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1 Palmi – 27 novembre 2015 EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI DELLO STUDIO PROFESSIONALE Dott. Tommaso DI NARDO Dottore Commercialista - ODCEC Napoli Nord Ricercatore FNC 2 2 Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2 Indice MODULO I: Organizzare lo Studio: Premessa MODULO II: Evoluzione della professione MODULO III: Pianificazione strategica per gli studi professionali MODULO IV: Dalla pianificazione strategica al controllo di gestione dello studio MODULO V: Analisi strategica dei costi dello studio. MODULO VI: Analisi tramite indicatori MODULO VII: Un caso di controllo di gestione di uno studio associato

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Palmi – 27 novembre 2015

EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI DELLO STUDIO

PROFESSIONALE

Dott. Tommaso DI NARDODottore Commercialista - ODCEC Napoli Nord

Ricercatore FNC

22Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 22

Indice

MODULO I: Organizzare lo Studio: PremessaMODULO II: Evoluzione della professioneMODULO III: Pianificazione strategica per gli studi professionali MODULO IV: Dalla pianificazione strategica al controllo di gestione dello studioMODULO V: Analisi strategica dei costi dello studio.MODULO VI: Analisi tramite indicatoriMODULO VII: Un caso di controllo di gestione di uno studio associato

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Palmi – 27 novembre 2015

MODULO I

PREMESSA

ORGANIZZARE LO STUDIO

44Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 44

ORGANIZZARE LO STUDIO

Organizzare lo studio?

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55Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 55

ORGANIZZARE LO STUDIO

Organizzare lo studio?

66Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 66

ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO

Dall’organizzazione implicita all’organizzazione esplicita.

1. Da cosa dipende l’organizzazione?2. In cosa si esprime l’organizzazione?3. Che vuol dire organizzarsi?4. Le principali variabili: aggregazione,

specializzazione, tecnologia.

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77Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 77

ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO

Come cambia la professione?

Indagine on line FNC luglio 2015 su 2.500 Commercialisti.

1. I commercialisti avvertono le minacce della tecnologia ma non le temono;

2. Temono, invece, l’incapacità della professione di adeguarsi al nuovo contesto e di trovare soluzioni operative adeguate;

3. I commercialisti hanno aspettative elevate rispetto all’ampliamento, in chiave specialistica, delle attività professionali;

4. E allo stesso tempo nutrono aspettative elevate anche rispetto al rafforzamento delle attività di base;

5. I commercialisti concordano con l’idea di sfruttare al meglio le c.d. “economie di categoria”.

88Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 88

ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO

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Palmi – 27 novembre 2015

MODULO II

L’EVOLUZIONE DELLA PROFESSIONE (EP)

1010Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1010

EVOLUZ. DELLA PROF.: GLI ISCRITTI

Gli iscritti all’Albo continuano a crescere anche se a un ritmo più lento.

I praticanti sono in calo verticale.

Le donne sono in continua crescita.

Il divario Nord-Sud si è invertito e ora il ritmo di crescita è (seppure leggermente) più elevato al

Nord.

Più dinamica, invece, la crescita degli iscritti alle Casse di previdenza.

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1111Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1111

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

Dati Rapporto 2015

Iscritti ALBO = 116.245Media crescita 2008-2015 = +1,16%

Iscritti TIROCINIO = 13.609Media crescita 2009-2015 = -8,08%

Iscritti CASSE = 92.345Media crescita 2008-2015 = +2,50%

Occupazione nazionaleMedia crescita 2008-2014 = -0,6%

1212Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1212

1,3%

1,2% 1,2%

1,1%

NE NO C S

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

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1313Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1313

Dati Rapporto 2015

1. Iscritti per 10 kmq: da 4,2 del 2008 sono scesi a 3,9 del 2015 (-7,1%)

2. Abitanti per commercialista = da 555 del 2008 a 523 del 2015 (-5,8%)

3. Imprese attive per commercialista = da 49,5 del 2008 a 44,3 del 2015 (-10,5%)

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

1414Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1414

Dati Movimprese

1. Società attive per commercialista = da 16,8 del 2008 a 16,0 del 2015 (-4,8%)

2. Società di capitali per commercialista = da 8,1 del 2008 a 8,6 del 2015 (+6,1%)

3. Società di persone per commercialista = da 8,7 del 2008 a 7,3 del 2015 (-16%)

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

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1515Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1515

1.008.451

878.005

852.245

929.045

2014

2008

SP SC

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

1616Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1616

130.446-76.800

SC

SP

EVOLUZ. DELLA PROF.: Gli ISCRITTI

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1717Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1717

EVOLUZ. DELLA PROF.: I REDDITI

I redditi dei Commercialisti durante la crisi economica (2007-2013) sono diminuiti sia in termini

nominali che in termini reali anche se hanno mostrato una tenuta molto più forte degli altri redditi

professionali.

1818Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1818

Dati Rapporto 2015

Pil nominaleMedia crescita 2007-2014 = +0,05%

Pil realeMedia crescita 2007-2014 = -1,3%

Media Irpef 2013 = 58.437 euroMedia crescita 2007-2013 = -0,4%

Media Irpef 2013 deflazionata = 52.255 euroMedia crescita 2007-2013 = -2,1%

EVOLUZ. DELLA PROF.: I REDDITI

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1919Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 1919

Media Irpef 2013 (Dichiarazioni 2014)

72.77583.375

56.441

30.001

NE NO C S

EVOLUZ. DELLA PROF.: I REDDITI

2020Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2020

Media Irpef 2013 (Dichiarazioni 2014) su 2008

-2,5%

-3,4%

-2,3%

1,3%

NE NO C S

EVOLUZ. DELLA PROF.: I REDDITI

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2121Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2121

EP: IL MODELLO DI ANALISI DELLE IND. STAT.

Il principio di sussidiarietà

Lo schema tripartito:- Funzioni sussidiarie;- Attività di interesse pubblico;- Attività di consulenza

specialistica.

Il modello di specializzazione- Formazione;- Organizzazione;- Specializzazione.

Il modello di rilevazione- Esercizio della professione;- Tipologia di studio;- Posizione nello studio.

Le indagini statistiche della Fondazione:

- Prima indagine statistica nazionale. Anno 2000.

- Il dottore Commercialista in Italia. Indagine statistica nazionale. Anno 2003.

- L’evoluzione della professione. Indagine statistica nazionale. Anno 2012.

2222Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2222

EP: IL MODELLO BIC

IL MODELLO BIC: BASE-INCARICHI-CONSULENZA

BASE – Consulenza e assistenza contabile e fiscale a carattere continuativo fornita a clienti stabili.

INCARICHI – Incarichi professionali ricevuti da enti pubblici e/o privati.

CONSULENZA – Consulenza specialistica fornita su domanda a clienti stabili e/o a clienti occasionali.

BASE; 60%

INCARICHI; 25%

CONSULENZA; 15%

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2323Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2323

EP: IL MODELLO FUNZIONI/ATTIVITA’

LO STUDIO DEL MODELLO DI SPECIALIZZAZIONE: L’INDAGINE STATISTICA IRDCEC/FNC

A) La specializzazione per materia di studio del professionista;

B) Le funzioni sussidiarie svolte dal professionista;

C) Le funzioni di interesse pubblico svolte dal professionista;

D) Le attività di consulenza specialistica svolte dal professionista.

96%

74%

73%

100%

ATTIVITA' DI BASE

FUNZ. SUSSIDIARIE

FUNZ. INT. PUBBL.

CONS. SPEC.

2424Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2424

EP: PRINCIPALI FUNZIONI SUSSIDIARIE

60%

23%

19%

9%

6%

6%

Intermediario per la trasmissionedelle dichiarazioni fiscali

Visti di conformità, asseverazioni,attestazioni

Procedure concorsuali, giudiziarie eamministrative (curatore,

commissario giudiziale e liquidatore)

Mediatore

Amministratore e liquidatore nelleprocedure giudiziali

Esecuzioni mobiliari e immobiliari

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2525Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2525

EP: ALTRE FUNZIONI SUSSIDIARIE

6%

5%

3%

2%

1%

1%

1%

0%

Gestione delle crisi da sovraindebitamento

Relazione di attestazione della veridicitàdei dati aziendali e della fattibilità del…

Relazione estimativa nel concordatopreventivo

Relazione di attestazione dell'accordo diristrutturazione

Ispettore e amministratore giudiziario neicasi previsti dall'art. 2409 cc

Relazione estimativa nel concordatofallimentare

Dichiarazione di idoneità della propostadell'imprenditore ai sensi dell'art. 182-…

Giudice commissioni tributarie regionali

2626Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2626

EP: PRINCIPALI FUNZIONI DI INTERESSE PUBBLICO

1%

2%

3%

11%

17%

17%

44%

48%

Studi e ricerche di analisi finanziaria sutitoli di emittenti quotate

Attestazione del piano di risanamento

Revisione e formulazione di giudizi o attestazioni in merito ai bilanci di …

Deposito per l'iscrizione presso entipubblici o privati di atti e documenti…

Revisore enti pubblici territoriali

Trasferimento di partecipazioni di s.r.l

Revisore legale dei conti

Sindaco

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2727Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2727

EP: ATTIVITA’ DI CONSULENZA SPECIALISTICA

91%

91%

90%

62%

57%

56%

56%

49%

44%

40%

Contabilità

Consulenza fiscale

Bilanci

Costituzione di società

Inoltri telematici

Contenzioso tributario

Consulenza societaria

Perizie, valutazioni, pareri

Consulenza contrattuale

Operazioni straordinarie

2828Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2828

EP: ALTRE ATTIVITA’ DI CONS. SPEC.

14%

15%

18%

19%

20%

20%

21%

29%

29%

38%

Amministrazione del personale

Bilanci tecnici

Bilanci sociali/ Enti no profit

Business plan/finanza agevolata

Consulenza del lavoro

Amministrazione di aziende

Sistemazioni tra eredi, sistemazionipatrimoniali e tra familiari

Liquidazione di aziende

Consulenza aziendale (controllo digestione, ecc.)

Pratiche amministrative

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2929Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 2929

EP: ALTRE ATTIVITA’ DI CONS. SPEC.

1%

3%

5%

8%

12%

13%

13%

Altro

Arbitrati

Consulenza agli enti locali

Amministrazione di patrimoni/beni

Consulenza in procedureconcorsuali

Consulenza finanziaria/Rapportibancari

Valutazione patrimonio personegiuridiche

3030Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3030

EP: LA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA

SCELTE ORGANIZZATIVE

1. Esercizio in forma individuale o associata?

2. Titolare o collaboratore di studio?

3. Studio “condiviso” o studio associato?

4. Studio associato o Società tra professionisti?

5. Studio generalista o studio specialistico?

6. Studio organizzato o studio “non organizzato”?

individuale; 77%

associata; 19%

non esercita; 4%

53%

21%

22%

4%

individuale

condiviso

associato

non organizzato

Tipologia di studio

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3131Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3131

EP: LO STUDIO CONDIVISO

MODELLI ORGANIZZATIVI

Il modello tridimensionale elaborato dall’indagine IRDCEC/FNC ha permesso di studiare a fondo i modelli organizzativi dello studio professionale incrociando le seguenti dimensioni:

1. Modalità di esercizio della professione

2. Tipologia di studio nella quale viene esercitata la professione

3. Posizione occupata nello studio

La più importante innovazione è comunque rappresentata dalla figura del c.d. “Studio Condiviso”.

69%

14%

17%

Titolare

Collaboratore

Associato

Posizione nello studio

21%

24%

25%

16%

21%

Nord-ovest

Nord-est

Centro

Sud

Italia

Studio Condiviso

3232Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3232

EP: LA “DIMENSIONE” ORGANIZZATIVA

QUANTA ORGANIZZAZIONE C’E’ NEGLI STUDI DEI COMMERCIALISTI?

Se l’organizzazione è funzione della dimensione, la risposta è evidente dalle statistiche.

Storicamente, l’organizzazione non è presente tra le materie di studio del Commercialista.

Tradizionalmente, le competenze organizzative non fanno parte del curriculum del Commercialista.

Generalmente, vi è una grossa carenza di pianificazione, sia strategica che operativa.

13%

17%

18%

21%

32%

più di 10 addetti

4-5 addetti

1 addetto

5-10 addetti

2-3 addetti

Classi di addetti

20%

20%

10%

3%

13%

Nord-ovest

Nord-est

Centro

Sud

Italia

Studi > 10 addetti

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3333Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3333

EP: I “PARAMETRI” DELL’ORG.

1. Per focalizzare meglio l’attività professionale

2. Per ridurre gli imprevisti (e i rischi)

3. Per tenere sotto controllo i costi (e i ricavi)

PROBLEMI

1. Riuscire a introdurre una cultura della rilevazione

2. Individuare la direzione dello studio (Titolare, Direttivo, Managing partner, Office manager)

9%

9%

1%

94%

Studi organizzatiper ASA (AreeStrategiche di…

Studio che operanoin rete (network)

Studi “certificati”

Studi conconnessione dati

veloce

I “parametri” dell’organizzazione

3434Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3434

EP: CHI VINCE IN ORGANIZZAZIONE?

Individuale Condiviso Associato Non organizzato

Almeno un incarico di categoria

20,5% 20,1% 33,9% 17,6%

Almeno un incarico istituzionale

16,7% 13,4% 12,4% 10,0%

Dimensione Studio > 100 mq

25,8% 47,3% 74,8% 0,0%

Studio con 6 e più addetti

14,8% 36,8% 73,4% 0,0%

Studi organizzati per ASA

6,8% 9,8% 16,2% 0,0%

Studi che operano in rete (network)

6,3% 11,9% 13,8% 6,8%

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3535Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3535

EP: CHI VINCE IN SPECIALIZZ.(Funzioni sussidiarie)

Individuale Condiviso AssociatoNon

organizzatoArea di spec. 1: “Diritto Societario”

58,2% 69,1% 72,5% 41,1%

Area di spec. 2: “Contenzioso tributario”

50,0% 51,5% 58,1% 35,7%

Area di spec. 3: "Contrattualistica"”

30,7% 33,2% 47,8% 17,1%

Esercizio di funzioni sussidiarie

74,2% 72,1% 78,0% 37,0%

Funz. Suss. 1: “Visti di conformità e asseverazioni”

21,9% 21,1% 32,3% 9,9%

Funz. Suss. 2: “Procedure concorsuali, giudiziarie e amministrative”

18,2% 19,1% 23,1% 22,2%

Funz. Suss. 3: “Mediatore” 7,9% 9,1% 10,6% 12,3%

3636Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3636

EP: CHI VINCE IN SPECIALIZZ. (Funzioni pubbliche)

IndividualeCondivis

oAssociat

oNon

organizzatoEsercizio attività di interesse pubblico

70,3% 73,6% 82,3% 34,3%

Attività int. pubbl. 1: “Sindaco” 41,4% 51,7% 62,3% 41,4%Attività int. pubbl. 2: “Revisore legale dei conti”

40,5% 49,2% 52,0% 45,7%

Attività int. pubbl. 3: “Trasferimento di partecipazioni di S.r.l.”

14,0% 15,8% 24,6% 15,7%

Attività int. pubbl. 4: “Revisore enti pubblici territoriali”

19,9% 12,8% 13,8% 11,4%

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3737Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3737

EP: CHI VINCE IN SPEC.(Cons. specialistica)

IndividualeCondivis

oAssociat

oNon

organizzato

Attività cons. spec. 1: “Costituzione di società”

57,9% 66,0% 73,4% 24,0%

Attività cons. spec. 2: “Contenzioso tributario”

55,5% 60,5% 63,8% 31,8%

Attività cons. spec.3: “Consulenza societaria”

51,6% 55,6% 68,4% 29,5%

Fatturato 2011 > 100.000 32,2% 31,8% 74,4% 3,1%

3838Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3838

EP: CLUSTER ANALYSIS

I cluster

2%

17%

10%

52%

19%

Cluster 1: Studiiperspecializzati in Incarichi

Cluster 2: Studi nonspecializzati

Cluster 3: Studi medio-grandi

Cluster 4: Studi medio-piccoli

Cluster 5: Studi specializzati

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3939Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 3939

EP: STUDI ASSOCIATI

Dati tratti da una ricerca in corso della FNC (dati non definitivi provenienti da un campione di 19 ordini per un totale di 15 mila iscritti pari al 13% dell’Albo):

- Commercialisti associati = 18%- Studi associati 9%

4040Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4040

EP: STP– Unioncamere 2014

Dati Unioncamere al 18 giugno 2014 = 193 Stp iscritte nella sezione speciale del Registro imprese di cui 91 con soci commercialisti (prevalentemente Srl, nessuna Spa, un numero significativo di Sas e di Snc);

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4141Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4141

EP: STP– Cndcec 2014

Dati CNDCEC al 31.12.2014:

-72 ODCEC con Stp (tot. 145 Stp);-72 ODCEC senza Stp.

4242Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4242

EP: STP– Cndcec 2014

9

76

5 5

Torino Brescia Milano Napoli Roma

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4343Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4343

EP: STP– Cndcec 2014 e FNC 2015

96 5

12

21

12

Torino Milano Roma

2014 2015

Palmi – 27 novembre 2015

MODULO III

PIANIFICAZIONE STRATEGICA PER GLI STUDI PROFESSIONALI

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4545Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4545

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

“La condizione essenziale per il successo di qualunque studio professionale è quella di conoscere la propria strategia” (Guida IFAC 2012).

In che direzione andiamo?Esiste un’unica direzione possibile?

4646Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4646

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

L’analisi del mercato, l’analisi del valore percepito dal cliente, il posizionamento dei servizi dello studio sono la base della strategia.

L’analisi della concorrenza, l’individuazione delle strategie perseguite dagli altri studi, sono il fattore determinante per elaborare una strategia di successo.

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4747Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4747

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

Strategie di mercato possibili per gli studi professionali:

- Leadership di mercato (prezzo);- Differenziazione;- Specializzazione.

4848Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4848

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

LEADERSHIP DI MERCATO

Ridurre i costiEliminare servizi/prodotti/clienti non redditiziRicercare l’essenzialità

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4949Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 4949

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

DIFFERENZIAZIONE

È differenziabile il servizio offerto dallo studio?Possiamo creare un elemento distintivo?La ricerca del fattore di differenziazioneL’importanza della promozione continua

5050Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5050

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

SPECIALIZZAZIONE

Specializzazione di settore: enti locali, terzo settore, settore medico,

….

Specializzazione per materia: fiscale, aziendale, …..

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5151Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5151

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

LO STUDIO VIRTUALELa possibilità di gestire lo studio in

modalità virtuale

SERVERABITAZIONE

UFFICIO

CLIENTE

5252Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5252

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

L’APPROCCIO SPECIALISTICO

Quali sono le basi di uno studio iperspecialistico?

- Staff di studio estremamente qualificato- Promozione dei servizi su un mercato ampio- Adeguata politica dei prezzi (la scelta dellanicchia di mercato condiziona la possibilità dipraticare prezzi elevati e remunerativi).

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5353Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5353

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

L’APPROCCIO GENERALISTA

Non è possibile essere allo stesso tempo iperspecialisti e generalisti

Conflitti strategiciCosto/differeziazione/generalista

Criticità organizzativeRisorse umane, tecnologiche, strutturali,

procedurali

5454Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5454

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

L’IMPORTANZA DI PIANIFICARE L’ATTIVITA’

Lo studio è un’azienda e come ogni azienda non può vivere senza

pianificazione e controllo

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5555Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5555

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

CONSEGUENZE DELLA MANCATA PIANIFICAZIONE

Problemi relativi allo stile di vita-lavoro;Scarsa redditività e/o liquidità;Scarsa efficienza;Inadeguata gestione del rischio;Assenza di necessari controlli di qualità;Rapido avvicendamento del personale;Perdita di clienti;Perdita di prestigio e reputazione professionale.

5656Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5656

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

DALLA PIANIFICAZIONE AL CONTROLLO

Individuare i fattori critici;Specificare gli indicatori per il controllo;Segnalare gli scostamenti;Prendere i correttivi necessari.

In una parola: CONTROLLO DI GESTIONE!

È importante mantenere sempre il giustoequilibrio tra il lavoro professionale e la gestionedello studio.

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5757Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5757

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

PENSARE IN MODO STRATEGICO

1. Elaborare una strategia vincente nei confrontidella concorrenza;

2. Descrivere la Vision e la Mission dello studio, ivalori e la cultura aziendale;

3. Definire i servizi offerti e il posizionamentotecnico rispetto al mercato;

4. Selezionare le persone e le competenzenecessarie;

5. Formulare i Business Plan di dettaglio(operatività e risultati);

6. Determinare il budget;7. Gestione e controllo.

5858Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5858

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

1. La vision è una dichiarazione che descrivel’assetto auspicato per lo studio;

2. La mission definisce invece l’obiettivostrategico complessivo dello studio ecomunica in modo semplice e conciso il modoin cui tale obiettivo dovrà essere conseguito.

3. I valori sono le filosofie culturali ed etiche chedefiniscono il “carattere” specifico dellostudio.

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5959Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 5959

PIANIFICAZIONE STRATEGICA

“Essere un buon commercialista nonsignifica, di per sé, che si è altrettanto bravi agestire uno studio professionale. Gestireun’impresa, infatti, richiede una serie dicapacità e competenze specifiche, che noncoincidono necessariamente con quellerichieste ad un libero professionista”. (GuidaIFAC 2012).

Palmi – 27 novembre 2015

MODULO IV

DALLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA AL CONTROLLO DI

GESTIONE DELLO STUDIO PROFESSIONALE

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6161Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6161

DALLA PIANIFICAZIONE AL CONTROLLO

Uno degli aspetti innovativi della concezione del nuovo ruolo del Professionista è:

LAVORARE PER OBIETTIVI

Per definire in maniera corretta un obiettivo si può utilizzarela seguente rappresentazione grafica:

tempo

= stato attuale

= stato desideratoqualità

obiettivi

A

B

6262Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6262

DALLA PIANIFICAZIONE AL CONTROLLO

DARSI DEGLI OBIETTIVI

Un obiettivo non è un buon proposito!

Gli Anglosassoni definiscono l’obiettivo ben preciso e ben formato “SMART” – furbo, intelligente.

Il termine è l’acronimo di:

Specific (preciso, specificato)

Measurable (misurabile)

Accepted (accettato)

Reachable (raggiungibile)

Time based (definito da punto di vista temporale)

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6363Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6363

DALLA PIANIFICAZIONE AL CONTROLLO

VERIFICA DEGLI OBIETTIVI

• L’obiettivo finale da raggiungere deve essere diviso in sottobiettivi

• È importante la rilevazione periodica degli scostamenti con quanto programmato, attraverso l’individuazione di indicatori Quantitativi e Qualitativi

obiettivi

tempo

A

B

F.B. F.B.F.B.F.B.F.B. F.B. F.B. F.B.

FEED BACK

6464Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6464

DALLA PIANIFICAZIONE AL CONTROLLO

ORGANIZZA IL TUO TEMPO

Cosa bisogna programmare?

Lavoro Riunioni Appuntamenti Scadenze Corsi Tempo libero Vacanze

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6565Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6565

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

COS’È IL CONTROLLO DI GESTIONE

Guida verso il raggiungimento di obiettivi

Economicità

Strumento gestionale che sviluppa comportamenti

6666Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6666

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE È UNA GUIDA VERSO IL RAGGIUNGIMENTO DI OBIETTIVI

Il controllo di gestione è uno strumento a disposizione del management nello svolgimento dell’attività decisionale per guidare/governare l’organizzazione verso gli obiettivipredefiniti.

controllo di gestione strumento di guida/governo

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6767Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6767

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE È ECONOMICITÀ

Efficacia = capacità di raggiungere al meglio gli obiettivi stabiliti

Efficienza = rapporto risorse/risultati

capacità di utilizzare le risorse in modo ottimale

L’efficienza è una condizione di ottenimento dell’efficacia: la capacità di

raggiungere al meglio gli obiettivi dipende dalle risorse disponibili e dal

modo in cui queste vengono utilizzate.

economicità

efficienza

nel breve e nel

medio termine

efficacia

6868Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6868

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE È UNO STRUMENTO GESTIONALE CHE SVILUPPA COMPORTAMENTI

Il raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione passa attraverso

una gestione consapevole delle risorse, in particolare di quelle umane.

Se opportunamente progettato ed implementato, il controllo di

gestione aumenta la probabilità di riuscire ad indirizzare i

comportamenti nella direzione desiderata, cioè verso il perseguimento

degli obiettivi predefiniti.

comportamenti obiettivicontrollo di gestione

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6969Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 6969

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

COSA NON È IL CONTROLLO DI GESTIONE

Software.

Ispezione.

Manipolazione.

Strumento per parti di studio (o pochi in studio).

7070Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7070

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE NON È UN PRODOTTO INFORMATICO

Per fare controllo di gestione non è sufficiente dotarsi di uno strumento informatico che consente di elaborare rapidamente i dati relativi all’attività.

Il software supporta il controllo di gestione ma da solo non permette di governare l’organizzazione e le sue dimensioni critiche (in particolare il fattore umano).

Il controllo di gestione può essere svolto anche senza l’ausilio di un programma dedicato, ma attraverso l’uso di fogli di lavoro condivisi in rete e sistemi di comunicazione elettronica per lo scambio di informazioni e l’assegnazione delle attività.

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7171Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7171

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE NON È ISPEZIONE

Al termine controllo va attribuito il senso di “guida”,“governo”, non “ispezione” o “verifica”.

Il controllo di gestione non deve essere utilizzato (daparte della direzione) né interpretato (dai livelli inferiori)come uno strumento che consente di “scoprire chi nonlavora”.

Le eventuali azioni correttive non sono azioni volte apunire (e quindi non devono essere interpretate in talsenso dai destinatari), ma azioni volte ad indirizzare tuttal’organizzazione verso il perseguimento degli obiettivi.

7272Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7272

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

IL CONTROLLO DI GESTIONE NON È UNO STRUMENTO PER PARTI DI STUDIO

Il controllo di gestione deve coinvolgere l’intera organizzazione, la sua applicazione non deve esserevolontariamente limitata ad alcune parti (in genere livelli esecutivi) ma va estesa anche alla direzione ed al suo operato.

Non è possibile governare un’organizzazione solo attraverso la verifica dell’operato dei livelli inferiori, prescindendo dall’attività svolta dal vertice.

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7373Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7373

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

SOLUZIONI:

illustrare le ragioni di fondo, la logica e i presupposti culturali inerenti la valorizzazione del merito, del confronto e del rispetto, che informano l’introduzione fisiologica di questi strumenti;

gradualità di introduzione del controllo di gestione;

limitare l’uso sanzionatorio degli output prodotti dal sistema stesso, specie nei primi anni.

7474Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7474

IL CONTROLLO DI GESTIONE NEGLI STUDI PROFESSIONALI

VANTAGGI DEL CONTROLLO DI GESTIONE

Monitoraggio delle attività svolte.

Monitoraggio della redditività delle pratiche e/o dei clienti.

Monitoraggio della congruità della remunerazione delle risorse umane.

Agevolazione della pianificazione finanziaria.

Oggettivizzazione rapporti economici tra società di servizi e studi professionali.

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Palmi – 27 novembre 2015

MODULO V

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

7676Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7676

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

COSTI PER DECIDERE

Individuazione delle attività/ASA

Definizione ed implementazione di un sistema di determinazione dei costi localizzato sulle attività/ASA

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7777Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7777

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL SISTEMA DI DETERMINAZIONE DEI COSTI

costi dello studio professionale

costi diretti per ASA(variabili e fissi)

costi comuni dello studio

margine di contribuzione per ASA(ricavi – costi diretti)

7878Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7878

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

I COSTI DIRETTI PER ASA

costi diretti variabili (costo del personale per il tempo

impiegato nelle ASA,…);

costi diretti fissi (es. ammortamento software specifici

delle ASA,…).

I costi diretti delle ASA possono essere classificati in:

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7979Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 7979

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

LA RILEVAZIONE DELLE ATTIVITÀ

Sistema di rilevazione delle attività(schede attività)

L’individuazione dei costi diretti delle ASA è possibile solo se sidispone a monte di un sistema di rilevazione delle attività volto adevidenziare come viene impiegato il tempo da parte dei diversicomponenti dello studio.

tempo impiegatonelle ASA

(tempo fatturabile)

tempo impiegato inaltre attività

(tempo non fatturabile)

costi diretti variabili costi comuni di studio

8080Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8080

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

ATTIVITÀ FATTURABILI E NON FATTURABILI:ESEMPI

Attività fatturabili

contabilità bilanci dichiarazioni consulenza fiscale consulenza aziendale operazioni straordinarie perizie collegi sindacali …

Attività non fatturabili

aggiornamento professionale formazione sessione con dipendenti sessione con titolare parcellazione pubbliche relazioni archivio telefono…

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8181Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8181

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL COSTO ORARIO DEI COMPONENTI DELLO STUDIO

2. Compenso annuo dipendenti/collaboratori = compenso totale di competenza, comprensivo di tutti gli oneri a carico dello studio

costo orario compenso annuoore lavorate

1. Compenso annuo professionista = compenso definito o “figurativo”

8282Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8282

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

LA RIPARTIZIONE DEL COSTO DEI COMPONENTI DELLO STUDIO

costo orario x

costo diretto variabile per ASA

costo comunedi studio

ore impiegate nelle ASA(ore fatturabili)

ore impiegate inaltre attività

(ore non fatturabili)

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8383Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8383

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL CONTO ECONOMICO A MARGINE DI CONTRIBUZIONE

• La riclassificazione del conto economico che meglio si adatta alla realtà dello studio professionale segue la logica del direct costing semplice, la cui applicazione richiede la distinzione dei costi in fissi e variabili.

Costi totali di studio

Costi variabili Costi fissi

•Tale riclassificazione pone in evidenza il margine di contribuzione, che, dovendo coprire i costi fissi di studio, deve risultare positivo per garantire la condizione minima di economicità.

8484Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8484

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE: SCHEMA GENERALE

Ricavi

-Costi variabili

= Margine lordo di contribuzione

- Costi fissi specifici

= Margine di contribuzione specifico

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8585Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8585

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE: GLI “OGGETTI” DI RIFERIMENTO PER GLI STUDI PROFESSIONALI

Tra le elaborazioni più significative del margine di contribuzione negli studi professionali figurano:

Margine di contribuzione per ASA.

Margine di contribuzione per PROFESSIONISTA.

Margine di contribuzione per CLIENTE.

8686Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8686

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL MARGINE DI CONTRIBUZIONE PER ASA

valorizzazione ore impiegate per ASA*= costo dei diversi componenti dello studio (professionista,

collaboratori, dipendenti) calcolato come prodotto tra il costo orario e le ore impiegate da ciascuno nell’ASA in questione.

Fatturato ASA

- Costi variabili ASA(Valorizzazione ore impiegate per ASA*,…)

= Margine lordo di contribuzione per ASA

- Costi fissi diretti per ASA

= Margine di contribuzione specifico per ASA

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8787Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8787

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL CONTO ECONOMICO DI STUDIO PER ASA

87

ASA 1 ASA 2 ASA 3 ASA 4 TOTALEFatturatoCosti variabili diretti:

Costo dei dipendenti

Costo del professionistaCosto dei collaboratori

Altri costi variabili direttiMargine lordo di contribuzioneCosti fissi direttiMargine di contribuzione per ASACosti comuni indiretti:

Costo dei dipendenti

Costo del professionistaCosto dei collaboratori

AmmortamentiCosti d’ufficio…Risultato operativoComponenti finanziariAltri componenti non operativiUtile lordoImposte e tasseRisultato del periodo

8888Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8888

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL CONTO ECONOMICO DI STUDIO PER ASA: UTILITÀ A FINI STRATEGICI

individuare le aree che apportano il maggior contributoalla redditività dello studio;

scegliere in quali ASA concentrare l’attività e qualieventualmente abbandonare (tenendo conto delleinterrelazioni tra le ASA);

ottimizzare l’impiego delle risorse disponibili, valutandol’opportunità di acquisire nuove risorse e/o diriqualificare quelle esistenti.

Il Conto Economico di studio per ASA permette di:

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8989Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 8989

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

SCHEMA SEMPLIFICATO DI CONTO ECONOMICO PER IL CLIENTE

Ricavi realizzati per cliente

- Costi variabili del professionista per cliente

Margine di contribuzione del professionista per cliente

- Altri costi variabili per cliente(costi del personale e altri costi variabili)

Margine lordo di contribuzione del cliente

9090Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9090

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

ANALISI DELLA CLIENTELA ATTRAVERSO IL PRINCIPIO DI PARETO (O LEGGE 80-20)

All'analisi della clientela è possibile applicare il principio di Pareto.

Questo principio nasce dall’osservazione che, in molte situazioni, pochi soggetti concentrano gran parte di un fenomeno (ad esempio, il 20% dei clienti spiega ben l’80% del fatturato).

L’applicazione di questo principio consente di focalizzare il controllo solo sui clienti più importanti.

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9191Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9191

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

LA LEGGE 80-20 (PRINCIPIO DI PARETO)Clienti Fatturato

80 %

20 %

20 %

Sui clienti critici è opportuno procedere ad analisi di dettaglio

80 %

Clienti critici

Clienti marginali

9292Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9292

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

LA CURVA ABC

ordinando i diversi clienti in senso decrescente di fatturato cumulando i fatturati relativi

Le risultanze dell’analisi di Pareto possono essere rappresentate graficamente, tramite la curva ABC del fatturato per cliente, che si ottiene:

Questo strumento consente di apprezzare visivamente:

il grado di concentrazione del fatturato dello studiol’importanza dei diversi clienti

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9393Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9393

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

CURVA DELL’ABC PER FATTURATOABC Clienti

-50.000,00

50.000,00

150.000,00

250.000,00

350.000,00

450.000,00

550.000,00

0,3

6%

6,0

7%

11,7

9%

17,5

0%

23,2

1%

28,9

3%

34,6

4%

40,3

6%

46,0

7%

51,7

9%

57,5

0%

63,2

1%

68,9

3%

74,6

4%

80,3

6%

86,0

7%

91,7

9%

97,5

0%

% Clienti

Fattura

to P

rogre

ss

Fatturato

9494Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9494

ANALISI STRATEGICA DEI COSTI DELLO STUDIO

IL COSTO ORARIO DI STUDIO

COSTO ORARIO DI STUDIO = COSTI COMUNI DI STUDIOORE FATTURABILI

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Palmi – 27 novembre 2015

MODULO VI

ANALISI TRAMITE INDICATORI

9696Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9696

ANALISI TRAMITE INDICATORI

ANALISI DEI RISULTATI E TABLEU DE BORD

Una volta individuati e misurati gli indicatori quantitativi e qualitativi, è necessario interpretare i risultati e verificare se sono in linea con le aspettative e gli obiettivi programmati

Lo strumento utile a raccogliere, comprendere ed interpretare i risultati di sintesi è il tableau de bord*

*Una versione aggiornata, evoluta e più sofisticata, ma non semplice da implementare, è la balanced scorecard (BSC)

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9797Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9797

ANALISI TRAMITE INDICATORI

UTILITÀ DEL TABLEU DE BORD

Il tableau de bord permette di valutare l’efficacia, l’efficienza e la qualità dell’operato dello studio attraverso il confronto dei risultati:

•nel tempo; •rispetto agli obiettivi programmati;•nello spazio (laddove possibile)*.

*Confronto tra unità organizzative/sedi o con altre realtà (benchmark)

9898Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9898

ANALISI TRAMITE INDICATORI

ESEMPIO DI TABLEU DE BORD (1 di 3)

Tableau de Bord Indicatori Quantitativi

Analisi economica dell’intero studio

MARGINE DI CONTRIBUZIONE DI STUDIO

Fatturato – (Costo del Personale + Altri Costi Variabili)

REDDITO OPERATIVO Margine di Contribuzione – Costi

Fissi

BEP A COSTI FISSI E VARIABILI Costi Fissi / MDC%

LEVA OPERATIVA MDC / Reddito Operativo

MARGINE DI SICUREZZA (Fatturato effettivo – Fatturato Equilibrio) / Fatturato Effettivo

COSTO ORARIO DI STRUTTURACosti Fissi / Ore di apertura dello

Studio

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9999Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 9999

ANALISI TRAMITE INDICATORI

ESEMPIO DI TABLEU DE BORD (2 di 3)

Tableau de Bord Indicatori Qualitativi della Tecnologia & Innovazione

Indicatore Metodi di misurazione

Numero di workstations IT

Numero di workstations con PC/ numero dei dipendenti

Tasso di innovazione dei servizi

Numero di nuovi servizi annui/totale dei servizi erogati

Progettazione di nuovi servizi

Numero di ore dedicate alla progettazione di nuovi servizi/totale ore non fatturabili

100100Evoluzione dei modelli organizzativi dello studio professionale 100100

ANALISI TRAMITE INDICATORI

ESEMPIO DI TABLEU DE BORD (3 di 3)

Tableau de Bord Indicatori Qualitativi delle Relazioni EsterneIndicatore Metodi di misurazione

Indice di soddisfazione del cliente

Questionario volto a rilevare la soddisfazione dei clienti rispetto ai servizi erogati, al personale, all’ambiente

Tasso di crescita N° annuo di nuovi clienti/totalePercentuale di fatturato dei clienti nuovi

Fatturato nuovi clienti/ Fatturato totale

Tasso di perdita N° annuo di clienti persi/totalePercentuale di fatturato dei clienti persi

Fatturato clienti persi nell’anno/Fatturato tot

Anzianità media del rapportoMedia dell’anzianità del rapporto dei clienti con lo studio

Pubbliche relazioniN° di ore dedicate alle pubbliche relazioni/ totale ore non fatturabili

Errori Tempo impiegato per riprocessare il lavoroReclami dai clienti N° reclami pervenuti dai clienti

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Palmi – 27 novembre 2015

MODULO VII

UN CASO DI CONTROLLO DI GESTIONE DI UNO STUDIO

ASSOCIATO