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Evoluzione della normativa in materia di periodo di formazione e prova a cura del Servizio Ispettivo dell’USR per il Veneto

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Evoluzione della normativa in materia di

periodo di formazione e prova

a cura del Servizio Ispettivo dell’USR per il Veneto

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Reali capacità: • Relazioni con i discenti

• Relazioni con colleghi e con il d.s.

• Lodevole parlare di prova si simulazione della lezione come parte strutturale del concorso

Occorre mettere a regime un sistema di valutazione che sostenga e tenga monitorate queste caratteristiche della professione, anche per coloro che di ruolo lo sono già ….

…. a cominciare dalla definizione del profilo dell’insegnante, e delle competenze che deve necessariamente possedere

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Comitato per la Valutazione Composizione Funzioni

Anno di formazione e prova Modalità Finalità

Funzione Docente

Formazione Modalità Finalità

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Un’idea base

• Inscindibilità di un’idea pedagogica da un’idea ordinamentale

•La struttura data al sistema scolastico dall’ordinamento deriva dai fini attribuiti alla scuola ed è coerente con essi

o almeno dovrebbe …..

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19 … 50 60 70 80 90 2000 2010

Ermini DPR 104

L 148 L 30

L 53 e segg.

L 296 L 169 e segg.

Ind Naz Moratti

Ind Naz Fioroni

Ind Naz Profumo

CONTESTO

Ordinamenti e normativa fondamentale

2015

Giannini -Fedeli

L 107 DM 850

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19 … 80 90 2000 2010

T. U. 297

Formazione iniziale, formazione in ingresso, prova

2015

L. 107

L. 341 D. M. 249 D. M. 850 D. L.vo 165

C. M. 196

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NORME IN MATERIA DI

ORGANIZZAZIONE DEL

LAVORO

C.C.N.L.

ORGANIZZAZIONE BASATA SUL T. U. D L.vo 297/94

NORME SECONDARIE DI ATTUAZIONE

C.M. 267 del 10.08.1991

C.M. 196 del 03.02.2006

Direttiva Ministeriale n.29 del 20.03.2006

NORME GENERALI,

FINALITA’ E DEFINIZIONI

Testo Unico del 1994 (D. L.vo 297/94)

contratto integrativo regionale

PIANO REGIONALE DI FORMAZIONE

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D. L.vo 16.04.1994 n.297

TESTO UNICO – Art.11

Istituto > 50 doc

Istituto <= 50 doc

Membri eletti dal collegio docenti nel suo seno

Legge 13.07.2015 n.107

Art.1 c.129

Durata in carica 1 anno scolastico Durata in carica 3 anni scolastici

Presidente: dir. didattico o preside Presidente: dirigente scolastico

Comitato per la Valutazione del servizio dei docenti

Comitato per la Valutazione dei docenti

S

C Ist CD

USR

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D. L.vo 16.04.1994 n.297

TESTO UNICO

Istituto > 50 docenti

Istituto <= 50 docenti

Membri eletti dal collegio docenti nel suo seno

Legge 13.07.2015 n.107

Art.1 c.129

Durata in carica 1 anno scolastico Durata in carica 3 anni scolastici

Presidente: dir. didattico o preside Presidente: dirigente scolastico

Comitato per la Valutazione del servizio dei docenti

Comitato per la Valutazione dei docenti

C Ist CD

tutor

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T. U. Art.440 - Anno di formazione

1. Durante l'anno di formazione il Ministero della pubblica istruzione

assicura, [ … ] la realizzazione di specifiche iniziative di formazione.

[ … ]

4. Ai fini della conferma in ruolo i docenti, al termine dell'anno di

formazione, discutono con il comitato per la valutazione del servizio una

relazione sulle esperienze e sulle attività svolte. Sulla base di essa e degli

altri elementi di valutazione forniti dal capo d'istituto, il comitato per la

valutazione del servizio esprime il parere per la conferma in ruolo.

[ … ]

6. Compiuto l'anno di formazione il personale docente consegue la

conferma in ruolo con decreto del provveditore agli studi tenuto conto del

parere del comitato per la valutazione del servizio. Il provvedimento è

definitivo.

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C.M. 267 del 10.08.1991 DESTINATARI Docenti immessi per concorso (anno di formazione e anno di prova) Docenti immessi ‘ope legis’ (es L. 426/88 (solo anno di prova)

FINALITA’ DELLE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE: … l'anno di formazione si caratterizza esclusivamente per l'esigenza di affinare le competenze professionali dei neo-vincitori di concorso, affiancando alla normale prestazione delle attività di istituto, la partecipazione ad iniziative di formazione.

[ … ] stimolare una riflessione che, sulla base delle competenze disciplinari del personale neo nominato, peraltro accertate in sede di concorso, orienti nei seguenti ambiti della professionalità docente: - competenze metodologiche e didattiche; - conoscenze psico-pedagogiche - abilità relazionali e comunicative; - aspetti giuridici ed amministrativi, in particolare sulla normativa che regola la partecipazione agli organi collegiali della scuola.

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Rimanevano da chiarire una serie di problematiche • Caso delle differenti valutazioni, problema

strettamente collegato alla natura e alle competenze della funzione dirigenziale scolastica (capo d’Istituto come primus inter pares)

• Presenza del tutor • Ripetizione dell’anno di prova • Sostituzione di un componente • Genericità dell’azione del tutor

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D. L.vo 297/94 – TESTO UNICO

Art.395 - Funzione docente

1. La funzione docente è intesa come esplicazione

essenziale dell'attività di trasmissione della cultura, di

contributo alla elaborazione di essa e di impulso alla

partecipazione dei giovani a tale processo e alla formazione

umana e critica della loro personalità.

[ … ]

Ma soprattutto questi aspetti ed altri connessi alla formazione nell’anno di immissione in ruolo erano collegati all’idea di fondo, ancorata ad un’impostazione tutto sommato disciplinare

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L. 53/2003 Fra i criteri direttivi dei Decreti di attuazione da emanare, si parla di «apposite strutture di ateneo o d’interateneo per la formazione degli insegnanti» che «promuovono e governano i centri di eccellenza per la formazione permanente degli insegnanti» (art. 5 – Formazione degli insegnanti)

c.d. Riforma Moratti

INDICAZIONI NAZIONALI 2004 PERSONALIZZAZIONE FORMAZIONE PERMANENTE DEI DOCENTI

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INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO NEL 1° CICLO - D. M. 31.07.2007 In massima parte recepite nella versione definitiva del 2012

Educazione e la crescita della persona «come essere unico e irripetibile». La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Insegnare significa:

• Consegnare il patrimonio culturale • Preparare al futuro fornendo agli allievi le competenze

indispensabili per essere protagonisti nel contesto economico e sociale in cui vivono

• Sostenere nell’allievo la ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità

Cura della dimensione individuale e alla promozione di legami cooperativi all’interno della classe (interpretazione della personalizzazione anche in senso sociale)

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La centralità della persona emerge all’interno della relazione

educativa, così come l’identità, anziché presupposta, sorge, evolve e via via si definisce nelle relazioni che la costituiscono proprio in quanto identità articolata e aperta. Condizione per lo sviluppo personale è la formazione di importanti legami di gruppo.

(Agostino Frigerio)

Curricolo come strumento principale di progettazione didattica; il curricolo è opera collegiale, espressione della comunità professionale.

Attraverso il processo di elaborazione del curricolo si confrontano punti di vista, si negoziano scelte, si fissano i riferimenti comuni, misurandosi con i problemi concreti che ogni realtà pone si sviluppa un costante processo di ricerca e la scuola si configura come comunità che apprende.

(Italo Fiorin)

Promozione di una didattica orientata all’apprendimento attivo degli allievi: problemi autentici, competenza, conoscenza attraverso l’esperienza, valorizzazione delle interconnessioni fra le conoscenze e le discipline di studio.

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ASSEGNAZIONE RISORSE FINANZIARIE

Ministero

U. S. R.

U. S. P.

I. S. I. S. ……

Svolta della Finanziaria del 2007 (L.296 del 24.12.2006)

I. S. I. S. ……

Ministero

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OBBLIGATORIETA’ DELLA FORMAZIONE CARTA DEL DOCENTE (121, 122, 123)

FORMAZIONE CONTINUA, PERMANENTE E STRUTTURALE (124)

PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE (125)

FONDO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO E BONUS (126, 127, 128)

L’art.11 del T.U., riformato dalla L.107, parla di COMITATO PER LA VALUTAZIONE DEI DOCENTI (129)

CONTESTO della Legge 13.07.2015 n.107

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Chiarezza sui servizi utili (art.3)

= > 180 gg complessivi

di cui = > 120 di attività didattiche

D. M. 27 ottobre 2015 n.850

Chi è tenuto al periodo di formazione e prova (art.2)

1. Neoassunti a tempo indeterminato

2. Chi non l’ha completato (formazione e prova

vanno effettuati entrambi)

3. Passaggi di ruolo

4. Chi non l’ha superato per esito negativo della

valutazione (entrambi solo per una volta)

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a) Competenze culturali, disciplinari didattiche e metodologiche,

con riferimento a nuclei fondanti dei saperi e ai traguardi di

competenza e agli obiettivi di apprendimento

D. M. 27 ottobre 2015 n.850

Criteri per la valutazione (art.4)

Importanza della figura del TUTOR e della condivisione della

programmazione e realizzazione dell’attività didattica e

formativa.

Competenze e compiti del TUTOR (art.12)

- Esperienza e titoli

- Accoglienza, facilitazione, ascolto

- Collaborazione, consulenza

- Osservazione reciproca in classe

Riconoscimento economico, specifica attestazione valida per

il curriculum e per la valorizzazione (bonus)

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

Criteri per la valutazione (art.4)

b) Competenze relazionali, organizzative e gestionali

Attitudine collaborativa nei diversi contesti, interazione con le

famiglie e con il personale scolastico, capacità di affrontare

situazioni complesse e dinamiche interculturali,

partecipazione attiva e sostegno ai piani di miglioramento

c) Osservanza dei doveri connessi con lo status di

dipendente pubblico e inerenti alla propria funzione

Si riferisce al D Lvo 165/01, al Codice di Comportamento dei

Dipendenti Pubblici, al Regolamento dell’Istituto

d) Partecipazione alle attività formative e raggiungimento

degli obiettivi che queste prevedono

Qui vengono in rilievo gli strumenti che sono istituiti per

l’anno di formazione e prova, esplicitati all’art. seguente

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850 Strumenti di lavoro (artt. 5 ~ 11)

Bilancio delle competenze inziale e finale (in

collaborazione con l’insegnante tutor)

Patto per lo sviluppo professionale e obiettivi di

sviluppo delle competenze da raggiungere attraverso

le attività di formazione (con il d.s.)

Incontri iniziali e conclusivi

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Attività formativa, comprendente

- laboratori formativi (s’identificano anche le aree

trasversali)

- attività on-line

- elaborazione di un proprio portfolio individuale

Attività fra pari (tutor e osservazione in classe)

D. M. 27 ottobre 2015 n.850 Strumenti di lavoro (artt. 5 ~ 11)

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Viene sostanzialmente confermato il modello adottato

sperimentalmente dall’a.s. 2014/15 e poi basato sul DM

850/2015 negli anni seguenti.

Vengono introdotte due novità:

- Il tema dello SVILUPPO SOSTENIBILE

tra i nuclei fondamentali dei laboratori formativi (almeno 1

dei 4 laboratori previsti è opportuno sia dedicato a questo

tema)

- VISITING «Visite alle scuole accoglienti che si caratterizzano per una

consolidata propensione all’innovazione organizzativa e

didattica, capaci di suscitare motivazione, interesse,

desiderio di impegnarsi in azioni di ricerca e di

miglioramento»

D. M. 27 ottobre 2015 n.850 Strumenti di lavoro (Nota MIUR 33989 del 02.08.2017)

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

La procedura (art. 13)

Comitato per la Valutazione dei docenti nella sua

composizione ristretta

Colloquio

Presenza di diritto del tutor

Il parere può essere espresso anche in assenza di

colloquio, oppure il colloquio può essere differito per

motivi inderogabili e solo una volta.

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

La procedura

- Istruttoria prodotta dal docente tutor

- Relazione del Dirigente Scolastico (visita/e in

classe, almeno una volta, secondo l’art.15)

- Portfolio professionale del docente neo-assunto

Il portfolio professionale del docente neo-assunto contiene • Descrizione del proprio curriculum professionale • Bilancio iniziale delle competenze • Documentazione delle fasi di progettazione didattica, delle attività

svolte e delle azioni di verifica intraprese • Bilancio conclusivo delle competenze professionali • Piano di sviluppo professionale

Il portfolio è presentato al DS, che lo trasmette al Comitato per la valutazione almeno 5 giorni prima della data fissata per il colloquio

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

La procedura (art. 14)

Parere Comitato: obbligatorio ma non vincolante per il d.s.

Il d.s. procede alla valutazione

• Favorevole provvedimento di conferma in ruolo

• Sfavorevole provvedimento di ripetizione

dell’anno di formazione e prova

2° anno Verifica obbligatoria di Dirigente Tecnico

relazione nuovo parere del Comitato

Tempi: tutti i provvedimenti entro il 31 agosto devono

essere notificati all’interessato

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

La procedura

Un caso particolare è quello del

«manifestarsi di gravi lacune di carattere culturale,

metodologico-didattico e relazionale»,

caso in cui

«il DS richiede prontamente apposita visita ispettiva»

Non si tratta della verifica nel secondo anno di prova, ma

di una visita ispettiva, che, quindi, può essere richiesta fin

dal primo anno di formazione e di prova, come avviene

nelle situazioni di grave problematicità.

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D. M. 27 ottobre 2015 n.850

Le finalità (art. 1)

Verificare la competenze professionali

Il Decreto individua gli obiettivi, le modalità di valutazione

del grado di raggiungimento degli stessi, le attività

formative e i criteri per la valutazione del personale

docente in periodo di formazione e prova

Attività di formazione: consolidare le competenze e gli

standard professionali richiesti

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• Non si tratta solo di selezionare i contenuti e adattarli agli studenti

• Ma di: • Capacità di condurre un processo di crescita degli individui attraverso

il confronto con i dati della cultura depositati nelle diverse aree disciplinari

• Come dare senso, insieme ai ragazzi, alle cose che si fanno (insieme) a scuola

• Come dare vita a significati condivisi intorno a contenuti culturali già dati tenendo insieme saperi costruiti altrove e saperi da (ri)edificare qui e ora

Il buon insegnante (competente e riflessivo) sa che il contenuto disciplinare passa attraverso il suo modo di raccontarlo, anzi è una cosa sola con esso Paolo Ferratini, italianista

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Nel lavoro si possono e si devono evitare:

FORMAZIONE

PRATICA COSTANTE DI AUTOANALISI, O ANALISI DI GRUPPO FRA PARI, DEL PROPRIO COMPORTAMENTO

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AUTOREFERENZIALITA’

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GROSSOLANI ERRORI DI VALUTAZIONE DOVUTI ALLA MANCANZA DI CONFRONTO E PROGRAMMAZIONE

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‘GIOCHI A SOMMA ZERO’

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Il compito dell’insegnante

Non è quello di dare indicazioni passo passo ma:

• Mettere al centro lo studente (attività, protagonismo)

• Passare dalla segmentazione disciplinare alla conoscenza olistica

• Passare dall’enciclopedismo alla selezione di UdA strategiche

• Scegliere all’interno del ‘programma’

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