ero sulla strada,mi hai ospitato ero nudo, mi hai … creato il deserto e lo chiamano pace, diceva...

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Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino Via E. Ferri, 75 - 25123 Brescia (Italia) Tel: 0302306873 - Fax: 0302309427 Mail: [email protected] - Web: www.scaip.it Gli uffici della segreteria sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. Chiuso il venerdì pomeriggio. In caso di momentanea assenza funziona la segreteria telefonica. Notiziario Nº 1 - Aprile 2003 ero sulla strada, mi hai ospitato ... ero nudo, mi hai vestito ... avevo sete e fame, mi hai saziato ... ero analfabeta, mi hai insegnato ... ... ed ora ho un futuro

Transcript of ero sulla strada,mi hai ospitato ero nudo, mi hai … creato il deserto e lo chiamano pace, diceva...

Servizio CollaborazioneAssistenza Internazionale Piamartino

Via E. Ferri, 75 - 25123 Brescia (Italia)Tel: 0302306873 - Fax: 0302309427

Mail: [email protected] - Web: www.scaip.it

Gli uffici della segreteria sono aperti dal lunedì al venerdìdalle ore 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.00. Chiuso il venerdì pomeriggio.

In caso di momentanea assenza funziona la segreteria telefonica.

Notiziario Nº 1 - Aprile 2003

ero sulla strada, mi hai ospitato ...ero nudo, mi hai vestito ...

avevo sete e fame, mi hai saziato ...ero analfabeta, mi hai insegnato ...

... ed ora ho un futuro

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Notizie dallo SCAIP

Alcuni pensieri pasqualidi padre Piamarta

Giovedì santo: L’immagine che spiega meglio l’Eucaristia è quella del cibo di questa terrache si trasforma in chi lo mangia. Ma c’è una differenza ed è questa: non è che Gesù siatrasformato in noi, ma siamo noi che siamo trasformati in Gesù.È la realizzazione delle Parole di S. Paolo: «Non sono più io che vivo, è Cristo che vive inme!».È proprio come l’innesto in una pianta selvatica e in un albero buono. Corregge la natu-ra selvatica, comunica le sue qualità e produce gli stessi frutti dell’albero buono.

Venerdì santo: Quando io mi metto ai piedi della Croce del mio Redentore, io sento dentrodi me una voce che mi dice così: guarda il frutto delle tue iniquità.Vedi come io sono ridotto per amor tuo. Io sono su questa Croce e lo sono per te, per i tuoipeccati.E adesso continua a peccare e dì pure che il peccato è nulla!

Sabato santo: Con S. Paolo nel mistero di Gesù. «Con Cristo sono inchiodato alla croce...Io sono crocifisso al mondo e questo a me... Sia che viviamo, sia che moriamo siamo sem-pre e tutti e interamente senza riserva alcuna del Signore... Lungi da noi il gloriarci se nonnella croce del Signore Gesù... Per me vivere è Cristo e morire un guadagno...».

Pasqua di risurrezione: Cristo è risorto è veramente risorto. La speranza e la certezza del-la risurrezione è la verità fondamentale della nostra vita e deve aiutarci a vivere un’au-tentica vita cristiana.Tre sono gli effetti per chi si ferma davanti al Risorto: a) Vive un atteggiamento di rispet-to e di umiltà. b) Ama e accetta tutto quanto gli capita nella vita, sia di bene come di sof-ferenza. c) Si sforza di evitare con prontezza tutte le occasioni di peccato.

Auguri a tutti di una Pasqua piena di pace!

NotizieFlash

• Gli uffici dello SCAIP sisono trasferiti in ViaEnrico Ferri 75, vicinoalla Fondazione Piamartaed Operazione Lieta

• Da questo numeroriportiamo le esigenzesegnalate dai nostrimissionari per urgentibisogni.

A breve i soci dello SCAIP si riuniranno nell’AssembleaGenerale Ordinaria per approvare il bilancio consuntivo chiu-so al 31/12/2002.

Vi anticipiamo di seguito i “numeri” più interessanti.

Nel corso del 2002 SCAIP ha avuto in carico i seguenti 12progetti da realizzare nei Paesi in Via di Sviluppo e cofinan-ziati dall’Unione Europea (UE), dal Ministero Affari Esteri(MAE) e dalla Regione Lombardia (RL):

• 7 progetti cofinanziati dalla UE di cui 2 in consorziocon MSP di Torino (capofila SCAIP)

Progetto “Macchine a controllo numerico”Fortaleza – Ceará – Brasile chiuso nel 2002

Progetto “Apodí UE”Fortaleza – Ceará – Brasile ancora in corso

Progetto “Ovino-caprino”Fortaleza – Ceará – Brasile chiuso nel 2003

Progetto “Rete speranza”Curitiba – Paraná – Brasile chiuso nel 2002

Progetto “Beberibe”Fortaleza – Ceará – Brasile ancora in corso

Progetto “Paulo Afonso”Bahia – Brasile ancora in corso

Progetto “Ponta Grossa”Curitiba – Paraná – Brasile ancora in corso

• 1 progetto cofinanziato dal MAE in consorzio conMSP di Torino (capofila MSP)

Progetto “Apodí MAE”Fortaleza – Ceará – Brasile ancora in corso

• 1 progetto cofinanziato dalla RL Progetto “Un asilo a Santiago”

Cile chiuso nel 2002

• 3 progetti (micro) rientranti nella Donazione Globale2000 della UE

Progetto “Micro 27”Mali chiuso nel 2002

Progetto “Micro 28”Mali chiuso nel 2002

Progetto “Micro 29”Brasile chiuso nel 2002

Per queste iniziative SCAIP ha ricevuto i seguenti fondi:

dall’Unione Europea 590.990,47 Euro dalla Regione Lombardia 25.822,85 Euroda offerte private 419.512,15 Euro

totale 1.036.325,47 Euro

Ulteriori offerte private hanno permesso a SCAIP di sostene-re anche 30 realtà bisognose nel terzo mondo (missionari pia-martini e altri partners riassunti dalla seguente tabella) per untotale di 1.172.912,61 Euro.

Ricordiamo a tutti i nostri benefattori e simpatizzanti che ilnostro bilancio consuntivo è disponibile in forma completapresso i nostri uffici.

Il Vice Presidente SCAIPLorenzo Manessi

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Notizie dallo SCAIP

Iniziative sostenuteda SCAIPsenza il cofinanziamentodi enti pubbliciAss. Cuore AmicoAss. Don Remo PrandiniAss. Il Padre PellegrinoAss. Il PonteAss. Operazione LietaAss. Operazione Mato GrossoEscola P. João Piamarta - BrasileGruppo Mali GavardoGruppo Missionario MuratelloMissione di CuritibaMissione di Luanda - AngolaMissione di Lucala - AngolaMissione di Macapá - BrasileMissione di Matelândia - BrasileMissione di Matelândia (Parrocchia) - BrasileMissione di Santiago - CileMissione di São Bento - BrasileMissione di Talca - CileMissione di União da Vitória - BrasileMovimento Ecclesiale CarmelitanoMozambicoParrocchia di N.S. de Nazaré - Fortaleza - BrasilePonta Grossa Adozioni - BrasileSeminario di Yaoundé - CamerounSottoscrizione Alba PrandiniSuor Maria Prandini - MadagascarSuore AngolaSuore Fortaleza - BrasileSuore MaliUn campo per la Carità - India

Il nostro bilancioin “anteprima”

n tutte le cose c’è una evoluzione, unastoria con tante tappe. Dai nazionali-smi siamo passati alle dittature, alla

democrazia del compromesso, ai tentativi direstaurazione del passato (‘68 per la sinistrae poi le brigate rosse e l’avanzata delle destreanche se per ora moderate, in tutta Europa).Il futuro può essere, come spero, quello diun modo nuovo di fare politica, più coeren-te, più vero, più onesto intellettualmente.C’è questa esigenza.Nei confronti dei paesi poveri spesso la deco-lonizzazione è stata peggiore del colonialismo.Sono passati quasi due secoli dalla fine dellatratta degli schiavi e, ancora oggi, si calcolache 700 mila persone, ogni anno, siano com-pravendute. In 10 anni, in Italia, si badi bene non in Su-dan, su 4000 bambini adottati illegalmentedal Brasile, si ha notizia solo di 1000 perché3000 sono spariti (pedofilia, commercio diorgani?)Il Fondo Monetario viene definito come unnuovo imperialismo. Chi si sottomette teori-camente non perde la sua sovranità, la dà inprestito, in cambio di un prestito, ma diffi-cilmente la riavrà indietro. Che fine ha fattola remissione del debito? Si postula il liberomercato, che è libero per definizione e liber-ticida per scelta perché è come dare la libertàal lupo di entrare nella stalla delle pecore.Siccome è il risultato che conta, come può illupo fare del bene alle pecore?Il sistema finanziario quando è esclusiva-mente speculativo non tiene conto dello svi-luppo dell’uomo. La finanza è una compo-nente essenziale della società moderna e cisono in giro esempi positivi. Occorre unprogetto internazionale perché la finanza siaregolata; ci si potrebbe utilmente ispirare al-la Tobin Tax.La solidarietà è l’unica moderna risorsa permitigare il potere del mercato. Madre Tere-sa di Calcutta diceva: “Non importa quelloche tu fai, ma quanto amore ci metti”. Perquesto il volontariato è scelta di vita, dopo èservizio e dopo ancora è la gestione del pro-getto. Il pericolo è che nei summit i grandidella terra si dichiarino d’accordo, ma sianoin disaccordo sui metodi per arrivarci perchéi voti di preferenza per restare al potere li ot-tengono da coloro (occidentali) che dovreb-bero fare dei sacrifici.E’ necessario costruire un mondo più giustoe solidale perché i diritti dei più poveri, deipiù piccoli, dei più deboli sono uguali ai di-ritti degli altri. C’è una proposta, forse par-ziale e c’è chi l’ha già adottata: la parrocchia,la scuola, il club, la cooperativa, l’associazio-ne del nord adotti, si gemelli, con una pariistituzione del sud. La guerra è alle porte. La guerra c’è sempre,non cessa mai, solo che ne prendiamo co-scienza a fasi alterne. La guerra è il peggioredei mali e da quella difensiva siamo passati aquella preventiva. Sono stati, a tale titolo, ri-spolverati antichi slogan: “Se vuoi la pace

prepara la guerra” e poi “Occhio per occhio,dente per dente”. Hanno creato il deserto elo chiamano pace, diceva Tacito. L’oppostodella violenza è la cultura della non violenza.Ogni luogo è senza ritorno e la storia nontorna indietro. Meraviglia il fatto che non cisi meraviglia più di nulla. Si può cercare laverità solo se si ha la forza di amarla. Chi hamolti soldi e molto potere può ritenere dinon avere limiti nelle sue azioni, in partico-lare in un mondo sempre più globalizzato,per accrescere i suoi soldi e il suo potere.Diceva don Sturzo che la globalizzazione èun fiume che può provocare disastri se rom-pe gli argini ma se bene ordinato può servireper irrigare la terra, per pescare, per naviga-re. Oggi possiamo pensare alla finanza spe-culativa, oppure all’attacco terroristico diManhattan come al fiume che rompe gli ar-gini. Sempre occorrerebbe fare la rivoluzio-ne della speranza, ricordandosi che la dignitàumana è santa e che la stessa dignità è iltrampolino di ogni sviluppo. Se è vero chenel rogo delle Torri Gemelle abbiamo bru-ciato la storia, la speranza è che quel rogo,quelle vite trucidate ci aiutino a rinsavire,servano a considerare la fragilità del sistema,pur nel suo luccichio, servano a mitigare l’ar-roganza. Tutto ciò non è proprio quello chesta accadendo oggi. Nelle democrazie occi-dentali quando era la maggioranza che stavapeggio si sono fatte le riforme sociali, adessoche la maggioranza sta meglio, chi sta peggiorischia di essere escluso. La ricetta potrebbeessere quella di una studentessa del liceo Co-pernico di Brescia: “ognuno di noi, almenoper un giorno, dovrebbe pensare da povero”. La ricchezza in sé non è cattiva: i beni infat-ti sono un dono che riceviamo e che abbia-mo il dovere di restituire. La ricchezza di-venta disonesta quando diventa privazioneper gli altri e diventa immorale quando nontiene conto dei bisogni degli altri. La ric-chezza non è solo il denaro, ma è tutto ciòche ci è stato donato: l’intelligenza, la capa-cità, le condizioni favorevoli in cui ci trovia-mo ad operare. Sono doni ricevuti che van-no dispensati: “gratuitamente avete ricevutoe gratuitamente date”. Il mercato deve recu-perare la logica morale altrimenti il “tutto esubito” spesso è sinonimo di ingiustizie e diviolenze. La sfida è di saper applicare una re-gola etica generale (di cui la finanza etica, ilcommercio solidale, il turismo responsabile,i bilanci di giustizia sono le componenti) acui si può aspirare solo se si vuole mettere ingioco la propria responsabilità.Stranieri. Argomento di attualità, che cicoinvolge. Ma chi è lo straniero? Oggi si usaquesto termine come una volta si usava iltermine ebreo, un diverso, da guardare condiffidenza. Diverso è un bene prezioso, è si-nonimo di ospite, di uomo. Lo straniero nonè colui che arriva oggi e parte domani. Lostraniero è colui che arriva e domani nonparte e restando tra noi ci offre (tra l’altro) lasua diversità. Niente terzamondialismo di

maniera, ma dai paesi più poveri ci possonovenire utili indicazioni, da un lato per am-mortizzare la nostra aggressività che, anchese in maniera diversa dal passato, è semprecolonialismo e dall’altro per recuperare va-lori che c’erano nella nostra società e chegradualmente abbiamo perduto.Prima dell’economia, sempre c’è l’uomo,nella logica che ogni uomo, anche uno solo,vale più dell’universo. Quando si fa del male,non è solo male, si produce del male. La spe-ranza, che non è di questo tempo ma che vi-ve nel tempo, è che il domani sia quello del-le virtù. Questo domani lo costruiremo, sesapremo dare voce, se sapremo far salire ilgrido del povero. Per questo, oltre a pregare“Signore aiutaci ad amarti” dovremmo im-parare a pregare “Signore, aiutaci ad amarci”e dovremmo farlo con umiltà perché sono imiti che erediteranno la terra, qui adesso,non solo nel Vangelo di Luca. Per questo enon per pacifismo di maniera siamo contrarialla guerra, così come, parimenti, siamo con-trari al terrorismo che è una forma di guerra.Occorre favorire il dialogo sia civile che po-litico, che religioso. Occorre che gli stru-menti della comunicazione facciano culturae comunichino autentici valori. Occorre fa-vorire la cultura. Occorre immaginare unprogetto perché la terra sia sempre più unluogo dove l’uomo può abitare, muoversi erealizzarsi. Occorre dire basta ad ogni formadi inquinamento. Si è appena spento l’eco diJohannesburg e gli accordi, o non accordi, diKyoto sono sempre d’attualità: ci sono tremilioni di morti all’anno a causa dell’inqui-namento e cento mila sono solo nell’UnioneEuropea. Si fa troppo poco per la salvaguar-dia dell’ambiente. Bello, vero, buono, pulito,sincero sono le stesse sfaccettature dellostesso bene. Occorre amare nella misura cheun santo ebbe a dire: senza misura.Gastronauta: è un termine nuovo, meglio di-re è il nome di colui che mangia per curio-sità, di colui che cerca e scopre cibi nuovi.Vive in occidente, è l’opposto di colui chemuore di fame. C’è bisogno di gente nuovaper dare da mangiare agli affamati. Occorredare l’esempio attuando politiche e stili divita improntati alla sobrietà, alla quiete.Consumare per produrre e produrre perconsumare non è una valida teoria economi-ca come qualcuno la presenta, è invece unmeccanismo perverso che si avvita e che piùdura nel tempo più produce nefaste conse-guenze. Certo, ciò investe la responsabilitàdi ognuno, prevede la capacità di sapersiconfrontare e la volontà di interagire. Ciconfortano in questo impegno le anime deinostri fratelli defunti che prima di noi e pernoi si sono impegnati nel volontariato cri-stiano e nella missione. Solo per la Focsiv ivolontari morti in servizio, potremmo direcaduti sul campo, in questi 30 anni sono sta-ti quarantacinque, più i missionari, più i vo-lontari della Caritas. L’impegno richiesto ci deve far riconosceremeglio, ci deve portare a valorizzare di più ilruolo della donna. L’immagine di Maria ispi-ratrice degli Apostoli e Madre della Chiesaci aiuti. La donna nel volontariato come nel-la missione, potrà essere una risorsa moltopiù importante di quanto lo è stata fino adora, di quanto finora è stata considerata.continua sul prossimo numero

Il Presidente FOCSIVAgostino Mantovani

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Riccione ... Seconda Parte

Notizie dallo SCAIP

I

ono due associazioni nate con ladifferenza di alcuni mesi (ottobre1983 lo SCAIP; gennaio 1984

Operazione Lieta) che si sono avvicina-te alle missioni piamartine per dare loroun aiuto nell’affrontare uno dei loroproblemi: trovare i fondi per la realizza-zione di progetti significativi di forma-zione umana. Lo SCAIP proprio perchévoleva dialogare con le realtà istituzio-nali (Provincia, Regione, Ministeri,Unione Europea) ha subito chiesto il ri-conoscimento di Organismo Non Go-vernativo (ONG) e di OrganizzazioneNon Lucrativa di Utilità Sociale (ON-LUS) mentre Operazione Lieta ha man-tenuto la caratteristica di associazione li-bera.Proprio per questo il legame sia di spiri-to (essere solidali ai bisogni delle giova-ni generazioni di tutto il mondo) sia loscopo (aiutare le missioni piamartine) èdiventato ancora più concreto perchéOperazione Lieta raccoglieva i soldi ne-cessari al completamento dei progettiper i queli lo SCAIP otteneva il cofinan-ziamento della Unione Europea, for-nendo ai benefattori che ne facevano ri-chiesta la dichiarazione fiscale.Una collaborazione intensa e vera cheha visto superare insieme non pochiproblemi e difficoltà uniti anche conl’associazione Movimento Sviluppo ePace (MSP) di Torino. Operazione Lie-ta è nata per aiutare l’opera di Fortalezaal servizio dei bambini, dei ragazzi e deigiovani che si trovano nelle varie casedel Centro Educacional e dal 1988 an-che le bambine e le ragazze. Il primomodo di partecipazione è stato quello diuna “goccia al mese” poi nel 1985, primiin Italia a lanciarla con questo modulo,l’“adozione a distanza” e, dopo la crea-zione delle mense nelle favelas, nel1992, “un pasto al giorno”.Sono ormai 20 anni di cammino solida-

le che ha spinto lo SCAIP a guardare aldi là delle opere piamartine proponendoprogetti di formazione professionale an-che ad altri gruppi missionari ed Opera-zione Lieta ad aprirsi ad altri istituti bra-siliani piamartini (São Bento e PontaGrossa) con un’attuale attenzione aglienormi problemi di Luanda e Lucala(Angola – Africa) ultima missione dei fi-gli del Beato Piamarta.Anche Operazione Lieta è oggi ricono-sciuta come ONLUS.Che cosa rimane di più significativo inquesti primi 20 anni di vita delle due as-sociazioni? Non gli aiuti fatti arrivare achi è nel bisogno, anche se sono signifi-cativi come cifra, ma il “grazie” che tan-te persone ci hanno detto quando cihanno fatto pervenire la propria offerta.

“Grazie perché attraverso voi possiamoaiutare qualche persona veramente biso-gnosa!”. Sì, questo grazie rivela ancorauna volta la verità evangelica “c’è piùgioia nel dare che nel ricevere” e, pergrazia di Dio, SCAIP ed Operazione Lie-ta sono nella condizione di poter dare.Qui si nasconde una delle dimensioniumane più necessaria alla vita: la gra-tuità!Più facciamo qualcosa di gratuito per glialtri (brasiliani, angolani, italiani – vicinio lontani poco importa), più scopriamola bellezza ed il fascino della vita umana,più ci sentiamo seguaci di Gesù Cristo.

Il Presidente di Operazione LietaPadre Giancarlo Caprini

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S

Notizie dallo SCAIP

SCAIPe Operazione Lieta

Abbiamogettatounbuonseme...

...perlavorare

insieme

I progetti dello SCAIP

Concluso un progettoAzione ONG/PVD/1999/625/IT

C reazione di corsi per laformazione in ovino-caprino coltura di giovani

studenti poveri – Stato del Ceará –Nord Est del Brasile

Finalità e obiettivi del programmaIl Ceará, stato del Brasile appartenentealla macroregione del Nord Est, con isuoi circa 150.000 Km quadrati di su-perficie, ne ha soltanto poco più di10.000 utilizzabili per una agricolturaredditizia. I rimanenti fanno parte del-l’immenso “Sertão cearense” dove l’a-gricoltura serve a soddisfare solo i bi-sogni alimentari dei nuclei familiariche vi abitano. Il Sertão è adattissimoall’allevamento delle capre e delle pe-core, animali rustici e resistenti che siadattano con facilità al clima semiaridoesistente. Gli ovini e caprini allevatinel Ceará sono circa 2.500.000 e po-trebbero facilmente raddoppiare, mapurtroppo le tecniche di maneggio so-no così arretrate da rendere questa at-tività economicamente poco significa-tiva.A seguito di ciò il nostro partner localePe Luigi Rebuffini, presidente del“Centro Educacional da Juventude PeJoão Piamarta” di Fortaleza, ha sentitoil dovere di proporre alla CE, tramite laONG SCAIP di Brescia il cofinanzia-mento di un progetto tendente allacreazione di corsi di formazione pro-fessionale in ovino-caprino cultura de-stinati ai giovani ed alle giovani dellazona agreste di Fortaleza.

Informazionisul programmaData di inizioLuglio 1999Partner in BrasileCentro Educacional daJuventude Pe João Pia-marta - Rua Aguanambi2470 - 60.000 FortalezaCe BrasileResponsabile del progettoin locoPadre Luigi RebuffiniContrattoNr. 055652 del 01/12/1999

Beneficiari dell’azioneNel corso del terzo anno sono prosegui-ti i corsi di otto mesi riservati agli allieviusciti dalle scuole superiori e i corsi in-tensivi di 40 ore ciascuno riservati ai pic-coli allevatori, entrambi iniziati lo scor-so anno.Nel complesso, giunto ora a pieno regi-me, i beneficiari sono 600 ragazzi e ra-gazze ogni anno, i quali frequenterannoora i seguenti corsi:

Programma di studio dei corsi da otto mesi:- anatomia e fisiologia dei piccoli rumi-

nanti;- nutrizione dei piccoli ruminanti;- salute e profilassi;- governo dei piccoli rumi-

nanti;- riproduzione e insemina-

zione artificiale;- elaborazione di progetti;- zootecnia;- tecnologie di lavorazione

dei prodotti di origineanimale;

- pascolo;- nozioni di biotecnica

avanzata.

Programma di studio dei corsiintensivi:- sistema di riproduzione;- sanità;- alimentazione;- riproduzione animale;- installazioni.

Rapporto sulla realizzazionedel ProgrammaDurante la terza fase si è provveduto a:- Acquistare i materiali didattici ed i li-

bri necessari alla conclusione dei corsie le attrezzature per l’equipaggiamen-to del laboratorio biologico;

- Acquistare gli ultimi animali previstiin questa annualità;

- Fornire il vitto e l’alloggio agli allievied ai contadini dei corsi;

- Pagare salari e stipendi a tutto il per-sonale tecnico, amministrativo edoperativo.

Durante la terza fase dell’Azione so-no sorte delle difficoltà?Durante la terza fase dell’azione non sisono verificate difficoltà. Il prosegui-mento dei corsi è avvenuto secondo iprogrammi previsti anche grazie all’in-tervento del coordinatore e dell’orienta-tore dell’Università Statale del Ceará(Facoltà di agrozootecnia e del CentroNacional de Pesquisa de Caprinos eOvinos – CNPC)

Impegno finanziarioIl progetto firmato prevedeva all’origineun impegno globale di circa 880.000,00Euro di cui circa 445.000,00 a caricodell’UE.Un grazie di cuore a tutte le persone chehanno contribuito!

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l cofinanziamento con le ONG si inse-risce nel quadro generale di impegnodell’UE a favore della lotta contro lapovertà, dello stato di diritto e del ri-

spetto delle libertà fondamentali. La vocedi bilancio B7-6000 (Cofinanziamento conle ONG) è stata creata nel 1976 (con unadotazione di 2.5 milioni di EURO) perpermettere alla Commissione Europea(CE), nel quadro della sua politica di svi-luppo, di sostenere le attività proposte dal-le ONG europee specializzate nel campodella cooperazione allo sviluppo. Questeattività devono specialmente contribuire,direttamente e durevolmente, al migliora-mento delle condizioni di vita e delle aspet-tative di sviluppo delle popolazioni benefi-ciarie ed emarginate nei PVS. In linea ge-nerale, il 90% dei fondi di questa voce dibilancio sono utilizzati per il cofinanzia-mento delle diverse attività intraprese dalleONG e dai loro partner nei PVS e il re-stante 10% è attribuito al cofinanziamentodelle attività di educazione e sensibilizza-

zione dell’opinione pubblica europea sullequestioni dello sviluppo. Nel quadro dellapolitica di sviluppo, l’Unione europea con-tribuisce al consolidamento del ruolo delleONG attraverso il cofinanziamento con leONG europee nel quadro del:- incoraggiamento del pubblico europeo

in favore dello sviluppo;- lotta contro la povertà;- miglioramento della qualità di vita e del-

la capacità di sviluppo dei beneficiari;La principale finalità che si intende conse-guire è la riduzione della povertà attraver-so il supporto alle popolazioni svantaggia-te dei paesi in via di sviluppo, rispondendoai loro bisogni fondamentali, migliorandole loro condizioni di vita e rinforzando laloro capacità di sviluppo. La priorità viene data a progetti che ri-spondono ad uno dei seguenti tre criteri:1) Progetti che sono chiaramente rivolti ai

gruppi più svantaggiati e più vulnerabi-li nei seguenti paesi: i paesi meno svi-luppati e i paesi a basso reddito (come

definiti dall’OCSE) o con un basso in-dice di svilippo umano superiore (comedefinito dall’UNDP);

2) I progetti chiaramente rivolti alle cate-gorie di popolazione più svantaggiate epiù vulnerabili in paesi in via di svilup-po dove esistono ancora un gran nume-ro di gruppi poveri e emarginati.

3) Progetti che appoggiano e facilitano le-gami tra operazioni di riabilitazione e svi-luppo in paesi che stanno uscendo da cri-si dovute ad eventi naturali o causati dal-l’uomo o progetti che sono intrapresi inpaesi toccati da un conflitto e/o nei qualila cooperazione ufficiale della ComunitàEuropea è sospesa, inesistente o ridotta;

Nello scorso mese di marzo 2003 la nostraorganizzazione ha terminato l’elaborazio-ne di diversi progetti che rientrano in que-sta linea di finanziamento. Eccoli schema-tizzati.

Il Segretario SCAIPMaurizio Doria

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I

I progetti dello SCAIP

La Comunità Europeae le Organizzazioninon governative

Titolo del progetto. Promozione umana attraverso la creazione di corsi di formazione professionale nell’ambito delle attività industriali e della ma-no d’opera nel capo grafico e nei setori della pre stampa, stampa e rifinitura per i giovani e le giovani appartenenti alle classi sociali meno abbientidi Fortaleza e delle città vicine, Regione Nordest del Brasile Data di inizio del progetto: Entro la fine del 2003 Durata del progetto: 36 mesi

Valore totale del progetto: € 1.006.800,00 Valore richiesto alla CE per il finanziamento: € 745.032,00.=

Titolo del progetto. Creazione di due centri di formazione decentralizzati , realizzati tramite video e radio e rispondenti alle necessità della popo-lazione del sertao nella macro regione che ha come polo la città di Paulo Afonso, Stato della Bahia, Brasile Data di inizio del progetto: Entro la fine del 2003 Durata del progetto: 36 mesi

Valore totale del progetto: € 1.154.200,00 Valore richiesto alla CE per il finanziamento: € 854.108,00.=

Titolo del progetto. Lotta contro la povertà della micro regione del sertao Pajeu Moxoto, Stato del Pernambuco, Brasile, attraverso un processoautosostenibile di sviluppo grazie all’allevamento di caprini e ovini. Data di inizio del progetto: Entro la fine del 2003 Durata del progetto: 36 mesi

Valore totale del progetto: € 784.100,00 Valore richiesto alla CE per il finanziamento: € 580.324,00.=

Titolo del progetto. Richiesta globale per la realizzazione di nr. 11 micro progetti Data di inizio dei progetti: Entro la fine del 2003 Durata dei progetti: 12 mesi

Valore totale del progetto: € 1.271.000,00 Valore richiesto alla CE per il finanziamento: € 996.000,00.=1 Instituição de cursos de encaminhamento ao trabalho nos setores elétrico e de informática e construção de um Posto Médico Brasile

para o Bairro D.E.R. – Ponta Grossa – Paraná – Brasil.2 Instituição de cursos para a Formação Profissional nos setores de corte e costura, cabeleireiro, manicure e pedicure e formação Brasile

de mulheres animadoras junto à favela Marabaixo. Incremento dos cursos de encaminhamento ao trabalho nos setores damecânica. Cidade de Macapá, Estado do Amapá – Macrorregião Amazônica – Brasil.

3 Curso Profissionalizante para Jovens da Periferia de Paulo Afonso – Bahia – Brasil. Brasile4 Assistência social, ambulatorial e legal, instituição de cursos de alfabetização e de formação profissional no setor de corte e costura Brasile

para as populações pobres das favelas Brasília, Santa Terezinha e Matadouro no Bairro Montese da cidade de Fortaleza, Ceará, Brasil.5 Implantar um forno cerâmico em localidade Galiléia para ensinar a arte de produzir tijolos e telha aos jovens pobres do região Brasile

de São Bento dos Perys. Baixada Maranhense, estado do Maranhão. Brasile6 Instituição de cursos para a promoção humana feminina, através da instrução de 100 animadoras do bairro pobre de Golf Dois, Angola

Luanda, República de Angola.7 Instituição de cursos para a promoção humana: feminina nos setores de corte e costura, cabeleireiro e masculina nos setores da Angola

mecânica, da informática e da eletricidade junto ao “Centro Bem-aventurado Giovanni Piamarta” de Luanda, Angola.8 Criação de cursos de formação profissional de camisaria, natral desenvolvimento dos cursos de corte e costura, e tampem de

marcenaria, aproveitando do incremento produtivo nestes setores. Região Metropolitana de Fortaleza, Capital do estado do BrasileCeará, Macrorregião Nordeste do Brasil.

9 Instituição de breves cursos de formação profissional feminina, além da promoção de um serviço de assistência social na aldeia Líbanode Raachine, Líbano.

10 Reforma Centro Sócio-Sanitário de Goualala (República do Mali – África Ocidental – Zona Sahel) Mali11 As mulheres artífices do desenvolvimento. Ciclo de formação integral para as mulheres do território de Hardeman, Distrito Bolivia

de Minero, Província Obispo Santiesteban, Departamento S. Cruz de la Sierra. Bolívia

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I progetti dello SCAIP

PONTA GROSSA: una scuola elementareMolte volte si sente parlare nel “mondo piamartino” della missione di Ponta Grossa in Brasile dove Padre Livio Bo-setti con grande entusiasmo e dedizione aiuta molti giovani ad affrontare il futuro con una prospettiva di speranza. Nondobbiamo però limitare la figura di Padre Livio e di Ponta Grossa solo ed esclusivamente alle adozioni a distanza che,grazie alla sensibilità dei nostri offerenti, stanno aumentando. All’Istituto Joao XXIII è attiva una scuola ele-mentare che raccoglie i bambini delle borgate vicine.Padre Livio chiede quindi il sostegno di tutti i nostri benefattori per contribuire allespese che molti alunni non riescono a sostenere.

Costi per ogni bambino:– materiale didattico

per l’intero anno scolastico Euro 125,00– mensa (pranzo e merenda) per 1 mese Euro 20,00– mensa (pranzo e merenda) per 1 trimestre Euro 60,00– mensa (pranzo e merenda)

per l’intero anno scolastico Euro 180,00

Nel dare il tuo contributo specifica la causale “SCUOLA PONTA GROSSA”

LUANDA: la scuola si espandeFinalmente dopo molti sacrifici è iniziata la scuola professionale tanto attesa e desiderata a Luanda in Angola. Ognigiorno la struttura ospita circa 1.000 giovani provenienti dal circondario. Il grande successo dell’opera ha costretto iPadri ad aumentare il numero dei laboratori e delle classi.Padre Sergio Cometti, da poco trasferito in questa missione, ci comunica che il progetto per la costruzionedi nuove 16 aule è ormai pronto: mancano solo i materiali.

Costi:

– 20 mattoni Euro 20,00– 1 sacco di cemento Euro 15,00– 1 porta Euro 100,00– 1 finestra Euro 50,00– 1 banco con 1 sedia Euro 30,00

Nel dare il tuo contributospecifica la causale “SCUOLA ANGOLA”

VERSAMENTILe offerte per sostenere lo SCAIP, le missioni ed i progetti possono pervenire tramite:• versamento presso la ns. sede;• versamento sul c/c postale n. 12053252 intestato a SCAIP;• bonifico sul c/c bancario n. 37667, intestato a SCAIP, presso BIPOP-CARIRE sede di Brescia (ABI 05437 - CAB 11200).• bonifico sul c/c bancario n. 39100144, intestato a SCAIP presso INTESA BCI sede di Brescia (ABI 3069 - CAB 11210).

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I progetti dello SCAIP

MACAPÁ: nuovo alloggio per gli orfaniPadre Eusebio Gehlen Rossa si è trasferito da poco nella nuova missione di Macapá nello stato dell’Amapá in Amaz-zonia sull’Equatore in Brasile dove, grazie all’aiuto di alcuni sostenitori, sta nascendo un nuovo centro di raccolta deibambini orfani del circondario.I muri ci sono, ma manca ancora tutto il necessario.Padre Eusebio Gehlen Rossa Padre Livio chiede quindi il sostegno di tutti i nostri benefat-tori per l’acquisto dell’arredamento ed ai beni di prima necessità.

Costi:– 1 letto Euro 50,00– 1 materasso Euro 25,00– 1 kit per l’igiene personale Euro 15,00

Nel dare il tuo contributospecifica la causale “ORFANI DI MACAPÁ”

MATELÂNDIA: un asilo da ristrutturareUna delle attività garantite dai Padri di Matelândia in Brasile, è l’accoglienza dei figli dei poveri abitanti del circonda-rio all’interno di un asilo. Oggi giorno l’edificio ha bisogno di essere riadattato e, oltre alle opere murarie ed alle in-frastrutture, c’è grande bisogno di arredamento e materiale didattico.Padre Mario Casassa, da poco trasferito in questa missione, chiede quindi il sostegno di tutti i nostri be-nefattori.

Costi:

– 1 sedia Euro 10,00– 1 banco Euro 10,00– 1 set di pennarelli e quaderni Euro 5,00– 1 kit per l’igiene personale Euro 15,00

Nel dare il tuo contributospecifica la causale “ASILO DI MATELÂNDIA”

VANTAGGI FISCALILe offerte e i contributi alla ONG S.C.A.I.P. da privati e dalle imprese, sono deducibili nella misura del 2% dai redditi dichiarati. Ai sensi delle vi-genti leggi, è possibile richiedere a SCAIP una dichiarazione per poter usufruire delle previste agevolazioni fiscali. La normativa impone che ilversamento debba pervenire attraverso “idonei mezzi di pagamento” quali:• assegno bancario, postale o circolare intestato a SCAIP;• versamento su c/c postale o c/c bancario intestato a SCAIP.Detta offerta dovrà essere accompagnata dai dati anagrafici dell’offerente (compreso di codice fiscale o di partita IVA).Qualsiasi altro mezzo di pagamento precluderà la possibilità di emettere la suddetta dichiarazione.

D on Alfredo Nesi, sacerdote fioren-tino dell’opera Madonnina delGrappa, è morto il 14 febbraio

2003 dopo una lunga e dolorosa malattia.Avrebbe compiuto 80 anni a luglio.I nostri lettori si ricorderanno sicuramen-te di lui in quanto, missionario dell’OperaMadonnina del Grappa nel Nordest delBrasile dal gennaio del 1992, ha avviatoil Centro de Recuperação Escolar, Profis-sional e Sanitaria “Madonnina del Grap-pa”, frequentato già da 1.000 alunni,scelti, i piccolissimi, fra i più poveri deipoveri e gli altri fra gli analfabeti dai 10ai 40 anni.

Il Centro si attiva in una vasta periferiadell’area metropolitana di Fortaleza, ca-pitale dello Stato del Ceará, Repubblicafederativa del Brasile. È posto nel Muni-cipio di Caucaia. Jurema, questo il nomedella periferia, è caratterizzata da unospaventoso abbandono sociale. Si verifi-cano cioè nella Jurema le penosissime si-tuazioni proprie delle periferie delle me-tropoli brasiliane e non solo brasiliane.È qui che nasce il «Centro Sócio-Edu-cacional-Sanitário “Madonnina delGrappa”».

Settori ed iniziative del Centro:• Nido “Bambino Dio” (Berçário “Me-nino Deus”): accoglie 22 creature, fino aun anno di età. Vengono da pesanti si-tuazioni familiari. Usufruiscono di trat-tamento alimentare, medico socializzan-te di alta qualità.• Scuola Materna (Creche): accogliequasi 200 bambini/e da 1 a 6 anni. Sonoanzitutto recuperati dal punto di vistasanitario e alimentare. Vengono abituatiad un modo nuovo di stare insieme: que-sto il primo impegno verso i nuovi arri-vati, ad un anno di età. Dai 2 ai 5 anni siaffrontano le attività espressive ed i pri-mi cenni di alfabetizzazione. La ScuolaMaterna ha sei aule bellissime; è dotatadi spazi all’aperto, di piscine, d’attrezza-ture di gioco, di presenza di animali do-mestici... le educatrici sono ben prepa-rate.• Piccola “Scuola di Barbiana” Pe Lo-renzo Milani: si dedica esclusivamenteagli analfabeti dai 9 ai 40 anni. Ha treorari: mattino-pomeriggio-notte. Gliinsegnanti si chiamano educatori, cosìda esprimere un compito più vasto diquello di trasmettere nozioni. È definita“piccola”, a confronto della “grande”

scuola, che si racchiuse in quella unicastanza di Barbiana (Firenze) dove avven-ne, per iniziativa di don Lorenzo Milani,quella sana rivoluzione, fatta di compe-tenza pedagogica e di amore.• Formazione professionale: la insi-stente richiesta di lavoratori qualificati,dovuta alla installazione in atto di com-plessi industriali, evidenzia quanto lapreparazione professionale sia trascura-ta, soprattutto nelle periferie dei poveri.Tale realtà ha portato ad una sistematicaeducazione professionale. Oggi l’insie-me di edifici ben progettati e l’attrezza-tura di alto valore permettono e facilita-no una severa preparazione in questimestieri: meccanici e aggiustatori - sal-datori - falegnami - elettricisti - compu-tisti - panettieri - sarte - magliaie... Gliimprenditori sono molto interessati aquesti alunni.• Attività espressive: riguardano l’edu-cazione motoria, lo sviluppo fisico e leattitudini. Queste le sezioni: educazionefisica - karaté - palla a volo e a canestro- scuola di danza, di teatro e di musica -corsi di disegno e di arti plastiche.• Servizi collaterali: A) Servizio Medico:cinque medici di alta professionalità:patologia generale - pediatria - gineco-logia - odontologia - odontoiatria - ocu-listica. Usufruiscono del servizio glialunni, i genitori degli alunni, i nostrifunzionari ed i loro figli. Gli utenti so-no 1.700!B) Servizio alimentare: gli alunni del ni-do, della scuola materna ricevono unaalimentazione completa e bilanciata sutabelle dietetiche. Gli alunni della scuo-la di recupero e della educazione profes-sionale ricevono un pranzo o una cenacompleta. Gli utenti sono 450!Tutti i servizi del Centro sono totalmen-te gratuiti. Il Centro vive una severaeconomia provvidenziale che include,oltre il sostegno prezioso della sede cen-trale della “Madonnina del Grappa” inFirenze-Italia, la partecipazione di cen-tinaia di famiglie italiane, con un imme-diato e tempestivo esercizio della solida-rietà.

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Posta dalle Missioni

Don Alfredo Nesiha lasciato un’eredità

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Posta dalle Missioni

R icordo nel film “I Dieci Coman-damenti” la scena degli ebrei che,a suon di frustate, impastavano

l’argilla per mattoni. Tolto le frustate, mela son vista, e ancora me la vedo, sullesponde delle paludi di São Bento: uomi-ni semi-nudi, infangati fino ai capelli, pi-giando con cadenza di condannati sottoun sole crudele che incartapecorisce lapelle. Lavorano per non morir di fame.Ora, dopo 45 anni, qua e là appare qualcherudimentale impastatrice di fango. Pianopiano scompariranno i pigiatori. Qui in-comincia la storia della mia fornace.Tra le tante cose che ho inventato (uto-pie?), ho preparato una scuola officinaper i giovani disoccupati. Proprio inquesta officina, unica nella regione, por-tavano le impastatrici da riparare. Nonerano macchine complesse. L’istruttore,scoperto il segreto, invoglia gli allievi ametterne in piedi una loro. All’opera!Vanno nella capitale al mercato del rot-tame, frugano e scoprono pezzi che siaddicono. Ne fabbricano due. Le voglio-no vendere. Nella mia fantasia rividi lascena degli ebrei facendo mattoni... miviene una speranza. Convinco i giovani anon venderle. Chissà che qualcuno aiutia fare la loro fornace. Li contavo: uno,due... forse dieci potrebbero avere il lo-ro lavoro garantito. Dove trovare i soldi?Ti capiranno? Nessuno si commuovecon la notizia di giovani tremendamenteoziosi. Ce ne sono tanti! E poi... alcool,droga, prostituzione, furti a catena... ealtro... Ma era un’ossessione. A chi scuo-teva la testa avrei voluto ripetere il versodantesco del Conte Ugolino: “E se nonpiangi, di che pianger suoli?”.Anche il primo tentativo alla UE fallì.Non era un progetto elefantiaco di gran-de facciata e propaganda... Ripetevo:“Ragazzi non vendete le vostre macchi-ne, aspettiamo”.Ci volle la morte della cara Alba Prandi-ni, nostra indiscussa sostenitrice, che ca-piva, non tanto il valore della fornace,ma dello sforzo di insegnare ai giovani alavorare e fare qualcosa che servisse pro-prio per il luogo.Noi abbiamo un difetto: siamo ostinata-

mente convinti che, se i nostri progetticorrispondono ai piani di Dio, si realiz-zano. Per onorare la memoria della caraAlba si arrischia a iniziare una sottoscri-zione per il “PROGETTO ALBAPRANDINI”, un laboratorio per ragaz-ze e la fornace per i ragazzi.Però i sottoscrittori non sono molti. Ri-spondo: mi sembrava di sognare quandovedevo una dozzina di giovani che han-no incominciato, come gli ebrei, a impa-stare il fango con i piedi e hanno cotto eaccatastati i primi mattoni necessari percostruire la loro fornace. Ora è lì, non dilusso, ma con le sue impastatrici e i duebei forni con la capacità di diecimilamattoni ciascuno ogni cottura. Le ri-chieste son già molte.Hanno rifatto funzionare anche un vec-chio camion per il trasporto dei loro ma-teriali. Era tutto vecchio... Spero che siarrivi presto a una ventina di giovani.Questa fornace non risolverà definitiva-mente il problema, però è certamente unsegno profetico. Me lo ha fatto capirequel giovane ubriaco e drogato, che ven-ne per insultarmi. Dopo le sue prime in-vettive gli chiedo cosa gli avrei dovutofare. “Lei ne ha sempre una delle sue.Mette in piedi una fornace efficiente e

poi la consegna a un gruppo di giovaniperché vi lavorino in proprio... lei po-trebbe farsi un bel po’ di soldi...”. Glispiego che se le persone che lo appog-giano acquistando la sua refurtiva, pa-gandola a prezzo di miseria, facesseroqualcosa di simile, forse lui oggi non sa-rebbe quello che è. Abbassa la testa e silascia sfuggire: “lei vuol bene anche a mecome vuol bene a quelli a cui ha conse-gnato la fornace?”. “Senz’altro. Chissàche un giorno riesca ad inventare qual-cosa che ti faccia lavorare e guadagnare ituoi soldarelli puliti. Ora riprendi ad an-dare a scuola...”.Ripeto, ce ne sono a centinaia. Non pertutti potrò fare quello che vorrei. Allorache devo fare? Essere una minuscola can-dela che, accesa, si lascia bruciare fino aconsumarsi, con la speranza che qualchealtra piccola candela si riaccenda.Vorrei comunicare la mia gioia a tutticoloro che mi hanno aiutato a racconta-re questa storia e a loro chiedo che pre-ghino il Signore perché io diventi unpiccolo segno di quel “Voletevi bene”.A tutti i sottoscrittori il mio abbracciofraterno.

P. Lorenzo Franzoni

Sottoscrizione Alba PrandiniLa storia di una fornace

ServizioCollaborazioneAssistenzaInternazionalePiamartino

25123 Brescia (Italia)Via E. Ferri, 75Tel: 0302306873Fax: 0302309427Mail: [email protected]: www.scaip.it

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VicepresidenteLorenzo MANESSI

ConsiglieriP. Giancarlo ORLINIP. Umberto SCOTUZZIMario SALVILuciano RICCIEdo TONEGATTIGabriele AVANZIClaudio MERIGOGiuseppe PLUDA

Collegio sindacale:

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Gli uffici della Segreteriasono aperti dal lunedì al venerdì

dalle ore 8.30 alle 12.30e dalle 14.30 alle 17.00

Chiuso il venerdì pomeriggio

In caso di mancato recapito inviare a CMP Bresciaper la restituzione al mittente, previo pagamento resi.

PDI/107/02

valida dal 13/03/2002

In copertina:Bambini della missione di Luanda - Angola

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