Esercizio

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Nel 1980 un gruppo di 1000 persone di età compresa tra i 35 e i 55 anni è stata seguita per 5 anni. Durante questi anni alcuni di questi soggetti svilupparono il diabete. All’inizio dello studio 5 soggetti erano già malati, 2 soggetti risultarono malati alla fine del 1° anno, 5 alla fine del 2°, 1 alla fine del 3°, 4 alla fine del 4° e 1 alla fine del 5°. a) Calcolare la prevalenza della malattia al 1° gennaio 1980 b) La prevalenza alla fine del 3° anno c) L’incidenza della malattia nel periodo considerato Esercizio 5/100 0 13/10 00 13/99 5

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Esercizio. Nel 1980 un gruppo di 1000 persone di età compresa tra i 35 e i 55 anni è stata seguita per 5 anni. - PowerPoint PPT Presentation

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Nel 1980 un gruppo di 1000 persone di età compresa tra i 35 e i 55 anni è stata seguita per 5 anni.Durante questi anni alcuni di questi soggetti svilupparono il diabete. All’inizio dello studio 5 soggetti erano già malati, 2 soggetti risultarono malati alla fine del 1° anno, 5 alla fine del 2°, 1 alla fine del 3°, 4 alla fine del 4° e 1 alla fine del 5°. a) Calcolare la prevalenza della malattia al 1° gennaio 1980 b) La prevalenza alla fine del 3° anno c) L’incidenza della malattia nel periodo considerato

Esercizio

5/1000

13/1000

13/995

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ESERCIZIO

Nel 1973 in Campania ci fu una epidemia di colera. A Napoli su una popolazione di 3.000.000 abitanti 50.000 si ammalarono e dopo 5 giorni 40000 morirono. Nel 1979 anche Cagliari fu colpita da una epidemia di colera e su una popolazione di 100000 abitanti si ammalarono 40000 e ne morirono 20000. Quale fu l’incidenza di colera a Napoli?Quale fu l’incidenza di colera a Cagliari?Quale fu la mortalità a Napoli e quale a Cagliari?

5/3004/10

4/300 2/10

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Epidemiologia, prevenzione e profilassi delle malattie infettive

o Eziologiao Rapporto ospite-parassita-ambienteo Origine delle infezionio Diffusione delle malattie infettive nella popolazioneoProfilassi generica: notifica, isolamento e contumacia, disinfezione e sterilizzazione…..o Profilassi specifica: vaccini e sierio Epidemiologia e profilassi delle seguenti malattie: influenza, papilloma virus, dengue

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EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE

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“Niente nel mondo vivente è fisso permanentemente… le malattie infettive si trasformano continuamente; alcune, nuove, sono in via di formazione, mentre altre, antiche, mutano o spariscono… Sarebbe davvero sorprendente se nuove forme di parassitismo – ovverosia di infezioni – non sorgessero continuamente e se, tra le forme esistenti, trasformazioni nelle mutue relazioni tra parassiti ed organismi ospiti non si fossero prodotte durante i secoli per i quali abbiamo notizie”

H. Zinsser, Rats, Lice and History, pagg. 43-44, 1971.

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PERCHE’ STUDIARE LE MALATTIE INFETTIVE…

Importante causa di morte Sono la maggior causa di disabilità 13.000.000 di morti/anno 1500 morti/ora 25 morti/minuto 1 morte/<3 secondi La maggior parte delle morti avvengono nei paesi in

via di sviluppo

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EPIDEMIOLOGIA GENERALE DELLE MALATTIE INFETTIVE

AGENTE EZIOLOGICO

STORIA

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA

VIE DI PENETRAZIONE ED ELIMINAZIONE

MODALITA’ DI CONTAGIO E TRASMISSIONE

CONDIZIONI PREDISPONENTI E IMMUNIZZANTI

Page 8: Esercizio

STORIA NATURALE DELLE MALATTIE

T ito lo d ia g ra m m a

guarigione cronicizzazione decesso

es ito

in sorg enza de lla m ala ttia

esp os iz io n e a l/ai fa tto r i d i r isch io

EPID

EMIO

LOGI

A CL

INIC

A

EPID

EMIO

LOGI

A EZ

IOLO

GICA

Page 9: Esercizio

Principali differenze tra malattie «infettive» e malattie «cronico-degenerative».

MALATTIE INFETTIVE E PARASSITARIE MALATTIE CRONICO‑DEGENERATIVE

EPIDEMIOLOGIA Attualmente sono molto diminuite come gravità nei paesi industrializzati. Sempre presenti, e senza prospettiva di diminuzione immediata nei paesi non industrializzati.

In aumento (i tumori, salvo alcuni tipi) o stazionarie (malattie cardiovascolari) nei paesi industrializzati.

ETÀ PREVALENTE Infantile - Anziani. Adulta

CAUSA O CAUSE Causa unica (un metazoi un microrganismo) e specifica per ogni malattia;

favorite da situazioni ambientali e individuali;

è conosciuta per la maggior parte delle malattie infettive.

Cause molteplici e comuni a più malattie (fattori ambientali e alimentari, fattori comportamentali, fattori costituzionali, in interazione fra loro).

MODALITÀ DIINSORGENZA

Dopo un breve periodo di incubazione di giorni - settimane comparsa dei sintomi in genere bene evidenti.

Dopo un lungo periodo di latenza (anni), comparsa della malattia con sintomi in genere vaghi e mal interpretabili.

CONTAGIOSITÀ Presente. Assente.

CURABILITÀ In genere guariscono spontaneamente con il riposo oppure sono curabili con farmaci appropriati (es. antibiotici per le infezioni batteriche).

In genere non esistono farmaci efficaci per determinare la guarigione; in alcuni casi sono disponibili farmaci per controllare la malattia (es. diabete).

GUARIGIONE In genere completa, con eccezioni (se l'organismo non muore durante la fase acuta).

In genere non avviene guarigione; in alcuni casi si allungano i tempi di sopravvivenza.

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Fenomeni sanitari più rilevanti nei secoli

XVIII SECOLO• Peste• Vaiolo• Colera• Malaria• Tubercolosi

XXI SECOLO• Malattie cardio- e

cerebrovascolari• Tumori maligni • Incidenti stradali• AIDS• Malattie dismetaboliche

(diabete, obesità, sindrome metabolica)

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Morire in Italia - trend del XX secolo

Page 12: Esercizio

MORTALITA’ PER GRANDI GRUPPI DI CAUSE

Italia - 1998

Malattie apparato

respiratorio6.5%

Malattie sistema circolatorio

44%

Malattie SN e organi di senso

2%

Malattie endocrine,

metaboliche e disturbi

immunitari4%

Tumori28%

Malattie infettive

0.6%

Altre patologie5,5%

Traumatismi e avvelenamenti

5%

Malattie apparato digerente

5%

ISTAT

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Page 15: Esercizio

IL MICRORGANISMO

Entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico

Tipologia Dimensioni Virus < 0,1 Batteri Miceti

Protozoi 2-70

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CLASSIFICAZIONE DEI MICRORGANISMI

SIMBIONTI: stabiliscono con l’organismo superiore un rapporto di reciproco vantaggio (es. flora batterica endogena)

COMMENSALI: si impiantano e si moltiplicano sui tegumenti senza un apparente beneficio per l’organismo superiore

PARASSITI: aggrediscono l’ospite provocando un danno (patogeni e oppurtunisti)

SAPROFITI: importanti per il mantenimento dell’equilibrio di vari ecosistemi

Page 17: Esercizio

Affinchè un microrganismo possa provocare una malattia infettiva deve:

Entrare nell’organismo Aderire ai tessuti dell’ospiteEvadere le difese dell’ospiteDanneggiare i tessuti

COMPORTAMENTO DEI MICRORGANISMI

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Tuttavia perché si abbia una malattia vanno considerate alcune

variabili, da cui dipende fortemente l’esito del

contatto. Alcune di esse associate al

microrganismo, altre all’uomo, altre all’ambiente

Page 19: Esercizio

FATTORI FAVORENTI

Fattori propri del microrganismo(tipo di microrganismo, patogenicità, virulenza, carica infettante, contagiosità)

Fattori propri dell’ambiente(temperatura, umidità, pH, substrati nutritivi, tensione di ossigeno, radiazioni)

Fattori propri dell’ospite(età, difese immunitarie, patologie di base, tipo di lavoro-esposizione, concomitante esposizione ad altri fattori di rischio occupazionale)

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VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

INFETTIVITA’PATOGENICITA’VIRULENZACARICA INFETTANTE

Page 21: Esercizio

INFETTIVITA’

Intrinseca attitudine del microrganismo a superare i dispositivi di difesa superficiale (barriera anatomo-funzionale) ed invadere l’organismo

Es. Pseudomanas Aeruginosa provoca malattia solo se introdotta in profondità, in quanto incapace a superare la barriera cutanea o le mucose intatte

VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

Page 22: Esercizio

TIPI DI INFETTIVITA’

Alcuni invadono tutto l’organismo(tifo addominale, virus del morbillo)

Altri, dopo penetrazione e diffusione, esplicano la propria azione in alcuni organi o apparati(virus dell’epatite, bacillo tubercolare)

I patogeni non invasivi restano localizzati nel sito di impianto provocando lesioni localizzate (rhinovirus)o provocano danni a distanza mediante la produzione di tossine

VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

Page 23: Esercizio

PATOGENICITA’Caratteristica propria delle singole specie microbiche,è la capacità di provocare danno all’ospite e quindi malattia a seguito di infezione

es. Vibrio Cholerae è una specie batterica patogena per l’uomo ma non per tutte le specie animali (presenza/assenza di uno specifico recettore)

VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

Page 24: Esercizio

VIRULENZAIndica il diverso grado di patogenicità di ceppi differenti nell’ambito della stessa specie microbica,

la produzione di fattori di virulenza conferisce al microrganismo la capacità di provocare malattia

es. tossine

VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

Page 25: Esercizio

CARICA INFETTANTENumero di microrganismi necessario per dare inizio all’infezione che varia da specie a specie

es. circa 1000 cellule di Salmonella Typhi per il tifo addominale

circa 200 Shighelle per la shighellosi

– INFETTIVITA’: capacità del microrganismo di penetrare, attecchire e moltiplicarsi

– CONTAGIOSITA’: capacità del microrganismo patogeno di passare da un soggetto recettivo ad un altro, dopo la sua eliminazione

VARIABILI ASSOCIATE AL MICRORGANISMO

Page 26: Esercizio

LA CONTAGIOSITA’

Malattie infettive contagiose

Malattie infettive non contagiose

Causate da microrganismi che vengono eliminati attraverso diverse vie

dall’ospite e che giungono ad altri soggetti recettivi in maniera diretta o indiretta

es. Virus dell’influenza, Virus della Rosolia

Causate da microrganismi che non vengono eliminati

nell’ambiente; la loro trasmissione richiede

l’intervento di appositi vettori o particolari

evenienze

es. Malaria, Leishmaniosi, Tetano

Page 27: Esercizio

UOMOAMBIENTEMICRORGANISMI

Le malattie infettive sono frutto di un’interazione!!!

RAPPORTO PARASSITA-AMBIENTE-OSPITE

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RAPPORTI OSPITE-PARASSITA

Le difese dell’ospite possono neutralizzare il microrganismo

Il microrganismo riesce ad impiantarsi e moltiplicarsi nell’ospiteINFEZIONE

ASINTOMATICA

MALATTIA Gravità variabile

INCUBAZIONE

PENETRAZIONE

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INFEZIONE MALATTIA

OSPITE

BIOLOGICIdiminuzione delle difese immunitarie

COMPORTAMENTALILegati allo stile di vita

Alla inosservanza delle misure cautelative…

AMBIENTE

basso livello socio-economicoscarsita’ di acqua potabileinquinamento fecale dell’ambientesovraffollamento abitativopromiscuita’ nelle infezioni sessuali

Page 30: Esercizio

Processo evolutivo del passaggio dallo stato di salute alla malattia per la patologia infettiva

Ingresso nell’organismo di:Macroparassiti, Protozoi, Batteri, Virus =

INFEZIONE

• Reazione immunitaria specifica-aspecifica efficace

• Scarsa virulenza• Bassa carica infettante• Mancata azione di fattori

concausali o favorenti

Regressione dellostato di infezione =Guarigione

• Reazione immunitaria specifica-aspecifica non efficace

• Discreta carica e virulenza• Scarsa o assente azione di fattori

concausali o favorenti

Persistenza dello stato di infezione = Portatore

• Reazione immunitaria scarsa o assente

• Forte carica microbica e virulenza• Marcata azione concomitante di

altri fattori concausali o favorenti

Manifestazioneclinica dell’infezione =Malattia

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ORIGINE DELLE INFEZIONI: SERBATOI E SORGENTI D’INFEZIONE

SERBATOIO O RISERVE D’INFEZIONESpecie animale o vegetale o substrato inanimato in cui l’agente patogeno ha il suo habitat, riproducendosi e perpetuandosi

SORGENTE D’INFEZIONEOspite umano o animale da cui il microrganismo può essere trasmesso ad altri soggetti recettivi della stessa specie o di specie diversa

Page 32: Esercizio

LE SORGENTI D’INFEZIONE

Possiamo consideraresorgenti d’infezione

UOMINI ed ANIMALI

Malati

Convalescenti

Portatori

PRECOCE

SANO

CRONICO

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IL MALATO

Il malato rappresenta una sorgente di infezione quando elimina all’esterno

(attraverso le diverse vie) l’agente responsabile della malattia o quando questo

può essere trasmesso da un vettore

Page 34: Esercizio

IL PORTATORE

Soggetto che alberga nel suo organismo uno specifico agente patogeno in assenza di segni clinici

di malattia.Sono sorgenti di infezione non sospette!!!

PORTATORE PRECOCE: soggetto che elimina l’agente patogeno prima della manifestazione clinica (nel periodo di incubazione)

PORTATORE CONVALESCENTE: malato che continua ad eliminare l’agente patogeno anche dopo la guarigione clinica

PORTATORE SANO: soggetto che si infetta ed elimina l’agente patogeno senza sviluppare la malattia (infezione inapparente)

Page 35: Esercizio

IL PORTATORE

PORTATORE CRONICO: soggetto guarito in cui il microrganismo ha potuto localizzarsi in un

sito anatomico, al riparo dalla reazione immunitaria, ove si moltiplica potendo essere eliminato nell’ambiente esterno

tramite gli escreti

Page 36: Esercizio

Esempi di stato di portatore

• Rosolia: 1 settimana prima e 2 settimane dopo i segni clinici della malattia (precoce e convalescente);

• Rabbia (cani): 3-5 gg prima della malattia (precoce);• Polio: 1-2 settimane prima e 1 settimana dopo (precoce e

convalescente)• Epatite A: 14 gg prima e 1-2 settimane dopo (precoce e

convalescente)• TBC: per anni dopo apparente guarigione (cronico)• Tifo addominale: portatore convalescente e cronico

Sono inoltre da considerare i portatori sani che, in quanto tali, non possono essere temporalmente associati all’evento malattia visto che non si verifica

Page 37: Esercizio

INFEZIONE

MALATTIA

PORTATOREPRECOCE

“PORTATORE SANO”

PORTATORECONVALESCENTE

PORTATORECRONICO

Page 38: Esercizio

VIE DI PENETRAZIONE ED ELIMINAZIONE DEI MICRORGANISMI

Cute Mucose delle vie respiratorie Mucose delle vie digerenti Mucose delle vie genitourinarie Mucose congiuntivali Placenta

Vie di penetrazione

Vie di eliminazione

Cute Mucose Sangue

(trasfusioni, manipolazioni, insetti ematofagi)

Page 39: Esercizio

MODALITA’ DI TRASMISSIONE

Modalità attraverso le quali l’agente si diffonde da una fonte o serbatoio ad un ospite

AereaOro-fecaleCutaneaEmaticaVerticale

Page 40: Esercizio

Vie di trasmissione delle infezioni

Page 41: Esercizio

MODALITA’ DI TRASMISSIONE

Via aerea(le goccioline pervengono nell’aria con: starnuti, tosse, parlato, aria espirata, aerosol di liquidi infetti)

Via oro-fecale(prevalentemente tramite veicoli alimentari ed acqua)

Via parenterale(contatto con sangue o emoderivati, pratiche iniettive, trasfusionali, chirurgiche, traumi)

Via sessuale

Page 42: Esercizio

MODALITA’ DI TRASMISSIONE• TRASMISSIONE DIRETTA

contatto diretto o stretta vicinanza con passaggio immediato del microrganismo dalla sorgente all’individuo ricevente attraverso le vie: sessuali (infezioni veneree), transplacentare (rosolia, epatite B, AIDS), canale del parto/allattamento (epatite B, AIDS), morso/graffio di animale (rabbia)

• TRASMISSIONE INDIRETTAmediata da veicoli e vettori (generalmente questi microrganismi sono in grado di vivere più a lungo nell’ambiente esterno)

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Page 44: Esercizio

TRASMISSIONE INDIRETTAVEICOLI

SUBSTRATI INERTI• Acqua

veicolo importante soprattutto nelle malattie infettive a trasmissione oro-fecale (inquinamento secondario all’eliminazione di agenti patogeni con le feci)

• Ariapuò veicolare le goccioline di secrezione espulse dalle vie respiratorie ma anche fungere da veicolo a distanza (goccioline, nuclei delle goccioline, granuli di polvere)

• Alimentiimportante veicolo delle malattie del circuito oro-fecale (epatite A, tossinfezioni alimentari)

• Oggetti di uso

Page 45: Esercizio

PRINCIPALI VEICOLIE MALATTIE DA ESSI TRASMESSI

Veicolo Malattie trasmesseOrtaggi, frutti di mare, acqua potabile

Infezioni tifo-paratifiche, dissenteria, colera, epatite infettiva

Carni SalmonellosiLatte, crema, gelati, formaggi freschi

Infezioni tifo-paratifiche, dissenteria, colera, tubercolosi bovina, brucellosi, difterite

Stoviglie, posate, bicchieri Difterite, scarlattina, tubercolosi

Giocattoli, oggetti personali DifteriteFerri chirurgici, siringhe Tetano, epatitiAria di ambienti infetti Tubercolosi, difterite,

morbillo, scarlattina, vaiolo, varicella, influenza, meningite cerebro-spinale, ecc.

Suolo Tetano, carbonchio, anchilostomiasi

Page 46: Esercizio

VETTORE - organismo che trasmette una malattia da un ospite ad un altro

• zanzare

• Acari, zecche

• Pulci

• Pidocchi

TRASMISSIONE INDIRETTAVETTORI

Page 47: Esercizio

TRASMISSIONE INDIRETTAVETTORI

Organismi animati che attuano il trasporto di microrganismi

• VETTORI MECCANICI O PASSIVIhanno funzione di trasporto (es. mosca)

• VETTORI ATTIVI O OBBLIGATIsenza di essi non può verificarsi la trasmissione della malattia (il microrganismo completa il suo ciclo biologico nel vettore e viene trasmesso all’ospite mediante puntura o deposizione di feci)

Page 48: Esercizio

PRINCIPALI VETTORI E MALATTIE DA ESSI TRASMESSE

Malattia VettoreMalaria Zanzara (Anopheles)

Febbre gialla Zanzara (Aedes aegypti)

Tripanosomiasi Mosca (Glossina palpalis)

Infezioni tifo-paratifiche, dissenteria, colera

Mosca domestica

Tifo esantematico Pidocchio (Pediculus vestimenti)

Peste Pulce (Xenopsylia Cheopis)

Leishmaniosi Flebotomi

Page 49: Esercizio

MODALITA’ DI PRESENTAZIONE

• Forma EPIDEMICA: più casi di malattia che si presentano nella stessa popolazione o nello stesso gruppo entro un breve periodo di tempo e con la stessa origine (fenomeno limitato nel tempo e nello spazio)

• Forma PANDEMICA: l’epidemia va oltre i confini di un paese (fenomeno limitato nel tempo ma no nello spazio)

• Forma ENDEMICA: l’agente patogeno responsabile è stabilmente presente e circola nella popolazione. Numero di casi di malattia più o meno elevato ma uniformemente distribuito nel tempo (fenomeno limitato nello spazio ma no nel tempo)

• Forma SPORADICA: si manifesta in una popolazione in cui quella malattia è assente da tempo e che non si trasmette ad altri individui (fenomeno limitato nel tempo e nello spazio)

Page 50: Esercizio

Cas i

Tempo malattia sporadica

Epidemia, endemia e malattia sporadica

Page 51: Esercizio

Epidemia da contagio interumano

ANDAMENTO delle EPIDEMIEESEMPI…

Page 52: Esercizio

CICLI EPIDEMICIESEMPI…

Cicli stagionali con frequenza diversa a seconda dei periodi dell’anno influenzati da fattori ambientale, sociali e biologici.

Page 53: Esercizio
Page 54: Esercizio

DEFINIZIONE

La profilassi è la scienza che mira ad impedire l’insorgenza e la diffusione delle malattie

infettive mediante misure di controllo rivolte a:

microrganismi ambiente

uomo

Page 55: Esercizio

PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE

• Prevenzione primaria• Prevenzione secondaria• Prevenzione terziaria (scarsa importanza)

Page 56: Esercizio

CONCETTI DI PREVENZIONE

• PRIMARIA: impedire l’insorgenza della malattia o la diffusione di nuovi casi nella popolazione considerata [attraverso la rimozione della cause, la riduzione dei fattori di rischio, la modificazione dei comportamenti]

• SECONDARIA: individuazione e guarigione dei casi di malattia prima che si manifestino clinicamente

• TERZIARIA (o riabilitazione): prevenzione delle complicanze nelle malattie già in atto ed irreversibili e quindi dell’invalidità (trova applicazione soprattutto nelle malattie non infettive)

Page 57: Esercizio

Prevenzione primaria

• Mira ad evitare il contagio o l’infezione

Bonifica ambientale (Disinfezione, sterilizzazione, disinfestazione)

Rafforzamento delle difese individuali nei confronti delle infezioni (vaccinazioni)

Limitazione della diffusione previo il loro riconoscimento (notifica, accertamento diagnostico, inchiesta epidemiologica)

Page 58: Esercizio

Strategie di intervento

• Scoprire e rendere inattive le sorgenti e/o i serbatoi di infezioni

• La modificazione delle condizioni e dei fattori ambientali favorevoli alla perpetuazione della specie

• L’eliminazione di comportamenti favorevoli alla persistenza e diffusione delle infezioni

• Interrompere le catene di trasmissione • Aumentare le resistenze alle infezioni

Page 59: Esercizio

Prevenzione primaria

_______________________________________________________________ ESEMPI DI INTERVENTI DI PREVENZIONE PRIMARIA _______________________________________________________________ Malattie infettive Malattie croniche Incidenti e infortuni Vaccinazioni Educazione alimentare Limiti di velocità Disinfezione Norme antinquinamento Cinture di sicurezza Sterilizzazione Lotta alla droga Uso del casco Notificazioni casi Campagne contro il fumo Norme antincendio Controlli alimenti Limitazioni all’uso di alcol Protezione dei lavoratori HACCP Barriere anti-rumore Impianti elettrici a norma Controlli acque potabili Vietare materiali pericolosi Educazione stradale _______________________________________________________________

Page 60: Esercizio

PROFILASSI DIRETTASPECIFICAPROFILASSI INDIRETTA

PROFILASSI DIRETTAGENERICA• risanamento ambientale

• risanamento edilizio• approvvigionamento idrico• potenziamento delle condizioni di vita• allontanamento e smaltimento rifiuti • identificare e neutralizzare

la sorgente• interrompere la catena di trasmissione • interrompere la diffusione dei microrganismi•neutralizzare l’ambiente

e’ rivolta al soggetto sano al fine di

aumentare le difese dell’organismo e

renderlo resistente alle infezioni

Page 61: Esercizio

PROFILASSI DIRETTA GENERICA

SORGENTE O SERBATOIO AMBIENTE

NOTIFICA

ISOLAMENTO E CONTUMACIA

INCHIESTA EPIDEMIOLOGICA

ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO

DISINFEZIONE

STERILIZZAZIONE

DISINFESTAZIONE

Page 62: Esercizio

• Obbligatoria nelle malattie infettive, dà inizio all’inchiesta epidemiologicaNOTIFICA

• si intende la separazione del soggetto da tutte le altre persone, ad eccezione del

personale assistenzialeISOLAMENTO

• si intende l’obbligo di permanere in un determinato luogo, per il periodo

prescritto, in osservanza delle prescrizioni imposte

CONTUMACIA

Page 63: Esercizio

Disinfezione e sterilizzazione• La disinfezione rappresenta una pratica profilattica diretta alla

sola distruzione degli organismi unicellulari patogeni in forma vegetativa ad eccezione delle spore;

• La sterilizzazione rappresenta l’intervento di bonifica più radicale in quanto rivolto ad uccidere, in un determinato ambiente o substrato, qualsiasi forma vivente patogena e saprofita unicellulare e pluricellulare.

• Asepsi: pratica finalizzata ad impedire la contaminazione da parte di microrganismi di substrati precedentemente sterilizzati

• Antisepsi: pratica finalizzata alla inattivazione (per blocco della riproduzione e non necessariamente per uccisione) dei microrganismi (patogeni, transitori e commensali residenti) presenti sulla pelle, sulle mucose o su altri tessuti (ferite)

Page 64: Esercizio

DISINFEZIONE CHIMICA

DISINFETTANTI

Devono essere efficaci in breve tempo sugli agenti patogeni che si vogliono inattivare;

Devono essere innocui nei confronti delle persone che li impiegano;Non devono alterare i materiali su quali vengono fatti agireL’azione battericida non deve essere influenzata dalla natura dei

substrati.Facilità d’usoRapidità d’azionePersistenza nel tempo

Page 65: Esercizio

Inibitori della sintesi proteica che agiscono legandosi debolmente ai ribosomi

Provocano la morte della cellula senza determinarne la lisi

Provocano la morte e la lisi

L’attività batteriostatica o battericida dipende anche dalla temperatura, dal pH e dalla presenza di sostanze capaci di proteggere i microrganismi

Page 66: Esercizio

I disinfettanti chimici

ORGANICI

Alcoli

Aldeidi

Fenoli

Clorexidina

Deriv. ammonio quaternario (o tensioattivi)

INORGANICI

Alogeni

Perossidi

Page 67: Esercizio

Scala di sensibilità dei microrganismi ai Disinfettanti

• Spore • Micobatteri

• Virus non lipidici (poliovirus,coxsackie,rhinovirus)

• Funghi• Batteri in forma vegetativa

(Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, meningococco, gonococco, ecc)

• Virus lipidici (HBV,HIV)

Page 68: Esercizio

• Alcoli: composti con struttura R-OH ed Ar-OH, attivi sulle cellule in forma vegetativa ma non sulle spore, agiscono con il meccanismo della coagulazione delle proteine determinando una azione lesiva su proteine deputate a processi enzimatici di importanti funzioni metaboliche (es. etanolo e isopropanolo)

• Aldeidi: inducono un meccanismo di alchilazione sui gruppi polari proteici alterando irreversibilmente il substrato di alcuni enzimi essenziali. Questo processo di alchilazione che può verificarsi indifferentemente su gruppi amminici, sulfidrilici, carbonilici rende inefficace anche la difesa naturale di incapsulamento della spora (es. gluteraldeide)

Page 69: Esercizio

ALDEIDE FORMICA

E’ un gas solubile in acqua (soluzione acquosa: formalina)

È stata per anni la principale sostanza disinfettante utilizzata in ambiente ospedaliero: come gas nella disinfezione terminale degli ambienti; come formalina, addizionata di detergenti anionici, nella disinfezione energica di tutte le superfici lavabili, pareti, servizi igienici, vasellame, oggetti di plastica e gomma, ecc.

Per l’elevata tossicità e, soprattutto, per la cancerogenicità, da tempo il suo uso è regolamentato dal Ministero della Sanità (circolare 57/83).

Page 70: Esercizio

Fenoli e derivatiIl Fenolo è un potente battericida di natura organica ma di

tossicità elevata e di scarsa stabilità (non più usato).I suoi derivati (creoline), attualmente molto diffusi, danno una

maggior sicurezza, pur mantenendo analogo lo spettro d’azione.

Notevole importanza assume il controllo delle condizioni d’uso: è infatti necessaria un’appropriata concentrazione per evitare diluizioni eccessive che potrebbero ridurre drasticamente l’effetto antibatterico o all’opposto se troppo scarse potrebbero danneggiare i materiali.

Meccanismo d’azioneA concentrazioni elevate le soluzioni di fenolo causano la

precipitazione delle proteine della parete cellulare; le basse concentrazioni in preparazioni di derivati ad elevato peso molecolare, portano per inattivazione enzimatica, alla distruzione della cellula.

Page 71: Esercizio

CLOREXIDINA

Composto biguanidico cationico dotato di gruppi lipofili.La struttura molecolare della clorexidina le conferisce una elevata

affinità per le proteine dell’epidermide, che determina il suo rapidoe persistente assorbimento a livello dello strato corneo della cute.

La sua azione prolungata nel tempo è particolarmente vantaggiosa nell’antisepsi cutanea. Agisce a livello della membrana plasmatica alterandola

Page 72: Esercizio

ALOGENI

• Bromo

• Cloro:– Cloro gassoso– Biossido di cloro (*)

– Ipocoloriti (Na, Ca, K) (candeggine)– Cloramine (steridrolo)

• Iodio:– Sol. alcolica 2% o 7% (tintura di iodio)– Sol acquosa di iodio e ioduro di potassio 5% (liquido di Lugol)– Iodofori (povidone-iodio)

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CLORO E DERIVATI • E’ un gas giallo verdastro di odore pungente,

tossico per tutti gli organismi viventi• Per la disinfezione si usano i suoi composti più

maneggevoli• La loro caratteristica comune è produrre in

soluzione acquosa acido ipocloroso indissociato (HClO) dotato di elevata attività germicida

• Tale attività è in rapporto al titolo in Cloro attivo cioè alla capacità di produrre acido ipocloroso non dissociato

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IODIO• Tali preparati sono tollerati dalla cute integra

(disinfezione aree cutanee prima di interventi chirurgici e prelievi di sangue)

• N.B. Se usati su ferite o abrasioni ritardano la cicatrizzazione

• L’azione ossidante dello Iodio è rivolta verso tutte le proteine, per cui l’efficacia disinfettante è limitata dalla presenza di sostanze proteiche

• Si possono ridurre gli svantaggi, utilizzando IODIO coniugato con detergenti sintetici non ionici per formare composti detti IODOFORI

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• Composti di sintesi, tensioattivi, cioè capaci di abbassare la tensione superficiale dei liquidi in cui vengono sciolti.

• Nella loro molecola è presente un gruppo idrofobo (lunga catena carboniosa) e un gruppo idrofilo (idrossile, carbossile, solfato): la molecola assume così una spiccata polarità e la capacità di disporsi nell’interfaccia tra acqua e fase diversa con il gruppo idrofilo orientato verso l’acqua.

• In rapporto alla capacità di ionizzazione vengono suddivisi in :- non ionici: buoni schiumogeni ed emulsionanti;- anionici: buoni detergenti (detersivi comuni);

Composti quaternari dell’ammonio

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Sterilizzazione

• Calore (secco e umido);• Luce (lunghezza d’onda tra 225 e 300

nm);• Filtrazione (porosità inferiore a 0,45 µm);• Raggi ultravioletti;• Radiazioni γ

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filtri tipo Nuclepore: prodotti trattando un sottile strato di policarbonato (spessore 10 um) prima con radiazioni nucleari e poi con un composto chimico corrosivo. Le radiazioni causano dei danni localizzati nello strato di policarbonato, mentre il trattamento chimico corrode i punti danneggiati causando la formazione di pori. Il diametro dei pori può essere controllato in modo preciso dosando attentamente il composto chimico utilizzato e il tempo di trattamento. Tali filtri trattengono tutte le particelle il cui diametro sia maggiore di quello dei pori.

membrane filtranti: dischetti molto resistenti di acetato di cellulosa o nitrato di cellulosa che creano nello spessore del filtro molti pori di piccolissime dimensioni. Sono strutture aperte. in cui l'80 85% del volume del ‑filtro è occupato dall'aria. Questa struttura consente una velocità di flusso dei fluidi piuttosto elevata. Nelle membrane filtranti convenzionali, molte particelle rimangono intrappolate nel filtro.

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Raggi ultravioletti (UV)

Attività microbicida elevata, azione rapida, scarsa capacità di penetrazioneLIMITI: scarsa capacità di penetrazione. Azione lesiva sulla cute e sulle mucose (eritemi, congiuntiviti)USO: sterilizzazione di aria, acqua e piani di appoggio in ambienti protetti

Prodotti da lampade a vapori di mercurio rarefatti eccitati da una corrente elettrica. L'UV dotato di azione microbicida ha una lunghezza d’onda di 250 nm.

Possono essere suddivisi in: UV vicino (380-200 nm) e UV estremo (200-10 nm).

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Disinfestazione

• Ha lo scopo di eliminare gli organismi pluricellulari;

• Si ricorre alla disinfestazione anche per l’eliminazione di insetti o animali che non rientrano in alcun modo nella propagazione delle infezioni;

• Alcuni disinfestanti sono in grado di agire nei confronti degli insetti e dei ratti e vengono definiti disinfestanti integrali.

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Disinfestazione

• Disinfestanti integrali (anidride solforosa, acido cianidrico)

• Insetticidi come piretrine o altri composti clorurati organici come (DDT, dieldrin, aldrin, ecc.)

• Composti organofosforici (parathion, malathion, ecc.);

• Ratticidi (preparanti anticoagulanti vedi warfarin)

Disinfestazione

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Piretrine – Si ottengono dai fiori del genere Crisantemo e

possono essere di sintesi.– Concentrati emulsionabili, polveri, spray, possono

essere addizionati a solventi (cherosene) o a talco e polvere inerte.

– Rapido effetto, non lasciano residui.– Assenza di tossicità per l’uomo e gli animali

domestici

INSETTICIDA