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Giovedì 10 Settembre 2009 - Anno XIV - Numero 45 - Direttore Isabella Liberatori SOMMARIO 1 ATTUALITA’ 5 SOCIETA’ 7 ECONOMIA 8 EUROPA 10 SPORT 11 VISTI DA FUORI 12 MADE IN ITALY 14 REGIONI 16 ITALIA NEL MONDO 19 FARNESINA ATTUALITA’ ADDIO A MIKE BONGIORNO. INVENTÒ LA TV ITALIANA (Nove Colonne ATG) Roma - È morto a Montecarlo, a causa di un infarto, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, alias Mike Bongiorno: il volto più noto della televisione italiana. Nato a New York il 26 maggio del 1924 da madre torinese e padre italoamericano, Mike Bongiorno viene in Italia ancora bambino. A Torino frequenta il liceo classico, ma durante la seconda guerra mondiale lascia gli studi e si unisce alle formazioni partigiane come staffetta per le comunicazioni con gli alleati, grazie anche alla sua buona conoscenza della lingua inglese. Catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, si salva perché, perquisendolo, gli agenti tedeschi trovano i documenti americani. Viene allora trasferito al carcere di San Vittore dove resta per sette mesi, infine viene portato prima nel campo di concentramento di Bolzano poi in quello di Mauthausen. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri fra Germania e Stati Uniti. Nel 1953 torna definitivamente in Italia, dove inizia la sua gloriosa avventura

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Giovedì 10 Settembre 2009 - Anno XIV - Numero 45 - Direttore Isabella Liberatori

SOMMARIO

1 ATTUALITA’5 SOCIETA’7 ECONOMIA8 EUROPA10 SPORT11 VISTI DA FUORI12 MADE IN ITALY14 REGIONI16 ITALIA NEL MONDO19 FARNESINA

ATTUALITA’ADDIO A MIKE BONGIORNO. INVENTÒ LA TV ITALIANA(Nove Colonne ATG) Roma - È morto a Montecarlo, a causa di un infarto, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno, alias Mike Bongiorno: il volto più noto della televisione italiana. Nato a New York il 26 maggio del 1924 da madre torinese e padre italoamericano, Mike Bongiorno viene in Italia ancora bambino. A Torino frequenta il liceo classico, ma durante la seconda guerra mondiale lascia gli studi e si unisce alle formazioni partigiane come staffetta per le comunicazioni con gli alleati, grazie anche alla sua buona conoscenza della lingua inglese. Catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, si salva perché, perquisendolo, gli agenti tedeschi trovano i documenti americani. Viene allora trasferito al carcere di San Vittore dove resta per sette mesi, infine viene portato prima nel campo di concentramento di Bolzano poi in quello di Mauthausen. Si salva grazie a uno scambio di prigionieri fra Germania e Stati Uniti. Nel 1953 torna definitivamente in Italia, dove inizia la sua gloriosa avventura nella nascente tv italiana, presentando la prima trasmissione andata in onda: ‘Arrivi e partenze’. Ma nella sua vita non c’è stata solo la televisione: nel 1955/56 presenta alla radio il programma a quiz ‘Il motivo in maschera’. Sulla stessa falsariga, tra il 1967 e il 1970, conduce la trasmissione radiofonica preserale ‘Ferma la musica!’. Nel 1955 Bongiorno si dà anche alla recitazione nel film ‘Il prezzo della gloria’ e in alcuni fotoromanzi, e subito dopo lanciò il primo quiz della televisione italiana, ‘Lascia o raddoppia?’ (versione italiana del quiz americano The 64.000 $ Question), entrando definitivamente nella storia della cultura e dello spettacolo del nostro Paese. Nel corso degli anni conduce trasmissioni di grande successo come Campanile Sera, Rischiatutto, Telemike, Bravo Bravissimo, Paperissima Sprint, oltre a ben 11 edizioni del Festival di Sanremo. È stato poi testimonial di alcune campagne pubblicitarie tra cui ‘Wind Infostrada’ insieme a Fiorello. Ha conseguito il titolo di dottore presso l’università Iulm di Milano nell’agosto del 2007. Nel settembre dello stesso anno è tornato in Rai per la conduzione della 68° edizione di Miss Italia su Rai Uno insieme a Loretta Goggi. Tra le opportunità offerte a Mike nel dopo-Mediaset c’è stata una partecipazione al ‘Fiorello Show’ su Sky e la conduzione sul

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canale 109 Sky Uno 12 puntate del famoso quiz ‘Rischiatutto’ che lo rese famoso e che purtroppo non vedremo mai.

AVVENIRE, BOFFO SI DIMETTE. CEI: INQUALIFICABILE ATTACCO (NoveColonne ATG) Roma - Dino Boffo lascia, dopo 15 anni, la direzione dell’Avvenire: in una lettera indirizzata al presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, presenta infatti le sue dimissioni, irrevocabili e immediate, oltre che da direttore del quotidiano dei vescovi, anche di Tv2000 e RadioInblu. Dalla Cei, il cardinal Bagnasco prende atto delle dimissioni, rinnovando a Boffo “l’inalterata stima per la sua persona, oggetto di un inqualificabile attacco mediatico”. “Non posso accettare che sul mio nome si sviluppi ancora per giorni e giorni una guerra di parole che sconvolge la mia famiglia e soprattutto trova sempre più attoniti gli italiani”, scrive Boffo nella lettera indirizzata al presidente dei vescovi italiani, sottolineando come nei suoi confronti sia stata ordita “una colossale montatura romanzata e diabolicamente congegnata”. Parole molto dure, l’ormai ex direttore di Avvenire, le rivolge contro Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti, direttore e condirettore de Il Giornale, da cui è partita l’intera vicenda: “L’attacco smisurato, capzioso, irritualmente feroce che è stato sferrato contro di me dal quotidiano Il Giornale guidato da Feltri e Sallusti, e subito spalleggiato da Libero e dal Tempo, non ha alcuna plausibile, ragionevole, civile motivazione: un opaco blocco di potere laicista si è mosso contro chi il potere, come loro lo intendono, non ce l’ha oggi e non l’avrà domani. La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni – spiega -, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere”. “Se si fa così con i giornalisti indipendenti, onesti e per quanto possibile, nella dialettica del giudizio, collaborativi – si chiede Boffo -, quale futuro di libertà e responsabilità ci potrà mai essere per la nostra informazione?". Poi, aggiunge ancora sulla vicenda che lo ha riguardato: “Fin dall’inizio si era trattato d’altro. Questa risultanza è ciò che mi dà più pace, il resto verrà, io non ho alcun dubbio”. “E tuttavia – sostiene - le scelte redazionali che da giorni taluno continua accanitamente a perseguire nei vari notiziari dicono a me, uomo di media, che la bufera è lungi dall'attenuarsi e che la pervicace volontà del sopraffattore è di darsi ragione anche contro la ragione”. Parole di riconoscenza e di ringraziamento, invece, Boffo le rivolge al ministro dell’Interno Roberto Maroni e ai magistrati di Terni, che, grazie alla loro “onestà intellettuale”, hanno contribuito a chiarire lo “scandalo sessuale inizialmente sventagliato contro di me”. “E mentre sento sparare i colpi sopra la mia testa – prosegue - mi chiedo: io che c’entro con tutto questo? In una guerra tra gruppi editoriali, tra posizioni di potere cristallizzate e prepotenti ambizioni in incubazione, io che c’entro? Perché devo vedere disegnate geografie ecclesiastiche che si fronteggerebbero addirittura all'ombra di questa mia piccola vicenda?”. Infine, un ammonimento rivolto al direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri: “Non si illuda, c’è già dietro di lui chi, fregandosi le mani, si sta preparando ad incamerare il risultato di questa insperata operazione; bisognava leggerli attentamente i giornali, in questi giorni, non si menavano solo fendenti micidiali: l'operazione è presto diventata qualcosa di più articolato”. “So bene – conclude la missiva - che qualcuno, più impudico di sempre, dirà che scappo, ma io in realtà resto dove idealmente e moralmente sono sempre stato”.

BERLUSCONI: A RISCHIO LIBERTA’ DI STAMPA? “UNA BARZELLETTA” (NoveColonne ATG) Roma - “Una barzelletta di questa minoranza comunista e cattocomunista, che detiene la proprietà del 90% dei giornali”. Con queste parole il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha liquidato le proteste e le critiche seguite alla sua decisione di sporgere querela contro La Repubblica e l’Unità. “Loro intendono la libertà di stampa come libertà di mistificare, di insultare e di calunniare e quindi sono stato costretto a rivolgermi alla magistratura per difendere il principio importante della libertà di stampa” ha detto il premier. “Se c’è un pericolo - ha detto ancora Berlusconi - è quello degli attacchi alla riservatezza delle persone”. Attacchi che il premier ha definito come una “una feroce campagna” contro di lui e il governo in carica. “Per quanto mi riguarda - ha spiegato - oltre alla feroce campagna per chiedere di fatto le mie dimissioni contro la

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volontà del popolo, mi vedo attribuire quotidianamente delle cose che non ho mai detto e neppure pensato. L'ho detto e lo ripeto con forza con questa informazione, povera Italia” ha affermato il premier criticando “qualsiasi campagna che attacca chiunque su basi false e calunniose”. Il premier ha poi definito “eccellenti” i rapporti tra l’esecutivo e i vertici della Chiesa anche dopo le dimissioni del direttore dell’Avvenire Dino Boffo in seguito agli articoli apparsi su Il Giornale. “La difesa che il nostro governo ha compiuto di alcuni principi basilari di civiltà, che sono alla base della dottrina cattolica, principi come la difesa della vita umana e la difesa della famiglia sono lì a dimostrare questa eccellenza di rapporti tra il nostro governo e la Chiesa” ha detto Berlusconi annunciando inoltre che il rapporto tra l’esecutivo e la Chiesa si “consoliderà nei prossimi mesi anche su questioni molto importanti, come il testamento biologico”. Nessun incontro con il cardinal Bertone in agenda, ha spiegato il premier: “Non ne vedo la necessità, non ho mai chiesto incontri. Il sottosegretario Gianni Letta mantiene questi rapporti quasi quotidianamente” ha detto. Il presidente del Consiglio si è poi detto “orgoglioso” dei primi 14 mesi di legislatura e, citando alcuni sondaggi, ha fissato il consenso degli italiani per l’esecutivo “verso il 70%”. “La maggior parte degli italiani vorrebbe essere come me e condivide i miei comportamenti”, ha affermato il premier, secondo cui gli italiani “che Silvio Berlusconi non ruba” e che invece li difende “da coloro che vorrebbero trasformare l'Italia in uno Stato di polizia tributaria”. “Gli italiani non sono stupidi come pensa la sinistra e quindi privilegiano il mio governo” ha affermato Berlusconi. Le dichiarazioni del presidente del Consiglio hanno provocato la dura reazione delle opposizioni. Piero Fassino ha giudicato “offensive” le parole del premier. “Il presidente del Consiglio si è abbandonato a espressioni offensive e gravi nei confronti dei suoi oppositori politici, e di grandi partiti che hanno fatto la storia della Repubblica Italiana - ha detto Fassino -. Queste espressioni offendono milioni di donne e uomini che si sono riconosciuti nei valori della democrazia, della libertà e della solidarietà. Donne e uomini che spesso hanno pagato con la vita perché questo Paese fosse libero, e perché anche Berlusconi potesse essere libero. Il premier dovrebbe avere un po' più di rispetto per la storia dell'Italia e per chi l'ha fatta”. Secondo il capogruppo dell’Italia dei Valori al Senato Felice Belisario, Berlusconi “mente sapendo di mentire nella speranza di autoconvincersi”. “La verità – ha detto Belisario - è che gli italiani non ne possono più di lui e del suo governo. Malgrado il Cavaliere si sia impadronito dell'informazione, occupando anche la televisione pubblica, la realtà non si può addomesticare più di tanto. Berlusconi dovrebbe sapere che le bugie hanno le gambe corte e, proprio per non insultare l'intelligenza degli italiani, sarebbe ora che facesse le valigie”. Dure critiche anche dal segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero che ha definito Berlusconi “un neofascista”. “Silvio Berlusconi, prima di parlare a vanvera di comunisti e catto-comunisti, dovrebbe sciacquarsi la bocca – ha detto Ferrero -. Si dà il caso che comunisti, catto-comunisti, e anche molti cattolici che non erano affatto comunisti, oltre a democratici tout court, repubblicani e liberali per davvero, hanno conquistato, grazie alla lotta di Resistenza e di Liberazione dal nazi-fascismo che dominava l'Italia, grandi e importanti conquiste per tutti i cittadini e i lavoratori italiani, conquiste che sono scritte, nero su bianco, nella nostra Costituzione repubblicana. Costituzione ancora in vigore nonostante i continui tentativi del neofascista Berlusconi e del razzista Bossi di manometterla, svuotarla e metterla in discussione” ha concluso il segretario di Prc.

VATICANO, IL PAPA AI FEDELI: CONTINUARE IMPEGNO POLITICO (NoveColonne ATG) Roma - “Il più immediato dei segni di Dio è certamente l’attenzione al prossimo, secondo quanto Gesù ha detto”: lo ha detto il Papa a Viterbo, rivolgendosi ai fedeli, ai quali ha ricordato l’episodio della guarigione di un sordomuto. “L’umanità è buona - ha scandito il Papa teologo, citando la Lettera di San Giacomo e il Concilio Vaticano II, - come buona è tutta la creazione di Dio”, che non conosce discriminazioni ed esclusioni. “Il deserto più profondo” è quello che invece si crea nel cuore umano “quando perde la capacità di ascoltare, parlare, comunicare con Dio e con gli altri”, ha aggiunto Ratzinger, invitando nuovamente i cattolici a non esser timorosi: “Fedeli laici, giovani e famiglie – ha invocato il Santo Padre - non abbiate paura di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della società”, come fece “il giovane Mario Fani di Viterbo,

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iniziatore del Circolo Santa Rosa, che accese, insieme a Giovanni Acquaderni di Bologna, quella prima luce che sarebbe poi diventata l’esperienza storica del laicato in Italia: l’Azione Cattolica”. “Ecco l’impegno sociale, ecco il servizio proprio dell’azione politica, ecco lo sviluppo umano integrale” ha sottolineato Benedetto XVI, spronando i cristiani a continuare nel loro impegno politico. E quindi l’invito alle “autorità civili”, affinché “senza favoritismi personali cerchino il bene di tutti e promuovano la civiltà dell’amore e il riconoscimento delle nostre radici cristiane”. Infine, con lo sguardo rivolto ai partecipanti all’incontro sul dialogo interreligioso, che si è aperto a Cracovia a 70 anni dall’inizio del secondo conflitto mondiale, il Papa ha chiesto che quella guerra e l’Olocausto “siano un monito per tutti a non ripetere tali barbarie e a intensificare gli sforzi per costruire nel nostro tempo, segnato ancora da conflitti e contrapposizioni, una pace duratura” . Per questo, ha concluso il Pontefice, è “particolarmente importante” l’apporto che le diverse religioni possono dare “contro la violenza, il razzismo, il totalitarismo e l’estremismo” che “cancellano l’orizzonte di Dio e conducono al disprezzo dell’uomo stesso”. Al termine della messa celebrata a Viterbo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta ha voluto ribadire ai giornalisti presenti che tra Italia e Santa Sede i rapporti restano “saldi e il clima sereno”.

MARCEGAGLIA: INDUSTRIALI E SINDACATI UNITI PER PROGETTO PAESE(NoveColonne ATG) Roma - “La Cgil è un grande sindacato e quello che oggi diciamo entrambi è che in un momento di crisi difficile come questo occorre far prevalere le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al termine del suo incontro con il numero uno del sindacato Guglielmo Epifani. “Confindustria e sindacati devono farsi parte integrante di un progetto paese”, ha aggiunto il capo degli industriali, dopo un faccia a faccia con Epifani sui temi caldi dell’occupazione. Marcegaglia ha poi fatto appello ad una maggiore sobrietà e pacatezza nei toni del dibattito sulla stampa, ribadendo però di non ritenere che vi siano pericoli per la libertà di informazione. Quindi più serietà, perché in gioco c’è “il sistema produttivo ed economico” dell’Italia e per questo l’imprenditrice ha anche rilanciato il progetto di “un fondo per la capitalizzazione delle imprese”. “Stiamo uscendo dal tunnel della recessione, ma il percorso sarà lungo” e “ci vorranno anni per tornare al periodo pre-crisi”. Secondo il presidente di Confindustria “stiamo entrando in una fase delicata”, ma “le crisi aziendali non si risolvono sui tetti”, bensì con gli “ammortizzatori sociali”. E allora occorre “creare una sorta di società consortili che sottoscrivano obbligazioni e azioni di aziende, che le imprese stesse possano poi ricomprare dopo un periodo di circa tre anni”, al fine di dare una risposta “alle esigenze di ricapitalizzazione e di consolidamento delle imprese”. Commentando i dati sulla disoccupazione, la Marcegaglia si è detta convinta che non sia l’inizio di “una catastrofe”: “A oggi i posti di lavoro persi in Italia sono pochi, 200-300 mila”, per cui bisogna evitare di diffondere il panico tra la popolazione. Per quanto riguarda la stretta creditizia, il leader degli industriali si è mostrata ottimista: “Faissola – ha dichiarato - ha detto che l’82% degli sportelli ha aderito alla moratoria dei crediti delle Pmi e questo è importante”. Di segno positivo è stato anche il commento del segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, che, interpellato dai giornalisti, ha evidenziato l’importanza di “affrontare la crisi uniti” e “da questo punto di vista la priorità resta la difesa del lavoro e dell’occupazione”. Tuttavia, rimane sul piatto il problema contratti: “Abbiamo un tema che ci divide, cioè il modello contrattuale” e su questo Epifani ha detto di aspettarsi “dei passi in avanti” dagli industriali. “Spero - ha concluso - che ai tavoli di trattativa delle categorie possano esserci quelle aperture che consentano un clima diverso”.

OTTO SETTEMBRE, NAPOLITANO: CONTINUITA’ RISORGIMENTO-RESISTENZA (NoveColonne ATG) Roma - “Nella sua essenzialità, questa cerimonia è molto significativa”: lo ha dichiarato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo aver deposto una corona di fiori a Porta San Paolo, a Roma, dove ebbe luogo il primo episodio della Resistenza al nazifascismo. Il presidente ha ricordato la Resistenza e sollecitato l’avvio delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità di Italia. “Tra le battaglie del Risorgimento e la nascita dello Stato democratico – ha spiegato – c’è

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continuità”. Il capo dello Stato si è poi soffermato a commentare i numeri delle vittime della lotta partigiana: 87mila, secondo la lapide che si trova nel vicino parco della Resistenza. “Contano molto le cifre dei caduti”, ha proseguito, specificando che “tanti furono i partigiani, e tanti furono i militari che morirono per ridare indipendenza, libertà, dignità” al Paese. Questi sono “i valori fondanti” della Nazione ed è necessario “sottolinearlo oggi che siamo alla vigilia, spero, dell'inizio dell'attività celebrativa per il 150esimo dell’Unità nazionale”.

SOCIETA’MODA: AUTUNNO 2009, GRIFFE E STILISTI A CACCIA DI NOVITA’(NoveColonne ATG) Roma - Come ogni anno, l’autunno che verrà si annuncia ricco di novità per il mondo della moda. A cominciare dalle iniziative degli stilisti. Che, temprati dalle vacanze estive, si preparano ai prossimi mesi di intenso lavoro pieni di entusiasmo e nuove idee. Per inaugurare la nuova stagione Donatella Versace ha messo da parte la sua nota ritrosia per le copertine dei magazine prestando il suo volto per il numero di ottobre di Out. Ovvero la più nota e apprezzata rivista statunitense gay dedicata alla moda e al lifestyle dei nostri tempi. La biondissima designer posa accanto al modello inglese Paul Sculfor, affascinante ex boxeur e muratore approdato alle passerelle dopo un fortunato spot per la Levi’s. A immortalare la coppia l’obiettivo di Alexei Hay, noto e apprezzato fotografo che ha già all’attivo collaborazioni con autorevoli testate internazionali, da Vanity Fair al New York Times Magazine. “Si può essere troppo noiosi, ma mai troppo seducenti” spiega Donatella intervistata dal direttore di Out, Aaron Hicklin. Assieme al suo team di creativi la famosa maison italiana ha realizzato gli abiti della famiglia Jackson per i funerali della pop star da poco scomparsa. A conferma dello stretto rapporto che lega la casa della medusa alle più popolari star internazionali. “Le celebrità e il loro culto - spiega l’erede di Gianni - non esistevano prima di Versace. Nessuno prima di mio fratello aveva mai vestito una rock band”. Chi, nel mondo della musica, ha sempre avuto idee originali in fatto di stile è certamente Yoko Ono. Che ha deciso di mettere il suo tocco creativo a disposizione degli eclettici designer newyorkesi di Threeasfour. Il marchio ha collaborato con l’artista per la realizzazione di “Iconoclastic”: una collezione interamente ispirata all’ultima compagna di John Lennon, che include anche alcune delle sue rare illustrazioni trasformate in stampe per i capi d’abbigliamento. “Sono sempre stata interessata a esprimere l’arte attraverso i vestiti. Penso che ci sia un’incredibile connessione. E’ come la scultura, ma si possono indossare” spiega Yoko, entusiasta per le idee innovative del trio Gabi, Adi e Ange, che ha incontrato in occasione di un concerto ospitato nel suo stesso loft di New York. “Yoko è sempre stata un’eroina e una musa. Ammiriamo lei, il suo lavoro e la sua musica - dicono i tre stilisti -. Quando siamo andati nel suo studio e abbiamo visto tutti questi bellissimi disegni in bianco e nero abbiamo pensato che potevamo fare qualcosa assieme”. L’anno che verrà sarà importante anche per un altro stilista, Cedric Charlier. Il 31enne belga è stato appena nominato nuovo direttore creativo di Cacharel. La sua prima collezione è attesa per il prossimo 3 ottobre durante la settimana della moda francese per la primavera-estate 2010. Nonostante la sua giovane età Cedric vanta già collaborazioni importanti con griffe come Celine, Michael Kors, Jean Paul Knott e soprattutto Lanvin: con il direttore artistico di questa raffinata maison, Alber Elbaz, Charlier ha lavorato per ben sei anni. Nel frattempo, in Gran Bretagna, fervono i preparativi per il nuovo flagship store firmato Herve Leger by Max Azria. La boutique aprirà i battenti il prossimo 18 settembre in Lowdnes Street, nel quartiere di Knightsbridge molto frequentato dagli amanti dello shopping. Femminilità e glamour in perfetto stile Hollywood saranno le parole d’ordine del nuovo punto vendita sviluppato su due piani e con un’esclusiva sala vip per le clienti famose. Le stesse che non mancheranno di sfoggiare le prossime novità di casa Gucci. Il gruppo ha da poco avviato una collaborazione con la Central Saint Martins di Londra per sponsorizzare una prestigiosa borsa di studio. Scopo dell’operazione: dare ai giovani studenti la possibilità di esplorare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie sostenibili per la moda e i tessuti. Il progetto punta sul design all’avanguardia, sulla scienza e l’innovazione per lo sviluppo di nuovi metodi e processi che

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contribuiscano a incrementare la produzione dei brand legati al lusso rafforzando la loro sensibilità rispetto ai temi ambientali. Ospitata dalla Saint Martin con la University of the Arts London e supportata anche dal Textile Futures Research and Consultancy, l’iniziativa vedrà la partecipazione di specialisti e ricercatori, come la designer Suzanne Lee e lo scienziato David Hepworth.

HOMELESS, A MILANO PARRUCCHIERE GRATIS PER I SENZATETTO(NoveColonne ATG) Milano - Ogni mese alcune decine di senzatetto milanesi potranno usufruire gratuitamente di hair stylists Che cureranno il loro taglio di capelli, doneranno loro shampoo, balsami e prodotti per la cura dei capelli e faranno loro anche la barba. L'iniziativa nasce dalla collaborazione tra i City Angels e Benesserecapelli. "Raramente i clochard, anche quelli volonterosi, riescono a trovare lavoro: vengono scartati per il loro aspetto sciatto, trasandato - commenta Mario Furlan, fondatore degli Angels -. Per questo, oltre a dare loro vestiti, ora forniamo loro anche il servizio di coiffeur: per aiutarli a presentarsi meglio. E anche per dare loro una mano a credere di più in se stessi: nella nostra società l'immagine, che piaccia o no, è importante. Sia nel rapporto con gli altri, sia anche per piacere a se stessi. E se non piaci a te stesso, come puoi piacere agli altri?". I clochard che usufruiranno del servizio saranno selezionati dai City Angels: saranno senzatetto che desiderano trovare lavoro e cambiare vita. E anche un taglio di capelli può aiutare. Il primo taglio di capelli, per una quarantina di clochard, è avvenuto presso la sede dei City Angels in Galleria Tonale, sotto la massicciata ferroviaria della Stazione Centrale. Dopodiché il taglio proseguirà a scadenza mensile. E sarà un premio per quei clochard che dimostreranno di darsi da fare e di rimboccarsi le maniche.

ALCOL: IN GRAVIDANZA UN BICCHIERE DI VINO ROSSO FA BENE ANCHE AL BAMBINO(NoveColonne ATG) Roma -- Il consumo di alcol in gravidanza è una delle cause maggiori di ritardo mentale dei bambini nei Paesi occidentali. Attraversando la placenta, infatti, l’etanolo presente nell’alcol può compromettere la crescita e il peso del feto, provocando danni permanenti al sistema nervoso centrale, con sottosviluppo e malformazione delle cellule e della struttura del cervello e conseguenze a livello funzionale e cognitivo: scarsa memoria, deficit di attenzione e comportamenti impulsivi. Ma c’è un importante distinguo: il vino rosso, infatti, grazie alle proprietà dei suoi composti, come i polifenoli e gli antociani, è in grado di limitare gli effetti tossici dell’alcol (o etanolo). Lo dimostra uno studio portato a termine dall’Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma (Inmm-Cnr), in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità e il Centro alcologico della Regione Lazio, coordinato da Marco Fiore. “Abbiamo creato in laboratorio un modello della Sindrome Feto-Alcolica”, afferma Fiore, dell’Inmm-Cnr, “in topi esposti durante la gravidanza e l’allattamento all’etanolo contenuto in una soluzione alcolica a base d’acqua e a quello contenuto nel vino rosso, entrambi a gradazione alcolica dell’11%. Il confronto evidenzia differenze nella tossicità indotta, molto elevata nei topini esposti a soluzione alcolica, minima o persino nulla in quelli esposti a vino rosso”. “I dati della ricerca - continua Fiore -, hanno mostrato che nei topini nati da madri esposte al solo vino rosso non sono emersi problemi cognitivi. I piccoli le cui madri sono state esposte alla soluzione alcolica sono stati invece completamente compromessi nell’ippocampo e nelle altre aree cerebrali, l’Ngf e il Bdnf”. L’Ngf, Nerve Growth Factor, è la proteina scoperta dal Nobel Rita Levi-Montalcini e ha un ruolo chiave nella vita delle cellule nervose del cervello e del sistema nervoso periferico; il Bdnf, Brain Derived Neurotrophic Factor, è invece una molecola che previene la degenerazione delle cellule cerebrali”. “Inoltre - aggiunge Fiore -, il danno epatico non si osserva o è minimo se l’etanolo è somministrato come vino rosso mentre negli altri casi è osservabile a livello degli elevati valori di Hgf e del Vegf”. L’Hgf è un fattore di crescita che oltre a regolare la crescita e il metabolismo delle cellule epatiche ha anche un ruolo di protezione delle cellule nervose del cervello. Il Vegf è un fattore di crescita che partecipa ai processi rigenerativi del fegato a seguito del danno indotto da epatiti. I risultati ottenuti dalle ricerche condotte confermano ancora una volta

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come le forti proprietà antiossidanti di alcuni componenti contenuti nel vino rosso, come i polifenoli e gli antociani, sono in grado di attivare meccanismi antagonisti e di prevenzione che potrebbero essere utilizzati, si ipotizza, come cura di gravi malattie quali l’Alzheimer e il Parkinson. “Lo studio - conclude Fiore -, spiegherebbe anche perché, nei Paesi dell’area mediterranea, dove è maggiore il consumo di vino rosso, la Sindrome Feto-Alcolica sia più rara rispetto ad altri Paesi industrializzati, dove il consumo di alcol in gravidanza si basa prevalentemente su altre bevande alcoliche”. Nella loro ricerca, gli autori tengono a evidenziare che, in ogni caso, il consumo di alcol in gravidanza o durante l’allattamento deve essere assolutamente.

LO SPUMANTE ITALIANO ADESSO VA MEGLIO DELLO CHAMPAGNE FRANCESE(NoveColonne ATG) Roma - “Per la prima volta nella storia la produzione di spumante italiano supera quella di champagne francese per la quale è stata decisa una riduzione del 44 per cento nel numero di bottiglie per contrastare la pesante crisi di mercato che sta attraversando”. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la produzione stimata in oltre 300 milioni di bottiglie per il prodotto nazionale si colloca ben al di sopra dei 260 milioni dei cugini d’oltralpe, in forte calo rispetto 322 milioni del 2008 e ai 339 milioni del 2007. “Per la vendemmia che inizierà nei prossimi giorni i viticoltori e gli imbottigliatori di champagne - riferisce la Coldiretti - hanno deciso di raccogliere il 32 per cento di uve in meno nel tentativo di contrastare il crollo delle vendite in atto sul mercato internazionale con, secondo le stime del Comitato Interprofessionale dello Champagne, ben 1,2 miliardi di bottiglie ad invecchiare nelle cantine. È stato inoltre deciso che solo l’82 per cento delle uve raccolte potranno essere imbottigliate quest’anno mentre il resto dovrà essere stoccato in attesa di una ripresa delle vendite, con l’effetto appunto di una riduzione del 44 per cento nel numero di bottiglie prodotte”. Lo storico sorpasso del Made in Italy avviene - precisa la Coldiretti - nel primo anno di produzione del prosecco a denominazione di origine (Doc) e delle denominazione di origine controllate e garantite Conegliano Valdobbiadene prosecco e Colli Isolani prosecco (Docg), che stanno rapidamente conquistando i mercati esteri a scapito del concorrente francese, con una vendemmia che si preannuncia ottima per qualità e tenuta dei prezzi, in una situazione generalmente difficile. “Le bottiglie esportate di champagne francese sono crollate del 41 per cento mentre – continua la Coldiretti - sono cresciute del 15 per cento le esportazioni di spumante italiano, sulla base dei dati della Federazione francese degli esportatori di vini e liquori (Fevs) e del Forum Nazionale degli spumanti relativi ai primi sei mesi del 2009. Per effetto della crescita della domanda straniera, le esportazioni dello spumante italiano all’estero - continua la Coldiretti - hanno addirittura superato i consumi nazionali realizzando un fatturato complessivo annuale di oltre 2,5 miliardi di euro per una produzione di oltre 300 milioni di bottiglie”.

ECONOMIAFMI, STRAUSS-KHAN: FUORI DA CRISI, MA RIPRESA SARA’ LENTA (NoveColonne ATG) Roma - “L’economia globale sembra emergere dalla peggiore crisi economica dei nostri tempi”: lo afferma il direttore generale del Fondo Monetario internazionale Dominique Strauss-Khan, in occasione del suo intervento a Berlino per l’annuale ‘Lecture’ della Bundesbank. Strauss-Khan ha però avvertito che l’uscita dalla crisi “sarà relativamente lenta” nonostante i rischi che gravano sulla “fragile” ripresa stiano diminuendo. Secondo il direttore generale del Fmi restano ancora problemi come la disoccupazione, che continuerà ad aumentare fino all’anno prossimo, il ritiro “prematuro” dei piani di stimolo e le persistenti tensioni nel settore finanziario. Strauss-Khan ha sottolineato poi la necessità di una soluzione comune sul cambio delle politiche relative ai bonus: “Dobbiamo agire in modo deciso per promuovere la riforma delle politiche dei compensi nell’industria finanziaria”. “La cultura della presa di rischio – ha continuato – è stato il marchio delle società finanziarie, con generosi bonus distribuiti per elevati profitti a breve termine senza tenere adeguatamente in conto i rischi nel lungo termine. E questo è stato un importante fattore della crisi”. Strauss-Khan si è detto “preoccupato del fatto che nel sistema

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finanziario passata la crisi la mentalità del ‘business as usual’ torni a prevalere sui progressi effettuati”. “La comunità internazionale – ha precisato – deve essere unita per compiere significativi progressi in quest’area. Questo aiuterà i governi a superare i timori su potenziali perdite di competitività se saranno solo pochi paesi ad aggiustare le proprie politiche di compenso. Credo che una maggiore spinta su questo tema possa emergere dopo il G20 dei ministri delle finanze a Londra”. Per quanto riguarda i piani di exit strategy, il direttore generale ha invece detto che è giusto parlarne, ma che per attuarli bisognerà aspettare “indicazioni chiare sul fatto che la ripresa sia in atto e che la disoccupazione sia in calo”. È “essenziale” che il ritiro delle misure straordinarie messe in campo avvenga in modo coordinato”. “Lasciatemi sottolineare – ha dichiarato Strauss-Khan – l’importanza di continuare a sostenere la domanda fino a un pieno decollo della ripresa. Ritirare gli stimoli troppo presto – ha concluso – rischia di far deragliare la ripresa, con potenziali significative implicazioni per la crescita e la disoccupazione”. Infine Strauss-Khan ha affrontato la questione dei seri rischi al ribasso che continuano a minacciare i mercati finanziari: “Sono preoccupato del fatto che i miglioramenti sui mercati possano portare a una certa compiacenza nell’affrontare i restanti problemi del settore finanziario”. Strauss-Khan preme affinché i governi siano “impegnati nel completare l’agenda di risposte alla crisi”, nella quale rientrano anche le riforme delle regole. “C’è un ampio accordo sulle principali lezioni che la crisi ci ha insegnato. Ma lo sforzo di riforma non sta procedendo tanto velocemente quanto sarebbe necessario per affrontare la crisi”.

CRISI, OCSE: G7, RECESSIONE RALLENTA NEL 2009, PIL -3,7% (NoveColonne ATG) Roma -Segnali ottimisti arrivano dall’Ocse: la recessione rallenta nei Paesi industrializzati e la ripresa arriverà prima del previsto. Nel suo “Interim Economic Assessment” l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sottolinea, infatti, che i segnali positivi giunti ultimamente dall’economia fanno prevedere che la ripresa arriverà presto, per quanto, in un primo momento, manterrà un ritmo piuttosto lento. “Le notizie economiche sono state in larga parte favorevoli negli ultimi mesi” precisa l’Ocse, che segnala il buon andamento dei mercati finanziari, la ripresa già in corso in economie come la Cina e la stabilizzazione del mercato immobiliare in Usa e Gran Bretagna. Tuttavia a questi elementi fanno da contraltare una stretta sul credito che prosegue e le preoccupazioni che ancora rimangono per quanto riguarda la salute del sistema bancario. L’organizzazione di Parigi precisa però che il ritmo della ripresa sarà “probabilmente modesto per un certo periodo” questo è dovuto a fattori, come la crescita della disoccupazione e la stagnazione delle retribuzioni, che manterranno sotto pressione la domanda privata. Per quanto riguarda l’inflazione, il recente aumento dei prezzi delle materie prime fa sì che i rischi di deflazione riguardino il solo Giappone. Nel rapporto, infatti, l’organizzazione ha migliorato le stime sul Pil dei paesi del G7. Secondo le previsioni dell’Ocse, il Pil dei paesi dell’area calerà del 3,7% nel 2009, laddove le stime di giugno parlavano di un calo del 4,1%. Per quanto riguarda il nostro Paese la contrazione stimata passa da un 5,5% a un 5,2%. Secondo l’Ocse nel breve periodo saranno ancora necessarie politiche di stimolo fiscale mentre per quanto riguarda la politica monetaria, le banche centrali non dovrebbero tornare ad alzare i tassi di interesse prima del 2010. Infine, “norme vincolanti” e “sanzioni” per limitare il ricorso ai bonus nel settore finanziario è quanto hanno chiesto il premier britannico Gordon Brown, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy in una lettera congiunta al G20. La domanda dei tre è quella di adottare le nuove misure, compresi i bonus che dovranno essere legati alle performance finanziarie.

EUROPAUE, BARROSO REPLICA A BERLUSCONI: FIERO DEI MIEI PORTAVOCE (NoveColonne ATG) Roma - Il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, afferma di essere “molto fiero del servizio del portavoce della Commissione europea, anche perché

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nessun’altra istituzione al mondo si mette a disposizione della stampa per rispondere a ogni domanda, dalle auto all’influenza A”. Questa la risposta del numero uno dell’esecutivo comunitario al premier Silvio Berlusconi, che non aveva gradito le richieste di chiarimento sulla politica dei respingimenti dei migranti avanzate dal portavoce di Bruxelles, Dennis Abbott e che aveva quindi minacciato di ritirare il voto italiano, bloccando di fatto i lavori della Ue. Barroso ha poi aggiunto: “La Commissione europea è un’istituzione molto originale e, proprio per questo, ci sono talvolta persone che non la capiscono”. “L’eurogoverno ha il diritto-dovere – ha continuato – di dare informazione ai cittadini ed è quello che fa tutti i giorni. Ed è quello che i portavoce fanno tutti i giorni”. Infine, l’ex premier portoghese ha inviato ai gruppi dell’Europarlamento le sue linee guida per i prossimi cinque anni alla presidenza dell’esecutivo. “Sono molto fiero dei cinque anni passati e del lavoro fatto da questa Commissione, la prima dell’Ue e ventisette”, ha detto Barroso in un incontro con la stampa. “Ora voglio una nuova ambizione”, ha affermato il presidente della Commissione Ue, sottolineando che “la priorità sociale è molto più urgente ora che non cinque anni fa” e che l’Europa deve assicurarsi una leadership globale, pena la sua “marginalizzazione”. “Il prossimo quinquennio – ha concluso – dovrebbe essere caratterizzato dall’elaborazione e dal consolidamento di un’autentica politica comune dell’immigrazione, inquadrata in una visione a lungo termine che ponga in risalto il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità umana”.

CRISI, TRICHET: “STIME A RIALZO”, MA CORREGGERE SQUILIBRI (NoveColonne ATG) Roma - Gli indicatori economici vanno meglio del previsto e per questo “molte stime sono state riviste verso l’alto”. Lo ha annunciato il numero uno della Bce, Jean-Claude Trichet, nella sua veste di presidente del Global economy meeting, al termine degli incontri fra i banchieri del G-10, riuniti alla Banca dei regolamenti internazionali per discutere anche dell’allarme disoccupazione. L’economia globale è “probabilmente uscita dalla fase di caduta libera”, ma “dobbiamo comunque essere prudenti” perché “non siamo ancora a un livello di funzionamento che possa considerarsi normale”, ha aggiunto Trichet. Ma il presidente della Banca centrale europea ha voluto anche lanciare un monito alle autorità finanziarie mondiali, che dovranno dimostrare di aver imparato la lezione, dal momento non verranno “perdonate in caso di nuove crisi”, come quella appena attraversata. Inoltre, per Trichet, la strada potrebbe essere ancora “accidentata” a causa dei numerosi rischi a cui andiamo incontro, partendo dal pericolo protezionismo. Vi è poi il timore che in questo frangente le istituzioni non si adoperino per ridurre quegli squilibri che sono all’origine della crisi, così come è necessario consolidare i bilanci per riportare la fiducia. Ieri i governatori delle principali banche centrali membri del Comitato di Basilea, hanno deciso una nuova stretta sulla vigilanza bancaria, sulla gestione dei rischi e sui requisiti patrimoniali degli istituti di credito, dando così il via a “nuovi standard globali”, come li ha definiti il presidente della Banca centrale europea. Sulla base dei paletti stabilitiì il ‘Tier 1’, ossia la parte più importante del patrimonio di vigilanza di una banca, dovrà essere composto principalmente da azioni ordinarie e utili non distribuiti.

UE: COLDIRETTI, SOSTEGNO A RICORSO CORTE GIUSTIZIA SU GASOLIO PER SERRE (NoveColonne ATG) Roma - E’ stata presa una decisione importante che ci impegniamo a sostenere per affrontare una situazione insostenibile per le imprese che rischia di provocare la perdita di migliaia di posti di lavoro in un settore importante per il Made in Italy. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare positivamente la decisione del Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia e degli Assessori alle politiche agricole delle Regioni interessate, di fare ricorso alla Corte di giustizia europea contro il provvedimento dell’Unione europea con il quale si chiede la restituzione degli sconti sulle accise sul gasolio concessi dal Governo italiano dal 2000 al 2004 ai serricoltori. Con il forte crollo dei prezzi alla produzione che si è verificato nel settore agricolo è paradossale - sottolinea la Coldiretti - la richiesta di Bruxelles che costringerebbe gli operatori del settore a restituire milioni di Euro per il semplice fatto di aver beneficiato di una

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norma dello Stato italiano. Bene hanno quindi fatto - conclude Marini - il Ministero e Regioni ad annunciare il ricorso alla Corte di giustizia europea che dovrà essere presentato entro il 23 settembre.

SPORTCALCIO, L’ITALIA BATTE LA BULGARIA: ORA È AD UN PASSO DAL MONDIALE(NoveColonne ATG) Roma - Adesso l’Italia è a un passo dal Sudafrica. I tre punti conquistati contro la Bulgaria grazie agli splendidi gol di due Campioni del Mondo, Grosso e Iaquinta, consentono agli azzurri di allungare il passo sull’Irlanda di Trapattoni proprio ad un mese dalla trasferta di Dublino. Con quattro lunghezze di vantaggio, la Nazionale di Lippi ipoteca un posto ai Mondiali del 2010 al termine di novanta minuti che hanno il sapore del passato. E un’Italia formato mondiale. Bella e sicura, brillante e intraprendente, molto vicina alla squadra che ha vinto la Coppa in Germania. Merito dell’aria di Torino, di tre giorni di preparazione in più, dell’inserimento di Gilardino in attacco, del rientro di De Rossi, o della posizione più avanzata di Pirlo a ridosso delle punte? Forse c’entrano anche la posta in palio, troppo importante per essere sottovalutata, e magari la brutta prestazione di sabato scorso in Georgia. Fatto sta che contro la Bulgaria scende in campo anche “l’orgoglio Italia” ed è un altro prodotto. C’è il bel gioco, ci sono i gol, c’è la giusta tensione e soprattutto la determinazione che una partita come questa richiede. Lo si vede subito. Lippi schiera la squadra a rombo con De Rossi davanti alla difesa (Buffon in porta, Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Grosso), Camoranesi e Marchisio a centrocampo, Pirlo a ridosso degli attaccanti (Gilardino e Iaquinta). Italia in avanti fin dall’avvio, con Gilardino che arriva sbilanciato sulla prima occasione e manca l’aggancio sotto porta di un soffio. Sono passati appena 7’. Ne bastano altri quattro e all’11’ gli Azzurri segnano il primo gol, grazie al sinistro micidiale di Grosso, dopo una perfetta combinazione con Pirlo. Rotto il ghiaccio, l’Italia si sente più sicura e manovra a testa alta, complice una Bulgaria che lascia spazi invitanti per gli azzurri e in affanno sulle palle alte. Al 14’ Iaquinta fallisce il raddoppio, mentre al 25’ la Bulgaria reclama il gol su un tiro di Petrov respinto da Buffon, forse quando la palla era già entrata. Ma i brividi passano in fretta. Al 39’ la squadra di Lippi ribadisce la propria superiorità con un’azione corale, che termina alle spalle di Ivankov, grazie al destro di Iaquinta che stavolta non fallisce. Forte del 2-0, l’Italia apre la ripresa con la sicurezza del primo tempo. Primo cambio al 13’, Rossi al posto di Gilardino, seconda sostituzione al 28’ con Pepe che rileva Marchisio e infine D’Agostino al posto di Iaquinta. Nel mezzo, al 20’, un’altra occasione sciupata da Iaquinta. Poi cala la tensione e gli azzurri concedono qualcosa alla Bulgaria che, per fortuna.

CALCIO, LIPPI: “GRANDE PRIMO TEMPO”. CANNAVARO: “RITROVATA L’ITALIA MONDIALE”(NoveColonne ATG) Roma - Spettacolo, gol, divertimento. Tre ingredienti che Lippi ritrova in quello che per anni è stato il suo stadio, davanti ad un pubblico che ha accolto tecnico e nazionale con un lungo applauso e che ha festeggiato una vittoria fondamentale per i Mondiali del 2010. L’Italia è ad passo dall’obiettivo, basta un punto per andare in Sudafrica: “Se pareggiamo a Dublino – ammette Lippi – siamo qualificati. Nel malaugurato caso di sconfitta, dopo tre giorni avremo l’opportunità di centrare il traguardo contro Cipro”. Dal cittì elogi a tutta la squadra: “Un grande primo tempo – sottolinea – e sono contento perché questo è un gruppo con tanta qualità che piace a me. Potevamo fare anche quattro o cinque gol, lo spettacolo non è mancato, anche se nella ripresa abbiamo controllato la gara. Normale, visto che in questo momento della stagione non possiamo essere al massimo della condizione”. Contro l’Irlanda a Dublino non ci sarà Cannavaro, in odore di squalifica. Il capitano si consola con la vittoria appena conquistata: “Abbiamo fatto un bel passo avanti verso la qualificazione, ma anche sul piano del gioco, dando dimostrazione di essere una squadra. Da tre anni a questa parte ci dicono che siamo vecchi, superati, e invece abbiamo

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dimostrato che, se stiamo bene, non ce n’è per nessuno. Contro la Bulgaria ho rivisto con piacere l’Italia del Mondiale”.

FORMULA 1, OPERAZIONE RIUSCITA PER FELIPE MASSA(NoveColonne ATG) Roma - Felipe Massa è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica per sistemare la scatola cranica nel punto in cui si era verificato l’impatto con la molla nell’incidente dell’Hungaroring il 25 luglio scorso. L’operazione, svoltasi presso l’ospedale Albert Einstein di San Paolo, è durata circa quattro ore e trenta e ha avuto un esito positivo. Dopo una breve degenza, Felipe potrà fare ritorno a casa e poi, una volta ristabilitosi pienamente, potrà riprendere gradualmente la preparazione fisica. Mentre nei box di Monza ferve l’attività delle squadre in preparazione del Gran Premio d’Italia, in una sala dell’Autodromo si è riunita la Fota sotto la presidenza di Luca di Montezemolo. Al termine della riunione è stato emesso un comunicato che ha reso noto, fra l’altro, il rientro in seno all’associazione di Force India e Williams, il lancio di un’iniziativa per coinvolgere tutti gli stakeholder della Formula Uno (inclusi i media, gli sponsor e gli organizzatori) e l’intenzione di aprire un tavolo di discussione con la Fiae il detentore dei diritti commerciali sul futuro dello sport dopo il 2012. “Abbiamo parlato del futuro, della possibilità di avere in pista una terza vettura e sulla possibilità di darei ai giovani piloti il modo di poter fare dei test: questo è diventato l’unico sport in cui non ci si può allenare e forse abbiamo un po’ esagerato” – ha detto Montezemolo all’uscita della riunione – “Quanto alla Ferrari, questo sarà un Gran Premio che, tradizionalmente, non ci è favorevole ma ci metteremo tanto impegno per fare bene. Sono contento di aver scelto un pilota italiano, Fisichella, per correre qui e anche Raikkonen è in gran forma. Domani sarò di nuovo qui per parlare di una nuova partnership ma ciò non vuol dire nulla in termini di scelte per il prossimo futuro: voglio ribadire per l’ennesima volta che i piloti li decide la Ferrari, non gli sponsor.”

VISTI DA FUORIFORBES STILA LA CLASSIFICA DELLE CITTÀ PIÙ FELICI AL MONDO: ROMA E’ OTTAVA(NoveColonne ATG) Roma - Il film, in lingua originale, si intitolava Flying Down to Rio, e venne proiettato per la prima volta nelle fumose sale americane, il 29 dicembre del 1933. In italiano, quello storico lungometraggio diretto da Thornton Freeland ed ambientato nella frizzante metropoli brasiliana, venne intitolato Carioca ed a ragione entrò negli annali del cinema, come il film musical dove fecero la loro prima apparizione sul grande schermo, niente meno che Ginger Rogers e Fred Astaire. Sembra che da allora, il mondo sia rimasto così affascinato dalla città del Fiume di Gennaio ( Rio de Janeiro in portoghese), tanto che la prestigiosa rivista Forbes, in una relazione diffusa ieri sul suo sito on-line www.forbes.com, l’ha posta nettamente in testa alla classifica delle dieci città più felici al mondo. I maestosi scenari naturali montuosi e marini, uniti ad una gioventù dal corpo statuario che balla senza stancarsi fino a tarda notte, fomenterebbero nell’immaginario collettivo, la percezione di città, in assoluto, più felice dove vivere. Sempre secondo l’indagine diffusa da Forbes e basata su di un “meticoloso” sondaggio, elaborato dall’azienda di marketing GfK Custom Research North America e dall’ independent policy advisor Simon Anholt, analizzando un campione di oltre diecimila intervistati in 20 paesi, la seconda città in termini di felicità, sarebbe Sydney seguita a ruota dalla catalana Barcellona, il cui mite clima mediterraneo associato ad un team calcistico fra i più forti al mondo, la renderebbero, di diritto, città ideale per la residenza. Al quarto posto troviamo, la cosmopolita Amsterdam, che precede di stretta misura un’altra città australiana Melbourne, per giungere, quindi, al sesto posto occupato da un’altra spagnola: Madrid. A questo punto, con un taglio sottile ed ironico, Zack O'Malley Greenburg, giornalista ed autore dell’articolo-inchiesta, sottolinea l’assenza nella classifica di città italiane come Milano, evidenziando che nell’inchiesta condotta da Anholt, gli spagnoli, a sorpresa si sarebbero mostrati più ottimisti degli italiani. La rivista americana, prosegue quindi, la sua interessante graduatoria,

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ponendo al settimo posto la “sismica” San Francisco, per giungere, finalmente all’ottava posizione, occupata dalla nostra Roma. Storia antica e modernità sofisticata avvolgono la capitale italiana, dice Forbes, ed il mondo ama Roma per questo. Chiudono la classifica, Parigi al nono posto ed a sorpresa, Buenos Aires al decimo. Perché Buenos Aires? Semplice: “è una versione diluita di Rio de Janeiro”, risponde Forbes.

AFFARITALIANI.IT, IMMIGRATI, ACLI: "CITTADINANZA A CHI SA L'ITALIANO" (NoveColonne ATG) Roma - Parlare la lingua, conoscere le norme, avere un reddito e una residenza. Ecco le regole che le Associazioni cristiane lavoratori italiani propongono al governo per dare la cittadinanza agli immigrati. Chiesti anche la riduzione delle tasse per le famiglie con figli e più finanziamenti per il welfare. In occasione del 42° incontro nazionale di studi delle Acli a Perugia, "Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo", il presidente nazionale Andrea Olivero, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it, ha presentato il documento che sarà presentato al termine dei lavori. "Constatiamo che oggi alcuni soggetti, come i migranti, le donne e i giovani, anche se non formalmente esclusi dalla cittadinanza, sono in grave difficoltà - spiega il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - e non riescono a vivere pienamente i propri diritti. Crediamo che si debba introdurre lo ius soli accanto allo ius sanguinis: quanti nascono sul nostro territorio devono essere italiani, anche se i genitori non lo sono e sono magari appena arrivati in Italia. Proponiamo poi che siano dimezzati i tempi di concessione della cittadinanza da 10 a 5 anni e che i minori che non sono nati nel nostro paese ma hanno compiuto un ciclo completo di studi possano accedere al termine della scuola alla cittadinanza". Le Acli propongono poi di introdurre delle regole precise per poter accedere alla cittadinanza: parlare la lingua italiana, conoscere la cultura e le norme del nostro paese, avere un reddito da lavoro e una residenza. Secondo l'associazione dovranno essere poi le organizzazioni sociali stesse, attraverso investimenti pubblici, o le pubbliche amministrazioni, a promuovere corsi per acquisire la conoscenza della lingua italiana e degli elementi culturali. E al termine dei corsi ci dovrà essere una certificazione pubblica, cioè una prova che accerti il raggiungimento di queste conoscenze. - "Quando parliamo di allargamento della cittadinanza - aggiunge Olivero - non parliamo mai di svendita: si possono trovare criteri di buon senso che non siano vessatori. Tutti gli stranieri devono essere in grado di avere un minimo di conoscenze per comunicare con gli altri. Non chiediamo di sapere la Costituzione a memoria ma di conoscere quali sono alcuni elementi fondanti della nostra legge. E' un modo per essere titolari di diritti e non solo di doveri e per mettere le persone nella condizione di essere pienamente cittadini". "E l'impegno sociale può essere un criterio aggiuntivo - continua -. In molti casi c'è una forte propensione negli stranieri a essere cittadini attivi, cioè a far parte di associazioni del loro paese ma anche del nostro. Questo però è interpretato dalla pubblica sicurezza come un elemento di pericolo potenziale e quindi motivo di respingimento della richiesta della cittadinanza. Abbiamo intuito che a volte le persone impegnate in associazioni sociali, politiche o religiose sono state discriminate, dovrebbe essere invece il contrario, cioè considerare l'impegno come un motivo in più per valutare che una persona è attiva anche in un'ottica sociale".

MADE IN ITALYMADE IN ITALY: VENETO PROMUOVE VINI ROSSI IN PAESI EXTRAUE (NoveColonne ATG) Roma - “Con il programma di promozione dei vini che stiamo predisponendo per il 2009 – 2010 promuoveremo nel mondo, nei Paesi non appartenenti all’Unione europea, i grandi vini rossi dell’enologia veneta, espressione del territorio e campioni assolutamente unici per gusto e tipicità nell’ambito del panorama vinicolo internazionale”. Lo ha annunciato il vicepresidente della giunta regionale del Veneto Franco Manzato, anticipando i contenuti di un’iniziativa attualmente in fase di messa a punto, che fa seguito alla prima azione promozionale nei paesi terzi dedicata al Soave e al Prosecco. “L’iniziativa – ha fatto presente Manzato – potrà contare su un complesso di circa 3,5 milioni di euro di finanziamenti pubblici nel periodo 2009 –

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2010, destinati al Veneto nel contesto delle politiche di sostegno alla commercializzazione del vino nei paesi terzi previste dalla nuova Organizzazione comune di mercato. Da qui al 2013 il Veneto potrà investire per questo tipo di finalità risorse pubbliche per un totale di circa 35 milioni di euro che, a fronte di un impegno di analoga consistenza del sistema privato, si tradurranno in un complesso di ben 70 milioni di euro”. “Nella scorsa primavera – ha affermato Manzato - abbiamo impegnato la prima quota, circa 770 mila euro, coinvolgendo le realtà enologiche più strutturate, tenuto conto che le iniziative dovevano essere realizzate e rendicontate entro l’anno corrente. Con la seconda tranche abbiamo più tempo per selezionare le proposte, ma sin d’ora la scelta è quella di puntare sull’eccellenza dei nostri vini rossi di territorio, tra i quali Amarone, Bardolino, Raboso, Malanotte, Refosco dal Peduncolo Rosso, Bagnoli, Breganze, Colli Asolani, Colli di Conegliano, Tai Rosso Colli Berici e così via”. Si punterà su azioni molto articolate e ben organizzate, capaci di dare risultati nel tempo nei mercati potenzialmente più promettenti, a partire da Usa e Canada, per arrivare al Giappone, ma anche all’Australia, alla Cina, all’India. “Stiamo per questo mettendo a punto un programma innovativo – ha aggiunto Manzato – che per certi aspetti anticipi il progetto che intendiamo completamente dispiegare negli anni successivi, coinvolgendo le Camere di commercio, i consorzi di tutela come accompagnamento delle denominazioni, ma destinando la gran parte delle risorse al sistema privato nell’ambito di una strategia condivisa”.

ASSOCAMERESTERO: DIFFICOLTA’ PER IL MADE IN ITALY (NoveColonne ATG) Roma - Nel primo semestre 2009 calo del 25% su base annua per l’export italiano; in affanno soprattutto le vendite nei Paesi dell’Unione (-27% rispetto al -20% verso i mercati extra-europei). Le imprese italiane impegnate all’estero soffrono ancora gli effetti della crisi internazionale: nel primo semestre 2009 le vendite si riducono infatti di circa un quarto rispetto allo stesso periodo del 2008, portando le esportazioni ad un valore di 141,8 miliardi di euro. Il calo dell’export risulta più consistente di quello sperimentato dai nostri principali partner europei, la cui contrazione varia dal 3,7% della Germania (che però vede diminuire il surplus della sua bilancia commerciale di 14 miliardi di euro) al 24% del Regno Unito. “La riduzione delle esportazioni italiane è il riflesso di una generalizzata diminuzione delle importazioni su scala mondiale, contrattesi del 25% già nel primo trimestre 2009 – spiega Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero - la crisi ha portato ad una forte contrazione della capacità di spesa dei consumatori dei nostri principali partners commerciali, soprattutto di fascia media. Basti pensare che il Regno Unito, nostro quarto mercato di sbocco, ha visto ridursi la sua domanda interna di oltre 42 miliardi di euro rispetto al quarto trimestre 2008. A fronte di ciò, le imprese italiane hanno scelto di tenere salde le nicchie di mercato medio-alte finora conquistate, riducendo la quantità di beni immessi sul mercato e mantenendo invece invariato il prezzo di vendita, strategia, questa, che al momento sembra portare maggiori risultati sui mercati extra-UE”. Dopo aver tirato il fiato nel mese di maggio, a giugno tendono nuovamente a diminuire le esportazioni verso i Paesi europei (-2% secondo i dati destagionalizzati), mentre nello stesso periodo le vendite in ambito extra-europeo mantengono una sostanziale stabilità (-0,1%). “Il dato europeo desta preoccupazione – prosegue Esposito – soprattutto se si pensa che i Paesi UE sono i destinatari del 57% delle esportazioni italiane e che ben il 76% delle PMI esportatrici vende i propri prodotti all’interno del mercato europeo. In questa fase, sono dunque proprio le imprese che si rivolgono ai mercati di prossimità a soffrire di più”.

PRODOTTI LUCANI PROTAGIONISTI AL “SANA” DI BOLOGNA (NoveColonne ATG) Roma - Unioncamere Basilicata, in collaborazione con la Regione Basilicata, partecipa al Sana, 21esimo Salone Internazionale del Naturale che si terrà a Bologna nei prossimi giorni. È quanto comunica La Cciaa di Potenza: sono tredici le aziende lucane presenti all’interno del padiglione con le tipologie produttive che vanno dall’olio al vino, dalle conserve ai salumi, fino ai prodotti lattiero-caseari. “Le statistiche nazionali e internazionali - dichiara il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte - rivelano che il Biologico continua a crescere, anche in

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tempi di crisi, in controtendenza rispetto al comparto agroalimentare nel suo complesso. Cresce anche il comparto del benessere, che oggi attribuisce alla salute il significato più complesso di star bene, di sentirsi bene e di piacersi rinforzando così lo stretto legame fra alimentazione, salute e bellezza. La Basilicata, per tradizione e immagine, continua a rappresentare l’immagine del buon vivere, in cui i valori antichi si coniugano con gli sforzi dei produttori nel legarsi a percorsi di qualità e tracciabilità. Offrire loro una vetrina nell’ambito di questo prestigioso Salone, in linea di continuità con quanto abbiamo fatto negli ultimi anni, rappresenta un’innegabile opportunità in termini di relazioni e di business”.

REGIONITOSCANI ALL’ESTERO, MARTINI: GIOVANI “AMBASCIATORI” DELLA REGIONE (NoveColonne ATG) Roma - “In passato nella borsa dei Toscani emigrati all'estero c'era sopratutto tanta nostalgia. Oggi, accanto al ricordo del passato e all'attaccamento alle radici, deve esserci dell'altro. Non si può vivere solo di memoria e di ricordo, valori che vanno assolutamente conservati, ma si deve guardare al futuro. I giovani toscani, discendenti di terza o quarta generazione degli emigranti, saranno gli ‘ambasciatori’ della Toscana all'estero. Per questo c'è bisogno di investire su di loro e di investire in conoscenza, non solo della lingua italiana, ma anche di quello che è la Toscana di oggi, con il suo patrimonio di valori storici ma anche con la sua capacità di creare innovazione”. Con queste parole il presidente, Claudio Martini, ha concluso a Montepulciano i lavori della sesta Giornata dei Toscani all'estero. Martini ha ricordato come in tanti anni di lavoro si a cresciuto il rapporto fra le comunità dei toscani all'estero e la Regione. Oggi la Toscana dispone, prima fra le regione italiane, di una nuova legge che disciplina in un solo testo tutte le sue attività internazionali (legge n.26 del 22 maggio 2009) . All'interno della legge il titolo IV è interamente dedicato alle attività dedicate ai Toscani all'estero, con un nuovo e più importante ruolo per l'Assemblea dei Toscani all'estero (art.34), il nuovo organismo che sostituirà l'attuale Consiglio dei Toscani all'stero. “La nuova legge, che mette insieme e in primo piano le attività della Toscana all'estero, rappresenta – ha detto Martini – un impegno ancora più significativo in questo settore”. Un impegno che Martini vede sotto un duplice profilo. Il primo riguarda i valori, di cui la Toscana è da sempre l'emblema: la coscienza civile, la democrazia, la solidarietà. “Dobbiamo riflettere sulla nostra emigrazione per gestire nel mondo migliore l'immigrazione di oggi. Oggi capita sempre più di frequente di sentire nei confronti degli immigrati le stesse cose che un tempo hanno vissuto i nostri emigranti: epiteti come ‘criminali’, ‘degenerati’ e ‘rubafemmine’. Ricordiamoci di quello che i nostri emigranti hanno vissuto, di cose come il diritto alla lingua, il non vergognarsi delle proprie origini, la solidarietà”. L'altro aspetto sul quale Martini ha richiamato l'attenzione è l'eccellenza di cui è creatrice la Toscana di oggi (ed ha citato, ad esempio, le università e i centri di ricerca Toscani, in rapporto con università e centri di ricerca dei 5 continenti) accanto all'eccellenza “più tradizionale” della cultura dell'arte, del paesaggio , della moda e della gastronomia. “Oggi il mondo è più veloce - ha concluso - ed in questo ci sono anche opportunità nuove, per rapporti economici, culturali, formativi. Tutto questo deve stare nella borsa dei nostri giovani, che saranno gli ‘ambasciatori della Toscana’ per il futuro”.

TOSCANI ALL'ESTERO, I GIOVANI DIVENTANO “BUSINESS ANGELS” (NoveColonne ATG) Roma - Nel giorno di chiusura della sesta Giornata dei Toscani all'estero, a Montepulciano, Stefano Giovannelli, direttore di Toscana promozione, ha illustrato il progetto di un programma operativo da concretizzare nel 2010 per fare dei giovani toscani all'estero dei “business a angels”. “La Toscana - ha detto - rappresenta uno straordinario equilibrio di sviluppo economico, coesione sociale e tutela dell'ambiente. Ma ogni sistema, anche quello toscano, ha bisogno di relazioni. E chi meglio dei giovani toscani all'stero per facilitare queste relazioni, che si basano sulla fiducia?”. Il progetto prevederà la possibilità per i giovani toscani all'estero di frequentare specifici corsi in Toscana per “imparare a diventare imprenditori in prima persona o per supportare gli

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impren ditori italiani che vogliono investire all'estero”. I settori di intervento? Giovannelli ha indicato quelli tradizionali, “ food and fashion an wine” ma accanto a questi ha inserito l'ampio settore dell'innovazione. In precedenza Paolo Chiappini, direttore della Fondazione Sistema Toscana, aveva illustrato la partecipazione dei Toscani all'estero al prossimo Festival della Creatività con un progetto che, anche in questo caso, fa leva sull'innovazione e sulle nuove metodiche consentite dalla comunicazione via internet. Altri momenti della mattinata sono stati dedicati all'illustrazione del progetto “Orizzonti circolari”- ambasciatori della Toscana nel mondo” con la testimonianza diretta di alcuni giovani che stanno partecipando all'iniziativa, realizzata insieme alla Regione Emilia Romagna, all'interno del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco emiliano. Il progetto è stato illustrato a due voci, sia dal presidente del Parco, Fausto Giovannelli, sia dalla presidente della consulta degli Emiliano Romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini. Infine il rettore dell'Università per stranieri di Siena si è soffermato sull'importanza della formazione linguistica e culturale per i giovani toscani all'estero.

TOSCANI ALL'ESTERO, OGGI SONO ALMENO 100MILA (NoveColonne ATG) Roma - Sono giunti sopratutto dal Sudamerica (Argentina e Brasile), ma tanti anche quelli giunti in Italia dagli Usa. Poi l'Europa con il Belgio ma anche con la Gran Bretagna, l'Irlanda e la Svizzera. Poi c'è l'Australia. E poi ancora il Sudafrica, altri paesi del Sudamerica, come Venezuela, Uruguay e Cile; il Nordamerica con il Canada. Tanti sono i toscani emigrati, almeno 100 mila oggi forti di 103 associazioni, un milione e 200 mila quelli emigrati tra il 1870 ed il 1960 che sono stati rappresentati in Toscana in questo ultimo scorcio d’estate, tra le associazioni attive, 74 raggruppano gli adulti e le altre i giovani. A Montepulciano, nel Senese, nel corso dei lavori della sesta edizione della giornata dei Toscani all'estero si è fatto il punto delle iniziative lanciate nel 2009 e per approvare il nuovo programma relativo al 2010. In particolare, secondo la linea intrapresa da alcuni anni, le iniziative sono state dedicate in particolare alla formazione dei giovani, discendenti di terza e quarta generazione dei toscani emigranti, all'internazionalizzazione della Toscana, con le comunità toscane all'estero chiamate a dare supporto. Il comitato direttivo è stato chiamato ad esaminare a approvare nuove proposte di partenariato e nuovi progetti.

EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO: BARTOLINI IN MISSIONE IN AMERICA LATINA (NoveColonne ATG) Roma - Breve visita della presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli Silvia Bartolini in America Latina per partecipare ad alcune iniziative delle nostre associazioni. Sabato 12 settembre sarà a La Plata, in Argentina, con il direttore del Cides (Centro internazionale dell’economia sociale) di Bologna, Pierpaolo Bergamini, per mettere a punto il programma “El Viento del Sur” che impegna il nostro sodalizio di La Plata, Angeer, in partenariato con lo stesso Cides. Si tratta di un programma sulle prospettive occupazionali dei giovani di Buenos Aires di origine italiana, finalizzato a suscitare l´interesse verso alcune professionalità da parte delle imprese emiliano-romagnole che operano in loco. Prima del seminario su “El viento del Sur”, previsto alle ore 15, la presidente della Consulta incontrerà in mattinata il sindaco di La Plata Pablo Bruera. Alle 11,30 la Bartolini incontrerà presso la Camera dei Deputati della Provincia di Buenos Aires alcuni deputati per discutere le proposte di cooperazione tra la stessa Camera e la Regione Emilia-Romagna nell’ambito del protocollo sottoscritto nel marzo scorso a Buenos Aires dal presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani. Lunedì 14 Silvia Bartolini arriverà ad Asunción, capitale del Paraguay, per incontrare i soci della nostra associazione. Con la presidente del sodalizio Marta Lia Caggiano, visiterà la dottoressa Jabibi Noguera, responsabile del reparto di oncoematologia pediatrica dell’Hospital General Pediatrico Ninos de Acosta Nu, che collabora con Aseop, l’associazione di volontariato che opera presso il reparto di oncoematologia pediatrica del Policlinico di Modena promuovendo il benessere dei bambini affetti da patologie tumorali e delle loro famiglie. Ultima tappa a Montevideo, in Uruguay, il 15 e 16 settembre, per incontri con le autorità locali e quelle consolari italiane, promossi dal consultore Claudio Melloni. In particolare,

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sono previsti un incontro con l’Associazione Emilia-Romagna – Uruguay, che dovrebbe portare a rafforzare ulteriormente i rapporti tra i due territori, e la partecipazione al programma televisivo “Italia ti chiama”.

COOPERAZIONE: MINISTRO SCIENZA MOZAMBICO IN VISITA IN TRENTINO (NoveColonne ATG) Roma - Prosegue l'amicizia fra Trentino e Mozambico, cementata da numerosi progetti di solidarietà internazionale, dalle visite di ben due presidenti mozambicani (Joaquim Chissano e Emilio Armando Guebuza) e un primo ministro (Luisa Diogo), nonché dai rapporti sviluppati dal nostro sistema universitario e della ricerca con il paese africano. Una delegazione guidata dal ministro della scienza e della tecnologia Venâncio Massingue è in questi giorni in Trentino per approfondire le collaborazioni riguardanti l'innovazione, l'informatica e l'e-government, sulla base di un progetto sviluppato assieme alla Provincia autonoma di Trento e ai vertici della nostra Università. Lo scorso 8 settembre si è tenuto in provincia un seminario sul tema, apertosi con i saluti del presidente Lorenzo Dellai. L’indomani Dellai e il ministro Massingue hanno firmato una lettera di intenti per aprire alla cooperazione Trentino-Mozambico nuove prospettive, in particolare con la creazione di un Living Lab a Maputo, la capitale del Mozambico, dove sviluppare progetti pilota nel campo delle nuove tecnologie, in settori che spaziano dalla protezione civile alla gestione dell'agricoltura o del turismo. Informatica e tecnologie della comunicazione sono risorse importanti anche per i paesi in via di sviluppo. Paesi come il Mozambico, ad esempio, che ha nell'Università di Trento, e in quella di Maputo, due pilastri fondamentali. Stamani il ministro della scienza e della tecnologia del Mozambico Venâncio Massingue, assieme a Laurinda Fernando Saide Banze, incaricato d’affari dell'Ambasciata mozambicana a Roma e a Lourino Chemane, esperto del Ministero per l'informatica e l'innovazione ha partecipato ad un seminario sul tema "Verso Africomm- contributo di informatica e innovazione per i paesi in via di sviluppo". Ad aprire il simposio il presidente della Provincia autonoma Lorenzo Dellai, che dopo avere ricordato la sua visita dell'anno scorso in Mozambico, dove ebbe modo anche di incontrare il presidente Guebuza e di visitare i progetti trentini di solidarietà internazionale in via di realizzazione a Caia, ha sottolineato l'importanza delle collaborazioni che stanno crescendo sul piano scientifico, e che vedono attualmente una decina di studenti mozambicani studiare all'Università di Trento sulla base del progetto "Trentino as a lab". Queste collaborazioni saranno oggetto di una nuova lettera di intenti - che segue al memorandum d'intesa siglato nel 2008 - centrata sul settore dell'ICT (tecnologie dell'informazione e comunicazione) e in generale sulla cooperazione interuniversitaria. Fra gli impegni che il Trentino si assume il sostegno alla costituzione e allo sviluppo di un Living Lab a Maputo dedicato all’e-government e, più in particolare alle aree: monitoraggio e gestione ambientale, sistemi sanitari, sistema previdenziale, registro civile, catasto delle terre, formazione a distanza, turismo, gestione del comparto agricolo e forestale, connettività e interoperabilità dei sistemi di governo elettronico. Il laboratorio di Maputo parteciperà alla rete europea dei Living Lab (European Network of Living Lab – Enoll), assieme al Living Lab di Trento. Al simposio di oggi hanno preso parte, fra gli altri, anche Imrich Clamtach e Alessandro Zorat, rispettivamente presidente e vicepresidente di Create-net, e Fausto Giunchiglia, docente alla Facoltà di scienze/Disi dell'Università di Trento. Proprio Giunchiglia ha spiegato la genesi e le funzioni dei living lab. "Sei anni fa, quando ci accingemmo a creare il living lab del Trentino, eravamo consapevoli di una cosa: l'Europa - e il sistema della ricerca Trentino al suo interno - è bravissima a fare ricerca, mentre è meno brava nel creare valore partendo dalla ricerca, e parliamo qui non solo di valore monetario, cioè di imprese o di tecnologie innovative che vadano sul mercato, ma anche di valore per gli esseri umani, ovvero di ricadute dalle quali la gente possa davvero trarre dei benefici nella sua vita quotidiana.

ITALIA NEL MONDO

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IMMIGRAZIONE, DI BIAGIO (PDL): STRUMENTALIZZATE PAROLE FINI SU CITTADINANZA (NoveColonne ATG) Roma - “Sul Presidente Fini ancora parole strumentalizzate, ancora strascichi polemici di frasi non dette che purtroppo hanno il merito di essere veicolate al mondo degli italiani all’estero, in modo errato e provocatorio creando malumori e comprensibili perplessità nei confronti di una figura politica, la cui sensibilità verso il mondo dell’emigrazione è sempre stata forte e sentita, dimostrata anche dalla recente partecipazione alle celebrazioni di Marcinelle. Lo dichiara Aldo Di Biagio, responsabile italiani nel mondo del PdL, in merito alla polemica che in queste ore ha coinvolto il mondo dell’emigrazione e che vede al centro il presidente della Camera, Gianfranco Fini ed il suo intervento all'incontro studi di Perugia promosso dalle Acli nei giorni scorsi.“A Perugia il presidente Fini è stato chiaro – continua - spiegando nel suo intervento, che molti immigrati nel nostro Paese ''si sentono già italiani oggi e che spesso lo sono di più dei figli dei nostri migranti all'estero che si recano nelle nostre ambasciate per richiedere il passaporto italiano”. Una riflessione che si basa su dati oggettivi, messi in evidenza più volte dalla stessa stampa di settore e dagli stessi connazionali che spesso notano che a richiedere la cittadinanza italiana sono coloro a cui interessa soltanto il passaporto con la scritta Unione Europea. Una riflessione che chiaramente non intende sottolineare la sussistenza di una categoria di serie A o di serie B tra gli italiani, o che comunque non sembra minimamente infangare l’immagine e soprattutto il legame che tiene uniti gli italiani alla loro terra di origine”. “Appare chiaro – rilancia Di Biagio - che si sta consumando una ben articolata strategia mediatica, mossa da sollecitazioni dietrologiche ampiamente fuori luogo e per certi aspetti imbarazzanti, che vuole porre al centro dell’attenzione il presidente Fini tendendo ampiamente a strumentalizzarne riflessioni e parole, questa volta però gli interlocutori coinvolti si collocano oltre i confini nazionali, si trovano spesso lontano dagli infuriati confronti mediatici a cui purtroppo i media ci stanno abituando e risultano per questo molto più sensibili”. “Non bastano poche battute strumentalizzate e per lo più amplificate a spazzare via anni di battaglie e di politiche a sostegno degli italiani all’estero – conclude - e questo aspetto credo sia chiaro a molti connazionali, che hanno raccolto nelle parole pronunciate da Fini alla Conferenza dei giovani italiani nel mondo, lo scorso dicembre, l’espressione più chiara e lampante del suo profondo rispetto nei confronti del mondo dell’emigrazione”.

IFS: TANTI EVENTI PER 40 ANNI MORTE FERNANDO SANTI(NoveColonne ATG) Roma - A 40 anni dalla morte il pensiero di Fernando Santi è sempre attuale: Lo ricordano insieme il 19 settembre, il Comune di Bedona, la Provincia di Parma, il Consiglio regionale dell'Emilia Romagna, la Cgil Valli Taro e Ceno, l'Istituto Fernando Santi con una serie di iniziative. Parteciperà all'iniziativa la Presidenza nazionale e quella regionale dell'Emilia Romagna dell'Istituto Fernando Santi. Dopo la deposizione di fiori al cippo commemorativo di Santi preso il Passo Colla si svolgerà nella Sala consiliare del Comune di Bedona un dibattito sul tema" Fernando Santi quarant'anni dopo". Fernando Santi – ricorda la nota dell’Istituto - sindacalista socialista è stato fra i più importanti esponenti del sindacalismo italiano, Nato nel 1902 è morto nel 1969. Segretario aggiunto della Cgil dal 1947 al 1965 ha dato un contributo fondamentale nella delineazione e costruzione del profilo riformatore della sua organizzazione e del movimento sindacale. In un'epoca di forti collateralismi Santi ha operato con determinazione perché il valore dell'autonomia e dell'unità sindacale fosse assunta come determinante del modo di essere delle organizzazioni sindacali combattendo e sconfiggendo anche l'idea di far nascere un sindacato socialista. Santi, giovanissimo segretario della Federazione giovanile socialista dopo la scissione del '21 che portò alla fondazione del PCI era stato anche per quattro legislature parlamentare socialista, particolarmente impegnandosi sui temi del lavoro. Permane di grande attualità il suo pensiero sopratutto oggi in cui appare evidente quanto sarebbe importante al perseguimento degli interessi dei lavoratori l'apertura di una stagione nuova di costruzione di una vera e partecipata unità dei sindacati e dei lavoratori.

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PATRONATI: ITAL-UIL FRANCIA INAUGURA UNA SUA NUOVA SEDE(NoveColonne ATG) Roma - Ha avuto luogo l’inaugurazione di una nuova sede del Patronato Ital-Uil Francia, la sede di Wattrelos. L'evento ha riscosso grande successo, tanto che alla celebrazione ufficiale erano presenti le autorità consolari ed anche numerosi connazionali che si rivolgono all'Ital. Il numero crescente di connazionali che si rivolge alle sedi in Francia ha reso necessaria la creazione di questa nuova sede, al fine di offrire una cornice più ampia alle consulenze degli operatori del Patronato. Un incontro molto sentito al quale hanno partecipato Anna Ginanneschi, Presidente Ital Uil Francia, Sebastiano Urgu, Coordinatore nazionale, Lilla D’Alberto, responsabile dell’ufficio ITAL UIL Wattrelos, Il Console d’Italia Maurizio Bungaro, l’Assesore agli affari sociali del comune e il responsabili della Cram Nord Picardie del reparto convenzioni internazionali, Laurent Billiet, Didier Lecuppre, Romani Dumont nonché i Presidenti di associazioni italiane locali. L'attività del Patronato Ital-Uil dimostra, ancora una volta, sensibilità e vicinanza convinta alla comunità italiana, anche attraverso le sinergie prodotte dalla collaborazione tra il Patronato e il Consolato. L’Ital-Uil rinnova il suo impegno rappresentando un insostituibile punto di riferimento per le collettività italiane nel mondo.

MAFIA, GARAVINI (PD): OLANDA CROCEVIA PER CRIMINALITA’ ORGANIZZATA(NoveColonne ATG) Roma - “Le mafia accumulano ormai all’estero gran parte della loro ricchezza con cui tengono in pugno parti del nostro Paese. Chi vuole vincere le mafie deve prendere sul serio anche la lotta internazionale contro la criminalità organizzata”. Laura Garavini, capogruppo del Pd in Commissione Antimafia e promotrice del movimento “Mafia? Nein danke!”, ha iniziato cosi il suo intervento alla tavola rotonda “Donne contro la mafia” al centro conferenze Felix Meritis ad Amsterdam. “La lotta alle mafie deve essere una priorità della politica italiana ed europea”, ha ribadito la deputata che, insieme alla giornalista e scrittrice tedesca Petra Reski e alla fotografa siciliana Letizia Battaglia, ha discusso dell’impegno della società civile nel contrasto alla mafia e dell’infiltrazione della criminalità organizzata in seno alle istituzioni e al tessuto economico europei. “Camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra non sono più un problema di lontane realtà, di tempo e luoghi relegati. Le mafie sono presenti, qui, ora, nella stessa Olanda che tarda inspiegabilmente tuttora a prenderne coscienza”, ha esortato la parlamentare eletta all’estero. “Nel marzo di quest’anno un importante quotidiano italiano titolava: ‘La ‘ndrangheta è Europa. Amsterdam la capitale’. Il fatto che, negli ultimi anni, vi siano stati catturati diversi latitanti, a partire da Giovanni Strangio, Giuseppe Nirta e Alfonso Annunziata, dimostra che l’Olanda è un Paese crocevia per la mafia. Non solo come posto di trasbordo per il traffico internazionale di stupefacenti, ma anche come luogo di rifugio preferito da pericolosi malviventi”. “Il sonno dell’ignoranza è pericoloso, così come lo è l’indifferenza di chi crede che il problema non lo riguardi”, si è appellata la Garavini infine. “Ogni cittadino può fare tanto, nel suo piccolo, per dire No alla mafia. Anche nella semplice veste di consumatore si può impedire il proliferare delle mafie o sostenere chi quotidianamente si occupa di antimafia. Un contributo notevole che può dare ogni singolo cittadino è per esempio quello di non acquisire prodotti taroccati o quello di acquistare prodotti derivanti da cooperative che operano su beni confiscati alla mafia”.

DANTE ALIGHIERI: VON DONNERSMARCK AMBASCIATORE LINGUA ITALIANA NEL MONDO(NoveColonne ATG) Roma - La sua passione per la lingua italiana è nata sul loggione del Teatro dell’Opera di New York, dove ha trascorso l’infanzia ascoltando le Opere di cui sapeva a memoria tutte le parole in italiano ma non il loro significato, così un giorno ha deciso di imparare la nostra lingua per conoscere i concetti di ciò che ascoltava. Lui è Florian Henckel von Donnersmarck, Premio Oscar 2007 per il film Le vite degli altri, che “per la passione e l’interesse dimostrati nei confronti della lingua e della cultura italiana” ha ricevuto a Los Angeles dal Console d’Italia Nicola Faganello il diploma di benemerenza con medaglia d’oro della Società Dante Alighieri quale “ambasciatore della lingua italiana nel mondo”. Il regista tedesco - che non esclude la possibilità di

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girare un film in Italia, “Paese unico al mondo per l’offerta di tanti luoghi meravigliosi per lavorare” - ha testimoniato l’intenso legame con la lingua di Dante in varie occasioni, tra cui la consegna del “Premio Capo Circeo”, svoltasi a Roma e onorata da von Donnersmarck con un discorso di ringraziamento espresso in un perfetto italiano.

ABRUZZO: ACCOLTO ODG RAZZI (IDV) PER POPOLAZIONE TERREMOTATA (NoveColonne ATG) Roma - Accolto l’ordine del giorno n. 2468 presentato da Antonio Razzi - deputato dell’Idv, eletto nella Circoscrizione estero - concernente “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2009, n.39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile”. Il suddetto ordine del giorno impegna il Governo “ad adoperarsi, per quanto di competenza, per garantire che le zone colpite dagli eventi sismici beneficino del massimo ammontare possibile di aiuti finanziari erogati dal Fondo di solidarietà dell'Unione europea di cui al Regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio dell'11 novembre 2002; a promuovere un incremento della dotazione finanziaria complessiva del fondo, al fine di incrementare, nell’ipotesi di catastrofi naturali, l’intervento dell’Unione europea a favore delle zone colpite, in coerenza con il principio di solidarietà su cui si fonda la costruzione europea”.

FEDI (PD): IMMIGRATI PARTE DELLA STORIA DELL’EMIGRAZIONE (NoveColonne ATG) Roma - “Italiani nel mondo ed immigrati in Italia sono oggi accomunati da un elemento comune, la grande storia dell’emigrazione e della mobilità delle persone nel mondo. È un errore fare distinzioni, separarli su basi stereotipiche, a proposito di italianità o amore per l’Italia, a proposito di voglia di parlare la lingua italiana e di conoscere la cultura del nostro Paese”. “Perchè fare distinzioni tra italiani all’estero ed immigrati?” Lo chiede l’onorevole Marco Fedi, Segretario III Commissione Affari Esteri e Comunitari, eletto nella Circoscrizione estero in rappresentanza degli italiani d’Australia nelle fila del Pd, commentando le recenti affermazioni del presidente della Camera Gianfranco Fini sulle “differenze tra immigrati e italiani all’estero”.“Fini - scrive Fedi in una nota - ha ragione quando chiede maggiore attenzione verso gli immigrati e soprattutto verso chi nasce in Italia e si sente legittimamente italiano. Noi diciamo che anche all’estero abbiamo tanti figli e nipoti di italiani che si sentono italiani, che amano l’Italia e che vorrebbero poterla conoscere meglio e parlarne la lingua”. Fedi sottolinea poi che, allora, “dovremmo evitare di tagliare fondi e risorse alle nostre comunità, come ha invece fatto il Governo Berlusconi!”

FARNESINAEMIGRAZIONE, MANTICA: RACCONTIAMOLA A SCUOLA (NoveColonne ATG) Roma - Le proposte del sottosegretario Mantica in merito alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia sono due: “una riguarda gli esuli italiani. Quelli della Libia e gli Istriani, Fiumani e Dalmati. Sono decenni che queste tristi e gravi vicende vanno avanti senza mai concludersi. Ormai è ora di concluderle, ma con la soddisfazione di tutti, primi fra tutti coloro che hanno sofferto in modo indicibile per avere soltanto la colpa di essere italiani: per loro proponiamo un equo e soddisfacente indennizzo, non solo morale, che metta la parola fine a una delle più tragiche ingiustizie che siano mai state fatte a dei nostri compatrioti”. L’altra proposta parte da una considerazione: “ad oggi, l’emigrazione italiana nel mondo è una storia quasi del tutto sconosciuta. Eppure ha costruito anche il nostro Paese: quante famiglie per decenni, in un secolo, hanno vissuto delle rimesse dei loro familiari emigranti? E quanto paesi e borghi sono stati abbandonati, anche totalmente, dai loro abitanti che andavano a cercare fortuna altrove? E nelle nazioni dove siamo andati, e penso a Stati Uniti, Svizzera, Germania, America Latina, Australia e chi più ne ha più ne metta, ci siamo sempre fatti onore lavorando duramente e contribuendo quindi a produrre ricchezza di quelle nazioni. Ma sui libri di storia se ne parla poco, è un altro di quei buchi neri della storia che da qualche tempo stiamo cominciando a riempire”. Parla così, il sottosegretario agli Esteri con

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delega agli italiani nel mondo, in una intervista rilasciata al Secolo D’Italia. L’idea è quella di realizzare due libri: sull’emigrazione e sull’Unità d’Italia, e per ottenerli ho pensato a un concorso. Sì, a un concorso per autore riservato alle scuole italiane sul tema della storia e del significato dell’Unità d’Italia oggi, che preveda per il testo vincitore la stampa da parte dello Stato e l’obbligo dell’adozione in scuole medie o superiori, lo vedremo in un secondo momento, in modo che sia distribuito nel 2011”. L’altro concorso invece sarà riservato alle scuole italiane nel mondo, e dovrà trattare il tema, interessante quanto sconosciuto, della epica vicenda dell’Italia nel mondo: di tutto quello che gli italiani hanno fatto e realizzato, di come si siano integrati con le popolazioni, di quale accoglienza abbiano ricevuto, e purtroppo anche delle grandi tragedie e discriminazioni delle quali sono stati vittime e che ogni anno il nostro governo ricorda con gratitudine e affetto. Ho chiesto pertanto che nell’ambito delle cerimonie per i 150 anni dell’Unità d’Italia si reperiscano le risorse anche per queste iniziative”.

ITALIA-SERBIA: A NOVEMBRE PRIMO SUMMIT TRA GOVERNI (NoveColonne ATG) Roma - "Si svolgerà il 13 novembre in Italia il primo summit intergovernativo tra Italia e Serbia". Lo ha annunciato alla Farnesina il ministro Franco Frattini al termine di un incontro con il collega serbo, Vuk Jeremic. Un summit "estremamente importante", l'ha definito Frattini, al quale parteciperanno il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, assieme al presidente serbo, Boris Tadic, e a diversi ministri, tra i quali quelli degli Esteri, Interno, Energia, Ambiente, Industria. In agenda "tanti temi bilaterali ed europei". Il ministro degli Esteri serbo Jeremic, ha sottolineato che "é la prima volta che la Serbia partecipa ad un vertice del genere con un Paese dell'Ue", e ha spiegato che il summit "avrà come risultato un accordo di partnership globale". Nel corso dell'incontro si è parlato, tra l'altro, di temi economici e di quelli legati alla stabilizzazione regionale, primi fra tutti Bosnia e Kosovo. Frattini ha affermato di "non escludere" una prossima visita a Sarajevo e Pristina. Frattini inoltre ha annunciato che entro la fine dell’anno si potrebbe arrivare alla liberalizzazione dei visti per i cittadini serbi precisando che l'Italia sta "lavorando molto duramente per favorire e contribuire alla liberalizzazione". Il ministro Frattini e’ anche intervenutosulla questione dell'adesione di Belgrado all'Unione Europea. "Personalmente - ha sottolineato - auspico con forza che la Serbia presenti prima della fine dell'anno la sua candidatura per diventare stato membro". In quel caso, ha precisato il ministro, "l'Italia sarà fortissimo sostenitore delle speranze serbe".

FARNESINA: FRATINI NUOVO AMBASCIATORE IN GHANA(NoveColonne ATG) Roma - Il consiglio dei ministri ha deliberato la nomina di Luca Fratini ad Ambasciatore ad Accra, in Ghana, accreditato anche a Lomé, Togo. Nato a Roma nel 1969, il 18 marzo 1991 si laurea in economia e commercio all’Università Luiss Guido Carli di Roma ed entra in carriera diplomatica nel 1992. Tra gli incarichi ricoperti nel corso della sua carriera, dopo un periodo presso la Direzione Generale Affari Politici, dal 1995 è a capo del Vice consolato di Locarno e dal 1999 Primo Segretario Commerciale ad Harare. Rientrato a Roma dal 2002 è alla Direzione Generale Paesi per il Mediterraneo e Medio Oriente. Nel 2004 è insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica. Dal 2004 è Consigliere e successivamente Primo Consigliere a Rabat e dal 2008 è Primo Consigliere a Parigi.

G8 DONNE, FRATTINI: ITALIA IMPEGNATA SU PIÙ FRONTI (NoveColonne ATG) Roma - Le sue considerazioni sono il miglior modo per iniziare queste due giornate di lavori su un tema che ci tocca da vicino, per la sua importanza ai fini dello sviluppo e della pace”. Risponde così il ministro degli Esteri Franco Frattini alle parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Roma ai lavori della Conferenza Internazionale G8 sulla violenza contro le donne. “Desidero inoltre ringraziare il ministro per le Pari opportunità, l' onorevole Carfagna, per avere voluto questa Conferenza che ha riunito presso il ministero degli Esteri tante personalità internazionali che, con la loro presenza e il loro contributo ai lavori,

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renderanno possibile la riuscita di questo incontro”. “Si tratta - ha proseguito Frattini - di un’innovazione, perché nella cornice del G8 vengono in genere affrontate questioni diverse da quelle tipicamente di diritti umani. Tuttavia, esiste uno stretto legame tra il godimento dei diritti umani e lo sviluppo; ed è anche per questo motivo che per il governo italiano i diritti umani rimangono una priorità assoluta della sua politica estera”. “Il contributo dei paesi del G8, che all’Aquila si sono impegnati in difesa della salute e della sicurezza alimentare, dovrebbe infatti essere quello di ricordare che - senza azioni specifiche per i diritti umani e in particolare per la lotta alla violenza contro le donne - quei finanziamenti globali rischiano di non raggiungere il loro obiettivo”. “L’Italia - ha detto il ministro - è in questo impegnata su più fronti: sul piano multilaterale sta per terminare il nostro mandato in seno al Consiglio Diritti Umani ma ci siamo già candidati per il 2011, proprio per non fare mancare il nostro contributo e il nostro impegno a livello internazionale. Ci avviciniamo alla 64ma Assemblea Generale convinti che essa costituisca un'occasione per continuare a far valere, insieme ai nostri partners europei, principi e valori per noi essenziali quali naturalmente il rispetto dei diritti delle donne, ma anche la libertà religiosa o la lotta alla pena di morte, solo per citarne alcuni”

ACCORDO CON UNICREDIT PER DIPLOMAZIA ECONOMICA(NoveColonne ATG) Roma - "Confermare una collaborazione strutturata e operativa tra le nostre ambasciate e il gruppo Unicredit". E' questo il senso, secondo il ministro Franco Frattini, delle lettere di intenti firmate questa mattina alla Farnesina tra il capo della diplomazia italiana e l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Si tratta, ha spiegato Frattini di un "modo concreto di interazione tra pubblico e privato nell'interesse del sistema paese". Un'operazione che, nelle parole del titolare della Farnesina mira a rafforzare la presenza di una "diplomazia economica" accanto alla "tradizionale diplomazia politica". Una collaborazione rafforzata, quella tra Unicredit e ministero degli Esteri, che contribuirà al sostegno degli interessi economici dell'Italia all'estero e alla promozione dell'immagine e della cultura italiana. La presenza di Unicredit, ha aggiunto Frattini, è "concentrata in aree del mondo prioritarie per la politica estera italiana come Balcani, Turchia, Federazione Russa e Mediterraneo". Nell'ambito di questa "collaborazione rafforzata" - che ora viene potenziata ma che è già attiva da alcuni anni - sono previsti, ha sottolineato Frattini "progetti anche ambiziosi che vogliamo varare insieme". Unicredit rafforzerà l'offerta di agevolazioni e servizi di assistenza e orientamento per le imprese italiane all'estero e per i soggetti privati e di supporto a progetti imprenditoriali, e potrà contribuire a servizi di assistenza all'estero quando non siano presenti in loco uffici diplomatici e consolari. Tante le iniziative che verranno messe in cantiere nell'ambito del nuovo rapporto definito oggi con lo scambio delle lettere di intenti, anche attraverso il partenariato con gli Istituti italiani di cultura, borse di studio e stage per studenti esteri in Italia e iniziative congiunte di aiuto allo sviluppo. La collaborazione operativa tra Farnesina e Unicredit, ha concluso Frattini è "uno dei tasselli di una moderna diplomazia".

MOSTRE: DINASTIE CINESI E IMPERO ROMANO A CONFRONTO (NoveColonne ATG) Roma - L’aquila e il dragone: per la prima volta insieme in assoluto: una mostra darà l'opportunità di mettere a confronto due dei più importanti imperi della storia, l'Impero Romano e le Dinastie cinesi Qin e Han nel periodo che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C. Il progetto si sviluppa attraverso quattro sedi: Pechino (luglio-ottobre 2009 presso il World Art Museum), Luoyang (novembre 2009 – febbraio 2010), Milano (15 aprile-fine agosto 2010) e Roma (settembre 2010-gennaio 2011). L'obiettivo della mostra è, attraverso l’accostamento di 300 capolavori dei due Imperi, di confrontare le rispettive strutture sociali, politiche ed economiche e di evidenziare il loro contributo all'umanità e le eredità di entrambi sulle nostre civiltà. Seguendo un ideale percorso storico-artistico realizzato per tappe tematiche, l'esposizione presenterà l'evoluzione della civiltà cinese in un periodo di grande complessità e splendore, in cui si plasmò e consolidò il primo grande impero e la capillare struttura amministrativa che ha avuto continuità per oltre ventuno secoli.

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Contemporaneamente, agli antipodi dell'Eurasia, Roma, nella sua epoca imperiale, rappresentava in assoluto la potenza dominante a livello politico, economico e militare nel mondo civilizzato occidentale, divenendo epicentro, altresì, della produzione artistica e culturale. Unica nel suo genere, la mostra vede la partecipazione delle più importanti sedi museali di Cina e Italia con oltre 50 gallerie coinvolte. Il progetto è il risultato della cooperazione pluriennale tra le più alte Istituzioni italiane e cinesi, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana e lo State Administration for Cultural Heritage della Repubblica Popolare Cinese. .