EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di...

39
EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico, 45 - 10122 TORINO

Transcript of EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di...

Page 1: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

EQUIPES NOTRE-DAME

L'ASCOLTO DELLA PAROLA

Fate quello che Lui dirà

Tema di Studio

Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer

1996

Segreteria Italiana: Via San Domenico, 45 - 10122 TORINO

Page 2: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Sommario

Introduzione. Di A. e M. Gomez-Ferrer……………………………………………………….pag. 1 Cap. I All'ascolto di Dio………………………………………………………………...pag. 2 Cap. II All'ascolto dell'altro……………………………………………………………...pag. 5 Cap. III Ascoltando Dio nell'Antico Testamento……………………………………........pag. 8 Cap. IV All'ascolto della Parola di Cristo…………………………………………….…..pag. 12 Cap. V All'ascolto dello Spirito di Cristo…………………………………………….…..pag. 15 Cap. VI Ascoltare nella Chiesa……………………………………………………………pag. 18 Cap. VII All'ascolto dei fratelli e degli avvenimenti…….……………………………...….pag. 21 Cap. VIII Vivere una vita rinnovata …………………………………………...…………...pag. 25

Page 3: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Introduzione L'orientamento di vita proposto nell'Incontro di Fatima “Invitati alle Nozze di Cana" si riassume in tre fasi: “Non hanno più vino", "Fate ciò che egli vi dirà” e "Riempite di acqua le anfore". Lo scorso anno abbiamo dedicato del tempo a "renderci conto", ad aprire gli occhi davanti alla realtà che ci circonda. Ci siamo resi consapevoli che possono mancare “questi vini" nella nostra relazione di coppia, di famiglia, nella nostra équipe, nella Chiesa, nel mondo. Il fatto che abbiamo fatto uno sforzo in questo senso per un certo tempo non significa che sia una tappa superata. Questo atteggiamento di vigilanza, di apertura alla realtà e di discernimento, sarà messo in pratica durante questi sei anni in cui seguiremo questo orientamento. Farà per sempre parte della nostra vita. In questo anno metteremo l'accento sulla seconda frase evangelica di questo orientamento. Maria non si accontentò di aver constatato che “non avevano più vino”. Per prima cosa lo disse a suo Figlio, poi si rivolse ai servitori per dire loro: "Fate ciò che egli dirà”. Nel piccolo documento di presentazione dell'orientamento, "Invitati alle Nozze di Cana" si diceva: “In Dio, parola e azione sono una sola cosa. Jahvè parla e le cose si realizzano. Nel Nuovo Testamento, la sua Parola si fa carne in Cristo. Noi, uomini e donne, sperimentiamo nella nostra vita che le nostre parole, a volte, sono molto lontane dai fatti. Parliamo, ma non mettiamo in pratica. Per questo, noi siamo molto coscienti delle nostre debolezze e delle incoerenze della nostra vita. Tuttavia, dobbiamo anche essere coscienti del cambiamento che le parole di Gesù producono in noi. Hanno forza sufficiente per trasformare il nostro cuore ed aiutarci ad avvicinare le nostre parole al nostro agire." Nell'atteggiamento di ascolto della Parola e di confronto con la vita, entriamo in questo tema. Metodologia Ogni capitolo di questo tema sarà composto da: 1 - Testi per la lettura e la riflessione: alcuni sulla preghiera e l'ascolto della Parola, altri sulla preghiera coniugale, altri da brevi citazioni di maestri di preghiera. Alcuni di essi provengono da annotazioni ricavate da conferenze di P. Caffarel, fondatore del Movimento, che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare grazie alla nostra partecipazione nel 1989 ad una settimana di iniziazione alla preghiera nella Casa di Preghiera di Troussures, dove si svolgono questi corsi dal 1973. Altri, tratti da testi diversi di P. Caffarel sulla preghiera. Egli non è soltanto un esperto in materia di coppie, ma è anche un maestro nella vita di preghiera. Sono testi molto concentrati che richiedono che si rifletta, che si interiorizzi ogni idea, che ogni frase lasci un segno nel cuore. 2 - Proposte pratiche per la "preghiera coniugale" e per "l'ascolto della Parola". Sono orientamenti pratici che vogliono essere un aiuto per la preghiera coniugale e l'ascolto della Parola, due punti concreti di impegno che dovremo mettere in comune nella parte di riunione chiamata Compartecipazione. 3 - Domande - questionario per la riunione di equipe. Poche domande sempre in rapporto con la vita. 4 - Testo di preghiera per la riunione. Sono stati utilizzati testi tratti dalla Bibbia.

Page 4: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

5 - Preghiere per crescere insieme. Si tratta di preghiere classiche nella Chiesa, che possiamo recitare unendoci ai loro autori ed a tutti quei cristiani che le recitano.

Cari amici, vi affidiamo questo tema con grande gioia. Siamo molto contenti di aver potuto collaborare, anche questa volta con le Equipes Notre Dame spagnole. Ai Consiglieri che molte volte sono stati guida della preghiera nelle loro equipes, chiediamo la loro specifica collaborazione affinché questi semplici appunti diventino vita nelle coppie.

Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer

Page 5: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo 1

ALL'ASCOLTO DI DIO “Non voglio chiedere altro che Dio stesso. Tutto ciò che non è Dio, non può soddisfare la mia attesa. E' Dio ciò che chiedo e ciò che cerco, e solamente a Te, Signore, mi rivolgo perché tu venga a me". (Blaise Pascal) 1 - Testi a) Importanza della Preghiera “Da 20 secoli i cristiani tendono alla santità. Però senza preghiera non si progredisce nella conoscenza e nell'Amore di Dio. Non è una devozione “-aggiunta”. E' vitale come mangiare, come respirare. Copie è vitale per l'albero affondare le radici nella terra per non seccare e morire. Siamo stati battezzati, ci comunichiamo e andiamo a Messa e proseguiamo mediocremente nella nostra vita cristiana. E' forse perché non ci sforziamo abbastanza? Dopo aver seminato, perché la terra dia frutto, occorre lavorarla. Nel Battesimo riceviamo la grazia, pero non può crescere né dare frutti, se non la riceve un'anima trasformata dalla preghiera. I rapporti umani sono fragili. Anche il rapporto con Cristo è fragile. Come bisogna parlare, incontrarsi con l'altro, con il genitore, con l'amico, con il fratello, così bisogna farlo con il Signore altrimenti il rapporto affievolisce. Viviamo una vita inquieta, quando non siamo immersi nella dispersione o sprofondati nell' angoscia. La preghiera ci dà la certezza profonda di saperci amati e attesi. Poco a poco nella preghiera sentiamo lo sguardo di Dio sopra di noi, sopra l'umanità, sopra gli eventi. La preghiera non è una cosa riservata a specialisti. Noi cristiani tutti dobbiamo vivere questo respiro, questo rapporto con Dio, da persona a persona, per tutta la nostra vita. Noi non siamo capaci di pregare da soli. La pratica della preghiera è un lavoro di Dio. Un dono di Dio. Però è anche opera dell' uomo. L'uomo deve mettere il proprio impegno. E' come una scienza e pertanto ha delle leggi e delle tecniche. E' un arte, come la pittura, come suonare il pianoforte; e come per ogni arte non ci si può accontentare di imparare la teoria, ma bisogna imparare con la pratica” – (Estratto dagli appunti di Padre Caffarel, a Trousseures). Citazioni - Se io avessi una moglie e l'amassi con tutto l'amore con cui Dio mi ama, sicuramente sarebbe una delusione insopportabile se un giorno mi dicesse: "Non ho tempo per ascoltarti, ho troppe cose da fare” (Francisco Charmot). - La preghiera in cui un uomo persevera con tutte le sue forze, ha un grande potere. Rende sereno un cuore amareggiato, allegro un cuore triste, ricco un cuore povero, saggio un cuore ignorante, audace un cuore pauroso, profetico un cuore cieco, fervida un'anima fredda. (Mechtilde di Magdeburgo). - Il futuro del cristianesimo nel mondo dipende dall'atteggiamento che i cristiani hanno verso la preghiera ...Pregando bene il cristianesimo conquisterà il mondo, oppure perirà. Questa è una questione di vita o di morte. (Fernando Menegoz).

Page 6: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

b) La preghiera coniugale Ognuno di noi deve avvicinarsi personalmente a Dio. Egli ci aspetta nel più profondo del cuore; ci aspetta nei sacramenti, nella sua Parola, nella natura, nel silenzio, nei nostri fratelli; negli avvenimenti... Questa chiamata alla preghiera personale è comune a tutti i cristiani; e le Equipes Notre Dame, per aiutarci ad averla più presente, l'hanno inclusa nella loro pedagogia come uno dei punti concreti d'impegno. Però le Equipes ci propongono anche una preghiera coniugale. Perché? Il matrimonio non è unicamente dono reciproco dell'uomo e della donna. E' anche consacrazione, dono della coppia a Cristo. C'è un patto, un'alleanza, nel senso biblico della parola, fra Cristo e la coppia. Ciò che Jahvè diceva in altri tempi: “Io sono il vostro Dio, e voi sarete il mio popolo". Egli stesso lo dice alla coppia sacramentale. Per questa alleanza ogni coppia cristiana si tramuta in sacramento, in segno dell'amore di Dio per gli altri. La preghiera coniugale è il tempo forte di culto della nostra coppia. La fonte che attiva le grazie che come coppia riceviamo dai sacramenti e specialmente dal nostro sacramento del matrimonio. Presente in ogni momento della nostra vita, Cristo vuole attraverso la nostra preghiera coniugale, lodare suo Padre, rendergli grazie ed intercedere per noi in nome e per conto del mondo intero. Ciò che molti di noi cerchiamo nella preghiera coniugale non è questo. Inconsciamente cerchiamo un'intimità più completa fra noi, conoscerci più profondamente, rivelarci l'uno l'altro la nostra vita interiore. E per questo ci deludiamo. Ci sembra che la preghiera coniugale sia difficile, che non riusciamo a farla perché abbiamo parlato poco, e non siamo scesi nel profondo, perché l'altro non si è espresso in completa verità, perché i commenti sono stati poveri ecc .... Di l'atto noi puntiamo la preghiera su di noi e non su Dio. La preghiera coniugale ha un'altra ragione di essere: lodare insieme Dio, chiedergli perdono, intercedere per coloro che amiamo e per il mondo intero e, soprattutto, cercare insieme la sua volontà su di noi. Questo può essere molto semplice. Tanto semplice quanto recitare insieme il Padre Nostro. Se il risultato della nostra preghiera ci fa approfondire la nostra intimità coniugale, e ci fa conoscere maggiormente l'un l'altro, creare, come diceva P. Caffarel in una conferenza, “un'anima comune", tanto meglio, però questa è una conseguenza non lo scopo, della preghiera coniugale. Alcune considerazioni pratiche Aprirci alla presenza di Dio Dopo una giornata spesso sovraccarica, durante la quale siamo stati il più delle volte separati, è importante che sottolineiamo con qualche gesto, o qualche parola la nostra volontà di stare spiritualmente uniti durante la preghiera coniugale ed il nostro riconoscere la presenza di Dio. Per esempio ripetendo insieme all'inizio, come il sacerdote all'altare: "Agnello di Dio, che togli il peccato del mondo, donaci la pace". Per esempio, sedendoci insieme e prendendoci per mano, facendo il segno della croce… ecc; qualcosa che renda visibile che rinnoviamo la fede in questa alleanza che Dio ha fatto con noi. Riconciliarci Non possiamo fare nulla se siamo arrabbiati tra di noi, ed ancora meno presentarci davanti a Dio, per conoscerlo e lodarlo, se non possiamo guardarci in faccia. Se siamo a disagio l'uno verso l'altro per qualcosa che è successo durante il giorno, o per qualcosa che è nascosto nel cuore, e in quel momento non c'è tempo per parlarne, possiamo almeno riconoscere di fronte a Dio che abbiamo bisogno di perdonarci e chiedergli di aiutarci a farlo, anche dopo la preghiera. Potremmo iniziare la preghiera coniugale dicendo ciascuno a voce alta: "Perdonaci le nostre offese come noi perdoniamo che ci offende".

Page 7: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Avvicinarci Siamo molto diversi, e la vita a volte ci separa ancora di più: due sessi, due caratteri, professioni e impegni diversi, tutto ciò ci rende difficile incontrarci. Senza volere ci sono momenti nei quali ci sentiamo lontani. La preghiera coniugale ci aiuta ad avvicinarci se la facciamo con la consapevolezza della nostra povertà. Potremmo incominciare dicendo: "Vieni Spirito Santo, illumina i cuori dei tuoi fedele ed accendi in loro il fuoco del tuo amore. Manda. Signore il Tuo Spirito. E rinnoverai la faccia della terra. " 2- Proposte pratiche per la preghiera coniugale e per l'ascolto della Parola Preghiera coniugale Come preghiera per questo mese, vi proponiamo semplicemente di recitare insieme il "Padre Nostro", tutti i giorni. Lasciare poi un breve momento di silenzio. Finire ringraziando. Ascolto della Parola Conserviamo nel cuore, per tutto il mese, una frase del Padre nostro che abbiamo recitato insieme nella preghiera coniugale. Meditarla vuol dire pensare ad essa e cercare di comprenderne bene il senso per noi. Che cosa significa per noi, per la nostra vita concreta di coppia dire insieme: “Venga il tuo regno"? Nella Compartecipazione della prossima riunione di équipe, condivideremo con i nostri equipiers ciò che abbiamo “ascoltato”. 3- Domande per la riunione di equipe -Fra tutti gli argomenti emersi dal testo di P. Caffarel "L'importanza della preghiera” quale vi convince di più per motivarvi a pregare? E perché? Avete sperimentato nella vostra vita di preghiera qualche altro motivo che non sia fra quelli citati? -Che cosa ha richiamato di più la vostra attenzione nel testo sulla preghiera coniugale? Qual é la vostra esperienza e quali sono le vostre difficoltà?

Page 8: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

4- Preghiera in equipe Luca 11, 1-4 “Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:

Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci oggi il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione».

5- Preghiere per crescere insieme Tardi ti amai! Oh bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti amai! Sì tu eri dentro di me, ma io ero fuori. E fuori ti cercavo e rudemente mi avventavo sulle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te, tenuto lontano da te da quelle cose che non esisterebbero se non fossero in te" (S. Agostino).

Page 9: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo II

ALL'ASCOLTO DELL'ALTRO “Fra Te e me si interpone un “sono io" che mi tormenta. Che il tuo “sono io” ed il mio "sono io” scompaia fra di noi! Fammi morire a me stesso perché non viva più che il Tuo “sono io”. (Ibn Mansur Al Hallaj). 1 - Testi a) Siamo uno Il cammino è in due fasi, però è un unico cammino. C'è chi arriva ad ascoltare la Parola di Dio imparando prima poco a poco nella propria vita quotidiana ad ascoltare i fratelli. C'è chi, grazie alla sua assiduità nell'ascolto della Parola di Dio, si apre misteriosamente all'ascolto degli altri. Qualunque sia il nostro modo di procedere, il risultato è che i due atteggiamenti devono andare congiunti, perché noi non siamo fatti a compartimenti stagni. Siamo uno. Non posso dire che ascolto i miei fratelli e che non ho bisogno di ascoltare Dio. Non posso dire di ascoltare la parola di Dio ed in realtà non sapere ascoltare coloro che mi circondano. In modo particolare, non posso dire di ascoltare Dio, mentre ascoltare mia moglie, o mio marito è tutta altra cosa. Gli atteggiamenti che ci preparano all'ascolto sono gli stessi, sia per Dio, sia per gli altri. Dedicare tempo Quando noi diciamo di amare qualcuno, si sottintende che c'è una persona concreta che per noi è molto speciale, alla quale raccontiamo delle cose e che racconta cose a noi, che vediamo di frequente, che sa della nostra vita, e noi della sua. Se amiamo qualcuno e non lo vediamo quasi mai, ne perderemo l'amicizia con l'andar del tempo. Se non dedichiamo tempo non si mantiene l'amore, ed ancor meno si aumenta l'amore. Non si misura quanto sia importante per noi una persona con quanto diciamo a questa persona, ma in base al tempo che le dedichiamo: questa è la reale misura. Restare in silenzio E' la prima condizione per ascoltare. Silenzio esteriore e silenzio interiore. Poiché possiamo anche tacere e già prepararci una risposta. Possiamo tacere e non ascoltare come se fossimo sordi. Tacere è fare silenzio in noi stessi, delle nostre idee e del nostro protagonismo, dei nostri pregiudizi e delle nostre affermazioni; perché accettiamo di non poter conoscere mai totalmente l'altro, perché si tratta di un'altra persona che è viva ed in evoluzione. Tacere è valorizzare. Io dedico il mio silenzio all'altro che ha qualcosa di prezioso da dire, ed egli stesso è prezioso per me. Tacere vuoi dire credere nell'altro, non avere paura che ci invada perché per quanto diverso da noi, è nostro fratello.

Page 10: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Accogliere Possiamo ascoltare e non accogliere. Ascoltare ma nello stesso tempo avere un atteggiamento di critica. Giudicare ogni parola, ogni idea, attenti all'errore, agli equivoci, a ciò in cui dissentiamo, invece di essere più attenti alle idee che condividiamo, per partire insieme dai punti di incontro. Accogliere è lasciare libertà, affinché l'altro si esprima sinceramente e possa esprimere i suoi sentimenti benché questi siano negativi e ci feriscano. Accogliere vuoi dire stare più attenti alla persona che si esprime che alle sue parole. Accogliere è prestare attenzione con lo sguardo, con il sorriso, con i gesti del corpo, alla persona che parla perché se si confida si “dà”, e se si “dà” è perché ha bisogno di essere accolto. Comprendere Comprendere non è collocarsi fuori, ma mettersi al posto dell'altro, nella sua situazione, nelle circostanze che vive, nella sua storia, nei suoi sentimenti. Comprendere, costa uno sforzo, perché occorre uscire da noi stessi: è qualcosa di attivo, si dovrà forse chiedere chiarimenti, condividere a nostra volta. Si dovrà scoprire ciò che vuol dire, anche se non lo esprime bene. Si dovranno capire non soltanto le parole, ma anche i sentimenti. Si dovrà discernere la parte di verità e la parte di autoinganno che ognuno di noi porta dentro. Capire è aiutare a riconoscere le "ferite" degli altri ed aiutare a curarle. Rispondere Rispondere è mettere in evidenza la necessità dell'altro e non già ciò che noi pensiamo che gli necessiti. Rispondere è anche chiedersi: che cosa si aspetta da me? Rispondere è reagire. Soltanto se rispondiamo ci sarà dialogo. Soltanto se rispondiamo cresceremo in questo rapporto e ci avvicineremo. Siamo uno. Se nel nostro rapporto di coppia, nel nostro dialogo con gli altri, siamo soltanto attenti alle nostre necessità, se non seguiamo la via della comunicazione sincera, dedicando tempo, facendo silenzio, ascoltando, cercando di capire e rispondere, il nostro dialogo con Dio si ammalerà per le medesime mancanze. Non è facile, però abbiamo la grazia del nostro sacramento, la metodologia delle Equipes Notre Dame, la pedagogia dello Spirito. Citazioni - La preghiera è come un amico che parla ad un altro amico, e che sa tacere per ascoltarlo. (Sant’Ignazio di Loyola). - Ogni persona ha un messaggio che occorre sapere udire ed ascoltare. Aiutare i poveri, e non sovrastare coloro che chiedono, in atteggiamento da benefattori. Se non resto in rispettosa attesa davanti ai miei fratelli, non lo sarò neppure davanti a Dio, e mi troverò davanti a Lui, con animo di benefattore e non con animo di povero. (Maria Leblanc). - Se la natura ci ha dato due orecchie e soltanto una lingua è per dimostrare che conversando con gli uomini, dobbiamo ascoltare almeno il doppio di quanto parliamo. Che cosa non dovremmo fare dinanzi a Dio! (Francisco Bourgoing). b) Io-Tu "Come inizio della preghiera vi invito ad entrare in rapporto con Cristo. Vi sarà sicuramente capitato qualche volta parlando con un amico, di esservi confidati e di non esservi reciprocamente ascoltati l'un l'altro, con attenzione all'io profondo dell'altro. Al contrario, in altre circostanze, avrete fatto l'esperienza di un rapporto profondo: si era così stabilita una vera comunicazione fra l'io profondo dell' uno e l'io profondo dell'altro, sebbene i commenti

Page 11: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

fossero superficiali, oppure camminaste in silenzio l'uno accanto all'altro. Questo rapporto profondo io lo chiamerei "Io - Tu". E' l'essenza della preghiera. E' l'essere presenti a Gesù Cristo presente in me. Dico Gesù Cristo invece che Dio, perché è per Lui e in Lui che Dio entra in rapporto con noi e noi con lui. Si tratta di qualcosa di molto diverso che semplicemente pensare a Cristo (ha fatto questo, ha fatto quello, è buono è onnipotente ... ). Il rapporto Io – Lui, non è propriamente un rapporto; è quello dell' uomo che studia, non quello dell'uomo che prega. Spesso ci costa rendere attuale questo rapporto Io-Tu con Cristo: non riusciamo ad avvicinarci a Lui. a stabilire il contatto. Dobbiamo sradicarci da tutto ciò in cui siamo immersi, inghiottiti ed è difficile. E tuttavia, questo rapporto Io - Tu è in noi dal nostro Battesimo, ma è nascosto. Dobbiamo risvegliarlo, liberarlo ed approfondirlo. Lo otterremo poco a poco, prendendo l'abitudine di indirizzarci a Cristo direttamente, all'inizio della nostra preghiera: "Signore lo so, mi aspetti e mi ascolti, mi guardi con amore profondo”, “sono sicuro che ti rallegri della mia venuta". “Credo che desideri che io sia felice in questo incontro con te” "Fammi capire ciò che ti aspetti da me… La preghiera allora sarà vivo rapporto con Cristo.” (H. Caffarel - La Preghiera - Pietre miliari per il cammino - Antologia). 2- Proposte pratiche per la preghiera coniugale e per l'ascolto della Parola Preghiera coniugale Per questo mese vi proponiamo di leggere il testo di Manco 18,19-20. “In verità vi dico ancora: se due di voi sulla Terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Potremmo fare come continuazione a voce alta, una preghiera di "domanda" ogni giorno per qualcuno in particolare, per noi, per familiari, per amici. Spesso noi genitori chiediamo per i nostri figli. Sarebbe anche molto bello che chiedessimo non solamente per loro ma in loro nome come se noi potessimo al loro posto e la preghiera sorgesse da ognuno dei nostri figli, a cominciare da ciò che noi sappiamo che stanno vivendo e li preoccupa. Ascolto della parola Questo mese potremmo meditare la frase “sono in mezzo a loro”, per condividerla nella Compartecipazione. Che cosa significa che Cristo è in mezzo alla nostra vita di coppia e di famiglia? Lo abbiamo sperimentato durante questo mese? 3- Domande per la riunione di equipe

- Tra tutti gli atteggiamenti che si presentano nel testo “Siamo uno", come indispensabili per il dialogo, quale ci sembra più importante? Perché?

- Come facciamo per stabilire nella preghiera il rapporto "IO - TU", con Cristo?

Page 12: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

4- Preghiera in equipe Luca 18, 1-8. Gesù raccontò una parabola per insegnare ai discepoli che bisogna pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: »Fammi giustizia contro il mio avversario.» Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: «Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?». 5 - Preghiera per crescere insieme Padre: mi metto nelle tue mani. Fai di me ciò che vuoi. Accada quel che accada io ti ringrazio. Sono disposto a tutto. Accetto tutto, affinché il tuo progetto vada avanti in tutta l'umanità e in me. Illumina la mia vita con la luce di Gesù Non vino da servire ma, vino che serve. Che la mia vita sia come la Sua: servire. Chicco di grano che muore nel solco del mondo. Che sia così in verità, Padre. Ti affido la mia vita. Te la dò. Conducimi. Mandami quello Spirito che porta a Gesù. Mi metto nelle tue mani interamente senza riserve, con una fiducia assoluta perché Tu sei mio Padre. (Parafrasi di Ch. De Foucauld).

Page 13: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo III

ASCOLTANDO DIO NELL'ANTICO TESTAMENTO “Sei Tu Signore, che mi spingi a cercarti. Tu ci sei e mi cerchi ancora prima che io abbia pensato di cercarti.” (San Tommaso d' Aquino) 1 - Testi a) Le radici della nostra fede Tutti sappiamo quanto sia importante per l'uomo avere una famiglia, un popolo, sapere da dove viene e poter ritrovare le proprie radici. Capiamo meglio le cose. Ci sentiamo sicuri in quella corrente di vita da cui proviene la nostra. Ci accettiamo meglio. Per questa ragione ai bambini piace tanto che raccontiamo loro vecchie storie di famiglia, amano molto guardare vecchie fotografie e conoscere e sapere chi fosse ciascuno. Ascoltare Dio nell'Antico Testamento, attraverso i Libri Storici, attraverso i Profeti, i Salmi, attraverso i libri sapienziali significa ritornare alle radici della nostra fede, affinché la sua linfa scorra in noi, per capire con una prospettiva migliore come si è venuta a preparare nella storia la venuta di Cristo, come si è formato il suo popolo, come si è concretizza la Nuova Alleanza. Avvicinarci con la preghiera all' "Esodo", significa per esempio, avvicinarci al Dio liberatore, che non è un Dio astratto, ma un Dio del quale si riconosce l'azione in alcuni avvenimenti concreti. Significa pure avvicinarci al Dio misterioso del quale non possiamo farci un'immagine, che sta al di sopra di ogni parola, perché nessuna lo può contenere: "Io sono colui che sono”, ed anche “Io sono colui che sarà”, perchè scopriremo il suo nome, sempre in modo parziale, attraverso ciò che fa nella storia a nostro favore. Significa scoprire la vita cristiana come esodo, perché ogni atto importante della vita implica di solito un passo, una "pasqua": si nasce a qualcosa (speranza, rischio), dopo esser morti a qualcosa (di caduco). Avvicinarci nella preghiera al "Genesi" vuoi dire interrogarci sull'origine del mondo e dell'uomo e quella del popolo di Israele. Le risposte non sono quelle di un libro di scienze naturali, ma sono risposte narrative che ci spiegano la realtà. E' un linguaggio molte volte carico di immagini e di miti. Dio comunica all'uomo la "sua risposta" attraverso questi simboli che sono profonde verità. Così conosciamo anche Abramo, il nomade credente che si fa pellegrino per la fede nella promessa gratuita di Dio. Vediamo Adamo ed Eva, la coppia umana che rappresenta contemporaneamente i primi uomini, e qualsiasi uomo e tutta l'umanità. Vediamo anche che la relazione sessuale è buona e cara a Dio. Vediamo anche che l'essere umano è fatto di terra, ma animato dall'alito di Dio, che è peccatore, ma che tuttavia cresce in lui la presenza del divino. Vedremo i "Profeti" che più che annunciare il futuro, sono persone che ricevono il dono di vedere con gli occhi della fede. Parlano in nome di Dio e lo fanno non solo per mezzo delle parole, ma anche, mediante atti simbolici. Così incontreremo Elia o la difesa di Jahvè; Amos, colui che richiama alla giustizia; Osea che ci esprime l'amore di Dio; Isaia o la speranza nel Messia; Geremia che proclama la religione del cuore, Ezechiele, il profeta della ricostruzione; il Secondo Isaia, il servo di Jahvè, e tanti altri. Potremo utilizzare le parole dei Salmi che accompagnano con la loro poesia e la loro fiducia sorprendente molti dei nostri sentimenti, domande ed aspirazioni. Seguiremo scoprendo nei libri dei Sapienti lo scandalo della sofferenza di Giobbe, la vanità delle cose, la sapienza, come specchio dell'azione di Dio, l'amore umano del Cantico dei Cantici come immagine dell'amore di Dio, etc, etc... Leggere e meditare l’Antico Testamento può essere una sorpresa. Non è molto lontano da noi, tuttavia è difficile, perché ci sono molti dati storici che non collochiamo correttamente, molti fatti simbolici che

Page 14: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

si fatica a capire se non siamo accompagnati da qualcuno che possa agevolare il cammino. Sicuramente ci saranno testi molto buoni Su cui vi potrete appoggiare. Citazioni - Vi posso assicurare che Dio ha impresso nel mio povero cuore la forza dei salmi, come avvenne al profeta Davide. Senza la dolcezza dei Salmi non si potrebbe vivere, né senza la contemplazione illimitata che racchiudono i Salmi. I Salmi infatti comprendono tutta la Sacra Scrittura. (Abdad Filemòn) - Se una sola immersione nel mare non vi fa trovare delle perle, non si può dire che non vi siano perle in mare! Le perle nascoste nel mare sono innumerevoli! Allo stesso modo, se non arrivate a vedere Dio immediatamente dopo aver fatto solo un po' di addestramento spirituale, non perdetevi d'animo. Continuate pazientemente ad esercitare il vostro spirito, e potrete stare sicuri che otterrete la grazia divina quando sarete maturi per riceverla. (Ramakrishna). b) In mio Figlio, vi ho detto tutto Colui che in quest'epoca volesse interrogare Dio ed ottenere da Lui una rivelazione o una visione non commetterebbe solo una sciocchezza, ma farebbe a Dio una grave ingiuria, poiché nell'interrogarlo allontanerebbe i propri occhi da Cristo per cercare qualcos'altro di nuovo. Dio potrebbe dirgli: Ti ho detto tutto attraverso la mia Parola, che è mio Figlio, non ho altro da dirti o da rivelarti. Fissa gli occhi solamente in Lui, perché in Lui ho racchiuso tutto, ho rivelato tutto. Troverai in lui molto più di quanto potresti desiderare e chiedere. Più che una parola, una rivelazione, una visione parziale: se rivolgi gli occhi a lui, troverai tutto in lui. Io vi ho detto tutto, vi ho risposto tutto, manifestato tutto, rivelato tutto, dandovelo come fratello, come maestro, come compagno, come riscatto, come ricompensa. Dal giorno in cui discesi su di lui con il mio Spirito sul Monte Tabor, dicendo: “Questo è il mio figlio prediletto, in cui ho posto tutta /a mia compiacenza", ho messo un punto finale ad ogni altro insegnamento, ad ogni altra risposta. Li ho affidati a lui; ascoltatelo perché non ho niente altro da rivelare, nient'altro da manifestare. Se prima parlai, fu per promettere Cristo. Se mi interrogavano, queste domande si riferivano al desiderio ed alla speranza di Cristo, nel quale dovete incontrare tutto il bene. (San Giovanni della Croce - La Preghiera, Pietre miliari per il cammino, Antologia) 2- Proposte pratiche per la preghiera coniugale e l'ascolto della Parola Preghiera coniugale Vi proponiamo per questo mese la lettura tranquilla e meditata dei Salmi. Vi suggeriamo perciò l'inizio di alcuni per darvi qualche pista. Salmo 63(62)

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia.

Salmo 51(50)

Pietà di me o Dio, secondo la tua misericordia nella tua grande bontà cancella il mio peccato.

Salmo 23 Il Signore è il mio pastore non manco di nulla. Salmo 16 (15)

Proteggimi, oh Dio: in te mi rifugio. Salmo 139 (138)

Page 15: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Signore, tu mi scruti e mi conosci tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Salmo 13 (12)

Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?

Salmo 34(33) Benedirò il Signore in ogni tempo Sulla mia bocca sempre la sua lode. Ascolto della parola Mediteremo qualche frase del salmo che abbiamo letto insieme. Quella che più ci parla della situazione che viviamo per ripeterla durante il giorno, mentre camminiamo, mentre lavoriamo, o aspettiamo, come se si trattasse di una giaculatoria. Durante la compartecipazione metteremo in comune la frase, o le frasi, che abbiamo “ascoltato”, durante il mese e che hanno avuto un significato per noi. 3 - Domande per la riunione di equipe Con l'aiuto del consigliere sceglieremo qualche libro dell'Antico Testamento (qualcuno dei Profeti, o qualche altro che ci interessi o che ci coinvolga), per leggerli poco alla volta durante il mese. - Che cosa ha significato per noi questa lettura? Che cosa abbiamo scoperto? In che cosa ci interpella nella nostra vita quotidiana? 4 - Preghiera in equipe Isaia 55, 8-11. "Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie - oracolo del Signore, Quanto il cielo sovrasta /a terra tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l'ho mandata."

Page 16: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

5 - Preghiera per crescere insieme "Vasaio dell'uomo, mano lavoratrice che dai profondi limi iniziali chiami i passeri alla prima aurora al pasto i primi animali, al mattino ti trovo, l'atto di luce concreta, di puro spazio, e terra all'albeggiare. Di mattina ti incontro, Vigore, Origine, Meta, dei sonori ruscelli della vita. L'albero prende corpo e l'acqua melodia; le tue mani sono nuove nella rosa; si intensifica l'abbondanza del mondo a mezzogiorno ed estasi dei cuore in ogni cosa. Non c'è brezza se tu non respiri, non c'è monte se Tu non ci sei dentro, né solitudine in cui non diventi forte. Tutto è presenza e grazia. Vivere è questo incontro: Tu mediante la luce, l'uomo mediante la morte. Finisca il peccato! Guarda che non si addice lasciare tanta bellezza in tanta guerra! Che l'uomo non ti obblighi, Signore, a pentirti di avergli dato un giorno le chiavi della terra. (Liturgia delle Ore)

Page 17: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo IV

ALL’ ASCOLTO DELLA PAROLA DI CRISTO “Il Padre non ha detto che una sola Parola: Figlio. E la dice sempre in un silenzio senza fine ed è nel silenzio che l'anima la può udire.” (San Giovanni della Croce). 1 - Testi a) Ascoltandolo "Mentre i Vangeli ci offrono innumerevoli parole di Cristo, ce ne presentano solamente tre del Padre. Perciò dovrebbero essere preziose per noi ... Una di queste è un consiglio, l'unico consiglio del Padre ai suoi figli. Con quale infinito e filiale rispetto dovremmo ascoltarlo e con quale prontezza dovremmo seguirlo! Questo consiglio, che conserva in sé il segreto di una totale santità, è semplice e si esprime in una sola parola: "Ascoltatelo" (Mt 17, 5), dice il Padre riferendosi al suo Figlio prediletto. Pregare è inoltre il grande atto di obbedienza al Padre. E', come fece Maria Maddalena, sedersi ai piedi di Cristo per ascoltare la sua parola. Tuttavia è a lui, alla sua persona piuttosto che alle sue parole, che dobbiamo prestare attenzione. Perciò è molto raccomandabile pregare partendo dalla lettura di una pagina di Vangelo, ma a condizione di leggerla, non come un professore di letteratura, ma come un innamorato che, aldilà delle parole che riceve, ascolta il palpito del cuore della sua amata. E' una grande arte sapere ascoltare. Cristo stesso ci ammonisce: «Fate attenzione dunque a come ascoltate» (Lc 8,18). Se siamo roccia, o bordo della strada o terra arida, la sua Parola non potrà crescere in noi. Si tratta di essere quella buona terra dove il seme trova ciò che è, necessario per aprirsi, germogliare, svilupparsi e maturare. Ascoltare non è solamente un'attività dell'intelligenza. E' tutto il nostro essere, anima e corpo, intelligenza e cuore, immaginazione, memoria e volontà... ciò che deve stare attento alla parola di Cristo, aprirsi ad essa, cederle il posto, lasciarsi invadere, prendere e trasformare, aderirle senza riserve. Capirete perché uso di preferenza il termine ascoltare anziché meditare. Ha un accento più evangelico e soprattutto definisce non un'attività solitaria, ma un incontro, un interscambio da cuore a cuore, ciò che è essenzialmente la preghiera. A dire il vero, senza la grazia, nessuno saprebbe ascoltare Cristo, perché siamo tutti sordi dalla nascita. Pero nel nostro Battesimo Cristo pronunciò la parola che dalla guarigione del sordomuto della Decapoli ha aperto gli occhi a milioni di discepoli: "Effatà" "Apriti” (Mc 7,34). Quando apriamo il cuore alla preghiera, la parola di Cristo ci converte, ci “fa passare dalla morte alla vita" (Gv 5,24), ci resuscita, si trasforma per noi in fonte inesauribile, in vita eterna.”. (H. Caffarel- "La Preghiera - Pietre miliari per il cammino - Antologia").

Page 18: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Citazioni - L'ascolto della Parola è un “bagno di Dio”, così come si parla di bagno di sole. Ci sono giorni che ne godi, altri in cui preferiresti trovarti da un'altra parte, altri ancora, in cui diresti: «Che cosa ci guadagno ad abbronzarmi o che cosa ne hanno le mie ossa se le espongo dieci minuti al sole, quando prendo comunque il sole anche continuando il mio lavoro e non perdo tanto tempo?» Sai tuttavia che questo ragionamento è falso e prosegui la tua cura. Non interrompere neppure la tua cura di Dio, anche se incontrerai solo ripetizione, difficoltà distrazioni. Rimani lì, al “sole di Dio”; Egli proseguirà, purificando la tua anima, il tuo essere, la tua vita. (Anonimo). - Non si può amare qualcuno che non si conosce. Non c'è amore senza conoscenza. Senza amore non c'è generosità, capita la stessa cosa nella coppia. Il Vangelo, è il mezzo con cui Dio ci parla, leggilo e rileggilo. Non leggetelo come un periodico, ma come una lettera che vi manda qualcuno che vi ama. Quando uno riceve una lettera così sta attento ad ogni parola, legge fra le righe, cerca di scoprire l'intenzione. Leggere il Vangelo è cercare attraverso le parole il cuore di colui che amiamo. (H. Caffarel). b) Leggere il Vangelo Crediamo che siano rare le volte in cui, avendo aperto il Vangelo e cercato a caso, o fra le letture liturgiche del giorno, qualche testo per pregare, non abbiamo trovato una parola, una frase che ci dicesse qualcosa di particolare e di sentire che fosse l'atta per noi, per “questo preciso momento". L'avevamo letta cento volte prima, senza che richiamasse la nostra attenzione. Quel giorno, invece era viva, era proprio scritta per noi. Quando troviamo una di queste frasi dobbiamo fermarci: chiudere il libro. E' sufficiente per il momento. Ripetiamocela e poi stiamo in silenzio, attenti all'eco che produce in noi. Ascoltiamo questa parola di Dio che è diretta a noi, lasciamo che penetri nel nostro cuore, nella nostra vita. Analizziamo la nostra vita alla sua luce, percepiamo ciò che vuole da noi. Il Vangelo è sempre nuovo perché è una parola di vita, come lo è la persona che abbiamo accanto, che non è sempre uguale per il semplice l'atto di essere viva. Dobbiamo continuare a leggerlo, sebbene ci sembri di averlo udito molte volte andando a Messa la domenica. Di fatto, molte volte questi piccoli brani che ascoltiamo separatamente non arrivano ad avere la forza che avrebbero se leggessimo il Vangelo nel suo insieme. Di quando in quando conviene leggerlo per intero, dall'inizio alla fine. E ci renderemo conto anche delle differenze di stile e delle diverse sfumature fra gli evangelisti. Altre volte è anche bene leggerlo in funzione, di un tema: (La Trinità, il Padre, Maria, i peccatori, la misericordia, ecc.) Non si deve aver paura di leggere il Vangelo con una matita in mano per sottolineare frasi che ci parlano, che ci piacciono, che ci hanno segnato in qualche modo. Per evitare distrazioni è bene che ci serviamo della nostra fantasia e che dopo aver letto il testo proviamo a ricomporre la scena. Come potrebbe essere questo incontro di Cristo con la samaritana, con il cieco di Gerico, con...? Poi ci domandiamo, che cosa fece e cosa disse Cristo? Che cosa fecero quelli che lo incontrarono, che cosa cambiò in loro? Che cosa mi dice Cristo oggi e cosa dico io a Lui? Come posso incarnare nella mia vita quest'atteggiamento di Cristo? Chi lo aspetta da me e ne ha bisogno? Una delle cose più importanti di questa lettura è prendere coscienza dei sentimenti di Cristo verso di noi. Sono gli stessi che egli aveva con le persone che via via incontrava lungo il suo cammino sulla terra: sono sentimenti di vicinanza, di compassione, di misericordia, di valorizzazione, di perdono, di guarigione, di amore...

Page 19: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Reagiamo davanti ad essi con la nostra fede. "Confermo la mia fede nell'amore che Tu, Signore, hai per me". La fede è aprire la finestra e riconoscere l'amore di Dio, che è tanto evidente e travolgente come la luce che entra. Reagiamo con il nostro amore. Non solo crediamo che Cristo ci ama così come siamo, ma anche così come ci offriamo affinché ci plasmi come Lui ci desidera. Noi ci presentiamo senza maschera né trucco, nella realtà delle nostre debolezze e dei nostri peccati, delle nostre paure. C'è un senso di liberazione nell'essere veritieri. “Signore, colui che tu ami è malato; però se tu vuoi mi puoi guarire.” Reagiamo, finalmente con la nostra speranza che non è affatto passiva; la speranza è un desiderio. Desiderio di incontrare più profondamente colui che amiamo, Cristo, per congiungerci a Lui. Quando una vita è segnata da questo desiderio, ha la meta posta in questa speranza, e la preghiera sarà il tempo forte di questa speranza. 2 - Proposte pratiche per la preghiera coniugale e l'ascolto della Parola. Preghiera coniugale Vi proponiamo per questo mese come preghiera coniugale la lettura delle “Beatitudini” (Mt 5, 1- 12) Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: « Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.»

Page 20: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Il primo giorno ognuno di noi due sceglierà quella che più lo colpisce in quel momento, la dirà ad alta voce ed approfondirà in silenzio ciò che questa beatitudine gli suggerirà per la sua vita di coppia, per condividere poi con l'altro. Nei giorni seguenti passeremo ad approfondire tutte le rimanenti, Potremmo pure cercare bel Vangelo alcuni incontri di Gesù nella sua vita pubblica (La samaritana, Zaccheo, la moglie adultera, ecc.) in cui ci sembra che Gesù applichi alcuni dei suggerimenti delle Beatitudini. Ascolto della Parola Conserveremo le Beatitudini impresse nel nostro cuore in modo che diventino uno stimolo concreto per noi. Ciascuna ha una doppia lettura. Verso noi stessi: -In che modo ci riconosciamo come puri di cuore, come coloro che piangono, come i pacifici...? E verso gli altri: -In che modo lo siamo per le altre persone che ci circondano e quali sono queste persone, o circostanze? Nella Compartecipazione potremmo mettere in comune ciò che ci ha suggerito questo “ascolto” e questa riflessione. 3 - Domande per la riunione di equipe - Cos'è che ci ha maggiormente colpito nel testo "ascoltandolo?". - Cos'è che ha richiamato di più la nostra attenzione nel testo "Leggere il Vangelo"? 4 - Preghiera in equipe Giovanni 17, 6-8 "Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te ed hanno creduto che tu mi hai mandato." 5 - Preghiera per crescere insieme Signore, fa di me uno strumento della tua pace. Dov'è odio che io porti l'amore dov'è offesa che io porti il perdono dov'è discordia che io porti l'unione dov'è errore che io porti la verità

Page 21: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

dov'è dubbio che io porti la fede dov'è tenebre che io porti la luce dov'è tristezza che io porti gioia.

Fa che non cerchi tanto l'essere consolato quanto il consolare l'essere compreso, quanto il comprendere l'essere amato, quanto l'amare

Perché dare è come ricevere. Dimenticarsi di sé stessi è come se incontrassimo noi stessi. Perdonare è come ottenere il perdono. Morire è come risuscitare alla vita eterna. (S. Francesco d'Assisi)

Page 22: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo V

ALL' ASCOLTO DELLO SPIRITO DI GESU’ CRISTO Gesù Cristo a Santa Caterina da Siena: “Fatti capacità ed io mi trasformerò in torrente”. 1 - Testi a) La cripta luminosa "Perché stancarvi nel seguire Dio come se fosse al di fuori di voi stessi? Egli è in voi, nel cuore del vostro essere. Presente, vivo, amante. E' lì che vi chiama, lì vi aspetta per unirvi a Lui. Dio è lì, però noi non ci siamo. La nostra vita trascorre all'esterno di noi stessi o per lo meno, nella periferia del nostro essere, in quella zona delle sensazioni, delle emozioni, delle discussioni ... in questa periferia della nostra anima, rumorosa, e inquieta. E se improvvisamente ci ricordiamo di Dio e desideriamo incontrarlo, usciamo da noi stessi e lo cerchiamo fuori quand'egli è dentro di noi. Ignoriamo i sentieri della nostra anima che ci condurrebbero alla cripta sotterranea e luminosa dove risiede Dio. Oppure, se li conosciamo ci manca il coraggio di percorrerli. Arrivare al centro di sé stessi e un'impresa così difficile? La preghiera è allontanarsi da questa periferia tumultuosa del nostro essere, è raccogliere e riunire tutte le nostre facoltà ed addentrarci nella notte arida fin nel profondo della nostra anima. Lì, all'entrata del santuario, ormai non rimane altro che fare silenzio e stare attenti. Non si tratta di una sensazione spirituale, di esperienza interiore si tratta di fede: credere nella Presenza, adorare in silenzio la Trinità vivente, offrirsi e aprirsi alla stia vita traboccante; attaccarsi, comunicare con il suo Atto eterno. Poco a poco, con il passare degli anni, la punta del nostro essere spirituale, affinato dalla grazia, si farà più sensibile a questo "respiro di Dio" in noi, al suo Spirito di amore. Poco a poco la nostra vita esteriore sarà la manifestazione, l'epifania della nostra vita, interiore. Sarà santa perché in fondo al nostro essere, saremo strettamente uniti a Dio che è santo: sarà feconda e ruscelli di acqua viva usciranno da noi, perché saremo strettamente uniti alla stessa sorgente della vita." (H. Caffarel - La Preghiera - Pietre miliari per il cammino - Antologia). Citazioni Il grande metodo della preghiera consiste nel fatto che non c'è un metodo. Se nell'andare a pregare noi potessimo farci pura “capacità” per ricevere lo Spirito di Dio, questo non basterebbe ancora come metodo: la preghiera deve essere fatta con grazia e non con artificio. (Santa Juana Chantal) - Quando Lo abbiamo visto ogni dubbio scompare, ed è come quando soffia il vento buono. Colui che adora se ne va libero da ogni preoccupazione, come il navigante che può issare la sua vela e fumare tranquillamente la sua pipa, mentre un vento favorevole spinge la barca. (Ramakrishna).

Page 23: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

b) Nel silenzio del cuore In materia di preghiera, salvo alcuni grandi principi, non c'è una tecnica infallibile, un'indicazione valida per tutti. Bisogna stare attenti a non applicare alla lettera i consigli ricevuti, perché un medesimo consiglio non può servire a persone diverse; alcuni possono essere dei principianti, altri possono avere una grande esperienza, altri possono attraversare un momento di aridità, di dubbio ecc ... Perciò sicuramente molte di queste indicazioni possono non essere adatte al nostro caso personale. Comunque, anche se i consigli ci sembrassero buoni, dovremmo assimilarli, e adattarli da noi stessi a noi stessi. Il suggerimento più opportuno ed efficace per pregare, molte volte non ci arriva da fuori, ma dal nostro intimo. Ci arriva dallo Spirito Santo che è il grande maestro della preghiera. Colui che deve “guidarci verso la verità intera”. Lo Spirito è in noi, pertanto si tratta prima di tutto di imparare ad ascoltarlo nel silenzio del cuore. Il cuore ha nella Bibbia un luogo centrale. Non si identifica con l'intelligenza discorsiva, né con la sensibilità né con l'affettività. Il cuore è il centro segreto del nostro essere, la radice del nostro io o ciò che i mistici francesi chiamano la vetta dello spirito. Il cuore, secondo la Parola di Dio, è la nostra realtà più profonda. E' nel cuore che Dio ci incontra, e soltanto dal nostro cuore, noi possiamo andare incontro agli altri. Nel cuore Dio ci parla, in esso riceviamo da Dio un nuovo nome, il nostro nome per l'eternità. Quando leggiamo il Vangelo non è necessario parlare sempre. Molte volte è solo necessario lasciare che Lui ci guardi con amore. Restare tranquilli sotto questo sguardo di amore, che dà forza per vivere e che ci fa scoprire molte più cose che le parole. Stare in silenzio davanti a Dio è anche offrirci a Lui senza riserve affinché lui possa farci nuovi, e ricrearci totalmente nel suo amore. Diceva Luis Evely, che nell'orazione tutti commettiamo l'errore del gallo che crede che il sole sorga grazie al suo canto, e teme che se un giorno si dimenticasse di cantare, il sole non sorgerebbe più; quando in realtà sono i primi raggi del sole a svegliare il gallo e a farlo cantare. Anche noi crediamo che con la nostra preghiera andiamo a risvegliare un Dio addormentato, che riusciamo a commuovere un Dio indifferente, andiamo a chiamare un Dio lontano, quando pregare è semplicemente consentire che Lui si manifesti in noi, che trabocchi in noi colui che è più grande di noi, e sicuramente è nascosto nei nostro cuore: lo Spirito. “Pregare è lasciare che salga dal nostro cuore alle nostre labbra l'amore del Figlio per il Padre, che è lo Spirito.” Alle volte il silenzio sembra vuoto; pieni di distrazioni, aspettiamo invano che il tempo passi. Non ci succede niente, e non ci sembra di produrre alcun frutto. Però, annoiarsi davanti a Dio è anche una preghiera. Non è perdere tempo. E' consacrarlo, offrirlo. “Riconosciamo implicitamente che tutto ciò che è nostro è di Dio, e in particolare che il nostro tempo, la trama più importante della nostra esistenza, appartiene completamente a Dio.” (R. Roquette). 2 - Proposte pratiche per la preghiera coniugale e l'ascolto della Parola Preghiera coniugale Vi proponiamo, come testo della preghiera coniugale, l'incontro di Gesù con Nicodemo (Gv 3, 1-8).

Page 24: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Leggiamolo per molti giorni di seguito, lasciamo che penetri nel nostro cuore. Preghiamo Dio a voce alta partendo da lui, se ci sentiamo chiamati da lui. C'era tra farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse.- «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno può infatti fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». Gli rispose Gesù: «In verità in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio». Gli rispose Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?» Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito». Ascolto della Parola Conserveremo nel nostro cuore, durante il mese la parola “Dovete nascere di nuovo", e ci confronteremo nella Compartecipazione su ciò che questo significa questo per noi. 3 - Domande per la riunione di equipe - Abbiamo scoperto qualche volta Dio, nel silenzio? - Abbiamo sperimentato qualche volta, nella vita, o durante questi ultimi tempi l'incontro imprevisto con lo Spirito? 4 - Preghiera in equipe Luca 11, 5-13 Poi aggiunse: «Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno risponde: Non m'importunare la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli: vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!».

Page 25: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

5 - Preghiera per crescere insieme Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, lasciami unirmi a te, nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, io ti adoro, Dio mio nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, lodato sia Tu, Signore, nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, mi offro al tuo amore, nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, proteggimi da ogni male nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo ai mio cuore, fammi vivere di te nel fondo dei mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, io desidero ciò che tu vuoi, nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, Padre, Figlio, Spirito Santo, nel fondo del mio cuore. Oh Tu, che abiti in fondo al mio cuore, aprimi sul mondo nel fondo del mio cuore. (H Caffarel su un inno Tamul)

Page 26: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo VI

ASCOLTARE NELLA CHIESA “Miei sono i cieli e mia è la terra e miei sono i popoli; i giusti sono miei, e miei sono i peccatori, gli angeli sono miei e la Madre di Dio è mia e tutte le cose: Dio stesso è mio e per me, perché Cristo è mio e tutto per me". (San Giovanni della Croce) 1 - Testi a) Gomito a gomito “Vogliamo pregare? Dobbiamo prendere coscienza della nostra appartenenza alla Chiesa. colui che si isola, non incontrerà Dio, perché Egli ci attende nella Chiesa. Non sarete tentati da un certo individualismo spirituale? Non sarà qui la spiegazione del vostro scoraggiamento? E' nella chiesa, uniti spiritualmente a tutti i nostri fratelli, che dobbiamo pregare. Pregate in mezzo a loro, unite la vostra voce alla sua, alla preghiera dei sacerdoti e dei fedeli, degli uomini di ieri, di quelli di oggi, di quelli di domani. Pregate anche nel suo nome, considerate che fate un servizio, prestate la vostra voce, la vostra anima, alla comunità intera che attraverso voi vuole dirigersi verso il Padre. E ancora di più. Dovete anche pregare per i vostri fratelli. Sapete che nella grande comunione dei santi, contate su di loro mentre essi contano su di voi. Claudel lo ha espresso in modo inimitabile in “Un poeta guarda la croce". Ascoltatelo: "Non disponiamo soltanto delle nostre forze per amare, capire e servire Dio, bensì di tutto ciò che esiste, dalla Vergine benedetta nell'alto dei cieli fino al povero lebbroso africano che, con una campanella in mano, si serve di una bocca putrida per sussurrare le risposte della Messa. Tutto il creato visibile e invisibile, tutta la storia, tutto il passato tutto il presente, e tutto l'avvenire, tutta la natura, tutto il tesoro dei santi, moltiplicato dalla grazia, tutto è a nostra disposizione, tutto questo e il nostro prolungamento e il nostro strumento di lavoro. Tutti i saliti, tutti gli angeli sono con noi. Possiamo servirci dell' intelligenza di San Tommaso, del braccio di San Michele, e dei cuori di Santa Giovanna D'Arco e di Caterina da Siena e di tutte le loro risorse latenti, che, con il solo avvicinarle, facciamo vibrare in noi. Tutto ciò che è buono, che è grande e bello, da un confine all'altro della terra, tutto ciò che è causa di santità, come la malattia è causa di febbre, è come se fosse opera nostra. L'eroismo dei missionari, l'ispirazione dei dottori, la generosità dei martiri, il genio degli artisti, la preghiera infiammata delle Clarisse e delle Carmelitane, è come de fossimo noi, siamo noi! Dal nord al sud, dall'Alfa all’Omega, e da Levante a Occidente, tutto è uno con noi, ce ne appropriamo ci accompagna". Entrate poi nel gioco lealmente, generosamente. Non cominciate mai la vostra preghiera senza unirvi al ”Cristo totale”, alla moltitudine di credenti in adorazione davanti al Padre, senza sentirvi gomito a gomito con i vostri fratelli di tutto l'universo, quelli della terra e quelli del cielo.

Page 27: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

E dopo pregate con loro, per loro e tramite loro. Quante volte vi riscoprirete ricchi e forti, quando sarete arrivati alla preghiera confusi nella vostra miseria, nella vostra debolezza, nella vostra solitudine!" (H. Caffarel - “La Preghiera - Pietre, miliari per il cammino - Antologia.-) Citazioni -Mi aiuta molto avvicinarmi alla preghiera in nome degli altri. Ogni volta mi costa di più mettermi davanti a Dio se non lo faccio in nome di quelli che non pregano, o perché non sanno, o perché non lo desiderano. Rimanere lì, al posto di quelli che non ci stanno mai. Aprirmi a Dio per tutti quelli che si chiudono e si allontanano. (Anonimo) -Tutti hanno bisogno di te, compresi quelli che ti ignorano; più ancora quelli che ti ignorano, di quelli che ti conoscono. L'affamato crede di cercare il pane, ma ha fame di Te; l'infermo ha l'illusione di desiderare la salute, ma il suo male è la mancanza di Te. Colui che in questo mondo cerca le cose belle, cerca Te senza saperlo, Tu che sei la bellezza intera e perfetta; colui che con il suo pensiero cerca la verità, cerca Te che sei l'unica verità degna di essere conosciuta; e colui che tende le braccia verso la pace, le tende verso di Te, che sei l’ unica pace, dove i cuori si possono rinfrancare. Ti chiamano senza sapere che Ti chiamano, e il loro grido è indicibilmente più doloroso del nostro. (Giovanni Papini). b) Il Sacrificio della Messa Il grande sacrificio che domina la storia degli uomini è il sacrificio di Cristo in croce quando dice al Padre "Sono tuo, ti riconosco e ti appartengo". Però sopra la croce Cristo non si è accontentato di offrire il suo corpo nel suo nome, ma lo ha offerto in nome di tutti gli uomini. Avrebbe potuto farlo soltanto in nome di Maria, di Giovanni, perché erano lì, invece lo fece in nome di tutti gli uomini, e gli uomini non erano tutti lì. In ogni Eucarestia Cristo ci chiede di ratificare ciò che Egli offrì in quel momento: il suo corpo ed il suo sangue. E' come se ci dicesse: "Io ho offerto il mio corpo per te, però allora non ho potuto coinvolgerti. Fallo tu adesso". E ognuno di noi si associa a questo sacrificio dicendo dentro di sé, "Dio mio, io ti offro il corpo ed il sangue di Tuo Figlio in segno dell' offerta di me stesso”. E' un errore che commettono molti cristiani credere che Cristo appaia nella Messa nel momento della consacrazione. Cristo, il risuscitato, è lì presente già dall'inizio della Messa. La nostra riunione eucaristica non è una qualsiasi riunione di esseri umani, né una qualsiasi riunione di cristiani, ma una riunione in nome di Cristo e con Cristo. La Chiesa, formata da milioni di persone, non potrebbe mai riunirsi al completo, però ogni volta che un gruppo di cristiani si riunisce in nome di Cristo, è la Chiesa. E' anche un errore vedere nella Messa soltanto in incontro d'amore fra Cristo e noi. La Messa è un incontro di amore fra lo Sposo, Cristo, e la Sposa, la Chiesa, che si donano reciprocamente per poi donarsi insieme al Padre. Dal principio della Messa Cristo chiede che questa Chiesa, che è macchiata dai suoi peccati, si purifichi. Per questo si inizia la Messa con il rito penitenziale. Questo rito trasforma questa riunione di peccatori in riunione di cristiani purificati. Nella Liturgia della Parola, Cristo non si rivolge all'insieme di persone che compongono la Chiesa, ma si rivolge ad ognuno di noi. Perché non avere per queste letture della Messa lo stesso atto di fede che abbiamo per /a consacrazione? La consacrazione è un atto visibile che cela

Page 28: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

qualcosa di invisibile. Le letture non sono una storia del passato. Sono Cristo che ci parla oggi. Egli ci chiederà prima di andare a Messa, di avere "un cuore che ascolti": un cuore umile, che non giudichi la Parola soltanto con criteri intellettuali, un cuore povero che abbia fame di questa Parola, un cuore vulnerabile che sia disposto a riconoscere in questa Parola un invito diretto del Signore. Se non abbiamo disposto il cuore in questo modo, la Parola non ci dirà nulla. Se ci accostiamo con questi atteggiamenti, la Parola di Dio farà i suoi effetti. Nell'epoca di Cristo questa Parola era diretta agli uomini, alle cose; li guariva, le cambiava. La Parola continua ad essere potente nella Messa come all'epoca di Cristo: è creatrice, ci sveglia, ci alimenta, cura la nostra fede e fa nascere l'amore nel nostro cuore. La Liturgia della Parola si può paragonare all'incontro di una coppia di sposi che, prima di unirsi sessualmente, prima di donarsi reciprocamente il proprio corpo, hanno condiviso la loro parola, perché sarebbe un controsenso condividere l'uno senza l'altro. La Santa Messa è poi sacrificio di Cristo, sacrificio della Chiesa. Quando si dice "Preghiamo insieme nel momento in cui offriamo il sacrificio in nome di tutta la Chiesa", ciò che si chiede è di non limitarci alla cappella in cui ci troviamo, ma di estendere l'orizzonte. Una messa in un piccolo paese alla quale assistano soltanto due persone è la messa di tutta la Chiesa, allo stesso modo per cui lo è la messa del Papa con 500.000 giovani. Le pareti della Chiesa cadono quando inizia la Messa. Siamo coinvolti e porteci partecipiamo a tutte le Messe del mondo. La Chiesa non è soltanto i fratelli della terra, ma anche l'assemblea del cielo; per questo la Vergine, i santi, sono invocati. Sono lì riuniti per offrire il sacrificio di tutta la Chiesa. Potremmo pure dire “preghiamo insieme nel momento in cui offriamo il sacrificio in nome di tutta l'umanità”: indù, ebrei, musulmani, credenti, non credenti ... chiunque non sia presente alla messa, poiché Cristo in croce aveva già offerto il suo sacrificio per tutto il genere umano. Ancora di più, "preghiamo insieme al momento dell'offerta del sacrificio in nome di tutto il mondo". La celebrazione di una Messa è un avvenimento mondiale e cosmico. L'universo è un grande corpo con milioni di cellule che agiscono, nel quale ogni creatura non può fare a meno delle altre. "Preghiamo insieme durante il sacrificio di ieri, di oggi e di domani, in nome di tutta la Chiesa, di tutta l'umanità di tutto il cosmo", perché il sacrificio di Cristo in croce è il sacrificio dell'umanità, fino alla fine dei tempi. Alla fine della messa, il sacerdote dice “Andate in pace". Spesso lo traduciamo con: "E' finita, potete andare". Non è così. Vuol dire. “Andate ad evangelizzare le quattro parti del mondo, tutte le nazioni". "Sarete miei testimoni". "Vivete ciò che avete ricevuto". “Annunciate la Buona Novella". “E tornate senza tardare”. Come operai che tornano dalla mietitura e hanno bisogno di rinfrancare le forze, poiché essere apostoli di Cristo affatica. “Tornate ad andare e tornate a venire". Il cuore ha due movimenti: sistole e diastole. Aspira il sangue, lo purifica e lo manda a tutto il corpo. Cristo fa la stessa cosa con noi, nella Messa. Tutti siamo stati mandati. Alla fine dei giorni ci sarà un'ultima riunione: il Figlio si presenterà al padre con tutti coloro che ha riunito. Il Padre ha mandato il Figlio ed il Figlio gli apostoli, gli apostoli vanno per tutto il mondo e riuniscono l'umanità a Cristo ed in Cristo." (Estratto da appunti raccolti di H Caffarel a Troussures).

Page 29: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

2 - Proposte pratiche per la preghiera coniugale e l'ascolto della parola Preghiera coniugale Vi proponiamo, per questo mese, oltre alla Messa domenicale, di andare insieme a Messa una volta alla settimana, dopo osservi preparati ad accogliere la liturgia della Parola. Prima o dopo la Messa, a casa, potremmo rileggere le letture e fare una preghiera coniugale partendo da quanto queste letture ci hanno ispirato. Ascolto della Parola Vi proponiamo di rileggere la liturgia della Messa, soprattutto le parole che dice il sacerdote in nome di tutta la Chiesa. - Quale eco hanno evocato in noi? Lo metteremo in comune nella Compartecipazione. 3 - Domande per la riunione di equipe - Che cos'è per noi la Chiesa? In quale modo noi ci sentiamo Chiesa e in qual modo lavoriamo nella Chiesa? - Che cos'è per noi la Messa? In quale parte della Messa ci identifichiamo di più, e perché? 4 - Preghiera in equipe Giovanni 17, 18-22 «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una sola cosa, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola.» 5 - Preghiera per crescere insieme Sposa: Dove ti nascondesti Amato, e mi lasciasti con un gemito? Come il cervo fuggisti

Page 30: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

avendomi ferito uscii chiamandoti ed eri andato. Pastori, che foste là nelle stalle sul monte isolato, se per caso vedeste Colui che più amo, ditegli che soffro, ho pena e muoio Cercando i miei amori andrò per quei monti e ruscelli; né coglierò i fiori; né avrò paura delle belve, e attraverserò le mura e le frontiere. (San Giovanni della Croce, Cantico Spirituale)

Page 31: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo VII

ALL'ASCOLTO DEI FRATELLI E DEGLI AVVENIMENTI. “E’ curioso come cambiano le mie idee quando le trasformo in preghiera" (Georges Bernanos). 1 - Testi a) Pregare la vita Diciamo che Dio parla attraverso gli uomini e gli avvenimenti, ed è vero, però tanto gli avvenimenti quanto le persone non sono facili da interpretare e si prestano a molti equivoci. Se non confrontiamo questi avvenimenti e queste parole dei fratelli con Dio, in un tempo di preghiera, questo “altro” linguaggio di Dio non si rivelerà a noi in tutto il suo significato. Soltanto alla luce di Dio, potremo vedere con “altri"occhi. E' come se Dio ci parlasse con una lingua straniera. Fino a che non l'impariamo, non percepiamo ciò che lui vuole dirci. Abbiamo bisogno di un interprete: lo Spirito Santo. Alla sua presenza, meditiamo le parole dei fratelli, gli avvenimenti della nostra vita, e ci facciamo docili a ciò che Lui ci sta rivelando. All'ascolto delle parole dei fratelli C'è un esercizio che varrebbe la pena di fare di quando in quando: tenere a mente le parole degli altri che ci dimostrano gentilezza, attenzione, comprensione, amicizia. Ci rimangono sempre più impressi i commenti negativi. Questi sono quelli che rimangono, quelli che ci lasciano un sapore amaro in bocca. Perché non stare anche attenti alle parole che ci dimostrano che siamo amati? Avremmo più motivi per ringraziare e ci aiuterebbe anche a credere che Dio ci ama. Un altro esercizio potrebbe essere quello di prestare attenzione, qualche volta a come ci vedono gli altri. Non per perderci d'animo quando troviamo in loro parole di critica o di disapprovazione, ma per conoscere più verità su di noi. E' tanto facile non voler vedere, giustificarsi, equivocare... Spesso le parole che in un certo momento li hanno fatto male e ti sono sembrate ingiuste, sono state quelle che con il passare dei tempo ti hanno portato a cambiare atteggiamento. Tuttavia, dobbiamo imparare a relativizzare i commenti e a non dare loro un valore assoluto; prima di tutto poiché tutti possiamo interpretare male il giudizio, facendo nascere degli equivoci; in secondo luogo, poiché commentare un comportamento non dovrebbe significare affatto giudicare la persona. Così che non ci sentiamo mai condannati. Possiamo aver fatto qualche cosa di male, però andiamo avanti, perché siamo persone amate da Dio e dagli altri. Ascoltare le persone per ascoltare le loro necessità. Le necessità degli altri non sono qualcosa che uno possa sempre indovinare. Per conoscerle, bisogna porsi una domanda chiave: "Che cosa ti aspetti da me?", domanda un po' azzardata, che solitamente non facciamo. Poi ci lamentiamo di aver dato molto e di non aver ricevuto gratitudine. Ma noi, che cosa abbiamo dato? Ciò che volevamo dare oppure ciò di cui l'altro aveva bisogno? Alla fine, ascoltare i fratelli, vuol dire cercare di avere lo sguardo di Dio su di loro. Passare dall'esteriore all'interiore. Il nostro sguardo giudica molto rapidamente, ma tutto cambia se guardiamo la gente con lo sguardo di Dio, che guarda ognuno di noi con uno sguardo di amore da tutta l'eternità. Tentare di scoprire "la fiamma delle cose”, come dicono gli orientali, che brilla all'interno delle cose e anche delle persone. Un esercizio molto buono durante qualsiasi giornata di lavoro dal ritmo frenetico, è quello di fare di tanto in tanto una piccola pausa di alcuni istanti, come se fosse un'immersione in acqua, per riunirci a Dio che sta nel più profondo di noi stessi, fermarci un istante con Lui e poi continuare. Ancora, fare questa piccola pausa prima di incontrarci con qualcuno, soprattutto con coloro con cui ci è più difficile avere un dialogo, per chiedere su di loro sguardo attento di Dio.

Page 32: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

All'ascolto degli avvenimenti Partendo da ciò che stiamo facendo possiamo entrare in rapporto con Dio per interrogarlo, per conoscere la sua volontà. Molte volte ciò che facciamo è evidente, è il nostro lavoro, non c'è nulla da capire. Però ci sono delle volte che non è così evidente che qualcosa non s'imponga in modo categorico. Invece di scegliere un atteggiamento, una parola, una opzione soltanto da soli, interroghiamo il Signore e cerchiamo di individuare che cosa preferisce. Gli avvenimenti negativi che succedono nella nostra vita non sono sempre di facile lettura. Vedere in loro la mano di Dio e accettarli senz'altro come inviati da Dio, può essere pericoloso. Questo ci porterebbe a rassegnarci con fatalismo a tutto ciò che avviene: ad accettare la malattia, la disoccupazione, la diffamazione, ecc. A noi sembra che Dio voglia prima di tutto che cerchiamo di affrontare le cose da un punto di vista umano. Dio ci dà la vita, l'intelligenza, la volontà per questo. Però una volta tentate tutte le strade e sapendo che Dio non ci lascia mai, che è al nostro fianco in ogni momento della nostra vita, anche in quelli che sembrano avere meno senso, dobbiamo tentare di capire l'altra lettura della vita, guardandola con gli occhi della fede. Normalmente gli avvenimenti non si svelano immediatamente. Se il Vangelo ci dice che Maria dovette “conservare nel cuore” molti avvenimenti della sua vita per poterli comprendere, allo stesso modo dobbiamo fare noi. Da una parte la prospettiva del tempo ci dà una visione più vicina a quella di Dio. Per altro lato, è necessario che ci abituiamo a pensare, a "ruminare" la vita alla sua presenza, confrontandola con la sua Parola, lasciando che essa sveli la sua risposta nel silenzio. Un "Perché, Signore?" senza fretta, senza angoscia, con la certezza di trovare un giorno la strada, o meglio, di riconoscere la compagnia di Dio in quel cammino che è il nostro. Ci sono, inoltre, gli avvenimenti storici. Viviamo nella storia. Nessuno può esservi estraneo. Come diceva il documento “il Secondo Soffio”: "L'individualismo crescente, la violenza che separa la grande famiglia umana e che è presente nei rapporti di ogni tipo, l'incapacità di mantenere uno sforzo continuativo, la facilità nel liberarsi di ogni rigore morale oggettivo, la paura di impegnarsi in una fedeltà che duri, la banalizzazione della sessualità, ecc... tutto ciò esiste e tocca da vicino la realtà della coppia. Però la ricerca di nuovi valori di autenticità e di coerenza, il desiderio di pacificazione interiore ed esteriore, la maggior ricchezza delle relazioni interpersonali nella coppia e fra genitori e figli, il ritorno alla natura senza manipolazioni, tutto ciò esiste tuttavia e si afferma ogni volta di più. Il mondo si presenta, poi, con tutte le potenzialità create da Dio e che noi Scopriamo, frammischiate alla realtà del peccato, che ci fa sentire vivamente la necessità di una nuova riconciliazione storica in ogni situazione storica.” I grandi avvenimenti della storia sfuggono alla nostra azione concreta però possiamo sempre fare qualcos'altro, per poco che sia: questo “qualcosa” ce lo indica la preghiera. Citazioni - Le navi che stanno nel mare possiedono tutte una bussola marina, con una calamita puntata sempre verso la stella polare. Anche se la nave dovesse perdere la rotta e se ne andasse verso il sud, la bussola non smette di puntare sempre al nord. Così pure, a volte pare che l'anima dirotti verso il sud con tutte le distrazioni che la possiedono. Magari, la punta dello spirito guardasse verso Dio, che è il suo nord! (San Francesco di Sales). - Apro gli occhi per incontrare la luce del mio Dio e non trovo questa luce. Però ho capito perché non incontro questa luce: sono nelle tenebre e per tanto elle apra gli occhi, non trovo altro che tenebre. Non sono gli occhi che io devo aprire, ma la bocca: aprirò prima di tutto la bocca per chiedere al Signore che faccia scomparire queste tenebre, e quando il mio Dio avrà ritirato le tenebre, allora potrò aprire gli occhi e vedrò la luce del mio Dio. (Un catecumeno del Vietnam). b) Il pilota automatico “Per quanto sia facile o difficile stabilire con Cristo il rapporto IO - TU, c'é un atteggiamento interiore che è imprescindibile rigorosamente indispensabile per dare inizio alla preghiera: tenere presente la meta.

Page 33: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Molti cristiani, quando si mettono a pregare, mi fanno pensare ad un uomo che si presenta allo sportello della stazione chiedendo un biglietto da Lit. 30.000: “Ma,signore, per quale destinazione?" “Questo non ha alcuna importanza datemene uno per quel valore". E' necessario che impegnate la vostra volontà con un atto lucido, preciso, forte, al fine di imprimere un orientamento alla vostra preghiera. Per esempio, “Signore, voglio stare a tua completa disposizione durante questa preghiera”: Aderisco a tutto ciò che tu vuoi che sia...", "Sono qui per te”. E come il pilota, al decollo, attira ciò che si chiama “pilota automatico" che senza smettere manterrà l'aereo nella giusta direzione, così con questo atto di volontà iniziale, determinate l'orientamento della vostra preghiera. Quest'orientamento che la vostra volontà adotta all'inizio, io la chiamo “intenzione”. Questa rimarrà anche se la vostra attenzione, strada facendo, si distraesse, vagabondasse, planasse sulle alture; o anche se vi addormentaste Essa sarà l'anima, la risorsa della vostra preghiera. Non confondete intenzione con attenzione. E' l'intenzione quella che vi impegna, non l'attenzione, che non sempre abbiamo sotto controllo; a condizione tuttavia che la vostra intenzione sia qualcosa più che un vago desiderio: vi raccomando che sia un atto di volontà chiaro ed inflessibile. A condizione pure, che non vi tiriate indietro durante lo svolgersi della preghiera. Questo sì, quando scoprirete che la vostra attenzione vi sfugge, vi sforzerete ma con delicatezza, a ritornare a rivolgerla a Dio. Concludendo vi invito a prendere una risoluzione intransigente, quella di non cominciare mai la preghiera a caso. Cominciare bene è possibile sempre per tutti. E' fondamentale. Fissate bene l'intenzione, servitevi del "pilota automatico". Continuando, vi comporterete nel miglior modo possibile. Gli incidenti di percorso che potrete incontrare lungo il vostro cammino, li accetterete senza irritarvi, con buon umore. In ogni momento, riconfermerete la vostra intenzione". ( H. Caffarel, - La Preghiera, pietre miliari per il cammino - Antologia) 2 - Proposte pratiche per la preghiera coniugale e l'ascolto della parola Preghiera coniugale Vi proponiamo questo mese di leggere Marco 10, 46-52. "Giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Costui al sentire che c'era Gesù Nazareno, incominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù abbi pietà di me!» Molti lo sgridavano per farlo tacere, Pia egli gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!» E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, ti chiama!» Egli gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io ti faccia?» E il cieco a lui: «Rabbunì, che io riabbia la vista!» E Gesù gli disse: «Và, la tua fede ti liti salvato.» E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada.” Dopo aver letto questo testo, poi potremo ripetere, adagio, a voce alta: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me..." ed aggiungere il nostro nome. Potremo pure ripetere questa frase dicendo: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi... "aggiungendo i nostri nomi. Ascolto della Parola Conserveremo nel cuore e condivideremo nella Compartecipazione ciò che ci ha ispirato la lettura del testo di Marco, specialmente: che cosa ci dice, in relazione ai nostri atteggiamenti, la reazione di Bartimeo alla chiamata di Gesù, “gettato via il mantello, balzò in piedi, e si avvicinò”? 3 - Domande per la riunione di equipe - C'è qualche esercizio pratico, proposto dal testo "Pregare la vita” che vi sia piaciuto particolarmente?

Page 34: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

- Ricordiamo qualche avvenimento della nostra vita, difficile da accettare sul momento ma al quale abbiamo potuto dare un senso, alla luce della fede? 4 - Preghiera in equipe. Marco 4, 3-9 “Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo /a strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spunto, perché non c' era un terreno profondo; ma quando si levo il sole, restò bruciata, e non avendo radici, si seccò. Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta, e ora il cento per uno", E diceva: "Chi ha orecchie per intendere, intenda”. 5 - Preghiere per crescere insieme Attraverso le tenebre che mi circondano conducimi Tu, sempre più avanti. La notte è oscura e sono lontano dal focolare: conducimi Tu, sempre più avanti. Guida i mici passi: non posso vedere già ciò che dicono che si veda più in là: un solo passo ogni volta è abbastanza per me. Io non sono sempre stato così, neppure ho pregato sempre affinché Tu mi conducessi. Desideravo scoprire e vedere il mio cammino, ma ora conducimi Tu, sempre più avanti... Il tuo potere mi ha benedetto così tanto che nessuno mai saprà condurmi sempre più avanti. Per il piano e per le paludi, sulle rocce aguzze e al crescere del torrente, finché la notte sia passata e mi sorridano, la mattina, questi visi di angeli che avevo amato molto tempo fa e che per un certo tempo persi. Conducimi, dolce luce, conducimi Tu, sempre più avanti. (Cardinale Newman).

Page 35: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Capitolo VIII

VIVERE UNA VITA RINNOVATA “Il mio spirito si è disseccato, perché si è dimenticato di prendere il suo alimento in te.” (San Giovanni della Croce) 1 - Testi a) La Buona Novella " Il tempo è compiuto ed il regno di Dio è compiuto; convertitevi e credete al Vangelo." (Mc 1, 15) Con queste parole del mercoledì delle ceneri inizia la Quaresima. I cristiani sono interpellati da queste parole. Per vivere secondo il Vangelo, secondo lo Spirito, bisogna prima di tutto spianare il cammino al Signore, dobbiamo convertirci. Convertirci vuol dire, svegliarci, renderci conto, vedere con altri occhi, pentirci, cambiare il cuore, cambiare atteggiamento cambiare vita .... Lo vogliamo, ma ci sentiamo impotenti, ci mancano le forze. Temiamo di fallire. Ci opprime tutto ciò che dovremmo cambiare e la difficoltà di rinnovare il nostro stile di vita. Da dove incominciare? E se invertissimo l'ordine della frase? Invece di “convertitevi e credete alla buona novella”, potremmo tentare di leggere così: "Credete alla buona novella e convertitevi"; accogliete la buona novella e troverete così le forze e la motivazione per convertirvi. Una buona notizia cambia il corso delle cose, dà coraggio e determinazione per agire, dà speranza e allegria. Ricordatevi di Zaccheo che, con la buona notizia di poter ricevere il Signore a casa sua, cambiò vita; della samaritana, di Maria Maddalena e di tanti altri nel Vangelo. Una buona notizia è per esempio sentirsi amati da qualcuno con cui non ci siamo comportati bene. Sentirsi amati aiuta a cambiare molto più degli scontri, delle lamentele, delle prediche; si vorrebbe meritare l'amore che ci viene dimostrato, e che sappiamo di non meritare. In un certo modo questa è la buona novella del Vangelo: è la prova di quanto ci ama Dio. Una prova testimoniata nella storia, una prova che si manifesta e si concretizza negli innumerevoli incontri, parole e situazioni concrete, una prova che si realizza nel dono totale della vita di Cristo, una prova che porta tutti gli uomini ad una vita diversa. Però se la buona novella del Vangelo invece di essere vissuta nel nostro quotidiano. fosse soltanto una frase di devozione ..... Per noi si sarebbe persa l'attualità di una parola viva... Se la sapessimo, ma non la conoscessimo con il cuore.. Allora sarebbe difficile cambiare. Per questo, forse, è molto più importante che ci decidiamo a seguire, ascoltando tutti i giorni la Parola di Dio, la Buona novella, piuttosto che trovare soluzioni pratiche concrete, circa la nostra vita, che poi non sappiamo portare a termine e ci inducono allo scoraggiamento. Quest'insegnamento è di Sant'Ignazio di Loyola, nei suoi "Esercizi": “Chiedere la conoscenza interiore del Signore, che per me si è fatto uomo, perchè lo ami di più e lo segua".

Page 36: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Ma soltanto la conoscenza interiore non ce lo farà amare. Se lo amiamo lo seguiremo. Seguirlo è cambiare Con l'ascolto assiduo della Parola, assimiliamo lo Spirito di Cristo. La Parola lavora nel nostro cuore per rinnovarci. La conoscenza di Cristo, per mezzo della sua Parola farà sì che a poco a poco, noi, i discepoli di Cristo andiamo facendo nostri i gesti del nostro Maestro e viviamo con Lui in un solo Spirito. Citazioni - Mi dite che non fate nulla, nella preghiera. Pero che cos'altro vorreste fare se non ciò che già fate, di presentare a Dio il vostro nulla e la vostra miseria? Il discorso più commovente che può fare un mendicante è quello di esporre a noi le sue ferite e le sue necessità. Però a volte mi dite che fate ancora meno, restate lì come un fantasma, come una statua. Bene, perché non è cosa da poco. Nei palazzi dei principi e dei re ci sono statue che non servono ad altro che a ricreare la vista del principe: alla presenza di Dio accontentatevi di servire a questo. Egli darà vita alla vostra "statua" quando lo riterrà opportuno. (San Francesco di Sales). - Apri, apri la bocca, dice il Salmo. Apriti, liberati! Apri la bocca e respira! Dipende soltanto da te colmarti di ciò che ha fatto il mondo, di ciò che vince il mondo, di questo Spirito al quale nulla può resistere! Saziati a lunghe sorsate della tua prova! Non temere se senti che in fondo all’anima c’è un tappo che salta e sgorga una sorgente impetuosa che va incontro al torrente! (Paul Claudel). b) Cristo prega in me “Il fatto di pregare non è monopolio dei cristiani. Tutti abbiamo visto, almeno in immagini, certi indù al sorgere del sole, piedi piantati nell’acqua, sulle rive del Gange: immobili, con gli occhi chiusi, come illuminati dal fondo dell’anima; o dei buddisti seduti, lasciando trasparire pace e luce interiore; o gli ebrei al Muro del pianto, o i beduini in pieno deserto che adorano Allah, con la fronte piegata fino a terra… Tutti gli uomini pregano. Il cristiano come tutti gli altri; ma la sua preghiera non è identica a quella degli altri. Qual è il carattere che la contraddistingue? Immaginiamo Cristo sul monte, di notte sotto un cielo stellato. Prega. Se abbiamo capito la profondità e la pienezza di questa preghiera del Figlio di Dio, fatto uomo percepiremo la tentazione di pensare: che cosa si può aggiungere a questa preghiera che Gesù rivolge a Dio, a nome dell’umanità? La sua preghiera non ha soppiantato in modo definitivo le nostre povere preghiere? Non si tratta semplicemente di affidarci a questa preghiera di Cristo? La risposta a queste domande la trovo nel cuore di Cristo che scende dalla montagna di primo mattino. Per adorare, lodare e glorificare questo Padre, davanti al quale sperimenta un’ammirazione ed un amore senza limiti, per intercedere in nome di un’umanità abbandonata, non gli basta la natura umana ricevuta da Maria: ha bisogno di milioni di cuori. Vuole che la sua preghiera sia impiantata, radicata, “attecchita”, viva e vibrante, nel cuore dei suoi discepoli, per sempre… Cristo vuole che la sua preghiera, come la fiamma del cero pasquale, si accenda in milioni di cuori di tutto il mondo. Però avete il diritto di chiedermi: «Questo è un insegnamento tratto dalla Sacra Scrittura e dalla Teologia?» Apriamo le Lettere di San Paolo. In esse leggiamo ripetutamente questa affermazione: Cristo vive nel cristiano. Nella lettera agli Efesini: “Cristo abita per la fede nei vostri cuori” (3,17)

Page 37: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

Nella seconda lettera ai Corinti: “Esaminate voi stessi nella fede, mettetevi alla prova. Non riconoscete che Gesù Cristo abita in voi?”. Nella lettera ai Romani: “Siamo stati completamente uniti a lui” (6,5). Infine la formula più chiara si trova nella lettera ai Galati: “Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me” (2,20)… Dove vive Cristo, lì prega. Per mezzo di lui vivere è pregare. Vivendo nel cristiano prega nel cristiano. Così poi, la frase di San Paolo ai Galati può essere modificata senza travisarla: “Prego, ma non sono io che prego, Cristo prega con me…” Ma c’è una precisazione da fare: non prega in me senza di me. Che aiuto vuole da me la preghiera di Cristo? Prima di tutto che cerchi di togliere “la zizzania” dal mio cuore, perché Dio sta in me, come un seme, in mezzo ai rovi. Questi rovi sono le mie passioni, i miei sogni, le mie ambizioni, le mie preoccupazioni, che corrono il forte rischio di soffocare il piccolo seme. Togliere la zizzania è difficile, quasi impossibile, nel momento della preghiera, se non cerco di farlo durante la vita. Secondo aiuto: alimentare senza sosta la preghiera di Cristo in me… Per far crescere la preghiera di Cristo in me, devo nutrirmi con la Parola di Dio, con i sacramenti e nei vari modi che esistono nella Chiesa. Terzo aiuto: bisogna lasciare il posto alla preghiera di Cristo che mi indica quella frase ammirevole del libro dei Proverbi: “Figlio mio, prestami il tuo cuore”. Dammi il tuo cuore, dammi la tua intelligenza, il tuo corpo, tutto il tuo essere, tutto ciò che in te può convertirsi in preghiera, perché io l’assimili nella mia preghiera. Quarto aiuto, la mia intelligenza, si sforzerà di comprendere le grandi componenti della preghiera di Cristo in me. Io mi unirò ad essa. Quinto aiuto, sul quale voglio richiamare in particolare l’attenzione. Durante la preghiera cercherò di identificarmi con tutta la volontà, con tutto il mio cuore alla preghiera di Cristo… “Voglio, Signore, unirmi alla tua preghiera, in me. E’ certo che lo percepisco di rado, però ci credo. Realmente, perché ciò che importa non è sentire, ma credere. Non si tratta di sentire: ma quando la preghiera di Cristo si sia fortificata, sarà più percettibile. Come la Sposa del Cantico dei Cantici, potrò allora dire: -"Io dormo, ma il mio cuore veglia". Lavoro, cammino, gioco, ma il mio cuore veglia, ma la preghiera di Cristo palpita in me... Nella preghiera, non si tratta tanto di "fabbricare" una preghiera ma di sintonizzarci in noi stessi con una preghiera che già esiste. Di permettere che germogli in me stesso questa preghiera. La preghiera cristiana non è prima di tutto opera dell' uomo, ma opera di Cristo nell'uomo. E vi fa crescere la sua peculiarità. Le preghiere dei cristiani, quando sono autentiche, fanno parte, senza saperlo, della preghiera di Cristo". (Appunti estratti dalla “Preghiera interiore e le sue tecniche" di H. Caffarel). 2 - Proposte pratiche per la preghiera coniugale e per l'ascolto della Parola Preghiera coniugale Vi proponiamo per questo mese la lettura di Luca 7, 20-23 “Venuti da Lui, quegli uomini dissero: "Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?" In quello stesso momento Gestì guarì molti da malattie, da infermità da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: I ciechi riacquistano la vista, gli

Page 38: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato colui che non si scandalizza di me!»" Dopo aver letto questo Vangelo ed averlo meditato in silenzio reciteremo insieme la preghiera delle equipes: il Magnificat. Metteremo un impegno speciale nel recitarla ogni sera durante questo mese. Ascolto della Parola Conserveremo nel cuore durante il mese la preghiera del Magnificat, in modo particolare la frase: “Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente". Ci confronteremo nella Compartecipazione su ciò che ci ha suggerito questa frase. 3 - Domande per la riunione di equipe - Che cosa pensate del processo di conversione che vi propone il testo a) “La Buona Novella”? Come l'avete vissuto voi? - Cristo ora è in noi? Scegliete qualcuna delle parole della preghiera di Cristo, nel Vangelo che vi impressionano più profondamente, e spiegate perché. 4 - Preghiera in equipe Giovanni 17, (23-26) “Io sono in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo noti ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho tatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi ed io in loro”.

Page 39: EQUIPES NOTRE DAME · EQUIPES NOTRE-DAME L'ASCOLTO DELLA PAROLA Fate quello che Lui dirà Tema di Studio Alvaro e Mercedes Gomez-Ferrer 1996 Segreteria Italiana: Via San Domenico,

5 - Preghiere per crescere insieme “Io tutta mi abbandonai e mi diedi, ed ho scambiato tale destino che il mio Amato è per me ed io sono per il mio amato. Quando il dolce cacciatore mi colpì e mi sottomise, nelle braccia del mio amore la mia anima rimase colpita, e prendendo una nuova vita in tale modo ho cambiato, che il mio Amato è per me ed io sono per il mio amato. Mi tirò una freccia rivestita di amore, e la mia anima divenne una cosa sola con il suo Creatore; ormai non voglio altro amore perché mi sono donata al mio Dio che, il mio Amato è per me ed io sono per il mio Amato.

(Santa Teresa di Gesù).