Equilibrio generale ed efficienza economicaG. Pignataro Microeconomia SPOSI 16 Equità ed efficienza...

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Equilibrio generale ed efficienza economica Analisi dell’equilibrio generale Efficienza nello scambio Equità ed efficienza Panoramica sull’efficienza nei mercati concorrenziali Perché i mercati falliscono 1 G. Pignataro Microeconomia SPOSI

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Equilibrio generale ed efficienza economica

• Analisi dell’equilibrio generale

• Efficienza nello scambio

• Equità ed efficienza

• Panoramica sull’efficienza nei mercati concorrenziali

• Perché i mercati falliscono

1 G. Pignataro Microeconomia SPOSI

Analisi di equilibrio generale

● Analisi di equilibrio parziale Determinazione di prezzi e quantità di equilibrio in un mercato indipendente rispetto agli altri mercati.

● Analisi di equilibrio generale Determinazione simultanea di prezzi e quantità in tutti mercati rilevanti, considerando gli effetti di feedback.

Gli effetti di feedback si configurano come le variazioni di un prezzo o di una quantità in un mercato provocate dalla variazione di prezzo o di quantità in mercati correlati. Una analisi di equilibrio generale che valuti gli effetti di una variazione in un mercato su tutti gli altri mercati, non è realizzabile in concreto. Ci limitiamo pertanto a due o tre mercati strettamente correlati. Per esempio, considerando un’imposta sul petrolio, potremmo esaminare anche i mercati del gas naturale, del carbone e dell’energia elettrica.

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DUE MERCATI INTERDIPENDENTI: (A) BIGLIETTI DEL CINEMA E (B) NOLEGGIO DI DVD

Quando i mercati sono interdipendenti, i prezzi di tutti i prodotti devono essere stabiliti in maniera simultanea. In questo caso una tassa sui biglietti del cinema sposta verso l’alto l’offerta di biglietti da OC a O*C, come illustrato in (a).

Il prezzo più elevato dei biglietti del cinema (€6,35 invece di €6,00) inizialmente sposta la domanda di DVD verso l’alto (da DV a D’V ), facendo salire il prezzo dei DVD (da €3,00 a €3,50), come illustrato in (b).

Due mercati interdipendenti: verso l’equilibrio generale

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Il prezzo più elevato dei DVD ha un effetto di feedback sul mercato dei biglietti del cinema, causando lo spostamento della domanda da DC a D’C e l’incremento del prezzo da €6,35 a €6,75.

Questo meccanismo prosegue nello stesso modo finché viene raggiunto un equilibrio generale, come mostrato nel punto di intersezione di D*C e O*C in (a), con un prezzo del biglietto del cinema di €6,82, e l’intersezione di D*V e OV in (b), con un prezzo dei DVD di €3,58.

DUE MERCATI INTERDIPENDENTI: (A) BIGLIETTI DEL CINEMA E (B) NOLEGGIO DI DVD

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Il mercato globale di etanolo

Il mercato mondiale di etanolo è dominato dal Brasile e dagli Stati Uniti, che hanno fornito oltre il 90 per cento della produzione mondiale nel 2005. I mercati di etanolo degli Stati Uniti e del Brasile sono strettamente correlati e di conseguenza la normativa del mercato intero statunitense può influire in modo significativo sul mercato brasiliano. Per incoraggiare la produzione di carburanti alternativi alla benzina, gli Stati Uniti offrivano un credito di imposta pari a $0,51 per gallone di etanolo. Inoltre, per impedire ai produttori esteri di beneficiare di questo credito di imposta, il governo applicò un dazio di $0,54 per gallone sull’etanolo importato. Questa strategia si è dimostrata efficace. Tale politica, vantaggiosa per i produttori di mais, non ha favorito invece i consumatori di etanolo statunitensi. I consumatori americani trarrebbero vantaggio dall’abolizione di dazio e sussidio.

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RIMOZIONE DEL DAZIO DOGANALE SULL’ETANOLO PROVENIENTE DAL BRASILE

Il mercato globale di etanolo

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Il “contagio” tra i mercati azionari di tutto il mondo

I mercati azionari di tutto il mondo tendono a fluttuare allo stesso modo, un fenomeno che viene a volte definito di “contagio”.

Entrambe le ragioni sono manifestazioni del principio dell’equilibrio generale. In primo luogo, i mercati azionari (e obbligazionari) di tutto il mondo sono ormai fortemente integrati. Ogni shock esterno che influisca sui prezzi delle azioni in un paese avrà un uguale effetto sui prezzi negli altri paesi. La seconda ragione è che le condizioni economiche delle diverse regioni del mondo tendono a essere correlate tra loro. Esse rappresentano un importante fattore determinante per i prezzi delle azioni. Una recessione negli Stati Uniti può provocare una recessione in Europa, e viceversa.

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PREZZI DELLE AZIONI NEGLI STATI UNITI E IN EUROPA

Confronto tra indici di tre mercati azionari (S&P 500 per gli Stati Uniti, FTSE per il Regno Unito e DAX per la Germania); il grafico di ciascun indice è rappresentato in scala in modo da far corrispondere un valore pari a 100 per il 1984. Gli indici tendono a fluttuare allo stesso modo in sincronia.

Il “contagio” tra i mercati azionari di tutto il mondo

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Efficienza nello scambio

● Economia di scambio Mercato in cui due o più consumatori scambiano due beni tra loro.

● Allocazione Pareto-efficiente Allocazione di beni in cui nessuno può migliorare il proprio benessere senza che qualcun altro peggiori il proprio.

Nota che in una situazione di efficienza paretiana non è possibile migliorare il benessere di entrambi gli individui (se si migliora quello di uno dei due, ciò avviene a spese dell’altro), ma non esiste garanzia che l’allocazione data massimizzi il benessere complessivo dei due individui. Inoltre l’efficienza paretiana ha un’implicazione riguardante l’equità. Può darsi che esista un modo di redistribuire i beni che incrementi il benessere complessivo dei due individui, peggiorando però la condizione di uno dei due. Se fosse possibile redistribuire i beni in modo tale che uno dei due individui stia leggermente peggio e che l’altro stia molto, molto meglio, non sarebbe bene farlo, nonostante ciò non sia Pareto-efficiente?

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I benefici dello scambio

VANTAGGI DELLO SCAMBIO

Individuo Allocazione iniziale Scambio Allocazione finale

Gianni 7C, 1V – 1C, + 1V 6V, 2V

Cristina 3C, 5V + 1C, – 1V 4C, 4V

Cristina ha molti vestiti e poco cibo, il suo saggio marginale di sostituzione (SMS) di cibo per vestiario è pari a 3: per ottenere 1 unità di cibo sarebbe disponibile a dare 3 unità di vestiario. C’è quindi spazio per uno scambio vantaggioso per entrambi. Per ottenere un’altra unità di cibo, Cristina sarebbe disponibile a scambiare fino a 3 unità di vestiario. Gianni invece darebbe 1 unità di cibo per ½ unità di vestiario. I termini effettivi dello scambio dipendono dal processo di trattativa. Tra gli esiti possibili abbiamo la fornitura di 1 unità di cibo da parte di Gianni in cambio di un numero di unità di vestiario fornite da Cristina variabile da ½ a 3. Quando i saggi marginali di sostituzione dei due consumatori sono diversi, può avvenire uno scambio vantaggioso per entrambi. Invece, un’allocazione di beni è efficiente soltanto se i prodotti sono distribuiti in modo che il saggio marginale di sostituzione relativo a ogni coppia di beni sia lo stesso per tutti i consumatori.

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La scatola di Edgeworth

Diagramma che illustra tutte le allocazioni possibili rispetto allo scambio di due beni tra due persone o di due fattori tra due processi produttivi.

Ciascun punto nella scatola di Edgeworth rappresenta simultaneamente i panieri di mercato di Gianni e Cristina per cibo e vestiario.

In A, per esempio, Gianni ha 7 unità di cibo e 1 unità di vestiario, Cristina 3 unità di cibo e 5 unità di vestiario.

Gianni consegna 1 C in cambio di 1V, spostandosi da A a B. Cristina consegna 1V e ottiene 1C, spostandosi anche lei da A a B. Il punto B rappresenta quindi i panieri di mercato di entrambi dopo lo scambio reciprocamente vantaggioso.

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Allocazioni efficienti

EFFICIENZA NELLO SCAMBIO

La scatola di Edgeworth illustra le possibilità per entrambi i consumatori di incrementare la propria soddisfazione effettuando degli scambi.

Se A rappresenta l’allocazione iniziale delle risorse, l’area colorata descrive tutti gli scambi reciprocamente vantaggiosi.

Anche se uno scambio effettuato a partire da un’allocazione inefficiente è vantaggioso per entrambe le parti, la nuova allocazione non è necessariamente efficiente. Quando le curve di indifferenza sono tangenti, una persona non può migliorare il proprio benessere senza che l’altra lo peggiori. C e D sono entrambe allocazioni efficienti, anche se Gianni preferisce D a C e Cristina C a D. In generale, è difficile prevedere l’allocazione che verrà raggiunta in una contrattazione, perché il risultato finale dipende dalle capacità di negoziazione delle persone coinvolte.

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La curva dei contratti

Questo significa che la curva dei contratti contiene tutte le allocazioni per cui le curve di indifferenza dei consumatori sono tangenti.

Ciascun punto sulla curva è efficiente perché un individuo non può migliorare il proprio benessere senza che il benessere dell’altro si riduca.

Curva che mostra tutte le allocazioni efficienti di beni tra due consumatori.

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Equilibrio del consumatore in un mercato concorrenziale

In un mercato concorrenziale i prezzi dei due beni determinano i termini dello scambio tra i consumatori.

Se A rappresenta l’allocazione iniziale dei beni e la linea del prezzo PP′ rappresenta il rapporto tra i prezzi, il mercato concorrenziale porterà a una situazione di equilibrio in C, il punto di tangenza di entrambe le curve di indifferenza.

Di conseguenza, l’equilibrio concorrenziale è efficiente.

L’equilibrio è un insieme di prezzi per i quali la quantità domandata è uguale alla quantità offerta, in ciascun mercato. In questo caso si tratta anche di un equilibrio concorrenziale poiché tutti i fornitori e tutti i clienti sono price-taker.

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Il mercato è in disequilibrio quando le quantità di cibo e vestiario domandate non sono equivalenti alle quantità offerte. Questo disequilibrio dovrebbe essere soltanto temporaneo.

● Eccesso di domanda (scarsità) Si verifica quando la quantità domandata di un bene eccede la quantità offerta.

● Eccessi di offerta (eccedenza) Si verifica quando la quantità offerta di un bene eccede la quantità domandata.

Nel nostro esempio la quantità di cibo richiesta da (ogni ipotetica) Cristina è superiore alla disponibilità a vendere di (ogni ipotetico) Gianni, mentre la disponibilità di Cristina a scambiare vestiario è superiore alla quantità richiesta da Gianni. Come conseguenza di questa situazione in cui c’è un eccesso di domanda di cibo e un eccesso di offerta di vestiario, possiamo aspettarci un aumento del prezzo del cibo rispetto al prezzo del vestiario. Con il cambiamento dei prezzi, cambiano anche le quantità richieste da tutti gli operatori. Alla fine i prezzi si regoleranno fino a raggiungere un equilibrio.

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Riepiloghiamo ciò che conosciamo sull’equilibrio concorrenziale dal punto di vista del consumatore:

1. Poiché le curve di indifferenza sono tangenti, tutti i saggi marginali di sostituzione dei consumatori sono uguali.

2. Poiché ogni curva di indifferenza è tangente alla retta del prezzo,

l’SMS tra vestiario e cibo di ogni individuo è uguale al rapporto dei prezzi dei due beni.

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Equità ed efficienza

● Frontiera delle possibilità di utilità Curva che mostra tutte le allocazioni di risorse efficienti misurate in termini di livelli di utilità per due individui.

La frontiera delle possibilità di utilità mostra i livelli di soddisfazione che ogni persona ottiene dopo aver effettuato uno scambio con un risultato efficiente sulla curva dei contratti.

I punti E, F e G corrispondono a punti sulla curva dei contratti e sono efficienti.

Il punto H è inefficiente perché qualsiasi scambio all’interno dell’area colorata sarà vantaggiosa per uno a entrambe le persone.

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Funzioni di benessere sociale

Descrive il benessere di una società nel suo insieme in termini di utilità per i singoli individui.

Una funzione di benessere sociale è utile quando si desidera valutare scelte politiche che influiscono solo su alcuni componenti della società.

Una di queste funzioni, denominata utilitarista, valuta l’utilità di tutti allo stesso modo e conseguentemente massimizza l’utilità totale di tutti i membri della società.

Ogni funzione di benessere sociale può essere associata a una determinata visione di equità, ma alcune visioni di questo concetto non valutano esplicitamente le utilità individuali e quindi non possono essere rappresentate con una funzione di benessere sociale.

Per esempio, una visione orientata al mercato sostiene che l’esito di un processo di mercato concorrenziale è equo perché ricompensa i più capaci e attivi nel lavoro. Per esempio, se E è l’allocazione di equilibrio concorrenziale, sarebbe considerata più equa di F anche se i beni sono allocati in modo più diseguale in E.

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Quando sono coinvolti più di due individui, il significato del termine equità diventa ancora più complesso. La visione rawlsiana considera un mondo in cui le persone non conoscono in anticipo quale sarà la propria dotazione. Rawls sostiene che, dovendo affrontare un mondo in cui non si conosce il proprio “destino”, si sceglierebbe un sistema che assicuri che anche l’individuo meno benestante venga trattato in maniera ragionevolmente buona. Nello specifico, secondo Rawls, l’allocazione più equa massimizza l’utilità della persona meno benestante all’interno della società. Questa prospettiva potrebbe essere definita egualitaria, poiché prevede un’allocazione equa di beni tra tutti i membri di una società. Ma non è necessariamente tale. Supponiamo che, pagando in più le persone più produttive rispetto a quelle meno produttive, sia possibile ottenere che le persone più produttive lavorino ancora di più. Questa politica potrebbe produrre più beni e servizi, alcuni dei quali potrebbero essere redistribuiti per il miglioramento del benessere dei membri più poveri della società.

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QUATTRO VISIONI DI EQUITÀ

1. Egualitaria – tutti i membri della società ricevono la stessa quantità di beni

2. Rawlsiana – massimizza l’utilità delle persone meno benestanti

3. Utilitaria – massimizza l’utilità totale di tutti i componenti della società

4. Orientata al mercato – il risultato del mercato è il più equo

Le quattro visioni dell’equità illustrate sopra sono disposte a grandi linee dalla più egualitaria a quella meno egualitaria. Mentre la visione egualitaria richiede esplicitamente allocazioni eque, quella rawlsiana pone maggiormente l’accento sul massimizzazione l’interesse dei più deboli. La visione utilitarista implica invece alcune differenze tra i componenti della società più benestanti e quelli meno benestanti. Infine, la visione orientata al mercato può condurre a una sostanziale iniquità nell’allocazione di beni e servizi.

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Equità e concorrenza perfetta

Il fatto che un equilibrio concorrenziale è sostenibile in qualunque punto della curva dei contratti è un risultato fondamentale nella microeconomia. È importante perché suggerisce una risposta a una domanda fondamentale: equità ed efficienza sono concetti opposti? Per ottenere un’allocazione delle risorse più equa, occorre necessariamente operare con una modalità Pareto-inefficiente? La risposta data dal secondo teorema dell’economia del benessere indica che la ridistribuzione non deve essere necessariamente in conflitto con l’efficienza economica.

Se le preferenze individuali sono convesse, ogni allocazione Pareto-efficiente (ogni punto sulla curva dei contratti) è un equilibrio concorrenziale per una data allocazione dei beni.

Questo teorema dice, letteralmente, che ogni equilibrio considerato equo può essere ottenuto con un’adeguata distribuzione delle risorse tra gli individui, senza che tale distribuzione debba necessariamente generare inefficienze. Purtroppo, tutti programmi tesi alla redistribuzione dei redditi nella nostra società sono economicamente costosi. Le tasse possono incoraggiare gli individui a lavorare di meno o indurre le imprese a dedicare risorse allo scopo di evitare la tassazione, piuttosto che a una produzione maggiore. Quindi, in effetti, c’è trade-off tra gli obiettivi di equità ed efficienza, e occorre operare scelte difficili.

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Panoramica sull’efficienza dei mercati concorrenziali

L’analisi di equilibrio generale ha evidenziato due punti cruciali. 1) Per ciascuna allocazione iniziale di risorse, un processo di scambio concorrenziale tra individui, attraverso lo scambio conduce a un risultato Pareto-efficiente. 2) Il secondo teorema dell’economia del benessere stabilisce che in determinate condizioni (anche se ideali), i problemi di equità e di efficienza possono essere trattati in maniera autonoma l’uno dall’altro. Se siamo disposti a tralasciare gli aspetti di equità, sappiamo che esiste un equilibrio concorrenziale che massimizza il surplus del consumatore e del produttore ed è quindi economicamente efficiente. Purtroppo, nessuno di questi risultati si ottiene necessariamente quando, per qualche motivo, i mercati non sono più concorrenziali.

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Elenchiamo le condizioni necessarie per l’efficienza economica negli scambi, nei mercati dei fattori produttivi e nei mercati dei prodotti finali. 1. Efficienza nello scambio: tutte le allocazioni devono giacere sulla curva dei

contratti di scambio:

Per i consumatori, la tangenza della retta di bilancio e della curva di indifferenza più elevata assicura che:

2. Efficienza nell’utilizzo dei fattori di produzione:

Ogni produttore massimizza il profitto selezionando i fattori lavoro e capitale:

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3. Efficienza nel mercato del prodotto finale: il mix di prodotti finali deve essere selezionato in modo che:

I produttori che vogliono massimizzare il loro profitto aumentano la produzione fino al punto in cui:

Ma i consumatori massimizzano la loro soddisfazione nei mercati concorrenziali soltanto se:

da cui segue:

quindi:

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Perché i mercati falliscono

Potere di mercato

I mercati concorrenziali falliscono per quattro motivazioni principali: potere di mercato, incompletezza delle informazioni, esternalità e beni pubblici. Esaminiamole una per una.

Supponiamo, per esempio, che il produttore di cibo della nostra scatola di Edgeworth detenga una posizione di monopolio. Sceglie quindi vendere una quantità minore rispetto alla concorrenza e ad un prezzo più elevato.

Produzione inferiore significa costo marginale di produzione del cibo inferiore, e quindi un aumento del costo marginale per produrre vestiario. Di conseguenza, il saggio marginale di trasformazione diminuirà, poiché SMTCV = C’C/C’V. Potrebbe accadere, per esempio, di finire sul punto A della frontiera delle possibilità di produzione.

Produrre troppo poco cibo e troppo vestiario rappresenta un’inefficienza di produzione, perché le imprese con potere di mercato applicano, nelle loro politiche di produzione, prezzi diversi rispetto a quelli che i consumatori considerano nelle loro decisioni di acquisto.

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Una spiegazione simile è applicabile al concetto di potere di mercato in un mercato dei fattori produttivi. Supponiamo che, grazie all’azione del sindacato, i lavoratori abbiano potere di mercato sulla fornitura del loro lavoro nella produzione di cibo. Verrebbe fornito troppo poco lavoro nell’industria alimentare, a un tasso salariale troppo elevato (wC), e troppo lavoro nell’industria del vestiario a un salario troppo basso (wV). Nell’industria del vestiario le condizioni di efficienza di produzione sarebbero soddisfatte perché SMSTLK

V = wV/r. Nell’industria del cibo, invece, il salario pagato sarebbe più elevato rispetto a quello dell’industria del vestiario. Quindi, SMSTLK

C = wC/r > wV /r = SMSTLKV. Il risultato è un’inefficienza dei

fattori produttivi, poiché per ottenere efficienza occorre che il saggio marginale di sostituzione tecnica sia sempre identico nella produzione di tutti i beni.

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Incompletezza dell’informazione

La carenza di informazioni può costituire per i produttori un incentivo a offrire una quantità eccessiva di alcuni prodotti e una quantità scarsa di altri. In altri casi, mentre alcuni consumatori potrebbero rinunciare all’acquisto di un prodotto anche se ne trarrebbero beneficio, altri comprerebbero prodotti che peggiorerebbero il loro benessere. Una carenza di informazione può anche impedire lo sviluppo di alcuni mercati. Questi problemi legati all’informazione possono condurre a inefficienze del mercato concorrenziale.

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Esternalità

A volte, i prezzi di mercato non riflettono le attività di produttori o consumatori. Si verifica un’esternalità quando un’attività di consumo o di produzione ha un effetto indiretto su altre attività di consumo o produzione che non è riflesso direttamente nei prezzi di mercato.

Come abbiamo spiegato, il termine esternalità è utilizzato perché gli effetti (positivi o negativi) che si ripercuotono su altri elementi sono esterni al mercato. Questa esternalità è la causa di un’inefficienza dei fattori di produzione.

Beni pubblici

Il fallimento di un mercato si può verificare quando il mercato stesso non riesce a fornire beni a cui molti consumatori attribuiscono valore. Per esempio, supponiamo che un’impresa stia considerando l’idea di intraprendere delle ricerche su una nuova tecnologia per la quale non può ottenere un brevetto. Una volta che l’invenzione diviene di dominio pubblico, altri soggetti possono copiarla. Poiché è difficile escludere altre imprese dalla vendita del prodotto, la ricerca non sarà redditizia.

Bene non esclusivo, non rivale, che può essere reso disponibile in maniera poco costosa, ma di cui non è facile impedire il consumo da parte di altri, una volta immesso sul mercato.

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