Evoluzione della domanda di salute attuali orientamenti...
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Evoluzione della domanda di salute
attuali orientamenti sanitari
l’Azienda Ospedaliera “Ospedale Niguarda Ca’ Granda”
nuovo modello organizzativo
per un’efficace gestione dei diversi percorsi clinico-assistenziali,
la struttura è stata riorganizzata per aree di degenza,
graduate per intensità di cura,
seguendo una logica dipartimentale.
1dr Giovanna BolliniOspedale per intensità di cura29 marzo 2012
.
In questa organizzazione
l’individuazione del livello di cura
richiesto dal paziente è conseguente ad
una valutazione della
complessità clinica e dell’intensità assistenziale,
parametri tra loro interconnessi,
ma non sempre sovrapponibili
.
dr Giovanna Bollini 2Ospedale per intensità di cura29 marzo 2012
L’organizzazione gestionale della sezione è di competenzainfermieristica.
A ogni sezione è assegnata un’équipe infermieristica che collaborerà con diverseéquipes mediche, presenti in base alle loro discipline.
Le équipes mediche non ricevono un settore di degenza in dotazione esclusiva.
Ne consegue che la gestione dei posti letto è di responsabilità infermieristica permeglio consentire l’integrazione del percorso di ogni singolo paziente in settori
contigui, ma diversificati per l’intensità di cura che garantiscono.
3dr Giovanna BolliniOspedale per intensità di cura29 marzo 2012
Durante il ricovero, infatti, il paziente,
potrà richiedere un aumento o una diminuzione
del livello di cure necessario e
conseguentemente dovrà essere assistito nella sezione
che, per le risorse professionali presenti e la tecnologia indotazione,
meglio risponderà alle sue problematiche clinico-assistenziali.
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Il Coordinatore Infermieristico
sarà strettamente coadiuvato dall’Infermiere Case Manager.
figura infermieristica esperta,
inserita da anni nelle strutture dell’AO Niguarda,
conoscendo le condizioni clinico-assistenziale dei pazienti,
costituirà il punto di riferimento del Medico specialista.
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L’équipe medica assicura i processi di diagnosi e cura
per il singolo paziente
integrandosi con i piani di assistenza infermieristicisviluppati nelle diverse sezioni.
Sulla base di tale pianificazioneall’Infermiere Case Managerè assegnata la responsabilità di
favorire l’integrazione multidisciplinare,la continuità assistenziale
nell’ambito del settore in cui il paziente è assistito
e qualora si renda necessario il suo passaggio ad un settore di intensità diverso.
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Nell’ambito infermieristico il cambiamento
che si sta oggi realizzando
appare come una logica conseguenza,
come la naturale evoluzione di cambiamenti già avviati
facendo leva su elementi,
fortemente correlati,
in grado di incidere sul livello qualitativo dell’erogazione dell’assistenza:
la competenza professionale, la motivazione, le caratteristiche
personali, i fattori sociali, fattori strutturali e logistici.
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lavoro dei team
Sono gruppi con professionalità e ruoli differenti
che sanno interagire,
nel rispetto delle proprie competenze,
per il conseguimento di un obiettivo comune.
E’ la condivisione degli obiettivi e del percorso intrapresoche renderà
possibile la riuscita di questa “rivoluzione” e
il miglioramento dei livelli assistenziali fino ad oggi raggiunti.
dr Giovanna BolliniOspedale per intensità di cura29 marzo 2012
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Per operare in questo senso occorre
conoscere la nostra realtà assistenziale,
attraverso strumenti che ci consentano di
valutare
i bisogni di assistenza infermieristica dei pazienti,
identificare l’intensità assistenziale
che ne consegue correlando la prospettiva infermieristica conquella medica che invece focalizza la complessità clinica.
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• Per raggiungere questo obiettivo:
–è stata avviata una rilevazione specificacon l’obiettivo di identificare criteriassistenziali per l’assegnazione delpaziente ai diversi livelli di intensità dicura.
• Le fasi che si sono susseguite:
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• predisposizione del progetto
• revisione della scheda per la rilevazione indice di intensitàassistenziale (degenza e area critica) già in uso, da oltre 8anni, nella struttura Low Care
• le schede sono state predisposte avendo, come riferimentoteorico, il Modello delle Prestazioni Infermieristiche,adottato, dal 2001,
• seguite le valutazioni, due per ogni paziente facente partedel campione, quindi l’elaborazione ed analisi dei datiraccolti.
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DIPARTIMENTOCARDIO-TORACO-VASCOLARE
RepartiCardiologici
n.377schede
Indice intensitàassistenziale indice 1 indice 2 indice 3 indice 4
Prima rilevazione 47% 29% 23% 0,4%
Secondarilevazione 33% 36,25% 26% 1,87%
dr Giovanna Bollini 12Ospedale per intensitàdi cura 29 marzo 2012
DIPARTIMENTOCARDIO-TORACO-VASCOLARE
Repartichirurgicin.131schede
Indice intensitàassistenziale indice 1 indice 2 indice 3 indice 4
Prima rilevazione 91% 4,62% 4,62% 0%
Secondarilevazione 16% 17,68% 67% 0%
dr Giovanna Bollini 13Ospedale per intensitàdi cura 29 marzo 2012
DIPARTIMENTOCARDIO-TORACO-VASCOLARE
Areacritican. 191schede
Indice intensitàassistenziale indice 1 indice 2 indice 3 indice 4
Prima rilevazione 0% 7,60% 55,74% 38%Secondarilevazione 0% 19,87% 52% 29,78%
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Il lavoro condotto ha consentito di identificare
– per il ricovero in High Care l’indice di intensità assistenzialepari a 3 / 4, a cui se ne aggiungono ulteriori che, di norma,devono sussistere contemporaneamente, stante lecondizioni cliniche, della persona assistita:
• monitoraggio multiparametrico continuo;
• rilevazione parametri vitali superiori a 4 rilevazioni nelle 24/h;
• terapia praticata ad intervalli di 2/4 ore;
• infusione continua di amine, vasodilatori ecc con relativicontrolli di valori ematici in tempi ravvicinati;
• presenza di drenaggio toracico/catetere spinale.
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Direzione Infermieristica e Medicina 1
nell’ambito del
Gruppo Approfondimento Tecnico
“Medicina Interna”
STUDIO MULTICENTRICO REGIONALE
“La valutazione dell’intensità assistenziale edella complessità clinica in area medica”.
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Obiettivi che orientano il Progetto:
• Conoscere il livello di intensità assistenziale e del livello dicomplessità clinica (Modified Early Warning Score -MEWS, Cumulative Illness Rating Scale - CIRS), richiestodai pazienti ricoverati in area medica individuando lepercentuali dei pazienti che necessitano di cure ad alta,media e bassa intensità.
• Valutare la possibile congruità tra la valutazioneinfermieristica dell’intensità assistenziale e la valutazionemedica della complessità clinica.
• Valutare l’appropriatezza dei tempi, previsti dal sistema diaccreditamento lombardo, per la definizione delle risorseprofessionali necessarie.
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0
200
400
600
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1000
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frequenza
aum
enta
todi3
aum
enta
todi1
aum
enta
todi2
dim
inuito
di2
stazi
onario
dim
inuito
di3
dim
inuito
di1
variazione di IIA alla seconda valutazione
IIA
- Migliora 15,9%
- Invariato 76,6%
- Peggiora 7,5 %
dr Giovanna BolliniOspedale per intensitàdi cura 29 marzo 2012
0
100
200
300
400
500
600
700
800
frequenza
-9 -8 -7 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9variazione di MEWS alla 2a rilevazione, rispetto alla 1a
MEWSMigliora nel 43% dei casiInvariato nel 49% dei casiPeggiora nel 7% dei casi
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migliore
stazionario
peggiore
19.4%
73.9%
6.7%
sta
todiIIA
neisoggettiche
mig
liora
no
ME
WS
(n=
640)
dr Giovanna Bollini
MEWSMigliora nel 43%dei casi
IIAMigliora nel 19,4%Peggiora 6,7%
STAZIONARIO73,9%
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Il trend positivo dal punto di vista clinico,
lascia in gran parte
inalterato la condizione assistenziale della persona
e conseguentemente
le prestazioni infermieristiche necessarie.
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Lo sviluppo di queste esperienze e delle finalità qui appena descritte
consentono di comprendere quale dovrà essere lo sviluppo della
formazione dei professionisti sanitari nonché quello delle loro
dinamiche inter-professionali.
In questa logica i professionisti sanitari, grazie alla loro formazione e
all’organizzazione delle loro attività, devono essere in grado di
integrarsi creando un “continuum” di assistenza sanitaria.
dr Giovanna Bollini 22Ospedale per intensità di cura29 marzo 2012
Il risultato atteso è il miglioramento complessivo dei
risultati delle cure erogate in termini di miglior
salute dei cittadini e di utilizzo più efficiente delle
risorse disponibili a favore della collettività.
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•Un elemento determinante nell’assicurare risposte appropriate a talibisogni di salute è l’approccio integrato.
•A livello organizzativo si può introdurre il tema del modellodell'assistenza integrata e condivisa tra le varie parti del sistema dellecure.
•Realizzare un sistema di “cura condivisa” significa coordinare gliinterventi sanitari, secondo modelli professionali logici ed equilibrati.
•Presuppone una concentrazione e una condivisione culturale daparte di tutte le categorie professionali interessate.
dr Giovanna Bollini 24Ospedale per intensitàdi cura 29 marzo 2012
A fronte di un
“bisogno di salute nuovo e complesso”
l’infermiere fornisce
il suo contributo professionale specifico
con la consapevolezza di quanto tutte le attività dicura e di assistenza
siano interdipendenti e potenziabilireciprocamente, se svolte in sintonia.
dr Giovanna Bollini 25Ospedale per intensitàdi cura 29 marzo 2012
2626 OTTOBRE 2010 Dott.ssa G.Bollini 22
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