EPOCA: ELLENISMO espansione della cultura grecaespansione … · Epicuro, in effetti, introdusse...
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LE SCUOLE ELLENISTICHEProf. Monti – a.s 2018-2019
EPOCA: ELLENISMO espansione della cultura grecaespansione della cultura greca l’impero di Alessandro Magno si sfalda l’orizzonte politico della polis si offusca
POLITICA distacco da parte degli uomini di cultura distacco da parte degli uomini di cultura tendenze più intimistiche, sfera del privato cultura come professione (Museo e Biblioteca di
Al d i )Alessandria)
EPICUREISMO E STOICISMO forte tendenza pratica importanza dell’eticaimportanza dell etica stile di vita più che dottrina o teoria
EPICURO341 a C – 270 a C
Prof. Monti – a.s 2018-2019
341 a.C. 270 a.C.
1. Originario di Samo, si stabilisce ad Atene e fonda gil “Giardino”
2. Scrisse moltissimo, ma ci restano pochi testi e2. Scrisse moltissimo, ma ci restano pochi testi e numerosi frammenti
Il suo pensiero è interamente basato sulla RICERCAIl suo pensiero è interamente basato sulla RICERCADELLA FELICITÀ, è quindi un pensiero strettamente etico.
Critica l’ideale platonico (troppo astratto): il Bene è invisibile e incerto.
Non a caso, Epicuro rinuncia completamente all’idea di una vita felice dopo la morte tornando alla concezione tradizionale della radicale finitudine dell’uomo.
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EPICURO341 a.C. – 270 a.C.341 a.C. 270 a.C.
Al PESSIMISMO tradizionale Epicuro oppone però una visione POSITIVA dell’essere umano e della sua vitavita.
Pur essendo nei suoiPur essendo nei suoi limiti insuperabili,
l’uomo ha la possibilitàl uomo ha la possibilitàdi condurre una vita
davvero felicedavvero felice.
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EPICURO341 a.C. – 270 a.C.341 a.C. 270 a.C.
LOGICA (non ne parleremo)
FISICA Ha uno scopo diverso da quello che FISICAci aspetteremmo! (diremo solo l’essenziale!)
ETICA È la parte di maggiore rilievo e importanza per Epicuro stesso
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EPICUROLa fisica epicureaLa fisica epicurea
Principio essenziale: TUTTO CIÒ CHE ESISTE È MATERIA
Epicuro riprende e in parte modifica l’atomismo di Democrito:
1. I cosiddetti “minimi”
2 Non solo figura ordine e posizione ma anche grandezza e2. Non solo figura, ordine e posizione, ma anche grandezza e peso
3 M t ttili d ll’ lt il b t d l3. Moto rettilineo dall’alto verso il basso causato dal peso
4. Teoria del Clinamen
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EPICUROLa fisica epicureaLa fisica epicurea
“Difetti” del clinamen e suo scopo.
Già gli antichi considerarono debole e dogmatica la teoria del clinamen. Essa “si impone” senza venire spiegata...
Epicuro, in effetti, introdusse questa teoria “fisica” al soloEpicuro, in effetti, introdusse questa teoria fisica al solo scopo di garantire l’esistenza del libero arbitrio.
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EPICUROLa fisica epicurea
Cosmologia
La fisica epicurea
1. Spazio e tempo infiniti: infiniti sono i mondi.
2. L’universo non ha alcun fine, scopo, ordine garantiti dalla2. L universo non ha alcun fine, scopo, ordine garantiti dalla divinità
3 Il tempo non è circolare ma rettilineo3. Il tempo non è circolare, ma rettilineo
N i liNessuna meraviglia
1. Vedremo che questo mondo naturale non desta alcuna meraviglia Anzi: il filosofo è proprio chi non si meravigliameraviglia. Anzi: il filosofo è proprio chi non si meraviglia di nulla, che non si lascia attrarre dalla “vana curiosità”
2 C t i i i l ibili2. Certezza – spiegazioni plausibili
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EPICUROLa fisica epicureaLa fisica epicurea
Nessuna meraviglia
3 La percezione sensibile è del tutto degna di fiducia: per3. La percezione sensibile è del tutto degna di fiducia: per quale motivo?
Metterla in dubbio potrebbe produrre turbamento!Metterla in dubbio potrebbe produrre turbamento!
Anche la sensazione, comunque, è spiegata riprendendo la t i d it d li “ ffl i” ( h d tti “ i l i”)teoria democritea degli “effluvi” (anche detti “simulacri”).
4. Ma se la sensazione è sempre vera, com’è possibile l’errore?Questo dipende dal giudizio: noi possiamo dare alla p g psensazione un valore che essa non ha.
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EPICUROLa teologia epicureaLa teologia epicurea
Anima e divinità
Epicuro non nega né l’una né gli altri: entrambi sono, però, del tutto materiali.
Conseguenze e incongruenze: la materialità dell’anima fa sì che essa sia mortale Ma anche gli déi sono materiali!che essa sia mortale... Ma anche gli déi sono materiali!
***
Comunque sia, gli déi esistono, ma non si occupano in alcun modo degli uomini. Non dobbiamo attenderci da loro né aiuti né ostacoli, né premi o punizioni.
Anche a questo riguardo, è nell’etica che dobbiamo cercare i i !una spiegazione!
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EPICUROLa teologia epicureaLa teologia epicurea
Perché le divinità sono “indifferenti”? Una argomentazione classica!
Premessa: esiste il male
Data la premessa, ne segue che se gli déi non fossero indifferenti nei nostri confronti, dovremmo per forza accettare che:
1) Gli déi sono meschini1) Gli déi sono meschini2) Gli déi sono impotenti
Entrambe le cose, però, contraddicono alla nozione stessa diEntrambe le cose, però, contraddicono alla nozione stessa di divinità!
Conclusione: gli déi sono indifferenti!
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EPICUROL’etica epicurea
Cos’è la felicità?
L etica epicurea
Essa consiste nella ricerca del piacere...
... Il quale consiste, ad avviso di Epicuro, in APONIA (assenza di dolore) e ATARASSIA (assenza di turbamento).
Il “piacere” per Epicuro è, riassumendo, una condizione di pace e tranquillità interiore: quello che noi chiameremmo “ ità”“serenità”.
Occorre anche aggiungere che il piacere è tale nel momento in cui lo si prova: il suo indefinito prolungamento non aggiunge nulla al suo valore!
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EPICUROL’etica epicureaL etica epicurea
Come si raggiunge la tranquillità?
Essa non si può raggiungere, è evidente, quando si è in uno stato di preoccupazione o di emozione.Se è vero che Epicuro ha sviluppato idee tranquillizzanti inSe è vero che Epicuro ha sviluppato idee tranquillizzanti in relazione al mondo fisico e alle divinità, restano pur sempre lapaura della morte e quella del dolore fisico.
Epicuro propone delle riflessioni utili, a suo avviso, a i h t d bl ti hscongiurare anche queste due problematiche.
EPICUROl’Etica epicurea
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l’Etica epicurea
Come si raggiunge la tranquillità?
La tranquillità, infine, richiede di fuggire ogni emozione forte, ogni desiderio eccessivo.
Epicuro divide i desideri in tre categorie:
1) NATURALI E NECESSARI1) NATURALI E NECESSARI2) NATURALI E NON NECESSARI3) NON NATURALI NÉ NECESSARI
EPICUROl’Etica epicurea
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l’Etica epicurea
“Vivi nascosto!”
Questa esortazione è intesa a favorire la serenità dell’animo, ma come intenderla in ambito sociale e politico?
Epicuro non intendere dire che sia necessario vivere come Eremiti, in solitudine, ma che occorra interessarsi a questioni di tipo sociale e politico solo il minimo indispensabile utile adi tipo sociale e politico solo il minimo indispensabile utile a garantire il proprio benessere, nulla di più!
L i i ti i d l t i i hLeggi e giustizia, del resto, sono pure convenzioni e non hanno alcun valore intrinseco.
EPICUROl’Etica epicurea
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l’Etica epicurea
Fortuna di Epicuro
Il pensiero di Epicuro e dei suoi discepoli si diffuse anche nel mondo romano, ma senza avere grande fortuna.
In effetti la sua prospettiva esclusivamente terrena e materiale, insieme alla sua scarsa carica ideale, mal si concilierà con un’epoca che vedrà una fortissima rinascita di esigenze diun epoca che vedrà una fortissima rinascita di esigenze di carattere spirituale.
STOICISMOnote introduttive
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note introduttive
Fortuna nel mondo latinoFortuna nel mondo latino
Al contrario dell’epicureismo, ebbe enorme fortuna nel mondo romano.
1. Forte carica morale e religiosa, che si fa sentire soprattutto dal I secolo ac in poi.
2. Nozioni morali e politiche gradite ai latini
- Movimento di lunga durata (III ac – II dc): Stoà antica, Stoà di mezzo, Stoà nuovamezzo, Stoà nuova
- Seneca, Epitteto, Marco Aurelio
STOICISMOnote introduttive
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Storia
note introduttive
Zenone di Cizio fondò la Stoà (“portico”) in Atene attorno al 300 ac. Gli succedono nella guida della scuola Cleante di Asso eGli succedono nella guida della scuola Cleante di Asso e, successivamente, Crisippo di Soli.
Similitudini con l’epicureismo ...
Esigenza di garantire una vita feliceEsigenza di garantire una vita felice Immanentismo e materialismo (rifiuto del dualismo
platonico)
... eppureAvversione verso l’epicureismo, il quale proporrebbe una inaccettabile felicità privata e un egoistico individualismoinaccettabile felicità privata e un egoistico individualismo.
STOICISMOla Stoà antica
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la Stoà antica
La solita tripartizione
Anche per lo stoicismo è valida la divisione in LOGICA, FISICA ed ETICA, dove è quest’ultima ad avere la maggiore importanza.
IMMAGINE DEL FRUTTETO - il muro di cinta è la logica, gli alberi sono la fisica, i frutti rappresentano l’etica.sono la fisica, i frutti rappresentano l etica.
Pur essendo di maggiore importanza, è corretto dire che l’etica si basa sulla logica e sulla fisicabasa sulla logica e sulla fisica.
STOICISMOla Stoà antica
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la Stoà antica
La fisica
MATERIALISTICA: “è reale solo ciò che può agire e patire” (Sofista) – ma solo la materia agisce e patisce, dunque...
Tutto è concreto, persino concetti ideali con quello di “giustizia”: essa altro non è che l’insieme dei comportamenti giusti...giusti...
MONISMO: se è vero che gli stoici accettano la distinzione aristotelica tra materia e forma affermano che tutto èaristotelica tra materia e forma, affermano che tutto è composto da un’unica e identica materia, che si può via via specificare secondo forme diverse.
STOICISMOla Stoà antica
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La fisica
la Stoà antica
Nei dettagli, la fisica stoica è opposta a quella epicurea!
Esiste un solo e unico mondo Esso è guidato dalla “divina provvidenza”, un destino
immutabile nella sua sostanza. Il tempo è circolare: tutto ciò che accade si ripeterà identicoIl tempo è circolare: tutto ciò che accade si ripeterà identico.
Caratteri della materia degli stoici
La materia è unica e “tutta unita”: il vuoto non esiste. Essa non è inerte, ma “viva” e “attiva”.
Caratteri della materia degli stoici
, Essa è “infinitamente divisibile”, senza salti né vuoti, e può
manifestarsi nelle guise più diverse (“temperamento” o “tensione”)tensione ).
Ha caratteri divini e numerosi appellativi: physis, fuoco, pneuma, logos…
STOICISMOla Stoà antica
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Panteismo
la Stoà antica
Di fatto, l’intero cosmo è visto come una sorta di immenso essere vivente (come in Platone) orientato verso un fine. Essendo la materia unica (seppure costituita da quattro elementi tradizionali: ( pp qaria, acqua, terra e fuoco) e non esistendo altro, essa si identifica con la divinità: PANTEISMO.
Conseguenza dell’unicità della materiaSe la materia è unica e se il vuoto non esiste, allora è vero che ogni pur remoto e piccolo avvenimento influenza l’intera realtà.
Risultano così giustificate credenze di carattere astrologico...
STOICISMOla Stoà antica
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Ragioni seminali, Provvidenza, perfezione
la Stoà antica
Se la materia è unica, come si giustificano i molteplici oggettidell’esperienza?
Essi si generano e corrompono a partire dalle “ragioniseminali” (logoi spermatikoi), che costituiscono la “struttura”di i d t i t ll t idi ogni cosa da sempre presente, in potenza, nella materia.
L’intero mutamento cosmico procede in accordo con l’immutabileprovvidenza divina, perfettamente orientata al bene: il destinodegli stoici non è dunque caratterizzato dal pessimismo legato allatradizionale idea di “fato”.
Il mondo in tutta la sua ciclica evoluzione è, di fatto, perfetto.È anzi proprio l’eterna ciclicità del tutto l’elemento che giustifica laÈ, anzi, proprio l eterna ciclicità del tutto l elemento che giustifica laperfezione del tutto: il mondo diviene, eppure è immutabile!
STOICISMOla Stoà antica
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L hi t l l’
la Stoà antica
La gerarchia naturale e l’uomo
Anche se una sola e tutta unita è la materia, le sue manifestazioni sidi hi t ( h l iù i fipossono ordinare gerarchicamente (seppure anche la più infima
creatura è espressione del logos divino!).
Nella scala naturale, si sale parte dagli oggetti inanimati e si salesino a giungere all’uomo: egli è per gli stoici la più altamanifestazione del logos / provvidenza.g p
Ma perché l’uomo viene posto al culmine della gerarchia?Ma perché l uomo viene posto al culmine della gerarchia?È perché solo l’uomo possiede capacità di ragione e giudizio etico.In altre parole: solo l’uomo è pienamente consapevole di sé e delmondomondo.
STOICISMOCenni sulla logica stoica
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Cenni sulla logica stoica
La logica è distinta in due sezioni
Una teoria della conoscenza (gnoseologia) Una teoria della conoscenza (gnoseologia)
Analisi dei fondamenti del ragionamento e del linguaggio (logicain senso aristotelico)in senso aristotelico)
1 Gnoseologia: “impronta” e “fantasia”1 – Gnoseologia: “impronta” e “fantasia”
Come per gli epicurei, a fondamento di ogni sapere c’è lasensazionesensazione.L’oggetto provoca una sorta di “impronta” fisica sull’organo disenso, la quale produce a sua volta una impressione psicologicachiamata “fantasia”.
STOICISMOCenni sulla logica stoica
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1 – Gnoseologia: come distinguo la sensazione vera da quella f l ?
Cenni sulla logica stoica
falsa?
Ci sono sensazione che per la loro evidenza si impongonocome vere: “rappresentazioni comprensive”come vere: “rappresentazioni comprensive”.
Quelle invece più incerte richiedono la sospensione del giudizioe si dicono “rappresentazioni non comprensive”.
Ma quando una sensazione si dice evidente?Si dice tale, quella sensazione che si riferisce a un “oggetto, q ggpresente”.Questo criterio appare inadeguato...
Il sapere intellettuale nulla aggiunge a quello dei sensi. Esso silimita ad organizzare le rappresentazioni comprensive.A h l l i i i i i il ll’Anche le prolessi, o nozioni comuni, si sviluppano nell’uomo apartire dai sensi.
STOICISMOCenni sulla logica stoica
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1 – Gnoseologia: come distinguo la sensazione vera da quella f l ?
Cenni sulla logica stoica
falsa?
Sensazione ?presenzaSensazione evidente ?
Il sapere intellettuale nulla aggiunge a quello dei sensi. Esso silimita ad organizzare le rappresentazioni comprensive.Anche le prolessi, o nozioni comuni, si sviluppano nell’uomo apartire dai sensi.
STOICISMOCenni sulla logica stoica
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Cenni sulla logica stoica
1 – Gnoseologia: oggetto – concetto – parola
Già Platone e Aristotele a loro modo distinguono fra oggetto eGià Platone e Aristotele, a loro modo, distinguono fra oggetto econcetto, gli stoici mettono in particolare risalto anche un terzotermine, costituito dalla parola (verbale o scritta).
ConcettoOggetto
Parola ((orale o scritta)
STOICISMOCenni sulla logica stoica
Prof. Monti – a.s 2018-2019
Cenni sulla logica stoica
2 – Analisi del ragionamento
Aristotele conduceva le sue analisi in ambito logico principalmentesulle asserzioni.Crisippo, invece, si concentra sulle proposizioni ipotetiche e supp , , p p pquelle disgiuntive.
Di contro al carattere formale della logica aristotelica gli stoiciDi contro al carattere formale della logica aristotelica, gli stoicirimangono più strettamente legati alla realtà fattuale.Ecco che, invece che legare fra loro singoli concetti (logicapredicativa) si concentrano su intere proposizioni assunte come unpredicativa) si concentrano su intere proposizioni assunte come untutto (logica proposizionale).
STOICISMOCenni sulla logica stoica
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2 – Analisi del ragionamento
Cenni sulla logica stoica
Più che esprimere relazioni fra concetti – concetti e relazioni chepossono corrispondere o meno a qualcosa di reale – la logica stoicamira a enunciati su dati di fatto reali.
se è vero che è giorno
allora è vero che c’è luce
----------------------- (esperienza) ------------------------
c’è luce
STOICISMOl’Etica stoica
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l’Etica stoica
Prime note
S d ll i d d ll fil fi è d f li l itScopo della sapienza, dunque della filosofia, è rendere felice la vitadell’uomo.
Anche gli stoici ritengono che la felicità sia da caratterizzarenegativamente come atarassia e come apatia.
Se, però, Epicuro identificava la felicità con il piacere individuale (odi piccoli gruppi), non così accade con gli stoici.
STOICISMOl’Etica stoica
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Cos’è la felicità?
l’Etica stoica
Per rispondere adeguatamente, occorre prima comprendereappieno la natura umana.
Ecco come ragionano gli stoici: ogni essere vivente tende allapropria conservazione e a realizzare le proprie inclinazioni.p p p p
Le inclinazioni, però, non necessariamente si identificano colpiacere. Molti animali, non a caso, sono disposti persino a perderela vita pur di salvare la propria prole!la vita pur di salvare la propria prole!Oppure pensiamo a quanti sforzi compie un bambino allo scopo diimparare qualcosa (a camminare, per esempio).
STOICISMOl’Etica stoica
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Cos’è la felicità?
l’Etica stoica
Se tutto ciò è vero, non si può dire che l’inclinazione propriadell’uomo consista semplicemente nella realizzazione del piacere.
La più propria inclinazione umana è, invece, il vivere in accordo conil logos.
Giustizia e virtù non sono affatto convenzioni, come con Epicuro,ma derivano dal logos.Ecco che l’uomo in quanto animale sociale deve perseguire gliEcco che l’uomo, in quanto animale sociale, deve perseguire gliideali di giustizia e di rispetto reciproco.
Troviamo qui un saldo principio morale: seguire il logos, la virtù,rende felici.
STOICISMOl’Etica stoica
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L’azione moraleÈ allora la virtù più della felicità ad essere determinante
l’Etica stoica
È allora la virtù, più della felicità, ad essere determinante.
L’azione veramente morale, perfettamente morale, prende il nomedi KATHORTOMA t t d tt t d l l h hdi KATHORTOMA: comportamento dettato dal logos e che non haalcun secondo fine.
Non esistono precetti morali: il saggio, conoscendo il logos, sa inogni occasione cosa debba fare.
V h tt li t h l di là d ll it i i h i hi dVa anche sottolineato che, al di là delle situazioni che richiedonouna scelta morale, bene e male non esistono. Si entra qui nelcampo degli indifferenti: gli oggetti, ma anche bellezza o bruttezza,salute o malattia, ricchezza o povertà lasciano indifferente ilsaggio...
STOICISMOl’Etica stoica
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Ferreo rigorismol’Etica stoica
Se l’azione è davvero morale solo quando risulta TOTALMENTEDISINTERESSATA, allora ci troviamo di fronte a un rigore talmenteferreo da poter essere tradotto in pratica solo in casi eccezionali.p p
Questo, naturalmente, avrebbe ostacolato la diffusione del pensierostoico.stoico.
Gli stoici introducono quindi un correttivo: il KATHORTOMA deveessere visto come una figura ideale, limite. Nella pratica, anche ilg psaggio preferirà essere bello anziché brutto, ricco anziché povero,sano anziché malato...Vi sono, allora, azioni che pur non essendo propriamente moraliVi sono, allora, azioni che pur non essendo propriamente moralisono comunque convenienti, giuste e doverose.
STOICISMOl’Etica stoica
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Un grosso problema
’ f
l’Etica stoica
Da quanto detto, capiamo che l’etica stoica si fonda sul liberoarbitrio, sulla libera scelta di chi compie l’azione virtuosa. Ma comeaccordare questo libero arbitrio con il destino incoercibile e la teoriadella ripetizione ciclica?
Crisippo prova a risolvere il problema distinguendo tra causeremote (meccaniche) e cause prossime.( ) p
Facciamo un esempio: alcune delle cause per le quali io possoalzarmi dal letto - come il fatto di non essere malato o infermo, ilalzarmi dal letto come il fatto di non essere malato o infermo, ilfatto di avere gambe che funzionano a dovere, ecc. - non dipendonoda me, ma dal destino: sono cause remote, appunto. Il fatto poi dialzarmi effettivamente una volta che le cause remote me loalzarmi effettivamente, una volta che le cause remote me loconsentono, dipende da me, dalla mia volontà di farlo: queste sonole cause prossime.
STOICISMOl’Etica stoica
Prof. Monti – a.s 2018-2019
Il senso della libertà stoica
l’Etica stoica
Nella vita dell’uomo ci sono cose, lo si vede chiaramente, che spesso non vanno secondo i nostri desideri e aspirazioni, nonostante tutti i nostri sforzi Gli stoici vedono bene come questononostante tutti i nostri sforzi. Gli stoici vedono bene come questo possa turbare l’animo, ma rassicurano: il destino non ha nulla di arbitrario o crudele, ma è regolato secondo un ordine
id i l !provvidenziale!
In effetti l’uomo è libero non tanto nel senso che può scegliere fra bene e male ma è tanto più libero quanto maggiormente accetta ilbene e male, ma è tanto più libero quanto maggiormente accetta il primato del logos e quindi l’agire retto e morale.Questo, però, fa sorgere un secondo problema...
STOICISMOl’Etica stoica
Prof. Monti – a.s 2018-2019
Un altro problema
l’Etica stoica
Il saggio segue il logos, la ragione, eppure nell’animo umano noi scopriamo anche impulsi chiaramente non razionali: ira, odio, ecc.
Gli stoici non negano l’esistenza di tali impulsi, ma provano a spiegarli.T li i i t d i f tt lTali passioni sono generate da un assenso eccessivo e frettoloso a rappresentazioni di particolare violenza, come ad esempio il vedere qualcuno che fa del male ad un proprio amico. Compito del saggio sarà allora rafforzare la sua visione del logos, in modo da rimanere imperturbato anche davanti agli avvenimenti più gravi. Persino la morte deve essere vista con sereno distacco e, anzi, alcune , ,testimonianze affermano che lo stesso Zenone si suicidò quando ebbe l’impressione che fosse giunta la sua ora.
STOICISMOl’Etica stoica
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La vita civile
l’Etica stoica
La partecipazione alla vita politica e civile è, per gli stoici, di fondamentale importanza.
La felicità non può essere ottenuta privatamente o in una piccola cerchia, anzi!L t i i hé il l d i li iLo stoico, proprio perché conosce il logos, deve consigliare i governanti o governare lui stesso. Nei primi stoici questo rimase un ideale irrealizzato, ma in figure come Marco Aurelio la figura dello stoico politico si realizzò in pieno. È assai importante ricordare anche che la visione politica degli stoici aveva ormai superato il limitato orizzonte della polis. Tutti gli uomini, per loro, formano p g , p ,un’unica società governata da un unico principio.