ETNOLINGUISTICA A.A. 2012-2013 II semestre – 8 CF Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo...

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ETNOLINGUISTI CA A.A. 2012-2013 II semestre – 8 CF Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”

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ETNOLINGUISTICAA.A. 2012-2013

II semestre – 8 CF

Dipartimento di Asia, Africa e MediterraneoUniversità degli Studi di Napoli “L’Orientale”

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Informazioni generali• TITOLO Etnolinguistica

• LAUREA magistrale / specialistica

• DURATA 50 ore

• CREDITI 8 CFU

• PREPARAZIONE ‘squib’ (scritto max 4500 – 5000 parole)breve scritto su argomento a scelta. Nello

scritto lo studente posiziona un aspetto della disciplina e rileva un problema. Si possono formulare ipotesi e soluzioni all’interno di un quadro teorico e/o metodologico di riferimento.

• ESAME orale (giugno)

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Programma1a parte1. Nascita dell’etnolinguistica2. Definizione della disciplina3. Lingua e cultura4. Prospettive sul rapporto lingua-cultura:

(a) i relativisti (Sapir e Whorf);(b) Chomsky e la tradizione generativista (Chomsky, Pinker, ecc.);(c) i neo-darwiniani (Dawkins);(d) i cognitivisti (Lakoff e Johnson, Heine, ecc.);

5. Ipotesi Sapir-Whorf e critica: la lingua come istinto?6. Definire una comunità linguistica 7. Comunità linguistiche a rischio d’estinzione8. Categorizzazione delle comunità linguistiche a rischio d’estinzione9. La risposta dei linguisti al rischio d’estinzione10. Il caso della Nigeria: lingue, cultura e comunità11. Islamizzazione e Hausaizzazione: il caso del Bure

* * *

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2a parte

1. La struttura cognitiva del linguaggio2. Aspetti culturali nella teoria della grammaticalizzazione (Heine et al.)3. Gli "Idealized Cognitive Models" di Lakoff 4. Metafore concettuali e folk theories (Lakoff e Johnson)5. Le costruzioni esperienziali 6. Il ruolo della cultura nella codifica linguistica: universali o particolari? 7. Strategie di metaforizzazione nelle lingue africane 8. Codifica linguistica e culturale delle emozioni

(a) emozioni in hausa(b) la ‘paura’ in tupuri(c) la concettualizzazione del ‘fegato’ presso i Dogon(d) corpo ed emozione in wolof

9. I colori nelle diverse lingue: un dibattito aperto10. La favolistica africana: creatività e convenzionalizzazione

* * *

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Il corso come uno zoo!

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PRENDETE CARTA E PENNA

• elencate, in ordine di importanza, tre caratteristiche che definiscono ESSERE ITALIANOEssere italiano/a significa ...

• elencate, in ordine di importanza, tre caratteristiche che definiscono AMOREAmore è ...

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Un pianeta a 2 dimensioni

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Teletrasportare l’ananas

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Rappresentazione bidimensionale di un ipercubo a 4 dimensioni, un oggetto che necessita di 4 dimensioni spaziali

(http://www.thescienceforum.com/physics/7908-4th-dimension.html)

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Spazio-tempo

(https://blogs.stsci.edu/livio/2012/06/)

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EDWIN ABBOTT (1838-1926)

1884

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1. Antropologia del linguaggio

Come nasce l’antropologia del linguaggio?

• Contatto con comunità isolate = lingue non conosciute (non descritte)• L’antropologo diventa consapevole della necessità di apprendere la lingua

parlata dalla comunità per poter davvero comprendere la sua cultura• Il primo prodotto teorico di questa consapevolezza è l’idea per la quale la

lingua è nescessaria al pensiero umano

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Antropologia come scienza olistica

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BRANCHE DELL’ANTROPOLOGIA

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2. Antropologia del linguaggio o etnolinguistica?

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3. Lingua e cultura

L’etnolinguistica si occupa del rapporto tra lingua e cultura, del modo in cui la lingua influenza la cultura e viceversa. Esiste in ogni lingua una dimensione culturale, e tutte le culture si esprimono attraverso delle lingue.

Per capire la relazione tra la lingua e la cultura occorre:•Definire il concetto di lingua•Definire il concetto di cultura•Scegliere una prospettiva d’analisi che conferisca un senso a questa relazione

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3.1 Lingua• Prodotto del pensiero

• Atto sociale

• Sistema dotato di struttura

• Insieme di regole grammaticali condivise dai parlanti

• Motore comunicativo

• Dimensione pragmatica

• Sistemi di regole possono essere sostituiti da altri sistemi di regole

• La lingua è un’entità dinamica: si evolve e si modifica costantemente

• La lingua si tramanda

• La lingua è ripetizione e mimesi

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3.2 Cultura• La cultura è un insieme di norme, comportamenti e modelli condivisi da un

gruppo di persone• La cultura sia acquisisce

(a) osservazione(b) imitazione(c) apprendimento

• La cultura è opposta allo stato di naturaAntropologie im pragmatischer Hindsicht [L’antropologia secondo una prospettiva pragmatica] (1798), Immanuel Kant

• La cultura è socialmente distribuitaJean Lave, The Culture of Acquisition and the Practice of Understanding (1990)Jean Lave e Etienne Wenger, Situated Learning: Legitimate Peripheral Participation (1991)Lauren Resnick, Jonathan M. Levine e Stephanie D. Teasley, Perspectives on Socially Shared Cognition (1991)(a) il punto d’arrivo dell’acquisizione non è l’individuo;(b) l’accesso alle informazioni non è esteso a tutti i membri del gruppo nello stesso modo;

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4. Lingua e cultura: quadri teorici

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4.1 I relativisti

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L’ipotesi Sapir-Whorf

E. SAPIR

“Human beings do not live in the objective world alone, nor alone in the world of social activity as ordinarily understood, but are very much at the mercy of the particular language which has become the medium of expression for their society. It is quite an illusion to imagine that one adjusts to reality essentially without the use of language and that language is merely an incidental means of solving specific problems of communication or reflection. The fact of the matter is that the 'real world' is to a large extent unconsciously built upon the language habits of the group. No two languages are ever sufficiently similar to be considered as representing the same social reality. The worlds in which different societies live are distinct worlds, not merely the same world with different labels attached... We see and hear and otherwise experience very largely as we do because the language habits of our community predispose certain choices of interpretation”.

(‘Culture, Language and Personality’ 1958 [1929], p. 69)

E. SAPIR

“Human beings do not live in the objective world alone, nor alone in the world of social activity as ordinarily understood, but are very much at the mercy of the particular language which has become the medium of expression for their society. It is quite an illusion to imagine that one adjusts to reality essentially without the use of language and that language is merely an incidental means of solving specific problems of communication or reflection. The fact of the matter is that the 'real world' is to a large extent unconsciously built upon the language habits of the group. No two languages are ever sufficiently similar to be considered as representing the same social reality. The worlds in which different societies live are distinct worlds, not merely the same world with different labels attached... We see and hear and otherwise experience very largely as we do because the language habits of our community predispose certain choices of interpretation”.

(‘Culture, Language and Personality’ 1958 [1929], p. 69)

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B. L. WHORF

We dissect nature along lines laid down by our native languages. The categories and types that we isolate from the world of phenomena we do not find there because they stare every observer in the face; on the contrary, the world is presented in a kaleidoscopic flux of impressions which has to be organized by our minds - and this means largely by the linguistic systems in our minds. We cut nature up, organize it into concepts, and ascribe significances as we do, largely because we are parties to an agreement to organize it in this way - an agreement that holds throughout our speech community and is codified in the patterns of our language. The agreement is, of course, an implicit and unstated one, but its terms are absolutely obligatory; we cannot talk at all except by subscribing to the organization and classification of data which the agreement decrees.

(‘Science and Linguistics’ 1940; Language, Thought and Reality, 1956)

B. L. WHORF

We dissect nature along lines laid down by our native languages. The categories and types that we isolate from the world of phenomena we do not find there because they stare every observer in the face; on the contrary, the world is presented in a kaleidoscopic flux of impressions which has to be organized by our minds - and this means largely by the linguistic systems in our minds. We cut nature up, organize it into concepts, and ascribe significances as we do, largely because we are parties to an agreement to organize it in this way - an agreement that holds throughout our speech community and is codified in the patterns of our language. The agreement is, of course, an implicit and unstated one, but its terms are absolutely obligatory; we cannot talk at all except by subscribing to the organization and classification of data which the agreement decrees.

(‘Science and Linguistics’ 1940; Language, Thought and Reality, 1956)

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4.2 Chomsky e la scuola generativistaNOAM CHOMSKY (1928 - )

1965 Aspects of the Theory of Syntax. Cambridge, MA: MIT.1966 Cartesian Linguistics. New York: Harper and Row.1968 and Morris Halle. The sound pattern of English. New York: Harper and Row.1968 Language and Mind. New York: Harcourt Brace Jovanovich2000 The Architecture of Language. Oxford: Oxford University Press.

NOAM CHOMSKY (1928 - )

1965 Aspects of the Theory of Syntax. Cambridge, MA: MIT.1966 Cartesian Linguistics. New York: Harper and Row.1968 and Morris Halle. The sound pattern of English. New York: Harper and Row.1968 Language and Mind. New York: Harcourt Brace Jovanovich2000 The Architecture of Language. Oxford: Oxford University Press.

• Combinare suoni e significati (speech) è una facoltà propria degli esseri umani;• È indipendente dall’intelligenza (Chomsky 1966:4)• “[…] property of being unbounded in scope and stimulus-free” (Chomsky 1966:5)• Questa ‘creatività’ della lingua è rappresentata dal possesso di una ‘grammatica

generativa’

“By a generative grammar I mean a description of the tacit competence of the speaker-hearer that underlies his actual performance in production and perception (understanding) of speech. A generative grammar, ideally, specifies a pairing of phonetic [sound-level] and semantic [meaning-level] representations over an infinite range; it thus constitutes a hypothesis as to how the speaker-hearer interprets utterances, abstracting away from many factors that interweave with tacit competence to determine actual performance (Chomsky 1966:75)

“By a generative grammar I mean a description of the tacit competence of the speaker-hearer that underlies his actual performance in production and perception (understanding) of speech. A generative grammar, ideally, specifies a pairing of phonetic [sound-level] and semantic [meaning-level] representations over an infinite range; it thus constitutes a hypothesis as to how the speaker-hearer interprets utterances, abstracting away from many factors that interweave with tacit competence to determine actual performance (Chomsky 1966:75)

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CONCETTUALE (SIGNIFICATO)CONCETTUALE (SIGNIFICATO)

Una rappresentazione della Grammatica Universale

GRAMMATICA UNIVERSALE1. Sintassi2. Fonologia

GRAMMATICA UNIVERSALE1. Sintassi2. Fonologia

SENSOMOTORE(Produzione/Percezione)

SENSOMOTORE(Produzione/Percezione)

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Dicotomia Competenza-Performance

Competenza:•innata•facoltà umana•Esiste a priori, ovvero prima dell’uso

•Componente linguistica della mente cartesiana: set di idee soggiacenti al linguaggio

Performance:•realizzazione di regole interne•Condizionata dall’esterno

(a) società(b) cultura

•legata all’uso della lingua, ovvero a quello che succede quando parliamo e ascoltiamo

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Opposizione mondo delle idee e mondo fisico nella storia del pensiero

PLATONE (424/23 – 348/47 AC)•Influenzato dalla geometria dei matematici greci: procedendo da assiomi auto-evidenti, il ragionamento procede in maniera deduttiva verso teoremi da dimostrare (ovvero non evidenti);•Esiste un mondo delle idee, e questo mondo delle idee è retto da essenze;•L’ ‘essenzialismo’, di derivazione platonica, concepisce le idee come entità indipendenti dal mondo fisico: esistono a priori•Esempio: “though there are many beds, there is only one ‘idea’ or ‘form’ of a bed. Just as a reflection of a bed in a mirror is only apparent and not ‘real’, so the various particular beds are unreal, being only copies of the ‘idea’, which is the one real bed, and is made by God” (Bertrand Russell. 1945. History of Western Philosophy: p. 122)

PLATONE (424/23 – 348/47 AC)•Influenzato dalla geometria dei matematici greci: procedendo da assiomi auto-evidenti, il ragionamento procede in maniera deduttiva verso teoremi da dimostrare (ovvero non evidenti);•Esiste un mondo delle idee, e questo mondo delle idee è retto da essenze;•L’ ‘essenzialismo’, di derivazione platonica, concepisce le idee come entità indipendenti dal mondo fisico: esistono a priori•Esempio: “though there are many beds, there is only one ‘idea’ or ‘form’ of a bed. Just as a reflection of a bed in a mirror is only apparent and not ‘real’, so the various particular beds are unreal, being only copies of the ‘idea’, which is the one real bed, and is made by God” (Bertrand Russell. 1945. History of Western Philosophy: p. 122)

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Opposizione mondo delle idee e mondo fisico nella storia del pensiero

RENÉ DESCARTES (1596-1650)•Ruolo della geometria;•La sola cosa che non si può negare è l’esistenza del proprio pensiero;•Il dualismo mente-corpo diventa una questione centrale;•Esiste la sfera delle idee (che sono innate) e quella delle esperienze sensoriale, di per sé insignificanti;•Descartes riteneva impossibile che proposizioni delle logica formale potessero essere comprese per mezzo dell’esperienza;

RENÉ DESCARTES (1596-1650)•Ruolo della geometria;•La sola cosa che non si può negare è l’esistenza del proprio pensiero;•Il dualismo mente-corpo diventa una questione centrale;•Esiste la sfera delle idee (che sono innate) e quella delle esperienze sensoriale, di per sé insignificanti;•Descartes riteneva impossibile che proposizioni delle logica formale potessero essere comprese per mezzo dell’esperienza;

FERDINAND DE SAUSSURE (1857-1913)1915 Cours de Linguistique Générale. a cura di C. Bally e A. Sechehaye

•Concezione strutturalista: la lingua è un’entità sociale singola e coerente dotata di un insieme di propietà fisse che costituiscono la sua essenza;•Saussure divide la lingua in due livelli:

(a) la langue: il livello della forma linguistica(b) la parole: il livello della materia fonetica osservabile nel discorso

FERDINAND DE SAUSSURE (1857-1913)1915 Cours de Linguistique Générale. a cura di C. Bally e A. Sechehaye

•Concezione strutturalista: la lingua è un’entità sociale singola e coerente dotata di un insieme di propietà fisse che costituiscono la sua essenza;•Saussure divide la lingua in due livelli:

(a) la langue: il livello della forma linguistica(b) la parole: il livello della materia fonetica osservabile nel discorso

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4.3 La visione neo-darwiniana

CHARLES DARWIN (1809-1882)1859 On the Origin of Species by Means of Natural Selection or the Preservation of Favored Races in the Struggle for Life

London: Murray.1871 The Descent of Man. (1952, Encyclopedia Brittanica)

ALFRED RUSSELL WALLACE (1823-1913)1858 On the tendency of varieties to depart indefinitely from the original type1870 Contributions to the theory of natural selection. A series of essays London and New York: Macmillan & Co.

CHARLES DARWIN (1809-1882)1859 On the Origin of Species by Means of Natural Selection or the Preservation of Favored Races in the Struggle for Life

London: Murray.1871 The Descent of Man. (1952, Encyclopedia Brittanica)

ALFRED RUSSELL WALLACE (1823-1913)1858 On the tendency of varieties to depart indefinitely from the original type1870 Contributions to the theory of natural selection. A series of essays London and New York: Macmillan & Co.

“To Neodarwinians, the human mind, like all major aspects of life forms since the first ones, has evolved, across the time domain, by descent with modification as a consequence of one simple mechanism – natural selection based on successful use. Neodarwinians also regard variation in all aspects of life forms as an essential principle, because without it there is no basis for selection – no modifiability” Peter F. MacNeilage.2008. The Origin of Speech: p. 29

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Concezione neodarwiniana•la mente umana si è evoluta, emergendo gradualmente•dimensione temporale•evoluzione fisica, cognitiva e cerebrale della produzione di suoni

Concezione neodarwiniana•la mente umana si è evoluta, emergendo gradualmente•dimensione temporale•evoluzione fisica, cognitiva e cerebrale della produzione di suoni

Concezione classica (+ Chomsky)•la mente umana non si è evoluta: l’uomo è stato creato•dimensione atemporale•non c’è stata evoluzione fisica, cognitiva e cerebrale nel processo di produzione di suoni

Concezione classica (+ Chomsky)•la mente umana non si è evoluta: l’uomo è stato creato•dimensione atemporale•non c’è stata evoluzione fisica, cognitiva e cerebrale nel processo di produzione di suoni

LA RISPOSTA DI CHOMSKY“It may be that at some remote period a mutation took place that gave rise to the property of discrete infinity, perhaps for reasons that have to do with the biology of cells, to be explained in terms of properties of physical mechanisms now unknown. Quite possibly other aspects of its evolutionary development again reflect the operation of physical laws applying to a brain of a certain degree of complexity”N. Chomsky. 1988. Language and Problems of Knowledge

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I primi suoni prodotti dall’uomo

R. I. M. Dunbar. 1996.Grooming, Gossip and the Evolution of Language. Cambridge, MA: Harvard University Press.

• il ‘vocal grooming’ è all’origine della produzione del linguaggio;• osservazione del comportamento dei primati: ‘prendersi cura dell’altro’

serve a rendere più strette le relazioni sociali;• nei gruppi più numerosi di primati le forme di ‘grooming’ sono più

sviluppate;• la porzione di neocorteccia e la grandezza del gruppo crescono

considerabilmente negli ominidi;• (la grandezza media di un gruppo di ominidi si aggira sulle 150 unità)------------------------------------------------------------------------------------------------

1. ‘grooming’ con schiocco di labbra2. fonazione prodotta assieme allo schiocco di labbra3. ‘grooming’ viene sostituito da schiocco di labbra + fonazione4. associazione di contenuto semantico specifico alla produzione vocale

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[p] [b] [m] [t] [d] [n] [k] [g]

labiali coronali dorsali

Le prime sequenze consonante-vocale

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CORONALI LABIALI DORSALIAnteriore 1.28 0.55 1.01Centrale 0.83 1.39 0.91Posteriore 0.72 1.23 1.34__________________________________________________Davis and MacNeilage. 1995. ‘The articulatory basis of babbling’. Journal of Speech and Hearing Research, 38, 1199-1211.

CORONALI LABIALI DORSALIAnteriore 1.28 0.55 1.01Centrale 0.83 1.39 0.91Posteriore 0.72 1.23 1.34__________________________________________________Davis and MacNeilage. 1995. ‘The articulatory basis of babbling’. Journal of Speech and Hearing Research, 38, 1199-1211.

3 sequenze CV:1.Coronale+Anteriore dada2.Labiale+Centrale mama3.Dorsale+Posteriore gogo

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Solo con bambini esposti all’inglese?

•QUICHUA (Ecuador)Gildersleeve-Neumann. 2000.

•SVEDESE, GIAPPONESEDavis and MacNeilage. 2002.

•PORTOGHESE BRASILIANOTeixera and Davis. 2002.

•ITALIANOZmarich and Lanni. 1999.

•COREANOLee, Davis and MacNeilage. 2009.

•OLANDESE, FRANCESE, RUMENO, ARABO TUNISINO E TURCOKern and Davis. 2009. ‘Emerging complexity in early vocal

acquisition: Cross-linguistic comparison of canonical babbling’. In I. Chirotan, C. Coupé, E. Marsico, and F. Pellegrino (eds.), Approaches to Phonological Complexity. Phonology and Phonetics Series. Berlin: Mouton de Gruyter.

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Teoria Struttura/Contenuto [Frame-Content]La teoria Frame/Content (Slot/Segment):

(a)Struttura: è data dal ciclo mandibolare (apertura/chiusura) + fonazione accompagnata da una ripetizione di schiocchi di labbra(b)Contenuto: inserimento di sequenze consonante+vocale nelle struttura

1.Da un punto di vista filogenetico, la prima fase della produzione del linguaggio, inteso come produzione di suoni dotati di significato, ha inizio con la struttura priva di contenuto;2.gli ominidi iniziarono con la fase della struttura, esattamente come i neonati: la differenza tra i neonati e gli ominidi risiede nel fatto che mentre i primi simulano parole già esistenti, gli ominidi stanno inventando nuove parole;3.alla fase della struttura segue la fase della struttura e del contenuto, in cui vengono prodotte le prime sillabe (LC);4.alla produzione delle prime sillabe segue l’associazione di significato, ovvero una specializzazione della ripetizione/variazione delle sequenze CV;5.lo sviluppo del sistema articolatorio permette la produzione di nuovi suoni e una maggiore specializzazione, in risposta allo stimolo di un mondo sempre più complesso. Davis and MacNeilage. 1995; (Lashley. 1951. ‘The problem of serial order in bahvior’)

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CORONALI LABIALI DORSALIAnteriore 1.34 0.92 0.76Centrale 0.71 1.12 0.97Posteriore 1.00 0.72 2.27________________________________________________________Studio condotto sulle sequenze CV nei termini madre/padre in 474 lingue.

Murdock. 1959. ‘Cross-language parallels in parental kin terms’. Anthropological Linguistics, 1: 1-5.

CORONALI LABIALI DORSALIAnteriore 1.34 0.92 0.76Centrale 0.71 1.12 0.97Posteriore 1.00 0.72 2.27________________________________________________________Studio condotto sulle sequenze CV nei termini madre/padre in 474 lingue.

Murdock. 1959. ‘Cross-language parallels in parental kin terms’. Anthropological Linguistics, 1: 1-5.

Sul ciclo mandibolare:

1988Cohen. ‘Evolution of the vertebrate central pattern generator for locomotion’. In A. Coehen, S. Rossignol and S. Grillner (eds.), Neural Control of Rhythmic Movements: 129-166. New York: John Wiley&Sons._____________________________________________________________________1. ciclo locomotorio bifasico è stato presente nei vertebrati per 500 milioni di anni;2. ‘Central Pattern Generator’: una struttura del cervello che attiva alternativamente stati opposti, ad es. movimenti opposti.

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MAMA

•sequenza CV ripetuta•CV = bilabiale + voc. centrale•bilabiale è consonante nasale

•vocale centrale è aperta

MAMA

•sequenza CV ripetuta•CV = bilabiale + voc. centrale•bilabiale è consonante nasale

•vocale centrale è aperta

PAPA, BABA

•sequenza CV ripetuta•CV = bilabiale+voc. centrale•bilabiale è occlusivo (sordo o sonoro)•vocale centrale è aperta

PAPA, BABA

•sequenza CV ripetuta•CV = bilabiale+voc. centrale•bilabiale è occlusivo (sordo o sonoro)•vocale centrale è aperta

Larry Trask. 2003. ‘Where do mama/papa words come from?’

1.i lessemi della proto-lingua non sono sopravvissuti;2.il cambio fonetico è costante;3.le parole mama/papa usate nelle lingue non sono riconducibili alle relative proto-parole (linguistica storica, caso del PIE *gwena- ‘donna’> En. ‘queen’)4.le parole mama/papa vengono costantemente ricreate e riciclate: il modello non cambia.