Eta’ augustea

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ETA’ AUGUSTEA

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CULTURA IN ETA’ AUGUSTEA

L’intelligenza politica di Ottaviano era consistita soprattutto nel sapersi circondare di uomini fedeli e capaci:

-a Vispasiano Agrippa era stato assegnato il compito di riorganizzare l’assetto urbanistico e architettonico della capitale;

-a Mecenate quello,assai più delicato di curare i rapporti tra il principato e i letterati.

Cultura:storiografi principali

Notiamo da sinistra verso destra:Tito Livio,Publio Cornelio Tacito e Gaio Svetonio Tranquillo

TITO LIVIO

Tito Livio, il cui cognomen è sconosciuto (Patavium, 59 a.C. – 17 d.C.), è stato uno storico-romano, autore di una monumentale storia di Roma, gli Ab Urbe Condita libri CXLII, dalla sua fondazione (tradizionalmente datata 21 aprile 753 a.C.) fino alla morte di Druso, figliastro di Augusto 9 a.C.

La città di Padova in ricordo di Tito Livio.

Pensiero

• Nell’opera “Ab urbe condita” Livio esalta le gesta del popolo romano sin dalla nascita di Roma.

• Definito affettuosamente da Augusto “Il mio repubblicano”.

• Se da un lato esalta,dall’altro esprime preoccupazioni sull’avvenire del principato.

PUBLIO C. TACITO

Publio (o Gaio) Cornelio Tacito (in latino Publius (o Gaius) Cornelius Tacitus; 55 – 120) è stato uno storico, oratore e senatore romano.È considerato uno degli storici più importanti dell'antichità. Le sue opere maggiori, gli Annales e le Historiae, illustrano la storia dell'Impero romano del I secolo, dalla morte dell'imperatore Augusto, avvenuta nel 14, fino alla morte dell'imperatore Domiziano, avvenuta nel 96.

Pensiero

Negli Annales sviluppa una tesi sulla necessità del principato:

- esalta Augusto per aver ristabilito la pace dopo molte guerre.

- Mostra gli svantaggi sul dominio dei Cesari.

Gaio Svetonio Tranquillo

Gaio Svetonio Tranquillo (in latino: Gaius Suetonius Tranquillus; 70 – 126) è stato uno scrittore romano d'età imperiale, fondamentale esponente del genere della biografia. Nato attorno al 70 d.C. in un luogo imprecisato del Latium vetus, forse Ostia.

SVETONIO E AUGUSTO• Nell’opera “De vita Caesarum”

presenta le caratteristiche di tutti gli imperatori della dinastia dei Cesari,in particolare su Augusto:

Dopo il pranzo del mezzogiorno, così come si trovava, vestito e calzato, con i piedi scoperti, riposava un poco, tenendo la mano sugli

occhi. Alzandosi da cena si ritirava in una piccola lettiga destinata appositamente alle sue veglie: vi rimaneva fino a tarda notte, finché il

resto dei suoi bisogni quotidiani fosse compiuto, o tutto o nella maggior parte. Passava poi nel suo letto e dormiva al massimo sette ore, e neppure filate, perché in quel lasso di tempo si svegliava tre o

quattro volte. Se non poteva riprendere il sonno interrotto, come succede, per riaddormentarsi faceva ricorso a lettori e a narratori di

racconti e spesso prolungava il sonno oltre l'aurora. Non vegliava mai al buio se non in compagnia di qualcuno.-LE ABITUDINI DI

AUGUSTO-

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