Ergonomia, movimentazione manuale dei carichi e movimenti ripetitivi
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ERGONOMIA
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DECRETO LEGISLATIVO 9 Aprile 2008, n. 81TITOLO II – LUOGHI DI LAVORO
Articolo 15 – Misure di tutela
Comma 1 lett. d)
rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro,
nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre
gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo.
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DECRETO LEGISLATIVO 9 Aprile 2008, n. 81TITOLO II – LUOGHI DI LAVORO
Articolo 2 – Definizioni
Salute: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non
consistente solo in un'assenza di malattia o d'infermità
Ergonomia: ????
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Articolo 32 - Capacità e requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione interni ed esterni
[...] è necessario possedere un attestato di frequenza, con verifica
dell’apprendimento, a specifici corsi di formazione in materia di
prevenzione e protezione dei rischi, anche di natura ergonomica e
da stress lavoro-correlato [...]
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Articolo 71- Requisiti di salute e di sicurezza
6. Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché il posto di
lavoro e la posizione dei lavoratori durante l’uso delle attrezzature
presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi
dell’ergonomia.
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Articolo 76 - Requisiti dei DPI
[...] tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del
lavoratore.
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Articolo 111 - Obblighi del datore di lavoro nell’uso di attrezzature per lavori in quota
1.Il datore di lavoro, nei casi in cui i lavori temporanei in quota non possono essere eseguiti in condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire da un luogo adatto allo scopo, sceglie le attrezzature di lavoro più idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure, in conformità ai seguenti criteri [...]
4. Lo stesso datore di lavoro prevede l’impiego di un sedile munito di appositi
accessori in funzione dell’esito della valutazione dei rischi ed, in particolare, della
durata dei lavori e dei vincoli di carattere ergonomico.
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TITOLO VI - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Articolo 167
movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,
spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in
conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di
patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari
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TITOLO VII - ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI
Articolo 174
1. Il datore di lavoro, all’atto della valutazione del rischio di cui all’articolo 28,
analizza i posti di lavoro con particolare riguardo:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale;
c) alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale
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PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI
Articolo 203 – misure di prevenzione e protezione
La scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei
principi ergonomici e che producono, tenuto conto del lavoro da
svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni.
DECRETO LEGISLATIVO 9 Aprile 2008, n. 81TITOLO II – LUOGHI DI LAVORO
Articolo 15 – Misure di tutela
Comma 1 lett. d)
rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro,
nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella
definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre
gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo.
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Adattamento delle condizioni di lavoro e di vita alle caratteristiche
fisiologiche e psicologiche degli esseri umani in relazione al loro
ambiente fisico, socio-culturale e tecnologico con gli obiettivi di
assicurare sicurezza, salute, efficacia e benessere.
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Disciplina scientifica riguardante la comprensione delle interazioni fra umani ed altri elementi di un sistema, e la professione che applica teorie, principi, dati e metodi per progettare al fine di ottimizzare il benessere umano e tutto il rendimento del sistema.
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Ergonomia
Ambiente Macchine
Essereumano
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Costo fra 0.5% e 2% del PIL dei singoli paesi europei (Agenzia europea) legato all’assistenza sanitaria, la mancata produzione, il rimpiazzo sul lavoro
IMPATTO SOCIO-ECONOMICO
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TITOLO VI - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Articolo 167
movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,
spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in
conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di
patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.
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Lombalgia acuta
Patologia molto frequente che colpisce gran parte della popolazione
(l’80% degli individui soffre di almeno un episodio nella vita) con
sintomi principali rappresentati da forte dolore ad uno o entrambi i lati
della schiena, con possibile irradiamento dello stesso verso la coscia
e fin sotto il ginocchio (lombosciatalgia) e rigidità muscolare che può
portare anche all’immobilizzazione del soggetto.
DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI DORSO-LOMBARI
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Protusione discale
Consiste essenzialmente nella rottura delle fibre più interne dell’anulus (anello fibro-cartilagineo), con conseguente spostamento del nucleo polposo senza che si verifichi comunque la protrusione del nucleo polposo stesso al di fuori dell’anulus.
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Ernia discale
La differenza tra ernia e protrusione è che nella prima l'anulus è fessurato anche nella parte più esterna e il nucleo polposo lo oltrepassa ompletamente.
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Caratteristiche del carico
La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:
•il carico è troppo pesante;•è ingombrante o difficile da afferrare;•è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;•è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato a una certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;•può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportare lesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.
ALLEGATO XXXIII
PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER IL RACHIDE
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Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità di rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:
•lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell'attività richiesta;•il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore la movimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buona posizione;•il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano la manipolazione del carico a livelli diversi;•il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;•la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate
ALLEGATO XXXIII
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Esigenze connesse all’attività
L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze:
•sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;•pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti;•distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;•un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore
ALLEGATO XXXIII
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Fattori individuali di rischio
Fatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela e sostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:
•inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età;•indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;•insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell’addestramento
ALLEGATO XXXIII
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UN CONSIGLIO UTILE
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TITOLO VI - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
Articolo 167
movimentazione manuale dei carichi: le operazioni di trasporto o di sostegno di un
carico ad opera di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre,
spingere, tirare, portare o spostare un carico, che, per le loro caratteristiche o in
conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano rischi di
patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.
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DISTURBI MUSCOLOSCHELETRICI DELL’ARTO SUPERIORE
Spalla - periartrite scapolo-omerale
È una malattia che coinvolge l’articolazionedella spalla. Si presenta inizialmente con dolori leggeri alla spalla, spesso ad insorgenza notturna, poi con difficoltà a compiere alcuni movimenti delle braccia e, con il tempo, se non curata, può portare al blocco quasi totale dell’articolazione (spalla congelata).
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PATOLOGIE ARTI SUPERIORI
Gomito - epicondilite
È spesso dovuta a ripetute pronazioni e supinazioni del gomito ed estensioni del polso.Si tratta di una infiammazione del tendine che parte dall’epicondilo dell’omero.
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PATOLOGIE ARTI SUPERIORI
Polso - Sindrome del tunnel carpale
È dovuta alla compressione del nervo mediano nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale.Si manifesta con formicolii e sensazione diintorpidimento alle prime tre dita della manoe parte del quarto dito che compaiono soprattutto al mattino e/o durante la notte; successivamente compare dolore che si irradia anche all’avambraccio con perdita di sensibilità alle dita e di forza della mano.
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PATOLOGIE ARTI SUPERIORI
Mano - Tendinite
Sintomo predominante delle tendiniti è il dolore durante il movimento. Il tendine può apparire gonfio e nelle forme più gravi può esservi impossibilità a compiere i movimenti.
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PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO PER GLI ARTI SUPERIORI
• Prolungata durata del compito lavorativo
• Frequenza e/o ripetitività delle azioni lavorative
• Elevata forza impiegata
• Tempi di recupero insufficienti
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Posture incongrue
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tipo di presa non adeguato
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Fattori complementari
• alta precisione
• compressioni localizzate delle strutture anatomiche
• esposizione a freddo
• uso di dispositivi individuali incongrui (es.: guanti)
• azioni che implicano contraccolpi
• uso di strumenti vibranti
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• Frequenza delle azioni lavorative superiore a 45-50 azioni al minuto.
• Impiego di forza che supera il 50% della massima contrazione volontaria
(il 50% della massima forza sviluppabile da un soggetto).
• Lavoro con le braccia, per tempi prolungati, ad altezza spalle o più in alto.
• Svolgimento di compiti ripetitivi sovraccaricanti soprattutto se durano tutto
il turno e non vengono effettuate un numero adeguato di interruzioni
durante la giornata lavorativa.
INDICATORI CHE INDIVIDUANO SITUAZIONI DI RISCHIO
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GRAZIEPER L’ATTENZIONE
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