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Eventi Jazz è sotto la licenza Creative Commons Attribuzione- Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it EVENTI JAZZ NEWSLETTER N. Prot. 2/2012 Pagina 1 di 12 website: http://eventijazz.jimdo.com – www.facebook.com/eventijazz - E-mail: [email protected] PENNA JAZZ (contributi di Alix,, francoleo, V. Abrasold). Radiografia dell’anima: Stefania Bruno Il quizzone risolto Art Gallery: Lella Novanta Il bel canto di Naddlange English Progressive Rock di F. Galateo Album in vetrina: 2011 l’’anno d’oro del Rock progressive de L’Uomo e L’Ombra Spatial Things, Sandro Glavina e LunarMan jazz Mythos di Antonio Fiorillo Universo New Age di F. Galateo INTRODUZIONE Il quarto anno di vita di Eventi Jazz prosegue con questa newsletter di febbraio (troverete pun- tualmente tutti gli arretrati su www.eventijazz.jimdo.com ). Innanzitutto voglio salutare con un grande plauso l’amico Franco Galateo che a partire da questo numero ha iniziato la collaborazione con le sue interessanti rubriche sul rock progressivo inglese e sull’Universo New Age. Spero che questo vi stimoli a diventare anche Voi dei collaboratori, inviando i Vostri lavori. In questo numero c’è spazio non solo per la musica, ma come sempre anche per la poesia ed i testi e per l’arte figurativa. Dalle verifiche fatte, sta trovando ampio successo la compilation Winter 2012. E così si apre già l’appello per la Summer Compilation 2012: inviate i Vostri lavori musicali jazz, funk, blues. Un caro saluto a tutti gi amici nella speranza che questo nuovo anno ci riservi anche qualche gioia (guai sennò !!).

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website: http://eventijazz.jimdo.com – www.facebook.com/eventijazz - E-mail: [email protected]

PENNA JAZZ (contributi di Alix,, francoleo, V. Abrasold).

Radiografia dell’anima: Stefania Bruno

Il quizzone risolto

Art Gallery: Lella Novanta

Il bel canto di Naddlange

English Progressive Rock di F. Galateo

Album in vetrina: 2011 l’’anno d’oro del Rock progressive de L’Uomo e L’Ombra Spatial Things, Sandro Glavina e LunarMan jazz Mythos di Antonio Fiorillo

Universo New Age di F. Galateo

INTRODUZIONE Il quarto anno di vita di Eventi Jazz prosegue con questa newsletter di febbraio (troverete pun- tualmente tutti gli arretrati su www.eventijazz.jimdo.com ). Innanzitutto voglio salutare con un grande plauso l’amico Franco Galateo che a partire da questo numero ha iniziato la collaborazione con le sue interessanti rubriche sul rock progressivo inglese e sull’Universo New Age. Spero che questo vi stimoli a diventare anche Voi dei collaboratori, inviando i Vostri lavori. In questo numero c’è spazio non solo per la musica, ma come sempre anche per la poesia ed i testi e per l’arte figurativa. Dalle verifiche fatte, sta trovando ampio successo la compilation Winter 2012. E così si apre già l’appello per la Summer Compilation 2012: inviate i Vostri lavori musicali jazz, funk, blues. Un caro saluto a tutti gi amici nella speranza che questo nuovo anno ci riservi anche qualche gioia (guai sennò !!).

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My soul town di Alighiero “Alix” Tozzi In una città sotto il cielo dove vivono le montagne un bambino lì giocava in un castello in mezzo al bosco lì c'erano gli amici ed il profumo degli abeti di giorno col fiatone e di notte intorno al fuoco Le grida dei bambini già coprivano il brusio delle foglie che come madri ci stavano a guardare.

Io vedo ancora l'acqua sgorgare dalle fonti i suoi frutti che nascosti ci invogliavano a mangiare poi le stelle che a milioni accendevano la notte le risate con gli amici ritrovati dopo un anno.

Si sognavano le storie di fate e cavalieri dei sentieri che nascondono il bosco alla sua luce Una casa là guardava con le sue finestre il borgo la discesa e la piazza e la sala della festa La nonna che suonava al piano le canzoni la preghiera della sera ed il gioco delle carte.

L'amore si svegliava giocando a nascondino ed il cuore che batteva e tu non eri più bambino.

Io vedo ancora l'acqua sgorgare dalle fonti i suoi frutti che nascosti ci invogliavano a mangiare poi le stelle che a milioni accendevano la notte le risate con gli amici ritrovati dopo un anno.

La canzone è pubblicata nella Magix.Info http://www.magix.info/it/my-soul-town.audio.645160.html La versione finale è su http://www.reverbnation.com/alixtozzi

Io ti darò di Alighiero “Alix” Tozzi Io esco presto di casa per vedere il sole che sorge. Chiedo un attimo al tempo il più grande nemico di noi. Cerco gli odori nell'aria e uno spazio di luce. Posso ancora vedere i tuoi occhi che guardano me. Tutto quello che cerco non è per me tutto quello che sogno non è per me tutto quello che sogni qui ci sarà, si! il sogno della mia vita io ti darò.

Voglio andare più piano e riuscire a scoprire la notte. Il silenzio e la luna sono fatti per noi, lo sai? Vedo il tuo viso cambiare i passi rallentare le mani strette sui fianchi sembrano chiedere ancora. Tutto quello che cerco non è per me tutto quello che sogno non è per me tutto quello che ho io te lo do tutto quello che sogni qui ci sarà, si! il sogno della mia vita io ti darò. Ed un giorno forse domani noi due andremo lontani liberi e molto felici potremo stringerci per mano guardando senza rimpianti le cose che abbiamo lasciato tutto quello che sogni qui ci sarà, si! il sogno della mia vita io ti darò.

La canzone è pubblicata nella Magix.Info http://www.magix.info/it/io-ti-daro.audio.653737.html

LA FESTA (di Franco Leo) Venite allo scoperto. Anime, perse! Sono la vostra casa, e questo lo sapete. Vi devo raccontare, un po’ dei miei segreti. Venite allo scoperto. La festa è un po’ per tutti!

MATTINO DI NOVEMBRE

di Volgan Abrasold E il cielo appare quando il vento diradando la nebbia ristagnante ridona agli occhi quegli azzurri toni così intensi da farli lacrimare.

E intorno il giallo, il rosso ed il marron bruciato delle foglie che si adagiano sul prato contornano il giorno dell’autunnale scena.

E degli alberi gli spogli rami appena si flettono mossi dal vento e nulla è statico e nulla è spento in questo mattino che dona luce alla pianura. E’ un quadro novembrino splendido, della natura.

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Lei dipinge e qui noi l’abbiamo dipinta. Stefania Bruno è una pittrice nata ad Enna, che ha iniziato il suo percorso artistico a 17 anni seguendo le orme del nonno Vincenzo Bruno. L’arte intrapresa la porta ad esprimersi “attraverso un linguaggio surreale traducendo visioni oniriche e sensazioni in materia vibrante, fruibile agli altri”. Se vi siete persi la sua recente esposizione all’Hotel Selene di Piazza Armerina (Provincia di Enna) potete rimediare visitando il suo eccellente sito http://www.stefaniabruno.com Avremmo potuto intervistare Stefania Bruno per conoscerla meglio, ma lei ci risparmia l’intervento poiché offre nel suo sito un video narrativo di 17 minuti in cui “si racconta e racconta la sua esperienza artistica” e lo fa con tanta chiarezza e genuina spontaneità sebbene ella dichiari che si esprime meglio sul piano comunicativo attraverso la pittura poiché le risulta più facile dipingere che parlare. Stefania Bruno si rivela attraverso la “pittura dell’anima”… la “radiografia dell’anima” trasferendo le proprie emozioni in ciò che rappresenta attraverso le immagini ed i colori che nascono dall’interiorità e prendono forma attraverso le sue abili mani, in una costante progressione evolutiva attraverso la sperimentazione e la ricerca avvenuta nel corso degli anni. Tanti elementi naturali nella sua pittura, simbolismo che prevale sul surrealismo, passaggi avvenuti anche attraverso rappresentazioni oniriche e l’ascolto della musica è comunque un propellente importante che l’aiuta ad esprimersi per realizzare i sui dipinti. In ciò che Stefania Bruno dice nella sua narrazione c’è tanta, tanta poesia e traspare una grandissima sensibilità. L’ammirare i quadri che Stefania offre ai visitatori per mezzo della pagina del suo sito http://www.stefaniabruno.com/Quadri_Big.html ha destato in noi interesse ed una forte condivisione emotiva. Nel sito di Stefania Bruno sono segnalate inoltre le sue più importanti partecipazioni a mostre, i premi conseguiti, ci sono le recensioni sui suoi lavori… Un grande augurio da parte nostra a Stefania Bruno, nel proseguire con successo lungo la strada dell’arte figurativa, ma soprattutto nel continuare ad esprimersi con così tanta vitalità…

Abstract: Recently (December 2011) she was present at an exhibition of paintings in Piazza Armellina (Hotel Selene). She is a very good painter. You can see her website where shows her fantastic paintings and tells in a video her biography. (elaborato a cura di S.G. e D.K.)

A sinistra “Drappo rosso” (sebbene il rosso non è il colore che Stefania ama), a destra “Il vaso dei sogni”. Molti altri dei suoi lavori però si possono apprezzare nel suo sito.

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COMPLIMENTI A YANNI51, AMICO DI JAZZ PROJECT CHE HA RISOLTO IL QUIZZONE “LA BELLEZZA NON SFIORISCE CON L’ETA’ ” PROPOSTO IN EVENTI JAZZ 11/2011. (Yanni51 vince l’ambito premio…il CD della Winter Compilation 2012). Ha infatti indovinato che Giovanna è una gatta !!! Ed ora che la soluzione vi è nota, provate a riproporre il quiz ai Vostri Amici per vedere se indovinano…

LA BELLEZZA NON SFIORISCE CON L’ETA’ (di SG e DK) E’ una di quelle giornate uggiose, da trascorrersi spaparazzati sul divano a sonnecchiare davanti alla televisione. Manuela è qui con me, al mio fianco, si è addormentata per un po’. La sto guardando nella sua posa rilassata, osservo l’armonia del suo corpo perfetto. Poi lei si sveglia ed allora la guardo nei suoi splendidi occhi azzurri ed abbracciandola teneramente le sussurro “sei stupenda!”. Ma rifletto sul fatto che la bellezza è anche una questione genetica. Penso subito a Giovanna, la nonna di Manuela che in giovane età era meravigliosa e Manuela le assomiglia tantissimo. Però è vero che se la bellezza, quando è tale non sfiorisce, la nonna di Manuela è ancora splendida ed in ottima forma, neanche una ruga attorno agli occhi. Ma questo non deve sorprendere più di tanto perché in fondo Giovanna ha solamente quattro anni più di Manuela. ENIGMA: Come è possibile che Giovanna, la nonna di Manuela, sia più vecchia di soli 4 anni ? SOLUZIONE: E’ fisiologicamente possibile poiché Giovanna è una gatta (e Manuela anche) !

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Abstract: Lella Novanta is a friend of Jazz Project. She lives in Carnia (Friuli Venezia Giulia) and draws (for fun) silhouettes using pencil and ink. Her jobs wasn't never public and now Eventi Jazz offers the first exhibition, showing some her jobs …

Lella Novanta, amica di Jazz Project, realizza principalmente silhouette femminili tratteggiando dapprima i soggetti in matita e successivamente effettuando i riempimenti con inchiostro di china. Autodidatta, disegnatrice per puro personale divertimento, non ha mai esposto nulla dei suoi lavori che generalmente regala ai suoi amici più fidati . Abbiamo così pensato di scannerizzare i suoi disegni (che risalgono al 1998) incorniciandoli e riportando i titoli delle opere. La firma l’abbiamo realizzata con il computer perché Lella temeva di firmare con la sua grafia originale (“Se firmo, poi magari mi clonano la firma e mi ritrovo qualche cambiale sulla gobba…”). Ma Lella può stare tranquilla perché Novanta non è il suo reale cognome, bensì… il nome d’arte. Non cercatela su qualche sito perché Lella “ripudia” il computer… Così, grazie a Eventi Jazz, questa è la sua prima “esposizione in pubblico” e forse vedendo i suoi lavori “magicamente” ristrutturati con il PC, potrebbe ricredersi sull’uso della tecnologia. Alla nostra domanda ”Perché fai tutto in bianconero?” , Lella non ha alcun dubbio e prontamente ci risponde “Perché sono una sfegatata tifosa dell’Udinese !” . Complimenti allora alla nostra amica friulana, a maggior precisione carnica e se le “modelle” che ritrae vivono alle pendici dei monti della Carnia, constatiamo che da quelle parti l’aria è buona e fa bene alla salute...(Sandro Glavina)

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Proprio così ! L’amica Naddlange (Nadine) della Magix.Info Community è una mamma canterina di gran talento, molto sicura dei suoi obiettivi ed alla ricerca di collaborazioni. Tra i suoi lavori emergono “Nostalgia” (collaborazione con Mardi50) ed in particolare “Ton ombre” e “Excuse moi” (realizzate sulle basi musicali di jos31620). Ottime le sue collaborazioni duettando con Flansinnata (For me formidabile di Charles Aznavour) http://www.magix.info/fr/formidable-duo-colaboracion-nadine-flansinnata.audio.625820.html

Nadine apprezza molto il blues, la bossanova, ma viaggia anche a tempo di pop e rock… Praticamente ha una visione molto aperta riguardo la musica e non disdegna il lato romantico (lei che preferisce la luna al sole, la vellutata notturna distesa delle stelle) dichiarando che “una canzone d’amore non è solo per manifestare l’amore, ma è soprattutto un modo per manifestare amicizia e comprensione”. Siamo certi che in futuro ancora altre belle canzoni potremo ascoltare dalla voce di Naddlange.

Cari Amici di Eventi Jazz, quando circa due mesi fa, decisi di pubblicare uno dei miei brani

nella community di Magix , che penso molti di Voi conoscano, non avrei mai pensato di trovare, in un ambito non professionale molti bravi musicisti e sopratutto amici con cui scambiare pareri sul grande universo della musica. Tra questi ho conosciuto Sandro , con il quale si è subito creato un rapporto di reciproco rispetto umano e professionale; qualche scambio di idee a mezzo e-mail, ed eccomi trascinato nel vortice di questa nuova avventura. Per me il poter raccontare in questa rubrica , la storia del Progressive Rock è come un ritorno alle mie origini musicali. Infatti è dai primi anni 70 , che iniziò la mia avventura nella musica , prima come ascoltatore e in seguito come compositore (anche se questa parola nel mio caso è un po' grande). Bene, dopo questa breve introduzione iniziamo! Molti di Voi, che hanno ascoltato o si sono interessati di musica rock sanno che questo genere musicale che ha avuto il suo apogeo nella prima metà degli anni 70, ha dato alla musica rock, un nuovo connotato stilistico .Non tutti lo amano, ma non si può nascondere che il suo impatto nella storia della musica contemporanea è stato forte e importante.

Abstract: She lives in southern France between Nimes and Montpellier. She is interested in naturopathy, but includes the song in her passions and gives us proof of her vocal abilities that we can listen and appreciate to the page: http://www.magix.info/fr/member/profile/naddlange/medias/ Vive nel sud della Francia tra Nimes e Montpellier. Si occupa di naturopatia, ma nelle sue passioni annovera il canto e ci da dimostrazione delle sue doti canore che possiamo ascoltare ed apprezzare collegandoci con la pagina http://www.magix.info/fr/member/profile/naddlange/medias/

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Ma se dovessimo farci una domanda : “Che cos'è il progressive rock?”, penso che in pochi saprebbero dare una risposta esatta, perché definire i parametri stilistici di questo movimento musicale non è affatto facile, ma ci sono e in seguito vedremo di spiegarli. Una delle cause che ha reso difficile la sua precisa definizione è che negli ultimi anni i critici musicali hanno associato al genere, forme di espressione musicale non legate primariamente a esso. Tra queste il rock-blues, la psichedelia, il folk-rock e l'hard rock. Sono stati così associati al progressive gruppi come i FLEETWOOD MAC, JOHN MAJALL, PINK FLOYD, LED ZEPPELIN, CREAM ecc., molto importanti nel panorama musicale, ma che non hanno nulla a che fare con il movimento. Il perché non me lo so spiegare, anche se non si può nascondere che i detrattori del genere, non potendo ignorare l'importanza storica del movimento e la sua influenza, hanno di buon grado allargato i limiti fino a ridurre il genere a qualcosa di meno definito e quindi più difficile da decifrare. Definire il progressive come stile, significa quindi definirne i parametri estetici, che in questo movimento musicale sono inconfutabili. Vediamo di chiarirli. Nella maggior parte dei brani di progressive rock c'è il rifiuto chiaro della rigidità musicale tipica del rock, che utilizza il ritornello come fulcro del pezzo musicale. Gli artisti del periodo creavano brani molto lunghi chiamati SUITE, termine preso in prestito dalla musica classica e da camera; insieme di brani correlati e pensati per essere suonati in sequenza, anche suddivisi a sezioni e con l'alternarsi nello stesso pezzo di situazioni musicali molto diverse tra loro e con un intenso utilizzo di cambi di tempi e ritmica. Nel progressive rock sono anche stati per la prima volta utilizzati strumenti diversi da quelli tipici del rock (chitarra-basso-batteria), con un utilizzo massiccio di tastiere (in particolare due strumenti leggendari come l'organo Hammond e il mellotron), vero "marchio di fabbrica" per moltissimi gruppi progressive, ma anche di strumenti a fiato e a volte intere sezioni d'archi o orchestre. Gli arrangiamenti erano molto ricchi e alla musica spesso venivano dati toni epici, la struttura della ritmica e della melodia erano molto complesse e non mancavano situazione armoniche prese dal jazz o dalla musica classica , con il conseguente parziale accantonamento delle radici blues fino ad allora imprescindibili nel rock. Il progressive rock era svincolato da contesti politici o sociali , la musica non voleva portare messaggi ma solo puro estetismo musicale, con un uso molto limitato dell' improvvisazione e con un rapporto musicista strumento quasi epico I testi bei brani musicali , la grafica delle copertine e tutto il look in generale erano tendenti al metaforico e al fantastico, il comune denominatore è comunque il tentativo, in parte riuscito, di vivere il rock come forma artistica in sé senza altre alchimie. In conclusione penso di avere dato una risposta ben precisa alla domanda “Che cos'è il Progressive Rock ?” spiegando i connotati del movimento, la sua musica e tutti i parametri a mia conoscenza (spero in modo semplice ed esaustivo). Il mio fine è quello di muovere in Voi la curiosità , che vi porti ( per chi non l'ha già fatto) ad ascoltare questo tipo di musica che a me ha dato tanto e che ancora oggi ascolto , per avere qualche illuminazione… quando le idee musicali latitano.

LE ORIGINI DEL PROGRESSIVE ROCK

Il progressive ha una data di nascita? Risposta… Sì e no. C'è un primo disco progressive? Anche in questo caso la risposta è Sì e no. Per me (e me ne prendo la responsabilità) un inizio c'è stato. Era il 10 ottobre 1969 quando usci la prima opera di in gruppo che farà la storia del progressive rock: erano i KING CRIMSON con l'album “ In The Court Of The Crimson King” , un vero capolavoro di suoni ricercati, con un utilizzo esasperato del mellotron che hanno dato all'opera un impatto melodico e nello stesso tempo drammatico ed epico (ma ne parleremo più approfonditamente nell'elaborato dedicato al gruppo). Qualcuno potrebbe obiettare di questo mio parere , in quanto nella scena musicale degli ultimi anni 60 c'erano già molti gruppi interessanti che avevano già intrapreso strade musicali diverse dal rock puro e quindi meritano una menzione anche se io li definirei post-progressive. Le opere prime di gruppi come i COLOSSEUM, CARAVAN, SOFT MACHINE e dei primi PINK FLOYD avevano

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sicuramente qualcosa di diverso dal Rock puro ma secondo il mio parere non è progressive, anche se si colgono le precondizioni. Troviamo invece più vicini al genere (e su questo molti critici sono concordi) le proposte di tre gruppi: i NICE, i MOODY BLUES e i PROCOL HARUM. I NICE , furono il gruppo in cui militò Keith Emerson, (grande tastierista che successivamente entrò a far parte degli EMERSON, LAKE AND PALMER). Esordirono nel 1967 con "The Thoughts Of Emerlist Davjack", rock sinfonico e psichedelia, Ma non fu un grande album. Proseguirono poi nel 1969 con i due dischi più significativi della loro discografia: "Ars Longa Vita Brevis" e "The Nice", in cui il talento di Emerson cominciò a manifestarsi appieno con suoni pieni di classicismo sinfonico. Musiche di ottimo stampo, si nota una certa ricerca, ma secondo me, non c’erano ancora i presupposti per considerare i loro lavori “progressive rock”. Il sinfonismo fu tentato anche dai MOODY BLUES che, nel 1967, con l'album d'esordio "Days Of Future Passed", utilizzarono una intera orchestra sinfonica e corali molto intense (furono inoltre uno dei primi gruppi ad impiegare il mellotron per arrangiare i loro pezzi). Questa formula venne ripetuta anche nei dischi successivi, con risultati a volte buoni a volte meno, sempre piacevoli da ascoltare, ma anche in questo caso lontani da quello che io penso sia il progressive rock. Più convincente, è stata invece la proposta dei PROCOL HARUM, famosissimo gruppo per via di alcuni hit generazionali come “A Whiter Shade Of Pale ”, “Homburg" e “A Salty Dog”. Il loro disco d'esordio del 1968 è molto ben fatto e curato ed unisce un impianto melodico pop, mai banale, con arrangiamenti ricchi di sonorità, dominate dall'organo del leader Gary Brooker. Il gruppo fece ancora meglio l'anno successivo con l'album "Shine On Brigthly" nel quale vi sono brani più complessi e appare addirittura una delle prime suite (In Held Twas In I), che avvicina strutturalmente ancor di più il gruppo a un progressive compiuto. Ciao, alla prossima puntata…(Franco Galateo)

Come più volte affermato da Antonio Fiorillo, il 2011 è stato l’anno d’oro del rock progressivo de “L’Uomo e L’Ombra”. E la “band”, animata da Sandro Glavina, ha dato vita ad un album che raccoglie non i pezzi migliori dei sette album realizzati nel 2011, ma addirittura diventa “l’album degli album” in quanto otto brani su nove (l’ultimo è un bonus track anticipatorio del prossimo album, primo del 2012) sono costruiti utilizzando le molte parti di ciascun album per dare così vita a tracce di nuova forma con sequenze inedite. In pratica, questo album di 75 minuti, è una sorta di concerto riassuntivo, una sorta di riarrangiamento delle composizioni del 2011. Il riarrangiamento inizia…non con il riarrangiamento di Wolff (che consiste nella conversione di un alfa-diazochetone in un chetene). Però con la “chimica” ha comunque a che fare poiché il brano CHI-mix è in effetti il track-mix dell’album “Chimica Organ-ica”. (Ma chi li pensa tutti questi giochi di parole ?...L’Uomo o… l’Ombra ?). Dai primi otto minuti chimici si passa al secondo brano

2011 L’anno d’oro del rock progressivo de “L’Uomo e L’Ombra” (Disco Zen-One) Tracklist: 01) CHI-mix (trackmix di Chimica Organ-ica) - 02) Fantasie di Spartiti (trackmix di Spartiti Segreti) - 03) Passaggi su Nodi e Canti (trackmix di Tra nodi e canti) - 04) MIX-Android (trackmix di Android efferve-Scienza) - 05) Tra inganni e alambicchi (trackmix di La Fiera) - 06) Fucine e case cristalline (trackmix di La Fiera) - 07) Le stanze di Basilea (trackmix di Basilea 1970) - 08) Lotrimixato (trackmix di I Folletti di Lotrim) - 09) BONUS TRACK : ElectroFuga

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“Fantasie di Spartiti” che, facilmente intuibile per chi conosce la discografia de L’uomo e L’Ombra, è l’agglomerato di “Spartiti Segreti di Riccardo Vincenzo Doracci”. E sono 12 minuti di piena matrice progressiva. L’album…dell’Oro diviene ancor più prezioso con i sedici minuti del terzo track “Passaggi su Nodi e Canti” (bello, nel retro della copertina sono raccolte le immagini delle copertine dei 7 album prog del 2011). Il concerto prosegue sempre nella sua massima intensità con i nove minuti e mezzo di “MIX-Android” (track mix di Android efferve-Scienza). Il quinto ed il sesto brano sono entrambi dei track mix di “La Fiera”. Per “capire” il senso dei titoli assegnati bisogna conoscere l’album “La Fiera”, ma si può anche sorvolare e prendere semplicemente atto che i titoli dei due brani sono “Tra inganni e alambicchi” e “Fucine e case cristalline”. Dopo l’expo di 11 minuti, in cinque minuti si percorrono tutte “Le stanze di Basilea” (track mix di Basilea 1970) e si finisce con gli otto minuti di “Lotrimixato” (costruito con i frammenti de “I folletti di Lotrim”). Il bonus track finale ha lo scopo di avvisare l’ascoltatore che “non finisce qui” come dice Antonio Fiorillo ed al contempo serve a “defaticare” l’ascoltatore dopo un così impegnativo ascolto dell’album-concerto fatto di innumerevoli variazioni, come si vuole che sia, nei protocolli del prog. L’album dunque festeggia l’Anno d’Oro del rock progressivo de L’Uomo e L’Ombra ed è un anno significativo perché L’Uomo e L’Ombra è stato pure censito nel libro del “Rock Progressivo Italiano” scritto da Andrea Parentin (e guarda caso a pagina 333, proprio la pagina “giusta” se consideriamo tutti i riferimenti a Dante Alighieri e la numerologia che hanno ispirato molti dei lavori compiuti da L’Uomo e L’Ombra nel 2011). Per concludere: chi possiede gli album de L’Uomo e L’Ombra potrebbe anche, per disgrazia, perderli tutti, ma questo dell’Anno d’Oro assolutamente no ! Va preziosamente custodito in cassaforte ! (F. Asio)

In questo album di “crazy jazz” (prendiamo spunto da una definizione di Djrox che ci piace molto e quindi vada per il crazy jazz) c’è pure la firma di LunarMan che qui non suona nulla, ma dallo spazio ha trasmesso i suoi spartiti lunari. A cominciare da “Spatial Things”, brano di apertura, che con successo è stata anche eseguita in un’altra versione da “Luce & Gas” e pubblicata nella Winter Compilation 2012. Nel CD prodotto dalla Zucca Records “La Vecchina delle spezie” è presente in due movimenti di piano solo ed è poi riproposta in versione Jazz Quartet (pubblicata da Sandro nella Magix.Info Community). Lo stesso discorso vale anche per “See you soon” eseguita sia con piano solo, sia in jazz quintet e per “Il gioco facile” (piano solo in prima battuta e riproposta in jazz trio ). Praticamente, la maggior parte dei brani raccolti nell’album presentano queste caratteristiche: esecuzione con piano solo e riesecuzione in band. In Spatial Things troviamo anche una versione “primordiale” di “Aravizer”, reinventata poi da J.E.R. ed inclusa nella Winter Compilation. Riappare la firma di LunarMan nello spartito del brano “Ukki Ciukki” che in questo album viene eseguito da Sandro al piano, con accompagnamento da parte di una allargata sezione di fiati in assetto “music makkeronico”. A chiudere l’album è il curioso crazy jazz “Wash with Dash” (che centrifuga jazz assieme a soundpool di blues, latin, funk e molto altro, nel pieno spirito della filosofia del Music Maker e tutto pensato in una atmosfera da “peggior bar di Caracas”). Le conclusioni sono presto fatte: album imperdibile per gli estimatori del crazy jazz. (F. Asio)

Spatial Things Sandro Glavina and LunarMan Jazz 2012 - (Zucca Records) Tracklist: 01) Spatial Things - 02) La Vecchina delle Spezie primo movimento, piano solo - 03) La Vecchina delle Spezie secondo movimento, piano solo - 04) Il gioco facile, piano solo - 05) La Vecchina delle Spezie Jazz Quartet - 06) Ukki Ciukki - 07) Il gioco facile Jazz Trio - 08) See You soon (arrivederci), piano solo - 09) Aravizer - 10) See You soon (arrivederci) Jazz Quintet - 11) Wash with Dash

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Quando Antonio Fiorillo sforna una delle sue gustosissime… pizze musicali (mai la pizza di: uffa, che pizza !) già nel prenderla in mano ed ancora prima di inserirla nel lettore CD, si percepisce odore di buona musica e si apprezza la copertina che rappresenta il concetto dell’album. L’immagine di copertina è “Marte disarmato da Venere e dalle Grazie” opera risalente al 1824, realizzata dal pittore francese Jacques Louis David (da non confondere con Jean Louis David, utilizzatore del rasoio e non del pennello). “L’opera è ambiziosa, ironica e provocante e sintetizza classicità, idealismo e realismo”, hanno detto i critici d’arte. Nel quadro, Venere e le tre Grazie (ma c’è anche Cupido) privano Marte delle sue armi, scudo e armatura distraendolo con la bellezza e la sensualità, su di uno sfondo costituito da un tempio eretto su una distesa avvolgente di nuvole. Mythos (opera di Fiorillo che sintetizza classicità, idealismo e realismo, proprio come nell’opera pittorica di David) si apre all’ascoltatore con “Olympus”, casa degli dei avvolta dalle nuvole. Olympus è un crescendo che ben descrive, attraverso l’uso dei cori e degli archi il quadretto famigliare di Zeus, consorte, parenti ed eredi. Ogni abitante dell’Olimpo sembra animarsi attraverso il timbro degli strumenti (i timpani vanno bene per Zeus dal carattere non facile, le voci femminili per Athena e Afrodite, le voci maschili per Poseidone, Apollo incarna in sé tutto il concetto melodico in quanto dio della musica…). Ovviamente queste cose non le ha dette Antonio Fiorillo, ce le siamo inventate noi ascoltando il brano, traendo le nostre impressioni, come ciascuno può trarre le proprie impressioni, dare sfogo alla propria immaginazione, stimolato dall’ ascolto della buona musica. Dopo il variegato “Olympus” (a tratti anche inquietante e sarà per colpa di Marte e non di Vulcano che in realtà pur essendo il più bruttino degli dei è il più gentile e sereno di tutti), Arriva “Il giardino di Zeffiro”. Nell’Illiade, Zeffiro è il dio del vento di ponente, un vento violento e piovoso, ma in altre interpretazioni è considerato un vento leggero simile alla brezza e messaggero della primavera. Antonio Fiorillo a nostro avviso ci dà l’immagine musicale orientata più a questo secondo aspetto ed anzi ne fa musicalmente profumare i fiori. Terzo track: scroscio del mare, assenza di percussioni, magiche avvolgenti atmosfere descrivono nel miglior modo l’incontro di Ulisse con le Sirene. Cambia la scena nel quarto brano che posa le note su Arianna, Teseo e il Minotauro. Fraseggiato dal piano nella prima parte (sembra veramente di accogliere una chicca del Banco dl Mutuo Soccorso) l’intensità sale nella seconda parte con sapiente arrangiamento. E dopo il filo di Arianna che salva Teseo, tocca ad Icaro fuggire dal Labirinto…Antonio Fiorillo costruisce le ali di Icaro in modo solido e al contempo trasognante (realismo ed idealismo che si fondono). Per nulla “invisibile” il brano di chiusura (Perseo). I calzari alati e la cappa che dona appunto l’invisibilità a Perseo e forse anche l’uccisione della Medusa stanno tutti nella suite che Antonio ci regala dove ancora archi e synth e percussioni e voci corali (ed anche la chitarra e il piano) armoniosamente danno vita ad eccellenti sequenze. Ora, immaginatevi che tutto questo è contenuto in soli 18 minuti dell’extended play. Dovrebbero abbinare il disco ad una qualche “Bignami” sulla mitologia greca, così da invogliare gi studenti ad

MYTHOS (EP) Antonio Fiorillo 2012 Tracklist: 01) Olympus – 02) The Garden of Zephyrus – 03) Ulysses and the Sirens – 04) Ariadna, Teseus & Minotaurus – 05) Icarus (the fly) – 06) Perseus

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affrontare l’argomento. Ma questo EP è anche un curatissimo bonsai musicale che racchiude grandezza, saggezza, cultura, nella sua piccola dimensione temporale. Ci piace infine immaginare tutti i sei brani come sequenze di una unica suite ed anche in questo modo abbiamo ascoltato l’album. Fatevi poi, la vostra versione, ascoltando l’album su www.antoniofiorillomusic.com (S. Glavina e D. Kundera)

Questa rubrica dedicata alla musica new age, sarà un viaggio alla ricerca di artisti conosciuti o

meno, che hanno dato o stanno dando un contributo importante a questa scuola musicale, che copre una vasta gamma di correnti musicali (world music, musica etnica, fusion, ambient, chillout, free jazz, elettronica, krautrock, space rock ecc. ecc.) molte giustamente associate al movimento ed altre che si sono accodate solo a scopi commerciali, ma così và il mondo. Ritorniamo a noi perché è bene approfondire il significato reale della parola "New Age" (letteralmente: Nuova Era). Questa espressione indica un vasto movimento culturale, che comprende correnti psicologiche, sociali e spirituali nate nel tardo XX secolo nel mondo occidentale. Le numerose e diverse concezioni che conducono a questa denominazione sono accomunate dall'ideale dell'avvento di un "mondo nuovo" o di una "nuova era", spesso indicata astrologicamente come età dell'Acquario (l'età attuale è detta dei Pesci). Sotto la definizione di New Age vengono fatte ricadere molte realtà di diversa natura: semplici stili di vita, filosofie, religioni, terapie, musica e l'esplosione della spiritualità individuale. La musica New Age è uno stile musicale nato negli Stati Uniti alla fine degli anni 70 e la caratteristica principale è che la musica deve avere un carattere meditativo, lineare e ciclico, con l'intento di offrire un ascolto rilassato e che colpisca emotivamente. Questo genere negli anni a seguire ha avuto varie evoluzioni e trasformazioni di pensiero date dal fatto che anche musicisti non definiti "alternativi" proponevano nel loro repertorio anche melodie inerenti appunto alla musica new age a scopi commerciali e questo ha un po' falsato le basi inequivocabili della vera musica New Age, modificandone i contenuti che hanno in seguito trasformato il genere e da cui sono poi nate definizioni allargate quail: Sensitive New Age, Soft New Age, Pop New Age, Alternative New Age, ecc. Il movimento musicale New Age si afferma all'inizio degli anni 80 dall'incontro della musica ambient di Brian Eno, Robert Fripp, Harold Budd, Jon Hassel e della Kosmiche Music dei Tangerine Dream , As Ra Temple e Cluster. Si sono poi uniti altri stili e temi di carattere etnico a sfondo genericamente spirituale, incorporando elementi del jazz d' avanguardia. La produzione di musica New Age è comunque strettamente connessa con la diffusione delle filosofie orientaleggianti che avviene durante gli anni Ottanta. La richiesta, da parte di maestri e terapeuti, di musica rilassante e suggestiva di facile ascolto ha caratterizzato questo genere dalla programmatica assenza di ogni forma di sperimentazione musicale, nonostante tra i "padri fondatori" della musica New Age vi siano stati importanti musicisti contemporanei ( vedi sopra) che facevano della sperimentazione la loro base compositiva. Il successo della musica New Age presso il grande pubblico, infatti, è dovuto all'intuizione da parte di alcuni produttori discografici (tra tutti William Ackerman dell'etichetta Windham Hill Records) di offrire questa musica melodica e distensiva come "la musica classica degli yuppie”. Ma alla fine di tutta questa spiegazione, rimane il fatto che per chi si avvicina a questo tipo di musica , c'è solo la voglia di ascoltare musica bella, rilassante e che dia sensazioni. Fortunatamente ci sono molti artisti di alto valore che la compongono e che riescono a trasferire all'ascoltatore questo tipo di sensazioni.

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La prima recensione di questa rubrica, l'ho voluta deliberatamente dedicare ad un'artista italiano, secondo me di grande valore e con qualità compositive dirompenti. Si tratta di LINO CANAVACCIUOLO, dal cognome chiaramente campano. Si tratta di un musicista eclettico e travolgente, con una tecnica altamente professionale che è stato in grado di accostare la sua estrazione classica alla musica world, con chiare estrazioni mediterranee. Grande sperimentatore di suoni, ma sempre raffinato e discreto, grazie ad una continua ricerca musicale. Le sue musiche sono un'esplosione di suoni ipnotici, che passano attraverso a virtuosismi e che lasciano senza fiato. Laureato al Conservatorio come violinista, ha nel tempo acquisito esperienze, in formazioni orchestrali e da camera e la sua versatilità l'ha anche portato a collaborare con artisti affermati, del contesto musicale italiano ( Pino Daniele, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, ecc.). Nel 99 pubblica il suo primo album “AQUADIA”, esordio che viene visto favorevolmente sia dalla critica sia dal pubblico. Questo stimola l'artista a continuare e così nel 2002 esce la seconda opera “SEGESTA” (che rimane il mio preferito) grande album che verrà inserito nella collana Buddha Bar e distribuito in tutto il mondo. Nel 2004 esce il doppio Cd “ CaNa” altro capolavoro di musica ispirato agli affreschi dei Pulcinella di Tiepolo. Infine, nel 2010, pubblica il quarto album “PAUSILYPON”, letteralmente “Paura di soffrire”. L'album contiene composizioni di forte impatto scandite da corali, voci soliste ,ritmate dalla sua band e quasi urlate dal suo violino. In conclusione, se devo dare un mio parere, si tratta di un grande artista che vale la pena di ascoltare anche se alterna grandi pezzi di non difficile ascolto ad altri molto impegnativi, ma è pur sempre un grande musicista italiano. Ciao, alla prossima puntata. (Franco Galateo)

Poesiola per gli Amici:

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