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20131 Milano - Via Stradivari, 7 Poste Italiane Spa Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Perugia 650 Aprile 2015 La Croce è vita Interventi dei cardinali Angelo Amato & Gerhard L. Müller Il perdono della Sindone Intervista di Riccardo Caniato con il card. Ennio Antonelli Fiducia, segreto per i manager del futuro di Martin Schlag Società multicaotica «Fantafigli»? di Pier Giorgio Liverani L’estetica del «non luogo» di Ciro Lomonte Montale postumo & vero di Matteo Veronesi Dal solidarismo al «Jobs act» Intervista di Nicola Guiso con Anna Maria Furlan Ucraina, la guerra rende tutti perdenti Intervista di Claudio Pollastri con Jens Stoltenberg

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  • 20131 Milano - Via Stradivari, 7

    Poste Italiane Spa Spedizione in a.p.

    D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004

    n. 46) art. 1, comma 2, DCB Perugia

    650Aprile2015

    La Croce vitaInterventi dei cardinali

    Angelo Amato

    & Gerhard L. Mller

    Il perdonodella SindoneIntervista di Riccardo Caniato

    con il card. Ennio Antonelli

    Fiducia, segreto peri manager del futurodi Martin Schlag

    Societ multicaoticaFantafigli?di Pier Giorgio Liverani

    Lestetica delnon luogodi Ciro Lomonte

    Montale postumo& verodi Matteo Veronesi

    Dal solidarismoal Jobs actIntervista di Nicola Guiso

    con Anna Maria Furlan

    Ucraina, la guerrarende tutti perdentiIntervista di Claudio Pollastri

    con Jens Stoltenberg

  • N 650

    La preghiera delle lacrime

    Fiducia, segreto per i manager del futuro

    Cruciverba dautore

    Lettere al Direttore

    Ares news. La Croce Vita

    Chiesa. Il perdono della Sindone. Colloquio con il card. Ennio Antonelli

    Piazza San Pietro. Conti vaticani & pena capitale

    Editoria. Il bene sempre ci attrae

    Teologia. Limportanza di essere figli

    Societ multicaotica. Fantafigli?

    Faes Channel

    Formazione. La scelta della Scuola superiore

    Anniversari. Il labirinto alchemico di Pessoa

    Dibattiti. Montale postumo & vero

    Invito alla lettura. Jack London, in lotta per la vita

    Linedito. Alessandro Spina (Poesia)

    Sindacato. Dal solidarismo al Jobs act. Colloquio con Anna Maria Furlan

    Piazza quadrata. Politica incartata sottovoto

    Interviste. Ucraina, la guerra rende tutti perdenti. Colloquio con J. Stoltenberg

    Esteri. Schengen & terrorismo

    Inquietovivere

    Eventi. Earth Day 2015. Colloquio con Pierluigi Sassi

    Arti visive. Rinascimento lombardo

    Architettura. Lestetica del non luogo

    Manifesti. Musica monumentale: 12 punti a favore

    Televisione. Due sceneggiati really British

    Teatro. Molire moderno, tra avarizia & ipocondria

    Tacuin sportivo. Rugby & Ferrari, doppia impresa

    Fax & disfax. Il Dittatore democratico

    Doppia Classifica. Libri venduti & libri consigliati

    Cinema. la Terra di Maria?

    Libri & libri

    Libri ricevuti

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    Editoriale

    Martin Schlag

    Florio Fabbri

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    Angelo Amato - Gerhard L. Mller

    Riccardo Caniato

    Aldo Maria Valli

    Giampaolo Crepaldi

    Matteo Andolfo

    Pier Giorgio Liverani

    *

    Gianpiero Camiciotti

    Alessandro Rivali

    Matteo Veronesi

    Claudio Mereghetti

    Massimo Morasso

    Nicola Guiso

    Dino Basili

    Claudio Pollastri

    Roberto Rapaccini

    Guido Clericetti

    Franco Palmieri

    Michele Dolz

    Ciro Lomonte

    Carlo Alessandro Landini

    Eleonora Fornasari

    Vincenzo Sardelli

    Francesco Napoli

    F.P.

    Mauro Manfredini

    Raffaele Chiarulli

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  • Lattentato a Charlie Hedbo a Pa-rigi ha sollevato questioni di va-ria natura. Una delle pi impor-tanti riguarda la sicurezza dei cit-tadini europei e lefficacia delleattuali misure per contrastare ilterrorismo. In questo mbito unpunto centrale concerne lattualeportata e lapplicazione del Trat-tato di Schengen. In proposito,nella banalizzazione di alcunimedia si enfatizzato laspettodella libert di circolazione deicittadini senza precisare che co-me corollario sono previsteunampia gamma di misure com-pensative di prevenzione del cri-mine e degli atti contrari allordi-ne e alla sicurezza pubblica. Inquesto modo lEuropa non solouno spazio di libert, ma ancheuno spazio di giustizia e sicurez-za. Al contrario, ho avuto lim-pressione che, complice ligno-ranza o la malafede, si sia diffu-sa, in un superficiale immagina-rio collettivo, la congettura chepersone pericolose come i terro-risti possano liberamente intro-dursi in Europa e spostarsi a loropiacimento. Naturalmente il Trat-tato di Schengen, come ogni ini-ziativa umana, perfettibile: lad-dove si evidenziassero delle falleal sistema, si potr intervenirecon modifiche migliorative. Sideve tener conto inoltre del fattoche lattentato di Parigi ha evi-denziato che il nemico in que-sto caso non provenuto dalle-sterno (come nellattacco alleTorri Gemelle dell11 settembre2001), ma era gi presente allin-terno dellUnione: gli autori del-lattentato di Parigi erano cre-sciuti in Francia. Assistiamo poialla scoperta di molti jihadisti fra

    di noi come emerso dalle con-giunte attivit di intelligence del-le forze di polizia dei Paesi euro-pei (in Europa, secondo alcunestime, sarebbero almeno 5.000). Il Trattato di Schengen restaunimportante conquista sul pia-no della costruzione di una veraunit europea. La libert di circo-lazione in esso prevista peraltro supportata come stato accen-nato da efficienti dispositivi disicurezza. Lopzione migliorequindi non quella di mettere indiscussione la vigenza dellac-cordo (sempre che si creda nelfuturo dellUnione europea), marenderne pi efficaci le disposi-zioni propedeutiche a una mag-giore prevenzione e sicurezza. Inquesto breve scritto, dopo unasintetica ricognizione del conte-nuto dellaccordo, si sposterlattenzione sui rapporti fra laConvenzione di Schengen e lapi generale questione del con-trasto del terrorismo. Un ulterio-re elemento da considerare chenelle competenti sedi europee si sempre distinto fra un terrori-smo interno (per esempio quel-lo basco o le altre tipologie ever-sive presenti nel territorio deiPaesi membri), e il terrorismoesterno, ovvero quello di matri-ce islamica. Per le considerazionianzidette anche questa distinzio-ne destinata a cadere.

    Nel 1985 presso la cittadina diSchengen venne concluso un ac-cordo da un ristretto numero diStati europei (Francia, Germania,

    Belgio, Lussemburgo e PaesiBassi) al fine di creare uno spazioprivo di confini interni, nel qualequindi potesse avere attuazione lalibera circolazione delle persone.In concreto, laccordo aboliva ilcontrollo sistematico alle frontie-re nel compendio del cosiddettospazio Schengen, ovvero quel-lo integrato dai territori degli Sta-ti contraenti. Per alcuni Paesi ilconcetto di libera circolazione sisarebbe dovuto limitare ai cittadi-ni europei: le strutture frontalieresarebbero quindi dovute rimanereper il controllo dei cittadini degliStati terzi. Prevalse la tesi di chiinvece sosteneva la necessit del-la totale abolizione delle frontiereinterne per estendere questo dirit-to a tutti, cittadini europei e non.Progressivamente allaccordo ade -rirono altri Paesi membri dellU-nione europea (non tutti), e anchealcuni Stati non comunitari. Gli accordi, inizialmente nati aldi fuori della normativa dellU-nione europea, ne divennero par-te integrante per espresso dispo-sto del Trattato di Amsterdam(entrato in vigore nel 1999), chesottrasse cos la materia alla co-operazione intergovernativa. Tut-tavia, il Regno Unito e lIrlandadecisero di non aderire, ovvero difarlo parzialmente (in base allaclausola di opt-out), mentre par-tecipano alla Convenzione alcuniStati extracomunitari, ovverolIslanda, la Norvegia, la Svizze-ra e il Liechtenstein. La zonaSchengen attualmente costi-tuita da 26 Stati, ai quali vannoaggiunti il Principato di Monaco,che geograficamente integra laFrancia, e San Marino e il Vatica-no, interni al territorio italiano.

    ESTERI

    Schengen & terrorismo

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    Il Trattatodi Schengen

  • Per evitare che la libera circola-zione delle persone incida negati-vamente sulla sicurezza sono sta-te previste le cos dette misurecompensative, che implementanola cooperazione e il coordina-mento fra i servizi di polizia e frale autorit giudiziarie degli Statimembri. La tutela dello spazioSchengen presuppone il raffor-zamento delle frontiere esterne,che in ogni articolazione devonogarantire lapplicazione dei con-trolli in maniera completa, cor-retta, efficiente e, soprattutto,uniforme. Infatti, uno Stato otratti di frontiera che applicasseroi dispositivi in maniera difformee parziale, faciliterebbero ingres-si non consentiti da parte di per-sone che privilegerebbero questipunti deboli per introdursi nelterritorio dei Paesi aderenti al-laccordo. In proposito, gli strumenti di cuisi avvale il sistema Schengen so-no lelaborazione del cos dettoAcquis di Schengen e listituzio-ne del SIS. LAcquis di Schengen linsieme delle disposizioni chedefiniscono il regime di attraver-samento delle frontiere esterne ele condizioni di permanenza nelterritorio. LAcquis costituiscepertanto una base giuridica, ne-cessariamente condivisa. Il SIS una banca dati comune ai Paesicontraenti. Le informazioni in es-sa contenute sono finalizzate almantenimento della sicurezzasupportando le attivit di coope-razione di polizia e di collabora-zione giudiziaria, e i controlli al-le frontiere esterne. In pratica, gliStati inseriscono le segnalazio-ni in materia di persone ricerca-te o scomparse, oggetti smarriti orubati, divieti di ingresso e altro.Il SIS immediatamente accessi-bile a tutti i funzionari di poliziae a quelli incaricati dellapplica-zione della legge che necessitanodei dati nello svolgimento delleloro funzioni. Da un punto di vista operativounapplicazione pratica dellaconvenzione linseguimentotransfrontaliero, ovvero la pos-

    sibilit degli agenti di uno Statocontraente di continuare linse-guimento di una persona, colta inflagranza nella commissione direati tassativamente indicati, nelterritorio di unaltra parte con-traente senza autorizzazione pre-ventiva. Analoghe disposizionisono previste per il cos dettodiritto di osservazione, checonsente agli operatori di poliziadi continuare a sorvegliare nelterritorio di un altro Stato Schen-gen una persona sospettata dellacommissione di un reato grave. consentito inoltre alle autoritnazionali di ripristinare in via ec-cezionale e temporanea i control-li alle frontiere in caso di graveminaccia per la sicurezza.

    Fino al 2000 il terrorismo erapercepito in Europa come une-mergenza esclusivamente nazio-nale: la Spagna si trovava a fron-teggiare il terrorismo autonomi-sta basco, mentre il Regno Unitoera impegnato nelle problemati-che di ordine pubblico dellIrlan-

    da del Nord. Il terrorismo di ma-trice islamica, gi attentamenteseguito negli Stati Uniti, non eraconsiderato una questione di ri-levanza comunitaria. Le iniziati-ve dellUnione europea si esauri-vano nel monitorare in questombito le situazioni nazionalidegli Stati membri. Lattaccoagli USA nel settembre del 2001ha evidenziato che il terrorismodi matrice islamica costituisceuna minaccia di primaria impor-tanza per tutto il mondo occiden-tale, Europa compresa. I feno-meni eversivi sono in genere ilprodotto esasperato e sbagliatodi unideologia; pertanto, per laloro prevenzione e repressione,il momento dellanalisi di prio-ritaria importanza. Lapprofondi-mento della cultura islamica imprescindibile per verificarelesistenza di legami concreti (enon solo ideologici o supposti)fra il fondamentalismo e i feno-meni degenerativi. Il terroristainfatti non un normale delin-quente, ma un soggetto politicoche ricorre a mezzi criminali: ilterrorismo pertanto non si scon-figge con la neutralizzazione deimilitanti che integrano lavan-

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    Il terrorismoin Europa

  • guardia operativa, ma facendoprevalere un modello politicoche si oppone a quello auspicatodalle frange delleversione. Inaltri termini il terrorismo cessaquando vengono meno le condi-zioni che lo hanno determinato.Analogamente la sconfitta delleBrigate Rosse in Italia non ha ri-chiesto la cattura di tutti i briga-tisti fino allultimo elemento, mala raggiunta consapevolezza del-le persone comuni, dopo un ini-ziale momento di incertezza,dellimportanza e della necessitdella democrazia rispetto a qual-siasi altra alternativa. In generale, un atto terroristicopu essere finalizzato al consegui-mento di una composizione di in-teressi, o al raggiungimento di unassetto preordinati allinstaurazio-ne di un nuovo ordine, oppure al-tres al rovesciamento di una real-t socio-politica che si vuole so-stituire. In questultimo caso leiniziative terroristiche non miranoa un accordo transattivo con leistituzioni, ma hanno come obiet-tivo il loro annientamento. Que-stultima scelta strategica porta aun atteggiamento intransigente edetermina la radicalizzazione delconflitto. Rientrano in questa ipo-tesi le azioni terroristiche compiu-te attraverso atti suicidi, tipici del-leversione di matrice islamica,che, causando in maniera indiscri-minata perdite umane e diffon-dendo terrore, esasperano lo scon-tro. Il terrorismo di ispirazione re-ligiosa generalmente ha carattereradicale, poich non ammette al-ternative alla prevalenza dellas-setto socio-politico che costituisceun corollario del credo religioso,ed inoltre mosso dalla fede in unordine soprannaturale che si ritie-ne di dover affermare a ogni co-sto. Diversamente il terrorismoche mira a una composizione diinteressi lo per esempio quellosecessionista non diffonde indi-scriminatamente il terrore, macolpisce solo predeterminatiobiettivi, in quanto si pone comefine ultimo quello di negoziare unnuovo ordine politico e sociale.

    sive, concernenti litinerario delpasseggero, lemissione del bi-glietto, recapiti, agenti di viag-gio, modalit di pagamento, in-formazioni sul bagaglio. Questidati, integrati da verifiche incro-ciate, consentirebbero di indivi-duare anche nellipotesi di voliinterni allUnione soggetti nonsospettati. Il dibattito fra gli europarlamen-tari si arenato su un presuntoconflitto con la tutela della pri-vacy dei viaggiatori: purtropponegli mbiti politici si continua aconfondere la tutela della riserva-tezza con le prioritarie esigenzedi sicurezza. Va precisato che iterroristi protagonisti dellattenta-to di Parigi, come gi detto, nonsi sono introdotti dai confiniesterni dellUnione. Appare im-probabile inoltre che limmigra-zione clandestina possa nascon-dere il pericolo di infiltrazioniterroristiche, e cio in concretoche combattenti gi formati af-frontino la lotteria dei viaggidella speranza sui tanti barconiche giungono sulle nostre coste:il rischio di morire per strada o diessere rimpatriato troppo alto. possibile invece il reclutamentodi terroristi fra i clandestini fon-damentalisti gi presenti in Euro-pa: le false identit o la mancanzadi documenti sono un valido con-tributo in tal senso. I controlli aiconfini fra gli Stati Schengen in-vece possono essere reintrodottisolo temporaneamente. Senzal-tro questa misura pu ostacolarevalidamente o impedire gli spo-stamenti di malintenzionati da unPaese a un altro. Si tratta diunopzione da considerare ecce-zionalmente e con prudenza: la li-bert di circolazione europea una conquista particolarmenteimportante in relazione alla scar-sa possibilit che frange eversivepossano incappare in controlli al-le frontiere interne. Inoltre, comegi detto, la libera circolazione hacome presupposto compensativoadeguate misure di sicurezza.

    Roberto Rapaccini

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    Lemergenza terroristica enfatiz-zata dai fatti di Parigi ha determi-nato una riconsiderazione del-lAccordo di Schengen, in parti-colare della libert di circolazio-ne e dei dispositivi compensatividi sicurezza in esso previsti. In-nanzitutto, si evidenziata lop-portunit di rafforzare le frontie-re esterne; questo pu avveniremediante controlli pi accurati eattraverso un pi intenso e mira-to scambio di informazioni fra leintelligence dei Paesi contraenti(mediante la cosddetta gestioneintegrata delle frontiere). Al ri-guardo, nel quadro delle poten-zialit offerte dallAccordo diSchengen, appare opportuno chesi implementino le attivit di in-vestigazione per combattere lacriminalit transfrontaliera, cherichiede come strumento priorita-rio lintensificazione della co-operazione soprattutto in mate-ria di scambio di dati fra i ser-vizi preposti alla gestione dellefrontiere, come prevede lartico-lo 16 del Codice delle FrontiereSchengen. Anche una verifica puntuale del-le liste dei passeggeri dei voli arischio, di provenienza o destina-zione extraeuropea (cui le regoledi Schengen non si applicano)pu essere efficace. In realt ladirettiva 2004/82/CE, nota comedirettiva API (Advanced Passen-ger Information), prevede gilobbligo per i vettori aerei diraccogliere e di trasmettere alleautorit di frontiera europee i da-ti relativi ai loro passeggeri, malimitatamente alle informazionianagrafiche, utili pertanto soloper individuare persone gi se-gnalate come sospette. Potrebbeinvece avere un rinnovato impul-so il progetto presentato al Parla-mento europeo dalla Commissio-ne nel 2011 per una direttiva sul-la trasmissione tra Stati dei datiPNR (Passenger Name Record):si tratta di informazioni pi inci-

    Emergenzenuove