ERGICA - MAXXI · 2015. 5. 21. · Pippo Ciorra ( visitabile fino al 29 settembre ) . Si va dunque...
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N° e data : 130329 - 29/03/2013
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A
\ERGICA DALPETROLIO AL POST PETROLIO
COS? SI DISEGNA IL PIANETA DI DOMANI FRANCESCO ERBANI
Inmostra al Marmi di Roma progetti del passato e del futuro fra il boom della benzina e l ' avvento delle rinnovabili
PROGETTI
A destra ,
" Right to energy "
,
dello studio Obr , Open Building Research Sopra
, il particolare di una foto
di Paolo Pellegrin da " Raffineria
Versalis . Ravenna 2013 "
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Daimotel a cavallo dell ' autostrada , da dove , pranzando ,
si sbirciavano le macchine che correvano emettendo appena un sibilo , al lavoro di Rem Koolhaas per una rete energeticaeuropeane12050.A1MaxxidiRomaè aperta fino alla fine di settembre « Energy . Architettura e
reti del petrolio e del post-petrolio » ,unamostra curata da Pippo Ciorra e divisa in tre sezioni
, che racconta tre diverse fasi del rapporto fra l
' architettura e le fonti di energia , misurandosi con il tema dei paesaggi che queste architetture hanno prodotto , producono e domani forse produrranno.
I motel , le stazioni di servizio e persino le pompe di benzina sono fra gli elementi che segnano , appena oltre la metà del Novecento ,
l ' avventodi un' idea del moderno legata all ' automobile , alla strada
a scorrimento veloce , all ' autostrada . L ' idea del moderno alla quale
siamo più abituati visivamente . E unpassato recente che segnalaun modo d
'
esseredell ' Italia e che la mostra documentaattraverso imateriali d
' archivio - materialiprovenienti sia dai repertori custo- sull ' assetto di un paesaggio ,
diti dal Mazzi , sia dall ' archivio rappresentano sforzi di
innovastorico dell ' Eni , da quello del- zione e di sperimentazione . Ab -
l ' Iuav( l
' Istituto universitario ar- battono i costi ( un unico punto chitettura di Venezia
) e da quel- di ristoro per i due sensi di marlo dell ' Accademia di San Luca . I cia ) . Godono di vistapanoramiprogetti esposti e anche le im- ca , persino di aria condizionata. magini di questa sezione ( s' inti- E recano firme illustri : il prototitola « Storie / Stories » ed è a cura po è il Pavesi di Fiorenzuola di Margherita Guccione , diret- d ' Adda , progettato da Angelo trice del MazziArchitettura
, e di Bianchetti nel 1959 ; seguito da EsmeraldaValente ci riportano PierLuigiNervie Melchiorre Bein un' Italia in cui la macchina gache ne11962 disegnano il moera ancora sinonimo di mobilità tel della Motta che scavalcal au- non il suo contrario , come è poi tostrada a Limena , in provincia accaduto - e in cui si forma una di Padova. specie di « estetica della strada , La mostra , in questa parte una vera e propria matrice del storica , accosta la piccola scala modo diverso di vedere e senti- delle pompe e delle stazioni di re lo spazio »
.Gli autogrill a pon- servizio , all ' architettura degli
te , per esempio ( un' invenzione « oggetti sorprendenti » , come la tutta italiana , annota Guccio- torre che Mario Ridolfi , insieme ne ) , sono un oggetto d ' architet- a Wolfgang Frankl e Domenico tura che incide profondamente Malagricci , immagina per un
motelAgip a Settebagni , alle porte di Roma . Oppure il grande edificio , una specie di fortilizio rinascimentale , che Michele Valori studia per una nuova tipologia di motel . La scena non è
uzz grande sforzo di sperintentazione e di innovazione è rappresentato dagli autogrill a ponte solourbana . Ecco infatti il villaggio turistico che Edoardo
Gellnerdisegnaperidipendentidell
' Enia Borca di Cadore . Siamo ne11953 e l
' idea è di Enrico Mattei in persona : 260 ville , due alberghi , una chiesa , una colonia per 600 bambini.
Ilpassaggio dalla storia al futuro è marcato dalla sezione « Fotogrammi Frames » , a cura di Francesca Fabiani che sintetizzaunpercorso fotografico nei luoghi dove si produce , si fornisce o si usa energia .
« Un' analisi del presente » , la definisce la curatrice . Spiega Pippo Ciorra : « Nonostante i limiti di spazio e di budget ci pareva impossibile tornare suuno deiluoghi del delitto preferiti dell ' architettura italiana - la strada e tutti i suoi annessi - senza tributare un giusto omaggio a chi prima di tutti gli altri si è accorto dell '
importanza di questi paesaggi » .I tre
fotografi ( Alessandro Cimmino ,
Paola Di Bello e Paolo Pellegrin ) interpretano in modo diverso l
' incarico di raffigurare le architetture piccole e grandi che hanno acne fare conl ' energia.Daun
approccio ditipo documentario a quello invece più concentrato sul dato sociale : raffinerie che esibiscono la loro potenza geometrica , distributori illuminati di notte ,
stazioni di servizio che diventano luoghi di comunità.
Il salto nel futuro si compie
nellasezione « Visioni Visions »
curata da Ciorra , dove sette architetti sono chiamati a confrontarsi con quello che immaginano diventeranno i manufatti legati all ' energia del domanidi tema di fondo è la questione ambientale , un " imperativo
estetico "
, lo definisce Ciorra , che deve indurre a tenere insieme le misure per ridurre sia il consumo di suolo che quello di energia : « Il nostro compito è contribuire alla ricerca di quella forma estetica e alla promozione di ricerche spaziali , urbane ,
espressive che vadano in quella direzione ».
I setteprogettistiprovengono da mondi e culture diverse.11 tema centrale che è stato loro proposto è quello del post-petrolio ,
appunto , un' era in cui gli idrocarburi non saranno che una delle opzioni energetiche possi
Laquestione ambientale è un " imperativo estetico "
, spiega il curatore Ciorra
bili . Fra i più immaginifici c' èil gruppo Modus di Bressanone che disegna « Heads up Highway » , una specie di copertura lungo tutti i 6.650 chilometri di autostrade in Italia , un gigantesco tetto fatto di pannelli fotovoltaici grande 160 milioni di
metriquadrati che potrebbe soddisfare , secondo i calcoli ,
metà del fabbisogno energetico peruso domestico initalia . Si affianca a questo « Right to energy » , il progetto dello studio Obr Open Building Research di Genova , che propone le stazioni di servizio del futuro , centri intermodali e sociali ( li definiscono gli architetti ) , « in cui scambiare energia e dati ,
interagendo con gli altri » . Una specie di
« energy mall » . « Energy Forrest »
è invece l ' ideadel gruppo giapponese Sou Fujimoto Architects : una stazione di rifornimento che riunisce fonti diverse , dallaluce al vento . Ai progetti si accompagnala ricerca . Ne è un esempio « EnEuropa » dello studio Oma di Rem Koolhaas :
una mappa del vecchio continente con le reti energetiche previste per il 2050.
La frontiera si sposta molto in avanti nel tempo , in territori che si possono appena intravedere. Ma il punto al quale la mostra mira non è solo la lettura dei nuovi scenari energetici e di come l ' architettura debba interpretarli . Molto più in generale alla stessa architettura si chiede diindagare , spiegaCiorra , «
quale pu? essere il futuro rapporto tra spazio vitale , movimento ,
mezzi di trasporto e locomozione » e di indicare le vie da battere.
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ILMOTEL Il progetto di un motel a Settebagni
,vicino
a Roma ( 1968-1969 )
Ne sono autori Mario Ridolfi insieme a Wolfgang Frankl e Domenico Malagricci
ENEROPA
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Nuovie vecchi paesaggi un racconto per immagini FotogrammiPeriferie , luoghi e non-luoghi . Una rassegna di scatti
SIINTITOLA « Fotogrammi / Frames » la seconda sezione
della mostra al Maxxi . A cura di Francesca Fabiani sono esposte le fotografie di Paolo Pellegrin , Alessandro
Cimmino e Paola Di Bello . Sono tre fotografi che documentano le architetture legate al
petrolio e che svolgono un ruolo nel paesaggio italiano . Pellegrin si è
concentrato sulla grande raffineria vicino a Ravenna e ha realizzato un reportage di forte impatto sia all ' esterno che
alla.l ' interno dell ' impianto . Ciurmino ha raffigurato il contributo diluce e di
colore che distributori e stazioni di servizio forniscono alla città( aNapoli
,inparticolare .Di Bello si è invece dedicata
, con
un video composto di 60 ritratti , al rilievo
sociale di questi spazi : da anonimi non-luoghi una serie di distributori della periferia milanese diventano invece luo -
ghi di comunità.
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Ottantadisegni e alcuni progetti storici
per tre fotografi : Paolo Pellegrin Alessandro Cimmino e Paola Di Bello . In
mezzo , sessant' anni di storia italiana per
raccontare l '
impatto dell '
energia sull ' architettura e il paesaggio , a partire dal boom del petrolio . ? Energy , la mostra organizzata al Maxxi a cura di Pippo Ciorra ( visitabile fino al 29 settembre ) . Si va dunque dall ' Italia del dopoguerra - con « l
'
irruzione » dell '
automobile e della velocità , le prime pompe di benzina
, le stazioni di servizio , i
motel , le autostrade - e si prosegue attraversando il presente con lo sguardo attento di tre reporter , per esplorare il futuro con progetti visionari che ricercano un approvvigionamento energetico a impatto zero
, come la stazione di rifornimento ispirata a una foresta o l
'
autostrada che fornisce energia lungo tutto il suo percorso
. La rassegna si sviluppa in tre sezioni ( Storie , dove si guarda al passato ; Fotogrammi , per indagare il presente ; Visioni , per vagliare ipotesi future
) .Nella prima (a cura di Margherita
Guccione e Esmeralda Valente ) sono esposti
disegni , plastici , progetti e immagini fotografi
che , cinematografiche e giornalistiche d '
epoca ( provenienti da archivi dell ' Eni , main partner della mostra , Autogrill , che presenta il primo eco-autogrill sulla Milano-Laghi ; Iuav , Istituto Luce , Rai Teche e lo stesso Maxxi ) . In scena , le architetture stradali e autostradali italiane ,
dagli anni Quaranta a oggi , dalla piccola scala dei singoli distributori di benzina all ' invenzione degli edifici a ponte tipica degli autogrill , dalle stazioni di servizio ai villaggi e ai motel . Nella seconda (a cura di Francesca Fabiani
) , vengono mostrati i lavori di Paolo Pellegrin , Alessandro Cimmino e Paola Di Bello che hanno sbirciato dentro le architetture legate ,
al petrolio , in un viaggio nel paesaggio italiano fra-non luoghi e raffinerie . La terza (a cura di Pippo Ciorra )
fruga in ci? che avverrà . L '
esposizione accoglie ,
MOSTRE " Al Maxxi , « Energy » a cura di Pippo Ciorra
Le architetture del petrolio tra gli altri , i progetti di Guillermo AcuhaArquitectos Asociados ( Cile
) con un' installazione
multimediale che consente al visitatore di «
agire virtualmente » sui flussi di energia della città di Santiago del Cile ; Lifethings ( Corea del Sud )
con Energy FarMacy , una clinica immaginaria per il rifornimento ; Modus architects ( Italia )
con la loro autostrada che fornisce energia lungo il percorso ; Noero Architects ( Sudafrica ) con un lavoro su un villaggio di pescatori vicino Cape Town che autoproduce rifornimenti ; Obr Open Building Research ( Italia ) che presentano un' installazione dove il pubblico produrrà energia pedalando . Special guest , Oma Amo di Rem Koolhaas , con la Roadmap 2050 :un wallpaper lungo sette metri che ridisegna la geografia dell '
Europa dal punto di vista energetico.
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NELLACAPITALE
La Tav in mostra al museo Maxxi con 130 fotografie DaRubiera a Roma : un' indagine sull ' alta velocità è di scena al Maxxi . Stavolta non c' entrano polemiche , no tav o proteste dei grillini . Stavolta , attraverso la fotografia , vengono documentate le infrastrutture , le trasformazioni del territorio
, i volti dei
residenti e degli operai allavoro.11 tutto attraverso l ' occhio di dieci maestri dell '
immagine .
" Tav Bologna-Milano .Fotografia ,
ricerca e territorio " è il titolo dell ' esposizione inaugurata da poco e visitabile al museo delle arti del XXI secolo
,
sezione Architettura , fino al 21 aprile . Lo " zampino " reggiano è forte : si scorge nei luoghi documentati ad esempio uno dei soggetti è il ponte di Calatrava - e di casa nostra è anche il coordinatore del progetto ,
nonché uno degli autori ,
il rubierese William Guerrieri che aveva esposto la sua parte di scatti anche alla Corte Ospitale . Per questo progetto ,
ha affiancato Francesca Fabiani responsabile delle collezioni
fotografiche del Maxxi di Roma. Un mostra importante , poi
al Maxxl. « Una bella soddisfazione -
afferma Guerrieri - è la sintesi dell ' intenso lavoro di diversi autori incaricati di fotografare , dal 2003 al 2009
, aree interessate
dall ' altavelocità tra Bologna e Milano ».
Quante opere in mostra? « Centotrenta e ogni autore ha
affrontato il tema da una particolare prospettiva . Ciascuna indagine era stata protagonista di singole mostre e ora
, per la
prima volta , sono tutte insieme . I cantieri sono stati al centro dei lavori degli italiani Guido Guidi e Walter Niedermayr . Vittore
Fossati ha fatto scatti dal ponte Taro
, Cesare Ballardini e
Marcello Galvani si sono occupati di come il paesaggio è stato ricostruito dopo la realizzazione dell ' opera . Ci sono poi gli americani John Gossage e Tim Davis ,
la francese Dominique Auerbacher e l ' olandese Bas Pricen ».
E lei? « Io mi sono occupato di
come quest' operache corre paral
lelaall ' Autostrada del Sole possa comunicare un' idea di progresso . Ho messo a confronto le due infrastrutture ».
Una collettiva che uno spunto di riflessione.
« Indubbiamente . A più voci ,
è una ricerca fotografica sul paesaggio contemporaneo .Fra l
'
altro è l ' unico progetto pubblico realizzato in Italia sul tema ».
Cristina Fabbri
" Strike a pose "
oggi al Liu io Store Oggi
" Strike a pose " arriva a Reggio . L ' appuntamento ,
nell ' ambito del progetto realizzato da Liu Jo e Vanity Fair , sarà dalle 18 alle 21 al Liu io Store di Via Emilia Santo Stefano 2.11 punto vendita del brand si trasformerà in un set fotografico : con l ' aiuto di una make-up artist e di un hair stylist , ogni ragazza potrà essere ritratta come se fosse protagoniste della copertina di Vanity Fair. Il sito della rivista nei giorni successivi all ' evento pubblicherà una galleria fotografica.
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" The house "
la foto di Tim Davis che è stata
scattata a Reggio
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Visioni
Studi provenienti da tutti i continenti . Fra gli altri , Koolhaas
Tutte le suggestioni per il mondo che verrà
A CURA di Pippo Ciorra è « Visioni Visions » la terza sezione della mostra « Energy . Architettura e reti del petrolio e del post-petrolio » . Questa sezione è divisa in due parti. Nella prima sette studi di architettura sono stati invitati a immaginare quale sarà il tipo di distribuzione dell ' energia nel futuro .Hanno risposto progettisti sudamericani ,
africani , asiatici , australiani e italiani . Nella seconda , intitolata « Research »
, tre studi mostrano i lavori che stanno conducendo . Fra questi lo studio Oma / Amo dell ' olandese Rem Koolhaas espone « Roadmap 2050 » , un wallpaper lungo sette metri che ridefinisce la geografia europea dal punto di vista delle reti energetiche come saranno disegnate , appunto , nel 2050 .Gli altri progetti sono « Energy Bridges » di Ian + Freddy Paul Grunert e « Botanica » di Studio Formafantasma.
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