ERACLIT guida per un antincendio consapevole

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PER UN ANTINCENDIO CONSAPEVOLE CAMPO DI APPLICAZIONE DIRETTA PER I SISTEMI A LASTRE: CALCIOSILICATO SUPALUX E LEGNOMAGNESITE ERACLIT

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Zampetti Distribuzione è Rivenditore dei sistemi antincendio ERACLIT. Sfogliate il catalogo per individuare la soluzione tecnica in risposta alle vostre esigenze.

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PER UN ANTINCENDIO CONSAPEVOLECAMPO DI APPLICAZIONE DIRETTA PER I SISTEMI A LASTRE: CALCIOSILICATO SUPALUX E LEGNOMAGNESITE ERACLIT

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Gentile Professionista,

le novità introdotte dal DPR 151/2011, tra cui la “SCIA”, hanno definitivamente cambiato l’approccio alla protezione passiva all’incendio, in un quadro già profondamente riformato dai decreti del 2007. In particolare, è drasticamente cambiato il modo di certificare.

Oggi più che mai, quindi, ti viene richiesta una profonda consapevolezza tecnica e normativa ed una vasta “cultura antincendio”, perché la tua responsabilità è pressoché totale.

Per contribuire a metterti nella condizione di operare scelte più consapevoli abbiamo realizzato questo piccolo strumento di lavoro, di facile consultazione e ricco di soluzioni.

In caso di ulteriori dubbi, comunque, non esitare a consultarci: siamo qui, come sempre, per collaborare con te.

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INDICE

Introduzione Normativa 4

Prodotti, Soluzioni, Servizio, Forno di Prova 6 Lastre in calciosilicato SUPALUX 7 Pannelli in legnomagnesite ERACLIT 10 Il servizio ERACLIT 11

Le soluzioni a norma EN (campo applicazione diretta ed estesa) 12 Requisiti prestazionali e classi 12 Le pareti non portanti 13 Pareti in muratura di altezza (portanti e non portanti) oltre 4 m - estensioni 15 Pareti leggere a struttura metallica rivestita da pannelli di altezza oltre 4 m - EXAP 15 Protezione di solai (e tetti) 16 Controsoffitti a protezione di solai o indipendenti 18 Protezioni di strutture 22

Riferimento a schede on line (soluzioni) e loro lettura 24

ERACLIT completa la propria proposta antincendio con: 25

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Introduzione Normativa

Il DPR 151/2011 e la successiva DPCREV n. 13061/2011 M.I. introducono un pacchetto di interventi di semplificazione amministrativa nei procedimenti di prevenzione incendi attraverso la cosiddetta “SCIA” (“Segnalazione Certificata di Inizio Attività”) che, in pratica, produce effetti analoghi a quelli del CPI (Certificato di Prevenzione Incendi) della normativa precedente.

SCIA: autocertificazione congiunta del tecnico e del titolare dell’attività.

Le attività normate vengono suddivise, in funzione del rischio, in tre categorie:

• categoriaA:attivitàarischiominore,giàspecificamentenormate,perlequalièrichiesta la semplice autocertificazione;

• categoriaB:attivitàarischiomedio,perlequalièrichiestounesamepreventivodel progetto da parte dei Vigili del Fuoco ed una successiva autocertificazione di corretta realizzazione;

• categoriaC:attivitàarischioelevato,perlequalièrichiestounesamepreventivodel progetto dei Vigili del Fuoco ed un successivo loro sopralluogo per il rilascio del CPI.

Tutte le attività sono sottoposte all’autocertificazione congiunta del titolare dell’attività e del professionista, fermo restando che il tecnico assevera la conformità delle opere alle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione degli incendi nonché la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio di cui ai progetti eventualmente approvati e/o presentati, mentre il titolare dell’attività segnala l’inizio dell’esercizio dell’attività nel rispetto totale delle norme.

Il CPI assume in pratica la valenza di “attestato del rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi e della sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio”: non ha una validità temporale, e diventa, come previsto dal DPR n. 151/2011, il risultato di un controllo effettuato presso l’attività in un luogo ed in un momento definito.

Il fondamento della documentazione da presentare ai Comandi dei Vigili del Fuoco per quanto attiene agli adempimenti connessi all’esercizio dell’attività, prevista mediante “SCIA”, è l’asseverazione a firma di tecnico abilitato. All’asseverazione il professionista deve allegare il progetto e tutte le certificazioni inerenti strutture e sistemi (mod. CERT.REI, mod. DICH.PROD.) nonché le dichiarazioni e le certificazioni relative agli impianti che abbiano rilevanza ai fini antincendio.

Specifiche sanzioni penali sono previste in caso di dichiarazioni mendaci e/o falso in atti di prevenzione incendi.

La certificazione antincendio è responsabilità del professionista.

Il DM 16 Febbraio 2007 ha imposto al professionista l’onere della certificazione antincendio, costituita dal modello ministeriale CERT.REI. La certificazione deve attestare la classe di resistenza al fuoco definita in base alle prestazioni dei sistemi utilizzati. Come noto, le prestazioni possono essere valutate in base ai risultati di prove (valutazione sperimentale), calcoli (valutazione analitica), e confronti con tabelle (valutazione tabellare).

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La valutazione sperimentale della resistenza al fuoco definisce il «campo di applicazione diretta» del risultato di prova come l’ambito, previsto dallo specifico metodo di prova e riportato nel rapporto di classificazione1, delle limitazioni d’uso e delle possibili modifiche apportabili al campione che ha superato la prova, tali da non richiedere ulteriori valutazioni, calcoli o approvazioni per l’attribuzione del risultato conseguito. Il «campo di applicazione estesa» del risultato di prova è, poi, l’ambito, definito da specifiche norme di estensione, non compreso nel campo di applicazione diretta.

La certificazione a firma del professionista garantisce che l’elemento costruttivo ricada all’interno del campo di applicazione diretta del risultato di prova. In caso contrario la classificazione di resistenza al fuoco deve fare riferimento alla ulteriore documentazione resa disponibile dal produttore. Il DM 16 febbraio 2007 (Allegato A) richiede che le valutazioni sperimentali di resistenza al fuoco siano condotte secondo la norma EN 13501 con riferimento alle specifiche norme relative ai vari sistemi classificabili, di cui in questa sede si ricordano le principali assiemate in due gruppi:

a) norme di prova di sistemi strutturali e di compartimentazione orizzontale e verticale di singoli manufatti:• EN1364:elementinonportanti,paretiesoffitti;• EN1365:elementiportanti,pareti,solaietetti,travi,pilastri,etc.;• EN1366:servizi(canalizzazioni,serrande,attraversamentidiimpianti,giunti,etc.);• EN1634:porte;b) norme di valutazione del contributo di resistenza al fuoco di sistemi protettivi applicati a strutture di varia tipologia: ENV 13381.

La valutazione analitica della resistenza al fuoco ha l’obbiettivo di consentire la progettazione di elementi costruttivi portanti (separanti o non separanti) resistenti al fuoco considerando anche i collegamenti e le mutue interazioni con altri elementi, sotto specifiche condizioni di esposizione al fuoco, attraverso il rispetto di criteri prestazionali e l’adozione di particolari costruttivi. I metodi di calcolo da utilizzare, se completi delle appendici contenenti i parametri definiti a livello nazionale (NDPs), sono quelli contenuti negli Eurocodici2.

(1) Il rapporto di classificazione è il documento, redatto in conformità ai modelli previsti nella norma EN 13501 da parte del laboratorio di prova, che attesta, sulla base di uno o più rapporti di prova, la classe del prodotto o dell’elemento costruttivo oggetto della prova

(2) EN 1991-1-2 «Azioni sulle strutture – Parte 1-2: Azioni generali – Azioni sulle strutture esposte al fuoco»; EN 1992-1-2 «Progettazione delle strutture di calcestruzzo – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio»; EN 1993-1-2 «Progettazione delle strutture di acciaio – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio»; EN 1994-1-2 «Progettazione delle strutture miste acciaio calcestruzzo – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio»; EN 1995-1-2 «Progettazione delle strutture di legno – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio»; EN 1996-1-2 «Progettazione delle strutture di muratura – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio»; EN 1999-1-2 «Progettazione delle strutture di alluminio – Parte 1-2: Regole generali – Progettazione strutturale contro l’incendio».

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Si può eseguire la valutazione tabellare attraverso l’uso delle tabelle allegate al decreto 16 febbraio 2007 (e successivi aggiornamenti), che propongono delle condizioni sufficienti per la classificazione di elementi costruttivi resistenti alfuoco. I valori contenuti nelle tabelle si riferiscono alle tipologie costruttive e ai materiali di maggior impiego. Detti valori, pur essendo cautelativi, non consentono estrapolazioni o interpolazioni tra gli stessi ovvero modifiche delle condizioni di utilizzo. Non possono essere utilizzate altre tabelle di natura sperimentale o analitica. Si ricorda che dal 25 settembre 2010 i valori dei parametri presenti nelle tabelle non possono più essere utilizzati per travi, tiranti e colonne di acciaio.

La sottoscrizione del modello ministeriale CERT.REI (certificazione antincendio) e l’asseverazione conseguente alla attuazione della “SCIA” comportano per il firmatario l’onere del controllo dell’intera catena degli attori, della rispondenza delle prestazioni in opera dei manufatti e di tutte le fasi che portano all’emissione della certificazione e dell’asseverazione, cioè all’operatività di una “attività”, con le note conseguenze, anche penali, in caso di mendace dichiarazione e ferme restando le responsabilità inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro e quindi il rispetto del D.Lgs 81/2008 e ss.mm.ii. come richiesto dallo stesso DPR 151/2011.

Certificazioni e dichiarazioni mendaci comportano responsabilità penali.

Asseveratori, certificatori, direttori lavori, progettisti, applicatori, produttori, venditori, devono operare in buona fede e con grande attenzione, ciascuno nel proprio ambito di competenza: poiché l’ignoranza della legge non è ammessa, né può essere una scusante, nel dubbio si scelga sempre a favore della sicurezza.

In particolare, risulta indispensabile una progettazione attenta ed un controllo in cantiere costante, mentre assume grande importanza ricorrere a soluzioni certificate all’incendio in modo rispondente alla realtà, con modalità di posa semplici, senza trattamenti“speciali”ma conmateriali altamente“affidabili” e ingrado di garantire le prestazioni nel tempo nelle reali condizioni di cantiere e di sollecitazione,affidandosiadaziendecheassicuranounacorrettainformazione.

Prodotti, Soluzioni, Servizio, Forno di Prova

Combinando il DM 16 febbraio 2007 ed il DPR 151/2011 con il DPR 200/20043

risultano totali il coinvolgimento e la responsabilizzazione di tutti gli attori che portano all’inizio di una attività, quindi del progettista, del produttore dei materiali, dell’installatore, del direttore dei lavori, del gestore dell’attività, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, mentre il certificatore ed il tecnico che assevera hanno responsabilità di controllo sull’intera catena.

ERACLIT aiuta nella soluzione dei problemi di prevenzione incendi, offrendo supporto tecnico per il professionista, prodotti di caratteristiche ineguagliabili e in grado di offrire la massima sicurezza.

(3) il DPR 200/2004 ridefinisce il Certificato di Prevenzione Incendi e stabilisce che tale atto attesta il rispetto delle prescrizioni previste dalla normativa di prevenzione incendi e la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio, fermo restando quanto previsto a carico dei responsabili delle attività, dei progetti e della documentazione tecnica richiesta.

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Diventa allora di particolare importanza e fonte di tranquillità personale, prescrivere ed installare materiali di elevata qualità, con una lunga ed ampia tradizione certificativa alle spalle e che garantiscano soluzioni definitive, durevoli, con prestazioni costanti nel tempo, quali quelli proposti da ERACLIT. Tra questi:

Lastre in calciosilicato SUPALUX

Le lastre della gamma SUPALUX sono omologate dal Ministero dell’Interno in Classe 0 di reazione al fuoco (sono incombustibili) e certificate in innumerevoli applicazioni fino REI/EI 240.

Le loro caratteristiche sono eccezionali: insensibilità all’umidità, insensibilità alle condense, scarsa attaccabilità dagli agenti chimici, grandi resistenza meccanica, stabilità dimensionale e, soprattutto, stabilità al fuoco, cioè capacità di opporre per lungo tempo una barriera impenetrabile all’incendio, senza subire i problemi che normalmente caratterizzano altri materiali meno pregiati. Ne è dimostrazione, tra i tanti, il test eseguito secondo UNI EN 1364-1 nel laboratorio di WARRINGTONFIRE, in Inghilterra, su una parete in SUPALUX-S spessore 12 mm applicato su una struttura metallica da 75 mm, con intercapedine vuota (rapporto di prova WF175412).

Come si vede dalle seguenti immagini, la lastra da 12 mm ha resistito per oltre 4 ore senza evidenziare particolari problemi, anzi mantenendo la propria stabilità anche dopo il raffreddamento e lo spostamento del manufatto dalla bocca del forno, sopportandone le conseguenti vibrazioni senza subirne alcun danno.

Le lastre SUPALUX sono davvero la soluzione ideale per realizzare protezioni passive che garantiscano una sicurezza effettiva nel rispetto delle norme.

Figura 1: Il comportamento eccezionale delle lastre in calciosilicato SUPALUX nel test di WARRINGTONFIRE dopo quattro ore di esposizione.

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INTEGRITY TEST RESULTS:

SUSTAINED FLAMING 240 MINUTES

COTTON PAD 240 MINUTES

GAP GAUGE 240 MINUTES

12 mm SUPALUX S

75 mm x 50 mm x 1 mmSTEEL STUD

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Le principali soluzioni classificate od in corso di classificazione fino a 240 minuti con lastre della gamma SUPALUX:

• paretietamponamentiautoportantidipiccolospessore;• protezionidiparetiinmuratura;• protezionidisolai(predalles,laterocemento,lamieragrecata,legno,etc);• controsoffitti;• protezionedistrutture(calcestruzzo,acciaio,legno);• elementispecialiantincendio.

Figura 2: I risultati al test.

Il lato esposto è ancora integro anche dopo il

raffreddamento.

Figura 3:La sezione della parete.

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Figura 6: esempi di protezione di parete in muratura, parete autoportante e protezione di struttura.

Figura 5: esempio di protezionedi solaio.

Figura 4:esempio di controsoffitto

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Pannelli in legnomagnesite ERACLIT

I pannelli in legnomagnesite ERACLIT sono mineralizzati ad alta temperatura, conformi alla norma EN 13168 - Tipo: “Pannelli in lana di legno con legante magnesite” ed alla Norma UNI 9714-M-A, sono termofonoisolanti, fonoassorbenti, ecobiocompatibili, sono in classe di reazione al fuoco B-s1,d0 ed in classe diresistenza al fuoco fino EI 120.

Essendo mineralizzati ad alta temperatura con magnesite, se aggrediti dal fuoco, si trasformano progressivamente in un isolante leggero e refrattario che protegge le strutture retrostanti mantenendo per lungo tempo sulla faccia non esposta temperature estremamente contenute (la magnesite è utilizzata per la realizzazione di isolanti per alte temperature). Dànno soluzione contemporanea anche a problemi di protezione acustica (fonoisolamento e fonoassorbimento) e termica.

ConipannellidellagammaERACLITsirealizzanocontrosoffittieparetidipiccolospessore e di grande altezza (campo di applicazione estesa secondo DM 16/02/2007), smontabili e riutilizzabili, ideali per la compartimentazione di magazzini industriali.

Figura 7:parete di grande altezza

ERACLIT-PV EI 120.

Figura 8:controsoffitto antincendio.

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Il servizio ERACLIT

Il quadro normativo molto complesso, la necessità di garantire la massima sicurezza, la difficoltà di valutare correttamente le prestazioni, nella consapevolezza delleinevitabili difformità tra le condizioni operative dei rapporti di prova e della realtà di cantiere, richiedono un approccio attento e competente.

L’UfficioTecnicoERACLITèingradodisupportarel’operadivalutazionedeitecnicisuggerendo la soluzione migliore per strutture di qualsiasi tipo, attraverso:

• l’esamedeiproblemirelativiall’utilizzocorrettodeirapportidiclassificazioneinrelazione alle strutture reali ed alle modalità applicative previste;

• lo studio ed il dimensionamento della protezione antincendio, quandoapplicabile, avvalendosi di relazioni di calcolo “ad hoc” basate sugli Eurocodici, su altre normative europee e, naturalmente, sui numerosissimi test già effettuati;

• ladefinizionedellemigliorimodalitàdiposasullabasedeirapportidiprova.

Queste attività sono qualificate dalle rigorose procedure progettuali che hanno consentito l’acquisizione della certificazione ISO 9001 per la progettazione di sistemi di protezione termica, acustica ed antincendio, oltre che per la loro produzione, commercializzazione ed installazione.

Il servizio ERACLIT è un valido aiuto per professionisti e tecnici nella gestione del progetto e del cantiere.

In particolare, al fine di garantire completezza e veridicità delle informazioni e chiarezza nella definizione della catena informativa, la fase di acquisizione dei dati viene gestita su moduli sottoscritti che consentono una chiara definizione dei dati di input necessari alla valutazione, quali tipologia delle strutture, dimensioni, pesi, materiali costituenti, spazi disponibili.

Per assicurare una migliore qualità del servizio sono stati messi a punto all’interno dell’azienda software specifici che consentono valutazioni estremamente precise sul comportamento (sia monodimensionale che bidimensionale) dei materiali, anche tenendo conto dell’effetto della radiazione termica e quindi di eventuali intercapedini d’aria.

Le informazioni devono essere precise! La protezione non può essere discussa a posteriori.

La presenza nella sede centrale di ERACLIT di un forno per realizzare prove sperimentali di resistenza al fuoco non solo consente di acquisire informazioni sul comportamento dei materiali per tarare e verificare i modelli matematici, ma anche diprovareinanteprimarispettoaitestufficialilenuovesoluzionioisistemispecialistudiati assieme al cliente.

Un approccio così completo ed inusuale è reso possibile dall’esperienza aziendale accumulata dal 1925, dal numero straordinariamente grande di test realizzati in Italia ed all’estero, dall’esperienza di aziende partner, che condividono con ERACLIT know-how e certificazioni.

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Sperimentazioneinforno=Knowhow,sicurezzaeaffidabilitànellesoluzioni.

Il servizio ERACLIT prevede, quando richiesto, il supporto durante il progetto e l’esecuzione dei lavori, eventuali verifiche finali ed un servizio “certificativo”, utile neicasipiùcomplicatiedifficili.

A completamento di ciascuna fornitura è infine prevista l’emissione di rapporti, relazioni tecniche e dichiarazioni di conformità che garantiscano sulle reali qualità di prodotti e soluzioni nel rispetto delle normative, con una procedura di emissione di questi documenti atta a garantirne la trasparenza e ad impedirne l’uso illecito.

Le soluzioni a norma EN (campo applicazione diretta ed estesa)

Di seguito si propongono alcuni momenti di riflessione in merito al campo di applicazione diretta e quindi alle possibilità di estensione alla luce delle norme di alcune categorie di soluzioni utilizzate per assicurare la resistenza al fuoco dei manufatti.

Requisiti prestazionali e classi4

• R è la capacità portante (solo per elementi caricati);• E è la tenuta (per elementi caricati e non caricati);• I è l’isolamento.

Figura 9: il forno ERACLIT per i test

preliminari.

(4) Le norme prevedono anche altri requisiti prestazionali, quali W (irraggiamento), M (azioni meccaniche), C (dispositivo di auto chiusura), S (tenuta al fumo), etc, che esulano dagli scopi di questo volume.

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in particolare i requisiti più frequentemente utilizzati sono:

- R: il rispetto di questo parametro garantisce in merito alla capacità portante di strutture (portanti) quali pilastri e travi, ma anche di solai e pareti portanti che non creino compartimento;

- REI: il rispetto di questo parametro garantisce la capacità portante, la stabilità e l’isolamento di strutture (portanti e separanti) quali solai e pareti portanti;

- RE: il rispetto di questo parametro garantisce la capacità portante e la stabilità di strutture (portanti e separanti) quali solai e pareti portanti;

- EI: il rispetto di questo parametro garantisce la stabilità e l’isolamento di strutture (separanti) quali pareti non portanti di separazione (leggere o in muratura),controsoffittiamembrana,attraversamentiegiunti,canalizzazioni,etc.

Le classi: definiscono la durata della prestazione in minuti; le classi possono essere riferite a:

• elementiportanti: - privi di funzione di compartimento antincendio: parametro R; - con funzione di compartimento antincendio: parametro REI o RE;• elementinonportanti:parametroEIoE;• protezionedielementiportanti:parametroR.

Le pareti non portanti

Sono strutture separanti, non portanti, classificate EI o E; la norma di riferimento è la UNI EN 1364-1. Possono essere pareti leggere a struttura metallica rivestita da pannelli o pareti in muratura, eventualmente protette con lastre.

A.4.1 - Si applica a Pareti divisorie (comprese quelle che presentano parti non isolate)

Norme EN 13501-2 ; EN 1364-1; EN 1992-1.2; EN 1993-1.3; EN 1994-1.2; EN 1995-1.2; En 1996-1.2; EN 1999-1.2

Classificazione:

E - 20 30 - 60 90 120 - -

EI 15 20 30 45 60 90 120 180 240

EI-M - - 30 - 60 90 120 180 240

EW - 20 30 - 60 90 120 - -

Figura 10:parete antincendio SUPALUX-S e protezione di parete in muratura.

Figura 11: Allegato A DM 16/02/2007 pareti non portanti

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Campo di applicazione diretta dei risultati di prova (conformemente al punto 13 della norma - UNI EN 1364-1).

I risultati della prova di resistenza al fuoco sono direttamente applicabili alle costruzioni simili in cui siano state effettuate una o più delle modifiche indicate qui di seguito e che continuino a rimanere conformi al codice di progettazione appropriato in termini di rigidità e stabilità.

• riduzionedialtezza;• aumentodispessoredelmuro;• aumentodispessoredeimaterialicomponenti;• riduzione delle dimensioni lineari dei riquadri o dei pannelli, ma non dello

spessore;• riduzionedellospaziotragliirrigidimenti;• riduzionedelladistanzatraivincoli.

La larghezza di una costruzione identica può essere aumentata se il provino sottoposto a prova presenta una larghezza nominale minima di 3 m, con un bordo verticale non incastrato.

L’altezza minima di 3 m delle costruzioni sottoposte a prova può essere aumentata fino a 4 m alle seguenti condizioni:

• selaflessionelateralemassimadelprovinononhasuperato100mm;• seletolleranzediespansionevengonoaumentateproporzionalmente.

Di conseguenza, nella valutazione della resistenza al fuoco, grande attenzione andrà posta per identificare tutti quegli elementi che possono “fare la differenza”. In particolare per protezione di pareti in muratura sono critici: qualità, tipologia e spessori dei materiali utilizzati, numero e spessore degli intonaci, il lato di applicazione del protettivo (usualmente disposto sul lato esposto al fuoco).

Qualora sia richiesta l’applicazione del protettivo sul lato non esposto, ad esempio per proteggere una centrale termica esistente senza dover rimuovere tutta l’impiantistica, sarà necessario disporre di rapporti appositamente realizzati e prestare particolare attenzione al fatto che le strutture portanti esposte siano comunque protette.

Nel caso viceversa sia richiesta una protezione bifacciale sarà necessario applicare il protettivo su entrambi i lati.

Un altro tema di grande importanza è la presenza nel divisorio di giunti e varchi di attraversamento di impianti: questi devono essere sempre protetti con sistemi tagliafuoco classificati per la stessa resistenza al fuoco della partizione.

Il problema comunquedi più difficile soluzione è la realizzazione/protezionedipareti non portanti di altezza superiore a 4 m, per le quali è necessario ricorrere a specifiche regole di estensione ed eventualmente è necessario anche realizzare un “fascicolo tecnico”, che dovrà essere redatto secondo le prescrizioni dell’allegato A al DM 16 febbraio 2007 e dovrà dimostrare il mantenimento della classe di resistenza al fuoco.

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ERACLIT propone un sistema completo di pareti antincendio e di protezioni di pareti, realizzate con vari materiali (calciosilicato SUPALUX-S o in legnomanesite ERACLIT-PV) e sistemi costruttivi, classificate da EI 30 ad EI 240.

Pareti in muratura di altezza (portanti e non portanti) oltre 4 m - estensioni

In generale, la soluzione sarebbe il calcolo della parete in muratura secondo gli Eurocodici, in conformità al DM 16/02/2007 (allegato A), utilizzando i valori di riferimento riportati nelle appendici nazionali. Tuttavia, la Circolare M.I. n. 5642 del 31/03/2010 specifica che in assenza di appendici nazionali non è applicabile il metodo analitico, e le prestazioni sono quindi determinabili solo con prove al fuoco o con il confronto tabellare. E’ comunque possibile, in casi speciali, risolvere il problema.

Pareti leggere a struttura metallica rivestita da pannelli di altezza oltre 4 m - EXAP

Per le pareti di grande altezza è possibile redigere un fascicolo tecnico, sia appoggiandosi a laboratori che dispongono di forni di prova di grandi dimensioni esoftwarespecifici(metodo“EFFECTIS”),siaricorrendoaregoletecnicheufficiali,quali la EOTA TR 035.

Figura 13: parete fonoisolante, fonoassorbente ed antincendio tra due stabilimenti in provinciadi Milano.

Figura 12: tutti gli attraversamenti vanno trattati con opportuni sistemi termoespandenti.

Si vedano le schede on line sul sito eraclit.

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In base a questa regola tecnica, per pareti leggere a struttura metallica rivestita da pannelli è possibile determinare, a partire da una prova al fuoco secondo EN 1364-1, le temperature della faccia calda e fredda del profilo metallico più sfavorito, e quindi definire l’altezza a cui la parete diventa instabile. Il metodo valuta anche altri elementi utili alla corretta progettazione degli organi d’aggancio, quali lo spostamento della testa dei profili e la curvatura generata dalle differenze di temperatura e dalle eccentricità.

ERACLIT dispone di un sistema completo di pareti di grande altezza in SUPALUX-S ed in ERACLIT-PV. Queste ultime sono particolarmente indicate in ambito industriale grazie alle caratteristiche di smontabilità e rimontabilità, facilità di manutenzione (su una parete a manutenzione già molto ridotta), fonoisolanza e fonoassorbenza. Inoltre, essendo pareti con giunti a vista, sopportano i movimenti dei capannoni senza generare cavillature superficiali.

Qualunque sia il dimensionamento adottato, è sempre indispensabile il confronto tra tensioni e deformazioni ricavate applicando le valutazioni “a caldo” con quelle ricavate applicando le valutazioni “a freddo”, richieste dalla normativa vigente in funzione della categoria dell’edificio, della sua destinazione d’uso e dei carichi prescritti. Si faccia riferimento in particolare alle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni, capitolo 3: Azione sulle costruzioni, con riferimento soprattutto ai carichi orizzontali lineari prescritti) ed agli Eurocodici6 (spinte orizzontali lineari, pressioni di vento ed eventuali altri carichi, quali quelli sismici, ove prescritti o applicabili). L’altezza ammissibile sarà quindi la minore tra quella valutata a freddo e quella valutata a caldo.

Dovranno sempre essere eseguiti entrambi i dimensionamenti (“a caldo” e “a freddo”), anche se, nella maggior parte dei casi, il calcolo “a freddo” risulta maggiormente cautelativo.

Protezione di solai (e tetti)

I solai sono strutture portanti e separanti, classificate REI, RE o R. La norma di riferimento è la UNI EN 1365-2. Può essere classificato con questa norma un solaio di qualunque tipo, eventualmente protetto con lastre in aderenza e/o con controsoffitti.

Figura 14:protezione di solaio in legno

con controsoffitto ERACLIT TRAVERTINO-FIRE.

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(6) UNI EN 1991-1-2 – Parte 1-2 (Azioni generali) e UNI EN 1996-1-2 – Parte 1-2 (Progettazione strutturale contro l’incendio)

A.2.2 - Si applica a Solai e tetti

Norme EN 13501-2 ; EN 1365-2; EN 1992-1.2; EN 1993-1.3; EN 1994-1.2; EN 1995-1.2; En 1996-1.2; EN 1999-1.2

Classificazione:

R - - 30 - - - - - - -

RE - 20 30 - 60 90 120 180 240 360

REI 15 20 30 45 60 90 120 180 240 360

ERACLIT propone un sistema completo di protezioni di solai per varie tipologie strutturali, classificate da EI 30 ad EI 240, in calciosilicato SUPALUX-S e in legnomagnesiteERACLIT-PV.

Campo di applicazione diretta dei risultati di prova (conformemente al punto 13 della norma UNI EN 1365-2)

I risultati della prova sono direttamente applicabili a costruzioni simili di solai o coperture non sottoposti a prova, purché vengano rispettati i seguenti requisiti:

a. con riferimento all’elemento strutturale dell’edificio: • imomentieleforzeditagliomassimi,calcolatiinbaseaglistessicriteri

del carico di prova, non devono essere maggiori di quelli sottoposti a prova;

b. Conriferimentoalsistemadisoffittatura: • ladimensionedeipannellidelrivestimentodelsoffittonondeveessere modificata; • la superficie totale occupata da impianti ed accessori rispetto alla superficie del rivestimento della soffittatura non viene incrementata e neppure viene superata l’apertura massima nel rivestimento sottoposta a prova.

c. Con riferimento all’intercapedine: • l’altezza della/e intercapedine/i è uguale o maggiore dell’altezza sottoposta a prova; • all’intercapedinenonè statoaggiuntoalcunmateriale combustibileo isolante, salvo che la stessa entità di materiale combustibile o isolante (carico della prova di resistenza al fuoco) non sia stata inserita nel provino .

Inoltre, secondo il Technical Report ISO/TR 12470:1998, interessante guida per la valutazione del “campo di applicazione diretta/estesa”, è necessario che la luce libera di inflessione e i carichi non siano aumentati, che le condizioni di vincolo, le

Figura 15: allegato A DM 16/02/2007 solai.

Figura 16:protezioni di solaio in aderenza e su retro struttura con lastre SUPALUX-S.

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caratteristiche fisiche, la densità dei materiali utilizzati e la capacità di isolamento termico restino invariate, che lo spessore dell’elemento da costruzione ed in particolare lo spessore della sezione resistente non sia ridotto.

In ogni caso, oltre che a materiali, componenti, dimensioni e carichi, si presti particolare attenzione allo spessore, spesso trascurato, dei copri-ferri.

E’ molto importante ricordare che i controsoffitti testati con la norma UNI EN1365-2 possono essere applicati esclusivamente a solai simili secondo quanto sopra esposto.

Si ricorda che, anche nel caso di partizioni orizzontali resistenti al fuoco, giunti e varchi di attraversamento di impianti devono essere sempre protetti con sistemi classificati.

Controsoffitti a protezione di solai o indipendenti. I controsoffittipossonoesserestrutturedivarianatura.E’ importantedefinire inmodo esatto la norma di riferimento al fine di poterne valutare con precisione le possibilità di applicazione ai casi di pratico utilizzo e, in definitiva, le possibilità di estensione:

• controsoffitto ribassatoo rivestimento inaderenzaqualeprotezione di una specifica tipologia di solai (strutture portanti e separanti), classificata REI, RE o R; la norma di riferimento è la UNI EN 1365-2 (si veda in precedenza);

• controsoffitto ribassato quale membrana protettiva orizzontale (da non confondereconicontrosoffittiamembrana)aprotezionedistrutturedivarietipologie (classificazione R); la norma di riferimento è la UNI EN 13381-1, che fornisce anche i metodi con cui procedere per la valutazione della resistenza al fuoco;

• controsoffittoqualestrutturaseparante,nonportante,classificataEIoE;lanormadi riferimento è la UNI EN 1364-2 (controsoffitti a membrana) indipendente dalla presenza di un solaio; queste costruzioni, infatti, garantendo il requisito EI da sole, consentono la massima sicurezza e la massima estendibilità (pur garantendo, naturalmente, resistenze al fuoco inferiori a quelle di strutture in cui la membrana protettiva sia provata assieme al solaio).

Figura 17:Tutti gli attraversamenti

vanno trattati con opportuni sistemi termoespandenti.

Si vedano le schede on line sul sito eraclit.

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La situazione, abbastanza complessa, è resa più difficile per l’impossibilità (inattesadelladefinizione/promulgazionedellanorma)diclassificareicontrosoffittisecondo la UNI EN 13381-1. E’ quindi di fatto impossibile per il professionista certificarecontrosoffittisusolaidiversidaquellotestato,salvoricorrereall’impiegodicontrosoffittiamembrana,sempretecnicamenteconsigliabili,mageneralmentedi costo più elevato.

ERACLIT propone numerosi controsoffitti in calciosilicato SUPALUX -S e in legnomagnesite ERACLIT FIRE, e propone soprattutto un servizio tecnico di supporto al professionista per affrontare le difficoltà di questi temi.

Si propone qui di seguito una tabella riassuntiva delle possibili applicazioni di controsoffitti/rivestimentisiaindipendenticheaprotezionedisolai,conlanormadi riferimento ed i relativi limiti:

NORMA DI RIFERIMENTO TIPO DI PROTEZIONE APPLICABILITÀ

UNI EN 1365-2 - solai e tettiprotezioni strutturali di singoli solai (solaio laterocemento, predalles, lamiera grecata, legno, ecc.)

difficilmente estendibile ad altre tipologie (si veda UNI EN 1365-2 e ISO/TR 12470)

UNI EN 13381-1 - membrane protettive orizzontali (non ancora approvata in sede europea) / UNI TS 13381-1 (emessa da UNI in attesa approvazione da parte M.I.)

controsoffitti (membrane protettive orizzontali con intercapedine) a protezione di solai di varia tipologia

estendibile secondo procedimenti normati dalla UNI EN 13381-1 stessa.

UNI EN 1364-2 - controsoffitti a membrana

controsoffitti indipendenti dalla presenza o meno di un solaio sovrastante

partizioni orizzontali applicabili in qualunque situazione (si veda UNI EN 1364-2)

UNI ENV 13381-3/4/7 protezione applicata ad elementi di CLS / acciaio / legno

protezione di elementi strutturali generalmente in aderenza

utilizzabile solo per la protezione degli elementi portanti (R) non consente altri requisiti (EI)

Qualunque sia la modalità di realizzazione del test al fuoco (e quindi la norma di riferimento),perpoter certificareun controsoffitto inoperaandràpostagrandeattenzione a tutti i fattori che possono pregiudicarne o comunque farne variare la resistenza al fuoco, valutando attentamente le eventuali differenze tra il campione provato in laboratorio e la realizzazione in opera. In particolare andranno osservati:

• tipologia dell’eventuale solaio, e relativimateriali costituenti e loro spessori,resistenza termica ed inerzia termica (che è funzione della massa);

• altezzadellaeventualecavità;• impianti e componenti aggiuntivi (mai ammessi se non testati assieme

all’elemento costruttivo protetto).

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A.4.2 - Si applica a Controsoffitti dotati di intrinseca resistenza al fuoco

Norme EN 13501-2; EN 1364-2

Classificazione:

EI 15 30 45 60 90 120 180 240 240

AnnotazioniLa classificazione è completata da “(a→b)“, “(b→a)“, “(a↔b)“, per indicare se l’elemento è stato sosttoposto a prova e rispetta i requisiti per l’incendio proveniente dall’alto o dal basso o da ambedue le direzioni.

A.3.1 - Si applica a Controsoffitti privi di intrinseca resistenza al fuoco

Norme EN 13501-2; EN 13381-1

Classificazione: espressa negli stessi termini previsti per gli elementi portanti diretti

AnnotazioniAlla classificazione viene aggiunto il simbolo « sn » se il prodotto è conforme ai requisiti previsti per l’incendio « seminaturale ».

Campo di applicazione diretta dei risultati di prova(conformemente al punto 13 della norma EN di riferimento)

In conformità a quanto già espresso:

1. quandoilcontrosoffittorealizzaunaprotezionedisolaioelaprovaèrealizzatainconformitàallaUNIEN1365-2,ilcontrosoffittoèclassificabiledalprofessionistasolo quale protezione di solaio di quella specifica tipologia secondo i criteri identificati in precedenza;

2. quandoilcontrosoffittorealizzaunaprotezionedisolaioelaprovaèrealizzatain conformità UNI EN 13381-1 (membrana protettiva orizzontale), non si applica più il concetto di campo di applicazione diretta dei risultati di prova, in quanto la norma fornisce i metodi con cui procedere per l’estensione sulla base di tabelle (valutazione – assessment). In particolare si può valutare il parametro R per il solaio all’interno del range di applicazione dei dati attraverso un calcolo (analogamente ai metodi utilizzati dalle altre norme della serie “13381”;

quando il solaio testato è una costruzione normalizzata, i risultati ottenuti

possono essere applicati ad altre combinazioni di travi o travetti e solai in conformità al prospetto 2 della norma citata; qualsiasi prova eseguita su elementi strutturali diversi è applicabile solo all’elemento sottoposto a prova;

Elemento strutturale normalizzato sottoposto a prova

Risultati applicabili agli elementi strutturali compresi travi, solette o solai costruiti con tipi di materiale alternativo, a condizione che siano soddisfatti i punti da 15 .2 a 15.5

[Vedere 6.4.2]Calcestruzzo

normale

Misto acciaio/

calcestruzzoLegno Legno

Solette di calcestruzzo aerato su travi di acciaio [Vedere 6.4.2 a] SI SI SI SI

Solette di calcestruzzo normale su travi di acciaio [Vedere 6.4.2 b] NO SI SI NO

Elementi misti acciaio calcestruzzo su travi di acciaio [Vedere 6.4.2 b] NO NO SI NO

Tavolati di legno su travi di legno [Vedere 6.4.2 c] NO NO NO SI

si noti che il metodo di prova, attraverso specifiche procedure aggiuntive opzionali, fornisce indicazioni per la raccolta di dati che possono essere utilizzati come dati diretti d’ingresso per il calcolo della resistenza al fuoco secondo le

Figura 19: Allegato A DM 16/02/2007

controsoffitto a membrana.

Figura 20: Allegato A DM 16/02/2007

controsoffitti privi di intrinseca resistenza al fuoco

(membrane protettive)

Figura 20: prospetto 2 di UNI EN 13381-1utilizzo di risultati di prove da

altri materiali.

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elaborazioni fornite negli Eurocodici EN 1992-1-2, EN 1993-1-2, EN 1994-1-2 ed EN 1995-1-2; comunque, la membrana protettiva orizzontale sottoposta a prova(valeadire, ilcontrosoffitto)nonpuòesseremodificatainalcunmodo(dimensioni, dettagli costruttivi, accoppiamento dei bordi o fissaggi e supporti);

3. quandoilcontrosoffittoèunastrutturaseparante,nonportante,classificataEIo E secondo UNI EN 1364-2 (controsoffitto a membrana), la resistenza al fuoco è indipendente dalla presenza di qualunque elemento costruttivo soprastante.

In ogni caso valgono le seguenti condizioni (fuoco da sotto):

• irisultatidiprovapossonoessereapplicatiadaltrecostruzionisolodove l’installazionedelsoffittovengaeseguitadasotto;

• possonoessereinstallatisologliimpianticheeranoinclusinelcampione di prova, con una distribuzione per unità di superficie non maggiore di quella del campione sottoposto a prova;

• irisultatidellaprovasonovalidipercavitàdiognialtezza;

• irisultatidiprovaottenutisuuncontrosoffittodiprovacondimensioni (4 x 3) m, o maggiori, possono essere applicati a soffitti di qualsiasi dimensione purché la distanza fra i dispositivi di sospensione non sia maggiore di quella collaudata e le condizioni per la dilatazione siano adeguatamente incrementate.

Per vedere tutti i sistemi ERACLIT per la protezione antincendio, acustica e termica, completi dei riferimenti necessari per la valutazione del campo di applicazione diretta, vai su: www.eraclit.biz/schede/

Figura 21: controsoffitto a membrana (partizione orizzontale) SUPALUX-EA EI 120 e relativi coprifaretti.

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Protezioni di strutture

Il DM 16 febbraio 2007 consente la classificazione di strutture in base ai risultati di calcoli.

Secondo il decreto, i metodi di calcolo della resistenza al fuoco hanno l’obbiettivo di consentire, a specifiche condizioni di esposizione al fuoco e attraverso il rispetto di criteri prestazionali e l’adozione di particolari costruttivi, la progettazione di elementi costruttivi portanti (separanti o non separanti) resistenti al fuoco considerando anche i collegamenti e le reciproche interazioni tra elementi.

A.3.2 - Si applica a Rivestimenti, pannelli, intonaci, vernici e schermi protettivi dal fuoco

Norme EN 13501-2; EN 13381-2,3,4,5,6,7

Classificazione: espressa negli stessi termini previsti per gli elementi portanti protetti

I metodi di calcolo da utilizzare sono quelli contenuti negli Eurocodici, se completi delle appendici contenenti i parametri definiti a livello nazionale (NDPs). Questi metodi di calcolo possono necessitare della determinazione, al variare delle temperature, dei parametri termo-fisici dei sistemi protettivi eventualmente presenti sugli elementi costruttivi portanti. In questo caso i valori da attribuire a detti parametri vanno determinati esclusivamente attraverso le prove al fuoco secondo norme quali:

• UNI ENV13381-3“Metodidiprovaper ladeterminazionedel contributoallaresistenza al fuoco di elementi strutturali. Parte 3: protezione applicata ad elementi di calcestruzzo”;

• UNI ENV13381-4“Metodidiprovaper ladeterminazionedel contributoallaresistenza al fuoco di elementi strutturali. Parte 4: protezione applicata ad elementi di acciaio”;

• UNI ENV13381-7“Metodidiprovaper ladeterminazionedel contributoallaresistenza al fuoco di elementi strutturali. Parte 7: protezione applicata ad elementi di legno”.

Figura 24: sistemi applicativi per la protezione di travi e colonne in acciaio con

SUPALUX-EA.

Figura 23: allegato A DM 16/02/2007

prodotti e sistemi per la protezioni di parti o

elementi portanti delle opere di costruzione.

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Elaborazioni numeriche dei valori di detti parametri, che esulano dall’ambito delle prove sopra indicate, non sono valide ai fini della verifica della resistenza al fuoco degli elementi costruttivi portanti.

Queste norme definiscono i procedimenti codificati (standardizzati) per valutare l’effetto di un protettivo attraverso l’esecuzione di prove al fuoco su elementi di diverse caratteristiche e con spessori diversi di protettivo, rendendo possibile l’elaborazione dei dati sperimentali su base statistica per ottenere delle tabelle che estendono i risultati alle varie situazioni pratiche all’interno del campo di applicabilità dei risultati. In questo modo si riesce a soddisfare la maggior parte delle situazioni pratiche.

Le modalità applicative del protettivo saranno ovviamente quelle definite nei rapporti di prova e nelle valutazioni (assessment) dei laboratori.

Per informazioni di dettaglio si rimanda alla documentazione specifica.

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Riferimento a schede on line (soluzioni) e loro lettura

Per vedere tutti i sistemi ERACLIT per la protezione antincendio, acustica e termica vai su: www.eraclit.it e clicca su “SCHEDE ON LINE” o accedi direttamente da:www.eraclit.biz/schede/

L’applicazione web permette di filtrare per CATALOGO (riferito alle nostre pubblicazioni) le varie soluzioni:

• Antincendio1siriferisceaisistemidiprotezionepassivaconpannellielastre;• Antincendio2e2ENaisistemitermoespandenti.

Si potranno utilizzare funzioni di filtro, e naturalmente è presente una funzione “cerca” per ogni evenienza.

DESCRIZIONE

PRESTAZIONI

SCHEMI

CAMPO DI APPLICAZIONE DIRETTA

Figura 25: esempio di scheda on line.

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ERACLIT completa la propria proposta antincendio con:

SISTEMI TAGLIAFUOCO TERMOESPANDENTI

La perfetta sigillatura tagliafuoco di attraversamenti di impianti e giunti strutturali.

Certificati fino EI 180.

I prodotti della gamma INTUMEX® consentono di realizzare sistemi classificati facilmente certificabili dal professionista per la protezione di giunti e varchi di attraversamento di impianti elettrici ed idraulici. La presenza di giunti e varchi non classificati su strutture resistenti al fuoco comporta l’impossibilità di certificare tali strutture all’incendio. I sistemi INTUMEX® consentono quindi di realizzare manufatti antincendio “a sicurezza reale”.

Si veda:www.eraclit.biz/schede/

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Note:

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Eraclit-Venier S.p.A. unipersonale - via dell’elettricità, 18 - 30175 Venezia Marghera

tel. +39.041.929188 - fax +39.041.921672 - www.eraclit.it - [email protected]