie definite come costru-zione di macchine e professore incaricato stabilizzato di meccanica applicata allemacchine.

    Parallelamente opera come professionista in Europa, Africa, Asia; Ingegnereprincipale dellENPI; direttore tecnico responsabile degli impianti di risalita diuna stazione invernale; progettista e collaudatore di macchine di sollevamento;consulente per gli investimenti industriali di varie Banche; consulente dellaSIREA, Societ italiana di revisione aziendale; perito estimatore del tribunalecivile e penale di Roma; membro del primo Nucleo di Valutazione del Ministerodel Bilancio e della Programmazione economica; consulente di svariate SocietItaliane ed Europee per problemi di ricerca industriale; membro della Commis-sione di studio per gli ascensori e montacarichi del Consiglio Nazionale delleRicerche,e di quella dellUNI, professore associato presso la Facolt dIngegneriadellUniversit di Ancona, titolare della Cattedra degli impianti di trasporto afune e dal 92 al96 dellinsegnamento di Economia applicata allingegneria per ilcorso relativo al Diploma in ingegneria meccanica.

    Ha pubblicato decine di articoli riguardanti gli ascensori, le macchine di sol-levamento, la sicurezza del lavoro ed economia.

    Tra i libri pubblicati:

    - lelettrotecnica per ascensoristi, gruisti ed addetti agli impianti. Edizio-ni Sistema 1970 - Libro che ha avuto tre edizioni;

    - lascensore - guida pratica alle macchine che tutti usano - Edizioni DEITipografia del Genio Civile - II Edizione 1992;

    - Come funzionano e si progettano gli impianti di trasporto a fune - Edi-zione Sistema 1992;

    - Criteri di scelta di un ascensore e di progettazione dei vani tecnici - Edi-toriale Bios 1996;

    - la guida della sicurezza - Edizione EPC 1997;- economia e finanza aziendali per non specialisti - Editoriale Bios 1995; I

    ristampa 2001;- il quadro di manovra degli ascensori - Nuova Bios 2006;- il taglio delle scale per installare un ascensore in un edificio preesisten-

    te - Nuova Bios 2006.

    Copertina.pdfQuaderno 3.pdf