Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione · giochi e tornei di ogni tipo, balli...

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n. 6-7-8/2012 Anno 62° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - 2,50 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione OLIMPIADI 2012 INA Assitalia: al traguardo dei 100 anni di esistenza OLIMPIADI 2012

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n. 6-7-8/2012 Anno 62° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,50 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata

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OLIMPIADI2012

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Hotel Sierra Silvana****SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA

ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI

Situato sulle colline che circondano Fasano, graziosa cittadina sulla costa barese, in un’ oasi di verde, immerso nelfascino della natura, l‘Hotel Sierra Silvana offre un raffinato Resort a 4 Stelle per sereni soggiorni di relax, nell’in-confondibile atmosfera dei parchi naturali di Puglia. E’ l’ideale per una vacanza rigenerante e ricca di spunti culturali.Nel suo Giardino Mediterraneo sono situati i trulli e le camere: circondate dal verde ed attrezzate con tutti i con-fort. A disposizione degli ospiti una splendida piscina con solarium, campo da tennis, ristorante, bar con terrazza.Animazione soft, nei mesi di Luglio ed Agosto, con attività di ginnastica dolce sul prato, aquagym, miniclub per i bimbi,giochi e tornei di ogni tipo, balli latino americani e di gruppo.... E di sera feste a tema e divertimento Tutto incluso nelprezzo. Si affaccia dalle verdi colline della Selva di Fasano su tutta la zona dei trulli e delle grotte: da qui si possono facil-mente raggiungere le più belle spiagge della zona, le località turistiche di Alberobello, famosa nel mondo per i suoitrulli, Castellana Grotte, Ostuni, Martina Franca, Cisternino, Polignano a Mare, Locorotondo, Fasano, Grottaglie,Lecce per un soggiorno all’insegnadel mare, dell’arte, della natura, del-l’enogastronomia e del relax.Splendida la possibilità di potergodere il mare o la comodità ed ilfresco relax a bordo piscina immer-sa nel verde.

Dai soci ANLA ...... Devo dire che la scelta dell’HotelSierra Silvana si è rivelataveramente azzeccata.Infatti la struttura, il personale eil ristorante si sono rivelati diprim’ordine con una menzioneparticolare per il ristoranteveramente eccellente (non perniente presente sulla guidaMichelin da diversi anni). Anche laspiaggia sita all’Hotel Levante ed ilrelativo servizio navetta si sonorivelati veramente ottimi. Inoltre,la posizione privilegiata in collina,ha fatto sì che non si soffrisse lacalura e l’afa che invece c’era alivello del mare. Tutto il personaledell’hotel si è rilevato cortese ecollaborativo e con la giustapreparazione. Lo consigliovivamente a chi volesse prenderloin considerazione(firmato: socio ANLA / Edison,provincia di Pavia)… Riferiamo che il nostro soggiornopresso l'Hotel Sierra Silvana èstato veramente piacevole. Ottimisia la cucina che la pulizia, la piscinae il trattamento ricevuto da partedel personale. Soprattutto ci hacolpito favorevolmente il silenzio ela tranquillità delle confortevolicamere immerse nel fresco verdedel parco. Pensiamo quindi di farviritorno e di proporlo anche aparenti e amici. (firmato: socioANLA provincia di Torino)

Per la riservazione del Vostro soggiorno: Venti dal Mondo Tour OperatorTel. 06 76986070 – 06 768248 email: [email protected]

CONVENZIONE 2012Una settimana (7 notti) in pensione completa con prima colazione a buffet, servizio spiaggiacon ombrellone, lettini e servizio bus navetta ad orari programmati da/per spiaggia (20 min. ca)dall’ Hotel del Levante a Torre Canne; utilizzo gratuito di piscina e campo da tennis. Periodi:14 aprile/30 giugno – 25 agosto/29 settembre € 390,0030 giugno/14 luglio € 450,0014/28 luglio € 490,0028 luglio/4 agosto - 18/25 agosto € 550,004/11 agosto € 650,0011/18 agosto € 750,00

Riduzione mezza pensione: -10% Supplemento camera singola 40%1 bambino/ragazzo 0/12 anni in 3° letto, gratuito – 2° bambino in 4° letto, 50% (4/18 agosto: 0/6 anni gratis – 7/12 anni 50%)Riduzione terzo letto adulti 15%

SOGGIORNO DI 14 NOTTI oppure PRENOTAZIONE ENTRO 90 GIORNI DALLA PARTENZA: SCONTO 5%

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OPINIONIEditoriale - I fondamentali ............................................................................................. 4Il ruolo dell’anziano nella società ................................................................................. 9Vizi e virtù - I bravi ragazzi d’oggi .............................................................................. 10A futura memoria ........................................................................................................ 11

AFFARI SOCIALIDai lettori .............................................................................................................. 19-21Il fatto • Scoperto il gene della lunga vita - Non dite… ma dite…- Secondo il N.Y. Times Roma città idealePrevidenza - Focus Tuttopensioni Inps .................................................................... 23-25Fisco - Verso il nuovo Catasto ................................................................................ 26-27Sanità - Il paradosso di Osservasalute 2011 ................................................................. 27Economia - Energia rinnovabile per il Mediterraneo .................................................... 28

MADE IN ITALYDall’industria all’artigianato - Costumi da bagno immuni dalla crisi ........................... 29Italia per bene - L’arte antica degli aquiloni ................................................................ 30

INSERTO - Speciale Olimpiadi 2012 - 10.500 atleti di 204 nazioni ..................... I-VI

L’ITALIA CHE LAVORAUomini e Aziende - INA Assitalia ........................................................................... 39-43

STORIEIl personaggio - Renzo Frau e le sue poltrone ......................................................... 44-45

ATTUALITÀScienza e tecnica - Verso Marte con motore nucleare ................................................ 49Cultura - Da Fattori al Novecento .......................................................................... 50-53Le grandi mostre, Il libro consigliato, Il film del mese

ESPERIENZA FAMIGLIAAlmanacco Barbanera ................................................................................................. 55Medicina - La sessualità femminile nella terza età ....................................................... 56Posta condominiale - La Cassazione dice che… .......................................................... 57Monete - Gli aurei vaticani belli e poco costosi ........................................................... 58Francobolli - Commercio, giornali e posta… ............................................................... 59Computer - Ecco perché amiamo tanto i social network .............................................. 60Più sinceri con gli smsCollezionismo - Foto di tutti i tempi ............................................................................ 61Civiltà della tavola - Dalla terra con amore ................................................................. 62Cuciniere - Ricette per un anno, di mamma Giovanna ................................................ 63Animali - Ripresa l’esplorazione degli abissi oceanici ................................................. 65Motori - Panda Easypower ........................................................................................... 65Oroscopo .................................................................................................................... 66

DIRETTORE RESPONSABILEFranco PanzoliniCONSULENTE EDITORIALE Raffaello UboldiSERVIZI Martine O. Belhadi, Paola Giovetti,Elena Grazini (Italia per bene), Ettore Nuara(Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi,Nora Villa (Made in Italy).AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza),Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Legale),Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi(Economia).OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), IgorUboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi evirtù).RUBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), CarloPieracci (Scienza), Raffaele C. Costa(Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite),Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna(Cucina), Terenzio Grazini (PostaCondominiale), Iolanda Proietti (Civiltà dellaTavola), Ida Spada (Collezionismo), Clemy(Ambiente e scoperte), Giuliana Valci(Oroscopo).HANNO COLLABORATO Maria RosariaAnsalone, Guglielmo Carretti, Dedy FerrariClerici, Giulio Conter, Franco Corradini,Maria Luisa Urbano.GRAFICA Annalisa GattiIMPAGINAZIONE Roberta GrecoSEGRETERIA DI REDAZIONE Elena BucciniEDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’AziendaVia Monte delle Gioie, 13 - 00199 RomaTel. 06/86321128 r.a.Fax 06/86322076e-mail: [email protected]À DIRETTAFOTOLITO La Prestampa s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm)AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA19/5/1977 n. 16824RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALITerenzio GraziniABBONAMENTI - Annuo euro 25,00 (esteroeuro 35,00 ). Una copia euro 2,50 (esteroeuro 3,50). I versamenti vanno effettuati amezzo di c/c postale n. 77884005 intestatoa: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 - 00199Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art.74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 esuccessive modificazioni.Tiratura media copie 100.000Finito di stampare il 22-6-2012

Federazione Italiana Editori Giornali

A.N.L.A.Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione SocialeCodice Fiscale: 80031930581PRESIDENTE NAZIONALE Antonio ZappiCOMITATO ESECUTIVO Vincenzo D’Angelo,Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, GinoToffoli, Alberto Urbinati, Terenzio Grazini,Lotario Paladini, Franco Panzolini.

GIOIELLI D’ITALIACANTALICE... 46-48

I NUOVI MAESTRI DEL LAVOROSTELLE 2012... 12-17

SOMMARIOCONSIGLIO DIRETTIVO NAZIONALEL’elezione del nuovo presidente nazionale Anla ....................... 5L’incontro del 7 giugno con i rappresentanti del territorio ....6-7

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I FONDAMENTALI

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di Franco Panzolini

L’esigenza primaria dell’Italia, in questo lungoperiodo di crisi che stiamo attraversando, è tenerealti i fondamentali, ossia i valori che il mondoesterno giudica capaci di mantenere la Nazione

tra il novero di quelle affidabili nei rapporti intracomunitari einternazionali: sono le variabili economiche e finanziarie, gliindicatori del risparmio, il sistema bancario, il prodotto internolordo, l’occupazione, l’indice dei prezzi alla produzione equello dei prezzi al consumo, il tasso di inflazione. Tempo fa sidisse che l’Italia non poteva fallire come la Grecia perché i suoifondamentali erano consistenti.Sono questi valori significativi di ripresa (o di crisi) che il Go-verno Monti sta cercando di incrementare e stabilizzare: è loscopo primario del suo esecutivo, raggiunto il quale entro il2013 (come lui spera) lascerà la guida del Paese. Per questoobiettivo però, il sen. prof. Monti sta volutamente dimenti-cando che i fondamentali dell’Italia non sono solo quelli del-l’economia e della finanza. La recessione in atto non è solodi natura amministrativa, ci sono altri fondamentali da cura-re, non meno importanti: sono i provvedimenti in favore del-la famiglia, allo scopo di salvaguardarne l’unità e ripristinar-la come centro di ripresa morale e sociale, nonché promotri-ce della solidarietà intergenerazionale.Lo stesso cittadino italiano li ha evidenziati rispondendo alledomande dei ricercatori del Censis, come risulta dall’indagi-ne “I valori degli italiani”, presentata in occasione della chiu-sura delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. «Laspinta individualista che è stata all’origine del sistema econo-mico e sociale del Paese» - ha spiegato Giuseppe De Rita,presidente del Censis - «oggi appare indebolita. Gli italianisembrano essere pentiti di aver dato troppo spazio all’auto-nomia personale e così, per combattere il proprio disagio an-tropologico, riscoprono il valore delle relazioni umane».Dall’indagine risulta che il 65 per cento degli italiani ha po-sto come valore portante il senso della famiglia e nella figuradei genitori un esempio cui rifarsi. Anche se oggi, rispetto a15 anni or sono, risultano diminuiti i coniugati con figli (-700mila), aumentati i non sposati con figli (+274 mila) e i nucleicon un solo genitore (+345 mila), mentre ci si sposa di meno(-23,7 per cento), per la maggioranza degli italiani il matri-monio è ancora considerato un passo importante per la pro-pria vita, se non altro perché garantisce maggiore stabilità al-la coppia.Con la recente approvazione del “Piano anti-povertà” a favo-re del Sud, il Governo ha deciso un primo concreto aiuto al-le persone in difficoltà, certamente encomiabile, ma ancoranell’usuale solco dell’assistenza al singolo individuo inveceche alla famiglia in quanto tale.

Ormai si sta affer-mando la convin-zione che per usci-re dalla crisi occorre che lo Stato investa nella famiglia per ri-costruire (più che riconquistare) la fiducia nelle istituzioni eper aumentare risparmi e consumi, tenuto conto che la ca-renza di questi indici nelle famiglie ha contribuito alla reces-sione più della flessione degli investimenti. Se la famiglia èsana ed unita, può - come fu nel passato - essere il volanodella ripresa economica dell’Italia. E può essere speranza dirivincita sociale per la popolazione terremotata dell’Emilia.Infatti lo sfaldamento delle famiglie ha portato conseguenzefortemente negative nelle persone singole rispetto alla collet-tività, da una parte l’appagamento del benessere egoisticodei non coniugati, dall’altro l’impoverimento dei già coniu-gati/separati. Dovrebbe essere ormai maturo un interventodella legge per salvare l’unità della famiglia e renderla pro-duttiva per la società. Invece di preoccuparsi del “divorziobreve”, il nostro Parlamento dovrebbe istituire un mezzo giu-ridico per evitare le separazioni coniugali, magari estenden-do la mediazione obbligatoria, ovviamente con diverse mo-dalità, ai relativi procedimenti e istituendo il mediatore fami-liare (in luogo del formale e ormai risibile tentativo del presi-dente del tribunale ex art. 708 Cod. proc. civ.). L’interventoobbligatorio di un “mediatore”, psicologo o sociologo o altroprofessionista qualificato, oltre a proporre una soluzione del-la controversia che salvi l’unità della famiglia, potrebbe esse-re utile anche per far comprendere ai coniugi le difficoltà ditrovarsi separati, ma non liberi dagli obblighi contratti con ilmatrimonio, nonché i danni morali che subiscono e che in-giustamente fanno subire ai figli.Nell’ambito della famiglia, assume poi un ruolo fondamenta-le la donna, alla quale sono assegnate le mansioni di far cre-scere ed educare i figli, ma anche di servire (non nel sensodella dipendenza) tutti i componenti del nucleo, mansioni in-dispensabili per l’accoglienza, l’equilibrato sviluppo e il sere-no inserimento delle persone nel contesto sociale in cui so-no chiamate a convivere. Sono questi i motivi principali percui la donna deve essere aiutata e incentivata ad essere il piùpossibile presente in casa, senza peraltro abbandonare l’oc-cupazione lavorativa, equilibrio perseguibile con maggiori emigliori provvidenze a tutela della maternità e dell’assistenzaai bambini (asili nido, anche in azienda) e, se presenti, aglianziani non autosufficienti.Senza dimenticare che accanto al ruolo della donna (v. an-che l’inserto nel n. 5/12 di Esperienza), altrettanto necessarioc’è quello dell’uomo: le pari opportunità non si conseguonosolo con pari diritti, ma anche con pari doveri.

OPINIONI

EDITORIALEAlle Olimpiadi londinesi è dedicatol’inserto centrale di questo numerodi Esperienza. Da qui l’immaginedi copertina: la statua del discobolodi Mirone (nella versione di epocaromana esposta nel Museo nazio-nale di Palazzo Massimo, a Roma).Un distico parla poi dei 100 annidell’INA Assitalia, l’Istituto assicu-rativo che ha accompagnato la sto-ria del nostro Paese

EDITORIALE 4:Layout 1 18/06/12 14:52 Pagina 4

«E’ necessario ridefinire l’identità, lamissione e l’operatività dell’Anla»,spiega il neo presidente Zappinell’indicare le linee operative per ilbiennio 2012-2013.Mercoledì e giovedì 6 e 7 giugno2012 – Giornate importanti per l’Anla,Associazione Nazionale Senioresd’Azienda.

Antonio Zappi infatti, già direttoregenerale e successivamenteamministratore delegato SIP, è statoeletto dal Consiglio Direttivo,tenutosi il 6 giugno, presidentenazionale dell’Anla e VincenzoD’Angelo, già vicepresidente, va aricoprire la carica di vicepresidentevicario.Al neo presidente spetta il compitodi “rilanciare” l’Associazione che,come scrive il Censis, al terminedella ricerca ad essocommissionata dall’Anla, è ancoraun soggetto vitale nel panoramaassociativo italiano, con un’ampiabase e una presenza capillare suterritorio. «E’ necessario peròridefinire l’identità, la missione el’operatività dell’Anla», spiega ilpresidente Zappi, che fra i critericon cui mettere in atto questaridefinizione indica la «convintacondivisione dei valori di fondoche sono la dignità della personaanziana, l’esperienza e laprofessionalità, collante identitarioe partecipativo di ineguagliabilesignificato, non replicabile e nonimitabile, espressione di unalongevità attiva». Concetti digrande attualità per laconcomitanza dell’Anno europeodell’invecchiamento attivo e dellasolidarietà tra le generazioni».Questo l’impegno che si farà ditutto per rispettare. In altre pagineparliamo dell’incontro del 7 giugnocon i rappresentanti del territorio.

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ANTONIO ZAPPInasce in Abruzzo, ad Ateleta (l’Aquila) il 13-4-1935;

coniugato con tre figli; risiede a Roma.

Dopo aver compiuto gli Studi Superiori presso il Liceo “G.D’Annunzio” di Pescara, si iscrive alla Facoltà diGiurisprudenza dell’Università di Roma dove si laurea con

il massimo dei voti e lode nel marzo 1958; nel 1993 “Manager dell’anno” in occasionedella VIII Edizione del “Premio Galileo”; nel 1997 insignito dell’Ordine della Minervadall’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara per il determinante impulso dato allacultura manageriale negli importanti settori della cantieristica e delle telecomunicazioni;nel luglio 2000 Laurea Honoris Causa in “Business Administration” dalla ConstantinianUniversitày - USA.Dal 1959 al 1962 Assistente del Prof. Pietro Agostino D’Avack presso l’Università diRoma, Facoltà di Giurisprudenza;Dal 1962 al 2004 svolge la sua attività professionale nel Gruppo IRI in posizioni di cre-scente responsabilità (vicedirettore dell’IRI.; consigliere e direttore generale della Ital-cantieri, direttore generale e amministratore delegato della Sip; amministratore delegatodel Gruppo Finmare; amministratore delegato della Scuola Superiore post-Universitaria“G. Reiss Romoli” de l’Aquila; Presidente della Società Tirrenia di Navigazione).Dal 1993 ad oggi: docente della cattedra di Organizzazione Aziendale presso la Facoltàdi Economia e Commercio della Università de l’Aquila; docente della stessa cattedrapresso la Facoltà di Economia della Università di Chieti – Pescara; docente di “Gestionedella Conoscenza e Risorse Umane” presso la Facoltà di Scienze Manageriali della stessaUniversità abruzzese; docente di Gestione delle Risorse umane nel settore sanitario dellal’Università Telematica abruzzese “Leonardo da Vinci”.Nel giugno 2012, il Consiglio Direttivo dell’Anla lo elegge presidente nazionale in sosti-tuzione dell’ing. Riccardo Tucci improvvisamente scomparso e nello stesso periodo, sudesignazione della Telecom Italia, assume anche la Presidenza nazionale dell’AssociazioneSeniores della predetta società.Autore di numerosi articoli su “Organizzazione aziendale”, ha pubblicato: la collana di“Lezioni di Organizzazione Aziendale; due volumi dal titolo “La Gestione della cono-scenza e delle Risorse Umane: dalla teoria alla pratica”; il volume “ Dal fenomeno orga-nizzativo agli stili di direzione. Gli elementi essenziali dell’organizzazione aziendale”.Conoscitore e studioso delle esperienze maturate a livello nazionale ed internazionalenei settori della cantieristica e delle telecomunicazioni, è stato relatore in Seminari eConvegni di Formazione manageriale, sviluppo organizzativo, gestione delle RisorseUmane e relazioni industriali.

NAZIONALECONSIGLIO DIRETTIVO

L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE NAZIONALE ANLA

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Il nuovo presidente Anla ha iniziato la sua attività in-contrando, il giorno dopo la sua nomina, i responsabiliregionali, provinciali e territoriali per avviare un rinno-vato e deciso impegno mirato al rilancio dell’Associa-

zione sulla base delle considerazioni finali del rapportoCensis a suo tempo commissionato per fotografare l’identitàpresente dell’Anla in riferimento alle sue potenzialità edalle possibilità di conservare la sua validità anche nel mo-mento presente.Considerata la fase attuale della vita associativa la nominadel presidente Zappi è da ritenersi rispondente alle ne-cessità associative, date le esperienze di manager e didocente universitario dello stesso, idonee per una rinno-vata concreta operatività e per adeguati indirizzi organiz-zativi a tutti i livelli.Nel rammentare i punti base emergenti dal rapporto Censische definiscono l’Anla tuttora un soggetto vitale nel pano-rama associativo italiano, a motivo anche della sua ampiabase associativa con capillare presenza sul territorio, chevive però un momento di appannamento dell’immagineper cui risulta necessario ridefinire con urgenza l’identità,la missione e l’operatività dell’Associazione, il Presidenteha identificato gli strumenti per questo rilancio:- nella convinta condivisione dei valori di fondo (anzianato,

esperienza, professionalità);- in una maggiore determinazione verso l’integrazione ed ilcoordinamento tra i vari livelli dell’Associazione;- in una maggiore visibilità nel panorama sociale del Paese;nella promozione di iniziative di volontariato e/o progettisu tematiche di interesse e di attualità anche sotto il profilogenerazionale;- nella effettiva realizzazione dei progetti con coinvolgi-mento delle Istituzioni pubbliche e di realtà private su tuttoil territorio;- nella valorizzazione delle potenzialità comunicative delsito Internet dell’Anla integrando l’apporto di tutti i livelliterritoriali;- nella comune promozione delle iniziative nate a livellolocale da condividere a livello nazionale;- un ulteriore sviluppo conoscitivo della rivista “Esperienza”come strumento di comunicazione e di diffusione dell’atti-vità dell’Associazione;- un esame degli aspetti organizzativi a livello “centrale” e“periferico” per una struttura confacente alla dinamicità delmomento.In questo scenario – è stato ampiamente ribadito nel corsodell’incontro - si colloca il percorso operativo del biennio2012-2013 incentrato su due momenti: il primo interno di

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L’INCONTRO DEL 7 GIUGNOCON I RAPPRESENTANTI DEL TERRITORIO

Una chiamata a raccolta delle sinergie Anla per un rilancio dell’Associazione

Convegno:Layout 1 15/06/12 16:12 Pagina 6

verifica e di messa a punto della realtàAnla che impegni tutto il 2012 e partedel 2013; il secondo, a valenza esterna,con conclusione prevista verso la finedel 2013 con il Convegno nazionaleAnla da tenere a Bergamo.L’incontro del 7 giugno va perciò con-siderato come l’inizio della prima partedelle attività e dei comportamenti checaratterizzeranno il biennio indicato.Nell’anno in corso questa predisposi-zione dell’Associazione si sposa perfettamente in felice con-comitanza con la promozione da parte dell’Unione europeadell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della soli-darietà tra le generazioni che potrà dar modo di confermarel’identità dell’Anla in rapporto alla convinta appartenenzaai soggetti sociali che operano per l’affermazione dei valorispirituali e sociali nel mondo del lavoro mediante una spe-cifica cultura dei legami tra gli individui e l’autentico valoredel volontariato, inteso come laboratorio di umanità apertae come tirocinio di una società solidale.La suddetta identità dovrebbe rafforzarsi con il riconosci-mento della personalità giuridica dell’Anla per la quale sispera che le varie fasi preliminari si possano concludere intempi ragionevolmente brevi, oltre che con il potenziamentodella capillare azione conoscitiva della rivista “Esperienza”e dei suoi validi contenuti, nonché con la ripresa e/o l’avviodi contatti con altre Associazioni similari (Maestri del Lavoro,Ugaf, Anse) per individuare ipotesi di azioni comuni, fermarestando la specificità di ciascuno.L’incontro ha consentito anche di prendere comune consa-pevolezza di quanto è stato fatto durante il 2011 nel corsodel quale si è potuto far tesoro anche di gratificanti ricono-scimenti come il messaggio del presidente della Repubblica,Napolitano, auspicio di un rinnovato stimolo per i soci amettere sempre più la propria esperienza, tipica della terzaetà, a disposizione degli altri, in particolare del mondo dellascuola e della cultura, della famiglia e degli anziani in ge-nere, con il nobile strumento del volontariato; nonché dellaspeciale e paterna benedizione del Santo Padre.E’ stata richiamata la particolare attenzione riservata aisoci da una serie di “servizi” come le convenzioni, le ri-sposte ai lettori su problemi legali e burocratici e la speci-fica presa di posizione contro la “avvilente” proceduraper il rinnovo della patente agli over 80, fortunatamentedi recente superata con la specifica decisione governativa,oltre alle sollecitazioni più volte rivolte a tutte le struttureterritoriali per decisi contatti con quei soci che non aves-sero rinnovato l’adesione da almeno un biennio, per ten-tarne il “ritorno” o, quantomeno, comprendere meglio leeffettive motivazioni del loro abbandono.Dopo l’intervento di apertura del Presidente è stata la voltadegli interventi programmati, tenuti da altri responsabili

dell’Anla (gli interventi sono consultabili sul nostro sito), inparticolare:- dal presidente regionale del Piemonte, Trabaldo Togna,che ha delineato un “focus” sui soci, dalla situazione di “ieri”a quella di “oggi” con azioni ed interventi programmabili;- dalla vicepresidente nazionale, Spampanato, con una defi-nizione dell’identità associativa, con proposte per un impegnoattivo dell’anziano nella vita sociale, con un appassionatoinvito all’integrazione delle risorse femminili nell’Associa-zione, considerata la particolare tenacia delle donne (ed unatirata d’orecchi agli uomini per qualche evidente indolenza,speriamo soltanto per qualche caso, non in generale n.d.r.);- dal vicepresidente nazionale D’Angelo, fresco vicepresi-dente nazionale vicario, con interessanti proposte per ren-dere “Esperienza” sempre più veicolo di conoscenza e stru-mento di contatto con altre realtà, pubbliche e private;- dal vicepresidente regionale della Lombardia, Fiumanò,per una migliore e più concreta utilizzazione del sito Internetdell’Anla.A queste relazioni si sono succeduti interventi da parte dialcuni altri partecipanti presenti in sala con precisazioni e rac-comandazioni diverse (anche le sintesi di questi interventisono consultabili nel nostro sito); il tutto ha rappresentato untipo di brainstorming (tecnica particolare usata per tirar fuorinuove idee da un gruppo specie per l’organizzazione e la co-municazione) per l’apporto di nuove certezze all’operativitàdell’Anla.Concludendo l’incontro il Presidente ha precisato con caloreche la giornata intensa sotto tutti i profili, non era stata asuo avviso una “perdita di tempo” o “una spesa inutile”.Zappi, ribadito che occorrono pensieri seri, costruttivi e pro-positivi da parte di tutti, ha dato appuntamento ai prossimiincontri territoriali per la cui realizzazione la Presidenza Na-zionale attende le proposte di quelle Regioni che riterrannoopportuni ulteriori confronti ed ulteriori scambi di idee; pre-supposti fondamentali per mettere a punto azioni concretenella indispensabile sintonia tra le strutture territoriali e laPresidenza Nazionale che dovranno lavorare sempre e meglionel convincimento che, nella vita, “chi vuole fare qualcosatrova sempre un mezzo, chi non vuole fare nulla trova sem-pre una scusa”.

(a cura di Guglielmo Carretti)

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In apertura, il tavolo della presidenza, da sin.Gino Toffoli, Teresa Spampanato, VincenzoD’Angelo, Antonio Zappi, Alberto Urbinati e Terenzio Grazini.Accanto, un’immagine della sala

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Alla luce degli obiettivi che questa Rubrica si prefigge riportiamo qui di seguito aggiornamenti informativi sul messaggio

lanciato dall’Unione Europea sul tema “L’Invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni”

IL RUOLO DELL’ANZIANO NELLA SOCIETA’Di recente è stato detto:«L’idea di invecchiamento attivo può avere successo solamente in una società costruita sulla solidarietà e la cooperazione tra le generazioni», ha sottolineato la relatrice del Parlamento Europeo, la deputata tedesca Martin Kastle. «I principali obiettivi sono il rispetto della dignità delle persone anziane, il rafforzamento della partecipazione delle società civili e delle attività di volontariatoper eliminare le barriere intergenerazionali».

L’obiettivo di fondo del messaggio europeo:L’anno europeo sull’invecchiamento attivo mira a sensibilizzare l’opinione pubblica al contributo che le persone anziane possono dare allasocietà. Si propone di incoraggiare e sollecitare i responsabili politici e le parti interessate a intraprendere, a ogni livello, azioni volte amigliorare la possibilità di invecchiare restando attivi e a potenziare la solidarietà tra le generazioni.

Ed allora: cosa si intende per invecchiamento attivo?Occupazione – con il crescere dell’aspettativa di vita in tutta Europa, cresce anche l’età pensionabile. Purtroppo sono in molti a temere dinon riuscire a conservare la loro attuale occupazione o a trovare un nuovo impiego fino al momento di aver maturato una pensione digni-tosa. E’ pertanto nostro dovere offrire ai lavoratori anziani migliori opportunità nel mercato del lavoro.Partecipazione alla vita sociale – andare in pensione non vuol dire diventare inattivi. Spesso non si tiene conto del prezioso contributo datodalle persone della terza età, che prestano assistenza a chi ne ha bisogno, occupandosi dei familiari (genitori, consorte e nipoti) o facendoopera di volontariato.Autonomia – che la nostra salute peggiori con l’avanzare dell’età è un fatto. Disponiamo però di molte risorse per rallentare questo feno-meno naturale, e possiamo garantire un ambiente più sereno alle persone che soffrono di problemi di salute o di disabilità. Invecchiare atti-vamente vuol dire anche darci la possibilità di conservare il controllo della nostra vita il più a lungo possibile.Ed ancora Solidarietà tra le generazioni (ne parleremo il prossimo numero).

NOTIZIE DAL NOSTRO PAESEA) La Spezia: il Comune di Sarzana in collaborazione con l’Anla – Comitato provinciale di La Spezia – ha promosso il 5 maggio u.s. ilConvegno “Invecchiare al femminile”.Numerosa la partecipazione soprattutto del “gentil sesso” e interessanti e molto apprezzate le relazioni svolte da competenti personalità.“La donna e la femminilità nella terza e quarta età” è stato l’argomento trattato dal fiduciario provinciale Anla, Walter Sinis, del quale ripor-tiamo una simpatica affermazione: «E’ stato molto arduo definire “anziana” una donna che ancora lavora, continua ad occuparsi dei figli edei nipoti, accudisce i genitori che invecchiano, gestisce la casa, ecc. e pur con tutto questo impegno “la femminilizzazione” della popola-zione anziana rappresenta un fenomeno globale in costante aumento».Di grande valenza alcuni fattori richiamati nella relazione, che possono “rallentare” o “accelerare” l’invecchiamento:

B) Nella Regione Emilia Romagna: l’assessore regionale delle Politiche sociali ha dichiarato:«I dati ci dicono che siamo una delle regioni con il più alto tasso di invecchiamento, ma il 22 per cento degli anziani tra i 65 e i 75 anni sisente ancora attivo e in grado di dare il proprio contributo alla società – ha spiegato l’assessore Marzocchi – noi dobbiamo valorizzare il pro-tagonismo degli anziani, e chiedere loro di trasferire ai giovani la capacità di impegnarsi nel volontariato».Le linee del “programma regionale” comprendono:- incontro dedicato a “Il protagonismo dell’anziano, appunti per la realizzazione di una società migliore per tutte le età”, a Bologna, pressoil Centro sociale “A. Montanari”;- avvio di una campagna di comunicazione per informare la popolazione anziana sulle attività che la riguardano, facilitare l’accesso ai ser-vizi, e creare nuove forme di scambio e di comunicazione tra anziani, giovani e le istituzioni;- altri appuntamenti quali le giornate del Caregiver a Carpi (biblioteca Loria);- pagine Internet completamente dedicate agli anziani.

C) L’Anla dell’Emilia Romagna ha avviato contatti con il predetto Assessorato al fine di proporre il proprio coinvolgimento soprattutto nelpercorso ipotizzato dalla Regione su “Invecchiamento attivo nell’alfabetizzazione digitale ed il trasporto sociale”.

D) La Presidenza Nazionale:• ha avviato intese con la Presidenza dei Consiglio dei Ministri, Dipartimento Famiglia, fornendole informative che sono state inserite nelsito web della stessa www.politichefamiglia.it;• ha partecipato il 10 maggio u.s. a Padova al convegno sul tema “La mobilità dell’anziano: dal rinnovo della patente alla mobilità sociale”precisando la natura, le finalità, gli impegni dell’Associazione e la propria disponibilità per collaborazioni specifiche;• ha avviato inoltre contatti con la Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali la quale “ugualmente attenta all’invec-chiamento attivo dei propri associati over 50, ha prospettato alle aziende il vantaggio della valorizzazione delle loro esperienze, tramite pro-grammi di affiancamento ai colleghi più giovani, per trasmettere loro le proprie conoscenze, la rete di relazioni e le competenze acquisite”.• Ha partecipato con propri rappresentanti, e seguirà anche in futuro corsi tenuti nella sede dell’ufficio di Roma del Parlamento Europeo da“giovani tutors” su:1. la trasmissione ai giovani, da parte degli anziani, del patrimonio di cultura e di esperienza di cui sono depositari.2. la trasmissione agli anziani, da parte dei giovani, delle conoscenze delle nuove tecnologie di comunicazione e di elaborazione delle ideeatte a facilitare il dialogo fra le generazioni.

IL DIALOGO CON I LETTORI CONTINUA: ATTENDIAMO CONTRIBUTI

Zappi 7:Layout 1 15/06/12 14:51 Pagina 9

Il filosofo Seneca, che fu precettore e consiglieredi Nerone, già ai suoi tempi tuonava contro lemollezze, le intemperanze e le contraddizionidei giovani. Tutti concordano che la civiltà di un

Paese e di una etnia si manifesta con il rispetto perl’infanzia: ma è singolare che i bambini, nelmomento in cui entrano nell’adolescenza, perdano ildiritto di essere tutelati e difesi per diventarebersaglio di accuse molto vicine all’animosità. Ognigenerazione di adulti ha avuto i suoi “giovani dioggi”: per restare nell’ultimo secolo sono via via statiragazzi terribili, gioventù bruciata, bulli in cerca dipupe, figli dei fiori, figli del consumismo, brancoesaltato dei centri sociali, branco di inettibamboccioni.La verità è che da sempre, decennio dopo decennio,si sono passati il testimone per contestare una societàdi cui non volevano essere specchio. E qui, da sempre,si sono diversificati prendendo strade diverse. Accantoai giovani che hanno sognato di cambiare il mondocon le ideologie e l’impegno abbiamo visto quelli chehanno sfidato “il sistema” con le loro mode, le lorochitarre, le loro trasgressioni. E quelli che, nella tra-sgressione, si sono perduti o autodistrutti.I ragazzi del nostro decennio vedono i genitori sull’orlodel baratro e, sollevando lo sguardo, hanno davanti asé il deserto: di progettazioni, di investimenti, di spe-ranze. Nel Sud dell’Italia, due su tre sono disoccupatie tutti, ovunque vivano, si sentono ripetere “il postofisso dimenticatevelo”. Hanno smesso di sfilare per iloro diritti, perché i diritti fondamentali sono negati,dalla culla alla tomba, fuorché ai clan delle caste.

L’identità la trovano su Internet. Qui hanno costruitoun macrocosmo virtuale in cui possono esprimere rab-bia, sogni, opinioni, problemi. Nella vita vera sfilanoper difendere le donne dalla violenza, tutelare lascuola come luogo di democrazia, ricercare gli amicisvaniti nel nulla, piangere quelli ammazzati, esprimeresolidarietà agli emarginati. Io appartengo alla genera-zione dei loro nonni e ho ottima memoria: non ricordodi aver mai conosciuto un mondo giovanile tanto ge-neroso e, paradossalmente, tanto inserito in una societàche li ignora.Certo, vedo anche i branchi dei palestrati, degli imbe-cilli, dei violenti, degli sfascisti. La delinquenza e lastupidità esistono anche nel mondo degli adulti: sonole mele marce, il coefficiente statistico che ritroviamoin tutte le categorie anagrafiche, di sesso, di naziona-lità, di colore di pelle. Non amo le generalizzazioni,ma una volta tanto mi sento di affermare che la solafortuna della nostra brutta epoca è questa generazionedi “giovani di oggi”. Gli abbiamo tolto i cortili dellecase trasformati in garage, gli oratori, le sedi di partitodove elaborare o correggere le loro ideologie. E le no-stre menti manipolate con lo strumento della paura cifanno immaginare i centri sociali. Uno dei rari centridi aggregazione, come palestra di rabbia e di rivolte.Alcuni possono esserlo: ma qui torniamo alla solitastatistica.E se nonostante il desolante scenario di questa realtàresto attaccata alla vita e spero di prolungarla il piùpossibile è perché sono nonna e zia di ragazzi stupendie perché sono certa che saranno i giovani come loro acostruire un futuro migliore.

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VIZI E VIRTU’di Maria Venturi

OPINIONI

I BRAVI RAGAZZI D’OGGI

Vizi e Virtù 10:Layout 1 15/06/12 10:56 Pagina 10

A FUTURA MEMORIA

OPINIONI

L’Emilia-Romagna in ginocchio perla furia del terremoto, una ventina

i morti accertati, centinaia i feriti, decinedi migliaia gli sfollati, le case e inestima-bili monumenti d’arte crollati, l’apparatoproduttivo in molti casi distrutto. Alle po-polazioni così duramente colpite la Presi-denza nazionale Anla ha espresso la pro-pria solidarietà (v. in calce la lettera in-viata ai ns. responsabili sul territorio)consapevole di quanto la nostra associa-zione si fosse già concretamente attivatain aiuto di questa gente forte e generosa,capace di riprendere, come sua abitudine,in tempi brevi il cammino.

Dice la lettera citata:“Caro Presidente,l’Anla, affettuosamente e sinceramentevicina a quanti sono stati coinvolti,anche nel tuo territorio, nei dolorosieventi tellurici, invia a mio mezzo unpensiero di umana e fraternasolidarietà grato se vorrai fartiinterprete di questi sentimenti presso i soci e le loro famiglie.Unisco l’auspicio di un rapido ritornoalla stabilità e di una altrettanto rapidaripresa della vita quotidiana.Con una forte stretta di manoAntonio Zappi”

Futura memoria 11:Layout 1 18/06/12 15:04 Pagina 11

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I NUOVI MAESTRI DEL LAVORO

Signor Presidente,

accolga innanzitutto il ringraziamentosincero per aver ospitato anchequest’anno, con quella elevata sensi-bilità che il Paese Le riconosce in ognicircostanza, la cerimonia di conferi-mento della onorificenza della Stellaal merito del lavoro a tanti colleghi.

Unisco il saluto deferente e cordialecon un ricordo memore al presidentedell’Anla ing. Riccardo Tucci recen-temente scomparso, che in occasionedell’analoga cerimonia di premia-zione dell’anno precedente ebbemodo di ricordare il costante contri-buto che le varie generazioni di la-voratori di ogni ordine e grado (diri-genti, impiegati ed operai) avevanoassicurato con impareggiabile abne-gazione al processo di unificazionedel nostro Paese.

Estendo il saluto a tutte le altre illustripersonalità presenti, in uno con lepiù sincere felicitazioni per i neoMaestri del Lavoro.

Siamo nell’anno proclamato dal-l’Unione Europea “l’anno dell’invec-chiamento attivo e della solidarietàtra le generazioni”; trattasi di un mes-saggio che si aggiunge a quelli deglianni appena passati ed è destinato aprotrarsi nel tempo.

Quale momento più significativo del-l’odierna cerimonia per auspicareche anche nel nostro Paese, a tutti ilivelli, si sviluppino iniziative a favoredella terza età e del miglioramentodelle relative condizioni sociali; siintensifichi la partecipazione deglianziani nella vita delle comunità lo-cali; si instauri effettivamente un dia-logo intergenerazionale tra giovanied “i più avanti in età” basato sullacollaborazione tra questi due mondiper comprendere meglio come, in-sieme, si può concorrere alla realiz-zazione di una vita migliore sottotutti i profili?

Voglio qui confermare concretamentel’attualità e la validità di valori qualiil servizio, la solidarietà, la funzionesociale, la mutualità, la democraticitàe la partecipazione.Ed ognuno può fare la sua parte!

A questo percorso il mondo degli an-ziani può dare un valido contributo,purché l’offerta (la chiamerei il “donodegli anziani”) sia apprezzata, ricono-sciuta ed utilizzata confacentemente.

E’ questo l’auspicio che mi augurogiunga in tutte le sedi, mentre rin-novo le felicitazioni più vive ai col-leghi per l’onorificenza loro con-cessa, nella certezza che in tutti loroè viva, responsabilmente e senza al-cuna alterigia, la convinzione di es-sere l’immagine di una classe lavo-ratrice seria, in grado di mostrare lasua forza e la sua attualità anche inmomenti difficili e complessi comequelli in cui viviamo .

Cerimonia del 1° Maggio al Quirinale

Pubblichiamol’intervento del vicepresidentenazionale vicariodell’Anla, AntonioZappi, nel corsodella cerimonia di premiazionedei nuovi Maestridel Lavoro

Il dr. Zappi durante il suo intervento alla cerimonia

di conferimento delle Stelleal Merito del Lavoro

Un ricordo dovuto: l’incontro al Quirinale nel maggio 2011 fra il presidente Napolitano e il presidentenazionale dell’Anla, Riccardo Tucci

Stelle al merito 12-17:Layout 1 15/06/12 16:40 Pagina 12

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STELLE 2012ESTEROSalvatore Bandinu, Enrico Bologna, Anto-nia Cammarata, Giampaolo Caraffini, Ur-bano Ciacci, Salvatore Cinà, GuglielmoCoppola, Luigi D’Angelo, Fabrizio Delfini,Sandro Di Castro, Claudio Fantini, GiorgioFilippi, Francescantonio Garippo, Ar-mando Gobbato, Bruno Maini, Biagio Mar-zano, Vincenzo Mentino, Bruno Pino,Gianfranco Premuda, Quinto Provenziani,Ugo Reggio, Angelo Salvatore Saccone,Ferruccio Tinghi, Orazio Vallone.

VALLE D’AOSTALino Carmello, Sergio Rigo, Bruno Zanini.Presente per l’Anla il sig. Luigi Fundarò.

PIEMONTEPiero Abellonio, Agostino Aime, Anna Ma-ria Ainardi, Claudia Dora Alice Ajmino,Andrea Allasio, Giovanni Arpellino, Mas-similiano Benvegnù, Enrico Bertinaria, ItaloBianchi, Roselda Boido, Maria Grazia Bor-done, Daniela Bottega, Ezio Bottini, Gual-tiero Brambati, Girolamo Brunato, WalterCagnasso, Giancarlo Vincenzo Canale,Giovanni Canepa, Maria Grazia Casassa,Michelino Casetta, Rosa Cattarulla, Gio-vanni Ceratto, Claudio Corgnati, Claudio

Costanzo, Mario Cravanzola, Mauro Da-riani, Roberto Davin, Bruno De Mori,Gianfranco Del Nero, Claudio Fanti, Gra-ziano Forneris, Susi Fresia, Daniele Ga-briele, Paola Gaio, Paolo Ermino Gandolfo,Franco Genovese, Claudio Gherzi, UgoGiai Baudissard, Maria Guadagnin, WalterGussoni, Ernesto Lerda, Nicola Lisco, Gu-glielmo Macrì, Claudio Manetti, LorenzaMarchisio, Giancarlo Marengo, Paolo Mar-tinatto, Guido Martini, Valentino Massa-grande, Luigi Matta, Mauro Pietro Merlo,Romualdo Musiari, Claudio Parola, FaustoPavese, Elio Pejrona, Gian Carlo Piccotti,Antonio Pincin, Claudio Poggio, PaoloPriano, Michele Quaranta, Leandro Qua-rello, Luigi Rapetti, Darvis Rengruber, An-tonio Renna, Maria Gabriella Renzi, LuigiRizzato, Fiorella Sala, Marino Savoldi, Li-borio Schillaci, Matteo Scoffone, NiveSerra, Giovanni Sobrero, Giorgio Soldani,Enzo Tedino, Gianfranco Giuseppe Ter-rando, Carlo Torreggiani, Emilio Trocca,Ercole Turinetto, Ubaldo Uberti, AntonioVella, Salvatore Veneziano, Giuliana Vor-mola, Franco Zegna, Gerardo Zeppa.Presente per l’Anla l’ing. Carlo TrabaldoTogna.

Cerimonia al Quirinale per la consegna delle insegne ai nuovi Maestri del Lavoro del Lazio, mentre altrecerimonie hanno consacrato, da un capoluogo regionaleall’altro, i MdL fino al numero di mille. Presente il vicepresidente vicarionazionale Anla, dr. AntonioZappi (e nelle diverse regionid’Italia l’Anla è stata presentecon i propri delegati). Di questinuovi Mdl Esperienza pubblicaqui di seguito i nomi, in segno di omaggio a chi ha dato al Paese tutta una vita al serviziodella collettività

Questo è “L’Anno Europeo del-l’invecchiamento attivo e della

solidarietà tra le generazioni”, e rin-grazio il dottor Zappi (associandomial cordoglio nel ricordo del presidentedell’Anla, ingegner Tucci) per aver rac-colto e messo in evidenza il significatoe il messaggio di questa iniziativadell’Unione. E’ stato bene dare atten-zione - nel progetto di riforma del mer-cato del lavoro - e farlo attraverso mi-sure concrete, alle esigenze deglioccupati “maturi”, dei lavoratori ul-tracinquantenni, oltre che dei giovaniin cerca di occupazione. Inoltre, com-plesse e sensibili sono le questioni ri-guardanti gli appartenenti all’età ma-tura in quanto pensionati; e non misfugge sia il peso dei sacrifici impostidalle più recenti, e peraltro ineludi-bili, misure di riforma, sia il rilievo ditemi come quello degli “esodati” cherestano da chiarire e risolvere .

E LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE NAPOLITANO

Dettagliato e documentatol’intervento del presidente Giorgio Napolitano. Di questointervento pubblichiamo unostralcio in risposta a quello di Antonio Zappi, e di concretoriconoscimento dell’attivitàdell’Anla:

segue a pag. 14

Il cordiale incontro fra il presidenteNapolitano e il dr. Zappi

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LOMBARDIAGiuliana Abrami, Vito Alesi, Giuseppe Ali-verti, Cesare Arcari, Alberto Ardesi, Gian-franca Arrigoni, Giuseppina Asperti, Gra-ziella Banfi, Giorgio Barbanti, ErmannoBarbieri, Adelia Luisa Bargigia, CorradoBaroni, Ada Bernini, Danilo Bianchi, Ame-deo Bonazza, Giovanni Bonincontro, Gio-vanni Borsani, Massimo Borsani, GiulianoBosisio, Luigi Bossi, Renato Bottani, MariaAngela Bramati, Angelo Giuseppe Bram-billa, Roberto Brambilla, Roberto Bravo,Giovanni Breda, Mario Bresciani, DarioBressan, Silvano Brunelli, Angelo Brusa-delli, Enrico Buzzi, Alberto Caldara, Clau-dio Caldi, Graziano Caldiani, GuglielmoCampesan, Cinzia Capitanio, MaurizioCarcano, Gianpietro Carelli, Lorenzo Car-sana, Roberto Carsana, Laura Casali, Mi-chele Cascione, Renzo Catenazzi, ClaudioCavalleri, Marisa Chittoni, Giuliana Col-lutta, Ermanno Corbella, Tiziano Crema,Luciano Dallolio, Vincenzina De Marco,Silvestro Demurtas, Michelina Di Corato,Doris Manilia Donadoni, Franco Faroni,Rino Fasana, Renato Federici, Enrico Fer-loni, Alessandro Ferrari, Franco Filippi, Ma-ria Bianca Fontana, Anna Maria Forzanini,Flavio Fossati, Ivano Fumagalli, Rita Ga-lizzi, Neris Gandini, Stefano Gandini, EnzoGariboldi, Mario Garzonio, Claudio Ga-vardi, Marco Gervasoni, Giuliano Ghilotti,Giancarlo Gobbi, Francesco Gobbi, SilvioGorla, Nazzarena Guerini, Alberto Gui-ducci, Edgar Huen, Francesco Iaconianni,Lucia Lanzini, Luisa Lazzarini, Flora Lear-dini, Letizia Lecchi, Giuseppe Lisjak, Do-riana Florenza Locatelli, Giovanni Lom-boni, Ettore Longo, Pier Mario RomanoLosa, Gianpietro Lubrina, Elio Mairani,Aldo Mantova, Paola Marchioretto, Lu-ciano Marcocci, Mario Martucci, Giu-seppe Mauri, Pietro Menniti, Angelo Me-regalli, Simonetta Metti, Antonio Micelotta,Ernesto Mignone, Giuliano Monizza, Giu-seppina Montanari, Umberto Montinaro,Giovanni Mora, Renato Moretta, RosalbaAdele Moroni, Paolo Paganessi, ArtemioPavesi, Giuseppe Pelliccioli, Giorgio Pe-schera, Adriano Pezzotti, Silvana Piccinini,Andrea Piscitelli, Maura Poloni, Pieranto-nio Poy, Antonio Proni, Rosolino Rai-mondi, Piero Rancilio, Francesco Rangone,

Bruno Ravelli, Alberto Rho, Alberto Ri-naldi, Pier Angelo Risi, Antonella Riva, Ro-lando Romanò, Franco Mario Ronchi, Giu-seppe Rosa, Silvano Rossetti, VincenzaRossetti, Rossella Rossi, Agostino Rossoni,Franco Emilio Rota, Giuseppe Rubagotti,Loriano Sante Rubin, Rosaria Russo, CarloSala, Pietro Sambugaro, Giorgio ArturoSandonà, Renato Sauda, Paola Scarsella,Massimiliano Schiavi, Antonio Schiezzari,Franco Schintu, Alfredo Scolari, Fabio Sir-toli, Tiziano Stanga, Antonio Taffurelli,Marco Torti, Giovanni Trerotola, SperanzaTuri, Ermanno Bruno Valerani, Giorgio Va-lerani, Umberto Fausto Varesi, FrancescoGiovanni Ventura, Emma Loredana ElideVerga, Roberta Verzeletti, Piero Villa, DinaVirdis, Mauro Vivaldini, Narcisio Zanni,Francesca Zanon, Carlo Zoppi.Presente per l’Anla il dr. NorbertoScalamandrè.

TRENTINO ALTO ADIGETRENTO – Fulvio Baldo, Dario Boscheri,Carla Brugnara, Franco Paoli, Vito Peder-gnana, Franco Segata, Giannetto Simonelli,Flavio Tenni, Giuseppe Urbani.BOLZANO – Giorgio Gajer, Anton JosefKosta, Georg Leimgruber, Carla Partel, Re-nato Properzi, Donatella Rauter, Theo VonSchlechtleitner.

VENETODanilo Andrich, Eleonora Antoniazzi, An-gelo Baldina, Umbertino Baracca, AntonioBarbirato, Silvio Battagliarin, Mara Belloni,Valeria Bertazzo, Gianluigi Bordoni, Ste-

fano Brazzale, Roberto Bugno, RobertoCadamuro, Francesco Carpi, Franco Cas-sol, Desiderio Cecchinato, Tiziana Ceschi,Nicoletta Cevini, Antonio Colmagro, MarioColpo, Giuseppe Crocco, Anna Da Forno,Ferdinando Dabalà, Renza Dalle Crode,Luciano Dall’O’, Giorgio De Tomi, RobertoDevigili, Stefano Dorigo, Maurizio Faben,Angelo Farinazzo, Osvaldo Fedini, Gra-ziano Fent, Norberto Fiorentino, RolandoFracasso, Adelisa Frizzo, Giovanni CarloFurlan, Paola Ganzarolli, Gabriella Gaz-zola, Anna Gerani, Carlo Giacomazzo,Giorgio Godarini, Gabriele Lagonegro, Se-rafino Loat, Giuseppe Longo, Franco Luc-chini, Bruno Walter Luisetto, Pietro Mag-giolo, Graziella Malacchini, MaurizioMarchesin, Iginio Marcuzzi, TimoteoMauri, Angelino Minuzzo, Angelo Miotti,Riccardo Morelato, Paolo Pasello, LucioPasqualini, Rosanna Passera, Franco Pavan,Paola Pavan, Giorgio Pegoraro, RobertoPenitenti, Santo Peterle, Pierino Pianaz-zola, Mario Pizzi, Paolo Poli, Luciano Pre-stipino, Luciano Pietro Revelli, GianpietroRevolfato, Alessandro Ettore Riello, UltimoRizzi, Luciano Rossi, Danilo Saccardo, Ire-neo Salgarello, Giorgio Scotton, AngeloTassan, Maurizio Tessarin, Paolo Toffoli,Luciano Toffolo, Marcello Tomasi, LucianoTonon, Franco Torresin, Gabriele Vicentini,Michele Vitale, Franco Zanatta, GiuseppeZanchin.Presente per l’Anla il dr. Paolo Crivellaro.

FRIULI VENEZIA GIULIAClaudio Basso, Maurizio Bressani, Gino

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COME SI DIVENTA MdLPer diventare Maestri del Lavoro bisogna avere più di 50 anni, essere stati alledipendenze di una o più aziende avendovi acquisito apprezzabili benemerenzeper oltre 25 anni e (naturalmente) non avere pendenze penali di qualsiasi tipo.Le proposte – che possono essere inoltrate dalle stesse aziende, dalle organizza-zioni sindacali e assistenziali o direttamente dai lavoratori interessati – vanno in-dirizzate agli Ispettori regionali del Lavoro competenti per territorio entro il 31ottobre di ogni anno per i conferimenti da effettuare nell’anno successivo (nonpiù di mille complessivamente) e debbono essere corredate dei seguenti documentiin carta semplice: 1) certificato di nascita; 2) certificato di cittadinanza italiana;3) attestato di servizio o dei servizi prestati presso una o più aziende fino alladata della proposta o del pensionamento; 4) attestato di perizia, laboriosità econdotta morale in azienda; 5) curriculum vitae; 6) autorizzazione da partedell’interessato al trattamento dei dati personali.Le attestazioni 3 e 4 ed eventualmente il curriculum di cui al punto 5, possonoanche essere contenute in un documento unico rilasciato dalla ditta presso laquale il lavoratore presti o abbia prestato servizio (se le aziende sono più di una,occorre allegarne altrettanti).

Stelle al merito 12-17:Layout 1 15/06/12 16:42 Pagina 14

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Carnevale, Bruno Casetta, Vittorio Catta-rini, Flavio Ceschin, Giorgio Comisso, Giu-seppina Dorigo, Romano Ellero, AlbertoGallo, Egle Gallo, Tullio Gioia, Loretta Ma-nias, Gianfranco Marcandella, AnnalisaMarcuzzi, Paolo Marega, Filippo Messina,Angelino Rossi, Massimo Stella, OrlandoTecchio, Giorgio Valentino, Flavia Vergi-nella, Maria Villani.Presente per l’Anla il mdl PiergiorgioZannese.

LIGURIAAldo Aggius Vella, Francesco Basso, MarcoBoasi, Fortunato Mario Cartasegna, SilvanaCasini, Maria Grazia Cattaneo, GiovanniBattista Cervetto, Stefano Cino, CalogeroCollura, Roberto Cortesi, Paolo Del Gau-dio, Alberto Gerolamo Delfino, GiuseppeFacdouelle, Chiara Favareto, Giovanni Fer-rando, Walter Gatto, Pierangelo Genta, Ro-meo Gildo, Maura Iolanda Lazzaro, Stefa-nia Lerici, Franco Mastella, GiorgioMondini, Marco Moroni, Alberto Pietra,Angelo Piombo, Adriano Plos, MarcoReale, Antonio Sabatelli, Mario Spina, An-gelo Storaci, Mariolina Zancanella.Presente per l’Anla il sig. LucianoCappelletti.

EMILIA ROMAGNAEnrico Allegri, Gabriele Alzapiedi, PieroArmanni, Mario Bacigalupo, Paolo Baldis-sara, Maurizio Barbieri, Maria CristinaBassi, Maria Teresa Benotti, Claudia Ber-nardi, Luigi Billi, Vincenzo Borghi, EnzoBorsini, Daniele Caldari, Pierluigi Cam-

pana, Daniela Cantoni, Nazzareno Cap-pellini, Maris Casamenti, Dino Cassanelli,Vladimiro Castagnoli, Agostino Cavagnari,Giorgio Cavazzoni, Savino Cerati, AntonioCiancio, Giampaolo Ciappelli, GilbertoCoffari, Federico Corradini, Sonia Daoli,Franca Dardi, Graziella Dozza, LorenzoFabiani, Mariangela Ferrari, Claudio Ferri,Silvano Fini, Alessandra Finelli, Ivana For-nasari, Gianni Foroni, Maurizio Gavioli,Luciano Primo Gengotti, Mario Ghidorzi,Vincenzo Giovanardi, Ileana Giovannini,Renato Golfieri, Antonio Grillo, GiovanniLeonelli, Giovanni Livi, Renato Lolli, Mau-rizio Macalesi, Corrado Mancin, RobertoMasini, Cesarina Masotti, Claudio Maz-zone, Sergio Menestrina, Maria Grazia Mi-nutelli, Giuseppe Monti, Giovanni Morini,Gian Battista Morsiani, Dante Passarelli,Maurizio Passera, Giuseppe Pazzaglia, Vi-liam Luigi Pelloni, Luigi Perini, FrancescaPraudi, Alfredo Vincenzo Ragnelli, Rai-mondo Ravaioli, Morena Reggiani, Ar-mando Righetti, Balilla Righini, Mauro Ro-manelli, Sergio Sabbioni, Anna Sangiorgi,Alberto Serventi, Riccardo Soffritti, PaoloSoliani, Patrizia Speltini, Novella Spo-glianti, Maria Tedaldi, Claudio Valentini,Alessandro Vitali, Natale Vitali, GianfrancoZambrelli, Romeo Zanzani, Delio Zucchi.Presente per l’Anla il dr. Antonio Ferrante.

TOSCANASalvatore Amendola, Gaetano Amirante,Antonella Bandinelli, Cesare Baroncelli,Paola Baronti, Raffaella Bartoli, AntonioBartolini, Massimo Bartolini, Mauro Batti-

stini, Paolo Bellini, Paolo Bertelli, RiccardoBerti, Roberto Bertolini, Carlo Biagioni,Guido Buoncristiani, Luciano Calamai, Ce-sare Carloni, Paola Casalini, Angelina Chia-ramonte, Rossella Ciappi, Patrizia Cinci-nelli, Piero Cionini, Loreno Cirinei, GiorgioConti, Igino Cordoni, Antonio Cristiani,Pier Luigi Del Bravo, Vitaliano Di Vita,Anna Diodori, Carlo Docci, Romano Fab-biani, Giancarlo Fabbroni, Moreno Fei, Bo-ris Francesconi, Gianfranco Fratagnoli, EzioGallori, Romano Ghimenti, MassimoGhizzani, Maurizio Grazzini, FrancescoLombardo, Giovanni Marabotti, ClaudioMasini, Marco Mattesini, Mauro Megli,Donatella Minucci, Paolo Molino, Gian-carlo Moneti, Raffaela Pedani, MarinoPera, Pietro Petruzzi, Maria Poggioni,Franco Roberti, Renzo Rossi, Paolo Santi-cioli, Patrizia Sbano, Andrea Somigli,Marco Susini, Claudio Tognoni, FrancaTricca, Giovanni Trumpy, Libio Vannucci,Mauro Verdi.Presente per l’Anla il dr. VincenzoD’Angelo.

MARCHEGuido Artibani, Luigi Barbafina, DarioBiancucci, Silvano Bonfranceschi, France-sco Capodacqua, Luigi Casadidio, Mar-cello Cosenza, Emiliano Fazzini, GrazianoGiampieri, Enrico Gramaccioni, GabrieleGuardabassi, Giovanna Maria Lucarelli,Enrico Maiolini, Alessandra Maranesi, Giu-seppe Mariani, Serse Massaccesi, MarisaMonterubbianesi, Giuseppe Morganti,

segue a pag. 16

In prima fila il presidente Napolitano, il premier Monti, Emma Bonino e alcuni membri del governo tra cui il ministro degli Interni Cancellieri e quello del Lavoro Fornero

Stelle al merito 12-17:Layout 1 15/06/12 16:43 Pagina 15

Nello Mozzoni, Paolo Olmetti, Stefano Ot-tavianelli, Maurizio Pagliara, Silvano Pa-parelli, Cesare Pierdominici, Giovanni Ri-pani, Vittorio Romagnoli, FrancescoSciocchetti, Gianfranco Soverchia, Ma-nuela Beatrice Spolzino, Andrea Staffolani,Alfredo Tarantini, MauroTogni, Adele To-massetti, Sandro Tosti, Urbano Urbani.Presente per l’Anla la dr.ssa TeresaSpampanato.

UMBRIALuigi Bacoccola, Ivo Baldoni, Enrico Be-rellini, Massimo Castellani, Paolo Castelli,Anna Maria Cenci, Elio Cricchi, Carlo Fal-cinelli, Paola Fiorucci, Renato Guerra,Massimo Lanterna, Paolo Lucchetti, Oli-viero Lupinelli, Giovanni Mazzoni, Rug-gero Fogliano Morelli, Elena Orecchini,Claudio Petrilli, Elio Piccionne, AdrianoSalicchi, Emanuele Staccini, Marcello Sta-fisso, Carlo Tagliavento, Pietro Venanzi,Francesco Zoppitelli.Presente per l’Anla il sig. Paolo Guerra.

LAZIOMario Antonio Affumicato, Marco Ardis-sone, Nadia Aveta, Nevino Barbanera,Pietro Barchi, Angelo Bernardini, LucianoBrunelli, Anna Bruner, Teresa Buttarazzi,Eugenia Calò, Nicoletta Camera, AntonioCapasso, Carla Capparelli, Pasquale Car-nevale, Antonio Carroccetto, Guido Cen-tola, Marcello Centonze, Maria Anto-nietta Cherus, Mario Cicciarelli, ClaudioColaiacomo, Giuseppe Colanera, Con-cetta Cosenza, Mario Desideri, MassimoDevoto, Antonio Di Dio, Giancarlo Di

Giuseppe, Giuseppa Maria Di Nardo, Ro-berto D’Isa, Francesco D’Orazio, AngeloLuigi Failla, Emanuela Falcone, SavinoFerrante, Angelo Fiorentino, Antonio Fra-cassi, Maria Fraile, Rita Garroni, Gio-vanni Battista Giulianelli, Mauro Gra-ziani, Antonio Lelli, Mauro Liberati,Pierluigi Lilli, Maria Lo Presti, Franco Luc-ciola, Maria Luciani, Mauro Macaluso,Maurizio Malatesta, Camillo Manuelli,Luigi Maresca, Francesco Marino, MarinaMartini, Francesca Marziani, AntoninoMassari, Igor Mavrovic, Paolo Medori,Marco Melegari, Maurizio Messina, Ric-cardo Migliaccio, Francesca Molinaro,Gabriele Montanari, Giuseppe Orecchio,Carlo Orfei, Domenico Paciucci, MariaAntonietta Pasquali, Maria Vittoria Pa-squini, Piera Perpetuino, Francesco Pe-tillo, Giovanni Pinto, Anna Grazia Pirro,Elisio Giacomo Prette, Giovanni Proietti,Mario Proietto, Giovanni Prosperi, LuigiPurificato, Daniela Quattropanetti, PierPaolo Ragazzini, Roberto Ramaccia, Na-dia Reali, Stefano Renzopaoli, AlbarosaRocci, Aladino Rossi, Raffaele Sanguigni,Giuseppe Scerrati, Franco Sciarra, DaniloSconza, Giancarlo Scovacricchi, France-sco Scucchi, Giovanni Segneri, SeverinoSerpicelli, Carlo Tiberi, Arduino Troili,Rita Torriziani Colonna, Stefania Urbani,Svevo Valentinis, Luciana Tullia Venditti,Giulio Vicari, Pasquale Viora, MaurizioVischi, Valter Vitali, Aurelio Zavattaro,Paola Ziccardi.Manifestazione svoltasi al Quirinale, pre-sente il dr. Antonio Zappi, vicepresidentevicario nazionale Anla.

ABRUZZO-MOLISEABRUZZO – Franca Bellisari, Emilio Bolo-gnese, Emilio Cipollone, Roberto Cordoni,Antonio Cucchiella, Vittorio De Cesaris, Al-fonso De Luca, Luigi Di Giandomenico,Nicola Di Giovannantonio, Paolo Fileno DiGiovanni, Giuseppe Di Marcantonio, Ro-berto Di Natale, Carlo Alberto Felicissimo,Sabatino Greco, Eva Liberato, Gabriele Ma-riano, Maria Costanza Renzetti, GiuseppinaSantarelli, Anna Franca Santavicca, Aldo Te-sone, Marino Tiboni.Presente per l’Anla il dr. Vittorio Cirillo.MOLISE – Maria Cristina De Cristofaro,Mario De Santis, Rinaldo Di Stefano, EnnioIalenti, Donato Lonardelli, Vincenzino Pa-tete.Presente per l’Anla il sig. Luigi Calabrese.

CAMPANIAAngela Andreozzi, Carmine Aquino, En-rico Boccola, Pasquale Borriello, AntonioBrunetti, Sergio Emilio Capuano, BiagioCarannante, Isaia Carbone, Nicola Catu-rano, Carmine Cavuto, Michele ArcangeloCerase, Salvatore Cerasuolo, GiovanniChiocca, Mario Ciotola, Luigi Colandrea,Camillo Colarusso, Vincenzo Coppola,Anna Maria Cupido, Giuseppe Dall’Oc-chio, Aldo Davide, Antonio De Falco, Ma-rio Della Fortuna, Sebastiano Della Ven-tura, Angelo Di Domenico, AlbertoGiuseppe Di Meo, Raffaele Giuseppe DiPalma Esposito, Renato D’Ovidio, ErnestoEsposito, Domenico Esposito, OnofrioEsposito, Maurizio Fasolino, Giuseppe Fer-rigno, Gaetano Filetto, Bruno Finizio, Gio-vanni Fraioli, Rita Furno, Teresa Guarda-

16

P anoramica della sala durante l’interventodel presidente Napolitano

Stelle al merito 12-17:Layout 1 18/06/12 15:08 Pagina 16

17

scione, Mario Iacoviello, Antonio Illiano,Francesco Illiano, Giuseppe Iovine, Giu-seppe Lo Schiavo, Lucio Luongo, Gian-carlo Maiolino, Giuseppina Mastria, MariaMattera, Luigi Matuozzo, Francesco Maz-zella, Mario Mazzone, Elio Melillo, AndreaMolinari, Raffaele Palmieri, Attilio Rocco,Arturo Russo, Bruna Immacolata Salemme,Michele Scotto Di Luzio, Antonio Silvestri,Leopoldo Sirignano, Leopoldo Sirignano,Francesco Sorrentino, Antonio Soscia, Ma-rio Soviero, Giovanni Terranova, Luigi Tor-torella, Antonella Valentino, Gerardo ZazaD’Aulisio.Presente per l’Anla il mdl FerdinandoDe Falco.

BASILICATAGiuseppe Albano, Concetta ImmacolataBuccino, Peppino Dell’Olio, MicheleFierri, Giovanni Gioviale, Vito Lacapra,Antonio Michele Larocca, Ignazio Ma-scolo, Giovanni Mulè, Cosimo Nesca, Sa-vino Telesca, Antonio Vulpo.Presente per l’Anla il sig. AmedeoD’Ormea.

PUGLIAVito Michele Abbrescia, Tommaso Basso,Fortunato Bazzi, Giuseppe Branca, AlfredoBruno Bruno, Augusto Cacchiullo, CosimaCalabrese, Carla Caprio, Italo Carella, VitoCarnimeo, Antonio Carrino, Luigi Casca-villa, Pasquale Catucci, Emanuele Cella-mare, Ciro Cerbino, Antonietta Cerisano,Francesco Giovanni Cibelli, Nicola Cola-leo, Teodoro Coluccello, Antonio Colucci,Carmine Cosuccia, Antonio Curcetti, Luigi

Dadamo, Ida D’Arrò, Francesco FasanoD’Atri, Anna De Donno, Oronzo De Ven-tura, Antonio Del Vecchio, Salvatore DelVecchio, Pasquale Antonio Rodolfo Dicillo,Giuseppe Fortunato, Alberto Fuso, PlinioGargaro, Cosimo Gatti, Antonio Gigli, Ser-gio Iacovangelo, Urbano Infante, GiuseppeLa Torre, Cosimo Marangio, DomenicoMazza, Eduardo Monaco, Giovanni No-taristefano, Vito Paglionico, Modesto Pa-store, Francesco Pizzulli, Francesco San-drino Ratta, Fernando Renna, Lucio Rizzo,Pietro Rizzo, Leonarda Romita, DesiderioRonco, Giovanni Russo, Maria RosariaStrizzi, Rita Taliento, Giuseppe Tatilo, LuigiBeato Tieuli, Maria Versienti, DomenicoVitulli, Giuseppe Volpe, Egidio Vozza.Presente per l’Anla il dr. Antonio Cortese.

CALABRIACiro Bacci, Santo Bertino, Ignazio Cereto,Giuseppe Coletta, Antonio Costa, RobertoDe Napoli, Antonio De Rito, Paola De Ste-fano, Renata Di Lascio, Raffaele Ferraro,Franca Lucia Gagliardi, Francesca Ga-gliardi, Rinaldina Galeota, Giusto Laugelli,Giuseppe Le Pera, Walter Maida, VittorioMolinaro, Giuseppina Perla, Pietro Perri,Vincenzo Politi, Giuseppe Raimondo, Giu-seppe Russo, Rosario Russo, Lorenzo Scor-dino, Demetrio Spinella, Antonio Tro-peano.Presente per l’Anla il sig. Antonio Gareri.

SICILIARosario Agrillo, Vita Amoroso, AntoninoVito Barbera, Mario Bellini, Antonio Beni-nati, Concetto Bonanno, Rosalia Brugnone,

Antonio Brunetta, Francesco Cagnina, Ma-ria Luisa Caronna, Maurizio CasanovaBorca, Ferdinando Catanzaro, GirolamoChiello, Giuseppe Santi Conti, CarmelaD’Amico, Giuseppe Danese, CalogeroDavì, Salvatore Di Marco, Giuseppe DiMaura, Francesco Fantaci, Giancarlo Ga-leano, Giuseppe Geraci, Fedele Giaco-mazzo, Maria Guzzetta, Luigi Impresario,Giuseppe Italiano, Rita Giuseppa Lucente,Audenzia Maria Marcianti, Josè Marina,Giuseppe Micalef, Francesco Mineo, Fi-lippina Morello, Giuseppe Salvatore Ni-gido, Giuseppe Pagano, Angelo Pepe, Gio-vanni Pipitone, Ettore Porrovecchio,Antonina Loretta Probo, Angelo Puglisi,Salvatore Quartarone, Domenico Raineri,Angelo Rapisarda, Giuseppe Rubino, Sal-vatore Santoro, Francesco Saviotto, OrazioSaviotto, Maria Scalia, Carmela Scrudato,Calogero Sitra, Domenico Ternullo, RosarioTestaì, Pietro Urbano, Arcangelo Vella, Leo-nardo Verderame, Ignazio Vincenti, RenatoVincenzini, Giuseppe Vultaggio, DiegoZaffuto.Presente per l’Anla l’ing. Giovanni Vargetto.

SARDEGNABenedetta Balia, Giuliana Benedetti, Da-nilo Bianchini, Gavino Boi, Alfredo Cani,Gerardo Cinus, Angela Coi, Sandro Cossu,Salvatore Dessì, Antonina Fois, AntonioFresi, Margherita Melisurgo, Giorgio Mon-tesu, Giulio Mureddu, Carlo Paoletti, An-tonio Patteri, Franco Patteri, Sergio Pizzoni,Paola Schirru, Maria Teresa Sulis, Giam-paolo Tuberi, Giorgio Urgenti.Presente per l’Anla il dr. Saverio Carta.

Una bella immagine del presidente Napolitano

Stelle al merito 12-17:Layout 1 15/06/12 16:45 Pagina 17

PROPOSTE PROPOSTE GRANDIGRANDI TOURTOUR

L’IMPERO CELESTE, una Cina insolita... e sorprendentePechino – Datong – Taiyuan – Pingyao – Xi’an – Guilin – Luzhi – Shanghai

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PORTOGALLO E SPAGNA - L’anima dei due Paesi e del loro popoloPartenza da Roma e Milano 9 ottobre 2012 – 9 giorni Quota di partecipazione – 40 partecipanti - € 1.190,00

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venti dal mondo 18-22:Layout 2 18/06/12 15:00 Pagina 18

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w PATENTI ULTRAOTTANTENNI

Da notizie apparse sul“Corriere della Sera”, hol’impressione che si stiamontando una campagnadi stampa contro il decretosulle Semplificazioni nellaparte attinente il rinnovodelle patenti agli ultra ot-tantenni. Nel testo si riferivaanche di un medico mono-cratico delle ASL di Milanoche al richiedente avevadetto: “Sono 35 anni cherinnovo patenti, ma non mela sento di rinnovare la pa-tente degli ultraottantenni,non mi assumo questa re-sponsabilità e quindi si ri-volga alla CommissioneMedica locale”.Morale, se tutti i medicimonocratici delle ASL sicomportassero come que-sti, ci ritroveremo al puntodi partenza ovvero, tutti gliultraottantenni dovrebberopassare ancora dalle Com-missioni Mediche Locali.Quale rimedio per uscireda questa impasse che va-nificherebbe tutte le buoneintenzioni del Governo cheha legiferato modificandola precedente normativasulla spinta della paventataPetizione Popolare promos-sa dall’Anla relativa agliOver 80 ?Una soluzione chiarifica-trice potrebbe essere di in-serire nelle circolari attuat-tive l’obbligo per il richie-dente di presentare al me-dico monocratico con larichiesta di rinnovo paten-te, anche la documenta-zione medica recente(6/12 mesi) relativa allemalattie pregresse dere-sponsabilizzando il medi-co monocratico per la

concessione del rinnovo.Aldo Moggio

Milano

Il ricorso alle CommissioniMediche locali è ormai im-possibile perché la normache lo disponeva è stataabrogata essendo la relativalegge entrata ormai definiti-vamente in vigore. In assen-za di una normativa “attua-tiva”, si torna alla proceduraprima vigente: lo abbiamoprecisato in questa rubricanello scorso numero dellarivista. Dobbiamo tuttaviaaggiungere che, essendomancata la preannunciatacircolare della Motorizza-zione, si procede senza unaregola comune, per cui non

ce la sentiamo di suggerireiniziative particolari, cheprobabilmente non verreb-bero seguite a livello nazio-nale. In ogni caso non è ac-cettabile il comportamentodi quel medico della ASL diMilano citato dal lettore,che difetta di due qualitàprofessionali: il rispetto delpaziente e la conoscenzadella legge.

w SUPPLEMENTO POST BONUS

Sono un dipendente di Tele-com Italia, ho fatto i 40 an-ni di contributi il 31-7-2007, poi ho usufruito di tremesi della legge Maroni (la243 del 2004 sui “bonus”),il 1° gennaio 2008 ho rico-

minciato a pagare i contri-buti sempre in Telecom Ita-lia, ora se vado in pensioneè vero che posso chiedere ilsupplemento di pensionedal 1° gennaio 2008 finoalla data che andrò in pen-sione, dato che ho interrot-to il pagamento dei contri-buti?

Giacomo PolloniCremona

L’argomento è stato moltodi attualità anche per la no-stra rivista (da ultimo, vedipag. 16 di Esperienza 11-12/2008). Cessato il bonuscon il 31 dicembre 2007, lanormativa prevedeva perchi avesse continuato a la-

segue a pag.20

▲AFFARI SOCIALI

DAI LETTORI

SCOPERTO IL GENE DELLA LUNGA VITAIn un piccolo Comune del Lazio

Quando un gene mutato allunga la vita. Quando tiene a freno il coleste-rolo e spazza via il grasso che ostruisce le arterie. E’ un’anomalia che la

natura ha deciso di regalare a quelli che sono nati apochi chilometri da Latina, a Campodimele, picco-lo Comune di meno di mille abitanti. Oggetto, dadecenni, di ricerche proprio per questo felice dannogenetico. Da sempre catalogato come un Comunedella longevità oggi vede il risultato degli studipubblicato su una rivista scientifica internazionale,“Journal of clinical endocrinology and metabo-lism”.Dagli esperti dell’Organizzazione mondiale della

Sanità ai diversi gruppi di ricercatori che hanno messo Campodimele sotto la lente tuttisono stati fino ad oggi convinti che le particolari condizioni fisiche dei suoi abitanti fos-sero da addebitarsi allo stile di vita e all’alimentazione. Ora è stato identificato nel loroorganismo un gene mutato che consente, appunto, di eliminare i grassi che sono nel san-gue. Una sofisticata forma di autoprotezione del corpo. In grado, evitando problemi car-diovascolari, di allungare la vita. E di arrivare quasi ai cento anni (col più alto indice di80 e 90 anni) in condizioni più che accettabili per l’età.Lo studio è dell’équipe del dipartimento di Medicina interna dell’università LaSapienza di Roma guidata da Marcello Arca. Il gruppo ha condotto uno screening sullecaratteristiche di chi vive a Campodimele che presentano valori particolarmente bassidi colesterolemia totale e LDl.«Oltre a presentare valori molto bassi», dice Arca, «i portatori della mutazione godonodi una specie di protezione contro arteriosclerosi e diabete. Tutto questo ci fa ipotizza-re lo sviluppo di farmaci in grado di tutelare i pazienti a rischio di arteriosclerosi».

R.T.jr

IL FATTO

dai lettori 19-21:Layout 1 15/06/12 11:07 Pagina 19

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vorare come dipendente,quindi riprendendo i versa-menti contributivi Inps dal1° gennaio 2008, avrebbelucrato una ulteriore quotadi pensione, cioè un supple-mento. Con il messaggio n.26084 del 20 novembre2008, l’Inps ha precisatoche detta ulteriore quota dipensione deve essere deter-minata anche per gli iscrittiai Fondi speciali di previ-denza, tra i quali i telefonici,che non prevedono nel-l’ambito dei propri ordina-menti l’istituto del supple-mento. L’importo del sup-plemento andrà ad aggiun-gersi a quello della pensio-ne maturato alla data di de-correnza del “bonus”.

w NONNI COMUNQUEVi scrivo per un problemache mi sta a cuore. Siamoda pochi mesi diventatinonni. Nostro figlio non èsposato, convive. Per la leg-ge noi siamo dei nonni atutti gli effetti, oppure sonosolo nonni “legali” i genito-ri della compagna di nostrofiglio? In buona sostanza,abbiamo il dubbio che peril fatto che nostro figlio nonsia sposato, la legge non ri-conosca a noi, suoi genito-ri, il titolo di nonni. Vi sareigrato se ci toglieste questodubbio.

Roberto LandoniMilano

Si è “nonni” in quanto - ge-neticamente - genitori diuno dei genitori del nipote,indipendentemente dal suostato di figlio legittimo o no,coniugato o non; la leggenon definisce i nonni, nelCodice civile non si usa mail’espressione “nonni” o

VANVERA E VANVERELa parola onomatopeica vanvera, nella lingua italianatradizionale, è usata soltanto nell’espressione a vanvera,e significa “a casaccio, senza senso, senza fondamento”.Ma se ci si libera della tradizione, ecco che il termineacquista una validità più ampia e complessa, al puntonon solo di diventare singolare femminile di un pluralevanvere, ma addirittura base per un verbo denominale,che è vanverare. In questo modo, la parola perde la con-notazione peggiorativa del “casaccio” per diventarecaso, e quindi acquistare senso e fondamento. Una ope-razione del genere è quella compiuta da MonicaLongobardi, che insegna filologia romanzaall’Università di Ferrara e si è occupata a lungo di didat-tica dell’italiano e di ludolin-guistica. Della Longobardivorrei segnalare un gustososaggio appena pubblicato daCarocci, che s’intitola appun-to Vanvere e che si occupa invece, sia pure in maniera giocosa, di parodie, giochi letterarie invenzioni di parole, cose serie e aspetti non del tutto secondari della lingua, di cui si sonooccupati fior di letterati e linguisti. Si tratta di un testo non alla portata di tutti, soprattuttoperché ha un retroterra culturale molto ampio e variegato; ma per chi abbia tempo, voglia,pazienza e qualche buon vocabolario a disposizione, può rappresentare la felice occasionedi un sano divertimento. A chi s’indirizza dunque questo Vanvere? L’autrice cita il sommoManganelli: “Il lettore se ne sta sdraiato, goffamente impantanato di abiti trasandati, abititristamente casalinghi, spettinato, sudaticcio; se ne sta sdraiato sul letto, e ha sparso attor-no a sé vocabolari, grammatiche, e due o tre libri che alternerà durante il pomeriggio. Nelladestra tiene saldamente una matita. Per leggere, ha bisogno di una matita”. Ma chi legge-rà allora, si domanda la Longobardi, questo Zibaldone semi-serio? E risponde citando GinoTellini, autore di una parodia della letteratura italiana: “Il lettore comune non si appassio-na a questa lettura, però il commentatore di testi, il critico, l’esegeta, lo studioso di lettera-tura, lo studente universitario, ridono divertiti”. Buona risata, dunque.

E DIECI NUOVE PAROLEVorrei ora parlare di una bella iniziativa presentata nel corso dell’ultima edizione delSalone del Libro di Torino, che si è chiusa il 14 maggio scorso. Si tratta delle conclusionidel lavoro di un gruppo di giovanissimi studenti, coordinato dallo scrittore Andrea Bajani,che hanno presentato dieci parole nuove della lingua italiana. Questi neologismi corrispon-dono alla volontà di racchiudere in un solo termine sensazioni, emozioni e atteggiamentisuggeriti da circostanze e costumi di oggi. Sottoposte al vaglio di Tullio De Mauro, la mas-sima parte di queste parole è stata approvata, e nessuna respinta; ve le cito di seguito conl’augurio che possiamo trovarle in uno dei prossimi vocabolari. La prima parola è un verbo,googolare, collegata al fatto che le ricerche su “Google” si stanno sempre più diffonden-do, e costituiscono ormai un supporto difficilmente eliminabile, specie per chi studia e faricerca. Segue poi ludovita, giudicata splendida dal professor De Mauro, perché metteinsieme la vita e il gioco, la voglia di vivere senza traumi né problemi, ma come se la vitastessa fosse un gioco, da giocare per vivere e vincere. La società mette a disposizione pro-dotti sempre nuovi, e c’è chi si affanna a procurarsene, in maniera addirittura ossessiva:costui è un neomane. Mentre il querelista è chi tende a far causa legale per tutto quelloche gli capita, la proiessenza è una specie di esplosione della possibilità di ritenersi, o difingersi, diversi da quello che siamo. Altro neologismo interessante, la perdistanza, ossiala perdita per una distanza che si è interposta con una cosa o una persona cara, una lonta-nanza sofferta. Invece il rinuncianesimo, ossia la tendenza a rinunciare senza prima pro-vare a reagire, appare parente stretto di un vocabolo molto simile, rinunciatatorismo, cheha una paternità illustre, quella del politologo Giovanni Sartori. Infine, l’ultramobilismodà nome a ogni tipo di velocità eccessiva in cui siamo immersi; giovendù incrocia i con-cetti di vendita e di gioventù; istorìa unisce i concetti di isteria e di storia per definire coseo persone di gran moda, ma assolutamente effimere.

(il Cruscante)

NON DITE...MA DITE…

dai lettori 19-21:Layout 1 15/06/12 11:07 Pagina 20

“nonno”, vi sono solo ri-chiami agli ascendenti, si ci-tano invece il suocero e lasuocera. Mentre il figlio puòessere legittimo o naturale,il nonno è individuato soloquale genitore del padre odella madre, non esiste unnonno legittimo (o “lega-le”) e un nonno naturale.Qualora il figlio, padre delnipote, non è sposato, tra ilconiuge “more uxorio” e inonni non sussiste alcun le-game, nemmeno di affinità.Il problema è quello deirapporti tra nonni e nipotedi genitori non sposati: nelcaso che i genitori del pa-dre del nipote non sonograditi alla di lui compagna,non possono svolgere libe-ramente il loro ruolo di non-ni, cioè manifestare interes-se, affetto e vicinanza al ni-pote.

w STOP AL RECUPERO IRPEF ESODO

Dopo che avete pubblicatola mia del 25 gennaio sul n.3/2012, vi prego di pubbli-care anche la seguente pre-cisazione. La sentenza 18-8-2011 n. 17350 della Cas-sazione distingue, con plu-rimi richiami, l’azione in-dennitaria (fondata sull’art.38 Dpr 602/73), che è sog-getta alla decadenza di 48mesi a partire dalla ritenutafiscale (o dal pagamentodell’imposta), dall’azionerisarcitoria, la cui fonte èl’inadempimento dello Sta-to nell’eseguire le sentenzedella Corte di Giustizia eu-ropea.Quest’ultima azione è fon-data sull’art. 1173 C.c. ed ilrelativo diritto si prescrivein dieci anni a partire dallaritenuta fiscale (o dal paga-

mento dell’imposta).Rimando gli interessati allalettura della citata sentenza(che è su Internet) dicendodi fare molta attenzione aquale domanda si intendeazionare.

Umberto CalamaroSavona

Pubblichiamo questa pre-cisazione, che ci sembraopportuna e di chiarimen-to. Dobbiamo però ribadi-re volendo sostenere che,nell’ipotesti più favorevole,la prescrizione è decenna-le e parte non dalla ritenu-ta fiscale ma dalla pubbli-cazione della sentenzadella Corte di Giustizia eu-ropea, chi non ha ancoraattivato la causa è ormaifuori da qualsiasi possibili-tà di recupero.

w SPESE LOCATARIO O COMODATARIO

L’assemblea ordinaria con-dominiale ha deliberato lamanutenzione dello sco-perto comune prevedendo,tra l’altro, la potatura di al-

cuni alberi e l’abbattimentodi altri.L’intervento è regolarmentestato eseguito.Va precisato che nel condo-minio risiedono otto pro-prietari, un locatario ed uncomodatario.Ora, in sede di attribuzionedella spesa, sorge il dubbiose a questi due ultimi, cuigrava assieme ai proprietarila manutenzione del giardi-no condominiale, oltre allaspesa per la potatura possafar carico anche quella del-l’abbattimento, interventoquest’ultimo senza dubbiostraordinario.Sarebbe da ritenere di no.Non tutti i condomini nesono convinti e tornerebbequindi gradito conoscereun qualificato parere al ri-guardo.

Lorenzo CescoMarghera (Ve)

Non si tratta di un proble-ma condominiale, ma dirapporti tra proprietario diun immobile e occupantidello stesso. Per quanto ri-

guarda l’obbligo di sostene-re le spese: nel contratto dilocazione, le ordinarie o leriparazioni di piccola ma-nutenzione sono a caricodel conduttore (o locata-rio), mentre le straordinariea carico del locatore, salvopatto contrario espressa-mente convenuto per iscrit-to; nel contratto di como-dato, sul comodatario gravaqualsiasi spesa necessariaper servirsi dell’immobile,salvo le straordinarie chefanno carico al comodantese necessarie e urgenti. Sul-la individuazione e qualifi-cazione giuridica delle spe-se come straordinarie, nonc’è una chiarezza universal-mente condivisa: solo l’art.1005 Cod. civ. in tema diusufrutto definisce ripara-zioni straordinarie “quellenecessarie ad assicurare lastabilità dei muri maestri edelle volte, la sostituzionedelle travi, il rinnovamentoper intero o per una partenotevole dei tetti, solai, sca-le, argini, acquedotti, muridi sostegno o di cinta”. n

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AFFARI SOCIALIDAI LETTORI

SECONDO IL N. Y. TIMES ROMA CITTA’ IDEALE

“Città esotica che affascina e confonde gli americani, catturati dallaricchezza dell’immenso patrimonio artistico e culturale”. Il New YorkTimes, in un articolo sulla città eterna, dipinge Roma come “Il posto

ideale per comprare casa”, complice anchel’effetto del film di Woody Allen “To Romewith love”. Sono sempre di più le stard’Oltreoceano che si sono lasciate conqui-stare dal fascino della capitale. Roma e ilLazio, infatti, come già riportava in passatoil quotidiano britannico Times, sono tra lelocalità più richieste dagli attori hollywoo-diani. Roma vanta già un illustre elenco divip proprietari di case. Approfittando delribasso dei prezzi dovuto alla crisi, secondo

il New York Times diverse star, come Penelope Cruz, e Alec Baldwin, protagonistidel film di Allen, stanno mostrando interesse per delle splendide dimore.

C. Ub.

IL FATTO

dai lettori 19-21:Layout 1 18/06/12 15:10 Pagina 21

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di Franco Panzolini

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PENSIONE DI VECCHIAIASoggetti in possesso di anzianità con-tributiva al 31 dicembre 1995, requisitoanagrafico: a) lavoratrici del settoreprivato, 62 anni dall’1-1-2012 al 31-12-2012, 62 anni e 3 mesi (adegua-mento speranza di vita) dall’1-1-2013al 31-12-2013, 63 anni e 9 mesi dall’1-1-2014 al 31-12-2015, 65 anni e 3 me-si dall’1-1-2016 al 31-12-2017, 66 an-ni e 3 mesi dall’1-1-2018 al31-12-2020; lavoratori del settore pri-vato e lavoratrici del settore pubblico,66 anni dall’1-1-2012 al 31-12-2012,66 anni e 3 mesi dall’1-1-2013 al 31-12-2015, 66 anni e 3 mesi (salvo ulte-riore adeguamento alla speranza di vi-ta) dall’1-1-2016 al 31-12-2020.Requisito contributivo: per tutti almeno20 anni di contribuzione versata o ac-creditata a qualsiasi titolo.Nulla è modificato in materia di età ana-grafica e di disciplina delle decorrenzeper l’accesso alla pensione di vecchiaia

AFFARI SOCIALI

PREVIDENZA

FOCUS TUTTOPENSIONI INPSRiepilogo sull’ormai vigente riforma previdenziale italiana

Con la circolare n. 35 del 14 marzo 2012 l’Inps haanalizzato ed esposto gli effetti della riforma delnostro sistema previdenziale, introdotta con il de-creto n. 201/2011 (Salva-Italia), convertito nella

legge 22 dicembre 2011 n. 214, e con il decreto n.216/2011 (Milleproroghe), convertito nella legge 24 febbraio2012 n. 14. Con tale circolare l’Istituto ha voluto fornire leistruzioni necessarie per l’applicazione della vigente nor-mativa, tenuto conto delle considerazioni formulate dal mi-nistero del Lavoro e delle politiche sociali di concerto conil ministero dell’Economia e delle finanze.Le premesse sono: dal 1° gennaio 2012, per i lavoratori e lelavoratrici iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria ealle forme sostitutive ed esclusive delle stesse, nonché allaGestione separata, i quali nei regimi misto e contributivomaturano i requisiti a decorrere dalla medesima data, lepensioni di vecchiaia, di vecchiaia anticipata e di anzianitàsono sostituite dalla pensione di vecchiaia e dalla pensioneanticipata; a partire dall’anno 2021, anche per il meccani-smo di adeguamento dei requisiti per l’aumento della spe-ranza di vita, uomini e donne, del pubblico e del privato,

andranno in pensione di vecchiaia a 67 anni; solo per chiha la pensione calcolata interamente con il contributivosarà possibile a certe condizioni conseguire un trattamentoanticipato.Di seguito una sintesi del documento Inps, con riguardo aisoli lavoratori dipendenti e con l’esclusione della normativasui Fondi speciali. Con la precisazione che restano ancoraaperte due importanti questioni: sui penalizzati dalla riformain quanto rimasti senza pensione e senza retribuzione (cfr.Esperienza n. 5/2012 pag. 11), per 65 mila dei quali (cosid-detti esodati salvaguardati) il Governo sta provvedendo,mentre per tutti gli altri ancora sta cercando una soluzionetransattiva con aziende e sindacati; sui salvaguardati in pro-spettiva (cfr. Esperienza n. 4/2012 pag. 13) per i quali l’Inpsha comunicato che non potrà definire le richieste di liqui-dazione dell’assegno straordinario di sostegno al reddito,finalizzato al raggiungimento del trattamento pensionisticosecondo i requisiti previgenti alla riforma, peraltro condi-zionato ad un contingentamento numerico, se prima nonverrà emanato il decreto ministeriale del Lavoro di concertocon l’Economia, previsto per il 30 giugno prossimo.

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per i “non vedenti” e per gli invalidi inmisura non inferiore all’80 per cento.• Soggetti con riferimento ai quali il pri-mo accredito contributivo decorre dal1° gennaio 1996 - Possono conseguireil diritto alla pensione di vecchiaia al ri-correre di una delle seguenti condizioni:a) maturazione degli stessi requisiti ana-grafici e contributivi dei soggetti in pos-sesso di anzianità contributiva al 31 di-cembre 1995, purché l’importo dellapensione risulti essere non inferiore, perl’anno 2012, a 1,5 volte l’importo del-l’assegno sociale, detto importo soglia.Tale importo è annualmente rivalutatosulla base della variazione media quin-quennale del Pil nominale, calcolatadall’Istat con riferimento al quinquennioprecedente l’anno da rivalutare, in ognicaso non inferiore, per un dato anno, a1,5 volte l’importo mensile dell’assegnosociale stabilito per il medesimo anno;b) 70 anni di età e 5 anni di contribu-zione effettivamente versata (esclusi ac-crediti figurativi a qualsiasi titolo), conincremento di 3 mesi per la speranzadi vita, salvo ulteriori incrementi di ade-guamento.• Trasformazione dell’assegno ordina-rio di invalidità - è trasformato d’ufficioin pensione di vecchiaia al compimen-to dell’età anagrafica prevista come so-pra, a condizione che gli interessati ab-biano cessato il rapporto di lavorodipendente.• Pensione supplementare e supplemen-ti di pensione - il diritto alla pensionesupplementare si consegue al raggiun-gimento dei requisiti anagrafici previstinelle singole gestioni assicurative; cosìpure per i supplementi laddove la rela-tiva disciplina subordina il riconosci-mento del diritto al compimento dell’etàpensionabile o al raggiungimento del-l’età prevista per la pensione di vec-chiaia nella Gestione in cui deve essereliquidato il medesimo supplemento.

PENSIONE ANTICIPATA• Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 - Possonoconseguire il diritto alla pensione anticipata ove in possesso delle seguenti an-zianità contributive: 42 anni e 1 mese (pari a 2.188 settimane) se uomini, 41anni e 1 mese (pari a 2.136 settimane) se donne, dall’1-1-2012 al 31-12-2012,42 anni e 5 mesi (speranza di vita) se uomini, 41 anni e 5 mesi se donne, dall’1-1-2013 al 31-12-2013, 42 anni e 6 mesi se uomini, 41 anni e 6 mesi se donne,dall’1-1-2014 al 31-12-2015, 42 anni e 6 mesi (salvo ulteriore adeguamentoalla speranza di vita) se uomini, 41 anni e 6 mesi se donne, dal 1° gennaio 2012.La contribuzione è utile a qualsiasi titolo versata o accreditata. Per coloro cheaccedono alla pensione anticipata con un’età inferiore a 62 anni si applica, sullaquota di trattamento pensionistico relativa alle anzianità contributive maturateal 31 dicembre 2011, una riduzione pari a 1 punto percentuale per ogni anno dianticipo nell’accesso al pensionamento rispetto all’età di 62 anni; tale percentualeannua è elevata a 2 punti percentuali per ogni anno ulteriore di anticipo rispettoa due anni. Detta riduzione si applica sulla quota di trattamento pensionisticocalcolata secondo il sistema retributivo. Peraltro la stessa riduzione non trovaapplicazione limitatamente ai soggetti che maturano il previsto requisito di an-zianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, qualora questa derivi esclusiva-mente da prestazioni effettive di lavoro, includendo i periodi di astensione ob-bligatoria per maternità, per l’assolvimento degli obblighi di leva, per malattia edi cassa integrazione guadagni ordinaria.• Soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1°gennaio 1996 - Possono conseguire il diritto alla pensione anticipata in possessodelle stesse anzianità contributive sopra elencate per gli altri soggetti. Vi è tuttaviada precisare che: non concorrono al computo della contribuzione quelle derivantidalla prosecuzione volontaria; la contribuzione accreditata per periodi di lavoroprecedenti il raggiungimento del 18° anno di età è moltiplicata per 1,5; nonopera la riduzione del trattamento pensionistico nel caso di accesso alla pensionead un’età inferiore a 62 anni; possono andare in pensione anticipata al compi-mento di 63 anni (più 3 mesi nel biennio 2013-2015 per la speranza di vita), acondizione che risultino versati o accreditati almeno 20 anni di contribuzione“effettiva” e che l’ammontare mensile della prima rata di pensione risulti esserenon inferiore ad un importo soglia mensile, pari per l’anno 2012 a 2,8 voltel’importo mensile dell’assegno sociale.

DECORRENZA DELLE PRESTAZIONI PENSIONISTICHEAi soggetti che, a decorrere dal 1° gennaio 2012, maturano i requisiti per l’accessoalla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata non si applica la disciplinaprevigente in materia di decorrenza del trattamento pensionistico, ossia le co-siddette finestre mobili. Pertanto la pensione di vecchiaia decorre dal primogiorno successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile,oppure, su richiesta dell’interessato, dal primo giorno del mese successivo aquello nel quale è stata presentata la domanda; la pensione anticipata, invece,decorre comunque dal primo giorno del mese successivo a quello di presenta-zione della domanda. Per entrambe le prestazioni è richiesta la cessazione delrapporto di lavoro dipendente.

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AFFARI SOCIALIPREVIDENZA

INTRODUZIONE DEL SISTEMACONTRIBUTIVO CON RIFERIMENTOALLE ANZIANITÀ CONTRIBUTIVEMATURATE DAL 1° GENNAIO 2012La quota di pensione corrispondente al-le anzianità contributive maturate a de-correre dal 1° gennaio 2012 è calcolatasecondo il sistema contributivo. Taledisposizione riguarda i lavoratori iscrittiall’Ago e alle forme sostitutive ed esclu-sive, che alla data del 31 dicembre1995 possono far valere un’anzianitàcontributiva pari o superiore a 18 anni,per i quali la quota di pensione relativaalle anzianità contributive maturate dal1° gennaio 2012 è calcolata secondo ilsistema contributivo anziché quello re-tributivo previsto dalla previgente nor-mativa; ne deriva che per coloro che al31-12-1995 possono far valere un’an-zianità contributiva di almeno 18 anni,la pensione è calcolata secondo le re-gole del sistema misto, per cui l’importoè determinato dalla somma della quotafino al 31-12-2011 calcolata secondoil sistema retributivo e della quota dal1° gennaio 2012 in poi calcolata secon-do il sistema contributivo. Nulla è in-vece innovato per i soggetti in possessodi un’anzianità contributiva inferiore a18 anni alla data del 31-12-1995, per iquali trova applicazione il regime delcalcolo misto.

SOGGETTI CHE OPTANO PERLA LIQUIDAZIONE DEL TRATTAMEN-TO PENSIONISTICO ESCLUSIVAMENTECON LE REGOLE DEL SISTEMACONTRIBUTIVOI lavoratori che alla data del 31 dicem-bre 1995 possono far valere un’anzia-nità contributiva inferiore a 18 anni,possono optare per la liquidazione deltrattamento pensionistico esclusiva-mente con le regole del sistema con-tributivo, a condizione che, al momen-to dell’opzione, abbiano anchematurato un’anzianità contributiva pario superiore a 15 anni, di cui almeno 5nel sistema medesimo; per costoro,pertanto, si applicano i requisiti di ac-cesso alla pensione di vecchiaia e allapensione anticipata previsti per i lavo-ratori in possesso di anzianità contri-butiva al 31 dicembre 1995.

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DISPOSIZIONI ECCEZIONALIA) I lavoratori dipendenti del settore privato,in servizio al 28 dicembre 2011 (data di en-trata in vigore della legge di conversione n.214/2011), possono conseguire la pensioneanticipata al compimento del 64° anno dietà (oltre adeguamento alla speranza di vita),a condizione che siano in possesso di un’an-zianità contributiva di almeno 35 anni al 31dicembre 2012 e che, entro la stessa data,compiano l’età di 60 anni (ex quota 96).B) Le lavoratrici dipendenti del settore privato, in servizio alla data del 28 di-cembre 2011, che maturino entro il 31-12-2012 un’anzianità contributiva di al-meno 20 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, possono conseguire, sepiù favorevole, la pensione di vecchiaia al compimento del 64° anno di età,oltre adeguamento alla speranza di vita.

CATEGORIE DI LAVORATORI AI QUALI CONTINUA AD APPLICARSILA DISCIPLINA PREVIGENTE

• Soggetti che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2011 - Costoroconseguono il diritto ai trattamenti previdenziali (di anzianità o di vecchiaia) se-condo la normativa in vigore fino al 31 dicembre 2011; possono chiedere all’entedi appartenenza la certificazione di tale diritto. Detti lavoratori possono comunqueaccedere alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata secondo le nuoveregole, qualora possano fruire del trattamento pensionistico per effetto della sop-pressione delle finestre.• Lavoratrici in regime sperimentale - Alle lavoratrici che fino al 31 dicembre2015 possono optare per la liquidazione della pensione di anzianità secondo ilcalcolo del sistema contributivo, a condizione che la decorrenza della pensionestessa si collochi entro detta data, continuano ad applicarsi, per quanto riguardai requisiti di accesso, le regole previgenti alla riforma; tuttavia sono soggette siaalle finestre di uscita che all’adeguamento alla speranza di vita.• Altre categorie di lavoratori - Per questi lavoratori, ai quali continuano ad appli-carsi, nei limiti delle risorse prestabilite, per quanto riguarda i requisiti di accessoe la disciplina delle decorrenze, ancorché possano conseguire il pensionamentosuccessivamente al 31 dicembre 2011, rimandiamo il lettore alle determinazionidell’Inps e ai due articoli della nostra rivista richiamati in premessa.

TOTALIZZAZIONE DEI PERIODI ASSICURATIVIA decorrere dal 1° gennaio 2012 è data facoltà di cumulare i periodi assicu-rativi non coincidenti, ancorché inferiori a tre anni, al fine del conseguimentodi un’unica pensione. Nulla è innovato rispetto ai requisiti anagrafici e con-tributivi per il diritto alle prestazioni pensionistiche, per le quali comunquecontinua a trovare applicazione la disciplina delle finestre e l’adeguamentoalla speranza di vita.

PRESTAZIONI ASSISTENZIALIA decorrere dal 1° gennaio 2018 il requisito anagrafico per il conseguimentodell’assegno sociale e degli assegni sociali sostitutivi di invalidità civile è elevatoa 66 anni. Resta in ogni caso fermo, a decorrere dal 2013, il meccanismo diadeguamento del requisito anagrafico di accesso alle suddette prestazioni agliincrementi di speranza di vita, ossia: dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015,65 anni e 3 mesi; dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017, 65 anni più i mesidell’adeguamento, oltre il 3°, dal 1° gennaio 2018, 66 anni più i mesi di ade-guamento all’epoca stabiliti.

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Non appena avuta dal Parla-mento la fiducia sul decretolegge di riforma del fisco (n.16/2012 convertito nella

legge 26 aprile 2012 n. 44), il Governoha presentato un disegno di legge de-lega, comprendente il progetto di ri-forma del catasto dei fabbricati, conl’obiettivo di correggere aspetti criticidel nostro sistema fiscale per renderlopiù equo e trasparente, nonché per da-re maggiore chiarezza alla normativatributaria e migliorare i rapporti con icontribuenti.Attualmente il nostro sistema catastaleprevede sperequazioni sia tra i valoridei beni accatastati e quelli espressidal mercato immobiliare, sia tra fab-bricato e fabbricato, poiché i valori uti-lizzati non sono di facile aggiornamen-to: le rendite catastali sono ottenuteconsiderando da una parte la consi-stenza dell’unità immobiliare oppure ivani dai quali è costituito l’immobile,la sua superficie e volumetria, dall’altrala tariffa d’estimo relativa al Comunee alla zona censuaria. In questo sistemala rendita catastale è il risultato del pro-dotto della tariffa d’estimo per i vani eindica la redditività di un immobile,unità di misura fondamentale per latassazione; quindi al valore della ren-dita si applica il moltiplicatore (che perle abitazioni fino al 2011 era 100 e daquest’anno 160) ottenendo così la baseimponibile dell’Imu.Il comunicato del Consiglio dei mi-nistri, emesso non appena varato ilprovvedimento, afferma che la delegaverrà effettuata a parità di gettito, eperciò non prevede un aumento dellapressione fiscale; ciò non toglie peròche in alcuni casi ci saranno aumentid’imposta e in altri una diminuzionedella medesima, ma significa che cisarà una “ridistribuzione” del prelievoin funzione dell’equità e della rimo-zione di distorsioni, comunque con-finata all’interno dei singoli comparti.L’obiettivo della maggiore equità saràperseguito avvicinando le singole ren-dite catastali ai valori effettivi di mer-cato e, contestualmente, accompa-

gnando la revisione delle rendite aquella delle aliquote, in modo damantenere invariato il carico fiscalecomplessivo sui fabbricati.Da come si intende procedere in que-sta riforma del catasto, appare piuttostoche il rischio di aumenti di imposta cisarà per due immobili su tre, per cui la“parità” di carico fiscale rimarrà un’u-topia, a meno che, nel contempo, nonverranno ideati e introdotti dei corret-tivi a favore del contribuente.Infatti al capitolo del disegno di leggeriservato alla revisione del catasto, eu-femisticamente intitolato “equità e ra-zionalità del sistema” è testualmentescritto: “La revisione del catasto dei fab-bricati, che sarà attuata in collabora-zione con i Comuni e l’Agenzia del ter-ritorio, ha l’obiettivo di attribuire aciascuna unità immobiliare il relativovalore patrimoniale e la rendita. Con lariforma si vuole ridefinire i fabbricati inbase non solo ai valori ma anche a cri-teri più aggiornati: localizzazione, qua-lità dell’immobile e superficie in metriquadrati. Per le unità immobiliari urba-ne saranno applicati i seguenti principie criteri direttivi: (1) riferimento ai ri-spettivi valori medi ordinari espressi dalmercato in un arco temporale triennaleantecedente alla nuova determinazio-ne; (2) definizione degli ambiti territo-

riali del mercato immobiliare; (3) ride-terminazione delle destinazioni d’usocatastali ordinarie e speciali; (4) deter-minazione del valore patrimoniale me-dio ordinario. La rendita media ordina-ria per le unità immobiliari sarà valutataattraverso l’analisi delle statistiche suivalori di mercato; inoltre sono previstimeccanismi di adeguamento periodicodei valori e delle rendite delle unità im-mobiliari. Infine, per evitare che la re-visione delle rendite catastali causi unaggravio del carico fiscale, è prevista lacontestuale riduzione delle aliquote”.Fin qui il comunicato di Palazzo Chigiper quanto riguarda la revisione del ca-tasto fabbricati. La procedura è com-plessa e la stessa relazione che accom-pagna il provvedimento riconosce cheservirà “qualche anno” per raggiungereil traguardo. La legge delega definiscela nascita di due valori: il primo, il “va-lore patrimoniale”, sarà determinatopartendo dai valori di mercato e appli-cando correttivi di tipo statistico; l’altroè la nuova “rendita catastale”, che ver-rà aggiornata ogni tre anni. I valori dimercato saranno quelli definiti dall’A-genzia del Territorio, tramite l’Omi, os-servatorio del mercato immobiliare (re-peribili sul sito della medesimaAgenzia), articolati sulle microzone,cioè i quartieri omogenei, individuatigià da qualche anno nei Comuni e chesuperano le vecchie zone censuarie. Sipartirà dai valori locativi annui espressial metro quadro e si applicherà una ri-duzione derivante dalle spese (manu-tenzione straordinaria, assicurazione,ecc.); a questo punto il valore annuoal metro quadro verrà moltiplicato perla superficie dell’immobile e il risultatosarà la nuova rendita catastale, ossia laredditività al netto delle spese ma allordo delle imposte.Dovrebbe rimanere invariata la classi-ficazione delle unità immobiliari ac-catastate nelle categorie tradizionali:A – abitazioni (A/1 signorile, A/2 civile,A/3 economico, A/4 popolare, A/5 ul-trapopolare, A/6 rurale, A/7 villini, A/8ville, A/9 castelli e palazzi storici, A/11alloggi tipici dei luoghi), A/10 uffici;

FISCO

AFFARI SOCIALI

VERSO IL NUOVO CATASTO

di Marco Curri

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B – immobili a destinazione pubblica;C – negozi e box auto;D – immobili produttivi;E – immobili a destinazioni particolari;F – immobili non censiti. Ci sarannoinvece molti cambi di categoria, comeperaltro già avvenuto in questi ultimianni, in particolare per le abitazioni ul-trapopolari e quelle rurali, secondo idati pubblicati dall’Omi. Con la revi-sione delle microzone, conseguente al-la riforma, c’è da aspettarsi ulterioricambi, che comporteranno modifichedi rendite e, quindi, aggravio di tassa-zione. Secondo le statistiche pubblica-te dall’Omi alla fine dello scorso anno,il nostro patrimonio edilizio contava72 milioni di unità immobiliari, 5 inpiù rispetto al 2010, aumento dovutosia a nuove costruzioni che alla regi-strazione di fabbricati mai dichiarati alcatasto (cosiddette case fantasma).La differenza tra la vecchia rendita ca-tastale, basata sui vani, e la nuova, pro-dotto del valore patrimoniale per la su-perficie, è logicamente molto sensibile,per cui dovrà essere rivisto l’intero as-setto dei moltiplicatori, attualmente inuso per l’Imu e per le compravenditee successioni di immobili, allo scopodi evitare un aumento assurdo delleimposte che, a parità delle attuali ali-quote e basi imponibili. Senza corret-tivi, l’aumento della tassazione potreb-be superare il 500 percento!Di sicuro cadrà una tegola sui proprie-tari di case, non proveniente dal tettoma da questa riforma. Rimane però lasperanza che il Governo tenga fermol’obiettivo non solo della parità del get-tito, ma anche della sobrietà nelle nuo-ve aliquote di tassazione, speranza chepotrebbe consolidarsi nel tempo: si di-ce che saranno necessari almeno cin-que anni per completare la riforma delcatasto fabbricati, così come delineatadal Governo Monti, e sempre che ilParlamento l’approvi senza modifiche(nel senso favorevole ai contribuenti)oppure un successivo Governo ci ri-nunci (come già fatto con la riformadel 2001) e ne faccia una nuova menoesosa. ■

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AFFARI SOCIALI

SANITA’

Da un decennio un gruppo di ricercatori dell’U-niversità Cattolica del Sacro Cuore di Roma ela-bora un rapporto sullo stato di salute e la qualitàdell’assistenza nelle Regioni italiane. Nell’edizione

del 2011, presentata nel maggio 2012, gli autori dell’indaginehanno lanciato l’allarme che è in pericolo la salute degli italianiperché, mentre aumentano i fattori di rischio, diminuisce la ri-sposta dei servizi pubblici e le Regioni risparmiano sulla pre-venzione.La salute degli italiani – riferisce il rapporto – si trova ora più chemai sotto il fuoco incrociato della crisi economica e, sebbene gli effetti di questacongiuntura negativa si rendano manifesti con una certa latenza di tempo, saltagià agli occhi come i cittadini, pressati dalle restrizioni economiche, comincinoa risparmiare sulle azioni di salute preventive. Cioè, se costretti a fare economia,tagliano dove possono e cercano risposte al moltiplicarsi dei piccoli disturbi, inaumento anche in funzione del carico psicologico legato all’incertezza; risultacosì aumentato il consumo di farmaci antidepressivi (cresciuto di oltre quattrovolte in un decennio) come effetto anche di un disagio diffuso dilagante, provo-cato dalle difficoltà socio-economiche.Numerosi studi dimostrano che l’impatto sulla salute di una crisi economico-fi-nanziaria, come quella che stiamo vivendo a livello globale, è tanto forte chepotrebbe portare a un incremento dei suicidi e delle morti correlate all’uso/abusodi bevande alcoliche e droghe. Per di più le scelte in ambito di politica sanitariarischiano di peggiorare le cose. Infatti le ultime manovre economiche realizzatein Italia hanno portato al ridimensionamento dei livelli di finanziamento dell’as-sistenza sanitaria, particolarmente con l’introduzione di ulteriori ticket e drasticitagli nei trasferimenti alle Regioni e alle municipalità dei fondi sulle disabilità eper l’infanzia.Nel triennio 2007-2010 – informa Osservasalute 2011 – l’effetto dei tagli aiservizi e ai farmaci ha portato ad una diminuzione del 3,5 per cento della spesapubblica, determinando però un incremento della spesa privata per i soli farmacidel 10,7 per cento. E nel futuro sarà peggio: è stimato in 17 miliardi di euro nel2015 il gap cumulato totale tra le risorse per coprire i bisogni sanitari dei cittadinie i fondi pubblici, che presumibilmente il Ssn avrà a disposizione.Sotto il profilo degli equilibri economici di breve periodo, elemento di fortepreoccupazione è la differenziazione interregionale, con tre Regioni (Lazio, Cam-pania e Sicilia) che da sole hanno prodotto il 69 per cento sia del disavanzo2010, sia del disavanzo cumulato 2001-2010. L’identità tra il dato puntuale 2010e quello cumulato del decennio, tra l’altro, riflette in modo molto efficace lanatura strutturale delle criticità istituzionali, organizzative e gestionali di questetre Regioni. Peraltro il rischio di un impatto negativo sulle condizioni di salutedella popolazione è più accentuato nelle Regioni assoggettate al “Piano di Rien-tro”, dove le iniziative di contenimento dei costi sono state più intense e a di-scapito dei servizi offerti. F.P.

IL PARADOSSO DI OSSERVASALUTE 2011L’Italia è sempre più malata, ma la risposta del Ssn diminuisce

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P romuovere le energie rinnova-bili nel Mediterraneo e le in-frastrutture elettriche necessa-rie al loro trasporto. E’ questo

lo scopo della nuova associazione noprofit Res4Med, Renewable energy so-lutions for the Mediterranean, nata daun’iniziativa comune tra Enel GreenPower, Edison, Cesi, Gse, Pwc e il Po-litecnico di Milano, con il patrociniodei ministeri dello Sviluppo, Ambiente,Esteri e Ricerca, e della Camera diCommercio di Milano, alla quale han-no recentemente aderito Asja Ambien-te Italia, Fondazione Bordoni e TernaPlus. Sono inoltre associate Ricerca disistema-Rse, Aper e Althesys.

L’annuncio dell’iniziativa, presso l’Au-ditorium Enel aperto ad altri stakehol-ders nazionali ed internazionali, è sta-to dato in un Convegno dedicato alfuturo dell’energia nel Mediterraneo.La regione del Mediterraneo si trovaoggi di fronte a una serie di sfide pergarantire, nel lungo periodo, lo svi-luppo e la stabilità economica dell’in-tera area: la sicurezza degli approvvi-gionamenti energetici, la crescita del-la domanda di energia, l’ottimizzazio-ne dei rapporti commerciali tra Paesiproduttori e Paesi consumatori e la ga-ranzia di un futuro energetico sosteni-bile per l’intera regione.Per tradurre questi concetti in numeri,Paolo Andrea Colombo, presidenteEnel, sottolinea che «la domanda dienergia complessiva del bacino delMediterraneo è destinata a crescere dicirca l’1,5 per cento all’anno in mediaentro il 2030. In particolare la doman-da di elettricità a sud del Mediterra-neo aumenterà ad un tasso di crescitamedio di circa il 5 per cento all’annoe si prevede un aumento di 370 Gwdella capacità installata». Una consi-

stente fetta di questa energia potrebbeessere prodotta con fonti rinnovabili,sia per soddisfare buona parte dellanuova domanda energetica dei Paesidella sponda sud, sia per esportarneuna parte in Europa.In base a stime preliminari contenutenel “Mediterranean Energy Perspecti-ves 2011” dell’Ome gli investimentientro il 2030 per le sole centrali solaried eoliche saranno dell’ordine dei120-160 miliardi di euro, lo stesso or-dine di grandezza di quelli per le cen-trali tradizionali: una prospettiva di in-vestimento per tutto il settore delleenergie rinnovabili. In questo quadro,Res4Med mira a contribuire a crearele necessarie condizioni normative,infrastrutturali e finanziarie per la dif-fusione su larga scala di impianti e disistemi di energia rinnovabile e perl’integrazione del mercato dell’ener-gia elettrica nell’area del Mediterra-neo.L’iniziativa, commenta il ministrodell’Ambiente, Corrado Clini, «mettein evidenza quello che dovrebbe esse-re naturale. L’Italia è il Paese che ha le

maggiori possibilità di costruire e pre-sentare una piattaforma di riferimentoper il supporto alla creazione nei Paesidel Nord Africa e nell’area balcanicadella rete dell’offerta di energia che uti-lizza le migliori tecnologie, le più effi-cienti e possibilmente italiane». Per ilministro, dunque, si tratta «di una gran-de opportunità perché è un mercato,quello della sponda sud del Mediterra-neo e dei Balcani, che cresce. Ed è an-che uno snodo di relazioni tra Europae l’est Europa e tra Europa e Africa. Fi-nalmente questa piattaforma consolidal’offerta italiana».La neonata associazione ha comemissione quella di dialogare con gliorgani politici e le istituzioni per fun-gere da network con le iniziative inter-nazionali in atto, sia istituzionali co-me Med Solar Plan e Medreg, sia in-dustriali come Desertec Dii, Med-Grid, Ome, Med-Tso e i Piani nazio-nali solari, oltre che di aiutare i prin-cipali player energetici a proporre pia-ni di intervento condivisi per l’areadel Mediterraneo, dal Nord Africa aiBalcani. ■

AFFARI SOCIALI

ECONOMIA

ENERGIA RINNOVABILE PER IL MEDITERRANEOSe ne occupano il Governo, l’Enel, l’Edison, e molte altre associazioni

di Igor Uboldi

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C’è un settore produttivonel nostro Paese che nonrisente più di tanto dellacrisi, ed è quello del bea-

chwear. L’Italia ha speso lo scorso anno417 milioni di euro in costumi da ba-gno e, insieme a Francia, Spagna, Ger-mania e Inghilterra, assorbe l’80 percento del mercato europeo. La spie-gazione è di carattere climatico, dovutaal fenomeno del riscaldamento glo-bale. Si passa più tempo in costumeda bagno sia in vacanza che in piscinanelle città. Alcune aziende del Madein Italy stanno inoltre riportando a casala produzione, dopo anni di deloca-lizzazione, visto l’andamento non de-ludente che si è delineato.Appena spunta un raggio di sole, tuttiin costume, intero o due pezzi, nonc’è problema, hanno ricevuto entrambiuna patente di validità. Il mondo fem-minile può quindi scegliere tranquil-lamente il più adatto alla propria figurae il più aderente alla propria filosofia.La selezione, in linea di massima, av-viene spontaneamente. Quale dei duetipi nasconde meglio le eventuali im-perfezioni? Le giovanissime non rinun-ceranno mai al bikini, rinforzate dauna notevole rappresentanza di quel-l’altra metà del cielo che resiste no-stalgicamente avvinghiata ad una etàmetafisica indefinibile, a prescindere

poi da smagliature, maniglie del-l’amore, glutei tremolanti, sostenendola scelta del due pezzi con l’enunciato:“Lo metto per prendere il sole alleossa”. In chiara minoranza coloro chesi infilano in un raffinato pezzo interoche delinea scultoreamente il corpostile Esther William.Le tendenze per questa estate vedonoprimeggiare stampe a fiori in entrambii generi, esotici, tropicali, farfalle, fo-gliame di ispirazione giungla. L’atmo-sfera acquatica è presente con pescio-lini, conchiglie, coralli, cavalluccimarini. In alternativa vengono propostii quadretti bianchi e rosa, vezzosa-mente rifiniti da un giro di merletto,come li indossava Brigitte Bardot agliinizi della sua carriera, negli anni Cin-quanta del secolo scorso. Altre opzionisono per la tinta unita o i minuscolidisegni geometrici. Sempre, comun-que, a vita bassa.Qualche azienda offre, provvidenzial-mente, i due pezzi slegati, cioè la pos-sibilità di acquistarli in misure diverse,il sotto separato dal sopra, per chi nonavesse le misure coordinate, e con osenza imbottitura. Qualcuna aggiungeun elegante gonnellino plissé, o unafascia drappeggiata sui fianchi che fatanto diva di Hollywood anni Qua-ranta.Fantasie anche per il pezzo intero,

dando per scontato che il nero e il blusono dei classici intramontabili, peròin versione senza spalline. Apprezzatianche in viola, bluette, verde, che è ilcolore vedette dell’estate, turchese, chemette in risalto l’abbronzatura. In en-trambe le tipologie non manca qualchespruzzo di strass e di pietre dure oltrea tagli strategici, sgambature ardite. In-fine sono sempre disponibili i trikini,dove i due pezzi sono uniti da fasce,listerelle, reti e ragnatele, variamenteelaborate. Nel caso i costumi dellescorse stagioni sembrassero ormai su-perati, nei negozi Calzedonia si pos-sono rottamare acquistandone unonuovo con lo sconto di 5 euro. Ver-ranno riciclati in una operazione eco-compatibile che li traformerà in tap-pezzerie, borse, materiale isolante etanto altro (per quelli da uomo losconto è di 3 euro e di 2 per quelli deibimbi).Come accessorio infine, per una ele-gante, ma pratica vita da spiaggia,ideale il kaftano bianco, ecrù, o viva-cemente a fiori. Sempre validi i ber-muda, e i pantaloncini, specie questaestate. Zoccoli con zeppa se ne ve-dranno tantissimi o infradito colorate.Cappellone di paglia e occhiali da solecompletano il tutto, insieme all’im-mancabile sportina di vimini o al bor-sone di tela. n

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di Nora VillaMADE IN ITALY

DALL’INDUSTRIA ALL’ARTIGIANATO

COSTUMI DA BAGNO IMMUNIDALLA CRISISpecie quelli femminili

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Quando guardate nel cielo un aquilone volarealto, probabilmente vi siete imbattutinell’arte di Guido Accascina, ingegnered’origine ma di fatto personaggio poliedrico,

che ha fatto degli aquiloni l’oggetto della suainesauribile curiosità e voglia di fare. Gli esordi diquesto “tecnico dei giochi d’aria” siculo-reatino sonoormai codificati: nel 1981 a Palermo, sua cittàd’origine, riceve un pacco dall’America. È unaquilone, dono del fratello. Per Guido è una sorta diilluminazione, anzi più, è la svolta della vita: siappassiona agli aquiloni e mette la sua razionalità alservizio dell’arte intuendo che in Italia è possibilecolmare un vuoto. Accascina si mette così a studiare,progettare, costruire e vendere aquiloni, da solo.Nasce Alivola, impresa specializzata nella costruzionee nella distribuzione di aquiloni, giocoleria, giochid’aria. Guido scrive e divulga dando così alle stampe“Aquiloni”, un libro che ha notevole seguito presso gliamanti del genere. Scrive Accascina a proposito deitremila anni di storia degli aquiloni: «Oltre che pergiocare, gli aquiloni sono stati usati nel corso deltempo per trainare imbarcazioni, per sollevarepersone, per spaventare nemici, per pescare, persalvare naufraghi, per fotografare dall’alto, per portarein quota strumenti metereologici, per segnalare, peralzare antenne radio, per contrabbandare liquori, perinfiltrarsi in volo silenziosamente nelle linee nemiche,

per passare cavi da una sponda all’altra di un fiume,per scopi pubblicitari, per catturare i fulmini, perentrare in una città assediata, per misurare distanze,per lanciare messaggi, per sperimentare il volo amotore e il volo planato ma anche, con un significatoanimistico, come mezzo per entrare in contatto colmondo degli dei, con l’anima delle cose, con labenevolenza del clima, con il soprannaturale, usandoil destino del volo come auspicio del futuro».La curiosità, la voglia di stupire e di condividere lostupore con gli altri ha portato Guido Accascina,ormai accasato con la sua azienda a Montopoli diSabina (www.alivola.it), ad occuparsi anche diautomata, piccole sculture meccaniche, realizzate incarta, legno e metallo, a cui ha dedicato con MarinaGigli nel paese reatino, precisamente in un’ala delCastello di Vezzano risalente al IX secolo, un Museo, ilModern Automata Museum. Il Museo, dove i visitatorimettono in movimento gli automata, raccoglie circa 200pezzi realizzati da artisti di tutto il mondo. Di questeopere, metà sono esposte in permanenza a Montopolidi Sabina, mentre l’altra metà sono un “Museoitinerante” in tour presso le strutture pubbliche e privateche ne fanno richiesta. Il Museo ha già prodotto duemostre: “Il Museo itinerante” e “Contro l’idea dellaguerra” ospitati al Festival della Letteratura di Mantova,nel Palazzo Pubblico di Siena, e a Palermo nel MuseoInternazionale delle Marionette. n

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ITALIA PER BENEdi Elena Grazini

MADE IN ITALY

L’ARTE ANTICA DEGLI AQUILONIE adesso un abile artigiano ha ripreso a costruirne

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di Ettore Nuara

Tra i tanti eventi che hanno cele-brato i sessanta anni del suo re-gno, ovvero il giubileo di dia-mante, l’inaugurazione della

XXX edizione delle Olimpiadi di Londra2012 (la terza della sua storia) il 27 luglioall’Olimpic Stadium, rappresenta per la re-gina Elisabetta una di quelle occasioni stra-ordinarie per consolidare la sua popolarità,la considerazione e la stima di tutto il po-polo del Regno Unito. Al fianco del prin-cipe Filippo, novantenne, sempre prodigodi galanterie verso le belle donne, lei, laregina Elisabetta, non potrà non sfoggiareun gioioso cappellino, perché l’evento, purin clima di austerità, è pur sempre indi-menticabile. La cerimonia di apertura equella di chiusura, il 12 agosto, sarà co-reografata e animata da due registi diventatifamosi: Danny Boyle (“The Millio-naire”) e Stephen Daldry (“Billy El-liot”). Londra e tutto il Regno Unitosono in gran fermento e vivono unmomento eccitante.Lord Sebastian Coe,olimpionico del pas-sato, organizzatore della mani-festazione, ha messo a puntouna Olimpiade prestigiosa, sep-pure costosa. Dalle prime stimesaranno presenti 10.500 atleti di 204

nazioni; sono stati allestiti 17 mila postiletto; vi saranno 302 gare con l’assegna-zione di 549 medaglie. Nonostante il costoelevato del prezzo dei biglietti (si va dalle20 sterline per le eliminatorie e il torneo dibadminton, alle 750 sterline per la finaledei 100 metri di atletica. Dalle 425 sterlineper la finale del basket alle 450 per la finaledel beach volley, con il “botto” di 2.012sterline per la cerimonia inaugurale) e il co-sto esoso del vivere quotidiano (l’affitto diuna casa al centro è esorbitante, più acces-sibile in periferia e negli ostelli), si va co-munque verso il tutto esaurito, anche conl’emissione di altri 900.000 biglietti.Oltre ai presenti sul terreno si prevede unalarga partecipazione di sportivi davanti allaTv: 4 miliardi di spettatori. L’Olimpiade,inoltre, si avvale di 70 mila volontari e di

12 mila poliziotti. E sì, la sicurezzaal primo posto. Per paura di at-

tentati, spiace dirlo, Londra èblindata. Il cuore delle Olim-

piadi è nell’East End a ridosso diStratford, quartiere che untempo era sinonimo di cri-minalità e povertà. Ora è

trasformato: è diventato, grazie ai Giochie agli investimenti edilizi, un quartiered’élite. Tant’è! Qui oltre al Parco Olimpicoe al Villaggio Olimpico sono stati insediati

i più importanti campidi gare.Tutte le nazioni par-tecipanti cercherannoadesso di migliorare leposizioni raggiunte a Pe-chino 2008. Maggiormente gli Usa, Cina,Germania, Russia, Giappone, Australia,con l’Inghilterra che come Paese ospitantefarà di tutto per imporsi in tante discipline.L’Italia spera di fare la sua bella figura, mai nostri dirigenti non fanno pronostici. In-tanto l’Italia ha già vinto l’Olimpiade del-l’eleganza: Giorgio Armani ha vestito gliazzurri con divise di tono e di bellezza,con all’interno di tute e felpe il testo del-l’inno di Mameli.Come al solito il quadro tecnico dei parte-cipanti, sia italiani che stranieri, non è de-finitivo. Le liste di partecipazione sarannodefinite entro il 15 luglio. Cerchiamo diorientarci su quello che c’è di sicuro. Segrande è la delusione per l’esclusione daiGiochi del basket maschile e del lottatoreMinguzzi (oro a Pechino) si spera in unaconferma della pallavolo maschile, diquella femminile, della pallanuoto in“rosa” e della pallanuoto maschile guidatadal portierone Stefano Tempesti; come pureun traguardo importante sarà la scherma

10.500 ATLETI DI 204 NAZIONI

Speciale Olimpiadi 2012

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femminile con la veterana Valentina Vez-zali e la Di Francisca e per i maschi PaoloPizzo e Aldo Montano (il cui nonno, pro-prio qui a Londra, vinse ai suoi tempi unamedaglia d’argento). E poi Andrea Cassaràsplendido nelle qualificazioni. Conferma,è auspicabile, anche nei tuffi per Tania Ca-gnotto e per il duo Cagnotto-Dellapé, no-nostante la presenza delle tuffatrici cinesi.Nella boxe a Pechino si è verificata unagrande affermazione degli italiani. Ci ri-provano con Cammarelle (oro a Pechino),Picardi (argento), Parrinello, ClementeRusso, Mangiacapre, Cappai e Valentino,tutti designati per una medaglia.Sesta Olimpiade per le veterane JosephaIdem (plurimedagliata con la sua Canoa-Kayak) e Alessandra Sensini (anche leiolimpionica più volte medagliata nel win-

dsurf RSK) e i fratelli Sibello che gareggianonella classe 49er. Passiamo al judo. Neparla Franco Penna, responsabile tecnicoper la sezione judo del Centro SportivoNazionale. Dice: «Per quanto riguarda iljudo maschile, e nonostante Giappone,Russia e Francia, puntiamo su Meloni (kg90), Cioni (kg 90), Bruyere (kg 81), Faraldo(kg 66), Veglia (kg 60). Veglia e Melonipossono vincere una medaglia. Per il judofemminile ecco alla ribalta (avversarie sonoGiappone, Cuba e Francia) Giulia Quinta-valle (Kg 57, oro a Pechino), la Moretti (kg48), la Forcineti (Kg 52). Speriamo tanto inuna prestazione eccellente della cubananaturalizzata italiana Edwige Gwend».Timoncini per la lotta e Carlo Molfetta peril Takewondo sono anche loro dei campioniche potrebbero affermarsi a Londra.Teniamo poi a mente questi nomi: Usain

Bolt, Justin Gatlin, Asafa Powell, JohanBlake, e il francese (unico europeo) Chri-stophe Lemaitre, terribili velocisti dei 100metri di atletica. Daranno spettacolo e of-friranno emozioni all’Olimpic Stadium. OraUsain Bolt (9” 76 ) al Gran Gala di Roma èun fulmine anche se dovrà stare attento allapotenza e all’aggressività di Blake e a Po-well. Attenzione anche a David Rudisha,un keniano di ferro, che sugli 800 metri hasbaragliato il campo. Per quanto riguarda ikeniani a Londra e a proposito della mara-tona, ci saranno Kipsang e Kirui tra gli uo-mini e Keitang Klipagat e Jeptoo tra ledonne. Ha fatto un certo effetto negli am-bienti internazionali l’esclusione di Makaue Mutai. Atleti di valore assoluto, accreditatidi molte medaglie. E poi c’è il meravigliosoPaul Koeck (7’54”31) sui 3.000 siepi e 68centesimi dal record mondiale. L’atleticaitaliana dal canto suo ha bisogno di rivalu-tarsi, dopo la delusione di Pechino. Sonostati ammessi alle Olimpiadi, per gli uo-mini: Meucci (10.000 metri), Chesani(alto), Donato e Greco (Triplo), Pertile (ma-ratona), Schwazer (50 km di marcia, giàmedaglia d’oro a Pechino); e per le donne:Grenot (400 metri), Di Martino (salto inalto), Bruno (asta), Rosa (peso), Salis (mar-tello), Straneo, Incerti, Console e Ejaffin(maratona), e la ostacolista Marzia Cara-velli. Howe reduce di un grave infortuniodovrebbe sostenere altre prove nel salto in

Olimpic Stadium - cerimonia di apertura e di chiusura della XXX Olimpiade di Londra; gare di atletica leggeraWembley – badminton e ginnastica ritmicaWimbledon – tennisAcquatics Centre – nuoto, nuoto sincronizzato, tuffiVelodromo – ciclismoBaskeball Arena – pallacanestro e finali pallamanoOlimpic Hockey centre – hockeyHorse Gaurds Parade – beach volleyLord’s Crichet Ground – tiro con l’arcoHyde Park – 10 km di nuoto e triathlonEarls Court – pallavoloNorth Greenwich Arena – ginnastica artistica, trampolino elastico e finali di pallacanestroGreenwich Park – equitazione, pentathlonEx Cel – scherma, boxe, judo, taekwondo, tennis da tavolo, pesi, lottaWeymont e isola di Portland – velaLe gare di canottaggio e di canoa si svolgeranno sul Tamigi

Paese Oro Argento Bronzo TotaleCina 51 21 28 100Usa 36 38 36 110Russia 23 21 29 73G. Bretagna 19 13 15 47Germania 16 10 15 41Australia 14 15 17 46C. del Sud 13 10 8 31Giappone 9 6 10 25Italia 8 9 10 27Francia 7 16 18 41

Lo stadio olimpico, e la più ambita delle tre medaglie dei giochi di LondraI LUOGHI DEGLI SPORT OLIMPICI

I PRIMI DIECI DELLE OLIMPIADI DI PECHINO 2008

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III

lungo per avere, se sarà giudicato positi-vamente, un passaporto per Londra. In-tanto si spera nella Di Martino e nella ri-conferma nella marcia di Schwazer.E veniamo al nuoto, altra manifestazioneregina delle Olimpiadi. Micheal Phelpsche in Cina oscurò il mito di Mark Spitz,conquistando otto medaglie d’oro (controle sette di Spitz in carriera) dovrà vederselacon Ryan Lochte che gli ha dato sempremolto fastidio. Per Phelps saranno le ultimeOlimpiadi. Cosa farà Federica Pellegrini,la nostra regina dei 200 stile libero (oro) edei 400 metri stile libero? E’ intenzionataa ripetere le prodezze di Pechino sempreche si rimetta da un affaticamento fisicosofferto sui 400 metri agli Europei, propriolei che ha trascinato le sue compagne al-l’oro nella gara delle staffette.E anche Alessia Filippi, che in questi ultimitempi ha migliorato le sue prestazioni, po-trebbe puntare ad una medaglia sugli 800metri (argento a Pechino) e sui 1.500 metri

(oro a Pechino). Filippo Magnini è in nettaripresa. E’ sempre campione del mondo(per due volte sui 100 metri stile libero) eanche oro negli Europei. Nei 50 stile liberoun emergente come Luca Dotto ha la pos-sibilità di un’affermazione come pureScozzoli (100 rana), Rivolta (100 farfalla),Barbieri (50 dorso), e sopratutto Paltrinieri(17 anni) nei 1.500 sl e poi la Gelasio, laRossi, la Caporuscio nel tiro a volo (fossa),Galizzo (arco) e la Cainero nel tiro a volo.Vanessa Ferrari, Erika Fasana, Ferlito, Cam-pana e la Deagostini guideranno l’équipedella ginnastica artistica; mentre un ap-proccio significativo, sempre che ci sianogiurie obiettive, l’avrà la ginnastica ritmica,composta dalle “farfalle azzurre”, guidateda Elisa Santoni e Elisa Bianchi, cheavranno come avversarie le ragazze dellaRussia, della Bielorussia, della Francia edella Romania; per non parlare del canot-taggio che avrà in gara gli “armi” più pre-stigiosi come il doppio pesi leggeri (Luini

e Bertini già medagliati a Pechino), il quat-tro di coppia e il doppio, per cui vedremoGaltarossa, Venier, Agamennoni, Carbon-cini, Stefanini, Danesin. Nella canoahanno ottenuto il “pass” per Londra Da-niele Morlenti e Luisa Prendin, Max Be-nassi (K1-1000) la Morabito (K1-200), Ma-ria Grai Pron (K1); così come Benedetti eDe Luca hanno raggiunto la meta nel pen-tathlon e dovranno vedersela con i russiLesun, Moissev e il sudcoreano Jinhwa.Dopo Pechino, c’è Londra per Agnese Al-legrini che va alle Olimpiadi per affermarela specialità del badminton e avere la pos-sibilità di confrontarsi con le atlete più ac-creditate. Vi sarà infine una grande novitàa Londra: per la prima volta nella storiadelle Olimpiadi sarà presente il pugilatofemminile e vedremo quali saranno i ri-sultati. Dal 12 agosto in poi inizieranno leParaolimpiadi per atleti che soffrono dihandicap: gente forte e generosa, tecnica-mente abile. Un esempio per tutti. n

Federica Pellegrini

Valentina Vezzali:sarà l’alfiere dellanazionale italiana

Josefa Idem Alex Schwazer

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IV

Partiamo dalla quindicesima edizione, Londra 1948, laprima Olimpiade dopo dodici anni di astinenza dovutaai danni procurati dal secondo conflitto mondiale. Moltiatleti sono stati spazzati via dalla guerra, assieme a ogni

risorsa economica. I partecipanti sono costretti a portarsi i viverida casa e gli atleti ad alloggiare in baracche di fortuna, ma l’entu-siasmo degli spettatori rende l’atmosfera festosa e in grado di fardimenticare, almeno per quel periodo, i disastri subiti dal conflitto.A Londra giungono 59 nazioni. Tra di esse non figurano la Germaniae il Giappone, che non vengono invitati. Manca ancora l’UnioneSovietica, in compenso debutta la Cina, con una rappresentativadi 26 atleti. Gli Usa domineranno l’Olimpiade con 38 ori, seguitida Svezia 16, Francia e Ungheria 10, Italia 8. L’Olimpiade successivadi Helsinki del 1952 è dominata dal ricordo di Emil Zatopek, primoatleta di sempre a primeggiare nell’arco disette giorni nei 5.000 metri, 10.000 metri enella maratona. Per l’Italia da ricordare leottime prestazioni di Carlo Pedersoli, popo-lare attore conosciuto come “Bud Spencer”,che riuscì a ben figurare nei 100 metri stilelibero, e di Irene Camber che fu la primadonna Italiana a vincere nel fioretto. Mel-bourne 1956, prima volta che i Giochi si disputano in Oceania, èricordata invece per le assenze degli atleti olandesi, spagnoli, sviz-zeri, egiziani, iracheni, libanesi, cinesi, dovute alla distanza o perle laceranti tensioni politiche: ogni qualvolta atleti russi e ungheresidevono fronteggiarsi, la sfida è aspra al punto da sfociare, in alcunicasi, addirittura nella rissa. L’Unione Sovietica riuscì, per la primavolta nella storia delle Olimpiadi dell’era moderna, a ottenere ilprimo posto nel medagliere delle nazioni.E finalmente giungiamo all’Olimpiade italiana di Roma 1960,un’edizione indimenticabile perché per la prima volta le immaginidelle gare sono state trasmesse in TV in tutta Europa con la Rai cheha prodotto più di 100 ore di trasmissione. Roma si è fatta notareper le suggestive ambientazioni che hanno sfruttato la storica bel-lezza della città: le Terme di Caracalla hanno ospitato le gare diginnastica, la basilica di Massenzio quelle di lotta, mentre la mara-

tona ha preso il via dal Campidoglio e dopo aver percorso l’AppiaAntica si è chiusa sotto l’Arco di Costantino. L’Italia è riuscita aportare a casa 36 medaglie posizio nandosi al 4° posto della classi-fica generale. Bellissimo ed emozionante il successo di Livio Berruti.Sono state anche le Olimpiadi di Cassius Clay, al secolo MuhammadAlì, che ha vinto la medaglia d’oro nei pesi massimi, di Nino Ben-venuti, stella del pugilato italiano, di Wilma Rudolf, la “gazzellanera”, e infine di Abebe Bikila l’etiope che ha vinto la maratonacorrendo a piedi scalzi.Andando avanti, se delle Olimpiadi di Tokyo del 1964 resta unvago ricordo, sono rimaste invece impresse quelle di Città del Mes-sico 1968, e purtroppo non per episodi sportivi. Le polemiche ini-ziano ancor prima dei Giochi a causa dei “granaderos” della poliziamessicana che sparano sulla folla uccidendo centinaia di studenti.Il ‘68 è anche l’anno della guerra nel Vietnam, del Maggio francese,

ANEDDOTI E SORPRESE PARTENDO DAL 1948

Il mondo era appena uscito dal secondo conflitto mondiale. Toccò allo sport di riprendere il cammino della speranza

di Riccardo Tucci jr

Pietro e GianfrancoSibello

Roberto Meloni

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dell’assassinio di Martin Luther King e di Robert Francis Kennedy,e della Primavera di Praga. Le tensioni politiche e sociali sonoquindi fortissime. Inoltre in febbraio gli Stati Uniti hanno votato afavore della partecipazione del Sudafrica razzista (vigeva ancoral’apartheid) ai Giochi e questo ha creato dure polemiche da partedegli atleti neri. In questo clima avviene un episodio che ha segnatola storia delle Olimpiadi: i due velocisti neri Tommie Smith e JohnCarlos, rispettivamente oro e bronzo nei 200 metri piani, alla pre-miazione salgono sul podio a piedi scalzi (segno di povertà), conil capo chino, i pugni chiusi e la mano guantata di nero (simbolodella lotta delle “black panters”). Gli atleti vengono cacciati dalleOlimpiadi, ma ricevono forte solidarietà dal mondo e dagli atletibianchi. 24 ore più tardi la protesta si ripete durante la premiazionedei 400 metri quando tre neri salgono sul podio con il basco nero,altro simbolo inconfondibile delle “black panters”. Anche loroverranno espulsi. Il successo di questi Giochi, nei quali gli Usa ri-tornano leader mondiale con 107 medaglie, di cui ben 45 d’oro,passa sostanzialmente inosservato: ormai è chiaro a tutti che losport non è un’isola felice separata dal mondo.Lo si capisce soprattutto in occasione di Monaco 1972 e del cosid-detto “Massacro di Monaco”. Dopo una settimana dall’apertura ilgruppo “Settembre nero”, un’organizzazione di terroristi arabi,riuscì ad eludere la sorveglianza del villaggio olimpico ed entrònegli alloggi della squadra israeliana mettendo a segno una vera epropria strage con l’uccisione dell’allenatore e di alcuni atleti, pren-dendone diversi in ostaggio. I malviventi furono poi uccisi all’aero-porto cittadino durante la fuga (ne vennero catturati solo tre) e legare ripresero nonostante le critiche di molti che ne avevano chiestola sospensione. Le edizioni di Montreal 1976, Mosca 1980, LosAngeles 1984 e Seoul 1988 saranno anch’esse caratterizzate dallapolitica e dai boicottaggi. Spiccheranno però alcuni tra i più grandiatleti della storia italiana: Sara Simeoni, Pietro Mennea, MaurizioDamilano, e Patrizio Oliva, rispettivamente vincenti nelle disciplinedel salto in alto, dei 200 metri, dei 20 Km marcia e della boxe aMosca; i fratelli Abbagnale e Vincenzo “Pollicino” Maenza, cam-pioni olimpici di canottaggio e di lotta a Los Angeles e a Seoul. Pertornare a parlare di sport bisognerà aspettare Barcellona 1992,un’edizione avvincente come mai era avvenuto in passato. Per ilPaese iberico è il primo grande avvenimento sportivo dopo la finedel franchismo e il ritorno alla democrazia. Ma sono molti altri imotivi d’interesse che ruotano intorno a questo spettacolo. La nota

più lieta è il Sudafrica, dove finalmente è caduta la vergogna del-l’apartheid. Il Paese di Mandela è così riammesso al CIO e partecipaai Giochi. Anche l’Europa è stata scossa da numerosi eventi: la ca-duta del comunismo con la disgregazione dell’Urss, la riunificazionedella Germania dopo il crollo del Muro di Berlino, le guerre in Ju-goslavia. Inoltre il CIO indice la Tregua Olimpica, l’appello all’in-terruzione di ogni ostilità bellica per il periodo dei Giochi, cheviene qui rilanciata per la prima volta. Sembra quindi che lo spiritosportivo delle Olimpiadi sia stato ripristinato, ma nei Giochi diAtlanta 1996, mentre migliaia di persone si divertono affollandol’immenso Centenary Olympic Park, al suono scatenato di un com-plesso rock, esplode una bomba dalla potenza devastante. Sulsuolo rimangono uccise due persone e ferite più o meno gravementeoltre cento e di lì a poco con il procedere della perquisizione ver-ranno rinvenuti altri tre ordigni pronti a esplodere. Viene arrestato ilpresunto colpevole, i Giochi possono finalmente continuare. L’Italiapartecipa con 347 atleti (105 donne), incassando una dietro l’altrale prime meritate e previste medaglie. Come dimenticare l’oro aglianelli di Yuri Chechi ottenuto con la forza di un gigante e la graziadi un angelo, oppure la splendida affermazione di Paola Pezzo conla mountain bike? I ventisettesimi Giochi Olimpici di Sydney 2000sono poi stati definiti da molti esperti i migliori di sempre. Alcunenuove stelle sono sorte (come dimenticare Domenico Fioravanti?),altre si sono confermate, altre purtroppo hanno conosciuto l’oblio.Atene 2004 viene invece ricordata dagli italiani soprattutto comel’Olimpiade di Stefano Baldini, l’eroe di Maratona, che grazie allasua impresa ha regalato all’Italia emozioni irripetibili.E veniamo all’ultima manifestazione, quella di Pechino 2008,dove, oltre ai fatti drammatici quali la protesta tibetana e la guerratra Russia e Georgia, rimarranno impressi nella memoria di tuttitre atleti simbolo che lasceranno la loro impronta sui Giochi olim-pici: Usain Bolt, Michael Phelps, Yelena Isinbaeva. Bolt è diventatol’unico uomo a battere nella stessa Olimpiade i record di 100,200 metri e staffetta 4x100, Phelps è stato il nuotatore capace conotto ori conquistati di frantumare il mito di Mark Spitz che duravada Monaco ‘72, battendo il relativo record mondiale in tutte leotto specialità; e la Isinbaeva ha stabilito il record del mondo nelsalto con l’asta, 5,05 metri al terzo tentativo. Donne al potere perl’Italia con Valentina Vezzali e Alessandra Sensini, le ragazze vin-centi dello sport italiano: fioretto e windsurf accomunati nel segnodi campionesse che non la smettono di stupire. n

Giulia Quintavalle

Carlo Molfetta

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Pochi mesi fa, una delle primedecisioni intraprese dal neo-go-verno Monti fu quella di nonconcedere il proprio appoggio

alla candidatura di Roma per le Olimpiadidel 2020. Una decisione dibattuta, sof-ferta, anche criticata. Ma il discorso èsemplice: c’è crisi, e le Olimpiadi non cele possiamo permettere. Quest’estate, percontro, molte migliaia di persone an-dranno a Londra per assistere ai Giochi2012. Dunque noi no, ma Londra sì? E’davvero questa la situazione?Lasciamo spazio alle cifre. Cinque annifa, il governo di Sua Maestà britannicafissò il contributo pubblico per Londra2012 in 9,3 miliardi di sterline. Una cifragià di per sé ragguardevole, ma il problemaè che secondo alcune indiscrezioni trape-late sulla stampa, il costo si è quantomenoraddoppiato (“E io pago!” diceva Totò inuna famosa battuta).Secondo la “gola profonda” olimpionica,gli inglesi prevedono di spendere 1,1 mi-liardi di sterline per rafforzare le misureantiterrorismo, con altri 4,4 miliardi asse-gnati ai servizi di sicurezza e intelligence.I poliziotti in servizio durante i Giochi sa-ranno 12.000, mentre il conto per l’am-modernamento dei trasporti londinesi èpari a 6,5 miliardi di sterline. Di seguitovengono gli impianti. Insomma, ridendo escherzando, il contribuente inglese po-trebbe dover mettere mano al portafoglioper una cifra di circa 24 miliardi.Per inciso, va detto che i Giochi sarannogestiti da un’azienda privata, il LondonOrganising Committee grazie alla venditadi biglietti, agli sponsor e la vendita digadget. Il loro budget è pari a 2,1 miliardidi sterline.Prontamente arriva la risposta dell’entepubblico responsabile, il ministero dellaCultura, della Comunicazione e delloSport. Le spese in eccesso, dicono, comei trasporti e la sicurezza, sarebbero staticomunque spesi per Londra, Olimpiadio non Olimpiadi. “Londra 2012 rappre-senta un investimento nel sistema-Paese,da cui già si vedono le positive ricaduteeconomiche”, fa sapere il ministero in uncomunicato.Ricadute positive? Il ministro per la Cultura,Jeremy Hunt, insiste: «Vi sono due modidi porsi di fronte alle Olimpiadi. Si puòdire che in questi tempi di austerità è ne-

La Londra del 1948 è una città gri-gia, piena di sussiego per il suopassato grandioso, che vive unpresente ancora malconcio per

le ferite della guerra e reso incerto dalla po-litica coloniale (tra poco dovrà abbandonarel’impero delle Indie). La società affluente èdi là da venire, così pure la musica pop, iBeatles e i Rolling Stones, i sex symbol, ladroga e l’alienazione, le ragazze organiz-zano le festicciole in casa, come prima dellaguerra, ed è di moda la samba. I ragazzi almassimo frequentano i pub dove si puòchiacchierare per tutta la sera e bere una

birra per tre scellini e sei pence, oppure, ma bisogna assolutamente appartenere a uncerto giro, si va al “The Four Hundred”, il night più “in” di Londra frequentato persinodalla principessa Elisabetta che non è ancora regina. Le Olimpiadi rappresentano unprimo colpo di piccone che intacca i bastioni del tempio.Tutta quella gioventù che arriva da ogni parte del mondo ne scombussola la privacy e l’or-todossia. E’ in questo clima reso euforico dalle Olimpiadi che si incontrano Rosita Jelmini eOttavio Missoni. Lui ha ventisette anni, dieci più di lei, è un bel ragazzo alto e biondo, natoa Ragusa – oggi Dubrovnik – in Dalmazia da un padre capitano di lungo corso e da unamadre contessa. Non è mai stato in buoni rapporti con gli studi, è invece considerato unenfant prodige nello sport, a soli sedici anni, nel ’36, ha battuto a Milano il grande Robinson,nel ’38 è diventato campione italiano, a Vienna nei giochi studenteschi ha conquistato iltitolo di campione assoluto nei 400 ostacoli. Poi è venuta la guerra, che per lui ha volutodire il richiamo, la battaglia di El Alamein, e quattro anni di prigionia in Egitto dove si è eser-citato a correre da un filo spinato all’altro sotto gli occhi ammirati degli ufficiali inglesi.La guerra finisce, Missoni è libero, ma in Jugoslavia è al potere Tito, cosa che induce lafamiglia Missoni ad abbandonare la Dalmazia per Trieste dove una madre e una zia mettonoin piedi una piccola produzione di tute da ginnastica adottate come divisa dalla squadraitaliana delle Olimpiadi londinesi. Quanto a Ottavio farà il pendolare fra Trieste e Milanodove la società atletica Pro Patria gli ha offerto di correre per i suoi colori, portandolo di lì apoco a Londra. Lei, Rosita, ha alle spalle una famiglia con una fabbrica di maglieria a Go-lasecca, nel gallaratese, e a Londra c’è giunta per migliorare il suo inglese. Confessa: «Iopresi una gran cotta per Ottavio a Londra, ma era un amore a senso unico, perché, da partesua, niente, ero una ragazzina troppo giovane per lui, al massimo tra un impegno agonisticoe l’altro facevamo due passi in centro». Missoni a Londra si comporta onorevolmente.Tanto da arrivare in finale nella sua specialità. E’ probabile che senza la parentesi dellaguerra gli sarebbe stato possibile conquistare qualcosa di più. Del resto è inutile chiudersinel rimpianto. Le Olimpiadi finiscono, ed entrambi, Rosita e Ottavio rientrano in patria, leiche inizia a lavorare in fabbrica con i genitori, e lui che di nuovo si divide fra Trieste e Gal-larate, che ha una squadra atletica di prim’ordine, e inconsapevolmente si avvicina a Gola-secca e a quella ragazzina che è dai tempi di Londra che lo aspetta. Insomma si rivedono,si fidanzano, e nel ’53 si sposano. Finendo un giorno per diventare con le loro maglie e gliabiti, pieni di fantasia, di colori, di allegria, due stelle del Made in Italy. Per una vicenda chedura a tutt’oggi con straordinari risultati. Ottavio Missoni è capace di battute fulminanti,come dice una di queste: “Per vestirsi male non serve seguire la moda. Ma aiuta”. n(Dal volume: “Le regine della moda”, di Nora Villa, edit. Rizzoli, Milano)

QUANDO CORREVA ANCHEOTTAVIO MISSONI

di Nora Villa

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cessario ridurre la spesa il più possibile.Oppure, si può dire che proprio perché citroviamo in crisi è giunto il momento di in-vestire e cogliere l’opportunità».Non c’è dubbio che ospitare i Giochi olim-pici conferisca grande prestigio e visibilitàal Paese, o meglio ancora, alla città in que-stione. Ma questi benefici sono difficili damisurare in termini monetari, mentre il costodell’organizzazione ha cifre ben precise.Nel 1992, i Giochi di Barcellona si chiuserocon un passivo di quasi 5 miliardi di euro.Ad Atene fecero una stima di spesa pari a1,2 miliardi di euro. Finirono per dovernespendere oltre 12, e sfidiamo chiunque adire che, oggi come oggi, la Grecia gode di“ricadute positive”. Un’ultima cifra, tantoper gradire: i Giochi del 1976 si svolsero aMontreal, e la città finì di pagare un debitodi 2 miliardi di euro solo trent’anni dopo.Ma torniamo a Londra. Il mantra del go-verno britannico è che la maestosità del-l’evento servirà anche a dare fiducia ai con-sumatori, ad aiutare la ripresa del-l’economia. D’accordo. Secondo le autoritàdel Sud Africa, i Campionati mondiali dicalcio portarono mezzo milione di turistinel Paese, con la creazione di 130.000 postidi lavoro. La vendita di automobili salì del21 per cento anno su anno e la vendita dibibite analcoliche del 24 per cento. Peròva detto che i Campionati del mondo sisvolgevano in ben nove città, mentre, conqualche rara eccezione, i Giochi olimpicisi svolgono solo a Londra.Dunque, parlare di effetto-volano non è deltutto sbagliato, ma bisogna fare una distin-zione anche di natura geografica. In fin deiconti, se Roma avesse ospitato le Olimpiadi,che beneficio ne avrebbe tratto Napoli? Lametà delle aziende britanniche, secondoun sondaggio pubblicato dall’autorevole

Daily Telegraph, ritiene che le Olimpiadiaiuteranno a far lievitare il loro volume d’af-fari. Il 50 per cento non è poi tanto, maquesta percentuale scende al 22 per centose ad essere interpellate sono aziende scoz-zesi, contro il 53 per cento delle societànel sud dell’Inghilterra, e il 36 per centodelle aziende con sede nelle Midlands, ov-vero al centro del Regno Unito. E ancora,un 72 per cento degli imprenditori scozzesiritiene che il budget (quello ufficiale, di 9,3miliardi di sterline) è troppo elevato per unperiodo di “austerity”, e della stessa opi-nione sono il 48 per cento degli imprendi-tori nel sud.Insomma, le dichiarazioni del governo chele Olimpiadi serviranno a far rinascere ilPaese intero non trovano riscontro nelmondo dell’economia reale. E’ pur veroche tante aziende hanno beneficiato dicommesse governative nell’ordine di 6 mi-liardi di sterline per costruire gli impiantisportivi, e non vi è dubbio che le strutturealberghiere, come i ristoranti, beneficerannodi un afflusso maggiore grazie ai Giochi.Ma ci permettiamo di citare Hannah Hol-droyd, dirigente della Federazione dellepiccole e medie imprese (Federation ofSmall Businesses), secondo la quale non siriscontra una strategia per promuovere ilturismo a livello nazionale. «Il Sud-Est sisente più ottimista», dice la Holdroyd, «per-ché gli effetti sono tangibili. Si può andarenella zona di Stratford a vedere gli impianti.Ma cosa c’è da vedere a Manchester?».

Il governo, sentendosi colto in fallo, ha an-nunciato un nuovo fondo di investimentoche dovrebbe, a detta delle autorità, generareun volume di affari pari a 1 miliardo di ster-line negli anni a ridosso del 2012. L’obiettivoe di incrementare il turismo con un milionedi presenze in più all’anno – turisti che, cer-tamente, saranno debitamente impressionatidall’arte, dall’architettura, dalla capacità in-glese di gestire la logistica di un evento estre-mamente complesso come i Giochi olimpicie Paraolimpici. Ma questo vuol dire che,una volta tornati a casa, si metteranno adacquistare il Made in England? Il legame,scusate, è un po’ tenue.Tiriamo dunque le somme. Le Olimpiadisono una spesa faraonica, anche se vienecoinvolto il settore privato oltre a quellodel pubblico. Il livello di questa spesa è fa-cilmente quantificabile, come è anchecerto, se guardiamo un po’ indietro nellastoria, che nella preparazione i costi nonscendono mai, anzi…Gli inglesi, pardon, i londinesi, potrannogodere di strutture sportive di prim’ordineper generazioni a venire, e Londra conti-nuerà ad essere gettonata come meta turi-stica. Ma non lo è forse già? Chi si è dovutofar strada nella calca dell’aeroporto di Stan-stead questo lo sa fin troppo bene. E senegli anni a venire gli inglesi tutti dovrannosopportare tagli nella sanità, nell’istruzione,nelle infrastrutture come ferrovie e rete stra-dale, avranno di sicuro un momento storicoa cui fare riferimento. n

COSTI E RICAVI IN GRAN BRETAGNANon è sicuro che tutti ne godranno

di Igor Uboldi

Rossano Galtarossa, Simone Venier, Luca Agamennoni

VanessaFerrari

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E’vero, l’Inghilterra è in reces-sione al punto che per festeg-giare i sessant’anni di regno diElisabetta II il governo le ha

offerto una parata navale sul Tamigi anziché,come si era ventilato, un nuovo yacht al po-sto del Britannia vecchio e malandato – cosain sintonia col carattere di Sua Maestà chepur essendo la donna più ricca del mondo èun oculato gestore (qualcuno parla di avari-zia) del suo patrimonio. Non pensate tuttavia

con la recessione di incontrare per stradafacce chiuse, sguardi tetri e bui, perché alcontrario quando si deve stringere la cinghiagli inglesi sono allenati a farlo con un pizzicodi ironia. Londra rimane una città allegra,divertente, giovane, così la troverà chi ci ar-riva per le Olimpiadi, una delle più affasci-nanti capitali europee, dove il suo emblemaè il sorriso del principe William e di sua mo-glie, la bella Kate Middleton, e per dirla conil poeta Samuel Johnson:“Chi è stanco di Londra è stanco della vita”.La città delle cabine telefoniche rosse, degliautobus doppi, dei taxi neri, della rete me-tropolitana più estesa del mondo (i trasportisono cari anche perché non si paga a viaggio,ma secondo la durata del percorso, esistonotuttavia tariffe speciali per famiglie e per tu-risti). Ma da dove cominciare una visita diLondra? Viene spontaneo di rispondere dalquartiere di Notting Hill – qui è stato giratoil film “Notting Hill” con Julia Roberts e HughGrant – col suo mitico Portobello Road, ilmercato dell’usato di ogni genere e tempo.Dopodiché spostiamoci verso l’immensoHyde Park dove gli scoiattoli vi corrono frale gambe, e da qui raggiungeremo Buckin-gham Palace, la dimora dei reali britannici,per non perdere lo spettacolare cambio dellaguardia. A due passi il London Eye, la gigan-tesca ruota panoramica con vista mozzafiatosulla città.Quindi la Camera dei Comuni con la torredel Big Ben, il celebre orologio che per suo-nare ha bisogno di un martello da 200 chili,l’Abbazia di Westminster, dove hanno luogole incoronazioni dei sovrani inglesi, Trafalgar

Square, con la statua dell’ammiraglio Nelsona ricordo della vittoria su Napoleone, la cat-tedrale di St. Paul, con la sua immensa cu-pola, l’intrico di strade della City, uno deimaggiori mercati finanziari al mondo, infineil Tower Bridge, il ponte che si apre per con-sentire il passaggio delle grandi navi, sotto ilquale scorre maestoso il Tamigi, e a conclu-sione la Torre di Londra che a suo tempo èstata prigione – l’ultimo detenuto fu RudolfHess, il delfino di Hitler, che volò in GranBretagna non si è capito perché pazzo oquale messaggero di pace – luogo di esecu-zione dei nemici dei regnanti inglesi, mentreoggi ospita i gioielli della Corona sorvegliatidai famosi Beefeaters.Una giornata intera – e può non bastare - vadedicata ai musei, tra i più famosi del mondo,quali il British Museum, la National Gallery,il Victoria and Albert Museum, il Natural Hi-story Museum, quello delle Scienze, e la TateModern, citeremo soltanto fra i gioielli cheracchiudono la Stele di Rosetta, che consentìdi interpretare i geroglifici egiziani, i fregi delPartenone, e per l’arte moderna la straordi-naria collezione delle opere di Turner, ilsommo paesaggista inglese. Immancabile ungiro ai Magazzini Harrods, dove si trova ve-ramente di tutto, dallo spillo all’elefante, lodice uno slogan pubblicitario, come neglialtri negozi delle maggiori vie dello shop-

ping, quali Oxford Circus, Regent Street, ePiccadilly Circus, quest’ultima porta d’in-gresso all’animatissimo quartiere di Soho.D’obbligo una tappa in uno dei tanti e ca-ratteristici pub, per berci una birra o un wisky,e gustarvi un piatto caldo.Per strada acquisterete per ristorarvi – puònon piacervi, ma fa parte integrante dellatradizione culinaria britannica - un cartocciodi fish and chips, merluzzo fritto e patatine,senza dimenticare il brunch mattinale, una

via di mezzo fra la prima colazione e ilpranzo di mezzogiorno, a base di uova conpancetta e una scodella di porridge (zuppad’avena), o il tradizionale afternoon tea, lapausa per il tè alle cinque del pomeriggio,servito con crema e marmellata, biscottiniscozzesi o pasticcini assortiti. La cucina in-glese non è molto elaborata, ciò detto Londraè una città multietnica, si trovano facilmenteristoranti indiani, cinesi, africani, spagnoli,francesi e italiani. Né si possono dimenticarei grandi ristoranti – citiamo fra tutti Simpons’ssullo Strand – per le carni, dal roasted beefalla cacciagione, o quelli di pesce, con legigantesche sogliole di Dover, o i crostaceiimportati freschi dai Caraibi.La sera al Covent Garden, tempio del ballettoe dell’opera, in uno dei tanti teatri che co-stellano Londra, in un club privato (se aveteun amico che vi presenta), in una sala dagioco, un’altra delle grandi passioni degli in-glesi, quale che sia il loro livello sociale, o indiscoteca a ballare, magari sull’onda dellamusica dei Duran Duran, il complesso sceltoufficialmente per rappresentare “il talentomusicale” dell’Inghilterra all’inizio delleOlimpiadi. Insomma tutto per non annoiarvi,in una Londra, come anche si dice, che “nondorme mai”. E allora se non è una stagionedi pioggia, rientrando all’alba nel vostro al-bergo dopo una qualsiasi notte brava, levategli occhi ad ammirare il cielo che in estate èdi un azzurro leggero, appena venato di rosa,scompigliato da un timido vento. Un cieloche pare danzare nell’aria, uno spettacoloche solo quest’isola ancorata di fronte al-l’Atlantico è capace di offrire. n

di Martine O. Belhadi

LA LONDRA CHE VI ASPETTAAllegra, divertente, giovane. Una delle più straordinarie capitali d’Europa

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▲INA Assitalia festeggia cent’anni diattività, un bel traguardo. Come ve lisentite?Da giovani, con una Compagnia chenei suoi cent’anni di vita ha attraversatoun po’ tutta la storia d’Italia e cheguarda al futuro in condizioni nuovecon strumenti nuovi.Come li festeggerete?Con iniziative diverse: fra l’altro pub-blicando un libro che riunisce in piùparti quello che siamo. Una parte sto-rica, che ricorda come è nata l’INA equal è stato il suo percorso nel mercatoassicurativo italiano. La seconda parteriguarda l’evoluzione di prodotto, dellestrategie di marketing ed operative chela nostra Compagnia ha vissuto neglianni. Segue la parte artistica che de-scrive il palazzo di Via Bissolati, doveci troviamo, e la collezione d’arte: leivede qui un Fattori, un Carrà e un DePisis. E infine una parte che riguarda ilpatrimonio bibliografico e documen-tale, rappresentato dalla Biblioteca edall’Archivio Storico, e le correlate at-tività di salvaguardia e di conserva-zione. L’Archivio Storico, in particolare,comprende anche materiale riferitoall’attività immobiliare svolta dall’INA

(frequentemente consultato anche dastudiosi stranieri), oltre a quello relativoalla parte progettuale ed esecutivadell’INA-Casa: parlo ovviamente delfamoso progetto Fanfani, per la cui ese-cuzione vennero chiamati i più famosiarchitetti dell’epoca, che disegnaronoex novo interi quartieri.L’INA come nasce?Con tutta una sua storia che parte dal1912 ed ebbe i suoi motivi ispiratorinell’interesse pubblico alla diffusionedella previdenza volontaria in strettaconnessione con le esigenze di politicaeconomica.

L’Italia viveva un periodo difficile mal-grado gli sforzi di Giovanni Giolitti.Favorire la possibilità per lo Stato diutilizzare le risorse finanziarie accu-mulate attraverso la raccolta del rispar-mio, fu un progetto ambizioso dovutoalla lungimiranza di Francesco SaverioNitti, ministro dell’Agricoltura e del-l’Industria con Giolitti, che ne affidòla realizzazione ad un economista dellivello di Alberto Beneduce. Era l’epocain cui la raccolta del risparmio assicu-rativo era soprattutto appannaggiodelle cosiddette “Compagnie stra-

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L’ITALIA CHE LAVORA

UOMINI E AZIENDE

segue a pag. 40

• Oggi al traguardo dei centoanni di esistenza

• Partner indispensabile della storia del Paese

• Ne parla il presidente,Franco Procaccini

di Raffaello Uboldi

INAASSITALIA

Adolfo Busi “Ilseminatore” (1935)

Uomini e aziende 39-43:Layout 1 15/06/12 14:22 Pagina 39

niere”, come Generali e RAS. Da quila nascita di una Compagnia assicura-tiva pubblica, tutta italiana, in gradodi partecipare in modo determinantealla raccolta di questo tipo di rispar-mio, creando nel contempo le pre-messe indispensabili per l’ulteriore cre-scita del Paese. L’INA, già operativacon il primo conflitto mondiale alleporte, si sviluppò, soprattutto nel corsodegli anni Venti allargando il propriocampo di azione anche al ramo danniattraverso la costituzione, nel 1923,della società controllata “Le Assicura-zioni d’Italia – Assitalia”.Insomma l’INA come parte attiva dellosviluppo del Paese…Su molti versanti, e citerei l’aspetto so-cio-culturale. Molti degli italiani del-l’epoca non sapevano neppure il si-

Il presidente Franco Procaccini. In basso, il manifesto di Leopoldo Metlicovitz “La famiglia” del 1914, e la sede della direzionegenerale. A des., la medaglia disegnata da LauraCretara e la card del centenario

Nel 1912 l’Italia ha 35 milioni di abitanti con un reddito pro capite di 553lire. Vive la cosiddetta “età giolittiana”, un periodo di sviluppo e di purrelativa pace sociale; è stato introdotto il suffragio universale (quantomeno

maschile) e il governo – dopo le tragiche repressioni del secolo precedente –non interviene più direttamente nelle controversie di lavoro. Molte delle Com-pagnie assicurative che operano sul nostro territorio sono “straniere”, comequelle che sebbene nate in territori etnicamente italiani – ad esempio, la città diTrieste – ancora non fanno parte dello Stato italiano. Francesco Saverio Nitti èun politico di consolidata conoscenza ed esperienza, maturata anche all’estero.Nel 1911 entra a far parte del governo Giolitti come ministro dell’Agricoltura,Industria e Commercio e nell’intento di accentrare nelle mani dello Stato i co-spicui capitali derivanti dal risparmio assicurativo presenta un disegno di leggeper la creazione di un ente per l’esercizio dell’assicurazione sulla vita in regimedi monopolio. Dopo alterne vicende, il progetto diventa legge: il 4 aprile 1912nasce l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), che rappresenterà per centoanni a venire un importante “compagno di viaggio” nella storia del Paese.Il suo simbolo grafico classico – ideato da Petroni e rivisitato dai maggiori cartel-lonisti italiani (Codognato, Corbella, Busi) – è il “seminatore”, figura emblematicache, appunto, semina per raccogliere, ripresa e modernizzata in occasione delcentenario in una splendida medaglia in bronzo disegnata da Laura Cretara. Esempre in occasione del centenario, tra le varie iniziative: l’uscita del volume di

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gnificato della parola “assicurazione”se non ci fosse stata l’INA a compiereuna grossa opera di diffusione, dellacultura del risparmio e dell’assicura-zione. Un ruolo straordinario, visto inun momento in cui la società italianaera ancora fondamentalmente agricola,con una scarsa propensione al rispar-mio, e in questo contesto l’INA ebbe ilcoraggio di seminare per raccoglierepoi i risultati. E’ una caratteristicaunica, nella storia delle Compagnie as-sicurative, quella di aver divulgato findalle origini l’importanza dell’assicu-razione nella vita di ciascuno. A rap-presentare efficacemente tale ruolovalga la figura del “Seminatore” primoemblema dell’INA destinato a rimanerenegli anni immagine di riferimentonelle polizze sui manifesti e negli opu-scoli di propaganda.Fu una rivoluzione!Certamente. E vorrei aggiungere chel’INA diede al fenomeno un’improntaspecificamente popolare, entrando nel-l’esistenza quotidiana delle famiglie.Una vocazione “popolare” che vennetrasfusa nei prodotti. Voglio dire che ilmerito dell’INA – grazie certamente adun efficace sostegno tecnico, anche alivello di risorse interne – fu di studiaredei prodotti semplici, segnatamentepopolari, con premi di modesta entità.Così promuovendo un’offerta di massanel campo assicurativo e garantendosiun ruolo di innovatore per linea di pro-dotti: i primi strumenti di previdenzasociale nascono con l’INA.

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cui parla nell’intervista che correda il nostro servizio il presidente, Franco Pro-caccini, un nuovo spot pubblicitario affidato alla voce e al volto di un giovane,il concerto diretto da Ennio Morricone all’Auditorium Parco della Musica diRoma.Di grande rilievo lo sviluppo dell’INA fin dalle origini. Gli anni Venti, i cosiddetti“anni ruggenti”, vedono, tra l’altro, la nascita di “Le Assicurazioni d’Italia - Assi-talia”, la Compagnia creata dall’INA nell’intento di estendere l’impegno assicu-rativo dal ramo vita ai rami danni (incendi, disgrazie accidentali, responsabilitàcivile, trasporti, grandine, ecc.).Dopo il secondo conflitto mondiale l’esperienza dell’INA torna particolarmenteutile al Paese attraverso il Piano INA-Casa, voluto da Amintore Fanfani per rico-struire il patrimonio immobiliare distrutto durante la guerra. Durante i 14 anni digestione vengono aperti 20 mila cantieri, coinvolti 40 mila operai l’anno per untotale di 102 milioni di giornate lavorative, gli alloggi realizzati raggiungono le350 mila unità. E i Comuni italiani interessati sono 5.036 su un totale di 7.995.Vi collaborano più di cinquemila architetti, nel Comitato Tecnico consultivo en-trano fra gli altri Adalberto Libera, Pierluigi Nervi, e Adriano Olivetti, artisti qualiBurri, Cascella, Dorazio, Cambellotti disegnano le piastrelle che decorano lefacciate degli edifici.Importante l’attività dell’INA nell’innovazione del mercato assicurativo vita, chesi caratterizza, in particolare, con il lancio alla fine degli anni Sessanta delle po-lizze adeguabili al costo della vita e con la creazione, nei due decenni successivi,di prodotti, indicizzati, come “Moneta Forte” e “Fondo INA Valore Attivo”.Ma il cambiamento epocale nella storia dell’INA edelle sue Società controllate avviene negli anniNovanta, allorché dopo la trasformazionein Società per azioni e il collocamento inBorsa, entra a far parte del Gruppo Ge-nerali.In questo 2012 la Compagnia – chedal 2007 ha assunto la denomina-zione INA Assitalia – festeggia i suoiprimi cento anni di vita. Con non po-chi successi alle spalle, e molti altriche certamente non mancheranno inavvenire.

R.U.

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Altro ancora?Il servizio ai clienti rivolto a qualcosadi diverso nel campo delle polizze as-sicurative che come noto sono facil-mente replicabili. Da ciò la valorizza-zione di una presenza capillare sulterritorio attraverso una rete di AgenzieGenerali vicine alle singole realtà so-ciali ed economiche. Un tratto distin-tivo di servizio nei confronti di un tar-get di clientela costituito da famiglie eda giovani e da fasce di reddito me-dio/basso, ma non solo, con una forteimpronta di supporto sociale. Valga ariguardo il richiamo al piano INA-Casa,il quale, oltre a rappresentare il più im-portante evento ricostruttivo della no-stra storia, ha favorito la sensibilizza-zione di coperture assicurative per lasalvaguardia del “bene-casa”.Veniamo agli anni recenti. Qual è statoil momento migliore vissuto da INAAssitalia?

Quando l’Ente di Stato è diventato unagente di mercato, senza avere piùcondizionamento dal settore pubblico.Anche in questo caso si è trattato diun cambiamento epocale per compe-tere validamente in un’economia dimercato altamente concorrenziale.E’ stata una svolta facile o difficile?Certamente non facile, tenendo peròconto che INA Assitalia possedeva areedi eccellenza e precise caratteristichedi potenzialità: un portafoglio costituitosoprattutto da clientela “persone e fa-miglie” e da una rete distributiva ca-pillare ed efficace da cui ripartire. Ri-partenza favorita e supportataall’interno di un grande Gruppo inter-nazionale quale Generali.Il vostro momento più difficile?L’assimilazione di una cultura di mer-cato: voglio aggiungere che sarebbestato un passaggio estremamente com-plesso per tutti, e credo che l’INA l’ab-bia compiuto con successo e un rico-

noscimento va reso a tutte le personeche fanno parte della nostra organiz-zazione.Quanti dipendenti avete?L’organico di INA Assitalia è compostoda 1.260 dipendenti. Relativamentealla rete di distribuzione sono operanti292 Agenzie Generali. Considerandoanche i subagenti e i collaboratori in-quadrati da quest’ultimo il numero de-gli addetti alla produzione attivi sul-l’intero territorio nazionale è di oltre10.000 e sono dislocati su oltre 1.700punti vendita comprese le Agenzie Ge-nerali.Lei se non sbaglio viene dalle Generali.Come si è sentito venendo qui?Sono approdato qui venendo da unalunga esperienza Generali maturata insettori operativi diversi. Mi sono trovatoad affrontare un ambiente ed un con-testo operativo di cui avevo una cono-scenza di massima. Ebbene, se possoattribuirmi un merito, è quello di es-sermi impegnato a capire la storia el’identità INA Assitalia prima di espri-mere una qualsiasi valutazione suipunti di forza e di debolezza e sullestrategie su cui fare leva in una visionedi medio-lungo periodo.Il vostro bilancio ha risentito anch’essodella crisi dell’economia?La difficile congiuntura economica efinanziaria ha pesato non poco sugliandamenti del mercato assicurativo,influenzando negativamente in parti-colare la raccolta premi del settore Vitaa causa dell’indebolimento della ca-pacità di risparmio delle famiglie. An-che i nostri risultati ne hanno risentito:ma nella produzione Vita abbiamo re-gistrato una sostanziale tenuta con untrend positivo nei prodotti a prevalentecomponente previdenziale.Complessivamente, quanti premi rac-cogliete nel mercato assicurativo?La raccolta premi del lavoro direttodella Compagnia nel 2011 è stata di4.663 milioni di euro di cui il 63 percento è riferito al ramo Vita e il 37 percento al ramo Danni.E su una scala di valore fra le Compa-gnie assicurative italiane?

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UN PREMIO PRESTIGIOSO PER LE SCIENZE ASSICURATIVE

Nel 1962 l’INA, in occasione del cinquantenario della propria fondazione, haistituito un Premio destinato alle Scienze assicurative, demandandone il

conferimento all’Accademia Nazionale dei Lincei. Tale Premio, finalizzato a ri-chiamare l’attenzione sull’importanza delle dottrine attinenti alle assicurazioni,in considerazione del grande sviluppo che l’attività assicurativa ha assunto intutti i Paesi, viene attribuito ad uno studioso italiano o straniero distintosi nellediscipline riguardanti le assicurazioni private: Diritto, Economia e finanza, Sta-tistica, Matematica e tecnica.Nel periodo 1962-2009 il Premio è stato assegnato a 50 studiosi (30 italiani e 20stranieri), con una distribuzione fra le varie discipline che ha visto la Matematicaal primo posto con 20 conferimenti a 22 studiosi, seguita dal Diritto con 14 con-ferimenti a 16 studiosi e dall’Economia con 11 conferimenti a 12 studiosi. A duedei premiati, gli statunitensi Robert Merton e Joseph E. Stiglitz, è stato attribuito,rispettivamente nel 1997 e nel 2001, il Premio Nobel per l’Economia.

L’ITALIA CHE LAVORAUOMINI E AZIENDE

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Nel mercato assicurativo la classificadi raccolta premi viene fatta per Gruppie per singola Compagnia. Il GruppoGenerali tiene saldamente il primo po-sto. Come INA Assitalia manteniamola nostra tradizionale posizione tra leprime dieci Compagnie.Circa l’espressione “scala di valore”,credo che le priorità debbano essere,ancor più oggi, focalizzate su più effi-cienza e sul miglioramento dei risultatioperativi.Progetti di sviluppo a venire?Sono rivolti anzitutto a mantenere e aconsolidare la nostra leadership nellaprotezione e nella sicurezza delle fa-miglie che, oggi come non mai, de-vono mettere al sicuro i propri redditidi fronte alla scarsità delle risorse pub-bliche. Valgano a riguardo i temi legatialla previdenza, alla sanità ed all’assi-stenza anche in funzione dei cambia-menti demografici: temi nei quali,come succede nei Paesi più avanzati,l’assicurazione è chiamata a svolgereun ruolo non di sostituzione ma di in-tegrazione allo stato sociale.Ciò significa una forte innovazione di

prodotti e di servizi ma anche effi-cienza dei presidi territoriali e soprat-tutto crescita professionale di coloroche sono vicini al cliente al fine di as-sisterlo e di consigliarlo nelle scelteche dovrà fare. Prodotti innovativi, ca-pillarità di presenza sul territorio e qua-lità delle persone sono per noi gli ele-menti vincenti da 100 anni e su di essiintendiamo ancora più puntare per ilfuturo.Sul fronte della cultura?L’INA Assitalia vanta una lunga tradi-zione nel campo della cultura. Oltre

alla già ricordata diffusione attraversole scuole della cultura del risparmio,ricordo la tradizionale promozione dianalisi attuariale e di raccolta di stati-stiche ed il Premio Internazionale INAAssitalia/Accademia dei Lincei che hapremiato dal 1962 studiosi italiani estranieri per le ricerche nelle diversediscipline riguardanti le assicurazioniprivate.Cultura è anche l’attività di salvaguar-dia e di conservazione del patrimoniobibliografico e documentale come ri-chiamato in precedenza. Molte inizia-tive culturali si inseriscono anche incombinazione con attività promozio-nali sia a livello nazionale che locale.Il rapporto con gli anziani, ancora inservizio da voi o che già abbiano rag-giunto il traguardo della pensione?Il patrimonio degli anziani di aziendacostituisce da sempre un punto di rife-rimento della vita della Compagnia. Unriferimento culturale che esprime l’im-portanza della trasmissione di espe-rienze e di competenze da una genera-zione all’altra. Un riferimento umano eprofessionale che esprime la continuitàdella nostra storia attraverso le personeche si rinnovano nei valori della Com-pagnia. E’ un rapporto la cui rappre-sentatività mi piace sempre sottolineareogni anno in occasione del riconosci-mento dei Giubilei di lavoro. n

Si ringrazia Carlo Risoluti, presidente del Gruppo Anziani INA Assitalia, per aver favorito i contatti con la presidenza dell’Istituto

Dalla collezione INA Assitalia “Tori in tombolo” di Giovanni Fattori(1904)

UNA GRANDE COLLEZIONE

Nella nuova sede INA Assitalia di Via Bissolati a Roma è conservata una raccoltadi dipinti dedicata ai maggiori artisti italiani del primo Novecento. Formatasi

negli anni Ottanta, per iniziativa dell’allora presidente Assitalia Giovanni Pieraccini,la collezione vanta opere di grande qualità e valore, a partire dalle prime due acquisi-zioni: un De Chirico e un Boccioni che ben figurerebbero in qualsiasi museo. Oggiconta decine di quadri, da un grande dipinto di Fattori, realizzato nel suo ultimoperiodo di attività, e via via, ricostruendo la vicenda pittorica italiana, dai maestri delprimo ‘900 (Boccioni, De Chirico, Severini) presenti con opere di speciale rilievo,mostra le esperienze degli anni Venti di scuola milanese (Sironi, Oppi, Carrà), toscana(Campigli, Savinio, De Pisis), fino alla nuova generazione di artisti romani degli anniTrenta (Mafai, Cavalli, Pirandello, Melli, Ziveri, Janni, Capogrossi), oltre a Viani,Chini, Carmi, Mattioli, Paladino, Velasco. In definitiva, un omaggio al miglior percorsoartistico del XX secolo. Una collezione di cui andare fieri.

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Renzo Frau nasce nel 1881 nelcagliaritano, in quell’isolache ha garantito ai Savoia lacorona di re di Sardegna. In

questi anni del primo Novecento il re-gno di Sardegna è oramai confinatonei testi di storia, i Savoia sono diven-tati sovrani d’Italia e la capitale del

loro regno da Torino è passata dap-prima a Firenze e poi a Roma. Torinocontinua comunque a dimostrare diquale nerbo sia fatta, vi è nata la Fiat(Fabbrica Italiana Automobili Torino)che diverrà un colosso della motoriz-zazione, e molto altro ancora. RenzoFrau giunge a Torino nella veste dicommesso viaggiatore, ha tuttavia nelsangue la voglia di fare, oltre al gustodelle cose belle. Fonda una piccolaimpresa artigianale, e si lancia nellafabbricazione di poltrone in cuoio. E’il 1912, cento anni da oggi. L’Italia ha

appena portato a termine l’anno avantil’impresa di Libia conquistando “unoscatolone di sabbia”.E’ così che gli avversari di quellaguerra contro l’impero ottomanochiamano la nuova colonia, dato chenon si conosce quale immensa riservadi petrolio contenga nelle sue viscere.La conquista della Libia galvanizzacomunque un Paese che in altre partidell’Africa, cioè in Etiopia, ha cono-sciuto non poche sconfitte. RenzoFrau a questa Italia in crescita offre –e ovviamente non è il solo – qualcosa

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IL PERSONAGGIOdi Martine O. Belhadi

STORIE

• Compie cent’anni uno dei marchi

più famosi nel mondo• Simbolo quanto altri mai

del buon gusto e della creatività italiane

RENZO FRAU E LE SUE POLTRONE

Vanity Fair Il divano Chester One

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di mai visto prima, una poltrona, ilmodello Chester, che suona come unesempio di successo nelle case del-l’alta borghesia, britannica nello stile,ma curata nei minimi particolari,tanto che per rifarla oggi occorronoalmeno cinquantacinque ore di la-voro e un’esperienza pluriennale. LaChester piace subito e a tal punto daindurre Renzo Frau a depositarepresso la Camera di Commercio diTorino il marchio Poltrona Frau. E’l’inizio di un lungo cammino.Un cammino che renderà questo mar-chio famoso nel mondo, un simboloquanto altri mai del Made in Italy, acomporre un trittico – citiamo da unarticolo recente del “New York HeraldTribune” – che comprende la PoltronaFrau, la Ferrari e la Vespa. Renzo Frau

muore nel 1926 a soli quarantacinqueanni, e saranno la moglie Savina Pisati,e più avanti Roberto Canziani, maritodella figlia secondogenita Ada Luisa aportare avanti l’impresa creando altrimodelli del sogno e del desiderio –citiamo fra tutti la Vanity Fair del 1930.Con gli anni la sede dell’impresa èpassata da Torino a Tolentino, nelleMarche, impiega ben 250 maestri tap-pezzieri impegnati a tradurre nel cuoioe nei legni pregiati i modelli immagi-nati dai maggiori architetti e designerdel mondo, citiamo in passato GioPonti, e nel presente l’americano FrankGehry, o il francese Jean-Marie Mas-saud. Oggigiorno un marchio che èparte integrante del fondo d’investi-menti Charme.Un polo del bello, comprendente oltre

a Poltrona Frau i marchi Cassina,Nemo e Cappellini, fondato daLuca di Montezemolo, DiegoDella Valle e Vittorio Merloni,e affidato a Matteo di Monte-zemolo (figlio di Luca). Unmarchio, la Poltrona Frau, cheda solo ha registrato nel 2011una cifra d’affari di 138 milionidi euro, con più di 60 puntivendita nel mondo, da New

York a Roma, da Parigi a Taipei, Lon-dra, Istanbul; e può vantarsi di averfornito poltrone all’emiciclo del Par-lamento Europeo di Strasburgo, alNuovo Piccolo Teatro di Milano, alGetty Center di Los Angeles, all’Audi-torium di Roma costruito da RenzoPiano. E con la divisione Interiors inMotion alle vetture di lusso – Lancia,Maserati, Ferrari, Rolls Royce – comealla Fiat 500, alle prime classi di Com-pagnie aree (l’Alitalia, Air France, Ja-pan Airlines fra queste), ai panfili deimiliardari. Ultime le collezioni di og-getti in Pelle Frau, un libro dal titoloaccattivante (“L’intelligenza dellemani”), più una poltrona del centena-rio – la Juliet - su disegno dell’ingleseBenjamin Hubert. E a settembre l’aper-tura di un Museo Poltrona Frau. n

Sotto, il manifesto del centenario dell’azienda,a fianco, una poltrona che verrà esposta

al museo. In apertura, Renzo Frau nel 1912 e accanto, un momento

della lavorazione della Chester

Poltrona JulietDezza, tessuto Gio Ponti

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VIAGGI

GIOIELLI D’ITALIA

di Elena Grazini

LA STORIA

Il nome Cantalice deriverebbe dalla fusione di due termini, unogreco e l’altro latino, “cata” e “ilex” cioè “presso il leccio”; si narrainfatti che un leccio sia nato da una roccia bianca all’interno dellasagrestia della chiesa della Madonna delle Grazie.La leggenda narra che questa roccia, ritenuta miracolosa perché ingrado di propiziare la fecondità, venne rimossa nel sec. XIII per or-dine di Papa Innocenzo III, preoccupato dalla devozione definita“pagana” verso questa pietra. Per secoli se ne persero le tracce finoa quando riapparve improvvisamente intorno al 1610 sul lato destrodella fontana “Scentella” che si trova lungo la strada tra Cantaliceinferiore e Cantalice superiore. In un restauro del secolo scorsoessa venne reinserita vicino alla fontana e sarebbe la pietra tuttoravisibile sul lato destro.Il borgo di Cantalice è citato per laprima volta nel 1081: la relativa gio-vinezza storica dell’abitato è ricon-ducibile al fatto che il borgo attualenasce dall’unione di Rocca di So-pra, Rocca di Sotto e Rocchetta inun unico centro per fronteggiare inmaniera più efficace la minaccia

saracena. Di quel primitivo insediamento resta ancora visibile larocca di cui si vede la torre con cisterna interna, e il villaggio chesi era formato ai piedi della struttura fortificata.Verso la metà del XIII secolo, Cantalice e il territorio limitrofoentrano a far parte del Regno di Napoli: il Papa concede a Carlod’Angiò questi territori come premio per l’aiuto ricevuto nel con-trastare i Ghibellini italiani sostenitori degli Svevi.Inizia a questo punto una plurisecolare contrapposizione con Rietiche già nel 1304 tenta di attrarre i cantaliciani nella sua orbita conla concessione di alcuni privilegi riservati ai reatini quali il serviziomilitare e la partecipazione al Parlamento. Contropartita di tantamagnanimità sarebbe stato l’impegno da parte degli abitanti della

Rocca a trasferirsi nel territorio rea-tino pagando tasse e un tributo di100 fiorini d’oro.Gli anni successivi sono segnati dacontrasti acuiti dai conflitti conPoggio Bustone, Rivodutri e Rietistessa: per difendersi Cantaliceconcorre al progetto di Carlo II dicreare nel 1308 una nuova città

CANTALICE• Dove storia, arte e bellezze della natura sono

intimamente legate • Oltre ad una cucina con almeno un “piatto forte”

Un paese segnato dalla storia, dall’arte e dalla bellezzadella natura: Cantalice, comune di origine medievaleoggi in provincia di Rieti ma fino al 1927 in provinciadell’Aquila, è uno di quei borghi d’Italia dove dirigersi

per ascoltare, assaporare e vivere le nostre radici, il nostro essereeuropei e italiani. Storia, arte e bellezza della natura sono inti-mamente legate e non sussistono indipendentemente: qui attra-verso paesaggi da favola passa il Cammino di San Francesco, iltratto della via Francigena che conduce a Roma passando dallaValle Santa reatina, qui è nato San Felice da Cantalice, primosanto dell’Ordine dei Cappuccini, qui Stato Pontificio e Regno diNapoli hanno vissuto importanti contrasti. Oggi possiamo farememoria e vivere queste esperienze ammirando il verde dellanatura e la forza delle montagne, organizzando escursioni in bi-cicletta e a piedi per poi rilassarci magari gustando un abbondantepiatto di strengozze alla cantaliciana. Camminando per le stradinedi Cantalice, oltre ad imbatterci nel profumo allettante di piatti ti-pici locali accompagnati dall’immancabile bicchiere di buonvino, non possiamo non notare come sia il ritmo della terra ascandire la giornata dei cantaliciani. Seppure infatti molti di lorosiano dedicati al settore terziario, la buona parte degli abitanti diCantalice, oltre a portare avanti i consueti mestieri artigianali, sidedica perlopiù ai lavori agricoli, anche grazie alla bellezza ealla rigogliosità dei territori attraversati da numerosi corsi d’acquafra i quali ricordiamo il Velino dalle acque trasparenti e ricche ditrote. Nel territorio comunale esiste la Riserva parziale naturaledei Laghi Lungo e Ripasottile dove è presente un percorso natu-ralistico con cascine su palafitte per l’avvistamento e la fotografiadella fauna lacustre.

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che in onore del suo primogenito, Roberto Duca di Calabria, sichiama Cittaducale. Cantalice entra così a far parte dei suoi confinie, nel 1348, firma la pace con Rieti. Una pace effimera perché nel1376 si riaccendono le lotte.Cantalice entra nella letteratura italiana proprio in merito alle lottecon Rieti: Loreto Vittori, poeta e librettista italiano del sec. XVII, nedescrisse le eroicomiche vicende al tempo di Papa Eugenio IV inun poema in ottave dal titolo “La troja rapita” che prende a modello“La Secchia Rapita” di Tassoni.Con il trattato di Terracina del luglio 1443, il papa concedeva al redi Napoli, a titolo di vicariato, il governo di Terracina e Beneventoe, in cambio, il papa otteneva Cittaducale, Cantalice, Accumoli eLeonessa, ma solo per quattro anni perché Niccolò V dovette rice-derli al Regno di Napoli il 20 marzo 1447 per le spese della guerraeffettuata nelle Marche. Cantalice da allora sarebbe stata semprefiera nemica del Papato solo perché la storica nemica Rieti era in-vece fedele alleata dello Stato Pontificio.Il 25 giugno 1502 papa Alessandro VI, Rodrigo Borgia, accoglie larichiesta di Cantalice e dà vita alla diocesi di Cittaducale. Comepoteva un piccolo borgo farsi ascoltare così in alto? Questo fu pos-sibile per la presenza alla Corte di Papa Borgia di uno dei figli piùillustri di Cantalice, Giovanni Battista Valentini, uno dei più valentie poliedrici letterati vissuti tra la fine del XV e gli inizi del XVIsecolo, chiamato appunto il “Cantalicio”.Lo stemma del borgo risale a un episodio di grande eroismo: il

viceré Ferdinando Alvarez de Toledo, Duca d’Alba, inviò in aiutoai cantaliciani un esercito di 7.000 uomini per dar loro manforteall’ennesima battaglia contro Rieti. Ma non ci fu bisogno che questoesercito combattesse perché i cantaliciani vinsero prima dell’arrivodella milizia. Il viceré in premio esentò i cantaliciani per 25 annidai pagamenti fiscali e ordinò che intorno all’arma fosse scritto ilmotto “fortis Cantalica fides” e fosse inserita un’aquila nello stemma.Da allora lo stemma araldico si presenta con lo scudo coronatocon torre d’oro in campo azzurro, ai lati un leone rampante el’elce ramoso, sopra l’aquila.Nel 1539 Cantalice fu data in feudo dall’imperatore Carlo V alla fi-glia naturale Margherita d’Austria, sposa in seconde nozze di Ot-tavio Farnese.Nel 1761, si estinse la linea maschile della famiglia Farnese; con lamorte del duca Antonio i beni passarono ad Elisabetta Farnese,moglie di Filippo V di Spagna.Già nel 1716, Cantalice aveva avuto l’autorizzazione a scindersidal governo di Cittaducale e a nominare un proprio governatore.Questo processo di sviluppo economico e sociale ebbe il suo co-ronamento con la concessione del titolo di città.Nel sec. XIX il declino di Cantalice venne accelerato dal colerache negli anni ‘40 decimò la popolazione e dalla divisione dell’unitàterritoriale a causa dei nuovi confini tra Stato Pontificio e Regnodelle due Sicilie.

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Sotto, pitture murali su roccia che rappresentano S. Felice tra la sua gente.In apertura, una panoramica del paese, inbasso, il Santuario di San Felice all’acqua,meta di pellegrinaggi e devozione popolare

LA BELLEZZA DELLA NATURA

Fa parte del territorio di Cantalice la Riserva naturale regionale dei Laghi Lungo e Ri-pasottile. Questi laghi, insieme al lago di Piediluco, rappresentano ciò che oggi

rimane dell’antico Lacus Velinus, lago Velino, che nel Pliocene ricopriva la valle da Rietia Piediluco alimentato da sorgenti sotterranee e dai ghiacci della catena del Terminillo.Per bonificare la piana, soggetta a ripetute inondazioni, nel 271 a.C. il console romanoManlio Curio Dentato fece scavare nella roccia un canale a cielo aperto lungo circa duechilometri che portava le acque fino alle Marmore da dove ancora oggi precipitano nelsottostante fiume Nera dando origine alla Cascata delle Marmore. Il Lago Lungo si trovaalla base dei primi contrafforti dei monti Reatini.Il lago più esteso della riserva è quello di Ripasottile: è lungo quasi due chilometri conun perimetro di circa sei e conta due piccole isole.Lungo le sponde dei due laghi sono visibili specie stanziali e specie di passaggio che sifermano soprattutto nel periodo invernale. Un percorso naturalistico intorno ai laghioffre cascine su palafitte per l’avvistamento e la fotografia della fauna lacustre.La Riserva occupa la parte nord-ovest della Valle Santa; si raggiunge tramite la vecchiaSS. 79 Ternana.

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SAN FELICE DA CANTALICE

Il paese vive in questi giorni il trecente-simo anniversario della canonizzazionedi San Felice da Cantalice, il primo santodell’Ordine dei Cappuccini.Così scrive il Ministro generale dell’Or-dine nella sua lettera in data 22 dicembre2011, indirizzata al Ministro provincialedi Roma: “L’occasione è propizia nontanto per moltiplicare gli eventi e le cele-brazioni, ma per approfondire ancora dipiù la conoscenza di questo nostro Santo.San Felice da Cantalice, infatti, non è soloun “Santo” tra tanti altri Santi dell’Ordine;ma è il capostipite, il modello, quasi lostampo, sul quale si sono “modellati“ e, grazie a Dio, continuano a “modellarsi” tantinostri meravigliosi fratelli”.San Felice, pur essendo illetterato e profondamente umile, fu amico di illustri perso-naggi, cardinali e nobili a cui predicò sempre l’umiltà. A Felice Peretti, frate france-scano, predisse il Papato – sarà infatti Papa con il nome di Sisto V – raccomandandogliallo stesso tempo di comportarsi con rettitudine. Felice nasce a Cantalice tra il 1513e il 1515. Da fanciullo lascia Cantalice per Cittaducale dove lavora come pastoreprima, contadino di fiducia dopo, della ricca famiglia Picchi. Felice dice di conosceresolo sei lettere: cinque rosse, le piaghe del Signore, e una bianca, la Vergine Imma-colata. Un grave incidente sul lavoro lo spinge a lasciare tutto per seguire la sua vo-cazione e diventare frate capuccino: bussa al convento dei Cappuccini di Santa Mariadel Monte a Cittaducale dove viene accolto nel 1543. Nella professione religiosa, il12 aprile 1545, non gli fu cambiato il nome di battesimo e venne chiamato FraFelice. Santo nei costumi e Santo per i miracoli che ancora in vita compiva, morì aRoma il 18 maggio 1587. Urbano VIII, che da ragazzo lo aveva conosciuto, il 1°ottobre 1625 lo dichiarò Beato; Clemente XI, il 28 maggio del 1712, lo canonizzò.

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EVENTI A CANTALICETre sono le feste più importanti a Cantalice: la prima domenica dopo Pasqua, il 18maggio e nel mese di giugno. In queste occasioni le cinque confraternite (S. Antonio,Santissimo Sacramento, della Misericordia, S. Felice, Madonna delle Grazie) sfoggianoi loro costumi, lunghe vesti coi cappucci a righe bianche e azzurre, nere marrone, rosso-cardinale, e salmodiando percorrono le vie del paese unitamente all’intera popolazione.

DOVE MANGIARE E DORMIREUFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHEPiazza della Repubblica, snc - 02014CANTALICE (Ri)Tel. 0746-653436 - Fax: [email protected]

IL PIATTO FORTE: STRENGOZZEALLA CANTALICIANA

Ingredienti: farina, acqua, passata dipomodoro, aglio, olio, maggiorana(“Persa”), peperoncino.Preparazione: setacciate la farina a fon-tana, fate un incavo al centro e versatecil’acqua, impastate e quando l’impastosarà morbido e liscio, fatene una palla.Nel frattempo preparate un soffritto conolio, aglio e peperoncino, unite il po-modoro e a cottura ultimata la maggio-rana. Spianate con il matterello l’impa-sto, lasciatelo asciugare quel tanto chebasta e tagliatelo secondo la tipica formadelle strengozze cantaliciane.

COSA VEDERE

CHIESA DI SAN FELICE

ED IL TORRIONE DEL CASSERO

Dopo la strettoia del torrione della cosid-detta Porta da Capo, dove si può leggeremurata un’epigrafe risalente a Carlo V, siapre la piazza dove si erge con la sua set-tecentesca facciata la chiesa di San Felice.Da questa piazza si gode un suggestivopanorama con vista sui laghi Lungo o diCantalice e di Ripasottile; sullo sfondo inlontananza una corona di monti dominatidal Tancia, alle spalle - punta alta del paesee segno dell’importanza della sua storia -il Torrione del Cassero, recentemente re-staurato. Appena sotto si trovano i restidella chiesa di S. Andrea. Accanto allachiesa di S. Felice spicca il campanile, ri-sistemato all’inizio di questo secolo, e sulladestra la sede della confraternita di S. Fe-lice, con sulla facciata lo stemma di Can-talice. All’interno della chiesa sulla palad’altare sono raffigurati S. Felice, GesùBambino e alcuni Angeli. Dalla medesimapiazza parte via Giovan Battista Valentiniche con alcune centinaia di scalini collegala parte superiore a quella più bassa. Dopoi primi scalini, guardando a sinistra si puòvedere il Convento delle Francescane, dapoco restaurato e utilizzato da privati percivili abitazioni.

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Un’astronave a propulsione nu-cleare per lunghi viaggi inter-planetari: l’aveva già immagi-nata intorno alla seconda metà

degli anni Cinquanta, ancor prima chel’uomo fosse lanciato nello Spazio, Wer-nher von Braun, per un progetto di un voloumano su Marte. Lo scienziato tedesco sa-rebbe poi diventato il padre del progettoApollo che portò l’uomo sulla Luna.Fra qualche anno, però, il vecchio sognodi von Braun potrebbe diventare realtà gra-zie ad un progetto russo.Infatti a Skolkovo, il centro dell’innova-zione tecnologica russa, alcuni scienziatihanno incominciato la sperimentazione diun sistema di propulsione nucleare personde interplanetarie e astronavi per voliumani. Il motore nucleare, che impiegheràplutonio e fornirà energia al propulsoreche a sua volta per produrre la spinta uti-lizzerà ioni di xenon, un gas nobile, do-vrebbe essere pronto per il 2017 e diven-tare operativo nel 2025.Il programma, già annunciato nel 2010 daAnatoly Perminov, allora presidente dellaRoscomos, l’Agenzia spaziale russa, preve-deva la collaborazione di altri Paesi comeStati Uniti, Cina, Giappone, Germania,Francia e Gran Bretagna. Perché, comeaveva detto il responsabile della Roscosmos:“i reattori nucleari sono una soluzionemolto promettente per la propulsione diveicoli spaziali che possano effettuare volifino a Marte e altri pianeti”. Ma alla fineMosca si è trovata ad agire da sola con uninvestimento iniziale di 17 milioni di dollarie con il solo sostegno della Rosatom, unagrande azienda nucleare russa.Negli scorsi decenni programmi di razzi apropulsione nucleare erano stati portatiavanti anche negli Stati Uniti con il pro-getto Rover (1955-1972) e da alcuni studidella Nasa, però bruscamente interrotti nel2003.E non basta, perché sono tanti i progetti apropulsione nucleare che fiorirono a par-tire dagli anni ‘50. Uno di questi, denomi-

nato Orione, significativo per la sua origi-nalità e complessità, prevedeva un pro-pulsore nucleare che avrebbe fatto rag-giungere Marte in poche settimane egarantito un viaggio di andata e ritornoverso Giove o Saturno in circa cinque anni.L’idea consisteva nel far esplodere dietrol’astronave alcune bombe nucleari delledimensioni di una piccola utilitaria, cia-scuna di 5 chilotoni di potenza in mododa sfruttare l’onda d’urto per l’accelera-zione.Il progetto, iniziato nel 1958 sotto la guidadei fisici nucleari Ted Taylor e FreemanDyson, aveva previsto un veicolo dove laparte posteriore del razzo sarebbe stataprotetta da una massiccia lastra metallicaopportunamente sagomata, ricoperta digrafite e con un’apertura al centro. Unabomba atomica, racchiusa in involucri diplastica pieni di idrogeno, sarebbe stataespulsa dal razzo a precisi intervalli ditempo e poi fatta esplodere a specifica di-stanza dalla navicella. L’enorme caloreprodotto dall’esplosione della bombaavrebbe prodotto istantaneamente un gasd’idrogeno molto caldo che, esplodendoa sua volta, avrebbe generato una pres-sione sulla lastra di metallo del razzo, im-primendo al veicolo spaziale una spintain avanti. Il progetto, allora tenuto “top se-cret”, venne però definitivamente accan-tonato verso la metà degli anni 60, proba-bilmente per la difficoltà di ottenere bombe“pulite” e di convogliare precisamenteverso la base della navicella l’energia li-berata dalle esplosioni.

Sempre Wernher von Braun, dopoavere superato il banco di provadella conquista della Luna, avevapuntato ancora su Marte. Perciòaveva pensato ad un’astronave ilcui corpo centrale era rappresen-tato da un motore Nerva (NuclearEngine Rocket Vehicle Appilca-tions), ossia un motore termonu-cleare che impiegava una pila ato-mica compatta. Per la messa a

punto di questo motore fu creato un ap-posito centro-prove nel Nevada. L’astro-nave sarebbe stata montata in orbita terre-stre tramite il lancio di sei razzi Saturno Vdalle stesse rampe impiegate per il pro-gramma Apollo. Ma una volta tramontatol’interesse per la Luna, pure di questo pro-getto, che già allora sembrava realizzabile,non se ne fece nulla.Anche i sovietici svilupparono progetti dipropulsione nucleare fra gli anni ‘60 e glianni ‘80; basti pensare al razzo Rd-0410,sperimentato negli anni ‘80 e che avrebbedovuto essere impiegato per la missionecon equipaggio Kurchatov Mars 1994.Infine, nel 1998 il Nobel per la fisica CarloRubbia aveva proposto all’Asi, l’Agenziaspaziale italiana, un motore nucleare fon-dato sull’americio 242.Questo isotopo offrirebbe considerevolivantaggi economici in un viaggio interpla-netario visto che volume e peso dei pro-pulsori sarebbero di gran lunga inferioririspetto a quelli di un motore tradizionalea propulsione chimica che impiega ossi-geno e idrogeno allo stato liquido. Si ècalcolato che, grazie all’americio 242, sipotrebbero ridurre notevolmente i tempidi viaggio verso Marte.Poi, lo scorso aprile, Denis Kovalevich, di-rigente della Rosatom, ha annunciato al-l’agenzia di stampa Interfax l’inizio dellasperimentazione del propulsore nucleareche potrebbe dare alla Russia un vantaggionei viaggi interplanetari; forse nel frattempoqualcun altro deciderà di partecipare a que-sta “corsa” ai confini del Sistema solare. n

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ATTUALITA’

SCIENZA E TECNICA

VERSO MARTE CON MOTORE NUCLEARELo sta sperimentando la Russia

di Carlo Pieracci

Scienza e tecnica 49:Layout 1 15/06/12 11:49 Pagina 49

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ATTUALITA’

CULTURA

La mostra “Da Fattori al Nove-cento” è allestita nella splen-dida Villa Bardini, nell’incantodei colli fiorentini, in un com-

plesso seicentesco tra parchi monu-mentali e musei.La villa, recentemente restaurata in mo-do esemplare dalla Fondazione ParchiMonumentali Bardini e Peyron dell’EnteCassa di Risparmio di Firenze, ha unasuperficie espositiva di oltre 3.800 metriquadri su vari livelli dove si trovano, ol-tre ad ambienti dedicati a mostre tem-poranee, il Museo Roberto Capucci, ilMuseo Pietro Annigoni e la Società To-scana di Ortocultura. E che ora ospiteràfino al 4 novembre una collezione ine-dita, opere scelte di Fattori e dei suoiseguaci, come dire i lavori dei famosieroi della “macchia”. Divisa in cinquedistinte sezioni, l’esposizione si aprecon i precursori dei “macchiaioli” inun confronto che incanta e che coglie,testimoniandoli, passaggi significatividella pittura d’epoca con un centinaiodi dipinti tra ‘800 e ‘900 in una storicaraccolta di grandi toscani.Le opere inedite della Collezione Ro-ster, del Greco, Olschki in mostra acura di Francesca Dini e AlessandraRapisardi costituiscono la collezionedi una dinastia, quella di Giovanni delGreco proseguita poi dai suoi eredicon passione e competenza e normal-mente conservata nelle loro abitazioni.Capostipite e promotore dell’eccezio-nale raccolta quel Giovanni del Greco(1841-1918) patriota, medico condottoe primario di Santa Maria Nuova,“massone, democratico, legato all’alaradicale, repubblicana della sinistra fio-rentina”, autore del libro “Ricordi diun garibaldino”; un volume che oltrea celebrare la sua giovinezza e le suememorie risorgimentali riproduce al-cuni quadri di Giovanni Fattori. In mo-stra tre di questi, grandi tele raffigurantile gesta garibaldine del medico fioren-tino nelle battaglie di San Martino, diBezzecca e in Sicilia, un vero e proprio“reportage” personale d’epoca…Saranno in seguito Alessandro Roster,suo collega e genero, marito di Emma

del Greco e le loro figlie, sposate aGiuseppe Rapisardi e ad Aldo Olschkied i loro discendenti ad arricchire lagià eccezionale collezione: GiovanniFattori, quindi, ma anche i suoi segua-ci, i suoi allievi dell’Accademia comeCesare Ciani e Plinio Nomellini, e tuttaquella schiera della stagione della“macchia”, Telemaco e Giuseppe Si-gnorini, Silvestro Lega, Giuseppe Ab-bati, Odoardo Borrani, Giovanni Mo-chi, Oscar Ghiglia, Ulvi Liegi…Grande merito va riconosciuto ad Ales-

sandro Roster che arricchisce la colle-zione aggiungendo al Fattori celebreper classiche scene di battaglie, il Fat-tori paesaggista dai tocchi divenuti es-senziali, dalle tavolette di legno, di pic-cole dimensioni, un Fattori ben pococonosciuto in questa svolta dalle granditele di battaglie. Una importante se-zione, ben tredici opere, è dedicata aGiovanni Mochi, fiorentino che emi-grerà poi in Cile passando da Parigidove avrà contatti con gli Impressioni-sti; influenzato da questo movimentotroverà poi il successo in Cile. Senzadimenticare, fra i tardi macchiaioli, inmostra anche Ruggero Panerai, colle-zionato con passione sempre da Roster,mentre si deve alle acquisizioni deiRapisardi e degli Olschki l’arricchi-mento della raccolta con opere di UlviLiegi, Oscar Ghiglia, Lloyd interpretinel primo e secondo decennio del se-colo di nuove ispirazioni tra fauve esecessionismo.Alla prestigiosa raccolta in mostra è af-fiancato un esauriente repertorio di im-magini fotografiche e testi, inedita te-stimonianza del percorso della pitturadi paesaggio a Firenze, dal classico ve-dutismo al naturalismo dell’Ottocentoche sfocerà nell’innovazione del seco-lo a seguire. n

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ATTUALITA’

CULTURAdi Dedy Ferrari Clerici

Informazioni: sede Villa Bardini,Firenze. Info: 055–20066206.

DA FATTORI AL NOVECENTO

Cultura 50-53:Layout 1 15/06/12 15:58 Pagina 50

(Volos 1888-Roma 1978) è il pittorepiù nuovo del vecchio mondo. Get-tare uno sguardo sulla sua opera si-gnifica ripercorrere le avventure crea-tive del XX secolo, fondamenta econfronti per il nostro tempo».La mostra illustra il percorso all’inse-gna della Metafisica - intesa dal mae-stro come qualità eletta della pitturae non come caratteristica dei soggetti- che scorre lungo le diverse fasi stili-stiche del suo lavoro: recupero dellatradizione classica, surrealismo, av-vicinamento alla realtà attraverso lemodulazioni del barocco e quindil’invenzione di nuovi temi e di tecni-che, dai Bagni misteriosi alla neome-tafisica. Capitoli che al loro apparire,nel sovrapporsi delle poetiche, hannoprovocato polemiche in campo in-ternazionale.

GIORGIO DE CHIRICO TRA SOGNI E IDEE

L’Assessorato Istruzione e Culturadella Regione autonoma Valle

d’Aosta propone, al Centro Saint-Bé-nin di Aosta, fino al 30 settembre c.a.,la mostra “Giorgio de Chirico. Il la-birinto dei sogni e delle idee”, a curadi Luigi Cavallo con Franco Calarota.Una mostra che attraverso un’impor-tante selezione di opere, alcune ra-ramente esposte e provenienti da pre-stigiose collezioni private e museali,si pone come un’occasione unica perosservare da vicino e godere di ca-polavori del Maestro di solito non ac-cessibili al grande pubblico. Comericorda Luigi Cavallo nel catalogodella mostra, «Giorgio de Chirico

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Il libro consigliato, scelto da Esperienza per i suoi lettori:“Unico grande amore/ storia di romanisti in trasferta”,

di Giuseppe Carlotti, introduzione di Bruno Conti, Ediz.Puky, pagg. 112, € 12,00. Un bel libro, e non un librosulla Roma intesa come squadra di calcio, bensì un libro sul fenomeno socialedel tifo, che trova nei supportes romanisti una delle espressioni nazionali piùcolorite e cariche di riferimenti alla cultura locale. Il calcio come un momentodi aggregazione sociale che è assolutamente unico. Il tifo calcistico, infatti, èil solo modo in grado di accomunare per qualche ora l’avvocato ed il muratore,mettendo da parte le etichette che il mondo tende ad appiccicargli addosso.

Un libro di interviste e ricerche, e come dice l’au-tore: «Ho scoperto che quella del tifoso ultrà èuna grande famiglia all’interno della quale ven-gono letteralmente azzerate le differenze sociali.In questi tempi di crisi economiche e speculazionicalcistiche, puntare tutto sui sentimenti non mipare cosa da poco». Molti quelli che lasciandosiintervistare hanno aderito all’iniziativa: ad esem-pio il presidente dell’Associazione Calciatori, Da-miano Tommasi, Bruno Conti e prestigiosi profes-sionisti quali Jacopo Volpi, vicedirettore di RaiSport, ed Antonio Padellaro, direttore de “Il FattoQuotidiano”. C’è persino un onorevole: Paolo

Cento.Insomma: il tifo romanista visto comefenomeno trasversale, spogliato daogni luogo comune, e tale da meritareun libro.

(a cura di Riccardo Tucci jr)

IL LIBRO CONSIGLIATOIn apertura, Giovanni Fattori: “Giovannidel Greco ferito in Sicilia durante la spedizione dei Mille. Sotto, “La Barca” di Llewelyn Lloyd

Scelto da Esperienza per i suoi lettori: “Hugo Cabret”di Martin Scorsese, USA 2011, Italia 2012, 127’,

(produzione: Martin Scorsese, Johnny Depp; 01 Distri-bution; soggetto tratto dal romanzo di Brian Selznick“La straordinaria invenzione di Hugo Cabret”, 2007;

sceneggiatura: John Logan).Non è la magia del 3D (che pure affascina e convince); né l’esperienza delromanzo di formazione (indimenticato l’Oliver Twist di Polanski, 2005).Non sono la bellezza della Gare Montparnasse nella Parigi anni ’30 (Oscar:scenografia di D. Ferretti, F. Lo Schiavo; fotografia; sonoro e montaggiosonoro; effetti speciali) o la bravura di A. Butterfield (già protagonista de “Ilbambino con il pigiama a righe”). È di nuovo - dopo “Nuovo cinema para-diso”, dopo “The Artist” - un inno, tributato stavolta da Scorsese (GoldenGlobe alla regia), al “meraviglioso” degli esordi del cinema e all’amore perla letteratura. Come in un gioco di scatolecinesi, la compagna (abbagliante C. Moretz)aderisce alla storia avventurosa dell’orfano,perché si nutre di inesauste letture in unadelle più belle biblioteche che il cinema ciabbia regalato. G. Méliès (grande B. Kin-gsley), il sapiente libraio (sempre affasci-nante C. Lee) e un intero cast d’eccezionetessono una favola per cinefili, in un non-luogo e un non-tempo dove l’ossessionedel buon funzionamento degli orologi rivelasì l’aspirazione alla riuscita nella vita, madenuncia pure la vanità di ogni meccani-smo escluso dalla condivisione solidale.

(a cura di Maria Rosaria Ansalone)

IL FILMDEL MESE

segue a pag. 52

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Regge ancora la definizione di Ar-dengo Soffici che nel 1914 definì lapittura di de Chirico sulla rivista La-cerba come “una scrittura di sogni” ealtri critici aggiunsero che quella “pit-tura di sogni” sembrava dipinta nelsogno.La mostra di Aosta attraverso circa 40dipinti a olio, 10 tempere e disegni,15 grafiche, anche colorate a manodall’autore, presenta adesso un’im-portante selezione di opere raramenteesposte e provenienti da collezioniprivate italiane, da raccolte pubbli-che, dal MART di Rovereto e dal Mu-seo Casa Rodolfo Siviero.

(Elena Grazini)

ODOARDO BORRANI: OPERECELEBRI E RISCOPERTE

Il Centro Matteucci per l’arte Modernadi Viareggio propone, fino al 4 no-

vembre c.a., una retrospettiva su Odo-ardo Borrani.Con questa mostra, curata da Silvio Bal-loni ed Anna Villari su una idea di Giuliano Matteucci, la storia della pittura del-l’artista toscano è per la prima volta ricostruita in modo omogeneo e lineare,dagli esordi sino alle ultime esperienze creative, svolte al valico del Novecento.Ciò è stato reso possibile grazie a fondamentali recuperi di dipinti inediti, o nonpiù esposti da molti anni, che consentono di ricostruire l’itinerario creativo del-l’artista delineando con coerenza peculiari ed irripetibili momenti della sua ispi-razione.Odoardo Borrani (Pisa 1832-Firenze 1904) è stato figlio d’arte. Il padre, pittore,lo manda a studio da Gaetano Bianchi e con costui si trova impegnato nelrestauro degli affreschi di Paolo Uccello e di Domenico Ghirlandaio. Dicianno-venne, espone all’Accademia fiorentina di Belle Arti; entra in contatto con Tele-maco Signorini, frequenta la scuola di nudo della stessa Accademia dove vienepremiato. Dal 1853, con Cabianca, ha inizio la sua stagione di pittura all’ariaaperta, sviluppata senza comunque rinnegare l’originaria formazione. Con gliamici Macchiaioli è volontario nella Guerra di Indipendenza. Rientrato a Firenzenon gli mancano i riconoscimenti pubblici. Collabora, nel frattempo, come in-cisore e illustratore alla “Illustrazione Italiana”. Dal 1887 limita la sua attivitàespositiva e inizia la collaborazione con la Richard Ginori, manifattura per cuidecora grandi ceramiche con scene campestri. Di questa produzione, in occa-sione della mostra, è stato scoperto un esemplare conservato nel castello diPeles in Romania. Segue un progressivo ritiro dalla scena artistica, cui soprag-giungerà, nel settembre del 1904, la morte a Firenze.Il percorso espositivo proposto al Centro Matteucci inizia con un quadro inedito,il Milite della Guardia Nazionale Toscana, archetipo della meditazione sullapittura a “macchia”, e continua offrendo preziose novità in relazione a ogni mo-mento che scandisce le stagioni della pittura di Borrani.

(Nora Villa)

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Chiunque raggiunga Portofino, via marecon uno dei tanti battelli che partono

da Santa Margherita Ligure, poi proseguen-do per San Fruttuoso - con la sua abbazia ele tombe dei Doria - e ritorno, oppure lungola stretta strada costiera che fascia, in unasorta di abbraccio possessivo e protettivo ilMonte che porta lo stesso nome, non puòche ammirare e sentirsi incantato dalla bel-lezza di questo antico borgo marinaro; inalto il castello di San Giorgio, in rada barchedi pescatori e panfili di lusso mescolati as-sieme, attorno un sottile profumo di salse-dine, le case addossate l’una all’altra si di-rebbe a difesa, la cadenza del dialetto ligure,e le facce della gente del luogo. Facce di li-guri che paiono intagliate con l’accetta,gente di poche parole, ma quelle giuste,che allorché ti salutano vuol dire che gli seidiventato amico, ed è un’amicizia che duranel tempo, sebbene non sia facile conqui-starla.Eppure tanta bellezza e tanta suggestionerischiavano di sparire, di saltare in aria e ri-dursi ad un ammasso di pietre e di rovinese gli ordini ricevuti fossero stati applicatialla lettera, le cariche di dinamite fatte esplo-dere al chiudersi di una guerra, il secondoconflitto mondiale, che in quanto a ferocia,orrore, e distruzioni non aveva risparmiatoniente e nessuno.Portofino, di certo, sarebbe stata ricostruita,ma non ne sarebbe risultata la stessa atmo-

BUCCI E GLI AMICI DEL SUO NOVECENTO

La Galleria Carifano, dal 22 giugnoal 30 settembre, propone a Palazzo

Corbelli di Fano, un’ampia retrospettivadi Anselmo Bucci (Fossombrone 1887-Monza 1955), affiancandolo ai suoi“Amici” del Novecento.I commissari dell’esposizione LeoGuerra e Cristina Quadrio Curzio,con Alberto Montrasio e DanieleAstrologo Abadal, portano in mostral’eclettica attività creativa di Bucci at-traverso una selezione di dipinti, al-bum e documenti d’archivio inediti,affiancati alle opere di altri protago-nisti del Novecento che di Bucci fu-rono amici e compagni di strada: Du-

A fianco, de Chirico “Cavalli in riva al mare”. In basso, Odoardo Borrani“Dintorni di Firenze” part.

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sfera, l’anima di un borgo quale da semprela conosciamo. L’avventura di Portofino - epoteva diventare una sventura - in quei gior-ni lontani dell’aprile del ’45 viene adessoricostruita da Marco Delpino, giornalista escrittore di razza, capace di inquadrare almeglio fatti e giudizi, collegandoli alle vi-cende vissute da Genova, dalla Liguria, co-me dall’insieme dell’Italia del Nord. Neesce il più avvincente dei thriller, alla Johnle Carrè per fare un nome frai tanti. Quale soltanto la storiavissuta, più della fantasia,può raccontare.Perché pur essendo vero chela storia è capace di mentire- come sosteneva Giovanni Gentile, il filo-sofo vittima della guerra civile che per venti,lunghissimi mesi aveva travolto il nostroPaese - la verità viene comunque a galla sesi è capaci di usare il grimaldello giusto peraprire delle porte che altrimenti resterebberoirrimediabilmente chiuse. E Delpino questogrimaldello ha mostrato di possederlo, haletto documenti finora sconosciuti o maleinterpretati, ha scovato testimoni che sola-mente con lui hanno accettato di parlare,ha indagato qua e là in Liguria e altrove,mettendo infine in scena i più diversi per-sonaggi, prim’attori o comparse che sianostati, con l’abilità di un drammaturgo. Chisono? Hitler intanto nei giorni della fine, inpreda alla follia dell’insuccesso, che giudica

l’Italia un settore di minore importanza, evorrebbe ritirarne le divisioni tedesche. Perschierarle sul fronte russo. Nel contempofacendo terra bruciata - si chiamerà “Ope-razione Zeta” - nelle regioni del Nord ita-liano.Portofino non sfugge alla regola. Ha cono-sciuto la più selvaggia delle repressioni coiventidue martiri dell’Olivetta che non sipossono dimenticare. Al comando dellaguarnigione tedesca c’è il tenente ErnestReimers, un ufficiale che ha ricevuto l’or-dine di far saltare un borgo giudicato stra-tegico nel quadro della costa ligure.E una baronessa, Jeanne Watt von Mumm,arroccata nel castello di San Giorgio, scoz-zese d’origine, vedova di un diplomatico

tedesco, che ama Portofino di una passioneinfinita tanto da farne la sua patria vera. Leisa, le hanno riferito le intenzioni dei tede-schi, e chiede, supplica, ingiunge a Reimersdi non distruggere un luogo di tanto fascinoe storia. Non esitando a mettersi in discus-sione, a venire accusata d’essere nemicadegli interessi di guerra della Germania hi-tleriana, cosa che potrebbe costarle cara.Scontrandosi con una serie di risposte ne-gative, finché non le riuscirà di far pervenirea quell’ufficiale una parola, forse una parolad’ordine, segreta e risolutiva, capace di farglicambiare idea. La guarnigione tedesca sene va, le cariche non esplodono, Portofinoè salva. Un miracolo? Diciamo che SanGiorgio, che protegge il borgo, ci ha messodel suo, il coraggio di una donna anche.Per un libro mozzafiato, di appassionantelettura.

P. S. Jeanne Watt von Mumm è sepolta ac-canto al marito nell’ala protestante del pic-colo cimitero di Portofino. D’obbligo por-tarle dei fiori.

Marco Delpino: “Operazione Sunrise, l’ul-timo miracolo”, pagg. 200, € 15,00, conuna prefazione di Raffaello Uboldi. Si puòanche richiedere alle Edizioni Tigulliane: viaBelvedere 5, 16038 Santamargherita Ligure,tel. 0185-286167.

(a cura di Martine O. Belhadi)

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UNA LUCE NEL BUIO DELLA GUERRACome e perché si salvò Portofino

in un libro di Marco Delpino

dreville, Funi, Malerba, P. Marussig,Oppi, Sironi, oltre a Bonzagni, EggerLienz, Martini, Mazzolani, Mazzuco-telli, Modigliani, Viani, Wildt. Rap-porti testimoniati da lettere, fotografie,dediche autografe.“Al grande insuccesso tutti resistono.Sovrumano è resistere al piccolo suc-cesso”, annotava Bucci in un suo fa-moso aforisma.Affermazione espressa a ragion ve-duta visto che, nonostante l’indubbiaqualità della sua pittura e i molti ri-conoscimenti, non raggiunse il ruoloassoluto che pur legittimamente glisarebbe spettato nella storia dell’artedel Novecento. Così nella letteratura,ambito quest’ultimo che pur gli fruttò

il Premio Viareggio per il suo “Il pit-tore volante”.“Ama soltanto quello che non sai fare”,afferma un altro dei suoi motti, con-traddetto nella realtà dalle sue note-volissime capacità, applicate ad ambitimolto diversi, ma sempre con esiti rag-guardevoli. Anche, si direbbe oggi, co-me copywriter: a lui si deve, tra l’altro,l’individuazione del nome “Novecen-to” per indicare il gruppo di artisti cheerano riuniti intorno a Margherita Sar-fatti e Lino Pesaro. Artista e teoricodell’arte, com’è evidente nei suoi scrittiper il Corriere della Sera e l’Ambrosia-no o nei saggi per La fiera letteraria eArti plastiche.Informazioni: tel. 199151123.

ATTUALITA’CULTURA

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Cultura 50-53:Layout 1 15/06/12 15:59 Pagina 53

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Operazione ficusSe amiamo i Ficus è questo il momento giusto per moltiplicarli. Operazione che si

fa per margotta aerea o per talea e va bene per il ficus elastica e benjamina, maanche per filodendri e monstera. Nel primo caso praticare un’incisione nel fusto di 2cm e asportare la corteccia. Applicare nel punto del muschio umido e coprire con unsacchetto da legare alle estremità. Collocare la pianta a mezz’ombra. Quando radicatagliare al di sotto delle radici e trapiantare. Per talea: tagliare dei pezzi di ramo di15-20 cm, eliminare le foglie tranne quella più in alto, arrotolarla e fermarla con ela-stico affinché rimanga eretta. Mettere le talee in torba e sabbia al 50 per cento, irrigaree coprirle con un sacchetto per mantenere l’umidità.

Dice il proverbioSe non brucia in luglio e agosto, agrettinosarà il mosto

Se ogni stagione ha i suoi frutti e i suoilavori, e i proverbi hanno avuto sempre

un ruolo ben preciso nell’indicarne i giustitempi e modi, anche quello che accadevaprima, nei mesi che precedevano adesempio una raccolta o una certa lavora-zione, doveva essere tenuto sotto con-trollo per evitare che poi il risultato ditante fatiche venisse compromesso. “Senon brucia in luglio e agosto, agrettinosarà il mosto”, ovvero il mosto sarà aspri-gno, non dolce, e cosa ne sarebbe statodel vino nuovo? L’uva, per ben maturare,ha bisogno di molto sole e se il mese diluglio si fosse rivelato meno caldo del pre-visto, allora si doveva correre ai ripari. Enei proverbi si trova una giusta rispostaanche all’imponderabilità delle condi-zioni climatiche: ad esempio, con l’esor-tazione a non farsi dominare dagli eventi,ma piuttosto a prendere le dovute precau-zioni, per evitare spiacevoli sorprese emagari prepararsi a trattare quel mostotroppo aspro nel modo che l’esperienzaaveva di certo insegnato.

AstronomiaLa notte di San Lorenzo

Attesissimo torna ogni anno, il 10 ago-sto, l’appuntamento con le “stelle ca-

denti” o “lacrime di San Lorenzo”. Inrealtà, non di vere e proprie stelle si tratta,ma di meteoriti – ne cadono più di 10 perora - uno sciame di polveri vaganti abban-donate da una cometa in prossimità dellePerseidi, la costellazione di Perseo. Anti-camente il momento di picco era intornoal 10 agosto, ma per effetto della preces-sione degli equinozi si è spostato di circa2 giorni in avanti. Per la tradizione popo-lare, quelle scie che percorrono il cielosono le “Lacrime di San Lorenzo”, arsovivo sulla graticola. Vaganti nel cielo senzarequie, quelle lacrime trovano finalmentepace cadendo sulla terra. Così tutti quelliche ricordano il suo sacrificio, possonochiedergli di esaudire un loro desiderio.

Benessere con la naturaUna sana abbronzatura

Come ogni estate la parola d’ordine è tintarella. Ma come preparare la pelle al meglio?Innanzitutto consumando verdure fresche e frutta di stagione, preferibilmente rossa

e arancione, pesci, carni rosse, cereali e yogurt, alimenti che più favoriscono una bellaabbronzatura. Per l’idratazione della pelle è invece utile l’acido linoleico, contenuto so-prattutto nell’olio di girasole, di mais e di soia, mentre per mantenerne l’elasticità occorrelo zinco presente nei cereali integrali, inmandorle, verdure a foglia verde e frutti dimare. Infine, contro i radicali liberi che siformano quando le cellule sono aggreditedalla luce e dal calore, serve l’antiossidanteper eccellenza: la vitamina K, presente inburro, oli di soia, di mais e d’arachidi,germe di grano e mandorle.

Esperienzafamiglia

ALMANACCO BARBANERAIn vigore dal 1762

Nell’orto e nel giardino con la lunaCon l’estate arriva la stagione delle abbondanti raccolte e delle fioriture che ren-

dono straordinari giardini e balconi. Attenzione però alle annaffiature e alle espo-sizioni, il sole troppo diretto potrebbe arrecare qualche danno anche agli ortaggi.Nell’orto - Seminare nei giorni di Luna calante, in semenzaio all’aperto scarola, lat-tuga ed indivia riccia. Trapiantare il porro su un terreno ben inumidito. Legare i cespidi indivia per l’imbianchimento, rincalzarli a intervalli di tre settimane. Si rincalzanoanche il cardo, il cavolo di Bruxelles, il fagiolo, il finocchio, la melanzana, il peperone,il pisello e il pomodoro. A fine estate fare talee di salvia e rosmarino da mettere a di-mora a fine inverno. Trapiantare e seminare in serra lattughe e ortaggi da foglia. Se-minare prezzemolo, carote e cipolle. In crescente invece trapiantare all’aperto ilcavolo broccolo e cappuccio, porro, indivia, sedano, separare i cespi delle fragole epiantare il nuovo fragoleto. A settembre ultimare il trapianto delle fragole. Terminarela raccolta dei pomodori da destinare alla preparazione di conserve prima che arrivinole piogge autunnali.In giardino - Pulire nei giorni di Luna calante le piante dai fiori esauriti, regolare lesiepi, annaffiare almeno una volta alla settimana il tappeto erboso. In crescente col-locare all’ombra le piante in vaso, raccogliere i fiori di salvia e lavanda da essiccaree conservare. Seminare il garofano dei poeti, le viole e le violacciocche. A settembrepotare le siepi perché rigermoglino più in fretta e in inverno non soffrano del caricodella neve che potrebbe giungere a deformarle.

Hanno det to...Il tuo amore è per me come le stelledel mattino e della sera, tramontadopo il sole e prima del sole risorge.

Johann Wolfgang Goethe

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Barbanera 55:Layout 1 15/06/12 11:54 Pagina 55

In questi ultimi anni, grazie all’in-troduzione di nuove terapie far-macologiche che hanno permessodi affrontare il problema della di-

sfunzione erettile, è stato possibile re-cuperare il valore della sessualità ma-schile nel complesso mosaico dellaqualità di vita in età avanzata. Ma afronte di questo grande interesse neiconfronti dell’uomo ci si è occupatimolto poco o per nulla della sessualitàfemminile. Perché? Visto che il rap-porto è condiviso! Forse perché è ilmaschio che incontra i maggiori cam-biamenti col passare del tempo; o forseperché nella nostra cultura esiste unavisione troppo “uomo-centrica” dellasessualità? In realtà, anche la sessualitàfemminile, col passare degli anni, vaincontro a cambiamenti significativi.La menopausa rappresenta un mo-mento importante nella vita delladonna: la perdita del ciclo ovarico de-termina la fine della capacità riprodut-tiva. Essa è caratterizzata da una ridu-zione della produzione degli ormoniestrogeni con conseguenti importantimodificazioni fisiche e psicologiche.Queste modificazioni influenzano siadirettamente che indirettamente lasfera sessuale. Infatti, la perdita degliestrogeni è responsabile di alterazionidel tono dell’umore e delle “energie”,e dell’aspetto estetico generale. Tuttiquesti fenomeni possono generarenella donna matura una perdita del-l’autostima, un’alterazione dell’imma-gine corporea ed una perdita del desi-derio e della eccitazione sessuale.Inoltre, la riduzione dei livelli di estro-geni causa assottigliamento della pa-rete vaginale e riduzione della lubrifi-cazione che può dare bruciore, pruritoed in alcuni casi perdite di sangue. Inqueste condizioni la relazione può di-ventare dolorosa con conseguente ini-bizione del desiderio sessuale ed al-lontanamento del partner. Ma questoproblema si può risolvere con l’uso dicreme a base di estrogeni (o assu-mendo gli stessi per via orale) e prati-cando una penetrazione delicata.Anche le fasi della sessualità femminile

si modificano in età avanzata: la fasedi eccitamento ha tempi di risposta piùlunghi (è necessario pertanto amplifi-care i preliminari); il “plateau” puòcreare irritazioni dolorose al basso ap-parato urinario (per colpa del ridottospessore della mucosa vaginale e delladiminuita elasticità dei tessuti della ve-scica e dell’uretra); la fase orgasmicaè abbreviata ed accompagnata da unariduzione delle contrazioni ritmichedell’utero o una sostituzione dellestesse con spasmi dolorosi al bassoventre (per la presenza di patologieconcomitanti, pregressi interventi chi-rurgici o motivi psicosomatici); la fasedi risoluzione è più rapida. Tutte questealterazioni migliorano con la sommi-nistrazione di estrogeni; ma, la cosapiù importante è il conoscere questemodificazioni così da adottare unnuovo comportamento più idoneo aricercare e produrre il piacere. E’ fon-damentale ristabilire un nuovo equili-brio con il proprio corpo, con se stessie con il proprio partner, in armoniacon questa fase della vita. In effetti, afronte di questi cambiamenti fisiolo-gici, molti studi scientifici di settorehanno dimostrato che è possibile avereuna buona vita sessuale anche in etàavanzata e che il calo degli estrogeninon è necessariamente correlato aduna riduzione del desiderio sessuale edel piacere. Per vivere bene la sessua-lità in età avanzata la donna deve su-

perare alcuni tabù. Innanzitutto cre-dere che la fine della capacità ripro-duttiva non necessariamente debbacoincidere con la fine del desiderio,dell’attività e del piacere sessuale. Ladonna deve essere più libera da pre-giudizi e condizionamenti sociali.Purtroppo, nella nostra cultura la ses-sualità femminile è assoggettata al de-siderio maschile, che a sua volta èschiavo di “modelli stereotipati” imposti(la donna più giovane) anziché essereguidata dalla capacità di ascoltare leproprie fantasie, i propri bisogni o desi-deri interiori. Perciò, anche l’uomo devefare la sua parte immaginando di do-nare piacere alla propria compagnapiuttosto che riceverlo, concentrandosinon solo prima e durante il rapportoma anche dopo. E’ buona norma cheanche la donna esponga le proprie con-siderazioni al medico di fiducia: la visitamedica permette di escludere patologieresponsabili di disturbi sessuali (esem-pio diabete); inoltre, il medico potràconsigliare una terapia individualizzatacon ormoni e/o psicologica. E’ impor-tante implementare i programmi di edu-cazione sessuale rivolti alle persone an-ziane, nonché al personale sociosanitario che si dedica a queste proble-matiche, affinché venga compreso il di-ritto a vivere una sessualità soddisfa-cente indipendentemente dall’età edaffinché questo diritto diventi parte dellanostra cultura. n

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di Roberto PellicciariESPERIENZA FAMIGLIA

MEDICINA

LA SESSUALITÀFEMMINILE

NELLA TERZA ETÀ

Medicina 56:Layout 1 15/06/12 12:01 Pagina 56

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di Terenzio GraziniESPERIENZA FAMIGLIA

POSTA CONDOMINIALE

LA CASSAZIONE DICE CHE...Recenti pronunce dei Supremi giudici su questioni condominiali

DANNI DAL LASTRICO SOLARE: CHI DEVE RISPONDERNE IN GIUDIZIO

La legittimazione passiva del giudizio avente ad oggetto il risarcimento deidanni da infiltrazione, causati alle proprietà sottostanti, spetta al proprietariodel lastrico solare soltanto allorché detti danni derivino da difetto di conser-vazione o di manutenzione a lui imputabili in via esclusiva; altrimenti spettaal condominio. Qualora pertanto detto proprietario, nel giudizio instauratonei suoi confronti, intenda eccepire il proprio difetto di legittimazione, egliha l’onere di precisare, con opportuni riferimenti agli atti processuali, chel’azione introduttiva del giudizio si era rivelata, all’esito dell’istruzione, comeavente a oggetto una situazione dannosa non imputabile al medesimo in viaesclusiva, ma della quale doveva rispondere il condominio.(Sezione III, sentenza 6 marzo 2012 n. 3454)Il lastrico solare – anche se attribuito in uso esclusivo o di proprietà esclusiva diuno dei condomini – svolge funzione di copertura del fabbricato e, perciò, l’ob-bligo di provvedere alla sua riparazione o ricostruzione, sempre che non derivida fatto imputabile soltanto adetto condomino, grava su tutti,con ripartizione delle spese se-condo i criteri di cui all’art.1126 Cod. civ. Deriva daquanto precede, pertanto, cheil condominio, quale custodeex art. 2051 Cod. civ. rispondedei danni derivati al singolocondomino o a terzi per difettodi manutenzione del lastricosolare.(Sezione II, sentenza 6 marzo2012 n. 3465)

IL SINGOLO CONDOMINO PUÒ IMPUGNARE LA SENTENZA SFAVOREVOLE, ANCHE SE L’AMMINISTRATORE HA FATTO ACQUIESCENZA

Un condomino aveva impugnato una delibera assembleare che gli avevanegato l’autorizzazione ad apporre insegne pubblicitarie sulle architraviperimetrali dell’edificio. Il giudice del ricorso gli ha dato ragione e haannullato la delibera, ma l’amministratore non si è appellato a questasentenza: lo ha fatto un condomino, ma il giudice ha dichiarato inammissibilel’appello per carenza di legittimazione. Il condomino allora ha presentatoricorso alla Cassazione. I Supremi giudici gli hanno dato ragione affermando ilprincipio che, qualora siano in contestazione diritti e facoltà collegate al dirittodi comproprietà sulle parti comuni, è possibile per il singolo agire per la tuteladei suddetti diritti persino impugnando la sentenza sfavorevole resa neiconfronti dell’amministratore che vi abbia fatto quiescenza. Infatti nelcondominio di edifici, che costituisce un ente di gestione, l’esistenzadell’organo rappresentativo unitario non priva i singoli condomini del potere diagire in difesa dei diritti connessi alla loro partecipazione.(Sezione II, sentenza 13-28 marzo 2012 n. 4991)

PER RITENERE CHE UN BENE SIA COMUNE

OCCORRE ESAMINARE L’ATTO COSTITUTIVO

DEL CONDOMINIO

Il condominio negli edifici viene a esi-stenza per la sola presenza di un edifi-cio in cui vi sia una separazione dellaproprietà per piani orizzontali, a pre-scindere dall’approvazione di un re-golamento di condominio e della com-pletezza e validità dello stesso. Ilsemplice frazionamento della proprietàdi un edificio per effetto del trasferi-mento delle singole unità immobiliaria soggetti diversi, pertanto, comportail sorgere di uno stato di condominio.(Sezione II, sentenza 27 gennaio 2012n. 1224)La prova contraria alla presunzione dicondominialità (prevista dall’art. 1117Cod. civ.) deve consistere in un titolodi proprietà esclusiva del bene. A talfine sono, pertanto, insufficienti le ri-sultanze del regolamento condomi-niale e l’inclusione del bene medesimonelle tabelle condominiali. Allo scopodi stabilire se sussista un titolo contrarioalla presunzione di comunione, oc-corre fare riferimento all’atto costitutivodel condominio e, quindi, al primoatto di trasferimento di una unità im-mobiliare dall’originario proprietarioad altro soggetto. Deriva da quantoprecede, altresì, che il titolo di pro-prietà esclusiva del bene in capo alsingolo condomino, non può esserecostituito da un atto successivo alla co-stituzione del condominio.(Sezione II, sentenza 6 marzo 2012 n.3473)

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Aparte le celebrazioni del-l’Anno Santo del 1933/34 equello del 1950, ricordatecon monete battute rispetti-

vamente in 23.235 e 14.00 pezzi, latiratura dei coni vaticani d’oro uscitidal 1929 al 1959 oscilla tra i 1.000 e i10.000 esemplari. Quantitativi che,quelli più bassi in particolare, dovreb-bero rendere interessanti questi aurei.Alla prova dei fatti non è così. Fattesalve alcune eccezioni, come le 100lire del 1937 di Pio XI, stimate intornoai 5.000 euro; quelle del 1955 di PioXII, valutate 2.300 euro; e quelle del1959 di Giovanni XXIII, il Papa Buono,stimate un po’ più di 2.000 euro, lerestanti si possono avere a prezzi chevanno da 500 a 900 euro. Non molto.Quando la Città del Vaticano, nata daiPatti Lateranensi del 1929, riprese aconiare monete, l’interesse suscitatoper i nuovi coni fu comprensibilmenteelevato. Così come il prezzo di venditache era salato. La serie del 1929, comericorda Giovanni Battista Montini inuna lettera inviata al padre GiorgioMontini il 12 agosto 1931, era peresempio in vendita a 220 lire. L’insie-me, oltre alle preziose 100 lire d’oroattualmente valutate 450 euro (ma co-me le restanti e le successive si posso-no avere a prezzi scontati), compren-deva gli spiccioli da 5, 10, 20, 50centesimi, 1, 2, 5 e 10 lire.Pur portando il millesimo del 1929, leprime monete vaticane uscirono tutta-via solamente due anni dopo, in quan-to la Convenzione monetaria tra lo Sta-to della Città del Vaticano ed il Regnod’Italia venne sottoscritta il 2 agosto1930. In essa veniva riconosciuto“identico corso legale e potere libera-torio nei rapporti tra i privati e in quellicon le pubbliche Casse”, mentre perquel che concerneva “la coniazionedelle monete d’oro” essa poteva essere“fatta per un valore illimitato”.Dei modelli della prima emissione sioccupò Aurelio Mistruzzi, mentre l’in-cisione è dovuta al bulino di Attilio Sil-vio Motti. Per il taglio più prestigioso,Mistruzzi raffigurò al rovescio Cristo

Re con scettro e globo e ai suoi piediun bambino inginocchiato, e al dirittoil profilo del Papa con zucchetto e pi-viale. Un modello ripetuto per l’interopontificato di Papa Ratti, con tondelloe peso modificati nel 1936, allorchél’originario diametro di 23,5 mm e ilpeso di 8,8 g scesero, così da unifor-

mare la moneta vaticana alla normati-va italiana, a 20,7 mm e 5,19 g.Delle monete d’oro di questo Pontefi-ce, risulta piuttosto ricercata quella del1937 la quale, pur battuta in 2.000esemplari, sul mercato è di difficile re-perimento. Come dimostrano le quo-tazioni che in assoluto fior di coniopossono arrivare, nei cataloghi, fino a5.000 euro. Senza prezzo, invece, al-cuni esemplari della pezzatura mille-simata 1938 giunti fortunosamente sulmercato. La sua produzione venne in-fatti bloccata a seguito della morte delPontefice.L’impostazione di Aurelio Mistruzzi,salvo s’intende il profilo del nuovo Pa-pa, venne ripetuta anche per le monetefatte coniare dal 1939 al 1941 da PioXII. Col 1942, e fino al 1949, sul rove-scio comparve l’allegoria della Carità,presente pure sugli spiccioli da 2 e 10lire. Nuovo cambiamento figurativo inoccasione dell’Anno Santo del 1950,allorché sul diritto Pio XII venne raffi-gurato con triregno e al rovescio PietroGiampaoli bulinò l’apertura della PortaSanta.Sugli aurei battuti a partire dal 1951 efino al 1956, tornò l’immagine del Pa-pa e una interpretazione della Caritàdovuta a Pietro Giampaoli sostituita,dal 1957 al 1958, dallo stemma di PioXII. Un’impostazione grafica, questa,fatta propria anche per l’unica monetad’oro di Giovanni XXIII, il quale in no-me della sobrietà sospese la produzio-ne degli aurei, ripresa nel 1996 da Gio-vanni Paolo II in vista dell’Anno Santodella Redenzione. Ora la moneta fusacol biondo metallo da Giovanni XXIIIviene offerta negli incanti pubblici No-misma e Varesi a partire da 1.500 euro,mentre nei cataloghi è valutata 1.850euro da Alfa, 2.500 da Montenegro eUnificato, e 2.200 da Varesi. n

ESPERIENZA FAMIGLIA

MONETEdi Raffaele C. Costa

GLI AUREI VATICANI BELLI E POCO COSTOSISola eccezione nel prezzo le 100 lire di Pio XI

Le 100 lire d’oro del 1930 di Pio XI

Le 100 lire d’oro del 1947, con la Carità, di Pio XII;

Le 100 lire d’oro del 1951, con una nuova allegoria della Carità;

Le 100 lire d’oro di Giovanni XXIII

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I n genere, le manifestazioni fila-teliche durano il sabato e la do-menica; se va bene anche il ve-nerdì che li precede. Essendo

essenzialmente organizzate da volon-tari (ma è pure vero che manca unavisione d’insieme), è difficile che duri-no più tempo. Anche se non mancanole eccezioni.Una fra le più attive di queste eccezioniè il Museo postale e telegrafico dellaMitteleuropa di Trieste, che da anni “sfor-na” una mostra via l’altra. L’attuale, inti-tolata “I diritti dei bambini… visti daibambini”, si svilupperà fino al 13 giugno(si tratta di “francobolli” disegnati daigiovanissimi), seguita dal 15 giugno al16 luglio da una rassegna collettiva fir-mata con l’Associazione di storia postaledel Friuli e della Venezia Giulia.Decisamente occasionale è quanto of-ferto dal Museo mercantile, che si trovaa Bolzano in via Argentieri 6. Si trattadel percorso “La vecchia posta a Bol-zano”, aperto fino al 31 ottobre dalle10.00 alle 12.30 dal lunedì al sabato(biglietto, che comprende la visita al-l’allestimento permanente: 4,00 euro).Curato dal filatelista Thomas Mathà,intende spiegare il legame che nel tem-po ha unito il sistema commercialealla rete postale. Di dimensioni ragio-nevoli, è in grado di rivolgersi ad unpubblico di non specialisti puntando

soprattutto all’iconografia, con dipinti,documenti, casseforti, addirittura unacarrozza ed altri attrezzi del mestiere,fra cui i corni usati per annunciare iltransito del corriere. Solo l’ultima parteè dedicata espressamente alla filatelia,facendo vedere una selezione di quan-to di pregevole si è conservato. Perl’occasione - altro elemento significa-tivo - è stata edita una guida (80 paginea colori, 8,00 euro). «Attraverso lettereed altri documenti affrancati nelle piùsvariate maniere» - ha detto il presi-dente della Camera di commercio, in-dustria, artigianato e agricoltura, MichlEbner - «questo percorso narra gli av-vicendamenti politici sul territorio, par-tendo dal Regno degli Asburgo, perpassare poi all’occupazione bavarese,a quella napoleonica, ed arrivare nuo-vamente al Regno degli Asburgo».Altrettanto duratura nel tempo - verràsmantellata non prima del 21 agosto -è la rassegna “La stampa e le poste inItalia nel 1800”, organizzata a Came-rata Cornello (Bergamo), per la preci-sione nella frazione di Cornello deiTasso (sala Mercatorum, da mercoledìa sabato 14-17, domenica 10-12 e 14-18, ingresso libero). È il pregevole bor-go da cui ha avuto origine la famigliache controllò la rete postale europea.Vi si trova il Museo dei Tasso e dellastoria postale, che propongono una

sintesi della grande collezione, orga-nizzata in quaranta volumi, messa in-sieme in mezzo secolo da Umberto-maria Bottino e in grado di illustrarealcuni aspetti, come il ruolo della cen-sura e della pubblicità, la crescita gra-fica delle pubblicazioni, i timbri ed ifrancobolli predisposti appositamenteper il servizio. Scomparso il collezio-nista sei anni fa, ora i figli, attraversoun prestito permanente, hanno messoa disposizione il materiale, per l’occa-sione montato da Giorgio Migliavacca,membro dell’Accademia italiana di fi-latelia e storia postale. «La mostra» -ha precisato il sindaco, GianfrancoLazzarini, che da decenni punta a va-lorizzare il paese e le sue inconsuetecaratteristiche - «ha avviato una seriedi iniziative che si svilupperà fino al2018». Permettendo di ricordare alcunidei protagonisti della famiglia Tassoscomparsi sei e cinque secoli fa ed ingrado di valorizzare sia i letterati (comeBernardo e Torquato) sia gli imprendi-tori postali (in particolare, i fratelli Rug-giero, Jannetto, Francesco, Leonardo I,nonché il pronipote Leonardo II).L’obiettivo ultimo è raccogliere copiadel materiale conservato in diversestrutture italiane e straniere, così dacostruire un punto di riferimento esau-stivo sul tema, al servizio degli studiosie utile a pubblicare monografie. n

ESPERIENZA FAMIGLIA

FRANCOBOLLIdi Fabio Bonacina

COMMERCIO, GIORNALI E POSTAA Bolzano e Camerata Cornello due rassegne particolari

La carrozza esposta a Bolzano; il curatore della mostra di Cornello,Giorgio Migliavacca (a sinistra), spiega ai presenti il percorso espositivo. Al centro, il sindaco Gianfranco Lazzarini

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Parlare di noi ci provoca piacere.Ma perché? Due neuroscien-ziati di Harvard, Diana Tamir eJason Mitchell, hanno scoperto

che nel dare sfogo alle nostre confiden-ze stimoliamo le stesse zone del cer-vello che si attivano per il piacere delcibo, del denaro e del sesso. L’aumentodella dopamina nelle aree mesolimbi-che è il medesimo. Nello studio, rivelatoal Wall Street Journal, si dimostra, graziea test collettivi e risonanze magnetiche,che il quaranta per cento dei discorsiquotidiani di un individuo sui socialnetwork, è dedicato all’espressione dipensieri e sentimenti privati.«Nei discorsi di tutti i giorni, il 30-40per cento della conversazione riguardala condivisione di esperienze personali– ha affermato Tamir – mentre sui so-cial media la percentuale si alza all’80

per cento». Per motivazioni che coin-volgono l’istinto di sopravvivenza, gliuomini sono naturalmente portati a vo-ler condividere e diffondere i prodottidella propria mente, e condividere ipropri pensieri è una potente fonte dipiacere e soddisfazione, afferma lo stu-dio. Alle persone che si sono sottopostealla ricerca, sono state date due op-portunità: quella di rispondere a do-mande del tutto oggettive riguardo adalcune immagini o quella di raccontarela propria opinione su svariate que-stioni politiche e sociali. Nonostantela ricompensa monetaria per rispon-dere alle domande oggettive fosse piùalta, la maggior parte dei partecipantiha scelto di essere pagata meno pur dipoter parlare di sé e delle proprie opi-

nioni, rafforzando così letesi sostenute dallo studiodi Tamir e Mitchell. I ricer-catori hanno concluso, silegge nel loro report, che“gli uomini desiderano ar-dentemente condividere leloro esperienze soggettive,e questo rappresenta unpiacere in sé, al pari di bi-sogni primari come nutrirsie fare sesso”. ■

di Maria Luisa UrbanoESPERIENZA FAMIGLIA

COMPUTER

PIÙ SINCERI CON GLI SMSSecondo un sondaggio americano che ha coinvolto seicento persone, gli SMS esor-terebbero la gente a essere spontaneamente sincera. Le persone tendono infatti aessere più razionali e sincere mentre mandano messaggi al cellulare piuttosto chedurante una conversazione telefonica. E’ questa la teoria propugnata da uno studiodella University of Michigan, in collaborazione con la New School of Social Rese-arch di New York. Gli intervistati sono stati reclutati via web tra gli utenti di iPhone,offrendo loro incentivi su iTunes store per partecipare al sondaggio.Gli psicologi hanno preparato per i volontari una serie di domande, alle quali sonostati sottoposti in varie condizioni: telefonicamente attraverso un questionario pro-posto da una voce umana o da una voce registrata, via SMS, tra altra gente, da soli,mentre erano intenti a svolgere altri compiti, ecc. E in tutte le situazioni è emersoun tasso di sincerità più elevato nelle risposte scritte via SMS. Quanti bicchieri me-diamente bevi al giorno? Fai esercizio fisico? Tutti temi particolarmente personali,in cui molte persone tendono a mistificare la realtà, magari anche in buona fede,mentre con gli SMS vengono affrontati con tutta l’onestà possibile. Secondo i ri-cercatori statunitensi la ragione sarebbe il maggior tempo disponibile nell’ideareuna risposta via SMS, rispetto all’urgenza di dare una risposta vocale. Al tempostesso l’SMS non ha quella componente narcisistica chepuò avere Facebook, dove le persone sono mediamenteportate ad apparire sempre meglio di quanto realmentesiano. Come fa notare anche Fred Conrad, psicologo co-gnitivo all’Università del Michigan che ha condotto la ri-cerca in collaborazione con Michael Schober, l’intervistavocale può far sentire gli individui sotto pressione e di-storcere le risposte. Diversamente con gli SMS si è onesti,rilassati e precisi. Lo studio è stato presentato nel maggioscorso in occasione dell’Association for Public OpinionResearch di Orlando.

ECCO PERCHÉ AMIAMO TANTO I SOCIAL NETWORK

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Ben pochi altri settori hannoavuto, specie in tempi recen-ti, uno sviluppo come quellodella fotografia. L’interesse

verso la fotografia è talmente cresciutoda renderla irriconoscibile, se si pensaa quel giorno dell’Ottocento quandoil francese Daguerre mise insieme unacassetta provvista di lenti che, una voltaperfezionata, pose chiunque nella pos-sibilità di scattare un’immagine dellapropria famiglia o altro e raccoglierlain un album. Era iniziata l’era del col-lezionismo privato da condividere, al

massimo, con qualche amico o paren-te in visita. Poi la nuova arte, soprat-tutto se firmata, viene ammessa nel va-sto consesso delle Gallerie, aste,mostre antologiche, varca le porte deiMusei. Gli scatti dei grandi maestri co-me Man Ray, Henry Cartier-Bresson,Tina Modotti e numerosi altri diventanopreziosi e come tali contesi dai colle-zionisti a fior di quattrini. Un interessecrescente anche perché una foto d’au-tore ha una quotazione più abborda-bile di un’opera di pittura, e per chi sascegliere è sempre un buon investi-mento. Cifre che possono partire damille euro, salire gradualmente per no-mi come Arturo Ghergo, Elisabetta Ca-talano, Helmut Newton, Richard Ave-don, Steve Meisel, Peter Lindbergh.Ben quotato Secchiaroli, il “paparaz-zo” più famoso della Dolce Vita, sinoad arrivare a 30 mila euro per una fotodi Man Ray e a circa 15 mila dollariper uno scatto di David Bailey.Da tenere d’occhio, inoltre, per chivolesse specializzarsi in soggetti dinicchia e non disperdersi nel maremagnum, la “nouvelle vague” dei fo-tografi africani, una generazione disicuro talento a prezzi ancora abbor-dabili. Qualche nome: Rotimi FaniKayoda nigeriano, e poi David Gol-

dblatt, Guy Tillim.Un nuovo genere dicollezionismo potrebbeessere poi alle porte, ele cifre sono impressio-nanti. Oltre tre milionidi fotocamere digitalisono state vendute in Italia lo scorsoanno, ma sono soprattutto le foto scat-tate dai cellulari ad aver superato quel-le delle usuali Reflex. Oggi chiunquesia in possesso di un telefonino, turista,studente, casalinga, vicino di casa, puòscattare un’immagine e “pinnarla” (dal-l’inglese to pin up), su un social net-work e condividerla, accompagnatamagari da un breve commento, conmezzo mondo, in parallelo a ciò cheavviene con il “post it”, postare unanotizia o un intervento a piacere suFacebook e simili. Tutto a briglia sciol-ta, nessuna tematica di riferimento,né indagine antropologica o ideolo-gica. Come qualcuno ha detto, oggiil potere sulle immagini lo ha soltantochi è in grado di mostrarle e non piùchi le conserva fisicamente in archi-vio. Un’affermazione alquanto discu-tibile, ma è la nuova fase del passag-gio dall’era del possesso all’eradell’accesso. Il social network Insta-gram, in soli quindici mesi di attività

ha caricato un miliardo di fotografiescattate da cellulari, smartphone, ta-blet. Ovviamente queste immaginiannegano in un oceano sconfinato,in uno sterminato archivio globale vi-sitato dagli abituali frequentatori delweb, ma chissà che un giorno, unadi queste fotografie, scattata casual-mente, riesca a cogliere per un attimoun evento, come “il soldato colpito amorte” di Robert Capa, e diventarefamosa per sempre. I social networkhanno cambiato il mondo della foto-grafia, ma non hanno comunque an-nullato istituzioni, agenzie, studi, do-ve si conservano milioni di scattieseguiti nel corso del tempo da pro-fessionisti dell’immagine, depositidella memoria, come l’Archivio Ali-nari e le grandi Agenzie giornalistichequali la Magnum, che resteranno atestimonianza della nostra storia, tan-gibili ricordi di un collezionismo cheera e come per molti è rimasto un raf-finato esercizio del gusto. ■

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di Ida SpadaESPERIENZA FAMIGLIA

COLLEZIONISMO

FOTO DI TUTTI I TEMPIPer uno scatto originale si possono

spendere fino a 30 mila euro

Sopra, “Roses” di Tina Modotti (1927). In alto, “Noire e Blanche” di Man Ray (1926)

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ESPERIENZA FAMIGLIA

CIVILTA’ DELLA TAVOLA

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di Jolanda Proietti

Da sottoterra con amore. Ra-dici e tuberi vengono dalprofondo e nel profondohanno accumulato proprietà

benefiche segrete che, fortunatamente,l’umanità nel corso del tempo ha sco-perto e tuttora utilizza; delle proprietàguardate forse con sufficienza se con-frontate con altre specie vegetali cheoffrono alla vista frutti multicolor, ap-pesi ai rami.Radici che vantano talvolta una lungastoria da raccontare, se non addiritturauna leggenda. Qualcuna ha origineorientale, altre sono più caserecce, acominciare dalla carota, radice delDaucus carota, famiglia delle ombrel-lifere, di colore fortemente arancio. Siè sviluppata facilmente in tutto il baci-no del Mediterraneo sino al Nord Eu-ropa. Da un ettaro coltivato si possonoottenere trecento quintali di prodotto.Nota da noi anche come la miglioreamica dell’abbronzatura, contiene unabbecedario di vitamine (A B C D PPE), zuccheri semplici (glucosio), fibree betacarotene che, insieme all’alfa ca-rotene e alla luteina, è il responsabiledel colore di questo ortaggio ed è lafonte della vitamina A.Il betacarotene si deposita sul nostroderma a livello superficiale, stimola laproduzione di melanina e aiuta a pro-teggere la pelle specie durante l’espo-sizione al sole. E poi c’è la patata, ilcui tubero viene anche lui dal profon-do. Ha una storia antica legata alle ci-viltà precolombiane, infatti fu portatain Europa dai conquistadores spagnolia metà del XVI secolo, ma non vennemessa a coltura se non dopo cento an-ni. Prima era considerata una piantarara, conosciuta solo dai botanici chele diedero il nome scientifico: solanumtuberosum. Quanto alla rapa, le vieneingiustamente attribuito il proverbio“ignorante come una rapa”, ma nonlo merita. Lei, la Brassica Rapa, fami-glia delle Crucifere, ha origini esotiche,viene dall’Asia sud-occidentale, notada tempo immemorabile anche ai Gre-ci e ai Romani che la introdussero nelregime alimentare, ha un gusto deli-

cato al contrario di suo cugino il Ra-phanus, della stessa famiglia, che haun sapore molto pungente. La varietàSativus della stessa famiglia produce ilravanello, della eguale forma e misuradella ciliegia, ha perfino lo stesso co-lore, ed è leggermente piccante. Otti-mo per arricchire l’insalata.Pungente anche il sapore dello zenze-ro, in inglese ginger, cioè zingiber, del-la famiglia delle Zingiberacee, piantaoriginaria dell’Asia tropicale.In gastronomia la sua radice viene usa-ta come condimento, ma è anche allabase di bevande come la giger beer eil ginger ale. E’ arrivata in Europa nel Isecolo a.C., subito accettata per il suosapore così speciale. Si fa seccare laradice e la si grattugia, oppure la si af-fetta aggiungendola alla cottura dellepietanze. Provenienza esotica ancheper il ginseng che vanta origini leggen-darie. Il nome scientifico è Panax, dallatino, cioè panacea, capace di guariretutti i mali. La sua radice è ricca diproprietà terapeutiche, migliora la me-moria e la resistenza fisica, ma soprat-tutto una leggenda popolare la ritieneprovvista di potere afrodisiaco. In pas-sato per il possesso di territori dove

cresceva si combattevano guerre fero-ci. E’ diffusa in Cina, Corea del Nord,Siberia Orientale. La si trova ormai an-che nei nostri supermercati o nei ne-gozi di prodotti naturali. In cucina siaggiunge una bustina di ginseng in pol-vere alla cottura del pollo o altro; comedrink lo si unisce al tè, caffé, orzo.Buona parte delle radici trovano unacollocazione in erboristeria. Ancoraoggi la Maca Andina, usata a suo tem-po dagli antichi Inca per incentivare lapotenza sessuale, favorisce un generalebenessere psicofisico. E che dire delRabarbaro, le cui radici servono a sti-molare l’appetito? Lo si trova anchesotto forma di caramella. Sempre inerboristeria vengono lavorate le radicidi Bardana, utile contro l’acne giova-nile, e l’Artiglio del Diavolo, il cui no-me scientifico è Harpagophytum Pro-cumbens; una radice che viene daldeserto della Nabimia, in Africa, effi-cace per combattere i dolori articolari,mentre l’Echinacea ha fama di essereun buon rimedio per difendere l’orga-nismo dalle malattie di raffreddamento.Sicuramente la natura di superficie dàbuoni frutti, ma anche il sottoterra nonè da meno. n

DALLA TERRA CON AMOREPiccola storia di radici e tuberi,

alcuni che vengono da molto lontano

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di Mamma GiovannaESPERIENZA FAMIGLIA

CUCINIERE

RICETTE PER UN ANNOCREMA “TUTTOFARE” D’ASPARAGI

Per un vasettoIngredienti: 500 g di asparagi verdi, 1limone non trattato, 50 g di mandorletritate, 2-3 cucchiai d’olio d’oliva. Salee pepe.Mondare gli asparagi dalla parte piùdura. Levare le punte da riservare perun altro piatto e tenere solo i gambi.Tagliare i gambi in piccoli cilindri ecuocerli a fuoco medio in acqua per20 minuti circa. Quando saranno cot-ti, scolarli, quindi frullarli con il succodi limone e l’olio d’oliva.In una ciotola mescolare la purea diasparagi con le mandorle tritate, ag-giungere la scorza tritata di mezzo li-mone e amalgamare bene. Aggiustaredi sale e utilizzare per accompagnareverdure crude, spalmato su dei cro-stini o come salsa per risotto o pasta.Si conserva per un giorno in frigori-fero coperta da un po’ d’olio.

CREMA DI ZUCCHINE CON GAMBERONIPer 4 personeIngredienti: 500g di zucchine, unmazzo di basilico, 1 mazzo di corian-dolo fresco, 5 o 6 porzioni di formag-gio fuso (tipo Mio/Bel paese), 8 gam-beroni.Pulire le zucchine e farle cuocere alvapore. A cottura ultimata frullarlecon le erbe, un pizzico di sale, leporzioni di formaggio, e regolare disale e pepe a piacere (volendo si puòanche aggiungere un po’ di scorza dilimone tritata finemente).Far rosolare i gamberoni in padellaper qualche minuto. Quando sarannocotti (circa 8 minuti) sgusciarli e in-filzarli per due su uno spiedino di le-gno.Servire la crema in bicchieri con lospiedino appoggiato sopra.

CREMA ALLE CILIEGIEPer 4 personeIngredienti: 130 g di panna frescadensa, 40 g di zucchero di canna, 1baccello di vaniglia, 2 uova, 250 g diciliegie snocciolate (o no)* o di ama-rene, burro per lo stampo.Scaldare il forno a 190°. Tagliare ilbaccello di vaniglia e raccogliere isemi con la lama di un coltello.In una ciotola, mescolare le uova conlo zucchero e i semi di vaniglia, quin-di aggiungere la panna. Mettere unaparte delle ciliegie sul fondo dellostampo, versare la crema e poi com-pletare con il resto delle ciliegie.Cuocere per una ventina di minuti, iltempo che la crema si rapprenda. La-sciar raffreddare e degustare in gior-nata.* tradizionalmente le ciliegie vannocotte con il nocciolo per esaltarne ilgusto, comunque a voi la scelta.

RISOTTO AGLI ASPARAGI, FAVE E FORMAGGIO DI CAPRA CREMOSO

Per 4 personeIngredienti: 300 g di riso carnaroli oArboreo, un litro di brodo vegetale oacqua, 1 bicchiere di vino bianco sec-co, 2 cucchiai di olio extravergine d’oli-va, 200 g di formaggio di capra frescotipo “Chavroux”, 1 cipollotto tritato,400 g di asparagi, 100 g di fave, unmazzetto di basilico, sale e pepe.Separare le punte d’asparagi e metterleda parte. Tagliare il resto degli asparagia rondelle. In una pentola a fondospesso far soffriggere l’olio d’oliva conil cipollotto. Appena il tutto si colora,aggiungere le rondelle d’asparagi e il

riso. Farlo tostare per circa 5 minuti.Aggiungere il vino e far sfumare.Cominciare allora a versare il brodobollente, un mestolo alla volta, fino alsuo completo assorbimento, semprecontinuando a mescolare con un cuc-chiaio di legno. Cuocere per 18 minuticirca, e 10 minuti prima della fine dellacottura aggiungere le fave, sbollentatee spellate in anticipo, e le punted’asparagi.A cottura ultimata mantecare con ilformaggio. Regolare di sale e pepe ecospargere con il basilico prima di ser-vire.

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Abb. mondadori P.64- 2012:Abbonamenti 1p mondadori 27 15/06/12 16:32 Pagina 64

Andremo su Marte, ma quanta parte della Terra èancora da esplorare? Unanimi gli scienziati in-dicano per esempio gli abissi oceanici ricor-dando che più di 3.000 persone sono salite al

momento sull’Everest, circa 500 sono andate nello spazio,e solo tre sono scese finora nella fossa più profonda deglioceani, nell’abisso delle Marianne. La corsa agli abissi ècomunque ripartita, e il merito è in parte del regista JamesCamerun (a suo credito i films The Abyss, Titanic e Avatar)che nello scorso mese di marzo a bordo di uno specialesommergibile è arrivato sul fondo della fossa citata. Adessovarie società stanno costruendo nuovi batiscafi in gradodi sopportare le pressioni più elevate, di adagiarsi sulfondo degli oceani, e di garantirne la vista e l’esplorazione.Ma a parte il piacere dell’impresa che cosa si pensa ditrovare negli abissi marini?Intanto delle specie sconosciute o quasi, che solo rara-mente sono affiorate in superficie, citiamo il re delle arin-ghe che può raggiungere la lunghezza di 17 metri, i me-gacalamari che possono raggiungere i 12-14 metri escendere fino a 2.200 metri di profondità, le cosiddettechimere, parenti degli squali, il pesce vipera dai dentilunghi e ricurvi, o quelli della famiglia degli anoploga-stridae, con testa enorme e anche qui con denti lunghis-simi, e quant’altro ancora di solamente immaginabile. Einoltre delle terre rare, indispensabili alla moderna tec-nologia, solfuri polimetallici con rame, zinco, oro e ar-gento, e immense risorse di metano, per un totale – lastima è del Dipartimento Usa per l’energia – di qualcosacome 11 miliardi di miliardi di metri cubi, superiori atutte le riserve note di petrolio, gas e carbone.Insomma una vera miniera sottomarina, tale da consentirealla razza umana di vivere e di prosperare ancora a lungosu questo nostro meraviglioso pianeta. n

Fiat ha presentato la nuova Panda EasyPower, versio-ne a doppia alimentazione (GPL/benzina) che am-plia la gamma di un modello da sempre attento allereali esigenze dei clienti. Disponibile negli allesti-

menti Pop, Easy e Lounge - i prezzi di listino sono rispetti-vamente di 12.200 euro, 12.950 euro e 14.200 euro - lanuova Fiat Panda EasyPower diventa così una soluzione in-telligente soprattutto in un periodo in cui il prezzo di ben-zina e gasolio aumenta costantemente. Del resto, il GPL èun combustibile “pulito” ed economico, oltre ad essere unafonte di energia largamente disponibile in Italia. Dunque,con la nuova Panda EasyPower si risparmia sia al momentodell’acquisto sia nell’uso quotidiano. Equipaggiata con 1.2da 69 CV Bi-fuel, la nuova Panda EasyPower assicura ridottilivelli di CO2 (107 g/km) e consumi contenuti (6,6 litri/100km nel ciclo combinato), entrambi i valori sono registraticon l’alimentazione a GPL. Inoltre, grazie al doppio serba-toio, la vettura vanta un’ottima autonomia complessiva: nelciclo extraurbano, con un pieno (benzina + GPL) si possonocoprire 1.345 Km, ovvero la distanza tra Milano a ReggioCalabria. Come tutte le vetture Fiat a GPL o metano, la nuo-va Panda EasyPower è di primo impianto (OEM), quindi pro-dotta in fabbrica, garantita dal brand stesso ecommercializzata attraverso la normale rete di vendita. Inquesto modo, il cliente può essere certo del rispetto dellenormative di sicurezza, della massima qualità e affidabilità,oltre ai minori costi di gestione e all’impiego delle tecnolo-gie più avanzate in questo campo. A tre mesi dal lancio dellanuova Panda la gamma si arricchisce di questa motorizza-zione che, oltre ad essere la sintesi perfetta tra prima e se-conda vettura, punta a giocare un ruolo da protagonista inquesta fascia di mercato. n

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ESPERIENZA FAMIGLIAESPERIENZA FAMIGLIA

MOTORI

di Giulio Conter

ANIMALI

di Clemy

PANDA EASYPOWERRIPRESA L’ESPLORAZIONEDEGLI ABISSI OCEANICI

Vi si trovano fonti di energia, oro,e specie sconosciute

GPL/Bernzina per Fiat Panda

Natura-auto 49:Layout 1 15/06/12 12:17 Pagina 65

ARIETE 21 marzo - 19 aprileLuglio – prontezza di spirito e capacità organizzative vifaranno superare alcuni contrattempi durante uno sposta-mento. Prudenza con il denaro.Agosto – mutevolezza d’umore e repentini cambi di pro-gramma caratterizzeranno il mese; confidate nel buonsenso di chi vi ama e ascoltate i suoi suggerimenti.

TORO 20 aprile - 20 maggioLuglio – soluzioni economiche raggiunte con riflessione edeterminazione. Le stelle favoriranno incontri e contatti;non trascurate il riposo fisico e soprattutto mentale.Agosto – iniziative indovinate nella sfera degli affetti raf-forzeranno un sentimento un po’ indebolito. Insolitiincontri sulla rotta delle vacanze.

GEMELLI 21 maggio - 21 giugnoLuglio – siete in dirittura d’arrivo per concludere una vali-da operazione economica. Potete contare sulle amicizieche si riveleranno solide e ricche di sorprese.Agosto – l’aria vacanziera gioverà al vostro umore e alvostro fisico un po’ provati; non mancheranno situazionifavorevoli ai sentimenti, ma siate cauti nelle spese.

CANCRO 22 giugno - 22 luglioLuglio – accettare piccole variazioni può rivelarsi moltoproficuo. Un legame affettivo va rivisitato per trovare l’ac-cordo tra cuore e ragione.Agosto – l’ostilità planetaria può indurvi a commettereimprudenze nelle relazioni sociali e familiari; una vacan-za in solitario si rivelerà un toccasana per il futuro.

LEONE 23 luglio - 22 agostoLuglio – nessuna ingerenza planetaria turberà la vostraestate; Marte e Venere, prendendovi per mano, vi trasci-neranno in atmosfere romantiche e rilassanti.Agosto– sono a vostra disposizione tutti gli ingredientiadatti per trascorrere un mese divertente in compagnia difamiliari e amici. Attenti alle scottature, prudenza con ilsole.

VERGINE 23 agosto - 22 settembreLuglio – troverete una nuova soluzione a un vecchio pro-blema; la vita sentimentale sarà animata da avvenimenti asorpresa, ma evitate i luoghi insicuri.Agosto – inaspettate dimostrazioni d’affetto vi farannoricredere su una persona; finalmente potrete concederviun po’ di spensieratezza desiderata da tempo.

BILANCIA 23 settembre - 23 ottobreLuglio – piccoli contrattempi non metteranno a rischio levacanze programmate. In amore si preannunciano rassi-curanti conferme, ma attenti a non creare equivoci.Agosto – Venere, governatore del vostro segno, apparepoco disposto ad elargire favori; moderando esigenze epretese, otterrete più di quanto sperato.

SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembreLuglio – la creatività e la voglia di realizzare più di unprogramma saranno la costante del mese. Il dissonanteMercurio suggerisce prudenza nella gestione finanziaria.Agosto – mese costellato da positivi aspetti astrali cheelargiranno buonumore e simpatia, giusti ingredienti pertrascorrere al meglio le vacanze. Successi in amore pertutte le età.

SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Luglio – decisioni indovinate consolideranno la vostraposizione. Marte, finalmente amico, permetterà di instau-rare nuovi, gratificanti rapporti di lavoro e di amicizia.Agosto – il vostro spirito d’avventura verrà stimolato ulte-riormente da Giove che, dal segno opposto dei Gemelli,vi invita a trascorrere vacanze fuori dal comune. Accetta-te l’invito.

CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Luglio – Venere e Giove confermano la stabilità e la sicu-rezza del settore economico, mentre quello familiarepotrebbe avvertire qualche scossa causata dall’irrequietoUrano.Agosto – alcune tensioni sentimentali possono cambiareil programma vacanziero, tuttavia, con un po’ di flessibili-tà, il mese sarà meno disagevole e noioso del temuto.

ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Luglio – Venere prosegue il suo cammino nei Gemellitoccando la sfera delle emozioni, degli affetti e tante ideeda mettere in cantiere. Nel frattempo provate anche arilassarvi.Agosto – periodo propizio per ritemprare il morale e ilfisico; potrete godervi le vacanze in armonia con il par-tner e con gli amici.

PESCI 20 febbraio - 20 marzo Luglio – finalmente liberi dall’opposizione di Marte (dura-ta circa 8 mesi), potrete disporre, in modo a voi congenia-le, futuri programmi da realizzare.Agosto – sotto i teneri e rassicuranti influssi venusiani,torneranno a galla emozioni dimenticate. Vacanze brevi,ma piacevoli e ritempranti.

di Giuliana Valci

Luglio-A

gosto 2

012

★★

★★

★★

★★★

★★★ ★★

ESPERIENZA FAMIGLIA

OROSCOPO

★★

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SAN PIETROBURGO (2 giorni) –TALLIN (Estonia) - RIGA (Lettonia) –

KLAIPEDA (Lituania) – DANZICA(Polonia) – BORNHOLM (Danimarca) –

KIEL – AMBURGO - ITALIAL’itinerario: partenza dall’Italia per Amburgo e, da qui, trasferimento in pullmanal porto di Kiel... poi, a terra, libertà di scoperta dei tanti luoghi da non per-dere, senza lo stress di fare e disfare valigie.STOCCOLMA: in una sola città 14 isole collegate da 57 ponti; 750 anni di storiaraccontati dai numerosi parchi e monumenti(famoso il Museo Vasa dove è custo-dita la nave Vasa, orgoglio dei Reali di Svezia, affondata nel 1628 durante il viag-gio inaugurale e il Municipio, centro politico e sede degli annuali Premi Nobel -HELSINKI: città del classicismo per il suo Duomo, il Senato e l’Università esoprattutto il vicino villaggio campestre di Porvoo, gioiello dell’architettura fin-landese - SAN PIETROBURGO: piatto forte dell’itinerario, due giornate nellosplendore della città degli Zar attraverso le famose vie e lungo i suoi notipalazzi e cattedrali: dalla Fortezza di Pietro e Paolo al Palazzo d’Inverno, dall’-Hermitage al fiume Neva – da non perdere!!! - TALLIN: dove l’atmosfera delXIV secolo è rimasta intatta nella città vecchia (Patrimonio dell’Umanità), uninsieme di mura e torri medievali, guglie appuntite e tortuose stradine in acciot-tolato - RIGA: la più bella città della Lega Anseatica con il centro storico Patri-monio dell’Umanità in virtù degli edifici Art Nouveau e per l’architettura in legnodel XIX secolo – KLAIPEDA: nelle incantevoli foreste della Penisola Curlandese,una lingua di sabbia che separa il Mar Baltico dalla Laguna Curlandese (sembra ditrovarsi nel Sahara) ... per visitare la “Collina delle streghe” e la Grande Duna,alta 52 metri – DANZICA “perla del Baltico”, la città di Solidarnosc, legataalla figura di Lech Walesa (Premio Nobel per la pace nel 1983 poi Presidentedella Repubblica) – BORNHOLM, all’incrocio tra Svezia, Danimarca, Germania ePolonia, con i numerosi villaggi di pescatori dove si trovano le più imponenti rovinedi castelli di tutta Europa.

LA NAVE: COSTA PACIFICA – inaugurata nel giugno 2009

20132013

[email protected]@tiscali.it

Pensione completa (bevande escluse);cocktail di benvenuto del Comandante;serata di Gala; util izzo di tutte leattrezzature della nave: animazione dibordo per tutte le età (giochi, concorsi,cacce al tesoro, tornei, feste, karaoke,serate a tema, ecc.); spettacoli musicali odi cabaret nel teatro di bordo, balli efeste in programma tutte le sere duran-te la crociera; corsi di ginnastica conistruttori qualificati; facchinaggio deibagagli nei porti; assicurazione medi-co/bagaglio e contro le penalità diannullamento viaggio; mance e quote diservizio a bordo nave per tutto il per-sonale; tasse portuali e aeroportuali;responsabile dell’Organizzatore a bordonave

Escursioni: per informazioni ed elencoiscrizioni consultate il sito: www.costa-crociere.it oppure sfogliando con pazien-za il catalogo “Crociere 2013”

Documenti: passaporto individuale validocon il bollo annuale. Agli ospiti che parte-cipano alle escursioni a San Pietroburgoverrà emesso un visto collettivo all’arrivodella nave. Per scendere a terra nonaccompagnati è necessario il visto indivi-duale da richiedere prima della partenza(costo € 50,00 per persona)

SVEZIA; FINLANDIA; RUSSIA; SVEZIA; FINLANDIA; RUSSIA; REPUBBLICHE BALTICHE; REPUBBLICHE BALTICHE; POLONIA; DANIMARCAPOLONIA; DANIMARCA

QUOTE, VOLI INCLUSI, DA ROMA E MILANO – CAT. E PONTE––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––Cat. Classic IC Interna- Notturno, Adagio, Boheme, Alhambra € 1.390,00Cat. Premium IP Interna-Adagio, Boheme, Alhambra, Ludwih, Azzurro € 1.470,00Cat. Classic EC Esterna vista mare - Notturno, Adagio € 1.730,00Cat. Classic BC Esterna con balcone – Boheme € 1.940,00

3°/4° Letto Adulto – riduzione - 30%3°/4° Letto Ragazzi di età inferiore a 18 anni € 400,00Supplemento Cabina Singola + 35%Partenza da altre città € 90,00Tasse portuali e aeroportuali INCLUSEMance a bordo e quote Servizio (adulti e ragazzi) INCLUSE

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Venti dal Mondo

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