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NUOVA EDIZIONE PROVE SVOLTE PER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B VOLUME 2 MARIA LUISA RAINERI ASSISTENTE SOCIALE DOMANI

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€ 24,00

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NUOVA

EDIZIONE Il libro, secondo di due volumi, è uno strumento agile, ma insieme rigoroso e approfondito, � na-lizzato alla preparazione degli esami di Stato per l’iscrizione alla sezione B dell’Ordine professionale degli assistenti sociali. In particolare, questo volume è destinato alla prepa-razione alla stesura delle prove scritte e alla prova pratica. La sua impostazione — costruita a partire dall’analisi delle tracce assegnate negli atenei italiani negli ultimi anni — permette di soddisfare al meglio le esigenze di coloro che si apprestano ad affrontare l’esame di Stato. Il lettore può così riorganizzare gli argomenti teorici in modo chiaro e veloce e «mettersi alla prova» con la guida di precise indicazioni.Nella prima parte i candidati trovano, suddivisi secondo i capitoli del primo volume, oltre quaranta tracce svolte da analizzare e un ampio elenco di temi già assegnati su cui esercitarsi. La seconda parte propone cento prove pratiche, raccolte in base al tipo di utenza e di problema presentato. Ciascun caso viene analizzato nel dettaglio, indi-cando gli snodi logici che l’assistente sociale do-vrebbe prendere in considerazione per costruire il processo di aiuto e le strategie operative da seguire. Il testo è completato da precisi consigli per l’ela-borazione dei temi, da approfondite indicazioni per sviluppare le tracce della prova pratica e da un prezioso glossario con dettagliati riferimenti procedurali e normativi. L’opera è speci� camente destinata a laureati in servizio sociale che si preparano a sostenere l’esame di Stato, ma risulta senz’altro utile anche agli studenti, sia per l’approfondimento teorico, sia come fonte di indicazioni operative spendibili nel tirocinio professionale.

I temi affrontati:

ESERCITAZIONI PER LE PROVE SCRITTE

• Come scrivere un tema

• Ruolo professionale

• Etica professionale

• Lavoro sul caso

• Colloquio e visita domiciliare

• Lavoro con i gruppi e la comunità

• Lavoro di rete e lavoro interprofessionale

• Politiche di welfare

ANALISI DI CASI PER LA PROVA PRATICA

• Come sviluppare la prova pratica

• Anziani in dif� coltà

• Rapporto di coppia, gravidanza, maternità

• Af� damento e adozione

• Minori in dif� coltà

• Richieste di sostegno economico

• Disabilità

• Disagio psichico

• Ambito penitenziario

• Dipendenze

• Prostituzione

BREVE GLOSSARIO

PROVE SVOLTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

VOLUME 2

MARIA LUISA RAINERI

ASSISTENTESOCIALEDOMANI

PROVE SVOLTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

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VOL. 2

L’autriceMaria Luisa Raineri

Assistente sociale, è ricercatrice e docente di Metodologia del servizio sociale presso il corso di laurea in «Scienze del servizio sociale» e il corso di laurea magistrale in

«Politiche sociali e servizi per i minori, le famiglie e le comunità» dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia. Coordinatrice scientifica della rivista «Lavoro Sociale», le sue principali pubblicazioni sono Il metodo di rete in pratica: Studi di caso nel servizio sociale (Erickson, 2004), Linee guida e procedure di servizio sociale (Erickson, 2014), Tirocini e stage di servizio sociale (Erickson, 2015).

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NUOVA

EDIZIONE

Il libro, primo di due volumi, è uno strumento agile, ma insieme rigoroso e approfondito, � nalizzato alla preparazione degli esami di Stato per l’iscrizione alla sezione B dell’Ordine professionale degli assistenti sociali. In particolare, questo volume riguarda le tematiche di metodologia professionale e di politica sociale oggetto delle due prove scritte e della prova orale. È organizzato in una serie di argomenti chiave, per ciascuno dei quali vengono proposti: − un quadro introduttivo, che ordina e sintetizza i concetti fondamentali legati al tema del capi-tolo;

− una selezione antologica di testi di approfon-dimento, scritti da importanti studiosi italiani e internazionali;− un percorso di sintesi sotto forma di mappe concettuali;− una serie di domande per lo studio e il ripasso, con le relative risposte. Completa il volume un elenco aggiornato delle principali norme di legge suddivise per argomento.L’opera è speci� camente destinata a laureati in servizio sociale che si preparano a sostenere l’esame di Stato, ma risulta senz’altro utile anche agli studenti, sia per l’approfondimento teorico, sia come fonte di indicazioni operative spendibili nel tirocinio professionale.

VOL. 1

I temi affrontati: • Il ruolo professionale dell’assistente sociale • L’etica professionale: valori e principi dell’assistente sociale • Il lavoro sul caso

• Il colloquio di aiuto e la visita domiciliare• Il lavoro con i gruppi e la comunità• Le reti, il lavoro di rete e il lavoro interprofessionale

• Le politiche di welfare• Approfondimenti su alcune speci� che aree di disagio• Principali norme di legge

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La curatriceMaria Luisa RaineriAssistente sociale, è ricercatrice e docente di Metodologia del servizio sociale presso il corso di laurea in «Scienze del servizio sociale» e il corso di laurea magistrale in

«Politiche sociali e servizi per i minori, le famiglie e le comunità» dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia. Coordinatrice scientifica della rivista «Lavoro Sociale», le sue principali pubblicazioni sono Il metodo di rete in pratica. Studi di caso nel servizio sociale (Erickson, 2004), Linee guida e procedure di servizio sociale (Erickson, 2014), Tirocini e stage di servizio sociale (Erickson, 2015).

VOLUME 1

(a cura di)

MARIA LUISA RAINERI

ASSISTENTESOCIALEDOMANILETTURE SCELTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

VOLUME 1

LETTURE SCELTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

M.L. Raineri (a cura di)

ASSISTENTE SOCIALE DOMANIVOL. 1 – LETTURE SCELTE

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EDIZIONE Il libro, secondo di due volumi, è uno strumento agile, ma insieme rigoroso e approfondito, � na-lizzato alla preparazione degli esami di Stato per l’iscrizione alla sezione B dell’Ordine professionale degli assistenti sociali. In particolare, questo volume è destinato alla prepa-razione alla stesura delle prove scritte e alla prova pratica. La sua impostazione — costruita a partire dall’analisi delle tracce assegnate negli atenei italiani negli ultimi anni — permette di soddisfare al meglio le esigenze di coloro che si apprestano ad affrontare l’esame di Stato. Il lettore può così riorganizzare gli argomenti teorici in modo chiaro e veloce e «mettersi alla prova» con la guida di precise indicazioni.Nella prima parte i candidati trovano, suddivisi secondo i capitoli del primo volume, oltre quaranta tracce svolte da analizzare e un ampio elenco di temi già assegnati su cui esercitarsi. La seconda parte propone cento prove pratiche, raccolte in base al tipo di utenza e di problema presentato. Ciascun caso viene analizzato nel dettaglio, indi-cando gli snodi logici che l’assistente sociale do-vrebbe prendere in considerazione per costruire il processo di aiuto e le strategie operative da seguire. Il testo è completato da precisi consigli per l’ela-borazione dei temi, da approfondite indicazioni per sviluppare le tracce della prova pratica e da un prezioso glossario con dettagliati riferimenti procedurali e normativi. L’opera è speci� camente destinata a laureati in servizio sociale che si preparano a sostenere l’esame di Stato, ma risulta senz’altro utile anche agli studenti, sia per l’approfondimento teorico, sia come fonte di indicazioni operative spendibili nel tirocinio professionale.

I temi affrontati:

ESERCITAZIONI PER LE PROVE SCRITTE

• Come scrivere un tema

• Ruolo professionale

• Etica professionale

• Lavoro sul caso

• Colloquio e visita domiciliare

• Lavoro con i gruppi e la comunità

• Lavoro di rete e lavoro interprofessionale

• Politiche di welfare

ANALISI DI CASI PER LA PROVA PRATICA

• Come sviluppare la prova pratica

• Anziani in dif� coltà

• Rapporto di coppia, gravidanza, maternità

• Af� damento e adozione

• Minori in dif� coltà

• Richieste di sostegno economico

• Disabilità

• Disagio psichico

• Ambito penitenziario

• Dipendenze

• Prostituzione

BREVE GLOSSARIO

PROVE SVOLTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

VOLUME 2

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VOL. 2

L’autriceMaria Luisa Raineri

Assistente sociale, è ricercatrice e docente di Metodologia del servizio sociale presso il corso di laurea in «Scienze del servizio sociale» e il corso di laurea magistrale in

«Politiche sociali e servizi per i minori, le famiglie e le comunità» dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia. Coordinatrice scientifica della rivista «Lavoro Sociale», le sue principali pubblicazioni sono Il metodo di rete in pratica: Studi di caso nel servizio sociale (Erickson, 2004), Linee guida e procedure di servizio sociale (Erickson, 2014), Tirocini e stage di servizio sociale (Erickson, 2015).

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NUOVA

EDIZIONE

Il libro, primo di due volumi, è uno strumento agile, ma insieme rigoroso e approfondito, � nalizzato alla preparazione degli esami di Stato per l’iscrizione alla sezione B dell’Ordine professionale degli assistenti sociali. In particolare, questo volume riguarda le tematiche di metodologia professionale e di politica sociale oggetto delle due prove scritte e della prova orale. È organizzato in una serie di argomenti chiave, per ciascuno dei quali vengono proposti: − un quadro introduttivo, che ordina e sintetizza i concetti fondamentali legati al tema del capi-tolo;

− una selezione antologica di testi di approfon-dimento, scritti da importanti studiosi italiani e internazionali;− un percorso di sintesi sotto forma di mappe concettuali;− una serie di domande per lo studio e il ripasso, con le relative risposte. Completa il volume un elenco aggiornato delle principali norme di legge suddivise per argomento.L’opera è speci� camente destinata a laureati in servizio sociale che si preparano a sostenere l’esame di Stato, ma risulta senz’altro utile anche agli studenti, sia per l’approfondimento teorico, sia come fonte di indicazioni operative spendibili nel tirocinio professionale.

VOL. 1

I temi affrontati: • Il ruolo professionale dell’assistente sociale • L’etica professionale: valori e principi dell’assistente sociale • Il lavoro sul caso

• Il colloquio di aiuto e la visita domiciliare• Il lavoro con i gruppi e la comunità• Le reti, il lavoro di rete e il lavoro interprofessionale

• Le politiche di welfare• Approfondimenti su alcune speci� che aree di disagio• Principali norme di legge

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La curatriceMaria Luisa RaineriAssistente sociale, è ricercatrice e docente di Metodologia del servizio sociale presso il corso di laurea in «Scienze del servizio sociale» e il corso di laurea magistrale in

«Politiche sociali e servizi per i minori, le famiglie e le comunità» dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia. Coordinatrice scientifica della rivista «Lavoro Sociale», le sue principali pubblicazioni sono Il metodo di rete in pratica. Studi di caso nel servizio sociale (Erickson, 2004), Linee guida e procedure di servizio sociale (Erickson, 2014), Tirocini e stage di servizio sociale (Erickson, 2015).

VOLUME 1

(a cura di)

MARIA LUISA RAINERI

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LETTURE SCELTEPER LA PREPARAZIONE ALL’ESAME DI STATO – SEZ. B

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ASSISTENTE SOCIALE DOMANIVOL. 1 – LETTURE SCELTE

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Indice

Introduzione 7

PRIMA PARTE – Esercitazioni per le prove scritte

Come scrivere un tema 13

Capitolo 1Ruolo professionale 25

Capitolo 2Etica professionale 33

Capitolo 3Lavoro sul caso 45

Capitolo 4Colloquio e visita domiciliare 61

Capitolo 5Lavoro con i gruppi e la comunità 71

Capitolo 6Lavoro di rete e lavoro interprofessionale 83

Capitolo 7Politiche di welfare 99

SECONDA PARTE – Analisi di casi per la prova pratica

Come sviluppare la prova pratica 121

Capitolo 8Anziani in difficoltà 143

Capitolo 9Rapporto di coppia, gravidanza, maternità 171

Capitolo 10Affidamento e adozione 189

Capitolo 11Minori in difficoltà 199

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Capitolo 12Richieste di sostegno economico 253

Capitolo 13Disabilità 263

Capitolo 14Disagio psichico 283

Capitolo 15Ambito penitenziario 291

Capitolo 16Dipendenze 297

Capitolo 17Prostituzione 309

Capitolo 18Interventi a valenza collettiva 311

Capitolo 19Alcune prove già assegnate 327

Breve glossario 337

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INTRODUZIONE

Affrontare l’esame di Stato con maggior consapevolezza

Per poter prepararsi al meglio all’esame di Stato occorre innanzitutto aver ben chiaro che cos’è, quali sono le prove da affrontare, quale il formato dell’esame e i contenuti che saranno oggetto delle prove. Essere consapevole ti aiuterà a gestire meglio l’ansia e ad arrivare al giorno dell’esame avendo ben chiaro ciò che dovrai affrontare.

Che cos’è l’esame di Stato

Il superamento dell’esame di Stato di assistente sociale ti consentirà di iscriverti alla sezione B dell’Albo professionale degli assistenti sociali della Regione in cui risiedi e/o lavori; ciò costituisce un requisito fondamentale e obbligatorio per poter svolgere il la-voro di assistente sociale, sia nel settore pubblico che in quello privato. Per l’ammissione all’esame di Stato è richiesto il possesso della laurea classe 6 in Scienze del servizio sociale. L’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di assistente sociale è regolamentato dal D.M. n. 155 del 30 marzo 1998, Regolamento recante norme sull’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di assistente sociale, e dal Decreto del Presidente della Repubblica del 5 giugno 2001 n. 328.

La commissione

Chi gestisce e valuterà le prove dell’esame di Stato è una commissione nominata con decreto del Ministro dell’università e della ricerca scientifica e tecnologica, composta dal presidente e da quattro membri. Il presidente viene nominato fra i professori uni-versitari ordinari, straordinari e associati, di ruolo, fuori ruolo o a riposo di discipline afferenti alle aree previste dall’ordinamento didattico del diploma universitario in servizio sociale. I membri vengono scelti da quattro terne, designate dal Consiglio dell’Ordine professionale degli assistenti sociali competente per territorio, composte da persone appartenenti alle seguenti categorie: a) professori ordinari, straordinari e associati di ruolo, fuori ruolo o a riposo e ricercatori

confermati afferenti ad aree scientifico-disciplinari relative all’ordinamento didattico del diploma universitario in servizio sociale;

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8 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

b) professori a contratto per materie professionali, inerenti alle discipline dell’area di servizio sociale;

c) liberi professionisti iscritti all’Albo degli assistenti sociali con non meno di cinque anni di esercizio professionale ai quali non siano state applicate sanzioni disciplinari;

d) assistenti sociali dipendenti da pubbliche amministrazioni inquadrati da non meno di cinque anni.

Dopo che avrai scelto la sede dove svolgere l’esame di Stato, tieniti informato rispet-to alla composizione della commissione e all’esperienza dei suoi membri, così da aver presente le materie sulle quali sono più esperti e sulle quali è possibile che si focalizzino di più nelle prove d’esame.

Le prove d’esame

L’esame di Stato è articolato nelle seguenti prove. Prima prova scritta. La prima prova scritta verterà sulle seguenti materie o argomenti:

aspetti teorici e applicativi delle discipline dell’area di servizio sociale; principi e fon-damenti della professione; metodi e tecniche professionali del servizio sociale e quindi principali strumenti utilizzati; rilevamento delle situazioni di disagio sociale; trattamento di situazioni di disagio sociale.

Seconda prova scritta. Nella seconda prova saranno invece affrontati argomenti di politica sociale, ovvero le normative, le linee e scelte politiche e l’offerta di servizi nelle principali aree di intervento. Inoltre i temi potrebbero vertere sui principi e metodi di organizzazione e offerta dei servizi sociali.

Per quanto concerne le due prove scritte, sarà oggetto di valutazione la pertinenza rispetto al quesito richiesto, la capacità di esporre il tema in modo coerente e organico e quella di utilizzare un linguaggio tecnico-professionale. Inoltre dovrai curare la chiarezza espositiva, l’ortografia, la grammatica e la sintassi, perché anche questi elementi sono considerati nella valutazione finale.

Il tempo massimo per le prove scritte è stabilito in cinque ore; fai molta attenzione alle indicazioni pratiche che darà inizialmente la commissione relative alle modalità di svolgimento di ogni prova.

Prova pratica. Nella prova pratica sarà valutata la capacità di mettere in atto un processo metodologico di aiuto rispetto alle varie tematiche di servizio sociale (minori, famiglie, anziani, persone con disabilità, salute mentale, dipendenze, emarginazione e disagio socio-economico), oppure potrebbe essere richiesta l’elaborazione di un progetto a rilevanza sociale. Se la prova pratica non si svolge per iscritto, di solito il testo viene sorteggiato dal candidato; dopo la lettura della traccia vengono concessi alcuni minuti per pensare a come procedere; quindi la prova viene discussa oralmente.

Prova orale. Nella prova orale potrebbero essere presenti dei quesiti relativi agli elaborati scritti, pertanto ripassa gli argomenti richiesti nelle prove scritte. Inoltre sarà richiesta una discussione critica del tirocinio professionale svolto. Nella prova orale occorre dimostrare capacità di riflessione, di critica e di discussione, sapendo collegare

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INTRODUZIONE 9

l’esperienza pratica con i concetti teorici. Gli argomenti per la preparazione della prova orale non si discostano da quelli richiesti per le prove scritte; vi saranno delle domande relative alla legislazione e alla deontologia professionale.

Anche per le prove orali va curato il linguaggio utilizzato, quindi devi saper esporre i concetti padroneggiando l’esposizione orale e utilizzando dei termini tecnico-professionali. Inoltre devi cercare di dimostrare la tua capacità di comprensione, di logica e di pensiero critico.

Consigli per affrontare l’esame di Stato

Cosa studiare?

Dopo aver acquisito un po’ di familiarità con l’esame che dovrai affrontare, è il momento di organizzare la preparazione vera e propria all’esame. Innanzitutto dovrai individuare il materiale che potrà esserti utile per la prova, ovvero tutti i sussidi per lo studio che ti permetteranno di ripassare i contenuti studiati durante i tre anni del corso di laurea. Per avere più chiari i contenuti richiesti all’esame di Stato, nel presente manuale avrai a disposizione diverse tracce, alcune delle quali sono state sviluppate in un possibile di svolgimento.

Il primo volume di Assistente sociale domani offre una preparazione completa e am-pia all’esame di Stato; oltre a ciò, ti consiglio di riprendere in mano appunti e riassunti delle materie che hai affrontato negli anni di corso, in particolare di quelle professio-nalizzanti. Individua le materie rispetto alle quali ti senti più insicuro e concentra il tuo studio soprattutto su quelle, ma senza tralasciare nulla. Rispetto agli argomenti di politica sociale può essere molto utile leggere la normativa nazionale di riferimento; non è necessario studiare gli articoli a memoria, ma conoscere le leggi più importanti e i relativi contenuti. Alcune delle principali leggi di riferimento sono disponibili nel primo volume di Assistente sociale domani. Per gli scritti potrai portare con te testi di legge non commentati né sottolineati; sarà la commissione a stabilire se è autorizzata la consultazione delle fonti normative.

Programmare lo studio

Il secondo passo sarà quello di pianificare il tuo studio, ovvero stendere un piano di studio organizzando e utilizzando al meglio il tempo che hai a disposizione.

Per poter pianificare il tuo programma di studio devi innanzitutto definire i tuoi obiettivi e dar loro un ordine di priorità. Per raggiungere i tuoi obiettivi dovrai identificare delle azioni e prevedere il tempo necessario per portarle a termine per poi creare una vera e propria tabella di marcia. I tuoi obiettivi devono essere definiti, realistici e misurabili affinché tu possa monitorare i tuoi progressi nel tempo. La fase di programmazione dello studio è importante: devi innanzitutto tener conto di quando sarà esattamente l’esame, quante settimane hai a disposizione per prepararti prima dell’esame e quali altri impegni avrai nel periodo che ti separa dall’esame.

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10 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

Ognuno di noi ha tempi diversi di cui ha bisogno per prepararsi a un esame; oltre alla quantità, conta soprattutto la qualità del tempo utilizzato, che dev’essere dedicato al tuo obiettivo senza distrazioni. Un modo per iniziare a programmare lo studio è quello di individuare i vari contenuti da studiare ed essere consapevole dei tuoi punti di debolezza; potrai partire proprio dallo studio degli argomenti sui quali ti senti meno preparato. È meglio dedicare il momento in cui hai più energia proprio agli argomenti sui quali ti senti più debole e che forse ti piacciono meno, riservando più tempo a ciò che conosci meno bene. Una volta individuati i tuoi obiettivi di studio, le risorse da utilizzare e i tempi a disposizione, potrai creare il tuo calendario settimanale fino alla data delle prove d’esame, prevedendo sempre una dose di flessibilità e personalizzandolo in base ai tuoi bisogni.

Per investire il tuo tempo e l’impegno necessari allo studio hai bisogno di identificare bene il tuo obiettivo e la motivazione che ti spinge a perseguirlo: il successo del tuo esame dipenderà tanto da questi fattori.

Riconoscere l’ansia e superarla

L’esame di Stato è un evento emozionale forte. L’ansia da esame è molto comune e non è di per sé dannosa per la performance della prova: può anzi portare al raggiungi-mento di buoni risultati. Se però l’ansia è eccessiva, o al contrario completamente assente, ciò può costituire un ostacolo a una buona riuscita dell’esame; si può però cercare di intervenire per riconoscerla e superarla. Le cause alla base dell’ansia da esame possono essere diverse: un senso di inadeguatezza in merito alle proprie capacità e conoscenze, un eccessivo perfezionismo, la paura del giudizio altrui, l’identificazione dell’esame con un evento che provoca un’emotività negativa e che spinge all’evitamento. L’ansia può manifestarsi sia sul piano fisico (sudorazione, rossore, battito di cuore) che su quello cognitivo; preoccupazione ed emotività possono sopraffare la persona dando il via a un dialogo interiore negativo che distoglie dalla concentrazione e riduce le capacità di ragionamento.

Ciò che può aiutarti è mettere al centro te stesso, identificare degli obiettivi realistici, apprendere a liberarti dai vincoli e da ciò che gli altri pensano o vorrebbero per te e imparare a programmare, a non rimandare gli impegni, evitando di passare più tempo a preoccuparti. Accetta la sfida di modificare le supposizioni consolidate che hanno pro-dotto l’ansia e l’hanno mantenuta attiva. Se riuscirai ad avere un atteggiamento positivo fin dalla preparazione dell’esame le probabilità di successo aumenteranno, ottimizzando così l’impegno, le energie e il tempo che dedicherai a questa importante prova.

Bibliografia

Sefcik D.J., Bice G. e Prerost F. (2013), Superare i test di ammissione: Strategie e tecniche per pianificare lo studio, gestire l’ansia e ottimizzare i risultati, Trento, Erickson.

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PRIMA PARTE ESERCITAZIONI PER LE PROVE SCRITTE

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COME SCRIVERE UN TEMA

La prima parte di questo volume offre la possibilità di esercitarsi sulle due prime prove da affrontare lungo lo svolgimento dell’esame di Stato, per accedere alla sezione B dell’Albo professionale degli assistenti sociali.

Il volume raccoglie più di quaranta prove estratte negli anni precedenti e svolte da neolaureate (i contenuti sono stati rivisti dall’autrice), in modo da calibrare le attività in base alle capacità di chi ha appena concluso la formazione di base. Inoltre si potrà usufruire di altre tracce non svolte per esercitarsi in autonomia (elencate nella parte finale di ogni capitolo). Quanto proposto va utilizzato come materiale di stimolo con cui confrontare il proprio lavoro personale. Dunque non deve essere inteso come mate-riale di studio o di ripasso, bensì solo come occasione per comprendere come articolare tracce di diverso tipo.

La normativa non prevede vincoli sulle tipologie di prove. Nonostante ciò, si è os-servato che nella grande maggioranza dei casi sono state proposte prove che richiedono lo svolgimento di un tema nella forma di saggio breve. La commissione propone tre temi, uno dei quali viene sorteggiato per lo svolgimento.

Il compito richiesto pertanto è simile a quello dei temi affrontati alla scuola se-condaria di secondo grado. Ne consegue che i candidati dovranno mostrare non solo un’adeguata preparazione in merito agli argomenti, ma anche una competenza nella costruzione di testi.

Questo tipo di abilità, che fa parte della professione dell’assistente sociale, potrebbe essere stata sviluppata durante il percorso di formazione, in particolar modo durante il tirocinio. Nonostante ciò, si potrebbero incontrare delle difficoltà a causa delle caratte-ristiche che contraddistinguono un esame di questo tipo. Infatti, il tempo a disposizione del candidato per elaborare il proprio testo è limitato, a volte insufficiente per riprendere e copiare una malacopia. Inoltre, non vi è la possibilità di consultare delle fonti, come accade invece per la preparazione di relazioni o di altri lavori scritti. Altro elemento di difficoltà consiste nella modalità di scrittura. La maggioranza di noi ha sempre meno occasioni per scrivere a mano, preferendo uno strumento digitale (come il computer), che aiuta attraverso diverse funzioni come il copia/incolla, il correttore automatico e il controllo ortografico e grammaticale. Questi tipi di funzionalità hanno indebolito l’abitudine a gestire la composizione scritta, che invece è richiesta durante l’esame.

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14 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

Molto probabilmente l’ultima occasione che si è avuta di comporre a mano un tema è stata quella dell’esame di maturità, che potrebbe risalire circa a tre-quattro anni prima. Potrebbe rappresentare un errore l’esercitarsi esclusivamente sullo studio dei contenuti, perché è importante dedicare parte della preparazione anche all’elaborazione scritta delle tracce. L’obiettivo delle pagine che seguono è proprio quello di supportare il candidato in questa parte di studio.

Di seguito proponiamo un possibile schema da seguire per l’elaborazione dei temi. Questo tipo di modello potrà tornare utile anche in altre circostanze lavorative.

Il tempo per allenarsi a scrivere è bene impiegato: avere in mente i contenuti non serve a molto, se poi non disponiamo delle parole per esprimerli.

Buon lavoro!

Il testo e il tema

Il processo di scrittura

La composizione di un testo scritto viene oggi considerata non come un’attività statica, ma come un processo, in cui sono riconoscibili più fasi. Le tre principali fasi di scrittura di un testo sono la pre-scrittura, la scrittura e la revisione. All’interno di queste tre aree si possono individuare ulteriori suddivisioni.

Anche se per certi aspetti queste tre tappe seguono un ordine cronologico (prima si riflette, poi si scrive, infine si revisiona), la loro successione non esclude la possibilità di incrociarle: anzi, nella fase di scrittura è normale che si torni indietro e si riveda la struttura pensata nella fase di pre-scrittura, mentre nella fase di revisione è normale modificare qualcosa che si è già scritto o pensato nelle prime due fasi. Proprio in questa disponibilità al cambiamento risiede, del resto, il senso stesso della concezione di testo come processo, sempre in divenire, e non come un dato immutabile e fissato una volta per tutte.

Il tema di esame

L’idea di una scrittura articolata in fasi è valida per qualsiasi tipo di testo scritto, o quasi; ma naturalmente è essenziale calare questo schema nel contesto e nel caso specifico. In particolare, per quanto riguarda la scrittura di un tema di esame, sono necessari alcuni accorgimenti: si deve infatti prestare attenzione ad alcune caratteristiche che individuano il tema come genere testuale e lo differenziano dagli altri tipi di testo. Alcune sue qualità sono molto banali, ma è bene tenerle presenti. Il tema di esame:1. È un testo che ha la precisa funzione di comunicare le proprie conoscenze a qual-

cuno che conosce l’argomento. Si tratta cioè di esprimere con chiarezza le proprie conoscenze. Perché un testo sia chiaro, deve essere informativo, esauriente, preciso, coerente e coeso. In esso cioè occorre:– dire tutte le cose necessarie;– evitare di dire le cose inutili;

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COME SCRIVERE UN TEMA 15

– essere accurati nelle informazioni che si danno;– esporre le cose con un filo logico sensato e facile da seguire; – usare un lessico corretto e appropriato alla materia, senza salti di registro; – essere corretti nell’ortografia, nella morfologia, nella grammatica, nella sintassi,

nella punteggiatura.2. È un testo vincolato a una traccia. Non si può parlare di qualsiasi argomento, ma

soltanto di quello che viene richiesto e di tutto quello che viene richiesto.3. È un testo vincolato anche dal punto di vista del tempo e dello spazio a disposizione.

Si deve riuscire a scrivere calcolando bene tempi di scrittura e lunghezza del testo.4. È un testo che verrà giudicato; è necessario perciò scrivere in modo da facilitare la

lettura, anche dal punto di vista della struttura del testo (un testo ordinato, con le idee esposte in modo chiaro e logico è più facile da leggere rispetto a un testo con-fuso; viene valutato con più favore, se chi legge riesce a capire bene quello che sta leggendo).

5. È un testo che, se scritto a mano, richiede un supplemento di attenzione da parte di chi legge. Si deve perciò presentarlo in modo ordinato e pulito, ad esempio segna-lando bene, con un rientro, il cambio di paragrafo; rispettando i margini; scrivendo con una grafia leggibile e regolare. Anche nel caso in cui sia possibile scrivere un testo al computer, è necessario seguire le fondamentali regole di editing: giustificare i margini, usare i rientri a inizio paragrafo (o una riga bianca: l’importante è usare sempre lo stesso metodo), usare in modo corretto gli spazi (ad esempio, non battere uno spazio tra una parola e un segno di punteggiatura).

Pre-scrittura

La fase di pre-scrittura è utile per valutare il contesto: per calcolare il tempo e lo spazio a disposizione, per leggere attentamente la traccia, per trovare e organizzare le idee.

Leggere la traccia

La lettura della traccia e la ricerca delle idee vanno di pari passo. Se si conosce l’argo-mento le idee emergono naturalmente. È difficile formulare una tipologia delle tracce, perché ogni caso è una storia a sé: spesso, però, le tracce si aprono con un’affermazione generale, a cui segue una richiesta di approfondimento su temi specifici. Nel leggere la traccia si deve quindi:a) individuare l’argomento generale del tema;b) individuare gli argomenti più specifici richiesti dalla traccia; c) capire che taglio dare al tema, anche sulla base delle indicazioni fornite dalla traccia

(un confronto tra più posizioni, l’esame di un concetto, l’illustrazione di qualche particolare aspetto, ecc.).

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CAPITOLO 3

LAVORO SUL CASO

TRACCE SVOLTE

> TRACCIA 10

Il candidato illustri il metodo, le tecniche e gli strumenti professionali utilizzati dall’assistente sociale per attuare il processo di aiuto.

Un possibile svolgimento

L’obiettivo del lavoro dell’operatore è cercare di promuovere e realizzare un cambiamento della si-tuazione portata dall’utente che a lui si rivolge. Tale obiettivo può venire raggiunto affrontando la situazione con il modello di risoluzione dei problemi detto di «problem solving». L’assistente sociale, percorrendo le varie fasi del processo di aiuto, cerca di sostenere le persone nello sviluppo delle loro capacità e delle loro risorse. Il fine desiderato è far sì che chi si rivolge al servizio sociale possa poco alla volta raggiungere una maggiore competenza per risolvere autonomamente i propri problemi, o almeno sia in grado di fronteggiare le situazioni di difficoltà con strumenti adeguati ed efficaci perché connessi a risorse personali.

Il processo di aiuto è un percorso logico: un insieme di azioni concatenate in modo ordinato e con-sequenziale per arrivare a uno scopo. L’operatore può adattare il processo a seconda delle differenti situazioni che si trova a gestire ma lo schema logico è unico, nel senso che resta uguale per qualsiasi utenza — persona singola, coppie, famiglie, gruppi o comunità — e in riferimento al tipo di problema o difficoltà rispetto alla quale viene avviato.

Dopo la richiesta di aiuto, l’operatore e l’utente concordano, grazie anche a momenti di negoziazione, gli scopi e le aspettative rispetto alla situazione di difficoltà. L’operatore si impegna a costruire un clima di accoglienza e un rapporto di fiducia e tutte le decisioni vengono prese confrontandosi e collaborando per il raggiungimento di una finalità condivisa.

Il problem solving è un modello di risoluzione dei problemi che può essere considerato una buona cornice per l’organizzazione e lo sviluppo del processo di aiuto. Nell’ottica relazionale la costruzione della

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46 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

soluzione avviene in modo congiunto, e l’operatore accompagna nel fronteggiamento della situazione i soggetti coinvolti, invece di essere lui da solo a percorrere i passi logici del problem solving, per poi proporre all’utente la soluzione che ha elaborato.

Le fasi del problem solving sono: valutazione (o fase di assessment) per la definizione del problema, brainstorming, programmazione delle azioni da svolgere, realizzazione dell’intervento e monitoraggio, conclusione e valutazione finale.

La valutazione (o assessment) si focalizza sul bisogno, per quanto all’assistente sociale competa anche la valutazione del rischio e dell’accesso alle prestazioni. Il lavoro professionale è mirato a individuare il bisogno prevalente o quelli insoddisfatti, sia attuali che potenziali, con l’obiettivo di focalizzare gli aspetti su cui lavorare. Si tratta di una parte molto importante del lavoro professionale. Il servizio so-ciale considera le necessità di vita di una persona nel loro insieme e nelle loro interrelazioni. L’esperto guida il soggetto — o, il più delle volte, una rete di soggetti che condividono la preoccupazione per la situazione — a percepire e formulare il problema come problema di fronteggiamento condiviso dalla rete. L’assessment viene effettuato dal singolo assistente sociale, oppure da più professionisti che collaborano gli uni con gli altri.

Si procede quindi con un brainstorming, in cui l’assistente sociale stimola la riflessione condivisa su ogni tipo di idea che possa essere teoricamente considerata una «soluzione». È uno spazio per ipotizzare alternative e azioni anche creative. L’assistente sociale aiuta le persone mettendo a disposizione sia le sue conoscenze teoriche e personali, sia strumenti e risorse che possiede perché inserito in un’organizzazione (programmi e strumenti tecnologici, risorse istituzionali, informazioni messe a disposizione da colleghi). Gli utenti a loro volta possono offrire tutte le loro conoscenze esperienziali e le loro risorse relazionali. Fatto questo, è possibile soppesare e valutare i pro e i contro delle varie soluzioni immaginate. L’operatore sollecita e rispetta la valutazione che tutti i soggetti fanno, ma offre anche un suo parere senza distorcere le idee degli altri. È facile che si utilizzino domande di stimolo ipotetiche cercando di rimandare agli altri quanto è stato espresso ed eventualmente di sollevare dubbi o richieste di chiarimento. Qui l’assistente sociale aiuta anche a fare considerazioni di tipo pratico e previsioni sulle conseguenze future rispetto all’adozione concreta dell’azione scelta.

Selezionare gli obiettivi e individuare i mezzi necessari per raggiungerli serve per programmare l’intervento. L’operatore e l’utente insieme decidono chi coinvolgere, per quanto tempo e su quale problema. Successivamente si decidono i tempi e le modalità di verifica o un’eventuale riprogetta-zione da fare durante il percorso. Il professionista aiuta l’utente a sviluppare la propria capacità di affrontare le situazioni e gli offre la possibilità di cambiare. Una volta definiti in modo chiaro obiettivi e mete condivise si stipula un contratto: un mutuo accordo sulle azioni scelte per ottenere il risultato. Il contratto deve tenere presente le risorse, le abilità e i bisogni delle parti coinvolte. La descrizione della situazione, l’area problematica, i motivi di intervento, gli obiettivi, i mezzi e le modalità di verifica, una volta raccolti in forma scritta dall’assistente sociale (o dall’équipe) formano il progetto.

Una volta individuata la soluzione migliore per i soggetti coinvolti (la più adatta, praticabile e in cui è prevista cooperazione tra tutti), l’esperto accompagna l’utente e la rete a mettere in atto la soluzione

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LAVORO SUL CASO 47

concordata. Nella parte della realizzazione dell’intervento l’operatore ha funzione abilitante. Centrale è il concetto di compito. Le azioni funzionali al raggiungimento degli obiettivi vengono tradotte con-cretamente in attività realizzabili. A volte è utile rappresentare l’utente a se stesso. L’assistente sociale attiva un processo attraverso cui offre all’utente un’immagine di se stesso il più possibile accurata, cercando di non interpretare e di non commentare. Questo serve ad aumentare la consapevolezza di sé e aiuta la persona a capire meglio la propria situazione e la propria posizione. Altri modi, come ad esempio il role play o altre attività che stimolano la persona a provare a fare alcune cose seguendo l’esempio dell’operatore, rientrano nelle abilità professionali che possono essere utilizzate e combinate in vario modo per insegnare qualcosa o far apprendere nuove abilità utili al fronteggiamento della situazione o dell’evento di crisi.

L’ultima fase, la valutazione, è molto importante e strettamente connessa anche al modo di affrontare il processo di aiuto affinché questo sia veramente attivo e abilitante. Mettere in atto la soluzione di fronteggiamento che si è individuata come la migliore per tutti i coinvolti fa sì che si debba valutare se questa abbia funzionato. Si riflette domandandosi se gli obiettivi posti all’inizio sono stati raggiunti e si chiede all’utente che cosa pensa del percorso fatto insieme. L’intervento si conclude con le parti che rivedono ciò che si è raggiunto ribadendo le autonomie e le abilità guadagnate e si valuta l’eventuale scelta e ri-messa in atto di una nuova alternativa di soluzione.

Durante tutto il processo di aiuto è fondamentale lo strumento del colloquio (ad esempio utilizzando le tecniche del counseling), ma l’assistente sociale ha anche altri strumenti come la visita domiciliare, dotazioni di lavoro del servizio, la documentazione. All’interno delle fasi del processo di aiuto egli finalizza, secondo il livello di intervento e le necessità operative, questi strumenti a diversi scopi e funzioni. L’elenco degli strumenti, o meglio delle risorse che l’operatore potrebbe attivare per attuare in modo proficuo il processo di aiuto, potrebbe allargarsi accennando alla possibilità che egli connetta il proprio lavoro con il singolo ad altre opportunità, come ad esempio gruppi quali i gruppi di auto/mutuo aiuto, oppure coinvolgendo il Terzo settore e la comunità.

> TRACCIA 11

Gli assistenti sociali operano spesso in situazioni caratterizzate da interessi contraddittori, per esempio dalla necessità di aiuto e sostegno da una parte e dall’esigenza di controllo sociale e tutela dall’altra. Il candidato esprima le sue considerazioni su questo «doppio mandato» del servizio sociale.

Un possibile svolgimento

Il servizio sociale è caratterizzato dalla compresenza di due compiti professionali: l’aiuto e il controllo sociale. A un primo impatto, il concetto di controllo richiama immediatamente un’azione di «ispezione», di «supervisione», di «sorveglianza» o anche semplicemente di «vigilanza». Tale attività, in generale, è volta a esaminare o valutare un qualcosa, al fine di accertare che questa corrisponda a standard

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48 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

ritenuti adeguati, in base alle circostanze. Talvolta tali standard vengono definiti da altri soggetti, estranei all’attività.

Per quanto riguarda l’assistente sociale, i destinatari del controllo sono persone, singole o aggregate. Le persone, ovviamente, non possono essere materia di un’azione di adeguamento a standard prede-finiti. Quindi, la funzione di controllo svolta dall’assistente sociale è per forza di cose complessa. Essa richiama la necessità che il servizio sociale tuteli il bene del singolo ma anche quello della collettività, e pertanto si impegni a «controllare» comportamenti che si sospetta producano un danno all’utente stesso o ad altre persone o alla comunità.

Il «doppio mandato» del servizio sociale nasce dal fatto che molto spesso le situazioni in cui l’assistente sociale si trova a operare sono caratterizzate da interessi contraddittori e dalla necessità di garantire il maggior benessere di tutti i soggetti coinvolti. Questo porta una criticità sul piano etico: l’assistente sociale può chiedersi se il controllo che è tenuto a esercitare sia veramente attuato per il bene della per-sona. Inoltre potrebbero esserci diverse persone coinvolte e, di fronte a interessi contrastanti, potrebbe non essere chiaro quale di questi sia maggiormente meritevole di considerazione.

Nel gergo degli operatori la parola controllo è adottata per intendere diversi tipi di azione: si può trattare di controllo consensuale oppure di controllo senza consenso.

Le situazioni di controllo consensuale avvengono, ad esempio, quando l’operatore ha il compito di verificare la sussistenza di requisiti per l’accesso alle prestazioni, a seguito di una richiesta che nasce direttamente dalla persona oggetto del controllo e pertanto in qualche modo consapevole di doversi sottoporre a una «verifica».

Nelle situazioni di controllo non consensuale l’assistente sociale agisce in contrasto al diritto dell’u-tente all’autodeterminazione, e quindi questo tipo di controllo può essere esercitato esclusivamente su mandato dell’Autorità giudiziaria. Si tratta di situazioni complesse, che si ritrovano soprattutto nell’ambito della tutela minorile o in quello penitenziario.

L’assistente sociale deve sempre considerare improbabile che l’utente si lasci controllare facilmente. Le persone sono in genere orientate ad autodeterminarsi, sono dotate di una propria volontà e difficilmente lasciano passivamente che altri agiscano su di loro. Ovviamente l’ideale sarebbe avere la collaborazione da parte dell’interessato, ma ciò non sempre è possibile. Quando sono necessari interventi di controllo non consensuale, l’operatore si trova ad agire — per lo meno all’inizio — senza la collaborazione del destinatario, e quindi senza poter condividere con lui le idee, le strategie e la finalità del progetto.

È molto importante, però, osservare come gli interventi di servizio sociale si possano collocare su un continuum in cui agli estremi opposti si trovano l’aiuto e il controllo in forma pura, mentre nello spazio intermedio si possono collocare le molte situazioni in cui, in grado diverso, sono presenti entrambe le funzioni.

L’estremo del controllo puro corrisponde alle situazioni in cui le finalità dell’operatore non combaciano o addirittura sono antitetiche a quelle dell’utente. Il grado di relazionalità che viene espressa in questo caso, di solito, è nullo: gli obiettivi dell’intervento non sono definiti insieme all’utente e forse solo in seguito, se si riuscirà a trovare un qualche accordo, potranno esserlo almeno in parte.

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SECONDA PARTE ANALISI DI CASI PER LA PROVA PRATICA

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COME SVILUPPARE LA PROVA PRATICA

Questa seconda parte del volume è stata progettata per aiutare i neolaureati nella preparazione della prova pratica.

La prima sezione propone una serie di tracce svolte. Si tratta di prove realmente assegnate negli ultimi anni. Ciascun «caso» è stato analizzato tenendo conto di quanto richiesto al candidato nella traccia e, allo stesso tempo, cercando di mantenere uno schema omogeneo, in modo da aiutare chi studia ad assimilare una struttura di ragio-namento applicabile a situazioni diverse. Per facilitare questo tipo di apprendimento, che costituisce la competenza di base necessaria ad affrontare la prova, il testo delle analisi è stato suddiviso in brevi paragrafi, con punti e sottopunti, finalizzati a rendere più espliciti e schematici i vari passaggi e, ci auguriamo, a rendere lo studio più agevole.

Anche per questo motivo, le analisi non vanno considerate degli esempi letterali di temi svolti. In alcuni casi, i contenuti risultano un po’ troppo articolati per poter pensare che siano affrontabili per intero in un colloquio orale, o nel tempo concesso per una prova scritta. In altri, si è fornita una traccia essenziale, che in sede di esame richiederebbe un maggiore approfondimento.

Le prove svolte sono state scelte cercando di offrire un campione di situazioni il più vario possibile. Tuttavia, alcuni aspetti inevitabilmente si ritrovano da un caso all’altro: per questo motivo, alcune analisi sono state sviluppate più estesamente, mentre per altre che presentavano tratti simili la trattazione è più sintetica: consigliamo quindi di leggere per intero questa parte del libro, anche se ogni caso risulta comprensibile anche preso singolarmente. Ovviamente, i casi proposti non coprono l’intero ventaglio di situazioni che un’assistente sociale potrebbe trovarsi ad affrontare: la selezione che proponiamo, comunque, è rappresentativa dei quesiti posti con maggiore frequenza in sede di esame. Se qualche tipo di situazione manca del tutto, è perché fra le prove cui abbiamo avuto accesso non era presente.

I casi sono stati suddivisi per aree problematiche, indicate nei titoli dei capitoli. Proprio come avviene anche nella realtà, molte situazioni non si prestano a una cata-logazione univoca: così ci sono casi di «anziani», di «tossicodipendenza» o di «disagio psichico» in cui, ad esempio, è in gioco anche il benessere di un minore. A volte si è scelta una collocazione o l’altra a seconda delle competenze istituzionali dell’assistente sociale in cui la traccia chiede di identificarsi, altre volte in base alla problematica prevalente. Invitiamo i lettori a tener conto che il criterio di classificazione resta piuttosto soggettivo.

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122 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

Il capitolo 19 riporta altre prove già assegnate in passato: i testi possono servire come esercitazioni, da svolgere a voce o per iscritto. Molte prove risultano abbastanza simili, nel contenuto, a una o più tracce già esaminate per esteso in precedenza: non dovrebbe essere difficile rintracciarle nella prima parte e utilizzarle come feedback di riscontro.

Conclude il volume un sintetico glossario, in cui — senza alcuna pretesa di comple-tezza — vengono riportati soprattutto i riferimenti procedurali e giuridici che abbiamo evitato di inserire nel testo per non renderlo troppo dispersivo. I riferimenti al glossario sono indicati, nei testi presentati in questa seconda parte, da un apposito simbolo di riferimento ( ).

Prima di iniziare a consultare la seconda parte di questo volume, vengono fornite alcune indicazioni per sviluppare le tracce, con lo scopo di aiutare a strutturare un ragionamento da seguire per affrontare il tema assegnato; conclusa questa parte, viene proposta una mappa concettuale che la schematizza.

Leggi la traccia: mettiti «in situazione»

Le tracce proposte per le prove pratiche di solito sono abbastanza brevi. Anche se non c’è molto tempo a disposizione per affrontare la prova, è molto importante leggere con calma la traccia in modo da focalizzare tutte le informazioni che vengono messe a tua disposizione.

Attenzione: non si tratta di leggere per fare un’analisi del testo: la traccia non è un brano scientifico di cui dobbiamo decodificare il significato. Va considerata semplice-mente come descrizione (sommaria) di una situazione, che di solito è una situazione problematica nella vita di una persona o di una famiglia.1. Una prima operazione mentale che può essere utile fare leggendo la traccia è quella di

costruire un elenco delle persone implicate nella situazione: considera non solo quelle esplicitamente citate nel testo, ma anche quelle che è realistico pensare siano coinvolte. Ad esempio, se si parla dei problemi di un bambino in età scolare, è probabile che nella sua vita abbiano un ruolo significativo i suoi insegnanti, o almeno qualcuno di loro, anche se non vengono menzionati nel testo. Se non c’è alcun accenno a uno dei due genitori, bisogna comunque «metterlo in lista», se non altro per verificare se c’è oppure se il minore non è stato riconosciuto. Se si parla di una persona anziana con dei gravi problemi di salute, quasi sicuramente sarà in un qualche rapporto con il suo medico di medicina generale, e via dicendo.

Può capitare che nel tuo elenco di soggetti interessati ci siano anche delle organizza-zioni: ad esempio la cooperativa che gestisce il doposcuola, oppure l’associazione di volontariato che si occupa dell’animazione del Centro per malati di Alzheimer. Se è così, fai attenzione: metti nel tuo elenco le persone fisiche, con la loro appartenenza istituzionale («Marco, educatore del doposcuola della Cooperativa X»; «Cristina e Sonia, volontarie dell’Avulss»). È un accorgimento che ti aiuta a ragionare in maniera più efficace, in quanto ti porta più facilmente a considerare le possibili interazioni con loro, in cosa potrebbero aiutare e di cosa potrebbero aver bisogno.

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COME SVILUPPARE LA PROVA PRATICA 123

2. Una seconda indicazione è quella di leggere la traccia cercando di calarsi nei panni dell’utente (se c’è un utente principale) e delle altre persone interessate al problema. Ad esempio, prova a immaginare come trascorreresti una qualsiasi giornata della tua vita abituale se fossi il protagonista della vicenda, cercando di elaborare una costru-zione mentale più concreta possibile: cosa fai quando ti alzi al mattino? Chi c’è con te? Cosa fai subito dopo? Come ti senti?

Questo è un buon modo per identificare i «personaggi» principali della vicenda, non solo quelli esplicitamente citati nel testo, ma anche le altre persone che con tutta probabilità sono in qualche modo coinvolte. È anche uno stratagemma che ti aiuterà a fare delle ipotesi solide rispetto alla valutazione dei bisogni e al progetto di intervento: uno dei limiti maggiori nelle analisi di caso scritte da chi ha poca esperienza sul campo è che risultano astratte, con scarsa attenzione a cogliere i particolari, e rischiano così di apparire poco realistiche.

Soprattutto le prime volte, questo esercizio può risultare difficile e richiede del tempo, probabilmente troppo rispetto a quello a disposizione per la prova. Può aiutarti sfruttare ogni occasione che ti si presenta per allenarti a capire com’è la vita vista con gli occhi delle altre persone, soprattutto quelle molto diverse da te per età, condizioni fisiche, vicende biografiche, appartenenza socio-culturale, disponibilità economica: ascolta, fatti raccontare, osserva, prestando attenzione a evitare giudizi o atteggiamenti pietistici. Se ti abitui a «ragionare» in questo modo, un po’ alla volta ti risulterà più semplice e immediato farlo, e accumulerai un piccolo capitale di esperienza vicaria, che ti faciliterà nell’affrontare la prova pratica.

La maggior parte delle prove pratiche per l’accesso alla sezione B dell’Albo pro-fessionale riguarda i cosiddetti «casi» (situazioni problematiche di singole persone o singole famiglie). Tuttavia, ci sono talvolta prove che riguardano interventi «a valenza collettiva», cioè che chiedono di spiegare come contribuire a realizzare un progetto di comunità, oppure a programmare un servizio, o ad avviare un’attività di gruppo (come nei casi 64-68). Anche in questo tipo di prove pratiche possono valere, con qualche piccolo adattamento, le due indicazioni di cui sopra: costruirsi un elenco delle persone coinvolte e/o da coinvolgere e mettersi al loro posto.

Solo dopo esserti calato nei panni degli utenti (ed eventualmente del segnalante, del familiare, ecc.), mettiti in quelli dell’assistente sociale, per capire come aiutare le persone che «hai conosciuto» immaginando la loro vita.

Individua il contesto di lavoro dell’assistente sociale (ente, servizio)

In genere le tracce indicano il contesto di lavoro (ente/servizio) dell’assistente sociale in cui devi immedesimarti per svolgere la prova. Talvolta però questa informazione non viene specificata. Può essere una dimenticanza della commissione, oppure si vuole va-lutare anche la tua consapevolezza riguardo al fatto che, per ragionare su un intervento, è indispensabile tenere conto anche del servizio di appartenenza. In ogni caso, se l’in-formazione manca è indispensabile fare un’ipotesi realistica ed esplicitarla. Ad esempio:

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124 ASSISTENTE SOCIALE DOMANI – Volume 2

«Possiamo supporre che il sig. A. si sia rivolto all’assistente sociale che lavora nel Servizio sociale del suo Comune di residenza». Oppure: «La sig.ra B potrebbe essersi rivolta al SerT oppure al Servizio di Tutela minori del suo Comune. Poniamo che si sia rivolta all’assistente sociale del Servizio di Tutela Minori…».

Per scegliere quale contesto indicare, devi basarti sulla tua conoscenza dell’organiz-zazione dei servizi: scegli il servizio che ha le competenze istituzionali più vicine alle problematiche in questione. Se ci sono problematiche diverse, e quindi ti sembra che possano entrare in campo assistenti sociali di diversi servizi, scegli quello che dovrebbe occuparsi del problema più rilevante (specificherai poi la necessità di coinvolgere il collega dell’altro servizio). A volte può non risultare chiaro se un problema sia più o meno pesante di un altro, o più o meno urgente: in tal caso scegli, a tuo piacimento, il contesto che conosci meglio.

Anche se l’organizzazione dei servizi socio-assistenziali varia da una Regione all’altra, e anche all’interno della stessa Regione, di solito non sono necessari riferimenti così specifici da costringerti a definire a quale Regione fai riferimento. Comunque, se hai in mente l’organizzazione dei servizi della Regione in cui si trova la tua sede di esame, puoi dare per scontato che ti riferisci ad essa. Se invece provieni da una Regione diversa, può essere talvolta opportuno specificare qualcosa tipo: «Suppongo che, nel territorio in questione, la preparazione e la valutazione degli aspiranti genitori affidatari siano funzioni gestite da un apposito Servizio Affidi», oppure «… dal Consultorio familiare», oppure «… dal Servizio Minori e Famiglie».

A volte la traccia presenta dizioni come: «La sig.ra A. si rivolge al servizio sociale per chiedere…». In tal caso, darai ovviamente per scontato che la sig.ra A. si rivolge all’assistente sociale del servizio; dovrai invece fare un’ipotesi rispetto a quale sia il servizio sociale in questione.

In qualche sporadico caso, l’assistente sociale del servizio indicato dalla traccia non corrisponde a quello che di solito si occupa del problema in questione (salvo specifiche scelte organizzative dei servizi locali). Ad esempio:

La moglie di un paziente psichiatrico formula una richiesta di sostegno economico all’assistente sociale del Servizio di salute mentale che segue il caso del coniuge. Come si può attivare l’assistente sociale?

Oppure:Una ragazza di 15 anni, Giovanna, si presenta al servizio sociale del Comune durante

l’orario di apertura al pubblico per segretariato sociale e parla con un’assistente sociale. Fatta accomodare, Giovanna si siede e guarda l’assistente sociale, in silenzio. «Che problema c’è?», le viene chiesto. «Sono incinta» risponde Giovanna senza aggiungere altro. «È un problema grosso» dice l’assistente sociale, che non vuole anticipare le richieste della giovane. Passa qualche minuto di silenzio. «Non vuoi dirmi altro?» chiede l’assistente sociale. «Voglio abortire» sussurra Giovanna. L’assistente sociale…

Di fronte a tracce come queste, fai attenzione: quello che ti viene chiesto è, in so-stanza, di spiegare come l’assistente sociale potrebbe gestire l’invio dell’utente al servizio competente (scheda 1).

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COME SVILUPPARE LA PROVA PRATICA 125

SCHEDA 1 La distribuzione delle competenze dei principali Servizi

Tipo di problema Principali Enti/Servizi in cui sono presenti assistenti sociali che se ne occupano

Problemi di reddito e alloggio Comune o Ente delegato dal Comune per la gestione delle funzioni assisten-ziali (Consorzio, Comunità montana, Azienda pubblica, Fondazione, ecc.)

LavoroSIL (Servizio Integrazione Lavorativa) o denominazioni simili, Servizio del Comune o Centro per l’Impiego (per il collocamento mirato di persone con disabilità)

Rom e Sinti Comune (o Ente gestore)

Assistenza ad anziani non autosufficientiComune (o Ente gestore)Aziende di Servizi alla Persona (ASP) che gestiscono Residenze sanitarie assistenziali o altri Servizi residenziali

Malati terminali ASL o Azienda ospedaliera/Servizio cure palliative domiciliari

Persone con disabilitàComune (o Ente gestore)Organizzazioni di Terzo settore che gestiscono servizi residenziali e semiresidenziali

Problemi di coppia, separazione, violenze familiari

Consultorio familiare: è un Servizio che fa parte dell’ASL, può essere gestito con/da altri Enti

Gravidanze difficili, IVG Consultorio familiare

Minori in difficoltà (difficoltà educative, inadempienza scolasti-ca, trascuratezza, maltrattamento, abuso, affidamento familiare, adozione)

Comune (o Ente gestore): Servizio Minori e famiglie; Servizio Tutela Minorile; Servizio Affidi, ecc. (l’organizzazione dei Servizi varia localmente — a volte alcune funzioni sono delegate al Consultorio o all’ASSL)

Minori imputati di reato USSM (Ufficio Servizio Sociale Minorenni), fa parte del Ministero della Giustizia

Dipendenze da sostanze (droga, alcol) e comportamentali (gioco d’azzardo)

SerT/NOA (Servizio Tossicodipendenze/Nucleo Operativo Alcologia), in altri contesti SerD (Servizio Dipendenze): sono servizi dell’ASL

Detenuti, ammessi a misure alternative, dimessi dal carcere

UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), fa parte del Ministero della Giustizia

Adulti con problemi di salute mentale Centro di salute mentale (è un servizio dell’ASL)Comune (o Ente gestore) per problemi di reddito, casa, ecc.

Immigrati Gli Enti e i Servizi di assistenza sono gli stessi che per i cittadini italiani. Per gli immigrati irregolari le prestazioni possono venire erogate solo in parte

Identifica la finalità che l’assistente sociale potrebbe proporsi di perseguire

Il passaggio successivo consiste nell’individuare la finalità che l’assistente sociale potrebbe prendere a riferimento per la sua azione professionale.

Nelle analisi dei casi che trovi sul libro, questo snodo logico viene talvolta esaurito in poche righe. Ma non farti ingannare! È un punto talvolta breve da esprimere, ma sempre di centrale importanza per impostare tutto lo sviluppo successivo.

Per individuare la finalità, può esserti utile tenere presente alcune indicazioni legate alla metodologia professionale.

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CAPITOLO 19

ALCUNE PROVE GIÀ ASSEGNATE

> CASO 69

L’a.s. Rossi, che lavora nel Servizio sociale di un piccolo Comune e si occupa sia dell’u-tenza anziana sia dei nuclei familiari con minori, incontra la signora Valeria per un primo colloquio, in ufficio. La signora Valeria vive con i due figli di 6 e 8 anni, affidati a lei dopo la separazione dal marito. Il padre dei bambini, infatti, vive in un’altra città, piuttosto lontana, e li vede ogni quindici giorni nel fine settimana. Fino allo scorso anno scolastico, i due bambini dopo la scuola andavano a pranzo a casa della nonna materna, Rosa, e si fermavano con lei fino alle 17.30, quando la mamma tornava dal lavoro e li passava a prendere. Un mese fa però la nonna ha avuto una grave malattia che l’ha lasciata molto debilitata. Anche se da poco riesce a stare sulla sedia a rotelle, ha bisogno di assistenza per spostarsi dal letto, per l’igiene personale, per la preparazione dei pasti e, ovviamente, per la gestione della casa e delle altre attività quotidiane. Inoltre ha avuto qualche episodio di confusione, nel quale appariva poco lucida e consapevole di ciò che le era accaduto. La signora Valeria riferisce che non se la sente di lasciarla a casa da sola. Così ha cercato una persona che, a pagamento, resti a casa di Rosa durante la giornata, fino alle 17.00 circa, dopo di che Valeria viene ad aiutarla a consumare la cena e a mettersi a letto. La spesa per questa assistenza privata è piuttosto alta e la pensione della nonna non basta per coprirla per intero. Di conseguenza Valeria non può permettersi di pagare anche una baby sitter per i bambini. In città non ci sono altri parenti, e — ad anno scolastico quasi concluso — non è possibile inserire i figli in una scuola tempo pieno. Per il momento, Valeria ha deciso di dare al più grande le chiavi di casa e di lasciarli da soli dal ritorno da scuola fino alle 17.30. Lascia loro qualcosa di pronto per pranzo e una videocassetta da guardare alla televisione. È però preoccupata per questa situazione, anche perché, secondo il medico, è molto improbabile che le condizioni di Rosa migliorino. Inoltre fra poco, con le vacanze estive, i bambini saranno a casa molto di più. Ha già pensato di mandarli in colonia al mare, per due settimane, anche se il più piccolo non ne vuole sa-pere. Il tempo in cui saranno a casa da soli però, anche considerando le ferie di Valeria e il periodo che trascorreranno con il padre, resta consistente. Un’insegnante del bambino più grande ha notato che, al momento di uscire da scuola, è spesso agitato e in ansia. Dopo averne parlato con Valeria per capire cosa stava succedendo, questa insegnante le ha consigliato di chiedere al Servizio sociale se poteva avere aiuto per l’assistenza della nonna. Secondo la candidata/il candidato, ci sono informazioni che mancano o che andrebbero approfondite?

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Eventualmente, come potrebbe ottenerle l’assistente sociale? Quali obiettivi e quali strategie di intervento potrebbe prevedere l’assistente sociale per la situazione descritta?

> CASO 70

La signora D.L. si rivolge al Servizio sociale di zona per segnalare la situazione del fratello anziano di 82 anni. Nel colloquio la signora riferisce che il fratello non è più in grado di occuparsi di sé e dovrebbe essere collocato in casa di riposo. Lui non è d’accordo. Il/la candidato/a formuli un piano di lavoro per la raccolta delle informazioni che permettano una prima analisi e valutazione del caso e ne indichi possibili implicazioni deontologiche.

> CASO 71

Il medico di base segnala al Servizio sociale di base il caso di un’anziana di 84 anni, sola, affetta da demenza ( ) senile. Secondo la valutazione del medico la signora non è più in grado di abitare da sola. Il candidato indichi le fasi metodologiche da seguire per realizzare un progetto di intervento.

> CASO 72

Luisa, un’insegnante di quarant’anni, sposata con due figli, si rivolge al Centro sociale territoriale del Comune per chiedere aiuto relativamente a problemi di gestione dei propri genitori molto anziani. Il padre presenta una malattia grave, degenerativa e invalidante, mentre la madre da qualche tempo non riesce più a gestire autonomamente il problema. Da sei mesi Luisa ha accolto con grandi difficoltà sia organizzative che relazionali i genitori nella sua abitazione. La signora appare disorientata e chiede sostegno. Il candidato se-gnali in quale direzione intende approfondire la raccolta di informazioni. Illustri, inoltre, un eventuale piano di lavoro che preveda obiettivi e modalità di intervento.

> CASO 73

Ufficio di servizio sociale territoriale. La signora Alberta si rivolge all’assistente sociale per la situazione del padre Gianni, di anni 80, con cui vive. Dopo la comunicazione di una grave malattia che provocherà, presumibilmente, la morte di Gianni entro pochi mesi, la figlia chiede come accompagnare il padre alla morte e l’aiuto nella gestione e cura quotidiana.