Esperienza Organo ufficiale dell’Anla, Associazione ... · Italia per bene - Il fangoterapista...

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Mensile di attualità, cultura e informazione n. 2/2013 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Contiene IP Tassa pagata Esperienza Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda UNA LAUREA SERVE ANCORA? Nel supplemento allegato a questo numero le notizie sulle attività dei Gruppi Anla

Transcript of Esperienza Organo ufficiale dell’Anla, Associazione ... · Italia per bene - Il fangoterapista...

Mensile di attualità, cultura e informazione n. 2/2013 Anno 63° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,50 - Contiene IP Tassa pagata

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UNA LAUREA SERVE ANCORA?

Nel supplementoallegato a questonumero le notizie

sulle attività dei Gruppi Anla

Cop 1-13:COP 2-05 04/02/13 11:47 Pagina 1

Tessera Anla 2013ASSOCIAZIONE NAZIONALE SENIORES D’AZIENDA

ANLA

LA TESSERA TI DA’ DIRITTO:• All’abbonamento a Esperienza• Alle agevolazioni per:

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e Comitati Provinciali) e partecipare alle manifestazioni ed alle iniziative

sociali dell’Associazione

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pubb. tessera:COP 2-05 05/02/13 12:28 Pagina II

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OPINIONIEditoriale - Rifondare la politica .................................................................................... 5Il ruolo dell’anziano nella società ................................................................................. 6Visti da fuori - Al Qaeda nel Mali e l’intervento francese .............................................. 7Vizi e virtù - Una realtà da alieni .................................................................................. 8

AFFARI SOCIALIDai lettori................................................................................................................. 9-11Il fatto • Troppi piloti dormono ai comandi - Non dite… ma dite…- Quanti colori nel ColosseoPrevidenza - La ricongiunzione agevolata o gratuita ................................................... 12Legale - Assestamenti alla riforma del lavoro ............................................................... 13Fisco - La nuova legge di stabilità 2013 .................................................................. 14-15Sanità - Servizio sanitario destabilizzato ..................................................................... 15Economia - Il caso Mps e i dubbi europei ................................................................... 16

STORIEIl personaggio - Stalin ................................................................................................. 17

MADE IN ITALYItalia per bene - Il fangoterapista professione non facile .............................................. 20Dall’industria all’artigianato - Lo shopping via Internet .............................................. 21

INSERTO - Una laurea serve ancora? ................................................................. I-VII

ATTUALITÀCultura .................................................................................................................. 36-37Le grandi mostre, Il libro consigliato, Il film del meseSport - A luglio il Papa, poi Calcio e Olimpiadi ..................................................... 38-39«È stata tutta una bugia» .............................................................................................. 39

ESPERIENZA FAMIGLIAAlmanacco Barbanera ................................................................................................ 40Medicina - L’arterite temporale di Horton .................................................................... 41Computer - Cosa cerca l’Italia? I telefilm – Il galateo dell’amoresul Web - Hastag parola dell’anno in Europa ............................................................... 42Posta condominiale - L’amministratore riformato ......................................................... 43Francobolli - Questi i dentelli dedicati a D’Annunzio… .............................................. 44Monete - Verdi e Wagner nel 2013 ............................................................................. 45Civiltà della tavola - Complice la crisi ritorna la “schiscetta” ...................................... 46Cuciniere - Ricette per un anno, di mamma Giovanna ................................................ 47Collezionismo - I manifesti di Galandara .................................................................... 48Animali - Uccelli del paradiso con ben 39 specie ....................................................... 49Motori - 500.000 Lexus Hybrid ................................................................................... 49Oroscopo .................................................................................................................... 50

DIRETTORE RESPONSABILEFranco PanzoliniCONSULENTE EDITORIALE Raffaello UboldiSERVIZI Martine O. Belhadi, Paola Giovetti,Elena Grazini (Italia per bene), Ettore Nuara(Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi,Nora Villa (Made in Italy).AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza),Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Legale),Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi(Economia).OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), IgorUboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi evirtù).RUBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), CarloPieracci (Scienza), Raffaele C. Costa(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna(Cucina), Terenzio Grazini (PostaCondominiale), Iolanda Proietti (Civiltà dellaTavola), Ida Spada (Collezionismo), Clemy(Ambiente e scoperte), Giuliana Valci(Oroscopo).HANNO COLLABORATO Maria RosariaAnsalone, Fabio Capani, Dedy FerrariClerici, Giulio Conter, Maria Luisa Urbano.GRAFICA Annalisa GattiIMPAGINAZIONE Roberta GrecoSEGRETERIA DI REDAZIONE Elena BucciniEDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia Monte delle Gioie, 13 - 00199 RomaTel. 06/86321128 r.a.Fax 06/86322076e-mail: [email protected]À DIRETTAFOTOLITO La Prestampa s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA19/5/1977 n. 16824RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio GraziniABBONAMENTI - Annuo euro 25,00 (esteroeuro 35,00 ). Una copia euro 2,50 (esteroeuro 3,50). I versamenti vanno effettuati amezzo di c/c postale n. 77884005 intestatoa: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 - 00199Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art.74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 esuccessive modificazioni.Tiratura media copie 100.000Finito di stampare il 07-01-2013

Federazione Italiana Editori Giornali

A.N.L.A.Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione SocialeCodice Fiscale: 80031930581PRESIDENTE NAZIONALE Antonio ZappiCOMITATO ESECUTIVO Vincenzo D’Angelo,Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, GinoToffoli, Alberto Urbinati, Terenzio Grazini,Lotario Paladini, Franco Panzolini.

UOMINI E AZIENDEMANIFATTURA SIGAROTOSCANO (MST) 31-34

GIOIELLI D’ITALIAARQUÀ PETRARCA E TERMEDEI COLLI EUGANEI 18-19

SOMMARIO

CULTURA 35-36BRUEGUEL: MERAVIGLIE

DELL’ARTE FIAMMINGA

Sommariogiusto vers 8:Layout 1 06/02/13 09:16 Pagina 3

Ubicato nel viale centrale di una tra le più antiche località termali, Abano Terme, l’Ho-tel Terme Principe, familiare e raffinato accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera di

grande tradizione alberghiera, ren-dendolo il posto ideale per coniugareperfettamente salute e benessere. Ilcentro termale è situato all’interno del-l’hotel dotato di una propria sorgentetermale a 87°. Si praticano cure ter-mali primarie convenzionate Asl comefangoterapia, inalazioni ed areosolper aumentare l’efficacia della cura sipossono effettuare massaggi terapeu-tici e decontratturanti

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ALTA STAGIONE: dal 01.09.2013 al 19.10.2013 – dal 22.12.2013 al 06.01.2014 € 66,00Supplemento singola al giorno € 7,00

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RIFONDARE LA POLITICA

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di Franco Panzolini

Il linguaggio del “salire in politica”, usato dalsen. Monti nella conferenza stampa post-dimissioni del Governo nel corso della quale hapreannunciato a sorpresa il suo coinvolgimento

nell’imminente campagna elettorale, è - comeesattamente rilevato dal quotidiano della SantaSede, L’Osservatore Romano: “l’espressione in sintesidi un appello a recuperare il senso più alto e piùnobile della politica che è pur sempre, ancheetimologicamente, cura del bene comune”.Purtroppo la nostra politica non si trova “in alto”,come ampiamente verificato in questo ultimo mezzosecolo, e quindi, se il sen. Monti avesse fatto il“salto”, non si sarebbe nemmeno candidato perchéla politica non l’avrebbe affatto trovata lassù; tant’èche, alla prova dei fatti, anche lui è “sceso incampo”, ha fatto presto ad adeguarsi e hapartecipato alla campagna elettorale utilizzando glistessi mezzi propagandistici di tutti gli altri uominipolitici.La competizione tra i partiti è necessaria per dare aicittadini la libera facoltà di scegliere tra programmialternativi, è vero, ma la dinamica politica freneticaancora una volta ha indotto le parti in lizza ad unaguerriglia mediatica, globale, di tutti contro tutti, benoltre la contrapposizione tra due poli, finalizzata allaconquista del consenso dell’elettore e allo scopo diraggiungere il potere, non preoccupandosi deicontenuti e della realizzabilità delle promesse, macon sguardo miope e orientato a battere ilconcorrente, l’avversario. I punti più importanti oqualificanti dei programmi vantati sono tutti uguali oassimilabili: meno tasse (soprattutto riduzione oabolizione dell’Imu), lotta all’evasione fiscale, piùoccupazione (specie giovanile), meno debitopubblico, taglio dei costi della politica, pareggio delbilancio pubblico, proseguimento delle riformenecessarie al benessere del Paese. Nessuno deicontendenti ha però affrontato il tema del dopoelezioni, considerato che sembra certa da parte dellaCommissione europea, dell’Ocse e di investitori esterila pretesa dal nuovo Governo del varo di unamanovra correttiva dei conti pubblici, che sarebbeinvece da scongiurare in quanto potrebbedepotenziare se non annullare le ricette economicheconfezionate dai partiti per ottenere voti.

Alla contesaelettorale icittadini hannoassistito inerti,quasi indifferenti, come spettatori di una partita dicalcio tra squadre di altre tifoserie; nemmeno iproblemi delle liste e delle candidature li hannocoinvolti, visto che queste pessime regole dellalegge elettorale (appunto detta porcellum) nonconsentono all’elettore di interferire con la propriapreferenza nelle scelte dei nomi fatte dai partiti; nonsi può disconoscere comunque che ci sia stato unrinnovamento con l’esclusione di noti“impresentabili” e l’inclusione di volti nuovi e puliti.Non c’è alternativa: sono questi i politici cheabbiamo, non quelli che vorremmo, dobbiamo farciforza, scegliamo il partito che riteniamo piùaffidabile e non disertiamo le urne. Ricordiamocicon orgoglio di essere cittadini italiani e cheabbiamo una delle migliori Costituzioni del mondo,da emendare sì, ma senza modificarne i principi, laquale all’art. 48 dichiara: “Il voto è personale eduguale, libero e segreto. Il suo esercizio è doverecivico.”Assumiamoci dunque l’onere di scongiurare che,stante la tecnica della vigente legge elettorale,basata sulla competizione tra due coalizioni quandoinvece ce ne sono tre o quattro, si debba tornare avotare in questo stesso anno, ciò che sarebbe unpasso indietro della democrazia.Ai politici di oggi e di domani rammentiamo che gliitaliani attendono un serio rinnovamento neirapporti interpartitici, che porti ad una chiararifondazione della politica, atta ad arrestare ildeclino morale già da tempo iniziatonell’amministrazione degli affari pubblici e che èmolto più pesante del nostro debito e più gravedella crisi economica.L’auspicio è che, una volta chiusa questa faseelettorale e assegnato a ciascuno il ruolo stabilitodal voto popolare, la politica sia finalmente capacedi dar vita ad un processo condiviso per il benecomune, analogo a quello che ispirò la Costituzionerepubblicana, effetto e conseguenza di una ritrovataconcordia che riuscì a trasformare le macerie dellasocietà politica in un nuovo Patto istituzionale.

OPINIONI

EDITORIALEServe ancora una laurea (soprattuttoper trovare un lavoro)? A una temati-ca di grande attualità è dedicato l’in-serto centrale di questo numero diEsperienza (fra l’altro con gli inter-venti dei rettori dell’Università di Bo-logna e dell’Università telematica“Leonardo da Vinci”, che ringrazia-mo per la loro presenza). Da qui anchela copertina della nostra rivista. Alcu-ni giovani diretti verso un futuro checi auguriamo sia per loro più denso disoddisfazioni del presente – non facile– che stiamo vivendo

EDITORIALE 5:Layout 1 04/02/13 10:59 Pagina 5

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In occasione della Conferenza di chiusura dell’UE tenutasi il 10 dicembre 2012 a Nicosia (Cipro) il Commissa-rio europeo per l’Occupazione e gli Affari Sociali, László Andor, ha espresso il suo parere personale sull’Annoeuropeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni tenutosi nel 2012.«L’Anno è riuscito a cambiare la nostra percezione degli anziani e del loro contributo all’economia e alla socie-

tà. Laddove prima consideravamo l’aumento del numero di anziani come un problema, oggi possiamo considerarlicome parte della soluzione. L’Anno europeo ha cambiato il modo in cui la gente parla dell’invecchiamento e ha di-vulgato il concetto dell’invecchiamento attivo in molti Paesi. Ha sollecitato un’ampia gamma di parti interessate e diindividui, anziani e giovani, ad agire. Ha fatto nascere migliaia di nuove iniziative ed eventi a livello europeo, na-zionale, regionale e locale. Ha potenziato la genuina solidarietà tra le generazioni».In Italia, l’Anno europeo ha risvegliato e mobilitato le autorità pubbliche, le regioni e le città, nonché le organizza-zioni di cittadini anziani e giovani. Dal Sud al Nord sono state lanciate centinaia di iniziative e organizzati numero-si eventi. L’Anla non è stata da meno nel sensibilizzare i propri soci, nell’organizzare e partecipare alle iniziative lo-cali e nazionali.Per il futuro sarà importante proseguire nel realizzare gli obiettivi raggiunti dall’Anno Europeo 2012 e continuare apromuovere gli sforzi per un invecchiamento attivo.L’approvazione e la pubblicazione, il 6 dicembre 2012, dai Ministri per gli Affari Esteri dell’UE dei Principi Guidaper l’Invecchiamento attivo e la Solidarietà tra le Generazioni, saranno di notevole utilità per superare le sfide chevolta per volta si presenteranno.Altra decisione importante scaturita dalla conferenza di Nicosia è L’Indice dell’Invecchiamento Attivo (AAI), messoa punto in un progetto congiunto tra la Commissione Europea, la Commissione Economica delle Nazioni Unite perl’Europa (UNECE) e il Centro Europeo per il Benessere Sociale e per la Ricerca. L’Indice si propone come uno stru-mento volto, da una parte, a monitorare lo stato reale, Paese per Paese, dei progressi verso un invecchiamento atti-vo, dall’altra, di conseguenza, per identificare politiche che vadano nella direzione di un sempre maggiore coinvol-gimento dell’anziano nella sfera pubblica del proprio Paese.Con tale Indice è stata stilata nel 2012, fra le Nazioni dell’Unione, una prima classifica, con ai primi posti la Svezia,la Finlandia e la Danimarca, seguite dai Paesi Bassi, dall’Irlanda e dal Regno Unito.

IL RUOLO DELL’ANZIANO NELLA SOCIETÀ

Saper invecchiare è il capolavoro della saggezzaAttratto dalle pagine riservate di Esperienza per informare, comunicare, partecipare, Luciano Banchelli - “Un ca-so vero di invecchiamento attivo” - un simpatico socio Anla e un attento lettore di Esperienza, presenta in pocherighe la sua storia di pensionato: “Otto anni all’università popolare di Ivrea”.«Un intrattenimento di storia, cultura e qualche viaggio. Per riportare sulla carta i miei ricordi, afferrai la pennasenza averla mai usata. Dopo due anni ho terminato “Bucce di Patate”. Come la ciliegia, che la prima attrae laseconda, ho raggiunto la quota di 15 libri, storie paesane, vita lavorativa all’Olivetti. Invitato da Radio e Tv localie nazionali, questo invecchiamento da venti anni mi fa trascorrere piacevolmente i giorni, i mesi, e gli anni chesono volati, per trovarmene inaspettatamente quasi novantadue».Complimenti Luciano e auguri di continuare il suo invecchiamento di scrittore e di creatore di Museo.Spiacenti di non poter pubblicare la foto della originale e bella casa, riportiamo il suo indirizzo: 10016 MontaltoDora – Via Aosta, 19 – 0125-651275.Per saperne di più consigliamo di visitare il suo sito web: www.LucianoBanchelli.com

QUALCHE GIUDIZIO ANCORASULL’ANNO DELL’INVECCHIAMENTO ATTIVO

Numerose le domande e le richieste di informazioni provenienti da soci, familiari e lettori di Esperienza sul “Concorso Nazionale poesia e prosa Anla 2013”

Le opere dovranno essere inoltrate alla Presidenza nazionale Anla - entro e non oltre il 31 maggio 2013 I vincitori (primi tre classificati per ogni sezione) saranno avvertiti almeno un mese prima

della premiazione che si svolgerà a Bergamo in ottobre

a cura di Lotario Paladini

Incontro pag. 6:Layout 1 04/02/13 11:07 Pagina 6

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VISTI DA FUORI

OPINIONI

L’intervento francese in Mali, e coifrancesi le truppe di vari e diversi Paesidell’Africa occidentale era inevitabile.Il problema adesso concerne l’insieme

del Sahara, un immenso vuoto sabbioso che AlQaeda ha cercato di trasformare in un suo feudoprivilegiato muovendosi per interposta persona: ituareg, gli arabi del Sahel, e Aqmi, cioè a dire AlQaeda del Maghreb islamico. I problemi sono varie complessi, e così le forze che fronteggiano ilgoverno dei Mali. Ci sono i tuareg, berberi di etnia,che da tempo sognano di avere nel Sahara unproprio Stato, al limite una zona tampone con largaautonomia; gli arabi del Sahel, già al servizio diGheddafi, che si sono rifugiati nel nord del Malicon armi e bagagli dopo la morte del dittatorelibico; e naturalmente Al Qaeda che agisce comeuna fazione indipendente, ma non menodeterminata a portare scompiglio control’Occidente (si vede quale esempio l’attacco al sitopetrolifero di In Amenas, purtroppo risoltosi con un

massacro di ostaggi).Sullo sfondo il Sahara, ricco di petrolio, e didifficile accesso per tutti, fuorché per i tuareg, dovefra dune di sabbia e speroni di roccia si puònascondere di tutto, specialmente dei gruppiarmati. Al nord l’Algeria, che ne occupa una buonaparte, lasciando il sud al Mali, già colonia francese,indipendente dal 1960, e come spesso succedenell’Africa del presente un esercito che sipreoccupa di controllare il potere politico più chedi agire contro i nemici interni ed esterni. In talmodo gli integralisti hanno preso piede nel norddel Mali, con tutti gli elementi di rischio che ilfenomeno presenta per l’insieme dell’Africa, e diconseguenza per la presenza occidentale in questoContinente. Un intervento – ripetiamo - erainevitabile, il problema è di vedere quanto dovràdurare. Il terreno, la determinazione dellacomponente terroristica fanno temere che non saràuna impresa di breve durata.

I.Ub.

AL QAEDA NEL MALIE L’INTERVENTO FRANCESE

Visti da fuori 7:Layout 1 04/02/13 11:21 Pagina 7

Tutto si è ormai detto e scritto sull’assegno dimantenimento che Silvio Berlusconi dovràversare all’ex-moglie Veronica: 100 milaeuro al giorno. Ne faccio un breve cenno

soltanto per entrare nel tema di una delle tantissimerealtà che sfuggono alla capacità di comprensione edi coinvolgimento della gente comune. La prima èquella delle cifre che stampa e televisione sparanoogni giorno per aggiornarci sui costi della politica, ildebito pubblico, le ruberie, gli sperperi e l’evasionefiscale.Io mi ritengo fortunata perché ho raggiunto unapensione dignitosa e continuo il mio lavoro: eppurein oltre quarant’anni di attività non sono riuscita amettere da parte neppure un decimo di quanto unpolitico corrotto può intascare di tangente per laconcessione di un appalto.Rapportare quello che guadagno a quanto emergedal verminaio degli scandali è l’unico calcolo cheriesco a fare: ma da qualche tempo l’entità dellecifre sperperate e rubate è tale da rendere il calcolodifficilissimo. Si tratta di cifre astronomiche, unacontabilità di malaffare e malgoverni che sembraappartenere a un mondo alieno. Si confondono imilioni con i miliardi e, se si prova a fare unriferimento alla vecchia lira, vengono le vertigini.Capita persino ai cosiddetti esperti di fare qualchesomma sbagliata per difetto o per eccesso e doversi,

subito, correggere.La campagna elettorale, che mentre scrivo è in pienoe acceso svolgimento, anziché aiutarcinell’orientamento accresce l’inquietante sensazionedi ritrovarci in un mondo alieno. In questo habitatgiganteggia un minaccioso baratro: ne siamo usciti?Lo stiamo ancora discendendo? È uno strumentalespauracchio, simile all’orco delle favole che ciraccontavano da bambini, come qualcuno sostiene?Il rigore dell’ultimo anno ci ha preservato da unacatastrofe planetaria o ha disintegrato l’economia ele famiglie del nostro Paese?Sopraffatti da scaricabarile, promesse, monitiricattatori e rassicurazioni, vanamente ci appelliamoal senso critico per farci un’opinione. Anche dallepiazze dei comizi e dalle tv dei dibattiti emergonologiche aliene e analisi contraddittorie. E così,sempre più confusi e sperduti, ci aggrappiamo allescelte di pancia e all’istinto di sopravvivenza. È undiscorso semplicistico che credo rispecchi però undiffuso disagio. Siamo stati davvero traghettati in unmondo in cui si fatica a scorgere la decenza morale,il rispetto, un umano senso della vergogna e delpudore. Lo sbigottimento è tale che non riusciamopiù nemmeno a indignarci. La sola speranza disalvezza sta nel ricercare e disseppellire questivalori. Il grande pericolo da evitare è l’assuefarci alnuovo mondo diventando simili agli alieni.

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VIZI E VIRTU’di Maria Venturi

OPINIONI

UNA REALTÀ DA ALIENI

Vizi e Virtù 8:Layout 1 04/02/13 11:21 Pagina 8

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w CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÁ ANTICOSTITUZIONALE?

• Dopo aver consultato ap-positi studi legali circa la le-gittimità anche costituzio-nale del prelievo ai dirigen-ti, chiamato patriotticamen-te “Contributo di solidarie-tà” e avuta la certezza dellasussistenza di elementi for-temente discutibili, laGiunta della Federmanagerha approvato l’iniziativa diadire apposito ricorso av-verso l’illegittimità e parzia-lità della suddetta imposi-zione fiscale.Poiché la procedura è inpieno svolgimento, averecontemporaneamente ecompletamente il sostegnodi un serio e prestigioso or-gano di stampa quale Espe-rienza potrebbe essere digrande aiuto per una positi-va soluzione della vertenza.

Tullio CiacciRoma

• Avendo ricevuto dalla se-de Inps di Livorno, qualepensionato di anzianità exInpdai, la comunicazionerelativa all’addebito delcontributo di solidarietà acarico del mio trattamentopensionistico ed avendoletto nell’ultimo numero di“Esperienza” del vostrosuggerimento in materia homesso in evidenza nell’alle-gata raccomandata indiriz-zata alla sede Inps di Livor-no, alcuni aspetti secondome discutibili e la richiestadi chiarimenti secondo levostre indicazioni di cui so-pra.

Mario MancaCastiglioncello (Li)

Con l’inclusione dei dirigen-

ti in servizio e dei pensiona-ti ex assicurati nel fondodell’Inpdai, l’Inps ha porta-to a termine le operazioni diaddebito del contributo disolidarietà, previsto dall’art.24 della legge n. 214/2011“Salva Italia”, del quale ab-biamo più volte riferito inquesta rivista. Sulla legitti-mità costituzionale di taleprelievo, da più parti, ancheda nostri soci, sono stateespresse forti perplessità.Ora ci viene segnalato chela Federmanager ha pro-grammato, oltre all’invito aipropri aderenti di diffidarel’Inps (al pari di quanto sug-gerito da Esperienza in que-sta rubrica del n. 11-12/2012, pagg. 12-14), dipresentare un ricorso pereccepire la incostituzionali-

tà del contributo. L’Anlaconcorda con il ravvisa-mento di elementi di inco-stituzionalità nella normati-va di imposizione, in parti-colare il mancato rispettodell’art. 53 della Costituzio-ne (sulla progressività del si-stema tributario, posto cheinnegabilmente si tratta diuna tassa e non di un con-tributo) ed è perfettamented’accordo con le contesta-zioni mosse dalla Feder-maestri, la quale non ha bi-sogno di suggerimenti, po-sto che dispone di un validoe preparato ufficio legale.Pertanto la nostra Associa-zione si ritiene in dovere digarantire ai propri soci inte-ressati (oltre che ex Inpdai,telefonici, elettrici, ecc.)una costante informazione

sugli sviluppi dell’iniziativa;non nascondendo tuttaviale difficoltà di conseguire ri-sultati positivi e l’onere deitempi lunghi dei procedi-menti giudiziali.

w MEDIAZIONE ANCORAVALIDA

Dopo la sentenza dellaCorte costituzionale che neha dichiarato l’illegittimità,ha ancora un valore tentareuna conciliazione per evi-tare una causa? Chi è chia-mato in causa può rifiutareil tentativo di conciliazione,allora a che serve seguire laprocedura (nomina del me-diatore, ad esempio, concosti aggiuntivi)?

Gilberto ReginaPesaro

AFFARI SOCIALI

DAI LETTORI

TROPPI PILOTI DORMONO AI COMANDISui cieli europei un pilota su tre si è addormentato almeno una volta ai coman-di e quattro capitani tedeschi su cinque rivelano di aver compiuto errori pertroppa stanchezza.Il domenicale tedesco “Bild am Sonntag” ha rivelato i risultati di uno studio

compiuto dalla “European Cockpit Association” (Eca), l’associazione europea dei piloti, che hainterrogato 6 mila comandanti d’aereo del Vecchio Continente. Ne è risultato un quadro allar-mante, con il 92 per cento dei piloti tedeschi che affermano di aver guidato un aereo anche seerano troppo stanchi per farlo.Nel maggio scorso un velivolo era stato costretto ad atterrare in emergenza a Monaco di Baviera,poiché entrambi i piloti erano stremati dalla fatica. Un pilota tedesco racconta l’esperienza vissutain prima persona tre anni fa durante un atterraggio nella capitale bavarese. «Stavo atterrando con

un Airbus A319 provenientedalla Spagna e per me era ilquarto volo della giornata con15 ore di servizio alle spalle»,confessa il comandante. «Ave-vo 156 persone a bordo ed al-l’improvviso ebbi uno spaven-to», aggiunge, «quando il miocopilota mi chiese, chiaramen-te non per la prima volta, diaprire in fase di atterraggiol’ipersostentatore (flap). Ave-vo perso l’orientamento e miero addormentato per un atti-mo».

R.T.jr

IL FATTO

segue a pag.10

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La Corte costituzionale nonha soppresso il decreto legi-slativo n. 28 del 2010, maha solo dichiarato non ob-bligatorio il tentativo comecondizione di procedibilità,in quanto non coerente conla normativa dell’Unioneeuropea. La procedura dellamediazione è rimasta inal-terata e viene ancora osser-vata, ma solo facoltativa-mente, ad eccezione di al-cuni casi di licenziamento;la differenza è che, prima,chi rifiutava la mediazionepoteva essere condannato,ora non più (salvo che l’in-vito venga dal giudice).

w MULTE ANCORA RINCARATE

Fra tutte le crescite ottenutedall’Italia (ovviamente, diprezzi e tasse), ci si è messoanche il rincaro delle multestradali. A parte che si pote-va evitare, almeno per que-st’anno di crisi permanente.Tuttavia, potreste pubblica-re sulla rivista l’elenco dellenuove sanzioni?

Rino PalombiniPerugia

L’importo delle multe è au-mentato in via automatica,per la previsione della leggedell’adeguamento biennaleall’inflazione; è aumentatoanche il costo delle notifi-che in seguito all’incremen-to di 30 centesimi delle rac-comandate. Soprattutto, aprescindere dall’adegua-mento Istat, sono intervenu-ti inasprimenti per legge inalcuni casi, come nell’ec-cesso di velocità.Per esigenze di spazio, pub-blichiamo gli importi in eu-ro dal 1° gennaio delle san-

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AFFARI SOCIALIDAI LETTORI

UN ERRORE FASTIDIOSONella nostra lingua scritta si va sempre più diffondendo,complici stavolta i giornali, un fastidioso errore: il ci apo-strofato davanti a vocali diverse dalla e e dalla i. Com’ènoto, la particella atona ci può essere sia pronome perso-nale sia avverbio di luogo o altro ancora. Quando è pro-nome, può essere complemento oggetto (esempio: ciguarda, cioè guarda noi), oppure complemento di termine(esempio: ci serve, ossia serve a noi); quando è avverbio,può assumere diversi signifi-cati (esempi: ci siamo – statoin luogo – ci andremo – motoa luogo – c’era una volta –nessun riferimento a un luogo;ma anche forme del discorso come “c’è Giorgio che ti vuole”, oppure pronomi dimostrativineutri come ci conto, o infine espressioni idiomatiche del tipo “ci rimasi molto male”). Eb-bene, partendo dalla trascrizione verbale (errata) della frase di un noto parlamentare, si è co-minciato a scrivere che c’azzecca per intendere che ci azzecca, dimenticando che la pronun-cia regolare di che c’azzecca è che cazzecca. Poi quest’uso contro la regola si è diffuso, edè sempre meno raro trovare scritto c’ho, c’hai, c’ha intendendo trattarsi delle espressioniorali ci ho, ci hai, ci ha; ma gli esempi sono purtroppo sempre più variegati e diffusi. Ora èvero che l’uso di tali modi di scrivere si va diffondendo, ma è altrettanto vero che tale usocostituisce un errore, e perciò va assolutamente contrastato.

E L’USO DEL PLURALEUn altro problema è quello dell’uso del plurale per le parole straniere: occorre declinarle ono? Per aiutarci a capire meglio la questione, ci serviamo di un manualetto appena pubbli-cato dal Mulino, che s’intitola Parlare l’italiano ed è stato scritto dal professor EdoardoLombardi Vallauri, che insegna linguistica all’Università di Roma Tre. Il volume serve a farcapire che “nello studio, nel lavoro e nella vita privata, parlare bene è forse il fattore più im-portante per ottenere ciò che vogliamo”. E un capitoletto è dedicato al plurale delle parolestraniere che ci troviamo a usare. «Il problema», avverte subito Lombardi Vallari, «non si po-ne per le parole di origine straniera che si sono ben inserite nel sistema fonologico dell’ita-liano» e che quindi si presentano come se fossero del tutto italiane. Per esempio la parola diorigine turca divano si declina: il divano, i divani. Il dubbio riguarda invece i prestiti la cuiforma non permette di farne un plurale italiano: su tutte, le parole che terminano per conso-nante. Per esempio, mannequin o crème caramel francesi, soviet o gulag russi, harem o yo-gurt turchi, al plurale rimangono identici. Ma anche qui si tratta di termini ormai diventatiitaliani; si chiamano “prestiti acclimatati”. «Ma naturalmente», continua Lombardi Vallari,«questa regola non vale per le parole che usiamo in un discorso italiano perché ci servono inquel momento, ma sono rimaste parole straniere, e formano il plurale secondo le regole del-la loro lingua». Per esempio, è giusto scrivere che “nell’Inghilterra medievale i commoners(singolare commoner) non avevano gli stessi diritti dei nobili”, mentre nessuno scrive ormaisports o computers. Ma esistono anche casi intermedi, quando cioè non esiste certezza chela parola straniera sia diventata un prestito. In casi del genere, “prudenza: fare a meno è piùprudente che fare troppo”, nel senso che omettere una desinenza che sarebbe opportuna èmeno goffo di aggiungerne una che sarebbe inopportuna. Esiste infine il problema quasi op-posto, delle parole straniere plurali, di cui è talvolta difficile accorgersi. Per esempio, il ter-mine spagnolo murales, che indica le pitture murali. Si sente dire, indicando una di questepitture, che bel murales, ma è un errore. Si dovrebbe dire che bel mural oppure servirsi del-l’aggettivo italiano murale, sottintendendo pittura. Caso simile, quello dei viados, che al sin-golare dovrebbe scriversi viado, come dovrebbe succedere per silos: se se ne indica uno so-lo, bisogna scrivere silo. Ma il discorso è lungo, e converrà riprenderlo.

(il Cruscante)

NON DITE...MA DITE…

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zioni più frequenti per infra-zioni stradali nella guida diautovetture:• eccesso di velocità entro10 Km/h 41 (prima, 39);• eccesso di velocità tra gli11 e i 40 Km/h 168 (159);• eccesso di velocità tra i 41e i 60 Km/h 527 (500); • eccesso di velocità oltre i60 Km/h 821 (779); • velocità pericolosa (cur-va, incroci, ecc.) 84 ( 80); • divieto di sosta 41 (39); • divieto di sosta con peri-colo o intralcio 84 (80); • mancata precedenza 162(154); • sorpasso vietato 80 (76); • sorpasso vietato con peri-colo 162 (154); • passaggio con rosso 162(154); • omessa revisione dellavettura 168 (159); • guida con cellulare senzaauricolare o vivavoce 160(152); • guida in stato di ebbrezzatra 0,51 a 0,80 g/l 527(500)• guida in stato di ebbrezzatra 0,81 e 1,50 g/l da 800 a3.200; • guida in stato di ebbrezzaoltre 1,50 g/l da 1.500 a6.000.

w IMU DA RIVEDEREAttento lettore di Esperien-za, non mi è sfuggito nelcorso degli anni le numero-se volte che avete sostenutonoi lettori su problematichedi carattere sociale, per cuiho pensato di segnalarvi ilmio caso, anche nell’otticache possa interessare moltidi noi seniores.Quanti lavoratori nel corsodella loro vita sono riuscitiad acquistare con sacrificiouna seconda casa, in previ-

sione di farla utilizzare undomani dal proprio figlio?Quali i passi da compiereper far considerare la casadata al figlio come primacasa?A Roma due coniugi (io emia moglie) non possonoavere due case entrambeconsiderate “prime”, anchese la seconda è la residenzastabile del proprio figlio.Mio figlio possiede una suacasa nello stesso Comunedi Roma, che affitta, maabita nella mia perché piùadatta alla sua famiglia.Cosa fare perché la casadove abita mio figlio possadiventare prima casa?Sono disponibile a qualsia-si soluzione e cioè: trasferi-

mento di proprietà a mio fi-glio (che però non potrebbeusufruire dei benefici riser-vati all’acquisto prima ca-sa); trasferimento di pro-prietà a mio nipote di 8 an-ni; donazione a mio figlio oa mio nipote; concedere ildiritto di abitazione; conce-dere l’usufrutto; altro da sta-bilire.

(Maurizio Arcaini)Roma

Che l’Imu vada modificataper renderla più equa, sonoormai d’accordo tutti i par-titi in questa campagnaelettorale, ma lo ha dettoanche l’Unione europea. Ilproblema segnalato dal let-tore non trova alcuna solu-

zione conveniente se vistonella vigente normativa del-l’imposta, tra l’altro più re-strittiva di quella sull’Ici nel-la definizione di “abitazioneprincipale”. Il decreto “Sal-va Italia” è stato meno pos-sibilista per evitare temutiabusi, però, dopo il primoanno “sperimentale”, sareb-be giusto rivedere l’applica-zione dell’Imu in un conte-sto di allargamento del peri-metro della famiglia, magarilasciando ai Comuni (aiquali la legge di stabilità2013 ha attribuito tuttal’Imu sulle abitazioni) piùautonomia di manovra, fer-mi restando le esigenze delbilancio locale e il contrastoall’evasione o elusione. n

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AI NOSTRI LETTORICi avete dato atto in molti modi che Esperienza è a voi gradita. Sollecitiamo comunque altre risposte inmerito al questonario pubblicato nel supplemento al numero n.10 della nostra e vostra rivista. Questoci aiuterà a venire sempre di più incontro ai vostri desideri. Grazie!

QUANTI COLORI NEL COLOSSEORosso e bianco. Ocra. Azzurro e verde. Il Colosseo non smette di stupire eriporta alla luce, grazie agli ultimi interventi finanziati dalla SoprintendenzaSpeciale Archeologica di Roma e sotto la guida della direttrice Rossella Rea,ulteriori conferme del suo trionfale passato in technicolor. «Era un trionfo di

colori», assicura Rossella Rea che ha illustrato le testimonianze di scritte, decorazioni, iscri-zioni e intonaci dipinti emerse lungo i 60 metri di galleria perfettamente ricoperta a volta alterzo ordine dell’Anfiteatro Flavio a circa 30 metri di altezza dal piano terra.«Una scoperta straordinaria perché le superfici intonacate superstiti rappresentano solo l’unoper cento del totale delle superfici del Colosseo», continua. «Ma sono di fondamentale im-portanza perché rivelano un palinsesto di graffiti e disegni che, come nel caso di Pompei, so-no determinanti per ricostruire la vita dell’Anfiteatro nel corso della sua lunga storia. Insomma un Colosseo finora sconosciuto e che a partire dalla prossima estate sarà aperto alpubblico.

M.O.B.

IL FATTO

dai lettori 9-11:Layout 1 06/02/13 09:27 Pagina 11

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AFFARI SOCIALI

PREVIDENZA

La ricongiunzione gratuita

La legge n. 122/2010 ha elimi-nato, con effetto dal 1° luglio2010, la possibilità di trasferire in

modo gratuito nel Fondo pensioni deilavoratori dipendenti Inps la contribu-zione versata in altri fondi previden-ziali, tra cui l’Inpdap; l’onere che illavoratore deve corrispondere è calco-lato in relazione alla collocazione tem-poranea dei periodi da ricongiungere ealla loro valutazione ai fini pensioni-stici. Quale conseguenza dell’applica-zione di tale norma, circa 20 milalavoratori del settore pubblico, cessatidal servizio prima della predetta legge,si trovavano nella condizione di dovereffettuare una ricongiunzione onerosaper poter mantenere il trattamento pen-sionistico calcolato secondo il metodoretributivo o misto. Con la nuova leggedi stabilità, per questi lavoratori la ricon-giunzione è tornata gratuita. Gli iscrittialla Cpdel (Cassa pensione per i dipen-denti degli enti locali), alla Cps (Cassapensioni per i sanitari), alla Cpi (Cassapensioni per gli insegnanti d’asilo e discuole elementari parificate), Cpug(Cassa per le pensioni agli ufficiali giu-diziari e agli aiutanti ufficiali giudiziari),vale a dire i dipendenti di un datore dilavoro statale o pubblico (in particolareex Inpdap) per i quali sia venuto a ces-sare, entro il 30 luglio 2010, il rapportodi lavoro senza il diritto a pensione,hanno la possibilità della costituzione,a domanda, per il corrispondente pe-riodo di iscrizione, della posizione as-sicurativa nell’Ago per l’invalidità, lavecchiaia e i superstiti (Inps). La pre-detta facoltà può essere esercitata esclu-sivamente per la liquidazione deltrattamento pensionistico di vecchiaiae con i requisiti anagrafici e contributiviprevisti dalla riforma Monti-Fornero(legge n. 214/2011): per il 2013, l’età di66 anni e tre mesi per uomini e donne,la contribuzione di almeno 20 anni.Resta oneroso invece il trasferimentodei contributi verso l’Inps per il dipen-dente statale o pubblico cessato dalrapporto di lavoro dopo il 30 luglio2010.

di Franco Panzolini

LA RICONGIUNZIONE AGEVOLATA O GRATUITA

Ma non per tutti e solo per la pensione di vecchiaia

La totalizzazione con il retributivo

Èuna ricongiunzione agevolata, utilizzabile dai soggetti iscritti a due o piùforme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstitidei lavoratori dipendenti, autonomi, e degli iscritti alla gestione dei para-

subordinati Inps, che non siano già titolari di trattamento pensionistico. La leggedi stabilità concede loro la facoltà di cumulare i periodi assicurativi non coinci-denti al fine del conseguimento di un’unica pensione, qualora non siano in pos-sesso dei requisiti per il diritto al trattamento pensionistico. Anche qui la pensionepuò essere solo di vecchiaia e con i requisiti della riforma Monti-Fornero; il cal-colo può riguardare anche le pensioni di inabilità e ai superstiti di assicurato de-ceduto prima di aver acquisito il diritto a pensione.La pensione di vecchiaia si matura con i requisiti più elevati tra quelli previstidai rispettivi ordinamenti che regolano le gestioni interessate all’esercizio dellafacoltà suddetta e degli ulteriori requisiti, diversi da quelli di età e anzianità con-tribuiva, previsti dalla gestione previdenziale alla quale il lavoratore è risultatoda ultimo iscritto. Il calcolo finale della pensione non sarà lo stesso di quello chesi sarebbe avuto con la totalizzazione con il contributivo, perché la nuova di-sposizione presuppone che ciascun ente calcoli la pensione sulla base delle ri-spettive retribuzioni di riferimento, con la conseguenza che, per esempio, unaquota di pensione venga calcolata anche con riferimento a stipendi fruiti moltianni addietro, mentre per le vigenti totalizzazione o ricongiunzione la pensionesarebbe stata calcolata tutta sulla media degli stipendi degli ultimi anni.

Per chi ha lavorato in diversi periodi e/o in differenti settori di lavoro e voglia cu-mulare tutti i contributi accreditati allo scopo di ottenere una sola pensione, lavia aperta dalla legge è la ricongiunzione o la totalizzazione. Per entrambe ab-biamo riferito nel n. 3/2012 di Esperienza; ma da allora qualcosa (in meglio) ècambiato nella normativa previdenziale.La legge n. 228 del 24 dicembre 2012, detta di stabilità, all’art. 1 commi dal 238al 248, ha introdotto alcune novità a vantaggio dei lavoratori interessati per il cal-colo della pensione.

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Legge 18 dicembre 2012, n. 222 (Sviluppo bis)Fondo per la crescita sostenibileSi tratta di una riformulazione, conperò maggiori finanziamenti, del Fon-do speciale istituito con la legge n.46/1982 presso il ministero dello Svi-luppo Economico. Il Fondo è desti-nato a favorire la crescita sostenibilee la creazione di nuova occupazionenel rispetto delle contestuali esigenzedi rigore della finanza pubblica e diequità sociale, in un quadro di svi-luppo di nuova imprenditorialità, conparticolare riguardo al sostegno allapiccola e media impresa.Nuovi incentivi all’esodo. PrepensionamentiL’incentivo all’esodo è un reddito dalavoro dipendente, pagato dal datoredi lavoro a fronte della risoluzioneanticipata consensuale del rapportodi lavoro; deve essere chiaro che lavolontà delle parti è un’erogazionefinalizzata allo scioglimento del con-tratto di lavoro, risultante da un ac-cordo individuale o da una trattativasindacale. La riforma del lavoro (leg-ge 92/2012) prevede che, in caso dieccedenza di personale, il datore dilavoro, previo accordo sindacale, pa-ghi una prestazione e i contributi finoal pensionamento ai lavoratori più

anziani (ritenuti tali coloro ai qualimancano non più di 4 anni alla pen-sione) per incentivarne l’esodo. Lalegge n. 222/2012 ha ampliato la pla-tea degli interessati prevedendo chegli incentivi all’esodo potranno ap-plicarsi anche nell’ambito o nei casidi procedure di mobilità (art. 4 legge223/91), di licenziamenti collettivi(art. 24, legge 223/91) per il “turnover” tra il personale cosiddetto “pre-pensionando” e i giovani. Inoltre, pergli incentivi all’esodo nei processi diriduzione del personale dirigenteconclusi con accordo firmato da as-sociazione sindacale stipulante ilcontratto collettivo di lavoro della ca-tegoria, ossia prepensionamenti, l’a-zienda si deve impegnare a corri-spondere ai lavoratori unaprestazione di importo pari al tratta-mento di pensione che spetterebbein base alle vigenti regole, pagandoall’Inps i contributi fino al raggiungi-mento della loro pensione (tramite fi-deiussione bancaria).

Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Stabilità 2013)Aspi e miniAspiSono state modificate le regole del-l’Aspi dal 1° gennaio 2012, in meritoalla detrazione dei periodi eventual-mente fruiti negli ultimi 12 mesi, perchi ha meno di 55 anni, e negli ultimi18 mesi, per gli over 55: se viene in-terrotto un rapporto di lavoro a tempoindeterminato con diritto all’Aspi, èdovuta a carico del datore di lavorouna somma pari al 41 per cento delmassimale mensile di Aspi per ogni12 mesi di anzianità aziendale negliultimi tre anni.Fondi di solidarietàViene spostato a 12 mesi dall’entratain vigore della riforma del lavoro, il

limite per la costituzione dei Fondi disolidarietà bilaterali per i settori noncoperti dalla Cig; dovranno assicurarela prestazione di un assegno ordinariodi importo almeno pari all’integrazio-ne salariale, la cui durata massima sianon inferiore a un ottavo delle orecomplessivamente lavorabili da com-putare in un biennio mobile. I fondipotranno anche erogare ulteriori pre-stazioni integrative.Per i contratti di solidarietà la leggedi stabilità ha disposto la proroga finoa tutto il 2013, ma con un tetto di 60milioni di euro, per il contributo acarico dello Stato, che prevede unaintegrazione dell’80 per cento dellesomme decurtate nella retribuzione.Fondi per l’occupazioneSono previsti programmi cofinanziatidai Fondi strutturali 2007-2013 e ven-gono incrementate le somme stanzia-te per finanziare il Fondo sociale perl’occupazione e la formazione. Se dalmonitoraggio degli ammortizzatorisociali in deroga e delle relative esi-genze di intervento, rappresentatedalle Regioni, emerge entro il 30 apri-le 2013 che non è sufficiente la prov-vista finanziaria disposta dalla legge92/2012, il ministero del Lavoro do-vrà individuare ulteriori interventi.Congedi parentaliÈ demandato alla contrattazione col-lettiva il potere di stabilire modalitàdi fruizione del congedo parentaleanche su base oraria; resta valido ilperiodo di avviso di 15 giorni per ot-tenere il congedo. Inoltre è introdottala possibilità che datore di lavoro elavoratore, durante la fruizione delcongedo, possano tenersi in contattoper concordare adeguate misure di ri-presa dell’attività lavorativa tenendoconto di quanto eventualmente pre-visto dal contratto collettivo. ■

LEGALEdi Mauro Masini

ASSESTAMENTI ALLA RIFORMA DEL LAVOROSempre nel tentativo di incrementare l’occupazione

La parte della riforma del lavoro(legge 28 giugno 2012, n. 92)dedicata alla permanenza alleattività, alle assunzioni agevolatee agli incentivi all’occupazione(cfr. Esperienza 11-12/2012,pagg.17-18), come purel’attuazione dell’Aspi (Esperienzan. 10/2012, pagg. 12-13), sembrache non diano i frutti attesi o sperati in tema di crescitaoccupazionale. Il Parlamento èperciò intervenuto per integrare la normativa con ulteriori misuredi favore inserite nelle leggi“Sviluppo bis” e “Finanziaria” o di "Stabilità 2013".

AFFARI SOCIALI

Affari sociali 12-16:Layout 1 04/02/13 11:34 Pagina 13

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FISCO

AFFARI SOCIALIdi Marco Curri

Aumento detrazioni Irpef per figli a caricoIl comma 483 stabilisce che, a decor-rere dal 1° gennaio 2013, per i figli acarico di lavoratori dipendenti e pen-sionati, compresi i figli naturali ricono-sciuti, i figli adottivi e gli affidati o affi-liati, la detrazione di 800 euro èinnalzata a 950 euro; se il figlio è dietà inferiore a tre anni, la detrazioneaumenta da 900 a 1.220 euro, se por-tatore di handicap l’incremento è diulteriori 400 euro. La detrazione spettaper la parte corrispondente al rapportotra l’importo di 95.000 euro, diminuitodel reddito complessivo, e 95.000 eu-ro; in presenza di più figli, l’importo di95.000 euro è aumentato di 15.000euro per ogni figlio successivo al pri-mo. Con l’applicazione di questo com-plicato rapporto previsto dalla norma-tiva fiscale, il beneficio della detrazioneper figli a carico diventa inversamenteproporzionale al reddito complessivo,fino ad annullarsi in presenza di redditielevati.

Azzeramento vecchi crediti di impostaDecorsi sei mesi dall’entrata in vigoredella legge di stabilità, tutte le cartelleesattoriali con importi fino a 2.000,00euro (comprensivi di tributi, accessori,interessi e sanzioni) derivanti da iscri-zioni a ruolo effettuate fino al 31 di-cembre 1999, saranno automatica-mente annullate, anche se oggetto dicontestazioni in corso.Per gli importi superiori a 2.000 euroiscritti a ruolo entro il 1999, una voltaterminate le attività di recupero ordi-narie l’agente della riscossione ne dà

notizia all’ente creditore. Il contribuen-te, entro 90 giorni dal ricevimentodell’atto dell’agente, può presentareuna domanda per evidenziare le causedi non esigibilità del ruolo; se l’entecreditore, entro 220 giorni dalla pre-sentazione della domanda, non comu-nica nulla al contribuente debitore, ilruolo è annullato di diritto (commi527-529).

Aumento dell’IvaDal 1° luglio 2013 l’aliquota Iva or-dinaria salirà dal 21 al 22 per cento,mentre resterà invariata quella del 10per cento (comma 480). Sono statiperciò soppressi gli aumenti Iva dal10 al 12 per cento e dal 21 al 23 percento, stabiliti dalla “Manovra d’esta-te” (decreto legge n. 98/2011); restatuttavia la possibilità, prevista dallastessa manovra, di evitare l’aumentodell’imposta qualora entro il 30 giu-gno 2013 entrino in vigore provvedi-menti legislativi in materia fiscale eassistenziale aventi ad oggetto il rior-dino della spesa sociale tali da deter-minare effetti positivi, ai fini dell’in-debitamento netto, non inferiori a6.560 milioni di euro annui a decor-rere dall’anno 2013.

IMU e TARESA partire da quest’anno (il secondo“sperimentale”), ai sensi del comma380, l’Imposta municipale propria è in-teramente attribuita ai Comuni. È dun-que soppressa la quota di imposta era-riale (cioè di competenza dello Stato),che gravava sulla generalità degli im-mobili diversi dall’abitazione principa-le e dai fabbricati rurali strumentali; ri-marrà invece la riserva allo Stato delgettito Imu relativo ai fabbricati di ca-tegoria catastale D (capannoni ed edi-fici industriali in genere), calcolata inragione dell’aliquota base dello 0,76per cento. I Comuni possono tuttaviaelevare tale aliquota dello 0,3 per cen-to al fine di introitare l’eccedenza digettito.Per l’anno 2013 il termine per appro-vare il bilancio di previsione e con essole aliquote dell’Imu è fissato al 30 giu-gno 2013 (comma 381).È istituita (comma 387) la Tares, tribu-to sui rifiuti e sui servizi indivisibili,in sostituzione di Tarsu, Tia1, Tia2 eaddizionale Eca. La superficie sogget-ta a tributo si determina in misura parialla superficie calpestabile, fino all’at-tuazione delle disposizioni relativeall’aggiornamento dei dati catastali.Nel frattempo si considerano acquisitele superfici dichiarate dai contribuenti;comunque, nell’ambito delle attivitàdi accertamento, con riferimento al-l’unità immobiliare a destinazione or-dinaria, i Comuni possono utilizzareuna superficie pari all’80 per cento diquella catastale. In ogni caso i Comu-ni sono tenuti a comunicare ai sog-getti passivi le nuove superfici impo-nibili, nel rispetto dei principi dello

LA NUOVA LEGGE DI STABILITÀ 2013Il disegno di legge per la Finanziaria 2013, presentato dal Governo Monti nel novembre scorso, del quale abbiamoriferito nell’ultimo numero di Esperienza 2012, è stato completamente riscritto dal Parlamento e, con la legge n. 228 del24 dicembre 2012, è entrato in vigore il 1° gennaio. Non ci è possibile riportare tutte le nuove norme, si tratta di 560commi, che compongono l’unico articolo di legge, formulato per rendere meno difficile la votazione per la fiducia.Nella legge di Stabilità sono entrati anche i rinvii normativi usualmente decisi nel “Milleproroghe” di fine anno. Limitiamocidunque alle disposizioni di maggior interesse per le persone fisiche concernenti il fisco e le imposte; di quelle sul lavorone parla il legale nella sua rubrica.

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Statuto del contribuente.Il pagamento della Tares, tramite F24o ccp, è in quattro rate trimestrali (gen-naio, aprile, luglio e ottobre); per il2013 la prima scadenza è differita adaprile e, fino alla data di deliberazionedelle tariffe, il pagamento delle rate èdeterminato in acconto commisuratoall’importo pagato nell’anno preceden-te a titolo di Tarsu, Tia1 o Tia2.

Addizionali regionali aumentate per tuttiFerma restando l’aliquota base dello0,90 per cento dell’addizionale regio-nale all’Irpef, secondo il decreto le-gislativo n. 68/2011 sul Federalismofiscale le Regioni potevano introdurremaggiorazioni non superiori allo 0,50per cento per il 2013, all’1,1 per cen-to per il 2014 e al 2,1 per cento a de-correre dal 2015. Inoltre dal 2013 sa-rebbe entrata in vigore una serie dimisure a favore dei contribuenti abasso reddito, anche in relazione allacomposizione del proprio nucleo fa-miliare (quoziente familiare) e la nonapplicazione dell’ulteriore aumentorispetto allo 0,50 per cento sui redditifino a 15.000 euro. Con successivemodifiche invece l’aliquota base èstata aumentata dello 0,33 per cento,ossia dallo 0,90 all’1,23 per cento, èstato anticipato al 2012 l’aumento fa-coltativo dello 0,50 per cento previstoper il 2013 e le Regioni sottoposte alpiano di stabilizzazione finanziariasono state autorizzate a stabilire, conpropria legge, l’anticipo al 2013 dellamaggiorazione dell’aliquota dell’ad-dizionale prevista per il 2014, ossiafino ad un massimo dell’1,1 per cen-to. È infine intervenuta la legge di Sta-bilità che, con il comma 555, ha rin-viato al 2014 le agevolazioni previsteper i contribuenti a basso reddito in-dividuale o familiare. Conclusione:aumento delle addizionali regionaliper tutti, particolarmente pesanti peri residenti in Regioni sottoposte al pia-no di stabilizzazione finanziaria, peri quali l’aliquota potrebbe salire finoal 2,63 per cento. ■

AFFARI SOCIALI

SANITÀ

SERVIZIO SANITARIO DESTABILIZZATO

Non è bastato il decreto sanità con la riorganizzazione della medicina terri-toriale e la revisione dell’assistenza, che dovranno diventare un servizio di-sponibile 24 ore su 24 per i cittadini, ma che, nell’attesa dell’iniziativa delleRegioni e dell’aggiornamento delle convenzioni, è già diventato un servizio acosti ridotti per il difetto di disponibilità dei medici di famiglia, chiamati adassociarsi per non pesare sui bilanci delle Asl. Non sono ritenuti ancora suffi-cienti i risparmi causati dalla spending review del luglio 2012, che hanno por-tato alla riduzione di posti-letto (14 mila!) e del personale ospedaliero, allasoppressione di 1.500 reparti e di alcuni servizi annessi agli ospedali, come iday-hospital nonché all’abbassamento del tetto della spesa prevista per i di-spositivi medici. Le stesse organizzazioni sindacali dei medici dicono che,con i tagli effettuati fino ad oggi, cioè negli anni 2011 e 2012, è stato decretatoil funerale del Ssn.Infine è attivata la legge di stabilità 2013, che ha provveduto a dare il colpodi grazia alla stabilità del Ssn, vale a dire alla garanzia su tutto il territorio na-zionale dei famosi Lea, ormai ridotti ai minimi in seguito alla riorganizzazione(meglio, alla riduzione) della rete ospedaliera, con la previsione di un nuovotaglio al Fondo sanitario di 600 milioni nel 2013, che salirà ad 1 miliardo nel2014, oltre alla riduzione del 10 per cento dei contratti in corso per l’acquistodi beni e servizi non sanitari.Questa situazione di precarietà finora mai raggiunta del Ssn, a causa dellaspesa sempre più sotto pressione, costringerà le Regioni a ulteriori interventiper mantenere in vita l’assistenza sanitaria pubblica, anche se, come sembraormai certo, si restringeranno ulteriormente i servizi ai cittadini e maggioresarà il ricorso ai ticket. Non ci resta che attendere il nuovo Piano sanitario na-zionale, previsto per quest’anno, che dovrebbe comportare (risultati elettoralipermettendo) la soppressione di altri posti-letto e la chiusura di altri ospedali“minori”.Avranno salvato l’Italia, forse, ma certamente hanno affossato il Ssn.

(F.P.)

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ECONOMIA

AFFARI SOCIALIdi Igor Uboldi

Èun problema delle autorità disupervisione, non un proble-ma della Commissione euro-pea. Però a Palazzo Berlay-

mont il caso Monte dei Paschi è sottola massima attenzione. I motivi sonodue. Intanto c’è un dossier Mps apertoalla concorrenza: avendo il governoitaliano fornito la stampella finanziariaper la ricapitalizzazione, quaranta gior-ni fa Bruxelles ha solo dato un via li-bera temporaneo in attesa di ricevereun piano di ristrutturazione della ban-ca. Il secondo motivo riguarda il diffi-cile negoziato in corso tra i governi sul-le modalità di intervento dell’EuropeanStability Mechanism nelle ricapitaliz-zazioni dirette delle banche: il casoMontepaschi può rafforzare la tesi te-desca (e finlandese, olandese, austria-ca) secondo cui i “buchi” nei bilanciche precedono l’avvio della nuova mis-sione Esm non devono essere “riempi-ti” con prestiti europei.I servizi dei commissari alla concor-renza e al mercato interno sono incontatto con le autorità italiane. En-trambi i portavoce di Almunia e Bar-nier hanno rinviato tutto alle decisionidella Banca d’Italia in quanto super-visore nazionale. Bruxelles sarà diret-tamente coinvolta solo sull’aspettodell’aiuto di Stato da compensare unavolta passata l’emergenza finanziaria.Sei mesi dopo il via libera ai Monti-bond (più o meno entro giugno, igiorni lavorativi vengono calcolati dal17 dicembre), deve essere presentatoun piano di ristrutturazione della ban-ca come è successo in tutti i casi disalvataggio pubblico occorsi dall’ini-zio della crisi secondo una sequenzaormai consolidata: ok velocissimo peril salvataggio, controllo stretto sulleristrutturazioni che hanno comportatoin diversi casi tagli considerevoli aibilanci, ridimensionamenti del busi-ness, della posizione di mercato.

Tanto per dare un’idea della dimensio-ne di tali interventi, tra ottobre 2008 eottobre 2012 la Commissione ha presooltre 350 decisioni su aiuti di Stato alsettore finanziario autorizzando, emen-dando o prolungando oltre cinquantaregimi di intervento pubblico che han-no coinvolto oltre novanta istituzionifinanziarie. Tra garanzie, ricapitalizza-zioni, gestione degli asset deteriorati,sostegni alla liquidità, in tutto si è trat-tato di misure per 5.058,9 miliardi, parial 40,3 per cento del pil Ue.È evidente che il piano di ristruttura-zione del Montepaschi dovrà fondarsisulla massima chiarezza sul passato edè anche su questo che interverranno atempo debito gli analisti della concor-renza. Obiettivo: assicurare che il mo-dello di business della banca regga nelmedio-lungo termine e siano riequili-brati i guasti alla concorrenza determi-nati dall’aiuto pubblico, accertare chegli oneri della ristrutturazione siano sta-ti sostenuti dai “privati” come doveva-no. Nessun ruolo ha invece la Com-missione europea nel controllodell’azione di vigilanza, a meno chenon esista il sospetto di violazione del-le regole sulla libera circolazione deicapitali.Il caso Mps è di altra natura, non ri-guarda una fusione o un tentativo di

acquisizione da parte di gruppi esteri,riguarda un “buco” sui derivati oltre-ché la gestione della banca. E proprioqui che il caso si intreccia alle discus-sioni sull’intervento diretto dell’Esmnelle ricapitalizzazioni bancarie. Daun lato c’è sempre il timore che “bu-chi” su operazioni con i derivati pos-sano emergere anche in altre bancheeuropee: ciò rimanda al problema dicome funziona il regime prudenzialee sulla capacità dei supervisori di eser-citare la loro funzione usando tutte leleve offerte dalla regolazione di Basi-lea. Dall’altro lato c’è la questione deicosiddetti “legacy assets”: più volte ilministro tedesco Schaeuble ha dichia-rato di opporsi al trasferimento deiprogrammi attuali di ricapitalizzazio-ne delle banche sotto l’ombrello Esme che i “buchi” del passato devonoessere gestiti nei vari Paesi. Forse si te-me addirittura che la vicenda del de-rivato Mps possa non essere un casoisolato. Infine può esserci un altro im-patto del caso italiano sulle valutazio-ni dei “policy makers” europei: lanuova vigilanza Bce è destinata arompere i legami banche-governi, aridurre l’influenza del mondo politicosulle banche. Lo ha detto Mario Dra-ghi a Davos, e a Bruxelles gli dannoragione in molti. ■

IL CASO MPS E I DUBBI EUROPEICioè le molte domande sulla gestione della banca

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F u un impietoso tiranno, con ilpiacere del sangue, governandoun immenso Paese con purghecicliche e profilattiche, rozzo

verso i sottoposti, ma non privo di cultura,per esempio poteva leggere Platone nellalingua originale, il greco antico, che JosifVissarionovic Dzhugasvili, detto Stalin –cioè acciaio – aveva imparato nel Semi-nario ortodosso di Tiflis, la capitale geor-giana. Nel corso dei suoi cinque anni daseminarista sembra che Stalin – lo diceun suo biografo – abbia già manifestatotutti i lati del suo carattere, gusto per l’in-trigo, tenacia nel rancore e grande capa-cità di dissimulazione, padronanza di sé,disprezzo per gli altri, talento organizza-tivo, desiderio sfrenato di successo. Im-possibile dire che genere di prete sarebbestato, poiché dal Seminario viene espulso.Come tanti giovani del tempo odia lo zar,ed è attratto dalla sinistra estrema, legan-dosi alla frazione bolscevica della social-democrazia russa, una scelta giudicatapoco adatta a un seminarista. La suaprima condanna al carcere e all’esilio èdel 1902, a ventitre anni di età. L’annoseguente fugge dalla Siberia e si sposacon Ekaterina Svanidze che gli darà unprimo figlio, Yakov (morto in prigionia deitedeschi durante il secondo conflitto mon-diale). Due altri figli (Basilio, morto alco-lizzato, e Svetlana, esule in Occidente)glieli dà la seconda moglie Nadia Alli-lueva, che si ucciderà. Brillante organiz-zatore di rapine per procurare fondi allecasse dei bolscevichi, attira l’attenzionedi Lenin che lo fa eleggere nel ComitatoCentrale del partito, affidandogli l’orga-nizzazione. Sarà una delle migliori cartenelle sue mani nella battaglia controTrotzky e gli altri capi bolscevichi per suc-cedere a Lenin.Non gli si riconosce una presenza deter-minante nella caduta dello zar Nicola II(febbraio 1917) e nel colpo di Stato cheporta i bolscevichi al potere (ottobre dellostesso anno). Lenin si rende conto in ri-tardo di essersi allevato una serpe in seno,appare preoccupato per il potere che Sta-lin ha accumulato nel partito. In punto dimorte redige un “Testamento” con cui neconsiglia la rimozione. Un documento

che resterà sepolto per anni negli archivisegreti. Scomparso Lenin (1924) si aprefra Stalin e Trotsky la lotta per la succes-sione. Stalin ha la meglio alleandosi divolta in volta con il centro (Kamenev eZinoviev) o con la destra (Bukarin) delpartito. Trotzky viene sconfitto ed espulsodall’Urss (verrà assassinato nel 1940 inMessico). Il 1929 è l’anno di una svoltadrammatica. Stalin nazionalizza le terreper farne “la colonia di sfruttamento”dell’industria sovietica.Il risultato immediato è una grande care-stia con cinque milioni di morti fra i con-tadini. Nel 1934 al diciassettesimo Con-gresso del partito la corrente staliniana,vincitrice, appare divisa tra intransigentie moderati. Questi ultimi ripongono leloro speranze in Kirov, capo del partito aLeningrado. Ma Kirov viene ucciso, si diràsu mandato di Stalin che ne approfittaper scatenare una dura repressione. Siaprono gli anni del grande terrore. Tecnici,intellettuali, militari, comunisti, gente co-mune, tutti ne sono colpiti, fucilati dopoprocessi sommari o chiusi nei lager (trale vittime illustri dei vecchi bolscevichiquali Kamenev, Zinoviev, Bucharin, tredei cinque marescialli dell’Urss, partendoda Tukacevsky, e via via). Stalin governail Paese attraverso la polizia politica – allatesta prima Jagoda, poi Ezhov, infine Beria- quale strumento di potere personale,non accettando alcuna opposizione.Nel 1939 un ennesimo colpo di scena.Viene firmato quel Patto hitlero-sovietico,chiamato da molti il Patto “della vergo-gna” che lascia alla Germania mano li-bera contro l’Occidente. La Polonia vieneinvasa e spartita fra tedeschi e sovietici.Francia e Inghilterra scendono in campoin difesa dei polacchi. Si apre il secondo

conflitto mondiale. Hitler terrà fede alPatto fino al giugno del 1941, allorchéattacca l’Urss. Stalin è preso dal panico,sparisce per alcuni giorni, poi ricomparefacendo appello allo spirito nazionalerusso. Si rivolge ai popoli sovietici chia-mandoli “fratelli e sorelle”, non più “com-pagni e cittadini”. E il popolo risponde. Itedeschi conquistano l’Ucraina, giungonoalle porte di Mosca, di Leningrado, e finoa Stalingrado. Qui si fermano. L’Urss èsalva al prezzo di diciassette milioni divite bruciate nel conflitto. L’impero si al-larga all’Europa dell’est.Stalin muore il 5 marzo 1953. Le sue ese-quie sono un’apoteosi, la salma imbalsa-mata viene posta accanto a quella di Le-nin nel Mausoleo della Piazza Rossa. Masubito comincia la lotta per la successionee, con essa, la campagna di destalinizza-zione. Si aprono i lager, Beria viene uc-ciso, Malenkov, delfino designato, messoin residenza coatta, al 20° e 22° Con-gresso del partito Kruscev denuncia i de-litti di Stalin, la sua salma viene espulsadal Mausoleo. Ma non è ancora finita.Kruscev viene rovesciato con una con-giura di palazzo. Lo sostituisce Breshnevaprendo un periodo di ritorno al passato,non più il lager per i dissidenti, ma le cli-niche psichiatriche. Infine… Gorbaciov,la caduta del Muro di Berlino, e il crollodell’Unione Sovietica che si divide nellesue componenti nazionali. Oggi? Lasalma staliniana riposa in seconda fila trail Mausoleo di Lenin e le mura del Crem-lino, ma sempre tra i grandi del comuni-smo sovietico, immagine speculare di unaRussia in mezzo al guado, una sorta di“democrazia autoritaria”. E il ricordo diStalin che qua e là suscita ancora com-mozione. n

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IL PERSONAGGIOdi Martine O. Belhadi

STORIE

STALIN• Morì sessant’anni da oggi,

i suoi funerali furono un’apoteosi

• Poi Kruscev ne distrusse il mito, seppure oggi in Russia

vi sia chi lo rimpiange

personaggio 17:Layout 1 06/02/13 11:11 Pagina 17

”Chiare, fresche et dolci ac-que...” i nostri ricordi scola-stici associano a FrancescoPetrarca la lirica forse più fa-mosa, ispirata al poeta dalle

acque del fiume Sorgue che scorre neipressi del Comune di Fontaine-de-Vaucluse. Tuttavia, anziché andare inProvenza, per sentirsi prossimi almondo del Petrarca e alle sue opere,occorre visitare Arquà in provincia diPadova (dal 1868 Arquà Petrarca), doveil poeta visse gli ultimi anni in unasorta di ritiro agreste in un contestoidilliaco immerso nella natura. L’attualeborgo esiste dall’Alto Medioevo: i do-cumenti attestano nel 985 la presenzadi un castrum, luogo fortificato, e nel1026 l’assegnazione del titolo di pievealla chiesa di Santa Maria, successiva-mente ampliata, al cui interno ricor-diamo la tela di Palma il Giovane,l’“Ascensione”, mentre al finire del se-colo successivo si fa risalire l’altro edi-ficio sacro del borgo, la chiesa dellaSS. Trinità, anch’essa dotata di batti-stero. La presenza di due chiese me-dievali con battistero non è di secon-daria importanza: infatti in quei secolinon tutte le chiese avevano il battisteroe non tutte avevano la facoltà di potervitenere battesimi. Feudo dei Marchesid’Este fin dal sec. XIII e poi sottomessaa Padova, nel sec. XIV Arquà ospita ilPetrarca. Il poeta aretino, curiale diAvignone, ottenne il canonicato diMonselice nel 1365 e nel 1369 un ap-pezzamento di terreno in Arquà, doveadattò la casa esistente che divenne ladimora dei suoi ultimi anni di vita. Do-cumenti dell’epoca così descrivono Ar-

quà: “Vasti boschi di castagni, noci,faggi, frassini, roveri coprivano i pendiidi Arquà, ma erano soprattutto la vite,l’olivo e il mandorlo che contribuivanoa creare il suggestivo e tipico paesaggioarquatense”. Petrarca morì verso lamezzanotte del 18 luglio 1374 alla suascrivania, fra i suoi libri, forse con losguardo rivolto all’amato paesaggio:sepolto nella chiesa parrocchiale, nel1380 venne deposto nell’arca inmarmo di Verona presente sul sagratodella chiesa di Santa Maria. Dal 1405e fino all’unità d’Italia Arquà lega ilsuo destino alla Repubblica Veneta: lafama di Petrarca è tale da spingere al-cune famiglie veneziane a costruirviuna residenza.Quello che colpisce, camminando per

le strade del borgo, è la tranquillità datadall’armonia con la natura circostante:tutto sembra concorrere a rasserenarel’animo e a predisporlo al benessere,all’introspezione o semplicemente alrelax. Lungo via Roma ci si imbattenelle testimonianze del passato: unacasa romanica con aggiunte gotiche equattrocentesche ed una piccola co-struzione, un antico ospedale per men-dicanti del sec. XIV. Dopo Villa Alessi,dimora del sec. XIII un tempo sede deivescovi di Padova in visita pastorale, siapre Piazza S. Marco con l’Oratoriodella SS. Trinità e la Loggia dei Vicari,decorata con gli stemmi dei nobili pa-dovani rettori del paese per conto dellaSerenissima. Passata la colonna delLeone veneto risalente al 1612, si arrivaalla casa in cui il Petrarca abitò dal 1370al 1374. L’edificio ha subito un rifaci-mento nel sec. XVI con l’aggiunta diloggia e affreschi ispirati all’opera di Pe-trarca e solo nel sec. XX è stato ripristi-nato l’aspetto originale. In piazza Romanotiamo il palazzo Contarini-Naccari,in gotico veneziano del XV secolo e unpalazzo trecentesco. Nella strada sottoil sagrato dove si trova l’arca, una fon-tana con lavatoi è detta “del Petrarca”perché secondo la tradizione sarebbe

VIAGGI

GIOIELLI D’ITALIAdi Elena Grazini

ARQUÀ PETRARCA E TERME DEI COLLI EUGANEI

L’equilibrio del benessere fra poesia e natura

Gioielli Italia 18-19:Layout 1 04/02/13 11:50 Pagina 18

1919

A des., l’Oratorio della SS Trinità. In basso, la casa del Petrarca.

In apertura, la rigogliosa natura intorno al paese

stata costruita dal poeta, anche se lafattura tradisce un’origine anteriore, cona fianco due case d’epoca, una goticae una quattrocentesca con giardino pen-sile.Per chiudere questa escursione nelBorgo del Petrarca, una menzione me-ritano le giuggiole. Avete presente ildetto “andare in brodo di giuggiole”?Se volete comprenderlo meglio, dovetevenire qui perché le giuggiole, ormaifrutto raro, hanno in Arquà la loro patria:il Borgo dedica loro due domeniche difesta nel mese di ottobre. Il piatto prin-cipale sono invece i bigoli al ragù: spa-ghettoni fatti a mano con farina e uova,passati in un “torchio” e conditi conragù di manzo, vitello, maiale, funghiporcini e sugo di pomodoro.A poca distanza da Arquà Petrarca sitrova la più grande stazione termaled’Europa: nei Colli Euganei le termedi Abano, Montegrotto, Galzignano,Battaglia e Teolo offrono un relax ter-male noto fin dal tempo dei romani, edi cui approfittò anche il Petrarca, con240 piscine termali dove rilassarsi neltepore di 37° C. e la possibilità di di-sporre del centro termale direttamentenegli hotel che offrono reparti cure al-l’avanguardia, specializzati in fango-terapia, convenzionati con il SistemaSanitario Nazionale. Siamo nel ParcoRegionale dei Colli Euganei, area diorigine vulcanica di circa 19.000 ettari,rifugio oltre che di Petrarca, di Shelley,Byron e Foscolo, che consente di ca-larsi nel benessere di una natura gene-rosa a pochi passi da città d’arte e dispiritualità uniche al mondo: Venezia,Padova con la Basilica di Sant’Antonio,Verona e l’Arena, Vicenza e le villepalladiane. Un’offerta alberghiera im-ponente, quasi undicimila posti letto,per avvalersi della fangoterapia termaleche allevia la sintomatologia dolorosache accompagna alcune malattie del-l’apparato osteoarticolare, in partico-lare reumatismi, artrosi e osteoporosi,ma non solo.L’acqua termale euganea prende vita atremila metri di profondità: in circa 30anni di cammino nelle viscere della

terra l’acqua si arricchisce di sali mine-rali, soprattutto cloruro di sodio, iodioe bromo, fino a diventare acqua salso-bromo-iodica ipertermale e raggiungerela superficie ad una temperatura di 87°C., preziosa per la balneoterapia, prati-cata in tutti gli stabilimenti delle TermeEuganee. Non solo, e qui veniamo allavera specialità di queste zone termali,quest’acqua è indispensabile per la ma-turazione del fango termale euganeo eper la formazione di microalghe, qualidiatomee e cianoficee, che si svilup-pano nel particolare microclima diAbano e Montegrotto e ne costituisconola componente biologica. Il fango diAbano, Montegrotto è un farmaco na-turale brevettato: l’argilla, cioè il fangovergine, viene estratta dai laghetti di Ar-quà Petrarca e Lispida, nel comprenso-rio del bacino termale euganeo, se-condo un preciso regolamento stabilito

dalla Regione Veneto che detta tempi equantità. Il fango vergine viene fattomaturare per 60 giorni in vasche di ac-qua termale all’interno di ogni stabili-mento, vasche monitorate periodica-mente dall’Università di Padova. Nonsi tratta di un procedimento “empirico”,non ci si improvvisa fanghisti e fango-terapisti né ci si affida al caso: tutto èfatto a regola d’arte con la dovuta pre-parazione e l’Università di Padova ef-fettua un monitoraggio semestralepresso ogni singolo stabilimento percontrollare la provenienza dei fanghi eil rispetto del processo di maturazione.Il fango di Abano Montegrotto assumecaratteristiche chimico-fisico-biologicheuniche, tali da renderlo un preparatoterapeutico ad elevata azione antinfiam-matoria.Giunto a maturazione, il fango è prontoper essere utilizzato a fini terapeuticinello stabilimento termale, a sua voltaautorizzato all’esercizio da una leggeregionale. Dicevamo della serietà concui ogni cosa è fatta: il Centro Studi Ter-mali Veneto Pietro D’Abano, in colla-borazione con l’Università di Padova,effettua continui studi e grazie all’ausiliodella ricerca scientifica si è giunti allaregistrazione di un brevetto sull’attivitàantinfiammatoria del fango termale.Questa capacità è dovuta alla presenzadi particolari microrganismi che colo-nizzano il fango, tra cui un ciano batte-rio denominato Phormidium SP ETS05titolare di un Brevetto Europeo deposi-tato all’Istituto Pasteur di Parigi che haconsentito di classificare il fango ter-male di Abano e Montegrotto come far-maco naturale. nFoto archivio della Dir Promo. Tur. Integr. Regione del Veneto

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Una delle figure cardini dell’economia dei ColliEuganei è il fangoterapista, colui che adopera ilfango e lo applica sulla parte del corpo del pa-ziente/cliente dove è stato prescritto dal medico.

Ne parliamo con Valter Babetto, “storico” fangoterapistadelle Terme Euganee con alle spalle 44 anni di professionea cui, negli ultimi 24 ha affiancato anche l’insegnamento.«Il fangoterapista applica sul corpo del paziente/cliente ilfango che deve essere alla temperatura opportuna perchépossano determinarsi reazioni neuro-endocrine», spiega Ba-betto. Il fango viene applicato caldo, sul corpo, a una tem-peratura che va da un minimo di 44/45° C. a un massimodi 48/49° C. per un’applicazione che varia da un minimodi 10 a un massimo di 20 minuti con una durata media dicirca 15 minuti. «Il tempo minimo di applicazione è di 10minuti perché avvenga il “colpo di calore controllato” cheè l’applicazione in sé del fango. Questa applicazione stimolal’ipofisi che comanda le endorfine. Oltre i 20 minuti siavrebbe un inutile dispendio di energie da parte del pa-ziente/cliente senza avere in cambionessun beneficio».Aggiungiamo che il fango va applicatoin modo generale, avendo sempre l’ac-cortezza di lasciare libero il torace, l’ad-dome e un braccio, oppure in modoparziale o parziale localizzato, cioè sul-l’arto, a mantellina, a mutandina, a ber-muda, a stivaletto. Le applicazioni di fango vanno effettuateper un periodo consecutivo di 12 giorni, periodo che corri-sponde alla prescrizione medica, una volta all’anno: «Sitratta di un’applicazione da effettuarsi una volta sola algiorno», spiega Balbetto, «a parte alcuni casi limite comead esempio applicazioni locali sulle mani dopo applicazionigenerali». È importante sapere anche l’azione che l’appli-cazione del fango determina sull’organismo: un effetto anal-gesico, a motivo delle endorfine miorilassanti, che per viadel calore provocano una profusa sudorazione con elimi-nazione di tossine ed un effetto antiedemigeno, cioè aiutanoad assorbire edemi.Dunque per diventare fangoterapista occorre studiare, appli-

carsi; significa compiere un periodo di preparazione di circaun anno: «Iniziamo con circa 4 mesi di preparazione teoricae pratica, poi continuiamo con un periodo analogo di stagein uno stabilimento termale del Consorzio e infine torniamoin aula per la restante formazione», continua Balbetto. «Ognicorso rilascia un attestato, riconosciuto dalla Regione Veneto,ed è frequentato da circa trenta allievi». Al termine del corso,il fangoterapista è abilitato alla professione. Una professionecon orari particolari: «In alcuni stabilimenti termali si iniziaalle 4 del mattino: i pazienti/clienti si presentano a quell’oraperché al mattino il corpo riceve meglio queste cure termali».Una professione impegnativa, ma non massacrante come aprima vista sembrerebbe: «Il fangoterapista ha bisogno più dimetodo che di forza: non è solo un muscolo a sforzare matutto il corpo», e in un certo senso molto delicata: «Noi fan-goterapisti dobbiamo mettere in pratica tutto quanto è con-tenuto nella prescrizione medica, ma dobbiamo anche esserecapaci di intervenire quando ad esempio il medico alle 5 delmattino non c’è e il paziente/cliente si presenta con unostato febbrile o con altre situazioni in cui è meglio convincerloa desistere». Conclude Balbetto: «Sono un uomo fortunatoperché ho potuto fare un mestiere che amavo e che amo tut-tora: l’attività di insegnamento alle giovani generazioni miimpegna ancora oggi».

(Elena Grazini)

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ITALIA PER BENE

MADE IN ITALY

IL FANGOTERAPISTA PROFESSIONE NON FACILE

Lo dice chi ama questo mestiere

Foto archivio della Dir Promo. Tur. Integr. Regione del Veneto

Italia x bene 20:Layout 1 04/02/13 11:42 Pagina 20

Lo shopping della moda cam-bia indirizzo. Sono ancorafermi i consumi interni del no-stro Paese, e le previsioni per

questo nuovo anno non sembrano, perora, incoraggianti. Le vendite del set-tore abbigliamento e accessori hannoperò trovato nuove vie di sbocco e sisalvano, almeno in parte, grazie alloshopping dei turisti, specie extra euro-pei, che comprano nel vecchio Conti-nente per via dei prezzi, per loro piùconvenienti, dato che nei Paesi d’ori-gine i prodotti d’importazione, tra que-sti la moda, sono appesantiti da dazidoganali. La svedese Generation Re-search, alla fine dell’anno appena con-cluso, ha calcolato che il numero deiviaggiatori, i globe shoppers, in giroper il mondo, ha toccato il miliardo diunità, ed è formato da neo milionaridell’area asiatica nonché da una nu-merosa presenza di consumatori ap-partenente alla classe media, in au-mento nella stessa area del mondo.Sono loro nell’insieme a incentivare ilbusiness e a determinare nuove strate-gie di offerta da parte dei produttori.È un dato ormai acquisito che in Eu-ropa, attualmente, la moda si vendemeglio in luoghi diversi dalle normaliboutique, il “travel retail”, si svolge al-l’interno di outlet, scali marittimi, sta-zioni ferroviarie, tutti modernizzati edotati di scintillanti vetrine, oppure an-dando direttamente nelle fabbrichecon dei pulmann opportunamente or-ganizzati, in processione tipo AnnoSanto, e inoltre utilizzando l’e-com-merce, il commercio elettronico inrete. Sono questi i canali di vendita piùfrequentati dal turismo di massa, chefrutta ricavi in crescita nonostante ilmomento di crisi, mentre viene la-sciata ad un segmento di turismo piùricco la frequentazione delle boutiquedi lusso, quelle delle griffe famose. Ilmercato emergente, come ha rilevatoil recente convegno di Pambiancosulla situazione del settore, è costituito,oggi, dai turisti i cui acquisti incidonoin Italia per il 20-30 per cento.In una realtà fatta di globalizzazione

dei consumi, le “piazze” più impor-tanti per le vendite sono oggi rappre-sentate dalle città con maggioreafflusso di visitatori come Parigi, Lon-dra, Roma, Milano, dove si concen-trano le griffe della moda e del lusso,fattori di richiamo a livello internazio-nale. Il valore di questo comparto valein Europa 440 miliardi di euro. È increscita il business degli outlet dove le“firme” assumono un’importanza rile-vante, e sono motivo di attrazione in-sieme ai prezzi scontati, occasioni,vendite promozionali, tax free, offertetemporanee.L’ultimo in ordine di tempo ad aprirein Italia è il Cilento Outlet Village, aEboli, in provincia di Salerno. Ospi-terà i maggiori brand del Made inItaly offrendo anche un servizio dicaffetteria e ristorazione con prodotticampani tipici.Un altro canale che gode di preferenzeè rappresentato dallo shopping on line.Nel nostro Paese le vendite sul web, se-condo l’osservatorio Netcomm, il Con-sorzio del Commercio Elettronicoitaliano, hanno superato la soglia dei 12milioni di acquirenti nello scorso anno.Che cosa comprano gli italiani in rete,soprattutto sui siti tricolore? Principal-mente abbigliamento, il nostro stile pre-vale, e non si tratta solo di t-shirt,

pantaloni o giac-coni, ma anche diprodotti di altagamma, soprat-tutto se “firmati”,come scarpe eborse. Seguonopoi elettronica eanche libri, magarisu Amazon. InAmerica, all’avan-guardia del settore,si stanno svilup-pando nuove stra-tegie, come i punti

vendita che offrono la doppia opzione,i “brick and click”, cioè il negozio sustrada che ha il sito web. È un sistemaadottato anche dai grandi magazzinicome WalMart. Il consumatore può vi-sionare i capi che desidera sui banchidel negozio poi, a casa, li ordina su In-ternet a una cifra inferiore e può andaresubito dopo in boutique a ritirarli senzaaspettare l’invio a domicilio.Global Blue e Touring Club Italiano, inun recente Convegno ci hanno fattosapere dal canto loro che nei primiotto mesi dell’anno trascorso, la spesadei turisti extra europei nel nostroPaese è cresciuta del 30 per cento. Ipiù inclini a spendere sono gli ameri-cani, seguiti da russi, cinesi, giappo-nesi, coreani, e anche kazaki. Infineuna notizia che riguarda il Made inItaly vissuto in modo personale. Bru-nello Cucinelli, imprenditore del ca-chemire con azienda in Umbriaquotata in Borsa, ha condiviso nel-l’anno appena concluso 5 milioni dieuro di utili con i suoi 783 dipendenti,che si sono trovati in busta paga 6.385euro in più ciascuno. “Un premio a chiè cresciuto insieme a noi” ha com-mentato l’imprenditore. La speranza èche anche il resto del Made in Italy sitrovi nella condizione di poter fare al-trettanto. n

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di Nora Villa

LO SHOPPING VIA INTERNETIn crescita soprattutto per gli acquisti dei turisti

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Acosa serve una laurea univer-sitaria? È uno strumento –parliamo ovviamente dell’Ita-lia che al momento soffre del

più alto indice di disoccupazione gio-vanile dell’intera Comunità Europea,fino al 36 per cento dei giovani fra i 15e i 24 anni – utile per trovare lavoro? Èuna domanda che in tanti si pongononelle famiglie italiane, se cioè sia op-portuno una volta superato il liceo, oun altro livello di studi equivalente,spendere qualche migliaia di euro, eaccettare qualche anno in più di attesa,per la conquista di quel pezzo di cartache va sotto il nome di laurea, e vedereun proprio figlio (o figlia) fregiarsi deltitolo di dottore, ingegnere, e cosi via,e tuttavia disoccupato. A parte in questepagine pubblichiamo una intervista col

Rettore dell’Università di Bologna, unadelle più antiche e prestigiose d’Europa.E inoltre un articolo del Rettore dellaUniversità Leonardo da Vinci sull’effi-cacia degli Atenei telematici. In questoarticolo per rispondere alla domandadi cui sopra registriamo l’opinione di

esperti, ricercatori, docenti. Tutti con-cordi – lo diciamo subito – nel rispon-dere positivamente. Una laurea è utileper trovare lavoro, e non soltanto comearricchimento personale, ovviamentecon alcune condizioni di principio darispettare. Come spiega (in una intervistaall’”Avvenire”) Andrea Cammelli, diret-tore di Almalaurea, in Italia i laureatisono ancora pochi, visto che solo il 29per cento dei diciannovenni dopo unprimo ciclo di studi si iscrive all’Uni-versità, e questo incide sui livelli occu-pazionali. Se tuttavia si guardano le cosein profondità si vede che studiare pagaanche in tempo di crisi.Paga, e ha pagato, dato che alla contra-zione generale dei posti di lavoro fra igiovani corrisponde un aumento – più

I

di Franco Corradini

UNA LAUREA SERVE ANCORA?

segue a pag. II

• La risposta è in genere positiva, soprattutto per trovare lavoro• Ovviamente rispettando alcune condizioni di principio

• Ne trattano con una intervista Ivano Dionigi, rettore dell’Università di Bologna, e con un articolo Fabio Capani, rettore dell’Università telematica Leonardo da Vinci

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500 mila – di occupati fra coloro chesono in possesso non solamente dellalicenzia media, ma di un diploma odi una laurea che funzionano ancoracome freno alla disoccupazione spe-cie se di lunga durata. Un fenomenoche tra l’altro si riflette sui livelli diretribuzione visto che i salari dei gio-vani con istruzione terziaria superanoin Italia del 36,2 per cento quelli deigiovani con istruzione secondaria.Aggiunge Isabelle Lhuillier (respon-sabile del Career Service della Boc-coni di Milano): «È poi chiaro cheuna disciplina scientifica o econo-mica offre maggiori possibilità di in-serimento nel mondo del lavoro. Ma

serve anche studiare le lingue, tra-scorrere un periodo all’estero, la fles-sibilità mentale».E ancora: «Le imprese guardano an-che se si sono svolti degli stage, se sisono avute esperienze lavorative du-rante gli studi, se si è impegnati nelsociale. E inoltre presterei attenzionealle piccole aziende che puntano pro-prio sui laureati per crescere e per in-crementare gli scambi con l’estero».Utile in questo quadro il Servizio pla-cement dell’Università Federico II diNapoli. «Da più di dieci anni», ri-corda Luigi Verolino, direttore delCentro di Ateneo per l’orientamento,la formazione e l’e-learning, «ab-biamo una banca dati che le aziende

possono consultare per il recluta-mento dei laureati. Poi tutti i corsi dilaurea della Federico II animano pe-riodicamente incontri di presenta-zione dei laureandi alle imprese».Segnala dal canto suo Paolo Reboani,presidente di Italia Lavoro presso il mi-nistero corrispondente: «Il tasso di di-soccupazione dei laureati italiani èquasi la metà di quello dei diplomatio con licenza media. Dunque l’acqui-sizione di competenze “alte”, la spe-cializzazione, nel nostro Paese senzaalcun dubbio convengono». Aggiun-gendo: «Certamente anche i laureatiscontano una precarizzazione del mer-cato del lavoro dovuto soprattutto allacrisi economica e a quello sforzo an-cora carente nel nostro Paese di valo-rizzare i talenti e il capitale umano. Eall’interno di questa condizione la dif-ferenza di genere è forte visto che ledonne laureate risultano avere lavoroa tempo indeterminato meno frequen-temente rispetto ai loro colleghi ma-schi, ed è più alta la quota di donneche hanno lavori occasionali».Così stando le cose quale altro stru-mento hanno i giovani (e le giovani)per colmare il deficit tra istruzione e la-voro? Ancora secondo Reboani: «L’ap-prendistato in generale è uno strumentoefficace per l’ingresso nel mondo dellavoro e per colmare il deficit tra lecompetenze fornite agli studenti e i fab-bisogni reali delle aziende. In partico-lare l’apprendistato di alta formazioneva proprio nella direzione dello svi-luppo dei talenti specialistici e della ri-duzione dei tempi di transizione dallalaurea al lavoro. Noi di Italia Lavorocrediamo molto in questa tipologia dicontratto, e già da qualche anno lavo-riamo con le Università – oltre 70 – perla creazione e la qualificazione di ser-vizi di job placement specialmente de-stinati ai laureati, all’avvio di contrattidi alto apprendistato in accordo con leRegioni, e percorsi di inserimento inaziende che si internazionalizzano».Lo schema come si vede è ampio. Ab-bastanza per dire che non c’è da dispe-rare in partenza.

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Una laurea al di là dell’arricchimentopersonale che procura è anche unostrumento utile per trovare lavoro?Tutti gli indicatori statistici rispondonopositivamente a questa domanda: unlaureato, anche oggi, trova più facil-mente lavoro rispetto a chi non ha con-seguito una laurea. In Italia, tra l’altro,abbiamo una percentuale di laureati in-feriore alla media europea, un dato ne-gativo legato da un lato al calo di nata-lità registrato negli ultimi decenni edall’altro alla crisi economica per cuile famiglie rinunciano a far proseguiregli studi ai figli.Il nostro compito è rilanciare la fun-zione sociale e civile dell’istruzione efare in modo che la formazione univer-sitaria e la ricerca siano al centro del-l’agenda politica del Paese.Quale settore di studi è più profittevoleper trovare un lavoro?Una laurea specialistica, per esempioin chimica, fisica, matematica, in inge-gneria, soprattutto nel settore dell’ener-gia. Il mercato del lavoro è senz’altroalla ricerca di figure professionali spe-cializzate, ma vorrei sottolineare l’im-portanza delle humanities, con un oc-chio ai classici, che ci aiutano a pensarebene. Bene i tecnici, ma con una for-mazione il più completa possibile. Lostesso Steve Jobs invocava la necessità

e l’urgenza di un ritorno alla figuradell’“ingegnere rinascimentale”. “Clas-sico” e “scientifico” vanno intesi noncome due categorie antitetiche, macome il punto di vista duplice di chi –come teorizzava il Petrarca, prefigu-rando l’intellettuale europeo – “rivolgelo sguardo contemporaneamente avantie indietro”.L’Università, e con l’Università lo Stato,ma non dimenticherei le famiglie, checosa fanno per indirizzare i giovaniverso studi che garantiscano loro unfuturo che non sia quello della disoc-cupazione o della sottoccupazione?L’Alma Mater è uno studium generaledove si insegnano tutte le discipline:umanistiche, sociali, scientifiche, me-diche, tecnologiche. Nella convinzioneche i linguaggi sono molteplici, ma chela cultura è una, l’Ateneo di Bolognapropone 220 corsi di laurea. I piani distudio sono pensati e aggiornati in base

ad attente analisi del mercato del lavoro.L’orientamento è senza dubbio uno de-gli elementi prioritari. Tra le iniziativeche l’Ateneo ha messo in campo perorientare i giovani diplomandi nellascelta del percorso accademico c’è an-zitutto la due giorni dell’Orientamento(AlmaOrienta, 10-11 aprile 2013), chenegli ultimi anni annovera circa 25.000giovani delle superiori provenienti datutta Italia; aggiungo un ufficio con per-sonale dedicato e iniziative specifichecome ad esempio una serie di incontriper offrire agli studenti degli ultimi annidelle scuole superiori temi, problemi eprocedimenti caratteristici delle disci-pline scientifiche, ma anche informa-zioni sugli sbocchi lavorativi. Attraversola partecipazione agli itinerari didatticiproposti, gli studenti acquisiscono glistrumenti per autovalutare le proprieconoscenze, anche in relazione allapreparazione di base che sarà succes-sivamente richiesta per i diversi corsi dilaurea.La conoscenza delle lingue straniere?È fondamentale e costituisce un fattorecompetitivo e imprescindibile. L’AlmaMater propone ben 38 corsi internazio-nali: il 20 per cento degli studenti iscrittiha fatto un soggiorno di studio all’esteroe il 5 per cento dei nostri studenti è

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▲Ivano Dionigi, magnifico rettore dell’Università di Bologna

Università di Bologna, Piazza Verdi Copyright Università di Bologna 2012

Copyright Università di Bologna 2012

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straniero. L’Università di Bologna è l’ate-neo italiano con più studenti Erasmus.Con il progetto Alma English, uno deiprimi in Italia, proponiamo corsi gratuitidi inglese ai nostri iscritti per fare con-seguire loro le abilità ricettive e produt-tive di livello B1 per le lauree triennalie di livello B2 quelle magistrali, certifi-candole secondo gli standard interna-zionali: livelli che devono crescere peravvicinare quelli delle migliori Univer-sità del Nord Europa.Il numero chiuso è utile?Il numero programmato è già attivo neicorsi di laurea in Medicina, Architettura,Medicina veterinaria, Psicologia, Tra-duttori e Interpreti, alcuni corsi di Eco-nomia e Farmacia. Certamente la sele-zione garantisce l’accesso a studentipreparati e motivati e una preparazioneottimale grazie ad un rapporto equili-brato tradocenti/studenti/laboratori/aule. Rimaneperò il fatto che il numero di laureatidel nostro Paese è al di sotto della mediaOcse: siamo al 34mo posto su 36 Paesi.Solo il 19 per cento dei giovani tra i 30e i 34 anni è laureato rispetto ad unamedia europea del 30 per cento. Credoche dovere dell’Alma Mater sia quellodi accogliere e laureare più giovani pos-sibile: questo è un compito non solo

culturale ma anche civile e morale.L’Università di Bologna è la più anticaUniversità del mondo Occidentale euno degli atenei più prestigiosi d’Eu-ropa. Che cosa fate per mantenere untale livello di eccellenza?Come recita il nuovo Statuto dell’Ate-neo, i compiti primari dell’Alma MaterStudiorum sono la ricerca, la didattica,attività inscindibili volte a perseguire unsapere critico aperto al dialogo e all’in-terazione fra le culture, nel rispetto dellascienza e dell’insegnamento. Tuttal’Alma Mater – 3mila docenti e altret-tanto personale tecnico-amministrativo– lavora ogni giorno per non disatten-dere questi principi, investendo risorsein particolare sul diritto allo studio esulla valorizzazione del merito. ComeUniversità pubblica, laica, abbiamol’obbligo di rispettare l’articolo 34 dellaCostituzione per il quale “i capaci emeritevoli e privi di mezzi devono es-sere in grado di raggiungere i più altigradi dello Stato”. Ecco dunque che ol-tre ad avere incrementato del 10 percento gli stanziamenti per il diritto allostudio (oltre 20 milioni di euro) e man-tenere le tasse di iscrizione inalterateda tre anni, permettiamo al 20 per centodegli studenti – sono 87.000 - di tra-scorrere un periodo di studio all’estero.

IV

La nascita degli atenei telema-tici, istituiti con legge delloStato il 17 aprile 2003, deter-mina nel nostro Paese una

svolta nella formazione che non saràcertamente priva di conseguenze. Ciauguriamo che esse possano risultarepositive per un aumento del livello cul-turale della nostra nazione.Non è difficile predire una larga diffu-sione, sulla scorta dell’esperienza dialtre nazioni, più avanti di noi nel set-tore, anche se è necessaria una certamaturazione intellettuale per accettarequesta nuova modalità di apprendi-mento, che priva lo studente della co-noscenza diretta delle figure delmondo accademico, docenti e tutor,considerata tuttora parte integrante, se-condo alcuni di grande importanza,del processo dell’apprendimento. Se,come avviene nella grande maggio-ranza dei casi, in ogni specifico corsonon sono previsti eventi in presenza,l’incontro con il docente si realizzeràsoltanto al momento dell’esame, che,in ossequio alla vigente legislazione,non può essere, almeno per ora, altroche frontale.Ma larga diffusione non necessaria-mente implica un successo in terminidi efficacia formativa. Sotto questoaspetto non sono reperibili a livello in-ternazionale studi che permettano distabilire l’esistenza di una differenza,statisticamente significativa, sia in ter-mini positivi che negativi. In mancanzadi ciò sono possibili soltanto elementispeculativi, sui quali ragionare, attual-mente privi di importanza pratica mache saranno utili certamente per essereverificati da futuri studi sulla efficacia.La prima domanda che ci si pone è: see quanto negativamente incide sull’ap-prendimento la mancanza fisica deldocente e del tutor, la mancanza del-l’essere a contatto con i compagni distudio, il fatto di essere privato delladiscussione fra partecipanti al corso, odel preparare insieme argomenti di stu-dio, fattori che oggi noi riteniamo, atorto o a ragione, che possano far parteintegrante del processo di formazione.

▲ di Fabio Capani

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A questa prima domanda non esisterisposta in termini sperimentali. In re-altà è ben noto che un discreto numerodi studenti raggiunge la laurea frequen-tando molto poco le lezioni e stu-diando in assoluta autonomia. Ma nonsiamo in grado di quantificare se il loronumero sia molto modesto o rappre-senti una buona percentuale. Certa-mente i processi dell’apprendimento,per quanto sempre molto individualie diversi fra persona e persona, impli-cano sempre uno sforzo di memoriz-zazione/concettualizzazione dei con-tenuti didattici che, anche se facilitatida una discussione fra pari, rimangonocomunque sforzi effettuati dal singolo.L’apprendimento, quindi, è in buonaparte, frutto di un processo individuale,anche se facilitato dalla discussionecomune.La seconda domanda da porci è: lostudente in rete, è effettivamente unisolato come oggi si continua a ripetereda più parti? Chi scrive ritiene che oggisi possa rispondere in questo modo:lo studente in rete non solo non è iso-lato, ma forse è meno isolato, almenosul piano intellettuale, dello studenteche frequenta fisicamente le lezioni;questa affermazione è avvalorata daalcuni studi che sono stati sviluppatinell’ambito dell’e-learning, in base ai

quali il vero problemadei percorsi a distanzasta nell’abbattere nontanto la distanza spa-ziale riproponendo so-luzioni in presenza,quanto piuttosto la di-stanza pedagogica tradocente e studente chepuò manifestarsi anchein un’aula universitariae a cui si può porre ri-medio attraverso la pro-mozione di un dialogocostruttivo tra i due attori del processoformativo. Questo dialogo tra docente-studente-tutor, che può instaurarsi al-l’interno del Web, è una conquistadella tecnologia che è in grado di ab-battere sempre più le barriere di co-municazione attraverso i sistemi dicomputer conferencing, ovvero il fo-rum, la chat e l’aula virtuale, consen-tendo forme di comunicazione molti-a-molti che sono garanzia di forteinterattività tra i partecipanti ad uncorso e-learning.Il forum, è una specie di “lavagna” sulweb dove i partecipanti, con il coor-dinamento del tutor, possono espri-mere riflessioni ed elaborazioni su de-terminati contenuti didattici, avviandodiscussioni su tematiche prescelte,

condivise da tutti e lacui traccia rimane di-sponibile per tutti i par-tecipanti e per l’interadurata del corso. Nonessendovi un legametemporale di incontro,questo tipo di comuni-cazione viene detto“asincrono”. Non esistenella didattica frontalealcunché di assimila-bile, per cui l’e-learningpuò considerarsi sotto

questo aspetto più completo.La chat è viceversa un momento di in-contro “sincrono”, nel senso che av-viene ad un’ora prestabilita dal tutore/o dal docente ed ognuno si inseriscesenza legami temporali. La chat pre-senta una interazione più rapida fra ipartecipanti, perchè il feed-back è im-mediato.L’aula virtuale è certamente l’ambientepiù vicino all’incontro frontale perchéè possibile parlare ed ascoltarsi in con-ferenza e, se disponibile la webcam,anche vedersi. Quest’ultima rappre-senta la parte più evoluta della intera-zione, perché molto vicina ad un col-loquio in presenza fra più soggetti.Va precisato che il Web e i sistemi di

CONSIDERAZIONI SULLA EFFICACIA DELLA FORMAZIONE

EROGATA NEGLI ATENEI TELEMATICI

segue a pag. VI

Università telematica “Leonardo da Vinci” di Chieti

Fabio Capanimagnificorettore

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computer conferencing non creano inautomatico quel dialogo costruttivo dicui sopra; è fondamentale che tale in-terazione sia costruita e incentivata daun costante lavoro di stimolo e di inviodi feedback da parte del tutor e deldocente di un percorso in rete, tale dafar veicolare i segni della presenza so-ciale e didattica nonostante la distanzafisica.Terza domanda importante: una le-zione in e-learning può presentare van-taggi rispetto ad una lezione in pre-senza? La risposta, anche in questocaso, sempre secondo chi scrive, è po-sitiva. Il livello del vantaggio dipendeovviamente dall’impegno che il do-cente ha profuso nella preparazionedei contenuti didattici. Forse questo èl’aspetto più rilevante dell’e-learning,in quanto l’editoria multimediale sipresta molto a fornire software in gradodi venire incontro alle esigenze didat-tiche del docente.Nella lezione frontale, per quanto ildocente impegnato si possa aiutarecon diapositive da lui preparate, ingrado di fornire una traccia solida allaesposizione degli argomenti, la resa diuna lezione è sempre inferiore a quelladi una lezione e-learning, che prevedela registrazione del commento audioad ogni diapositiva e la possibilità chel’utente riascolti più volte i commentidelle stesse in automatico o navigandoa suo piacimento nel contesto della le-

zione, adattando quindi l’ascolto alproprio modo, del tutto individuale, diconcettualizzare i contenuti didattici.La lezione e-learning, così ingegneriz-zata dal docente, diviene una lezionedi eccellenza, perché non contiene la-cune e/o ripetizioni, entrambe imman-cabili in una lezione frontale. Inoltre ilfruitore può riascoltare i concetti a piùriprese, e con sequenza diversa, legan-doli fra loro nel processo di gradualeapprendimento. Se a questa modalitàdi fruizione, si aggiunge un testo scrittosull’argomento (che può anche essereil testo del commento) si fornisce allostudente un ulteriore strumento, facil-mente stampabile, che può ulterior-mente rinforzare l’apprendimento me-diante la memorizzazione visiva e nonsolo uditiva dei contenuti. Infine, adogni lezione viene associato un que-stionario che permette al docente diriprendere i punti più salienti espostinella lezione, rifocalizzando l’atten-zione sugli argomenti, riproposti sottoforma di domanda. Il questionario di-viene una palestra che permette al frui-tore di comprendere il suo grado diinteriorizzazione dei contenuti.Come si può ben comprendere, le le-zioni così preparate impegnano il do-cente molto più delle lezioni frontali,ma la resa, in termini didattici, è forte-mente potenziata e ciò si riflette sulrapporto costo/beneficio. In pratica lostudente impara con minore sforzo edin minor tempo e, se il docente è co-

municativo e capace di destare l’inte-resse, senza annoiarsi.Queste considerazioni, del tutto per-sonali, scaturiscono da una esperienzadiretta di chi scrive, maturata medianteinsegnamenti tenuti con entrambe leopzioni (lezioni frontali e lezioni e-le-arning sugli stessi argomenti e con lestesse diapositive) e oggettivata me-diante numerosi questionari propostia studenti che hanno partecipato adentrambi i corsi.Altri aspetti di grande interesse forma-tivo emergono dalle prime esperienzematurate nel primo anno di vita delnostro Ateneo, i cui corsi sono iniziatinel giugno 2005.La tipologia dello studente che piùfrequentemente si inscrive ad un ate-neo telematico è quella di un 40ennegià inserito nel mondo del lavoro, chedesidera aumentare il proprio livelloformativo per motivi vari (aspirazionealla dirigenza, scatti stipendiali op-pure semplice desiderio di aumentareil proprio livello culturale o ripren-dere studi interrotti per vari motiviecc). Questa particolare tipologia distudente presenta aspetti molto diffe-renti dallo studente 20enne: è mag-giormente maturo ed impegnato nellostudio dei contenuti didattici, portacon sé già proprie esperienze profes-sionali che vengono utilizzate negliscambi di opinioni, concorrendo aconferire al corso importanti momentidi riflessioni pratiche.

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In sostanza, la formazione a distanza,così attentamente organizzata, permet-terà al docente di impegnarsi moltopiù di quanto è avvenuto finora nellapreparazione di lezioni frontali, co-struirà con la propria esperienza deipercorsi didattici di eccellenza, fruttodi una sua profonda riflessione e, so-prattutto facilmente implementabili, inconsiderazione della grande flessibilitàche l’editoria elettronica permette. Ildiscente, a sua volta, avrà a disposi-zione una guida sicura, facilmenteconsultabile e navigabile in qualsiasimomento e potrà giovarsi di questonuovo supporto per la propria forma-zione culturale.Questa nuova figura è l’e-tutor, con-siderato da molti la figura cardine deiprocessi formativi in rete, colui a cuiè demandata gran parte della riuscitadi un percorso e-elarning per il ruolochiave che riveste in qualità di traitd’union tra studente, docente e strut-tura universitaria in tutte le sue parti.A seconda del progetto didattico im-postato dall’ente formativo, l’e-tutorpuò svolgere più funzioni, ovvero fa-cilitare il percorso di studi del di-scente dando un supporto metodolo-gico (e-tutor facilitatore), oppurefornire feedback sui contenuti delcorso (e-tutor istruttore), o ancora mo-nitorare e moderare le discussioni inrete che si sviluppano negli appositispazi: forum, chat, audio/videocon-ferenza (e-tutor moderatore).Ad eccezione del ruolo di istruttore dicui il docente ha la piena responsabi-lità, l’e-tutor nel nostro Ateneo ricopretutti i restanti ruoli appena elencati. È,in sostanza, colui che accompagna ildiscente dal momento della sua iscri-zione durante tutto il percorso di ap-prendimento, fino alla conclusione delmedesimo: accoglie lo studente nellastruttura virtuale, lo orienta nell’utilizzodella piattaforma di studio e degli stru-menti in essa disponibili e fruibili, loconsiglia nella pianificazione del per-corso di studi, organizza le attività coo-perative in rete al fine di migliorare gliapprendimenti attraverso l’adozione di

strategie educative collaborative e dipeer tutoring, organizza gli spazi di di-scussione asincrona e sincrona mode-rando e monitorando le interazioni chein essi si attuano, svolge un costantecontrollo dei tracciati dandone contoin report cartacei mensili, infine orga-nizza gli esami di profitto in presenzae cura l’accoglienza dello studente aimedesimi.In sostanza il nostro e-tutor è un tutordi rete che gestisce tutti i processi edu-cativi basati sull’uso intensivo delle ri-sorse telematiche e che funge da guida

e supporto operativi in relazione a tuttigli aspetti del corso.Concludendo, l’e-learning propostodal nostro Ateneo cerca di dare asso-luta centralità allo studente, nell’otticadi una formazione non più teacher-centered ma learner-centered, dove lescelte didattiche, organizzative, l’im-piego e l’impegno delle risorse umanee quant’altro sono in funzione dei bi-sogni educativi e degli stili di appren-dimento dei fruitori.

(Hanno collaborato Martine O. Belhadi e Igor Uboldi)

Due immagini del sito web dell’Universitàtelematica “Leonardo da Vinci”,

e i ragazzi in alcuni momenti di studio

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BERLINO & DRESDA GEMME STORICHE DELLA GERMANIA

Partenza da Roma e Milano – 5 giugno 2013 – 5 giorniBerlino: nelle zone calde della “Guerra Fredda”, la Porta di Brandeburgo, laChiesa della Memoria, la piazza Gendarmenmarkt, il Reichstag e la Cupola,Postdamer Platz, castello di Charlottenburg; Checkpoint Charlie teatro di scon-tri tra i panzer sovietici e quelli americani, il Museo di Pergamo. Dresda: loZwinger, straordinario capolavoro rococò; la Galleria degli Antichi Maestri conla raccolta di opere tra cui spiccano gli italiani Tiziano, Tintoretto, Canaletto(domina fra tutte la “Madonna Sistina” di Raffaello. Quota di partecipazione da Roma/Milano – 30 partecipanti - € 890,00Soci ANLA, familiari e aggregati – € 860,00Tasse aeroportuali (al 31 ottobre 2012) € 100,00 - Hotel 4 stelle centrale – accompagnatore dall’Italia – pensione completa

GRAN TOUR DELLA ROMANIAALLA SCOPERTA DI CITTÀ MEDIOEVALI, MONASTERI DIPINTI E

CASTELLI LEGGENDARIPartenza da Roma e Milano 14 giugno 2013 – 10 giorni

Viaggio in un paese sorprendentemente bello e ospitale, molto curato nei parti-colari ed oculato nella scelta dei percorsi: le suggestive cittadine medievali dellaTransilvania; a Sighisoara sulle orme del Conte Dracula; castelli e chiesefortificate; le bellezze paesaggistiche del Maramures; le bellezze artistiche degliaffreschi dei Monasteri dipinti della Bucovina, protetti dall’UNESCO; fol-klore e pasti tipici; Bucarest dove le follie architettoniche di Ceausescu guarda-no in faccia palazzi d’ispirazione pariginaQuota di partecipazione da Roma/Milano – € 1.200,00 Soci ANLA, familiari e aggregati – € 1.150,00Tasse aeroportuali (al 31 dicembre 2012): € 130,00 - Hotel 3/4/5 stelle – accompagnatore dall’Italia – pensione completa

IRLANDA: LE MERAVIGLIE DEL SUD E NORD IRLANDAPartenza da Roma e Milano – 6 giugno 2013 – 10 giorni

Da Dublino passiamo a Belfast: la costa di Antrim e il ponte di corde delCarrik Brige, le Giant’s Causeway, la contea di Donegal e la riserva naturaledel Glenveah National Park, l’incontaminata contea di Sligo, Galway e la regio-ne del Connemara, le Isole Aran, le maestose scogliere di Moher, Killarney,con la bella dimora vittoriana di Muckross House; e infine Dublino.Quota di partecipazione da Roma € 1.850,00 – da Milano € 1.820,00Abbuono soci ANLA, familiari e aggregati – € 40,00Tasse aeroportuali (al 31 ottobre 2012) € 190,00 – Hotel 3 e 4 stelle - accompagnatore dall’Italia – pensione completa

LA MAGIA DEL GRANDE NORD NORVEGIA CON ISOLE LOFOTEN + HURTIGRUTEN,

LAPPONIA E FINLANDIAPartenza da Roma e Milano – 25 giugno 2013 – 10 giorni

L’estremo nord della Norvegia fino al mitico Capo Nord, le isole Lofoten,uniche nella loro bellezza e varietà paesaggistica, la Lapponia norvegese,Hammerfest, “la città più a nord del mondo”, Tromso, capitale artica, mini-crociera con Hurtigruten il postale dei Fiordi, i Sami e le loro terre, avviste-remo gli animali della tundra: un itinerario tutto da scoprire alla luce affascinan-te del sole di mezzanotte.Quota di partecipazione da Roma/Milano – € 2.630,00 Soci ANLA, familiari e aggregati – € 2.580,00Tasse aeroportuali (al 31 ottobre 2012) € 150,00 - Hotel 3 e 4 stelle– accompagnatore dall’Italia – pensione completa

STATI UNITI: SCOPRENDO L’AMERICA, UN VIAGGIO LUNGO… UN SOGNO

Partenza: 12 settembre 2013 - 16 giorniDalle grandi città del potere americano alla western beauty (San Franci-sco, New York e Las Vegas) ai grandi parchi- Bryce Canyon Park (guglierosse e gialle che danno l'illusione di essere su un altro pianeta; Lake Powell; laRiserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato almondo.....(Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon (area di rara bellezza,simbolo dell'Arizona); la Death Valley (la Valle della Morte con lo ZabriskiePoint reso celebre dall'omonimo film di Antonioni con le epiche musiche deiPink Floyd); Yosemite Valley sulla Sierra Nevada.Quota di partecipazione – 20 partecipanti - € 4.300,00Soci ANLA, familiari e aggregati - € 4.240,00Tasse aeroportuali (al 31 gennaio 2013) € 430,00Hotel 4 stelle – Mezza pensione con prima colazione americana – ingressi – Accompagnatore dall’Italia

MAROCCO INSOLITO: DA CASABLANCA A TANGERI E CITTÀ IMPERIALI, DALLE DUNE DI MERZOUGA ALLE GOLE

DELL’ALTO ATLANTE, DALLE KASBAH DI MONTAGNA A MARRAKECHPartenza: 22 settembre 2013 - 11 giorni

Dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senzatralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con lafamosa Corniche; Rabat, moderna capitale del Marocco; Tangeri, a guardiadello Stretto di Gibilterra; Meknes con la porta più bella del Marocco; il sito diVolubilis; Fes, la più antica e nobile delle città imperiali; le Gole dello Ziz, ivillaggi berberi e fortini della Legione Straniera; Merzouga, all’interno di un’oa-si nel Erg Chebbi, le Gole di Todra e del Dades; attraverso la suggestiva viadelle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marra-kech, la millenaria.Quota di partecipazione da Roma/Milano - minimo 30 partecipanti - € 1.480,00Soci ANLA, familiari e aggregati - Euro 1.430,00Tasse aeroportuali (al 30/12/2012): € 140,00 - Hotel 4 e 5 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia

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Il sigaro? Non c’è dubbio che siapiacere, cultura, eleganza, storia,vengono in mente i sigari di Win-ston Churchill, del cubano Che

Guevara, e dell’ungherese György Lu-kacs, il grande filosofo particolar-mente amante dei sigari toscani,erano un regalo d’obbligo da partedi un giornalista che lo intervistassenella sua casa di Budapest. La storia ci dice che un giorno del1815 nella Manifattura Tabacchi diFirenze, una partita di tabacco la-sciata ad essiccare al sole estivo

venne bagnata da un violento ac-quazzone. Con tutto quel tabacco sidecise di produrre dei sigari econo-mici da vendere al popolo di Firenze.Fu subito un grande successo. L’ac-qua infatti fece fermentare il tabaccodandogli un gusto del tutto nuovo.Nasce così la leggenda del sigaro to-scano che dal 1818 entra regolar-mente in produzione. Un sigaro checoi suoi (quasi) duecento anni di esi-stenza si lega indissolubilmente allastoria d’Italia, un simbolo del nostrostile di vita. Un marchio che è tornatoitaliano quando nel 2006 il GruppoMaccaferri lo ha acquisito dalla Bri-tish American Tobacco Italia.Insomma lo “stortignacolo”, comeviene popolarmente chiamato per lasua forma, che ha ricominciato a par-lare la lingua di Dante. Parte inte-grante del Made in Italy. C’è da ag-giungere che con l’ingresso nelGruppo Maccaferri si è più che maidilatato sul mondo. I numeri sono dilivello. Un fatturato (2011) di 85 mi-lioni di euro. Una produzione annuadi oltre 160 milioni di sigari (com-preso quelli prodotti da Pedroni, mar-chio acquisito nel 2008), di cui 3 mi-

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L’ITALIA CHE LAVORA

UOMINI E AZIENDE

Il Gruppo Maccaferri è da ben 130 anni nelle mani della vostra famiglia. Penso chequesto sia motivo di orgoglio, ma anche che non sia poco il senso di responsabilitàche ne deriva. Per dirla in breve, con una tale storia alle spalle non potete permettervidi sbagliare…Senso di responsabilità è la definizione più esatta. Responsabilità verso la famiglia,e nel contempo verso chi lavora con noi, i nostri dipendenti nell’insieme. È unprincipio che non scordiamo mai.E finora ce l’avete sempre fatta…Anche se talvolta l’impatto può essere molto pesante. Facendo una media direiche nel tempo il risultato è stato positivo.Qual è stato il momento in cui avete scelto quella che io chiamerei una forma diglobalizzazione all’italiana? Quando e perché?Direi che è una scelta che viene dalle origini del Gruppo. Fu nostro nonno, fra ledue guerre, a dare inizio al processo di internazionalizzazione del Gruppo. Questafu l’origine della nostra presenza nel mondo.Le prime scelte quali furono?

La prima società a posizionarsi all’esterofu la Officine Maccaferri sulla base dellaquale si è in seguito sviluppato il Gruppo,e che a tutt’oggi rimane un pilastro delnostro Gruppo. Avevamo qualcosa di no-stro in assoluto, quelli che vengono chia-mati i “gabbioni”, e ritenevamo di averetutte le carte in regola per svilupparci an-che fuori dallo Stivale.Non dev’essere stato comunque semprefacile integrare delle realtà produttiveanche molto diverse fra di loro… Comeci siete riusciti?La scelta fondamentale è stata quella di

MANIFATTURE SIGARO TOSCANO (MST)• Con 160 milioni di sigari venduti ogni anno, una realtà custode di tradizioni come il sigaro

Toscano, profondamente radicata nella storia e nel territorio italiano.• Ne parla l’architetto Gaetano Maccaferri, presidente della Holding del Gruppo

di Raffaello Uboldi

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una forte presenza manageriale nelle nostre attività, per cui ogni Società delGruppo oggi e da sempre ha avuto il suo management professionale, e questoconsente alla famiglia di gestire al meglio dei settori produttivi così diversificati.Il momento migliore vissuto dal Gruppo nel suo insieme?Non direi che c’è stato un momento migliore. Ci sono stati tanti momenti positiviche corrispondono alle fasi di ampliamento dell’attività, e agli obiettivi che divolta in volta ci poniamo.Queste decisioni vengono prese tutti assieme, intendo l’insieme della famiglia, oc’è qualcuno che, come dire?, dà la spinta iniziale?Il Gruppo è organizzato sulla base di una holding, e noi tutti partecipiamo al Con-siglio d’Amministrazione, quattro fratelli, più i manager. È in questa sede che ven-gono maturate le decisioni strategiche.Oscar Wilde diceva che non esistono domande cattive, ma solo risposte cattive.È una premessa che faccio a quest’altra domanda. In genere il passaggio genera-zionale solleva dei problemi. Da voi non è mai successo?Fino ad adesso no, siamo alla terza generazione e credo di poter affermare che ilpassaggio del testimone si è sempre svolto serenamente, grazie a un forte senso diappartenenza alla famiglia e all’azienda, a cui aggiungo il ruolo importante svoltodai nostri dirigenti di vertice.Bologna quanto ha contato, quanto conta per voi?Ha contato e conta ancora tantissimo. Resta comunque la sede del quartiergenerale delle nostre aziende.

L’ITALIA CHE LAVORAUOMINI E AZIENDE

lioni fatti a mano dalle sigaraie dellostabilimento di Lucca, una realtàunica in Europa; e inoltre 50 tonnel-late di trinciato da pipa. Un sigarotoscano che viene distribuito in piùdi 40 Paesi, principalmente in Europa,ma anche in Canada, Israele, Libano,Turchia, Tunisia, Egitto, Australia,Giappone, e fra poco nell’Europa del-l’est.È presente nei duty free degli aero-porti, come sulle navi da crociera, ein generale nei negozi di frontiera.Ampia la gamma che viene offerta:“Sigari di qualità per tutte le tipologiedi pubblico”. Citiamo i sigari lunghie fatti a mano per gli amanti del fumolento come il Toscano Originale ed ilToscano Originale Selected. Le edi-zioni a tiratura limitata e fatte a manocon il miglior tabacco Kentucky ilMoro, il Toscano Original Milleniume il Toscano del Presidente, un tempodestinato in omaggio ai grandi dellaTerra e oggi disponibile, seppure inedizione limitata, per il pubblico deiconoscitori. I lunghi realizzati con leantiche ricette, come il Toscano An-tica Tradizione e il Toscano Antica Ri-serva.I sigari dal gusto tipico e deciso, ri-cordiamo l’Antico Toscano, il ToscanoClassico e il Toscano Extravecchio. Lagamma dei sigari d’autore con il Ga-ribaldi, il Soldati, il Modigliani. I si- segue a pag. 34

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gari Toscani Ammezzati per ogni mo-mento della giornata, il ToscanelloSpeciale, il Toscanello Semplice, ilToscanello Scelto, l’Ammezzato Ga-ribaldi, gli ammezzati aromatizzati alcaffé, alla grappa, all’anice, al fon-dente, alla vaniglia per chi gradisceun sigaro meno impegnativo, ma neapprezza l’aroma. Riassumendo, il si-garo toscano quale esempio della tra-dizione artigianale italiana, unico almondo perché fabbricato solo con ta-bacco Kentucky, dal gusto pieno perla particolare tecnica di cura a fuocoe di fermentazione, con lunghi pe-riodi di stagionatura, e come si è dettodalla forma irregolare tronco-conica.Da 200 anni stesso tabacco, stessalavorazione. Per quasi centotrent’annila lavorazione di questo sigaro si erasvolta a Firenze. Ma nel periodo po-stbellico ha abbandonato il capo-luogo toscano per trasferirsi a Luccain un ex convento, poi nel 2004 aMugnano, nella periferia della città.A Cava dei Tirreni il secondo stabili-mento vicino a Salerno. Due siti chegrazie ad una sinergia con la divi-sione Energie del Gruppo Maccaferrisono stati dotati di impianti fotovol-taici (Cava è stata anche dotata di unsistema di cogenerazione e di un im-pianto per l’abbattimento degli odori),cosa che ne fa degli impianti produt-tivi di eccellenza. Il reparto delle si-garaie è presente a Lucca. Quanto aCava dei Tirreni la storia dice che leprime coltivazioni di tabacco in Cam-pania siano state volute da Gioac-

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UN GRUPPO AFFERMATO IN TUTTO IL MONDOSarebbe facile parlare di un miracolo, ma questo vorrebbe dire ignorare ilgusto del fare, parte integrante del DNA della nostra gente. Un gusto, unpiacere del fare che spiega la vicenda del Gruppo Maccaferri per una storia fa-miliare fuor di dubbio emblematica. Le radici sono lontane, partono da quel-l’anno 1879 – oltre centotrent’anni da oggi – quando viene registrata la “DittaMaccaferri Raffaele Officina da Fabbro”, a Zola Predona, nella provincia diBologna, in quella Emilia-Romagna capace di alternare al meglio la produzioneagricola e quella industriale (oltre alla cultura e alla scienza, con delle Universitàfra le più prestigiose d’Europa). La Maccaferri è una trafileria dove vengonoprodotti per la prima volta a mano i “gabbioni”, elementi scatolari realizzati inrete metallica con un uso molteplice.E soprattutto per proteggere le vie stradali da smottamenti causati da fortipiogge, per la protezione di argini, per la realizzazione di opere di sostegno eper il contenimento di scarpate instabili. La Penisola è diventata da poco na-zione, si costruiscono nuove strade, si amplia la rete ferroviaria indispensabilecollante della raggiunta unità, si deve combattere il ritardo accumulato (bastidire che ancora nel 1861 la linea ferroviaria che portava da Milano nell’Italiacentrale si arrestava a Bologna, che la rete toscana non era collegata col Norde col Sud del Paese, e che per un viaggio a Roma erano ancora necessari il bat-tello o la diligenza). I “gabbioni” della Maccaferri fanno la loro parte consen-tendo di scorrere su strade e strade ferrate più sicure. Ancora oggi rappresentanoun know how di portata mondiale, esportato in tutti i continenti.Il passo successivo è degli anni Venti del ‘900, con lo sviluppo ulteriore dell’at-tività commerciale della vecchia Officina, e con le prime acquisizioni e diver-sificazioni, in gran parte merito di Gaetano Maccaferri (1876-1968) il cui spiritoimprenditoriale traccia la strada alle generazioni successive. Oggi? Un Gruppoche viene spontaneo chiamare storico, sempre controllato dalla stessa famiglia,leader nel mondo, che ha saputo adeguarsi con rapidità e intelligenza agli sce-nari competitivi dei mercati di riferimento grazie ad una strategia sempre bendefinita: vocazione industriale, diversificazione, internazionalizzazione. Attivoin diverse aree: ingegneria ambientale, ingegneria meccanica, real estate e co-struzioni, energia, alimentare ed agroindustria, tabacco, biotecnologie.La Società S.E.C.I. è la Holding del Gruppo, con sede a Bologna. Presenta unfatturato consolidato (2011) di oltre 1.370 milioni di euro, conta oltre 4.700 di-pendenti, con 52 stabilimenti industriali, 16 in Italia, 8 in Europa, 5 in NordAmerica, 11 nell’America latina, 2 in Africa, 10 in Asia. Un esempio di globa-lizzazione italiana, un Gruppo dinamico che vede il mondo come il propriomercato, diversificato per garantirne la solidità, con alti indici di investimentoper l’innovazione del prodotto, che fra i suoi maggiori settori di sviluppo vedele nuove fonti di energia (biomasse, fotovoltaico, eolico, biogas, idroelettrico);che oltre a quelli industriali conta alcuni marchi storici, alimentari e non solo,quali Eridania (zucchero), e MST (Manifatture Sigaro Toscano). Per una leggendache continua, ieri, oggi, e sicuramente domani.

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chino Murat, al quale il cognato Na-poleone aveva consegnato il regno diNapoli togliendolo ai Borboni.Corollario indispensabile di questidue siti è il Centro tabacchi di Foianodella Chiana. È qui che i coltivatoridel tabacco Kentucky del Veneto, Val-dichiana, Valtiberina, Lazio e Cam-pania vendono il loro raccolto cheper il 60 per cento dell’intera produ-zione nazionale viene acquistato

dalla MST, una percentuale che arrivaal 95 per cento nel caso della fogliada fascia, la parte qualitativamentepiù pregiata del tabacco (si deve sem-pre alla MST di aver compensato iltaglio delle sovvenzioni comunitariealla tabacchicoltura, garantendo aiproduttori la stabilità del reddito).Una filiera produttiva interamenteconcentrata in Italia, con circa 200tabacchicoltori, e 1.800 addetti, eMST quale principale interlocutore.

Notevole l’impegno per la ricerca,giudicata uno degli aspetti indispen-sabili del produrre.Con laboratori concentrati a Cava deiTirreni, all’avanguardia per indaginifisiche, chimiche e microbiologicherelative al fumo e al tabacco. Labo-ratori che operano nell’ambito di Co-resta, l’organo scientifico di riferi-mento internazionale del tabacco. Si capisce perché nel 2011 in occa-sione della Fiera Internazionale diDortmund il sigaro prodotto dallaMST sia stato proclamato “Il migliorbrand europeo”. Notevole l’impegnosul fronte della cultura al fianco direaltà quali il Modigliani Institut, ilMuseo Guggenheim di Venezia, ilFondo Ambiente Italiano, il Teatro delGiglio di Lucca, l’Archivio Alinari ealtro ancora.

Per concludere un mix di creatività,ingegno, qualità, investimenti, atten-zione alle persone, innovazione, e in-ternazionalizzazione. Una formulatutta italiana quale garanzia del suc-cesso.

(R.U.)

(Un ringraziamento al presidente regionale Anla dell’Emilia-Romagna, Antonio Ferrante, per aver favorito i contatti con l’Azienda)

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L’ITALIA CHE LAVORAUOMINI E AZIENDE

E i momenti difficili?Sicuramente il momento più difficile, drammatico, è stata la ripresa del secondodopoguerra quando gran parte delle aziende erano andate distrutte.Credo che sia stato un momento difficile per tutti, penso però che il Paese abbiadato allora un grande esempio di capacità di ripresa…Assolutamente.Quale settore oggi è giudicato la carta vincente del Gruppo?Il settore storico della Officine Maccaferri continua ad essere una colonna portantedel Gruppo. Grandi soddisfazioni ci vengono poi dalle nuove attività sviluppatenegli ultimi anni, in particolare da Manifatture Sigaro Toscano, e delle biotecnologiedove nella nicchia nella quale operiamo ci consideriamo all’avanguardia a livellomondiale.Il futuro?Al momento stiamo consolidando le attività in essere, guardando al futuro conl’ottica di una certa prudenza in considerazione della situazione di crisi che sta vi-vendo l’economia italiana, e non solo. Siamo comunque ottimisti sia nel medioche nel lungo periodo.Lei fuma sigari?Sì.E cos’è per lei un buon sigaro?Un buon compagno per momenti di grande relax e di assoluta soddisfazione.

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Pieter Brueghel il giovane,“La danza del matrimonio

all’aperto2 (1610 ca); in basso, le sette opere di misericordia (1616-18)

Brueghel. Meraviglie dell’artefiamminga, la prima grandeesposizione dedicata alla ce-lebre stirpe di artisti è un’oc-

casione unica per ammirare i capola-vori di una intera dinastia dieccezionale talento, attiva tra il XVI eil XVII secolo, e ripercorre la storia lun-go un orizzonte temporale, familiare epittorico di circa 150 anni. Curata daSergio Gaddi e Doron J. Lurie, conser-vatore dei dipinti antichi al Tel Aviv Mu-seum of Art, la mostra fa parte di ungrande progetto internazionale che ap-proda per la prima volta a Roma in unaversione inedita e rinnovata, dopo letappe di Como e Tel Aviv. Arricchita dioltre venti importanti opere, la retro-spettiva romana è prodotta e organiz-zata da Arthemisia Group in collabo-razione con DART Chiostro delBramante, inserendosi con questa pre-stigiosa esposizione in un programmadi consolidata partnership che conti-nuerà con “Cleopatra”, mostra previstaper l’autunno 2013. Con oltre 100 ope-re l’esposizione offre la possibilità diammirare splendidi dipinti, presentatiin modo organico e completo, difficil-mente accessibili, e per la prima voltain Italia, come il magnifico “Le setteopere di misericordia” di Pieter Brue-ghel il Giovane, “I sette peccati capitali”di H. Bosch o “Il ciarlatano” della scuo-la di H. Bosch provenienti da impor-tanti musei internazionali e nazionali.E proprio dal rapporto che Bosch ebbecon il capostipite dei Brueghel, Pieteril Vecchio (ca. 1525–1569) ini-zia il racconto della dinastia checon la sua inedita e disincantatavisione dell’umanità ha segnatola storia pittorica dell’arte euro-pea dei secoli a venire. Al suo“maestro spirituale” si deve l’ap-profondimento, in chiave terre-na, di visioni oniriche passandoda uno stile ricercato e concen-trato sulla tradizione, ad uno ica-stico e attento alla realtà; congrande attenzione al paesaggioed al rapporto tra natura e uomo,attraverso scene di danze con-

tadine, e proverbi figurati che riecheg-giarono a lungo nella pittura fiammingae che la aprono alla modernità. Brue-ghel il Vecchio fu illustratore di un mon-do agreste divenuto simbolo di una let-tura sul senso della vita umana che giàall’epoca riscosse un grande successo,anche dalla committenza internazio-nale. Dopo la sua scomparsa, sarannoi figli, Pieter il Giovane e Jan il Vecchio(o “dei velluti”, per la preziosità dellasua tecnica) a raccogliere il testimonedi quel “registro” del comico e del grot-tesco in pittura, tipico dei suoi lavori.In seguito la genealogia prosegue e siramifica, dal patriarca alla sua più lon-tana discendenza, presentata in mostracon precisione e rigore. In pieno ‘600

lo “stile Brueghel” ha ormai assunto itratti di un vero e proprio marchio diqualità: con più di cento anni di attività,la dinastia è ormai leggendaria! La visitadi questa esposizione romana è unviaggio appassionante nell’epoca d’orodella pittura fiamminga del Seicento,alla ricerca del genio visionario di bencinque generazioni di artisti in gradodi rappresentare, coralmente, come mainessuno prima e dopo di loro, lo stile ele tendenze di oltre un secolo di storiadell’arte. Suddivisa in cinque sezionidistinte, l’esposizione si apre conl’esperienza del capostipite, PieterBrueghel il Vecchio che mentre in Italiaprimeggiano i lavori di Michelangelo,Leonardo e Tiziano e la loro “sublima-

zione” dell’uomo, concentra lasua attenzione sempre più sullanatura, che da sfondo si trasfor-ma in soggetto dell’opera d’arte.Nella seconda sezione, presentinel segno del padre, Brueghelil Giovane e Jan il Vecchio ri-prendono i suoi temi, Jan si di-stingue per eleganza e monda-nità, viaggia in Italia, collaboracon Rubens ed è il primo im-portante pittore di fiori e naturemorte. Particolarmente signifi-cativa la quarta sezione, la me-

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ATTUALITA’

CULTURA

BRUEGHEL: MERAVIGLIE DELL’ARTE FIAMMINGA

Nel Chiostro del Bramante a Roma fino al 2 giugno c.a.

di Dedy Ferrari Clerici

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Il libro consigliato, scelti da Esperienza per i suoi let-tori: “La banda degli invisibili”, di Fabio Bartolomei,

ediz. e/o, pagg. 206, € 16,00. A 85 anni si dovrebbeavere di meglio da fare che brigare per un amore ir-raggiungibile, impegnarsi in azioni di disturbo alle auto blu in corsia prefe-renziale, e studiare un piano per rapire il presidente del Consiglio. Ma An-gelo è un ex partigiano che tendeva agguati ai tedeschi, che di tutta laclasse politica ha nostalgia solo di un certo Pert, che sopravvive con lapensione minima, che non riesce a far valere i propri diritti, che lotta quo-tidianamente contro una società che fa di tutto per farlo sentire inutile. Epertanto quando sarebbe lecito da parte sua disinteressarsi del mondo chelo circonda e trascorrere serenamente gli ultimi anni di vita, Angelo decide

di reagire per ottenere dall’uomo più potentedel paese quello che secondo lui gli spetta.Insieme ad alcuni amici del Centro Anzianimette a punto un piano incruento e genialeche però non tiene conto di un problema fon-damentale: come possono dei vecchietti mal-conci rapire uno degli uomini più scortatid’Italia? Le trovate, il gusto narrativo, la capa-cità di inventare personaggi straordinari ritor-nano in “La banda degli invisibili” di FabioBartolomei, secondo romanzo dell’autore di“Giulia 1300 e altri miracoli”, per un libro daleggere con gran diletto.

(a cura di Riccardo Tucci jr)

IL LIBRO CONSIGLIATO

raviglia del mondo, simboli e allego-rie rappresentate da Jan il Giovane,con esplicito riferimento naturalisticoai fiori ed alle visioni simboliche. Ifiori diventano messaggio, attraversole allegorie, imponenti e rigogliose,diventano un vero e proprio “mar-chio” di successo. L’idea dell’esotico,del sorprendente, del meraviglioso,trova nella pittura di Jan il Giovaneuna perfetta rappresentazione, moltoapprezzata dalla ricca borghesia mer-cantile. L’ultima sezione della mostracompleta la presentazione degli oltrecento anni di attività della bottegadei Brueghel già diventata leggenda-ria dalla metà del Seicento, e non di-mentica altri grandi pittori entrati nel-la cerchia per vincolo matrimonialefino ad Abraham, l’ultimo erede dellacelebre famiglia. Dopo il tradizionaleviaggio in Italia deciderà di non tor-nare più nelle Fiandre, chiudendo co-sì l’epopea della più grande e nume-rosa stirpe di artisti fiamminghi maiesistita. n

L’ARTE DEI FOLLI DA BOSCH A DALÌ

Il MAR Museo d’Arte della Città diRavenna prosegue la sua indagine su

temi di grande interesse ancora da ap-profondire con il progetto espositivodal titolo “Borderline, artisti tra noma-lità e follia. Da Bosch a Dalì, dall’ArtBrut a Basquiat”, in programma dal 17febbraio al 16 giugno c.a., realizzatograzie al sostegno della Fondazionedella Cassa di Risparmio di Ravenna.L’obiettivo della mostra è di superare iconfini che fino ad oggi hanno rac-chiuso l’Art Brut e l’”arte dei folli” inun recinto, isolandone gli esponentida quelli che la critica (e il mercato)ha eletto artisti “ufficiali”.Già nella cultura europea del XX se-colo diversi protagonisti delle avan-guardie e psichiatri innovatori guarda-rono con luce nuova alle esperienzeartistiche nate nei luoghi di cura permalati mentali. Le ricerche di queglianni avevano avviato una revisione ra-

dicale di termini quali “arte dei folli” e“arte psicopatologica”, prendendo inesame queste produzioni sia come sor-genti stesse della creatività quanto co-me una modalità propria di essere nelmondo.Ricordiamo in sintesi alcune significative

tappe storiche: già nel 1912 Paul Klee,in occasione della prima mostra del mo-vimento artistico del Blaue Reiter allaGalleria Thannhauser di Monaco avevaindividuato nelle culture primitive, neidisegni infantili e in quelli dei malatimentali le fonti dell’attività creativa. Nel1922 lo psichiatra tedesco Hans Prin-zhorn pubblicò un testo dal titolo “Bil-dnerei der Geisteskranken (“L’attività pla-stica dei malati di mente”).Oggi il termine Borderline individuauna condizione critica della moderni-tà, antropologica prima ancora che cli-nica e culturale. In questo senso la mo-stra intende esplorare gli incerti confinidell’esperienza artistica al di là di ca-tegorie stabilite nel corso del XX seco-lo, individuando così un’area dellacreatività dai confini mobili, dove tro-vano espressione artisti ufficiali, maanche quegli autori ritenuti “folli”,“alienati” o, detto in un linguaggio natonegli anni ‘70, “outsiders”.

(E. G.)

In basso, Paul Klee, “Gebärde eines Antlitzes” (1939).

ATTUALITA’GRANDI MOSTRE

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LA GALLERIA GOUPIL E GLI ITALIANI

“La Maison Goupil e l’Italia. Il successo degli italiani a Parigi negli anni del-l’impressionismo” è il titolo della mostra allestita a Palazzo Roverella, di

Rovigo, fino al 23 giugno c.a. La mostra si propone di presentare, per la primavolta insieme, le opere degli artisti italiani della seconda metà dell’Ottocentoche lavorarono per la famosa Galleria Goupil di Parigi, tra i quali Boldini, DeNittis, Favretto, Zandomeneghi, Morelli.Una Galleria, quella francese, che annoverava tra le sue fila pittori di diversaprovenienza e formazione, francesi, italiani, spagnoli; una scuderia, come vennechiamata, o meglio una scuola vera e propria di artisti, che uniti da un comuneprogetto e sentimento, dipinsero scene di vita quotidiana e di genere, ambientatein eleganti interni o in ombrosi giardini, scene in costume pompeiano o sette-centesco, vedute urbane e paesaggi animati, che divennero immediatamentepopolari e apprezzate da collezionisti, critici e mercanti, creando una moda eun gusto collezionistico in tutta Europa, che il mercante Adolphe Goupil seppealimentare grazie alla riproduzione dei dipinti più apprezzati attraverso stampee litografie. La mostra presenta per la prima volta in Italia opere provenienti daprestigiosi musei stranieri (Philadelphia, Philadelphia Museum of Art; Indianapolis,Indianapolis Museum of Art; Parigi, Musée d’Orsay), oltre che da collezioniprivate e dalle più importanti istituzioni museali italiane.

(N. V.)

Scelto da Esperienza per i suoi lettori: “Venuto almondo”, di Sergio Castellitto, Spagna-Italia-Croazia

2012, 127’ (co-produzione: Medusa Film, Picomediaet alii, col sostegno del ministero per i Beni e le AttivitàCulturali; distribuzione: Medusa; sceneggiatura: S. Ca-stellitto, M. Mazzantini).La maternità nelle sue più intime sfumature, dal puro desiderio dell’amoreassoluto fino allo strazio del sopruso, materia di un film ricco di un cast inter-nazionale: bravi A. Haskovic, L. De Filippo, J. Birkin; straordinario E. Hirsch;illuminata P. Cruz. Attrice prediletta di Almodovar, interpreta in tre lingueuna storia a scatole cinesi collocata in tre cronotopi: il presente romano dimadre “matura” (2009), il ritorno agli albori della vicenda a Sarayevo (1984)e il segreto nascosto nelle sue pieghe (1992) che solo il finale a Plocica, in-cantevole, piccolo isolotto a nord di Korkula, rivela con un magistrale “coupde théâtre”. Allo scorrere del mare, alla definizione della nuca dell’amatacome “fiume della vita”, si contrappone, in una sottile ricerca anche cromatica,la simbolica stabilità della nave che trasporta i sopravvissuti verso l’agnizione.Nonostante certa critica pronta a stigmatizzare come “melò” la rappresenta-zione dei grandi archetipi della vita, notevoli l’orgiastica festa sulla neve allaKusturica o la prorompente fisicità di scened’amore (“vorrei un lucchetto di carne”!)che ci fan sperare un futuro migliore per inostri figli, lontano dagli orrori delle guer-re.

(a cura di Maria Rosaria Ansalone)

IL FILMDEL MESEPIETRO BEMBO

NEL RINASCIMENTO

La mostra racconta la storia di un uo-mo, la sua fedeltà a un sogno e ad

una passione. L’uomo si chiamava Pie-tro Bembo, e il sogno era di vivere d’artee poesia, contro consuetudini familiarie sociali. La passione era la bellezza:assoluta, senza tempo, cercata nel pas-sato e proiettata nel futuro.La mostra di cui si parla riunisce in-sieme le opere straordinarie degli ar-tisti di cui Bembo fu amico, mentore,talvolta complice: Giovanni Bellini,Giorgione, Raffaello, Tiziano, Miche-langelo, Jacopo Sansovino, ValerioBelli. Accanto ad esse i capolavoridell’archeologia di cui Bembo si cir-condò nella sua casa di Padova: latesta di Antinoo, l’arcana Mensa Isia-ca proveniente dall’Egitto dei faraoni,l’antichissimo manoscritto di Pindaro,la gemma di Dioscoride appartenutaa Lorenzo il Magnifico. E insieme gliesemplari più belli al mondo dei ca-polavori tipografici che Bembo inven-tò con l’editore Aldo Manuzio.Per la prima volta dopo cinquecentoanni queste opere eccezionali ritorna-no a Padova dai grandi musei d’Europae Stati Uniti. Una parata di capolavoriper raccontare una storia, non quelladi un semplice collezionista, ma diuno dei registi di quello che oggi chia-miamo Rinascimento.Per raccontare questa storia, la mostrafa attraversare la vita di Bembo comese si fosse accanto a lui in una mac-china del tempo. Il viaggio ha inizionella Venezia di fine Quattrocento,attraversa la Ferrara dove Bembo amòLucrezia Borgia, giunge a Urbino enella Roma dei Papi, per poi tornarea Padova, la città dove scelse di viveree conservare i propri tesori nella casadi via Altinate che fu il primo museodel Rinascimento.Attraverso gli occhi di Bembo si potràcosì “assistere” alla nascita del Rina-scimento, al sorgere di un’arte italianacostruita sulla classicità antica decli-nata dal genio di architetti, pittori e

scultori. Un’arte che ancora oggi ècelebrata nel mondo e che oggi piùche mai è da conoscere e difendere(a Padova, nel Palazzo del Monte diPietà, fino al 19 maggio c.a.).

(M.O.B.)

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Il Brasile per quattro anni vivrà unastoria nuova, con gli occhi di tuttoil mondo puntati su di esso. La vivràin special modo Rio de Janeiro, bel-

lissima e unica “Cidade maravilhosa”come la definiva Vinicius de Morales, ilcantore dell’anima brasiliana. Sino adieci anni fa Rio de Janeiro veniva rac-contata come la città dei bambini distrada, delle sporche e angoscianti fa-velas, in cui scorrazzavano impunite lebande armate dispensatrici di morte.Inoltre chi partiva per il Brasile e scen-deva a Rio venendo da ogni angolo delmondo aveva in mente di praticare ilturismo sessuale, lasciando da parteogni possibilità di conoscere il Paesesudamericano per altre ben meritevoliopportunità. Paese della musica carez-zevole e trascinante, punteggiata da mo-tivi di acuta nostalgia, la “saudade”dell’anima; il Paese delle donne dan-zanti, le Oba-Oba, dai corpi provocantie flessuosi che hanno reso invoglianteil Carnevale di Rio, ove i desideri di uo-mini e donne si diluiscono in una notte.Molto di tutto questo è rimasto a Rio; èintatto soprattutto quel sapore esoticomai uguagliato, che porta tutto un po-polo a vivere una esistenza intensa, no-nostante i contrasti, le differenze e ildivario così marcato tra poveri e ricchi.Da dieci anni a questa parte il Brasile ele sue città come San Paolo, Brasilia ela stessa Rio de Janeiro è tuttavia cam-biato in meglio; le autorità brasilianesanno benissimo che in questi quattroanni devono operare con lungimiranzae profitto per conquistare il consenso ela considerazione di tutto il mondo. Sa-ranno messi alla prova per realizzarecon successo tre avvenimenti di grandevisibilità e di forte spessore spettacolare.Il primo a luglio del 2013 con il radunomondiale della gioventù, la presenza dipapa Benedetto XVI, e un milione digiovani provenienti da tutto il mondo;il secondo nel 2014 con lo svolgimentodel Campionato mondiale di calcio; ilterzo nel 2016 con il verificarsi di unevento sportivo che il Sudamericaaspettava da tempo: le Olimpiadi (5-21agosto).

La “Cidade de Deus” per questi appun-tamenti con la storia in quanto a capil-lare organizzazione è affidata a JosèMariano Beltrame, assessore all’Ordinepubblico dello Stato di Rio de Janeiro.Ha grandi capacità organizzative, cheesercita con piglio manageriale duro edefficace. Beltrame ha origini italiane perparte di padre e madre. Intende elimi-nare il potere dei narcotrafficanti, vuolesconfiggere la corruzione in cui sonostati coinvolti anche molti poliziotti so-stituiti da 500 agenti delle forze spe-ciali; infine ha in programma di liberareil territorio dalle favelas. In quel territo-rio così degradato in accordo con al-cuni costruttori vuole costruire fogne,asfaltare strade, installare scuole, ospe-dali, campi sportivi, che rimarranno neltessuto toponomastico della città oltreil 2016. Tutto ciò non è solo compe-tenza di Beltrame, ma dei governanti diRio de Janeiro, che è cresciuta in questianni dal punto di vista economico,come è calata la violenza, dall’indicedel 1992 con 64 omicidi per 100 milaabitanti, è sceso al 23 per cento loscorso anno).È un dato che riferisce Rocco Cotroneo,giornalista molto informato che conoscebene il Brasile e in modo particolare Riode Janeiro. Molti i suoi reportage. Unodi questi fotografa con molta accura-tezza la situazione attuale della città su-damericana. «Le zone battute dai turistilungo le spiagge famose», scrive RoccoCotroneo, «sono presidiate giorno enotte ed è difficile che accada qualcosaoltre uno scippo. La crescita economica

e il calo della violenza hanno però fattoesplodere i prezzi delle case. Si è partitidalle aree più nobili, affacciate sul-l’Oceano, ma poi l’effetto si è propagatoovunque. Valori anche triplicati in unamanciata di anni. Vivere in un quartieredecente di Rio oggi costa più che a Man-hattan o al centro di una città italiana.Esiste un mercato per stranieri che hannodeciso di andare a vivere sulle colline,un tempo chiamate baraccopoli. A Vidi-gal, un paese a strapiombo sulla spiaggiadi Ipanema, un recente censimentoparla di 50 europei residenti stabili».Fino ad un anno fa il Vidigal era in manoal Comando Vermelho, la gang più te-muta. Per risalire la collina occorreval’autorizzazione dei boss e si finiva peressere scortati da quindicenni con ilmitra al collo.Ora in vista dei grandi eventi che l’atten-dono Rio è cambiata; si è avviata versouna completa rinascita, senza snaturarsi.Con favore si attende nel luglio 2013 lavisita del Papa e un milione di giovani,provenienti da tutto il mondo; nel 2014i Campionati del mondo di calcio da-ranno poi un particolare lustro a Rio deJaneiro, e lo stadio Maracanà sottopostoad un ammodernamento oltre ad ospi-tare la finale di calcio farà da cornice allecerimonie di apertura e chiusura delleOlimpiadi 2016.Il Maracanà non ha la pista di atletica percui le gare della “regina” dei Giochi sisvolgeranno allo Stadio di Havelange.Per le Olimpiadi saranno questi i siti-garadi Rio de Janeiro. Oltre al Maracanà visarà la Barra da Tijuca, il Parco Olimpico

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ATTUALITA’

SPORT

A LUGLIO IL PAPA POI CALCIO E OLIMPIADITre avvenimenti spettacolari a cui il Brasile si prepara

di Ettore Nuara

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centro nevralgico di tutti i giochi dovesono attesi gli atleti del basket, del cicli-smo, della ginnastica artistica e ritmica,il judo, la lotta libera, la lotta greco-ro-mana, il nuoto, la pallanuoto, la palla-mano, il taekwondo, il trampolino deituffi.Ad ovest della città dove c’era l’auto-dromo di Formula 1 di Jacarepaguà sor-gerà inoltre il villaggio atleti (3.604appartamenti divisi in 31 palazzine di 17piani ciascuna). In riva alla baia lungaventi chilometri si svolgeranno le garedell’hockey, del ciclismo su pista e delgolf, uno sport che dopo tanti anni tor-nerà ai Giochi.Il terzo polo che si sviluppa nella cen-trale zona di Copacabana ospiterà in-vece il beach volley, il nuoto di fondo,mentre il quarto polo, denominato Deo-doro, sarà adibito all’equitazione, alBMX, al tiro a volo, al tiro a segno, allakayak-canoa.Diciotto gli impianti esistenti, otto restau-rati, sette nuovissimi, nove strutture tem-poranee. Lagoa Rodrigo de Treitas saràteatro delle gare di canottaggio, mentreal Biocentro si esibiranno gli atleti delbadminton, boxe, sollevamento pesi,tennis da tavolo. Il Villaggio Olimpico,come si è detto, si trova nella zona diBarra, il cuore dei Giochi. Ospiterà lamaggior parte degli atleti, e sarà colle-gato ai campi di gara con autobus cheutilizzeranno corsie preferenziali.L’investimento complessivo è stimato peril momento in 11,7 miliardi di euro.«Questo è il preventivo», affermaEduardo Paes, sindaco di Rio, «e comedi solito accade aumenterà di certo. Visono tante cose da fare, e il budget pre-ciso sarà definito soltanto alla fine del2013».Il Brasile e quindi Rio de Janeiro si stannopreparando alla grande sfida. Il ComitatoOlimpico brasiliano, il cui sovrainten-dente è l’ex olimpionico Marcus Vini-scius Freire (argento di pallavolo a LosAngeles 1984) confida che il Brasile alleOlimpiadi 2016 farà un balzo in avantinella classifica generale. Dal 22° postonel medagliere di Londra 2012 l’obiet-tivo è il decimo. n

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«È stata tutta una grossa bugia. Mi sono dopato per vincere i 7 Tour. Altrimenti,sarebbe stato impossibile. Ora chiedo scusa e sono pronto a pagarne le conse-guenze». Questa la confessione shock di Lance Armstrong in un’intervista tele-visiva ad Oprah Winfrey. Armstrong alza bandiera bianca dopo anni di falsità erisponde con una raffica di “yes” alle domande della regina dei talk show sull’usodi Epo, trasfusioni, testosterone, ormone della crescita. Senza la spinta deldoping, secondo lui, non sarebbe stato possibile vincere.Per 13 anni, il “cowboy” ha negato ogni accusa e ora, con l’immagine a pezzi eil rischio di procedimenti, vuota il sacco. La malattia sconfitta, i sette Tour vinti,il matrimonio felice: tutta un’enorme bugia ripetuta tante volte ricalcando una“storia perfetta”.Il dominatore della più grande corsa ciclistica al mondo, un’icona dello sportmondiale e un simbolo della lotta al cancro, visto che ha sconfitto questa malattiadiventando poi un generoso benefattore con la sua Fondazione. Ma non bisognaconfondere i due piani, quello dell’atleta e quello del sostenitore e finanziatoredella ricerca scientifica sul cancro.Infatti “Livestrong”, la fondazione per la ricerca contro il cancro fondata proprioda Armstrong che si è dimesso dal board a novembre, pur esprimendo il “disap-punto”, si è detta grata a Lance “per la sua guida e il suo esempio di sopravvis-suto, per la devozione e lo spirito con cui ha servito la lotta contro il cancro”.Un campione dalle due facce, però, secondo l’agenzia antidoping statunitense(Usada) che aveva radiato Armstrong dopo averlo giudicato il cardine del più com-plesso sistema di doping mai visto. Secondo l’Usada, Armstrong, insieme a cinquecolleghi, tre dottori tra cui Michele Ferrari, un preparatore e il direttore sportivoJohan Bruyneel ha messo in piedi un sistema illecito che è durato dal 1998 fino al2011.«C’erano situazioni gestite come se fosse un’organizzazione mafiosa», continuaArmstrong. «C’erano parole d’ordine per alcune cose, avevamo telefoni riservatie codici segreti. Usavamo parole come Poe o Edgar Allan Poe per l’Epo. Su due-cento corridori nel gruppo, forse erano in cinque o sei a non farlo». Ventisei te-stimonianze, tra cui 15 ciclisti professionisti a conoscenza delle pratiche illecitedell’Us Postal (”sostenuta con decine di milioni di dollari dei contribuenti ame-ricani”), ricevute di pagamento, e-mail, test che dimostrano l’uso di agenti do-panti e mascheranti, insomma la prova di una colossale truffa mondiale messain piedi ai danni dello sport.Tutto programmato in vista delle competizioni con la consapevolezza che i con-trolli si sarebbero svolti solo in gara, e, grazie al doping, le vittorie erano quasiautomatiche. Era come gonfiare le gomme, come mettere l’acqua nelle borracce.Armstrong è riuscito ad infilarsi nelle pieghe di un regolamento perverso che per-mette l’utilizzo per fini terapeutici di farmaci proibiti e a sfruttare al massimo lacorsa verso prodotti sempre nuovi per alterare le proprie prestazioni.E così uno dei più grandi bluff dello sport mondiale è stato finalmente visto, comein una partita a poker, e ci si è dovuti arrendere all’evidenza.La caduta del mito Armstrong è sicuramente un momento triste e durissimo. Laprova che una bramosia malata di vittorie e denaro ha corrotto lo sport mondiale.Ma è anche un segnale preciso, secondo cui la verità, sia pure ad anni di di-stanza, può sempre venire a galla. n

di Riccardo Tucci jr

«È STATA TUTTA UNA BUGIA»Confessa Lance Armstrong

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Coloriamo il terrazzo con i ciclaminiCon le sue foglie cuoriformi, non poteva che essere nel pieno della fioritura nel mese

degli innamorati. Il rosso ciclamino predilige un’esposizione ombreggiata o semiom-breggiata e un terriccio umido, evitando gli eccessi d’acqua nel sottovaso. La fioritura siprolunga fino a marzo-aprile e, per dare vigore alla pianta, è bene somministrare ogni15 giorni concime liquido specifico. Nel periodo di riposo vegetativo, si estrae il tuberodal terreno e si conserva al buio in luogo fresco per 2/3 mesi, poi si rinvasa. Il ciclaminoeuropeo cresce spontaneo nei nostri boschi.

Dice il proverbioFreddo, raccolti e provvidenzaCirca il freddo, visto che febbraio è consi-derato il mese più freddo dell’anno insiemea gennaio, abbondano le raccomandazionianche nei proverbi. Tra questi “di gennaioe febbraio metti il tabarro”, che era un tipodi corto mantello maschile. D’altra parte“se febbraio non isferra, marzo mal pensa”,cioè se il mese di febbraio si scatena colmaltempo va bene, anche perché altri-menti ci penserà marzo a far per lui, conpiù grave danno per i futuri raccolti. Quasivigesse un criterio di compensazionequanto a caldo, freddo, buono e cattivotempo, si diceva anche “né pioggia, négelo, non resta mai in cielo”. I contadinidelle campagne senesi in Toscana usavanoanche dire: “ci s’avanza due anni!”, allu-dendo all’aver dovuto sopportare due an-nate magre per cui ci si aspettava due an-nate grasse, quasi fossero dovute dallaProvvidenza Divina.

AstronomiaAstronomiaIn compagnia del Pianeta RossoSi chiama Curiosity e il suo compito èosservare da vicino Marte. La ben notasonda della Nasa ci sta inviando imma-gini sorprendenti dal Pianeta Rosso checome la nostra Terra gira intorno al sole.Così i due pianeti, che percorrono orbitediverse, si avvicinano e si allontananoperiodicamente l’uno dall’altro. Il pas-saggio alla minima distanza non è fre-quente perché si verifica ogni 780 giorni,cioè ogni due anni e 50 giorni. Inoltre,l’eccentricità delle orbite ellittiche fa siche la distanza minima alla quale ven-gono a passare i due pianeti risulti note-volmente diversa da una volta all’altra.Nel febbraio del 1995 Terra e Marte nelmomento dell’opposizione, cioè quandosi sono trovati più vicini, sono stati allabella distanza di 101 milioni di chilometril’uno dall’altro, mentre in altre occasioni(per esempio nel 1986) la distanza erastata nettamente minore: 56 milioni dichilometri.

Benessere con la naturaAloe vera: fontana di giovinezza“Pianta del miracolo”, gli antichi Egizi ricorrevano all’aloe vera per la cura della propriabellezza. Le truppe di Alessandro Magno la impiegavano invece come cicatrizzantedelle ferite, uso ancora oggi destinato al gel fresco. Originaria dell’Africa centro-meri-dionale, è una pianta grassa ora acclimatata anche nel Mediterraneo e un tempo il suosucco era abitualmente usato dalle mamme per togliere il “vizio” del dito in bocca aibimbi. Il gel estratto dalle foglie contiene i principi attivi che conferiscono all’aloeproprietà digestive e lassative. In cosmetica gli oli estratti entrano nella preparazione dicreme per proteggere la pelle dalle radiazioni solari e per contrastare gli effetti dellepunture degli insetti. La pianta si utilizza inoltre come componente gradevolmenteamara in liquori ed elisir. Ottima la tintura composta in parti uguali di aloe, china, gen-ziana e rabarbaro: 20 gocce, prima dei pasti, hanno funzione digestiva.

Esperienzafamiglia

ALMANACCO BARBANERAIn vigore dal 1762

Nell’orto e nel giardino con la lunaFebbraio dalle due anime, coda dell’inverno – spesso, come si dice, la più dura da scorticare – ma anche porta verso la bella stagione. Con qualche timido annuncio di rinascita, tra le nuove semine da fare nell’orto e le appassionate fioriture dei ciclamini che accompagnano l’arrivo di San Valentino.Nell’orto - Si parte con le prime semine. Da fare, con la Luna calante in semenzaio,quelle di basilico, bietola da coste, cipolla bianca, erba cipollina, lattuga, prezzemolo,ravanello, sedano. All’aperto invece bietola da orto, le varietà precoci di carote, cavolocappuccio primaverile-estivo, rape e spinaci. Se non già fatto, si possono ancora piantarei bulbilli di aglio e il topinambur. Rincalzare i piselli seminati in autunno. Aspettareinvece la fase di Luna crescente per altre semine come quella di ceci, rucola, zafferano,peperoni e per la messa a dimora delle zampe di asparago.In giardino - La Luna calante ci invita a potare e cimare (ovvero ridurre la cima) le siepidelle specie spoglianti, gli arbusti a fioritura autunnale e quelli che hanno già perso ifrutti. Iniziare a potare anche le ortensie e le erbe aromatiche. In crescente è invece oradi propagare per talea begonie, dalie e viti americane e di posizionarle in substrato disabbia e terriccio. Mettere a dimora forsizia, cotogno giapponese, clematide e rose. Trai rampicanti piantare convolvolo e pisello odoroso, proteggendo il terreno con la pac-ciamatura. Seminare viola e violacciocca in vaso e pelargoni in semenzaio.

Hanno detto...Chi ama davvero ama il mondo intero, non soltanto un individuo particolare.Erich Fromm

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L’arterite di Horton, nota an-che come arterite temporaleo gigantocellulare, è una va-sculite (infiammazione)

delle arterie di media e grande dimen-sione. L’arteria più colpita è quella tem-porale (70 per cento dei casi) che irrorai tessuti della zona zigomatica e fron-tale della faccia e la zona parietale delcuoio capelluto. La storia di questamalattia inizia nel 1890 quando il dr.Hutchinson descrisse il caso di un pa-ziente che, per via del dolore alla testa,non riusciva più ad indossare il suocappello. Alla base dell’infiammazionec’è un processo patologico autoimmu-nitario non ancora perfettamente de-cifrato. È possibile che, in presenza diuna predisposizione genetica che de-termina una iperreattività del sistemaimmunitario, alcuni fattori ambientali(in particolare di natura infettiva, esem-pio parvovirus B19, adenovirus, virusdell’influenza e della varicella) possanofar sviluppare anticorpi contro le cel-lule della parete interna delle arteriecausando un danno infiammatorio finoall’ostruzione.L’arteria temporale colpita è dolenteed appare arrossata, indurita, tortuosae con delle nodularità. Ma l’arteritepuò potenzialmente colpire qualsiasivaso arterioso di grande calibro. Questipazienti, pertanto, se non trattati cor-rono il rischio di sviluppare accidenticardiovascolari importanti come l’in-farto del miocardio (in caso di interes-samento delle coronarie), l’aneurismadell’aorta e l’ictus cerebrale (in casodi interessamento dei vasi cerebrali).Da un punto di vista epidemiologicocolpisce soprattutto le popolazioni delnord Europa (Scandinavia) e maggior-mente le donne. L’età di insorgenza èdopo i 50 anni anche se l’età mediadei soggetti affetti è di circa 70. L’arte-rite è spesso associata alla poli-mialgiareumatica (40-60 percento dei casi),patologia infiammatoria sistemica ca-ratterizzata da gravi dolori muscolarie rigidità articolare. Il sintomo princi-pale dell’arterite di Horton è la cefaleadi nuova insorgenza, violenta, alle tem-

pie, soprattutto notturna e che si ac-centua con i colpi di tosse.La cefalea può essere accompagnatada dolore crampiforme alla mandibolacon difficoltà a masticare (a volte paresidella stessa) e dolore al solo sfioramentodel cuoio capelluto. Il dolore può anchecomparire alle guance, lingua, faringedurante la masticazione e la degluti-zione. I sintomi sistemici sono caratte-rizzati da febbre, malessere generale,perdita di peso, stanchezza, depres-sione, sudorazione. Bisogna fare moltaattenzione all’eventuale presenza di di-sturbi della vista! Essi sono caratterizzatida annebbiamento monolaterale o bi-laterale della vista, cecità temporaneadi un occhio, visione doppia ed alluci-nazioni. Sono causati da un danno va-

scolare ischemico del nervo ottico odell’arteria oftalmica e sono molto im-portanti perché se misconosciuti, sotto-valutati e non trattati tempestivamente(entro 24-48 ore) possono degenerarefino alla cecità completa ed irreversibile.In presenza di arterite gli esami del san-gue evidenziano un significativo au-mento degli indici di flogosi (VES, PCR,alfa 1 e alfa 2 globuline, fibrinogeno,piastrine, ferritina). Inoltre può manife-starsi una anemia.Per porre diagnosi di arterite temporalesono necessari almeno 3 dei seguenti 5criteri: presenza di sintomi caratteristiciin pazienti over50; cefalea di recenteinsorgenza o con caratteristiche nuoverispetto ad una cefalea pre-esistente; al-terazioni all’esame obiettivo dell’arteriatemporale; una VES superiore a 50mm/h; esame bioptico positivo. Tuttavia,fare una diagnosi corretta e tempestivapuò non essere così facile. Infatti, spessoprevalgono i sintomi sistemici, che sonoaspecifici così come le alterazioni degliesami del sangue. Questo è vero so-prattutto nell’anziano dove altre fre-quenti patologie possono esprimere sin-tomi simili all’arterite di Horton(esempio febbre di origine misconosciu-ta, anemia, neoplasie occulte, problemidentari ed oculari, l’arteriosclerosi). Neigiovani, invece, è difficile differenziarlada altre vasculiti (esempio l’arterite diTakayasu). Inoltre, la biopsia dell’arteriatemporale in alcuni casi non è diri-mente. Gli esami strumentali (eco-colordoppler, angio RMN, TC – PET, artero-grafia, esame del fondo oculare) pos-sono, pertanto, risultare particolarmenteutili. La terapia è a base di corticos-teroidi (prednisone 40-60 mg/die). Laprognosi è strettamente correlata allacorretta gestione della terapia che per-tanto va iniziata subito ed a dosi gene-rose, per prevenire i danni alla vista; epoi protratta per 1-2 anni, per preveniregli accidenti cardiovascolari. Inoltre, bi-sogna associare una cura con calcio,vitamina D e farmaci che agiscono sulmetabolismo dell’osso per ridurre il ri-schio di osteoporosi da terapia cortico-steroidea. n

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di Roberto PellicciariESPERIENZA FAMIGLIA

MEDICINA

L’ARTERITETEMPORALEDI HORTON

La cura può durare uno o due anni

Microfotografia che mostra una vasculite(infiammazione delle arterie di media e grande dimensione)

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Ogni Paese ha le sue caratteri-stiche. E ogni Paese ha dellecuriosità particolari. Quelleitaliane sembrano essere in-

dirizzate, in particolare, sui telefilm.Wikipedia ha pubblicato la lista dellecento pagine più visitate del 2012 aseconda delle nazioni e sono emerseenormi differenze, in qualche caso an-che sorprendenti.In Italia, i navigatori cercano compren-sibilmente notizie e approfondimentisul Belpaese e su Roma, ma la meda-glia d’oro la guadagna la voce relativaa “Grey’s Anatomy”, la serie televisivaambientata in un ospedale di Seattle.Quella per i telefilm sembra una verae propria ossessione per gli italiani. Trai primi dieci posti nelle ricerche infatti,si trovano “The Vampire Diaries” e

“Gossip Girl”, altri due serial partico-larmente amati dal pubblico giovane.Tra le prime posizioni poi, alcunesquadre di calcio, la boy band degliOne Direction, Lucio Dalla e le profe-zie dei Maya.In Inghilterra, la prima della lista diWikipedia è la parola Facebook, se-guita da Wiki e dai necrologi del2012. In Giappone invece, in primaposizione c’è un’attrice porno, men-tre la Russia ha Youtube, la Russiastessa, il porno e la disoccupazione.Gli spagnoli cercano Facebook e lachiocciola della posta elettronica, gliOne Direction e i Maya mentre i te-deschi hanno digitato su Wikipedia

soprattutto l’espressione Sackgasse,ovvero cul-de-sac (a causa di un titolodi giornale), seguita dalla Germaniastessa e dai necrologi dell’anno chesta per terminare. Gli indonesiani do-po Facebook, Indonesia e Youtube ap-profondiscono soprattutto gli sport egli iraniani dimostrano nelle loro ri-cerche, oltre all’attenzione verso ilproprio Paese e le proprie tradizioni,un’accesa curiosità per argomenti co-me sesso, omosessualità, circoncisio-ne femminile. I francesi infine cerca-no soprattutto l’arbusto giapponeseHoux crénelé, seguito dalle prevedi-bili ricerche su Francia, Facebook,Hollande e Wiki.

di Maria Luisa UrbanoESPERIENZA FAMIGLIA

COMPUTER

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COSA CERCA L’ITALIA? I TELEFILM

IL GALATEO DELL’AMORE SUL WEB

Sembra facile ma non lo è. Corteggiare qualcuno on lineo con il cellulare non è semplice come potrebbe sem-

brare, e come nella vita reale, ci sono delle strategie, senon proprio delle regole, da seguire. Nella patria del web,gli Stati Uniti, spuntano come funghi esperti d’educazionesentimentale che si stanno specializzando in educazionetextimentale: visto che l’sms (text in inglese) è diventato ilmezzo più importante del messaggio stesso.Possiamo dividere l’approccio in alcune grandi aree d’azione:i messaggini, i siti d’appuntamento on line, Facebook, Skype,la posta elettronica e lo smartphone. E in queste aree identifi-care 13 grandi leggi del corteggiamento. Se il metodo è cam-biato, non lo è affatto la regola da cui tutto nasce: farsi deside-rare. Per esempio, gli esperti suggeriscono di aspettare primadi rispondere a un sms amoroso almeno quattro ore, e per re-sistere alle tentazioni, consigliano di cambiare il nome del de-stinatario con un bel NON FARLO! È la stessa filosofia che gliesperti della comunicazione pongono alla base della primaregola per chattare su Skype: riattaccate per primi, seguendol’idea che distacco voglia dire potere sul partner. Simile anchel’atteggiamento da tenere su Facebook: non chiedere per primol’amicizia a qualcuno che ci interessa. Proprio il social networkperò rappresenta un campo pericoloso. Attenzione a non met-terci foto compromettenti o a inserire troppe informazioni suse stessi. Meglio mantenere un profilo basso, così come suisiti d’appuntamento. Anche l’e-mail può rappresentare un pe-ricolo. Non avendo infatti il limite di caratteri di un sms, puòfacilmente invitare a dilungarsi, con il rischio di annoiare.

HASTAG PAROLA DELL’ANNO IN EUROPA

Èil termine usato su Twitter per raggruppare tutti i com-menti su uno stesso tema ad essere stato eletto vocabolo

più popolare del 2012 nella Ue, da un’associazione ame-ricana che si dedica allo studio della lingua parlata nelNord America. “Tanto su Twitter come in altre occasioni,gli ‘hashtag’ hanno creato una vera e propria tendenza so-ciale, essendo capaci di allargare messaggi ad argomentiche vanno dalla politica al pop”, si legge nel comunicatodella American Dialect Society. Hashtag è una parola for-mata dall’unione del vocabolo inglese “hash” che significapasticcio, guazzabuglio e “tag”, etichetta, e si colloca primadi una parola che, preceduta appunto dal simbolo #, indicala categoria tematica che facilita così la ricerca dei com-menti su Internet. Gli hashtag più usati l’anno scorso sonoquelli riferiti a “#London2012”, “#Obama” e “#Romney”nonché “#WhitneyHouston”.

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Abbiamo riferito nel precedente numero della rivista (pag.41) su chi può svolgere l’attività di amministratore, sullanomina e sui suoi obblighi di gestione. Ora riportiamo lealtre novità, introdotte dalla legge n. 220/2012, che all’art.9 ha sostituito il previgente art. 1129 del Codice civile.

Revoca dell’amministratoreLa revoca dell’amministratore può essere deliberata in ognitempo dall’assemblea, con la maggioranza prevista per lasua nomina oppure con le modalità previste dal Regola-mento di condominio. Può altresì essere disposta dall’auto-rità giudiziaria, su ricorso di ciascun condomino, nel casoprevisto dal quarto comma dell’articolo 1131, se non rendeil conto della gestione, ovvero in caso di gravi irregolarità.Nei casi in cui siano emerse gravi irregolarità fiscali o dinon ottemperanza in merito all’apertura ed utilizzazionedel conto intestato al condominio, i condomini, anche sin-golarmente, possono chiedere la convocazione dell’assem-blea per far cessare la violazione e revocare il mandato al-l’amministratore. In caso di mancata revoca da partedell’assemblea, ciascun condomino può rivolgersi all’auto-rità giudiziaria; in caso di accoglimento della domanda, ilricorrente, per le spese legali, ha titolo alla rivalsa nei con-fronti del condominio, che a sua volta può rivalersi nei con-fronti dell’amministratore revocato. In caso di revoca daparte dell’autorità giudiziaria, l’assemblea non può nominarenuovamente l’amministratore revocato.

Casi di irregolarità graviCostituiscono, tra le altre, gravi irregolarità nell’attività del-l’amministratore: l’omessa convocazione dell’assembleaper l’approvazione del rendiconto condominiale, il ripetutorifiuto di convocare l’assemblea per la revoca e per la no-mina del nuovo amministratore o negli altri casi previstidalla legge; la mancata esecuzione di provvedimenti giudi-ziari e amministrativi, nonché di deliberazioni dell’assem-blea; la mancata apertura ed utilizzazione del conto intestatoal condominio; la gestione secondo modalità che possonogenerare possibilità di confusione tra il patrimonio del con-dominio e il patrimonio personale dell’amministratore o dialtri condomini; l’aver acconsentito, per un credito insod-disfatto, alla cancellazione delle formalità eseguite nei re-gistri immobiliari a tutela dei diritti del condominio; l’averomesso di curare diligentemente l’azione e la conseguenteesecuzione coattiva, qualora sia stata promossa azione giu-diziaria per la riscossione delle somme dovute al condomi-nio; la inottemperanza degli obblighi di cui all’articolo1130, numeri 6), 7) e 9); l’omessa, incompleta o inesattacomunicazione dei propri dati anagrafici e professionali, ilcodice fiscale e, se si tratta di Società, i locali ove si trovano

i registri condominali, nonché i giorni e le ore in cui ogniinteressato può prenderne visione.L’elencazione di altre eventuali irregolarità si conclude conil richiamo agli articoli del Codice civile sul mandato e sulmandatario (articoli dal 1703 al 1730).

Nuove attribuzioni dell’amministratoreL’articolo 10 della legge di riforma integra l’elencazionedell’articolo 1130 del Codice civile con le seguenti nuoveattribuzioni, oltre la n. 4): 5) eseguire gli adempimenti fiscali;6) curare la tenuta del registro di anagrafe condominialecontenente le generalità dei singoli proprietari e dei titolaridi diritti reali e di diritti personali di godimento, comprensivedel Codice fiscale e della residenza o domicilio, i dati cata-stali di ciascuna unità immobiliare, nonché ogni dato rela-tivo alle condizioni di sicurezza; 7) curare la tenuta del re-gistro dei verbali delle assemblee, del registro di nomina erevoca dell’amministratore e del registro di contabilità. Nelregistro dei verbali delle assemblee sono altresì annotate leeventuali mancate costituzioni dell’assemblea, le delibera-zioni nonché le brevi dichiarazioni rese dai condomini chene hanno fatto richiesta. Nel registro di contabilità sono an-notati in ordine cronologico, entro trenta giorni da quellodell’effettuazione, i singoli movimenti in entrata e in uscita;8) conservare tutta la documentazione inerente alla propriagestione riferibile sia al rapporto con i condomini, sia allostato tecnico-amministrativo dell’edificio e del condominio;9) fornire al condomino che ne faccia richiesta attestazionerelativa allo stato dei pagamenti degli oneri condominiali edelle eventuali liti in corso; 10) redigere il rendiconto con-dominale annuale della gestione e convocare l’assembleaper la relativa approvazione entro 180 giorni.Allo scopo di assicurare una maggiore completezza e tra-sparenza nella gestione contabile dell’amministratore, l’art.11 della legge di riforma aggiunge al Codice civile l’articolo1130-bis relativo al rendiconto.

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di Terenzio GraziniESPERIENZA FAMIGLIA

POSTA CONDOMINIALE

L’AMMINISTRATORE RIFORMATO

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Nacque il 12 marzo 1863 eper quella data l’Italia sfor-nerà un francobollo, validoper il primo porto ordinario,

così da ricordarlo un secolo e mezzodopo. È il poeta e scrittore, ma anchemilitare e politico Gabriele D’Annun-zio. Ripreso già in passato in diversecartevalori nazionali, e senza trascu-rare quelle di Fiume, un capitolo a sestante originato dopo la Prima guerramondiale. Quando il “Vate” ed i suoisostenitori, non condividendo le deci-sioni internazionali che avevano la-sciato la zona alla Jugoslavia, la occu-parono, trasformandola in unacittà-Stato indipendente e in grado diprodurre emissioni specifiche. Emis-sioni che catturarono l’attenzione per-sino di Federico Zeri.Il critico d’arte si soffermò sull’emis-sione del 12 settembre 1920, uscitaper il primo anniversario trascorsodall’ingresso dei legionari nella città;la definì “uno dei capolavori del ge-nere”. I quattro bozzetti sono di AdolfoDe Carolis, ma come temi “furono cer-tamente inventati e suggeriti dal poeta”che, guarda caso, si serviva dello stessoartista per i fregi e le intestazioni dellacarta da lettere. Nelle vignette figuranola spada che recide il nodo gordiano,l’urna sorretta dalla fronda di querciache versa acqua “indeficienter” (“senzafine”), la rappresentazione della cittàconsiderata “martire” e coronata daspine, i pugnali dei congiurati. Anchei colori non sono lasciati al caso: evi-tano toni accesi o squillanti, “ripiegan-do sul verde, il carminio, il bruno-ocrae l’azzurro, scelti entro un registrospento, antico, quasi allusivo del co-lore delle divise militari, del sangue,della terra e del mare”.Contemporaneamente, uscì un’altra se-rie di quattordici valori a soggetto uni-co, dovuto a Guido Marussig, che poilavorò al Vittoriale: vi compare la testadel medesimo D’Annunzio, accompa-gnata dal testo “Hic manebimus opti-me” (“Qui staremo benissimo”). “Qua-si una sigla - scrisse ancora Zeri - dinon comune potenza semantica, del-

l’autoritarismo e del mito del superuo-mo, comunque perfetto simbolo diquella confusa, contraddittoria vicendache fu l’impresa fiumana”.Anche per gli eventi successivi, questeed altre cartevalori vennero impiegateper la comunicazione politica, sem-plicemente aggiungendo un testo insovrastampa volto a richiamare, dal 20novembre 1920, le isole Arbe e Vegliacon la scritta “Reggenza italiana delCarnaro”, o a sottolineare la nuova si-tuazione del “Governo provvisorio” (2febbraio 1921).Meno impegnativo è il panorama dellecitazioni italiane. Che però comincia-no - fatto decisamente inconsueto -con D’Annunzio ancora vivo, il 12marzo 1934 (sarebbe morto l’1 marzodi quattro anni dopo). Nel decennaledell’annessione di Fiume, il Bel Paesevara ben sedici valori diversi, nove deiquali di posta aerea. Il taglio più im-piegato, da 50 centesimi, lo riprende.Nemmeno la Repubblica lo scorda. Peril centenario dalla nascita, il 12 marzo1963, arriva il 30 lire che ne propone ilritratto, ispirato ad una xilografia di LuigiGiovanni Barbieri. La residenza princi-pesca di Gardone Riviera è citata il 26febbraio 1996 con un 850 lire uscitonell’ambito della serie “I tesori dei mu-

sei e degli archivi nazionali”; l’immagi-ne propone alcuni suoi manoscritti au-tografi. Eccolo, infine, sul bordo del fo-glietto per il centenario del primo voloa motore, datato 12 settembre 2003. Ilblocco contiene quattro esemplari da52 centesimi l’uno, volti a rendereomaggio ad altrettanti pionieri dell’avia-zione italiana: Mario Calderara, MarioCobianchi, Gianni Caproni ed Alessan-dro Marchetti.Per il secolo e mezzo sono annunciatenumerose iniziative; non è un caso seil “Salone internazionale del libro” glisarà dedicato. «Con D’Annunzio», hadetto il direttore editoriale della mani-festazione, Ernesto Ferrero, «dobbiamodavvero ricominciare a prendere le mi-sure, perché di lui ci sono rimasti soloi luoghi comuni e gli stereotipi: moltoitaliano nei vizi, sperperatore di fortunealtrui, grande amatore, dandy elegan-tissimo e poeta-soldato. Sappiamo in-vece poco del D’Annunzio innovatore,del letterato anomalo, il cui vero ca-polavoro fu la sua vita inimitabile».Nella partita celebrativa, va da sé, unruolo di primo piano è stato ritagliatodalla Fondazione attiva proprio al Vit-toriale. Dove sono conservati i carteggie, naturalmente, i francobolli che par-lano di lui. n

ESPERIENZA FAMIGLIA

FRANCOBOLLIdi Fabio Bonacina

QUESTI I DENTELLIDEDICATI A D’ANNUNZIOIl poeta soldato fu artefice, fra l’altro, dei francobolli di Fiume

Tra il materiale al Vittoriale, la collezione dei francobolli di Fiume

donata dal giornalista Augusto Traina

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Mentre il programma numi-smatico italiano arranca tramille difficoltà ed è in at-tesa di un organismo che

rimpiazzi la Commissione artistica, asorpresa sciolta dal ministero del Tesoro,il Vaticano non solo ha da tempo uffi-cializzato le monetine targate 2013, madi recente ha anche diffuso gran partedelle relative immagini.Nel pieno rispetto della tradizione, l’ini-zio è affidato alla Divisionale, ossia laconfezione che comprende tutti gli spic-cioli per l’occasione battuti in fior diconio o in fondo specchio. In questosecondo caso le confezioni vengonomoltiplicate con l’inserimento o di unamoneta d’argento da 20 euro celebrati-va di Giuseppe Verdi, oppure di un au-reo da 50 euro in onore di Richard Wa-gner (due artisti di cui ricorre quest’annoil bicentenario della nascita). Due mo-nete musicali delle quali già è stata resanota l’immagine.A seguire la tradizionale moneta d’ar-gento che nella fattispecie presenta va-lore da 5 euro, per la Giornata dellapace, voluta da Paolo VI, e giunta allasua 46esima celebrazione sviluppandoquest’anno il tema: “Beati gli operatoridi pace”. Presenterà invece un valorefacciale doppio il conio monetato per

la cinquantesima edizione della Gior-nata mondiale delle vocazioni. La cuicelebrazione è prevista per il 21 aprilecon il titolo: “Le vocazioni segno dellasperanza fondata sulla fede”. Nel mes-saggio col quale ha fissato la data dellaGiornata, Benedetto XVI auspica che “igiovani, in mezzo a tante proposte su-perficiali ed effimere, sappiano coltivarel’attrazione verso i valori, le mete alte,le scelte radicali, per un servizio aglialtri sulle orme di Gesù”.Considerato che i temi delle due Gior-nate sono stati ufficializzati sul finiredel 2012, al momento le immagini delle

due monete ancora non sono disponi-bili. Già disponibili, invece, le illustra-zioni delle consuete monete d’oro da20 e da 50 euro, quest’anno chiamatea onorare due Papi del Rinascimento.Ossia Giulio II (1503-1513), il Papa del-le Guardie Svizzere, e Leone X (1513-1521), che forse meglio di qualunquealtro seppe incarnare gli ideali del Ri-nascimento. Questa emissione, comeè facile prevedere, proseguirà anche peralcuni anni a venire - con Adriano VII

(1522-1523) e Clemente VII (1523-1534) il prossimo anno.A proposito di Giulio de’ Medici, comesi chiamava Clemente VII prima di di-ventare Papa, proprio di recente unasua moneta è passata sotto il martellodel banditore per 65.000 euro. Il cheequivale a 20.000 euro più di quantogli esperti di Nac contassero di incas-sare.La straordinarietà di questo conio risiedenel fatto che esso è stato realizzato uti-lizzando vasellame ed arredi sacri op-portunamente fusi, per pagare il riscattoimposto dall’imperatore Carlo V che du-rante il Sacco di Roma del 1527 tenevaprigioniero il Papa in Castel Sant’Ange-lo. Larga parte di questi scudi con lostemma del Papa Medici da un lato edei ritratti dei Santi Pietro e Paolo dal-l’altro, vennero in seguito rifusi così darecuperare le porzioni d’oro che con-tenevano.Il consistente elenco di monete vaticanetargato 2013 comprende pure il 100euro d’oro dedicato alla “Madonna Si-stina”, lo scorso anno fatta oggetto diuna emissione congiunta Vaticano–Ger-mania; e un 200 euro fuso col biondometallo e chiamato a rappresentare, trale Virtù teologali, la Speranza.Infine, lo spicciolo da 2 euro, l’emissionepiù economica e al tempo stesso quellapiù popolare, tornerà ad onorare la Gior-nata mondiale della gioventù in svolgi-mento a Rio de Janeiro, in Brasile. n

ESPERIENZA FAMIGLIA

MONETEdi Raffaele C. Costa

IN BREVE

A differenza dei collezionisti di francobolli, i numismatici non sembrano dispostia far pazzie di fronte a banconote stampate in maniera incompleta oppure tagliatein modo erroneo. Nessuno, di fronte ad una banconota con parti di stampa mancantisi sognano di parlare, come fanno appunto i filatelisti, di “banconote naturali”. Diconseguenza anche i prezzi di questi biglietti di banca difettosi restano tuttosommato contenuti.Due banconote-varietà, e precisamente la Marco Polo da 1.000 lire, che presentavauno spostamento di taglio, ed il primo tipo delle 100.000 lire Caravaggio constampa mancante al retro, da Bolaffi hanno totalizzato 375 euro. Stima, certo, piùche raddoppiata ma sempre ben lontana da certe quotazioni raggiunte dai “franco-bolli naturali”.

(R.C.C.)

VERDI E WAGNER NEL 2013E molte le emissioni vaticane

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ESPERIENZA FAMIGLIA

CIVILTA’ DELLA TAVOLA

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di Jolanda Proietti

Alle nuove generazioni, quel-le tirate su ad hamburger epatatine sembrerà inverosi-mile. Ma c’era chi agli inizi

del Novecento e anche più avanti riu-sciva a sopravvivere senza MacDo-nald, adottando soluzioni più caserec-ce che oggi vengono ripresentate. È laronda della storia e oggi è la volta della“schiscetta”. Le genti lombarde o pa-dane che dir si voglia, conoscono benela funzione di questo contenitore me-tallico, simile ad una gavetta militare,di rilevante importanza per chi lavora-va in fabbrica, banca, uffici vari, e nonaveva il tempo di tornare a casa a man-giare. Fast food, paninoteche, pizza ataglio, erano di là da venire e la “schi-scetta” rappresentava la ristorazionesussidiaria di fattura familiare. Venivariempita la mattina presto prima diuscire, di risotto o di pasta e fagioli oquant’altro, in genere preparati la seraprecedente da madri, mogli, sorelle.Giunti sul posto di lavoro la si poneva,se possibile, accanto ad una fonte dicalore e al momento della pausa pran-zo era pronta. Chi poteva la mangiavafuori, all’aperto, seduto su un murettoo una panca ai giardinetti. Poi, a se-guito di rivendicazioni reiterate, eranovenute le mense aziendali, ma attual-mente a motivo di travagli economi-co-finanziari globali, di cui è superfluoparlare in questa sede, siamo incappatiin una crisi di proporzioni inaspettate.Il sistema gastronomico, sensibilissimo,l’ha registrata e, dopo i primi tempi di

comprensibile disorientamento, la pau-sa pranzo ha visto il ritorno al passatoperché la mensa aziendale ha chiuso ibattenti. Impiegati, segretarie, mano-vali, giovani manager, tutti di nuovoseduti sul muretto con una “schiscetta”rivisitata che si è adeguata ed è diven-tata un contenitore di plastica. In Ame-rica, altrettanto coinvolta dalla crisi,stanno uscendo libri che spiegano co-me trasformare quell’ora di intervalloin un momento gaudioso. “Lunch hourNYC”, uscito tempestivamente, rac-conta una storia che percorre tutto ilsecolo scorso dalla mensa operaia alfast food. Nel momento attuale sugge-risce, all’ora del pranzo, di spostare il

PC e apparecchiare la scrivania conuna simpatica tovaglietta, piatti e po-sate di plastica, coinvolgere eventual-mente i colleghi, e sbizzarrirsi con cibiportati da casa, a turno: niente piatticomplicati, ma appetitose e salutari in-salatone miste con aggiunta di scheggedi parmigiano, o tonno, o uova sode,gamberetti, feta. Molto meglio del so-lito trancio di pizza farcito ingoiato inpiedi sul marciapiede o nell’acciottoliorumoroso del fast food. Insomma faredella pausa pranzo un momento di re-lax piacevole. In America sono nati deilocali con la formula “office deliveryservice”. Si sceglie sul depliant e nelgiro di mezz’ora arriva in ufficio ilpranzo ordinato. Ma stanno nascendoanche in Italia analoghe iniziative, in-teressanti saggi come: “Pausa pranzo.Come stare lontani dai bar e vivere fe-lici”, di Stefano Arturi (Guido TommasiEditore), e inoltre: “Ore 13, pausa pran-zo. Sopravvivere in ufficio mangiandobene”, di Daniela Guaiti (GribaudoEditore). Si va inoltre affermando l’ini-ziativa di alcuni dipendenti di portaredirettamente nella fabbrica o negli uf-fici i prodotti dei loro orti e stalle, fre-schi di stagione e per una pausa rusti-ca, sana, a contatto con la natura edecologicamente corretta. n

COMPLICE LA CRISIRITORNA LA “SCHISCETTA”

Cioè ognuno in fabbrica o in ufficio con cibi preparati a casa

La pausa pranzo di due operaie negli anni ‘40

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di Mamma GiovannaESPERIENZA FAMIGLIA

IL CUCINIERE

RICETTE PER UN ANNOVELLUTATA DI CASTAGNE

Per 4 personeIngredienti: 600 g di castagne cotte (bollite), 60 g di nocciole sgusciate intere, 1scalogno, 20 g di burro, 50 cl di brodo vegetale, 1 cucchiaio di caffé solubile, 15cl di latte, sale e pepe.In una padella senza grasso fare imbiondire rapidamente le nocciole facendomolta attenzione a non farle bruciare. In una pentola far sciogliere il burro e ag-giungere quindi lo scalogno e le castagne. Far rosolare per pochi minuti primadi versare il brodo vegetale. Lasciare sobbollire per 15 minuti circa.

Frullare castagne e nocciole (tenendone qual-cuna da parte per la decorazione finale) ag-giungendo man mano il brodo finché si rag-giungerà la consistenza voluta secondo il gustodi ciascuno. Rettificare di sale e pepe e co-spargere il caffé solubile.Prima di servire decorare con le nocciole te-nute da parte.

INSALATA DI FEGATINI DI POLLOAL GORGONZOLA

Per 4 personeIngredienti: 200 g di gorgonzola, 500g di fegatini di pollo, 80 g di noci sgu-sciate, 5 cl d’olio vegetale, 16 pomo-dorini, 4 scalogni, 10 cl di aceto, 30 gdi burro, dell’insalatina mista, sale epepe.Pulire i fegatini e tagliare in due i piùgrossi. Pulire e tritare lo scalogno e far-lo imbiondire in padella nel burro per5 minuti a fuoco medio. Aggiungere ifegatini, salare e pepare prima di alzareil fuoco per farli cuocere durante 4 o 5minuti a fuoco vivace. Versare nellapadella le noci e continuare la cotturaper altri 3 minuti. Aggiungere quindi i2/3 di aceto e farli ridurre leggermenteprima di spegne il fuoco.Condire l’insalatina con l’olio il restodell’aceto e rettificare di sale e pepe.Tagliare i pomodorini in due.Deporre un letto d’insalatina in fondoa 4 piatti e disporre sopra i pomodorini,i fegatini di pollo, sbriciolarvi il gor-gonzola e servire subito.

LASAGNE RICOTTA E VITELLOPer 8 personeIngredienti: 18 fogli di lasagne, 1.200 g di vitello macinato, 120 g di mandorle,700 g di ricotta, 1 mazzetto di menta fresca, 300 g di mozzarella di bufala, 60 gdi parmigiano grattugiato, 8 cucchiai di olio d’oliva.Riscaldare il forno a 200° C.

In una grande quantità di acqua bol-lente salata far cuocere le lasagne se-condo il tempo indicato sulla confe-zione. Scolare e fare asciugare su uncanovaccio pulito.Salare e pepare la carne di vitello. Farimbiondire le mandorle in una padellafacendo attenzione a non abbrustolirletroppo. Macinarle grossolanamente.Aggiungere la carne e irrorare con 2cucchiai di olio d’oliva mescolando.Ungere leggermente il fondo di una pi-rofila, stendere 6 fogli di lasagne. Ri-coprire con la carne e poi, di nuovo,con altri 6 fogli di lasagne.Lavorare la ricotta con una forchettaaggiungendo 2 cucchiai d’olio d’oliva,un pizzico di sale, una girata di pepe ela menta tritata. Cospargere la pirofilacon la preparazione e adagiarvi soprala mozzarella a tocchetti.Stendere il resto di lasagna, ungere lasuperficie con quanto rimane dell’olio,salare, pepare e distribuirvi il parmi-giano prima di infornare per 30 minuticirca. Servire ben caldo.

BABÁ AL RUMPer 8 personeIngredienti: 250 g di farina, 5 cl di latte + 3 cucchiai, 3 uova, 80 g di burro pomata,1 grosso cucchiaio di zucchero, 22 g di lievito fresco, 1 grosso pizzico di sale. Perla bagna: 900 g di zucchero, 1,5 dl di acqua, 1 baccello di vaniglia, 1 arancia nontrattata, 2 stecche di cannella, 5 baccelli di cardamomo, 25 cl di rum.Riscaldare il forno a 190° C. In una scodella mescolare il lievito e 3 cucchiai dilatte tiepido. Lasciar riposare per 10 minuti. Cominciare ad impastare la farina, lozucchero e il sale nella planetaria, aggiungere poi il lievito e man mano le uovauna ad una. Impastare per 5 minuti prima di aggiungere il burro pomata e il latte.Continuare ad impastare per altri 10 minuti. Versare la pasta ottenuta in una insa-latiera capiente e lasciar riposare per 2 ore circa in un posto tiepido. La pasta deveraddoppiare di volume.Intanto, imburrare uno stampo da ciambellone e preparare la bagna.Tagliare in due nel senso della lunghezza la stecca di vaniglia e recuperare i se-mini con la lama di un coltello. Recuperare la scorza e il succo dall’arancia.In una pentola mescolare lo zucchero, l’acqua, la stecca e i semini di vaniglia,il succo e la scorza dell’arancia, la cannella e il cardamomo. Portare ad ebolli-zione e lasciare sobbollire per circa 30 minuti. Far raffreddare completamenteprima di versarvi il rum. Quando la pasta è soffice schiacciarla rapidamentecon il palmo della mano e adagiarla nello stampo. Lasciare la pasta gonfiarsiper altri 45 minuti circa ed infornare per 25-30 minuti (deve essere dorata). Farraffreddare. Versare lo sciroppo in un grande piatto fondo, immergervi il babàche deve risultare completamente imbevuto e servire.

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Il collezionismo non morirà mai,qualcuno ha detto, perché è unavventuroso viaggio nel tempo,una inestinguibile ricerca dell’arca

perduta che spinge alla raccolta di og-getti e memorie alternando successiframmisti a difficoltà e delusioni. Ma èpur sempre una sfida. Rincorrere i ma-nifesti e, in generale, le opere di Ga-briele Galantara, considerato tra i piùimportanti illustratori del ‘900 italiano,significa entrare nell’atmosfera deglianni Venti, gli anni “ruggenti”, che han-no offerto molteplici aspetti di rinno-vamento del costume, impegno socia-le, accese lotte politiche, exploitletterari. Galantara, o Ratalanga,come preferiva firmarsi inver-tendo l’ordine di vocali e con-sonanti, graffiante caricaturista,appartiene di diritto a quel tem-po. Nato nel 1865 a Montelu-pone, in provincia di Macerata,da nobile famiglia marchigiana,fu un uomo di scienza mancatoperché alla laurea da consegui-re all’Università di Bologna do-ve si era iscritto, aveva preferitoil disegno, la pittura, disciplinea lui più congeniali.Nell’Ateneo bolognese peròstringe un’amicizia feconda edurevole con Guido Podrecca.Insieme aderiscono al PartitoSocialista nell’anno della suafondazione e contemporanea-mente, nel 1892, varano a Ro-ma una rivista illustrata: “L’Asino”, chesimboleggia “il popolo utile, pazientee bastonato”. La pubblicazione ingag-gia vigorose battaglie antigovernativeprendendo di mira personaggi qualiGiolitti, Crispi, Pelloux, difendendo lacausa degli sfruttati. La sinergia tra idue amici si concluderà per motivi“guerreschi”. Galantara è contrario allaguerra di Libia e Podrecca è favorevole,mentre Ratalanga sostiene l’ingresso

dell’Italia nella prima Guerra Mondialeche vede, all’opposto, Podrecca rigo-rosamente neutralista. Ma sono co-munque anni proficui per “L’Asino” sulquale Galantara pubblica le sue vi-gnette e soprattutto la riproduzione deimanifesti di grandi proporzioni, chedisegna per promuovere l’uscita suglischermi, nei primi anni Venti, dei cor-tometraggi di Mack Sennet, l’inventoredelle esilaranti “comiche” del nascentecinema americano, e scopritore diChaplin.Poster dai colori smaglianti che tap-pezzano le strade delle nostre città,

affollati di figure buffonesche, ceffi in-quietanti, ridicoli, caricature di unaumanità sicuramente al peggio delproprio comportamento. In quegli an-ni “L’Asino” si trasferisce a Milano,viene stampato nella tipografiadell’”Avanti” e Galantara con le sueferoci caricature si inguaia subito conil fascismo appena giunto al potere.Finisce in galera e “L’Asino” smette diragliare per causa di forza maggiore

nel 1925. L’irriducibile Ratalanga tornalibero nel 1927, è in libertà vigilata, einizia a collaborare, anonimamente,con il satirico “Becco Giallo”, rivistafondata a Roma da Alberto Giannini,e in seguito, sempre clandestinamente,con il giornale umoristico “Marc’Au-relio”. Continuerà così a lavorare un-derground per tirare avanti, riprenden-do anche a dipingere sino al 1937,anno in cui si spegne a Roma.Il collezionista non avrà vita facile nelcercare le opere di Galantara-Ratalan-ga, anche se, attraverso scambi, pos-sono essere reperibili le annate delleriviste alle quali collaborava. Maggioredifficoltà si incontra per i manifesti,che sono però visibili sia alla Pinaco-teca Civica di Montelupone che al Mu-seo della Caricatura di Tolentino. Altrisono in giro, salvati dallo stesso autore,e altri ancora giacciono probabilmentein depositi o archivi di qualche que-stura dove venivano presentati per lanecessaria autorizzazione. Alcuni sonostati esposti nel 2003 a Milano in unaMostra alla Fondazione Mazzotta, daltitolo “Le seduzioni del potere”. Quan-do appaiono in un’Asta, a motivo dellaloro rarità, i prezzi raggiungono rapi-damente cifre interessanti, anche 500euro per i manifesti. ■

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di Ida SpadaESPERIENZA FAMIGLIA

COLLEZIONISMO

I MANIFESTI DI GALANTARAÈ raro trovarne, ma costano una piccola fortuna

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La Nuova Guinea è una sorta di habitat naturaleper delle specie animali scomparse altrove, fraqueste gli uccelli del paradiso che vivono ad alti-tudini diverse, dalle pianure paludose fino alle fo-

reste pluviali a 3.500 metri di quota. Godendo di ciboabbondante, di habitat diversificati, e soprattutto di pochipredatori – l’uomo non ultimo fra questi – gli uccelli delparadiso sono stati liberi di evolversi in specie molto di-verse, con misure che variano da 16 a 125 centimetri, eun piumaggio che può essere spento o decisamente ap-pariscente. Il primo a studiarli in natura fu l’esploratoredell’800 Alfred Russel Wallace, definendoli i più straor-dinari abitanti della Terra. Hanno ripreso l’esplorazione,dal 2003 in avanti, l’ornitologo americano Edwin Scholes,e Tim Lanam, biologo e fotografo, per una impresa durataotto anni, con diciotto spedizioni corredate di fotografie,riprese filmate, e registrazioni sonore.Entrambi i ricercatori sono sopravvissuti a terrificanti voliin elicottero, a interminabili camminate lungo sentieri al-lagati, sono andati per giorni e giorni alla deriva per unguasto ai motori della loro barca, hanno trascorso migliaiadi ore nei capanni d’osservazione in attesa di veder com-piersi il rituale d’accoppiamento dei maschi, esplosionidi piume dorate o filiformi, danze stilizzate, sbuffi iride-scenti, con un solo scopo, quello di attirare l’attenzionedel maggior numero possibile di femmine. Un esempiodella teoria della selezione sessuale predicata da Darwin.Il risultato? Una inchiesta di eccellenza, quale mai è stataportata avanti su questi uccelli bellissimi e sorprendenti.E fra le tante scoperte quella che ci dice che di loro esi-stono ben 39 specie. n

Dal 2005 ad oggi sono stati venduti nel mondo untotale di oltre 506.000 veicoli equipaggiati contecnologia Lexus Hybrid Drive. Anno dopo anno,il ritmo delle vendite ha fatto registrare una gra-

duale accelerazione, sostenuto dall’ampliamento della gam-ma, passando dalle 26.000 unità del 2005 alle 113.000 del2012. Grazie alle oltre 125.000 unità Lexus (marchio pre-mium di Toyota) vendute, l’Europa rappresenta un mercatodi grande rilievo, capace di registrare circa il 25 per centodelle vendite ibride globali. Con l’efficiente combinazionetra un motore benzina e uno o due motori elettrici, i veicoliibridi Lexus sono sviluppati per offrire grande piacere di gui-da, con benefici rilevanti in fatto di emissioni e consumi.Lanciata nel 2005, l’RX Hybrid è stato il primo SUV prodot-to in serie. Il secondo modello, la GS Hybrid, è stato intro-dotto nel 2006 mentre nell’anno successivo ha fattol’ingresso sul mercato il terzo modello: la LS Hybrid che di-spone di un motore V8, riuscendo a mantenere ancora oggiil suo status di veicolo più potente tra quelli equipaggiaticon tecnologia full hybrid. Inoltre, nel 2009 Lexus ha intro-dotto in Giappone e America Settentrionale la sua primaberlina nata esclusivamente come modello ibrido, la HS250h. Il quinto modello ibrido di Lexus, la CT Hybrid, è sta-to lanciato alla fine del 2011, diventando rapidamente unodei principali fattori di crescita nelle vendite globali. In brevetempo, le vendite di questo modello hanno quasi raggiuntola soglia delle 122.000 unità. Recentemente la gamma ibri-da di Lexus si è ulteriormente ampliata con il lancio dellaES 300h, introdotta nel 2012 su mercati selezionati (princi-palmente in America del Nord, Russia, Cina e altri Paesi)con vendite che nel corso dell’anno hanno superato le8.000 unità. n

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ESPERIENZA FAMIGLIAESPERIENZA FAMIGLIA

MOTORI

di Giulio Conter

ANIMALI

di Clemy

500.000 LEXUS HYBRID

UCCELLI DEL PARADISOCON BEN 39 SPECIE

Lexus RX

Natura-auto 49:Layout 1 04/02/13 11:39 Pagina 49

ARIETE 21 marzo - 19 aprileAttività – il mese trascorrerà tra alti e bassi che si riflette-ranno sull’andamento della vostra attività.Affetti – gli amorevoli influssi venusiani vi doneranno unfascino particolare che non mancherà di colpire gli altri.Salute – si risolve un piccolo fastidio.Giorni favoriti dalla Luna: 4-13-23.

TORO 20 aprile - 20 maggioAttività – occorrerà più savoir-faire per risolvere piccoliproblemi di ordine amministrativo. Una proposta stimo-lante.Affetti – variabilità in amore, ma supererete con fiducia eserenità problemi ancora irrisolti. Mantenete una promes-sa.Salute – vista da controllare.Giorni favoriti dalla Luna: 7-12-18.

GEMELLI 21 maggio - 21 giugnoAttività – Mercurio e Marte tenteranno di frenare le vostreiniziative, ma protetti da Giove otterrete i risultati sperati.Affetti – novità e cambiamenti nell’area sentimentale;possibile attrazione per persona straniera.Salute – difese organiche in lieve calo.Giorni favoriti dalla Luna: 2-9-14.

CANCRO 22 giugno - 22 luglioAttività – il periodo richiede un’attenta programmazionedegli impegni lavorativi; fortunate coincidenze all’oriz-zonte.Affetti – la presenza di Saturno nella Casa dell’amore,renderà più concreto e pratico un disegno da realizzare incoppia.Salute – vaganti bruciori di stomaco.Giorni favoriti dalla Luna: 3-11-21.

LEONE 23 luglio - 22 agostoAttività – transiti planetari favorevoli ai negoziati e agliaccordi. Un traguardo è raggiungibile.Affetti – il dinamico influsso solare “scalderà” gli animidelle coppie più giovani. La ribellione è in agguato.Salute – buona, ma controllate il peso.Giorni favoriti dalla Luna: 5-18-24.

VERGINE 23 agosto - 22 settembreAttività – non verranno a mancarvi diplomazia e intuito;fatene buon uso soprattutto con alcuni collaboratori.Affetti – un clima effervescente può indurvi a commettereimprudenze; particolare attenzione con un Capricorno.Salute – sporadici fastidi articolari.Giorni favoriti dalla Luna: 12-16-22.

BILANCIA 23 settembre - 23 ottobreAttività – sotto i benefici influssi gioviani otterrete soddi-sfazioni e relativi vantaggi economici.Affetti – Venere non mancherà di rendere più armoniosele relazioni di coppia e di propiziare nuovi amori.Salute – periodo protetto dalle stelle.Giorni favoriti dalla Luna: 5-10-20.

SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembreAttività – un flusso di energia e di ottimismo, provenientedal segno amico dei Pesci, farà emergere idee originali ecapacità risolutive.Affetti – potrà aleggiare un po’ di freddezza nell’ambitofamiliare che penalizzerà ogni tipo di slancio affettivo.Salute – discreto tono vitale.Giorni favoriti dalla Luna: 3-12-26.

SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – gli astri vi esortano alla prudenza nel considera-re qualsiasi offerta o possibilità di cambiamento.Affetti – un po’ di inquietudine dovuta a divergenti opi-nioni relative all’abitazione; prevarranno le vostre ragioni.Salute – lievi disturbi in sede lombare.Giorni favoriti dalla Luna: 14-15-23.

CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – promettente situazione generale: ogni mossa eogni iniziativa saranno determinanti per il futuro.Affetti – si profilano nuove responsabilità familiari, ma nericaverete gratificanti riconoscimenti.Salute – sensibilità bronchiale.Giorni favoriti dalla Luna: 8-11-27.

ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – nonostante le insidie saturnine, vi muoveretecon saggezza e prudenza raggiungendo più di un obietti-vo.Affetti – periodo propenso ad elargire ai nativi di tutte leetà, emozioni e nuovi battiti di cuore.Salute – riposo notturno da non trascurare.Giorni favoriti dalla Luna: 1-19-28.

PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – con prontezza di riflessi e intuito sottile, daretefilo da torcere a chi tenterà di ostacolare le vostre iniziati-ve.Affetti – non sarete particolarmente romantici ed espansi-vi, ma darete prova di indubbia fedeltà.Salute – non affaticate il fegato.Giorni favoriti dalla Luna: 12-17-22.

di Giuliana Valci

Febbraio

2013

★★

★★

★★

★★

★★★ ★★★

★ ★

ESPERIENZA FAMIGLIA

OROSCOPO

★★

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