EPILESSIA 25.03.2004. COSE UNA CRISI EPILETTICA? Evento clinico accessuale, a semeiologia...
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EPILESSIA
25.03.2004
COS’E’ UNA CRISI EPILETTICA?
• Evento clinico accessuale , a semeiologia proteiforme ma stereotipa nella sua presentazione intrasoggetto, dovuto ad una scarica neuronale abnorme
COS’E’L’EPILESSIA• Sindrome clinica, eterogenea per
eziologia e presentazione, caratterizzata dalla RIPETIZIONE di crisi epilettiche NON SINTOMATICHE di una lesione ACUTA del sistema nervoso
Epilessia: definizioni.
• Crisi sintomatica acuta. Conseguente ad evidente evento patologico immediatamente precedente; può essere isolata.
• Crisi sintomatica remota. Conseguente a pregressa lesione cerebrale.
• Stato di male epilettico. Le crisi sono continue o si ripetono senza il ritorno di una funzionalità neurologica normale tra le singole crisi.
Classificazione delle crisi(ILAE, 1981)
crisi generalizzate
Assenze tipicheAssenze atipicheCrisi mioclonicheCrisi tonicheCrisi atonicheCrisi tonico-cloniche
crisi parzialiSempliciComplesse Con generalizzazione secondaria
CRISI GENERALIZZATE
• La scarica parossistica interessa fino dall’esordio i due emisferi cerebrali e sembra coinvolgere contemporaneamente l’insieme della corteccia cerebrale
• Clinicamente, non vi sono segni o sintomi che facciano pensare ad una partenza in un sistema anatomico o funzionale localizzato
• Le manifestazioni motorie, quando presenti, sono bilaterali
ASSENZE: CRISI DI BREVE DURATA, LA CUI MANIFESTAZIONE
PRINCIPALE E’ UNA ALTERAZIONE DELLA COSCIENZA
TIPICHE• Esordio e fine
bruschi• Complessi punta-
onda a 3 Hz diffusi all’EEG
• Osservabili in epilessie generalizzate idiopatiche
ATIPICHE• Esordio e fine più
progressivi e meno differenziabili
• Alterazione della coscienza in genere meno profonda
• Osservabili in epilessie sintomatiche dell’infanzia
MIOCLONIE
• Contrazioni muscolari simultanee di agonisti ed antagonisti
• Brevi, con tipografia ed intensità variabile, talora massive (con caduta), talora parcellari
• Tipiche di alcune epilessie generalizzate, sia idiopatiche (sindrome di Janz), che sintomatiche (epilessia miocloniche progressive)
CRISI TONICHE
• Contrazione della muscolatura assiale o di tutta la muscolatura, della durata di alcuni secondi
• Associate solitamente ad alterazione della coscienza ed a manifestazioni vegetative
• Si osservano in epilessie sintomatiche (Lennox-Gastaut)
CRISI ATONICHE
• Improvvisa risoluzione del tono muscolare, con caduta violenta e traumatizzante
• Talora parcellari (caduta del capo)• Osservabili in epilessie
sintomatiche• Talora associata a mioclono (crisi
mioclono-astatica)
CRISI TONICO-CLONICA(GRANDE MALE)
• Si manifestano senza prodromi, con tre fasi• Fase tonica (10-20 secondi): perdita di
coscienza, spesso preceduta da grido, contrazione sostenuta di tutta la muscolatura, può esserci morsus
• Fase clonica: Progressiva comparsa di scosse muscolari bilaterali e simmetriche, ritmiche, di ampiezza progressivamente maggiore
• Fase post-critica: coma, ipotonia, progressiva ripresa della coscienza
CRISI PARZIALI• La scarica parossistica interessa
inizialmente un settore limitato della corteccia cerebrale (ZONA EPILETTOGENA)
• La semeiologia clinica delle crisi parziali dipende strettamente e direttamente dalle caratteristiche anatomofunzionali del circuito epilettogeno, e cioè dall’area di partenza (importanza del sintomo iniziale) e dalle strutture via via reclutate
CRISI PARZIALI
SEMPLICI: coscienza integra, il paziente ricorda la crisi e la può descrivere
COMPLESSE:rottura del contatto con l’ambiente, spesso associata ad automatismi di vario tipo, coperte da amnesia parziale o totale
MOTORIE-Cloniche-Versive-Posturali-fonatorie
SENSITIVE-Somatosensitive-Visive-Uditive-Gustative-olfattive
VEGETATIVE
PSICHICHE
SIGNIFICATO LOCALIZZATORIO DELLE CRISI PARZIALI
MOTORIE Area rolandica controlaterale
VERSIVE Area 8 oculogira, area supplementare
POSTURALI Area 6
ANARTRICHE Piede 3 circonvoluzione frontale
SOMATOSENSITIVE Aree postrolandiche controlaterali
VISIVE Aree occipitali e temporali posteriori
UDITIVE Prima circonvoluzione temporale
OLFATTIVE Aree orbitofrontali, uncus temporale
GUSTATIVE Lobo insula
PSICHICHE Aree limbiche, necortex temporale
AUTOMATISMI-OROALIMENTARI
Aree limbiche, temporomesiali, amigdala
AUTOMATISMI “BIZZARRI”
Aree frontali
Asse sintomatologico
epilessia generalizzata
idiopaticacriptogenetica
sintomatica
epilessia parziale
idiopaticacriptogenetica
sintomatica
Asse
eziopatogenetico
ILAE, 1989
EPILESSIE GENERALIZZATE
• Si presentano con crisi generalizzate
• EEG con segni epilettiformi generalizzati
• Presentazione età-dipendente
Criptogenetiche/sintomatiche
Legate a lesioni strutturali
Associate ad altri segni neurologici
IdiopaticheGeneticamente
determinate
Talora ereditarie
Non legate ad apparenti lesioni strutturali
Benigne (buona risposta alla terapia, non defcit
aggiuntivi)
EPILESSIE GENERALIZZATE IDIOPATICHE
(in ordine di età)
• EPILESSIA MIOCLONICA BENIGNA
• EPILESSIA CON ASSENZE DELL’INFANZIA
• EPILESSIA CON ASSENZE DEL GIOVANE
• EPILESSIA MIOCLONICA GIOVANILE
• EPILESSIA CON GRANDE MALE AL RISVEGLIO
EPILESSIA CON ASSENZE DELL’INFANZIA
• Esordio: 4-6 anni• Numerosissime (anche >200) assenze tipiche al
giorno, tipicamente scatenate dall’ iperventilazione• EEG: normale attività di fondo, complessi punta-
onda regolari a 3 Hz• Non deficit neurologici associati• Guarigione nel 50-60% dei casi con l’adolescenza• Risposta a: VPA, ETS, LTG
EPILESSIA CON ASSENZE DEL GIOVANE
• Esordio: 8-10 anni• Assenze tipiche, meno frequenti rispetto alla forma
infantile. Possibili scatti mioclonici e, più tardivamente, GTC
• EEG: normale attività di fondo, complessi punta-onda regolari a 3,5-4 Hz
• Non deficit neurologici associati• Guarigione più rara, con frequenti recidive GTC in
età più tardiva• Risposta a: VPA, ETS, LTG
EPILESSIA MIOCLONICA GIOVANILE(sindrome di Janz)
• Esordio: 14-18 anni• Mioclonie al mattino al risveglio, GTC. Possibili
sporadiche assenze tipiche• EEG: normale attività di fondo, complessi punta e
polipunta-onda irregolari a 3,5-4 Hz. Fotosensibilità in circa il 20% dei casi
• Sensibilità alla deprivazione di sonno• Recidiva alla sospensione della terapia nel 90% dei
casi. Farmacoresistenza 10% dei casi• Risposta a: VPA, PB, LTG. Peggioramento da CBZ e
PHT
EPILESSIA con GRANDE MALE al RISVEGLIO
• Esordio: 18-20 anni• Crisi tonico-cloniche d’emblée al risveglio oppure in
ore serali• EEG: normale attività di fondo, complessi punta e
polipunta-onda irregolari a 3,5-4 Hz. Spesso EEG normale in più controll
• Risposta a: VPA, PB, CBZ….
EPILESSIA con MIOCLONIE PALPEBRALI ed ASSENZE (sindrome di Jeavons)
• Esordio: 4-8 anni• Prevalenza del sesso femminile• Mioclonie rapide delle palpebre, talora associate a brevi
mioclonie in retroversione del collo e a breve rottura del contatto
• GTC solo in età più tardiva, sporadici• Scatenamento da parte delle variazioni di luce e dalla
chiusura occhi• EEG: polipunte e punta-onda indotti dalla chiusura degli
occhi• Risposta clinica incompleta
SINDROME DI WEST
• Può essere criptogenetica o sintomatica (tipico: sclerosi tuberosa)
• Esordio: 4-7 mesi• Spasmi in flessione o in estensione• Arresto dello sviluppo psicomotorio• Risposta alla terapia spesso scarsa, con prognosi
severa• EEG: ipsaritmia• Risposta a: ACTH, VGB
SINDROME DI LENNOX-GASTAUT
• Può essere criptogenetica o sintomatica • Esordio: 1-8 anni• Associazione di: crisi atoniche, crisi toniche nel
sonno. Assenze atipiche, crisi tonico-cloniche• Arresto dello sviluppo psicomotorio• Risposta alla terapia spesso scarsa, con prognosi
severa• EEG: punta-onda diffuse a 2 Hz o meno
EPILESSIA MIOCLONICA SEVERA dell’INFANZIA (sindrome di Dravet)
• Esordio: 4-8 mesi con crisi febbrili• Familiarità per epilessia generalizzata e CF• Comparsa successiva di crisi non febbrili polimorfe
– Crisi cloniche prolungate– Crisi miocloniche– GTC– Crisi parziali motorie con generalizzazione secondaria
• Regressione delle funzioni cognitive• Farmacoresistenza quasi completa• Peggioramento indotto da LTG (stato di male mioclonico)
EPILESSIE MIOCLONICHE PROGRESSIVE
• Patologie geneticamente determinate caratterizzate da epilessia mioclonica, ma con sviluppo, più o meno precoce, di altri deficit neurologici (atassia, ritardo mentale, paresi, cecità…)
• Sviluppo progressivo di farmacoresistenza
• Sono esempi: sindrome di Unverricht-Lundborg, sindrome di Lafora, MERFF…
ALTRE EPILESSIE GENERAIZZATE IDIOPATICHE
(Non classificate nel 1989, ma delineate come sindromi a sé stanti o classificate in altri gruppi)
• Epilessia con convulsioni febbrili plus
• Epilessia con mioclonie palpebrali ed assenze (sindrome di Jeavons)
• Epilessia mioclono-astatica
• Epilessia mioclonica severa dell’infanzia
EPILESSIE PARZIALI IDIOPATICHE• EPILESSIA RIFLESSA DA LETTURA
• EPILESSIA A PAROSSISMI ROLANDICI
– E’ la forma più frequente di epilessia infantile
– Esordio: 3-9 anni
– Guarigione nel 100% dei casi
– Possibile non trattarle
• EPILESSIA IDIOPATICA OCCIPITALE
– Esordio 2-8 anni
– Sintomi visivi e/o vegetativi
– Prognosi buona
• EPILESSIA FRONTALE NOTTURNA FAMILIARE AUTOSOMICA DOMINANTE
• EPILESSIA TEMPORALE FAMILIARE
EPILESSIE PARZIALI SINTOMATICHE E CRIPTOGENETICHE
= EPILESSIE LOBARI
EPILESSIA (-E) DEL LOBO TEMPORALE
MESIALE e LATERALE
la più frequente delle e. parziali;
la più comune sindrome epilettica nell’adulto;
spesso farmacoresistente
esordio: bambino, giovane adulto
anamnesi spesso positiva per: - familiarità
- convulsioni febbrili
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALICRISI PARZIALI SEMPLICI
sintomi psichici (paura, angoscia)
allucinazioni mnesiche, situazionali (déjà/jamais vu/veçu)
fenomeni sensoriali: olfattivi, uditivi
“aura” epigastrica
CRISI PARZIALI COMPLESSE
interruzione del contatto con l’ambiente
staring (arresto motorio)
automatismi, specie oro-alimentari (masticazione), ma anche gestuali
segni vegetative (pallore, flushing, midriasi, orripilazione)
durata superiore a 1’
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
CRISI SECONDARIAMENTE GENERALIZZATA
Confusione post-critica
EEG intercritico:
• frequenti i falsi negativi
• anomalie “epilettiformi” (punte, sharp waves, complessi punta-onda) o onde lente uni- o bi-laterali
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALI
MESIALE
paura ed altri sintomi emozionali
allucinazioni olfattive
sensazioni vegetative (epigastriche)
LATERALE
allucinazioni semplici, uditive, vestibolari o gustative
afasia sensoriale
fenomeni sensori-motori focali
EPILESSIE PARZIALI TEMPORALILOCALIZZAZIONE DEL FOCUS EPILETTOGENO:
• ipertono, se presente, è solitamente controlaterale
• automatismi spesso prevalenti ipsilateralmente
• Emisfero DOMINANTE
afasia critica e post-critica
maggiore durata dello stato post-critico
(generalizzazione secondaria più frequente)
(deviazione forzata controlaterale del capo)
• Emisfero NON DOMINANTE
déjà vu
verbalizzazione ictale
allucinazioni visive complesse
EPILESSIE DEL LOBO FRONTALEAREA SUPPLEMENTARE MOTORIA
crisi posturali (schermidore), toniche focali
CINGOLO
crisi parziali complesse, automatismi gestuali motori complessi,
sintomi autonomici, sintomi affettivi
REGIONE ANTERIORE FRONTOPOLARE
ORBITO-FRONTALE
DORSOLATERALE
OPERCOLARE
masticazione, salivazione, deglutizione ...
CORTECCIA MOTORIA
crisi parziali semplici motorie, marcia jacksoniana,
paralisi di Todd
CRISI PARZIALI COMPLESSETEMPORALI
FRONTALIAURA: frequente, polimorfa
DURATA: 1 - 2 minuti
Frequenza: plurimensile
ESORDIO: staring
AUTOMATISMI: semplici, oroalimentari
VOCALIZZAZIONE: semplice
POST-CRITICO: 15-30 minuti
AURA: più rara, poco specifica
DURATA: 10-60 secondi
Crisi plurigiornaliere, spesso in cluster
Frequenti crisi notturne
vocalizzazione, espress.paura
complessi e bizzarri
bizzarra: urla, imprecazioni
minimo o assente
CONVULSIONI FEBBRILICONVULSIONI FEBBRILI
Il più comune disturbo critico dell’infanzia
(2 - 5 % di tutti i bambini di età inferiore a 5 anni)
Crisi per lo più benigne
Fattori genetici, età dipendenti (6 mesi - 2 anni)
Recidiva nel 40% dei casi
Solo il 2-4 % dei casi sviluppano in seguito epilessia
(rischio maggiore per crisi prolungate e complesse)
GEFS+
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
• GENETICA: ipotizzata per le forme idiopatiche, verificata solo in alcune sindromi particolari– MULTIFATTORIALE– MENDELIANA (DOMINANTE, RECESSIVA,
LEGATA A X, MITOCONDRIALE)
• ANOMALIE CROMOSOMICHE– Monosomia 4p-, X fragile, sindrome di
Angelman, trisomia 12p, cromosoma 20 ad anello, Down, Klinefelter
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
• ANOMALIE DI SVILUPPO CORTICALE– Lissencefalia– Eterotopia a banda– Eterotopia periventricolare– Emimegalencefalia– Schizencefalia– Displasia corticale focale– Sindrome di Aicardi
• LESIONI PRE- E PERINATALI• MALATTIE INFETTIVE DEL SNC
EZIOLOGIA DELLE EPILESSIE
• TUMORI CEREBRALI (10-15% delle epilessie dell’adulto)
• SCLEROSI MESIALE• MALFORMAZIONI VASCOLARI• MALATTIE CEREBRO-VASCOLARI• TRAUMI CRANICI• PATOLOGIE DEGENERATIVE SNC
(m. di Alzheimer..)
DIAGNOSI EPILESSIA
EZIOLOGICA
SINDROMICA
ANAMNESIEEG (intercritico, critico, Holter, video-EEG)
TC
RM
SPECT-PET
TEST GENETICI
EEG
Gli elettrodi sono disposti sullo scalpo sulla base di alcuni punti di repere (nasion ed inion) in modo che corrispondano alle aree corticali sottostanti.
Il sistema di piazzamento e denominazione degli elettrodi è denominato “SISTEMA 10-20”.
Consiste nella registrazione, dalla superficie dello scalpo, dell’attività elettrica spontanea della
corteccia cerebrale
EEG
• EEG: – dati in favore di epilessia– diagnosi sindromica
solo il 35% dei soggetti epilettici ha anomalie specifiche alla 1.a registrazione; un altro 50% presenta anomalie in registrazioni successive; il restante 15% non presenta mai anomalie
EEG• EEG: metodiche di
attivazione– iperventilazione– stimolazione luminosa
intermittente– sonno
Video-EEG
“Holter”-EEG: registrazione prolungata in soggetti fuori dal laboratorio; utile per diagnosi differenziale
Stereo-EEG: registrazione con elettrodi intracerebrali; solo in valutazione prechirurgica
EEG intercritico nell’epilessia: utilità
1. Diagnosi di positività
2. Diagnosi sindromica
3. Valutazione di improvviso deterioramento cognitivo
4. Indicazione chirurgica
5. Rischio di recidiva dopo la prima crisi
6. Rischio di recidiva dopo sospensione terapia
NO (solitamente): valutazione del follow-up
EEG: grafoelementi epilettiformi intercritici
1. Parossistici = chiaramente distinti dall’attività di fondo
2. Brusco cambiamento di polarità = morfologia puntuta
3. Durata inferiore a 200 ms
4. Corrispondenti ad un campo elettrico “fisiologico”
inoltre, solitamente:
5. Polarità negativa
6. Seguiti da onda lenta
MONITORAGGIO VIDEO-EEG PROLUNGATO:
Indicazioni (AEEG society, 1994)
DIAGNOSI… Di episodi critici di natura incerta Di episodi critici in pz epilettici, in caso di
modificazioni sostanziali della semeiologia critica.
CLASSIFICAZIONE… Della semeiologia critica in diagnosi sindromiche non
precisate Del tipo e della frequenza delle anomalie critiche e
intercritiche Della relazione degli episodi critici con stimoli
specifici
QUANTIFICAZIONE… Della frequenza di episodi critici in pz non in grado di
segnalare o ricordare le crisi
TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA
Tecnica a raggi X
Offre informazioni strutturali
Vantaggi: poco costosa, rapida
esecuzione
Svantaggi: potere di
risoluzione nettamente
inferiore rispetto alla Rm
RISONANZA MAGNETICAIndagine
strutturale
L’immagine viene costruita sulla base
delle onde radio emesse dagli atomi
di idrogeno stimolati da un
campo magnetico
Alta capacità di risoluzione
Possibilità di ricostruzione
dell’immagine in tre dimensioni
SCLEROSI TEMPORALE MESIALE
SCLEROSI TUBEROSA
GANGLIOGLIOMA
Epilessia: diagnosi differenziale
• Lipotimia - Sincope• Ipoglicemia• Emicrania con aura• Parasonnie e disturbi del sonno• Attacchi ischemici transitori• Disturbi del movimento (discinesia, distonie, tics)• Patologie psichiatriche (attacchi di panico, crisi
“isteriche” - “pseudocrisi”, simulazione, stati di depersonalizzazione, agitazione e automatismi in psicosi e oligofrenie)
STORIA CLINICA DELLE EPILESSIE
• Rischio di ricorrenza dopo prima crisi spontanea: 80% a 3 anni
• Risposta ottimale al trattamento: 70%
• Recidive dopo sospensione trattamento: dipendente dalla sindrome (20-50%)
• Farmacoresistenza: 20-30%
Epilessia: terapia
• Il trattamento viene solitamente iniziato dopo la 2.a crisi.
• Trattamento iniziale: monoterapia.• Scelta del farmaco e posologia: individualizzate, in
base a:– tipo di crisi e sindrome– età e peso– tolleranza individuale al farmaco– compliance– coesistenza di altre malattie e altre terapie
Epilessia: terapia
• Fallimento 1.a monoterapia:– seconda monoterapia– politerapia, sulla base delle possibili interazioni
farmacocinetiche (minime) e farmacodinamiche (massime)
• Unico criterio di efficacia: andamento della frequenza critica.– Il “dosaggio” plasmatico ha valore solo indicativo– La persistenza di anomalie EEG non indica fallimento
terapeutico
Epilessia: terapia, inizio
• Rischio di epilessia no terapia• Crisi unica no terapia
Eccezioni: disturbo cerebrale progressivo
EEG marcatamente alterato
• Due o più crisi monoterapiaEccezioni:
crisi molto distanziate (> 1 anno) = oligoepilessia
fattori precipitanti identificati (e. riflessa, farmaci, alccol, sostanze)
probabile cattiva compliance (es. disturbo personalità)
scelta del paziente o dei parenti
Epilessia: terapia, sospensione
Requisiti:– assenza di ogni tipo di crisi da almeno 2-3 anni– consenso informato del paziente
Fattori favorevoli sfavorevoli– epilessia infantile - esordio tardivo– epilessia idiopatica - parziali– assenza lesioni, ENO negativo– breve durata malattia– EEG normale– non guidatore
Epilessia: farmaci antiepilettici (AED)
Meccanismi d’azione– aumento inbizione GABA-mediata– riduzione fenomeni eccitatori sinaptici (glutammato)– riduzione delle scariche indotte da correnti Na+ e Ca++
voltaggio-dipendenti
CARBAMAZEPINA (Tegretol ®)
• Farmaco appartenente alla categoria dei triciclici, prime sperimentazioni negli anni’50
• Agisce sulla conduttanza dei canali del Na+, riducendo il firing ripetitivo di potenziali di azione ad alta frequenza
• Proposti anche altri meccanismi, meno sicuri
CARBAMAZEPINA (Tegretol ®)
• Esiste solo in formulazione orale, biodisponibilità 75-85%, con marcate variazioni interindividuali
• Metabolita attivo: 10,11 epossido
• Altamente metabolizzata a livello epatico
• Effetto induttore ed autoinduttore
• Molte interazioni con altri farmaci
• Principali effetti collaterali (30-50% dei pazienti) (necessaria sospensione in 5-10%):– Sedazione, atassia,
vertigine– Nistagmo, diplopia– Nausea, tremore,
mioclonie• Effetti idiosincrasici:
– Reazioni cutanee– Agranulocitosi– Epatopatia
VALPROATO (Depakin ®)
• Sintetizzato come solvente nel 1882, utilizzato come AED dagli anni’60
• Meccanismo di azione non ancora del tutto precisato
• Buone caratteristiche farmacocinetiche (con l’eccezione di elevato legame alle proteine)
• Disponibile anche in formulazione EV e retard (Depakin Chrono)
• Non induttore epatico, ma aumenta la concentrazione di PB e LTG
VALPROATO (Depakin ®)
• Buona la tolleranza, ma effetti collaterali di tipo endocrino, specie nelle donne, e alcuni effetti idiosincrasici gravi (pancreatiti, epatiti fulminanti anche fatali, specie nei bambini < 2 anni)
• Teratogeno più di altri farmaci
• Efficacia marcata, ad ampio spettro. Viene considerato farmaco di prima linea in pressochè tutti i tipi di crisi
Stato di male epilettico
Crisi ripetute e prolungate• due o più crisi senza completo ricupero delle funzioni
neurologiche tra le crisi• attività critica più o meno continua per 30’ o più
Classificazione:• generalizzato convulsivo• parziale semplice (epilessia parziale continua)• non convulsivo
– parziale complesso– assenza
Stato di male epilettico: terapia
• Accesso venoso; urgenze ematologiche; tiamina 100 mg; glucosata 50% 50 cc
• Lorazepam i.v. (0,1 mg/kg [< 2 mg/min]), oppure diazepam (0,2 mg/kg [< 5 mg/min])
• Se inefficace: fenitoina i.v. (Aurantin) 20 mg(kg < 50 mg/min) monitorando P.A. ed ECG
• id.: ulteriori 20 mg(kg fenitoina i.v.• id.: assistenza respiratoria; fenobarbitale 20 mg/kg• id.: coma barbiturico (pentobarbital) a dosi
sopprimenti attività EEG
Epilessia: terapia chirurgica
Riservata alle epilessie farmacoresistenti gravi, con importanti limitazioni delle vita quotidiana
• Interventi palliativi– callosotomia, transezioni subpiali, emisferectomia– cercano di migliorare la frequenza critica, senza pretese di
guarigione
• Interventi curativi– asportazione del focolaio epilettogeno– possibili solo in epilessie a focolaio unico, localizzato in
sedi la cui asportazione non comporti deficit neurologici– valutazione prechirurgica approfondita