Medlav07 ergonomia e_lavoro_42

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ERGONOMIA ERGONOMIA

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ERGONOMIAERGONOMIA

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I l processo industriale modernoIl processo industriale moderno

Con la 1a e 2a Rivoluzione Industriale:

Meccanizzazione del processo produttivoCrescita del numero di persone in contatto con le macchineAbbattimento del costo produttivo Produzione di massa ed economie di scala

Macchina produttiva = UNITÀ DI MISURA DEL LAVORO

“La scienza scopre, l ’ industr ia applica, l ’uomo si adegua” Motto Fiera mondiale di Chicago del 1933

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Gli effett i della meccanizzazioneGli effett i della meccanizzazione

Aumento ritmi di lavoro Scansione dei turni Parcellizzazione attività

Aumento degli infortuni Impennata del turnover Malattie professionali diffuse

Scomparsa della REGOLAZIONE NATURALEREGOLAZIONE NATURALE delle prestazioni

Impossibilità di regolare in modo autonomo Impossibilità di regolare in modo autonomo tempi, modalità, pause, ritmi di lavorotempi, modalità, pause, ritmi di lavoro

MODELLO DELL’EFFICIENZAMODELLO DELL’EFFICIENZA

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ConcentrazioneConcentrazioneAttenzione Attenzione

Fatica mentaleFatica mentale

Riduzione del carico fisico: componente fisica e meccanica trasferita sulla macchina

Comparsa di una nuova faticaComparsa di una nuova fatica

Aumento del carico mentale: aumenta la necessità di monitorare l’attività delle macchine e di inserire l’attività umana nel processo produttivo

Lavoratore Lavoratore subordinato subordinato al compitoal compito

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Prospettiva di studio e di intervento che privilegia soluzioni progettuali miranti al miglioramento della salute e del benessere nelle organizzazioni

Le origini dell ’approccio Le origini dell ’approccio ergonomicoergonomico

Studio attento dell’uomo e del compito per individuare le variabili che influiscono sulla fatica umana= Ergonomics Research Society (1949)

1949, K.F.H. Murrell: approccio disciplinare, nato in ambito militare, con l’obiettivo di “adattare il lavoro al lavoratore”:

Ergon=lavoro, nomos=leggeErgon=lavoro, nomos=legge naturalenaturale

1961: fondazione a Stoccolma dell’International Ergomonics Association (IEA) e della Società Italiana di Ergomonia

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Benessere dell’uomo non dipende più da aspetti esclusivamente monetizzabili:

“p iù p a g o il la vo ra to re p iù s a rà s o dd is fa tto ”

BENESSEREBENESSERE

Natura biologica

I l benessere sul posto di lavoroIl benessere sul posto di lavoro

Natura relazionale

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Una prospett iva mult idisciplinareUna prospett iva mult idisciplinare

ERGONOMIA

Discipline sociali

Discipline biomediche

Discipline ambientali

Discipline psicologiche Discipline

progettuali

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partecipazione attiva degli interessati

(lavoratori)

adattamento del lavoro all’uomo

globalità interdisciplinarità

Principi fondamentaliPrincipi fondamentali

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Principi fondamentaliPrincipi fondamentali

Adattamento del lavoro all ’uomo per rendere le condizioni di lavoro più adatte alle esigenze psicofisiche e correggere alcuni errori veri e propri di progettazione che possono rendere difficile e/o pericoloso il lavoro.

Interdisciplinarietà consiste nello studiare una stessa condizione di lavoro e di vita da diversi punti di vista per averne una conoscenza completa.

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Globalità consiste nel considerare globalmente tutte le interazioni fondamentali tra le componenti del sistema (uomo – macchina – ambiente).

Partecipazione dei lavoratori: adattamenti e trasformazioni devono prevedere il contributo dell’esperienza dei datori di lavoro e dei lavoratori. È necessario l’inserimento nel gruppo interdisciplinare di coloro che sono portatori di esigenze e di esperienze, senza le quali il problema non è affrontato correttamente.

Principi fondamentaliPrincipi fondamentali

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Ambit i di special izzazioneAmbit i di special izzazioneErgonomia fisicaErgonomia fisica: si occupa di come caratteristiche anatomiche, antropometriche e biomeccaniche si correlano con l ’att ività f isica. Punti di particolare interesse riguardano le posture di lavoroposture di lavoro, i movimenti movimenti r ipetit ivir ipetit ivi , la maneggevolezza degli strumentimaneggevolezza degli strumenti , disturbi disturbi muscolo scheletrici lavoro correlatimuscolo scheletrici lavoro correlati , salute e sicurezza salute e sicurezza sul lavoro.sul lavoro.

Ergonomia cognitivaErgonomia cognitiva: si occupa dei processi mentali, quali la percezione, la memoria, i l ragionamento e la r isposta motoria, e i l ruolo che tal i processi svolgono nell ’ interazione tra l ’uomo e gli altr i elementi di un sistema ( usabil i tàusabil i tà).

Ergonomia organizzativaErgonomia organizzativa: si occupa della ott imizzazione dei sistemi sociotecnicisistemi sociotecnici , della loro struttura, delle loro dinamiche e processi.

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I l D. Lgs. 626/94 sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro introduceintroduce nell 'ordinamento giuridico italiano e nelle prassi di gestione aziendale della prevenzione dei r ischi da lavoro:

I l D. Lgs. 626/94 e l ’ergonomia

la necessità di realizzare condizioni di lavorocondizioni di lavoro che rispondano ai più moderni criterimoderni criteri di tutela della tutela della salute e del benessere dei lavoratorisalute e del benessere dei lavoratori

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D.Lgs 626 e l ’ergonomia D.Lgs 626 e l ’ergonomia

Ripresa la definizione di Ergonomia come:

(Odescalchi, 1970)

“Una tecnica di procedure che, avvalendosi di apport i interdisciplinariapport i interdisciplinari , studia i rapport i del sistema uomo/macchina/ambientesistema uomo/macchina/ambiente, al f ine di intercorrelarl i in termini umani, adattando i l lavoro alle esigenze psicofisiche del lavoratore”

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D.Lgs 81/08 e l ’ergonomia D.Lgs 81/08 e l ’ergonomia

Misure generali di tutela:(…) il r ispetto dei principi ergonomicirispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione dellavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delleattrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione,in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoromonotono e di quello ripetitivo;(…)

Obblighi del datore di lavoro:(…) Il datore di lavorodatore di lavoro prende le misure necessarie affinchè il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l'uso delle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomiaergonomia. (…)

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Focus di interesse nel dlgs 81/08Focus di interesse nel dlgs 81/08

nella concezione di posti di lavoroposti di lavoro

nella scelta delle attrezzatureattrezzature

nella definizione dei metodi di lavoro e metodi di lavoro e produzioneproduzione, anche per attenuare il lavoro monotono e quello ripetitivo"

Tra le misure generali di tutela si introduce il rispetto dei principi ergonomici:

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Obiettivo dell ’ impostazione ergonomica:Migliorare l ’ambiente di lavoro dell ’uomo,

Risolvere operativamente i problemi

AZIONEAZIONE

Esperienza RicercaRilevare i termini dell ’ interazione dell ’uomo con la macchina/ strumento

Trovare i l modo di minimizzare gl i impatt i

negativi dell ’ interazione con la

macchina/strumentiIntervento su aspett i/dimensioni già esistenti

(bassa modif icabil i tà) e progettazione di nuove soluzioni (alta modif icabil i tà)

Correzione e progettazione Correzione e progettazione ergonomicaergonomica

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I tre sotto-sistemi di interazioneI tre sotto-sistemi di interazione

uomomacchina

ambiente

uomo

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Processo circolare di interazione U/MProcesso circolare di interazione U/ML’ergonomia si occupa di studiare la migliore progettazione degli artefatti e delle interfacce nel processo circolare di interazione Uomo/Macchina

uomomacchinaambiente

uomo

INTERFACCIAOrgani di sensoRISPOSTA DECISIONE

ComandiLAVORO E PRODUZIONE

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L’ergonomia cognit iva L’ergonomia cognit iva

Con le nuove tecnologie:

Aumentata l’incertezzaincertezza e l’imprevedibilitàimprevedibilità delle attività di lavoro

Aumentata la distanza spazialedistanza spaziale tra uomo che controlla e monitora il sistema e sistema che compie l’attività

Favorire e potenziare la capacità di scelta e Favorire e potenziare la capacità di scelta e di interpretazione dell’uomo verso i sistemi di interpretazione dell’uomo verso i sistemi complessi, con una complessi, con una tecnologia flessibile e tecnologia flessibile e incentrata sull’uomoincentrata sull’uomo

Esigenza di:

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Progettare tecnologie che siano di reale supporto all ’at t ivi tà umana. Ovvero:

Che vadano incontro ai bisogni di determinati utenti per part icolari att ività svolte in un determinato contesto d’uso.

In altre parole che tengano conto:

Delle abi l i tà e dei l imit i f isici e cognit ivi del l ’uomo

Delle att ività che essi devono svolgere attraverso lo strumento progettato

Del contesto in cui lo useranno

L’usabil i tà L’usabil i tà Rizzo-Marti-Bagnara (2001)

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Cos’è un artefatto?Cos’è un artefatto?Fatto ad arteFatto ad arte, ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi , ovvero costruito per soddisfare gli obiettivi dell’uomo. dell’uomo.

Include le modalità privilegiate di interazione con esso

L’oggetto in sè

L’artefattoL’artefatto uomomacchinaambiente

uomo

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Gli artefatti sono tali in quanto inseriti in (e trasformati da) un’attività umana.

L’attività si caratterizza tramite il soggetto, lo strumento, l’obiettivo e il contesto d’uso.

Soggetto Obiettivo

Artefatto

L’uso degli artefatt iL’uso degli artefatt i

L’ergonomia studia l’interazione tra il sistema cognitivo umano e gli artefatti, al fine di progettare strumenti che sostengano le attività umane in modo appropriato (flessibilità, robustezza, sicurezza, apprendimento, velocità…).RISORSA E NON LIMITE!

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La valutazione eurist ica degli La valutazione eurist ica degli artefatt i artefatt i

• Prevedere un dialogo semplice e naturale • Parlare il linguaggio dell’utente • Minimizzare il carico di memoria dell’utente • Essere coerenti • Fornire un feedback costante• Rendere evidenti le vie di uscita• Fornire delle scorciatoie• Aiutare gli utenti a riconoscere, diagnosticare e

recuperare gli errori

(Nielsen e Mach, 1994)

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(Norman, 1988)

I principi di design di Norman I principi di design di Norman

1) Fornire visibi l i tà(rendere visibi l i le funzioni)

2) Fornire un buon mapping(creare relazioni logico-spaziali evidenti fra i comandi e gli effett i del loro uso)

3) Fornire invit i e vincoli all ’uso (usare affordances e constrains per guidare l ’ interazione)

4) Fornire feedback(dare informazioni di ri torno a seguito di ogni azione)

5) Fornire un buon modello concettuale(fare in modo che l’ immagine del sistema fornisca le informazioni essenziali per capire la struttura ed il funzionamento).

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Tutte le part i funzionali devono essere visibi l i e devono fornire il messaggio corretto su quello che si può fare

Le relazioni tra ciò che vogliamo fare e le part i dell ’oggetto su cui agire devono essere evidenti.

Il numero delle funzioni disponibili non deve superare eccessivamente il numero dei comandi utilizzabili

1) Visibil i tà1) Visibil i tà

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I fo rne lli

2) Mapping2) Mapping

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Le relazioni logico-spaziali fra i comandi, il loro azionamento e i r isultato che ne deriva devono essere il più possibile chiare

Per avere un mapping naturale conviene sfruttare le analogie f isiche e i modell i culturali

re g o la re il s e d ile re g o la re il vo lum e

2) Mapping2) Mapping

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Pe rché il vo lum es i a lz a “a bba s s a ndo ”?

2) Mapping2) Mapping

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Anco ra i fo rne lli…

2) Mapping2) Mapping

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Co m e s i fa a rim e tte re o g ni c o s a a l s uo p o s to ?

3) Invit i e vincoli3) Invit i e vincoli

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Sono funzioni che vincolano ad un certo uso dello strumento.

Sono proprietà reali e percepite di un oggetto.Invitano ad una certa modalità d’uso dell ’oggettorendendola chiaramente percepibile

Le Affordance (invit i):

I Constraint (vincoli o funzioni obbliganti) :

Un buon design sfrutta…

3) Invit i e vincoli3) Invit i e vincoli

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Affordance:Rendere evidente che la porta va

spinta, soprattutto in condizioni di panico

Constrain:Impedire che le persone finiscanoinavvertitamente incantina durante l’evacuazione di un edificio

3) Invit i e vincoli3) Invit i e vincoli

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Affordance:Un colore diverso per ogni tipo di carburante

Constrain:Non si può mettere il gasolio in unamacchina con serbatoio a benzina

(l’erogatore non entra nel serbatoio)

3) Invit i e vincoli3) Invit i e vincoli

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I vincoli non sono solo fisici:

Fisici: riducono il numero di azioni consentite (incastro dei pezzi)

Semantici: hanno a che fare col significato della situazione. Consentono di controllare l’insieme di azioni possibili (es. il guidatore può stare solo rivolto in avanti)

Culturali: si basano su convenzioni culturali accettate (la luce bianca va davanti)

Logici: escludono ciò che logicamente non si può fare (nel lego tutti i pezzi devono essere usati nel prodotto finale)

3) Invit i e vincoli3) Invit i e vincoli

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Il te le fo no s ta funz io na nd o ? ? ? ? ?

4) Feedback 4) Feedback

Un buon design fornisce informazioni chiare in risposta all’azione dell’utente:

Ciò che l’ute nte ha fa tto è s ta to re c e p ito d a l s is te m a ?Che ris ulta to ha o tte nuto ?

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Lo sbrinatore è acceso o spento?

Feedback debole: output non contestuale al luogo di immissione dell’input

4) Feedback 4) Feedback

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Il funzionamento di qualsiasi dispositivo si impara prima e con meno problemi se l’utente dispone di un buon modello concettuale.

Un buon modello concettuale ci permette di prevedere gli effetti delle nostre azioni.

5) Modello concettuale 5) Modello concettuale

L’L’ immagine del sistemaimmagine del sistema deve fornire le informazioni essenziali deve fornire le informazioni essenziali per capire la struttura ed i l funzionamentoper capire la struttura ed i l funzionamento

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Solo attraverso una immagine del sistema progettata accuratamente si può diminuire il più possibile la distanza potenziale tra i due modelli

5) Modello concettuale 5) Modello concettuale

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Lo User Centered DesignLo User Centered Design

Abbandonata la filosofia di progettazione Technological Driven

Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemi Coinvolgimento degli utenti per intervenire sui tre sistemi di relazioni e per migliorare effettivamente l’interazione di relazioni e per migliorare effettivamente l’interazione

con l’artefatto (sistema/strumento)con l’artefatto (sistema/strumento)

Quali att ività i l sistema deve avere/permettere?

Quali modalità d’uso?

Quale i l l ivello di soddisfazione attuale e a tendere?

uomomacchinaambiente

uomo

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Lo User Centered DesignLo User Centered DesignChe signif ica?

“Un prodotto è usabile quando è faci le da apprendere, consente un'eff icienza di uti l izzo, è faci le da ricordare, permette pochi errori di interazione e di bassa gravità, è piacevole da usare”.

Jakob Nielsen Il cosiddetto “guru” dell’usabilità del web

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I l sotto-sistema Uomo/AmbienteIl sotto-sistema Uomo/Ambiente

uomomacchinaambienteuomo

Insieme di variabili in senso allargato che possono incidere sulla prestazione lavorativa e sul benessere delle persone:

Variabil i proprie dell ’ambienteVariabil i proprie dell ’ambiente (micro-cl ima, i l luminazione, rumore, vibrazioni, ecc.)Fattori di r ischio t ipici dell ’att ività svoltaFattori di r ischio t ipici dell ’att ività svolta (gas, fumi, polveri, radiazioni, ecc.)Condizioni derivanti dall ’organizzazione del Condizioni derivanti dall ’organizzazione del lavorolavoro (fat ica f isica e mentale, monotonia, noia, r ipetit ività, postura scorretta, sovraccarico, ecc.)

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I l sotto-sistema Uomo/UomoIl sotto-sistema Uomo/Uomo

uomomacchinaambiente

uomo

Considerazione degli aspetti soggett ivisoggett ivi dell’attività lavorativa, con particolare riferimento alle relazionirelazioni che si instaurano sul posto di lavoro

Clima organizzativoClima organizzativoRelazioni formali ed informaliRelazioni formali ed informaliDinamiche di gruppoDinamiche di gruppoAdesione alla cultura organizzativaAdesione alla cultura organizzativaDinamiche di comunicazioneDinamiche di comunicazione