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EtarkpaidéiaLa piccola enciclopedia di Homeron Etark

Chi sono gli etark? Quali sono gli usi, costumi, tradizioni e ordinamento sociale di

questo popolo? Quali ruoli hanno l’Atta Wanax e Wanakti? Quali poteri spettano al

Wanakti? Che terra è l’Oltreoceano? Com’è l’educazione tra gli etark? E la condi-

zione femminile? Come si presentano loro le Divinità?

E i Myst, quali sono la loro storia, origini e miti?

Come vivevano gli achei, umani come noi, oltre duemilacinquecento anni fa?

Quali erano le loro credenze e tradizioni? Quanto dell’epica omerica è vero in Home-

ron Etark e quanto è immaginario?

Quale sarà lo sviluppo della saga e come è possibile che dal mondo omerico riesca

ad intrecciarsi con un racconto sci-fi come Cora? Come si fa a diventare #etar-

khero? Perché è stata scritta la Etarkpaidéia? Chi dovrebbe leggerla? Chi sono io?

Tutte domande legittime, delle quali molte troveranno risposta nelle pagine dei tre

atti di Homeron Etark. E alcune qui.

TERZA VERSIONE (3.1) DELLA “ETARKPAIDÉIA”

L’Etarkpaidéia è l’enciclopedia della saga di romanzi fantasy Homeron Etark. La

saga, le short stories e tutto il mondo di contorno a Homeron Etark sono disponibili

sul sito ufficiale di Homeron Etark. La Etarkpaidéia è il manuale di riferimento per gli

#etarkhero.

Quest'opera è stata rilasciata gratuitamente da Francesco Giuffrida con licenza

Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 In-

ternazionale. Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creative-

commons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/.

Sito ufficiale della saga

Distribuita dalla Lesploranti Corp. – Terra, 2077.

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INTRODUZIONE

Diamo subito un breve sguardo generale su quanto è contenuto nella Etarkpaidéia:

PARTE I: IL MONDO DI HOMERON ETARK Parliamo del mondo di

fantasia a cavallo tra immaginazione e leggenda omerica.

PARTE II: OLTRE IL ROMANZO A riguardo di tutte le informazioni e le

curiosità per la fan art.

Questa Etarkpaidéia estrapola qualche informazione dal mondo di Homeron Etark e

la presenta in modo del tutto informale, non analitico e anche un po’ ludico. È inoltre

la fonte e regolamento da consultare per creare opere basate su Homeron Etark e di-

ventare #etarkhero (la comune fan art).

L’Etarkpaidéia mostra gli etark e l’Oltreoceano prima -o fino al momento- dell’inizio

del primo libro. Accenna a molti eventi ma non entra nel dettaglio in modo da evitare

spoiler. Per chi invece non volesse scoprire chi sono gli etark fino al momento

della lettura, ma solo informarsi sul mondo intorno a Homeron Etark, consiglio di

consultare esclusivamente la Parte II e saltare il resto per non rovinare la sorpresa.

Magari poi può essere interessante tornare a leggere la Etarkpaidéia dopo il romanzo.

Comunque la lettura della Etarkpaidéia (così come delle short story Cora) non anti-

cipa in alcun modo eventi importanti del romanzo.

Homeron Etark è un romanzo per ragazze e ragazzi sia per età che di testa. Quindi

come tale è da intendere anche l’Etarkpaidéia. Non è un testo formale di trattazione

storica con pretese accademiche, pur esponendo materiale documentato. Le fonti bi-

bliografiche sono sul sito ufficiale o Caponerd.it.

Tip: usa i segnalibri del PDF per muoverti tra i paragrafi quando leggi per consul-

tare dopo la prima volta.

Tip: torna di tanto in tanto sul sito ufficiale (homeronetark.com) per scoprire se è

uscita una nuova gustosa versione della Etarkpaidéia…

Nota: queste informazioni sono state raccolte dalla Lesploranti Corp.

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PARTE I: IL MONDO DI HOMERON ETARK

Chi sono gli etark

Sono gli abitanti dell’Oltreoceano, un’isolata terra che si trova ad ovest delle Co-

lonne d’Ercole. L’Oltreoceano non è sempre stata la loro casa: prima di essere co-

stretti a ritirarvisi abitavano l’Ellade al fianco dei loro fratellastri umani, gli argivi.

Difatti la lingua parlata dagli etark è l’elleno.

Tip: non parliamo di Grecia o greci. Perché? I greci antichi non si riferivano a sé

stessi in tale modo, solo i romani hanno introdotto questo nome. Gli antichi

greci si riferivano a sé stessi come abitanti dell’Ellade, o elleni in generale, o

argivi se fedeli alla supremazia di Argo (tempi molto antichi, veramente mito-

logici…) o achei ai tempi di Micene e Agamennone.

Tip: gli elleni, come molte popolazioni mediterranee antiche, oggi, sarebbero

visti da tutti come… persone veramente basse e tozze! Inoltre vivevano poco,

mediamente 40-60 anni gli uomini e 30-40 le donne. Questo a causa delle scarse

norme igieniche e della malnutrizione (sia de che iper). Inoltre il parto era il vero

seminatore di morte del genere femminile. Tutto questo vale anche per l’Oltreoceano,

anche se in maniera più ridotta come vedremo…

I tratti fisici e i canoni di bellezza

Ma torniamo agli etark, il popolo protagonista di questa saga, frutto della mia im-

maginazione: non sono mai esistiti, ovviamente! Molto più simili per fisionomia

all’uomo contemporaneo che agli umani del primo millennio a.C., sono caratterizzati

dall’eterocromia alle iridi -ossia gli occhi di colore uno diverso dall’altro. Questo loro

tratto è da loro stessi spiegato come somiglianza alle loro Divinità, dalle quali lo hanno

ereditato lungo i millenni.

Gli etark sono in media più alti degli achei ed anche più slanciati. Degli achei non

possono vantare la stessa massa muscolare e di conseguenza neppure la medesima

resistenza fisica. Anche le etark sono piuttosto differenti dalle donne achee: non

fanno uso di oricello, stibnite o altri rimedi di bellezza (poiché non sono diffusi in

Oltreoceano); inoltre sono tipicamente alte poco meno dei maschi e per fisionomia

dalle forme snelle e poco mediterranee. Per tali motivi -soprattutto per il secondo- le

etark sono generalmente ritenute poco attraenti dagli achei.

Nonostante tali differenze, la totalità degli etark ha gli stessi canoni di “bellezza

inarrivabile” degli elleni: le Dee dell’Olimpo come rappresentanti femminili; i semidei

argivi e campioni achei come invidiabili esempi di virilità.

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Il vestiario tradizionale civile e militare etark ricalca quello elleno, mantenendosi in

tutte le sue forme comunque più sobrio: pepli, chitoni e tuniche usualmente non sono

decorati e non sono ricercati gli ornamenti più sfarzosi come la porpora o le pietre

preziose.

I pepli, gli indumenti più diffusi e semplici, sono corpi unici di stoffa con o senza

maniche, stretti alla vita. Come “accessori” ci sono poi veli sovrapposti di seta, lino o

lana, avvolti intorno al corpo o le parti interessate (non esistono i guanti o i cappelli!).

Le calzature in voga sono per lo più sandali e stivali. I militari indossano, alla pari

degli achei, protezioni spesse in cuoio oppure più pregiate e costose corazze a corpo

unico o piastre di bronzo o rame. Suggerimento per #etarkhero: attenzione a non far

riferimento a tipi di vestiario non ancora esistenti (i pantaloni, le calze, le magliette, i

guanti, le cotte di maglia…).

Solitamente l’intimo maschile si riduce a rozzi perizoma per gli uomini. Quello fem-

minile aggiunge fasce di stoffa o lana avvolte tra le cosce come “slip”.

Le Divinità degli Etark

Anche se consci dell’esistenza degli Dèi dell’Olimpo, nei confronti dei quali nutrono

timore quanto rispetto, gli etark sono devoti ad altre creature divine. Le Divinità sono

i loro numi, nonché i loro primi avi. Gli etark non ne conoscono i nomi propri: si

riferiscono ad esse sempre e comunque come Divinità. C’è una Divinità che protegge

ogni elemento naturale, e queste sono le più influenti, e c’è una Divinità che osserva

ogni luogo, che sia un bosco, una strada, una città o un focolare. Le Divinità non

appaiono a nessun etark eccetto all’Atta Wanax, alle Etark delle Terre del Nord ed

ovviamente ai Prescelti. Per tali motivi non esistono raffigurazioni dei numi d’Oltreo-

ceano.

Tip: l’Oltreoceano e le Divinità saranno il vostro pasto quotidiano nel Libro Se-

condo di Homeron Etark…

Leggende narrano che le Divinità una volta condividessero gli stessi cieli degli Dèi,

e che gli etark vivessero insieme agli umani di Argo e quelli ancora più antichi.

Quando però Zeus le scacciò dai cieli sopra l’Ellade, le Divinità si ritirarono in Ol-

treoceano portando con sé il proprio popolo prediletto. Da allora i rapporti tra etark

ed umani sono diminuiti sempre più: la maggioranza degli elleni non conosce neppure

l’esistenza dell’Oltreoceano, mentre gli etark di quando in quando superano le Co-

lonne d’Ercole, anche se solamente per commerciare con i Fenici o altri popoli.

I matrimoni e la condizione femminile

Quando due etark si uniscono in un rapporto matrimoniale, una nuova Divinità

nasce dal loro amore prendendosi cura della etark femmina e degli eventuali figli,

morendo infine quando uno dei coniugi viene meno o l’amore non è più ciò che tiene

uniti i due etark.

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Il concubinaggio non è permesso dal Codice dei Fidati, e neppure la bigamia; i rap-

porti fuori dal matrimonio non sono puniti legalmente, eppure sono cosa molto rara:

questo è dovuto in parte alla natura stessa degli etark, molto legati alla propria casa,

sia al fatto che non vi è richiesta da parte della società di sposarsi al più presto, né di

fertilità per il bene del popolo.

Essendo volere delle Divinità che l’amore sia fondamento del rapporto tra due

etark, i rapporti combinati sono fortemente mal visti da tutti gli strati sociali. Capita

comunque che tale consuetudine venga seguita da ricchi proprietari terrieri per favo-

rire rapporti commerciali o di lealtà con i propri pari in affari.

A differenza delle tradizioni achee, nell’Oltreoceano i matrimoni tra consanguinei

non sono solo mal visti, ma anche fortemente ripudiati dalla società in quanto ritenuti

causa di mali fisici e sfregio nei confronti della prole. Per tale motivo sono rari i ma-

trimoni tra abitanti di piccoli villaggi: i genitori incoraggiano i figli e le figlie ad andare

cercare il proprio futuro in città diverse dalla propria, prima di tornare e prendersi

cura degli anziani.

Il Codice dei Fidati e i diritti

Non vi è un indice di diritti o doveri tra gli etark, non è mai stato scritto. Il Codice

dei Fidati indica solo regole di convivenza civile, ed ha origini antiche e misteriose.

Tip: per saperne di più su quanto sia intrigante il Codice dei Fidati dovrai attendere

il Libro Secondo… intanto leggi il Libro Primo, eh!

Per gli etark è naturale porre maschio e femmina sullo stesso piano, ed essi vedono

come incomprensibili le tradizioni umane che invece vedono riservare diritti solo

all’uomo. Non esiste una suddivisione sociale di compiti o mestieri riservati solo alle

componenti femminili del popolo o a quelle maschili, neppure per le cariche di Atta

Wanax e Wanakti, o il ruolo di Prescelto al cospetto delle Divinità.

Solo nella famiglia vi è disparità per quanto concerne le decisioni, che spettano

esclusivamente al capofamiglia.

Tip: confrontando con le informazioni sul paragrafo dedicato a “noi”, agli achei,

capirai un po’ di più.

Il Wanakti, l’Atta Wanax ed il Prescelto

Sono questi i tre ruoli religiosi più prestigiosi e rispettati. Il Prescelto è l’unico tra-

mite diretto tra le Divinità ed il popolo degli etark: solo a lui (o lei) si rivelano le

Divinità per mostrare la propria gratitudine o le proprie richieste di preghiera o mag-

gior devozione.

L’Atta Wanax è considerato dalle Divinità quando deve svolgere il proprio compito

di indicare chi tra il popolo deve ricoprire il ruolo di Prescelto (quando chi lo ricopriva

viene meno o rivela che è venuto il momento di ritirarsi al Nord). Per il resto, l’Atta

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Wanax svolge compiti di consiglio alle cariche politiche più influenti ed alla sua con-

troparte operativa, il Wanakti. Costui ha il compito di difendere il Prescelto da qualun-

que possibile minaccia.

Quando un Prescelto si ritira (ossia poco prima della morte naturale, infatti non è

mai accaduto diversamente) il suo Wanakti necessariamente diviene nuovo Atta Wa-

nax e nomina i successivi Prescelto e Wanakti, anche se il precedente Atta è ancora

in vita. Atta Wanax e Prescelti, al termine dei loro incarichi, passano gli ultimi giorni

di vita nelle Terre delle Etark del Nord. Le Divinità si assicurano che il ciclo si svolga

sempre senza imprevisti e per questo mai nessun Wanakti è morto prima del ritiro del

proprio Prescelto…

Ruoli religiosi come i sacerdoti sono presenti, ma hanno solo scopo di assistenza al

Prescelto o di guide spirituali nella più corretta devozione alle Divinità.

Il Wanakti è scelto dall’Atta Wanax e viene addestrato dai migliori maestri d’armi

d’Oltreoceano affinché sia pronto per affrontare il proprio dovere. Al Wanakti le Di-

vinità affidano poteri che normalmente non spetterebbero ad un etark, come un limi-

tato controllo sugli elementi. Tradizione della quale non si conosce chiaramente l’ori-

gine è l’eredità che spetta ad ogni Wanakti: la spada di nome Hyka (leggasi “ica”)

sempre la stessa da generazioni e passata di mano in mano nella cerimonia di passag-

gio.

Tip: leggi il Libro Primo per scoprirne molto di più sulla Hyka…

Il Codice dei Fidati e l’ordinamento sociale

Gli etark hanno iniziato a tenere documenti storici solamente con l’arrivo dei Fidati.

Per tale motivo non sono noti gli avvenimenti né gli ordinamenti politici specifici al

tempo dei Regni. L’abdicazione dell’ultimo Re, Horo, ha portato ad una forma di

governo ispirata a quanto sperimentato nella città umana Atene. Una serie di Fidati,

nominati dal Prescelto di quel tempo secondo volere delle Divinità, si è assunta il

compito di guida del popolo con l’impegno di interrogare quest’ultimo sulle questioni

più rilevanti. Ogni dieci anni viene poi eletto un Primo Fidato, che sia rappresentate

supremo del potere e che abbia responsabilità delle decisioni non prese dal popolo.

Ogni Fidato ha molti consiglieri: sono questi i rappresentanti delle singole cittadine e

villaggi etark, nelle quali svolgono anche il ruolo di amministratori del commercio,

degli affari del popolo (come la riscossione delle tasse e la cura degli edifici pubblici) e

detengono il potere di indire processi pubblici. La giustizia si basa sul Codice dei

Fidati (che non è pubblico e non può essere letto nella sua forma originale da nessuno

che non sia un Fidato) ossia un insieme di norme sulla convivenza civile. Il Codice

non indica le sanzioni, che vengono valutate caso per caso nei processi (sempre pub-

blici).

L’educazione in Oltreoceano è affidata a precettori pubblici, che generalmente sono

anche esperti in rimedi naturali contro i malanni.

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La durata della vita

Gli etark amano il proprio focolare, l’Oltreoceano e le Divinità. Sanno che tutto

quello che fanno in Oltreoceano è osservato e soppesato dalle Divinità al momento

della decisione sulla durata della loro vita. Decisione che comunque spetta solamente

alle Divinità, ed è per il bene dell’Oltreoceano e del popolo degli etark. Questo porta

gli etark a dire non sappiamo quanto viviamo. Vi sono etark che vivono da secoli ed alcuni

-molto rari- hanno raggiunto e superato anche i mille anni. Eppure, la stragrande

maggioranza del popolo vive in media poco più degli achei: dai sessanta agli ot-

tant’anni massimo.

Superiore al volere delle Divinità è solo quello del Fato…

L’Oltreoceano: le informazioni geografiche

L’unica mappa completa che gli etark hanno stilato dell’Oltreoceano è custodita dai

Fidati e risale ai tempi di Horo, l’ultimo Re. Costui infatti era un grande viaggiatore,

ed ha trascorso gli ultimi anni del proprio regno a visitare tutto l’Oltreoceano cono-

sciuto per stilarne una raccolta di zone montuose, boschi, valli fertili e confini cono-

sciuti. La mappa viene fatta studiare ai bambini dai precettori pubblici, ma se un etark

non intraprende carriere commerciali raramente è interessato di elementi geografici

che vadano all’infuori della propria città di nascita o del luogo dove ha trovato

l’amore.

Tip: la mappa dell’Oltreoceano rimarrà inaccessibile fino all’uscita del Libro Se-

condo…

Il Calendario degli etark

È fortemente influenzato da quello degli elleni, detto attico, ma le stagioni sono

diverse, poiché in Oltreoceano il clima è sempre stato più mite e l’inverno anticipato.

Notare che “la gente del popolo”, fra gli elleni, spesso si accontentava di osservare la

pienezza della Luna o la posizione del sole e delle stelle sia per calcolare le ore che i

giorni. Veramente poche persone (ed etark) possedevano un calendario! Ecco la di-

stribuzione dei mesi. I nomi etark sono stati tradotti da antichi scritti in latino. Nes-

suno ha mai letto l’etark antico, non esistono reperti o rune di tale lingua.

Tip: nel Libro Secondo si parlerà di come conosciamo i nomi dei mesi etark…

AUTUNNO

(nome etark: Epilogo) Metagitnione – agosto-settembre

(nome etark: Fogliarancio) Boedromione – settembre-ottobre

(nome etark: Terrarossa) Pianepsione – ottobre-novembre

INVERNO

(nome etark: Cadeneve) Maimatterione – novembre-dicembre

(nome etark: Martempesta) Posideone – dicembre-gennaio

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(nome etark: Atrito) Gamelione – gennaio-febbraio

(nome etark: Speranza) Antesterione – febbraio-marzo

PRIMAVERA

(nome etark: Partenos) Elafebolione – marzo-aprile

(nome etark: Verdichiome) Munichione – aprile-maggio

ESTATE

(nome etark: Bellacqua) Targelione – maggio-giugno

(nome etark: Caldacqua) Sciroforione – giugno-luglio

(nome etark: Lunanuova) Ecatombeone – luglio-agosto

La Lesploranti Corp. è in possesso di un documento sul calendario etark. Puoi vi-

sualizzarlo a questa pagina.

Le Etark del Nord

Si narra che etark femmine millenarie, Prescelte passate o etark ancora per metà

dirette discendenti di Divinità, vivano nelle terre oltre i confini conosciuti al nord. Si

prendono cura dei Prescelti passati e degli eventuali Atta Wanax che decidono di se-

guirli. Costoro vengono accompagnati dal Wanakti al confine Nord, e lasciati a soglie

di antiche rovine. Non è infatti permesso ad altri etark superare tali confini e per

questo non si conosce praticamente nulla delle Etark del Nord.

Tip: Libro Secondo ti aspettiamo…

La fauna e la flora

Gli esperti di natura ed animali tra gli etark sono pochi: i cacciatori, i precettori

pubblici ed il Wanakti/Atta Wanax. I primi perché il loro mestiere lo richiede, i se-

condi perché devono insegnarlo ed il terzo perché deve avere una profonda cono-

scenza dell’Oltreoceano.

Non esistono molti scritti di natura, tutto è tramandato oralmente. La fauna e la

flora d’Oltreoceano sono in tutto e per tutto simili a quelle tipiche dell’est delle Co-

lonne, ad eccezione per la scarsa presenza di esseri non-etark (infatti in Ellade non è

difficile incontrare centauri, satiri, ninfe ed altre creature non umane).

Ciò è vero entro i confini che le Divinità hanno riservato agli etark. Cosa vi sia oltre

quelli è per tutti gli etark un mistero che non è necessario svelare.

Ovviamente le leggende non mancano, sia a riguardo di immani creature che abi-

tano le profondità della terra o razze silvane ben diverse dagli etark.

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Achei e Myst

Poiché il termine Grecia è stato introdotto dai latini, in Homeron Etark ci si riferisce

agli antichi greci come elleni, abitanti dell’Ellade, o ancora argivi o achei. Nel romanzo

perciò Ellade indica grossolanamente tutta la Grecia, compreso Peloponneso ed ar-

cipelaghi del Mar Egeo. Il termine elleni è usato in senso ancor più generale, volendo

includere sostanzialmente le popolazioni dell’Egeo e i coloni ionici (ossia oggi di-

remmo della Magna Grecia). In pratica, elleni viene usato per indicare gli umani di-

scendenti degli Dèi dell’Olimpo.

Gli argivi sono le popolazioni ellene più antiche, che vedevano in Argo la città più

potente ed influente dell’Ellade, mentre con achei si indicano tutti i differenti popoli

e regni elleni al tempo della Guerra di Ilio.

Una nota che vale in generale, anche per gli etark, sullo sviluppo militare e la cono-

scenza dei metalli: il bronzo è la lega predominante nella costruzione di armi, mentre

il ferro di Dori e Celti ancora è poco diffuso. Gli strumenti comuni e le armi di se-

conda mano (ossia quelle più diffuse tra i soldati comuni) ripiegano su legno e rame.

Altra nota: in Homeron Etark non è descritta la valuta “corrente” ellena. Si parla

genericamente di monete di bronzo o oro, come di baratto. E di “elleno” come lingua

parlata corrente. La lingua scritta è la medesima, il greco antico, ma sono ben pochi gli

elleni che sanno leggere o scrivere…

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Il mondo degli achei mortali

In Homeron Etark si incontrano diversi popoli achei: gli achei del Peloponneso, gli

itacesi, i cretesi (anche se questi potrebbero risultare come stirpe separata) ed i coloni

della Sicilia.

Gli achei sono gli abitanti dell’Ellade di oltre duemilacinquecento anni fa. Sono

umani, eppure alcuni di loro hanno origine divine e la loro memoria immortale fa eco

nel tempo nostro quanto in quello di Homeron Etark: a questo modo le ragazze ed i

ragazzi etark più acculturati e interessati al mondo fuori l’Oltreoceano hanno miti

come Achille e Giasone, conoscono la storia degli Argonauti, tutti i vizi di Zeus…

Gli achei non sono ancora gli elleni delle polis, o meglio le polis e la democrazia

esistono solo come esperimenti in alcune città come Atene. Le popolazioni sono rac-

colte in villaggi o piccole cittadine che fanno capo ad un piccolo nobile o re, il quale

spesso si pone sotto l’ala protettiva del sovrano della città vicina più grande. I re più

conosciuti sono coloro i quali hanno partecipato alla guerra contro Ilio: Agamemnon

per Micene, Menelao per Sparta, Odisseo per Itaca…

Fuori dalle mura delle città, dalle palizzate dei villaggi e dai campi circostanti, il

territorio elleno è un alternarsi di boschi incolti, valli, campagne non bonificate e ter-

ritori rocciosi. Questa natura selvaggia è una costante di tutto il Mediterraneo. In Ellade

sono diffuse però alcune rudimentali reti stradali, anche se a dire il vero non possiamo

chiamarle tali: si tratta piuttosto di rotte battute dagli eserciti o dai commercianti, e

nella stragrande maggioranza dei casi sono poco più che sentieri ed è veramente raro

che siano pavimentate, se non forse i collegamenti tra città e scali importanti.

Gli achei che non siano mercanti, ambasciatori o araldi viaggiano poco, i villaggi

sono molto chiusi verso gli stranieri; i rapporti tra consanguinei sono generalmente

mal visti ma non sono rari. Chi viaggia sono i sovrani con scorta ed emissari, che

spesso si recano in visita ai loro pari portando accordi militari e commerciali, sancen-

doli con matrimoni combinati.

Le tradizioni, gli usi ed i costumi achei sono molto diversi da quelli dell’uomo con-

temporaneo, ma anche dei successivi latini e così pure degli etark. La devozione agli

Dèi è accompagnata da maestose opere per le funzioni religiose: oracoli, templi e

raffigurazioni. I sacerdoti si occupano di rimedi naturali (i medici come li intendiamo

oggi sono in Ellade per lo più figure militari o intellettuali) e di ogni contatto tra il

mondo mortale e quello divino.

La guerra è parte fondamentale dell’esistenza achea: i figli dei nobili vengono adde-

strati al combattimento e preparati alla strategia sin da bambini. Tutti gli uomini

hanno almeno una volta nella vita imbracciato un’arma e avuto un posto nelle milizie

locali, poiché le schermaglie tra corporazioni di città sono molto frequenti. Le cause

sono per lo più invasioni di difesa o conquista di regioni ricche oppure vendette per-

sonali dei sovrani in risposta ad oltraggi compiuti nei loro confronti da loro pari. La

volontà divina è poi usata come giustificazione per le masse di soldati.

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Il concetto di cittadino ancora non è definito ovunque nelle città achee. Si parla di

abitanti del luogo, quasi sempre imparentati nelle varie stirpi, e di stranieri. Agli stra-

nieri va concessa ospitalità, della quale Zeus è il garante, eppure essi sono esclusi da

ogni partecipazione alla vita pubblica della città o villaggio.

La giustizia è amministrata da consigli di anziani o di nobili, le donne ed i bambini

non hanno diritto di parola e sono completamente assoggettati all’uomo che ne funge

da tutore: il padre, il marito, il fratello o il parente maschio adulto più prossimo. Alle

donne non è permesso lasciare la casa (oikia) se non con il permesso del proprio

uomo tutore.

Le case ellene sono spoglie, spesso senza pavimento (vengono usate stuoie o assi

per fermare l’umido). Il gineceo è la parte dell’abitazione riservata alle donne, almeno

nelle case così grandi da potersi permettere una suddivisione in stanze. E sono piut-

tosto rare. Spesso in case di quattro mura e pochi metri quadrati abitano famiglie

allargate: avi, nonni, figli e nipoti con le loro spose. I matrimoni tra consanguinei a

volte sono l’unica possibilità per i giovani.

L’eros tra uomini è pubblicamente accettato, in certi casi ha un ruolo in ordinamenti

militari o tradizioni nobiliari. Al contrario l’omosessualità femminile è fortemente mal

vista, se non ripudiata, anche dal mondo intellettuale (con le sue eccezioni: la poetessa

Saffo, citata nel Libro Primo…). Donne che osano ribellarsi alle restrizioni che inca-

tenano il genere femminile sono le amazzoni: temute anche dai semidei, sono circon-

date da una nube di leggende e miti terrificanti…

Tip: Catlyn non si farà certo spaventare dalle tradizioni achee, nel Libro Primo…

Il mondo di semidei e campioni achei

Zeus, i suoi fratelli ed i suoi figli hanno molti vizi, e uno di questi è la continua

ricerca di donne mortali dalle quali avere figli. Per tale motivo in Ellade le stirpi di-

scendenti direttamente da Dèi dell’Olimpo non sono rare. Molti semidei sono anche

i campioni dei loro popoli, e quasi tutti hanno alle spalle almeno un’impresa leggen-

daria. Nell’era achea, tutti i campioni si sono confrontati nella più maestosa e violenta

guerra dell’antichità, la Guerra di Ilio. Gli achei sono però anche l’ultimo dei popoli

umani ad avere tra le proprie genti semidei ed esseri sovrannaturali, che già sono

molto meno numerosi rispetto all’era argiva, conclusasi con il viaggio degli Argonauti.

Dopo di loro, dopo gli achei, il mondo divino sarà molto meno appariscente. E

Homeron Etark dà la sua risposta…che non posso però certo riportare qui!

Le principali figure dell’Olimpo di Homeron Etark sono le seguenti:

Zeus, padre degli Dèi.

Poseidone, l’Atlantide, Dio dei Mari e fratello di Zeus.

Ares, Dio della Guerra.

Afrodite, Dea dell’Amore e della Bellezza.

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Atena, Dea esiliata della Guerra e della Sapienza.

Apollo, Dio protettore delle arti e messaggero dell’Olimpo.

Tip: in Homeron Etark con “dèi” ci si riferisce ai Divini serviti dagli umani; gli Dèi

(d maiuscola) sono specificatamente i padroni dell’Olimpo. Le Divinità sono invece i

Divini serviti dagli etark. Oltre questi, sia achei che etark sono consapevoli dell’esi-

stenza di altri Divini serviti dalle popolazioni di terre lontane come i Celti, la

Cina…tutti i Divini sono sottoposti all’unica entità superiore riconosciuta univoca-

mente da etark e achei: il Fato.

I Myst

Di questo piccolo popolo (di mia invenzione, come gli etark) si conosce poco, oltre

al fatto che è distribuito in pochi villaggi. La cittadina che ne funge da capitale, Myti-

cae, si trova in un luogo non precisato del nord dell’Ellade. Sono i Myst stessi che

vogliono tenere segreta la loro terra al mondo esterno. Di stirpe argiva e divina, visi-

tano spesso i regni confinanti per rapporti commerciali di sussistenza e per far sposare

i loro figli con donne achee ed evitare il mischiamento dei consanguinei. Per questo i

Myst purosangue sono rarissimi, e quelli che hanno sangue divino nelle vene si con-

tano con le dita. Sono un popolo di cacciatori e guerrieri, abili nella lavorazione del

bronzo.

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PARTE II: OLTRE IL ROMANZO

Il tempo e l’epica omerica

Homeron Etark è un fantasy epico ambientato in un tempo indefinito, leggendario,

senz’altro non storico. Questo vuol dire che non sono mai indicati “anni certi” o

giorni. Però neppure che non vi sia alcun allacciamento con il mito: Homeron Etark è

ambientato durante la fine (prologo) e alcuni anni dopo (dal capitolo uno) la guerra

di Ilio, o Troia.

In Homeron Etark sono presenti tantissimi riferimenti a figure ed eventi dell’epica

omerica e della mitologia greca, intesi come libere ed immaginarie interpretazioni.

Detto ciò, alcune di esse tentano di essere quanto più fedeli “all’ambientazione origi-

nale”, che nel caso di Homeron Etark è l’Iliade stessa.

Del fantasy Homeron Etark mantiene i consueti e più comuni tratti: la ragazza inar-

rivabile da salvare, il personaggio adolescente che deve crescere, l’oggetto del deside-

rio e la lotta tra il bene e il male. Tutti questi tratti sono poi saturati ed esaltati

dall’epica, dando però risalto non a battaglie, magie o spiegazioni razionali ad eventi

irrazionali ma bensì ai rapporti tra i personaggi e la loro percezione del mondo.

Inoltre, adoro i personaggi grigi. Tutti hanno un lato oscuro, non esiste il protagonista

perfetto, tutti hanno difetti.

Rimando alle Note dell’Autore in calce ai romanzi le scelte sullo stile.

15 | HOMERONETARK.COM

Il contorno al romanzo

Homeron Etark è da me presentato con un pacchetto completo: video, artwork, po-

ster, questa enciclopedia, il fantastico sito web ufficiale e altri racconti paralleli. Tutto

questo materiale è stato da me realizzato con i software liberi ed open source Krita e

Blender, dei quali ne ho resi e ne renderò disponibili tutorials sul blog.

Ogni creazione “ufficiale” riguardante Homeron Etark, a meno che non sia esplici-

tamente firmata da un autore diverso, è spassionatamente e amorevolmente realizzata

dal sottoscritto.

Cora è una serie di short stories gratuite che fungono da conclusione al romanzo.

Sono ambientate nel pianeta Cora, che subisce l’invasione delle forze terrestri. Il per-

ché gli etark lo abitino verrà spiegato nel corso della saga. I protagonisti di Cora sono

un ingegnere militare di nome Edward Houston, il suo amico soldato Mark Edd e la

etark Lea.

Diventare #etarkhero

La Etarkpaidéia è il manuale di riferimento dal quale partire per creare, dopo aver

letto il primo romanzo e le short stories, un’opera che sia basata sul mondo di Ho-

meron Etark. Sì, hai letto bene!

La fan art è permessa da praticamente da tutti gli autori. Solitamente però non ri-

guarda la lettura, bensì il cinema o la pittura. Fan art è realizzare una propria interpre-

tazione di un personaggio o di un’ambientazione e per questo è spesso espressa sotto

forma di disegni oppure racconti brevi immaginari e paralleli all’originale. DeviantArt,

il social web degli artisti, contiene migliaia di creazioni di fan art. Se l’autore di fan art

rende in modo chiaro ed esplicito che il suo è un lavoro ispirato a qualcos’altro non di

sua ideazione, allora la fan art non è reato né plagio. Detto questo, un ragazzo o una

ragazza che fanno fan art difficilmente riusciranno a far vedere la propria opera all’au-

tore dell’originale oppure a mostrarla a tutti gli altri fan attraverso le fonti ufficiali

dell’originale…

Non in Homeron Etark! Vuoi creare qualcosa di ispirato al mio romanzo? Se è

un’opera amatoriale e per scopo personale e da condividere tra amici, sarò ben felice

di darle il mio benestare e condividerla a mia volta! Per contattarmi, usa il sito web

ufficiale alla comodissima pagina “Partecipa”.

Ogni nuova versione della Etarkpaidéia rimpiazza la precedente. Le vecchie versioni non hanno valenza.

Homeron Etark è un romanzo di Francesco Giuffrida. Tutti i diritti sono riservati.